MENSILE DELL'ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO DEL MESE DI LUGLIO 2021

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 64°

L'«Incontro dei Circoli Trentini d’Italia e d’Europa» si è svolto il 18 agosto presso il nuovissimo Parco Archeo Natura delle Palafitte a Fiavé.


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

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Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong Tasmania, Townsville

Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Belgio - 4 circoli - 2 delegazioni Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo, Bruxelles Bolivia - 1 circolo La Paz Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia - 1 circolo Bogotá Danimarca - 1 circolo Copenaghen Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo

Brasile - 61 circoli Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

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Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù Peru - 1 circolo Lima Portogallo - 1 circolo Portogallo Romania - 1 circolo Romania Serbia - 1 circolo Indija Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen Sciaffusa Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela - 1 circolo Caracas


editoriale IN QUESTO NUMERO Pagine 2-3 INCONTRO D'ESTATE Pagine 4-6 CELEBRAZIONI PER L'8 AGOSTO

Impegniamoci a migliorare le relazioni tra le persone

Pagine 7-11 ATTUALITÀ Pagina 12 FROM HOME TO HOME Pagine 13-16 EVENTI: TRENTO È TORNATA AD ANIMARSI CON «ARTE IN BOTTEGA» Pagine 17-21 GENTE E FATTI Pagine 22-27 CIRCOLI Pagina 28 DAL TRENTINO

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO Presidente Direttore Armando Maistri Francesco Bocchetti TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale M. Anderle, G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, A. Chemotti, A. Degaudenz, S. Giordani, H. La Nave, A. Leonardi, B. Fronza, E. Lenzi, A. Maistri, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - I. Turco M. Grazzi - G. Todeschini

F

inalmente ci siamo ritrovati! Mi riferisco alle recenti iniziative in presenza della Trentini nel Mondo. Siamo così felici per questo ritorno (anche se parziale) a quella che era la normalità, che abbiamo voluto «festeggiarlo» e sottolinearlo con le foto pubblicate sulla copertina e su questa pagina. Un po’ tutti i nostri Circoli nel

Dobbiamo smettere di credere nel potere confondendolo con il progresso, come invita a fare Papa Francesco con la sua riconosciuta capacità di leggere i tempi nei quali viviamo appuntamento è il primo interna-

fra noi, né tutti quegli eroi che

zionale «in presenza» dall’inizio

hanno dato la vita per assistere

della pandemia.

e curare: senza il loro sacrificio

Per un lungo periodo siamo stati costretti a relazionarci sola-

il disagio sarebbe stato enormemente più grande.

mondo hanno ripreso attività

mente attraverso mezzi virtuali:

Quando saremo usciti da que-

consuete e anche nuove, questo

questa modalità (da sempre uti-

sta guerra sanitaria e anche so-

con le cautele e le limitazioni che

lizzata nella nostra attività) ha

ciale tutto ritornerà come prima?

la prevenzione del Covid-19 im-

avuto un notevole implemento

In tutto il mondo la povertà e le

pone. Così la tradizionale «Festa

e ha dato buoni risultati, per cui

guerre continueranno a uccidere

d’estate», che riunisce soprat-

sarà utilizzata anche in futuro,

bambini innocenti esattamente

tutto i soci dei Circoli trentini

soprattutto per gli incontri di ag-

come prima e i venditori di armi

d’Europa e che quest’anno si è

giornamento e «operativi», nei

si arricchiranno come sempre.

svolta il 18 agosto, ha avuto un

quali si devono condividere infor-

La questione climatica globale è

grande successo (le richieste di

mazioni e prendere decisioni.

lì che ci indica l’urgenza di inter-

partecipazione erano molto più

Di certo è una modalità che non

numerose dei posti disponibi-

potrà mai sostituire gli incontri di

«Abbiamo cominciato a credere

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

li). Pochi giorni prima in Val di

persona e ci auguriamo che i tan-

nel potere, confondendolo con il

Cembra si erano mossi i giovani

ti incontri saltati in questi lunghi

progresso…» ha affermato Papa

del progetto «'ndovat» e anche

diciotto mesi siano solo rinviati e

Francesco con la sua riconosciuta

Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione ha cambiato il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio.

lì i presenti avrebbero potuto

che possano al più presto avve-

capacità di leggere e interpretare

essere molti di più in condizioni

nire.

i tempi nei quali viviamo: questa

N. 7 - 2021 - Stampato il 25 AGOSTO 2021 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

normali.

venire prima che sia troppo tardi.

La speranza è che tutto il di-

è la fragilità del genere umano e

sagio possa essere superato in

per uscirne l’auspicio è quello di

a

fretta per tornare alla piena nor-

migliorare le relazioni tra le per-

Tuzla, in Bosnia Erzegovina, alla

malità, non può farci dimenticare

sone, considerando l’altro da sé

manifestazione

alla

tutti coloro che proprio a causa

in ogni caso un nostro fratello.

Quest’ultimo

della pandemia non sono più

A inizio settembre l’agenda prevede

cucina

la

partecipazione

trentina.

dedicata

Armando Maistri

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18 agosto, «Incontro dei Circoli Trentini d’Italia e d’Europa» a Fiavé

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lta la pertecipazione al 17° Incontro dei Circoli Trentini d’Italia, l’Incontro d’Estate dei Circoli Trentini d’Europa e ritrovo dei Soci che la Trentini nel Mondo ha organizzato lo scorso 18 agosto. La scelta della località è caduta quest'anno su Fiavè, nelle Giudicarie Esteriori, dove da poche settimane è stato aperto il Parco Archeo Natura delle Palafitte, inserito tra i beni del patrimonio UNESCO. In quaranta hanno aderito alla proposta. I più veloci, perché in realtà, come è stato sottolineato più volte durante la giornata, il tetto era fissato dalla normativa anti-covid, ma le richieste sarebbero state molte di più. Una bella risposta, quindi, per un'iniziativa che si poneva come prima proposta di incontro “vero”, reale, dopo mesi di contatti virtuali.

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Finalmente ancora A sottolinearlo anche il presidente dell'Associazione, Armando Maistri: «La risposta è stata ottima ed è la prima cosa che salta agli occhi vedendo la partecipazione. È evidente che c'era attesa e voglia di ritrovarsi. Finalmente riprendiamo i rapporti intesi come rapporti fisici umani e speriamo che questi momenti possano crescere, confidando nei successi della medicina in tutto il mondo, per poter progettare altri eventi. C'è grande soddisfazione perché soprattutto i nostri circoli d'Europa hanno partecipato numerosi. E li abbiamo portati in uno scenario incantevole: noi abbiamo una logica territtoriale, ci

spostiamo di luogo in luogo ad ogni evento. Oggi era Fiavè con le sue palafitte, l'anno prossimo saremo da un'altra parte. La proposta di conoscenza delle realtà territoriali è un messaggio che spero arrivi alle nuove generazioni, ai giovani sui quali stiamo investendo. Noi proseguiamo su questa strada, con l'auspicio che si concluda in fretta questa terribile pandemia che sta condizionando le vite di tutti». Rispettate dunque tutte le caratteristiche di quest'incontro: il pranzo come occasione per stare insieme ed una proposta di conoscenza del territorio e delle sue risorse più importanti. In questo caso una nuova realtà, il Parco

Archeo Natura delle Palafitte, che come sottolineato dalla Sindaca di Fiavé, Nicoletta Aloisi e da Luisa Moser, l'ottima guida che ha accompagnato la comitiva dentro al villaggio palafitticolo, pone il paese delle Giudicarie come uno dei siti archeologici principali in Europa per conoscere, ricostruire e studiare la vita nella preistoria. Potenzialità del territorio che spesso non si conoscono e che, hanno sottolineato in molti, queste occasioni permettono di mettere in luce. Giuseppe Filippi, del Circolo di Charleroi in Belgio, di questi incontri ne perde davvero pochi: «sono in Italia dal 12 luglio, sic-


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insieme di persona come l'anno scorso siamo stati in “carestia” causa Covid, quest'anno ho recuperato un po' di giorni. E ne ho approfittato, dato che sono solito partecipare a questo incontro d'estate, per riallaciare i rapporti. È mancato a molti questo momento, e la grande partecipazione di oggi ne è la prova. Si sentiva la necessità di questo momento. L'incontro dei Circoli d'Europa e d'Italia è nato con noi di Charleroi che abbiamo lanciato nel 1991 per la gente di Charleroi che trascorreva le vacanze in Trentino. Da lì è cresciuto, per poi diventare un tutt'uno con l'incontro dei Circoli d'Italia negli anni 2000. E noi di Charleroi siamo orgogliosi

di poter dire che quest'anno, nel trentesimo del nostro evento, un appuntamento nato come sfida fra amici continua ancora oggi ed ha successo. Trent'anni fa era solo un incontro conviviale, perché era già difficile pensare di organizzare dall'estero un momento comune in Trentino. L'idea avuta dalla Trentini nel mondo di aggiungere una visita culturale e di conoscenza del territorio è innovativa, perché credo che i nostri giovani in particolare abbiano bisogno di allacciarsi alle realtà odierne del Trentino. Una visita come quella di oggi alle palafitte ti fa fare un salto nel tempo, nella preistoria, ma per fare un grande passo verso il

futuro». Anche Luciana Petta, del Circolo di Colonia (Germania), è tra le più affezionate: “sono in Trentino in vacanza, come ogni anno. E se sono in Italia ed ho l'occasione partecipo volentieri all'Incontro d'Estate, soprattutto per ritrovare i vecchi contatti, ma non solo. Ritengo importante anche la proposta di conoscenza territoriale. Io posso dire di conoscere abbastanza bene il Trentino, ma ogni evento della Trentini nel Mondo mi porta a nuove scoperte e nuove opportunità: ho conosciuto in questi anni luoghi inaspettati, ed ho visto luoghi noti con modalità che me li hanno fatti apprezzare ancora di più».

