TURISMO EDIZIONI & officinadanova
iEdition n. 08
Sommario Benvenuto nel mondo di PREALPI iEdition ibook magazine multimediale Sfogliando queste pagine potrai trovare interessanti spunti e informazioni su nuovi itinerari scelti per il tuo sport preferito. Per una migliore visualizzazione dei testi, orientare l’iPad in verticale; questa modalità limita l’utilizzo di gallery, immagini e altre funzioni multimediali. Versione formato PDF. Gallery fotografiche, video e altre funzioni multimediali saranno visualizzabili attraverso link che necessitano l’apertura di un browser e il collegamento alla rete internet. Potrai riconoscere i link e i collegamenti ipertestuali da cliccare dal colore rosso, per accedere alle gallery fotografiche , ai filmati e per visualizzare altri elementi multimediali, (identificabili anche dall’icona
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EDITORIALE
In leggero ritardo ma è arrivata. Finalmente è primavera! La stagione che ci consente di iniziare lunghe passeggiate, escursioni e quant’altro ci venga in mente di fare in montagna. Godiamoci, allora, il sole e i prati verdi, i fiori e tutte le meraviglie che la natura ci offre. Su questo numero, proponiamo altri interessanti spunti per allietare le vostre giornate con la mountain bike, in Valle Brembana o in Val di Sole oppure per una escursione, impegnativa, lungo il Sentiero della Pace o una più facile nel Parco della Val Sanagra. A proposito di Parchi naturali, abbiamo aggiunto alcune idee per visitare il Tirolo austriaco, a pochi chilometri dal nostro confine. Continuate a divertirvi lungo i sentieri delle vostre montagne, rispettando la natura e facendo sempre molta attenzione alla vostra incolumità. Vi invitiamo a inviarci i vostri racconti, le escursione, le giornate trascorse sulle vostre montagne preferite; la redazione leggerà con attenzione i contenuti e il più interessante sarà pubblicato nella sezione “Scritto da voi”, sul prossimo numero di PREALPI iEdition, magazine multimediale. Inviate i vostri commenti, idee e suggerimenti per migliorare la vostra rivista, scrivendo a mail.prealpi@gmail.com. Continuate a seguire le news, collegandovi al blog prealpi.wordpress.com e sulla pagina PREALPI iEdition di Facebook. Buona lettura. Marco Spampinato
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NOTIZIE E CURIOSITÀ
NEWS a cura della Redazione
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UCI MOUNTAIN BIKE WORLD CUP IN VAL DI SOLE
di ogni batteria passano i vari turni di qualificazione, sino alla finalissima). Le gare della Coppa del Mondo di MTB si
Ritorna la grande mountain bike! Dopo i Campionati Mondiali di
svolgeranno a Daolasa di Commezzadura, sui percorsi che hanno
Mountain Bike e Trial organizzati nel giugno 2008, la finalissima
ospitato, nel 2008 i Mondiali e nel 2010-2011-2012 le precedenti
della Coppa del Mondo 2011 e l’unica tappa italiana della Coppa
prove di Coppa del Mondo. Le discipline più spettacolari della
del Mondo 2012, la Val di Sole si conferma alla grande sul
Mountain Bike, in cui si sfidano i migliori specialisti del mondo.
massimo palcoscenico sportivo mondiale: il 13, 14, 15 e 16
Un condensato di adrenalina e spettacolo. La manifestazione si
giugno 2013 gli spericolati funamboli delle ruote grasse ritornano
svolgerà nell’area limitrofa all’impianto di risalita Daolasa-Val
infatti a Commezzadura per la prestigiosa World Cup. Le tre
Mastellina. Per consultare il programma completo, clicca qui.
attese gare in Val di Sole
Info www.valdisolebikeland.com
sono le uniche tappe italiane della prestigiosa World Cup, il massimo circuito internazionale della Downhill (ben sei gare distribuite tra Scozia, Andorra, Canada, Norvegia ed Austria), del Cross Country (5 gare in Repubblica Ceca, Andorra, Canada e Norvegia), e della nuovissima disciplina del Cross Country Eliminator, una spettacolare gara di cross country sprint su breve circuito di 1 km circa a giro, in cui competono quattro atleti a turno (i due più veloci 6
I RAGNI DI LECCO A PROWINTER
presidente del Gruppo alpinistico –. Far parte del nostro Gruppo significa essere al top”. Riguardo alla fiera Prowinter Palma
Finale “outdoor” per Prowinter 2013, con le immagini più
afferma: “A Bolzano ho potuto visitare una fiera vitale, molto
suggestive di imprese off limits sulle Alpi, in Africa, Medio Oriente
elevata dal punto di vista qualitativo. Prowinter ti aiuta a
e Sud America. I Ragni di Lecco hanno portato le loro
comprendere i segreti dei materiali e delle tecnologie di ultima
performance negli stand di Fiera Bolzano, completando il
generazione rivolte al mercato degli sport invernali”.
