Settembre 2015

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TRENTINI

MONDO

nel

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

9/2015

Foto di Leandro Fidelis

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 58°

Volti sorridenti fra i partecipanti alla prima «Cena trentina» organizzata dal Circolo trentino di Venda Nova (Espirito Santo-Brasile)


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz

- 1 circolo

Bosnia - 3 circoli Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá

- 1 circolo

Danimarca Copenaghen

- 1 circolo

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera

Peru Lima

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Portogallo Portogallo

Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Romania Romania

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo

- 1 circolo

62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

- 1 circolo

Serbia Indija

- 1 circolo

- 1 circolo

- 1 circolo

Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas

- 1 circolo


EDITORIALE SOMMARIO Pagine 2-3 AGENDA Pagine 4-5 GEMELLAGGIO VALLAGARINA-OAXACA Pagine 6-7 ATTUALITÀ Pagine 8-11 GENTE E FATTI Pagine 12-13 PRESENTATO A ROMA IL «RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO» Pagine 14-18 CIRCOLI (Buenos Aires, Venda Nova, Dortmund, Carmelo) Pagina 19 VISITE IN SEDE Pagina 20 IN MEMORIA Pagina 21 EDITORIA Pagine 22-23 DALLE VALLI Pagina 24 ABBONAMENTI

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Anna Lanfranchi

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi, E. Lorenzini, A. Maistri, S.Margheri, G. Michelon, N. Paulus, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, A. Tafner, D. Zatelli, G. Zorzi Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 9 SETTEMBRE 2015 Stampato l’11 novembre 2015

In copertina: volti sorridenti alla «Cena trentina» del Circolo di Venda Nova.

LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE, DELLE PERSONE E DELLE COSE È IN PERICOLO?

Si stanno rialzando i muri e rinforzando gli steccati Al convegno che la Trentini nel Mondo organizza ogni anno assieme ad EZA (Europäisches Zentrum für Arbeitnehmersfragen) erano presenti 14 nazioni europee, mentre all’assemblea UNAIE (Unione Italiana delle Associazioni degli Emigranti) che si è svolta come di consueto in apertura dei lavori, erano rappresentate 24 Associazioni italiane. Basterebbe questo per decretare il successo di questa iniziativa, ma il vero valore di questo appuntamento consiste nella qualità degli interventi, nello spessore delle relazioni e nella vivacità del dibattito. Forse è per questo che, a parte i saluti della città di Trento portati dall’assessore comunale Italo Gilmozzi, della presenza della Consultrice di maggioranza della Provincia, consigliera Lucia Maestri e del senatore Franco Panizza, i politici in generale si sono tenuti ben lontani. Avrebbero magari potuto ascoltare alcuni concetti che gli avrebbero consentito di ampliare una visione che andasse un po’ oltre le mura del «palazzo» o delle insulse beghe di partito. Il convegno che si è svolto a Trento ha trattato infatti un argomento decisamente attuale come la mobilità dei lavoratori, sviluppando in particolare due concetti strettamente correlati tra di loro: l’emigrazione (nel senso più ampio del termine) e le frontiere (con tutte le limitazioni che esse comportano). Di queste questioni la Trentini nel Mondo se n’è occupata fin dalla sua fondazione avvenuta oltre mezzo secolo fa, intervenendo sui principali aspetti legati alla solidarietà sociale e sui temi connessi all’assistenza dei migranti in situazioni di bisogno, ma operando anche come strumento di consolidamento delle relazioni di solidarietà con partner italiani e dei diversi continenti, in modo da favorire un più giusto ed equo rapporto tra i popoli. Oggi però, in tempo di globalizzazione economica, di estrema rapidità di movimento e di istantaneità delle comunicazioni, il sistema della mobilità ha

La Trentini nel Mondo continua ad impegnarsi per cercare delle soluzioni ai tanti egoismi economici e ai tanti sbarramenti ideologici che continuano a frenare un futuro più equo, più solidale, più libero e più vivibile per tutti

subito una tale evoluzione che si rischia di non saper più stare al passo con i tempi. Per questo motivo è necessario che chi si occupa di questi temi in maniera specialistica (come i governi e le istituzioni locali e nazionali) o volontaristicamente ( come è il caso - ad esempio - delle Associazioni come la Trentini nel Mondo) compiano un ulteriore sforzo di comprensione e di interpretazione dei velocissimi mutamenti in atto. Non è più possibile infatti continuare a sostenere paradigmi ormai inadeguati, così come non è vantaggioso per nessuno andare avanti con schemi obsoleti perché, oltre a sprecare energie e tempo prezioso, non si potranno raggiungere gli scopi prefissati. Per questo dobbiamo sforzarci di capire - noi stessi prima di tutto - i cambiamenti che stanno trasformando la società, per poter conseguentemente elaborare ed adeguare le nostre

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a attività alle esigenze dei nuovi e emigranti o degli «emigranti a m metà», come sono stati definiti i transfrontalieri nel titolo del c convegno EZA-Unaie. Non è difficile accorgersi infatti d come stiano mutando velocedi m mente le condizioni di chi lascia la casa, gli amici e le abitudini c consuete (e volendo enfatizzare si p potrebbe anche aggiungere «chi lascia la patria») per cercare a altrove un lavoro che manca o p poter esprimere al meglio le per p proprie potenzialità. Così come n è difficile accorgersi di come non la realtà dell’emigrazione di un t tempo e la mobilità attuale si s qualitativamente differensia z ziata, pur mantenendo immutato l’aspetto più drammaticamente e emozionale. In questo campo c’è ancora m molto da fare perché, se la tecn nologia da una parte e le norme internazionali dall’altra hanno f fatto fare notevoli passi avanti nel campo della mobilità delle persone, rimangono pur sempre scoperti questi aspetti «umani» che la scienza tecnologica e le regole governative non possono risolvere. Dobbiamo sforzarci di capire e adattare conseguentemente i necessari sistemi d’intervento perché, se anche varcare oggi le linee di confine (quelle europee in particolare diventa sempre più facile dal punto di vista concreto, rimangono immutati alcuni problemi «storici». Prendiamo ad esempio la conoscenza di una lingua straniera, che vede purtroppo l’Italia decisamente arretrata, rispetto a molti altri Paesi dell’Unione, ma prendiamo anche i problemi relativi ad un’insufficiente presenza di punti informativi sul territorio, o l’eccesso di burocrazia nel campo giuridico/amministrativo, o ancora le incertezze interpreta CONTINUA A PAG. 2 9 - 2015


AGENDA IL TEMA È STATO AL CENTRO DEL CONVEGNO ORGANIZZATO DA EZA E DA UNAIE CHE SI È SVOLTO IL 23 E 24 OTTOBRE

I «frontalieri», emigranti a metà In Europa sono circa un milione e duecentomila i «frontalieri», cioè i lavoratori che, pur mantenendo la residenza nel paese di origine, svolgono la loro attività all’interno di un altro paese. Il lavoro dipendente frontaliero, o transfrontaliero o pendolare rappresenta quindi oggi una realtà socioeconomica del mercato del lavoro europeo non più trascurabile. Secondo dati dell’Unione Europea del 2011 i frontalieri producono redditi per un ammontare di circa 47 miliardi di Euro all’anno. Svizzera, Lussemburgo e Germania sono le principali mete dei flussi di frontalieri, che hanno origine soprattutto da Francia Germania e Belgio. Per quanto riguarda specificamente l’Italia, nel Nord del paese si spostano oltrepassando un con-

In Europa sono circa 1.200.000 i lavoratori che, pur mantenendo la residenza nel paese di origine, svolgono la loro attività in un altro paese fine di Stato per motivi di lavoro circa 84.000 persone, un numero crescente ed incentivato anche dalla crisi economica perdurante ormai da oltre sette anni. Nel Nord Est e nel Nord Ovest italiano esistono poi circa 16.000 lavoratori e lavoratrici transfrontalieri in entrata, che provengono dalla Slovenia, dalla Croazia, dall’Austria e dalla Francia (e anche da San Marino). Pur senza essere emigranti nel senso più tradizionale del termine, i lavoratori transfrontalieri presentano caratteristiche, problematiche e necessità in parte simili a quelle tipiche del

lavoratore straniero: problemi di integrazione, confronto con altri modelli culturali e sociali, riconoscimento del percorso formativo e dei titoli di lavoro, diverso trattamento economico, fiscale e previdenziale, scontro con pregiudizi e luoghi comuni, richiesta di competenze linguistiche ed esigenza di avere consapevolezza dei diritti e doveri e delle norme giuridiche del paese ospitante. Tutti questi temi sono stati al centro del convegno internazionale «Emigranti a metà. Frontiere permeabili e mobilità dei lavoratori» che si è svolto fra il 23 e il 24 ottobre a Mattarello (Trento).

I relatori sono stati esperti, studiosi, sindacalisti, rappresentati dei lavoratori provenienti da diversi paesi europei. Il convegno è stato organizzato, con il contributo finanziario della Commissione Europea, dall’Associazione Trentini nel Mondo onlus, dall’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrazione Emigrazione) e dei movimenti europei per il dialogo sociale iscritti all’EZA (Europäisches Zentrum für Arbeitnehmersfragen). E proprio uno dei vice presidenti dell’EZA, il polacco Józef Mozolewski, uno dei responsabili del sindacato Solidarnosc, ha aperto i lavoro con il suo saluto (foto in alto a sinistra). Nel prossimo numero, riferiremo ampiamente sui contenuti del convegno.

Si stanno rialzando i muri e rinforzando gli steccati  CONTINUA DA PAG. 1 tive di alcune leggi e norme che regolano la mobilità dei lavoratori . Rendersi conto, capire e interpretare è dunque un’esigenza dalla quale non si può prescindere, tanto più di fronte alla velocità sempre maggiore con cui si succedono gli eventi. Sembrava, ad esempio, che con il passare degli anni le sbarre delle frontiere fossero destinate ad aprirsi sempre di più, ma

oggi vediamo invece che si stanno rialzando i muri e si stanno rinforzando gli steccati: sia quelli concreti e materiali che quelli psico-

logici e culturali. Non si può far finta di non vedere come tutto questo possa avere gravi conseguenze sulla libera circolazione delle idee, delle persone e delle cose e per questo motivo la Trentini nel Mondo continua ad impegnarsi per cercare delle soluzioni ai tanti egoismi economici e ai tanti sbarramenti ideologici che continuano a frenare un futuro più equo, più solidale, più libero e più vivibile per tutti. Alberto Tafner

sede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840

e-mail: info@trentininelmondo.it / sito internet: www.trentininelmondo.it 9 - 2015

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AGENDA NEL PROSSIMO NUMERO DEL GIORNALE, UN AMPIO REPORTAGE SULLA TRASFERTA DELLA DELEGAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE

I Circoli trentini hanno celebrato il 140° di emigrazione in Brasile Entusiasmo, calore, coinvolgimento emotivo, voglia di condivisione, hanno accompagnato le tappe della trasferta in Brasile del presidente e del vice presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner e Cesare Ciola, che dal 12 al 18 ottobre hanno partecipato alle iniziative promosse dai Circoli trentini per commemorare il 140° anniversario dell’emigrazione verso il grande paese sudamericano. Rio Grande do Sul, Santa Catari-

na e San Paolo sono stati i tre stati toccati durante il viaggio, al quale ha partecipato anche l’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan (ripartito per l’Italia prima del trasferimento nello stato di San Paolo). Molti gli appuntamenti previsti dal programma di viaggio, fra i quali (giovedì 15 ottobre), la santa messa solenne celebrata da mons. Bressan, affiancato dal vescovo di Blumenau Rafael Biernaski e da una dozzina di sacerdoti, nel Santuario di Santa Paulina a Vigolo (Nova Trento - Santa Catarina). Una messa per ricordare i 150 anni

dalla nascita di Amabile Lucia Visintainer, la prima santa trentina - brasiliana, nata in Trentino a Vigolo Vattaro ed emigrata in Brasile con la famiglia all’età di 10 anni. Prima di concludere la concelebrazione l’arcivescovo ha benedetto una statua di San Vigilio, donata al Santuario come segno di vicinanza con la chiesa trentina. L’agenda della delegazione trentina prevedeva incontri con i Foto di gruppo nel centro di Bento Gonçalves, con alcuni Circoli trentini del Rio Grande do Sul. Il presidente Tafner è il primo a destra nella foto; il vice presidente Ciola, l’ultimo a sinistra. In centro, mons. Bressan.