L'entusiasmo traspare dagli occhi di Giuseppe Pasquazzo quando chiediamo di raccontarci cos'è l'Incontro d'estate per lui: “sono del Circolo di Liegi ma sono stato anche presidente dei Circoli del Benelux. Ho un legame profondo con l'Associazione: da quando l'ho conosciuta mi si sono aperti orizzonti nuovi, ho incontrato persone eccezionali. Ritrovare un'occasione d'incontro come la giornata di oggi è importante, per condividere i ricordi. È importante aver potuto ritrovare questo momento. La proposta poi delle visite sul territorio permette di andare a conoscere il Trentino di oggi». Michela Grazzi

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Faver ha ospitato l'evento in ricordo dell'8 agosto

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l tendone che a Faver ha accolto i partecipanti all'appuntamento che ogni anno la Trentini nel mondo organizza l'8 agosto in occasione della «Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo» era nella piazza davanti alla chiesa, ai piedi del campanile. Le misure in vigore per prevenire il contagio da Covid - che hanno anche imposto un tetto massimo di partecipanti - hanno reso più lunghe e laboriose le procedure di registrazione all'ingresso, ma il programma dell'evento ha poi ampiamente ripagato i presenti del disagio iniziale.

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L'iniziativa organizzata in occasione della «Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo» ha offerto diversi spunti per riflettere sull'emigrazione di ieri e di oggi «'ndovat? 'ndoset? Val di Cembra, partenze e... ritorni? Racconti di lavoro e vite di migranti di ieri e di oggi» era il titolo scelto per l'iniziativa che ha preso il via alle 18.00, con i saluti del vice presidente della Trentini nel mondo, Vittorino Rodaro (foto in alto a destra), e di Tommaso Pasquini (nell'altra foto), direttore creativo della serata, ideatore e

coordinatore di «Contavalle», rassegna di arte, cultura e spettacolo e teatro partecipato, nel cui programma l'iniziativa era inserita. Sono stati i componenti del gruppo di teatro partecipato «Ci sarà una volta» a dare voce alle storie di emigrati cembrani, raccolte nel corso degli anni. Le letture sono state intervallate da

canzoni scritte e interpretate dal vivo con la chitarra dal cantautore trentino Massimo Lazzeri. Le letture hanno proposto una riflessione a tutto tondo sui temi del lavoro migrante e sono state


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Da sinistra: Silvia Carli, Ilaria Turco (seduta), Francesca Vettori, Elisa Beatrici e Giulia Segata.

seguite con attenzione ed emozione dai presenti. A conclusione di questa prima parte dell'evento, c'è stata la distribuzione della «Casse croûte du mineur», la merenda del minatore, un gustoso «fagotto» preparato dalle Donne Rurali di Faver. Tortel di patate con speck, torta salata alle verdure, cavolo cappuccio, pane e spiedini di carne, è quanto c'era all'interno del panno ripiegato e chiuso con un nodo a fiocco: un «contenitore» uguale a quello che i minatori usavano per portare con sé il cibo. E per dessert, un dolce tipico belga, il waffel (o gaufre). Dopo la cena l'evento è ripreso con l'intervento di Ilaria Turco, della Trentini nel mondo, che ha parlato della nuova mobilità,

tema al centro di «'ndovat?», il documentario promosso dalla Trentini nel mondo nel 2019 in collaborazione con l'Ufficio emigrazione della Provincia: il video è stato realizzato da un gruppo di lavoro formato da otto giovani, sotto la guida di Corrado Menegatti e il coordinamento di Ilaria Turco, che hanno intervistato una trentina di giovani trentini che si sono stabiliti all'estero. Quattro componenenti del gruppo di lavoro, erano presenti a Faver (foto in alto) e dopo la proiezione di «'ndovat?» hanno introdotto «'ndoset?», il nuovo video prodotto dalla Trentini nel mondo, nel quale sei dei protagonisti di «'ndo vat?» raccontano cos'è loro successo negli ultimi due anni. Il nuovo documenta-

rio propone così un interessante aggiornamento anche su come la pandemia ha influito sulle loro vite di giovani all'estero. Alla proiezione di «'ndoset?» sono seguiti i saluti finali. Ultimo atto della serata è stata l'esecuzione da parte di Massimo Lazzeri di «Siamo tutti sullo stesso barcone», canzone con la quale invita a riflettere sul dramma dei migranti che ai giorni nostri attraversano il mare per cercare migliori condizioni di vita: «diversi passati, diversi destini, siamo tutti esseri umani» si dice nel testo. L’evento dell'8 agosto era parte del progetto “Dalle Dolomiti al mondo” realizzato da Trentini nel Mondo con il contributo della fondazione Caritro.

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Da quel tragico evento l'Europa ha appreso la lezione di porre diritti e tutele al centro del processo di integrazione

Il testo integrale

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nazionale

esidero rendere omaggio al sacrificio di 262 minatori, tra cui 136 italiani, che sessantacinque anni or sono persero la vita nella tragedia di Marcinelle. Ricorre quest'anno anche il settantacinquesimo anniversario dalla stipula dell'Intesa ItaloBelga per l'approvvigionamento di carbone all'Italia distrutta dalla guerra. Dalle criticità di tale accordo, e da tragici eventi come quelli che si verificarono al Bois du Cazier, l'Europa ha appreso l'importante lezione di dover

inviato l'8 agosto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 65° anniversario della tragedia di Marcinelle e della 20ª Giornata

porre diritti e tutele al centro del

del sacrificio

processo di integrazione continentale.

del lavoro italiano

Oggi viviamo una nuova fase di ripresa e ripartenza. L'Unione

nel mondo

Europea - edificata sulla base

sul luogo di lavoro, emblematica-

di valori condivisi e di norme e istituzioni comuni - ha saputo

sponsabile sforzo, individuale e

mente rappresentati dai parenti

trovare in sé energie per aiutare

collettivo. Quella responsabilità

delle vittime di Marcinelle.

i popoli degli Stati membri nel dif-

esercitata dai tanti lavoratori ita-

Possa questo messaggio rag-

ficoltoso cammino di uscita dalla

liani che hanno percorso le vie del

giungere altresì tutti i nostri con-

pandemia.

mondo.

nazionali che si trovano all'estero

Gli ambiziosi traguardi che ci

Il mio pensiero più rispettoso

per ragioni professionali, con

siamo prefissati nei piani di ri-

e la vicinanza della Repubblica

sentimenti di viva riconoscenza

lancio e resilienza non potranno

vanno oggi innanzitutto ai fami-

per il loro contributo e il loro im-

essere raggiunti senza un re-

liari di quanti hanno perso la vita

pegno».

Foto: Madison Preat, Le Bois du Cazier

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del messaggio

Nella foto, un momento della cerimonia che si è svolta l'8 agosto scorso al Bois du Cazier (Marcinelle - Belgio).

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attualità

Votazione aperta per il nuovo logo della Campana dei Caduti di Rovereto

C

on l’entrata in vigore del nuovo Statuto, nell’estate del 2018, la «Fondazione Campana dei Caduti» ha modificato la propria denominazione, rinunciando al termine «Opera» sino ad allora inserito nella sua “carta di identità”. L’occasione ha indotto i membri del Consiglio a una revisione più ampia, incentrata sul logo della Fondazione (due campane stilizzate, una delle quali rovesciata) risalente all’inizio degli anni 2000 e, per valutazione unanime, non più rappresentativo di quell’immagine di modernità e di pieno inserimento nella odierna realtà che, beninteso nel rispetto delle sue illustri tradizioni, la Fondazione intende trasmettere. Di conseguenza, anche sulla base delle indicazioni del Comune di Rovereto, finanziatore del progetto, una locale agenzia di pubblicità è stata incaricata nei mesi scorsi della messa a punto di un nuovo logo, più sensibile e ricettivo di una comunicazione a tutto campo, caratterizzata dalla presenza, sempre più puntuale e costante, dei cosiddetti “social”. In tale processo la Fondazione ha avuto chiaro sin da subito un aspetto essenziale, quello cioè di non voler assumere in autonomia la decisione finale sul nuovo logo, ma di coinvolgere in tale scelta la comunità, proponendo a quest’ultima le due alternative

La Trentini nel mondo ha già informato i Circoli perché esprimano la loro preferenza. Per farlo, c'è tempo fino al 30 settembre frangente hanno confermato a Maria Dolens il loro immutato affetto. È auspicio della Fondazione e mio personale ottenere un livello di partecipazione consistente, coinvolgendo oltre alla Comunità locale anche i visitatori dell’area monumentale e, per il tramite della presente pubblicazione, le collettività residenti in altre regioni italiane e all’estero. A conclusione della “consultazione popolare“, il logo prescelto sarà reso noto il 4 ottobre prossimo, in occasione del “complean-

sotto raffigurate. Si tratta di una linea di azione non del tutto usuale, alla quale ha certamente concor-

no” (il 96° della sua lunga e gloriosa storia) della Campana dei Caduti.

so la volontà di superare il distanziamento

Esso sarà destinato non solo a rappresen-

fra Istituzioni e Collettività, inevitabilmente

tare da subito il “volto nuovo” della Fon-

provocato dalle restrizioni imposte dalla lot-

dazione ma anche, e da questo emerge la

ta contro la pandemia.

accresciuta importanza della scelta, a carat-

Con il percorso sopra delineato, la «Fon-

terizzare fra qualche anno le manifestazio-

dazione Campana dei Caduti» ha inteso ef-

ni celebrative del Centenario di “Maria Do-

fettuare un significativo gesto di attenzione

lens”, che avranno luogo nel corso del 2025.

verso tutti coloro che anche in tale difficile

Marco Marsilli, Reggente

Il Logo A richiama la “collettività” come insieme di elementi di-

Il Logo B richiama il profilo della Campana attraverso le iniziali

stinti e riconoscibili (linee e tratti). Le linee, che rimandano a quelle

delle parole «fondazione», «Campana» e «Caduti». Il monogram-

del pentagramma musicale, diventano morbide a simboleggiare la

ma propone in chiave contemporanea la silhouette di Maria Dolens.

propagazione dei rintocchi di Pace. I colori sono presenti in maniera

Assieme al blu e all’azzurro è presente una nota di verde in omaggio

discreta e delicata.

a Rovereto, Città della Quercia.

