TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
9-10/2018
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 61°
Il 9 settembre a New York i giovani del Nord America (Stati Uniti01e Canada) hanno deciso di costituire il «Trentino 9/10 Youth- 2018 Council»
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)
Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia
Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca
Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 5 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
62 circoli
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it 02 9/10 - 2018
Venezuela Caracas
Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) - 1 circolo
EDITORIALE SOMMARIO Pagine 2-5 GIOVANI: COSTITUITO IL «TRENTINO YOUTH COUNCIL» Pagina 5 AGENDA Pagine 6-7 ATTUALITÀ Pagine 8-13 GENTE E FATTI Pagine 14-15 DOSSIER: «RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO» Pagina 16 60 ANNI D’EUROPA Pagine 17-23 CIRCOLI (Caxias do Sul, Salete, Ex emigrati in CH, Chajarì, Tandil, Dortmund) Pagine 24-25 DALL’EUROPA Pagine 26-27 DALL’ITALIA Pagina 28 DAL TRENTINO
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Francesco Bocchetti
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa: Euro 20,00; Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 9-10 SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 Stampato il 9 NOVEMBRE 2018 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.
È STATO ANNUNCIATO CHE NEL 2020 CESSERÀ L’EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI DI SOSTEGNO
Giù le mani dall’editoria per gli italiani all’estero L’
abolizione del finanziamento pubblico all’editoria è un chiodo fisso del Movimento 5 Stelle. Correva l’anno 2006 quando il suo fondatore, Beppe Grillo, nello spettacolo «Incantesimi», lanciava strali contro il sostegno pubblico all’editoria. Seduto sul palco, passava in rassegna una piccola pila di giornali, citando per ogni testata presa in considerazione a quanto era ammontato il contributo ricevuto. Anche il nostro giornale ha avuto l’«onore» di essere citato, insieme al periodico «Friuli nel mondo». Entrambe le riviste sono state poi gettate alle spalle con disprezzo, accompagnate da un commento che non faceva per niente ridere e che, depurato nel linguaggio, suonava così: cosa me ne importa di trentini e friuliani a me che sono ligure? Nello spettacolo Grillo si scagliava in particolare contro «Il foglio» e «L’Unità», destinatari rispettivamente di tre e sei milioni di contributo pubblico, cifre che una certa indignazione la potevano suscitare, considerata la loro entità e il tipo di giornale. Ma perché infilare nel calderone anche le testate di emigrazione? Il tema è tornato di stretta attualità dopo le recenti dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sen. Vito Crimi, che dopo generici annunci ha precisato che nel 2019 per i giornali all’estero ci sarà solo un milione di euro a disposizione e più nulla nel 2020. Ci sfugge il senso di questo accanimento. E sfugge anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Pochi giorni dopo le affermazioni del sen. Crimi, in un incontro al Quirinale con i partecipanti agli «Stati generali della lingua italiana nel mondo», il Capo dello Stato ha definito «indispensabile» il sostegno pubblico alla stampa e all’editoria in lingua italiana all’estero, in considerazione del ruolo che svolgono nel promuovere e diffondere la lingua italiana al di fuori dei confini nazionali.
Non si capisce se quello a cui si punta è il risparmio o se in qualche modo si vuole far pagare chissà quali colpe commesse. Noi ci auguriamo che un pacato e serio confronto sulle questioni in gioco possa fare chiarezza e portare quanto prima ad un ripensamento
«Le comunità di origine italiana all’estero sono i primi, naturali, “moltiplicatori di italianità”, antenne capaci di ritrasmettere sia il forte carattere della tradizione, sia il Paese di oggi con la sua cultura, con il suo modo di vivere, di produrre e di lavorare, con la sua capacità di innovazione» ha affermato Mattarella: e i giornali rivolti alle comunità di origine italiana sono uno strumento importante per favorire la diffusione dell’«italianità». Netta è stata la presa di posizione dell’UNAIE, che ha definito la proposta del sen. Crimi «un vero attentato al diritto all’informazione degli italiani all’estero», che mina la sopravvivenza di testate che «operano per la
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promozione capillare dell’Italia nel Mondo, per il mantenimento negli Italiani all’estero del loro senso di appartenenza alla comunità delle loro origini». Abolendo il finanziamento, afferma l’Unaie ricalcando la posizione del Presidente della Repubblica, si colpisce «in modo significativo la stessa diffusione della nostra lingua e della cultura nel mondo». Anche Alessandro Zehentner, presidente del Comites di Barcellona, ha espresso la sua ferma contrarietà: «No caro Sottosegretario Crimi - ha scritto in una nota - noi non ci allineiamo, non taciamo, noi lotteremo perché questo progetto liberticida, questo attentato ai nostri diritti all’informazione all’estero non vada a buon fine». In un articolo pubblicato sul periodico «Bellunesi nel mondo», Dino Bridda ha scritto che «quando si tratta di raschiare il fondo del barile il primo attacco va contro la cultura e, nel suo ambito, una delle componenti più deboli è la stampa d’emigrazione, ritenuta quasi un fardello del quale doversi liberare». Per chi li fa e per chi li legge, i giornali per gli italiani nel mondo sono tutt’altro che un fardello e sorprende la caparbia insolenza del sottosegretario Crimi nel voler fare di tutta l’erba un fascio, come già successo nello spettacolo di Grillo: ma adesso non siamo di fronte a battute fatte su un palco ma a propositi che se realizzati possono avere conseguenze delle quali forse il sen. Crimi nemmeno si rende conto. Non si capisce se quello a cui si punta è il risparmio o se in qualche modo si vuole far pagare chissà quali colpe commesse. Noi ci auguriamo che un pacato e serio confronto sulle questioni in gioco possa fare chiarezza e portare quanto prima ad un ripensamento. E, a proposito di chiarezza, qualora non fosse fin qui emersa con evidenza, la posizione della Trentini nel mondo può essere riassunta così: giù le mani dall’editoria per gli italiani all’estero. Maurizio Tomasi 9/10 - 2018
GIOVANI LA DECISIONE È STATA PRESA IL 9 SETTEMBRE A NEW YORK AL TERMINE DI UN LUNGO ED APPASSIONATO DIBATTITO
Costituito il «Trentino Youth Council», darà voce ai giovani del Nord America
«B
lueprint», l’incontro tenutosi a Rock Springs in Wyoming nel 2016, è stato per alcuni un processo di consapevolezza delle proprie origini. Dove manifestare l’appartenenza al Trentino in modo attivo e non soltanto nell’intimità della casa dei nonni. Dopo il Blueprint infatti alcuni ragazzi si sono avvicinati ai circoli, sono diventati volontari nelle loro comunità, organizzando e gestendo piccoli e grandi eventi, onorando in modo concreto le loro radici. Nel 2017 dall’energia e la voglia di ritrovarsi è nato l’incontro “giovani trentini del Nord America” di Toronto, dove si è formato un gruppo solido di ragazzi che per un anno si sono attivati per coinvolgere altri giovani, aiutare i circoli nelle attività e organizzare l’incontro 2018. Stephanie, oggi segretaria del
Circolo di New York, aiutata da Ben, con caparbietà e costanza, dopo un anno di lavoro ha inaugurato l’incontro “Giovani Trentini del Nord America di New York” svoltosi dal 7 al 9 settembre 2018. Non è stato facile, ma ne è valsa la pena perché questi tre giorni sono stati molto pieni di idee e progetti, e hanno portato infine ad un’azione di auto coscienza di una generazione. Ma andiamo con ordine.
Il punto d’incontro era la casa di Astoria affittata per l’occasione e da gestire in autonomia, i partecipanti alle 14 erano tutti nel soggiorno, pronti per iniziare. Caroline e Katherine del circolo del Wyoming; Anthony dalla California; Elizabeth, Ben, David, Stephanie e Richard da New York; Joe, Victoria, Luciano, Serena, Matthew e Stephanie da Toronto. Dopo un giro di presentazioni si è iniziato subito
a lavorare, gli obiettivi dell’incontro erano 3: capire perché i giovani sono poco presenti nelle comunità e che strategie adottare per coinvolgerne di più, fondare o meno un gruppo ufficiale di giovani trentini del Nord America, proporre attività per l’anno 2019. Il dibattito sul primo punto è durato fino a notte inoltrata, partendo dalle motivazioni che spingono loro ad essere membri attivi per formulare supposizioni sul perché gli altri sembrano ancorati alla posizione opposta. La vera differenza sembra essere l’esempio di volontariato attivo in famiglia: che sia un nonno, una zia o un genitore, è proprio per stare con loro, o per onorarne la memoria, che ci si avvicina al Circolo. Sono molto rari i giovani che decidono di frequentare i Circoli se nessun familiare li ha preceduti. Un altro fattore da non sottovalutare è la straordinaria diversità etnica e culturale di ognuno, che in Nord America vede ragazzi con quattro o più provenienze, e non sempre sbilanciarsi verso l’una o l’altra è facile. Essere trentino è qualcosa che va oltre la semplice provenienza geogra-
L’ISPIRAZIONE È VENUTA DALLA LETTURA DEL LIBRO «CORAGGIOSO POPOLO DELLE DOLOMITI»
Tocca ai giovani impegnarsi e portare avanti «il testimone» “La Ciave l’e’ soto ‘l tape’”: questa frase mi fu detta tre anni fa dal Consultore per gli Stati Uniti Luca Dorigatti. Allora non capì cosa volesse dire, ne capì il perché me le disse. Ad essere onesti, non ne ho compreso appieno il vero significato fino allo scorso settembre. Dopo quasi un anno di pianificazione, il 7 settembre 2018, un piccolo gruppo di giovani adulti si è trovato a New York City per passare un fine settimana all’insegna dell’apprendimento, della cultura e del divertimento. Provenienti da Stati lontani come California e Wyoming, così coma dalla vicina Toronto e dalla stessa New York, avevamo tutti una cosa in comune: eravamo tutti discendenti di emigrati trentini e crediamo nell’importanza di continuare la storia delle nostre famiglie. Il venerdì ci siamo incontrati in una casa in affitto 9/10 - 2018
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ad Astoria nel Queens. Dopo una bella cena a base di pizza ci siamo messi al lavoro. Non è stato solo un weekend di giochi e divertimento! Abbiamo letto un breve passaggio da “The Courageous People of the Dolomites” di padre Bonifacio Bolognani sulla leadership giovanile e sul concetto di “passare il testimone”. Subito dopo si è tenuta una discussione sui prossimi passi per il gruppo. Ci eravamo incontrati già tre volte in diverse parti degli Stati Uniti e del Canada ed avevamo bisogno di dare inizio ad un piano serio. Abbiamo raccolto le idee per alcune ore e abbiamo ottenuto una buona base su cui potevamo continuare il nosto confronto il giorno dopo. Il sabato mattina ci siamo svegliati presto e preparati in fretta per dirigerci a Ellis Island e alla Statua della Libertà. Come nativa newyorkese è stato bello ascoltare e rispondere a tutte le domande
GIOVANI
fica, a bilancio ci sono i nonni, i sentimenti, la famiglia, la lingua, l’appartenenza, i ricordi, l’orgoglio e la voglia di passare dalla dimensione intima e personale di una presa di coscienza “io sono Trentino”, alla manifestazione in azioni concrete di quei sentimenti. Si è riflettuto molto sull’atteggiamento dei Circoli verso i giovani, perché se a parole si invoca la loro presenza e si lamenta la loro assenza, spesso non si è disposti a cedere o cambiare atteggiamenti consolidati per dar loro spazio. Questo non è un problema dei soli Circoli, ma un normale limite in ogni associazione o gruppo, dove i giovani non sono che una minuscola parte che deve ricavarsi delle nicchie di esistenza, invece che un naturale ricambio delle schiere. La discussione sulla presenza dei giovani, come massa critica capace di farsi sentire e vedere, è stata una naturale conseguenza di questi ragionamenti, ma vista l’ora tarda è stata rimandata al giorno successivo. Sabato è stata una giornata mol-
Il «Consiglio dei giovani» ha un direttivo costituito da un membro in rappresentanza di ogni Circolo, definito «youth ambassador», che avrà la doppia funzione di rappresentare i bisogni del Circolo e dei giovani della sua zona nel Consiglio e di «ambasciatore» dei giovani presso il Circolo di appartenenza
I componenti del direttivo del «TYC»: Stephanie, Anthony, Caroline e Joe.
