TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
1-2/2015
Foto di Diego Dalmonech
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 58°
Il 18 gennaio era la «Giornata mondiale del migrante e del rifugiato»: in Trentino la manifestazione si è svolta a Mori.
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 3 circoli Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
62 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
EDITORIALE SOMMARIO Pagina 2 AGENDA Pagina 3 CONVOCATA LA CONFERENZA DEI CONSULTORI ALL’ESTERO Pagina 4 MOSTRA FOTOGRAFICA PER IL 50° DI MATTMARK Pagine 5-8 ATTUALITÀ Pagine 9-11 GENTE E FATTI Pagine 12-19 CIRCOLI (Chajarí, Venda Nova do Imigrante, Sydney, Rodeio, Bresciani Amici del Trentino, Ex emigrati in Svizzera, Charleroi, Ticino, Stoccarda) Pagine 20-21 DALLE VALLI Pagine 22-23 DIARI DI VIAGGIO Pagina 24 ABBONAMENTI
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Anna Lanfranchi
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, C. Donei, P. Duranti, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi, E. Lorenzini, G. Michelon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - E. Caldonazzi Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 55,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 1/2 GENNAIO-FEBBRAIO 2015 Stampato il 18 FEBBRAIO 2015
In copertina: la sfilata alla Giornata mondialer del migrante e del rifugiato.
QUEST’ANNO LA «GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO» SI È SVOLTA A MORI
La convivenza deve essere più solidale e più umana Come avviene ormai da tempo, all’inizio di ogni anno si celebra la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Quest’anno è stato Mori ad ospitarla. Il Comune, assieme all’arcidiocesi di Trento, alla Pastorale delle migrazioni guidata da don Beppino Caldera e con la collaborazione della Trentini nel Mondo, hanno dato vita ad un incontro che ha ormai assunto il significato di una tradizione bella e utile. Bella perché ogni volta si viene coinvolti in una girandola di sensazioni e di emozioni che trasforma questa giornata in uno splendente arcobaleno di suoni e di colori. Utile perché ogni volta salta agli occhi l’assurdità di un mondo diviso da muri e da fossati che separano i Paesi dai Paesi, le Nazioni dalle Nazioni, gli uomini dagli uomini. Durante la giornata mondiale dei migranti si è potuto respirare un’aria diversa: un’aria libera dall’inquinamento dalle disuguaglianze culturali e sociali e senza i veleni causati dalle diversità usate come uno spauracchio, magari solo per poter sfruttare meglio le persone o per guadagnare una manciata in più di voti. Questa occasione è servita per fare festa tutti assieme, ma è stata utile anche per sollecitare la memoria di chi ormai troppo spesso cerca di cancellare un passato che non fa più comodo. In troppi ormai fanno finta di non capire che i migranti di oggi non sono altro che lo specchio di una realtà che ogni famiglia di italiani e di trentini ha vissuto al proprio interno fino a qualche decennio fa. Per tentare di cancellare l’insensibilità crescente e combattere un’indifferenza sempre più egoista, è nostro dovere fare in modo che si ricordi la sofferenza, la fatica e le umiliazioni che migliaia di nostri conterranei hanno dovuto subire lungo la strada dell’emigrazione. Così come è nostro dovere cercare di risparmiare il più possibile lo stesso degrado a chi oggi percorre questa dolorosa via: almeno se vogliamo continuare a considerarci persone civili. Non è giusto chiudere gli occhi di fronte alla realtà dei migranti
In troppi fanno finta di non capire che i migranti di oggi non sono altro che lo specchio di una realtà che ogni famiglia di italiani e di trentini ha vissuto fino a qualche decennio fa di oggi, magari nascondendoci dietro scontati luoghi comuni o banali frasi fatte; ma non è neanche opportuno perché la porta dell’emigrazione - anche per noi - non è definitivamente chiusa . Anzi. In questo periodo di crisi profonda gli italiani che si vedono costretti a riprendere la valigia sono sempre più numerosi e sebbene la valigia non sia più quella di cartone legata con lo spago, rimane pur sempre un fardello estremamente pesante ed amaro da portare fuori casa. Non passa giorno infatti che alla Trentini nel Mondo - ad esempio si rivolgano giovani e famiglie per chiedere informazioni sulle possibilità e le modalità di espatrio. Le statistiche testimoniano che l’emigrazione italiana cresce di oltre il 3% ogni anno (che vuol dire circa 140 mila persone all’anno) e che il numero dei trentini ufficialmente residenti all’estero raggiunge il 6% dell’intera popolazione, andando ad aumentare così il numero dei trentini emigrati (o discendenti di trentini) che supera addirittura il milione di conterranei residenti fuori dai confini provinciali. E non si tratta solo di qualche «cervello in fuga» come si cerca di far credere con uno slogan accattivante, ma si tratta di giovani che non trovano lavoro e di chi
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giovane non lo è più, ma il lavoro l’ha perso sena speranza. Oggi ovviamente la ripresa della nostra emigrazione non presenta più quei risvolti drammatici e tragici di un tempo, ma si tratta pur sempre di persone costrette ad abbandonare la propria casa, buttare le proprie abitudini ed i propri affetti alle spalle, per affrontare l’incognito. A questo punto, oltre a cercare di scaricare tutte le colpe addosso a chi cerca di entrare in Italia per scappare dalle guerre, dall’oppressione e dalle carestie, sarebbe il caso di prendere seriamente in esame la realtà dei nostri connazionali che sempre più numerosi si trovano costretti a cercare altrove la possibilità di una vita migliore. La Giornata mondiale delle migrazioni e dei rifugiati può servire anche per questo oltre che per abbattere i recinti sempre più alti e sempre più vuoti che ci separano. Ma soprattutto deve servire per condannare con forza assoluta i nuovi mercanti di schiavi e la disumanità di chi si arroga il diritto di vita e di morte su chi la pensa diversamente. In definitiva questa ricorrenza è stata e deve esserlo sempre di più l’occasione che ci aiuta a capire che esiste la possibilità di una convivenza più corretta, più solidale e più civile. O semplicemente, più umana. Alberto Tafner 1/2 - 2015
AGENDA IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SI È RIVOLTO ANCHE AGLI ITALIANI ALL’ESTERO
«Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso» Il 31 gennaio scorso il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, alla quarta votazione con 665 voti ha eletto Sergio Mattarella nuovo Presidente della Repubblica. Il 3 febbraio Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali (foto a fianco). In un passaggio del suo discorso ha fatto riferimento anche agli italiani all’estero: «Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro - ha affermato - ma piuttosto la tenace mobilitazione di tutte le risorse della società italiana. Parlare di unità nazionale significa, allora, ridare al Paese
un orizzonte di speranza. Perché questa speranza non rimanga un’evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami che tengono insieme la società. A questa azione sono chiamate tutte le forze vive delle nostre comunità in Patria come all’estero.
Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso». Dopo aver prestato giuramento e deposto una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria, si è recato al Quirinale per la cerimonia di insediamento (foto qui sotto).
Il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella è nato a Palermo il 23 luglio 1941. Laureato in giurisprudenza, dopo aver esercitato l’avvocatura, intraprese la carriera accademica presso l’Istituto di Diritto Pubblico dell’Università di Palermo, divenendo nel 1965 assistente di Diritto costituzionale e poi professore associato, insegnando Diritto parlamentare sino al 1983, quando divenne deputato. Dal 1983 al 2008 è stato deputato, prima per la Democrazia Cristiana (di cui fu vicesegretario) e poi per il Partito Popolare Italiano, la Margherita e il Partito Democratico. È stato ministro per i Rapporti con il Parlamento (1987-1989), ministro della Pubblica Istruzione (1989-1990), vicepresidente del Consiglio (1998-1999), ministro della Difesa (1999-2001) e giudice costituzionale (2011-2015). (fonte Wikipedia)
Moleta e Val Rendena ospiti di «Community», su Rai Italia Dopo aver parlato di Padre Kino e di emigrazione trentina in Messico nella puntata andata in onda il 28 novembre scorso, la trasmissione «Community» si è occupata nuovamente del Trentino il 23 gennaio, puntando l’attenzione sulla Val Rendena e sulla figura del «moleta», l’arrotino, un’attività che gli emigrati da quella zona hanno portato con sé in tutto il mondo. La parte di trasmissione dedicata al
Patrick Grassi
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Trentino è iniziata con un servizio filmato realizzato in Val Rendena, con interviste a Luciano Caola (assessore al patrimonio, agricoltura, foreste, ambiente del Comune di Pinzolo), a Patrick Grassi (documentarista) e a James Caola (discendente di «rendeneri» emigrati negli Stati Uniti, appassionato di alberi genealogici). Al servizio filmato è seguita un’intervista in studio a Rino Polli, moleta rientrato in
Luciano Caola
James Caola
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Trentino da Londra. «Community» è un programma quotidiano in onda su Rai Italia (visibile in tutto il mondo, eccetto l’Europa, per chi è abbonato), condotto in studio da Benedetta Rinaldi, con i personaggi, le storie, gli eventi, i filmati delle comunità italiane in tutto il mondo. È possibile rivedere la registrazione della trasmissione sul sito internet www.raitalia.it
Rino Polli
AGENDA SONO STATI NOMINATI IN SETTEMBRE DALLA GIUNTA PROVINCIALE. I LAVORI SI SVOLGERANNO A TRENTO DAL 23 AL 27 FEBBRAIO
In arrivo i dieci Consultori della Provincia per la prima Conferenza della legislatura Inizierà lunedì 23 febbraio e si concluderà venerdì 27 febbraio la Conferenza dei Consultori all’estero della Provincia Autonoma di Trento, convocata a Trento da Ugo Rossi, presidente della Provincia e assessore competente all’emigrazione. È la prima Conferenza della legislatura in corso, alla quale parteciperanno i dieci Consultori nominati con una delibera della Giunta provinciale il 5 settembre 2014 (nominativi e aree di competenza sono riportati nella tabella a fianco): sette Consultori sono di prima nomina mentre per Lucia Larentis Flaim, Maria Laura Vera Righi e Mariano Roca c’è stata una riconferma. «Essa sarà occasione di conoscenza reciproca - afferma il presidente Rossi nella lettera di convocazione - nel segno del corposo rinnovamento che vi è stato e momento prezioso di confronto e condivisione tra tutti noi che abbiamo l’onore e la responsabilità di mantenere forte e vivo il legame tra i Trentini che vivono all’estero e la loro terra di origine». Le riunioni della Conferenza saranno dedicate alla «disamina dei problemi della nostra dia-
AREE DI COMPETENZA Argentina Nord
NOMINATIVO Gustavo Fabián Cristofolini
Argentina Sud (Buenos Aires (capitale federale e provincia), Chubut, La Pampa, Neuquen, Rio Negro, Santa Cruz, Tierra del Fuego
Mariano Roca
Australia
Silvano Rinaldi
Brasile Centro – Nord
Elton Diego Stolf
Brasile Sud (Santa Catarina – Rio Grande do Sul) Canada
Alceu Xenofontes Lenzi Lucia Larentis Flaim
Cile
Omar Andrés Daud Albasini
Messico
Leobardo Cortés Mánica
Stati Uniti d’America
Luca Dorigatti
Uruguay
Maria Laura Vera Righi
spora - afferma ancora Rossi - e delle opportunità preziose che essa offre». Il Consultore è una figura prevista dall’articolo 3 della legge provinciale sull’emigrazione (3 novembre 2000, n° 12). L’articolo stabilisce che «Per la definizio-
ne e l’attuazione degli interventi a favore dei trentini all’estero, la Provincia si avvale della collaborazione di consultori, scelti nel numero massimo di quindici fra persone aventi i requisiti di cui all’articolo 2 e che abbiano maturato esperienze nell’ambito
dell’associazionismo fra emigrati, degli organismi rappresentativi dell’emigrazione italiana, del volontariato, del lavoro, delle professioni e della cultura». Ai lavori della Conferenza parteciperanno anche il presidente e il direttore della Trentini nel mondo.
