Febbraio 2019

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TRENTINI

MONDO

nel

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

2/2019

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 62°

01della Repubblica» dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella Tre giovani trentini sono stati insigniti dell’onorificenza di «Alfieri 2- 2019


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 5 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz

- 1 circolo

Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá

- 1 circolo

Danimarca Copenaghen

- 1 circolo

Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera

Peru Lima

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Portogallo Portogallo

Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Romania Romania

Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo

- 1 circolo

61 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it 02

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Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù - 1 circolo

Serbia Indija

- 1 circolo

- 1 circolo

- 1 circolo

Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 7 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas

- 1 circolo


EDITORIALE SOMMARIO Pagine 2-3 ATTUALITÀ Pagine 4-5 LE INIIZIATIVE NEL MONDO PER «CALAMITÀ TRENTINO» Pagina 6 60 ANNI D’EUROPA Pagina 7 IL 101° COMPLEANNO DI VIC FACCHINI Pagine 8-10 GENTE E FATTI Pagine 11-13 PROFILI: PATRICIO COSENTINO Pagine 14-15 GIOVANI Pagine 16-21 CIRCOLI (Gruppo Donne Toronto, Charleroi, Blumenau, Toronto, Buenos Aires, Montevideo, Città del Messico) Pagina 23 EDITORIA Pagine 24-26 DAL TRENTINO

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Francesco Bocchetti

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa: Euro 20,00; Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 2 FEBBRAIO 2019 Stampato l’8 APRILE 2019 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

IL DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Per fare comunità si deve partire con il piede giusto

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qualche mese dall’insediamento del nuovo governo provinciale il direttivo della Trentini nel Mondo si è incontrato con il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, per un doveroso e utile scambio di opinioni sul tema dell’emigrazione trentina. Al presidente è stata illustrata l’attività che l’Associazione svolge da oltre 60 anni ed è stata confermata la volontà di volersi impegnare ulteriormente per il Trentino ed i trentini – ovunque essi risiedano – anche con l’intento di realizzare una Comunità forte, coesa e solidale. È stato inoltre sottolineato come il ruolo che la Trentini nel Mondo si propone di ricoprire nel prossimo futuro – oltre quello che già svolge – sarà quello che da sempre ha svolto la piazza dei paesi e delle città : in sostanza si lavora per diventare il luogo (organizzato sia in modo reale che virtuale) dove le persone possono ritrovarsi per discutere, mettere a confronto le varie esperienze e contribuire in questo modo a migliorarsi sia sul piano solidale e culturale che su quello etico e sociale. Se a parole tutto questo è abbastanza facile da dirsi, non è però altrettanto facile da farsi. In primo luogo perché l’idea stessa del «fare Comunità» subisce spesso i condizionamenti imposti dalle diverse situazioni ambientali, economiche ed umane che si riscontrano nelle varie parti del mondo. Ecco dunque che per partire con il piede giusto è necessario anzitutto condividere il senso ampio e diffuso che si ha della Comunità e che si può riconoscere nelle analisi e negli studi compiuti dagli storici maestri del pensiero sociale di fine ’900, ormai sperimentati e riconosciuti universalmente. Per non dilungarsi troppo e magari apparire un po’ pedanti, ricordiamo a questo proposito il concetto espresso da Max Weber quando definisce il sentimento di Comunità come quello che «porta a riunire tutte le persone che condividono non solo l’origine

La Trentini nel mondo si propone di lavorare per diventare il luogo (organizzato sia in modo reale che virtuale) dove le persone possono ritrovarsi per discutere, mettere a confronto le varie esperienze e contribuire in questo modo a migliorarsi sia sul piano solidale e culturale che su quello etico e sociale

geografica, ma anche i comportamenti, gli interessi, le abitudini ed i valori comuni». E se vogliamo trovare una conferma ulteriore a quest’idea, possiamo citare un altro maestro come Ferdinand Tonnies quando definisce la Comunità come «un’entità vivente di sentimenti, emozioni e idee che determinano tra i suoi membri un legame profondo ed intimo». Una volta che la Trentini nel mondo ed i suoi Soci hanno chiarito e accettato questi minimali concetti di partenza, si può proseguire più speditamente arrivando a svilupparli ulteriormente, adattandoli alle esigenze particolari espresse dalla collettività trentina: in particolare quelle relative al riconoscibile e diffuso sentimento di autonomia, all’importanza attribuita all’autogestione della cosa pubblica e privata, alla forte coscienza del lavoro e all’importanza concessa al mantenimento della memoria

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collettiva che trae forza dagli ideali condivisi, dagli usi, costumi e tradizioni storicamente accertate e condivise. Per sviluppare questo senso di appartenenza e convertirlo in un sistema efficiente ed utile per l’intera Comunità , oltre al consenso ed alla partecipazione di tutti gli interessati, è però indispensabile disporre di un’organizzazione strutturata, capace ed efficiente che favorisca e coordini le relazioni ed i collegamenti in tutti quei Paesi che vedono la presenza affermata di trentini e di quanti si riconoscono in questo progetto. Questa è la via che la Trentini nel Mondo ha cominciato a percorrere e che – così come è stato spiegato al presidente della Provincia - intende portare avanti fino alla realizzazione di una Comunità Trentina sempre più forte, coesa e reciprocamente solidale. Alberto Tafner 2- 2019


ATTUALITÀ

Onorificenze a cinque trentini al Quirinale «Alfieri della Repubblica» ed «Esempi civili»

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i è svolta il 5 marzo al Quirinale (foto qui sopra) la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferite «motu proprio» dal Presidente Sergio Mattarella il 29 dicembre scorso, a cittadini distintisi come «esempi civili» per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità. Tra gli insigniti anche Roberto Luigi Giuseppe Crippa, 51 anni e Luisa Fricchione, 57 anni di Tione, nominati Ufficiali dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per lo straordinario esempio di generosità e solidarietà che li ha visti adottare otto giovani etiopi rimasti orfani in seguito alla guerra civile». Tra il 2003 e il 2008 hanno adottato, a più riprese, un gruppo di giovani etiopi (otto tra fratelli e cugini) rimasti orfani. Hanno cresciuto ed educato questi ragazzi permettendo loro di costruirsi una vita indipendente. Tra di loro anche Yeman Crippa, atleta della nazionaze italiana, medaglia di bronzo nei diecimila agli Europei di atletica a Berlino (agosto 2018). Il 13 marzo (foto qui sotto) il Presidente della Repubblica ha consegnato al Quirinale ventinove attestati d’onore di «Alfiere della Repubblica» ad altrettanti giovani che si sono distinti come costruttori di comunità, attraver-

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La stretta di mano fra Roberto Luigi Giuseppe Crippa e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, qui sotto insieme ai tre studenti dell’Istituto «De Gasperi» di Borgo Valsugana. Tutte le foto (compresa quella di copertina) per gentile concessione della Presidenza della Repubblica

so la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani, nati tra il 1999 e il 2008, che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel nostro Paese. Tra di loro anche tre studenti dell’istituto «De Gasperi» di Borgo Valsugana: Filippo Pasquazzo residente a Castel Ivano, Samuele Ropelato residente a Scurelle ed Enrico Cescato, residente a Castel Ivano. I tre ragazzi hanno realizzato un’app per smartphone (che hanno chiamato My Voices) allo scopo di consentire a un loro compagno con disabilità comunicativa e relazionale di esprimersi e interagire con il resto della classe. L’app My Voices ha richiesto mesi di lavoro e ora può essere utilizzata anche in altri contesti scolastici ed extrascolastici. «Vi ringrazio molto – ha detto il presidente della repubblica ai suoi ospèiti - perché avete dimostrato che la solidarietà è l’impalcatura della convivenza. Nulla regge senza impalcatura. La nostra società, il nostro vivere insieme non starebbe in piedi senza la solidarietà. Voi – ha concluso – l’avete praticata e dimostrata. Grazie e complimenti!». Accanto ai ventinove attestati d’onore sono state assegnate anche quattro targhe per azioni collettive, sempre ispirate a valori di altruismo e al senso di responsabilità verso il bene comune. (Ufficio Stampa del Quirinale)

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ATTUALITÀ A COLLOQUIO CON MARIA GIULIA CANTIANI E MARCO CIOLLI DEL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE

La tempesta Vaia, evento calamitoso che impone di diventare «resilienti»

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n ecologia, con il termine «resilienza» si definisce la capacità di un ecosistema di ritornare allo stato iniziale, dopo essere stato soggetto ad una perturbazione che ha modificato tale stato. Il territorio, l’economia forestale e turistica e la stessa popolazione del Trentino, devono diventare sempre più «resilienti» per far fronte ai danni causati da fenomeni atmosferici come la «Tempesta Vaia», che si è abbattuta sulla provincia dal 27 al 30 ottobre 2018. Ma come si fa a diventare resilienti? «Vaia ci impone di aggiornare progetti di ricerca e piani di intervento perché con questi eventi calamitosi in futuro dovremo sempre più confrontarci» afferma la professoressa Maria Giulia Cantiani, docente di Ecologia al Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento, che il 25 marzo ha organizzato un seminario, rivolto agli studenti di ingegneria ma aperto anche al pubblico, per capire dinamica ed effetti del fenomeno sul patrimonio forestale. Aggiornare progetti di ricerca e piani di intervento vuol dire «costruire possibili futuri scenari di gestione delle risorse naturali coinvolgendo i portatori di interesse locali, con processi di partecipazione dal basso. La tempesta ha inciso in modo pesante sull’economia del luogo, in particolare sulla filiera del legno e sul turismo e ha colpito profondamente, anche da un punto di vista emotivo, le popolazioni locali, costringendo a ripensare gli scenari in uno sforzo collettivo, capace di far fronte all’emergenza e di trasformare in opportunità, dove possibile, gli effetti drammatici dell’evento», afferma la professoressa Cantiani.

Tre milioni di metri cubi di legname a terra

Maria Giulia Cantiani e Marco Ciolli.