programma di eventi collaterali della tre giorni di fiera. Attraverso uno slideshow presso il Centro Congressi di Fiera Bolzano / Four Points Sheraton, Fabio Palma, presidente del Gruppo Alpinistico, e Luca Schiera, giovane ed ultimo acquisto del team, hanno condiviso con il pubblico le emozioni di due anni (2011 e 2012) di arrampicate, proseguendo nella tradizione di altissimo livello del sodalizio fondato nel 1946, che oggi conta un centinaio di associati. Parlando del gruppo degli alpinisti cresciuti sulle pareti di Grigna e Grignetta, la memoria va infatti subito a grandi nomi, che hanno fatto la storia dell’alpinismo: Riccardo Cassin, Luigino Airoldi, Romano Perego, Gigi Alippi e Pierlorenzo Acquistapace, Casimiro Ferrari, nonché Carlo Mauri e Walter Bonatti. Ma la performance più fresca riguarda la conquista della “Ovest alla Egger”, ultima via inviolata delle imponenti montagne patagoniche, la più impegnativa e difficoltosa via dell’ultimo decennio. L’impresa è stata portata a termine da Luca Schiera, Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi. “Per noi fare alpinismo significa misurarsi in sfide dall’esito mai scontato, che spesso richiedono anni di sacrifici – ha detto Fabio Palma, 7
21° GIIR DI MONT SKYMARATHON
salita, la più dura dell’intera gara con i suoi 5,5 km e un dislivello di quasi 900 metri, fino alla citata Bocchetta Larec, sulle pendici
Il Giir di Mont Sky Marathon è sicuramente una delle gare
del Monte Melasc. La Valvarrone si chiuderà così, e inizierà la
antesignane di questo sport che ora vede aumentare di anno in
lunga discesa di quasi 5 km in Valfraina che porterà all’Alpe
anno praticanti e aficionados, e l’appuntamento di Premana
Fraina (1.395 m), all’Alpe Caprecolo (1.360 m) e all’Alpe Rasga,
(Lecco) è tutt’ora uno dei più seguiti, una vera festa popolare con
ottavo alpeggio del percorso, a quota 1.090 metri. A questo
i “corridori del cielo” protagonisti, in programma quest’anno il 28
punto si sarà oltrepassata la metà della gara e avrà inizio la terza
luglio. Quello del Giir di Mont è un percorso di 32 km e con
e ultima salita, che traghetterà i corridori del cielo prima all’Alpe
l’imperioso dislivello di sole salite di 2400 metri, ma c’è anche
Premaniga (1.403 m) e poi in sequenza a toccare l’Alpe Solino
quello più abbordabile di 20 km e 1110 metri di dislivello della
(1.600 m), l’Alpe Piancalada (1.480 m) e l’ultimo alpeggio, il
Mini SkyRace, che incarna comunque le difficoltà della corsa in
dodicesimo, il Delaguaggio, a 1.690 metri di altezza. Intanto la
montagna e dello skyrunning e che amplia così lo spettro dei
corsa, quella per il pettorale, è già aperta e le iscrizioni si possono
partecipanti. Nel 2012 sono stati in 830 al via, una gara che ha
effettuare dal sito www.aspremana.it oppure su www.tds-
regalato emozioni a go-go ed alla fine il Giir di Mont si è
live.com. Numero massimo degli ammessi, 500 concorrenti per la
dimostrato nuovamente terra di conquista per stranieri, con le
Sky Marathon e 350 per la Mini SkyRace.
vittorie dell’americana Kasie Enman e dello spagnolo Tofol Castanyer Bernat. L’ASD Premana ha aperto ufficialmente le iscrizioni sul sito e, puntualmente, i primi appassionati hanno iniziato a prenotare i prestigiosi pettorali di una competizione che non è solo internazionale come le compete, ma fa parte a pieno titolo anche de La Sportiva Gore-Tex® Mountain Running® Cup. La gara sale fino ai 2.063 metri di Bocchetta Larec, che il 28 luglio si trasformerà in autentica arena sportiva in alta quota. Lo start è fissato in centro paese a Premana, poi il Giir di Mont condurrà gli skyrunners a toccare una dopo l’altra l’Alpe Chiarino, poi Barconcelli (1.386 m), Casarsa (1.180 m) e Forni (1.164 m). Dall’Alpe Vegessa, al 9° chilometro di gara, inizierà la seconda 8
13a GRANPARADISOBIKE
album fotografico, e poter pedalare all’interno di queste bellezze naturalistiche è già come un primo posto in classifica. Forse
Nei prati di Sant’Orso, a Cogne, la neve sta lasciando
Cogne sarà un po’ lontana dalle zone di appartenenza della
rapidamente spazio al verde, segno che la primavera sta
massa dei bikers, ma una bella pedalata in questi luoghi merita
finalmente prendendo piede anche in questo splendido scorcio
davvero, così come la squisita accoglienza turistica, con
della Valle d’Aosta che il 26 maggio aprirà simbolicamente, ma
un’attenzione specifica per gli sportivi. Dunque il 26 maggio la
non solo, le porte ai bikers. La tredicesima edizione della
GranParadisoBike presenterà alcune varianti interessanti. Cambia
GranParadisoBike, organizzata dall’Asd Sport in Paradiso e ora
un po’ la prima parte di tracciato, in particolare per la sezione
guidata da un giovane sportivo come Alberto Béthaz, per il 2013
agonistica piuttosto che per la “pedalata ecologica”. La gara è
sarà ritoccata nel percorso, per renderla ancora più vivace,
aperta sia ai tesserati FCI sia a quelli degli Enti della Consulta,
tecnica e spettacolare. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è un