Link per votare: https://www.fondazioneoperacampana.it/it/vota 7 - 2021

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attualità

«Festival Kino», in Val di Non due mesi di appuntamenti per un ampio pubblico

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n progetto, quello ideato dalla Fondazione Cassa Rurale Val di Non con la Cassa Rurale Val di Non e l’Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini di Segno, che tra mille difficoltà legate al delicato periodo in cui stiamo vivendo, è stato fortemente voluto e tenacemente portato avanti per riscoprire e attualizzare la figura del gesuita che, nato a Segno (Trento) in Val di Non il 10 agosto del 1645, è considerato uno dei padri fondatori degli Stati di Sonora e dell’Arizona. Obiettivo principale della Fondazione Cassa Rurale Val di Non quello di allargare il target di riferimento indirizzando gli eventi ad un ampio pubblico, dai bambini agli anziani, compresi i giovani

Foto Di Stefano Benedetti

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La rassegna di eventi è stata pensata per raccontare la suggestiva storia di Eusebio Francesco Chini che fu missionario, cartografo e astronomo considerato uno dei padri fondatori degli Stati di Sonora e dell’Arizona e gli adulti con proposte diversificate volte a sottolineare i principi della cooperazione e della solidarietà. Varie le idee messe in campo per arrivare a comunicare l’importanza di una figura - ricordata in Val di Non attraverso due importanti monumenti in bronzo collocati nel paese di Segno – a molti ancora sconosciuta. Nelle serate di mercoledì 4 e

giovedì 5 agosto, una spettacolare proiezione «Video Mapping» realizzata da Stefano Benedetti con la collaborazione di Lucia Barison coordinatrice di tutta la rassegna di eventi, Marcello Nebl autore della trama, Jacopo Laurino ed Elena Galvani splendide voci narranti, ha proiettato nel vero senso della parola lo spettatore nella suggestiva storia

di Kino grazie a effetti speciali realizzati ad hoc sulla facciata di Palazzo Assessorile a Cles, valorizzata in giochi di luce ed effetti spettacolari. Nelle due serate sono state così le stelle a narrare la storia di Kino che, tra il dicembre 1680 e il febbraio 1681, osservò il passaggio di una cometa della quale diede un'ampia e approfondita descrizione in un testo che anticipò i moderni trattati di astronomia. Sempre le stelle, quali fonte inesauribile di ispirazione ed immaginazione, sono il filo conduttore di un altro evento diffuso nel territorio non a caso chiamato “Costellazione Kino”. Una mostra diffusa di beni, opere e oggetti selezionati dal Museo di Segno, esposti da venerdì 13 agosto a venerdì 24 settembre 2021 in cinque filiali della Cassa Rurale Val di Non nei paesi di Cles (Centro Direzionale di Via Marconi), Denno, Taio, Coredo e


attualità

Ideato e promosso da Fondazione Cassa Rurale Val di Non, Cassa Rurale Val di Non, Associazione Museo Padre Eusebio Chini di Segno Con il patrocinio di Consolato Generale del Messico a Milano Con il patrocinio e la partecipazione di Comunità della Val di Non, Comune di Cles, Comune di Predaia, Pro Loco Cles, Melinda, Azienda per il Turismo Val di Non, Consorzio Bim dell’Adige Con la collaborazione di Comune di Ville d’Anaunia, Comune di Romeno e Filodrammatica Amicizia di Romeno, Comune di Campodenno, Associazione Trentini nel Mondo,

Associazione Giovani Soci Cassa Rurale Val di Non, Cantina De Vescovi Ulzbach, Cantina Mas dei Chini, Trenta Concept, grafica e coordinamento: Lucia Barison Logo Festival Kino: Felix Lalù Video Mapping: Stefano Benedetti Ricerca storica e testo: Marcello Nebl Revisione Scientifica: Alberto Chini, l’Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini di Segno, Voci narranti: Jacopo Laurino ed Elena Galvani Service audio e video: Input Digital

A ottobre il Festival interesserà anche la scuola: a ciascun istituto aderente all’iniziativa verrà inviato un pacco contenente una selezione di materiale edito fino ad ora tra cui libri, guide e dvd donato dall’Associazione «Chini» Campodenno il 2, 9, 16 e 30 settembre. Ad arricchire gli incontri l’eccezionale testimonianza dei registi Lia Giovanazzi Beltrami, Joachim von Weinheim, Alessandro Cagol e Mauro Vittorio Quattrina che racconteranno la loro esperienza professionale e la vita di Kino vista ed interpretata nei loro documentari. A ottobre il Festival interesserà anche il comparto scolastico al quale verrà indirizzato un calendario di appuntamenti nell’ambito del quale alcuni testimoni tra cui il giornalista Mauro Neri e l’illustratore Fulvio Bernardini (in arte Fulber), racconteranno la loro personale esperienza di vita,

Foto Di Stefano Benedetti

Sanzeno (orari di apertura delle filiali). Una mostra pensata per legare simbolicamente il territorio attraverso una importante pagina di storia della Val di Non – quella di Padre Kino - rappresentata, nell’ambito di una mostra diffusa temporanea, attraverso un segno grafico che rievoca una costellazione qui originatasi dall’unione delle cinque filiali della Cassa Rurale Val di Non. Con l’intento di raccontare soprattutto ai giovani - chi era e cosa fece Padre Chini nei 24 anni di permanenza in Nuova Spagna, nel corso dei 50 viaggi di esplorazione calcolati in almeno trentamila chilometri e nei 130.000 Km² di spedizioni a cavallo da lui percorsi, il Festival ha percorso le rive del Lago di Santa Giustina per arrivare in località Le Plaze nel Comune di Predaia dove sabato 21 agosto si è svolto l’evento APERIKINO, l’aperitivo con finger

food americani e messicani dedicato ai giovani. Padre Chini fu il primo a dedurre che la Bassa California era una penisola. Fino al suo arrivo in Nuova Spagna, infatti, si riteneva che la Baja California, così come la Isla de Mujeres, fosse un'isola, staccata dal continente nordamericano. Egli scoprì il passaggio via terra dalla Bassa California al continente, dimostrando quindi che non era un'isola, ma una peninsula. Tutto questo e altro ancora verrà raccontato da un ciclo di proiezioni nei Teatri Parrocchiali dei paesi di Coredo, Tuenno, Romeno e nella spettacolare e storica location di Castel Belasi a

professionale o di volontariato legata alla figura di Padre Kino. A ciascun Istituto Scolastico aderente all’iniziativa verrà inviato un pacco “brandizzato” con il logo appositamente creato per l’iniziativa dall’artista noneso Felix Lalù contenente una selezione di materiale edito fino ad ora tra cui libri, guide e dvd donato dall’Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini da sempre impegnata nella valorizzazione e divulgazione della storia di Padre Kino. Numerosi i soggetti, gli enti e le associazioni coinvolti nel progetto di valorizzazione di una delle figure più affascinanti della Val di Non come la Comunità della Val di Non, il Comune di Predaia, il Comune di Cles con la Pro Loco del capoluogo, Melinda, l’Azienda per il Turismo della Val di Non, il Consorzio Bim dell’Adige, il Comune di Ville d’Anaunia, il Comune di Romeno con la Filodrammatica Amicizia e il Comune di Campodenno. Hanno patrocinato e collaborato attivamente al progetto le Associazioni Trentini nel Mondo e Giovani Soci Cassa Rurale Val di Non. Vasto è il raggio di influenza del missionario cui – non a caso – sono intitolati due prodotti vinicoli come il vino KINONERO della cantina De Vescovi Ulzbach di Mezzocorona e il TrentoDoc INKINO della Cantina Mas dei Chini di Trento che, aderendo al progetto, hanno proposto un’esperienza in cantina il 12 e 19 agosto.

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attualità

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ino almeno all’Ottocento anche chi non sapeva leggere poteva accedere a un vasto universo di narrazioni che venivano trasmesse oralmente attraverso le esibizioni pubbliche di cantastorie o i racconti in famiglia. Talvolta queste storie circolavano anche su testi arricchiti di immagini: piccoli libretti economici, oppure fogli illustrati, che venivano distribuiti anche nelle zone più remote grazie all’infaticabile lavoro dei venditori ambulanti. Per secoli circolarono in tutta Europa, superando barriere politiche, sociali e culturali, contribuendo a plasmare un immaginario collettivo europeo trasversale alle diverse tradizioni locali e nazionali e capace di dialogare con esse. Una storia in gran parte dimenticata, che torna a farsi conoscere nel percorso espositivo intitolato “Stampe per crescere. Imparare, sognare e giocare con le immagini nell’Europa moderna”, ideato per il Museo Per Via da Elisa Marazzi, studiosa dell’Università di Newcastle upon Tyne, dove ha sviluppato l’ambizioso progetto di ri-