Una prima domanda alla quale il seminario ha tentato di dare una risposta, è se tempeste come Vaia si possono ripresentare. «Dalla relazione di Lorenzo Giovannini, del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Università di Trento – riassume la professoressa Cantiani - è emerso che non c’è certezza scientifica ma la logica ci dice che ce lo possiamo aspettare, perché quanto successo è una conseguenza del riscaldamento del Mar Mediterraneo». «Mare più caldo significa più energia in gioco in tutto il sistema ed è quindi più facile che si possano scatenare fenomeni simili e che aumenti la loro frequenza» spiega Marco Ciolli (del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica). Tempeste analoghe si sono verificate a partire dagli anni 90 in Centro Europa: «ci eravamo cullati nella speranza che le Alpi funzionassero da baluardo ma Vaia ci ha dimostrato che non è così», precisa la professoressa Cantiani. Tre milioni di metri cubi di alberi abbattutti è un dato che

colpisce per la sua entità ma Marco Ciolli invita a fare una riflessione «positiva», partendo da un confronto con quanto avvenuto nel 1966, quando il Trentino fu devastato dall’alluvione. Esistono infatti analogie fra la tempesta Vaia e quella di allora ma stavolta il territorio ha «risposto meglio». Ciò è dovuto al fatto che dopo l’alluvione del ’66 sono state effettuate molte sistemazioni idrauliche dei bacini. Ma anche il livello di forestazione attuale, molto maggiore rispetto a cinquant’anni fa, ha fatto da tampone, da ammortizzatore, ha attutito l’entità dei possibili danni: «sono state le foreste, in un momento veramente drammatico, a far sì che l’intero sistema non andasse in crisi totale, che l’acqua arrivasse più lentamente a valle, scongiurando alluvioni o erosioni di interi versanti». Gli altri relatori del seminario sono stati Alessandro Wolynski (Ufficio Pianificazione, Selvicoltura ed Economia forestale, Provincia autonoma di Trento), Davide Geneletti e Francesco Orsi (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica). (mt)

Gli eventi meteorici eccezionali dei giorni dal 27 al 30 ottobre 2018, ed in particolare la forte velocità del vento del 29 ottobre, con raffiche fino ad oltre i 120 km/h e che localmente hanno raggiunto i 190 km/h, hanno causato ingenti danni alle foreste trentine. È stato colpito soprattutto il Trentino orientale, ma danni rilevanti si registrano anche in quello occidentale. Allo stato attuale del monitoraggio delle aree colpite i danni sono stimati in circa 19.000 ettari di superficie con oltre 3.300.000 metri cubi di legname a terra. Per rimanere aggiornati sui dati del monitoraggio sulle aree colpite dai danni: https://forestefauna.provincia.tn.it/Foreste/Foreste-in-Trentino/ SCHIANTI-2018

Alle pagine 4 e 5 uno sguardo alle iniziative promosse dalle comunità trentine nel mondo, in risposta all’iniziativa «Calamità Trentino 2018 - Per ricostruire con l’aiuto di tutti» 3

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ATTUALITÀ

La solidarietà di Nova Trento I circa cento volontari che la sera del 26 gennaio si sono riuniti per dare vita alla «1ª Notte Trentina» hanno lasciato il Salone parrocchiale di Nova Trento con un sentimento comune: la felicità. Questo perché l’evento - organizzato per dare un aiuto alle località trentine colpite da una violenta ondata di maltempo dal 27 al 30 ottobre 2018, che ha portato ad una tremenda devastazione dei boschi - ha raggiunto il suo più grande e principale obiettivo, vale a dire coinvolgere le persone in uno spirito di solidarietà. «Oltre al valore finanziario della somma raccolta, che ovviamente sappiamo non farà molta differenza quando convertito in euro, c’è il valore umano dell’iniziativa. Quello che abbiamo voluto dare ai nostri fratelli italiani è un abbraccio forte e la donazione, per quanto piccola, ha comunque un valore inestimabile», ha detto lo chef Aloisio Dalrì, che ha studiato e vissuto in

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Trentino ed è stato uno dei volontari. Lui ed, André Orsi, entrambi della Associazione Neotrentina di Turismo (Neotur), sono stati due dei principali promotori e leader dell’evento e hanno avuto un appoggio senza restrizioni da parte dell’organizzazione. Tra un buffet di pasta molto elogiato, lotterie, tombola, bevande, gelati e pasticcini, la sera ha radunato una grande folla ed è stata «illuminata» dall’esibizione di alcune vere icone della cultura locale. In apertura, la centenaria «Banda Padre Sabbatini» ha accolto i partecipanti suonando «Volare», l’«Inno al Trentino» e «Bella Ciao», simbolo della lotta contro il fascismo in Europa. Successivamente, la stessa banda ha suonato alcuni brani del «Gruppo Folk Nea Tridentum»: tre musiche da ballo che hanno reso ancora più forte l’atmosfera di relax e amicizia che si respirava sul posto. Dopo la Banda è stato il gruppo «I Pargoleti» ad animare la festa, con un re-


ATTUALITÀ

Le comunità trentine hanno risposto alla richiesta di aiuto

pertorio delle migliori canzoni popolari trentine. «Respiro aria di casa, che fantastiche esibizioni», ha commentato il maestro José Nilo Valle, nato a Nova Trento e da anni direttore dell’Orchestra Sinfonica di Santa Catarina. «L’evento è stato davvero un successo. Indipendentemente dai numeri, ciò che è importante è la soddisfazione di coloro che hanno partecipato, sia nell’organizzazione che nel pubblico. Mi congratulo con tutti quelli impegnati in prima persona durante la serata e con coloro che hanno collaborato in varia misura alla riuscita dell’iniziativa» ha affermato il presidente del Circolo Trentino di Nova Trento, Jucelino Chini.

In Trentino i danni causati dal maltempo si aggirano sui 250-300 milioni di Euro. Oltre ai fondi disposti da Provincia e Stato, ogni cittadino può contribuire con un versamento da fare, tramite bonifico, alla tesoreria della Provincia autonoma di Trento: per questo è stata lanciata la campagna «Calamità Trentino 2018 - Per ricostruire con l’aiuto di tutti». L’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento dopo aver tradotto in inglese, spagnolo, portoghese, tedesco e francese il manifesto con l’appello a contribuire alla rico-

Il segretario del Turismo di Nova Trento, Sálvio Tonini, sottoscrive le parole del presidente del Circolo. «Tutti coloro che hanno collaborato hanno contribuito alla gioia dell’evento, in tutti gli aspetti. Tantissimi complimenti per la cena servita. Come segretario del turismo, sono onorato di aver fatto parte di un gesto così importante. Sono estremamente felice per la grande partecipazione della comunità, che ha dato dimostrazione di sensibilità per quello che è successo ai nostri fratelli di Trento. Tutti meritano applausi e gratitudine eterna».

struzione, lo ha diffuso tramite il suo sito e i trentini all’estero hanno risposto alla richiesta di aiuto. Nell’articolo qui a fianco è riportata la cronaca dell’evento organizzato a Nova Trento. La foto qui sotto è stata scattata durante la «Festa della castagna» del Circolo trentino di Montreal (Canada), nella quale si vede Antonio Martini che gira fra i tavoli per raccogliere le offerte. Iniziative analoghe sono state organizzate dai Circoli di Toronto e Calgary (in Canada), dal Circolo di Seattle (Stati Uniti) e dai Circoli dell’Uruguay.

(Testo e foto sono stati forniti dalla redazione del periodico «O Trentino» di Nova Trento).

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60 ANNI D’EUROPA LE QUESTIONI DEL LAVORO, DELLE PARI OPPORTUNITÀ E DELL’UGUAGLIANZA DEVONO TORNARE AD ESSERE CENTRALI

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ancano due mesi alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Mi sembra che questo appuntamento non figuri ancora al primo posto nell’agenda delle forze politiche che, per comodità, chiamo europeiste. Viceversa, qua e là in Europa, si ode lo starnazzo delle trombette sovraniste che dall’Inghilterra di Nigel Farage alla Francia di Marine Le Pen, dall’Ungheria di Viktor Orban all’Italietta di Matteo Salvini sberciano sull’Unione europea. Certo, l’Europa è in gravi difficoltà e non da oggi. La lunga crisi economica ha messo a nudo in maniera impietosa tutte le lacune della costruzione europea. Ha messo a nudo anche i «tradimenti» del ceto politico europeo che, dal fallimento della Comunità Europea di Difesa (CED) del 1954 all’incompiuta della moneta unica senza politica economica e fiscale comune nella zona Euro, dall’adesione precipitosa dei Paesi ex comunisti all’Unione nel 2004 alla bocciatura del Trattato costituzionale nel 2005, per calcoli a volte meschini, hanno allontanato l’Europa dal cuore e dalle attese dei suoi cittadini. La responsabilità della «distanza» dell’Unione dal quotidiano delle persone, soprattutto quelle maggiormente colpite dalla crisi e dai guasti della globalizzazione, è da attribuire alle élite politiche che hanno cinicamente usato l’Europa quando faceva comodo e hanno attribuito all’Unione ogni responsabilità per errori, negligenze e mancate riforme nelle realtà nazionali. La crisi migratoria ha rappresentato la quadratura del cerchio per rimettere in discussione il ruolo dell’Unione, per quello che ha fatto e per quello che non ha fatto, pur essendo di marcata evidenza il muro opposto da diversi Paesi europei non solo alla redistribuzione di quote di migranti, ma anche a qualsiasi ipotesi di avanzamento nel processo di integrazione. Risulta emblematico, al riguardo, il ruolo del Regno Unito, ora in uscita scomposta dall’Unione.

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Europa: è l’ora dei figli rifondatori Occorre avere il coraggio di costruire spazi, formazione, supporto alla generazione Erasmus, che ha frequentato l’Europa, le sue università, che ha fatto delle diversità un’occasione di confronto e di crescita. Questi giovani possono continuare a coltivare il sogno dei padri fondatori di un’Europa unita, federale, inclusiva, amata e rispettata L’Inghilterra di Blair ha esercitato forti pressioni nelle sedi istituzionali per l’ingresso dei Paesi dell’ex blocco sovietico nell’Unione, pur già allora in presenza di non poche perplessità ad un ingresso cosi massiccio e precoce. La deriva sovranista ed autoritaria di questi Paesi, in modo particolare dei quattro del patto di Visegrad, conferma un certo orientamento di allora che riteneva opportuna una maggiore cautela nelle procedure di adesione. Ma dal Regno Unito è venuto altresì l’input per un’impronta fortemente liberista alle politiche comunitarie durante in decennio della presidenza Barroso della Commissione europea (2004-2014). È stata privilegiata l’Europa della finanza a scapito dell’Europa sociale come l’aveva

immaginata e avviata Jacques Delors. La sfida con i sovranisti alle prossime elezioni europee si gioca proprio su questo tema: occorre riportare al centro delle politiche comunitarie le questioni del lavoro, delle pari opportunità e dell’uguaglianza fra le persone. La nuova legislatura dovrà mettere la dimensione sociale al centro delle politiche europee. L’Europa non dovrà più essere lo strumento freddo della globalizzazione, ma dovrà essere capace di riconquistare l’interesse e l’entusiasmo dei suoi cittadini. Questo orientamento non si improvvisa, ha bisogno di maturare e di aggregare consenso nella società civile, ha bisogno di forze nuove, giovani per dare vitalità a una politica stanca, ripiegata su se stessa. Occorre