offrendo due opportunità, una competitiva di 45 km con 1450 metri di dislivello e una “pedalata ecologica”, decisamente meno impegnativa sulla distanza dei 20 km con 650 metri di dislivello. Il fulcro della gara, che ripropone a grandi linee il percorso della MarciaGranParadiso, la granfondo sugli sci stretti, è la cittadina di Cogne, un autentico polmone verde con le radici affondate appunto dentro il Parco Gran Paradiso. Dall’anno scorso la GranParadisoBike è inserita nel circuito Alpine Pearls MTB Cup: un affascinante circuito di gare di mountain-bike che nasce dalla volontà di mettere in rete alcune tra le più belle competizioni presenti nelle Perle delle Alpi. Info: www.granparadisobike.it 9
FOTOGRAFARE LA MONTAGNA
ai 12 anni. 15 - 16 giugno Pragelato: sui sentieri delle viole Dalla magnifica posizione del Rifugio Troncea nel Parco Naturale
Grazie alle tecnologie digitali la fotografia è diventata un mezzo
della Val Troncea si affronterà una passeggiata fotografica in
estremamente diffuso e accessibile. Per migliorare la qualità delle
famiglia lungo il "Sentiero del Plaisentif" che attraversa pascoli
proprie fotografie, la luminosità e il taglio delle inquadrature, per
variopinti, decorati dai colori accesi dei fiori e delle viole che
stupire i propri amici su Facebook e per conservare ricordi
danno al formaggio Plaisentif quell'aroma inconfondibile. Per gli
indelebili di una vacanza, Alpine Pearls, il consorzio di località
adulti riaffioreranno ricordi d'infanzia e per i piccoli saranno una
turistiche alpine che promuove la mobilità dolce, propone per
dolce scoperta della montagna. 29 - 30 giugno Ceresole Reale:
l’estate 2013 un fitto calendario di workshop fotografici rivolto alle
tra nuvole, laghi e marmotte. Passeggiata fotografica in famiglia
famiglie nelle più belle e delicate aree protette naturali. Un modo nuovo per conoscere e immortalare ambienti ecologici unici in collaborazione con Nikon, il tour operator Phototravel e i fotografi di natura Vogliono e Porporato, con la figlia Nora, che sapranno condurre adulti e bambini alla scoperta di paesaggi incontaminati. Durante i workshop verranno fornite le attrezzature più versatili e all’avanguardia con cui giocare, divertirsi e imparare quei piccoli segreti per delle fotografie mozzafiato. Ecco alcune delle proposte. 4 - 5 maggio A due passi dal Gran Paradiso. Si comincia esplorando Cogne e il verdissimo prato di Sant'Orso prima di inoltrarsi nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso raggiungendo in navetta la Valnontey con il suo unico giardino botanico di montagna. Il pernottamento avverrà nel confortevole Hotel Du Grand Paradis***. Il giorno seguente trasferimento con le navette alla borgata di Gimillan e passeggiata fotografica in famiglia lungo lo spettacolare e selvaggio vallone del Grauson al cospetto delle più alte vette nel massiccio del Gran Paradiso. Il pacchetto è rivolto a famiglie con bambini dai 4
Val di Cogne 10
nei contemplativi Piani del Nivolet sul versante piemontese del
sulle bellezze naturali del Parco Nazionale dello Stelvio e sul
Parco Nazionale del Gran Paradiso, tra marmotte, ghiacciai e
maestoso ghiacciaio della Cima Piazzi. 31 agosto - 1 settembre
specchi d’acqua limpida che riflettono le nuvole. Un'escursione al
Forni di Sopra. Si comincia con una piacevole passeggiata per
lago Leytaz offrirà la possibilità di entrare in contatto con un
Forni di Sopra, borgata viva che crede nella mobilità dolce a
mondo di straordinari paesaggi da grande Nord. Pernottamento
impatto zero, nel cuore delle Dolomiti Friulane. Dopo il
al Rifugio Muzio. 3 - 4 agosto Valdidentro: natura da vivere
pernottamento presso l'Albergo Centrale, escursione fotografica
Escursione lungo la scenografica strada panoramica della
in famiglia lungo il Sentiero del Bambino nel cuore del Parco
Ferrovia Decauville utilizzata per la costruzione delle dighe per
Naturale delle Dolomiti Friulane. Info e iscrizioni: PHOTOTRAVEL
l’energia idroelettrica: una balconata priva di dislivello affacciata
by Leilaviaggi - info@phototravel.it - alpine-pearls.com ROCK MASTER FESTIVAL 31 agosto - 8 settembre 2013: queste le date della 27esima edizione del Rock Master Festival di Arco (TN), la manifestazione di arrampicata più importante del mondo. 10 giorni di grandi eventi sportivi e di iniziative outdoor dedicati ai campioni dell’arrampicata, a tutti gli appassionati e a chi vuole avvicinarsi agli sport all’aria aperta. Si confermano, in particolare, le tre grandi sezioni in cui si articolano i diversi eventi: Rock Master (le gare dei campioni nell’ormai mitico Climbing Stadium), RockJunior (l’appuntamento dedicato ai giovani e giovanissimi climber che è subito diventato un riferimento per il mondo dell’arrampicata giovanile) e ArcoRockLegends (vero e proprio Oscar dell’arrampicata). I primi a inaugurare le pareti dello stadio di arrampicata (dal 31 agosto al 1 settembre) saranno i più piccoli atleti del Rock Junior, evento per giovani climber che abbina alle
Val di Dentro 11
competizioni anche giochi con attività sportive propedeutiche
concorsi, conoscere le aziende leader del settore e testarne i
all’arrampicata, per i bambini e le loro famiglie. Le principali
prodotti. Il programma prevede inoltre le cosiddette
novità dell’edizione 2013 riguardano soprattutto il Climbing
“Experiences”: una serie di attività guidate in ferrate, trekking o
Village adiacente alla sede di gara: un grande, attrezzato e
percorsi di arrampicata in alcuni dei più noti percorsi del Garda
vivacissimo centro di aggregazione in cui il pubblico potrà
Trentino e, per i più piccoli, i “Vertical Campus”, una serie di