Foto: Fondazione Trentina Alcide De Gasperi - Museo Per Via

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«Stampe per crescere» La nascita dell’editoria per ragazzi Fino al 1° novembre il «Museo Per Via» di Pieve Tesino ospita una mostra dedicata al rapporto tra stampa ed educazione. Un percorso attraverso oltre 50 pezzi provenienti dall’Italia e dall’estero, che racconta una storia in gran parte dimenticata in cui adulti e bambini di tutta Europa sono chiamati per la prima volta a liberare la fantasia e a cercare se stessi dentro a magnifici mondi di carta cerca Children and Transnational Popular Print (1700-1900) sostenuto da un finanziamento europeo Marie Skłodowska-Curie. Un itinerario che scava nel passato per sfatare molti miti del presente, come spiega la stessa

curatrice: «negli ultimi anni la parola scritta è diventata sempre più immateriale (penso a giornali online, e-books, e, in ambito scolastico, alle lavagne digitali) ma, nonostante questo, il libro per bambini ha ancora successo

come oggetto fisico, da toccare, manipolare e anche distruggere. In questa mostra», continua la dott.ssa Marazzi, «possiamo vedere gli antenati dei nostri libri per bambini, quelli che circolavano tra la gente comune e che, proprio come oggi, presupponevano una interattività: un termine che leghiamo al digitale ma che in realtà descrive quel guardare, toccare, ritagliare e incollare che era il modo in cui i bambini del passato, proprio come quelli di oggi, si rapportavano agli oggetti in mostra». Gli oltre 50 pezzi che compongono la mostra provengono da importanti prestatori quali la Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” di Milano, partner principale dell’iniziativa che conserva una delle principali collezioni di stampe a livello internazionale, la Fondazione Tancredi di Barolo, la Biblioteca Statale del Monumento Nazionale dell’Abbazia di S. Giustina di Padova, il Museo Civico e la Biblioteca Civica di Bassano del Grappa, il Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano, la Biblioteca Statale di Cremona


attualità

NELLE IMMAGINI. Qui sopra: Jan Steen, «A School for Boys and Girls» (1670, olio su tela, National Galleries of Scotland, Edimburgo). Il dipinto rappresenta con ironia una scena scolastica ambientata in area neerlandese, in cui gli adulti paiono ignari del comportamento indisciplinato dei loro alunni. La raffigurazione consente di vedere l’uso di alcuni dei prodotti a stampa esposti in mostra. Sull'altra pagina, in alto a destra : «Neues ABC und Bilderbuch für die Jugend» (J. Oppliger, 1836, Universitätsbibliothek, Berna). Frontespizio di abbecedario d’area protestante in lingua tedesca. In alto a sinistra. «Gioco dell’oca» (Remondini, 1920 circa, xilografia colorata a mano, Museo Civico, Bassano del Grappa). Uno tra i più celebri giochi da tavolo, diffuso in Europa addirittura dalla seconda metà del XVI secolo: il Gioco dell’oca. Questo esemplare si deve agli stampatori Remondini di Bassano del Grappa, che ricoprirono un ruolo di primo piano anche nello sviluppo del commercio di stampe tesino.

così forma un mondo di carta ricco di sorprese, di verità inaspettate e di legami e intrecci tra culture europee che l’epoca dei nazionalismi ha forse potuto nascondere, ma non cancellare. La mostra sarà visitabile fino al 1° novembre 2021 durante gli

orari d’apertura del Museo: dal martedì al giovedì dalle 14.30 alle 18.30 e dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30. Ogni domenica alle 15.00 e alle 16.30 il Museo propone ai suoi visitatori una visita guidata inclusa nel prezzo del biglietto.

Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 0461 314247 o 366 6341678. La mostra è organizzata dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, con la partecipazione della Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” di Milano.

Foto: Fondazione Trentina Alcide De Gasperi - Museo Per Via

e il Castello del Buonconsiglio di Trento. Tra strumenti per imparare a leggere e scrivere, stampe narrative simili a moderni fumetti e giochi affascinanti, la mostra fa delle stampe il perno di un racconto che ci illustra pratiche d’uso quotidiano ormai perdute e tali da sbriciolare alcune delle categorie con cui siamo abituati a leggere il presente e che saremmo naturalmente portati a proiettare nel passato: come l’idea che l’infanzia sia sempre stata considerata un’età dotata di bisogni ed esigenze propri o che le classi sociali siano sempre state mondi impermeabili e rigidamente separati. Di immagine in immagine prende

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STORIE DI EMIGRAZIONE DAL 1870

#EMIGRAZIONESTORICA #ARGENTINA #1900-1920 #C.T. SANTA ROSA

Alcune storie sembrano favole, questa è una di quelle. Ecco cosa raccontano i discendenti di Josè e Angela Litterini: Anno 1913, presagi di guerra. I trentini si sentivano assediati da quel grande flagello e i genitori di figli adolescenti tremavano alla prospettiva che potessero essere reclutati e portati a morte certa. Di fronte a questo futuro oscuro, alcuni pensarono di mandare i propri figli in altri posti, dove potevano vivere in pace, lontani ma sicuri. Così sono partiti i quattro figli maggiori di Angela e José Litterini. Correva l’anno 1921, tutto era distrutto, tutto. Non solo le cose, ma anche le famiglie. I figli separati dai genitori, i mariti dalle mogli. I figli che vivevano in alcuni luoghi, mentre i genitori vivevano in altri. L’angoscia e il dolore erano il denominatore comune di molti europei. Don Jose e Angela Litterini, impantanati nella miseria e nella necessità di ritrovare i propri figli, intrapresero il viaggio in Argentina. Avevano poche informazioni, ma sapevano che si erano stabiliti a La Pampa. Il figlio maggiore non poteva sapere che i suoi genitori erano in Argentina per cercar lui e i suoi fratelli.... Questa storia è di Angela María Litterini de Bamba Descendiente de las familias Litterini – Parisi

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https://daltrentinoalmondo.wordpress.com e cerca il titolo di questa storia *Apri il QRCODE Reader dello smartphone, inquadra il QRCODE e clicca su “apri nel Browser”


eventi

Trento è tornata ad animarsi con «Arte in bottega»

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ttanta fra gruppi e artisti, ognuno dei quali impegnato in tre esibizioni di trenta minuti ciascuna in tre diversi punti della città, per un totale di 240 performance: sono questi i «numeri» di «Arte in Bottega», evento che si è svolto a Trento nelle giornate del 9, 10, 16 e 17 luglio, in fascia oraria pomeridiana e serale. L’evento fa parte di una rassegna più grande - «Trento Aperta - Aria nuova in città» - promossa dal Servizio Cultura, Turismo e Politiche Giovanili di Trento, partita il 28 giugno e che animerà la città per tutta l’estate. «Trento Aperta» si pone l’obiettivo di mettere in scena spettacoli dif-

fusi, cinema all’aperto, cui si aggiunge un mercato enogastronomico, coinvolgendo sia città che periferia.

“L'intento del palinsesto che abbiamo creato è di dialogare con piazze, scuole, botteghe, luoghi di produzione e scambio,

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nuovi quartieri, infrastrutture e cantieri”, spiega Elisabetta Bozzarelli, Assessora al Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Trento. “Il nostro obiettivo è stato di coinvolgere istituzioni cittadine, associazioni e soggetti del mondo della cultura per distribuire eventi su tutto il territorio comunale. L'ambizione è di tornare a vivere prossimità e vicinanza, a ritessere relazioni tra persone, spazi e tempi dal vivo, in una città che fa incontrare generazioni e culture, arti e mestieri, parole, musica, teatro, arte, cibo che non si ferma al centro storico ma si estende su tutto il territorio”. CONTINUA A PAGINA 14

Le molteplici voci dell’arte sono riecheggiate a Trento dopo mesi di silenzio, riempiendo le strade e le piazze della città, che ha ospitato «Arte in Bottega», evento di cui sono stati protagonisti numerosi artisti del territorio che nelle giornate del 9, 10, 16 e 17 luglio hanno animato non solo il centro storico con esibizioni live di musica, teatro e danza, per ravvivare location urbane come piazze, plateatici, locali ed esercizi pubblici. Lo scopo era quello di offrire ai cittadini e ai turisti momenti di svago e agli attori dello spettacolo l'opportunità di tornare ad esibirsi in pubblico Foto Ugo Fanti

Panorama della valle di Rio7dos Cedros - 2021


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«Le Jeux Son Funk» presso il cortile di Palazzo Thun

Trento è tornata ad animarsi CONTINUA DA PAGINA 13

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La formula scelta ha permesso di replicare lo stesso spettacolo in luoghi diversi della città, rtendendolo così fruibile da parte di un pubblico sempre diverso, catturato dalla simpatia degli artisti. La breve durata dello spettacolo rispondeva anche all'esigenza di evitare il pericolo di assembramenti. Fiero di questa iniziativa, anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli: «la città, per due week end, si è trasformata in un palcoscenico, con musica, teatro e danza nei plateatici dei bar, davanti alla fioreria o al negozio di scarpe, al panificio o alla libreria. Non a caso la manifestazione è stata denominata "Arte in bottega": perché porta appunto il rock e i burattini, il jazz e il dj set nei negozi della città, vicino a quelle vetrine che per molti mesi sono rimaste spente. Il mondo

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Da sinistra: l'assessora Elisabetta Bozzarelli, il sindaco Franco Ianeselli e Lorenzo Frizzera del Centro Musica.

dell'arte e quello del commercio sono forse i settori che più hanno sofferto in questi sedici mesi abbondanti di pandemia». Organizzare un evento così nuovo e allo stesso tempo così complesso è stata un’impresa. Ma già il bilancio è positivo: tantissima è stata la gente che ha voluto tornare a vivere le relazioni di piazza, magari al tavolino di un bar, ritrovamdosi con gli amici di sempre, allietati dalle note di un quartetto jazz.

Il duo «Hillbilly to Bluegrass» sotto i portici di Piazza Duomo.