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avere il coraggio di costruire spazi, formazione, supporto alla generazione Erasmus, la generazione che ha frequentato l’Europa, le sue università, che ha fatto delle diversità un’occasione di confronto e di crescita. Sono questi i figli che possono riparare i tradimenti delle élite che non hanno saputo o voluto coltivare il sogno dei padri fondatori dell’Europa, il sogno di un’Europa unita, federale, inclusiva, amata e rispettata dai suoi cittadini. Sono essi che possono diventare i figli rifondatori di un continente stanco, vecchio, smemorato, scosso dalle sirene del sovranismo, attratto dalla stupidità di coloro che fingono di non conoscere o di aver dimenticato le tragedie del secolo scorso. Nel tempo presente è purtroppo vero quanto sosteneva Georg Friedrich Hegel e cioè che la storia ci insegna che gli uomini e i governi non hanno imparato nulla da essa. Vorrei tanto che queste considerazioni accompagnassero le riflessioni e gli orientamenti delle forze politiche impegnate a respingere i tanti picconatori dell’Europa che si aggirano anche nel nostro Paese, impegnati a diffondere mezze verità, bufale, incuranti del danno gravissimo che le loro azioni recheranno alle future generazioni. Vittorino Rodaro


GENTE E FATTI IL 2018 È STATO UN ANNO MEMORABILE ANCHE PERCHÉ IL SUO NOME È STATO INCISO SUL «WELCOME ELCOME WALL»

A Sydney, 101° compleanno tra amici e parenti per «zio Vic»

Lo scorso 5 novembre, in una magnifica giornata sulla spettacolare Baia di Sydney, amici e parenti si sono trovati per celebrare i 101 anni di Vittorio Facchini, il più «anziano» dei Trentini di Sydney. Zio Vic e residente al Villaggio degli Scalabriniani di Drummoyne a Sydney. Proprio quest’anno gli Scalabriniani celebrano 50 anni del loro impegno e di assistenza agli anziani della comunità italiana, e non solo. Li ringraziamo per averci dato la disponibilità della loro «boathouse» (rimessa per barche) per la festa. Con la bellissima baia punteggiata da barche piccole e grandi, e il famoso Harbour Bridge a fare da sfondo, la boathouse era

colma di amici e parenti di aZio Vic, Trentini e Austrao liani insieme. Il sole caldo della primavera australiana,, e il paesaggio da cartolina, hanno reso la giornata particolarmente gioiosa, nonostante la mancanza di padre Bertagnolli, amico di Vic da lunga data, che purtroppo non poteva essere presente. Nonostante debba fare uso del deambulatore, Zio Vic non rinuncia mai a fare due passi, aiutato spesso dai molti amici, e ama essere al centro dell’ attenzione. Stiamo già in attesa della prossima festa insieme fra un anno. Il 2018 è stato un anno me-

morabile per Vic. Il suo nome e stato inciso sul «Welcome Wall» (Muro del Benvenuto) presso il Museo Marittimo di Sydney (nella foto, i suoi dati consultabili sul sito internet del monumento).

Il «Welcome Wall» è un lunghissi simo muro di marmo con incisi i nnomi e i luoghi di nascita degli im immigrati, giunti in Australia pper iniziare una nuova vita. Tra ddi loro, moltissimi Italiani, giunti in Australia nel periodo tra le ddue guerre (come nel caso di V Vic e dei suoi familiari). Molti al altri sono arrivati, invece, nel se secondo dopoguerra. Il loro contr tributo allo sviluppo economico e culturale di questo paese è stato im immenso. Ricordiamo inoltre che nel 2007 Vic è stato insignito dell’«Aquila di San Venceslao» dalla Provincia di Trento per il suo contributo alla comunità italiana in Australia. Ugo Bergamo .

Brie Blasi, per la prima volta in Trentino Brigida (Brie) Blasi ha 39 anni, è nata a Rock Springs (Wyoming –USA) ed è la direttrice del Museo storico della Contea di Sweetwater (Wyoming). Dal 27 al 29 marzo è stata per la pima volta in Trentino, sulle orme del bisnonno Cesare Angeli, nato a Cloz (Val di Non). Emigrato una prima volta nel 1909 con destinazione le miniere di Superior (Wyoming) nel 1924 era tornato in Trentino per sposarsi con Orsola Angeli. Nello stesso anno la coppia aveva fatto ritorno negli Stati Uniti. «Sono la prima della mia famiglia a rimettere piede in Trentino

da allora - ha affermato Brigida e non mi sembra di aver viaggiato per migliaia di chilometri per arrivare fin qui. Questi luoghi mi sono familiari, come se ci fossi stata già molte volte: mi sento a casa e tutto questo è meraviglioso». Brie ha già manifestato l’intenzione di ritornare con più tempo a disposizione, per tentare di ricostruire la storia della sua famiglia, rintracciare i parenti e riallacciare quei legami che esistevano e che le varie vicende storiche dell’ultimo secolo hanno interrotto.

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GENTE E FATTI

Una splendida giornata primaverile per il raduno dei «Cisani» in Belgio

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e i primi emigrati sono partiti da Cis per venire in Belgio negli anni 1925-30, il vero boom dell’emigrazione «cisana» verso il Belgio, ed in particolare nelle zone di Charleroi e La Louvière, è da legare alle vicende del grande esodo italiano dei primi anni del secondo dopo guerra. Oggi questa piccola comunità è ancora forte di circa 130 discendenti ed i legami con il paese delle loro origini è ancora molto sentito, a tal punto che in estate non è raro, passeggiando per le vie del paese, incontrare numerose vetture con targa del Belgio e udire le voci con accento francese. Questa «passione» i discendenti delle seconda e terza generazione la coltivano da anni, per non dire da sempre. Per esempio, nel 1979 i più giovani di loro hanno creato, coinvolgendo parenti e paesani, la «Cis Calcio Belgio», una squadra di calcio che ha militato per circa dieci anni nel campionato

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dilettanti della circoscrizione sportiva di Charleroi. A questo proposito vanno anche ricordate le trasferte che davano vita ad accanite ed epiche partite, fra squadre formate da calciatori «doc» di Cis nel Trentino e del Belgio. E negli stessi anni le «Sagre di San Giorgio», (patrono del paese), venivano vissute contemporaneamente sia a Cis che a Charleroi. Dopo una lunga pausa, era quasi dato per scontato che sotto sotto il fuoco della dolce nostalgia, riattivasse le braci di quei bei ricordi e che i nostri «Cisani» avrebbero finito per inventarsi nuove occasioni di ritrovo. E così è stato! Dopo un primo ritrovo nel 2013, organizzato sotto gli auspici del Circolo trentino di Charleroi ed un secondo nel 2016, dopo il mancato appuntamento dell’anno scorso, domenica 24 marzo 2019 sono stati ben 56 i partecipanti alla terzo «raduno»

dei «Cisani» residenti in Belgio. La giornata si è svolta presso l’officina messa a disposizione da Albin Dalpiaz (figlio primogenito di Albino Dalpiaz, fondatore e primo presidente del circolo trentino di Charleroi) a Montigny-leTilleul. In apertura di programma è stata proposta una passeggiata lungo i sentieri che serpeggiano lungo il torrente «Eau d’Heure» (dove è stata scattata la foto in basso a sinistra). Al termine della passeggiata un gustoso aperitivo è stato servito all’aperto sotto un sole primaverile: e il momento è stato propizio per chiacchierare e condividere le ultime notizie delle famiglie e del paese lontano. È stata anche l’occasione per dare il benvenuto alle «facce nuove», discendenti dei pionieri che erano arrivati sul suolo belga prima dell’ultima guerra e con i quali non c’era stata ancora la possibilità di entrare in contatto. Dopo questi amichevoli con-

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venevoli, il pranzo servito nella mensa dell’officina (foto in basso al centro) è stato un vero momento di festa, durante il quale si sono scambiati molti ricordi dell’inizio dell’emigrazione degli «anziani» e che hanno rinfrescato ed arrichito il bagaglio di memorie delle nuove generazioni presenti al raduno. Prima della conclusione, e prima del calar del sole, c’è stato il momento per la foto di gruppo dei partecipanti, che hanno fatto da corona ai «nonni» della giornata (nelle due foto in basso a destra), Luigia Dapoz, detta la «Giggiota», sempre presente e che non si sente per niente «vecchia», e Fernand Betta, nato in Belgio nel 1934. E siccome tutto, anche le cose più belle, ha una fine, i saluti si sono prolungati in ringraziamenti alle promotrici dell’incontro ed in promesse di ritrovarsi ben presto, sia in Belgio o a Cis… naturalmente. Gieffe


GENTE E FATTI NATO A MOLINA DI FIEMME È EMIGRATO IN AUSTRALIA NEL 1961 E VIVE A MYRTLEFORD, NELLO STATO DI VICTORIA

Auguri di buon compleanno all’ottantenne Franco Dondio Il 23 febbraio scorso Franco Dondio ha raggiunto «l’età dei forti!», come dice la Bibbia. Franco si mantiene ancora molto attivo, non solo fisicamente, ma specialmente nel campo familiare e sociale. Domenica 24 febbraio nel bel paese di Myrtleford (Victoria), la famiglia Dondio, di Franco e del fratello Marcello, e un bel gruppo di amici si sono ritrovati attorno a Franco, per esprimere felicitazioni e auguri per un lungo futuro. Il figlio Darren, al quale Franco ha recentemente trasmesso l’aziendaofficina meccanica «Dondio» di riparazione macchine, ha espresso le congratulazioni da parte della famiglia; mentre Padre Bertagnolli, venuto da Melbourne, ha rappresentato tanti amici Trentini dell’Australia. Franco è nato a Molina in Val di Fiemme, ed è in Australia dal 1961, anno in cui arrivarono anche il padre (poi rimpatriato) e il fratello Marcello. Dopo aver fatto vari lavori, come un po’ tutti gli emigranti, Franco e Marcello si stabilirono a Myrtleford, un paese che offriva grandi possibilità di lavoro, e iniziarono un’attività in proprio per la riparazione delle macchine. Per quasi venti anni Franco Dondio è stato il

In alto con la moglie Patsy e con il fratello Marcello e qui sopra con padre Bertagnolli.

Coordinatore dei Circoli trentini in Australia, e alla stesso tempo è stato il Consultore per la Provincia Autonoma di Trento. Entusiasta della cultura e delle tradizioni trentine, e appassionato della montagna, Franco ha dato un grande contributo a tutte le attività dei Circoli in Australia: convention, soggiorno giovani e scambi culturali, raduni dei presidenti, programmi per anziani. È stato socio attivo del Gruppo folk trentino, costante punto di riferimento per giovani emigranti

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e visitatori dal Trentino, sempre disponibile ad aiutare i Trentini, e ottimo rappresentante delle istanze e delle necessità degli emigranti trentini e italiani. La comunità trentina in Australia è stata molto ben servita da Franco, che continua ancora a mantenere un rapporto di amicizia con molti Trentini in varie città dell’Australia. Ad multos annos vivat ! Padre F. Bertagnolli

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GENTE E FATTI NELLA SUA TESI DI LAUREA ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO, STEFANIA MARTINI HA RACCOLTO UNA COMMOVENTE INTERVISTA

Emigrazione in Cile, andata e ritorno: la storia della famiglia Bonani - Moggio Stefania Martini di Revò, in val di Non. si è laureata il 21 dicembre 2018 presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Trento, in Studi storici e filologico-letterari, discutendo la tesi dal titolo «Crescita e sviluppo dell’economia del Trentino Alto Adige nel secondo Novecento». Nella sua ricerca Stefania analizza con chiarezza l’economia, lo sviluppo e la crisi che segnarono il XX secolo in Italia e in Trentino. L’argomento è molto interessante. Risulta curioso e a tratti commovente il capitolo che riguarda l’emigrazione guidata in Cile degli anni ’50 e ’60. Nella tesi sono raccolti i dati delle tante

famiglie emigrate in quel Paese. In particolare racconta la dura esperienza della famiglia di Pio Bonani e Carmela Moggio di

Rumo partiti nel 1951 per la regione di Vega Sur de La Serena e rimpatriata nel 1973. L’intervista a Carmela e alla figlia Paola, nata

nel 1952 in Cile, risulta una delle rare esperienze descritte in prima persona. Stefania inserisce nella sua relazione alcune belle foto della famiglia Bonani, approfondisce bene l’argomento anche dal punto di vista politico, aiutando a capire speranze, fatiche e delusioni che hanno spinto tante famiglie ad intraprendere un viaggio così difficile. Molti ricordi si alternano in uno spezzone di vita che, se non raccolti e trascritti, l’oblio del tempo cancella.