incontrare gli atleti, assistere a spettacoli, partecipare a sfide e
attività ludico-sportive dedicate ai ragazzi dai 5 ai 13 anni che consentiranno di cimentarsi, con l’aiuto delle Guide Alpine, nei primi rudimenti di arrampicata sui massi, percorsi acrobatici, vie ferrata, slackline. Per aggior namenti e informazioni: www.rockmasterfestival.com LES 2 ALPES: ESTATE A 2 RUOTE Famosa per lo sci estivo, Les 2 Alpes è altrettanto conosciuta per la pratica del Downhill, lungo le piste del comprensorio sciistico “invernale”. L’inaugurazione della stagione estiva, il 22 giugno, si apre quest’anno con una speciale discesa cronometrata in MTB, per festeggiare i 10 anni della pista Venosc. Dal 6 al 14 luglio, CRANKWORX: l’evento, organizzato a Whistler, ha scelto LES 2 ALPES per installarsi in Europa. Noto a livello internazionale e unico nel suo genere, si pone in pole position degli eventi MTB in Europa. Per una settimana dominano le competizioni di alto livello e amatoriali (dual style, DH, dual climb, slopestyle e best trick) con i TOP 30 Mondiali in MTB! Diverse novità per l’edizione 2013: FREE RAID CLASSIC (ex MONDIAL DU VTT FREE RAID CLASSIC VTT MAG in corso a Les 2 Alpes dal 2004) e l’apertura di CRANKWORX con una nuova gara: CANNONDALE ENDURO 12
LES 2 ALPES, una tappa della tournée “Enduro World Series”, 6 e 7 luglio. Dal 19 al 21 luglio, si svolgerà la 14a edizione della MOUNTAIN OF HELL “AMERICAN GRAFFITI”. Una corsa di MTB da discesa, aperta a tutti, con 2.500 metri di dislivello negativo, lunga circa 25 km su neve, ghiaccio, pietraia, roccia, sottobosco. les2alpes.com LE SEVEN SUMMIT CON GOOGLE STREETVIEW Per tutti coloro che desiderano visitale il campo base dell’Everest, comodamente seduti in poltrona, il gigante dei motori di ricerca offre una vista sulle vette più imponenti del mondo. Google ha aggiornato le proprie mappe con la funzione Streetview, per un tour virtuale sul Kilimanjaro, l’Aconcagua, l’Elbrus e campi base dell'Everest. Per chi, almeno una volta, ha immaginato di visitare queste montagne, dalle immagini si può ottenere una visione a 360 gradi, grazie al lavoro svolto dagli alpinisti di Google che hanno fatto un'escursione con fotocamere digitali leggere e lenti fisheye. Ora è possibile esplorare alcune delle più famose montagne della Terra, tra cui Aconcagua (Sud America), Kilimanjaro (Africa), il Monte Elbrus (Europa) e campo base dell'Everest (Asia) su Google Maps. Queste cime appartengono al gruppo di vette noto come le Seven Summits, le montagne più alte di ciascuno dei sette continenti. Se si vorrà arrivare in cima, però, si dovrà Mountain of Hell
abbandonare la comoda poltrona. Almeno, per ora... 13
ognuna con le sue caratteristiche e virtù. Proprietà che da tempo le Terme Merano valorizzano nei trattamenti del centro Spa & Vital. L’enagra, o enotera, è una pianta che con i suoi vivaci fiori gialli ricopre i prati in estate; da essa si ricava un olio benefico utilizzato nei trattamenti benessere. Alle Terme Merano è possibile provare l’Impacco corpo all’olio di enagra, che stimola il metabolismo, favorisce la rigenerazione cellulare ed è indicato per pelli secche e irritazioni cutanee (20 min. 39 euro). Chi sta pensando a un weekend a Merano può consultare nel sito delle Terme Merano le offerte delle strutture partner, che spaziano dagli appartamenti agli hotel di ogni categoria, situate sia a Merano che negli splendidi Aconcagua
dintorni. termemerano.it
LA STAGIONE DELLE ERBE ALPINE Alle Terme Merano immersi nell’aroma del fieno, inebriati dalle essenze dei fiori di montagna, massaggiati dai timbri caldi. Utilizzato nell’idromassaggio con i sali o senz’acqua associato con altre erbe alpine, il fieno è noto per le sue proprietà disintossicanti, calmanti e distensive. Ma non c’è solo il fieno. Con l’arrivo della primavera un mondo di erbe alpine ricopre le vallate dell’Alto Adige: aromatiche, medicinali, balsamiche, tutte naturalmente selvatiche, utilizzate in cucina come nella Spa, 14
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MOUNTAIN BIKE
ALLA FORCELLA DI SPETTINO
di Gianpietro Giupponi
PRIME PEDALATE DI STAGIONE
16
Questo percorso a anello, che ha come partenza San Pellegrino
cemento che porta alla frazione Cà de Rizzi, dove abbandoniamo
Terme (368 m), in valle Brembana, prende quota passando per le
la pista per immetterci nella rotonda, direzione Antea (540 m).
frazioni di Santa Croce e Spettino, giungendo fino ai piedi del
Curviamo a destra, verso Santa Croce (778 m), pedalando su
Monte Gioco. Un’interessante discesa inedita, toccando la
pendenze regolari, catturando panoramiche suggestive su San
Frazione. Molini, ci porta a scavalcare la Valle Asnera, da dove, un
Pellegrino Terme e la corona di monti sovrastanti. Nel centro della
lunghissimo traversone sulle pendici di Dossena, arriva a San
frazione, (fontana vicino alla chiesa) al bivio, (7,9 km - 45 min -
Gallo, situato sul versante opposto. Una volta giunti a Spettino,
418 m di dislivello) saliamo a sinistra verso Spettino,
abbandonato l’asfalto, ci aspetta un’interminabile e
raggiungendolo rapidamente. Passiamo fra le case e all’incrocio
entusiasmante pedalata, su sentieri
curviamo a destra in direzione
e stradine sterrate, si sviluppano
Spettino Alto; davanti all’ultima
immersi in una ricca vegetazione,
abitazione, (fontana) a fianco di
con quasi totale ciclabilità.