Festeggiati in grande stile i 50 del Circolo di Toronto Il 7 febbraio è stata una giornata memorabile per il Circolo trentino di Toronto (Canada), condivisa con centinaia di persone che si sono ritrovate al Da Vinci Banquet Hall per il «50th Anniversary Gala», la serata organizzata per festeggiare il cinquantesimo anniversario di attività. All’appuntamento hanno preso parte anche il presidente e
il direttore della Trentini nel mondo, Alberto Tafner e Anna Lanfranchi (nella foto a destra insieme all’attuale presidente del Circolo, David Corazza). L’evento ha avuto risalto anche sui mezzi di informazione locali e nel prossimo numero del giornale, dedicheremo adeguato spazio alla cronaca dell’anniversario.
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ATTUALITÀ CINQUANT’ANNI FA IN SVIZZERA LA TRAGEDIA NELLA QUALE MORIRONO 88 PERSONE FRA LE QUALI 56 EMIGRATI ITALIANI
Inaugurazione e prima tappa a Roma per la mostra itinerante su Mattmark Era il 30 agosto 1965 quando il ghiacciaio dell’Allalin, durante i lavori della costruzione della diga di Mattmark (nel Cantone Vallese, in Svizzera), crollò letteralmente a valle travolgendo tutto e seppellendo sotto una montagna di ghiaccio gli operai che stavano lavorando alla diga. I morti furono 88, 56 italiani (fra i quali anche cinque trentini) e 23 svizzeri, nove di altre nazionalità. A cinquant’anni da quella tragedia, per non dimenticare, ma soprattutto per onorare le vittime è stata inaugurata il 12 febbraio nella Biblioteca Giovanni Spadolini del Senato a Roma la mostra fotografica «Mattmark Tragedia nella Montagna», primo degli eventi promossi dal Comitato italo-svizzero nato ad hoc. A fare gli onori di casa il senatore del Pd Claudio Micheloni; con lui il presidente della Commissione Esteri Pier Ferdinando Casini, la deputata Valentina Paris (Commissione Lavoro), il presidente del Comites vallese e del Comitato ad hoc per le celebrazioni, Domenico Mesiano, il responsabile esecutivo del Progetto Mattmark 2015, Stefhane
Un sito dedicato al cinquantesimo
Da sinistra Domenico Mesiano, Pier Ferdinando Casini, Claudio Micheloni e Valentina Paris
Marti, e Sandro Cattacin, ordinario di sociologia dell’Università di Ginevra, nonché responsabile della ricerca storico-sociale sulla tragedia. Gremita la sala della Biblioteca, circondata dalle foto in bianco e nero della tragedia - tra i presenti anche alcuni dei figli dei sopravvissuti e l’Ambasciatore svizzero a Roma, Giancarlo Kessler – a testimonianza della volontà di «ricordare e mantenere viva la memoria in tutti noi», ha detto Micheloni che ha letto ai presenti il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel messaggio, anche il Capo dello Stato sottolinea l’importanza di non dimenticare «una delle pagine più drammatiche della storia della nostra emigrazione», rimarcando il fatto che «oggi come ieri le nostre comunità ita-
liane all’estero si sono integrate nei Paesi che le hanno accolte, contribuendo al loro sviluppo e mantenendo al tempo stesso un forte legame con l’Italia». Un filmato, elaborato sulla base di documentazione storica e di
Cinque trentini tra le vittime Nella tragedia di Mattmark hanno perso la vita 17 bellunesi: per questo, il 31 gennaio scorso per iniziativa del Comune e della Bellunesi nel mondo, il parco di Mussoi, a Belluno, è stato intitolato alle vittime di Mattmark. L’associazione ha anche predisposto un sito dedicato al cinquantesimo: http://50mattmark.bellunesinelmondo.it 1/2 - 2015
Primo Appoloni (di Pieve di Bono), Ferdinando Degara (di Tiarno di Sotto), Costante Remon (di Sagron Mis), Gino Furletti (di Riva del Garda), e Ottorino Daldon (di Sagron Mis): sono questi i nomi dei lavoratori trentini scomparsi nella tragedia di Mattmark. Le loro fotografie compaiono in questo ordine sulla prima pagina dell’edizione uscita nell’ottobre 1965 del mensile «Trentini nel mondo» (nella foto a fianco). Le cinque vittime non erano gli unici trentini presenti sul luogo. Come riportato sul mensile della Trentini nel mondo, gli «scampati alla catastrofe» furono Camillo Broch, Valerio Faoro (di Tonadico), Oscar Salvadori e Modesto Simon (di Transacqua), Raul Brancher (di Siror), Luigi, Agostino ed Ettore Reppele (di Mezzano), Vittore Salvadori, Ettore Daldon, Vittore Salvadori (di Sagron), Giuliano Zancanella, Bruno Lamber e Gianfranco Perotto.
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interviste a persone che hanno vissuto quei momenti direttamente sui luoghi della tragedia, realizzato con la collaborazione di Nicolas Brun, ha di fatto introdotto i lavori. Presentato da Micheloni come un “pezzo della storia dell’emigrazione italiana in Svizzera”, Domenico Mesiano ha spiegato che con le celebrazioni in programma quest’anno, il Comitato che presiede intende “scongiurare l’oblio su fatti importanti”, ma anche “discutere, rendere fruibile” un patrimonio di conoscenza che stimoli un dibattito sull’integrazione degli stranieri. Oggi, ha ricordato, nel Vallese ci sono 18mila italiani, la metà ha la doppia cittadinanza. Anche per questo il Cantone “ha scelto italianità come uno dei pilastri fondanti del suo patrimonio culturale”. Dopo Roma, dove rimarrà fino al 28 febbraio, la mostra verrà allestita a Sion (capoluogo del Cantone Vallese) e in altre città del Vallese. «Sempre all’interno delle scuole e non a caso - ha sottolineato Mesiano. perché dobbiamo far conoscere questa storia ai giovani e con loro parlare di integrazione». «Raccontare la verità - ha affermato Stephane Marti, curatore del catalogo della mostra - è un obbligo: abbiamo deciso di farlo attraverso queste foto e le testimonianze del doppio sacrifico delle vittime di allora: emigrare e morire per il progresso di un altro Paese». (aise)
ATTUALITÀ IL VIAGGIO DI 285 KM LUNGO IL «SENTIERO DELLA PACE» ERA STATO PROMOSSO DALLA CAMPANA DEI CADUTI DI ROVERETO
Il racconto del «pellegrinaggio civile» in un «blog» e in un libro La Fondazione Opera Campana dei Caduti nel corso dell’estate 2014 ha organizzato il «Pellegrinaggio civile della Pace», un itinerario lungo il «Sentiero della Pace» che attraversa luoghi significativi legati al primo conflitto mondiale in Trentino. Partito il 29 giugno da Penìa (Canazei), il pellegrinaggio si è articolato in ventuno tappe e 285 chilometri circa, passando dal Rifugio Contrin al Rifugio Taramelli, quindi la Val di Fassa e Fiemme, la Valsugana, gli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna per arrivare a Rovereto il 20 luglio: atto conclusivo è stato un concerto presso la Campana. Il fotografo roveretano Paolo Aldi, che da anni documenta il lavoro della Campana dei Caduti e le iniziative della Fondazione, ha partecipato a questo cammino “materiale e spirituale”. Durante il pellegrinaggio ha curato un blog - visibile all’indirizzo «paoloaldi.tumblr. com» - con il racconto scritto e fotografico di questa esperienza, racconto che è diventato un
libro di 70 pagine, nel formato 20x20 centimetri, che raccoglie oltre cento piccole foto a colori e 22 in bianconero, che è stato presentato il 19 dicembre scorso presso la Fondazione Opera Campana dei Caduti. «Il cammino, le riflessioni, le visioni hanno lasciato segni importanti nel mio animo - ha scritto in proposito Paolo Aldi sul blog - e ho voluto raccogliere in un libro delle testimonianze per tentare di trasmettere anche ad altri quest’esperienza formativa» «Ventidue giorni di cammino - scrive ancora Aldi - non sono un’escursione ma un viaggio. È stato un vero e proprio pellegrinaggio, civile ma pellegrinaggio. Una meta da raggiungere e un percorso da coprire, ma assieme si fanno molte esperienze, si vedono molte cose e si può meditare molto, andando a piedi. Ho scoperto l’intensità del pellegrinaggio, fatto da me che sono laico e non mi sento parte di alcuna religione. Il pellegrinaggio mi ha fatto vedere molto, ma anche interrogarmi e pensare molto. Ho fatto un viaggio a piedi e assieme un viaggio interiore, etico e morale».
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Il libro è disponibile presso l’atelier Foto Paolo Aldi in via Romani 12 a Nomi e presso la Fondazione Opera Campana dei Caduti.
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ATTUALITÀ LA «SOSTENIBILITÀ» È STATA AL CENTRO DI UN CONVEGNO CHE SI È SVOLTO A TRENTO
L’agricoltura avrà un futuro solo se rispetta l’ambiente «Il consumatore? Attento solo all’estetica del prodotto e al suo prezzo. Ma va educato a mangiare meglio, a costo di rinunciare a qualche altra spesa. E ai produttori occorre garantire il giusto reddito». È stato lapidario Michele Dallapiccola, assessore provinciale all’agricoltura, intervenuto all’apertura del convegno sulla qualità ambientale in agricoltura, che si è tenuto il 30 gennaio a Trento. La società però sta cambiando, e anche i consumatori si evolvono pretendendo più informazioni sulla salubrità dei prodotti e la loro “tracciabilità” lungo tutta la filiera dalla produzione alla vendita. Per Luca Rigotti, vicepresidente della Cooperazione Trentina che ha organizzato il convegno, l’agricoltura avrà un futuro solo se saprà restituire alle future generazioni un ambiente almeno pari a come l’ha trovato. Certo, occorre educare ed informare. Non solo i consumatori ma anche i produttori, spesso ignari
sull’impatto ambientale delle loro produzioni. «Con il convegno di oggi abbiamo voluto dare una forte accelerazione ad un processo che è in corso da tempo, cominciato vent’anni fa con i protocolli di autodisciplina. L’investimento che facciamo sull’ambiente non è subito quantificabile, ma avrà sicuramente effetti benefici sulla società e il territorio», ha affermato Rigotti. «Da noi per coltivare una vigna impieghiamo 650 ore all’anno – ha affermato in proposito Ri-
gotti – in pianura 200. Dobbiamo vendere la qualità e la distintività delle nostre produzioni». In definitiva, il convegno ha posto un tema centrale per chiunque oggi si presenti sul mercato con un prodotto, ancora di più se è alimentare. Da qui il patrocinio di Expo2015, il primo per un evento in Trentino. «La sostenibilità ambientale è centrale, ha concluso Diego Schelfi, presidente della Cooperazione trentina - e occorre affrontare il tema con franchezza e trasparenza».