È STATA ELABORATA DA SARA RICCHI AL TERMINE DEL SUO CORSO TRIENNALE IN SOCIOLOGIA ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

Una tesi di laurea sui trentini in Argentina La nostalgia e la volontà di creare una rete di soccorso e supporto da un lato e la gratificazione derivante dalla partecipazione dall’altro, sono due delle principali ragioni che hanno portato alla nascita dei Circoli trentini in Argentina: è una delle riflessioni proposte da Sara Ricchi nella sua tesi di laurea intitolata «L’essenza della cultura materiale nel processo migratorio: dal Trentino all’Argentina», presentata a fine marzo al termine del suo corso di laurea triennale in Sociologia, presso l’Università degli studi di Trento. Come specificato nell’introduzione, scopo del lavoro condotto per la tesi di laurea era «indagare alcune dimensioni del processo migratorio che coinvolge i trentini diretti in Argentina 2 - 2019

alla fine dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento» con il fine di «analizzare tale esperienza dalla prospettiva della dimensione domestica e, più in generale, della cultura materiale, focalizzando l’attenzione sull’influenza di questi elementi nella memoria degli emigrati e nel loro legame con il passato». Sara ha consegnato una copia della sua tesi alla Trentini nel mondo, alla quale rivolge «un ringraziamento particolare» per averla messa in contatto con la comunità trentina in Argentina: in preparazione della tesi Sara ha avuto modo di frequentare il Circolo trentino di Buenos Aires e di partecipare all’«Incontro dei Circoli trentini dell’Argentina», che si è svolto a Rosario nel novembre dell’anno scorso.

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PROFILI

Patricio Cosentino, tubista argentino con radici trentine, ambasciatore della musica sudamericana

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n ambasciatore della musica sudamericana: così è stato definito Patricio Cosentino (nato nel 1980 a Buenos Aires, in Argentina) suonatore di tuba con un’intensa attività sia come solista che come insegnante. Da quando ha iniziato a fare tournée, si è esibito e ha insegnato in molti paesi come: Argentina, Uruguay, Cile, Brasile, Paraguay, Colombia, Messico, Panama, Stati Uniti, Spagna, Francia, Germania, Austria, Danimarca, Polonia, Italia. È membro dell’«Enrique Crespo Brass Ensemble», del quintetto di ottoni «Pampa Brass» e del Dispar Trio. Si è formato musicalmente alla «Hochschule für Musik Franz Liszt» a Weimar (in Germania) con Walter Hilgers e Stefan Tischler (2003-2009). Durante questo periodo ha vinto la borsa di studio del «DAAD Deutscher Akademischer Austauschdienst» (Servizio Tedesco per lo Scambio Accademico). In particolare, Patricio Cosenti-

no ha lavorato insieme con molti compositori sudamericani per sviluppare un nuovo repertorio di eufonio e tuba. Questo lavoro ha prodotto oltre 250 nuovi pezzi e arrangiamenti di compositori di Argentina, Uruguay, Paraguay, Cile, Perù, Brasile e Colombia, e un po’ in tutto il mondo. Nel 2009, è tornato in Argentina, per ricoprire il ruolo di tuba principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale e diventare il primo insegnante di tuba con una laurea nel paese. Nel 2015, realizza ill suo CD di debutto comee solista. Con questa registrazione, ha portato a termine uno dei suoi principali obiettivi personali, dal momento che i brani presenti sul CD per euphonio e tuba sono tutti di compositori sudamericani. Instancabile creatore, sempre mosso dal desiderio di migliorare tutto ciò che riguarda lo sviluppo dell’eufonio e della tuba ha fon-

dato l’«Encuentro Argentino de tubas y euphoniums», ha progettato bocchini per tuba realizzati interamente in Argentina dal liutaio Marcelo Ludueña per il marchio Boqar, e ha dato vita ad una casa editrice musicale musicale, l ’ « A b s o l u t e Brass». Da luglio 2011 al 2014, ha collaborato con ll’International T Tuba Euphonium Association (ITEA), come rappresentante internazionale del comitato esecutivo. Dal 2012, parallelamente alla sua carriera da solista, si è dedicato all’educazione delle giovani generazioni, come docente di tuba presso la Brass Academy di Alicante in Spagna. Nel 2014, durante un campo estivo per bande di ottoni in Germania, viene invitato ad essere direttore della «Brass

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Band BlechKLANG» di Jena, in Germania. Come solista può essere ascoltato con orchestre, gruppi e orchestre di fiati in tutto il mondo come National Symphony Orchestra, Córdoba Symphony Orchestra, Wind Band “Pascual Grisolía”, Orchestra da camera Almirante Brown, Corrientes Symphony Orchestra, Santa Fe Symphony Orchestra, Bahia Blanca Orchestra Sinfonica, Orchestra Sinfonica Salta, (Argentina), Orchestra Sinfonica di Campinas, (Brasile), Orchestra Sinfonica Nazionale, (Perù), Georgia Brass Band, (USA), Orchestra di fiati del Policíe National di Parigi, Loos Wind Band, ( Francia), Jumilla Wind Band, Wind Band Ateneo Musical del Puerto, (Spagna), Orchestra Sonoton Gherdeina (Italia), tra gli altri.

Alle pagine 12-13 la nostra intervista a Patricio Cosentino

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PRO

Patricio Cosentino: «Il Trentino è per m Dove vive adesso? Vivo attualmente in Germania, nella città di Jena, a 99 km a sud di Lipsia. Dove sono le sue radici trentine? Le mie radici trentine sono a Zuclo, dove è nato mio nonno, il padre di mia madre: è stato lui che ha lasciato l’Italia con destinazione l’Argentina. Che tipo di legame ha con il Trentino? Beh, il mio Trentino è un posto molto speciale nel mondo. Ogni volta che ho avuto la possibilità di essere in Trentino - e negli ultimi due anni, fortunatamente sono aumentate di molto - mi sento in forte connessione con il luogo. Mi sento come a casa. Non riesco a smettere di guardare le montagne, respirare l’aria fresca, fare lunghe passeggiate. È difficile da spiegare, ma sembra davvero di essere a casa. Quando lo ha visitato la prima volta? La prima volta è stata nell’estate del 2018 e a Zuclo sono stato nella casa in cui era nato mio nonno e dove ancora vive la famiglia di mio nonno. È stata una sensazione incredibile Come è iniziata la passione per il suo strumento? È una piccola lunga storia. Mio padre, Hugo Cosentino, ha lavorato presso la Volkswagen in Argentina e, grazie all’azienda, ha fatto un corso di lingue in una scuola elementare tedesca vicino a casa nostra. A lui piacque quel sistema scolastico e decise che i suoi figli avrebbero frequentato quella scuola. Quando ero al quarto grado, nella normale lezione di musica, con un’insegnante molto motivata e appassionata, Nelly Semeria, abbiamo iniziato a prendere lezioni di flauto ed è stato così che ho inizialmente scoperto la mia passione per la musica. Ricordo che un giorno, durante l’ora di musica, e Nelly mi guardò e disse: “Patricio, se continui a guardare le dita del tuo vicino invece di imparare a mettere le dita al posto giusto, non imparerai mai a suonare”. Un episodio divertente che mi piace sempre ricordare con lei, quando ho l’occasione di incontrarla. Dopodiché, al settimo anno, un giorno arriva alla scuola un uomo

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Ogni volta che ho avuto la possibilità di essere in Trentino - e negli ultimi due anni, fortunatamente sono aumentate di molto mi sento in forte connessione con il luogo. Non riesco a smettere di guardare le montagne, respirare l’aria fresca, fare lunghe passeggiate. È difficile da spiegare, ma sembra davvero di essere a casa

«Cari amici della Trentini nel Mondo, se vi capita l’opportunità di andare a sentire un suonatore di tuba, non fatevela sfuggire, andateci, ascoltate attentamente e scoprirete uno strumento straordinario» molto alto, con un trombone e una tromba. Era il direttore della sezione di ottoni della chiesa evangelica tedesca, a duecento metri dalla mia scuola. Ha presentato entrambi gli strumenti e me li ha fatti provare tutti e due. Ci spiegò che che era lì per chiedere se qualcuno di noi poteva essere interessato a far parte della sezione di ottoni. Gli interessati dovevano compilare e consegnarli un modulo - cosa che io feci - in modo che poi lui potesse contattare i nostri genitori. Così cominciai ad andare ogni sabato in chiesa, a provare e imparare a suonare gli strumenti. Il primo

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strumento che ho ricevuto era un “bombardino”, un Tenorhorn tedesco. Ho iniziato a suonare il basso con il “bombardino” nel gruppo dei principianti, e durante i vari eventi ho avuto la possibilità di vedere e ascoltare una tuba, e quello fu il momento, in cui dissi a me sttesso: io suonerò la tuba! Perché le piace così tanto la tuba? Tuba è semplicemente uno strumento straordinario. Il problema principale per la tuba è che è uno degli strumenti più giovani al mondo: la data ufficiale del brevetto è il 12 settembre 1835. Quindi, la tuba è molto giovane

e anche proprio per questo è stata utilizzata fino a cinquantanni anni fa solo come uno strumento per fare note basse. Ma nel decennio fra il 1940 e il 1950 lo strumento inizia a sviluppare una propria voce, a modo suo, mostrando le incredibili possibilità che questo strumento possiede. La tuba può suonare veloce come un ottavino, leggero come un’arpa, morbido come un clarinetto, forte come un trombone basso, può cantare come un violino, avere una gamma di sei ottave, che è una delle massime estensioni che uno strumento può avere. Le possibilità di questi strumenti sono illimitate e uno dei miei obiettivi e sogni a lungo termine è avere la possibilità di aiutare la tuba a diventare sempre più uno strumento da solista. In tutto il mondo ci sono sempre più orchestre professionali di tutto il mondo che inseriscono nei loro repertori almeno, un pezzo di tuba solista con orchestra. Cari amici della Trentini nel Mondo, se vi capita l’opportunità di andare ad ascoltare un suonatore di tuba, per favore non fatevela sfuggire, andateci, ascoltate attentamente e scoprirete uno strumento straordinario. Qual è il pezzo musicale che ama di più? Questa è una domanda molto difficile, perché non c’è solo un unico genere musicale nel quale pescare. Come musicista, ascolto quasi tutto e in ogni stile, ovviamente, ho i miei preferiti. Ad esempio, Bohemian Rhapsody (Queen), l’ottava sinfonia di Bruckner, la seconda e la sesta sinfonia di Mahler, la quarta sinfonia di Shostakovich, No quiero ser normal (El cuarteto de nos), Matador (Autentico decadentes), il Concerto Brandeburghese numero 2 di Johann Sebastian Bach, e la lista continuerebbe e non voglio annoiarvi! Ma la musica è la mia vita! Compositore, musicista, insegnante: in quale ordine userebbe queste parole per descriversi? Musicista, Compositore, Insegnante. E aggiungerei Direttore d’orchestra, perché in effetti dirigo da quando ho 18 anni e mi diverto così tanto a farlo. In ogni caso queste quattro categorie musicali, mi danno la possibilità di sperimentare tutto l’ampio mondo musicale e questo mi rende molto felice.