d u e p a n c h i n e , i n fi l i a m o i l
Arrivando da Bergamo, al primo
sentiero che procede in modo
semaforo giriamo a destra,
pianeggiante fino a sfiorare una
attraversiamo il ponte e, dopo
stalla, in concomitanza di un
pochi metri, entriamo nell’ampio
b i v i o . Te n i a m o a s i n i s t r a
parcheggio in Via Piazzo. Iniziamo
incrociando, poco oltre, una
a pedalare sulla pista ciclabile,
piccola sterrata che, verso
ricavata dalla sede dell'ex linea
destra, velocemente conduce
ferroviaria, in direzione di un
all’asfalto. Mentre risaliamo fra
ponticello. Passiamo a fianco del
prati ben curati la breve, ma
Grand Hotel e, continuando diritto,
ripida salita, godiamo di un
superiamo una galleria illuminata;
notevole panorama sulla media
in breve, siamo al ponte che
valle e, sotto di noi, vediamo
conduce a Dossena. Attraversiamo
Santa Croce. Giunti alla piccola
la strada asfaltata e saliamo, a
frazione Salvarizza a 923 m (12,1
sinistra, lungo il passaggio in
km - 1,20 ore - 570 m di 17
dislivello), seguiamo la bella stradina con fondo naturale, (al bivio a sinistra) fino all’inizio di un tratto cementato che porta a una tribulina. Giriamo a sinistra, attraversando una piccola piazzola, imboccando poi un bel sentiero marcato CAI che, intervallato solamente da qualche passo, porta a raccordarci con un tratturo (fontana). Raggiungiamo facilmente Cà Filippo e pieghiamo a destra su asfalto; inizialmente in piano, poi un ripido strappo ci conduce a un bivio. Superiamo un cancello metallico posto davanti a una casa, proseguendo a sinistra lungo lo sterrato che, in breve, termina alla Forcella di Spettino a 1.073 m, (15,4 km – 1,55 ore - 720 m di dislivello) punto panoramico della gita. Dalla piccola piazzola cementata vediamo la croce in vetta al Monte Gioco (1.366 m); scendiamo a destra in direzione di un
rovinati, ma subito dopo, sotto un piccolo capanno da caccia
cancello metallico e continuiamo poi a sinistra, in discesa,
inserito nella vegetazione, il fondo migliora. La discesa è, dalla
seguendo il segnavia CAI n. 598A e l’indicazione Corone. Il
prima parte fino allo scavalcamento di un torrente solitamente in
divertente, ma tecnico itinerario, perde rapidamente quota sul
secca, divertente e senza ostacoli, mentre più sotto diventa
versante poco conosciuto della Valle Asnera, in un bellissimo e
tecnica e impegnativa, richiedendo una notevole capacità nella
ombroso bosco. La parte iniziale è sassosa; una cinquantina di
conduzione della MTB. Obbligandoci solamente in poche
metri dopo un gradone in cemento, dove il sentiero tende a
occasioni, a qualche passo; al termine del pendio il tracciato si
spianare, bisogna prestare la massima attenzione nell’imboccare
allarga, conducendoci a incrociare un piccolo sterrato che,
la traccia, poco evidente che piega bruscamente a sinistra,
seguendolo a destra, porta velocemente alla tranquilla frazione
abbandonando la principale. I primi metri sono molto scavati e
Valborgo (17,5 km – 2,15 ore). Andiamo per pochi metri su 18
asfalto, infilandoci a sinistra nello stretto corridoio fra due
due piccoli ponti, in un angolo caratteristico della frazione;
abitazioni, lungo alcuni gradini. Scendendo davanti alla casa
passiamo sotto un arco percorrendo poi, su asfalto, la stradina a
identificata con il n. civico 7, sulla mulattiera delimitata in
fondo chiuso che passa fra le case. Attraversiamo la strada
partenza da una barriera metallica verde, giungiamo a un bivio
Provinciale, prendendo la ripida salita di fronte, indicata dalla
poco sopra la frazione Molini a 647m. Curviamo a sinistra su
freccia Prato Molinaro; in breve siamo fra le poche case del
fondo acciottolato, andando ad attraversare in breve successione
sobborgo (merita uno sguardo verso il versante opposto, a quell’ambiente selvaggio, dove sembrerebbe impossibile essere scesi in bicicletta). Superata una sbarra metallica, pedaliamo su un largo e piacevole tratturo che, con andamento di sali scendi, completamente inserito in un rigoglioso bosco, compie un lungo traversone nella costa sotto Dossena. Sbucando improvvisamente nell’ampio terreno erboso di Prato Caprino aggiriamo le due costruzioni, tenendole sulla sinistra; da sopra la stalla, proseguiamo lungo il sentiero che taglia in diagonale il prato, puntando nuovamente verso gli alberi. Dopo solamente pochi metri, a spinta, riprendiamo velocemente su fondo perfetto, superando in successione una piccola baita isolata sulla sinistra e una breve, ma ripida rampa acciottolata bitumata. Al termine della stradina proseguiamo su asfalto, passando per la frazione Costa e in breve, siamo a San Gallo a 716 m (21,2 km - 2,45 ore - 823 m di dislivello). Ci concediamo una pausa per gustare: da destra il monte Cancervo, davanti il monte Sornadello, a sinistra il monte Molinasco e nel fondovalle, San Giovanni Bianco. Passiamo davanti alla chiesa e scendiamo per Via Zucco, transitando poi sotto il campo sportivo; poco oltre incontriamo una strada sterrata che seguiamo fino a ritrovare l’asfalto, nelle vicinanze della frazione Schiava. Appena dopo il tornante successivo, prima 19
della frazione Callameri, imbocchiamo una bitumata a destra; subito dopo, giriamo ancora a destra, andando a prendere la stradina che vediamo nel prato. Ritornati nel bosco, pochi metri dopo un capanno da caccia, prima di un torrentello con il fondo cementato, infiliamo il tecnico sentierino che scende a sinistra. Mantenendo l’itinerario principale, dopo tre tornantini, siamo a un incrocio sopra le case di Briolo; pieghiamo decisamente a sinistra, passiamo davanti a un crocefisso e corriamo velocemente sullo splendido percorso che, su fondo liscio e senza ostacoli, arriva a una bella casa isolata, nel prato. La traccia si allarga e, scendendo ripidamente, termina sulla pista
Guarda il video su Youtube
ciclabile, all’imbocco di una galleria. Ora si può decidere se
Gallery
andare a destra, seguendo facilmente la pista ciclabile fino a San Pellegrino Terme, oppure per gli instancabili, curvare
Collegati al sito percorsimtbvalbrembana.it per scaricare la
immediatamente in discesa a sinistra. L’itinerario si sviluppa sulla
traccia GPS, la mappa e il profilo altimetrico.
striscia di terreno, compreso fra la sponda del Fiume Brembo e la pista ciclabile; lo stretto sentiero che, solamente in poche
Luogo partenza e arrivo: San Pellegrino Terme (BG)
occasioni obbliga a scendere dalla bici, consente di vedere angoli
Tempo di percorrenza: 3,30 ore effettive
inconsueti e caratteristici. In particolare, dove il fiume crea
Lunghezza percorso: 27,4 km - Dislivello: 856 m
un’ansa, molto curiose sono le rocce lisce che formano alcuni
Grado di difficoltà: Impegnativo - Ciclabilità: 99%
grandi catini e una piccola spiaggia ghiaiosa. Dove arriviamo a
Stagioni: tutto l'anno - Percorsi alternativi: nessuno
sfiorare le acque, saliamo, alternando alcuni brevi pezzi a spinta;
Rifugi d’appoggio: nessuno, passaggio nei paesi
passando sotto l’arcata dell’ex ferrovia e, scavalcando la
Acqua lungo il percorso: fontane Antea, Santa Croce, Spettino
profonda Valle Asnera, sopra un antico ponticello in pietra, in
Cartina: Kompass n. 105 - Lecco / Valle Brembana
breve siamo sulla pista. Curvando a sinistra ci ritroviamo a Cà de
Note: Consigliata una full. - Nella seconda parte del percorso, è
Rizzi, da dove, ripercorrendo in senso contrario il tratto della
molto utile la traccia GPS. - In alcuni incroci, seguire la direzione
partenza, velocemente ci ritroviamo al punto di partenza.
