Poste Italiane s.p.a.Spedizione in Abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB TrentoTaxe Percue Angela Destefani Fraga al suo debutto nel «Gruppo Colibrì» di Rio dos Cedros (Santa Catarina - Brasile) alla festa «Incanto Trentino» di Nova Trento. 7/2022anno 65° MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
Argentina - 48 circoli - 1 delegazione Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Corrientes, Corzuela, Formosa, General Roca, General San Martín, La Plata, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, Sampacho, San Jaime, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Viedma, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate
Australia - 8 circoli - 1 delegazione Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, WollongongTasmania
Belgio - 4 circoliCentre & Borinage, Charleroi, La Louviére, Liegi
Bolivia - 1 circolo
La Paz
Bosnia - 4 circoli
Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla
Canada - 5 circoli
Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit
Brasile - 60 circoli
nel Mondo
Cile - 3 circoli
Copiapò, La Serena, Santiago
Colombia - 1 circolo Bogotá
Danimarca - 1 circolo Copenhagen
Ex emigrati - 2 circoli
Società Americana di Storo, Svizzera
Francia - 2 circoli Grenoble, Lorena
Germania - 3 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Stoccarda Berlino
Gran Bretagna - 1 circolo Londra
Italia - 8 circoli
Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Friuli; Milano; Pontino;Roma; Trieste
Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo
Ascurra, Balneário Camboriú, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guabiruba, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Trento, Ouro Fino, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Imigrante, Vitoria, Xanxerè
Federazioni
Messico - 12 circoli
Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa
Paraguay - 11 circoli
Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Ciudad del Este, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San
Stati
Svizzera
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini
Pedro Ycuamandiyù Peru - 1 circolo Lima Portogallo - 1 circolo Lisbona Romania - 1 circolo Romania Serbia - 1 circolo Indija
Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver& Colorado, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa Cape Town
- 5 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen Uruguay - 4 circoli Carmelo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera - Sant'Ana do Livramento (UY- BR) Venezuela - 1 circolo Caracas
ITTONA (Canada e Stati Uniti) Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Europa, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay 02 7 - 2022
IN QUESTO NUMERO
Pagina 2
CONVENTION «ITTONA»
Pagine 3-6
TRENTINI IN BRASILE, ATTIVI E PROPOSITIVI
Pagina 7 AGENDA
Pagine 8-9 ATTUALITÀ
Pagine 10-11
GENTE E FATTI
Pagina 12 FROM HOME TO HOME
Pagine 13-16
I TRENTINI
IN LUSSEMBURGO: UNA STORIA ULTRACENTENARIA
Pagine 17-26 CIRCOLI
Pagine 27-28
DAL TRENTINO
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO
Presidente Direttore Armando Maistri Francesco Bocchetti
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione
Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E
Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it
Direttore responsabile Maurizio Tomasi
Comitato editoriale
M. Anderle, G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, A. Chemotti, A. Degaudenz, S. Giordani, H. La Nave, A. Leonardi, B. Fronza, E. Lenzi, A. Maistri, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches
Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - I. Turco M. Grazzi - G. Todeschini
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958
STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)
Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione ha cambiato il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio.
N. 7 - 2022 - Stampato il 30 SETTEMBRE 2022 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.
Cosa significa per noi essere «apartitici»
Il 25 settembre sono state con segnate alla cronaca le prime elezioni settembrine della sto ria repubblicana. Mai prima d'ora in Italia si era votato a così pochi giorni di distanza dal solstizio che segna il cambio di stagione fra l'estate e l'autunno, dopo una campagna elettorale brevissima, seguita allo scioglimento delle Camere del 21 luglio, come conse guenza della crisi che aveva por tato alle dimissioni del Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi.
Un fatto, quello della crisi di go verno, che non rappresenta certo una novità nel panorama politico nazionale. In Italia, in poco più di 70 anni ci sono stati trenta pre sidenti del consiglio che hanno presieduto complessivamente 67 governi.
E così, con un anno di anticipo sulla scadenza naturale, anche i trentini residenti fuori dal Trenti no, sono stati chiamati a votare, in ossequio ad un loro sacrosan to diritto, sancito dalla legge 27 del 2001 – detta legge Tremaglia in quanto da lui proposta – che prevede che i cittadini italiani re sidenti all’estero, regolarmente iscritti all’AIRE (anagrafe degli italiani residenti all’estero), pos sano esercitare il diritto di voto (elettorato attivo e passivo), pos sono cioè votare ma anche essere votati.
Tante sono state le discussioni, soprattutto negli anni passati, circa l’utilità e la necessità di man tenere in essere una legge che dà l’opportunità di voto agli emigrati.
Erano quasi cinque milioni gli emigrati italiani chiamati al voto, dei quali circa ventimila trentini, ai quali spettava eleggere otto deputati e quattro senatori, nelle quattro ripartizioni estere (Euro pa, America meridionale, America
In occasione delle elezioni, l'Associazione si è mossa favorendo la massima informazione sia sulle procedure da seguire per esercitare il diritto di voto, sia sui candidati presenti nelle varie liste, astenendosi da qualsivoglia indicazione, fedele al suo dettato statutario
settentrionale, Africa-Asia- Ocea nia-Antartide).
Anche in occasione di questa tornata elettorale, la Trentini nel mondo si è rigorosamente at tenuta a quanto prevede il suo statuto, nel quale è scritto molto chiaramente che l’Associazione è “apartitica”. Questo significa che mai e poi mai possano venir date indicazioni di voto ai propri iscritti e simpatizzanti.
La Trentini nel mondo è profon damente convinta dell'importan za che in uno stato democratico, come l’Italia, il cittadino possa partecipare attraverso il voto alla gestione della cosa pubblica, indi cando la forza politica alla quale dare fiducia e scegliendo tra i tanti candidati il proprio preferito. Tut to questo attiene però alla sfera personale e il voto deve essere frutto di una scelta ponderata e consapevole.
Alla luce di questi principi, nei confronti dei trentini all'estero
l'Associazione si è mossa per fa vorire la massima informazione sia sulle procedure da seguire per esercitare il diritto di voto, sia sui candidati presenti nelle varie liste, astenendosi da qualsivoglia indi cazione o suggerimento, fedele ad un comportamento rispettoso del destinatario dell'informazione e delle prerogative di un'associazio ne realmente apartitica.
D'altronde la Trentini nel Mondo c’è dal 1957: in quasi settant'anni ne ha visti molti e diversi governi nazionali e provinciali. La nostra Associazione ha sempre interlo quito e collaborato con chiunque fosse al governo - sia a livello na zionale che provinciale - e questo intende fare anche dopo queste elezioni, cercando se possibile di aumentare le proprie relazio ni; coltivando la convinzione che questo è importante per tutti noi che siamo un bene comune, un bene di tutti.
Armando Maistri
1 7 - 2022 editoriale
La 24a edizione della Convention
ITTONA si è svolta dal 4 al 7 agosto ad Albany nello stato di New York (USA)
La Trentini nel mondo è un ponte che unisce Europa e Nord America
Dopo due forzati rinvii a causa del Covid, ITTONA, la federazione che riunisce i Circoli tren tini di Stati Uniti e Canada, quest'anno è riuscita ad organizzare la Convention, appuntamento con cadenza biennale, che si è svolto ad Albany, nello stato di New York (USA) dal 4 al 7 agosto.
All'evento hanno parteci pato anche il presidente della Trentini nel mondo, Armando Maistri, ed il direttore, Fran cesco Bocchetti. Qui di segui to riportiamo il testo dell'in tervento di Maistri.
L'epidemia generata dal Covid ha avuto un impatto mondia le. Per due anni le relazioni e gli scambi tra le persone si sono ridotti molto. Per fortuna che i sistemi elettronici ci hanno per messo di continuare in modalità on-line. Per questo non abbiamo perso il contatto con la realtà, il nostro lavoro di relazioni è conti nuato.
Ora che è possibile incontrarsi, stringerci la mano e abbracciarci di nuovo, è tutta un'altra cosa.
È per me un onore e anche un piacere essere qui. Da circa un anno sono presidente della Tren tini nel Mondo: 220 circoli attivi in 4 continenti. La Trentini nel Mon do sta bene, gode di ottima salu te, è in crescita: un nuovo circolo
è stato creato in Brasile.
La Trentini nel Mondo è una grande rete mondiale, che riuni sce tantissime persone, di 2°- 3° - 4° generazione.
I Trentini-Tirolesi sono una Comunità che per dimensione umana supera di cinuqe-sei volte quella del Trentino, quindi una GRANDE comunità.
La Trentini nel Mondo è un pon te che unisce il Nord America con l’Europa.
La Trentini nel Mondo vive da molto e vivrà ancora per molto tempo, perché è una rete che mette in relazione tante diver sità: anzi si alimenta proprio di questo, si nutre cioè di tante sto rie e realtà diverse.
La Storia fin qui è fatta da Tren tini-Tirolesi operosi e umili, che hanno saputo trasformare – par tendo letteralmente da zero – in tere regioni nel mondo.
Nel suo intervento il presidente della Trentini nel mondo ha affermato che l'associazione «ha idee chiare e lo sguardo rivolto al futuro»
Sappiamo tutti che i TrentiniTirolesi sono persone legate alle tradizioni della storia, che tro vano nella famiglia lo scopo di andare avanti, sono persone che hanno le idee chiare.
L'identità Trentino-Tirolese emerge in qualsiasi momento e in qualsiasi ambito. La storia, la cultura, la tradizione sono il mo tore che ci tiene uniti, ci fa anda re avanti e ci fa crescere. Siamo gente di cooperazione e di soli darietà, abituati ad aiutare chi ha bisogno, abituati alla reciprocità.
Siamo persone che non te mono il lavoro duro, che sanno produrre e comunicare: il nostro interscambio commerciale è in crescita.
Non dimentichiamo mai le fa tiche dei nostri nonni, ai quali siamo grati per tutto quello che hanno fatto.
Noi tutti siamo la grande fami
glia Trentino-Tirolese.
La Trentini nel Mondo nasce nel 1957, ha 65 anni: è una matura signora, ma con le idee chiare e con lo sguardo rivolto al futuro.
In una lettera del 1933 a Don Luigi Sturzo Alcide De Gasperi scrive: «… mi sforzo di ‘aggior narmi’, di comprendere l’evoluzio ne dei tempi e di rendere giustizia alle nuove generazioni…»
Ed è proprio per rendere giu stizia ai giovani che dobbiamo allargare lo sguardo, cercare il coinvolgimento. Loro saranno i garanti del nostro futuro e proba bilmente lo faranno meglio di noi.