to intensa, iniziata quasi all’alba per poter coprire le enormi distanze di New York e per poter prendere in tempo il traghetto per
sulla metropolitana della città, sulla sua facilità per qualcuno o difficoltà per altri. Dopo aver preso il traghetto per Liberty Island, abbiamo fatto un giro ed infine scalato i molti gradini fino al piedistallo della Statua. Che meraviglia! Anche se il cielo era un po’ nuvoloso, lo skyline era magnifico e la Statua della libertà si è rivelata un ottimo inizio per il nostro viaggio a ritroso nel tempo, attraverso gli occhi di un emigrato. Abbiamo infatti immaginato di vederla per la prima volta come molti dei nostri antenati hanno
Ellis Island, dove la visita è stata emozionante. Grazie alle guide è possibile immedesimarsi e prendere letteralmente i panni di un
fatto prima di noi. Dopo un pranzo al sacco, siamo saliti su un altro traghetto per Ellis Island e abbiamo iniziato il tour “Eyes of an Immigrant”. È stato molto emozionante camminare tra le stanze che così tanti emigrati hanno attraversato, chiedendosi se sarebbero stati i benvenuti nel paese che ora noi chiamiamo casa. Su uno dei cartelli espostivi abbiamo perfino letto di come una giovane ragazza proveniente dal CONTINUA A PAG. 4
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emigrato durante le diverse fasi del sofferto processo per poter entrare negli Stati Uniti. Dopo Ellis Island abbiamo preso la metro con destinazione Ridgewood, sede del Circolo. Ad attenderci c’erano la zia e la mamma di Stephanie che per l’occasione stavano preparando una cena tipica trentina: Tortel di Patate per tutti! Nell’attesa si continua con i lavori: la discussione si concentra sul fondare o meno un gruppo «Giovani trentini del Nord America». Sul piatto della bilancia ci sono due diversi punti di vista: rafforzare prima la presenza dei giovani nei singoli Circoli e solo in un secondo momento dare un gruppo sovranazionale o partire dal gruppo sovranazionale per aver più visibilità e forza per aumentare la presenza dei giovani nei singoli Circoli. Entrambe le posizioni portano istanze ragionevoli, è la strategia ad esser differente. In entrambi i casi però una cosa è chiara: bisogna esser onesti, perché se si vuole CONTINUA A PAG. 4
«Ci eravamo incontrati già tre volte in diverse parti degli Stati Uniti e del Canada ed avevamo bisogno di dare inizio ad un piano serio. Abbiamo raccolto le idee per alcune ore e abbiamo ottenuto una buona base su cui potevamo continuare il nostro confronto il giorno dopo» 9/10 - 2018
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CONTINUA A PAG. 3 proseguire lo si farà convinti, non si può essere passivi e partecipare solo se non ci di meglio di fare. Per capire le potenzialità del gruppo unito, i ragazzi sono stati divisi in tre sotto gruppi, ognuno con un tema su cui ragionare: attività da fare all’interno della vita dei Circoli, attività da proporre al di fuori della comunità trentina, e attività da proporre in Trentino. La lista delle idee è lunga perché il gruppo è vulcanico e durante i lavori nascevano nuove idee man mano che si parlava. Si è poi ragionato in termini di fattibilità, arrivando a proposte concretamente realizzabili. Tra tutte ecco alcune proposte: fare giornate ecologiche per insegnare quelle buone pratiche per cui la nostra regione è la prima in Italia, come il rispetto per l’ambiente e il riciclo, mostrando i parchi e le montagne del Trentino; l’idea di far vivere la
coscrizione ai ragazzi nei Circoli; organizzare una mostra fotografica che metta a confronto loro e l’antenato emigrato; creare occasioni di incontro con loro coetanei nati in Trentino e che oggi vivono in Nord America per studio o lavoro. Le attività in potenza sono tante, ci si rende conto che come gruppo è realmente possibile organizzare quelli che per ora sono solo appunti sulla carta: è il momento della votazione. Volete istituire il gruppo di giovani trentini del nord america? Quasi all’unanimità, il 9 settembre 2018 a New York viene istituito il «Trentino Youth Council». Il «Consiglio dei giovani» vede un direttivo costituito da un membro in rappresentanza di ogni circolo definito “youth ambassador” e che avrà la doppia funzione di rappresentare i bisogni del Circolo e dei giovani della sua zona nel consiglio, e di fare da “ambasciatore” dei giovani presso il Circolo.
CONTINUA DA PAG. 3 Nord Italia parlasse un dialetto sconosciuto ed indescrivibile. Potrebbe trattarsi del dialetto Noneso? Dopo aver provato tutte queste emozioni è stato giusto concludere la giornata con qualcosa di piacevole! Siamo tornati di corsa al Club per terminare il lavoro iniziato il giorno precedente oltre a godere di una degustazione di vini presentata da Gary Hulton di SommSeekers. È stata un’esperienza molto istruttiva e siamo riusciti a provare sei meravigliosi vini del Trentino-Alto Adige. Ma cosa sarebbe una degustazione di vini senza un po’ di cibo della tradizione trentina: mia madre Esther Auman, ha cucinato uno dei miei piatti preferiti: tortel de patate con fagioli! Con gli ultimi bicchieri di vino abbiamo passato la serata chiacchierando e rinsaldando il legame del nostro gruppo. La domenica, l’ultimo giorno, abbiamo passato una mattinata tranquilla: alcuni degli ospiti da fuori città si sono avventurati a visitare alcuni dei luoghi simbolo di New York: qualcuno a Central 9/10 - 2018
I membri del direttivo votati sono: Caroline per il Wyoming, Anthony per la Califonia, Stephanie per New York e Joe per Toronto. Il direttivo si allargherà man mano che nuovi giovani e nuovi circoli aderiranno. La prima decisione deliberata è l’incontro 2019, che si terrà in California. L’attività 2019 verrà votata entro fine anno dal consiglio attingendo dalla lunga lista di idee proposte durante la serata. Tra la degustazione di vini trentini e la cena a base di tortel di patate anche sabato si è concluso con un ottimo risultato. Domenica i ragazzi hanno lasciato l’appartamento per andare a Manorhaven Park, dove i soci del Circolo, sotto la pioggia incessante, avevano già iniziato a scaldare le piastre e il paiolo per il picnic. Il tempo purtroppo era avverso, ma questo non ha scoraggiato nessuno, e sotto la pioggia, il picnic si è svolto come ci fosse stato il sole.
Park così come al 9/11 Memorial. Una volta tornati tutti ci siamo diretti al picnic annuale del Club. Il tempo non è stato dei migliori, ma ci siamo molto divertiti! Abbiamo partecipato con alcune squadre al torneo di bocce e ci siamo avvicinati in classifica ad uno dei team vincenti. Ci siamo divertiti inoltre a correre sotto la pioggia durante il “Trentino Decathlon”. Dopo un pasto delizioso a base di Polenta, abbiamo votato su due cose importanti. In primo luogo bisognava decidere se diventare un gruppo ufficiale riconosciuto dalla Provincia Autonoma di Trento, dalla Trentini nel Mondo e dall’ITTONA: il voto è stato approvato e il 9 settembre 2018 è nato il Trentino Youth Council. L’altro voto necessario era per decidere dove tenere il nostro prossimo incontro: all’unanimità è stata votata la California! È stato molto triste vedere tornare tutti a casa, ma sono molto orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto a New York e non vedo l’ora di rivedere ancora la mia famiglia del Trentino Youth Coucil. “La Ciave l’e’ soto ‘l tape’”. Stephanie Auman
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Come sempre queste occasioni sono un ottimo momento d’incontro tra generazioni, ma anche tra territori ed esperienze, e tutti son portavoce di notizie di amici o partenti lontani, di città o valli che non si vedono da molto. Ottimo cibo e vino, torneo di bocce e classici giochi, fanno volare il tempo! Quest’incontro è finito e si resta in attesa per il primo incontro ufficiale TYC – Trentini Youth Council. Ilaria Turco
AGENDA IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO AUTUNNALE ORGANIZZATO DALLA TRENTINI NEL MONDO SI È SVOLTO A LEVICO
Nuove forme di lavoro e mobilità al centro del convegno EZA-Unaie «Nuove forme di lavoro e mobilità europea» è il titolo del convegno che si è svolto a Levico Terme dal 19 al 21 ottobre, promosso da EZA (Europäische Zentrum für Arbeitnehmerfragen) e UNAIE (Unione Nazionale Associazioni di Immigrazione ed Emigrazione) e organizzato dall’Associazione Trentini nel mondo. Al centro degli interventi dei vari relatori, sono state le nuove forme occupazionali, basate su una maggiore flessibilità in termini di tempo, di orario e luogo di lavoro, e di retribuzione. Queste nuove forme di lavoro sono una conseguenza dello sviluppo tecnologico e della crisi economica, che hanno mutato sia lo scenario occupazionale europeo che le necessità di datori di lavoro e
lavoratori. La maggior flessibilità delle nuove forme occupazionali incentiva il fenomeno della mobilità, da un lato agevolando gli scambi e le occasioni di crescita dei professionisti, dall’altro creando un quadro di maggior precarietà, e obbligando alla ricerca di nuovi orizzonti lavorativi in cui inserirsi. Scopo del convegno di Levico era proprio analizzare il tema e ragionare sulle sue implicazioni, cercando di discutere vantaggi e svantaggi del fenomeno, ponendo l’accento sul confronto tra normative e tutele dei lavoratori in mobilità europea, confrontando diverse realtà. Nel prossimo numero del giornale pubblichremo un ampio resoconto dell’evento.
Incontro a Vitoria dei Circoli del Brasile Nord È stato un incontro proficuo, che ha centrato gli obiettivi che si prefiggeva e che si è svolto in un clima di collaborazione e di amicizia: questa la valutazione del presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, sull’iniziativa che dal 26 al 28 ottobre ha visto riuniti a Vitoria (Espirito Santo - Brasile) i rappresentanti dei Circoli trentini del Brasile Nord (Belo Horizonte, Colatina, Divino das Laranjeias, Jau, Jundiaì, Ouro Fino, Piracicaba, Rio de Janeiro, Santa Olimpia, Santa Teresa, Venda Nova do Imigrante, Vitoria).
Oltre al presidente, hanno partecipato all’incontro il direttore della Trentini nel mondo, Francesco Bocchetti, Roberto Paolazzi, i due coordinatori di zona Dori
Edson Vitti e Leandro Fidelis e il Consultore della Provincia Autonoma di Trento, Elton Diego Stolf. Nel corso dell’incontro sono
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state tenute alcune relazioni sulla storia e l’attualità del Trentino. I partecipanti sono stati poi suddivisi in gruppi di lavoro, nei quali hanno discusso due temi rilevanti: il ruolo e il significato dei Circoli Trentini nei contesti in cui sono inseriti e i rapporti fra i Circoli con il Trentino e l’Italia. Al termine dei lavori, sono stati presentati i risultati del dibattito che si è sviluppato nei gruppi, con indicazioni e proposte delle quali la Trentini nel mondo terrà conto nel programmare la sua attività nei confronti dei Circoli. 9/10 - 2018
ATTUALITÀ SABATO 3 NOVEMBRE
Maurizio Fugatti è stato proclamato presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti (primo a destra nella foto) il 3 novembre è stato proclamato presidente della Provincia autonoma di Trento. Si è trattato dell’ultimo atto formale per l’Ufficio centrale circoscrizionale presieduto da Alma Chiettini, affiancata dal professor Matteo Cosulich e dall’avvocato Giuliano Valer, presente anche la dottoressa Maria Ravelli che ha seguito con la direzione generale della Provincia tutte le operazioni connesse alla consultazione elettorale. Durante la seduta, che si è svolta in Sala Belli presso il Palazzo della Provincia in piazza Dante a Trento, alla presenza di alcuni candidati e rappresentanti di lista, si sono spiegate le modalità con cui sono avvenuti i controlli e la successiva distribuzione dei seggi, riassunta nella tabella a fianco. Nelle sue prime dichiarazioni il nuovo presidente Fugatti ha voluto rivolgere un pensiero di vicinanza ai familiari delle due vittime del maltempo dei giorni scorsi ed un ringraziamento alle centinaia di volontari e professionisti che si stanno prodigando per superare le gravi difficoltà causate dalla violenta perturbazione che si è abbattuta anche sul Trentino.
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ATTUALITÀ A CAUSA DELL’ECCEZIONALE ONDATA DI MALTEMPO CHE SI È ABBATTUTA SUL TRENTINO ALLA FINE DI OTTOBRE
Danni per 300 milioni di euro
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mmonta complessivamente a 250/300 milioni la prima stima dei danni subiti dal Trentino a causa della recente, eccezionale ondata di maltempo: circa 100 milioni il danno patito da foreste e agricoltura, 25 dalle strade, 5 dagli impianti sciistici, e più di un centinaio da soggetti pubblici e privati (famiglie e imprese) a causa della pioggia, del fango e degli scoperchiamenti. La stima delle sofferenze patite dal territorio, peraltro non esaustiva - ad essa si aggiungeranno la spesa per la ricostruzione del patrimonio forestale andato perduto, circa 7000 ettari di bosco, calcolata in 50 milioni di euro, il mancato guadagno derivante da questa perdita, “spalmato” sui prossimi 60 anni, ed i danni subiti dalle reti pubbliche, ancora in fase di definizione - è contenuta nella lettera inviata dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, con la richiesta di dichiarazione dello
Stato di emergenza. Mercoledì si riunirà infatti il Consiglio dei Ministri, per decidere come sostenere i territori maggiormente colpiti dal maltempo: lo Stato di emergenza è condizione necessaria per poter accedere ai fondi statali eventualmente stanziati per la ricostruzione. La Provincia ha anche deciso di sospendere la riscossione del saldo Imis di dicembre nei Comuni più sofferenti. Continuano intanto alacremente gli interventi su tutto il territorio provinciale, per ripristinare la viabilità, riparare i danni alle infrastrutture e non da ultimo garantire il regolare avvio della stagione invernale e lo svolgimento delle grandi manifestazioni previste prossimamente, come il passaggio del Giro d’Italia e la Marcialonga. Vediamo in breve sintesi quali sono le voci considerate per arrivare a formulare al Governo una stima dei danni patiti dal Trentino. Foreste, agricoltura e bacini montani: 90/100 milioni (calcolando 2 milioni di metri cubi
di alberi schiantati, 4 volte il prelievo provinciale annuo, che comportano circa 60 milioni di mancati introiti causati dal deprezzamento del legname e dai costi di rimozione, a cui si aggiungono 10 milioni per il ripristino delle strade forestali, 5 milioni di danni in agricoltura, su stalle malghe, pescicolture ecc. e 12 milioni di danni patiti dai bacini montani). I boschi sono per il 70% di proprietà pubblica (Comuni, Asuc, Regole e altre gestioni collettive) e per il 30% privata. Dei 2 milioni di alberi schiantati, l’ipotesi è di riuscire ad immeterne sul mercato almeno il 50 per cento. I Comuni maggiormente coinvolti sono quelli delle valli di Fiemme e Fassa, del Primiero, del Pinetano, dell’altipiano Vezzena-Grigno. Una apposita task force, di cui farà parte anche il Consorzio dei Comuni, assieme alle strutture tecniche della provincia, si occuperà della gestione delle varie fasi della gestione dell’emergenza e del ripristino del patrimonio boschivo.
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Infrastrutture: danni per circa 25 milioni, quasi esclusivamente concentrati sulla viabilità (117 gli interventi realizzati, 60 quelli già conclusi, la maggior parte sarà terminata entro fine novembre). La problematica più complessa si registra in Val Cadino, dove verrà realizzata una viabilità provvisoria per la rimozione del legname, per un costo previsti di circa 2 milioni di euro (che potrà essere utilizzata anche per il Giro d’Italia). Piste e impianti per la neve: 5 milioni di danni causati dal maltempo, di cui 1,3 circa a carico di Trentino Sviluppo relativi a piccoli impianti. Danni economici a pubblici e privati (abitazioni, imprese e attività economiche): è ovviamente una delle voci più rilevanti e di maggiore impatto sulle comunità colpite dall’emergenza. Le prime stime sono di oltre 100 milioni di euro di cui 50-60 ai privati (20 concentrati solo a Dimaro) per colate detritiche provocate dalle piogge e scoperchiamenti causati dal vento.