segnalata da marcature arancioni
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TREKKING
PARCO DELLA VAL SANAGRA
di Fabio Cal e Danilo Re
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L’urbanizzazione contenuta, l’ambiente selvaggio, la presenza di specie vegetali rare o endemiche, unite a un microclima particolare, fanno di questa zona uno dei territori più interessanti in ambito lariano. Da Como seguiamo la SS340 "Regina", usciti dalla galleria di Menaggio, prendiamo la direzione per Plesio, giunti a Loveno svoltiamo a sinistra in direzione del centro sportivo e in pochi minuti giungiamo al cimitero in località Piamuro 374 m, dove parcheggiamo. Ultimati i preparativi, consultiamo, su un pannello didattico, la cartina del Parco Val Sanagra e iniziamo a percorre la carrareccia a lato di esso inoltrandoci in una pineta. Alla prima palina segnavia facciamo una breve deviazione a sinistra verso la Torre Galbiati. Fuori dal bosco ci ritroviamo in una piccola radura, proseguiamo verso un casolare con accanto una palina segnavia, per poi continuare verso desta dove imbocchiamo il sentiero segnalato da un paletto con una S simbolo del parco. In pochi minuti, risalita la collinetta, arriviamo sul promontorio dove sorge la Torre Galbiati 432 m. Questa torre ottocentesca, denominata Galbiati dal nome della famiglia che la fece realizzare, Ë stata costruita sul culmine di una collina in modo da permettere il godimento dall'alto sia del panorama del centro lago, sia della Villa Bagatti Valsecchi. Ritornati sulla carrareccia proseguiamo in piano, tralasciamo la deviazione a sinistra per Tobi che useremo al ritorno e, con una breve Ponte Nogara 22
salita, giungiamo alla Cappella dell'Artus. Scendiamo ora lungo
Proseguiamo a destra sulla carrareccia e raggiungiamo il piccolo
un acciottolato fino al ponte di Nogara 393 m sul fiume Sanagra.
nucleo del Mulino Carliseppi 458 m, dove un ponte ci conduce
Questo ponte deve il suo appellativo ai proprietari del mulino
sul lato destro orografico. Continuiamo, ora su sentiero,
adiacente e rimasto attivo fino al 1939, quando un frana
rimanendo a lato del torrente e oltrepassato un ponticello
danneggiò irrimediabilmente la
metallico in breve arriviamo all
roggia. Nei suoi pressi, tra il 1850
Sass Curbèe 500 m. Alcuni piccoli
e il 1910, risultava attiva la Filanda
scalini ricavati nella roccia con
Erba, opificio in cui si operava la
passamani ci permettono di
riduzione in filo della seta e del
superare l’enorme monolito, in
c o t o n e L e m a t a s s e d i fi l o ,
seguito il sentiero si inoltra nella
t r a s p o r t a t e s u g ro s s i c a r r i
valle senza particolari difficoltà e
attraverso le Pianure di Loveno,
solo nella prima parte bisogna
raggiungevano le tessiture del
porre un po' d'attenzione
porlezzese. Non attraversiamo il
nell'attraversare alcuni tratti
ponte, ma risaliamo il fiume sul
esposti. Il percorso si svolge in un
sentiero alla sua sinistra
bel bosco passando accanto ad
orografica seguendo le indicazioni
alcune baite in gran parte ormai
sulla palina segnavia per il Sass
abbandonate al loro destino,
Curbèe. Oltrepassiamo la Fornace
seguendo i segnavia bianco/rossi
Galli arrivando in breve alla
giungiamo nella bella radura in
Vecchia Chioderia 412 m, ora
località Monti di Madri 570 m, con
agriturismo. Questo antico
Il monumentale rovere Rugulon: 300 anni e non sentirli!
mulino, rimasto attivo fino al
bella vista sul Monte Grona. Continuiamo passando accanto a
1820, subì, nel corso degli anni, numerose trasformazioni
una baita isolata che sembra uscita da un libro di fiabe dei fratelli
ospitando dapprima una fabbrica di chiodi (attività dalla quale
Grimm e dopo pochi minuti giungiamo al ponte in legno sul
deriva l'attuale denominazione) e, dal 1943 al 1966, una
Sanagra. Lo attraversiamo proseguendo ora sul lato destro
manifattura di lucchetti gestita dalla Ditta Mascheroni di Milano.
orografico della valle, in direzione opposta da dove siamo venuti. 23
Arrivati a un bivio seguiamo la carrareccia a destra che gradatamente sale e, oltrepassata una radura, incrociamo una stretta strada asfaltata che seguiamo verso sinistra arrivando in breve alla chiesetta di S. Rocco 761 m. Seguiamo la strada asfaltata in discesa per qualche minuto e dopo una casa sulla sinistra, inizia un sentiero non segnalato, probabilmente la vecchia mulattiera che collegava il paese di Naggio a S. Rocco. Arrivati a Naggio scendiamo in Via ai Monti, il nostro consiglio prima di proseguire Ë di girare tra gli stretti vicoli acciottolati, molto bella la piazzetta centrale con una fontana al centro (piazza Maggiore). Dalla chiesa del paese proseguiamo diritti tralasciamo la strada per Menaggio e in breve arriviamo al cimitero con adiacente una chiesetta. Seguiamo la bella mulattiera indicata da un cartello giallo come "Strada vecchia per Codogna". L'abbandoniamo per un breve tratto seguendo la strada asfaltata, per poi riprenderla accanto a una cappella, il panorama sul lago e sul gruppo delle Grigne É davvero notevole. Arrivati a Codogna 430 m, proseguiamo seguendo la via acciottolata che costeggia la bella chiesa dedicata a S. Siro e in pochi minuti giungiamo a Villa Camozzi. Costruita presumibilmente intorno alla metà del XVIII sec. dalla nobile famiglia De Guaitis, la quale poi, dovendosi trasferire in Germania, la vendette a Luigi Camozzi, rimase di proprietà della famiglia fino al 1977. Nel 1986 l'intero complesso venne acquistato dall'Amministrazione Comunale che lo destinò a Municipio, Biblioteca, Centro Convegni e sede delle Museo Etnografico e Naturalistico Val Sanagra. Dall'entrata bassa della villa proseguiamo seguendo le indicazioni sulla palina segnavia
Cascata "Bagno della Contessa" 24
per il Rogolone, la stradina passa accanto alla recinzione della
poi continuare su una larga mulattiera acciottolata che in pochi
villa per poi proseguire tra le case, usciti dal paese continuiamo
minuti scende al Mulino della Valle o Mulino Nogara 393 m.