«La manifestazione è stata un test, perché era la prima volta che veniva organizzata», afferma Lorenzo Frizzera, gestore del Centro Musica di Trento. «Si è cercato di mettere insieme le esigenze degli artisti con quelle degli esercenti, entrambi messi in ginocchio dalla questione della pandemia; sono stati fatti degli abbinamenti considerando lo stile dell’artista e le caratteristiche della location. La questione è stata molto complessa da ge-

stire, ma l’impegno ha premiato. Tutte le quattro giornate sono andate bene, artisti ed esercenti hanno risposto tutti positivamente. Il pubblico ha sicuramente partecipato in maniera diffusa: l’intento era quello di non creare assembramenti e quindi la manifestazione si è sviluppata in tanti piccoli eventi di mezz’ora ciascuno, per fare in modo che le persone non si fermassero a lungo e avendo così la possibilità di andare a vedere o ascoltare qualcun altro. Così il pubblico è essenzialmente fatto di passanti, è fluido. Possiamo dire che c’è stato un clima di partecipazione e di ripresa, segnali importanti in questo periodo incerto. Questo mettersi in gioco ha dato un po’ di respiro. Un ringraziamento speciale va all’assessora e alla dirigente del servizio Cultura: sono loro le persone che hanno dato il via libera all’evento». I. R.

«ALo Duo» in Piazza Cesare Battisti


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A spasso per le vie della città dove si respira aria di festa

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on serve avere una mappa dei luoghi e degli orari nei quali ci sarà un’esibizione, basta passeggiare e seguire la musica e le parole degli artisti che richiamano i passanti da ogni angolo del centro storico. Per i più organizzati è disponibile il volantino dell’evento che riepiloga tutti gli spettacoli; i cambi di programma sono consultabili alla pagina del Centro Musica, tenuta costantemente aggiornata.

Nei pressi del Porteghet, il gruppo «The Rumpled»

Oltre alla vitalità di band e artisti di strada, Trento si colora anche grazie a Fiori al Centro, un progetto che si propone di abbellire il centro storico con «schegge di giardino» che si sviluppano sia a terra che in aria, realizzate grazie alla collaborazione delle cooperative sociali impiegate nei servizi di manutenzione del verde comunale. Partendo da piazza Cesare Battisti, ci avventuriamo catturati

dalle note di una melodia pop. In via del Simonino stanno suonando i ragazzi della band «Il mito dell’albatro»: il pubblico è intento ad accompagnare i musicisti con applausi ritmati, felice di poter entrare a far parte del sound. È emozionante poter finalmente sentire le voci non filtrate dalla mascherina. Alle spalle del gruppo vediamo la vetrina del negozio ospitante, alla quale si aggiunge una cascata di campanelle fucsia e bianche.

Ci spostiamo alla ricerca di un po’ di spettacolo: inseguiamo lo scrosciare di risate che ci portano ad incontrare «Plastic Slapstick» (foto qui sopra). Si tratta di una esibizione di clownerie moderna, senza parole, che punta sul linguaggio del corpo e sulla fantasia portando in scena giochi e ironia. La protagonista è la plastica, impiegata in maniera creativa e CONTINUA A PAGINA 16

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eventi

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green: si tratta di uno spettacolo ecologico che insegna come riciclare prodotti, dando loro una nuova vita. Qui il pubblico è dei più vari, tutti restano incantati dalla capacità di trasformare dei semplici guanti per la spesa in occhi di gufo, nella barba del diavolo e nella cresta di un gallo. Tutto questo camminare ci ha fatto venire un po’ di fame, ci dirigiamo quindi verso una pasticceria di piazza Cesare Battisti dove ci aspetta una dolce sorpresa. Sotto il portico della piazza si stanno esibendo i giovani di «BandaStorta», che con le loro note dal sapore circense intrattengono gli amici intenti ad alzare i calici per un brindisi. Presi dello spirito della musica, Giorgio, Emiliano, Davide e Fabrizio decidono di lasciare la posizione di partenza e di spargersi tra i tavoli per essere ancora più vicini ai loro spettatori. Sfogliando il programma scorgiamo il nome di «Mountain Folding», un gruppo di professionisti con la passione per gli origami. Mentre ci avviciniamo a Largo Carducci notiamo un gruppo di passanti catturati dalla magia della carta, gli occhi sono tutti puntati verso il tavolino dove il poliedro prende forma. “Mountain Folding è formato da tre origamisti, non solo esecutori ma anche creatori, ognuno con uno stile e una tecnica a sé stante” racconta Alessandra Lamio, professional

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L'offerta si è confermata quanto mai ampia e variegata e spesso è davvero difficile riuscire a fare una scelta. Questa «versione test» ell’evento è andata bene: come in tutte le iniziative all’esordio, ci sono alcuni aspetti da migliorare e gli organizzatori di certo sapranno fare tesoro di questa prima edizione, così da riproporre questi giorni di festa in una veste ancora più estesa e coinvolgente l’anno prossimo, quando, come tutti speriamo, il Covid e il distanziamento sociale che ha imposto saranno solo un brutto ricordo origami artist. “Per questa occasione mostriamo la creazione di un modello complesso e al contempo affascinante; di solito interagiamo in maniere diverse con il

pubblico: dalle conferenze ai corsi nelle scuole ai laboratori, quindi il livello di coinvolgimento passa dalla lezione frontale al vero e proprio coinvolgimento. L’accento

è sempre posto sul procedimento, sulla bellezza che la costruzione porta con sé, in grado di tenere insieme matematica e geometria con lo stupore che suscita la magia della carta che si trasforma. In generale, la precisione aiuta ma bisogna senz’altro avere passione per realizzare gli origami. È bello rivedere la gente per strada, stupita dalla capacità della carta di prendere una forma tridimensionale. Le persone si avvicinano per osservare cosa stiamo facendo, in cerca di normalità in questo periodo difficile. Non c’è rischio di assembramenti dato che ogni spettacolo attira un piccolo gruppo di passanti, curiosi di andare a vedere anche le altre esibizioni. La gente si ferma qualche minuto, ascolta e poi riparte; anche la durata è funzionale, favorisce il circolo”. L'offerta si è confermata quanto mai ampia e variegata e spesso è davvero difficile riuscire a fare una scelta. Questa «versione test» dell’evento è andata bene: come in tutte le iniziative all’esordio, ci sono alcuni aspetti da migliorare e gli organizzatori di certo sapranno fare tesoro di questa prima edizione, così da riproporre questi giorni di festa in una veste ancora più estesa e coinvolgente l’anno prossimo, quando, come tutti speriamo, il Covid e il distanziamento sociale che ha imposto saranno solo un brutto ricordo. Isabella Ruaro (testi e foto)


Berlin Mitte, Regierungsviertel, ©visitBerlin, Foto: Dagmar Schwelle

gente e fatti

Berlino è diventata meno affascinante e sempre più uguale ad altre città

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erlino è sempre stata dei giovani (non solo anagraficamente). La Berlino del secolo scorso era una città aperta, libertaria, seducente e grazie alla sua vivacità sociale e culturale, che per altro riceveva molti fondi dal governo federale anche per l’arte e la cultura, offriva spazi a tutti. La metropoli sulla Sprea attirava non solo rockstar come David Bowie, registi come Peter Stein ed attori come Bruno Ganz, ma anche giovani italiani attratti anche dalla città del movimento studentesco. In quegli anni non era facile raggiungere la città. Non si doveva solo superare due confini simbolo della Guerra Fredda (fra BRD, Bundes Republik Deutschland e DDR, Deutsche Demokratische Republik e poi DDR-West-Berlin) passando in macchina o in treno per corridoi transito che dalla Germania Occidentale attraverso la DDR ti portavano a Berlino Ovest. Negli anni 80 del secolo scorso c´era un collegamento ferroviario Roma-Monaco, l´Alpen-Express. Il treno aveva delle carrozze che facevano la tratta Roma-Berlino e RomaPuttgarden-Stoccolma. A volte stando alla stazione di Trento leggevo interessata le

Le riflessioni della trentina Edith Pichler, docente di Sociologia delle migrazioni alla Universität Potsdam, pubblicate sulla pagina Facebook dell'Ambasciata di Germania a Roma mete di queste carrozze, di mondi lontani e sconosciuti e affascinanti. Specialmente «Puttgarden» mi dava il senso di qualcosa di molto lontano al Nord. Ed in una di queste carrozze che a Monaco venivano aggiunte ai treni della Deutsche Reichsbahn della DDR, i cosiddetti Transitzüge, sono arrivata a Berlino come ragazza alla pari. La mattina presto alla periferia di West-Berlin la prima cosa che mi stupì erano state le casette/ baracchette piccoline in mezzo a dei campi, che mi ricordavano la baraccopoli nel film «Miracolo a Milano», anche se più «ordinate e linde». Ho pensato non può essere anche in Germania…e poi

per l'iniziativa #Germaniainitalia nella DDR che si dichiara la patria dei lavoratori… Poi per fortuna un compagno di viaggio italo-berlinese mi chiarì che erano appunto le casette degli «Schrebergarten» degli orti comunali, che durante il periodo del muro per via dello stato della città, isola circondata dal muro, hanno avuto anche un significativo ruolo ricreativo. Un particolare di Berlino che mi colpì subito, era autunno avanzato e già si accendevano i riscaldamenti, era un determinato «odore» nell´aria, scoprii poi dato dalle centrali e caldaie che usavano il

carbone. Per anni ho associato Berlino a questo odore, che è diventato per molti italiani di allora simbolo, identità e ricordo della città. Ma a me ricordava in qualche modo anche la primavera in Val di Non e l´odore che si spargeva nell´aria quando i contadini bruciavano nei campi le sterpaglie e questa similarità non mi faceva sentire così «fuori luogo». Nel frattempo durante delle vacanze sul Mare Baltico ho «scoperto» Puttgarden, paesetto sull´Isola di Fehmarn con un terminal ferroviario per l´imbarco navale per la Danimarca, non una disillusione ma più una ridimensione di quello che si immaginava. E con il tempo anche la mia dimensione berlinese si è «rimpicciolita», non solo per via del Covid, ma perché si tende sempre più a stare e muoversi nel proprio Kiez. Le trasformazioni che sta vivendo la città - specialmente nei quartieri centrali- la rendono sempre più uguale ad altre città e meno affascinante, e molti posti, molte piazze, molte località sono diventate degli «altri», per questo forse ci si sofferma di più in quello ancora «tuo» che è parte della propria identità berlinese, o di quello si pensa lo sia per uno/ una. Edith Pichler