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GENTE E FATTI
Grande apprezzamento ad Oradea per la mostra «Straordinaria bellezza»
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na bellezza straordinaria. Una bellezza senza confini. Quella delle Dolomiti, il cui fascino è stato apprezzato anche in Romania grazie alla mostra «Straordinaria bellezza. Le Dolomiti e i suoi emigranti», inaugurata sabato 29 settembre al Museo «Ţarii Crişurilor» di Oradea, che ha chiuso i battenti l’8 novembre. Un viaggio per far ammirare in terra rumena quei rilievi che dal 2009 sono patrimonio dell’umanità nato grazie alla collaborazione tra Consolato Onorario di Romania per il Trentino Alto Adige, Associazione Bellunesi nel Mondo, Associazione Trentini nel Mondo e Fondazione Dolomiti Unesco. Protagonisti assoluti, dunque, i Monti pallidi: Pelmo, Croda da Lago, Marmolada, Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine, Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, Dolomiti settentrionali, Puez-Odle, Sciliar-Catinaccio, Latemar, Bletterbach e Dolomiti di Brenta. Nove Sistemi per un unico suggestivo abbraccio che collega Belluno, Trento, Bolza-
e mestieri tipici: dal minatore, al seggiolaio, dalla balia al pertegante, fino a molete, cròmere, segantini e gelatieri. Proprio l’arte del gelato e l’epopea dei suoi esportatori nel mondo sono stati al centro di una dimostrazione curata da Fortunato Calvi e Sandro Pol (foto in alto a destra), che con un’antico macchinario hanno preparato il vero gelato artigianale, prodotto come si faceva un tempo. «Un’iniziativa che rappresenta un piccolo contributo alla costruzione dell’“Europa del Popoli” cara ai padri fondatori della
no, Pordenone e Udine, immortalato in tutto il suo splendore dagli scatti (riprodotti su grandi pannelli) di celebri fotografi quali Georg Tappeiner, Alessandro Caon, Nicolò Miana, Moreno Geremetta, Patrick Odorizzi e Andreas Tamanini. E assieme alla maestosità del paesaggio, le tradizioni e la cultura dei suoi abitanti, con un occhio di riguardo a quel particolare fenomeno che nel corso dei secoli ha contraddistinto e segnato il territorio dolomitico: l’emigrazione. Un tema rievocato attraverso costumi, attrezzi
nostra Unione», ha evidenziato il Console di Romania Maurizio Passerotti (vedi articolo su questa stessa pagina). «Una mostra capace di affascinare per l’immediatezza del messaggio e per lo sguardo sulla vita delle genti di montagna», il pensiero del professor Aurel Chiriac, direttore generale del complesso museale di Oradea. E ancora, «un veicolo di cultura che unisce i popoli», il commento del presidente dei Trentini nel Mondo Alberto Tafner, e «un punto di incontro che offre l’occasione per superare le diffidenze», le parole per l’Associazione Bellunesi nel mondo del suo presidente, Oscar De Bona In sostanza, «un’opportunità per scoprire affinità e differenze fra i territori, coltivando l’identità e il senso di appartenenza», come sottolineato dal Presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, Graziano Pizzimenti. Durante l’inaugurazione è stato offerto un rinfresco con prodotti trentini (speck e vini) e bellunesi (formaggio). (Fonte: sito ABM)
LE PAROLE DEL CONSOLE ONORARIO DELLA ROMANIA PER IL TRENTINO ALTO-ADIGE SÜDTIROL, MAURIZIO PASSEROTTI
Una mostra per affermare che l’Europa è la nostra casa comune Le imprese più ambiziose hanno bisogno di grandi sognatori. Così è stato per l’Europa, nata dall’intuizione di statisti eccezionali, come il francese Jean Monnet, il tedesco Konrad Adenauer e il trentino Alcide De Gasperi che l’hanno immaginata come terra di incontro di tanti Popoli e di tante culture in grado di cooperare nella pace e nel rispetto delle diversità. Per realizzare quella visione c’è ancora molto cammino da fare. Dobbiamo abbattere diffidenze e incomprensioni e trovare soluzioni innovative ai problemi e alle sfide dell’oggi. La Mostra «Straordinaria Bellezza», realizzata in collaborazione con il Complesso Museale «Ţarii 9/10 - 2018
Crişurilor», con la Fondazione «Dolomiti UNESCO» e con le Associazioni Trentini nel Mondo e Bellunesi nel Mondo, vuole essere un piccolo passo in questa direzione. Vogliamo costruire l’Europa del futuro partendo dai territori, dalle popolazioni che vi abitano, dalla storia, dagli usi, costumi e tradizioni, ma anche dai movimenti migratori che hanno segnato il percorso di tante comunità. Abbiamo tutti bisogno di coltivare l’identità e il senso di appartenenza. Il fascino di questa Mostra ci aiuta a conoscerci meglio e a farci accettare così come siamo, per farci capire, passo dopo passo, che l’Europa è la nostra casa comune.
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GENTE E FATTI EVELINA MOLINARI DEL CIRCOLO DI MONTEVIDEO (URUGUAY) HA PARTECIPATO AL CONCORSO «FOREVER TRENTINI»
«Ricorderò con gratitudine il calore che ho ricevuto dal Circolo di Tandil»
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al 28 giugno al 3 luglio ho fatto visita al Circolo Trentino di Tandil, in Argentina. L’accoglienza che ho ricevuto è andata davvero oltre qualsiasi aspettativa. Il calore che ho ricevuto in questi giorni, anche se pochi purtroppo, lo ricorderò davvero con gratitudine. Prima che arrivassi avevano già pianificato le attività da propormi, le visite, le serate. Ogni momento che ho passato insieme a loro è stato fantastico!! Questo Circolo è formato principalmente da giovani, che vanno molto d’accordo, hanno molta voglia di fare e di riscoprire le loro origini, sempre in cerca di nuove attività da proporre. Negli ultimi anni il Circolo si era sciolto, ma a fine 2017 alcune persone si sono organizzate e lo hanno ripristinato (articolo alle pagine 20-21). Ora sono già in parecchi e stanno cercando di realizzare sempre più attività, per arrivare a tutta la comunità trentina di Tandil. Nell’ultimo periodo c’è stata una rinascita anche della collettività italiana di Tandil, che, tra le varie attività, ha anche messo in piedi un gruppo di balli italo-argentini, di cui molti trentini fanno parte. Ho avuto il piacere e l’onore di assistere alle prove e sono stata colpita molto positivamente: un grande gruppo molto affiatato, serio e concentrato, ma allo stesso tempo con molta voglia di divertirsi, i momenti per ridere non mancano affatto. Davvero complimenti, continuate così! I primi due giorni sono stata ospite di Marisa, una ragazza conosciuta durante la mia
partecipazione agli Interscambi Giovanili, organizzati dall’Ufficio Emigrazione della Provincia di Trento, edizione 2012. Marisa mi ha subito accolta a braccia aperte e mi ha portata a visitare la città, con un entusiasmo davvero sentito, che mi ha fatto amare la città già dal primo sguardo. Sono arrivata in Argentina durante il fervore dei Mondiali di calcio, e ho potuto condividere con loro anche lo stato di trepidazione che questo evento comporta, e tifare
per l’Argentina assieme a loro! I giorni successivi sono stata ospite di Josefina, una signora trentina emigrata a 5 anni in Argentina. È stato emozionante vedere il suo fortissimo legame con la mia terra, benché ne abbia solo un debole ricordo. Assieme a lei abbiamo fatto una ricerca su internet e abbiamo trovato nomi e foto di molto parenti che ancora vivono a Trento, l’emozione di Josefina dopo questa scoperta era davvero indescrivibile! Josefina ha una sorella che vive a Trento e lavora presso il Castello del Buonconsiglio. Mi ha dato tante vecchie foto da portarle, non vedo l’ora di conoscere anche lei!! Il più grande sogno di questa dolcissima signora è di poter tornare a Trento, rivedere i luoghi della sua infanzia, ritrovare i parenti e incontrare quelli che non ha mai potuto conoscere. Il Circolo Trentino di Tandil la sta aiutando nella realizzazione di questo sogno, mi auguro con tutto il cuore che ce la possa fare!! La città di Tandil è davvero molto bella: contornata da colline, con molto verde e davvero tranquilla, ha proprio l’aria di un posto dove si vive serenamente. E se a questo aggiungiamo il calore che ho ricevuto dai trentini di Tandil, non posso fare altro che ribadire quanto sia stata stupenda questa esperienza!! Grazie ancora di cuore a tutti!! Spero di potervi rincontrare presto, in Argentina, in Uruguay o nel nostro amato Trentino!! Evelina Molinari
«Forever trentini», un concorso per favorire la conoscenza reciproca fra le comunità trentine Un primo premio, un secondo premio e alcune menzioni speciali: questo prevedeva il concorso «Forever Trentini», promosso dalla Trentini nel mondo in occasione del suo 60° anniversario di fondazione. C’era tempo fino al 31 marzo del 2017 per preparare filmati, interviste, racconti, raccolte di immagini e documenti, lavori artigianali o artistici, performance pubbliche, attività sportive e culturali, siti web, attività di solidarietà, che avessero «attinenza con le comunità
trentine all’estero e che possano testimoniare il legame tra l’emigrazione trentina e la terra di origine». Una volta scaduti i termini, la giuria ha assegnato i premi in palio, che consistono nel rimborso delle spese di viaggio per incontrare una comunità trentina all’estero (a scelta, del vincitore) fino al tetto massimo stabilito per ogni premio: 800 euro per il primo, 500 euro per il secondo e 400 euro per le menzioni, oltre ad un contributo a sostegno del Circolo visitato.
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GENTE E FATTI CONDOTTA DA RENZO TOMMASI È STATA COMMISSIONATA DALLA FONDAZIONE MUSEO STORICO DEL TRENTINO
Trentini a San Antonio e Chihuahua, la ricerca ha fatto ulteriori progressi
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a ricerca sulla presenza dei nostri trentini in Texas, commissionata dalla Fondazione Museo storico di Trento, prosegue (nella foto a centro pagina l’articolo pubblicato nel numero 1-2018 della rivista). Stabilito che buona parte delle famiglie trentine emigrate nel 1882 in Messico per fondare la Colonia Díez Gutierrez (Ciudad del Maiz – stato di San Luis Potosì) dopo un paio d’anni si sono trasferite in Texas, confluendo, chi prima chi dopo, a San Antonio, il viaggio del sottoscritto a luglio del corrente anno aveva lo scopo di comprovarne l’assimilazione o l’integrazione. La base di partenza erano una settantina di cognomi di famiglia presenti nella metropoli texana che oggi conta più di un milione e mezzo di abitanti sparsi su un territorio pianeggiante molto vasto attraversato dal San Antonio River. Avevo già stabilito alcuni contatti telefonici nonché epistolari e nell’attesa di incontrarli di persona, venuto a conoscenza di un archivio con più di 3,5 milioni di fotografie storiche, mi sono recato all’UTSA (Institute of Texas Cultures Library della University of Texas, San Antonio), dove, grazie allo zelante responsabile Tom Shelton, ho potuto recuperare una copiosa documentazione fotografica e archivistica, con vari scritti autografi di storie
familiari, nonc h é avere la pos-sibilitàà di visionaree i diperiodiali ci locali 883 dal 1883 in poi. Lì trascorsi l’intera settimana e conobbi Barbara Bird, un’arzilla volontaria museale suocera di Blanca Bolner, con la quale mi mise in contatto. Blanca mi svelò la storia dei discendenti di Antonio e Giuseppe Bolner, sposati
risp rispettivam vamente con le so sorelle Orsola e M Maria E Eccel, sbarcati nel porto di Veracruz (Messico), imparenta imparentati poi con i Pizzini e con i Pedrotti, alcuni rimasti a vivere a Del Rio (Texas), altri in California. Così riuscì a conseguire le mie prime due interviste a San Antonio, a Blanca, maestra elementare, e a suo zio Richard, proprietario della Bolner’s Meat Company,
Buona parte delle famiglie trentine emigrate nel 1882 in Messico per fondare la Colonia Díez Gutierrez (nello stato di San Luis Potosì) dopo un paio d’anni si sono trasferite in Texas A San Antonio, presso l’UTSA (Institute of Texas Cultures Library della University of Texas), è stato possibile recuperare copiosa documentazione fotografica e archivistica, con vari scritti autografi di storie familiari 9/10 - 2018
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e, inoltre, a parlare con Michael Bolner, proprietario assieme al fratello Tim della Bolner’s Fiesta Products. I contatti futuri con questa famiglia, specialmente con Clara Bolner, che ringrazio pubblicamente per la attitudine e disponibilità, porteranno a maturazione lo scopo della ricerca. Inoltre recuperai materiale fotografico e documentario di quasi tutte le famiglie ivi emigrate. Fra le varie scoperte, fra cui quella di molte famiglie della Colonia Diez Gutiérrez, prima di stabilirsi a S. Antonio, che furono impiegate nella città di frontiera Del Rio, dove Bob, il figlio del senatore Walter Prosser
GENTE E FATTI
di New York, proprio in quel torno di tempo aveva acquistato un «rancho» enorme. Oppure quella che le famiglie di Brentonico segnalatemi da Rita Pedrotti, si recarono in Texas in maggioranza per ricongiungersi al capofamiglia impiegato dal 1881 nella costruzione della linea ferroviaria denominata «Maccaroni Line», dove stavano lavorando pure altri trentini (Conzatti, Tranquillini, Zeni, Bazzanella, Gazzini, Tamburini, Fossati, Campolongo, Manica, Stocchetti, Zandonatti, Dalponte, Toss, Tasin, Zambelli e Bertoni): segnalo che la prima donna afroamericana negli USA a conseguire il dottorato di psicologia alla University of Cincinnati fu Inez Beverly Prosser di San Antonio (pensate, nel 1933!). Sulla base degli elementi sum-
NELLE FOTO. Sulla pagina a fianco: Anthony Bolner, nel 1960. In basso a destra, Joseph Bolner, con la moglie, nel 1938, in occasione del loro 50° anniversario di matrimonio. In basso a sinistra, Renzo Tommasi (autore dell’articolo) insieme con Tom Shelton, archivista di San Antonio, con in mano una copia della rivista «Trentini nel mondo». Su questa pagina (in senso orario): Inez Beverly Prosser, Fedele «Fidel» Zueck e la famiglia di Zueck di Chihuahua.