NEL 2014 LA COOPERATIVA SOCIALE DI TRENTO HA DISTRIBUITO OLTRE 46.000 PASTI A PERSONE IN STATO DI BISOGNO
Apertura anche domenicale al «Punto d’incontro» Nel 2014 il «Punto d’incontro», la cooperativa sociale con sede in via Travai a Trento, ha distribuito oltre 46 mila pasti, con una media di 143 al giorno, e ha fornito assistenza in tanti modi a 1.140 persone, quasi esclusivamente uomini: il servizio di doccia è stato utilizzato 9.259 volte. Gli stranieri rappresentano l’82 per cento degli utenti e provengono da decine di Paesi, di tutti i continenti. Le nazionalità più rappresentate sono quelle della Romania, del Marocco e della Tunisia. Tante sono anche le persone scappate da guerre e da conflitti e riparate in Italia. L’età media è di 40 anni. I dati sono stati forniti dal direttore del Punto d’incontro, Alberto Cortelletti, insieme all’annuncio che a partire dal 15 febbraio il servizio di accoglienza e di mensa viene assicurato a domeniche alterne. L’apertura domenicale era stata sperimentata per undici 1/2 - 2015
volte nel 2014. Lo sforzo richiesto alla cooperativa per assicurare questo servizio è gravoso ed è reso possibile dall’aiuto di molti cittadini che hanno offerto donazioni. «Non vogliamo offrire un servizio come gli altri giorni - ha detto Berlanda - ma fare in modo
che questa sia una occasione per far incontrare tanti mondi», ha affermato la vicepresidente della cooperativa Milena Berlanda. «L’obiettivo del Punto di incontro - ha precisato padre Alberto Remondini, presidente - è quello di mettere a disposizione uno spazio dove possano emer-
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gere altre domande e non solo quelle legate al bisogno del cibo. Questo è un luogo dove le persone si incontrano con la scusa del mangiare». Il piano delle aperture festive 2015 comprende fino a giugno una decina di date, a domeniche alterne. Poi si valuterà se proseguire l’esperienza. Il primo appuntamento è stato il 15 febbraio, con menù speciale di carnevale: in tavola gli gnocchi. Nei festivi di apertura l’accoglienza nella sede di via Travai comincerà alle 9 con la distribuzione della colazione. Dalle 12.30 alle 14 sarà servito il pranzo preparato dalle cuoche e dai volontari del Punto. Nel pomeriggio, fino alle 17, saranno organizzati momenti di condivisione. Cibo buono e nutriente in un clima di accoglienza e fraternità vogliono essere gli elementi distintivi delle domeniche «alternative» al Punto d’Incontro.
Foto di Lazaro Trabach Boone
GENTE E FATTI
Quattro sorelle spose lo stesso giorno in una cerimonia celebrata dal fratello Il matrimonio si è svolto il 27 dicembre 2014 a Venda Nova do Imigrante (Espirito Santo - Brasile)
Foto di Lazaro Trabach Boone
Il 27 dicembre 2014 è una data destinata a rimanere negli annali di Venda Nova do Imigrante, città di ventimila abitanti nello stato di Espirito Santo, in Brasile, perché in quella giornata si è verificato un evento che per molti motivi si può definire straordinario e raro. Non capita infatti tutti i giorni che quattro sorelle si sposino alla stessa ora e nella stessa chiesa e che a unirle in matrimonio sia un loro fratello. Protagonista di questo bell’avvenimento è una famiglia di origine trentine. Ademir Bernabè e Anna Dalva Felippe, i genitori delle spose e del sacerdote, sono discendenti di trentini emigrati da Barco, frazione del Comune di Levico. Entrambi sono soci del Circolo trentino di Venda Nova do Imigrante, come anche le quattro spose: Adriana (43 anni), Andrea (41 anni), Andressa (39) e Ane Gabriela (32). Il fratello Ademir José Bernabè (37 anni), è stato ordinato sacerdote due anni fa e svolge la sua opera pastorale nelle Filippine. È stata proprio la sua ordinazione a dare lo spunto alle sorelle per pensare ad un matrimonio “collettivo”, con padre Ademir sull’altare ad officiare il rito. L’idea è diventata poi un progetto e infine realtà. La data è stata scelta per farla coincidere con la presenza di padre Ademir a Venda Nova, durante il suo periodo di vacanza. Difficile dire per chi la giornata sia stata più emozionante. Sicuramente per papà Ademir (68 anni, barbiere e parrucchiere di professione), che ha condotto
Nella foto in alto (da sinistra) gli sposi sull’altare: Ane Gabriela con Leonardo, Andressa con Marcio, Andrea con Henrique e Adriana con Rogerio, davanti al fratello e cognato, padre Ademir José Bernabè.
all’altare una alla volta le figlie, percorrendo la navata della chiesa, uscendo da una porta laterale e rientrando dalla principale per quattro volte. Sicuramente anche per mamma Anna (63 anni, che pochi mesi prima aveva vinto
il titolo di “Miss Terza Età” di Venda Nova do Imigrante, come abbiamo riferito nel numero 7/2014 del nostro giornale). È stata lei a seguire tutte le fasi di preparazione dell’evento e a vedere avverarsi la sua previsione:
la chiesa di San Pietro Apostolo era infatti gremita all’inverosimile, dagli ottocento invitati e da moltissime persone della comunità, che hanno voluto assistere al matrimonio. Per padre Ademir celebrare il matrimonio delle sorelle «è stata una gioia molto grande», come ha dichiarato ad un giornale locale. Anche per Ademilton Bernabè e sua moglie Debora Delpupo, zii delle spose, la giornata è stata indimenticabile, perché hanno fatto da testimoni a tutte e quattro le coppie. La cerimonia è iniziata verso le 21 e si è conclusa dopo circa un’ora e mezza. L’ingresso in chiesa di ogni coppia è stato accompagnato da una diversa «colonna sonora», suonata da musicisti della banda cittadina: per tutte e quattro le coppie è stata poi eseguita la «Marcia nuziale» e l’Ave Maria. Alla fine della cerimonia, gli sposi in limousine hanno percorso le vie della città, seguiti in corteo dagli invitati. Adriana con Rogerio, Andrea con Henrique, Andressa con Marcio Junior e Ane Gabriela con Leonardo hanno trascorso insieme anche i primi giorni di luna di miele (foto qui a fianco), prima di separarsi per raggiungere mete diverse. «Eravamo molto ansiosi e nervosi, nella speranza che tutto andasse bene. E così è stato - ricorda la mamma - e vedere la felicità delle mie figlie mi ha dato una soddisfazione immensa, è stato un momento impagabile». (Si ringrazia Leandro Fidelis per la collaborazione).
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GENTE E FATTI A 110 ANNI DALLA SCOMPARSA, IL RICORDO DI UN GRANDE UOMO DI CULTURA TRENTINO
Vittore Ricci di Castelcorona, geografo, linguista e patriota Basta scorrere gli indici di «La terra e gli essere terrestri», l’opera principale di Vittore Ricci (1828-1905) pubblicata a Milano nel 1885 e premiata al Congresso Geografico di Genova nel 1892, per vedere che nelle ben 1087 pagine sono illustrate sistematicamente a tutto tondo le intere scienze geografiche, nonostante la modestia del sottotitolo «Appunti di Geografia Generale». La prima parte riguarda «La terra qual corpo fisico (geografia fisiografica)», divisa in geografia astronomica, geografia geologica e mineralogica, geografia fisica; la seconda riguarda «La terra qual sede di corpi organici (geografia biologica)», divisa in geografia botanica o fitogeografia, geografia zoologia o zoogeografia, geografia antropologica ed etnografica o antropogeografia. In quest’ultimo settore, che occupa appena 150 pagine, si tratta dei caratteri fisici dell’uomo e di quelli spirituali, cioè essenzialmente geografia etnografica e demografica. Alla geografia politica Vittore Ricci contribuì invece più con l’azione che con lo studio, partecipando al Risorgimento e compiendo due missioni segrete presso Vittorio Emanuele II e Cavour. Proprio a causa dell’impegno patriottico non potè insegnare nel Trentino allora sotto l’Austria, onde nel 1859 si stabilì a Milano, dove organizzò il Co-
In zona Solteri, nella parte nord di Trento, una via è stata intitolata a Ricci. Per il ritratto in alto a destra, si ringrazia l’Accademia degli Agiati di Rovereto.
delle nuove generazioni,a quei tempi in senso non vuotamente retorico come sarebbe diventato col Fascismo. Allora che l’istruzione superiore non era data per scontata come diritto indiscriminatamente di tutti, il nobiluomo Ricci di Castelcorona seppe comunicare i valori del patriottismo e del dovere a generazioni di studenti credo prevalentemente di estrazione borghese media e bassa, e nel frattempo continuare a sviluppare i propri interessi intellettuali, anziché lasciarsi andare al facile vittimismo molto diffuso ai nostri tempi. Ugualmente, Vittore Ricci contribuì a formare la geografia culturale del Trentino, dove tornò solo nel 1866 essendo messo al
mitato per l’emigrazione trentina, e su proposta di Carlo Tenca fu messo a capo della scuola tecnica intitolata poi a Bonaventura Cavalieri, che diresse fino al 1900. In tale funzione, scrisse nel 1876 un opuscolo sulla partecipazione degli studenti all’ordinamento delle scuole, e già nel 1869 aveva pubblicato una memoria che fu alla base della sperimentazione di una scuola tecnica di 4 classi, di cui le prime tre preparatorie all’Istituto tecnico e la terza al tirocinio commerciale, mirando alla massima continuità del percorso formativo. Lo stesso insegnamento scolastico era inteso come contributo al progresso morale e civile della Patria attraverso la formazione
Il colorato mondo dei frutti messicani
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bando dagli Austriaci, nel momento stesso in cui ne illustrò l’italianità: nel suo Vocabolario Trentino-Italiano - tuttora ristampato in anastatica dall’editrice Forni - mostrò l’affinità con gli altri dialetti italiani a cominciare dal veneto, mentre ora c’è chi usa il dialetto contro l’unità nazionale, fu socio perpetuo della Società Dante Alighieri e scrisse un opuscolo sul monumento a Dante a Trento. E per restare in spirito dantesco, il figlio Leonardo (1877 - 1967) fu uno dei rari casi in cui l’umana probitade discende per li rami, come dimostrano le suo postille alla propria copia di «La terra e gli esseri terrestri»; Leonardo continuò pure gli interessi lessicografici curando una riedizione del Vocabolario della Lingua Italiana dello Zingarelli, nonché il patriottismo essendo amico stretto di Cesare Battisti; fu suocero del geologo Livio Trevisan (1909 - 1996) e del geografo Joseph Gentilli (1912 - 2000). Nel 1932 Leonardo donò al Museo Storico al Castello del Buonconsiglio di Trento i tre faldoni dell’archivio del padre.
Martino Marangon
«Cari amici trentini, vi invio foto con alcuni frutti di stagione tipici della regione di Veracruz, come (da sinistra verso destra) il caffè, il lime, il limone e il mandarino. Spero che possano essere pubblicate in qualche numero della rivista»: questo il messaggio inviato da Monica Fadanelli, presidente del Circolo Trentino di Colonia Manuel Gonzalez (Messico), che ringraziamo per la gentile collaborazione.
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GENTE E FATTI INTENSO SOGGIORNO IN ITALIA PER PADRE PEDRO OLANO WOLCAN, PRETE IN URUGUAY, ORIGINARIO DELLA VAL DI FIEMME
Prima dal Papa e poi all’Associazione
Nel suo recente soggiorno in Italia nel periodo a cavallo fra gennaio e febbraio, Pedro Olano Wolcan, originario di Tesero, parrocco a Carmelo e recentemente nominato Vicario generale della Diocesi di Mercedes, in Uruguay, ha avuto l’onore di incontrare
Papa Francesco. «È stato un momento di forte emozione, intenso, indimenticabile», ha raccontato padre Pedro pochi giorni dopo, quando è arrivato in Trentino per visitare i parenti e ha fatto una tappa anche alla Trentini nel mondo.
Nella sede dell’Associazione è stato accolto dal presidente Alberto Tafner (terzo da sinistra nella foto) e dal consigliere Graziano Bacca (primo a sinistra). Padre Pedro era accompagnato da Davide Ceol, un suo parente che vive a Tesero.
Cida, una «trentina» ai vertici del Paranà Anche i giornali trentini hanno dato ampio risalto alla nomina di Maria Aparecida Borghetti (per tutti «Cida») a vice governatore dello Stato del Paranà, in Brasile (nella foto in basso, l’articolo apparso sul quotidiano TRENTINO). Il nonno di Cida era emigrato da Borghetto. Cida - che è cugina del musicista Renato Borghetti e che si dichiara orgogliosa delle sue origini trentine - era stata in Trentino nel 2011, invitata dalla Trentini nel mondo e dal Consiglio provinciale di Trento, per partecipare all’evento «Donne e lavoro in Brasile e Scozia: due esperienze oltre l’emigrazione» (la foto con il primo piano è stata scattata nella Sala Aurora di Palazzo Trentini durante l’evento).