OFILI

me un posto molto speciale nel mondoÂť

Le foto su queste pagine sono tratte da www.facebook.com/Patricio-Cosentino-71632229614/

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GIOVANI IL TEMA È STATO AL CENTRO DELLA RIUNIONE CHE SI È SVOLTA IL 24 MARZO A BALNEARIO CAMBORIÚ (SANTA CATARINA)

Le idee dei giovani trentini brasiliani per l’«incontro mondiale» di Palermo

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l 24 marzo, a Balneário Camboriú (Santa Catarina - Brasile) si è tenuta una riunione del direttivo del «Gruppo Giovani Trentini Brasiliani» e di alcuni giovani che fanno parte del Gruppo fin dal suo inizio. I PARTECIPANTI ALL’INCONTRO DI BALNEARIO CAMBORIÚ Hanno partecipato all’incontro: Andrey José Taffner Fraga, avvocato fiscalista, scrittore, ricercatore e studente (master in Giurisprudenza) presso la «Universidade Federal de Santa Catarina» (UFSC); vice presidente del Circolo Trentino di Rio Cedros, membro del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani dal 2007 e membro del suo consiglio, presidente fondatore del gruppo giovani trentini «Tosarami» di Rio dos Cedros; selezionato per partecipare al Convegno Giovani Italiani nel Mondo - Palermo 2019 come «Delegato della Provincia di Trento» ; Tairine Maiara Trainotti, studentessa (laurea magistrale) presso l’Università degli Studi di Trento e borsista del progetto Università a Colori (descendenti emigrati trentini all’estero) della Provincia Autonoma di Trento, componente del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani, selezionata per partecipare al Convegno Giovani Italiani nel Mondo - Pa-

lermo 2019 come «Delegata della Provincia di Trento»; Simone Sehnem, componente del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani sin dalla sua fondazione e membro del suo consiglio; partecipante al Congresso Mondiale della Gioventù Trentina (Trento -2003); tesoriere del Circolo Trentino di Taió; Coordinatrice dei Circoli Trentino di Santa Catarina; ex coordinatrice del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani; Regiane Dayse Scoz Cidral, componente del Gruppo Giovani sin dalla sua fondazione; partecipante al Congresso Mondiale della Gioventù Trentina (Trento-2003); ex membro del consiglio del Circolo Trentino di Florianópolis; Luiz Rossi Neto,membro del

consiglio del Circolo Trentino di Presidente Getúlio e attuale coordinatore del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani; Diego Poffo,ex presidente del Circolo Trentino di Ascurra ed ex coordinatore del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani; Milena Letícia Anesi, partecipante ai Congressi Mondiali della Gioventù Trentina (Trento 1998 e 2003); componente per molti anni del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani; Rosiana Cristina Petris Fischer, partecipante al Gruppo Giovani Trentini Brasiliani e membro del suo consiglio. L’obiettivo era di riunire alcuni membri del nostro Gruppo Giovani per discutere i temi rilevanti per il «Convegno Giovani Italiani

nel Mondo - Palermo 2019» e anche per suggerire alcune proposte al Convegno, basate sull’esperienza di tanti anni del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani. LE PROPOSTE PER L’INCONTRO DI PALERMO Ecco un riassunto delle principali idee e proposte: - Crediamo che questo grande Convegno di Palermo debba essere visto come il primo passo (o secondo, dopo il Convegno del 2008) verso la creazione di una rete globale di giovani italiani; secondo l’esperienza nella formazione del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani, sarà necessario realizzare altri incontri e con-

Un «Gruppo» che continua a crescere Il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani è stato creato in occasione del «Congresso Mondiale della Gioventù Trentina», organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’Associazione Trentini nel Mondo. La prima edizione si è tenuta a Trento nel 1998 e la seconda sempre in Trentino nel 2003. In queste e in altre conferenze tenute in Brasile, sono state stabilite le linee guida per la costituzione ed il funzionamento del Gruppo Giovani. I primi incontri si sono svolti nel 2004 e a partire dal 2005 il Gruppo si è articolato in una vasta rete nazionale, collegandosi direttamente alla Provincia Autonoma di Trento. Sono stati organizzati molti eventi, come i 2 - 2019

giochi di integrazione della gioventù trentina (nelle seguenti città brasiliane: Blumenau 2005, Rio do Oeste - 2006, Rio dos Cedros - 2008, Rodeio - 2010, Nova Trento - 2012 - tutti con una significativa partecipazione pubblica), incontri culturali (ad Ascurra 2007, Presidente Getúlio - 2009, Florianópolis - 2011 Luzerna - 2013), così come viaggi con meta alcune località di origine italianatrentina in Brasile e anche viaggi in Italia. Il nostro Gruppo cresce ogni anno con l’arrivo di nuovi giovani interessati alla loro storia e cultura, nonché desiderosi di avere un legame più intenso con la loro patria d’origine.

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GIOVANI

Foto: Zach & Indrah - www.flickr.com

OTTO RAPPRESENTERANNO IL TRENTINO

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reare una rete di giovani italiani nel mondo: questo l’obiettivo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) promotore del Seminario in programma a Palermo dal 16 al 19 aprile (a destra il logo dell’iniziativa), al quale parteciperanno 115 ragazzi italiani provenienti da tutto il mondo. I giovani delegati sono stati selezionati dai Comites e dalle Consulte regionali per l’emigrazione, aderenti all’iniziativa, con l’intento di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base. L’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento ha individuato i giovani partecipanti all’evento che saranno otto: due dall’Argentina, due dal Brasile, e uno ciascuno da USA, Germania, Regno Unito e Francia. Brasiliani e Argentini sono discendenti di emigrati, mentre gli altri quattro sono nati in Italia. I 115 delegati parteciperanno ad un evento di tre giorni e mezzo interamente pensato per renderli protagonisti del futuro del nostro paese e per farli diventare attivatori, nei loro

vegni (anche a livello regionale); così sarà possibile identificare le persone che vorrebbero portare avanti il progetto, formando un gruppo forte e coeso; - per quanto possibile, sarebbero importante incentivi, anche finanziari, per fare altri piccoli incontri e conferenze regionali che devono essere effettuati per portare avanti le proposte del Convegno di Palermo; è opportuno notare che questo aiuto finanziario non deve essere ampio, ma garantire il minimo necessario per organizzare le riunioni;

A Palermo 155 delegati da tutto il mondo territori di provenienza, di coinvolgimento giovanile e informazione a tutta la comunità. Il programma prevede due giorni di tecniche innovative partecipative, per fare emergere speranze e progetti; un giorno di formazione per approfondire con esperti vari temi (reti di ricercatori italiani nel mondo, lavoro e mobilità, patrimonio artistico, nuove esperienze e opportunità legate alle famiglie expat, soft power, rappresentanza degli italiani all’estero) ed infine una mattina per dialogare con le istituzioni e darsi degli obiettivi di lavoro e di impegno per l’anno a venire. Come sede sede del seminario è stata scelta Palermo, capitale italiana dei giovani nel 2017 e della cultura nel 2018. Le istituzioni locali, Comune di Palermo e Regione Siciliana hanno sposato e sostenuto sin da subito questa iniziativa. Benché riservato ai delegati, sarà possibile per tutti seguire i lavori tramite il sito www.seminariodipalermo.it.

giovanile superano i 35 anni; - sia il CGIE che i Comites dovrebbero impegnarsi per la causa della gioventù e per l’integrazione dei giovani nelle discussioni politiche; capiamo che la realizzazione di questo congresso è già una chiara dimostrazione dell’interesse del CGIE per questo argomento; un ulteriore passo sarebbe quello di integrare efficacemente i giovani nelle attività dei Comites (ad esempio, creando gruppi giovanili delle rispettive commissioni: c’è stato un tentativo simile da

«L’evento arriva nel decennale della Conferenza Mondiale dei Giovani, che nel dicembre del 2008, sempre per iniziativa del CGIE, portò a Roma 400 delegati da tutto il mondo», ricorda Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE. «Da inizio febbraio abbiamo coinvolto tutti i ragazzi tramite videoconferenze preparatorie e tramite questionari per incoraggiarli ad un massimo impegno e spiegare loro il potenziale di questa iniziativa», spiega Maria Chiara Prodi, presidente della Commissione «Nuove migrazioni e generazioni nuove», che da tre anni lavora al progetto. Alta l’aspettativa del CGIE per il contributo di questi ragazzi e ragazze, per il 60% di seconda e terza generazione di italiani all’estero e per il 40% da quella nuova emigrazione, «che finalmente potrà avere voce propria e possibilità di usarla». (aise)

parte del Comites Paranà/Santa Catarina Brasile); - pensiamo sia importante approfondire la proposta, già discussa nel Convegno 2008, di includere le attività degli italiani all’estero nella programmazione della RAI e di qualsiasi altro media italiano; - crediamo sia importante discutere la diversità della rappresentanza degli italiani all’estero, alla ricerca di (1) punti di convergenza, e (2) un modo per integrare, in questo ampio contesto di

- sarebbe interessante che all’interno del Convegno di Palermo si potesse elaborare un «programma», o «calendario», che preveda lo svolgimento di altri incontri (anche virtuali), con la finalità di consolidare l’idea di creare una rete; - crediamo che la questione dell’età massima per l’integrazione dei giovani (35 anni) dovrebbe essere rivista; molti dei partecipanti più attivi nel nostro gruppo