Circoli e le autorità locali a Bento Gonçalves, Taiò, Rodeio, Gaspar, Nova Trento, Florianopolis e Piracicaba. Nel prossimo numero del giornale ci sarà un ampio reportage, che ripercorrerà e descriverà le varie tappe della trasferta, che ha confermato la vivacità e la dinamicità delle comunità trentine del Brasile, che svolgono un importante ruolo sociale e sono protagoniste della vita pubblica e culturale delle località nelle quali si trovano.

A FINE OTTOBRE HA LASCIATO IL SUO INCARICO DI DIRETTORE DELL’UFFICIO EMIGRAZIONE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Per Cesare Cornella è arrivato il momento della pensione Cesare Cornella ha lasciato il suo incarico di direttore dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento: dal 2 novembre è in pensione. Nato a San Lorenzo in Banale nel 1954, dove tuttora risiede, Cornella aveva iniziato il suo impegno presso il Servizio Emigrazione il 2 gennaio 2007. Anche attraverso le colonne del giornale la Trentini nel mondo intende ribadire il suo apprezzamento per lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto sia il suo operato

come direttore dell’Ufficio Emigrazione sia il suo rapporto con l’Associazione. La Trentini nel mondo esprime anche stima e riconoscenza per l’attenzione e la sensibilità con le quali ha seguito le attività dell’Associazione e quelle dei Circoli trentini nel mondo. Lo stesso giorno è andato in pensione anche Luciano Passerini, funzionario amministrativo dell’Ufficio emigrazione, che la Trentini nel mondo ringrazia e saluta con cordialità e affetto.

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ATTUALITÀ

Gemellaggio fra la Vallagarina e Oaxaca, accordo firmato in Messico e a Rovereto Il gemellaggio fra la Comunità della Vallagarina e la città di Oaxaca de Juárez (Messico) è ormai cosa fatta. Un anno è trascorso dalla richiesta inoltrata alla Comunità lagarina dal Municipio dell’Eroica città messicana, a seguito del convegno sull’illustre botanico e pedagogo Cassiano Conzatti. Un anno di intense relazioni epistolari intercorse fra i due enti istituzionali, con la mediazione della Società Museo Civico di Rovereto, inframmezzate da un viaggio interlocutorio delegato al sottoscritto. Attori principali: la direttrice del Servizio affari esteri, Nora Ortíz Muro, sotto la supervisione del ministro del turismo Jaime Katz, su incarico del presidente municipale Javier Villacaña Jiménez; il responsabile del servizio affari generali, Danilo Gerola, su incarico del presidente Stefano Bisoffi, e il presidente della Società Museo Civico prof. Nello Fava. Relazioni epistolari che hanno prodotto un protocollo preventivo che, passato al vaglio del Ministero degli esteri della Repubblica messicana, è stato sottoscritto da entrambe le parti. La dichiarazione d’intenti, fra due entità montane simili in quanto a orografia del territorio e autogestione dello stesso e che presentano una spiccata diversità etnica e biologica, intende abbracciare svariati campi di collaborazione, da quello strettamente culturale a quello amministrativo, da quello turistico a quello commerciale. Il momento istituzionale per la firma dell’accordo di gemellaggio è stato fissato in due date altamente simboliche e rappresentative. Il 15 settembre a Oaxaca durante la ricorrenza del “Grito”, 9 - 2015

L’atto è stato sottoscritto in due date altamente simboliche e rappresentative. Il 15 settembre a Oaxaca durante la ricorrenza del «Grito», giorno della commemorazione dell’indipendenza del Messico e il 21 settembre a Rovereto, sul colle di Miravalle alla Campana dei Caduti, nella giornata universale della pace dall’aeroporto di Venezia l’11 settembre, su invito del Municipio oaxaqueño. Ad attenderci nella tiepida notte di Oaxaca, dopo venti ore di viaggio, Efrain, collaboratore del Servizio affari esteri, il quale ci ha accompagnato all’hotel Casa de los Frailes. Di buon mattino, con Nello Fava ci siamo presentati da Vittoria Conzatti, che il 14 novembre compie 97 anni, per partecipare i saluti del Museo Civico e della Comunità e per invitarla ufficialmente alla firma del gemellaggio. La mattinata è proseguita con la visita della delegazione allo splendido centro della capitale in stile coloniale andaluso. Condotta

ossia nel giorno della commemorazione dell’indipendenza del Messico; il 21 settembre a Rovereto, presso la Campana dei caduti o, meglio, della Pace, nella giornata universale della pace che, per l’occasione, il gruppo di lavoro di Rovereto ha voluto dedicare al grande presidente messicano Benito Juárez. IL VIAGGIO DELLA DELEGAZIONE LAGARINA

La delegazione lagarina, composta dal presidente Stefano Bisoffi, dalla vice-presidente Enrica Zandonai, dal prof. Nello Fava e dal sottoscritto, è partita

Qui sopra, i protocolli del gemellaggio, in italiano e spagnolo, appena sottoscritti. In alto a sinistra, la riunione solenne del Consiglio comunale di Oaxaca e a destra l’incontro per la consegna ai componenti della delegazione vallagarina degli attestati di «ospite d’onore».

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magistralmente dal riconosciuto cronista locale, Rubén Vasconcelos, si è svolta fra la luminosa chiesa di Santo Domingo e la Cattedrale, passando per l’exconvento di Santa Catalina de Siena, adibito a carcere femminile e recentemente ad hotel Quinta Real, per la facoltà di Architettura 5 de mayo della Universidad autónoma Benito Juárez, per il teatro primo novecentesco Macedonio Alcalá, per la Capilla de Santa Ana, per la facoltà umanistica voluta da Benito Juárez, dove Cassiano Conzatti approntò il primo giardino botanico sistematico, il Jardín Mociño, per concludere, dopo l’Alameda, ai Portales del Zocalo, il mero centro cittadino. Nel pomeriggio Nora Ortíz ci ha accompagnato a conoscere il Museo Benito Juárez, sito nella prima casa che accolse come giovane servo il futuro presidente della Repubblica messicana. Quel presiedente illuminato che nel 1857 promulgò le Leggi di riforma che cambiarono le sorti del popolo, assicurando, ad esempio, l’educazione gratuita per tutti e un’identità personale a mezzo del registro civile. Sua la famosa frase, del 1867, che campeggia in più luoghi a lui dedicati: «… che il popolo e il governo rispettino sempre i diritti di tutti, fra gli individui come fra le nazioni il rispetto al diritto altrui è la pace». Da lì al Museo archeologico che presenta dei preziosi manufatti zapotechi e mixtechi che rappresentano la vita dei popoli preispanici che tuttora vivono le montagne dello Stato mesoamericano, conservando le loro lingue e gli usi e costumi. Il 13 settembre è dedicato, dopo la visita d’obbligo, con colazione, da Vittoria Conzatti, ad un’escur-


ATTUALITÀ

Qui sopra, la delegazione vallagarina, con due ospiti (da sinistra):Stefano Bisoffi, presidente della Comunità di Valle, il prof. Nello Fava, presidente della Società Museo Civico di Rovereto; don Rubén Conzatti, presidente del Circolo trentino di Veracruz; Enrica Zandonai, vice presidente della Comunità di Valle; lo storico dell’emigrazione trentina in Messico, Renzo Tommasi e Jaime Katz, ministro del Turismo di Oaxaca. A sinistra: il prof. Nello Fava con Victoria Conzatti, figlia di Cassiano Conzatti. In basso, le chiavi della città di Oaxaca consegnate a Stefano Bisoffi.

sione guidata ad alcuni luoghi di importanza archeologica, storica e naturalistica, vanto di Oaxaca. Il giorno seguente, raggiunti dal presidente del Circolo trentino di Veracruz, don Rubén Conzatti, ci dedichiamo alla preparazione e alla traduzione degli interventi istituzionali per l’imminente giorno del gemellaggio. Svegliati all’alba, alle 7 siamo già a casa di Victoria per accordarci sulla sua presenza in Municipio, quindi ci rechiamo, come ospiti d’onore, all’inaugurazione della nuova pavimentazione, con pista ciclabile, di una delle vie principali che portano dal Barrio Carmen Alto all’Alameda. Si susseguono i discorsi del governatore dello Stato, del presidente municipale, dell’architetto e della capo-circoscrizione e poi in corteo raggiungiamo il Palazzo municipale, dove è stata convocata una sessione speciale del consiglio comunale. Lì il presidente municipale Javier Villacaña consegna le chiavi d’argento della città al presidente Stefano Bisoffi e si passa alla firma ufficiale dell’accordo di gemellaggio, alla presenza di un folto pubblico. L’etichetta non permette al presidente Bisoffi di intervenire verbalmente perché formalmente ciò avviene in un secondo momento presso la Sala Morelos, con lo scambio di presenti e l’assegnazione dell’attestato di «Visitante distinguido» della città di Oaxaca alla vice-presidente Enrica Zandonai, al prof. Nello

città. Affidata al governatore la bandiera viene dallo stesso esibita dal balcone prospicente la piazza centrale, mentre suona alcuni rintocchi di campana, al pubblico che grida a squarciagola “Viva México”, “Que viva México”, “Viva México”. Una pioggia di fettuccine colorate di rosso bianco e verde e dei roboanti e spettacolari fuochi d’artificio completano il tutto, mandando in visibilio i partecipanti. Momenti davvero emozionanti ancora più vivi in virtù dell’onore concessoci in tale ricorrenza. Il gemellaggio nasce sotto i più vividi buoni auspici, e dalle espressioni che scorgo attorno a me pare che non sia il solo a pensarlo. La visita della delegazione prosegue i due giorni successivi con la visita al Museo di Santo Domingo e con incontri con alti rappresentanti degli artigiani e dei ristoratori di Oaxaca. Personalmente rimango stupito dall’organizzazione cooperativa primordiale de “La Casa de las ar-

Fava e al sottoscritto, nonché una targa speciale a Victoria Conzatti, accompagnata dalla figlia Elisabeth, dalla nuora Guadalupe con il figlio Asmar, dalla nipote Emma Conzatti e da don Rubén Conzatti. Il momento prosegue fino alla festa del «Grito» che prevede il passaggio, per mano del presidente municipale, della bandiera della nazione dal Palazzo Municipale a quello del Governo, sfilando per le affollate vie della

L’incontro nella «Casa de las artesanías».