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«Vicki» Fontana, una vita dedicata alla famiglia e al volontariato La sua famiglia, originaria di Cagnò, emigrò nel 1925 in Australia, dove è nata nel 1927. Ha dato un enorme contributo all’inserimento

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ell’incantevole Val di Non, la mela “Melinda” cresce bella e saporita sulle due sponde del fiume Noce, che scende dalla Val di Sole, fruttifica i prati di mele, sviluppa elettricità nelle centrali elettriche, ed eventualmente finisce la sua corsa nell’Adige. Nella Val di Non c’è anche una “terza sponda” al nord della valle, dove si trovano piccoli paesi di gente laboriosa, e dove si produce anche un vino tipico della zona, detto “Gropel”. Uno di questi paesi porta il nome di Cagnò, di alcune centinaia di abitanti, ora frazione del Comune Novella. La vita negli anni dopo la prima Guerra mondiale, e in mezzo alla pandemia chiamata la “Spagnola”, e soprattutto nei mesi invernali con freddo, neve e ghiaccio, deve essere stata difficile. Per questo molti uomini scelsero la strada dell’emigrazione. Fra questi ci fu

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anche Augusto Pretti, che decise di tentare la fortuna in Australia, arrivando a Sydney nel 1925. L’anno seguente richiamò la moglie Lucia Paternoster e il primogenito Luigi di circa un anno di età. Augusto trovò lavoro nella costruzione del grande ponte di Sydney e Lucia dava alloggio a operai italiani. Nel 1927, il 10 giugno, arrivò una simpatica bambina nella famiglia. La chiamarono Vittoria Maria, anche conosciuta semplicemente come Vicki. In pochi anni, con lunghe ore di lavoro, risparmi e sacrifici, Augusto e Lucia riuscirono a comperare casa con un bel pezzo di terra alla periferia della città verso l’ovest, dove poterono coltivare ortaggi e verdure e mantenere animali domestici. Intanto la famiglia aumentava con l’arrivo di Gino e poi dei gemelli Leo e Guglielmo.

della comunità italiana nella vita della città di Sydney. È scomparsa l'11 agosto Vittoria si distinse negli studi, non solo per la sua intelligenza, ma anche per il suo impegno e la sua serietà. Ottenuto un diploma come Segretaria, trovò subito impiego presso un avvocato. Con la sua conoscenza delle lingue inglese e italiana, Vittoria si prestava volentieri a fare da interprete quando nel dopoguerra riprese l’emigrazione dall’Italia. Durante la seconda Guerra il padre venne “internato” per tre anni, e Vittoria si trovò ad aiutare la madre e i fratelli nella fattoria. Intanto venne a conoscenza di un giovane italiano, Francesco (Frank) Fontana, vicentino, arrivato in Australia nel 1939 a quindici anni con l’ultima nave prima che scoppiasse la Guerra! Francesco era troppo giovane per essere

“internato” e il Governo gli permise di raggiungere il padre. Nel 1948 Vittoria e Francesco si sposarono, e quasi subito aprirono un negozio di frutta e verdura, prima al nord di Sydney, e qualche anno dopo in un sobborgo di grande sviluppo verso l’ovest della città. Nel 1950 arrivò il primo figlio, Dennis e nel 1954 la figlia Lorraine, che oggi continuano la tradizione italiana della famiglia di origine. Vittoria, molto attiva e intraprendente, mantenne la contabilità del negozio ed aiutò il marito. Così dopo pochi anni i Fontana furono in grado di comperarsi una bella casa, che presto divenne il ritrovo degli Italiani della zona. E Vittoria si prestò volentieri ad aiutare gli emigranti italiani come interprete e per compilare moduli e documenti. Dopo vari anni nel negozio, Frank decise di iniziare una nuova attività nel settore dei trasporti, con più sicurezza e meno ore di lavoro. Negli anni 70 Frank e Vittoria diventarono soci di un nuovo Club (Circolo con sede) per Italiani, chiamato “Marconi”, dove il primo Presidente era stato Oscar Michelini di Rovereto. Vittoria con l’ottima conoscenza delle due lingue


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venne eletta come Segretaria del gruppo femminile, e nel 1974 Presidente – ruolo che svolgera’ con grande successo per molti anni, fino al suo pensionamento. Mentre Vittoria intraprendeva un’attività sociale intensa, il marito Frank venne eletto vice presidente del Club. Vittoria aveva imparato dai genitori a rendersi utile nell’assistere gli emigranti. Orgogliosa delle sue origini, tenace nella sua opera di volontariato, di grande energia fisica e mentale, non si arrendeva davanti alle difficoltà. Per Vittoria l’impossibile diventava possibile e realizzabile. Organizzò serate sociali per giovani e anziani, viaggi culturali e turistici in tutta l’Australia e all’estero, attività di ogni genere per raccogliere fondi per beneficenza soprattutto per l’ospedale dei bambini e per le Case di Riposo dei Padri Scalabriniani. Servì in vari Comitati di Volontariato e di assistenza a Sydney. Tutto questo e ancora di più, senza mai tralasciare i suoi impegni verso la famiglia, soprattutto quando arrivarono i nipoti e i pro-nipoti. Nel 1988, in occasione della Terza Convention dei Trentini in Australia, tenuta a Sydney, Vittoria diede tutta la sua esperienza e la sua capacità per assistere il Comitato organizzatore. La presenza e l’iniziativa di Vittoria furono molto apprezzate. E la Convention risultò di grande successo. L’anno seguente accettò volentieri di assistere Padre Bertagnolli – allora Direttore della “Città dei Ragazzi” (Boys’ Town) di Sydney – in un impegnativo programma di attività per trovare i fondi necessari per

NELLE FOTO: due ritratti di Vittoria; in alto a destra, tutta la famiglia riunita. Qui sopra con il marito Frank. Sull'altra pagina, Vittoria al centro con (da sinisra) padre Ferruccio «Frank» Bertagnolli, Lina Raffaelli, Franco Dondio, Giuseppe Raffaelli e il marito Frank. una completa ristrutturazione di quell’opera salesiana; e più avanti per fondare una nuova opera di assistenza per giovani nella zona limitrofa al Club Marconi. Negli anni ’90, per iniziativa di Vittoria, la Provincia Autonoma di Trento e l’associazione Trentini nel Mondo supportarono la trasferta in terra Australiana di Paola Demanincor e di Andrea Tomaselli: Paola dipinse un murales sull’emigrazione sulla facciata esterna all'entrata del Club e Andrea realizzò una meridian in una piazza di Melbourne. Sempre su sollecitazione di Vittoria, il Coro Valsella, i giovani del Liceo Prati di Trento, la cantante lirica Maria Letizia Grosselli, e molti altri arti-

sti e visitatori italiani e trentini, hanno goduto dell’ospitalità del Club Marconi, che era diventato il luogo di incontro preferito del Circolo Trentino di Sydney. Le numerose prestazioni di volontariato fecero meritare a Vittoria vari riconoscimenti e onorificenze. Nel 1995 ricevette la Medaglia d’Oro dell’Ordine dell’Australia, seguita nel 1999 dal conferimento del titolo di “Cavaliere” della Repubblica Italiana. Il Club Marconi le attribuì il titolo di “Socio a vita” e la dichiarò “Mamma dell’Anno”. La città di Fairfield (ad ovest di Sydney) proclamo’ Vittoria come “Cittadina dell’Anno”. Queste sono solo le principali onorificenze fra le tante

che Vittoria si è meritata. Uno dei progetti che le stava molto a cuore era la costruzione di una casa di riposo per anziani italiani, a poca distanza dal Club Marconi. Come segretaria del Comitato organizzatore, Vittoria scrisse lettere, bussò a molte porte, parlò a politici e a persone importanti, organizzò incontri per la raccolta di fondi... e finalmente riuscì ad ottenere un sussidio dal Governo Federale, che permise l’inizio dell’opera. Dopo la scomparsa del marito Frank, Vittoria decise di utilizzare i servizi di questa casa di riposo e divenne lei stessa una residente fino alla sua morte, l’11 agosto scorso. La sua opera di volontariato è stata tutta rivolta a beneficio della comunità italo-australiana. Dopo la sua scomparsa, i giornali italiani “Allora” e “La Fiamma” le hanno dedicato un ampio servizio, sottolineando la figura di Vittoria Pretti Fontana come una persona di grande valore e capacità, che ha dato un enorme contributo alla cultura italiana e all’inserimento della comunità italiana nella vita della città di Sydney. A nome della comunità trentina di Sydney e in Australia, anche dalle pagine di questo giornale si esprimono sentite condoglianze ai figli Dennis e Lorraine e alle loro famiglie. A causa delle restrizioni del Covid, solo la famiglia ha potuto partecipare al funerale. Si spera più avanti di poter organizzare una commemorazione della vita di Vittoria con partecipazione delle persone che la conoscevano e la stimavano. Padre F. Bertagnolli, SDB

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L'emozionante incontro con sei cuccioli di marmotta 20

Quelle scattate da Richard Rotruck sono fotografie degne di essere pubblicate sulle più prestigiose riviste internazionali che si occupano di natura: e invece i fortunati lettori che le possono vedere, sono quelli del nostro giornale. Richard è il marito di Mary Beth Moser, presidente del Circolo trentino di Seattle (USA). Durante una loro recente escursione

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nel parco naturale di Mount Rainier hanno avuto la fortuna di imbattersi in una marmotta con sei cuccioli. È stato un incontro emozionante, un vero spettacolo della natura. Ecco come lo ha raccontato Mary Beth sulla sua pagina Facebook: «Mamma marmotta aveva sei cuccioli da accudire! Li abbiamo guardati a lungo. È stato

un vero piacere vederla mentre li allattava e poi vederli scorrazzare, scivolare, ruzzolare e spingere i loro confini sempre più lontano dalla sicurezza della loro tana sotterranea e della loro nutrice fuori terra». Ringraziamo Beth e Richard, per aver messo a disposizione queste spettacolari e tenerissime fotografie.