Valentina accolta a Ouro Fino Valentina Candioli (al centro con la maglietta nera) l’anno scorso ha aderito al progettto «Interscambi giovanili» promosso dall’Ufficio emigrazione della Provincia. Dopo aver ospitato a casa sua per tre settimane Maria Chistè Fleming, fra dicembre e gennaio ha ricambiatio la visita - come prevede il progetto - trascorrendo un analogo periodo da Mariana a Ouro Fino (Minas Gerais - Brasile) . Valentina ha raccontato la sua esperienza nella trasmissione radiofonica «Trentino nel mondo» del 5 febbraio scorso, che si può riascoltare sul sito della radio (vedi informazioni qui sotto).
Ascolta la trasmissione
Trentino nel mondo in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00 venerdì alle ore 18.05.
Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it
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GENTE E FATTI L’INIZIATIVA, ALLA SUA TREDICESIMA EDIZIONE, È PROMOSSA DAL CORO PICCOLO COLONNE
Tutto pronto per l’edizione 2015 del concorso «Un testo per noi» È ufficialmente aperta la partecipazione alla XIII edizione del concorso “Un Testo per noi”, indetto dall’Associazione Coro Piccole Colonne di Trento e rivolto a tutte le classi primarie d’Italia e del mondo (purché in esse si studi l’italiano), invitate a comporre le parole di una canzone. Novità di quest’anno è che, oltre alla possibilità di elaborare un testo su un argomento a piacere, alle classi è offerta l’opportunità di proporre anche un testo sul tema dell’acqua: quest’ultima scaturisce dalla collaborazione instaurata tra Piccole Colonne e «Gruppo Alcuni» (i creatori della serie tv “Cuccioli” in onda su Rai Due e Rai Yoyo e del film “Cuccioli – Il Paese del vento”), che ha ideato il progetto Acqua H2Ooooh! in collaborazione con l’Ufficio UNESCO di Venezia. Il concorso ha l’obiettivo principale di coinvolgere gli alunni della scuola primaria in un progetto (il testo di una canzone) da realizzare in gruppo con la guida del proprio insegnante, nel quale poter esprimere la propria fantasia e creatività, ma anche sviluppare alcuni temi e concetti studiati in classe. Non solo, “Un testo per noi” aspira anche ad avvicinare i bambini alla musica in modo creativo e, allo stesso tempo, a creare nuove canzoni per l’infanzia che costituiscano un efficace mezzo di comunicazione permanente. Con esso si vuole inoltre promuovere la dimensione europea creando occasioni di dialogo interculturale fra coloro che formeranno l’Europa del domani e contribuire alla diffusione della lingua italiana in Europa (i testi elaborati all’estero devono
Possono partecipare tutte le classi primarie d’Italia e del mondo, purché in esse si studi l’italiano
contenere almeno una parte in italiano). Alle classi e agli insegnanti si chiede di inviare due testi, uno a tema libero e l’altro sull’acqua in lingua italiana oppure parte in italiano e parte nella lingua di appartenenza o altra lingua (sono ammessi anche dialetti locali). Il testo dovrà essere formato da almeno due strofe e un ritornello (per gli insegnanti sul sito www. piccolecolonne.it sono presenti anche alcuni utili consigli). Il termine ultimo per l’invio dei testi è il 31 marzo 2015. La partecipazione al concorso è gratuita. Una giuria formata da educatori, giornalisti e musicisti sceglierà dieci testi che saranno tutti vincitori a pari merito: nove saranno fra i testi pervenuti a tema libero e uno fra quelli sul tema acqua. L’esito del concorso sarà comunicato nel mese di maggio 2015. A seguire, i testi vincitori saranno musicati da grandi nomi della musica leggera italiana e diventeranno dunque nuove bellissime canzoni per bambini.
Il concorso si concluderà con il Festival della Canzone europea dei Bambini, previsto a maggio 2016 al Palazzo del ghiaccio di Baselga di Pinè (Trento). Nel corso dello spettacolo tutti i brani verranno eseguiti dal Coro Piccole Colonne e ad ogni classe vincitrice spetterà il compito di animare, mimando o ballando, la canzone realizzata sul proprio testo. Ogni classe dovrà completare la coreografia con adeguati costumi. Durante il Festival, che condivide i medesimi fini del concorso, il protagonista è solo ed unicamente il bambino, attraverso tre forme espressive diverse: la creatività (i testi delle canzoni sono “inventati dai bambini” e frutto di un lavoro scolastico di gruppo), la vocalità (le canzoni vengono cantate dai bambini del coro Piccole Colonne), l’espressione corporea (alle classi vincitrici spetta anche il compito di “animare” la propria canzone, vestite a tema con il testo realizzato). Per tutte le classi in palio ci
sarà il soggiorno sull’Altopiano di Piné (Trento) nelle giornate del Festival della Canzone europea dei Bambini, il trofeo “Un Testo per noi” e la consegna, ad ogni bimbo autore, del cd con le canzoni realizzate sui testi vincitori. La canzone realizzata sul tema dell’acqua, inoltre, diventerà anche un cartone animato realizzato dagli animatori di Gruppo Alcuni. Inoltre, su segnalazione della Fondazione Mariele Ventre, la presidente Maria Antonietta Ventre consegnerà il “Premio Mariele Ventre” all’insegnante/i che avrà saputo sollecitare nella classe la creazione del testo maggiormente rispecchiante il messaggio educativo che Mariele (scomparsa nel 1995 dopo aver diretto per più di 30 anni il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna) ha sempre trasfuso nella sua attività. In occasione del Festival potranno infine essere assegnati altri premi speciali fra cui: il “Trofeo Il Giornalino” e il “Premio Federazione Cori del Trentino”.
I testi dovranno essere spediti entro il 31 marzo Concorso «Un testo per noi» c/o Associazione Coro PICCOLE COLONNE Via Olmi, 26 - 38123 TRENTO ITALIA 1/2 - 2015
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Per ulteriori informazioni contattare: e-mail: coro@piccolecolonne.it facebook: Piccole Colonne sito: www.piccolecolonne.it Tel. +39 0461 935133 Fax +39 0461 394756
GENTE E FATTI
Nel 2012 vinse anche una scuola di La Plata Fra i vincitori dell’edizione del 2012 del concorso «Un testo per noi» c’era anche la scuola di Cultura Italica di La Plata, in Argentina, che tra i suoi allievi aveva Denise Adyudè Sangiovanni, bambina di origini trentine. La classe di Denise aveva interpretato
«Il Pinocchio del 2000». All’arrivo in Trentino di Denise, che era accompagnata dalla mamma Gisela, avevamo dedicato un articolo apparso nel numero 4/2012 del nostro periodico (nella foto la copertina), che pubblichiamo di nuovo qui sotto.
Il ritorno a Trento di Gisela con i figli un’esplosione di ricordi ed emozioni Sono le sette del pomeriggio e nella hall dell’hotel Elite di Levico Terme c’è un grande chiasso di bambini che provano i testi delle canzoni e che danno gli ultimi ritocchi ai balletti. Si avvicina il grande giorno. Dopo mesi di prove e coreografie, il giorno successivo, al Pala Levico, con tanto di telecamere che immortaleranno il momento per Rai Yo Yo, toccherà proprio a loro esibirsi davanti al grande pubblico del «Fe stival della canzone europea dei bambini», giunto alla tredicesima edizione, promosso dall’Associazione Piccole Colonne di Trento (vedi articolo sulla pagina a fianco). In quest’atmosfera concitata, incontro Denise Adyudè Sangio vanni, la madre Gisela e Graciela Caparra, l’insegnante della classe III D dell’Istituto di Cultura Italica di La Plata. Sono tutte molto emozionate, dopo la sessione di prove. Mentre chiacchieriamo ci sono altri bambini vicino a noi; molti sono compagni di classe di Denise, altri fratelli e cuginetti degli alunni venuti da La Plata (Argentina) per dar supporto alla III D e al suo «Pinocchio del 2000», un canto sull’importanza della lettura come strumento per imparare e conoscere i propri diritti. Quando è giunta la notizia della classificazione al Festival, più di un anno fa, la gioia è esplosa nell’Istituto di La Plata. «Andiamo in Italia!», urlavano emozionati studenti e genitori. Da allora molti sono stati i preparativi e molte le decisioni da prendere in gruppo. E oggi sono tutti qui per condividere questa esperienza che, «più in là della premiazione, rimarrà loro dentro per sempre» spiega orgogliosa Graciela. «Perché ti fanno un’intervista?», chiedono incuriositi i bambini. «Perché mio bisnonno era trentino» spiega Denise.
Ha accompagnato la figlia Denise che partecipava al «Festival europeo della canzone per bambini». «Lei e suo fratello sono piccoli e non si rendono forse conto del significato che questo posto ha per noi. Io dico loro, guardate, qui hanno camminato i vostri avi, vedendo queste stesse cose, se adesso voi siete qui è grazie a loro. Questo è parte di quello che voi siete»
Da destra: Denise, la mamma Gisela e la maestra Graciela Caparra.
Si tratta del trentino Achille Celestino Candioli, che la bambina non ha mai conosciuto, ma del quale ha tanto sentito parlare. Questa è la prima volta per Denise in Italia, ed è avvenuta proprio qui, nella terra dei suoi avi. Un momento di grande emozione familiare. «Lei e suo fratello sono piccoli e non si rendono forse conto del significato che questo posto ha per noi. Io dico loro, guardate, qui hanno camminato i vostri antenati, vedendo queste stesse cose, se adesso voi siete qui è grazie a loro. Questo è parte di quello che voi siete», afferma la mamma emozionata. Per Denise, Trento «è più bella» di quanto non l’avesse immaginato tutte le volte che l’ha pensata. D’ora in poi, finalmente,
potrà dar una forma a questo luogo, di cui le hanno tanto parlato. Per mamma Gisela, questo evento ha rappresentato anche l’opportunità di ritornare alla città dei nonni: e ogni volta è un’esplosione di ricordi, ogni momento di oggi evoca racconti e immagini del passato, come quando, durante una passeggiata in città, ha comprato della frutta pensando al nonno che le diceva che «lui, quando la prendeva, doveva toglierci la neve prima di mangiarla». Calpestare lo stesso suolo, girare per le stesse strade attraverso cui suo nonno ha potuto camminare più di un secolo fa. Purtroppo i contatti con la famiglia si sono un po’ diradati nel tempo. Prima, l’incaricato di mantenere vivi i legami, era stato il nonno Achille, poi, una cugina
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di Bolzano, «della quale tuttora conserviamo dei libri a casa». Ma purtroppo loro non ci sono più. E a quel tempo le occasioni di comunicare, di avere notizie, erano più difficili. «Loro vivevano in un’epoca in cui non c’era internet e le lettere impiegavano molto ad arrivare». «Dovremmo frequentare di più il Circolo trentino di La Plata», dice Gisela, come pensando ad alta voce. Ma la verità è che la famiglia Sangiovanni fa comunque un grande sforzo per mantenere i suoi legami con l’Italia. Non è un caso che i bambini frequentino la scuola italiana e abbiano la doppia nazionalità, «perché qui si trovano le loro radici». Nel suo ultimo viaggio a Trento, nel 2001, Gisela era incinta di Denise. Da allora, per un occhio sensibile ad ogni piccolo mutamento, Trento è molto cambiata, soprattutto se ne apprezza un maggiore «melting pot». «È positivo che il mondo giri. Tutti alla fine siamo dei migranti, soprattutto in Argentina, dove la maggior parte della gente proviene d’altrove». Una delle cose che non è cambiata e che Gisela apprezza è «l’amabilità dei trentini». Chiacchieriamo ancora per un po’, a volte in spagnolo, a volte in italiano, lingua che Gisela parla perfettamente. Lo ha imparato in parte grazie ai nonni, tutti e quattro emigrati italiani. I suoi genitori sono nati già oltremare e lei forma parte di una terza generazione di argentini di famiglia trentina, «cresciuta mangiando canederli insieme al nonno Achille, ascoltando le storie di Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa». E mentre era al Castello del Buonconsiglio e si guardava intorno, queste storie «hanno finalmente acquisito una forma più reale». Sara Diaz Gonzalez 1/2 - 2015
FOTO A
Le immagini di un anno di attivitĂ del
Nel mese di novembre, il Circolo tre (Entre Rios -Argentina), ha rinnovato il risulta ora cosĂŹ formato: Presidente, G Toller; Vicepresidente, Rita Andrea Ur Rosa Haydee Pezzini; Vice Segretario, A Tesoriere, Graciela Avancini; Secondo Rosario Zampedri; Consiglieri titolari, ni, Alejandra Zampedri; Consiglieri su Faria e Cintia Faria; Revisori dei conti, L ni e Horacio Beneditto Zampedri; Comm Mercedes Zampedri, Hilda Franchesqu
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ALBUM
Circolo trentino di ChajarÍ (Argentina)
entino di Chajarí l suo direttivo, che Gustavo Ceroleni rbani; Segretario, Analia Zampedri; Tesoriere, Maria Elsa Franchisquiupplenti, Victoria Lidia Franchisquimissione arbitrale, uini.