La “Rete universitaria” dei Trentini-Tirolesi c’è da tanti anni e cresce, la Trentini nel Mondo proprio per aiutare i giovani uni versitari ha messo da parte delle risorse.
Cari amici, per fortuna che ci siete. È con riconoscenza che rivolgo a voi il saluto di tutti i Trentini-Tirolesi che rappresento nella Trentini nel Mondo.
Così come nel 2002 questo in contro è stato fatto nella terra dei nostri antenati, si può fare di nuovo. Noi ci siamo se c'è bisogno di dare una mano e non solo per questo.
Le montagne del Trentino e del Tirolo vi aspettano, noi tutti le abbiamo nel cuore
Grazie ancora e un caro saluto a tutti.
2 7 - 2022 agenda
Trentini in Brasile, attivi e propositivi
Balneario Camboriú, Gaspar, Rio dos Cedros, Blumenau, Rio do Oeste, Rodeio, Brusque e Guabiruba, sono state le tappe della tasferta durante la quale il direttore della Trentini nel mondo, Francesco Bocchetti, ha visitato
Circoli trentini di quelle città nello stato di Santa Catarina.
questa e nelle pagine che seguono , il «diario
viaggio»,
testi
foto
Francesco
8Bocchetti insieme ad Andrey Taffner, si è reca to a Balneário Camboriú, per l'inaugurazione del Circolo Tren tino di Balneário Camboriú Prima dell'evento, insieme alla presidente del Circolo, Elisabeth Pavesi, hanno visitato la sede del Circolo e il luogo dove si tengono le lezioni di italiano. Durante la cena
c’è stata la consegna ufficiale del labaro del Circolo.
Oltre al direttivo del Circolo ed agli ospiti, erano presen ti, tra gli altri, an che il maestro José Nilo Valle, direttore dell'Orchestra Sin fonica di Santa Ca tarina (discendente dei trentini di Nova Trento), la scrittrice Maria Cecília Sada, il presidente del Circolo Trentino di Florianópolis, Laér cio Moser e Valdete Gianesini, presidente del Circolo Trentino di Brusque
L'evento, che ha ospitato anche
una mostra di vini di Casa Pavesi, si è svolto in un'atmosfera festo sa, con la partecipazione del sas sofonista Walfredo Pinho.
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di Andrey José Taffner Fraga SETTEMBRE
3 7 - 2022 agenda
In
compagnia di Debora Daros, il direttore della Trentini nel mondo ha visitato la comunità di Gasparin, importante nucleo dell'immigrazione italiana nella città di Gaspar e sede del locale Circolo Trentino. Dopo aver vi sto i luoghi più significativi della località ed i murales dipinti da Débora Daros presso la parroc chia Sant’Antonio, Bocchetti è stato ospite presso la Scuola Ana Lira impegnata a realizzare i pro getti della professoressa Sandra Buchmann.
È seguita la visita alla par rocchia della comunità di Vila de Nazaré, dove i volontari del Circolo stavano preparando pa sta fatta in casa e ragù per una raccolta fondi a favore dell’asilo parrocchiale: pasta e sugo per circa seicento persone, con una decina di volontari coinvolti. Questa attività di beneficenza a favore delle comunità locali si fa quattro volte all’anno per diver se istituzioni.
La sera dello stesso giorno Bocchetti ha partecipato alla tradizionale «Festa Trentina»
a Rio dos Cedros, giunta alla sua trentesima edizione, una delle feste italo-trentine più an tiche e longeve del Brasile. Ini ziata il 6 settembre e terminata l'11 settembre, ha richiamato in città un vasto pubblico. Come sempre, nel programma della manifestazione - che prevede va diverse iniziative culturali, mostre commerciali, spettacoli e attrazioni varie - un ruolo im portate lo ha avuto la gastrono mia tradizionale, con l’offerta di diversi piatti della cucina italotrentina.
Negli spazi della «Festa Tren tina», il direttore della Trentini nel mondo ha incontrato (foto qui a fianco) Jorge Stolf, sindaco di Rio dos Cedros; Rafael Nones,
vicesindaco di Rio dos Cedros; Jaime Visentainer, presidente del Circolo Trentino di Rio dos Cedros; Oscar Lenzi, consulto re della Provincia Autonoma di
Trento.
Erano anche presenti Andrey Taffner e la referente della Tren tini nel mondo per i corsi d'italia no Simone Sehnem.
9 SETTEMBRE 4 7 - 2022 agenda
Presso
la sede del «Lira Circolo Italiano» di Blu menau, sabato si è svolto l´incontro con i docenti di lingua italiana che tengono i corsi pro mossi dai Circoli trentini. Tutti i partecipanti sono stati accolti calorosamente dai membri del Circolo locale, Marilucia Mattedi (presidente Circolo Trentino di Blumenau), Iria Sandri Wachholz e Fred Duerk Wachholz.
L’incontro ha occupato l’intera giornata, guidato dal direttore Bocchetti, con la partecipazio ne di insegnanti di diverse città
degli stati del Rio Grande do Sul, Santa Catarina ed Espírito San to. L'obiettivo era identificare le principali esigenze e sfide degli insegnanti di italiano, per pro
gettare un corso di formazione rivolto proprio agli insegnanti. Erano presenti anche tutti i coor dinatori della Trentini nel Mondo per il Brasile (Eraldo Stenico,
João Felix Andreis e Andrey José Taffner Fraga) e la referente del la Trentini nel Mondo per il pro getto di lingua italiana in Brasile, Simone Sehnem.
Ildirettore della Trentini nel mondo, in compagnia della presidente del Circolo Trenti no di Blumenau, Marilucia Mat tedi, e dei soci della Lira Circolo Italiano, Iria Sandri Wachholz e Fred Duerk Wachholz, si è recato nella città di Rio do Oeste (cit tà dell'Alto Vale do Itajaí) meta di una massiccia immigrazione trentina.
Il primo appuntamento in città è stato con i rappresen tanti del Coro Citavi che, la sera prima, aveva festeggiato il suo 20° anniversario. Tappa successiva è stata la località di “Toca Grande II”, fortemente se
SETTEMBRE
gnata dall'immigrazione tren tina, dove ha partecipato alla messa, che ha avuto l'accom pagnamento musicale di alcuni membri del Citavi. A seguire, pranzo alla festa organizzata dalla comunità locale.
SETTEMBRE 1O
11 5 7 - 2022 agenda
11
Ilsecondo appuntamento del la giornata a Rio do Oeste è stata la visita in casa a Luiz Paterno, grande sostenitore del la cultura trentina, tra i fondatori del Coro Citavi e di quattro Circoli della zona, originario della Valsu gana, che ha ricevuto il meritato titolo di «Trentino nel Mondo Be nemerito» (nelle due foto in alto).
Lasciato Rio do Oeste, Bocchet ti si è recato nella città di Rodeio, dove presso la sede del Circolo trentino ha avuto un incontro con il consiglio direttivo del Circolo.
SETTEMBRE
Lagiornata è iniziata con il trasferimento a Brusque, dove Francesco Bocchetti ed Andrey Taffner hanno avuto un incontro e un pranzo con la
12presidente del Circolo Trentino di Brusque, Valdete Gianesini, e altri membri del direttivo.
Nel pomeriggio, nella città di Guabiruba, presso il Museo
Rancho das Casinhas c’è stato l’atto ufficiale che ha sancito la nascita del locale Circolo tren tino, il circolo più giovane del mondo (foto in basso, vedi arti
colo alle pagine 18-19).
Prima della cerimonia di con segna del labaro, Bocchetti e Taffner hanno fatto visita alla città e, in particolare, al paese di “Lageado Alto” (foto in alto), luogo che nel 1875 accolse gli immigrati trentini.
Lì sono state visitate la chie sa locale e il Museo Italo Gua birubense Sacristão Francesco Celva, con diversi reperti che raccontano la storia dell'immi grazione italo-trentina a Guabi ruba; c'è stato anche un incon tro con Don Eder Claudio Celva, scrittore, storico e parroco della Parrocchia del Santissimo Sa cramento di Itajaí.
SETTEMBRE
6 7 - 2022 agenda
L'8 agosto dedicato a ricordare padre Kino
Èstato
il museo di padre Kino a Segno di Taio, in Val di Non, ad ospitare il tra dizionale appuntamento che la Trentini nel mondo organizza in concomitanza con la «Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo», che ricorre l'8 ago sto, anche se quest'anno con tre giorni di ritardo rispetto alla data canonica.
L'iniziativa è stata aperta dal saluto del presidente della Tren tini nel mondo, Armando Maistri. Al suo intervento sono seguiti quelli del dirigente della Provin cia Autonoma, Giovanni Gardelli, del componente della Conferenza dei consultori all'estero, il consi
gliere provinciale Denis Paoli, del Consultore per l'Argentina, Ma riano Roca e di Giuseppe Filippi, segretraio del Circolo trentino di Charleroi. Ci sono state poi due re lazioni: quella di Aldo Degaudenz, sul significato della «Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo», che prende spunto dal la tragedia mineraria del 1956 a Marcinelle, e quella del direttore della Trentini nel mondo, France sco Bocchetti, che ha presentato il progetto «Luoghi e beni dell'e migrazione: un patrimonio da do cumentare», promosso dall'Asso ciazione in collaborazione con la Soprintendenza per i beni cultu rali della Provincia. Fra i beni che
Trentini nel mondo premiata con il «Totem per la solidarietà»
«Grazie al riconoscimento degli obiettivi di utilità sociale e alle fi nalità di solidarietà che l’Associa zione si propone, quale strumen to di aggregazione e assistenza per i migranti trentini nel mondo. Presente in 26 paesi dei quattro continenti con oltre duecento cir coli, veri e propri avamposti della cultura e identità del nostro terri torio, l’Associazione si pone per tanto come veicolo primario teso a ravvivare e promuovere il senso di appartenenza, le radici e la memo ria trentina in qualunque angolo del pianeta»: è questa la motiva zione con la quale è stato conferito alla Trentini nel mondo il premio
«Totem per la solidarietà».
Giunta alla sua quindicesima edizione, l'assegnazione an nuale dei premi dei «Totem» per l’arte e la cultura alle ec cellenze del Trentino è un'ini
ziativa promossa da «Totem blueart», la rivista fondata nel 2005 da Giuseppe Buttiglione.
La cerimonia, organizzata con il patrocinio del Comune di Ala, si è svolta ad Ala presso Palazzo
sono stati già catalogati, c'è anche una croce che si trova a Tres dedi cata ad un gruppo di emigrati in Brasile, che è stata visitata suc cessivamente: Alice Liber, che sta svolgendo presso l'Associazione il suo servizio civile, seguendo pro prio il progetto, ha raccontato la storia della croce.