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tesanías”, una mescola di società di mutuo soccorso e di cooperativa di produzione, formata da 54 soci, che trae origine dalle leggi comunitarie di usos y costumbres che regolano a tutt’oggi la convivenza popolare nelle aree montane. Un capitolo a parte che merita un approfondimento futuro per capire a fondo l’origine dei nostri usi civici. A maggior ragione a seguito della visita, il penultimo giorno della nostra presenza in terra oaxaqueña, del paese originario di Benito Juárez, San Pablo Guelatao, sito nella Sierra Juárez, a circa 1.800 metri sul livello del mare. Usi e costumi, come ci spiegano i consiglieri nella sede comunale, che si fondano sui tre pilastri che sostengono i beni collettivi: il tequio – il lavoro volontario dovuto alla comunità, il trueque – il baratto, lo scambio e la guelaguetza - il dono reciproco. Il 18 settembre, prima di fare le valigie e recarci all’aeroporto per il rientro, troviamo il tempo per andare a salutare l’arzilla Victoria Conzatti, con la promessa di rivederci, ed Emma Conzatti. Ringraziando per l’indimenticabile accoglienza riservataci dal presidente municipale Javier Villacaña Jimenez, dai suoi assessori, fra cui ricordiamo l’amabile regidora de cultura Rosa Silvia, e dall’efficiente e disponibile personale comunale, lascio alla prossima puntata la relazione sulla firma del gemellaggio e sulla breve presenza della folta delegazione oaxaqueña a Rovereto. Renzo Tommasi 9 - 2015


ATTUALITÀ IL SUO DISCORSO A MONTECITORIO È STATO MOLTO APPREZZATO DALL’ON. FUCSIA NISSOLI

Omaggio del segretario dell’ONU a Degasperi e agli emigrati italiani Giovedì 15 ottobre nell’Aula di Montecitorio, il Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha partecipato alla cerimonia per il sessantesimo anniversario dell’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite. La cerimonia si è svolta alla presenza del Capo dello Stato, Mattarella, e ha avuto il suo culmine con il discorso dello stesso Ban Ki-Moon, preceduto dai Presidenti dei due rami del Parlamento e dal Presidente del Consiglio. Quando nel suo intervento Ban Ki-moon ha citato «il grande statista De Gasperi», i parlamentari si sono alzati in piedi. «Le parole vibranti di Ban KiMoon - ha affermato l’on. Fucsia FitzGerald Nissoli (eletta in Nord e Centro America – Circoscrizione estero) - che ha fotografato

l’impegno costante dell’Italia per la pace ed elogiato gli sforzi fatti per aiutare i più deboli nella recente crisi umanitaria nel Mediterraneo, hanno toccato il

mio cuore soprattutto quando il Segretario Generale dell’ONU ha citato gli italiani emigrati ed i loro discendenti che hanno assunto ruoli importanti nelle terre di

accoglienza dando un contributo rilevante allo sviluppo. Se questo è chiaro anche a chi è alla guida delle Nazioni Unite – ha concluso l’on. Nissoli – a maggior ragione dovrebbe essere evidente alla politica italiana che dovrebbe, di conseguenza, avere maggiore attenzione verso gli italiani all’estero, quale risorsa preziosa per il nostro Sistema-Paese».

L’ASTRONAUTA ORIGINARIA DELLA VAL DI SOLE HA RICEVUTO DAL PRESIDENTE ROSSI ANCHE L’«AQUILA DI SAN VENCESLAO»

pio e di stimolo per i giovani nelle scelte che dovranno fare nella vita». I tre astronauti che si sono alternati nel raccontare la loro esperienza. Passeggiate spaziali, attività extraveicolare, lavoro nei laboratori, procedure di decompressione, preparazione delle missioni, test sul sangue e sul corpo, ma anche vita quotidiana e sensazioni personali hanno calamitato l’attenzione

Foto Ufficio Stampa PAT

Tanta gente, molti, moltissimi giovani, entusiasmo e calore hanno fatto da cornice il 5 ottobre scorso al Muse di Trento (foto in basso) all’ultimo appuntamento trentino della prima tappa del «Post Flight Tour» di Samantha Cristoforetti e dei suoi colleghi, l’americano Terry Virts della Nasa e il russo Anton Shkaplerov della Roscosmos. L’incontro è stato introdotto dal direttore del Muse Michele Lanzinger. Sul palco, con il governatore Ugo Rossi e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, anche il presidente del Muse Marco Andreatta. «Come trentini - ha affermato il governatore Ugo Rossi - possiamo essere orgogliosi di Samantha. Possiamo però anche ricordare quello che sta facendo il Trentino, una terra piccola ma ricca di persone laboriose e piene di entusiasmo. Come ha fatto Samantha, anche il Trentino vuole realizzare il suo sogno rimanendo in presa diretta con il mondo. Speriamo che la sua esperienza sia di esem-

Foto Ufficio Stampa PAT

L’abbraccio dei trentini a Samantha Cristoforetti

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del pubblico. «La stazione spaziale – ha affermato Samantha Cristoforetti – è l’unico luogo dove si possono fare esperimenti in microgravità. È importante poi, anche in vista di missioni più lunghe e impegnative, vedere gli effetti dell’assenza di gravità sul corpo umano. Nello spazio si fa gioco di squadra ed è importante arrivare preparati in tutto». In orbita, è stato spiegato, si dorme in un sacco a pelo ma è importante anche fare molta attività sportiva per non perdere massa muscolare e ossea. Prima dell’appuntamento al Muse, nella stessa giornata Samantha Cristoforetti ha ricevuto l’Aquila di San Venceslao dal governatore della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi (foto a centro pagina), ha parlato ad oltre ottocento studenti trentini, è stata ospite del Centro di Protonterapia e ha avuto un incontro in Rettorato con i rappresentanti di Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler.


ATTUALITÀ INSEGNA ALL’UNIVERSITÀ DI POTSDAM ED È LA RESPONSABILE DELLA DELEGAZIONE A BERLINO DELLA TRENTINI NEL MONDO

Edith Pichler è stata eletta nel nuovo CGIE in rappresentanza degli italiani in Germania L’Ambasciata Italiana di Berlino ha ospitato le elezioni per i sette consiglieri che rappresenteranno la Germania nel nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Due sorprese: tutti gli eletti sono alla prima esperienza nel Consiglio Generale e tre donne fanno parte della rappresentanza. Gli eletti sono: Edith Pichler (Berlino), Simonetta Del Favero (Colonia), Isabella Parisi (Hannover), Tony Mazzaro (Stoccarda), Vincenzo Mancuso (Francoforte), Pino Maggio (Francoforte) e Paolo Brullo (Wolfsburg). 135 elettori, per i Com.It.Es e le Associazioni che operano in Germania, si sono presentati all’Ambasciata per eleggere i rappresentanti degli italiani residenti nella Repubblica Federale Tedesca. Dopo il benvenuto dell’Ambasciatore Pietro Benassi, il quale ha sottolineato l’importanza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, l’On. Laura Garavini, eletta per la Circoscrizione Estero - Europa, ha evidenziato l’impegno sociale, culturale e politico di chi vive all’estero.

Edith Pichler durante una conferenza.

La Commissione Elettorale, presieduta da Giuseppe Scigliano, Presidente del Com.It.Es di Hannover, ha diretto le diverse fasi di questa elezione con responsabilità e passione. Dopo le operazioni di voto, terminate con lo scrutinio e la proclamazione degli eletti, è seguita la presentazione degli stessi. Con

80 preferenze Edith Pichler può vantare il miglior risultato. Responsabile della Delegazione trentina di Berlino, nata a Bolzano e cresciuta a Cles (Trento), dopo aver conseguito il dottorato presso la Freie Universität di Berlino, attualmente docente all’Università di Potsdam, Edith Pichler è una delle maggiori

studiose delle migrazioni e delle minoranze etniche. Collabora con il «Netzwerk Migration in Europa», il «Centro Altreitalie» di Torino e l’Università La Sapienza di Roma. Diverse le pubblicazioni e i contributi, tra questi: «Junge Italiener zwischen Inklusion und Exklusion» (2010) e la recentissima «Un’indagine sulla situazione degli italiani a Berlino» in collaborazione con Oliver Schmidt (sondaggio preparato da Gaia Novati, in collaborazione con un team del Com. It. Es berlinese), consultabile su http://www.comites-berlin.de/ sondaggio/ Edith Pichler è membro del Com.It.Es di Berlino e presidente della commissione «Istruzione, Formazione e Cultura» (e tesoriera del comitato). Auguriamo alla dottoressa Pichler che questo riconoscimento e incarico siano di sprone per la sua attività e per la minoranza italiana che vive e opera nell’area di lingua e cultura tedesca. Dott. Luigi Rossi (Bochum) Coordinamento Circoli Trentini della Germania

Trentini a Brasilia all’assemblea per il CGIE In Brasile, l’assemblea elettorale per l’elezione dei tre rappresentanti brasiliani al CGIE - Consiglio Generale degli Italiani all’Estero - si è svolta il 26 settembre presso la sede dell’Ambasciata italiana a Brasilia (la capitale del Brasile). L’Ambasciatore d’Italia, dottore Raffaele Trombetta, ha fatto il discorso di apertura dell’assemblea. Erano presenti anche i deputati italo-brasiliani Fabio Porta e Renata Bueno, e i Consoli dei consolati italiani di Porto Alegre e di Curitiba. Poi è stato eletto il presidente dell’assemblea e sono cominciati i lavori. I candidati hanno presentato le loro proposte e gli elettori hanno votato. Dopo la pausa pranzo, che è stato offerto dall’Ambasciata italiana, sono stati contati i voti ed è stato annunciato, dall’Ambasciatore, il risultato.

I consiglieri eletti che rappresenterano il Brasile nel CGIE sono: Rita Giuseppina Blasioli Costa (San Paolo), Silvia Alciati (Belo Horizonte) e Cesare Villone (Fortaleza). Da segnalare che la comunità trentina brasiliana era presente a questo importante evento. Infatti,

hanno partecipato dell’assemblea elettorale anche alcuni rappresentanti dei Circoli trentini (nella foto, da sinistra): Maria Alice Gomes Margon (Circolo Trentino di Vitória - Espirito Santo), Elisabeth Pavesi (Circolo Trentino di Blumenau -Santa Catarina), José Renato Margon (Circolo Trenti-

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no di Vitória - Espirito Santo), Pedro Carraro (Circolo Trentino di Porto Alegre - Rio Grande do Sul), Elizete Bertollo (Circolo di Caxias do Sul e Coordinatrice dei circoli trentini di Rio Grande do Sul) e Andrey José Taffner Fraga (Circolo Trentino di Rio dos Cedros -Santa Catarina). 9 - 2015


GENTE E FATTI L’INCONTRO È AVVENUTO IN SETTEMBRE IN CONCOMITANZA CON LE CELEBRAZIONI PER LA SANTA PATRONA DEL PAESE

A 138 anni dalla partenza per il Brasile la famiglia Fontana si è riunita a Ronco Correva l’anno 1877, quando come tante famiglie dell’allora impero austro-ungarico anche Giovanni Battista Fontana (dei Mori) e Angela Gobber lasciarono il paesino di Ronco (attuale frazione del Comune di Canal San Bovo) per cercare la fortuna in Brasile. Giovanni Battista aveva 40 anni, Angela Gobber 29: con loro i figli Giovanni Giuseppe (8 anni), Daniele (6), Felice Ernesto (4), Vigilio Adamo (2) e Maria Assunta, di appena 2 mesi. A 138 anni di distanza, i discendenti hanno voluto ritrovarsi a Ronco, per riscoprire le radici assieme ai Fontana che sono rimasti a vivere quassù, nel bel villaggio che si incontra sulla strada che dalla verde Valle di Vanoi si inerpica sulla montagna per raggiungere Passo Brocon e Castello Tesino. Dal 4 al 6 settembre sono stati accolti dall’intera comunità, dalla Pro Loco e dall’Amministrazione comunale di Canal San Bovo con in prima persona il Sindaco Albert Rattin ed il suo Vice Renato Loss. Giovanni Battista e Angela partirono dal porto di Genova per il Brasile, per stabilirsi a Garibaldi (allora Colonia Conte d’Eu, nel Rio Grande do Sul) dove venne loro assegnato il Lotto 40, prima Sezione, di 244.899 metri quadrati. È stato il figlio maggiore Giovanni Giuseppe il capostipite dei Fontana rientrati per qualche giorno in Trentino e che oggi sono sparsi in tutto in Brasile. All’età di 23 anni, l’11 luglio 1891 nella Parrocchia di São Pedro di Garibaldi fu Padre Bartolomeo Tiecher - partito qualche anno prima da Caldonazzo per accompagnare gli emigranti - ad unirlo in matrimonio con Angelica Bolzoni (testimoni Giosué Bortolini e Felice Liberali). Giovanni Giuseppe Fontana lasciò ai fratelli più giovani il terreno di famiglia, per stabilirsi con la moglie in un’altra colonia ad una trentina di chilometri di distanza, a Linha Alegre, allora Comune di Santa Tereza ed oggi Municipio di Muçum. Ebbero 11 figli: Maria, Oliva, João e José (morti per un’epidemia), Cecilia, João, José, Francisco, Julia, 9 - 2015