Brasile Paraguay
Cile
Asunción
Chajarí Santiago
Uruguay Buenos Aires Montevideo
Argentina
Il nuovo direttivo ha inviato una serie di fotografie, che documentano l’attività svolta nel corso del 2014. Nella riga in alto (da sinistra): i soci del Circolo assaggiano i «grostoi» fatti in casa; la gita a Esquina (Corrientes); foto di gruppo sulle rive del fiume Corrientes;. Riga centrale: la delegazione del Circolo che ha partecipato alle manifestazioni a Santa Ana per la commemo-
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razione della Rivoluzione di maggio; il nuovo direttivo; un momento della sfilata a Santa Ana. Riga in basso: lo stand del Circolo alla Festa dell’immmigrante a Villa Rosario; socie del Circolo al lavoro per preparare il limoncello; alcune boittiglie di limoncello; la visita alla mostra fotografica di José Luis Raota (terzo da destra).
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CIRCOLI
Trentini protagonisti alla «Festa della La Festa della Polenta, a Venda Nova do Imigrante, nello stato di Espirito Santo (Brasile), è diventata anche un punto di incontro tra i trentini brasiliani. Nell’ultima edizione, che si è svolta dal 10 al 19 ottobre 2014, trentini del Circolo Trentino di Santa Teresa (Espirito Santo), e di Taió, Rodeio e Rio dos Cedros (Santa Catarina) si sono incontrati con gli amici di Venda Nova. La presenza degli ospiti trentini ha arricchito le sfilate dei «Formaggi Giganti», in programma nei due sabati, l’11 e il 18, nelle vie principali di Venda Nova. Fra le circa cento persone trentine impegnate nella sfilata, trentacinque erano soci del Circolo Trentino di Santa Teresa, città che dista 110 chilometri da Venda Nova. Durante la sfilata, i trentini di Santa Teresa hanno cantato e
suscitato l’allegria dei turisti, che durante il periodo della «Festa» riempono la città sulle montagne dell’Espirito Santo. Le famiglie di origine trentina di Venda Nova e dintorni sono state rappresentate nelle sfilate, da undici «cognomi»: Bernabé, Passamani, Piazzarollo, Magnago, Brunelli, Poli (Polli), Furlan, Vittorazzi (Vettorazzi), Preti (Pretti), Gaigher e Recla. Il tema della 36ª «Festa della Polenta» era «Matrimonio e Religiosità: un Patrimonio». Per questo, accanto alle famiglie, in sfilata si sono viste persone vestite da sposi, preti, invitati e vedove. I preparativi per la Festa sono iniziati mesi prima, con i trentini impegnati in una attenta ricerca sugli abiti per le nozze indossati dai loro antenati. «Alcuni vestiti
NELLE FOTOGRAFIE (da qui sotto in senso orario): Joel Feitoza Bernabè; la sfilata dei gagliardetti delle famiglie di origine trentina; Mariana Lorenzon Feitoza e suo figlio Lucas; Lazaro, Alexandre e Leandro; il trattore trentino; Carmen mentre prepara il vestito per Lia Caliman Feitoza; Antonio Zurlo (a sinistra), fondatore Circolo Trentino di Santa Teresa insieme a Leandro Fidelis; Simone Sehnem, del Circolo di Taiò e coordinatrice dei Circoli trentini di Santa Catarina Sud; la presidente del Circolo, Glaucia Feitoza Altoe, mentre distribuisce la polenta; Daniela Destefani (del Circolo di Rodeio) con Andrey Taffner (Circolo di Rio dos Cedros); un «piccolo trentino» alla sfilata.
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CIRCOLI
polenta» di Venda Nova do Imigrante che si sono visti nella sfilata sono stati recuperati, mentre altri sono stati fedelmente riprodotti», racconta la presidente del Circolo di Venda Nova, Gláucia Feitoza Altoé. È stato il caso del vestito
indossato dalla giovane d’origine trentina Lia Caliman Feitoza (cucita da sua zia Carmen), basato sul vestito di matrimonio della nonna Brígida Elisabetta Bernabé, figlia di trentini, morta
nel 2009 a 101 anni. Nel secondo finesettimana, i trentini di Venda Nova hanno ricevuto la visita dei giovani Simone Sehnem (Taió), Andrey Taffner (Rio dos Cedros) e Da-
niela Destefani (Rodeio), tutti di Santa Catarina, che hanno portato in sfilata i gagliardetti del loro Circoli, per festeggiare insieme la polenta di Venda Nova. Leandro Fidelis
Babbo Natale ha fatto tappa anche al Circolo di Sydney Come negli scorsi anni, il Circolo Trentino di Sydney (Australia) ha festeggiato in anticipo il Natale con un pranzo all’aperto, ospiti dell’Associazione Santa Maria di Cherso (Istria) a Marsden Park, nella periferia di Sydney. Il 7 dicembre, nonostante la giornata un po’ nuvolosa ed un breve aquazzone pomeridiano, una ventina circa tra emigranti trentini e loro famigliari si sono ritrovati per scambiarsi gli auguri di Natale e passare insieme una giornata in allegria. Con della musica popolare italiana in sottofondo, i due rappresentanti del Circolo,
Joanna Terzi (prima a destra nella foto a sinistra) e Ugo Bergamo, hanno organizzato e diretto la tradizionale lotteria di Natale, alla quale hanno partecipato con entusiasmo anche gli amici istriani. Il momento principale della giornata è stato comunque nel pomeriggio quando, nascosto sotto una folta barba bianca, il nostro «Babbo Natale trentino» Dario Weber, emigrante di Dambel, è arrivato a bordo di un pick-up per consegnare i regali di Natale ai figli degli emigranti trentini. Come sempre, non poteva mancare il patriarca del gruppo, Zio Vic, che ha pre-
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senziato all’evento in formissima, con i suoi freschi 97 anni. Zio Vic che vediamo anche nella foto qui a fianco, scattata nel giardino di casa sua, che cura personalmente con passsione ed amore. Zio Vic è sotto un albero di mango e con lui c’è padre Bertagnolli. 1/2 - 2015
CIRCOLI IL CIRCOLO TRENTINO HA PARTECIPATO ALLE MANIFESTAZIONI ESEGUENDO SUL PALCO CANTI FOLCLORISTICI ITALIANI
A Rodeio, celebrazioni per i 100 anni delle «Suore catechiste francescane» Il 2015 sarà un anno eccezionale per la città di Rodeio: ricorrono, infatti, i 140 anni di immigrazione trentina nella città e il Circolo Trentino di Rodeio festeggerà i suoi 40 anni di attività, durante i quali, fedele alle origini trentine dei suoi soci, ha cercato di mantenere e diffondere la cultura portata tanto tempo fa da quei primi immigranti pionieri. Un altro evento importante di questo 2015 è il centenario di fondazione della Congregazione delle Suore Catechiste Francescane, anniversario che è stato celebrato lo scorso 14 gennaio. L’ORIGINE DELLA CONGREGAZIONE
L’origine della Congregazione è legata alla grande religiosità propria dei colonizzatori trentini, religiosità che, trasmessa di generazione in generazione, è ancora oggi un valore fondamentale della cultura rodeense. Fin dagli inizi della colonizzazione, avvenuta nel 1875, si era sentita la necessità di avere degli insegnanti che assicurassero un’istruzione ai figli degli immigrati, che insegnassero loro quantomeno a leggere e scrivere. Ma gli insegnanti arrivati con gli stessi immigrati incominciarono ben presto a lasciare il loro incarico, senza che si potessero trovare dei sostituti. Dal 1880 si cercò di risolvere il problema creando delle aule provvisorie nelle cappelle, dove i coloni più istruiti fungevano da insegnanti e dove l’istruzione riguardava ugualmente la catechesi e l’alfabetizzazione. Nei primi anni, quindi, le scuole vennero gestite direttamente dalle comunità, sotto la responsabilità dei parroci locali. Il 16 luglio 1905 venne inaugurato il Convento delle Suore della Divina Provvidenza con l’obiettivo di istruire i bambini e dare assistenza ai malati. Il convento comprendeva una farmacia e il Collegio “Bambino Gesù”, che attualmente è la sede del Circolo Trentino di Rodeio, mentre l’edificio della farmacia, che era accanto a quello del collegio, fu successivamente demolito. 1/2 - 2015
blema, frate Policarpo Schuen e frate Modestino Oecktering chiesero aiuto alla Pia Unione delle Figlie di Maria e all’Ordine Francescano Secolare. In seguito a tale richiesta, tre figlie di immigrati si dissero pronte a rispondere alla richiesta di frate Policarpo. Erano: Amabile Avosani, Maria Avosani e Luduína Venturi che, lasciando casa e famiglia, risposero alla chiamata di Dio per diventare insegnanti e catechiste nelle scuole statali e locali. Le tre ragazze vennero accolte temporaneamente nel Collegio “Gesù Bambino” delle Suore della Divina Provvidenza. Suor Clemencia Beninca, su richiesta di frate Policarpo, le preparò alla vita apostolica.
La Congregazione, oggi diffusa in tutto il mondo, è nata grazie alla grande religiosità propria dei colonizzatori trentini arrivati in Brasile
UNA REALTÀ ORA DIFFUSA IN TUTTO IL MONDO
Nella foto in bianco e nero, le suore fondatrici della Congregazione, tutte e tre figlie di immigrati: Amabile Avosani, Maria Avosani e Liduína Venturi. Nella altre foto, la rappresentanza del Circolo trentino durante la sua esibizione.