La visita al museo è stata pre ceduta dall'intervento di Alberto Chini, presidente dell'Associazio ne Cultrale Padre Chini, che ha parlato della figura e dell'opera di padre Kino.
Il pranzo è stato consumato a Tres, presso la Sidreria Melchiori, della quale sono stati anche visi tati i reparti produttivi.
7
Taddei il 3 settembre. A ritirare il premio, consegnato dall'ono revole Vanessa Cattoi, sono sta ti il vicepresidente della Trenti ni nel mondo, Vittorino Rodaro, ed il direttore dell'Associazione, Francesco Bocchetti (nella foto insieme a Giuseppe Buttiglione, al centro).
7 - 2022 agenda
«L'arrivée de la jeunesse», un'unica storia da cento storie di italiani in Lussemburgo
8 settembre nella piazza di Esch-sur-Alzet te è stato presentato in prima assoluta al pubblico «L’ar rivée de la Jeunesse», docufiction dedicato alla storia degli italiani in Lussemburgo. Prodot to da PassaParola, associazione che ha come scopo quello di pro muovere, organizzare, diffonde re e produrre attività culturali legate all’Italia, il film racconta, coniugando fiction e documenti d’archivio, cento anni di storia
Giovedì
dell’emigrazione italiana in Lus semburgo. Un capitolo impor tante che spesso gli storici e i mezzi di comunicazione in Italia hanno ignorato.
Fabio Bottani, regista insie me a Marcello Merletto del film, così ci descrive il senso del docufiction: «L’arrivée de la Jeunes se, l'arrivo della gioventù è un gioco di parole: sta ad indicare ovviamente la forza lavoro che arrivava in Lussemburgo dall'I talia, i giovani, che arrivavano
Foto: Lejla Halilovic 8 7- 2022 attualità
come minatori o operai. Ma la Jeunesse è anche una squadra di calcio, la squadra della città d'Esch-sur-Alzette, fondata pro prio dagli immigrati italiani. Ed è significativo per capire quanto la cultura e lo stile di vita italiani abbiano condizionato la cultura lussemburghese, anzi ne sono diventati parte fondamentale».
Conosceva la storia dell'im migrazione italiana in Lus semburgo?
Il Lussemburgo non è solo ban che come potrebbe sembrare oggi. Quello che è oggi lo deve a tutto il suo passato sul ferro: è li che ha creato il suo patrimonio. Il Lussemburgo era un paese di operai. E questa è una sto ria che conoscevo, ma soltanto in superficie. Me ne sono reso conto facendo questo film: solo lavorandoci ho capito davvero quanto è stata forte l'influenza italiana per tanti anni.
L'ispirazione arriva in par te da «Tanti italiani fa…. in Lussemburgo. Viaggio nella memoria (e un po’ di storia) della nostra emigrazione» libro edito sempre da Passa Parola nel 2018. Quanto è rimasto del libro nel film?
Il libro riporta un centinaio di storie che spaziano in varie epoche, da inizio 900 ai giorni nostri. Noi ci siamo scontrati con il problema di raccontare tutto in meno di un'ora di film: tutte le storie, tutti i personaggi e tut te le epoche. La scelta è stata
quella di rendere protagonista una famiglia italiana emigrata e i suoi membri di diverse gene razioni. Raccontiamo storie vere, ma interpretate da attori.
Quanto c'è di documentari stico e quanto di fiction?
Il docu-fiction usa immagini d'archivio e un po' di ricostruzio ne fiction basata su storie vere. Noi ci siamo ispirati a storie vere per i nostri personaggi. Però ov viamente abbiamo usato un po' di fiction per legare tutte queste storie tra loro. Le immagini d'ar chivio sono circa il 15-20% del film, il grosso del lavoro l'abbia mo creato da zero.
Tra gli interpreti c'è Mirka Co stanzi, attrice lussemburghese di origini italiane: papà umbro e mamma trentina sono arriva ti in Lussemburgo da bambini. Lei sente ancora forte il legame con l'Italia e soprattutto, sa la lingua: «inizialmente io dovevo
solo aiutare un'amica a recitare in italiano, perché io faccio pe dagogia teatrale, non faccio film di solito. Però cercavano altri attori e per Fabio e per il team che ha realizzato il film ero una figura interessante, perché io potevo parlare sia italiano che lussemburghese».
La storia del film non è quella della tua famiglia. Chi interpreti?
Nel film sono Olga, un'italiana che ha un bar frequentato negli anni 70 da tanti altri italiani e dai portoghesi appena arriva ti nel paese. E io faccio un po' da assistente sociale: li aiuto a compilare i documenti, cercare lavoro, trovare una casa. Cerco di dare ai portoghesi quell'aiuto che gli italiani delle generazioni prima, di mio nonno, non hanno trovato. E un po' mi sono imme desimata nel ruolo perchè pri ma di fare teatro pedagogico ho studiato da assistente sociale. Compaio in quattro scene, quasi sempre negli anni 70 e qui oltre all'italiano e al lussemburghese parlo anche un po' di portoghe se... con un accento italiano, ma ci provo. Poi compaio negli anni 80 quando mi intervistano per raccontare la storia di mio padre deportato nei lager.
La tua famiglia vera è arrivata in Lussemburgo con tempi diversi rispetto a quelli della famiglia del film: sono arrivati negli anni 60. Ma ci sono aspetti che ti ri
cordano un po' la tua esperienza di vita?
Sì certo. È per quello che sono stata felice di fare il film. Quando ho accompagnato la mia amica ed ho visto che cercavano altri personaggi ho deciso di pende re parte al film perché è un po' la storia di tutti gli italiani arri vati qui: io mi vedo tantissimo in questo ruolo di Olga. Quando sono arrivati i miei nonni erano tutti lavoratori nelle costruzioni. Erano operai, non i manager o i ristoratori di oggi. Non erano i primi anni del 900, ma la storia è proprio quella vissuta dalla mia famiglia, compresa la discrimi nazione che c'era in quel tempo verso gli italiani ma anche il le game forte della comunità ita liana.
Vedi in Lussemburgo le in fluenze italiane? Tu che puoi fare il confronto: c'è qualcosa di italiano nello stile di vita lussemburghese?
Sì certo, molte cose. Il Lus semburgo sarebbe diverso oggi senza gli italiani. Su tutte la cucina: in Lussemburgo non abbiamo ancora il primo e il se condo ai pasti, ma mangiare ita liano è assolutamente normale. Ed anche nella religione si vede: gli italiani sono arrivati con la loro forte cristianità ed hanno riempito le chiese, ma anche costruito le comunità attorno alle chiese italiane che ancora esistono.
Nostra intervista a Fabio Bottani, uno dei due registi del docu-film prodotto dall'associazione «Passa Parola», presentato l'8 settembre scorso, ed a Mirka Costanzi, di origini trentine, una delle interpreti
Michela Grazzi
Foto:
Lejla
Halilovic
9 7 - 2022 attualità
e fatti
Sandro Giordani, del Circolo di Bento Gonçalves è entrato nel Consiglio di Stato della Cultura del Rio Grande do Sul
Sandro Giordani, consigliere del Circolo tren tino di Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul –Brasile) è recentemente entrato a far parte del Consiglio di Stato della Cultura, con l'impegno di ampliare la presenza della politica statale Cultura Viva, tra le altre rivendicazioni.
Sono in totale diciotto i nuovi membri del Consiglio, entrati in rappresentanza della so cietà civile: rimarranno in carica per il prossi mo biennio.
«Essere un componente del Consiglio di Stato della Cultura, offre un’opportunità unica di crescita sia a livello personale che comunitario» ha affermato Sandro Giordani nell’assumere l’incarico.
Il Consiglio di Stato della Cul tura è un organismo compo
sto da ventisette membri: due terzi sono eletti da enti culturali e un terzo vengono nominati dal governo statale. La costi tuzione dello stato del Rio Grande do Sul prevede che il Consiglio stabilisca orien tamenti e priorità per lo sviluppo cultura le, controlli l'esecuzione dei progetti cul turali e l'utilizzo delle risorse ed emetta pareri su questioni tecnico-culturali.
Applausi coreani per Lorenzo Bernardi in duo con la violinista Ui-Hong Hong
Sisono tenuto lo scorso luglio a Seoul, in Corea del Sud, quattro eventi culturali di matrice italiana organizzati dall’Isti tuto Italiano di Cultura della capitale sudco reana, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Seoul, con la Korean Chamber Or chestra, con la VivienneOh e con la Dankook University. Protagonista: il giovane chitarri sta trentino Lorenzo Bernardi, classe 1994.
In duo con la violinista coreana Ui-Hong Hong, Bernardi ha eseguito pagine di gran di autori italiani in alcune sedi rappresen tative della capitale coreana, per celebrare anche con la musica gli scambi culturali e le relazioni diplomatiche tra Corea e Italia. In programma musiche di Mauro Giuliani, Gioacchino Rossini, Pietro Mascagni, Ennio Morricone e soprattutto Niccolò Paganini, di cui quest’anno si ricordano i 240 anni dalla nascita.
Oltre al concerto del 9 luglio «Postcards from Italy» presso l’atelier ViviennOh, i due
artisti si sono esibiti il 12 luglio presso la re sidenza dell'ambasciatore d’Italia a Seoul,
Federico Failla, alla presenza di diplomatici di varie nazioni oltre che di rappresentan ti istituzionali coreani e successivamente, presso la prestigiosa Ilshin Hall, nel cuore di Seoul. Bernardi ha inoltre tenuto una Ma sterclass per gli studenti di chitarra classica della Dankook University.
Nella foto Lorenzo Bernardi (a destra) è con l'Ambasciatore d'Italia in Corea, S.E dott. Fe derico Failla, e la Direttrice dell'Istituto Italia no di Cultura di Seoul, dott.ssa Michela Linda Magrì. (aise)
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gente e fatti
Ivan Maffeis, è stato nominato arcivescovo di Perugia-Città della Pieve
Se
è vero che l’abito non fa il monaco, bisogna dire che il nostro amico (e collega giirnalista) Ivan Maffeis (1963), vestito da vescovo sta proprio bene. Vicino al suo compaesano, il vescovo di Trento, Lauro Tisi (1962), sta ancora meglio. Mica male per il popolo rendenèro e per una valle, accusata nei secoli di aver allevato gli assassini del vescovo Vigilio. Di colui che, per la sinossi episcopale, figura terzo nella successione tridentina, ma che dal quinto secolo è conside rato martire e patrono di questa terra tra i monti.