menzionati si può affermare che lo stato attuale della presenza e dell’integrazione o dell’assimilazione dei trentini di San Antonio Texas è completa, sia quantitativamente che qualitativamente, ossia sono in tutto e per tutto texani, seppur continuino a nutrire la curiosità, in un paese formato sostanzialmente di immigrati, di conoscere le proprie origini. Un ulteriore proseguimento della ricerca, avendo stabilito importanti contatti ponte, potrebbe riservare nuove e grate sorprese. Il secondo filone dell’indagine
doveva ampliare l’indagine sulla migrazione trentina di minatori in Messico. Ebbene, sfruttando della situazione apparentemente tranquilla post-elezioni presidenziali messicane, sono finalmente riuscito a recarmi a Chihuahua, grazie all’appoggio logistico e all’amicizia di Alfonso Mejia Zueck, per intervistare (foto qui sotto) le famiglie di Roberto di Fedele Zuech (la figlia Maria del Carmen Zueck, i nipoti Carlota e Alfonso Mejia Zueck e il figlio Roberto Zueck) e del fratello Arturo (la moglie Maria
Valderrama), originarie di Brez (Valle di Non), che colgo l’occasione di salutare calorosamente, completando di fatto il quadro dell’emigrazione dei minatori dall’alta Val di Non nello Stato di Coahuila e di Chihuahua. Renzo Tommasi
Per comunicare con la redazione del mensile:
redazione@trentininelmondo.it 11
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GENTE E FATTI UN’INIZIATIVA DI SOLIDARIETÀ RESA POSSIBILE DALLA RACCOLTA DI FONDI REALIZZATA NEI COMUNI DI ALDENO E CIMONE
Prezioso regalo per le «tres rubias»
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ell’ambito del progetto, coordinato dalla Trentini nel Mondo, rivolto alle classi quarte delle scuole elementari e alla classe seconda della scuola media di Aldeno, per fare conoscere la realtà di ieri e di oggi degli emigrati trentini di Aldeno, Cimone e Garniga e dei suoi discendenti nello Stato di Veracruz, Messico, il 7 agosto ho provveduto, nel cuore del Cerro de Atoyac, alla consegna di una vacca con vitella alle discendenti di Luigi Zanotelli «Gonzala» di Cimone, emigrato nel 1881 in Messico, assieme ad un nutrito gruppo di trentini, per fondare la Colonia Manuel Gonzalez. Grazie all’alacre impegno del vice-presidente della Trentini nel mondo, Armando Maistri, per la raccolta di fondi presso i Comuni di Aldeno e di Cimone è stato possibile racimolare il migliaio di euro necessari per l’acquisto di una armenta da latte, con vitella, per soddisfare alcune necessità quotidiane de «Las tres Rubias», così vengono chiamate localmente Teresa e Angela Zanotelli González e Juana López Zanotelli, le tre signore anziane (di 75, 82 e 86 anni) che vivono come si viveva 100 anni fa nel Rancho Buenos Aires, nella baita, con il pavimento ancora in terra battuta, costruita dal nonno Luigi nel 1905. Lì, fino ad alcuni decenni fa, vivevano trentacinque
Teresa e Angela Zanotelli González e Juana López Zanotelli, di 75, 82 e 86 anni, sono discendenti di Luigi Zanotelli «Gonzala» di Cimone, emigrato nel 1881 in Messico
Juan Zanotelli e Domingo Crivelli, con sullo sfondo i due bovini. L’iniziativa di solidarietà ha portato anche alla mobilitazione della comunità di origine trentina sul posto, che per le «tres rubias» (nella foto in alto a destra insieme con Renzo Tommasi) ha acquistato un frigorifero (foto qui sopra) per conservare il latte. Alle tre donne è stato regalato anche un cane, perché faccia «da guardia» e protegga gli animali e la loro abitazione.
persone ed ora sono rimaste in tre a condurre un’esistenza di estrema sobrietà, aiutate solo dal nipote Juan Zanotelli. Nel 2006 ebbi a scrivere di loro: «Tre fiori tra i fiori. Esili, come chi cerca la luce in mezzo a tanto rigoglio naturale. Fra orchidee e anturii, fra felci e gramigne, fra banani e caffè per loro non esiste la materialità. Eteree come il tempo che si è fermato nei loro occhi da gazzelle: teneri e limpidi, innocenti e profondi. Parche che tramano il filo della loro esistenza. Devote monache laiche che danno vitalità a quel Dio che le ha immerse nella natura. Fiori tra i fiori». E tali sono rimaste, con un raggio di
luce nuovo sul volto quando con sorpresa quasi infantile hanno accolto la delegazione che ha accompagnato l’evento. L’encomiabile presidente del Circolo trentino di Cordoba, Jaime Crivelli, che nel corso del tempo ha pavimentato il sentiero rendendolo carrozzabile fino al remoto Rancho Zanotelli, la sorella Claudina e il fratello Domingo al tiro della cavezza, il serafico presidente del Circolo trentino di Veracruz, Rubén Conzatti, due dei miei figli, che già da piccoli sul dorso di un asino le avevano visitate, e un baldo aiutante hanno reso gioioso l’omaggio, spartendo l’emozione sparsa nell’aria come le tiepide gocce
di pioggia. Un’emozione che ha raggiunto il culmine quando Domingo, in veste di veterinario e consulente, ha ispezionato la mucca e, sorpresa, ha un’altra creatura in grembo. Ho ripreso l’attimo nel dettaglio, con la speranza che la documentazione visiva riesca a trasmettere a chi la vedrà, agli alunni, ai nostri ragazzi, le medesime intense emozioni e a far riflettere su chi eravamo e su chi siamo, sul senso della vita, vissuta e da vivere, perché in fin dei conti senza il latte il caffè è solo caffè. Ebbene, ora «Las tres rubias» non sono più sole. Renzo Tommasi
In Cile è scomparso padre Giuseppe Tommasi Padre Giuseppe Tommasi, missionario scalabriniano, colonna della collettività italiana in Cile, è scomparso l’11 settembre a 79 anni. Nato a Tezze di Arzignano, aveva festeggiato l’anno scorso i 50 anni di sacerdozio. Cofondatore della Fusie – la Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero – padre Tommasi era il direttore storico del periodico «Presenza», edito a Santiago. «Certi di interpretare il senti9/10 - 2018
mento della collettività, la sua scomparsa ci lascia con un grande vuoto, e ricorderemo sempre il suo impegno e la sua instancabile dedizione in favore della comunità italiana», si legge in un messaggio dell’Ambasciata italiana. Cordoglio anche dalla comunità italocilena del Trentino Alto Adige:
«buon viaggio Padre Giuseppe, grande missionario, uomo buono e grande giornalista, direttore di «Presenza» Quindicinale della Comunità Italiana del Cile», scrive il console onorario Aldo Albasini. «A nome di tutta la comunità italo-cilena del Trentino Alto Adige esprimiamo le nostre più
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sentite condoglianze». Cordoglio anche dalla Fusie: il presidente Giangi Cretti ha espresso, a nome di tutte le testate aderenti, «grande dolore per la scomparsa di padre Giuseppe, «anima» della comunità italiana e di «Presenza», testata che ha guidato per anni. Con il suo lavoro, pur tra mille difficoltà, ha nobilitato il ruolo della stampa italiana all’estero. Auspichiamo che il suo impegno non vada perduto». (aise)
GENTE E FATTI
Monica Panzardi, vent’anni con la Trentini nel mondo Nata a Resistencia nel Chaco (Argentina) nel 1962, docente di scuola elementare e professoressa di psicologia, con cittadinanza anche italiana in quanto discendente di emigrati della Basilicata, Monica Panzardi da vent’anni collabora con la struttura in Argentina della Trentini nel
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uesta mia esperienza nasce nel 1998 all’interno del «Progetto Educativo», avviato sulla base di un accordo tra le Province di Trento e del Chaco, che puntava al reinserimento degli alunni che avevano abbandonato le scuole durante il livello primario, secondario e terziario/universitario, attraverso l’assegnazione di borse di studio e il supporto di un’equipe di assistenti sociali-docenti. Non ho lavorato solo per il Progetto Educativo e ho svolto anche altri compiti all’interno dell’associazione: mi sono occupata dei sussidi ordinari e del «Progetto abitazioni», nato in seguito, per dare risposta ad esigenze che erano emerse nel frattempo. Ho collaborato anche con il progetto «PROGANO»: dovevamo far conoscere i prodotti che derivavano dall’allevamento del capretto, «el chivo», come viene chiamatato qui, e i loro benefici. Lo facevamo durante diverse esposizioni specifiche oppure semplicemente promuovendolo in strada, lungo le vie principali. Tornando al «Progetto Educativo», posso dire che era molto impegnativo. Basti pensare che con il gruppo di lavoro si doveva arrivare in ogni angolo della provincia, in auto, con l’autobus, in bicicletta, camminando, perchè dovevamo raggiungere le persone più dimenticate e povere, sia nella zona rurale sia in quella urbana. Nessun trentino o discendente
doveva rimanere escluso dalle nostre visite a domicilio. Conservo un ricordo molto vivo di queste persone che, molto umilmente, offrivano un pezzo di pane con della carne per alleggerirti il lavoro, offrendo magari la loro unica razione del giorno: e non potevi rifiutare altrimenti li avresti offesi. E quante volte è successo che si rimaneva bloccati in strada per colpa degli scioperi… Nel 2001, a causa della disastrosa crisi che colpì l’Argentina, abbiamo iniziato con il «Progetto emergenza». In quell’anno, siccome oltre alla crisi occupazionale, si doveva affrontare la problematica delle persone anziane sole, ammalate e in stato di abbandono, si avviò un corso per formare assistenti domiciliari. Quel progetto ha dato l’opportunità a molte donne casalinghe di qualificarsi e di poter lavorare contribuendo al reddito famigliare. Da quell’esperienza è nata la cooperativa «Soltrecha» e poi la cooperativa Nuovo Orizzonte, nella provincia di Santa Fe, entrambe molto apprezzate per il lavoro che svolgono. Poi sono state organizzate le «Feste trentine», chiamate del «reincontro», con il coinvolgimento dei Circoli trentini del Chaco, con l’obiettivo di far rivivere le tradizioni dei nonni… È stato un compito duro e bello quello del «Progetto educativo». Mi metteva allegria vedere i gio-
mondo, con sede a Resistencia. Dopo aver seguito il «Progetto Educativo», che si è concluso nel 2012, si occupa ora della gestione del Progetto Solidarietá. Certi di fare cosa gradita a lei e ai nostri lettori, le abbiamo chiesto di raccontare sul nostro giornale la sua esperienza.
vani raggiungere i loro obiettivi e provavo invece disagio quando qualcuno si perdeva lungo il cammino. Ma è stato sempre molto emozionante spiegare ad ogni bambino, ad ogni giovane, l’importanza dell’educazione come strumento di miglioramento, e nel contempo ascoltare esperienze di vita, gli aneddoti dei nonni e di tutti quelli che ad ogni visita ci raccontavano di come se ne erano andati per arrivare in queste terre inospitali… Percorrendo in lungo e in largo il Chaco ho avuto l’opportunità di conoscere molti trentini e discendenti trentini, di scambiare opinioni e idee con altri professionisti che hanno collaborato ai diversi progetti e non posso dimenticarmi quella mattina quando venimmo a sapere della perdita di Rino Zandonai. Abbiamo lavorato ai progetti
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ben oltre la fatica, senza dar importanza al fatto che fosse giorno di vacanza, fine settimana o qualche festa speciale, perché dovevamo portare il nostro aiuto a queste persone, poi si poteva riposare… parole di Ciro Russo: ci abbiamo messo un po’ a capirlo ma poi ci siamo riusciti. Dal 2012 seguo il «Progetto solidarietà», che mi dà l’opportunità di continuare a offrire la mia collaborazione all’associazione Trentini nel mondo, ai più vulnerabili, agli anziani o ammalati, ai giovani con le borse di studio: grazie a questo incarico incontro persone che ringraziano la provincia di Trento per la solidarietà. Personalmente ringrazio Ciro Russo per avermi permesso di far parte di questa nobile esperienza di lavoro, permettendomi di crescere come persona e professionalmente e di avere un altro punto di vista delle cose, della vita e del lavoro. Oggi ringrazio Roberto Paolazzi che mi permette di continuare, tutte le persone della Trentini nel mondo, le autorità del Trentino Alto Adige che sono passate ogni tanto di qui: è per me un orgoglio far parte di questa grande equipe, conoscere la qualità, la solidarietà e la bellezza della regione della quale facciamo parte. Monica Panzardi
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DOSS QUELLI PARTITI DA GENNAIO A DICEMBRE 2017 SONO ANDATI IN 193 LOCALITÀ DI CIASCUNA REALTÀ CONTINENTALE
Continua la mobilità degli italiani che nel mondo sono oltre 5 milioni
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al 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’AIRE a più di 5,1 milioni. Al 1 gennaio 2018 gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) sono 5.114.469, l’8,5% dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia alla stessa data. In un anno la comunità italiana iscritta all’AIRE è aumentata di oltre 140 mila unità (variazione 2,7% rispetto al 2017). La crescita nell’ultimo anno corrisponde a +2,8%, a +6,3% nell’ultimo triennio e al 14,1% negli ultimi cinque anni. A livello continentale l’Europa accoglie il numero più alto di cittadini italiani particolare, l’UE15 (40,3%) mentre in America si registra una presenza del 40,3% maggiore concentrazione nel Centro-Sud (32,4%). Le realtà nazionali più numerose sono l’Argentina (819.899), la Germania (743.799), (614.545). Nell’ultimo anno, il Brasile (415.933) ha superato numericamente la comunità Francia (412.263). Il 49,5% è di origine meridionale (Sud: 1.659.421 e Isole: 873.615); del Settentrione (NordOvest: 901.552 e Nord-Est: 881.940); del Centro il 15,6% (797.941). Per quanto riguarda la differenza di genere, le italiane iscritte sono 2.459.322
L’edizione 2018 del «Rapporto Italiani nel Mondo» della Fondazione Migrantes è dedicata interamente agli spostamenti dei giovani e dei giovani-adulti che stanno partendo oggi dall’Italia alla volta dell’estero residenza fuori dei confini nazionali (variazione rispetto all’anno precedente: +4.117, +3,2%). Le partenze, in questo ultimo anno,
sono state generalmente più contenute in valore assoluto, ma resta un trend che merita attenzione e analisi in quanto, se nell’ultimo
LE PARTENZE NELL’ULTIMO ANNO
Da gennaio a dicembre 2017 si sono iscritti all’AIRE quasi 243 mila italiani di cui il 52,8% per espatrio, il 36,2% per nascita, il 6,3% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,7% per acquisizione di cittadinanza e l’1% circa per trasferimento dall’AIRE di altro comune. Soffermandosi alla sola percentuale per espatrio (52,8%), si tratta in valore assoluto di 128.193 italiani partiti dall’Italia nel corso del 2017 spostando la loro 9/10 - 2018
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anno la crescita è stata del +3,3%, considerando gli ultimi tre anni la percentuale sale a +19,2% e per l’ultimo quinquennio addirittura a +36,2%. Gli uomini sono oltre 70 mila (55%) e le donne oltre 57 mila. Non si deve però pensare che si tratti di una mobilità prevalentemente maschile poiché si rileva il peso importante delle partenze di nuclei familiari. A sottolinearlo, i 24.570 minori (il 19,2% del totale), di cui il 16,6% ha meno
SIER In un anno la comunità italiana iscritta all’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, è aumentata di oltre 140 mila unità. La crescita nell’ultimo anno corrisponde a +2,8% rispetto al 2017, a +6,3% nell’ultimo triennio e al 14,1% negli ultimi cinque anni
di 14 anni e ben l’11,5% meno di 10 anni. Il 37,4% di chi parte (quasi 48 mila persone) ha tra i 18 e i 34 anni. I giovani adulti, ovvero la classe tra i 35 e i 49 anni, sono un quarto del totale, ma dal confron-
to con l’anno precedente risulta un aumento di +2,8% (in valore assoluto quasi 900 mila unità). Un’attenzione a sé meritano le fasce di età più mature. Infatti, se l’incidenza nel 2018 è dell’11,3% per chi ha tra i 50 e i 64 anni è il
7,1% dai 65 anni e oltre. Tornando al genere, le donne sono meno degli uomini in tutte le classi di età tranne che in quella dagli 85 anni in su (61,2%) e tra i 15 e i 17 anni (51,0%. Una conseguenza di quanto appena detto riguarda lo stato di vedovanza in cui le donne arrivano al 77,5% su un totale complessivo dell’1,3%. Chi parte oggi dall’Italia è, infatti, principalmente celibe/nubile (60,8%) oppure sposato/a (33,2%).