alternando alcuni saliscendi, fino a raggiungere la radura dove si
Attraversato il ponte ripercorriamo il percorso fatto al mattino fino
erge maestoso il Rugulun. Quercia secolare e albero
alla palina segnavia sulla destra, da dove seguiamo le indicazioni
monumentale posto sotto tutela
per Tobi. Proseguendo in piano
dal 1922, nato probabilmente nel
verso destra raggiungiamo
1710, alto 25 m, con una
un’altra palina segnavia dalla
circonferenza di 8 m circa. La
quale seguiamo il sentiero a
mirabile crescita del Rogolone É
sinistra che si inoltra nel bosco-
dovuta anche, oltre alla fortuna di
parco. Poco prima di arrivare al
essere sopravvissuto nel tempo
ponte decidiamo di seguire il
all'ambiente favorevole. L'albero
sentiero a destra, non segnalato,
gode infatti di una buona
che in pochi minuti conduce a
radiazione solare, dell'esposizione
una terrazza affacciata su una
meridionale e della costante
pozza alimentata da una bella
disponibilità idrica di una vicina
cascata chiamato il "Bagno della
sorgente, ingredienti primari per
Contessa". L'accesso a questo
uno sviluppo sano e vigoroso.
suggestivo punto panoramico
L’albero è il simbolo del Museo Etnografico e Naturalistico del
Il ponte sull’orrido
Comune di Grandola e Uniti.
posto nella gola sottostante a Villa B a g a t t i Va l s e c c h i a v v i e n e attraverso una galleria che il
Accanto al Rogolone, si trova il Rogolino, altra quercia
barone Galbiati fece scavare, nel corso del XIX sec., al fine di
monumentale più giovane di circa 100 anni. Dopo la pausa sotto
rendere ancor più ricco e interessante il bosco - parco romantico
le fronde di questo grande e vecchio amico, ritorniamo in paese
da lui progettato. Torniamo al Ponte Tobi 330 m, un suggestivo
sul medesimo itinerario fino alla palina segnavia, da dove
ponte in pietra, arricchito da una piccola cappelletta dedicata alla
proseguiamo seguendo l'indicazione per Mulino della Valle (M.
Madonna, dalla palina segnavia tralasciamo le varie indicazioni e
Nogara). Attraversiamo il paese seguendo Via 4 Novembre, per
scendiamo seguendo un sentiero che poco dopo prosegue in 25
Alla fine sbuchiamo davanti a una ripida scala, scendiamo su un ponte di servizio dell’acquedotto che ci porta sull'altra sponda. Proseguiamo nel bosco costeggiando il torrente fino alla località Burgatto e riattraversiamo un ponte sul Sanagra davanti alle seterie Mantero. Proseguiamo in salita seguendo uno stretto vicolo acciottolato e, una volta arrivati sulla strada asfaltata svoltiamo a sinistra seguendo una via dal fondo acciottolato. Intersechiamo nuovamente la strada asfaltata proseguendo in salita in via Catulla Mylius Vigoni. Oltrepassata la chiesa dei SS. Lorenzo e Agnese e in seguito il campo sportivo, in breve arriviamo a Piamuro dove abbiamo lasciato l'auto. In collaborazione con fabio-trekker.blogspot.it - malatidimontagna L’antica torre Galbiati
piano sulla sinistra orografica del torrente. Si raggiunge un ponte metallico in località Forni di Cardano e poco dopo, sempre sulla sinistra orografica, inizia il tratto dell’Orrido del Sanagra. Il percorso, a tratti scavato nella roccia, a tratti sostenuto da pilastri, si snoda su passerelle di metallo a una ventina di metri sopra il torrente. Non ci sono pericoli grazie a ringhiere e reti metalliche di protezione che lo rendono sicuro: il percorso Ë stato realizzato per permettere la manutenzione delle tubazioni dell’acquedotto di Menaggio. A volte occorre piegarsi o togliersi lo zaino per superare passaggi scavati nella roccia, ma questo aggiunge un po’ di fascino alla bellezza di un percorso sospeso in un canyon con il fiume che scorre tumultuoso sotto i nostri piedi.
Guarda il tracciato, il profilo altimetrico e la traccia GPS Gallery 26
TURISMO
ESCURSIONI NEI PARCHI NATURALI In collaborazione con Tirol Werbung
IN VACANZA NEL TIROLO AUSTRIACO
27
Il Tirolo austriaco, noto ai turisti
naturale del Karwendel è possibile
italiano per essere “al di là” della
gettare uno sguardo alla vita
Alpi nostrane, è un territorio
cittadina di Innsbruck. All’interno
veramente ricco di sorprese da
del parco naturale si possono
scoprire, grazie anche al gran
trovare ben 350 fonti d’acqua. A
n u m e ro d i p a rc h i n a z i o n a l i
proposito di specie animali, il
presenti in questa regione. Parchi
Parco nazionale degli Alti Tauri
che si contraddistinguono per la
offre riparo a molte specie
spettacolarità dei panorami, per la
faunistiche a rischio di estinzione.