Herminia e Joana. Il 18 aprile 1909 avvenne un fatto criminoso: Giuseppe Fontana, al ritorno dalla chiesa di Santa Tereza dove aveva assistito alla messa, morì vittima di un agguato; anni dopo i figli vollero andare a fondo sulle cause della morte violenta e con sconcerto scoprirono che ad assassinarlo fu il consuocero. Il figlio João il 4 febbraio 1929 a Santa Tereza sposò Rosa Teresa Gheno. Sempre alla ricerca di nuove terre lasciò le “terre vecie” e con la moglie si spostò ad Erechim, nel nord del Rio Grande do Sul, dove ebbero 4 figli: Dalva, Ovidio, Zelino e Onorio. Ed è stato proprio quest’ultimo,

nato il 27 gennaio 1945 e che a 18 anni si trasferisce con il fratello Zelino a Pinhalzinho nell’ovest di Santa Catarina dove acquistano un mulino e tre anni dopo sposa Libera Suzin, a compiere assieme alla figlia Olivete un’attenta ricerca dei parenti, sia in Brasile che in Italia, dove ha potuto abbracciarli. Qui nel Vanoi trova Alessio Fontana, che dopo aver fatto parte nel 2010 della delegazione di Canal San Bovo che ha sottoscritto a Zortéa in Santa Catarina un patto di amicizia, assieme a Sergio Fontana ricostruisce l’albero genealogico di famiglia, rintracciando così i Fontana di Ronco, del Brasile e della Germania,

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dove passando per la Svizzera ed attraversando il Lago di Costanza era andato ad abitare un fratello di Giovanni Battista, così come un altro era emigrato negli USA, più precisamente nell’Ohio. Il programma dei festeggiamenti è iniziato venerdì 4 settembre al teatro di Ronco con una serata culturale sull’emigrazione con Renzo Maria Grosselli, per continuare sabato 5 settembre con la visita alla chiesa, all’antico mulino ad acqua ed al Museo della grande guerra di Caoria, mentre una parte del gruppo si è recata a Taibon Agordino, da dove proveniva quel Noé Paganin che ha sposato una Fontana del Brasile. Domenica 6 settembre si è svolta la parte più solenne, con la Santa Messa celebrata da don Nicola Belli in italiano e portoghese, a cui hanno fatto seguito i saluti di benvenuto da parte del Sindaco di Canal San Bovo Albert Rattin, del rappresentante dei Bellunesi nel Mondo Angelo Paganin e del Vicepresidente della Trentini nel Mondo Cesare Ciola, davanti ai Fontana ed a tutti gli abitanti di Ronco emozionati per questo bellissimo rimpatrio. Dopo il pranzo comunitario, nel pomeriggio è seguita la processione solenne in onore della Natività di Maria, Patrona di Ronco. (c.c.)


GENTE E FATTI

Coro CITAVI, molto attivo e applaudito I mesi di giugno e luglio sono stati molto intensi per il il Coro CITAVI di Rio do Oeste (Coro degli Immigranti Trentini della Alta Vale di Itajaí - Santa Catarina, Brasile). Il 21 giugno, in occasione della festa religiosa della santa patrona Nostra Signora Consolata, il Coro ha accompagnato con il canto la Santa Messa Solenne. Al termine del rito religioso ha proposto anche alcune canzoni di montagna. Il Coro si è esibito anche durante la Festa della Polenta (FEPOL), la festa italiana e trentina tradizionale di Rio do Oeste, che si è svolta dal 9 al 12 luglio, con la presenza di tutto il popolo trentino di Rio do Oeste e dei Circoli trentini della regione. Sono state fatte quattro polente, ognuna di mille chili. Tutta la comunità trentina della regione dell’Alta Valle d’Itajaí e anche dello Stato di Santa Catarina è venuta a mangiare la polenta e ad

Il Coro al Congresso medico a Rio do Sul (in alto) e nella chiesa Nostra Signora Consolata, santa patrona di Rio do Oeste.

assistere alle esibizioni del Coro CITAVI e dei gruppi di danza popolare. Il programma della FEPOL prevedeva poi anche altre attività come il gioco della morra, gare di mountain bike e un variegato menù gastronomico con diversi tipi di cibi.

Questa nostra Festa della Polenta è entrata a far parte della tradizione dei nostri trentini e a Rio do Oeste si prepara ogni anno una delle polente più grandi del Brasile e del mondo. Il nostro paiolo può arrivare a contenere fino a 1.500 chilogrammi di polenta.

Per questo e per tanti altri motivi la nostra festa è diventata veramente un avvenimento storico per tutti i Circoli e la comunità trentina. Un altro appuntamento importante per il nostro Coro c’è stato il 18 luglio nella regione di Apiuna, (Valle di Itajaí). Siamo stati invitati a cantare per una messa nella chiesa dedicata a Sant’Anna. Erano presenti anche altri cori della regione di Blumenau, Florianopolis e dintorni. Anche qui abbiamo potuto vedere quanto sia importante l’attività del Coro CITAVI per diffondere la cultura italiana e soprattutto trentina. Anche nei mesi precedenti il Coro è stato invitato ad esibirsi in diversi luoghi della nostra comunità regionale. A Rio do Sul, per esempio, siamo stati ospiti dell’«Incontro di Cori» organizzato per la festa della Famiglia Trentina e dell’«Incontro dei Medici». Luiz Paterno

MARIA ANDREOLLI, DI BUENOS AIRES, HA PUBBLICATO «DE DUENDES Y GAVIOTAS» UN LIBRO DI RACCONTI PER L’INFANZIA

Vacanza al mare ricca di avventure e amici magici per una bambina che scopre il mondo intorno a sé «Elfi e gabbiani» è il titolo di un libro di racconti per bambini che descrive la storia di una bambina che realizza un sogno: andare in vacanza al mare. L’autrice (nella foto qui sotto) è Maria Andreolli, figlia del trentino

Rinaldo Andreolli, oriundo di Gazzadina, e socio del Circolo trentino di Buenos Aires. La permanenza su una spiaggia assolata si trasforma nella grande avventura che va oltre l’esperienza onirica dei graziosi racconti popolati da amici magici e animali sorprendenti che risvegliano la curiosità del lettore, accompagnandolo in questo luogo nuovo e pieno di sorprese, dove i valori principali sono le cose semplici, il paesaggio e il divertimento. Lo scenario è il parco di Mar Chiquita, una piccola località balneare della provincia di Buenos Aires, in Argentina. Il piccolo paese, che si svela attraverso gli occhi della protagonista, è un luogo agreste, popolato da animali esotici, dove vivere nel rispetto di tutte le meraviglie che ci sono donate dalla natura. Con un vocabolario semplice l’autrice racconta storie attraenti, che comunicano al lettore l’importanza della famiglia nella trasmissione dei valori e dell’istruzione in libertà per far scoprire ai bambini il mondo che li circonda.

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Maria Andreolli con il figlio André, il marito Rubén e papà Rinaldo, alla Fiera del libro di Buenos Aires.

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GENTE E FATTI

Il grazie del Circolo di Ouro Fino ad Aurora Russi, Console d’Italia Il 15 luglio scorso Paulo Henrique Chistè Silva, presidente del Circolo Trentino di Ouro Fino (Minas Gerais - Brasile), ha fatto visita alla Console d’Italia, Aurora Russi, a Belo Horizonte. L’occasione è stata colta da Chistè per ringraziare personalmente la Console Aurora Russi per la sua attenzione nei confronti dei discendenti degli emigrati dal Trentino, nelle procedure per il rilascio dei passaporti in base alla legge 379/2000. Chistè ha definito la Console una persona umana, molto gentile e disponibile

al contatto con le persone. «Nella mia veste di presidente del Circolo Trentino di Ouro Fino - ha poi affermato Chistè - mi congratulo con la Console, che anche se il Consolato dispone di solo nove dipendenti, garantisce un servizio di eccellenza agli italiani che vivono nello stato di Minas Gerais». Paulo Henrique Chistè Silva ha invitato la Console a visitare il comune di Ouro Fino, che è distante 550 chilometri da Belo Horizonte, quando si svolgerà la prossima «Festa della Polenta».

L’APPUNTAMENTO È STATO ORGANIZZATO DOMENICA 4 OTTOBRE A SÃO VALENTIM DO SUL (RIO GRANDE DO SUL - BRASILE)

In seicento alla riunione dei Santini Domenica 4 ottobre 2015 a São Valentim do Sul, vicino a Caxias do Sul (Rio Grande do Sul - Brasile) circa seicento discendenti di Angelo Santini si sono ritrovati per un incontro conviviale ricordando la comune origine nel luogo dove iniziò la nuova vita di emigranti. Angelo Santini, nato a Pergine nel 1834 e coniugato nel 1864 con Maria Pallaoro, nata a Costasavina nel 1839, con i figli Angelo Giovanni Battista (1867), Emilio (1869), Albino (1872) ed Enrica (1875) nel 1878 emigrarono in Brasile, dove hanno dato origine a una numerosa discendenza che nel 1978, in occasione della presentazione di un libro che parla della loro storia, aveva superato il migliaio di discendenti, esattamente 1062. Amarildo Santini (nato nel 1964, figlio di Antonio e di Zulmira Antonia Mezzomo) ha chiesto ad Aldo Beber, con il quale è in contatto telematico, di poter avere fotografie della chiesa di Pergine dove sono stati battezzati il bisnonno Angelo e il

Qui sopra, il salone gremito di discendenti Santini. In basso a sinistra, sei discendenti hanno ricreato la famiglia del capostipite Angelo Santini con la moglie Maria Pallaoro, i figli Angelo G. Battista, Emilio, Albino ed Enrica. In basso a destra, una foto d’epoca con la famiglia «originale»: (seduti) Maria Pallaoro, Costanza Giordani con il primogenito Silvio, Angelo Santini. In piedi: Enrichetta, Emilio, Angelo G.Battista, Albino. Costanza Giordani è la moglie di Angelo G.Battista.

nonno Albino e Lino Beber ha attinto dal suo archivio fotografico assecondando la richiesta. Nella vecchia «casa de pedra»

della famiglia era stato allestito un autentico museo e nel salone della festa era stata allestita una mostra fotografica.

Il prossimo incontro è già programmato per il 2017 a Lagoa Vermelha (Rio Grande do Sul). Lino Beber

Ascolta la trasmissione

Trentino nel mondo in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00 venerdì alle ore 18.05.

Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it 9 - 2015

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GENTE E FATTI IL VETERANO DEGLI EMIGRATI A SYDNEY IL 5 NOVEMBRE HA COMPIUTO NOVANTOTTO ANNI E GODE DI BUONA SALUTE

Dall’Australia un saluto a tutti i trentini da Zio Vic, che ha sempre nel cuore la Paganella e le Dolomiti Il 5 novembre Vic Facchini di Sydney, veterano degli emigrati trentini in Australia, ha compiuto 98 anni. Qualche settimana prima del suo compleanno, Nadia Marchesini, di ritorno dall’Australia dove assieme al marito Luigi Ferone aveva fatto visita al figlio Luca, ha portato in Associazione un biglietto con i saluti di «zio Vic», che pubblichiamo integralmente sull’altra colonna a fianco della foto, scattata davanti alla casa di Facchini insiema alla famiglia Ferone. Come biglietto d’auguri Luca ha inviato a Vic una foto che li ritrae insieme, con il seguente messaggio: «Trentini nel mondo! Lo zio Vic ha 98 anni. Io ne ho 33. Insieme facciamo 131 anni di storia in Australia.

«Cara Associazione, colgo l’occasione dei signori Ferone che rientrano in Italia dopo una vacanza passata qui in Australia a Brisbane e a Sydney, per far sapere a tutti i trentini nel mondo che il vecchio zio Vic sta bene, è ancora autonomo e gode di buona salute. Spesso sogno le Dolomiti e la Paganella, penso che sarà difficile tornare a trovarvi a Trento, gli anni sono 98 e il viaggio è lungo. Mando un caloroso abbraccio a tutta la direzione della Trentini nel mondo, agli amici ex australiani e auguro buon proseguimento Se te vedi i mei, saludeme i toi.