E Ivan “il buono”, nel suo stem ma vescovile ha voluto proprio l’aquila, simbolo di Giovanni l’e vangelista (e Ivan altro non è che Giovanni) e delle vette del Brenta sotto alle quali svetta il campanile di Pinzolo, la sua terra. Sulla parte sinistra dello stemma, la stella, simbolo della Madonna alla quale ha affidato il suo ministero e la sua diocesi di Perugia-Città della Pieve. Sot to le verdi colline dell’Umbria il motto “Cristo in voi”, a cementare l’impegno di pastore che conosce la fatica e l’odore delle pecore.
Due vescovi e due Chiese, Trento e Perugia, da domeni ca 11 settembre affratellate da un piccolo-grande prete, da un eccellente giornalista, il qua
le, nato in Rendena, cresciuto a Trento, sgusciato indenne dalle insidie di Roma, è approdato, in fine, alla cattedra vescovile.
A cementare il gemellaggio della devozione, gli arcivescovi di Trento, Tisi e l’emerito Bres san, hanno donato alla catte drale di San Lorenzo, a Perugia, frammenti di reliquie di San Vigilio e dei tre missionari della Cappadocia, quelli assassinati per davvero, in val di Non, dove si erano stabiliti, nel 397 d. C. C’erano, nel pomeriggio di do menica 11 settembre, a Perugia, delegazioni e famiglie singole, per oltre duecento persone arri
vate dal Trentino, segnatamente da Pinzolo e da Rovereto. Ultima tappa, meno di due anni, quale parroco di numerose parrocchie per il nuovo arcivescovo di Pe rugia.
Non è il primo trentino con il pastorale in terra umbra. Per molti anni, nel secolo scorso, fu vescovo di Assisi, Giuseppe Pla cido Nicolini (1877-1973), abate benedettino. Creato vescovo da Pio XI nel 1928 fu titolare della diocesi umbra per 45 anni, fino alla morte avvenuta a Villazza no, suo borgo natale, il 25 no vembre 1973.
Prima di approdare alla cat
tedra vescovile, Ivan Maffeis ha fatto il cappellano a Mori, il parroco a Ravina e Romagnano, quindi il giornalista-direttore del settimanale diocesano di Trento, Vita Trentina (20002009), poi il responsabile dell’uf ficio comunicazione della CEI, la conferenza episcopale italiana, a Roma, della quale (2015) di venne anche sottosegretario. Infine, per meno di due anni (2020-2022) è stato parroco a Rovereto, Terragnolo e dintorni. Laureato in Scienze delle comu nicazioni sociali alla pontificia università Salesiana, è stato a lungo docente presso quello stesso Ateneo e pure presso l’u niversità Lateranense.
Con la nomina ad arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nel luglio scorso, il Trentino vanta otto vescovi: cinque usciti dal se minario diocesano (Ivan Maffeis, Lauro Tisi, Luigi Bressan, Guido Zendron e Mariano Manzana) e tre appartenenti a ordini religio si (Giancarlo Bregantini, Giusep pe Filippi, Adriano Tomasi).
Alberto Folgheraiter © 2022 Il Trentino Nuovo
www.iltrentinonuovo.it
Nato nel 1963 a Pinzolo, ha fatto il cappellano a Mori, il parroco a Ravina e Romagnano, il direttore del settimanale diocesano «Vita Trentina», il responsabile dell’Ufficio comunicazione della Conferenza Episcopale Italiana, della quale divenne anche sottosegretario. Dal 2020 al 2022 è stato parroco a Rovereto, Terragnolo e dintorni.
Foto:Lunelli Giorgio
Foto:Lunelli
Giorgio
11 7 - 2022
I Trentini in Lussemburgo: una storia ultracentenaria
Lasciavano
le loro vallate segnate dalle crisi ricor renti nel settore agricolo, seguendo itinerari che da secoli caratterizzavano le migrazioni stagionali proprie alle regioni al pine, rispondendo ora al richiamo delle nuove opportunità offerte dai grandi cantieri (tunnel, ponti, ferrovie, fortificazioni…), spin gendosi per tappe successive sempre più a nord, dove fabbriche e miniere richiedevano lavoratori in abbondanza sia per le attività estrattive sia per la costruzione delle necessarie infrastrutture e la conseguente rapida urbaniz zazione.
Risalgono agli ultimi decenni dell’Ottocento i primi consistenti flussi migratori provenienti dal Trentino, una delle zone allora marginali dell’Impero asburgico, diretti verso le aree minerarie del centro Europa – di cui il Lussemburgo meridionale era parte integrante – le quali registravano all’epoca un vero e proprio boom industriale nel settore siderurgico, che attirava una quantità di manodopera senza precedenti di Maria Luisa Caldognetto
Arrivati in Lussemburgo, si stabilivano nelle principali loca lità del bacino minerario, come Esch-sur-Alzette, Dudelange e Differdange, che in pochi anni erano destinate a moltiplicare in maniera esponenziale il numero dei loro abitanti grazie al grande afflusso di manodopera stranie ra. Tenendo conto delle dimen sioni ridotte del Paese, con una popolazione complessiva che in
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NELLA FOTO: Dudelange, 1901: La famiglia dei coniugi Giulio Moschen (Levico 1858 –Dudelange 1924) e Giuditta Libardi (Levico 1866) nel quartiere «Italia» dove abitavano con i figli e altri parenti.
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questa prima fase di espansione non superava ancora i 250.000 abitanti, e considerando inoltre che i censimenti avvenivano in dicembre, quando la gran par te degli immigrati, assunti con contratti a termine, rientrava in patria per ripresentarsi spesso in primavera, le centinaia di trentini attestate dai rilevamenti statisti ci assumono un significato non trascurabile – se valutato in ter mini relativi – anche rispetto ad altre realtà dove le cifre assolute appaiono più consistenti.
Erano talmente numerosi da reclamare, tra il 1908 e il 1910, presso le autorità di Vienna l’a pertura di un Consolato a Eschsur-Alzette per il disbrigo delle pratiche amministrative, in as senza del quale erano costretti a rivolgersi al Console d’Italia che si prestava a dare loro assisten za malgrado non ne avessero formalmente diritto. Le liste dei loro nomi e cognomi sono lunghe: uomini soli o senza congiunti al seguito, ma anche famiglie costi tuitesi già nei luoghi di partenza o, più spesso, nelle tappe inter medie che avevano segnato i loro tragitti o, infine, formatesi dopo il loro insediamento. Alle locali tà di provenienza, dove spicca la Valsugana, evidenziando il ruolo catalizzatore delle catene migra torie, ma anche la Val di Non e di
versi altri paesi del circondario di Trento e Rovereto, si affiancano in questi casi quelle dei congiunti acquisiti oltre confine, in Germa nia, Boemia, Svizzera e infine in Lussemburgo, segnalando un’e levata percentuale di matrimoni misti in rapporto alle altre collet tività di immigrati.
Destinati in gran parte alle miniere di ferro e alla manuten zione delle istallazioni siderurgi che, altre attività emergono non di rado, evolvendo ad esempio verso mansioni collaterali come il reclutamento di manodopera in patria, o l’offerta di servizi in qualità di osti, commercianti, ge
stori di pensioni per connazionali e altri immigrati, dove anche le donne della famiglia svolgevano un ruolo di primaria importanza.
Seppur registrati come «Tiro ler», i trentini si aggregavano di preferenza nei quartieri operai abitati da italiani, per affinità linguistica anzitutto, ma cer tamente riconoscendosi anche nei tratti che li accomunavano a quanti provenivano all’epoca dalle regioni del nord e del cen tro della Penisola. E si distingue ranno spesso nell’intensa vita di quartiere che animava queste collettività, partecipando attiva mente a iniziative associative,
culturali e ricreative (musica, te atro, sport…), di cui le numerose foto pervenuteci insieme ad altro materiale documentario testimo niano ancora oggi.
Anche se non tutti si stabili ranno definitivamente in Lus semburgo, attratti da nuove opportunità in zone più o meno limitrofe, possiamo ragionevol mente supporre che la lunga con suetudine al contatto con lingue e culture diverse, già maturata nei loro percorsi e finanche in famiglia, abbia favorito in questi emigrati trentini la loro capacità di inserimento (di ‘integrazione’ diremmo oggi, usando un termi
«L’immigration des travailleurs du Trentino au Luxembourg à partir du 19° siècle » era il titolo della conferenza tenuta il 7 maggio da M. L. Caldognetto, per iniziativa del Circolo trentino del Lussemburgo nell'ambito del «Festival delle migrazioni, delle culture e della cittadinanza»
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ne inconsueto all’epoca) in seno alla popolazione del nuovo Paese, che includeva una percentuale elevata di lavoratori stranieri, tra cui i numerosi italiani a fianco dei quali spesso abitavano.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, nell’estate del 1914, col richiamo sotto le armi pubblicato dal governo austriaco sui giornali locali (anche in italiano), i trentini arruolati nell’esercito lasceranno il Paese per rientrare in patria, al cuni con le famiglie al seguito, nel clima convulso che coinvolgerà anche gli altri emigrati, allarmati dalla chiusura delle frontiere ma ancor più dall’incertezza riguardo
alle sorti del mercato del lavoro.
La drastica riduzione della pre senza straniera durante il periodo bellico registrerà una reale ripre sa solo con gli anni Venti quando, a seguito dell’esito del conflitto che assegnava il Trentino all’Ita lia, l’evoluzione dell’emigrazione trentina in Lussemburgo seguirà ormai le vicende dell’emigrazione italiana, tra fasi alterne di ripresa e riflusso, concentrandosi sempre e comunque nel bacino minerario sia per quanto riguarda gli inse diamenti sia per le tradizionali mansioni lavorative. I riverberi delle tensioni tra fascisti e an tifascisti durante il Ventennio
NELLE FOTO (dall'alto in senso orario): Dudelange, 1904: La Società Italiana di Mutuo Soccorso, fondata a Dudelan ge nel 1899, il cui primo presidente fu Pietro Barozzi (famiglia originaria di Levico);
- l'autrice dell'articolo; - Esch-sur-Alzette, 1932: Anna Lazzeri, figlia di Carlo e nipote di Giacomo (Ischia di Trento 1859 – Esch-sur-Alzette 1921), apprendista di fisarmonica a 12 anni;
- 1904: Carlo Lazzeri (n. Hettstedt/ Prussia 1887), figlio di Giacomo (Ischia di Trento 1859 – Esch-sur-Alzette 1921), vince il Tour du Luxembourg; - un momento della conferenza del 7 maggio in Lussemburgo;
- 1918: Cartolina ricordo del servizio militare prestato da Carlo Lazzeri, fi glio di Giacomo (Ischia di Trento 1859 – Esch-sur-Alzette 1921), nel corpo dei Kaiserjäger durante la prima Guerra mondiale;
- Esch-sur-Alzette, 1913: Il matrimonio di Carlo Lazzeri, figlio di Giacomo (Ischia di Trento 1859 – Esch-sur-Alzette 1921), con Giuseppina Pedrelli origina ria di Strigno.
