RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
Quando i legami familiari sono d’impedimento alle relazioni amorose: Le nostre anime di notte di Kent Haruf di LUCIA BONANNI Questo libro è per chi è stato a Holt e non vede l’ora di tornarci, ma soprattutto per chi, a Holt, non ci è ancora mai stato. (KENT HARUF)
Il romanzo Le nostre anime di notte (2015)158 di Kent Haruf costituisce un’ampia riflessione sulla famiglia, le dinamiche che si sviluppano al suo interno e che possono ostacolare e rendere impossibili anche le relazioni amorose. Tra l’altro Kent Haruf, nato nel 1943 a Pueblo nel Colorado e scomparso a Solida, sempre nel Colorado, risulta tra i più apprezzati scrittori statunitensi. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha svolto diversi lavori, è stato anche insegnante di inglese ed è grazie ai suoi romanzi, ambientati nell’immaginaria cittadina di Holt nel Colorado che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il Colorado Book Award. Dal punto di vista stilistico c’è da dire che il romanzo si distingue per la forma linguistica semplice, ma efficace, l’agile paratassi e l’apparato lessicale chiaro e lineare, accorgimenti scevri di orpelli che rendono la narrazione assai fresca e ben recepibile nella stesura narrativa. In questo romanzo l’autore non ha mai smesso di indicizzare la sacralità dell’Amore, la lunga teoria dei sentimenti e la forza genuina delle emozioni. Un amore quello tra i due protagonisti abbarbicato sui declivi dell’amicizia e l’intimità che a piccoli passi diventa vitale per chi già si trova nella zona di mezzo del proprio percorso interiore. Louis Waters e Addie Moore, lui insegnante e lei casalinga, abitavano in Cedar Street nella parte della città vecchia tra olmi e bagolari a orlare il ciglio della strada e prati estesi fino alle case a due piani. I due si conoscevano da tempo e vivevano a pochi isolati di distanza. Quando Louis andò ad aprire, riconobbe subito Addie, la invitò a entrare e la fece accomodare in salotto. Lei era ancora una donna attraente se pure i suoi capelli avevano preso la tonalità del bianco e qualche chilo di troppo si era depositato sul punto vita e sui
KENT HARUF, Le nostre anime di notte, traduzione di Fabio Cremonesi, Enne Enne Editore, Milano, 2015. Tutte le citazioni sono tratte da questa edizione dell’opera. 158
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