Applausi a Camboriù per il gruppo «Nea Tridentum» Il gruppo di danza popolare folk «Nea Tridentum» del Circolo Trentino di Nova Trento (Santa Catarina - Brasile) è stato l’ospite d’onore della settima edizione della manifestzione «Notte italiana», promossa lo scorso 3 ottobre dal Lions Club Celio Gascho di Camboriú (Santa Catarina - Brasile). La manifestazione, alla quale hanno preso parte circa trecento persone, era una cena di beneficenza organizzata in favore dell’associazione «Amore per Down», che ha bisogno di costruire una sede propria. Le otto coreografie proposte dal gruppo «Nea Tridentum» hanno rievocato la storia dell’immigrazione e hanno suscitato l’ entusiasmo del pubblico e degli organizzatori. Il gruppo ha anche preso parte alla «Tirolfest» che si è svolta dal 9 al 12 ottobre a Treze Tilias (Santa Catarina - Brasile).

Emozionante giornata nel paese di origine degli avi Ines Ciola, del Circolo trentino di Montevideo (Uruguay) in settembre ha avuto la possibilità di visitare Caldonazzo, paese di origine dei suoi avi emigrati. Nelle foto (da sinistra) alcuni momenti significativi della giornata: in Parrocchia mentre consulta i registri; davanti alla sede del Municipio con il primo cugino Attilio Ciola, incontrato per la prima volta; con il Sindaco di Caldonazzo Giorgio Schmidt, davanti al gonfalone del Comune; con Marina Eccher (assessore al turismo di Caldonazzo) e Cesare Ciola (vice presidente della Trentini nel mondo).

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DOCUM

Presentato il «Rapporto italiani ne Sono 4.636.647 i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) al 1° gennaio del 2015. L’aumento, in valore assoluto, rispetto al 2014 è di 154.532 iscrizioni, +3,3%. La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (2.443.126) e per nascita (1.818.158). Sono solo alcuni dati contenuti nel Rapporto «Italiani nel Mondo» della Fondazione Migrantes presentato il 6 ottobre a Roma. ADESSO SI EMIGRA ANCHE DAL NORD ITALIA

Dalla lettura dei dati emerge che pur restando indiscutibilmente primaria l’origine meridionale di flussi, si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese. Ciò consegue dal fatto che, negli ultimi anni, pur restando la Sicilia con 713.483 residenti la prima regione di origine degli italiani residenti all’estero seguita dalla Campania, dal Lazio e dalla Calabria, il confronto tra i dati degli ultimi anni, pone in evidenza una marcata dinamicità delle regioni settentrionali, in particolare della Lombardia (+24 mila) e del Veneto (+15 mila). Da gennaio a dicembre 2014, hanno trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 101.297 cittadini italiani, in prevalenza uomini (56,0%), celibi (59,1%), tra i 18-34 anni (35,8%), partiti principalmente dal Nord Italia per trasferirsi, soprattutto in Europa. La crescita, in valore assoluto, è di tutte le classi di età. In particolare: 62.797 sono in età lavorativa avendo tra i 18 e i 49 anni; i minori sono 20.145 e di

questi il 12,8% ha meno di 10 anni; hanno più di 65 anni 7.205 persone, di cui 685 hanno più di 85 anni. Tra questi ultimi il 54,2% sono donne. 500 PAGINE DIVISE IN CINQUE SEZIONI

All’edizione di quest’anno - di oltre 500 pagine - hanno collaborato 53 autori con 50 contributi ed approfondimenti dall’Italia e dall’estero. La pubblicazione conserva la struttura dell’anno precedente ed è suddivisa in cinque sezioni: Flussi e presenze; La prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze contemporanee; Speciale: Eventi e Mestieri; Allegati socio-statistici e bibliografici. La mobilità di oggi viene approfondita nella terza sezione, dove vengono presi in considerazione luoghi (Australia, Nuova Zelanda, Europa, l’Asia) e temi (i rientri/i non rientri, la rete), con l’obiettivo di indagare caratteristiche, modalità, peculiarità delle nuove forme di mobilità.

Nella sezione delle «Esperienze» viene inaugurato un nuovo appuntamento annuale dedicato a un testimone, ovvero a una particolare figura che si è distinta nel campo della mobilità italiana. Il protagonista di quest’anno è Don Noè Tamai, nato a Silea (Treviso) nel 1932, che ha dedicato e continua a dedicare la sua vita ad aiutare ad acquisire la cittadinanza, agevolando la ricostruzione genealogica soprattutto rispetto alle richieste che giungono dall’America latina e dal Brasile in particolare. La mobilità transnazionale, la condizione linguistica, il migrare nell’era digitale, la comunicazione dell’emigrazione italiana e l’uso della lettera oggi sono, invece, i temi presenti nelle «Riflessioni». La quarta parte contiene gli «Speciali». Il primo è dedicato agli anniversari che ricorrono nel 2015: il centenario del primo conflitto mondiale (1915-2015) e quello del terremoto abruzzese con epicentro nel Fucino; il cinquantenario della tragedia di Mattmark (agosto 1965) e quello dal Concilio Vaticano II (1962-1965)I. La seconda e complessa sezione, invece, raccoglie una serie di contributi dedicati ai mestieri che hanno fortemente caratterizzato l’italiano all’estero – il minatore, il barbiere, il viticoltore, il ramaio, il vetraio, il gelatiere, il ristoratore, fino ad arrivare all’attualissimo calciatore e al fine specialista dell’arpista o del riquadratore – costruiti nell’ottica di attualizzazione della storia. In un momento poco felice per l’Italia, in cui la recessione economica e la disoccupazione stentano ad allentare la loro

La migrazione italiana nell’ultimo decennio: crescono i flussi e le mete di emigrazione Nell’ultimo decennio (vedi grafico a fianco) la migrazione italiana è cresciuta notevolmente e si è passati dai 3.106.251 iscritti all’AIRE del 2006 ai 4.636.647 del 2015, registrando una crescitadel +49,3%. I paesi che, nel mondo, accolgono le comunità di italiani più numerose sono quelli che mostrano anche le crescite più incisive nel decennio come 9 - 2015

l’Argentina, la Germania e la Svizzera. Oltre a questi paesi è importante segnalare che gli italiani, negli ultimi anni, si sono diretti prevalentemente in Spagna, Venezuela e, soprattutto dal 2013, in Irlanda, Cina ed Emirati Arabi complici, probabilmente, le competenze lavorative e linguistiche specificatamente richieste da questi territori «emergenti».

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Sono circa cinque milioni gli i a dicembre 2014 i cittadini i la loro residenza all’estero pe Al volume, di oltre 500 pagi Migrantes» - hanno collabora ed approfondimenti da


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el mondo» alla sua decima edizione

italiani all’estero. Da gennaio italiani che hanno trasferito er espatrio sono stati 101.297. ne, edito dalla «Fondazione ato 53 autori con 50 contributi all’Italia e dall’estero

morsa sul Paese, il «Rapporto Italiani nel Mondo 2015» descrive il lavoratore italiano nel mondo, esempio di dedizione, sacrificio, professionalità e ingegno. Pur partendo da mestieri del passato sorprende arrivare a conoscere personaggi tuttora viventi che quel lavoro lo hanno fatto, persone che continuano oggi a perpetrare alcune tradizioni artigianali, feste che ricordano un mestiere e che vengono organizzate annualmente per non dimenticare.Chiudono il «Rapporto» gli allegati socio-statistici e la bibliografia ragionata delle più recenti pubblicazioni dedicate all’emigrazione italiane. UNA PRESENTAZIONE CON ESPERTI E STUDIOSI

La presentazione del volume ha fornito lo spunto per una riflessione sul mondo dell’emigrazione, con il contributo di esperti e studiosi. Al saluto introduttivo di Mons. Guerino Di Tora, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes e alla presentazione di Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo, sono seguite alcune relazioni. «Italiani nel mondo: demografia di un Paese in movimento» era il titolo di quella del prof. Alessandro Rosina, docente di Demografia e Direttore L.S.A. dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La professoressa Marina Timoteo, Direttore AlmaLaurea ha parlato di «La mobilità dei giovani italiani per studio e formazione». La professoressa Flavia Cristaldi, docente di Geografia delle Migrazioni dell’Università di Roma La Sapienza ha parlato di «Emigrazione dei mestieri tra tradizione e modernità». Prima della conclusioni di mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, è intervenuto il sen. Claudio Micheloni, Presidente del Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero del Senato. L’incontro è stato moderato da Mimmo Muolo, giornalista di Avvenire. Durante la presentazione, il Direttore di TV2000 Paolo Ruffini ha presentato il video del Rapporto Italiani nel Mondo 2015.

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UNA RIFLESSIONE SUL TEMA DELL’IMMIGRAZIONE

L’invito della Migrantes a dire con forza tre «no» Come sempre, il «Rapporto», che quest’anno giunge alla sua decima edizione, contiene anche alcune «proposte»: fra quelle pubblicate, una è intitolata «Le migrazioni come storia e attualità del nostro Paese», che riproduciamo integralmente qui di seguito. In questo momento l’Italia sta vivendo una nuova fase di partenze e arrivi: partenze di «migranti desideranti», italiani ma anche di immigrati in Italia, tutti alla ricerca di migliori e più appetibili condizioni di vita e di lavoro e l’arrivo di richiedenti protezione internazionale con progetti migratori il più delle volte finalizzati al Nord Europa e che transitano solamente nei nostri territori chiedendo, al Belpaese, lo sforzo del primo soccorso o l’asilo. Bisogna tenere ben presente questa nuova stagione della mobilità, un corso nuovo che determina numeri diversi e storie nuove. A tal proposito, occorre con forza dire «no» a una sorta di strabismo che oggi si rischia di avere nella lettura dei fenomeni migratori tale per cui si legge con un occhio l’emigrazione, dove viene fermamente affermata la tutela dei diritti, mentre dall’altro nel nostro Paese assistiamo ad un grave sfruttamento lavorativo degli immigrati. Un secondo «no» è quello contro il ritorno dei nazionalismi, con una grave penalizzazione dell’emigrazione italiana che significa la non tutela dei nostri giovani che vanno all’estero. Vi è poi, infine, il «no» ad una integrazione schiacciata sull’assimilazione, perché oggi è sempre più importante creare insieme una nuova forma di meticciato, per non perdere la ricchezza culturale di origine, per creare legami diversi,

In una Italia che da sempre è terra di spostamenti, di saluti e di accoglienze, la gratitudine si dispiega non solo nell’efficacia del soccorso prestato, ma nella capacità di solidarietà e di condivisione arricchenti e realizzare forme nuove di scambi reciproci. In una Italia che da sempre è terra di spostamenti, di saluti e di accoglienze, la gratitudine si dispiega non solo nell’efficacia del soccorso prestato, ma nella capacità di solidarietà e di condivisione; la condivisione che annulla qualsiasi distanza tra il passato e il presente e che non porta a fare confronti, come recentemente invece sta sempre più spesso capitando in Italia. Il confronto continuo, cioè, tra quando eravamo noi i migranti, quando sono stati gli italiani le vittime di naufragi e l’Italia che si trova in questi mesi a raccogliere corpi senza vita dal Mediterraneo o ad accogliere diverse centinaia di profughi piegati e terrorizzati dalla guerra, dai cambiamenti climatici e dalla fame. Se la storia è davvero «maestra di vita», oggi un tale confronto non ha alcun senso ma potrebbe averlo solo se a partire da esso si tiene presente che il vero fine dell’andare avanti nella riflessione sulle migrazioni, è riuscire a far sì che ci sia un giorno in cui la decisione di partire per ogni migrante derivi da una scelta e non da un obbligo. 9 - 2015


CIRCOLI

Piccola fotocronaca dell’attività 2015 del Circolo di Buenos Aires (Argentina) Domenica 14 giugno si è festeggiato l’83°compleanno Domenica 14 giugno il Circolo Trentino di Buenos Aires ha commemorato l’83º anniversario della sua istituzione (fu fondato il 25 maggio 1932). Alla festa hanno partecipato anche rappresentanti dei Circoli “fratelli” di La Plata e Zárate e di tante altre istituzioni della collettività italiana. Il menù della giornata prevedeva, com’è tradizione, anche “polenta e crauti” un tipico piatto trentino.