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una grande rete globale, i gruppi giovanili italiani già esistenti all’estero; - è necessario cercare modi affinché i giovani discendenti di immigrati italiani che decidono di tornare in Italia per studiare o lavorare possano trovare delle opportunità e possano anche essere un riferimento per altri giovani che hanno gli stessi obiettivi; con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana e la partenza di tanti giovani italiani per altri paesi, pensiamo che sia molto importante che l’Italia veda i giovani italiani all’estero (con il loro background professionale ed esperienza diversificati) come un’opportunità per migliorare lo sviluppo economico nel paese. Il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani esprime la sua soddisfazione per la realizzazione del Convegno Palermo 2019 ed è a completa disposizione per contribuire alla creazione di questa grande rete globale di giovani italiani nel mondo. Andrey José Taffner Fraga Tairine Maiara Trainotti 2- 2019


CIRCOLI UNA SERATA NEL SEGNO DEI RICORDI, DELLE EMOZIONI E DELLA COMMOZIONE PER TUTTE LE 63 PARTECIPANTI

Il «Gruppo Donne» del Circolo di Toronto ha festeggiato il suo 35° anniversario Per Lucia Larentis Flaim, che ne è stata la fondatrice e lo guida fin dall’inizio, la serata dedicata a celebrare i 35 anni di attività del «Gruppo Donne del Circolo trentino di Toronto» è stata un’occasione del tutto speciale, vissuta con grande emozione. Lo stesso vale anche per tutte le componenti del «Gruppo Donne», che hanno partecipato con gioia e commozione alla serata, destinata a

La data della ricorrenza, martedì 20 novembre, che coincideva con quella del giorno usuale delle riunioni, ha dato l’occasione a ben 63 socie del «Gruppo Donne» del Circolo trentino di Toronto (Canada) di partecipare alla serata nella quale si è celebrato il 35° anniversario di attività del Gruppo. Le presenti hanno così avuto modo di ascoltare le parole di congratulazioni di padre Marco Bagnarol, di gustare uno squisito menu, di gioire per i messaggi dell’Associazione Trentini nel Mondo e dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, di apprezzare i cinque

rimanere uno dei ricordi più belli ed intensi, accanto a molti altri legati alle innumerevoli iniziative che sono state organizzate nel corso degli anni e che hanno consentito di rinsaldare i rapporti di amicizia, hanno offerto occasioni di svago ma anche di conoscenza della realtà sociale, storica e culturale di Toronto, hanno visto le donne del Circolo promuovere azioni di solidarietà.

premi a sorpresa, di assaporare la torta, di sentire da Maria Arnoldo la storia dell’inizio del Gruppo, di assistere alla consegna, da parte di Carla Marchetti e Esther Viola, dell’attestato di benemerenza del Sindaco di Vaughan, Maurizio Bevilacqua, e di portarsi a casa come souvenir una pagina con alcune massime di Madre Teresa. Per Lucia Larentis Flaim, fondatrice e guida del «Gruppo» c’è stata una graditissima sorpresa che l’ha profondamente commossa: le è stata regalata una bellissima orchidea con una somma di denaro da aggiungere al fondo della borsa di studio istituita da Lucia.

L’impegno di padre Bagnarol in Brasile Martedì 22 gennaio 2019 padre Marco Bagnarol (che nella foto abbraccia affettuosamente Lucia Larentis Flaim) ha presentato al «Gruppo Donne» il suo progetto realizzato nel NordEst del Brasile, dove, con il sostegno di molti contributori canadesi, ha costruito con e per la 2 - 2019

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comunità ben 196 pozzi, creando le condizioni che possono favorire un futuro migliore alle popolazioni di quelle aree svantaggiate, fatto di agricoltura e di allevamento del bestiame. Contemporaneamente sono stati fatti anche alcuni interventi di ripristino su alcune chiesette.


CIRCOLI

I messaggi di auguri arrivati dal Trentino «Care amiche del Gruppo Femminile, l’Associazione Trentini nel mondo vi augura un felice compleanno! Ci congratuliamo non solo per il traguardo raggiunto, che 35 anni di attività non sono pochi, ma anche per la vitalità e la forza con cui voi donne di questo Gruppo siete arrivate a questa meta e continuate ad andare avanti cercando di trasmettere lo stesso spirito alle generazioni future. La forza dei valori dell’amicizia, del volontariato, l’amore per il proprio paese, la propria cultura e le tradizioni hanno fatto del

vostro Gruppo un punto di riferimento importante per la comunità trentina e italiana e motivo di orgoglio per l’Associazione Trentini nel mondo. Siamo quindi lieti di partecipare attraverso questo breve messaggio alla vostra festa, vi auguriamo ogni bene per il futuro del Gruppo Femminile e speriamo di poter continuare ancora a lungo la nostra amicizia e la condivisione dell’appartenenza alla grande rete dei Trentini nel mondo». Alberto Tafner Presidente Trentini nel mondo

«Esprimo ammirazione e gratitudine per il respiro culturale e solidale che vi anima. Sono certa che il vostro Gruppo dia un contributo importante veicolando nella comunità di residenza un’immagine positiva dell’Italia e del Trentino ed in particolare delle donne italiane e trentine. Mi congratulo anche per il grande esempio di empowerment femminile che state offrendo da ben trentacinque anni: oggi vi trovate a festeggiare un «compleanno» che testimonia il saldo legame che vi unisce da un periodo di tempo considerevole. Ileana Olivo (Direttrice Ufficio Emigrazione)

Annuale raccolta fondi per beneficenza Anche quest’anno la vendita dolci, che si è svolta domenica 2 dicembre 2018 per l’annuale raccolta di fondi a scopo di beneficenza, ha visto l’impegno di molte donne trentine che hanno contribuito con un infinito numero di strudel, zelten, torte di tutti i tipi (alle carote, con zucchini, mele, al cioccolato, al limone, etc. etc) e altrettanti biscotti andati a ruba come... i «cabbage rolls»

dello Chef. Il tutto per la Kidney Foundation e il Sick Kids Hospital, come supporto per l’organizzazione dei loro campeggi estivi per bambini afflitti da problemi renali e di cuore. Il martedì successivo (4 dicembre 2018) si è tenuta l’estrazione dei 38 premi in palio, che hanno visto la soddisfazione e la contentezza dei vincitori.

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Kris Kringle Un bel gruppo di quasi 50 donne martedì 18 dicembre 2018 ha trascorso alcune ore di sano e simpatico divertimento in occasione delle feste natalizie per lo scambio di un “regalino” che, come prevedono le regole del gioco, a seconda dell’interesse suscitato, poteva venir “rubato” per ben due volte, provocando sempre delle belle e sane risate. 2- 2019


CIRCOLI GRANDE PARTECIPAZIONE ALL’APPUNTAMENTO ORGANIZZATO IL 15 MARZO DAL CIRCOLO TRENTINO DI CHARLEROI

Emozionanti esperienze di solidarietà raccontate da tre donne straordinarie

S

ull’invito spedito dal Circolo trentino di Charleroi (Belgio), c’era scritto: «Ancora una festa di vaghi color», una delle belle frasi del nostro caro «Inno al Trentino». E così è proprio stata la bella serata del 15 marzo scorso, organizzata in occasione della «Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne». Il programma precisava anche che sarebbe stato un «Incontro con tre Donne Straordinarie», anche se sappiamo tutti benissimo che le Donne lo sono tutte. Visto il folto pubblico presente (quasi sessanta ospiti) sembra che l’argomento abbia particolarmente incuriosito e richiamato i soci del Circolo. Dopo il saluto della presidente, Annie Giovanazzi, che malgrado una forte influenza ci teneva ad essere presente, il segretario ha presentato le tre ospiti del giorno, precisando però con grande cautela, che in verità TUTTE le donne sono straordinarie. Su queste pagine diamo un breve sunto degli argomenti toccati nei loro interventi dalle tre protagoniste dell’incontro, che operano instancabilmente nel mondo del volontariato a favore delle persone socialmente più svantaggiate, i cosiddetti «senza tetto» e gli sfollati. Jacqueline Barzan, è da quattro anni presidente di un’as-

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In occasione del tradizionale incontro promosso per celebrare la «Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne», Jacqueline Barzan, Dolorès Cerrato e Karine Brabant hanno descritto l’attività svolta dalle loro associazioni, che operano nel mondo del volontariato a favore delle persone socialmente più svantaggiate sociazione parrocchiale nata circa vent’anni fa, che ha come motto «Metterli nuovamente in piedi», si occupa di famiglie o singoli in disagio materiale o morale, orientandoli verso enti e servizi che

potrebbero intervenire e facilitare un loro rapido reinserimento sociale. L’associazione, si chiama «Equipe Sociale» (Squadra Sociale) ed è raggiungibile tutti i giorni via telefono: ogni settima-

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na è prevista una distribuzione di pacchi alimentari, uno spazio per consulenze su questioni burocratiche e amminsitrative. Viene inoltre fornita assistenza per l’infanzia (attraverso la fornitura di latte, pannolini e mobili). Tornando a Jacqueline, gestice la sua «équipe» puntando sulla massima efficienza, sempre impegnata in prima persona come anche tutti i suoi collaboratori, che non sanno cosa sia l’ozio. «Recoltes Solidaires» (Raccolte Solidali) è invece l’associazione fondata qualche anno fa, da Dolorès Cerrato. All’inizio


CIRCOLI

lo scopo era di confezionare circa seicento «lunch packet» con un po’ di pane, una scatola di tonno, una bottiglietta di acqua (e possibilmente un po di cioccolato), per poi farli arrivare al «noto» (almeno in Belgio) «Parc Maximilien» di Bruxelles, dove si concentravano, «clandestinamente» gli sfollati arrivati dall’Africa, dalla Siria e da altre aree tristemente conosciute per le situazioni di guerra o di instabilità nelle quali si trovano. Dolorès e una sua amica, finita la loro giornata lavorativa, partivano con le vetture strapiene di tutto quel «ben di Dio» verso la capitale (che è distante circa sessanta chilometri !) per sostentare quella massa di «diseredati». Per ampliare il sostegno al suo «tour de force», Dolorès aveva installato un armadietto davanti a casa sua (e tutt’oggi è ancora lì) nel quale ognuno poteva depositare discretamente il suo contributo sia materiale che finanziario. E fin dall’inizio la generosità è stata tanta a non sono mai mancati prodotti e alimenti da distribuire. Oggi, l’associazione ha allargato il suo campo operativo, organizzando campagne di sensibilizzazione e di raccolta di

Jacqueline Barzan, «Equipe Sociale»

scarpe, calzini e indumenti caldi. Si è creata una vera rete di solidarietà che non finisce di allargarsi. Abbandonata dal padre dei suoi figli, Karine Brabant ha sperimentato e condiviso con loro molti aspetti della profonda precarietà. Ne è finalmente uscita con forza e coraggio. Ha giurato a se stessa che in futuro non lascerà a nessuno di conoscere la malasorte che ha vissuto per circa dieci anni. È così che quattro anni fa ha cominciato a distribuire ogni mercoledi sera circa cento venti pasti ai «senza tetto» di Charleroi e dintorni. In un primo tempo, all’aperto nel giardino pubblico della città. Con una cucina da campo fatta con pezzi di fortuna raccolti qua e là.