Maria Luisa Caldognetto, di origine trentina, risiede in Lussem burgo dal 1992. Grazie alle sue attività di ricerca in ambito accademico (Università di Treviri, Germania) ed extra-accademico (Centre de Do cumentation sur les Migrations Humaines, Lussemburgo), ha al suo attivo numerose pubblicazioni sui vari aspetti storico-culturali della presenza italiana in Lussemburgo a partire dal 19° secolo.
non risparmieranno neppure i trentini presenti sul territorio, aggravandosi ulteriormente con lo scoppio della guerra, tragica mente segnata dall’occupazione nazista del Lussemburgo, con la sequela di drammi, persecuzioni e deportazioni, ma anche di am biguità e compromissioni indotti dall’alleanza col regime mussoli niano di cui gli italiani sconteran no fatalmente le conseguenze.
Dopo l’inevitabile fase di sta gnazione economica dovuta al conflitto, un’inversione di ten denza si registrerà a partire dal secondo dopoguerra quando, con la ripresa degli arrivi dall’Italia,
progressivamente si affacceran no a partire dagli anni Cinquanta altre opportunità professiona li, come ad esempio nel settore della ristorazione, ma anche per l’insediarsi delle Istituzioni eu ropee e successivamente per lo sviluppo del settore finanziario, mentre si assisterà in parallelo al fatale declino della siderurgia. Tutto questo inciderà anche sul la composizione della presenza trentina in Lussemburgo, che nel frattempo dovrà fare i conti non solo col fenomeno delle seconde e terze generazioni, ma anche con i
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QUI SOPRA: Dudelange, 1908: Giulio Moschen (Levico 1858 – Dude lange 1924) con la squadra di operai che reclutava in Trentino.
IN BASSO A SINISTRA: Esch-sur-Alzette, 1904: La famiglia dei coniu gi Giacomo Lazzeri (Ischia di Trento 1859 – Esch-sur-Alzette 1921) e Louise Settel (Hettstedt/Prussia 1864 – Esch-sur-Alzette 1919) davanti al loro caffè/rivendita di vino nel quartiere Hoehl abitato da molti italiani.
IN BASSO A DESTRA: Dudelange, 1925: Festa per il battesimo di Re nata in casa dei coniugi Giuseppe Iseppi e Adele Bandini, attorniati
nuovi arrivi e una diversa distri buzione sul territorio, più varia e articolata, che da allora interessa sempre più la capitale e le aree li mitrofe, senza escludere in alcuni
da parenti e amici trentini. Gli Iseppi, originari di Caldonazzo, erano a Dudelange dalla fine dell’Ottocento. I Bandini provenivano da Mo digliana (Forlì). Un figlio di Renata, la quale sposerà un Battistella (originario di Lanciano), diventerà un noto direttore d’orchestra in Lussemburgo. Sulla foto compare anche il padrino della neonata, Giu seppe Rossini (Martignano 1876 – Dudelange 1934), arrivato a Dude lange nel 1896 e proprietario di un caffè che metteva a disposizione del viceconsole d’Italia per il disbrigo delle formalità burocratiche al servizio dei connazionali
casi anche il nord del Paese.
Col nuovo Millennio e le nuo ve mobilità che lo caratterizza no, anche i flussi dal Trentino si rinnovano, iscrivendosi nella complessità che tale fenomeno comporta. Si tratta di giovani di
ambo i sessi, spesso altamente qualificati, pronti a cogliere le opportunità che il Lussemburgo offre, ma anche disponibili a con frontarsi con il bagaglio prezioso di conoscenze e di esperienze di chi li ha preceduti e dei loro di
Dudelange Amadeo Barozzi (Levico 1894 – Dudelange 1955), operaio nella fabbrica siderurgica, membro attivo e presidente per molti anni del comitato dell’Alliance, la squadra di calcio composta in gran parte da abitanti del quartiere «Italia». Nel 1976 lo stadio cittadino è stato intitolato a suo nome.
scendenti pienamente inseriti nel tessuto sociale. Oggi la sfida con siste ormai, come si è evidenziato nel recente incontro organizzato dal Circolo Trentino operante in Lussemburgo [vedi Trentini nel Mondo, 4/2022, pp. 2-3], nella ca pacità di mantenere viva e vitale questa realtà e la sua memoria, attraverso l’elaborazione di stru menti innovativi che consentano di proiettarsi nel futuro senza mai dimenticare il proprio passa to.
Maria Luisa Caldognetto
Bibliografia di riferimento.
2021.
- Maria Luisa CALDOGNETTO, Una piccola Italia oltre frontiera. Storia e storie di un’e migrazione ultracentenaria in Lussemburgo, “Frontiere”, Anno XXI, n.37 (2020), pp. 38-53.
- Benito GALLO, Centenario. Gli Italiani in Lussemburgo / Centenaire. Les Italiens au Luxembourg, Saint-Paul, Luxembourg, 1992 (nuova edizione 2016).
- Philippe
Henri BLASEN, Ein Consulat für die Tiroler Untertanen in Luxemburg (1880-1919), CDMH-Casa Cartii de Stiinta, Cluj-Napoca,
TUTTE LE FOTO sono tratte dal libro di Beni to Gallo «Centenario. Gli Italiani in Lussem burgo».
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Toronto, il decimo torneo di golf è stato un successo collegiale
IlCircolo Trentino di Toronto (Canada) ha ospitato venerdì 9 settembre il suo decimo tor neo annuale di golf. Hanno par tecipato oltre ottanta giocatori di golf ed alla cena che è seguita i presenti sono stati centoventi.
Il torneo è stato vinto da Dino Fedrigoni, Michael Fedrigoni, Da vid DeMarchi e Marco Lombardo.
Il cibo era incredibile e ce n'e ra molto. La giornata è iniziata con il caffè e palline di pasta di ciambella (le famose Tim Hortons Timbits), panini e bicchierini di grappa serviti lungo il percorso. Il menu della cena preparata pres so la sede del Circolo prevedeva antipasto con speck, polenta con sugo, costine e salsicce e dolci
fatti in casa.
La lotteria come sempre ha avuto tanti premi: bottiglie di grappa, cesti regalo e taglieri, bottiglie di vino, accessori per il golf e tanto altro.
Grazie agli sponsor che for
niscono il supporto finanziario necessario per organizzare que sto evento: Crown Fire, Beckett Electric, Dial Auto, Corazza Pa lummo CAs, Clover Tool, Global Insulated Doors, Seafood Depot, Paris/Sanita Family, Kia Motors,
Francesca LaMarca, Unico Foods e Marzadro Grappa.
E infine, grazie ai volontari. Rendono possibili questi eventi con la loro competenza e il loro duro lavoro. Grazie a Lorena Bre da, Helen Saari, Carla Gembrini, Natalia Prevedel, Lina Daldoss, Franca Fanti, Lauren Daldoss, Rick Tanel, Joe Marchetti, Chris Fancie, Sarah Daldoss, Serena e Luciano Pangrazzi, Dan ed Elsa Bertolini e Peter e Debbie Dal doss.
Grazie a tutti per la partecipa zione e speriamo di vedervi l'an no prossimo, quando abbiamo in programma di ospitare un torneo ancora più grande e migliore.
Dan Bertolini e Peter Daldoss
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Benvenuto al Circolo di Guabiruba, il 29° nello stato di Santa Catarina
La
sera di lunedì 12 settem bre, è stata un momento storico per Guabiruba (San ta Catarina - Brasile), perché con una solenne quanto commoven te cerimonia è stato fondato il «Circolo Trentino di Guabiruba»: l'evento è stato promosso dall'As sociazione Italiana di Cultura di Guabiruba (ACIG), in collabora zione con il Comune. La presenza di Francesco Bocchetti, direttore dell'Associazione Trentini nel mondo, ha conferito ulteriore ri levanza all'iniziativa, perché ha rappresentato la prima visita uf ficiale di un dirigente di un'orga nizzazione italiana. La fondazio ne del Circolo punta a rafforzare le relazioni fraterne, culturali, sto riche e di scambio tra i due Paesi.
«La fondazione del Circolo Trentino è una grande gioia sia per me che per l'associazione che rappresento. Il gruppo che forma il Circolo, del quale è presidente Carlinhos Pontalti, è motivo di or goglio per la città e per il Trentino e per questo sono davvero felice di essere qui stasera. Da oggi Guabiruba fa parte della grande rete dei trentini nel mondo, che va dagli Stati Uniti all'Australia, e il nome Guabiruba al lungo l'e lenco dei Circoli trentini. Ho cono sciuto i soci del Circolo, che è già ben organizzato come dimostra no le attività che sta svolgendo:
la fondazione ufficiale del Circolo corona così il bel lavoro che da tanto tempo si fa a Guabiruba», ha affermato Bocchetti.
Per Andrey José Taffner Fraga, coordinatore dei Circoli trentini
di Santa Catarina e del Paranà «Guabiruba ha una storia mol to ricca in termini di migrazione e presenza trentina. Grazie alla presenza di importanti realtà culturali italiane, come ACIG, i
tempi per arrivare alla creazione del Circolo trentino a Guabiruba, che risulta essere il ventinovesi mo nello stato di Santa Catarina, sono stati rapidi».
«Sono immensamente grata per l'invito - ha affermato Norma Maria da Rui, Agente Consolare Onorario del Consolato d'Italia per Blumenau e regione - e mi congra tulo con la comunità per la costan te crescita della cultura italiana a Guabiruba. Ne è prova il Museo, che possiede una vasta collezio ne. Il governo italiano ha inviato all'ACIG piatti personalizzati con la bandiera d'Italia, dimostrando così fiducia nel lavoro fin qui svol to».
Per il sindaco Valmir Zirke, que sta è una nuova positiva collabo razione internazionale che por terà frutti. «Stasera è una notte speciale per Guabiruba in Brasile e per Trento in Italia - ha dettoperché ci scambiamo esperienze culturali di grande valore per entrambe le città. Beneficeremo tutti di questa partnership attra verso il Circolo Trentino di Guabi ruba».
Il labaro del Circolo è stato con segnato a Maria Ponticelli, la più anziana della comunità ItaloGuabirubense, che rappresenta la bella eredità del passato che il Circolo intende preservare.