Per quanto riguarda Rodeio, nel 1893 gli abitanti dei quartieri di San Virgilio e Sant’Antonio iniziarono a costruire le proprie cappelle con relative scuole. Nel 1894 fu fondata la prima residenza dei Padri Francescani che comprendeva anche la scuola. Il primo dirigente della Scuola Parrocchiale fu il laico Fratello Germano Munsick, sempre sotto la direzione dei Padri Francescani. La chiesa parrocchiale fu
inaugurata ufficialmente il 4 giugno 1899 e adottò come patrono “San Francesco d’Assisi”. Si può capire quali fossero l’importanza e l’influenza dei Padri Francescani in materia di istruzione e di organizzazione del popolo. La Chiesa era il pilastro spirituale e sociale della comunità. Tuttavia, c’era ancora carenza di insegnanti per la scuola e l’istruzione catechetica a Rodeio e dintorni. Per risolvere il pro-
Testo: Josimar Tais; Traduzione: Laura F. Scoz; Fotografie: Francieli E. Tais
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Il 14 gennaio 1915, Frate Policarpo accompagnò le tre ragazze alla località di San Virgilio, a Rodeio. Prima di presentarle alla comunità, il frate chiese loro: “Allora, figlie mie, mi promettete di rimanere almeno per un anno?” La risposta di Maria, anche a nome delle compagne, fu : “Un anno no, noi vogliamo rimanere per sempre.” La promessa fu mantenuta e oggi la Congregazione è diffusa in tutto il mondo ed è presente in 20 regioni del Brasile e del Distretto Federale, oltre ad essere o essere stata presente nelle missioni di numerosi Paesi, come Argentina, Bolivia, Cile, Guatemala, Repubblica Dominicana, Paraguay, Perù, Haiti, Germania, Timor Est, Angola e Mozambico. L’attività missionaria francescana continua a crescere, proponendosi di raggiungere i più bisognosi e gli esclusi e di contribuire alla costruzione per tutti di una vita più degna, fondata sui valori francescani e cristiani. Congratulazioni, Suore Catechiste francescane! Che questo cammino continui a trasformare la vita e le comunità ancora per molti anni. Circolo Tentino di Rodeio e Gruppo Folk Trentino di Rodeio
CIRCOLI
Per il Circolo «Bresciani amici del Trentino» «Festa del socio 2014» molto partecipata Il Circolo Bresciani Amici del Trentino di Pieve di Bono ha concluso la sua attività per l’anno 2014 con la Festa del socio nella giornata di domenica il 14 dicembre. Dopo la Santa Messa, celebrata presso la Chiesa di Santa Giustina di Pieve di Bono in memoria dei soci e dei familiari defunti durante l’anno, è stato organizzato il tradizionale pranzo di Natale in un ristorante di Bersone al quale hanno partecipato numerosi soci e simpatizzanti, il sindaco di Pieve di Bono rag. Attilio Maestri e, in rappresentanza della Associazione Trentini nel Mondo alla quale il Circolo aderisce fin dalla sua nascita, il vice presidente Aldo Degaudenz. Il coordinatore del Circolo, Giorgio Radi, ha
ricordato i soci defunti, ha riassunto l’attività svolta dal circolo nell’anno che si sta concludendo ed ha ribadito l’attaccamento che i soci hanno per il Trentino e le Giudicarie in particolare, dove molti trovarono lavoro e si insediarono definitivamente con le rispettive famiglie; ha concluso il suo intervento manifestando l’intenzione di «passare la mano» ad altri nella conduzione del Circolo. Sono seguiti alcuni interventi di apprezzamento dell’attività portata avanti dal coordinatore Giorgio Radi, con l’invito a rimanere alla guida del Circolo. Il sindaco Maestri ha portato il saluto della comunità a tutti i «bresciani» presenti che, con il loro lavoro, hanno contribuito, nel tempo, al
miglioramento delle condizioni economiche e sociali della valle e che si sono inseriti nel tessuto sociale con grande disponibilità ed amicizia. Degaudenz ha portato il saluto della Trentini nel Mondo ed ha ricordato Rino Zandonai, un grande amico che favorì la nascita del circolo Bresciani amici del Trentino e la sua adesione all’Associazione. Al pranzo erano presenti oltre sessanta soci e tutto il Consiglio Direttivo del Circolo formato da: Giorgio Radi, coordinatore, Giacomo Mora, segretario, fratel Luciano Scala, Adriana Staurenghi, Ivano Erbaggi, Severino Pelizzari, Marcello Salvini, Olimpia Panelli Mantelli e Mauro Lancini.
Ex emigrati in Svizzera insieme in allegria Come da tradizione, lo scorso 28 novembre 2014, i soci del Circolo ex emigrati in Svizzera guidati dalla presidente Ilaria Zanetti, si sono incontrati presso un ristorante di Trento per festeggiare le imminenti festività natalizie e per lo scambio degli auguri. Nonostante la lenta ma progressiva diminuzione dei partecipanti, causata da motivi anagrafici, al pranzo hanno partecipato più di ottanta persone che hanno trascorso una giornata in allegria, riannodando consolidate amicizie e ricordando fatti ed avvenimenti legati alla attività lavorativa di
ciascuno nelle più diverse località della Svizzera. Molti dei presenti hanno lasciato figli e/o altri parenti in Svizzera, ma tutti, nonostante inevitabili sentimenti di nostalgia, sono lieti di essere tornati nel loro Trentino e nella comunità locale in cui si sono reinseriti. In rappresentanza della Associazione Trentini nel Mondo ha partecipato il vice presidente Aldo Degaudenz, che ha portato il saluto del presidente Tafner ed ha accennato ai nuovi obiettivi che l’associazione intende perseguire nei prossimi anni.
Non è mancata la musica che ha favorito momenti di ballo liscio. Una fornitissima lotteria ha dispensato, infine, premi per
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quasi tutti i presenti. La piacevole giornata si è conclusa con la promessa di incontrarsi di nuovo tutti in prossimità del Natale 2015.
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CIRCOLI I DUE TRADIZIONALI APPUNTAMENTI AUTUNNALI HANNO COME SEMPRE RIUNITO UN GRANDE NUMERO DI SOCI E SIMPATIZZANTI
«Polentada» e «Pranzo dei pensionati» doppio grande successo a Charleroi Se anche questa stagione è stata, come gli anni precedente, classica ed oramai tradizionale, è solo perche non si cambia una formula vincente, come si dice nel mondo sportivo. Due incontri faro del programma annuale del Circolo trentino di Charleroi (Belgio) hanno così illuminato quest’autunno avanzato. A fine ottobre, la «Polentada d’autum», incontro consolidato da più di trent’anni di esperienza, ha riunito circa duecento convitati, solo perché è la capienza massima della sala. Ma anche se quel pomeriggio è stato quasi un «copia-incolla», come si dice oggi in linguaggio informatico, delle precedenti edizioni, la grande bella novità, che ha rallegrato ed incuriosito un po’ tutti coloro che l’hanno assaporata, è stata la «qualità» della polenta.
Infatti, l’adetto di turno al «servizio intendenza» del comitato organizzatore, sempre alla ricerca di novità, e soprattutto
di genuinità, si era procurato, durante il suo ultimo soggiorno nel Trentino, una farina di granoturco, coltivata e macinata
all’antica, da una simpatizzante della Valle dei Laghi (sperando si riconosca, la ringrazio ancora della sua premura). I calorosi complimenti dei partecipanti, sono stati, ancora una volta la migliore ricompensa per il meritevole comitato, che nel suo breve intervento la Presidente del Circolo, Annie Giovanazzi, ha pubblicamente ringraziato per la sua instancabile disponibilità. Il segretario del Circolo, Giuseppe Filippi, ha dal canto suo evidenziato il ruolo, doppiamente importante di questo tipo di incontro. Che è certamente quello di offrire ai trentini emigrati in queste terre, e sempre più anche ai loro discendenti, la possibilità di ritrovarsi ogni tanto «fra paesani» e parenti. Ma anche, e forse soprattutto, di dare a coloro che sono oriundi di altre
IN DICEMBRE SI È SVOLTA ANCHE L’ASSEMBLEA GENERALE CHE HA APPROVATO IL BILANCIO E RICONFERMATO IL DIRETTIVO
Festoso scambio di auguri fra i trentini del Ticino Anche quest’anno, noi del Circolo trentino del Ticino (Svizzera) siamo giunti a dicembre a festeggiare e farci gli auguri di buone feste! In una cinquantina di soci ci siamo incontrati a Davesco per la rituale Assemblea Generale e tirare le somme sull’anno appena trascorso. Tutto nel consiglio è stato riconfermato e i conti sono stati approvati. Subito dopo è stata celebrata la Santa Messa e la festa si è aperta con un sostanzioso aperitivo. Finalmente è giunto il momento clou della festa «pancia mia fatti capanna» e a tutti è stato servito con un buon pasto. Satolli e più propensi a stare in un momento di silenzio, il nostro socio poeta ci ha decantato alcune sue poesie, che sono piaciute moltis1/2 - 2015
simo. Una ricca lotteria ha fatto contenti molti di noi e dopo saluti, auguri e abbracci ci siamo lasciati e tutti siamo tornati alle nostre case. Da parte mia, vedere tante persone scambiarsi notizie, raccontarsi le ultime, abbracciarsi e baciarsi per sapere come si sta è una soddisfazione tenera da vedere. Voglio bene ai miei concittadini e vederli
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soddisfatti davanti a un buon piatto, bere un buon bicchiere di vino, gustarsi una buona fetta di torta e bere un buon caffè è il massimo. Auguro di cuore a tutti i lettori del giornale voi un felice nuovo anno, con la speranza che porti tanta salute, serenità e pace. Un bacio e un abbraccio a tutti e... alla prossima! Maria Rosa
CIRCOLI
regioni dell’Italia o Belgio, che li accompagnano per simpatia o amicizia (qual’è la differenza ?), di scoprire la terra trentina, attraverso l’assaggio dei suoi prodotti, spesso di «importazione» diretta. Il secondo «tradizionale» appuntamento, proposto a metà dicembre è stato il «pranzo dei pensionati trentini», che chiude allegramente il periodo delle feste patronali, «la» Sant’Eligio, e «la» Santa Barbara», momenti classici e cari a tutti i lavoratori del Belgio, che li festeggiano
degnamente. Un’ottantina di ultrasessantenni soci del Circolo, hanno così risposto all’invito del Comitato, che (putroppo, preciso per la cronaca) è anche lui costituito da una stragrande maggioranza di ultrasessantenni. Per allietare il tempo, fra due portate, la tradizione vuole che siano onorati i «nonni» dell’assemblea. Quest’anno, ma lo è già da diversi anni, la «nonna» è stata Tullia Zambaldi, mamma della Presidente; Angelo Turla è stato invece festeggiato per la prima
volta come «nonno» della comitiva. L’occasione del pranzo è stata colta anche per anticipare gli auguri natalizi e per l’anno nuovo. Nella serena atmosfera che regnava in quello spensierato pomeriggio, il Comitato ha invitato i presenti, a unire le loro voci per augurare «Un buon Anno» a tutti i Trentini sparsi per il mondo. Dopo diverse prove divertenti, si è potuto registrare un filmino di circa venti secondi, che è stato poi inviato tramite internet al
«Gruppo giovani e volontariato» della Trentini nel mondo, che da Trento lo aveva richiesto, per includerlo in una simpatica carrellata di auguri pervenuti da tutto il mondo. «E dopo i dis che sem veci!», ha affermato uno dei partecipanti al momento del saluto di chiusura. Parole che dimostrano, se necessario, quanto fosse caloroso l’ambiente e quanto essere spesso insieme ringiovanisca... almeno per in questi brevi momenti di trentinità. GIeffe
IN DICEMBRE SI È SVOLTA ANCHE L’ASSEMBLEA GENERALE CHE HA APPROVATO IL BILANCIO E RICONFERMATO IL DIRETTIVO
Sankt Nikolaus «ospite» dei trentini a Stoccarda Anche quest’anno il nostro Circolo Trentino di Stoccarda (Germania), con il Gruppo Alpini e le associazioni Bellunesi - Friulani e Bergamaschi nel Mondo, in collaborazione con la Missione Cattolica, il 7 dicembre ha partecipato al tradizionale incontro di Natale. La sala messa a disposizione dalla Parrocchia di Cristo Re di Fahingen era esaurita: per l’equipe della cucina questo ha significato dover preparare 160 pasti con antipasto, primo e secondo e frutta, accompagnati da caffè e dolci. Da tutti è venuto un elogio per la bontà dei piatti e per l’organizzazione della cucina. Al centro della festa è stato naturalmente l’attesa e l’arrivo di Sankt Nikolaus (o Babbo Natale), che di solito non si sa da dove viene: quest’anno è venuto dalla Val di Rabbi con un sacco di doni per i più piccoli, che prima di riceverli, recitano poesie e canzoni di Natale (foto qui a fianco).