Gli italiani sono partiti da 107 province differenti. Milano, Roma, Genova, Torino e Napoli sono le prime cinque province di partenza. Si tratta di grandi aree metropolitane a riprova del fatto che le attuali partenze coinvolgono i territori che ospitano importanti strutture formative e professionali – università e multinazionali – che premono per avere relazioni internazionali. La prima regione di partenza è la Lombardia (21.980) seguita, a distanza, dall’Emilia-Romagna (12.912), dal Veneto (11.132), dalla Sicilia (10.649) e dalla Puglia (8.816). LE DESTINAZIONI DI CHI PARTE
Gli italiani partiti da gennaio a dicembre 2017 sono andati in 193 località del mondo di ciascuna realtà continentale ma soprattutto in Europa (70%) e in America (22,2%) e, più nel dettaglio, nel Sudamerica (14,7%). Tra le mete dell’America Latina, entro le prime dieci posizioni, vi sono il Brasile (9.016) e l’Argentina (5.458), rispettivamente in quinta e ottava posizione. La Germania (20.007) torna ad essere, quest’anno, la destinazione preferita distanziando, di molto, il Regno Unito (18.517), la Francia (12.870). Con oltre 6 mila arrivi in meno, il Regno Unito registra un decremento del -25,2%. Il Portogallo, invece, registra la crescita più ssignificativa (+140,4%). Incrociando le classi di età con lle destinazioni si mette in luce cche i minori seguono i genitori e soprattutto in località europee e quest’anno la Francia è sicurramente la nazione che ha visto, ppiù di tutte le altre nazioni, l’arrrivo di nuclei familiari giovani ddall’Italia. D’altra parte è evidente quanto ccoloro che partono in età più aadulta lo fanno per seguire i ppropri figli e nipoti (e infatti si rippetono le stesse nazioni europee) ooppure ritornano in quei paesi ddove avevano già sperimentato uun primo percorso migratorio.
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60 ANNI D’EUROPA POCO SI È FATTO PER RAFFORZARE I VINCOLI DI UNA COMUNE APPARTENENZA, DELLE MEMORIE E DELLE CULTURE CONDIVISE
Se l’Europa è assediata dai sovranisti non è colpa dei burocrati di Bruxelles
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obbiamo affrontare il fatto che i leader europei sono inadeguati e che non sono stati in grado di difendere l’Europa dall’immigrazione. L’élite europea ha fallito e la Commissione europea è il simbolo di questo fallimento. Questa è la brutta notizia. La buona notizia è che i giorni della Commissione europea sono contati». Il 29 luglio scorso il primo ministro ungherese Viktor Orbán, capofila delle posizioni nazionaliste e sovraniste in Europa, ha partecipato alla 29a edizione di un evento chiamato Bálványos Summer Open University and Student Camp, nella cittadina termale di Baile Tusnad in Romania. Il suo discorso, pubblicato integralmente dalla rivista Il Regno, n. 17, Documenti, rappresenta una sorta di chiamata alle armi agli ungheresi, che gli hanno appena garantito un terzo mandato consecutivo per promuovere «un nuovo ordine costituzionale, fondato su basi nazionali e cristiane»; ai paesi dell’Europa centrale, per costituire un’«alleanza di nazioni libere» che contrasti le politiche dell’Europa occidentale; e ai cittadini dell’Europa centro-orientale, per rovesciare le sorti dell’Unione alle elezioni europee del 2019 ricostruendo una “democrazia cristiana illiberale” che sostituisca l’intera “élite del ‘68” con una “generazione anticomunista”. L’Ungheria è uno degli otto di Paesi dell’ex Unione sovietica che, con Cipro e Malta, sono entrati a far parte dell’Unione europea il 1° Maggio 2004. Per entrare a far parte dell’Unione , l’art. 49 del Trattato di Lisbona prefigura un complesso processo di adesione che parte dal principio fondamentale del rispetto dei valori dell’Unione richiamati negli artt. 2 e 6 del Trattato. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, approvata a Nizza nel dicembre 2000 e riconfermata con adattamenti a Strasburgo nel 2007 da Parlamento, Consiglio e Commissione, articola e sviluppa i diritti personali, civili, politici, economici e sociali dei cittadini e dei residenti nell’Unione, in 9/10 - 2018
Sono state le élite politiche nazionali a bloccare, condizionare, imporre scelte che non hanno fatto il bene dell’Europa e dei suoi cittadini armonia con i principi generali contenuti nel Trattato. L’Ungheria è stata la prima nazione a ratificare il Trattato il 20 dicembre 2007. Il discorso di Orban che ho richiamato in apertura, presenta contenuti gravissimi e dichiaratamente eversivi. Eversivi in rapporto a tutta la storia della costruzione europea che, fin dalle origini, si è caratterizzata come progetto di superamento dei nazionalismi, di promozione della cooperazione fra i Paesi membri, di rispetto dei diritti fondamentali delle persone, della separazione dei poteri che sta alla base di ogni ordinamento democratico. Orban non è solo. Tutti i Paesi dell’ex blocco sovietico si sono progressivamente allontanati dal rispetto dei principi e dalla prassi consolidata dell’Unione per riaffermare il primato nazionale contro determinati vincoli dell’Unione e, soprattutto, contro ogni iniziativa per rafforzare i poteri della Commissione e del Parlamento europeo. Con il patto di Visegrad, Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia hanno progressivamente maturato posizioni euroscettiche, sovraniste e una grande rigidità in tema di immigrazione. Questi Paesi prediligono i muri trumpiani alle libertà di Schengen e, alle quote di redistribuzione dei migranti, preferiscono piegare la costituzione nazionale a limitare l’accoglienza dei migranti (l’Ungheria ha inserito nella carta il
divieto di accogliere i migranti economici). Com’è potuto accadere questo? Possiamo dire che la trasformazione rapida di Paesi euroentusiasti in Paesi euroscettici rappresenta un esempio abbastanza evidente del malfunzionamento dell’Unione. Poco o nulla hanno influito la crisi economica o la rigidità di Bruxelles. Polonia e Ungheria in testa, hanno avuto buone performance anche negli anni più bui della crisi e hanno ricevuto e ricevono consistenti trasferimenti dall’Unione. Tra il 2010 e il 2014 la sola Polonia ha ricevuto fondi europei destinati a riforme strutturali per 109 miliardi di euro. Polonia e Ungheria sono i Paesi che della Politica Agricola Comune hanno maggiormente beneficiato in termini assoluti, oltre a sfruttare un costo del lavoro e una dinamica salariale estremamente contenuti. Le cause della perdita di credibilità delle istituzioni europee sono emerse e si sono progressivamente rafforzate a partire dall’adozione della moneta unica. L’euro è stata da alcuni definita una moneta senza Stato perché priva di una vera governance politica con l’autorità di definire e orientare, unitamente alla politica monetaria, anche la politica economica e fiscale. Successivamente, con il rigetto del progetto di trattato costituzionale ad opera di Francia e Olanda nel 2005, è venuto meno l’impegno dell’Unione e dei suoi Stati membri per
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la progressiva realizzazione di un modello federale per l’Unione europea. L’abbandono del progetto di trattato costituzionale ha provocato un sensibile appannamento e un calo di tensione nelle istituzioni europee per rafforzare l’Unione e renderla più capace e più attrezzata a reggere le tensioni internazionali e le sfide della globalizzazione. Ma tutto questo, come ho cercato di dimostrare in articoli precedenti, non è dovuto al caso o alla protervia dei burocrati di Bruxelles. La colpa è prevalentemente attribuibile alle élite politiche nazionali che hanno bloccato, condizionato, imposto scelte che non hanno fatto il bene dell’Europa e dei suoi cittadini. È emersa, così, una sensazione di spossessamento dei processi decisionali più significativi per la vita dei cittadini all’interno dell’Unione e, mentre da un lato si è avuta l’impressione di una sorta di appannamento delle identità nazionali, dall’altro poco si è fatto per rafforzare i vincoli di una comune appartenenza, delle memorie e delle culture condivise che pure costituiscono una delle caratteristiche più importanti della storia europea. La presidenza Barroso e, attualmente, la presidenza Junker della Commissione europea sono lo specchio del logoramento dell’immagine e delle politiche dell’Unione europea dovuto all’arroganza e alla confusione delle leadership politiche nazionali, a loro volta complici indirette del rafforzamento delle istanze populiste e sovraniste. Ma la risposta alla necessità di voltare pagina da parte dell’Unione non può essere quella di Orban e dei tanti “Salvini” che si aggirano per l’Europa e agitano la bandiera del nazionalismo e del razzismo. Solo dai cittadini, dalla società civile europea può essere costruita quella forza d’urto per sbarrare la strada a coloro che dall’interno e dall’esterno puntano a distruggere il sogno europeo. Come, cercheremo di capirlo nel prossimo articolo. Vittorino Rodaro
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Il Circolo di Caxias do Sul ha festeggiato il suo 25° anniversario di fondazione
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l 15 settembre scorso il Circolo Trentino di Caxias do Sul (Rio Gande do Sul - Brasile) ha celebrato il suo 25 ° anniversario di fondazione. Lo ha fatto organizzando una festa nella sua sede durante la quale è stata fatta una presentazione della sua storia. Poi a tutti i presenti è stata offerta la cena. All’appuntamento hanno partecipato alcuni membri fondatori del Circolo Trentino di Caxias, che nel 1993 facevano parte del primo direttivo: Paulo Franzoi, Alcides Perini, Ademar Dalla Chiesa e Ana Maria Bastian Alberti. Tra le autorità erano presenti: Emilio Andreazza, in rappresentanza del sindaco Daniel Guerra, che ha consegnato una lettera di ringraziamento e di congratulazioni per la ricorrenza; Elaine Pasqual Cavion, che rappresentava il segretario della Cultura del comune e João Tonus, della segreteria di stato della cultura del Rio Grande do Sul. Il governatore non ha potuto partecipare, ma ha inviato una lettera di ringraziamento, congratulandosi per l’importante traguardo raggiunto. L’apertura e la chiusura dell’evento è stata fatta dal tenore Giovanni Marquezeli, che ha interpretato gli inni nazionali del Brasile e dell’Italia oltre ad altri brani, concludendo con «Va’ Pensiero». A curare la presentazione dell’attività svolta dal Circolo in venticinque anni sono stati il presidente del Circolo, João Felix Andreis, e Adelina Rizzardo del dipartimento didattico. Sono stati forniti dati storici, corredati da fotografie e video, sono state date informazioni sulla saga de-
«Lo scopo dell’evento è stato sicuramente raggiunto, perché abbiamo suscitato tanta emozione. E ci ha fatto molto piacere vedere le espressioni di felicità sui volti delle persone che 25 anni fa hanno iniziato questo progetto. Tutto è andato molto bene. La speranza è che il Circolo possa continuare ancora per molti anni per raggiungere i suoi obiettivi e che sempre più persone li possano condividere»
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gli immigrati trentini, parlando della loro partenza, del viaggio e dell’arrivo in Brasile. Attraverso le testimonianze dei fondatori del Circolo è stata ribadita l’importanza della fondazione del Circolo ed è stato messo in risalto lo sforzo dell’attuale direttivo, impegnato a dare continuità al lavoro iniziato 25 anni fa. La cena - preparata dal cuoco Adriano Moreira e dalla sua squadra - è stata servita dopo la conferenza e l’esibizione del tenore Marquezeli. Lo scopo dell’evento è stato sicuramente raggiunto, perché abbiamo suscitato tanta emozione. E ci ha fatto molto piacere vedere le espressioni di felicità sui volti delle persone che 25 anni fa hanno iniziato questo progetto. Tutto è andato molto bene, oltre le aspettative. La speranza è che il Circolo Trentino di Caxias do Sul possa continuare ancora per molti anni per raggiungere i suoi obiettivi e che sempre più persone li possano condividere. I rappresentanti del Circolo hanno ringraziato tutti i partecipanti a questo meraviglioso evento, per il quale ognuno ha fatto la sua parte, sia a livello organizzativo avendo cura di tutti i dettagli in modo che tutto andasse bene, sia con la loro presenza allo spettacolo o alla cena. Si spera che molti altri anniversari possano essere uguali o migliori a quello di quest’anno, ma soprattutto che si continui a dare risalto alla lingua e alla cultura italiana. Al momento dei saluti, alla fine della festa, il direttivo del Circolo Trentino di Caxias do Sul ha offerto ai presenti una fetta di torta con spumante. 9/10 - 2018
CIRCOLI
Notizie dal Circolo trentino di Salete (Brasile) Il 7 settembre il Circolo trentino di Salete (Santa Catarina - Brasile) ha partecipato alla sfilata cittadina (foto in alto): alcuni soci indossavano i costumi tradizionali, per meglio rappresentare la cultura e la tradizione della terra di origine. Il coro del Circolo ha cantato
alcune canzoni davanti al palco d’onore, sul quale si trovava la sindaca della città. Il 30 settembre, nel sobborgo di São Luiz si è svolto il secondo «Incontro della famiglia di Ester ed Ernesto Furlani», che hanno avuto dodici figli: Nelo, Xisto, Irma, Vildi, Davina,
Sestino, Gertrudes, Valdir, Maria, Anor, Leonilda e Arestides, dei quali sono ancora in vita Nelo, Sestino, Maria e Arestides (nella foto). All’«Incontro» hanno preso parte un centinaio di persone, in un clima di incontro, amicizia e nel segno della musica e dell’animazione.