Dopo la consegna del labaro è
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stata servita una cena con piat ti tradizionali trentini (come la polenta ed i crauti) arricchiti dai sapori delle spezie del posto, che gli immigrati trovarono quando arrivarono in Brasile. L'evento
si è concluso con l’esibizione del gruppo «Tutti Buona Gente» di Guabiruba, con il suo repertorio di danze e i costumi tipici di Ca stello Tesino.
Oltre a quelle già citate, era
no presenti numerose autorità: il presidente del Consiglio co munale di Guabiruba, Cristiano Kormann; l'assessore Waldemiro Dalbosco; Carlinhos Pontalti, pre sidente dell'Associazione Italiana di Cultura di Guabiruba; Valdete Gianesini, presidente del Circolo Trentino di Brusque; Rosemari Glatz, rettore del “Centro Univer sitário de Brusque – UNIFEBE”; Sergio Valle, presidente dell'As sociação Artístico Cultural São Pedro; Don Eder Claúdio Celva,
di Guabiruba, scrittore, storico e parroco della Parrocchia del San tissimo Sacramento di Itajaí; Jeni fer Schlindwein, sovrintendente della Fondazione Culturale di Guabiruba; Andrei Muller, segre tario per lo Sviluppo Economico e del Turismo di Guabiruba; Ma ria Eduarda Schlindwein, regina dell'VIII Festa dell'Integrazione di Guabiruba; Márcio e Arlete Co lombi, coordinatori del Gruppo Folklorístico Tutti Buona Gente.
Amilton Stedile
Un'idea coltivata da sedici anni
Quando
ero ancora ado lescente e facevo la mia ricerca sull'immigrazione trentina a Guabiruba, mi era ve nuta più volte l'idea di fondare un Circolo Trentino in città. Ver so il 2006, dopo essere andato a Rodeio, ero tornato a casa con la certezza che, per diversi motivi, non era ancora il momento. Non c'era ancora un gruppo coeso che potesse lavorare per un si mile obiettivo, e nella comunità stessa non c'era consapevolezza storica delle sue origini. Mancava una base locale. Da quel momen to abbiamo iniziato a lavorare per creare questa base.
Sono stati pubblicati libri, è stato fondato un piccolo museo, è stato organizzato un gruppo di ballo, si è organizzata una festa annuale e altri eventi e infine è nata anche un'associazione: l'As sociazione Culturale Italiana di Guabiruba (ACIG). E tutto questo
La costituzione ufficiale del Circolo di Guabiruba, aveva avuto un prologo l'11 luglio scorso
ha contribuito al fatto che oggi è possibile riprendere quell'origi nario intento di avere un Circolo trentino in città, a quasi sedici anni dall'inizio del movimento.
Quando sono stato contattato
dall'attuale coordinatore dei Circoli trentini, Andrey José Taffner Fra ga, abbiamo riflettuto sul fatto che fondare il Circolo in questo momen to, sarebbe il prologo ideale per la preparazione del 150° anniversa
rio dell'immigrazione trentina a Guabiruba, che ricorre nel 2025.
Il direttivo ACIG ha accettato di diventare il primo direttivo del Circolo Trentino. E così l' 11 luglio 2022, alla presenza di Taffner, è stata dichiariata la sua fondazio ne e costituito il primo consiglio, formato da: Carlinhos Pontalti, David Zimmermann Jr, Amilton Stedile, Daniela A. G. Zimmer mann, Celina Pontalti Vanderlin de, Cristian Vanderlinde, Ama rildo Celva, Olímpio V. Comper, Tiago Dalbosco.
padre Éder Cláudio Celva
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In visita ai Circoli trentini nello
Da
gennaio di quest'anno, quando ho ricevuto l'ono revole incarico di coordi natore dei Circoli trentini degli stati di Santa Catarina e Paraná, mi sono proposto di visitare in dividualmente ogni associazione nella mia area di coordinamento (attualmente sono trentuno nei due stati citati) per tenere riu nioni, o anche per partecipare agli eventi. Questi incontri sono anche necessari perché gli ultimi due anni di pandemia sono stati, in larga misura, abbastanza dan nosi per le attività di volontariato delle associazioni.
Nel mio primo mese di mandato ho visitato i Circoli delle regioni occidentali e centro-occidentali di Santa Catarina (vedi articolo p. 22-23 del mensile dell'asso ciazione n. 2/2022). Poi, secondo la disponibilità della mia agenda personale e dei Circoli trentini, ho continuato a visitare altre lo calità. Ho incontrato il direttivo del Circolo Trentino di Presiden te Getúlio, che è molto attivo in città, sulla base di un calendario costante di incontri ed eventi. Da questo primo incontro è arrivato anche un invito per tenere una conferenza all'Università Sta tale di Santa Catarina (UDESC) sull'immigrazione trentina a San ta Catarina, nell’ambito di un pro getto coordinato da Rafael Rossi Schäfer (presidente del Circolo Trentino di Presidente Getúlio). La conferenza presso la UDESC si è tenuta il 6 maggio, con grande partecipazione di pubblico.
A maggio ho partecipato alla «3a Camminata» organizzata dal Circolo trentino di Gasparin. È un evento culturale e gastronomico. Una passeggiata su un itinerario nel territorio della comunità di Gasparin, accompagnata da vino, piatti della cucina tradizionale, immersa nel paesaggio rurale. Al termine, viene servito un pranzo italiano.
A luglio sono stato alla «Festa Italiana» promossa dal Circolo
Italiano e Trentino di Jaraguá do Sul. Insieme a diverse autorità della locale comunità italiana, abbiamo brindato a questa Fe sta che si è tenuta nuovamente dopo due anni di pandemia. Suc cessivamente ci sono stati altri due eventi importanti. Il 7 ago sto il Circolo Trentino di Rodeio ha lanciato ufficialmente il libro «Resgate da Cultura Trentina em Rodeio» (Salvataggio della cultura trentina a Rodeio - sen
za traduzione in italiano), che racconta la storia del movimento trentino a Rodeio, dall'organizza zione del gruppo GIBRAC che poi ha dato origine al Circolo Trenti no. L'evento, abbastanza signi ficativo, ha raccolto un pubblico molto numeroso.
Lo stesso giorno, 7 agosto, è sta to festeggiato l'ultimo giorno della festa «Incanto Trentino», svoltasi a Nova Trento. Si tratta di una del le più importanti manifestazioni
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nello stato di Santa Catarina
prima esibizione di mia figlia, An gela Destefani Fraga, nel «Grup po Colibrì», un coro di bambini con radici italiane che esiste a Rio dos Cedros dal 1989. Io stesso ho fatto parte di questo coro nel pe riodo 1995- 1998.
Durante la festa “Incanto Tren tino” abbiamo potuto visitare lo stand del Circolo Trentino di Nova Trento e incontrare il presidente, Jucelino Chini.
Nei giorni successivi ho visitato il Circolo Trentino di Florianópo lis, presieduto dall'instancabile Laércio Moser, che svolge un'ope ra importantissima nel capoluogo di Santa Catarina.
è integrare queste comunità nel la rete e, per mia grande gioia, alcuni contatti e incontri hanno già dato i loro frutti, come si può vedere nella creazione dei più recenti circoli trentini nel mon do: Balneário Camboriú e Gua biruba (vedi articoli nel mensile n. 4/2022 e alle pagine 18-19 di questo). Importanti anche gli in contri e le visite svolti di recente con l'arrivo del direttore della associazione Trentini nel Mondo, Francesco Bocchetti, per incorag giare la comunità trentina.
italo-trentine di Santa Catarina, che si tiene da diversi anni e che riunisce un folto pubblico nella cit tà neo-trentina. Quattro giorni di programma ricco di attrattive cul
turali italiane. Domenica si sono esibiti anche tre gruppi della mia città, Rio dos Cedros.
La data è stata particolarmente speciale per me perché è stata la
Le visite alle associazioni pro seguiranno nei prossimi mesi e nel contempo cerco anche di contattare alcune associazioni che attualmente non hanno un direttivo attivo, affinché possano riprendere l'attività e integrarsi nella grande rete trentina.
Ci sono anche località a forte presenza trentina che ancora non hanno un Circolo. Il mio obiettivo
Il lavoro proseguirà vigorosa mente nei prossimi mesi. La zona di coordinamento che mi è stata assegnata, dove c´è la più gran de concentrazione di discendenti di immigrati trentini nel mondo, ha una vasta e storica rete di Cir coli trentini che promuovono la cultura trentina nelle rispettive località. Faremo ogni sforzo per far crescere questa rete.
Andrey José Taffner Fraga
Foto 1 – Angela Destefani Fraga alla Festa Incanto Trentino, a Nova Trento.
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In visita al Circolo Trentino di Presidente Getúlio.
Lezione presso l'Università Statale di Santa Catarina (UDESC) sull'immigrazione trentina a Santa Catarina.
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Partecipazione alla «3a Camminata» organizzata dal Circolo Trentino di Gasparin.
Momento di brindisi alla Festa Italiana del Circolo Italiano e Trentino di Jaraguá do Sul.
Con il presidente del Circolo Trentino di Jaraguá do Sul, Josimar Mattedi
– Lancio del libro “Resgate da Cultura Trentina em Rodeio” (Salvataggio della cultura trentina a Rodeio - libro senza traduzione in italiano)
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Foto 8 – visita alla festa «Incanto Trentino», a Nova Trento, e incontro con Jucelino Chini, presidente del Circolo Trentino di Nova Trento
Foto 9 - Festa «Incanto Trentino», a Nova Trento
Foto 10 – L'incontro con il presidente del Circolo Trentino di Florianópolis, Laércio Moser
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Coordinatore dei Circoli Trentini degli Stati di Santa Catarina e Paraná
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Loscorso 12 giugno è stato un giorno di festa al Circolo Trentino di Buenos Aires, fondato nel lontano 1932 da un gruppo di emigrati trentini come “Società di mutuo soccorso, cultura e ricreazione”. Con più di 180 commensali, tra soci ed amici dell’istituzione, si è tenuto il tipico pranzo con la polenta e i crauti. La giornata è stata segna ta da momenti di grande emozio ne, come l’omaggio ai tantissimi soci che non ci sono più e che hanno lasciato un segno inde lebile nella comunità trentina della capitale argentina. In par ticolare, sono venuti a mancare durante la pandemia l’ex presi dente Manlio Cobbe e la storica integrante del consiglio direttivo del Circolo, Maria Pintarelli, sem pre attenta alla partecipazione delle nuove generazioni e ai rap porti con le altre istituzioni ita liane della città.