Oggi, sostenuta da altri volontari, ha creato la onlus, «Solidarité pour l’avenir» (Solidarietà per l’avvenire) e a forza di bussare a molte porte ha potuto aprire un locale dove puo accogliere i suoi «ospiti». Anch’ella ha allargato in modo notevole il suo campo di azione. La sua casa è una vera corte dei miracoli. Il suo motto: «Quello che ti manca o ce l’ho o te lo trovo!». A conclusione degli inteventi alle nostre tre «Donne Straordinarie» è stato fatto un omaggio floreale: una rosa, simbolo di tutto l’amore del quale è pervaso il loro agire. I loro racconti e le loro testimonianze hanno suscitato grande interesse tra le persone presenti, che hanno seguito la

Dolorès Cerrato, «Recoltes Solidaires»

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loro esposizione con attezione e un intenso coinvolgimento emotivo. Concludendo la parte culturale dell’incontro, il moderatore della serata ha trovato importante precisare che da circa un anno tra le tre ospiti, o meglio tra le loro Associazioni, si è creata una bella dinamica di condivisione permanente, che ha allargato notevolmente i campi di azione e moltiplicato i beneficiari. Una altra dimensione data alla solidarietà: «Aiutare ad aiutare»! Dopo il momento culturale è arrivato quello ricreativo e la serata si è prolungata con una simpatica cena consumata nel proverbiale clima di allegria, tipico delle iniziative che si svolgono nella sede del nostro Circolo. Non è mancata una gradita sorpresa: le sorelle Nella e Anna Rosa Bianchi-Capra hanno offerto i tradizionali «grostoi» fatti in casa da loro. Forse è perche le Donne sono tutte straordinarie, ma da quando il nostro Circolo ha deciso di celebrare la «Giornata internazionale dei Diritti delle Donne», ciascuna delle iniziative di ritrovo che sono state organizzate, sono state tutte momenti straordinari, e anche quella di quest’anno è da scolpire nella pietra. Gieffe

Karine Brabant, «Solidarité pour l’avenir»

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CIRCOLI

«Aspetti della vita dei nostri antenati» una mostra di successo a Blumenau

Una grande affluenza di pubblico ed una particolare attenzione da parte degli organi di informazione, hanno caratterizzato la mostra fotografica «Aspetti di vita dei nostri antenati», organizzata dal Circolo trentino di Blumenau (Santa Catarina - Brasile), con il sostegno dell’Associazione Trentini nel mondo. Le foto sono state esposte nello stand del Circolo italiano di Blumenau durante la 25a edizione di «Festitalia». Le foto sono reperite consul-

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tando album di famiglia, libri e l’Archivio Storico di Blumenau. Il successo ottenuto dalla mostra e il grande interesse che ha suscitato, hanno creato le condizioni perché possa venir allestita una nuova esposizione in occasione della prossima Festitalia, dal 12 al 21 luglio: il tema sarà «La religiosità dell’immigrato italiano, le sue chiese, i suoi riti, il suo vestiario» Marilúcia Mattedi

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Presidente del Circolo Trentino di Blumenau


CIRCOLI È USCITO IL NUMERO DI PRIMAVERA DEL BOLLETTINO CHE VIENE INVIATO AI SOCI FIN DAL 1965 5

Dodici pagine ricche di notizie e di informazioni sul Circolo di Toronto «Tutto procede nei migliori dei modi al Club, e dalla parte mia e tutta la direzione, grazie a tutti quanti per la vostra partecipazione nelle nostre attività»: si apre con queste parole il numero primaverile di «Notizie dalla baita», il periodico del Circolo trentino di Toronto (Canada), che viene spedito ai soci dal 1965. Sfogliandolo si trovano due pagine ricche di fotografie dedicate ad altrettante iniziative «gastronomiche», che hanno ottenuto un grande successo. La prima è stata l’annuale «Festa di Cloz», che si è tenuta il 26 gennaio, con un menù sempre molto gradito

a base di canederli in brodo e di salsicce. Il 23 febbraio (foto qui sopra) i numerosi partecipanti

hanno invece gustato gnocchi (tutti fatti in casa con grande cura da Eddy Angeli), arrosto ripieno,

insalata, e graditissime frittelle di mele alla Trentina. Nella rubrica «Incontriamo i membri», si parla di Luciano Clauser, nato a Romallo, e di Franco Zeni, di Spormaggiore Una notizia riguarda l’esperienza del gruppo di 18 sciatori che hanno partecipato all’annuale gita sciistica in Trentino (iniziativa alla sua quarta edizione), che «si sono divertiti un mondo». Il gruppo era composto da dieci soci del Circolo trentino di Toronto, da sei sciatori delle «Famee Furlane» e da due (John e Connor Zanoni) del Circolo trentino di San Francisco (Stati Uniti).

Delegazione di anziani e pensionati del Trentino in visita ai Circoli di Buenos Aires e Montevideo Il Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina, nella foto qui a fianco) e quello di Montevideo (Uruguay, nella foto in basso), nelle settimane scorse hanno ricevuto la visita di un gruppo proveniente dal Trentino, formato da anziani e pensionati trentini capeggiati da Claudio Luchini (segretario della UIL Pensionati del Trentino), Danilo Tomasini (segretario della UIL Pensionati dell’Alto Adige), Gianni Pavanelli (presidente dell’Associazione per i Diritti degli Anziani di Trento). A motivare il viaggio è stato il desiderio di conoscere e confrontare le condizioni di vita degli anziani e dei pensionati trentini che vivono in Uruguay e Argentina rispetto a quelle che

si riscontrano in Trentino e Alto Adige. Dopo il rientro in Trentino del gruppo, Gianni Pavanelli ha

voluto incontrare il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, presso la sede dell’Associazione, per ringraziare della

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collaborazione prestata per l’organizzazione dei due incontri e per esprimere gratitudine per la calorosa accoglienza avuta.

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CIRCOLI

«Porte aperte delle regioni» a Città del Messico

All’organizzazione hanno partecipato attivamente le regioni Piemonte (rappresentata dall’Associazione Piemontesi nel Mondo in Messico), Veneto (con l’Associazione Coloni di Chipilo) e Trentino-Alto Adige (rappresentata dal Circolo Trentino di Città del Messico). Oltre a questi, quest’anno era presente anche la regione Friuli Venezia Giulia, attraverso l’Ufficio del Turismo Friuli Venezia Giulia in Messico.

Organizzato dall’Associazione italiana di assistenza, che mira a sostenere i cittadini italiani che vivono in povertà, l’evento si è svolto presso l’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico il 24 e 25 novembre 2018. In entrambi i giorni, tra gli altri hanno partecipato le autorità dell’Ambasciata italiana in Messico, l’Ambasciatore Luigi Maccotta e il Console Paolo Epifani.

Come attrazione principale, è stato organizzato un mercatino di Natale, presso il quale i visitatori potevano acquistare articoli e prodotti italiani e nazionali come borse in pelle, formaggi, prosciutti, vini, ecc. E potevano degustare piatti di diverse regioni, tra i quali il gelato (foto a destra) e anche la tradizionale polenta.

A differenza dell’anno scorso, quando furono tenute lezioni sulla storia della migrazione italiana in Messico, questa volta gli eventi culturali hanno puntato sulla cinematografia e sulle usanze in generale delle varie regioni. Sono stati proiettati film girati in una delle regioni partecipanti. A rappresentare il Trentino, è stato proiettato il film «La Sedia della felicità», di Carlo Mazzacurati, nel quale si può ammirare la bellezza delle Dolomiti Per animare la manifestazione, sabato si è esibito il gruppo «Anónimos Italianos» che ha proposto una serie di canzoni italiane molto famose anche in Messico, alcune delle quali nella loro versione in lingua spagnola. Domenica è stato organizzato un torneo di calcio balilla. Le presenze, con oltre 1.300 visitatori, hanno superato il record registrato l’anno precedente. 2 - 2019

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Un numero che si vuole ancora aumentare nella prossima edizione della manifestazione, alla quale si sta già lavorando: l’intento è di convolgere anche altre regioni e preparare un programma che, attraverso la musica, la lettura di testi e altre attività, dia un contributo alla diffusione della cultura italiana. Eduardo Zueck Presidente Circolo trentino di Città del Messico


EDITORIA

Le vite dei rifugiati di ieri e di oggi, storie vere per un mondo migliore «A

nche Superman era un rifugiato. Storie vere di coraggio per un mondo migliore»: sono titolo e sottotitolo del libro presentato, il 9 marzo scorso alla Sala della Cooperazione di via Segantini a Trento. L’evento è stato promosso dalla Federazione Trentina della Cooperazione, da «Il battello a vapore» collana di libri per ragazzi di Edizioni Piemme e da Unhcr - Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il libro raccoglie e propone al lettore «le vite incredibili di rifugiati di ieri e di oggi». Sono state raccontate da dodici autori: Igiaba Scego, Paolo Di Paolo, Flora Farina, Carlo Greppi, Michela Monferrini, Davide Morosinotto, Helena Janeczek, Francesco D’Adamo, Patrizia Rinaldi, Lilith Moscon, Alessandro Raveggi, Giuseppe Palumbo. Una dozzina di racconti che intrecciano le storie vere dei rifugiati di oggi con quelle dei rifugiati del passato. «Vite parallele accomunate da un sogno, una passione, un talento e il coraggio di metterli al servizio degli altri – si legge nel risvolto di copertina – Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori (e supereroi) che, ieri come oggi, inseguono la semplice quanto folle idea di rendere il mondo più bello, perché diverso». Durante l’incontro, moderato dal giornalista Alberto Faustini (direttore dei quotidiani Trentino e Alto Adige) è intervenuta Marina Mattarei, presidente della Cooperazione Trentina. «Io qui rappresento il vasto mondo cooperativo che fa della solidarietà e della mutualità la propria ragion d’essere – ha os-

Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori, sono i protagonisti dei racconti del libro «Anche Superman era un rifugiato» servato – Ricordo il 21 gennaio scorso quando Alidad Shiri, uno dei protagonisti di questo libro, venne nel mio ufficio e mi raccontò una parte della sua storia. E credo che, in maniera spontanea, la presidente della Cooperazione Trentina non potesse che aderire con entusiasmo a questo progetto che, oltre alla presentazione del libro, cerca di sensibilizzare sul tema». Ha poi aggiunto che «la terra trentina è sempre stata accogliente e la Cooperazione come moda-

lità e visione della socialità è da sempre un anello fondamentale. La cooperazione crea ponti, stabilisce relazioni, esercita la reciprocità. Penso che – ha proseguito la cooperazione possa fare ancora molto. Gestire l’emergenza è un passaggio: necessario, doveroso, civile. Tuttavia occorre pensare a qualcosa di più, al dopo. I rifugiati possono essere risorse e non problemi, come bene ci insegna questo libro. Molto però dipende da noi. Se dall’amministrazione pubblica ci aspettiamo progetti

di intervento e risorse sta a noi poi tradurre concretamente questi progetti in iniziative reali, creare le condizioni, una base sociale adeguata e preparata, la cultura del rispetto dell’altro, dello scambio e della conoscenza. Credo che la cooperazione in questo possa giocare un ruolo da protagonista. In accordo, se possibile, con le pubbliche amministrazioni, ma soprattutto attivando la rete delle collaborazioni e quel movimento che va sotto il nome di privato sociale, del volontariato e della solidarietà che è un tessuto forte del nostro Trentino. Forse il messaggio che può uscire da questo convegno è proprio questo: prima di aspettare che qualcun altro intervenga, proviamo a farlo noi. Ne abbiamo la capacità, dobbiamo consolidare la consapevolezza della nostra forza. E faccio mia la chiusura del racconto di Alidad. Il mio non è un manifesto politico: è un semplice invito all’umanità». Oltre alla presidente della Federazione Trentina della Cooperazione sono intervenuti Carlotta Sami, portavoce Unhcr (l’Agenzia Onu per i Rifugiati ) per il Sud Europa, Lino Guanciale, attore e testimonial Unhcr e Alidad Shiri, scrittore e giornalista. «Anche Superman era un rifugiato» è iniziativa editoriale con una finalità solidale: per ogni copia venduta viene donato un euro in favore delle attività di Unhcr, che dal 1951 fornisce protezione e assistenza a rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e apolidi. L’Agenzia è presente in 128 Paesi nel mondo è stata insignita due volte del Premio Nobel per la Pace. (Uff. St. Coop. Trentina)

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DAL TRENTINO L’ARTISTA DI LEVICO TERME È NOTO A LIVELLO INTERNAZIONALE PER LE SUE OPERE REALIZZATE CON DIVERSI MATERIALI

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DAL TRENTINO

Fiera di San Giuseppe a Trento, fiori, colori e tantissima gente Le condizioni meteorologiche non erano propriamente primaverili ma la Fiera di San Giuseppe e la Mostra dell’agricoltura hanno richiamato una grande folla a Trento domenica 17 marzo. Fiera e Mostra hanno confermato di essere due appuntamenti attesi e graditi. Come da tradizione, Piazza del Duomo ha ospitato le bancarelle dei fiori ed è stata una delle mete più frequentate durante l’intera durata

della Fiera. La «Mostra dell’Agricoltura», giunta alla sua 73a edizione, si è chiusa con oltre 26.000 presenze nei due giorni di apertura neio padiglioni di Trento Expo. La «Mostra dell’Agricoltura» è ormai da qualche edizione il luogo privilegiato per conoscere da vicino il comparto agroalimentare trentino e soprattutto le sue eccellenze.

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TRENTO È UN OLIO SU MASONITE DI 9 METRI PER 6 METRI E SI INTITOLA «PIAZZA DUOMO NEL GIORNO DI SAN GIUSEPPE 1988»

Una grande opera di Perghem Gelmi abbellisce la sede della Cassa Rurale

I

l patrimonio di una banca non è contenuto e non si riflette unicamente nei valori che ne monetizzano la solidità. Ci sono altri patrimoni, non affidati alla valuta che sono in grado però di manifestare la sensibilità alla cultura espressa da un istituto di credito. Uno di questi appartiene all’arte. Il cortile interno della sede della Cassa Rurale di Trento, in via Belenzani, il 14 marzo ha ospitato il vernissage dell’opera di Michelangelo Perghem Gelmi intitolata «Piazza Duomo nel giorno di San Giuseppe 1988». L’opera era stata commissionata dalla giunta comunale nel giugno del 1988 per l’abbellimento del giardino San Marco, dove era stata inizialmente collocata. Si tratta di un olio su masonite di 9 metri per 6 metri, formata da 6 pannelli e fa parte di un ciclo di quadri prodotti da Perghem Gelmi in un arco di tempo che va dal 1982 al 1990. «Non rappresentano e non hanno rappresentato un divertimento vissuto dall’artista – è stato spiegato da Mario Perghem Gelmi, figlio dell’artista – ma il desiderio di colloquiare con la città attraverso i suoi personaggi e i luoghi simbolo del capoluogo. Insomma – è stato aggiunto – rappresenta in modo lucido e coerente quello che la società trentina voleva essere e apparire». Nel quadro sono ritratti alcuni personaggi della città di Trento nel giorno di San Giuseppe e della sua fiera di primavera, da sempre uno dei riti per il capoluogo. «Il compito, la missione di una Cassa Rurale è di fare la banca e fare bene la banca – ha osservato il presidente Giorgio Fracalossi – ma aprire le nostre porte all’arte e collocare all’interno dei nostri ambienti opere artistiche è sempre una buona causa. L’attenzione al sociale e alla cultura rappresenta, da sempre 2 - 2019

e statutariamente, un elemento distintivo di una Cassa Rurale». Già nel 2003 gli eredi avevano proposto all’amministrazione pubblica di valutare una nuova ubicazione dell’opera, richiesta rilanciata nel 2012. Nel frattempo problemi di conservazione della struttura metallica e del dipinto, nonché atti vandalici che a fine 2015 avevano frantumato il vetro protettivo e pregiudicato gravemente la conservazione dell’opera, hanno portato il Comune a cercare una nuova collocazione protetta.

Nel corso del 2017 l’opera è stata prelevata e portata in laboratorio per il necessario restauro, sostituendola nella teca originaria del Parco San Marco con una fotoriproduzione dell’opera stessa. Recentemente il Comune ha invitato la Cassa Rurale ad ospitare l’opera, dopo che il cortile interno della sede di via Belenzani era stato individuato come un luogo particolarmente adatto. Nel febbraio scorso l’opera, inserita in una rinnovata teca d’acciaio e vetro, è stata collocata sul muro medievale grezzo della Casa del Capitolo (edificio di proprietà comunale), che delimita il cortile interno. «L’intenzione - ha affermato il presidente Fracalossi - è di rendere questo spazio interno alla nostra sede un luogo aperto alla cittadinanza perché possa ammirare le opere esposte al suo interno e arricchirlo con altre opere, frutto dell’estro e dell’inventiva degli artisti della città». Alla cerimonia del vernissage, erano presenti anche gli assessori comunali Corrado Bungaro (cultura) e Italo Gilmozzi (lavori pubblici) e l’architetta Anna Bruschetti del Servizio Edilizia del Comune di Trento. L’articolo è tratto, con il consenso del direttore e dell’editore, dall’ultimo numero di «Comunità vive», periodico della Cassa rurale di Trento.

L’AUTORE. Michelangelo Perghem Gelmi nacque ad Innsbruck, da genitori trentini, l’11 dicembre 1911: pittore e progettista, campione di sci nordico, fu vivace protagonista a livello intellettuale della società trentina del dopoguerra. Come ingegnere ed architetto realizzò importanti opere, quali l’edificio delle Terme di Levico ed altre importanti opere pubbliche in Trentino. La pittura e le sue opere di architettura sono raccolte nel “Fondo Michelangelo Perghem Gelmi” presso il MART di Rovereto e sono caratterizzate da stile figurativo, surrealista, iperrealista.

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CALENDARIO 2 marzo C.T. Bento Gonçalves (BR): 5° festa della Cuccagna

27 aprile C.T. New York (USA): cena a tema “Torta di patate”

9 marzo C.T. Villa Regina (AR): giornata di lavoro per la preparazione della salsa di pomodoro per le attività del circolo

2-25 maggio A Castel Ivano: Mostra “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

10 marzo C.T. Buenos Aires (AR): Pranzo sociale

4 maggio C.T Gaspa (BR) 2° camminata “Villa d’Italia”

14 marzo Gruppo Folk Trentino di Rodeio (BR): partecipazione alle festività dell’anniversario del Municipio di Rodeio

4-5 maggio A Canberra (AUS): incontro Presidenti dei Circoli trentini dell’Australia

15 marzo C.T. Charleroi (BE): Festa della donna

16 maggio C.T. Charleroi (BE): gita alla scoperta di Liegi

16 marzo C.T. New York (USA): cena a tema “Polenta” C.T. Montevideo (UY): inizio attività del Circolo, Coro Stella Alpina, Corsi d’italiano e attività per i bambini C.T. Villa Regina (AR): partecipazione con stand di gastronomia a “Baila Regina 2019” per raccogliere fondi per l’Ospedale della città

27 maggio – 1 giugno: A Trento, seminario dei coordinatori dei circoli trentini all’estero 31 maggio Alla Campana dei Caduti, Colle Miravalle - Rovereto: Commemorazione 10° anniversario Rino Zandonai, Gianbattista Lenzi e Luigi Zortea

20 marzo C.T. Villa Regina (AR) presentazione del programma “Emprender 2019”

9 giugno Incontro circoli trentini Paraguay

24 marzo C.T. New York (USA): riunione mensile

10 – 24 giugno Comunità del Tesino (TN): Mostre “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” e “Vitigni migranti” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

28 marzo C.T. Montevideo (UY): Assemblea ordinaria

14 giugno C.T. Toronto (CA): proiezione del film “Moser, scacco al tempo”

30 marzo C.T. Toronto (CA): cena “Polenta e crauti”

15-16 giugno Incontro dei circoli trentini del Rio Grande do Sul - Brasile

1-14 aprile A Roncegno (TN): Mostra “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

16 giugno C.T. Zofingen (CH): gita sociale 17 – 27 giugno C.T. Montevideo (UY): viaggio alla scoperta del Trentino

3 - 9 aprile C.T. Villa Regina (AR): 3/04 inizio corsi d’italiano e inizio dei laboratori: 5/04 “armado de muebles industriales”; 6/04 “Panaderia” e 9/04“restauración y reciclado”

18 giugno C.T. New York (USA): cena a tema “Ravioli”

6 aprile C.T. Myrtleford (AUS): gita a Mansfield

22 giugno C.T. Toronto (CA): torneo di Golf

7 aprile C.T. Denver - Colorado (USA): Incontro mensile e gita a Z Casino C.T. Vancouver (CA): Cena di San Giuseppe C.T. Santa Rosa de la Pampa (AR): partecipazione all’”Encuentro de las collectividades Pampeanas”

27 giugno C.T. Seattle (USA): Assemblea generale 27 giugno al 28 luglio Canal San Bovo (TN): Mostre “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” e “Vitigni migranti” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

13 aprile A Brusque (BR): 2 riunione del Gruppo Giovani Trentini – Brasiliani C.T. Toronto (CA): gita al Casino Niagara

6-7 luglio A Storo (TN) Festa Provinciale dell’Emigrazione 3-18 agosto A Ledro Mostra “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

14 aprile C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale 17 aprile Assemblea Associazione Trentini nel mondo 19 aprile C.T. Rodeio (BR): rappresentazione “O MILAGRE DO CALVÁRIO” - Paixão, Morte e Ressurreição de Cristo

8 agosto A Ledro (TN): incontro circoli trentini d’estate

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18 agosto C.T. Toronto (CA): Picnic Anuale

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La rubrica «Profili» (pagine 11-13) è dedicata a Patricio Cosentino, tubista 28argentino con radici trentine, ambasciatore della musica sudamericana. 2 - 2019


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