Trasferta «ittica» per gli ex emigrati in Svizzera Siamo partiti di buon ora con un pullman strapieno di gente allegra e affamata per il consueto mini tour del pesce. Prima tappa indispensabile: caffè e cappuccino. A seguire messa al santuario di Monte Berico
infine tutti al ristorante per iniziare la Maratona delle portate con tanto pesce fresco. Tutti felici quindi a fine serata per aver trascorso ancora una bella dom enica in simpatica compagnia. Un saluto a tutti e a presto.
Per comunicare con la redazione del mensile:
redazione@trentininelmondo.it 9/10 - 2018
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CIRCOLI
Notizie dal Circolo trentino di Chajarì (Argentina)
Alla «Festa Nazionale dell’Inmigrante» di Oberá Il fine settimana dell’ 8, 9 e 10 settembre scorso siamo stati alla «Festa Nazionale dell’Inmigrante» a Oberá, provincia di Misiones, una località che dista 700 km da Chajarì, ma ne vale la pena. In totale eravamo in 23 persone, che abbiamo goduto tantissimo degli spettacoli come danze e canzoni tipiche delle diverse
collettività presenti. Abbiamo anche assaggiato i pasti tipici che offriva ogni paese, e soprattutto quelli dell’amatissima Italia. Anche abbiamo visitato il Museo dell’Immigrazione dentro il posto della Festa e abbiamo potuto conoscere un posto incantevole con gente molto simpatica e cordiale. Abbiamo anche visitato una piccola cascata
che si chiama: Salto Berrondo. La meraviglia e l’energia del paesaggio rinnovano le forze di tutti quanti e danno tanta pace all’anima. Abbiamo anche visitato l’«Establecimiento Las Marías», presso Virasoro in Provincia di Corrientes, la più grande azienda di coltivazione, lavorazione e produzione della “yerba mate” e del tè in Argentina.
Applausi meritati allo spettacolo teatrale «Tanos» Lo scorso 29 agosto abbiamo avuto il piacere di vedere la magnifica messa in scena di «Tanos», una produzione del «TSA» (Teatro Stabile d’Abruzzo), che racconta l’emigrazione in Argentina nel 1950 di una giovane coppia italiana, uno spettacolo che durante la sua tournée in Sud America è stato rappresentato venti volte in Argentina, Uruguay e Paraguay. È stata una serata a tutta cultura, italianità e sentimento, dato l’argomento dell’opera. Siamo rimasti molto soddisfatti con la presenza di un numerosissimo pubblico che si è mostrato molto entusiasta e affettuoso verso gli attori. Come organizzatori, noi del Circolo Trentino di Chajarí, possiamo dire: ci siamo riusciti e siamo felicissimi!!!!
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CIRCOLI
Per il Circolo trentino di Tandil è stato l’anno della «rinascita»
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l Circolo trentino di Tandil (Argentina) aveva eletto il suo nuovo direttivo a fine 2017 (nella foto qui a fianco) per essere in piena attività a partire dal 2018, e tenendo fede al programma di attività che si era prefissato, ha gradualmente ripreso contatto con tutti i discendenti trentini della comunità che hanno interesse a conoscere più profondamente la storia di immigrazione, i racconti dei nonni, le tradizioni, i cibi tipici, la musica, la danza e tutto ciò che fa parte della storia trentina, che è la nostra storia. Sono state organizzate diverse attività di carattere pubblico, alle quali hanno partecipato molti trentini e persone della comunità. Inoltre, attraverso l’archivio del Circolo, stiamo lavorando per convocare tutti i soci di un tempo che non sono a conoscenza della nostra «rinascita» e desiderano avvicinarsi nuovamente. A proposito delle attività che abbiamo realizzato, nella giornata del 23 giugno c’è stata l’inaugurazione della mostra fotografica
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Il nuovo direttivo, eletto a fine 2017, ha tenuto fede al programma di attività che si era prefissato, ha gradualmente ripreso contatto con tutti i discendenti trentini della comunità ed ha organizzato una serie di iniziative «Solo il vento. Luoghi e segni della Prima Guerra Mondiale nel Trentino» di Alberto Begrani, l’intervista a Silvio Bataia (figlio di trentino) e la conferenza sulla immigrazione presso il Centro Culturale Universitario. L’attività è stata realizzata dal Circolo Trentino di Tandil insieme con UNICEN (Universidad Nacional
CIRCOLI
del Centro de la Provincia de Buenos Aires»). L’evento si è concluso con un pranzo tutti insieme: siamo soddisfatti dei risultati raggiunti e tutti coloro che hanno partecipato si sono sentita a proprio agio e ce lo ha fatto sapere. Un’altra attività ha riguardato l’accoglienza dei trentini a Tandil. Nel corso dell’anno abbiamo accolto Patrick Andriollo, Evelina Molinari, Fabiana Povinelli e sua madre Edda Nella, e infine, ad agosto, Karin Corradini. Alcuni sono venuti attraverso il programma di interscambi giovanili della Provincia Autonoma di Trento e altri attraverso la Trentini nel mondo. Siamo orgogliosi di averli accolti, di aver mostrato la nostra città, di averli accompagnati nelle passeggiate turistiche, di aver raccontato loro la nostra cultura, di averli ospitati presso le famiglie trentine e omaggiati con una cena di addio, durante la quale abbiamo ricordato che «la loro famiglia di Tandil» li aspetta sempre e li accoglierà con un
caloroso abbraccio. Proseguendo con la lista delle attività, in aprile, abbiamo realizzato una «gran Chocolateada Familiar» assieme con il «Gruppo Italo Argentino di Danza di Tandil», alla quale hanno partecipato molti italiani e amici, che hanno contribuito a rendere meravigliosa quella giornata. Il ricavato è stato utilizzato per il pranzo annuale, che si è tenuto il 30 settembre, al quale hanno partecipato più di cento persone, che hanno potuto gustare un menù italiano con pasta, limoncello, caffè e torta. Durante il pranzo si è esibito il «Grupo Folclórico Italo Argentino», del quale fanno parte anche tre trentini del Circolo: Atilio, Franco e Sole. Siamo stati particolarmente felici di avere come ospiti il vice console italiano a Tandil, Cecilia Tangorra, il presidente della «Sociedad Italiana de Olavarría», Miguel Scalchi, insieme con altri tre soci dell’ente, e il presidente di «Italianos en Tandil» Mauro Nardin, che guidava una
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delegazione di componenti della commissione direttiva. La settimana successiva, il 7 ottobre, abbiamo organizzato un’altra «gran Chocolateada familiar». Tutto questo ci motiva per proseguire lavorando, assieme, per le nostre radici, per il nostro futuro e per la realizzazione di eventi che uniscono la nostra bellissima comunità trentina di Tandil e della zona. Il direttivo del Circolo trentino di Tandil
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CIRCOLI L’ESPOSIZIONE ALLESTITA NEL GASOMETRO DI OBERHAUSEN È STATA LA META DI UNA GITA DEL CIRCOLO DI DORTMUND
«Der Berg ruft», una bella mostra che riempie gli occhi e il cuore
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Foto Mammuth Getty Images
lle ore 11.00 della mattina di domenica 28 ottobre, alcuni soci e simpatizzanti del Circolo trentino di Dortmund (Germania), si sono dati appuntamento al parcheggio del Gasometro di Oberhausen, uno dei monumenti più significativi di quella che è chiamata la via della cultura industriale della zona della Ruhr. Costruito nel 1929, il Gasometro di Oberhausen con i suoi 117,5 metri di altezza e un diametro di 68 metri è il più grande d’Europa. Un tempo era usato per lo stoccaggio del gas per gli altiforni circostanti, ma quando il gas fu sostituito dal metano trasportato nei gasdotti, la sua funzione venne meno. Nel 1988 arrivò la dismissione e infine nel 1993 iniziò la sua trasformazione in un gigantesco spazio, dove si organizzano ogni anno mostre ed esposizioni di alto livello. Con la mostra «Der Berg ruft», questo monumento dell’era industriale si è rivelato ideale per far risplendere la bellezza, il fascino, la genesi e la diversità delle montagne del nostro pianeta. Il grande evento inaugurato
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in marzo ha avuto quasi mezzo milione di visitatori e per questo gli organizzatori hanno deciso di prolungarne l’apertura fino ad ottobre 2019. Il progetto è
stato realizzato in collaborazione con il «Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt», l’agenzia spaziale tedesca. Il nostro gruppetto ha esplorato
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negli spazi spettacolari posti su tre piani, foto in formato gigante, animazioni e film informativi anche su scalate leggendarie delle vette più importanti, finite in trionfo o in modo drammatico. La mostra ci ha raccontato del rispetto con cui le persone nel corso dei secoli si sono relazionate con la montagna, da sempre piena di miti e segreti, luogo di religione, rifugio, riflessione, solitudine. Il clou della mostra ci aspettava all’ultimo piano: in uno spazio alto 100 metri ci ha affascinato una monumentale riproduzione della cima del Cervino, sospeso a testa in giù (foto in basso sulla pagina a fianco). Il modello si rifletteva in uno specchio circolare sul pavimento dell’arena, permettendoci di ammirare da una prospettiva aerea, la montagna più famosa delle Alpi. Grazie alla più avanzata tecnologia con proiezioni 3D, il Cervino è messo in particolare risalto, si vede come cambia nell’avvicendarsi del giorno e della notte, e nel corso delle stagioni. Vengono illuminate anche le vie di ascensione. Il modello pesa 8.000 kg, è alto 17 m e ha una superficie di
Foto Ralf Gantzhorn
CIRCOLI
Foto Thomas Machoczek
«In oltre due ore abbiamo conosciuto non solamente l’aspetto delle varie montagne e la loro genesi, ma anche gli ecosistemi che ospitano. Ci siamo sentiti più vicini alle nostre amate montagne, raffigurate in alcune bellissime gigantografie e abbiamo anche provato parecchia nostalgia» scesa a pochi gradi sopra lo zero non sarebbe stato per niente piacevole, Agnese aveva ordinato online i biglietti d’ingresso per tutti,
alcuni di questi erano già stati consegnati qualche giorno prima ai rispettivi destinatari, mentre gli altri li avrebbero ricevuti nella
Foto Thomas Machoczek
30 x 43 m. È stato realizzato in alluminio e rivestito con tessuto per mongolfiere. In oltre due ore abbiamo conociuto non solamente l’aspetto delle varie montagne e la loro genesi, ma anche gli ecosistemi che ospitano animali, piante e corsi d’acqua. Ci siamo sentiti più vicini alle nostre amate montagne, raffigurate in alcune bellissime gigantografie e abbiamo anche provato parecchia nostalgia. Con il cuore e gli occhi pieni di sensazioni e impressioni, ci avviammo al vicino ristorante italiano «Teatro» nel centro commerciale più grande d’Europa, che si chiama proprio «Centro», godendoci un mondo l’atmosfera giovale del locale italiano. Non ci scambiammo solamente le nostre impressioni sulla mostra, ma ci raccontammo anche episodi della nostra vita all’estero e infine ci fu un brindisi alla giornata che si concludeva nel migliore dei modi ma che era iniziata con un contrattempo non proprio piacevole. Cosa era successo? Per evitare code, e domenica erano veramente lunghe e aspettare in coda alla temperatura improvvisamente
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giornata di visita alla mostra. Avrebbero… Pertanto, sorpassata la lunga coda e una volta esibito i nostri biglietti d’ingresso, saremo entrati velocemente. Saremo… Ma così non fu perché la super efficiente e super organizzata Agnese, aperto lo zainetto constatò che i biglietti non c’erano, li aveva dimenticati a casa, proprio lei che il giorno prima via wathsapp aveva ricordato a tutti non solo di vestirsi caldi perché il gasometro non è riscaldato, ma soprattutto a quelli che già ne erano in possesso, di portare i biglietti. Che fare? Superato il primo momento di panico, Agnese cercò sul cellulare super convinta di aver conservato la mail con cui erano stati spediti i biglietti, ma questa non c’era più, nemmeno nel cestino. C’era per fortuna quella dove si confermava l’avvenuto pagamento e così il tutto si risolse grazie anche alla pazienza del ragazzo di turno che provvide a far arrivare nuovamente sul cellulare i biglietti ordinati. «Ende gut, alles gut», ossia «Tutto è bene quel che finisce bene». E così dopo «panini, vino, un sacco di risate» – come cantava Adriano Celentano - uscimmo dal locale a fare il «giro del corso» per digerire i manicaretti appena gustati. Abbiamo trascorso una giornata carica di emozioni, vivendo la nostra italianità e caricandoci di energia cordiale. Verso le sedici ci salutammo con un arrivederci alla prossima occasione. Angela e Agnese 9/10 - 2018
DALL’EUROPA LA MANIFESTAZIONE SI È SVOLTA SABATO 13 OTTOBRE A BLUDENZ CON LA PARTECIPAZIONE DEL CORO VALSELLA
Festeggiati i trent’anni del «Comitato Trentini e discendenti nel Vorarlberg»
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l 13 ottobre scorso si è tenuto a Bludenz in Austria, nella Stadtsaal locale, un grande concerto dal titolo «30 JAHRE - BLUDENZ SALUTA VALSUGANA» nel 30° anniversario dell’inizio dei rapporti tra la Valsugana ed il Vorarlberg. Il primo incontro ufficiale avvenne, infatti, a Bludenz nell’autunno del 1988 con la partecipazione di sindaci, di varie autorità della Valsugana, del dott. Bruno Fronza presidente della Trentini nel Mondo, dell’allora assessore prov.le Aldo Degaudenz e di omologhe autorità del Vorarlberg e di Bludenz in particolare. Il Vorarlberg è il Land più occidentale dell’Austria che si affaccia sul Lago di Costanza e confina con la Svizzera e la Germania. Proprio questa sua posizione geografica vicina alla Germania favorì, a partire dall’inizio dell’800, lo sviluppo industriale, specie nel settore tessile, e la costruzione di grandi vie di comunicazione internazionali, in particolare ferroviarie. Verso la metà dell’800, invece, in Trentino si manifestò una grave crisi economica causata dalla chiusura di numerose filande (malattie del baco da seta), dalla crisi della produzione vinicola (diffusione della filossera) e da calamità naturali che misero in