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Un particolare elogio, oltre a coloro che danno una mano per la riuscita di questi incontri, va all’ex Alpino, presidente dei Bellunesi nel mondo e socio del nostro Circolo, Fabio De Pellegrini (nella foto insiema a Sankt Nikolaus), per il suo impegno e la sua disponibilità. Boris Potrich
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DALLE VALLI
Ala ha voluto ricordare e onorare quanti sono partiti posando il «Sasso degli emigranti» «Oggi è un giorno di radiosa felicità per la storia e la memoria di noi, popolo trentino, brasiliano e mondiale, gente di ieri, di oggi e del futuro. Questo sasso regalato da madre natura, segnato da un’iscrizione fatta dalla mano dell’uomo più di un secolo fa, porta un segno di amore, speranza, fede e coraggio: è una testimonianza concreta che merita di stare in un luogo pubblico. E noi dalla Società dei Discendenti di Ala, della città di Orleans nello Stato di Santa Catarina in Brasile, siamo con voi». Inizia con queste parole il messaggio che Walter José Debiasi, presidente di SODEALA ha inviato in occasione dell’inaugurazione del «Sasso degli emigranti», che si è tenuta domenica 18 gennaio ad Ala (in concomitanza con la «Giornata del migrante e del rifugiato»).
Nel suo intervento il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, ha ricordato il contributo dato dagli emigrati trentini allo sviuppo sociale ed economico del Brasile. Il «Sasso degli emigranti», collocato al centro di una rotatoria, è un vero e proprio masso, rinvenuto nel greto del torrente Ala, che riporta incisa la data
1882, l’anno di una disastrosa alluvione che colpì la zona e costrinse molte famiglie a emigrare, «nella speranza di costruirsi una vita migliore», come si può leggere sulla targa scoperta dal sindaco Luigino Peroni e dal presidente della Cassa Rurale Bassa Vallagarina, Primo Vicentini. Accanto a Comune e Cassa Rurale, a promuovere l’iniziativa
è stata l’associazione «Amici di Orleans», che era rappresentata dal suo presidente Mauro Vareschi, che ha letto la lettera arrivata dal Brasile da Walter José Debiasi, nella quale si ricorda che sono passati «131 anni dall’arrivo in Brasile di famiglie alensi con il cognome Debiasi, Eccheli , Mattei, Pinter , Orben, Montagna, Pizzolatto e Zomer».
PER L’OCCASIONE SONO STATE ESPOSTE PER LA PRIMA VOLTA DECINE DI STAMPE DELLA COLLEZIONE DEL MUSEO «PER VIA»
Inedite immagini della Natività in mostra a Pieve Tesino Dal 20 dicembre 2014 fino al 6 gennaio 2015, il Museo delle Stampe «Per Via» di Pieve Tesino ha ospitato la mostra temporanea intitolata «La Natività per immagini. Devozione popolare nelle stampe del Per Via», nella quale per la prima volta ha esposto al pubblico decine di stampe della propria collezione. I materiali esposti, diversi per tipologia e provenienza, hanno creato un unico articolato racconto per immagini, fortemente radicato nella devozione cristiana e capace di esprimere appieno l’anima popolare del Museo. Il percorso artistico - che proponeva acqueforti e incisioni in rame degli editori Remondini di Bassano (seconda metà del Settecento) alternate alle cromolitografie e alle oleografie prodotte a 1/2 - 2015
cavallo del Novecento da stampatori di area tedesca e svizzera - si articolava in quattro «momenti» forti: il sogno di Giuseppe, la Natività vera e propria, l’Adorazione dei pastori e la Fuga in Egitto. A questi soggetti «narrativi» ne erano affiancati due «contemplativi»: la Sacra famiglia e la Madonna con Bambino. Le raffigurazioni dei delicati sorrisi di Maria, del placido sguardo di Giuseppe e della dolce vivacità del piccolo Gesù - create con l’intento di suscitare nell’osservatore l’identificazione emozionale con l’immagine - hanno fatto emergere i tratti essenziali di una storia di amore e tenerezza che può essere letta a più livelli: storico-artistico, religioso, folklorico o come testimonianza di valori universali che hanno attraversato secoli d’umanità.
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DALLE VALLI LA STRUTTURA OSPITA 13 AULE, 3 AULE DI SOSTEGNO, 6 LABORATORI, MENSA, BIBLIOTECA, SALA DOCENTI, PALESTRA, AULA MAGNA
È stata inaugurata la nuova scuola media, giornata memorabile per Mezzolombardo Come la nascita di una nuova vita rende lieta la famiglia, così, con lo stesso spirito, la comunità di Mezzolombardo e di Nave San Rocco il 20 dicembre 2014 ha accolto l’inaugurazione del tanto atteso nuovo edificio della scuola media che ha suscitato una corale espressione di ammirazione per come si presenta nelle sue linee architettoniche e con i suoi colori accattivanti. È stato un avvenimento di grande significato, come ha affermato la prof.ssa Nadia Sandri nell’accoglienza in aula magna, gremita da autorità, genitori, docenti e alunni. Tutti gli interventi succedutisi da parte delle autorità sono stati imperniati sul senso di vicinanza e di sostegno alla preziosa e insostituibile attività scolastica nell’educazione e nella formazione dei discenti. «È una scuola che si presenta completamente ecosostenibile di classe A - ha dichiarato l’assessore Carlo Daldoss, presente in sostituzione del Presidente della Giunta Provinciale e Assessore all’Istruzione Ugo Rossi impegnato nei lavori del Consiglio Provinciale - in cui questa mattina ho respirato un’energia viva ed entusiasmante, un’energia che a noi amministratori offre molti motivi di riflessione. È sì un investimento sulle strutture, ma soprattutto una scommessa sulla formazione e sulla conoscenza. Ogni nuova scuola è un passo in più verso il progresso». Quest’affermazione dell’Assessore è stata anche ispirata dall’esibizione degli alunni che, attraverso l’uso di media e video musicali, cori e canzoni tradizionali, sapientemente preparati con i loro docenti, hanno dato un saggio della loro multiforme preparazione. La sindaca Anna Maria Helfer, anche a nome della Giunta comunale e del sindaco Garzetti di Nave S.Rocco, presentando la carta d’identità della Scuola media «Alberto Eccher Dall’Eco», ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Si è realizzato un sogno atteso da molto tempo: oggi abbiamo una struttura moderna ed ecologicamente compatibile.
tredici aule, tre aule di sostegno, sei laboratori, mensa, biblioteca, sala docenti, palestra, aula magna, uffici amministrativi e un funzionale parcheggio interrato per ben quarantadue auto». Il Presidente della Comunità Rotaliana Koenisberg, Gianluca Tait, ha auspicato che si tenga sempre un occhio di riguardo per la scuola nella distribuzione delle risorse finanziarie perché essa è un valore da preservare con convinzione. Patrizia Gigante, presidente della Consulta Scolastica, anche a nome della componente genitori, ha manifestato il suo apprezzamento per la nuova dotazione scolastica, confermando pieno appoggio all’azione didattica.
Roberto Ceccato, dirigente del Servizio Provinciale Infanzia e Istruzione di Primo Grado, ha rimarcato i tre obiettivi prioritari posti dalla Provincia: trilinguismo, il rapporto Scuola - Lavoro, l’attenzione per i più deboli. Il dirigente dell’Istituto Comprensivo Andrea Bezzi, ha fattogli onori di casa e confermato l’alto gradimento del nuovo edificio scolastico da parte dei ragazzi. È doveroso ricordare al riguardo che da molti anni la Scuola, sfruttando appieno l’Autonomia di Istituto, ha fatto scelte precise e funzionali per dare una preparazione adeguata alle esigenze dei tempi, segnalandosi come scuola modello della sperimentazione e
dell’innovazione. È poi riconosciuto dalla comunità come la scuola si sia sempre impegnata a tessere rapporti stretti con gli altri ordini, inferiori e superiori, al fine dell’orientamento, offrendo agli alunni molte opportunità per la loro scelta consapevole, confrontandosi sulle metodologie e verificando gli esiti scolastici. In conclusione, si può parlare a ragion veduta di una giornata memorabile per Mezzolombardo, arricchita da un simpatico momento conviviale e da un ricco buffet. I convenuti non hanno potuto fare a meno di congedarsi esclamando, simpaticamente, CHE BELLA SCUOLA! Giuseppe Torresani
FUSIONE TRA QUELLA DI SPIAZZO E JAVRÈ E QUELLA DI STREMBO, BOCENAGO E CADERZONE
Nasce la Cassa Rurale della Val Rendena Si chiamerà Cassa Rurale Val Rendena ed è l’esito finale del processo di fusione tra la Cassa Rurale di Spiazzo e Javrè e la Cassa Rurale di Strembo, Bocenago e Caderzone. La fusione, che avviene per incorporazione della seconda banca di credito cooperativo nella prima, è stata autorizzata il 2 febbraio dalla Giunta provinciale con una delibera, firmata dal presidente Ugo Rossi, che approva altresì la modifica dello statuto della banca incorporante (Spiazzo e Javrè).
Oltre alla nuova denominazione che assume il nuovo istituto di credito cooperativo, l’aggregazione prevede il concambio alla pari, mediante assegnazione di un’azione del valore nominale di
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2,58 Euro per ogni azione dell’incorporata, la decorrenza degli effetti contabili, fiscali e civilistici dell’operazione a far data dal 1° luglio 2015, il mantenimento dello statuto dell’incorporante, sostanzialmente conforme al vigente «articolato-tipo» della Federazione Trentina della Cooperazione, con alcune modifiche principalmente connesse alla fusione stessa. Alla fusione tra le due Casse rurali aveva già dato parere favorevole, il 24 dicembre 2014, la Banca d’Italia 1/2 - 2015
DIARI DI VIAGGIO CRONACA DI UN VIAGGIO RICCO DI EMOZIONI, CON TAPPA ANCHE A TORCEGNO, IL PAESE DI ORIGINE DEGLI AVI
Sei mesi in Europa, il regalo di Adelia per il suo settantesimo compleanno OGNI PROMESSA È DEBITO! Quando è uscito l’ultimo articolo da me inviato, avevo promesso alla Trentini nel Mondo che avrei raccontato un futuro viaggio che pensavo di organizzare nell’estate del 2013 per celebrare i miei settant’anni! L’ho fatto, ed ecco qua la cronaca del sogno portato a termine! Sono finalmente riuscita a realizzare uno dei sogni che mi stavano più a cuore: un soggiorno di sei mesi in Europa, da maggio a novembre 2013, con diverse tappe e diversi percorsi turistici! Ho trascorso i primi due mesi in compagnia di un paio di amiche che avevo invitato e convinto ad accompagnarmi in questa bella avventura, e il resto del viaggio da sola. A CAMERINO PER STUDIARE
LA LINGUA ITALIANA Con loro ho passato insieme il mese di giugno a Camerino (Marche), dove abbiamo partecipato a un soggiorno vacanzastudio, organizzato dalla scuola “Dante Alighieri”, al fine di perfezionare la lingua italiana. Ogni fine settimana, partendo da Camerino, la scuola ci ha portato a Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Gubbio, Loreto, Assisi, Civitanova, Macerata e alle Grot-
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per prima la mia amica Carmen Meneghini, nel paese di Monclassico, dove mi sono fermata una settimana. Poi sono andata a Strembo per vedere Rudy e Mario, due cari amici che mi avevano visitato nel dicembre 2005 in occasione di un loro viaggio in Argentina. L’ABBRACCIO DEI PARENTI IN TRENTINO
LE FOTO SU QUESTA PAGINA. Qui sopra, uno scorcio di Torcegno, (in Valsugana - Trentino) il paese di origine degli avi di Adelia. In basso (da sinistra a destra): presso il Rifugio Orso Bruno, in Val di Sole (Trentino); fra i trulli di Alberobello (Puglia); a Torcegno, con zia Lidia e le cugine Adriana e Nadia.