“Loro sono stati i precursori di questa associazione, che aveva lo scopo di riunire i trentini emi grati nella nostra città ed offrire servizi medici, di consulenza
Argentina: i trentini di Buenos Aires hanno festeggiato i 90 anni del Circolo
giuridica e di assistenza sociale”, ha ricordato Luis Amistadi, pre sidente del Circolo. Lui stesso è
figlio del ricordato Mario Amista di, un emigrato trentino venuto da Roncone, nelle Giudicarie, e
che ha lavorato tantissimo per l’istituzione, della quale è stato presidente negli anni 90 dello scorso secolo. La mamma Giusti na, anche lei delle Giudicarie, è stata per anni un’appassionata collaboratrice del Circolo. Luis ha preso le redini dell’istituzio ne nell’aprile 2021, insieme a un gruppo di figli e nipoti di trentini che -come ha sottolineato nelle sue parole- hanno dato inizio a
NELLA FOTO. Da sinistra: Fran cisco Nardelli e la sua moglie; José Stracquadaini (segretario di Fediba); Roberto Paolazzi (coordinatore dei Progetti in Sudamerica); Dario Si gnorini (presidente di Fediba e del Comites Buenos Aires); il presidente del Circolo Luis Amistadi e la moglie Verónica Martin; il dott. Claudio Zin (ex senatore italiano) e la moglie; il dott. Norberto Valentini (socio ed ex vicepresidente del Circolo Trentino di Buenos Aires); Héctor Pérez Catella (presidente Amafulam) e Gianfranco Tuzzi (presidente Associazione Na zionale Alpini Buenos Aires).
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NELLA FOTO. In piedi (da sinistra): Francisco Canepele (Coordinatore di zona della Trentini nel Mondo); Ma riano Roca e Francisco Nardelli (con sultori della Provincia Autonoma di Trento); Luis Amistadi (presidente del Circolo trentino di Buenos Aires); Carlos Trentin e Jorge González (Circo lo Trentino di La Plata); Héctor Pérez Catella (presidente Amafulam).
Seduti (da sinistra): José Stracqua daini (segretario di Fediba); Roberto Paolazzi (coordinatore dei Progetti in Sudamerica); Juan José Amistadi (te soriere del Circolo di Buenos Aires); Gianfranco Tuzzi (presidente Asso ciazione Nazionale Alpini Buenos Aires).
“una nuova tappa nella vita del Circolo”.
Il 90º anniversario è stato un momento di grande gioia, dopo il lungo periodo della pandemia, che non ha consentito questo tipo di incontri. Già da metà 2021, il Circolo aveva ripreso le attività con i corsi d’italiano, l’attività dei Cori e aveva aperto le sue porte ad altre attività sportive e culturali. Ma questa è stata una giornata molto attesa e davvero speciale: tutti gli integranti del Direttivo si sono dati da fare per offrire a tutti i presenti una cal da accoglienza. Durante tutta la giornata, la musica di Alberto Daisen ha fatto le delizie di tutti i presenti. Non sono mancati i can ti e il salone si è subito convertito in pista da ballo.
Tra le autorità presenti, Dario Signorini, presidente della Fe derazione delle Associazioni Ita liane di Buenos Aires (Fediba) e del Comites locale; la presidente del Circolo trentino di La Plata, Rosa Maino; il coordinatore della Trentini nel Mondo in Sud Ame rica, Roberto Paolazzi; il coordi natore dei Circoli Trentini nella zona centro, Francisco Canepele; il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini di Buenos Ai res, Gianfranco Tuzzi; e i consul tori della Provincia Autonoma di Trento per l’Argentina, Francisco Nardelli e Mariano Roca. Erano presenti anche le ex presidenti Gabriela Anzelini e Delfina Tur rina ed ex autorità del Circolo, come il carissimo Luciano Andre olli -trentino di Gazzadina, di 92
anni-, Norberto Valentini e Car los Bertotti.
Ha partecipato all’evento an che l’ex senatore Claudio Zin, nato a Bolzano e di mamma trentina. L’attuale direttore ese cutivo del Centro Italo-Argen tino di Alti Studi (CIAAE) -che funziona nell’orbita dell’Univer sità di Buenos Aires (UBA) con il sostegno dell’Ambasciata d’Ita lia in Argentina- ha ringraziato le autorità e i soci del Circolo e ha ricordato le sue origini trentine: “Il momento più sublime della mia esperienza come senatore italiano è stata la mia visita a Mechel, nella Val di Non, paese di origine di mia mamma, dove ho ritrovato le mie radici più pro fonde e, anche se sono partito da bambino, ho sentito che quel
lo era il mio luogo”.
La festa si è prolungata fino a tardi pomeriggio, con il brindisi, i sorteggi e la consegna dei sou venir -una bottiglietta di vino con lo stemma del Circolo-. Non è mancato il buon vin brulè, che ha scaldato l’atmosfera di una gior nata invernale a Buenos Aires. È stata una giornata anche molto speciale per la socia ed integran te del Consiglio direttivo, Ana María Serafini, che ha festeg giato, lo stesso giorno, i suoi 90 anni, e ha voluto farlo, in compa gnia della sua famiglia, proprio nel Circolo.
“Salud, Circolo Trentino di Bue nos Aires!” Auguroni anche alla carissima Ana María Serafini e auguri a tutti gli amici trentini della “Regina del Plata”!!! M.R.
Le congratulazioni del coordinatore
Alla festa per i novant'anni del Circolo trentino di Buenos Aires, ha partecipato anche Francisco Canepele Domenech, coordinatore dei Circoli trentini delle province di Buenos Aires, entre Rios, La Pampa e Rosario (a sinistra nella foto, insieme con il presidente del Circolo). Qui di seguito, un estratto del suo resoconto inviato alla Trentini nel mondo.
«Domenica scorsa, 12 giugno, il Circolo Trenti no di Buenos Aires ha organizzato un evento per commemorare il 90° anniversario della sua fonda zione. I festeggiamenti prevedevano - oltre ad esi bizioni, lotterie e tante sorprese - un pranzo tipico, con la squisita polenta e crauti, lo strudel di mele
e l’immancabile vin brulè, per le oltre 150 persone che hanno partecipato.
La celebrazione è iniziata con il discorso del presi dente del Circolo, José Amistadi.
Molte le persone presenti, arrivate anche da lon tano: da Córdoba, La Pampa, Bahía Blanca, La Pla ta. Sulla sua pagina Facebook, il Circolo Trentino di Buenos Aires ha scritto: «È stata una giornata molto emozionante per tutti noi ed essere stati ac compagnati da tante persone e famiglie trentine, la rende ancora più emozionante. Grazie di cuore!». Congratulazioni amici per questi giovani 90 anni del Circolo Trentino a Buenos Aires».
Francisco Canepele Domenech
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Al 134° «compleanno» di Puerto Tirol ha partecipato anche il Circolo trentino
Lo
scorso 6 agosto a Puerto Tirol (Chaco – Argentina) è stato celebrato il 134° anniversario dell’imposizione del nome alla città. Alla parte protocollare dell’evento, oltre alle istituzioni educative, ha preso parte una delegazione del locale Circolo trentino.
Diversamente da quanto era stato previsto, alle nove del mattino del giorno stabilito per la manifestazione, è scoppiato un temporale, che ha costretto gli organizzatori a sospendere la sfilata, tuttavia si è deciso di continuare l’e vento con le autorità presenti e le bandiere da cerimonia.
Nel suo discorso, il prof. Rodolfo Encinas ha spiegato che fino al 1888 la provincia era stata
governata dal Generale Antonio Dónovan. Du rante una sua visita al territorio, quando arrivò a Puerto Tirol decise che quel luogo dovesse ri cevere un nome che lo identificasse: così riunì gli abitanti e chiese loro da dove venissero. Uno degli abitanti, Pedro Pasquini (bisnonno dello storico Rodolfo Encinas), lo informò che erano originari del Tirolo, una regione d’Italia. Il Go vernatore chiese se avessero un oggetto iden tificativo di quella zona e Pasquini gli mostrò una piccola bandiera tirolese. Così il Governato re decise che da quel giorno, 6 agosto 1888, la città si sarebbe chiamata Colonia Tirol.
Partendo da questo episodio, Rodolfo Enci nas sottolinea come questa città, come altre
nella regione del Chaco, non sia propriamente stata fondata: la popolazione vi si era già pre cedentemente insediata e le venne imposto un nome in seguito, generalmente basandosi su una caratteristica della zona. Furono numerose le famiglie di emigranti che popolarono Puer to Tirol (qui di seguito ne ricordiamo alcune): Pasquini, Campestrini, Dalceggio, Antoniolli, Simoni, Bandeo, Bobis, Motter, Cozzarollo, Fre schi, ecc.
I festeggiamenti per l’anniversario di Puerto Tirol sono andati avanti per l’intera giornata.
24 7 - 2022 circoli
Meritato successo per l'iniziativa del Circolo trentino di Tucumán
Comepresidente del Circolo
Trentino di San Miguel de Tucumán (Argentina), col mo di gratitudine, ringrazio l’As sociazione Trentini nel Mondo e il suo Presidente per la gentile collaborazione, che ci ha permes so di realizzare con successo uno spettacolo culturale e gastrono mico, che ha avuto luogo lo scorso 25 giugno in occasione del mese dell’Italianità. Questo evento se gna un nuovo inizio dopo anni molto difficili per tutti. Inoltre, siamo infinitamente grati a tutti coloro che hanno prestato la loro collaborazione che, come granelli di sabbia che si mettono uno ac canto all’altro, hanno portato alla realizzazione di questa festa di ricongiungimento.
Ringrazio la grande collabora zione del Viceconsole e Presiden te della Società Italiana Sergio
Bruno Riccuti, che ci ha concesso l’uso del Salone dell’immigrante nella sede della Società Italiana, che ci ha permesso di sentirci come a casa nella realizzazione dell’evento.
È stata una serata speciale per tutti i presenti, per l’allegria del ritrovarsi e di godersi l’atmosfera di una serata trentina con un con certo di canzoni della bella Italia.
Siamo molto sorpresi, io com preso, di essere stati capaci di realizzare un evento che ha su perato le nostre aspettative. Ciò
ci sprona a cercare di ripeterne l’esito e anzi di migliorarlo sem pre più in ogni edizione, invitan do diversi circoli trentini come il nostro e di altri luoghi del mondo.
Sono bastate due ore perché l’ambiente si riempisse di can zoni, balli e festeggiamenti, di mostrando così di essere la voce viva di un’occasione di ricongiun gimento attesissimo e che tutti meritavamo: è stato semplice mente fantastico.