ginocchio le precaria economia locale. Le crisi, causa di una diffusa disoccupazione, sia nel settore maschile che femminile, favorirono, a partire dal 1870, una massiccia emigrazione, prima di tutto all’interno dell’Impero Austroungarico (Vorarlberg, Tirolo, Romania, Bosnia Erzegovina, ecc..) e in altri Paesi europei ed extraeuropei (Brasile, Argentina, Stati Uniti). Al termine della Prima Guerra
Mondiale, con il passaggio del Trentino all’Italia, i rapporti, anche parentali, tra le nostre comunità si interruppero drasticamente. Dopo decenni di oblio questi rapporti si sono progressivamente riannodati e, per quanto riguarda il Vorarlberg, sono stati formalizzati trent’anni fa in occasione del citato incontro. Le statistiche di oggi indicano che in vari comuni del Vorarlberg la popolazione locale è costituita, per il 20 - 25%, da discendenti di
A partire dal 1870 il Vorarlberg fu la meta di un massiccio flusso migratorio. Le statistiche di oggi indicano che in vari comuni del Land austriaco la popolazione è costituita, per il 20 25%, da discendenti di emigranti trentini ed in particolare valsuganotti 9/10 - 2018
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emigranti trentini ed in particolare valsuganotti. I risultati concreti dell’incontro del 1988 non mancarono: nacque una sincera amicizia tra le comunità di Bludenz e Borgo Valsugana che portò, nel giro di pochi anni, alla formalizzazione del gemellaggio tra le due località, per merito dei sindaci di Bludenz e di Borgo Valsugana, Heinz Wiedemann e Mario Dandrea; il gemellaggio ha promosso varie iniziative, alcune delle quali si ripetono annualmente. In occasione di quel primo incontro nacque il «Comitato Trentini e discendenti nel Vorarlberg» su iniziativa del dott. Josef Concin, presidente del Comitato, di Franz Tomaselli, di Werner Pecoraro e di altri soci disponibili. Il Comitato, nei suoi trent’anni di attività, ha promosso tutta una serie di iniziative, incontri e studi sull’emigrazione, che costituiscono oggi un grande patrimonio storico, non solo per il Vorarlberg, ma per lo stesso Trentino e per la Valsugana. La serata del 13 ottobre scorso ha visto la partecipazione degli ex sindaci di Borgo Valsugana, Ma-
DALL’EUROPA NELLE FOTO: (sulla pagina a fianco) il sindaco di Borgo, Enrico Galvan consegna il libro «Alcide Degasperi al Borgo e in Sella» al sindaco di Bludenz, Mandy Katzenmayer. Qui a fianco, Josef Concin (quarto da sinistra) tra le autorità del Vorarlberg: l’ex Landeshauptmann Herbert Sausgruber, il Landeshauptmann Markus Wallner, l’ex Landeshauptmann Martin Purtscher, il sindaco di Nuziders Peter Neier, il sindaco di Bludenz Mandy Katzenmayer e l’ex-President Bertram Jäger. In basso: il Coro Valsella di Borgo ed il coro Bludenzer Sängerrunde di Bludenz.
rio Dandrea e Fabio Dalledonne, dell’attuale sindaco Enrico Galvan e del sen. Aldo Degaudenz. Per il Vorarlberg erano presenti gli ex presidenti del Land Herbert Sausgruber e Martin Purtscher, l’attuale presidente del Land, Markus Wallner, i sindaci di Nüziders, Peter Neler, e di Bludenz, Mandy Katzenmayer, l’assessore alla cultura di Bludenz, Christoph Thoma, l’ex Presidente del Consiglio del Land, Bertram Jäger ed il presidente del Comitato Trentini e Discendenti nel Vorarlberg, Josef Concin. Durante la serata, condotta dall’assessore alla cultura del Comune di Bludenz, Christoff Thomas, hanno portato il loro apprezzamento ed il loro saluto il sindaco di Bludenz, Mandi Katzenmayer, il sindaco di Borgo Enrico Galvan, il presidente del Land Markus Wallner ed Aldo
Degaudenz il quale, in qualità di promotore degli incontri di 30 anni fa, ha ricordato alcune importanti iniziative realizzate e/o promosse dal Comitato presieduto da Josef Concin, ed in particolare: • il documentario «Trentini nel Vorarlberg», realizzato con il supporto della Televisione Austriaca e presentato a Trento il 15 marzo 1990; • i festeggiamenti ufficiali per i 120 anni dell’emigrazione trentina in Vorarlberg, realizzati nell’ottobre del 1990 nel Palazzo dei Congressi a Bregenz, con la partecipazione del presidente della provincia di Trento Mario Malossini, di membri della Giunta Provinciale e di numerosi sindaci della Valsugana, del dott. Martin Purtscher presidente del Land Vorarlberg, del dott. Sigfried Gasser sindaco di Bregenz, del
dott. Bertram Jeager presidente del Consiglio del Land e altri amministratori; • la realizzazione e la stampa del libro dal titolo Auswanderung aus dem Trentino - Einwanderung nach Vorarlberg, a cura di Karl Heinz Burmeister e Robert Rollinger; il libro, di oltre 600 pagine, coinvolse personalità della cultura, storici, docenti universitari e ricercatori austriaci; venne presentato a Bregenz nel 1995 alla presenza delle massime autorità del Vorarlberg, del presidente della Provincia di Trento Carlo Andreotti, di vari dirigenti della Provincia. Il libro, tradotto in italiano a cura della Provincia Autonoma di Trento, fu presentato nel mese di ottobre 1998; • organizzazione di varie manifestazioni in diverse località del Vorarlberg con la partecipazione del Coro Valsella di Borgo Valsugana (sempre presente) e del Coro Sängerrunde di Bludenz. • il Comitato ha ispirato, anche se non direttamente programmato, il gemellaggio tra i paesi di Scurelle e Kennelbach; • va ricordato, infine, che la Provincia di Trento ha assegnato,
nel novembre del 2006, l’Aquila di S. Venceslao, il massimo riconoscimento conferito alla persona che si è particolarmente distinta nella promozione del Trentino nel mondo della cultura, dell’emigrazione, della scienza e del turismo, al presidente del Comitato Trentini e discendenti nel Vorarlberg, dott. Josef Concin, promotore di iniziative e studi sulla emigrazione trentina in Vorarlberg. La serata, realizzata con la partecipazione del coro locale Bludenzer Sängerrunde e incentrata su un concerto dal Coro Valsella di Borgo Valsugana, ha entusiasmato il numeroso pubblico che ha riempito la sala in ogni ordine di posti. Il presidente del Land (Landeshauptmann) Markus Wallner, a conclusione dell’incontro, ha consegnato una medaglia ricordo al presidente del Comitato Trentini e discendenti nel Vorarlberg, Josef Concin come riconoscimento dell’intenso e qualificato impegno che egli ha svolto e svolge nel rapporto tra le due comunità. I rapporti di vera e consolidata amicizia tra Bludenz, il Vorarlberg e la Valsugana hanno avuto una ulteriore testimonianza nella S. Messa, accompagnata dai canti del Coro Valsella, celebrata nella Chiesa della Santa Croce il giorno successivo.
Il Comitato, nei suoi trent’anni di attività, ha promosso tutta una serie di iniziative, incontri e studi sull’emigrazione, che costituiscono oggi un grande patrimonio storico, non solo per il Vorarlberg ma per lo stesso Trentino e per la Valsugana 25
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DALL’ITALIA CURATO DA «CARITAS ITALIANA» E «FONDAZIONE MIGRANTES» È ARRIVATO ALLA SUA VENTISETTESIMA EDIZIONE
Presentato il «Rapporto Immigrazione» Di fronte all’immigrazione ci troviamo di fronte ad una «emergenza culturale» che richiede un intervento strutturato e di lungo periodo. È necessario mettere in campo tutte le risorse educative capaci di stimolare, da un lato, il necessario approfondimento rispetto a temi che sono ormai cruciali, e dall’altro lato di accompagnare le nostre comunità verso l’acquisizione di una nuova «grammatica della comunicazione» che sia innanzitutto aderente ai fatti e rispettosa
delle persone. Per questo il nuovo Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, pre-
sentato a fine settembre nella Sala Marconi di Radio Vaticana a Roma, si intitola «Un linguaggio nuovo per le migrazioni». Il rapporto, alla sua ventisettesima edizione, presenta una sezione internazionale che si focalizza sulle dinamiche a livello globale ed europeo, ed una parte nazionale che si concentra sulla presenza nel nostro paese di oltre 5 milioni di cittadini stranieri: il lavoro, la scuola, la cittadinanza, la salute, la devianza sono i principali temi oggetto dell’analisi.
Linguaggio e media La mobilità umana si conferma fra i temi di maggior dibattito nella società attuale. Il monitoraggio delle notizie riguardanti l’immigrazione apparse nei telegiornali di prima serata delle reti Rai, Mediaset e La7 rivela che in dodici anni i riferimenti all’immigrazione sono aumentati di oltre dieci volte, passando dalle 380 notizie del 2005 alle 4.268 del 2017. Appare sistematica la correlazione fra l’aumento di interesse mediatico verso i flussi migratori diretti verso l’Italia e gli eventi di
G
li stereotipi che affollano le menti di un numero crescente di persone sul tema dei migranti, ci interrogano sul futuro di un paese che talvolta sembra aver smarrito la bussola, in preda ad un’isteria collettiva che, al di là di tutto, va compresa e non semplicemente stigmatizzata. Certamente non posso tacere la mia apprensione verso la diffusa tendenza, anche a livello istituzionale, a costruire luoghi comuni sui migranti e su coloro che lavorano per accoglierli e tutelarli. Quante voci, minacce, provocazioni abbiamo ascoltato negli ultimi tempi a proposito di immigrati, rifugiati e organizzazioni non governative, dipinti come il nemico contro cui scaricare tutte le ansie e le paure contemporanee. Quante volte la solidarietà è stata messa in discussione e con lei tutti coloro che fino a ieri pensavano di operare per il bene comune. Bene comune e solidarietà, che è opportuno ricordare, stanno alla base della buona politica e 9/10 - 2018
natura politica che coinvolgono il Paese. Colpisce constatare che la sensazione di minaccia alla sicurezza e all’ordine pubblico ricondotta all’immigrazione sperimenta dal 2013 una crescita costante. Nel corso del 2017 i telegiornali di prima serata si soffermano per lo più sui flussi migratori (40%), riservando quasi la metà delle notizie ai numeri e alla gestione degli sbarchi sulle coste italiane. Un ulteriore 34% dei servizi telegiornalistici è dedicato a questioni che mettono in rela-
zione immigrazione, criminalità e sicurezza. Per trovare il primo tema dotato, almeno potenzialmente, dei caratteri di “buona notizia”
PREOCCUPANO GLI STEREOTIPI SUL TEMA DEI MIGRANTI
Si stanno gettando le basi per una società escludente della Costituzione del nostro paese. Sarebbe difficile contare le parole d’odio che in Europa o in America stanno connotando il dibattito pubblico su questi temi. Un dibattito, peraltro, che viene alimentato quotidianamente attraverso una narrazione distorta. In questo modo si stanno gettando le basi per una società escludente, dove domina la paura alimentata e sostenuta dalle menzogne, le cosiddette fake news. Ormai circolano poche e lucide certezze che non si fanno scalfire nemmeno dallo sforzo di chi
cerca di raccontare come stanno realmente le cose. Si tenta di presentare numeri, storie, volti ma senza riuscire a persuadere chi è ormai preda di una narrazione falsata del fenomeno migratorio. D’altronde il nostro è il paese delle mezze verità, dove vale più l’inganno camuffato da «buon senso» che non la realtà delle cose. Dire che i migranti muoiono per causa dei trafficanti, senza aggiungere che indebolire il dispositivo di salvataggio significa aumentare le probabilità di morti in mare, è come dire una mezza
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è necessario scendere al terzo posto, dove si colloca il racconto dell’accoglienza, al quale nel 2017 è riservato l’11% delle notizie. verità. Raccontare che tutte le realtà di accoglienza lucrano è come dire un’altra mezza verità, consapevoli che solo una minima parte delle cooperative è stata indagata e condannata. Lo ha ricordato anche papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2018: «Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano» Il Pontefice punta il dito su una «retorica», »largamente diffusa» in molti Paesi di destinazione, «che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l’onere dell’accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio». don Francesco Soddu Direttore Caritas Italiana
DALL’ITALIA
I migranti nel mondo, in Europa e in Italia
NEL MONDO. Nel 2017 sono 257,7 milioni le persone che nel mondo vivono in un Paese diverso da quello di origine. Dal 2000 al 2017 il numero delle persone che hanno lasciato il proprio Paese di origine è aumentato del 49%. Nel 2017 i migranti rappresentano il 3,4% dell’intera popolazione mondiale, rispetto al 2,9% del 1990. Nel 2017 l’Asia ospita il 30,9% dei migranti mondiali, seguita da Europa (30,2%), America del Nord (22,4%), Africa (9,6%), America Latina (3,7%) e Oceania (3,3%). Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) nel 2015 la quota dei migranti irregolari sul totale dei flussi internazionali ammonta al 10-15%.