te di Frasassi. È stata un’esperienza di vita molto interessante, perché facevamo parte di un gruppo di più di 190 persone di ogni età e sesso, provenienti da diversi punti del nostro pianeta, tra le quali si è instaurato un franco cameratismo. Questo gruppo era formato da 55 argentini, 45 brasiliani e il resto composto da persone provenienti da tantissime luoghi del mondo, tra cui l’Australia, la Francia, la Germania, Cuba, il Messico, l’Honduras, la Russia, la Cina, il Canada e gli Stati Uniti. All’inizio dell’esperienza, molti dei partecipanti non parlavano nemmeno una parola d’italiano; tuttavia, alla fine del mese, sono riusciti ad acquisire una buona conoscenza della lingua. Dopo aver finito il corso, le mie due amiche ed io, insieme al marito di una di loro, il quale ci aveva raggiunto l’ultimo giorno della nostra permanenza a Camerino, abbiamo fatto una
crociera nel mediterraneo, facendo tappa alle seguenti città: Bari, Olimpia, Santorini, Atene, Corfú, Dubrovnik (Croazia), Venezia e Bari. Finita la crociera, la coppia amica se n’è andata via verso la Sicilia, mentre l’altra mia amica ed io abbiamo intrapreso la strada verso le spiagge dell’Adriatico, fermandoci a Porto Potenza Picena per una settimana. In seguito, abbiamo fatto un’escursione che ci ha consentito di visitare Rimini, San Marino, Porto San Giulio e Civitanova. Le tappe successive sono state in Sicilia, in particolare a Catania, dove abbiamo alloggiato in un magnifico ostello in centro. Abbiamo fatto bellissime passeggiate ad Agrigento, Taormina, Siracusa, ai Giardini Naxos. A fine luglio sono rimasta da sola perché la mia amica è tornata in patria. A quel punto mi sono recata in Trentino per visitare amici e familiari. Ho visitato
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In seguito sono andata a Telve di Sopra, dove mi sono fermata a casa della mia carissima cugina Nadia Dietre, che mi accoglie sempre a braccia aperte. Durante quel periodo, ne ho approfittato per fare diversi percorsi in Trentino e in Veneto, guidata da Pier Giorgio Furlan (cugino di Nadia, nonché caro amico che mi aveva fatto visita nel 2012 e insieme al quale avevo fatto un grande viaggio in Argentina, partendo dalle Cascate dell’Iguazú nel nordest, fino il Ghiacciaio Perito Moreno nel sud-ovest, proprio nella Patagonia Argentina, viaggio che vi avevo raccontato in mio articolo pubblicato da voi nel numero 5/2013). Pier Giorgio era arrivato a Torcegno, da Borgosesia, per passare l’estate e farmi da guida in qualche passeggiata in Trentino e in Veneto. Da Telve di Sopra sono andata alla regione tedesca della Baviera, dove ho visitato il Castello di Neuschwanstein. Nel Tirolo Austriaco ho visitato Il Nido dell’Aquila e ho fatto un’escursione di quattro giorni da Trento verso Vienna, Bratislava e Budapest. Partendo da Telve, Pier Giorgio (il mio grande cicerone!) ed io
DIARI DI VIAGGIO
LE FOTO SU QUESTA PAGINA. In senso orario: a Santorini (Grecia), all’ingresso del Parlamento ungherese a Budapest e davanti al Castello di Neuschwanstein, in Baviera (Germania).
abbiamo visitato molte località, tra cui Castel Ivano, Monte Grappa, Aquileia, Palmanova, Grado. Abbiamo partecipato inoltre in Val di Sole alla Festo provinciale dell’emigrazione organizzata dalla Trentini nel mondo. Con Pier Giorgio, ho potuto visitare altre quattro regioni italiane: il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e la Valle d’Aosta. Prima mi sono recata a Borgosesia (Piemonte), dove lui vive. Grazie a lui, ho conosciuto e visitato tanti castelli, abbazie, monasteri, eremi, chiese antiche e paesini medievali e tradizionali rinchiusi all’interno di cittá modernissime. LACRIME DI GIOIA E DI STUPORE
Ricordo ancora l’emozione che ho provato e le lacrime che sono scese dai miei occhi quando sono entrata nella piccola e antica chiesetta di Momo (in provincia di Novara), dove si possono ammirare affreschi del 1400 che sembrano stati dipinti ieri. Che stupore poi mentre contemplavo il pavimento, composto di piccoli mosaici, di una delle più antiche chiese paleocristiane, quella di Aquileia (in Friuli), che non ha perso l’antico splendore! Che emozione ammirare quello della Chiesa nel centro storico di Grado, che presenta disegni veramente incredibili, visitati ogni giorno da tantissimi fedeli! Mi ricordo anche la grande gioia che ho provato quando abbiamo visitato l’antico castello valdostano di Fenis, ben mantenuto nonostante secoli di dominazioni e abbandono, e il Forte Bard, imponente fortezza della regione. Durante il mio soggiorno, ho visitato anche il Castello del Buonconsiglio e quello di Stenico, in Trentino, con gli impo-
nenti ed eterni muri medievali, i Castelli sforzeschi in Piemonte e Lombardia, l’eremo di Santa Caterina sul lago Maggiore, l’antichissima abbazia di Quinto Vercellese, il castello degli Avogadro e il Campo dei Miracoli a Pisa, dove sono rimasta estasiata dalla maestosità dei monumenti. Inoltre, ho avuto la possibilità di fare un bellissimo viaggio di tre giorni in Costa Azzurra, partendo da Borgosesia verso Monaco, Cannes e Nizza. Queste sono le cose che davvero mi appassiona conoscere: tutte le costruzioni e le opere d’arte che l’uomo è riuscito fare nel corso dei secoli e che fortunatamente ancora oggi possiamo ammirare. Il 13 ottobre, ho intrapreso la strada verso Parigi, dove mi aspettava la mia amica Eleonore (potete trovare la storia della nostra amicizia nell’articolo pubblicato sul mensile della Trentini nel Mondo n° 8/anno 2011). Lei è trentina e suo marito è argentino, ma abitano a Parigi da più di quarant’anni. In loro compagnia ho fatto un viaggio di quattro giorni verso Lourdes. Durante il ritorno, abbiamo visitato molti luoghi famosi, tra cui Versailles, il Museo del Louvre, il castello di Chantilly e la Sainte Chapelle. In seguito, sono partita da sola da Parigi verso Bruges, Bruxelles, Amsterdam, Edam e i polders olandesi. Il 1° novembre è iniziata l’ultima tappa del mio lungo viaggio. Sono partita, dunque, verso Madrid e ho fatto una bellissima escursione verso Oporto, Santiago di Compostela e Rias Gallegas. Al ritorno, sono rimasta una settimana a Madrid, in un albergo nel centro città, e ho visitato diverse città del Paese: Segovia, Avila, Toledo, El Escorial e la Valle dei Caduti.
Ho preso poi il Treno Alta Velocità Madrid-Barcellona e mi sono fermata a Barcellona a casa di un’amica, dove sono rimasta per tre giorni. Durante la mia breve permanenza, ho potuto visitare la città catalana e le sue attrazioni, in particolare la Sagrada Familia, la grandiosa chiesa, opera di Gaudi. A quel punto, ho preso l’aereo verso Palma di Maiorca, dove ho visitato un cugino. Purtroppo eravamo già in autunno, quindi il clima era molto piovoso e freddo. DI NUOVO A CASA CON TANTI BEI RICORDI
In seguito, sono tornata a Barcellona e, insieme alla mia amica argentina Morena che abita proprio in questa città, ho visitato Arcos de la Frontera in Andalusia, ultima tappa di questo lungo e stancante viaggio. Sono rimasta lì una settimana, a casa di Grace, una cara amica argentina che abita lì da quindici anni. Questa breve pausa mi ha permesso di riposare: avevo tanto bisogno di quel riposo prima di rientrare in patria a fine novembre! Per fortuna il clima non è stato così cattivo come a Maiorca: infatti, c’era un bel sole e la temperatura era più mite. Il 27 novembre sono tornata a Madrid, da dove ho iniziato il viaggio per ritornare in patria. Qui finisce questa bella e stancante avventura. Sono molto lieta di essere riuscita a portare a termine questo progetto. È passato quasi un anno dal mio ritorno e proprio adesso ho voluto scrivere questo racconto, dove ho cercato di riassumere la mia esperienza dell’anno scorso. Qualche volta mi succede di sedermi davanti al computer e guardare a una a una le fotografie scattate durante il viaggio... Sono centinaia e centinaia... A volte mi trovo a guardare
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qualche foto in particolare e devo confessare che ricordo con nitidezza il momento vissuto. L’anno prossimo vorrei ritornare, soprattutto per visitare il centro - Europa. Nei primi due viaggi che ho fatto da sola volevo conoscere il Trentino; adesso sono un po’ più ambiziosa e voglio conoscere tutta l`Europa! Volete che vi racconti qualche altro mio viaggio? Sì? Vi prometto, cari lettori di «Trentini nel mondo», che presto lo farò! Lasciatevi trasportare dall’avventura! È veramente entusiasmante! Adelia Marina Meneghini El Bolsón (Rio Negro) Argentina 1/2 - 2015
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Quota sociale: Soci ordinari Euro 30,00 - Soci benemeriti Euro 100,00 Il versamento della quota sociale annuale dà diritto a partecipare alle Assemblee dell’Associazione con diritto all’elettorato attivo e passivo, a ricevere il periodico Trentini nel mondo e tutte le informazioni relative alle attività annuali dell’Associazione. COME FARE RICHIESTA PER DIVENTARE SOCI: il modulo da compilare è disponibile sul sito dell’Associazione www.trentininelmondo.it
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CALENDARIO 4 gennaio C.T. New England (USA): Festa di Natale 6 gennaio Gruppo donne del Circolo Trentino di Toronto (CA): lotteria in sostegno delle seguenti fondazioni: Kidney Fondation of Canada e Sick Kids Hospital Camp Oki 11 gennaio C.T. Charleroi (BE): 3° gran premio “Rino Zandonai” di Pirlo, auguri e tesseramenti 13 gennaio C.T. Londra (GB): incontro dEl comitato 14 gennaio C.T. Denver– Colorado (USA): incontro mensile 17 gennaio C.T. Toronto (CA): cena di canederli
18 gennaio Giornata Mondiale delle Migrazioni a Mori
15 febbraio Circolo Ex Emigrati trentini in Svizzera (IT): festa di carnevale 23-27 febbraio Conferenza dei consultori a Trento 6 marzo C.T. Charleroi (BE): giornata della donna 11 marzo C.T. Denver– Colorado (USA): incontro mensile 14 marzo C.T. Liegi (BE): cena sociale 22 marzo C.T. Charleroi (BE): pranzo della primavera trentina C.T. Londra (GB): Santa Messa e pranzo AGM
17-20 aprile C.T. Londra (GB): gita in Olanda 18 aprile Assemblea elettiva soci/Bilancio consuntivo dell’Associazione Trentini nel Mondo presso l’Aula Magna del Seminario Maggiore di Trento C.T. La Louviere (BE): pranzo sociale 25-29 aprile C.T. Presidente Getulio (BR): viaggio in Trentino per firma del Patto d’amicizia con il Comune di Levico Terme 25-26 aprile C.T. Londra (GB): Visita del Coro Azzuro di Pieve di Bono
24 gennaio A Trento incontro di programmazione dell’Associazione Trentini nel Mondo onlus C.T. Bruxelles (BE):pranzo sociale 25 gennaio A Florianopolis (BR) presentazione del Gruppo Folk di Rodeio 7-11 febbraio Viaggio del Presidente e Direttore in Canada e Stati Uniti con la visita dei seguenti circoli: Toronto, Montreal, Solvay, Readsboro, Boston e New York 7 febbraio C.T. Toronto (CA): 50° anniversario di fondazione 8 febbraio C.T. Zofingen (CH): pranzo sociale C.T. Charleroi (BE): festa dei popi trentini
1maggio C.T. Liegi (BE): passeggiata annuale 17 maggio C.T. Londra (GB):Visita guidata delle “Inns of Court” di Londra 30-31 maggio Anniversario della scomparsa di Rino Zandonai, Gianbattista Lenzi e Luigi Zortea 12-20 giugno C.T. La Louviere (BE): viaggio alla scoperta del Trentino 10-12 luglio A Levico, Festa Provinciale dell’Emigrazione 19 luglio C.T. Londra (GB): processione italiana - St. Peters Church
Foto di Matteo Bazzocco
Il momento conclusivo della messa in occasione della ÂŤGiornata mondiale del migrante e del rifugiatoÂť a Mori.