Il Coro è stato protagonista in diverse manifestazioni culturali Nel mese di maggio il Coro del Circolo, sotto la guida del maestro Guillermo Suar, ha organizzato un Raduno corale (foto a destra), al quale hanno partecipato anche il Coro Giuliano e il Coro Alpino di Buenos Aires. Il Coro si è presentato nel mese di agosto nella Chiesa «Nuestra Señora de la Magdalena» (foto a sinistra), con i tipici canti di montagna e il suo repertorio folcloristico argentino e latinoamericano. Nel mese di ottobre il Coro è stato invi-

tato dall’Associazione Italiana Brienza, della località di Villa Madero (Provincia di Buenos Aires).

Gli appuntamenti della seconda domenica e dell’ultimo giovedì del mese La seconda domenica del mese, da marzo a dicembre, si organizza il pranzo trentino, dove offriamo diversi piatti tipici, dalla polenta e crauti, la polenta con cunèl, alla polenta e spezzatino. L’ultimo giovedì del mese si realizza invece il tè culturale, curato da Ana María Serafini, riservato alle donne del Circolo durante il quale si propongono diversi argomenti di interesse (viaggi, cultura, storia, tradizione) e si condivide un tè «a la canasta». Delfina Marta Turrina (foto a destra) ha tenuto una relazione sul Trentino. 9 - 2015

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CIRCOLI

Il «Gruppo giovani» all’evento «Buenos Aires celebra Italia» Per quanto riguarda il Gruppo Giovani, la partecipazione all’evento “Buenos Aires Celebra Italia”, organizzato dal Governo della Città Autonoma di Buenos Aires, è stata un vero successo. I due gazebo, uno storico-culturale e l’altro gastronomico, sono stati al centro dell’attenzione dei visitatori, che si sono interessati nelle nostre tradizione e hanno voluto assaggiare la polenta e crauti, la polenta coi funghi, lo strudel di mele e la “grappa con la tredicina” preparata dal nostro consocio Rinaldo Andreolli, oltre al limoncello di suo fratello Luciano Andreolli.

Il benvenuto in Ambasciata ai maestri sciatori italiani Nel mese di settembre rappresentanti del Circolo Trentino, insieme al consultore della Provincia Autonoma di Trento per l’Argentina Sud, Mariano Roca, sono stati convocati dall’Ambasciatrice Teresa Cataldo per partecipare al pranzo di accoglienza della delegazione dell’AMSCI (Associazione Maestri Sciatori Italiani), che si era recata nella provincia di Tierra del Fuego per partecipare a una gara sciistica InterScii nel «Cerro Castor» della città di Ushuaia. Mariano Roca, consultore della PAT, e Delfina Turrina, segretaria del Circolo trentino di Buenos Aires, hanno potuto dare il benvenuto e dialogare con i membri trentini della delegazione, guidata dal presidente Maurizio Bonelli. In settembre, la presidente del Circolo, Gabriela Anzelini, ha poi partecipato al brindisi organizzato dall’Ambasciata e dall’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires nel centro fieristico “Tecnópolis”, in occasione della mostra “Italia del Futuro”.

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In 120 alla prima «Cena trenti Per festeggiare i 24 anni di fondazione e per annunciare i componenti del nuovo direttivo che resterà in carica nel biennio 2015/16, il Circolo trentino di Venda Nova, nello stato di Espirito Santo (Brasile), il 29 agosto ha organizzato una cena tipica, alla quale hanno partecipato 120 persone, fra soci, autorità e cittadini in generale. Era presente anche il consultore per la Provincia di Trento, Elton Diego Stolf. Questa prima «Cena Trentina» si è tenuta nel ristorante Dalla Ninna, nello stesso complesso dell’Alpes Hotel, pioniere nel tu-

rismo regionale e i cui proprietari sono di origine trentina. La serata è stata animata dalla musica italiana di Luciano ed Eliana, della banda musicale Toni Boni, che hanno mostrato il loro talento con un repertorio tradizionale. Con il coordinamento di Rita e Maria Zanúncio Araújo (Maria Rita Consultoria) e Gláucia Maria Feitoza Altoé, segretaria del Circolo trentino, il pranzo è stato interamente preparato da volontari dell’associazione italiana. Ci sono voluti tre mesi per organizzare tutto: fare la lista degli invitati, vendere i biglietti e

Qui sopra, il saluto del presidente del Circolo, Lázaro Trabach Boone. Qui a fianco, alcuni volti sorridenti durante la cena. Tutte le foto sono di Leandro Fidelis.

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preparare i piatti. Come antipasto sono stati serviti socol e salsiccia, accompagnati da tortei de patate. Dopo non potevano mancare i tradizionali canederli e a seguire gli invitati si sono deliziati con tortellini di spinaci e goulash con polenta abbrustolita. E per concludere come dolce è stato servito un delizioso sorbetto alla nocciola con frutta rossa calda. Nuovi progetti. Oltre che un’occasione per far conoscere le tradizioni trentine di Venda Nova, la prima edizione di questo pranzo è servita anche per


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na» del Circolo di Venda Nova annunciare i progetti del Circolo trentino per i prossimi due anni, progetti per i quali il neo eletto presidente, Lázaro Trabach Boone, ha chiesto l’appoggio di tutti i soci. «Intendo dare continuità al lavoro già consolidato dal precedente direttivo, rafforzando la nostra presenza nella comunità», ha dichiarato Lázaro, discendente della famiglia Poli, di origine trentina. Il consultore Elton Stolf ha ringraziato per l’invito del Circolo di Venda Nova e ha offerto la sua collaborazione per i progetti

della comunità. Con l’occasione ha presentato il sito «Sobrenomes Italianos», da lui creato e che ha già censito più di settemila famiglie. Oltre a Stolf erano presenti alla manifestazione il presidente del Circolo trentino di Vitória e membro del Comites, José Renato Margon; il responsabile delle pratiche di cittadinanza del Circolo trentino di Porto Alegre, José Rommano Giordani; il presidente dell’Associazione Festa da Polenta- Afepol, Tarcísio Caliman, e il sindaco di Venda Nova do Imigrante, Dalton Perim.

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CIRCOLI L’APPUNTAMENTO, ALLA SUA QUARTA EDIZIONE, SI CONFERMA UN’OTTIMA OCCASIONE PER RIUNIRE SOCI E SIMPATIZZANTI

Il torneo di bocce del Circolo di Dortmund è stato vinto da Marzia Chiocchetti Monti

Anche quest’anno ci siamo ritrovati a Sundern nel verde Sauerland per disputare il quarto torneo di bocce, promosso dal Circolo trentino di Dortmund (Germania). Abbiamo iniziato il nostro incontro con una bella colazione all’ombra della pergola di uva fragola a casa dell’amico abruzzese Sandro e di sua moglie Mechtild. Dopo aver formato le coppie siamo quindi passati in giardino al campo da bocce. Quest’anno le coppe messe

come sempre a disposizione da Enrico Defrancesco (da Moena) sono andate ai primi tre classificati: 1. Marzia Chiocchetti Monti (da Moena/Sorte), 2. Sandro Caccio (da L’Aquila, in nostro ospitante), 3. Massimo Savorini (da Ravenna, di passaggio a Dortmund, simpatizzante del Circolo). Dopo cena, serata in allegria con canti, storie, barzellette, ecc.. Alcuni di noi hanno pernottato in zona e l’indomani abbiamo fat-

Qui sopra, il gruppo in passeggiata al lago Sorpesee. Nell’altra foto (da sinistra) il presidente del Circolo Lamberto Canal, i vincitori del torneo di bocce, Massimo Savorini, Marzia Chiocchetti Monti, Sandro Caccio e l’organizzatrice del torneo Agnese Merotto Canal.

to una bella escursione arrivando al lago Sorpesee dove abbiamo fatto pic-nic con l’immancabile strudel. Ci siamo quindi salutati e dati appuntamento per il tradizionale

incontro d’autunno con la castagnata il 22 novembre. Un caro saluto agli amici trentini in Italia e nel mondo dal Circolo trentino di Dortmund. Agnese (C.T. Dortmund)

Decima candelina per il Circolo di Carmelo Il 16 marzo il Circolo Trentino di Carmelo (Uruguay) ha celebrato il suo tredicesimo anniversario di fondazione, con una riunione alla quale hanno partecipato i soci, i quali hanno ognuno portato qualcosa da mangiare (come salsicce e dessert) e da bere. L’incontro è servito anche per

parlare dell’attività da svolgere nel corso dell’anno, come l’organizzazione di diversi corsi: di italiano, di uncinetto, di maglia con due aghi, di macramè. È stato proposto anche un nuovo corso di artigianato, per realizzare oggetti in vimini e con altre fibre naturali.

È stata anche prevista una giornata di ritrovo da dedicare allo svago, nella quale i partecipanti possono cantare, giocare alla lotteria, raccontarsi le storie dei rispettivi antenati e, ovviamente, mangiare e bere qualcosa in compagnia. Teresa Gazza Donatti

Per comunicare con la redazione del mensile:

redazione@trentininelmondo.it 9 - 2015

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VISITE IN SEDE José Rommano Conzatti Giordani, del Circolo di Porto Alegre (Brasile)

Come si intuisce dal suo cognome, ha origini in Vallagarina la famiglia di José Rommano Conzatti Giordani, socio del Circolo trentino di Porto Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile). A dargli il benvenuto nella sede della Trentini nel mondo sono stati il presidente Alberto Tafner e il vice direttore, Francesco Bocchetti.

Giorgio Visintin, dal Canada Giorgio Visintin, è l’attuale Presidente dell’ ICCO, Italian Chamber of Commerce di Ontario (la Camera di commercio italiana dell’Ontario), un’organizzatione non-profit, il cui scopo e di promovere le relazioni culturali ed economiche fra Canada e Italia. Visintin è nato a Cavareno (Val di Non), luogo di nascita anche dei suoi genitori, Carmela Polli Visintin e Giuseppe Visintin. Suo padre Giuseppe e stato uno dei fondatori del Club Trentino di

Gerardo Lazzeri, dal Messico Santos Gerardo Lazzeri Menendez è il presidente del Circolo trentino di Citlaltepetl, in Messico. Ingegnere informatico, docente universitario e grande giocatore di scacchi, Lazzeri ha approfittato di un impegno professionale in Europa per visitare la terra dei padri e salutare il personale della Trentini nel mondo.

Jean Luc Perioli, dalla Francia

Dall’Argentina

Jean Luc Perioli (terzo da destra nella foto) è stato per anni il presidente del Circolo trentino della Lorena (Francia). È stato durante la sua presidenza che a Grumes, in Val di Cembra, è stato inaugurato il monumento all’emigrante, dedicato a coloro che andarono a lavorare nelle miniere della Lorena. Jean Luc Perioli quest’estate è tornato in Trentino e ha fatto visita alla Trentini nel mondo, insieme a Pio Rizzolli (secondo da sinistra nella foto), esperto dell’emigrazione cembrana in Francia e in Cile. Nella foto (da sinistra) ci sono Giada Degasperi, Pio Rizzolli, Sabina Corradini, Jean Luc Perioli, Rosanna Barchiesi e il vice direttore della Trentini nel mondo, Francesco Bocchetti.

Bruna Moser Rosario Zampedri (prima a sinistra) del Circolo trentino di Chajarí e Cristian Zampedri (primo a destra), del Circolo trentino di Buenos Aires, insieme a Rosanna Barchiesi.

Montreal (Canada). Durante un suo soggiorno in Trentino la scorsa estate, ha fatto tappa anche alla sede della Trentini nel mondo, dove è stato accolto dal vice presidente Cesare Ciola. In quella occasione Visintin avva dato la sua disponibilità ad effettuare un collegamento video dal Canada, durante il seminario formativo che dal 5 al 12 luglio ha riunito a Trento i Coordinatori dei Circoli trentini. Collegamento che poi è stato effettuato.

Bruna Moser (prima a sinistra) ha portato all’Associazione i saluti di suo padre, Laercio, presidente del Circolo trentino di Florianopolis (Santa Catarina - Brasile).