IN EUROPA. Nel 2017 sono 38,6 milioni i cittadini stranieri residenti nell’Unione Europea (30,2% del totale dei migranti a livello globale). Il Paese europeo che nel 2017 ospita il maggior numero di migranti è la Germania (oltre 12 milioni), seguita da Regno Unito, Francia e Spagna. Secondo i dati EUROSTAT nel 2016 gli stranieri residenti che hanno acquisito la cittadinanza nell’area dei Paesi UE-28 sono 994.800, con un aumento, rispetto al 2015, del 18,3%. Tra i Paesi con il maggior numero di “nuovi cittadini” al primo posto c’è l’Italia, con 201.591 acquisizioni di cittadinanza, che corrispondono al 20,3% del totale UE-28.
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IN ITALIA. L’Italia, con 5.144.440 immigrati regolarmente residenti sul proprio territorio (8,5% della popolazione totale residente in Italia) si colloca al 5° posto in Europa e all’11° nel mondo. Secondo l’UNHCR tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2018 è sbarcato in Italia l’80% di migranti in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Le comunità straniere più consistenti sono quella romena (1.190.091 persone, pari al 23,1% degli immigrati totali), quella albanese (440.465, 8,6% del totale) e quella marocchina (416.531, 8,1%). I cittadini stranieri risultano risiedere soprattutto nel Nord-Ovest della Penisola (33,6%) e a diminuire nel Centro (25,7%), nel Nord-Est (23,8%), nel Sud (12,1%) e nelle Isole (4,8%). Le regioni nelle quali risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono la Lombardia (1.153.835 cittadini stranieri residenti, pari all’11,5% della popolazione totale residente), il Lazio (679.474, 11,5%), l’Emilia-Romagna (535.974, 12%), il Veneto (487.893, 10%) e il Piemonte (423.506, 9,7%). Le province nelle quali risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono Roma (556.794, 12,8%), Milano (459.109, 14,2%), Torino (220.403, 9,7%), Brescia (156.068, 12,4%) e Napoli (131.757, 4,3%).
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DAL TRENTINO
Provincia di Trento: incidenza %; genere; età
Provincia di Trento: nazionalità (incid. % su totale residenti stranieri; v.a.)
46.929 persone 8,7% della popolazione provinciale
30,5%
53,4%
Cittadini UE
donne
Gli stranieri in Trentino sono l’8,7% Secondi i dati del «Dossier Statistico Immigrazione 2018», curato dal Centro Studi Idos in partenariato con il Centro Studi Confronti, il sostegno dell’Otto Per Mille della Tavola Valdese e la collaborazione dell’Unar, l’Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali, che è stato presentato a Trento il 25 ottobre, nel 2017 sono 46.929 i residenti stranieri
Trento
in Trentino. L’incidenza sulla popolazione è dell’8,7%, mentre la componente femminile è maggioritaria attestandosi al 53,4%. Le prime comunità fra gli stranieri residenti sono originarie di Romania (22%), Albania (11,9%) e Marocco (8%). I principali motivi dei permessi di soggiorno sono nell’ordine famiglia (48,1%), lavoro (23,4%) e protezione internazio-
nale (21,3%). In tema di asilo, all’11 ottobre 2018 sono 1.449 i richiedenti/titolari di protezione internazionale accolti in Trentino, alloggiati in 72 comuni sul territorio provinciale. Le prime nazionalità di provenienza sono Nigeria, Pakistan, Mali, Gambia, Senegal, Ghana, Guinea, Costa d’Avorio, Bangladesh e Togo (dati Cinformi).
Popolazione residente: 539.898 - di cui stranieri: 46.929 - Incidenza stranieri su totale residenti: 8,9%
RESIDENTI STRANIERI Province
Numero
%
Trento 46.929 Trentino Alto Adige 94.947
49,4 100,0
RESIDENTI STRANIERI
% su totale residenti 8,7 8,9
Var. % 2016-2017 1,0 1,8
% donne 53,4 53,1
STUDENTI STRAN. A.S. 2016/2017
SOGGIORNANTI NON COMUNITARI Nuovi nati 698 1.443
Acquisizioni cittadinanza 1.916 4.293
RIMESSE *
Iscritti dall'estero 3.062 6.498
Cancellati per l'estero 604 1.431
Numero 32.189 67.151
di cui % lungosoggiornanti 76,8 73,6
TITOLARI IMPRESE INDIVIDUALI** ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO
PRINCIPALI MOTIVI DEI PERMESSI A TERMINE (%)
lavoro 23,4 24,4
famiglia 48,1 46,5
asilo/umanitari 21,3 24,2
MERCATO DEL LAVORO***
Paesi e continenti Numero % Paesi e continenti Numero % Paesi e continenti Migliaia Paesi e continenti Numero Paesi e continenti Numero Indicatori** Italiani Stranieri di cittadinanza di cittadinanza di destinazione di euro di nascita di residenza Romania 10.323 22,0 Romania 1.587 16,6 Romania 4.037 Albania 283 Brasile 19.602 Occupati 445.807 43.921 Albania 5.580 11,9 Albania 1.574 16,5 Marocco 3.052 Marocco 243 Argentina 7.376 di cui donne 44,9 46,5 Marocco 3.736 8,0 Marocco 1.270 13,3 Pakistan 2.641 Romania 241 Svizzera 7.192 Disoccupati 16.413 5.910 Pakistan 2.774 5,9 Pakistan 716 7,5 Senegal 1.566 Svizzera 175 Germania 4.613 di cui donne 48,6 52,3 Ucraina 2.573 5,5 Rep. di Macedonia 659 6,9 Ucraina 1.548 Cina 152 Regno Unito 2.236 Tasso attività 73,9 70,1 Moldavia 2.412 5,1 Moldavia 490 5,1 Albania 1.498 Pakistan 134 Francia 2.119 Tasso occupazione 71,2 61,7 Rep. di Macedonia 2.328 5,0 Tunisia 426 4,5 Colombia 1.420 Rep. di Macedonia 99 Belgio 1.762 Tasso disoccupazione 3,6 11,9 Cina 1.214 2,6 Cina 271 2,8 India 1.350 Germania 91 Cile 1.670 Sovraistruiti 17,8 34,2 Polonia 1.173 2,5 Ucraina 255 2,7 Moldavia 1.276 Moldavia 80 Stati Uniti 1.457 Sottoccupati 0,9 2,6 Tunisia 1.086 2,3 Algeria 239 2,5 Bangladesh 1.093 Tunisia 79 Uruguay 1.393 Retribuz. media mens. 1.464,8 1.192,4 Serbia 964 2,1 Serbia 221 2,3 Tunisia 835 Serbia 64 Spagna 1.241 SETTORI India 865 1,8 Kosovo 172 1,8 Cina 823 Cile 46 Canada 948 Agricoltura 5,3 4,4 Altri paesi 11.901 25,4 Altri paesi 1.655 17,4 Altri paesi 12.815 Altri paesi 732 Altri paesi 6.457 Industria 23,2 24,1 Europa 29.859 63,6 Europa 5.498 57,7 Europa 11.631 Europa 1.344 Europa 22.288 Costruzioni 7,7 8,7 di cui Ue 14.295 30,5 di cui Ue 1.946 20,4 di cui Ue 5.653 di cui Ue 527 di cui Ue 14.321 Servizi 71,5 71,5 Africa 8.206 17,5 Africa 2.285 24,0 Africa 9.207 Africa 436 Africa 626 Lavoro domestico 0,4 9,7 Asia 6.242 13,3 Asia 1.330 13,9 Asia 7.912 Asia 356 Asia 525 TIP. PROFESSIONE America 2.599 5,5 America 419 4,4 America 5.157 America 268 America 33.878 Lav. manuali non special. 7,2 26,6 Oceania 20 0,0 Oceania 3 0,0 Oceania 19 Oceania 15 Oceania 749 Lav. manuali special. 23,4 27,3 Apolide 3 0,0 Apolide 0 0,0 N.c. 28 N.c. 0 Impiegati 31,2 35,4 Totale 46.929 100,0 Totale 9.535 100,0 Totale 33.954 Totale 2.419 Totale 58.066 Dirigenti 38,2 10,7 * Dati estratti il 6 luglio 2018 ** Tutti gli indicatori sono calcolati su un campione di popolazione di 15 anni e oltre, tranne i tassi di attività e di occupazione che fanno rifermento a soggetti tra i 15 e i 64 anni *** I dati si riferiscono alla regione Trentino Alto Adige FONTE: Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su dati Istat, Ministero dell'Interno, Miur, Aire, Banca d'Italia, Infocamere
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CALENDARIO 2 ottobre Gruppo donne del CT Toronto (CA): riunione
13 novembre - 3 dicembre A Santa Catarina (BR): progetto formativo “Cucina Trentina” con lo chef Luigi Montibeller 15/11 CT Laurentino, 16/11 CT Rio do Oeste, 17/11 CT Taiò, 18/11 CT Salete, 19/11 CT Rio do Sul, 20/11 CT Presidente Getulio, 21/11 CT Nova Trento con la partecipazione del CT Brusque, 23/11 CT Gaspar, 24/11 CT Luzerna, 26/11 CT Blumenau, 27/11 CT Guaramirin, 28/11 CT Jaragua do Sul, 30/11 CT Rodeio, 1/12 CT Rio dos Cedros
14 ottobre C.T. Denver – Colorado (USA): pranzo e incontro mensile 16 ottobre Gruppo donne del CT Toronto (CA): riunione 19-21 ottobre Convegno EZA – UNAIE “Nuove forme di lavoro e mobilità europea”
13 novembre - 3 dicembre A Rio do Oeste (BR), corso aggiornamento per il coro CITAVI a cura del Maestro Riccardo Baldi
21 ottobre C.T. Bento Gonçalves (BR): 7° Mèrica mèrica e MagnaBento C.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): celebrazione del 137° anniversario dell’emigrazione trentina in Messico
17 novembre C.T. Montreal (CA): Festa della Castagna 17-19 novembre A Rosario (AR): Incontro dei circoli trentini dell’Argentina
26 – 28 ottobre A Vitoria (BR): incontro dei circoli trentini del Centro – Nord del Brasile (San Paolo, Minas Gerais, Espirito Santo, Rio de Janeiro e Bahia)
17-24 novembre In Uruguay, in occasione della “Settimana della cucina italiana nel mondo”, lezioni di cucina trentina a cura dello chef Rinaldo Dalsasso 17/11 al CT di Montevideo, 19/11 alla Scuola Italiana di Montevideo, 20/11 alla scuola alberghiera di Colonia del Sacramento, con la partecipazione del CT Colonia e CT Carmelo, 22/11 all’Ambasciata Italiana di Montevideo, 23/11 al CT Montevideo con la partecipazione dei coordinatori dei circoli trentini del Brasile
27 ottobre C.T. Presidente Getulio (BR): Santa Messa in lingua italiana A Presidente Getulio (BR): riunione del gruppo giovani trentini brasiliani C.T. Toronto (CA): cena sociale C.T. Centre&Borinage (BE): cena sociale C.T. Denver – Colorado (USA): Torneo autunnale di Bocce
20 novembre Gruppo donne del CT Toronto (CA): 35° anniversario
28 ottobre Società Americana di Storo (IT): pranzo sociale C.T. Villa Regina (AR): 7° incontro del ciclo culturale “Italia, celebrità, arte e musica” in collaborazione con l’Agenzia consolare onoraria d’Italia e l’Università del Rio Negro C.T. Zofingen (CH): castagnata C.T. Vancouver (CA): riunione mensile
23 novembre - 25 novembre A Montevideo, incontro dei coordinatori dei Circoli del Brasile
2 novembre C.T. Toronto (CA): commemorazione defunti
25 novembre C.T. Basilea (CH): pranzo sociale
3 novembre C.T. Villa Regina (AR): 7° Trento Fest (Festa della birra)
1 dicembre C.T. Rodeio (BR): Teatro di Natale
2-4 novembre C.T. LIegi (BE): 40° anniversario di fondazione, 2/11 concerto corale con la partecipazione del coro Valsella (TN), “Guido d’Arezzo” e “Choranthisnes d’Anthisnes” (Liegi), 3/11 cena anniversario e 4/11 Santa Messa in memoria dei soci defunti
2 dicembre C.T. Toronto (CA): colazione con Santa Claus e vendita di dolci a cura del Gruppo Donne del Circolo C.T. Charleroi (BE): festa di St. Eloi e St. Barbe
24 novembre C.T. Toronto (CA): cena cacciatori 24 - 25 novembre C.T. Città del Messico (MX): partecipazione a “Porte Aperte”
6 dicembre Gruppo donne del CT Toronto (CA): lotteria
4 novembre C.T. Charleroi (BE): polentada d’autum
7-9 dicembre C.T. Piracicaba e CT di Santa Olimpia (BR): 10° Mercatino di Natale C.T. Charleroi (BE): Mercatino di Natale
6 novembre Gruppo donne del C.T. Toronto (CA): riunione 9 – 11 novembre A Barcellona (E): incontro giovani trentini di Spagna e Portogallo
12 - 19 dicembre C.T. Toronto (CA): gita in Val Gardena 16 dicembre C.T. Vancouver (CA): castagnata
10 novembre C.T. Caxias do Sul (BR): cena enogastronomica
18 dicembre Gruppo donne del CT Toronto (CA): Chris Kringle
11 novembre C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale
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21 – 23 dicembre C.T. Bento Gonçalves (BR): Mercatino di Natale
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Dalla9/10 Rocca di Riva del Garda uno spettacolare scorcio della costa 30 lacustre. - 2018
(Foto Rosanna Barchiesi)