Come presidente del Circolo Trentino vi ringrazio e spero di
continuare a creare spazi di ritro vo con l’aiuto dell’associazione
Trentini nel Mondo, che ha reso possibile questo splendido ricon giungimento, una serata assolu tamente gratificante per tutti i partecipanti.
Il Circolo Trentino di Tucumán rimane a vostra completa dispo sizione per continuare ad accom pagnare questa splendida comu nità che ha voglia di espandersi grazie a questo tipo di eventi cul turali e gastronomici.
Luis Alberto Eccli
Corso di panificazione utile e gradito a Carmelo
«È stata un'iniziativa molto gradita, utile e di successo»: così il Circolo trentino di Car melo (Uruguay) ha definito il corso di panificazione che ha recentemente promosso. E nel comunicarlo alla Trentini nel mondo, il direttivo del Circolo ha allegato alla mail alcune fo tografie dei fragranti prodotti sfornati durante il corso.
25 7 - 2022 circoli
Durante «La Polentina» del Circolo di Montevideo
è stato omaggiato l'ex presidente Julio Calzà
Le
richieste di iscrizione alla decima edizione della «Sa gra della polenta» del Cir colo trentino di Montevideo (Uru guay), che si è svolta il 26 giugno scorso, erano state molto più numerose del tetto massimo di partecipanti che la sede dell'ini ziativa - il «Club de los industria les» - poteva ospitare. Per tutti quelli che sono rimasti esclusi da quell'evento, il 6 agosto scorso il Circolo ha organizzato presso la propria sede «La Polentina», un pranzo a base di polenta, crauti e carne di maiale, con antipasto di zuppa d’orzo e dessert con stru del e l’immancabile caffè con la grappa.
Per l’occasione ha cantato il coro Stella Alpina e si è esibito il corpo di ballo regionale trentino del Circolo.
Si è colta l’opportunità per omaggiare Julio Calzà, ex presi dente del Circolo, figura molto stimata che ha guidato il Circolo in un’epoca di grandi difficoltà.
Ha presenziato al pranzo anche Elisa Rosa, trentina nata a Molina di Ledro, che è stata segretaria di Julio Calzà durante gli anni di pre sidenza.
Il Circolo, riconoscendo la sua dedizione e il suo notevole con tributo all’istituzione, lo ha no minato Socio Benemerito e gli ha consegnato il diploma che ne testimonia il titolo.
Julio Calzà ha accolto con gra titudine la nomina e, con grande emozione, ha invitato, per scat tare una foto insieme (qui sot to), gli altri ex Presidenti, Alfiero Vivaldelli, Sergio Sartori, Silvia Norbis e Inés Ciola (in rappre sentanza del padre ormai de funto, Eduardo Ciola, fondatore e primo Presidente del Circolo), nonché l’attuale presidente Ga
briel Murara e il Coordinatore Jorge Zás.
Tra gli invitati speciali dell’e vento vi erano anche il Dr. Juan Raso, professore in Diritto del lavoro ed ex avvocato dell’Amba sciata Italiana e la moglie Anna Claudia Casini, che dirige la Se zione Uruguay dell’Associazione Marchigiani nel Mondo.
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dal
Il buon pane di montagna in mostra a Palazzo Roccabruna
Il pane è stato probabilmente il primo esperimento di ela borazione e trasformazione di prodotti agricoli nella storia dell’uomo. Nel corso del tempo l’arte bianca si è sviluppata nei vari territori secondo tradizioni che hanno contribuito a rendere uniche le singole realtà. In Tren tino la produzione di pane fresco si lega al tema dell’agricoltura di montagna che nel tempo ha in fluenzato e caratterizzato le di verse tipologie di prodotto.
Per approfondire questi temi, dall’8 all’11 settembre Palazzo Roccabruna a Trento ha ospita to la quinta edizione della ma nifestazione «Profumo di pane trentino. L’arte del buon pane di montagna», organizzata dalla Camera di Commercio e dall’Asso ciazione Panificatori della Provin cia di Trento.
«Profumo di pane trentino» vanta un ricco calendario di ap puntamenti che vanno dalle de gustazioni ai laboratori del gusto, dagli abbinamenti agli appro fondimenti tematici. L’evento è dedicato alla promozione di varie tipologie di pane fresco, capaci di soddisfare al meglio le esigenze di un consumatore attento sia all’alimentazione che alla soste nibilità.
Protagonisti dell’iniziativa sono stati i quattro pani realizzati dai panificatori trentini, tutti a «km
0» (nella foto qui sopra): il Pan trentino, il Pane al Mais, il Pane di Segale e il Pane delle Dolomiti.
Colazioni ed aperitivi con pane fresco in abbinamento alle spe cialità del territorio e al Trento doc hanno animato le sale dell’E noteca tutti i giorni.
Per informare sull’origine del le materie prime e sulle tecniche di panificazione, i docenti della Scuola di arte bianca e pasticceria di Rovereto e gli esperti dell’As sociazione panificatori della pro vincia di Trento hanno tenuto
laboratori didattici tutti i giorni sia al mattino che al pomeriggio a Palazzo Roccabruna e in Piazza Fiera.
Tutte le sere a Palazzo Rocca bruna sono stati proiettati quat tro docufilm in cui i «pistori tren tini» fanno conoscere l’antica arte della preparazione del buon pane, per riscoprire profumi, sa pori e aromi che sono parte della nostra tradizione.
La manifestazione di quest’an no si è arricchita con un convegno dedicato ad un singolare ritrova
mento archeologico, il cosiddetto «pane delle palafitte», un reperto risalente all’età del bronzo, rin venuto tra i resti delle Palafitte di Ledro. Il convegno dal titolo «Il pane delle palafitte: a Ledro un patrimonio materiale e immate riale per una innovativa relazione tra cultura e territorio» si è tenuto Palazzo Roccabruna venerdì 9 set tembre. Per l’occasione i panifica tori trentini hanno proposto agli ospiti di Palazzo Roccabruna una degustazione di un pane prodotto secondo le tecniche e con gli ingre dienti del «pane delle palafitte».
«Profumo di pane trentino. L’arte del buon pane di monta gna» è un’iniziativa che si collo cava nella cornice della kermes se «Autumnus città di Trento: i frutti della terra» curata dalla ProLoco Centro Storico Trento, che propone un ricco programma di eventi enogastronomici, di ap profondimenti tematici e di labo ratori del gusto.
(Ufficio Stampa CCCIAA Trento) 27 7 - 2022
Trentino
La carta di identità della noce del Bleggio sulla rivista «Plants»
Grazie
alla Fondazione
Edmund Mach la noce del Bleggio ha oggi una carta di identità che ne identifica i ca ratteri distintivi, gli aspetti nutri zionali e salutistici. Una attesta zione di unicità che costituisce un passo importante per la sua valorizzazione. Il lavoro di ricerca NoBle, finanziato dalla Fonda zione Caritro, è stato pubblicato recentemente sulla rivista scien tifica Plants.
Il progetto «NoBle» si è con centrato sulle varietà Bleggiana e Blegette, tipiche dell’altopiano del Bleggio. Attraverso un approccio multidisciplinare che ha combina to analisi di tipo genetico, meta bolico, dei composti volatili ed un test di gradimento, i ricercatori FEM hanno descritto il profilo ge netico di queste cultivar proceden do, inoltre, alla caratterizzazione dei composti nutrizionali e volatili per valutare il profilo salutistico e la percezione del consumatore. «Il lavoro - spiega il prof. Mario Pez zotti, dirigente del Centro Ricerca
e Innovazione - trae il suo punto di forza nella collaborazione tra i vari team e laboratori di FEM: in questo senso, rappresenta un esempio tangibile di come la dotazione tec nologica e il know-how presenti a San Michele possano supportare lo sviluppo economico e sociale del territorio trentino».
Utilità della ricerca. Il lavoro ha il merito di fornire un impor tante esempio di caratterizza zione estensiva applicata per la prima volta a varietà tradizionali di frutta a guscio; questo, nell’ot tica di riconoscere e promuovere il loro valore aggiunto rispetto ad altre varietà più commerciali. Lo studio, che ha contato sulla col laborazione della Confraternita della Noce del Bleggio, consente di promuovere la coltivazione del noce sul territorio trentino e ita liano, mettendo le basi per lo svi luppo di un nuovo mercato basato su un prodotto riconoscibile come locale e di alta qualità.
La coltivazione in Italia e nel mondo e le proprietà sa-
lutistiche. Il consumo di frutta secca è in forte aumento. Il clima e le caratteristiche ambientali della penisola italiana rendono particolarmente adatta la colti vazione del noce, ma nel tempo questa pratica è andata progres sivamente scomparendo. Il mer cato delle noci è, infatti, regolato da un approccio “quantitativo” basato su coltivazioni intensive e specializzate localizzate preva lentemente in Cina, USA e Iran. Per questo, dagli anni Settanta la domanda di questo prodotto si è spostata all’estero: l’Italia rientra tra i primi cinque stati importato ri di noci nel mondo e nel nostro Paese sono poche le varietà locali ancora coltivate.
In Trentino la noce è presente in tutte le valli, ma è coltivata soprattutto nel Bleggio. La com mercializzazione avviene tramite vendita diretta con buoni riscon tri economici.
Le noci presentano importanti caratteristiche nutrizionali, tali per cui il loro consumo è altamen
te raccomandato nella dieta quo tidiana umana: oltre ad essere un efficace cardioprotettore, è stato ampiamente dimostrato il loro potenziale antiossidante e anti radicali.
Le varietà locali di noce: uno scrigno di diversità genetica. Le varietà locali possiedono de gli interessanti potenziali: da un punto di vista agronomico, le va rietà autoctone sono un serbatoio significativo di diversità genetica con allettanti caratteristiche di adattabilità a fattori di stress bio tico ed abiotico ad esempio climi secchi, nuove malattie, parassiti o scarsità d’acqua.
(Uff. St. Fondazione Mach) Pubblicati i risultati del progetto «NoBle» condotto da Fondazione Edmund Mach e finanziato dalla Fondazione Caritro
28 7 - 2022 dal Trentino
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MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE IN QUALITÀ DI SOCIO
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS VIA MALFATTI 21 - 38122 TRENTO
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IN VIA PAESE
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ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio.
Distinti saluti.
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Disponibili
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NATO/A
INDIRIZZO
RESIDENTE
IL N. COD.
REGIONE
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sul sito www.trentininelmondo.it
L'appuntamento in occasione della «Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo» si è tenuto quest'anno presso il Museo di padre Kino a Segno di Taio.