Matias Perli Matias Perli (secondo da sinistra), è il figlio di Gustavo Perli, presidente del Circolo trentino di Azul (Argentina). Quest’estate, insieme a Renato Perli e Antonia Passer, Matias ha fatto visita alla Trentini nel mondo, accolto da Rosanna Barchiesi. Nel precedente numero del giornale avevamo pubblicato la stessa fotografia ma con una didascalia sbagliata: avevamo indicato Matias

come Gustavo. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori

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IN MEMORIA NATA AD ALDENO ERA PARTITA PER LA SVIZZERA NEL 1947. I NIPOTI RICORDANO CON AMMIRAZIONE I SUOI INSEGNAMENTI

Romana Maule, donna emigrante che ha superato sfide e difficoltà Sono ormai passati cinque anni da quando ci ha lasciati. Eppure il suo ricordo, il suo esempio e i suoi insegnamenti sono ancora vivi, impressi e radicati in tutti noi. Superato lo smarrimento per il distacco e la perdita di una persona così cara, vogliamo qui esprimere la nostra ammirazione per lei e il nostro ringraziamento a tutti coloro che le sono stati vicini in vita. Quel sorriso dolce, benevolo e accattivante, quelle espressioni cariche di grande umanità con le quali reagiva nelle più diverse circostanze, vissute o apprese, quel carattere mite e al contempo forte e determinato e quella saggezza semplice ma profonda, maturata affrontando e superando sfide e difficoltà di una vita molto travagliata. Al termine della prima guerra mondiale Romana Maule nasce ad Aldeno, in una famiglia di agricoltori. Conduce un’infanzia relativamente buona e riceve una salda formazione tradizionale. Ma poi sopravvengono, prima la grande crisi e poi la seconda guerra mondiale. Quest’ultima la vede presso la sorella Anna, a Bolzano, località in cui nasce la sua adorata figlia Armida. Dopo la fine della guerra e relative vicissitudini, nel 1947 emigra a Berna in Svizzera, dove si trova già la sorella Ancilla. Qui ha modo di esercitare ed esaltare le sue doti e il suo carattere. Nonostante le immaginabili difficoltà del lavoro di emigrante, riesce lentamente a guadagnarsi la stima e l’affetto di molti vici-

Romana mentre spegne le candeline in occasione di un suo compleanno e, a fianco, con la figlia Armida durante un viaggio a Capri.

ni, italiani e finanche svizzeri. Non solo, riesce a trasmettere ad Armida, supportandola, la sua innata passione per lo studio e la cultura. Armida cresce e diventa una persona colta, ricercata e stimata anche dal mondo svizzero, nel quale si è formata. A Berna Romana incontra non solo il respiro di una grande capitale del centro Europa, bensì anche e soprattutto un ambiente piuttosto severo ma in ultima analisi accogliente e benevolo verso le persone come lei. Insomma una società molto interessante. Col passare del tempo ambedue, Romana e Armida, ne rimangono affascinate e plasmate fino al punto di essere orgogliose di farne parte. In occasione dei suoi rientri in Italia, Romana non esitava a riferire la grande emozione che provava quando al termine del viaggio di ritorno in Svizzera vedeva profilarsi da lontano la sagoma del “Muenster”, la

Pia Gabos Valentini

Enrica Ciccolini Santini Enrica Ciccolini nata a Rallo (frazione di Tassullo, in Val di Non) il 26 maggio 1920, è scomparsa il 28 febbraio scorso a Stockton (California - Stati Uniti). Era vedova di Davide Santini, deceduto nel 1977 e dopo la cerimonia funebre celebrata in forma strettamente privata, è stata sepolta nello stesso cimitero di San Yoaquin. Ha lasciato il figlio Dave e due sorelle che vivono a Tassullo: Ida Ciccolini e Bianca Ciccolini. La ricordano con affetto i nipoti Giovanni Tosolini, Mariagrazia Pasquin e Alessandra Corradini, che nel 2005 le avevano fattio visita in California. 9 - 2015

cattedrale di Berna. La stessa emozione provata da giovane quando ritornando ad Aldeno rivedeva svettare sul conoide di deiezione l’alto campanile della chiesa: il suo campanile. Ma non è tutto. A Berna era stata ben presto accolta nella provvida comunità degli immigrati trentini. Gruppo questo abbastanza attivo, organizzato e costituito da persone sensibili e motivate da un forte spirito di squadra e di solidarietà. Specie nel momento del bisogno. Insomma una grande famiglia. Abbiamo avuto modo di constatare tutto ciò in occasione di un doloroso e tragico evento: l’improvvisa morte di Armida nel 1984. Al suo annuncio, per decisione di tutti i familiari, una delegazione di tre nipoti si era precipitata a Berna per assistere ed essere vicini alla zia. Ma non arrivarono per primi. Erano stati preceduti appunto dal provvido intervento della famiglia trentina

a Berna. Ma non è questo il punto. Fummo tutti profondamente colpiti dal calore, dall’intima partecipazione e dalla carica di umanità che arrivava perfino ad estendersi anche ai parenti, perché toccati dalla disgrazia e perché avevano appena affrontato un viaggio così precipitoso! Forse bisogna vivere per anni all’estero, lontani dal paese di origine per maturare sentimenti così nobili. Romana soffrì moltissimo per la perdita della sua adorata figlia. Tuttavia, grazie al suo forte carattere, riuscì a non farsi travolgere e a continuare a guardare positivamente avanti. Dopo il pensionamento dal “Burger Spital” si era ancora occupata presso la “Coop” di Berna, in un’attività più appagante e dalla quale continuava a trarre nuovi stimoli. Alla fine, nel 1995 decise di rientrare ad Aldeno, al suo primo campanile. Qui ebbe modo di realizzare nuovi obiettivi. Fra questi l’iscrizione all’università della terza età di Trento. Fronteggiò con fermezza e dignità la grave malattia che la colpì nel 2004 e fu toccante e significativo per noi parenti constatare come ancora una volta alcuni suoi amici della famiglia trentina di Berna, nel frattempo rientrati in patria, tornarono a farle visita e le furono vicini anche in quest’ultimo frangente. Dal 2010 le spoglie mortali di Romana riposano in pace nel cimitero di Aldeno. I nipoti che ancora la ricordano

All’età di 105 anni, il 6 maggio scorso si è spenta Eleonor Pia Valentini, nata Gabos, socia del Circolo trentino di Chicago (Stati Uniti). Nata a Roswell (Ohio) era cresciuta a Cles. A diciotto anni ha fatto ritorno negli Stati Uniti dove si sposò con Angelo Valentini. La piangono la figlia Mary e il figlio Lawrence, le nipoti Celeste, Susan e Laura, i pronipoti Victoria Pia, Andrew, Eric e Isabella Pia.

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EDITORIA La Trentini nel mondo ha organizzato un incontro con l’autore a Sagron Mis ed era presente a Roma quando il volume è stato presentato alla Camera

«Morire a Mattmark», un libro che documenta quello che avvenne cinquant’anni fa in Svizzera Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della tragedia di Mattmark, in Svizzera. Più volte su queste pagine abbiamo raccontato delle iniziative che si sono svolte nei mesi scorsi per commemorare la ricorrenza. Fra quelle promosse direttamente dalla Trentini nel mondo va ora inserita anche la presentazione il 2 ottobre a Sagron Mis - paese natale di due delle vittime - del libro «Morire a Mattmark - L’ultima tragedia dell’emigrazione italiana» (Donzelli Editore). All’appuntamento, organizzato in collaborazione con il Comitato di zona Primiero Vanoi delle ACLI e con la Pro Loco di Sagron Mis, ha partecipato anche l’autore, Toni Ricciardi (foto in alto e a centro pagina). Per iniziativa del Gruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, il libro è stato presentato anche a Roma il 27 ottobre. Per manifestare concretamente l’attenzione che la Trentini nel mondo e l’Associazione Bellunesi nel mondo dedicano alla ricorrenza, le due associazioni hanno voluto essere presenti all’appuntamento roma-

no, esponendo i gonfaloni delle due Associazioni nella sala che ha ospitato la presentazione (foto in basso). Il libro di Ricciardi offre una ricostruzione, attenta e documentata, di quanto avvenne. A Mattmark non ci si fermava mai, si lavorava giorno e notte per costruire un’imponente diga capace di produrre l’energia necessaria a un paese, la Svizzera, che stava vivendo una crescita economica senza precedenti. Nel cantiere lavoravano più di

mille persone, in maggioranza straniere e provenienti soprattutto dalla provincia italiana. Ma il 30 agosto 1965, in pochi secondi, accadde l’irreparabile: «Niente rumore. Solo, un vento terribile e i miei compagni volavano come farfalle. Poi ci fu un gran boato, e la fine. Autocarri e bulldozer scaraventati lontano». A parlare è uno dei sopravvissuti intervistati nel libro, uno dei testimoni della valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio che seppellì 88 lavoratori. Di questi, 56 erano italiani (cinque dei quali trentini).

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Come a Marcinelle, la tragedia rappresentò una cesura nella lunga e travagliata storia dell’emigrazione italiana, segnando un punto di non ritorno. Inoltre, suscitò molto scalpore in tutta Europa: per la prima volta, stranieri e svizzeri morivano l’uno a fianco all’altro. Nei giorni successivi si scavò senza sosta con la speranza di trovare ancora vivi amici, padri, fratelli, figli. Ci vollero mesi per recuperare i resti dell’ultima salma. Questa storia si concluse nel modo peggiore: i tempi dell’inchiesta furono lunghissimi, oltre sei anni, e i diciassette imputati chiamati a rispondere dell’accusa di omicidio colposo furono tutti assolti, nonostante l’instabilità del ghiacciaio fosse nota da secoli. In appello andò anche peggio, con la conferma dell’assoluzione e la condanna dei familiari delle vittime al pagamento delle spese processuali. L’oblio nel quale è caduta la catastrofe fa parlare di Mattmark come di una «Marcinelle dimenticata». Questo volume, a cinquant’anni di distanza, sfida quell’oblio.

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DALLE VALLI IL MOVIMENTO TRENTINO HA FESTEGGIATO DAL 16 AL 18 OTTOBRE IL SUO SETTANTESIMO ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE

Dare voce e rappresentanza ai più deboli rimane un compito primario delle ACLI «Vogliamo essere un contenitore di umanità nella società liquida». Con queste parole Fausto Gardumi, presidente provinciale delle Acli, ha concluso il suo intervento in occasione del settantesimo di fondazione del movimento. Al centro dei lavori della giornata conclusiva della manifestazione che si è svolta a Trento dal 16 al 18 ottobre, c’è stato il ricordo di una storia che affonda le sue radici nell’impegno per il lavoro, la democrazia e il vangelo così come testimoniato dallo spettacolo messo in scena da Marco Livia e Antonello Pagotto. A seguire gli interventi delle autorità che si sono inseriti a tutti gli effetti nel dibattito in corso nelle Acli circa la necessità di dare vita ad un processo di autoriforma e rilancio per rappresentare al meglio una società soggetta a radicali trasformazioni. Il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha sottolineato a riguardo la necessità che i corpi intermedi come le Acli assumano un ruolo di formazione e accompagnamento dei cittadini verso la politica per evitare le de-

rive populiste. Quella di Dorigatti è stata una chiamata a raccolta delle Acli anche per partecipare al tavolo relativo alla redazione del Terzo statuto di autonomia. Paolo Biasiolli, vicesindaco di Trento, ha parlato delle Acli come sentinelle della solidarietà, mentre il presidente provinciale Gardumi ha prefigurato un impegno dell’associazione sul versante dello sviluppo del territorio, del lavoro e dell’inclusione sociale. Giorgio Fracalossi, presidente della Cooperazione trentina, ha rilanciato il tema della formazione della società civile ricordando

la collaborazione che intercorre da anni fra Acli e Federazione, dalla quale è nata la Scuola di comunità. Insieme, ha rilevato Fracalossi, possiamo aiutare il Trentino a rafforzare lo spirito di partecipazione e di responsabilità. Secondo il presidente nazionale Gianni Bottalico (nella foto) la forza delle Acli è nel sentirsi un soggetto popolare, radicato nei bisogni della propria gente ed in modo particolare nella classe lavoratrice. Il grande compito che abbiamo davanti, ha continuato Bottalico, è quello di

dare voce e rappresentanza alle moltitudini popolari appartenenti alle generazioni di ieri e di oggi. Fondamentale, sottolinea il presidente nazionale, è mantenere la capacità di lettura delle crisi per intercettare le domande dei più deboli per fornire adeguate risposte sia in termini di servizio alla persona, sia in termini di rappresentanza. Tutti gli intervenuti hanno convenuto sulla necessità che movimenti come le Acli rafforzino il loro legame con la formazione e l’impegno civile per rilanciare la politica e l’autonomia trentina.