gente e fatti

Viticoltura biologica, in Trentino a fine 2020 raggiunti 1.300 ettari C resce il comparto biologico in provincia di Trento, soprattutto nel settore viticolo, che si attesta a fine 2020 su circa 1.300 ettari, superficie che corrisponde indicativamente al 13% dell'area coltivata a vite nell’intera provincia. Rispetto al 2019 le superfici della vite notificate bio e in conversione sono incrementate di 73,2 ettari ovvero di circa il 6%. Il punto sulle sperimentazioni condotte nel corso dell'anno è stato fatto il 5 agosto nell'ambito della consueta giornata tecnica organizzata in collaborazione con il Centro di Sperimentazione Laimburg. "Esiste una sensibilità sempre maggiore sui temi della sostenibilità ambientale e Fondazione Edmund Mach, in linea con le

indicazioni europee, prosegue il proprio impegno in questa direzione. L'incontro di oggi è l'occasione per presentare le sperimentazioni svolte dall'Unità agricoltura biologica del Centro Trasferimento Tecnologico – ha affermato il direttore generale

Mario Del Grosso Destreri, intervenuto in apertura dell'incontro. L'attenzione di FEM per questo ambito prosegue e si rinforza, sia in termini di risorse che di attività e progetti dedicati. Il settore dell’agricoltura biologica può rappresentare un modello per tutto

il comparto agricolo e assumerà sempre maggiore importanza in vista degli obiettivi posti dalla strategia europea “Farm to Fork” che punta ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile". (Ufficio stampa FEM)

Benvenuta a Beatrice, secondogenita di Giada Sempre a poposito di «cuccioli» (vedi articolo sulla pagina a fianco) il 16 luglio c'è stata la graditissima visita di Giada Degasperi, segretaria della Trentini nel mondo, che ha fatto conoscere ai colleghi la sua secondogenita, Beatrice, nata il 12 luglio, per la gioia della mamma, del papà Fulvio e del fratellino Gabriele. Questa la «carta d'identità» di Beatrice alla nascita, nel messaggio inviato da Giada: «vi presento Beatrice, 3,645 kg, una krafenona peggio del fratello».

Buon compleanno a Gioconda Il 18 agosto Gioconda Malfatti ha festeggiato il suo 77° compleanno durante l’«Incontro d’Estate dei Circoli Trentini d’Europa» (articolo alle pagine 6-7): nata a Spormaggiore, era emigrata a Charleroi (Belgio) da dove è rientrata una ventina di anni fa.

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circoli

A Venda Nova do Imigrante il Circolo ha compiuto 30 anni I

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l 9 agosto scorso il Circolo Trentino de Venda Nova do Imigrante (Espirito Santo Brasile) ha compiuto 30 anni. Per celebrare la ricorrenza, il Coordinatore degli eventi del Circolo Trentino di Venda Nova, Leandro Fidelis, si è avvalso della «Tribuna Libera» in occasione della Sessione ordinaria del Consiglio comunale della città, che si è svolta il 17 agosto. L’atto di costituzione del Circolo era stato sottoscritto il 9 agosto 1991, proprio nella sede del Municipio di Venda Nova. Era intenzione del Circolo organizzare un evento per la ricorrenza, ma non è stato possibile farlo a causa della pandemia di coronavirus. Obiettivo principale del Circolo Trentino, che è un'organizzazione

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Su queste pagine riportiamo la notizia apparsa sul sito del Consiglio comunale della città autonoma e di volontariato, è rafforzare i legami tra i discendenti trentini di Venda Nova do Imigrante e di tutta la regione, attraverso iniziative socio-culturali, mantenendo legami permanenti con la terra di origine, il Trentino. Nel corso della sua storia, il Cir-

colo ha promosso diverse azioni, delle quali ha beneficiato direttamente il Comune, come la donazione di materiale didattico per il corso di lingua italiana; la creazione della biblioteca di lingua italiana, nei locali della «Casa da Cultura»; la fornitura di video e

altri materiali multimediali, tra cui il film “La Montagna Danza”, che ha fatto da supporto alla creazione del “Gruppo di Ballo Granello Giallo”; la formazione, nel 2008, del gruppo di danza infantile “Piccoli Alpini”, ora non più attivo, e che era stato coordinato da Roger Giubinni e dalla compianta Ivana Scabelo. Ha poi favorito l'arrivo dell'Agenzia consolare italiana operante presso la Casa da Cultura, con la realizzazione dei processi di cittadinanza italiana fino al 2010, a seguito della legge 379/2000. Nel 2016 il Circolo Trentino ha ottenuto fondi per il progetto “Campioni del Futuro”, vincendo un bando promosso dall'Associazione Trentini nel Mondo. I fondi sono stati inizialmente investiti


circoli

in 52 divise con il logo dell'associazione e nel pagamento della quota di iscrizione per 39 giovani atleti alla quindicesima «Corrida Garotada», corsa su strada svoltasi a Vila Velha. Nel 2019 ha sostenuto il gruppo di ballo “Granello Giallo” in una trasferta a Pinhalzinho (Santa Catarina), per partecipare al «1° Incontro dei Gruppi Folcloristici Veneti» e, più recentemente, ha collaborato con il «Progetto Amici» e ha reso possibile l'installazione di due pannelli dell'impianto fotovoltaico per la produzione di energia per l'Ospedale Padre Máximo, nell'ambito del progetto “Partners Light”. Nel suo intervento Leandro Fidelis ha parlato di come si è avvicinato al Circolo, di come si sia appassionato alla sua attività e del suo incarico di coordinatore dei Circoli trentini del Nord Brasile (Espirito Santo, Salvador Bahia e Rio de Janeiro). Il Coordinatore degli Eventi del Circolo ha poi parlato della

I Consiglieri comunali hanno evidenziato l'importanza dell'attività del Circolo Trentino per il mantenimento e la trasmissione della cultura italiana nel comune e lo hanno ringraziato per il bene fatto alla comunità

Provincia Autonoma di Trento e dell'influenza austriaca nella regione, che ha fatto parte dell'Impero Austro-Ungarico fino alla fine della prima guerra mondiale. «I Circoli trentini - ha affermato Leandro Fidelis - costituiscono una rete consolidata di persone che dedicano il loro tempo al servizio della comunità e grazie alla rete creata nel corso degli anni l'Associazione Trentini nel Mondo risulta essere una delle più organizzate tra le associazioni di

NELLE FOTO: (sull'altra pagina) la notizia dell'anniversario sul sito del Comune e la delegazione del Circolo che ha partecipato alla

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discendenti italiani”. I Consiglieri comunali hanno ringraziato e si sono congratulati con Leandro per le sue spiegazioni. Hanno evidenziato l'importanza dell'attività del Circolo Trentino

cerimonia nella sede del Comune. Su questa pagina (dall'alto in basso): l'intervento di Leandro Fidelis; la presidente del Circolo, Bruna

per il mantenimento e la trasmissione della cultura italiana nel comune e lo hanno ringraziato per il bene fatto alla comunità. Assessoria de Comunicação Câmara Venda Nova do Imigrante

Zandonadi; uno scorcio della città; la «squadra» del Circolo che ha curato l'organizzazione dell'evento «Jantar trentino» nel 2019.

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«Countdown» per la nuova sede

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Una delle notizie più entusiasmanti riguarda i lavori di ristrutturazione della sede del Circolo che, dopo alcuni rallentamenti dovuti al Covid, volgono finalmente al termine. Il Presidente del Circolo Canadese David Corazza risponde così alle domande dei membri: «Siamo tutti ansiosi di riaprire il nostro Club e cominciare i nostri programmi. La ristrutturazione è proceduta lentamente: abbiamo cominciato i lavori alla fine del 2019, il Covid è arrivato agli inizi del 2020. L’intero processo, dai permessi del Comune ai ritardi nei lavori di costruzione, ha ostacolato in maniera consistente i nostri progressi. Nonostante i rallentamenti, ci aspettiamo di riaprire il Circolo alla fine di settembre 2021. Abbiamo ricevuto molti aiuti dalla nostra comunità, alla quale sono molto grato. Grazie ad essi è stato possibile mantenere bassi i costi di ristrutturazione, dobbiamo però essere pazienti circa la disponibilità e le tempisti-

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La newsletter del Circolo trentino di Toronto (Canada) non è andata in vacanza: ogni due settimane i soci sono stati aggiornati sulle attività dedicate alla stagione estiva 2021, ricca di novità, eventi e consigli utili che dei servizi. Il consiglio direttivo del Circolo, mentre aspetta pazientemente che le cose inizino, è stato impegnato sullo sfondo. Con il Club rinnovato, il piano è quello di iniziare con i nostri eventi regolari e inserire nuove attività che pensiamo la comunità apprezzerà, osservando sempre le restrizioni Covid per mantenere tutti al sicuro. Siamo ansiosi di incontrarci e vedervi di nuovo tutti, fino ad allora vi terremo informati circa gli ulteriori progressi».

