RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
La possibilità dell’impossibilità di un sentimento amoroso di VALTERO CURZI108 Gli amori impossibili sono quelli più struggenti, quelli che non finiscono mai e che, in alcuni casi, durano per sempre, tanto che gli amori irrealizzati, cioè limitati nel desiderio sono eterni, proprio perché la realtà non li contamina nella loro pura essenza d’essere. Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, Cyrano de Bergerac, I dolori del giovane Werther sono alcuni dei grandi successi della narrativa mondiale che sviluppano la loro trama su amori e dolori di giovani predestinati a non poter stare insieme. «Io temo, ecco, temo davvero che sia soltanto l’impossibilità di avermi che le rende così eccitante questo desiderio», parole pronunciate da Lotte allo spaesato e irragionevole Werther. Questa frase possiamo definirla emblema e specchio del sentimento romantico, lo slancio verso ciò che non si può avere, ma ugualmente è inseguito e desiderato. Tale articolazione del desiderio non può trovare la sua realizzazione nella vita cosciente del soggetto, e che dunque soddisfazione del desiderio e domanda di desiderio sono incompatibili. Freud vede nel sogno, e non nella realtà, il luogo della realizzazione del desiderio. Nella realtà il desiderio è destinato a rimanere insoddisfatto e il soggetto non può che sperimentarne la frustrazione, malgrado ciò agisca per averlo pur sapendo che non sia possibile. Ma è proprio questa posizione irriducibilmente insoddisfatta del soggetto circa il proprio desiderio che permette che il desiderio diventi domanda e il soggetto possa incontrare l'altro. Solo nel sogno è possibile che l’impossibile diventi vissuto reale, ma poi quando il sogno cessa e il soggetto si sveglia, ecco la frustrazione. Ma se il soggetto agente, nel sogno, è l’inconscio, questi al risveglio seppur accantonato dalla coscienza razionale, continua ad agire ricercando e desiderando ciò che sia impossibile che sia, almeno nella condizione reale, come ad esempio nella situazione particolare della lontananza non colmabile dell’amata/o. Insomma, là dove vi è soddisfazione del desiderio, quello puro primordiale, l'altro non può essere mai incontrato. Ma cosa si nasconde dietro gli amori impossibili? Forse ammirazione, necessità, dolore, amore, affetto, compassione per se stessi, dipendenza emotiva. La risposta è una quantità infinita di possibilità. Da tempo immemore, le storie di amori travagliati hanno riempito il nostro immaginario, la letteratura, l’arte, ma tutti hanno un fondo di reale sussistenza perché chi sente di amare, si volge verso un soggetto «amabile», cioè potenzialmente possibile, anche se la possibilità è più vicina alla sua impossibilità. Tuttavia, la realtà è molteplice e in tanti casi particolari: non tutti gli amori sono possibili e non sempre vale la pena lottare per essi. Alcuni amori vanno lasciati andare e altri, semplicemente, non rendono giustizia alla bellezza di questo sentimento. A volte è meglio rinunciare a ciò che è irraggiungibile. Questo ingrediente letterario e artistico è garanzia di successo perché gioca con un vantaggio: tutti ci identifichiamo nell’amore impossibile. Ma perché? Un amore senza sbocchi è faticoso, distruttivo e angosciante. Sfortunatamente, l’educazione emotiva che c’è impartita non serve a tenerci alla larga da questo tipo di calvario. Un romanticismo innato ci fa credere di percorrere la strada giusta, anche se il nostro cuore ne esce sempre più ferito. Per quanto possa sembrare strano, ci sono persone che si buttano in amori impossibili per evitare l’intimità amorosa. Queste persone, le VALTERO CURZI (Senigallia, AN, 1957), filosofo, scrittore, poeta e critico d’arte. S’interessa d’arte per il legame che la unisce alla filosofia, nell’analisi interpretativa sul concetto nelle forme espressive, soprattutto a quelle d’arte concettuale. Per la poesia ha pubblicato le raccolte di versi Universo di Emozioni e Il tempo del vivere è mutevole; per la narrativa un romanzo epistolare: Sotto il cielo turchino di Bayan Olgii e Detti memorabili, pensieri e riflessioni dell’Omino delle foglie sulla Via del Tao mentre per la saggistica Il giovane Napoleone. 108
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