Festa in quota per i 75 anni della Scuola Graffer «È stata una grande e partecipata festa con protagonisti i numerosi allievi di tanti, tantissimi corsi da una parte e dall’altra alcune generazioni di istruttori e direttori dei corsi, nomi illustri dell’alpinismo trentino che non hanno mancato di offrire il loro tempo e la loro passione per trasmettere ai più giovani l’arte di arrampicare»: così il direttore della Scuola di alpinismo «Giorgio Graffer» ha commentato la celebrazione che il 27 settembre si è tenuta al Rifugio Giorgio Graffer sul Grostè in onore dei 75 anni della scuola di alpinismo intitolata all’alpinista accademico, capitano pilota Medaglia d’oro al Valor Militare Giorgio Graffer. L’appuntamento ha riunito circa trecento persone tra alpinisti, allievi di ieri e di oggi, istruttori di una delle più antiche scuole di alpinismo italiane, nata 75 anni all’interno della Sezione Universitaria della SAT. Una festa aperta proprio da un ricordo di Giorgio Graffer affidato a Riccardo Decarli, bibliotecario della SAT e autore nel 2010 della più completa biografia dell’audace pilota e alpinista. Tra i personaggi dell’alpinismo trentino 9 - 2015

negli anni ’50 dei corsi estivi di roccia nelle Dolomiti di Brenta. Da Firenze è invece venuto Giancarlo Dolfi, prima allievo e poi istruttore della Scuola insieme ad altri alpinisti fiorentini che nella metà degli anni ’50 e poi negli anni ’60 frequentavano la Graffer. La storia e le principali vicende e trasformazioni della lunga storia di questa scuola sono state ripercorse da Mauro Degasperi e dall’attuale direttore della Scuola, Mauro Loss, La manifestazione è stata accompagnata dalle canzoni di montagna eseguite dal Coro «Stella del Cornet» di Trento diretto dal maestro Luigi Forti. Sono oltre duemila gli allievi transitati dal 1985 a oggi, ai quali gli istruttori hanno trasmesso la passione per la montagna, ma senza mai perdere di vista l’obiettivo di di formare nell’allievo una solida cultura della sicurezza. Tra i principi di questa scuola, privilegiare la qualità piuttosto che la quantità puntando sulla didattica e sulla sicurezza a tutto vantaggio degli allievi e del prestigio della Scuola. Una storia di passione dunque, ma anche di rispetto per la montagna e che si rinnova da 75 anni: una storia che continua.

saliti per l’occasione al rifugio sul Grostè, il presidente della SAT Claudio Bassetti, del Soccorso Alpino Trentino Adriano Alimonta e delle Guide Alpine Martino Peterlongo e poi Cesare Maestri (nella foto qui a fianco), più volte istruttore e direttore

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DALLE VALLI

Guido Zanella (Australia) La biblioteca di Riva del Garda è aperta al pubblico da 50 anni L’apertura avvenne del giugno del 1965, sindaco Egidio Molinari, assessore alla pubblica istruzione Dario Mosaner; la sede era nella Rocca, in due ampie sale al primo piano, sul lato nord-est, di fronte a quelle che venivano utilizzate per le mostre del Museo civico; ma direttore e aiuto bibliotecario erano al lavoro già dal 5 gennaio, a catalogare e timbrare gli oltre 1.700 volumi della dotazione libraria iniziale, compilando per ognuno la relativa scheda e approntando gli schedari. Il «varo» fu accompagnato da un notevole entusiasmo, d’altronde della nuova biblioteca civica del Comune di Riva del Garda si discuteva da quasi dieci anni, e per realizzarla fu necessario superare difficoltà burocratiche e finanziarie non indifferenti. I volumi erano suddivisi in due gruppi: il primo di 711 libri nuovi e il secondo costituito da 1.042 tra volumi e fascicoli, in massima parte antichi, provenienti da donazioni di privati all’allora Museo civico, affidati alla biblioteca. Oltre ai volumi, a disposizione del lettori c’erano anche i due quotidiani locali, oltre e varie riviste. L’apprezzamento del pubblico fu notevole, al punto che già nel corso del 1966 si rese necessario un primo ampliamento. Nel 1971 un altro ampliamento consentì di disporre di altre due sale. Nel 1969 un’importante aggiunta: la fonoteca. Ai nove posti di ascolto degli

inizi, con la disponibilità di 587 dischi, si aggiunsero presto altri cinque posti di ascolto, e il numero di dischi fu progressivamente incrementato. Solo nel 1969 si tenne la cerimonia d’inaugurazione. Nel 1974 l’importante avvicendamento alla direzione: Mario Crosina, direttore fin dall’apertura, va in pensione e viene sostituito con Giuseppe Torboli. L’anno successivo un traguardo significativo, quello dei 100 mila prestiti. Nel 1991 la biblioteca di Riva del Garda si trasferisce in una sede provvisoria fino al 2004, quando affronta l’ultimo trasloco, destinazione palazzo Salvadori (nella foto di centro pagina). I volumi oggi sono circa 87 mila, con una sezione di antiquariato di circa 4.000 volumi. I prestiti sono cresciuti in modo pressoché costante, e dai 7.393 del 1969 si è arrivati ai 47.094 dell’anno scorso. Anche la crescita degli utenti è stata costante: dai 2.606 del 2004 ai 4.537 del 2014. Per celebrare il mezzo secolo di apertura al pubblico, è stata promossa la manifestazione «50 e oltre» (dal 17 ottobre al 21 novembre), con un cartellone di mostre e incontri, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Trentino, con la sezione Trentino-Alto Adige dell’Associazione Italiana Biblioteche, con la Fondazione Museo Storico del Trentino e con il Comune di Trichiana (BL).

«Nella lontana Australia, Guido Zanella ritira sempre con tanto piacere il giornale “Trentini nel mondo” dalla sua casella postale al n°2 del 43-47 di Cross Street»: con questo messaggio Guido Zanella - che si firma «un trentino nostalgico» - ci ha spedito la foto pubblicata qui sopra, in risposta all’«appello» lanciato ai nostri fedeli lettori nel numero 7 del giornale. Appello ad inviarci una foto nella quale si veda la rivista inserita in un contesto che documenta luogo di arrivo e destinatario della rivista. Le foto stampate su carta vanno inviate a: Trentini nel mondo, via Malfatti 21 - 38122 Trento (Italia) e quelle digitali all’indirizzo: redazione@trentininelmondo.it

Inaugurata la nuova sede del Caseificio sociale di Sabbionara Il 18 ottobre è stata inaugurata la nuova sede del Caseificio sociale di Sabbionara, fondato 104 anni fa. «Proprio nella circostanza del primo secolo di attività - ha ricordato il presidente Renzo Creazzi aveva preso corpo l’idea di valutare la costruzione del nuovo caseificio nella consapevolezza che, la struttura a disposizione, non poteva darci futuro. Non volevamo perdere la storia, la tradizione, la qualità, la genuinità, la semplicità, la territorialità e la soddisfazione economica che, la nostra cooperativa, è riuscita a produrre ed esprimere in tutti questi

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anni grazie alla lungimiranza, caparbietà e tenacia di tutti i soci e amministratori che si sono susseguiti in questi cento e più anni di vita». Numerose le eccellenze casearie della sua produzione. Tra le più conosciute e apprezzate (senza nulla togliere alle molte altre) quelle legate al Monte Baldo aviense: «Casat del Baldo» (nostrano prodotto con il latte di malga), «Affogato all’Enantio», «50e50» (misto di latte di capra e di mucca), «Grancapra» (formaggio caprino a pasta dura) e, naturalmente, il Trentingrana. 9 - 2015


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9 - 2015

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CALENDARIO 2-11 ottobre C.T. Venda Nova do Imigrante (BR): 37° Festa della Polenta

5 novembre C.T. Villa Regina (AR): inizio corsi di lingua italiana

4 ottobre C.T. Villa Regina (AR): 5° incontro del ciclo “El Tango: Historia y Pasión en los últimos 150 años”, in collaborazione con l’Agenzia consolare italiana

5-8 novembre C.T. Cordoba (AR): partecipa al festival “una città tutti i popoli”

C.T. Buenos Aires (AR): partecipa con uno stand alla manifestazione “Buenos Aires celebra Italia” 6 ottobre C.T. Toronto (CA): primo incontro del gruppo femminile 7 ottobre C.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile 10 ottobre C.T. La Lorena (FR): Castagnata 10-12 ottobre C.T. Bento Gonçalves (BR): festeggiamenti dei 140 anni dell’emigrazione tirolesa-italiana 10-11 ottobre A Colonia del Sacramento (UY): Incontro nazionale dei Circoli trentini dell’Uruguay 11 ottobre C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale 11-18 ottobre L’Associazione festeggia i 140 anni dell’emigrazione trentinaitaliana in Brasile. Il 12 a Bento Gonçalves (RS), il 13 a Taiò (SC), il 14 a Rodeio e Gaspar (SC), il15 a Nova Trento e Florianopolis (SC), il 17 a Piracicaba-Santa Olimpia (SP) 17 ottobre A Solvay (USA): incontro dei presidenti ITTONA 18 ottobre C.T. La Lorena (FR): pranzo sociale C.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): 134° anniversario dell’emigrazione italiana e fondazione della Colonia 23 ottobre C.T.Jaragua do Sul (BR): cena tipica trentina 23-24 ottobre Convegno EZA sul tema: Emigranti a metà – Frontiere permeabili e mobilità dei lavoratori 24 ottobre C.T. Toronto (CA): Cena d’autunno 25 ottobre C.T. Charleroi (BE): polentada d’autum C.T. Zofingen (CH): Castagnata 30 ottobre C.T. Toronto (CA): cena a base di tortei di patate 31 ottobre C.T. Buenos Aires (AR): gita al “Tigre”

6 novembre C.T. Zofingen (CH): Assemblea generale C.T. Toronto (CA): castagnata in compagnia per ricordare i nostri defunti 7 novembre C.T. Liegi (BE):passeggiata d’autunno 7 - 8 novembre C.T. Santa Teresa (BR): organizza l’Incontro di Bande e cori 8 novembre C.T. Montevideo (UY): festa del ritrovo C.T. Buenos Aires (AR): pranzo trentino con la presentazione da parte di Danilo Zatelli e Noemì Paulus (Gruppo giovani di Trento) dei pittori trentini 11 novembre C.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile 14 novembre C.T. Liegi (BE): castagnata 21 novembre C.T. Montreal (CA): castagnata C.T. Carmelo (UY): festa chiusura annuale attività del circolo 28 novembre C.T. Londra (GB): Festa danzante annuale C.T. Toronto (CA): Festa dei cacciatori C.T. La Lorena (FR): Festa anniversario del circolo 29 novembre Circolo ex emigrati trentini in Svizzera (IT): un pranzo insieme 4-6 dicembre C.T. Agro Pontino (IT): 75° anniversario dell’insediamento dei trentini dalla Bosnia nei comuni di Aprilia, Ardea e Pomezia 5, 6, 12 e 13 dicembre C.T. Piracicaba e C.T. Santa Olimpia (BR) organizzano i “Mercadìn de Nadàl” 6 dicembre C.T. San Francisco (USA): festa di Natale C.T. Toronto (CA): festa di Santa Claus 13 dicembre C.T. Charleroi (BE): pranzo dei pensionati C.T. Denver – Colorado (USA): Festa di Natale CT Como e Lecco (IT): scambio auguri di Natale e S. Lucia


Foto Ugo Fanti


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