Il grande schermo che incanta Dal 5 al 13 luglio scorsi si è tenuto l’ICFF, l’Italian Contemporary Film Festival, edizione ‘at home’. I film della rassegna sono stati trasmessi in lingua italiana (originale) con sottotitoli in inglese; alcune pellicole selezionate sono state sottotitolate in francese per coloro che si sono connessi dal Quebec. Tra i titoli in programma “In guerra per amore” (2016) diretto e interpretato da Pif, con Andrea Di Stefano, Miriam Leone e Stella Egitto; “Il cattivo poeta” (2020) di Gianluca Jodice, con

Sergio Castellitto nei panni di Gabriele D’Annunzio; e per il genere commedia “Noi e la Giulia” (2015) in cui compare lo stesso direttore Edoardo Leo accompagnato da un cast scoppiettante composto da Luca Argentero, Claudio Amendola, Anna Foglietta e Stefano Fresi. Tra i programmi dell’ICFF c’è il «Lavazza Drive-In Film Festival», arrivato alla seconda edizione. Il film scelto per la serata conclusiva del festival, tenutasi il 17 luglio, è “Gli anni più belli” (2020) di Gabriele Muccino. Per l’occasione gli spettatori sono stati deliziati da un menù tutto italiano di tre portate grazie alla collaborazione con Eataly Toronto. Oltre all’antipasto a base di caprese, la pasta alla Trapanese e

il Vitello Tonnato, gli ospiti hanno potuto gustare focaccia, popcorn, coctktail Campari e uno speciale infuso Lavazza.

Attraverso la newsletter vengono fatti i complimenti a Ozzie Logozzo, socia del Circolo, per aver vinto il premio per la miglior sceneggiatura originale al Rome International Movie Awards con il libro “The errant child”.


circoli

News dal Circolo di Toronto «Covid corner» di Sarah Zanchettin: aggiornamenti e consigli utili

Mario Franch e i trattori «nonesi» C’è chi l’Italia la ammira attraverso il cinema, da lontano, e poi c’è Mario Franch, che non si accontenta e decide di spendere le sue vacanze in Val di Non, partecipando alla sfilata di trattori partita da Casez per poi attraversare Dambel, Cloz, Brez e risalire a Lauregno fino ad arrivare alla Malga di Cloz per pranzo. Il vasto assortimento di trattori ancora utilizzati è il protagonista del video messo a punto da Mario, che in tre minuti cattura il passaggio dei veicoli guidati da conducenti in azzurro, alcuni provvisti del tricolore che sventola fiero in questa giornata di sole.

Compleanni, fidanzamenti, nascite...

25 Tema sempre attuale di questi tempi è il COVID, virus che ha dato filo da torcere a tutta la comunità durante questi ultimi due anni. Sarah Zanchettin, addetta al controllo delle infezioni del University Health Network IPAC (Infection, Prevention and Control Canada), cura sulla newsletter la rubrica «Covid corner» nella quale in poche ed efficaci righe racconta gli aggiornamenti più importanti, spiegando quali sono i comportamenti da tenere sulla base delle nuove regole (sempre in costante aggiornamento) e risponde alle domande più frequenti.

In una delle newsletter parla dell’aumento dei casi in Ontario, conseguenza naturale delle riaperture. Ciò che questo episodio insegna è che è ancora indispensabile adottare i basics per contrastare il virus, come indossare la mascherina nei luoghi pubblici, tenere il distanziamento, curare l’igiene delle mani, stare a casa se ammalati e vaccinarsi. “Questi comportamenti” dice Sarah “devono essere pensati come fossero strati di una lasagna: ne servono molti per fare una lasagna deliziosa, proprio come ti servono molti strati di protezione per stare al sicuro!”. I. R.

Auguri a Carmen Zuech per il suo ottantesimo compleanno; congratulazioni a Lauren Daldoss e Brent Graham per il loro fidanzamento; benvenuto a James Finotti Kirsic , nato il 22 luglio.

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Villa Regina Il Circolo Trentino di Villa Regina (Argentina), con il patrocinio dell'Agenzia Consolare Onoraria d'Italia a Villa Regina e della Direzione Cultura del Comune di Villa Regina, ha organizzato il ciclo di incontri culturali “Canti d’Italia, d’Argentina e del mondo: canzoni con

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la storia o... storie nelle canzoni" Il ciclo è dedicato ai canti italiani, argentini e universali che hanno avuto una storia poco conosciuta ma davvero sorprendente. Il secondo incontro è stato dedicato al tango, con brani eseguiti da Carlos Gardel, Mercedes

Simone e Susana Rinaldi tra gli altri. L'iniziativa, che è stata gratuita, si è svolta domenica 8 agosto presso il Circolo Trentino ed è stata curata dal prof. Rodolfo Tonini. A causa dell'attuale situazione sanitaria, hanno potuto partecipare solo trenta persone.

Montevideo Makallé Il Circolo trentino de Makallé (Argentina), rappresentato dal suo presidente Enzo Liva e dalla sua segretaria Viviana Bangher, ha partecipato alle celebrazioni per il 133° anniversario di fondazione della cittadina del Chaco. Nell'occasione è stata inaugurata la decorazione posta all'ingresso del paese. «Con gioia - ha affermato Enzo Liva - diamo il nostro apporto alla crescita della nostra città . partecipiamo alla crescita della nostra gente e diamo il nostro contributo per il riconoscimento delle nostre radici trentine».

Il Circolo Trentino di Montevideo (Uruguay) mette a disposizione dei propri associati una serie di riviste, libri e pubblicazioni su vari argomenti con l'obiettivo di diffondere la lingua e la cultura italiana, oltre che di condividere la ricca storia, la variegata geografia e l'incredibile bellezza del territorio trentino. Fra le «testate» presenti nella raccolta, c'è ovviamente anche il nostro giornale, accanto ad altre pubblicazioni edite in Trentino. L'iniziativa risulta essere particolarmente gradita, con soddisfazione del direttivo del Circolo.

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circoli

Al via un corso di italiano per disabili presso il Circolo trentino di Resistencia

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l 18 agosto è stato firmato l'«Accordo quadro di cooperazione e assistenza» tra il Centro di Formazione al Lavoro n. 41 e il Circolo Trentino di Resistencia (Chaco - Argentina), che prevede l'organizzazione di un corso di italiano per disabili con l'utilizzo delle nuove tecnologie, con l'intento di favorire l'accessibilità universale. Questa esperienza innovativa si presenta come una nuova sfida per gli insegnanti e il Circolo. L'obiettivo è che il prossimo anno coloro che lo frequentano partecipino ai corsi regolari promossi dal Circolo. Il Circolo è particolarmente contento di aver avviato questo

L'iniziativa è frutto dell'«Accordo quadro di cooperazione e assistenza» stipulato con il «Centro di Formazione al Lavoro n. 41»

progetto, perché ritiene importante l'inclusione e l'integrazione delle persone con disabilità. Sono quattro gli studenti del Centro di formazione del lavoro n. 41 coin-

volti nell'iniziativa. Alla sottoscrizione dell'accordo erano presenti il professor Carlos Peralta (direttore), Jorge Flores (coordinatore operativo) e

Mariana Sampaolesi (psicopedagoga) per il Centro di formazione al lavoro n. 41 e la professoressa Susana Alegre (docente di italiano) e il prof. Sergio Escalante Gadotti (presidente) per il Circolo trentino.

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Puerto Tirol in festa per i suoi 133 anni

Il 6 agosto Puerto Tirol (Chaco - Argentina) ha celebrato i suoi 133 anni. Il Circolo Trentino, rappresentato dal presidente Dario Farias, da Silvia Motter, Walter Bobis e Rolfi Encinas, ha partecipato alla cerimonia con la bandiera italiana. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Puerto Tirol, Humberto "Cacho" de Pompert, il presidente della Camera dei deputati del Chaco, Hugo Sager, e altre autorità locali, che hanno poi deposto un mazzo di fiori presso la targa (foto in alto) che riporta i nomi delle prime famiglie di emigrati arrivate a Puerto Tirol.

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dal Trentino LA PROVINCIA HA PremiatO in Sala Depero gli atleti trentini protagonisti alle Olimpiadi di Tokyo

L’«Aquila di San Venceslao» alla medaglia d'oro Ruggero Tita N

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adia Battocletti, Yeman Crippa, Ludovico Fossali, Gianluca Galassi, Alessandro Michieletto, Gianni Moscon, Letizia Paternoster, Gianluca Pozzatti e la medaglia d’oro Ruggero Tita. Sono gli atleti trentini che hanno partecipato alle recenti Olimpiadi di Tokyo e che il 20 agosto in Sala Depero a Trento, alla presenza del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, dell’assessore provinciale allo sport Roberto Failoni e della presidente del Coni provinciale Paola Mora, hanno ricevuto il grazie delle istituzioni trentine per i grandi risultati ottenuti. Una cerimonia semplice, ma molto significativa con la quale la comunità trentina ha voluto dire grazie a questi campioni che ci hanno emozionato durante i giochi olimpici.

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A Ruggero Tita, prima medaglia d'oro di un trentino alle Olimpiadi estive, è stata consegnata l’Aquila di San Venceslao, la massima

onorificenza della speciale Autonomia. Negli interventi è stato ricordato come le prestazioni di questi campioni abbiamo suscitato grande interesse, soprattutto fra i più giovani e possano dunque fungere da esempio e promuovere i valori dello sport. Il presidente della Provincia ha voluto sottolineare, inoltre, come questi atleti abbiano dimostrato, nonostante gli obiettivi raggiunti, di saper rimanere con i piedi per terra, da veri trentini, rafforzando ulteriormente quel messaggio educativo che si auspica possa essere raccolto da molti ragazzi. L’assessore provinciale allo sport ha chiesto agli olimpionici trentini, ricordando l’impegno della Provincia a supportare lo sport in Trentino, di aiutare i giovani a non abbandonare l’attività sportiva colpita duramente, negli ultimi mesi, dalla pandemia. Alla cerimonia erano assenti per impegni di carattere sportivo Gianluca Galassi, Alessandro Michieletto e Gianluca Pozzatti. Per loro la targa è stata ritirata dai tre papà; Valerio, Riccardo e Diego. (fm - Ufficio Stampa PAT)


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CHIEDE al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio. Distinti saluti.

LUOGO E DATA

FIRMA

(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it


Santuario di San Romedio - Foto: Rosanna Barchiesi


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