varietà di specie floreali e per
Questo è il regno dell’aquila reale,
essere la casa dell’Aquila Reale
della marmotta, dell’avvoltoio
delle Alpi. Il Parco naturale del
barbuto, del corvo imperiale e di
Karwendel comprende un’area
molte altre specie sempre più
rocciosa che va dall’Inn all’Isar,
rare. Il reinserimento dell’avvoltoio
dal lago Achensee alla valle di
barbuto nelle Alpi è stato il
Seefeld e con i suoi 920 km2
progetto di tutela faunistica
risulta essere il parco naturale più
meglio riuscito tra quelli attuati nel
esteso di tutte le Alpi. Un
p a r c o n a z i o n a l e . L’ o f f e r t a
panorama alpino unico e
escursionistica è stata arricchita
primordiale, con il piccolo e il
con l’allestimento di sentieri
grande bosco d’aceri, la valle
tematici e percorsi osservativi in
Tortal con le sue imponenti
tutte le vallate del parco
schiere di pareti rocciose e il
nazionale. Molto interessanti
Vomperloch, il “gran canyon” del
anche il centro visite di Matrei,
Tirolo, crea una straordinaria
con la sua esposizione
atmosfera. In alcuni punti,
permanente “I mondi dei Tauri”, o
muovendosi all’interno del parco Sentiero al Parco naturale Karwendel
“La casa dell’acqua” di St. Jakob 28
nota come Uomo del Similaun (nonché Uomo venuto dal ghiaccio) un reperto antropologico ritrovato il 19 settembre 1991 al confine fra l’Ötztal e la Val Senales. Il corpo, mummificato, venne datato in un periodo compreso tra il 3300 e il 3100 a.C., nell’età del rame. Gli amanti della natura troveranno silenzio e tranquillità nelle idilliache valli laterali minori che si estendono fino in alta montagna. Tutti gli appassionati di sport possono usufruire della naturale ed estesa conformazione del territorio, che offre infinite possibilità. Tra le discipline si possono praticare mountain bike, arrampicata, rafting, kayak, torrentismo, canyoning e tante altre attività come il trekking alpino e le escursioni in montagna grazie ai 1.300 km di sentieri segnati. L'ultima moda sono le camminate in alta montagna da una baita alpina all'altra, ben 50, tra baite e rifugi alpini per tutti gli alpinisti appassionati. Collegandosi al sito ufficiale, si possono scoprire importanti Escursionismo in alta quota
informazioni su questi e altri parchi naturali presenti in Tirolo. Guarda il video su Youtube
e il rifugio Glocknerhaus a Kals. Nel Parco naturale della Ötztal si trovano il villaggio alpino a quota più elevata di tutta l’Austria, Obergurgl, e l’insediamento stanziale più alto, ossia i masi Rofenhöfe presso Vent. Qui, inoltre, si trova uno dei più estesi boschi di cembro, dove si trovano anche alberi vecchi di 300 anni. Il programma estivo del parco naturale della Ötztal propone attività di bird watching, osservazione astronomica, un safari fotografico ed escursioni nei luoghi leggendari e mitici della valle. Talmente mitici che proprio qui è stato ritrovato il famoso Ötzi, 29
IN MTB LUNGO LA VIA CLAUDIA AUGUSTA Attraversare il Tirolo sulle orme dei Romani: l’antica via Claudia Augusta si percorre lungo siti ricchi di storia, dove lasciarsi viziare con antiche specialità gastronomiche. Quasi 2.000 anni fa i Romani crearono, nell'arco di 60 anni, la prima vera strada tra Adria e Augsburg. L'immensa opera facilitò all'imperatore Claudio i rifornimenti militari e il traffico delle merci. Dove un tempo marciavano le Legioni,
oggi, su un tragitto di 130
chilometri, si scopre il Tirolo nel suo aspetto più bello. Il percorso è suddiviso in tre tappe: da Füssen sul confine tedesco, oltre il Fernpass, fino a Landeck e a Nauders vicino al passo di Resia sul confine italiano. Un servizio navetta, supporta i biker per lo scavalcamento dei due impegnativi passi. Prima tappa: da Füssen, fino al confine di Stato attraverso le località di Unter- e Oberpinswang (Pinswang Inferiore e Superiore). C'è da superare la breve salita del Kniepass. Poi si prosegue attraverso Pflach fino a Reutte, per raggiungere la meta finale a Biberwier, situata lungo il margine meridionale del bacino di Ehrwald, dove ci si potrà rinfrescare in uno dei tre laghetti balneabili,
Blindsee, Weißensee e Mittersee.
Lunghezza 37 km - difficoltà facile Seconda tappa: da Biberwier, attraverso il Fernpass fino a Landeck si pedala sul serio. Il tratto più difficile si può accorciare prendendo il bus Via Claudia Huckepack, godendosi gli stupendi panorami sui laghi della zona. Un buon Il confine Fuessen-Biberwier, punto di partenza del percorso in Tirolo 30
diversi tipi di farfalle. Da vedere assolutamente è il castello di Naudersberg, risalente all'inizio del 13. secolo, con un'impressionante fortezza-museo e la sala del giudice dove oggi si celebrano i matrimoni civili. Poco dopo Nauders si raggiunge il Passo di Resia. Ora la strada conduce dal Tirolo settentrionale alla Val Venosta. Lunghezza 56 km - difficoltà media Tutte le informazioni sul percorso della via Claudia Augusta, le tappe, i numeri utili e la cartina, sono disponibili a questo link (archivio immagini: ©Tirol Werbung) Tirol Info, Tel. +43.512.7272-0, info@tirol.at e www.tirolo.com Tirol Werbung GmbH – Ufficio turistico del Tirolo Austriaco Maria Theresien Str. 55 - 6010 Innsbruck, Austria Lungo l’antica via Claudia Augusta
allenamento e una mountain bike sono indispensabili per la tappa
Gallery Guarda il video integrale su Youtube
da Biberwier al passo Fernpass, a 1210 metri di altitudine. A Imst si trovano le antiche case borghesi e la Casa del Carnevale, prima di raggiungere finalmente la valle dell'Inn e, seguendo il corso del fiume, arrivare a Landeck. Lunghezza 53 km - difficoltà media Terza tappa: dopo Landeck la ciclabile corre nuovamente lungo il corso del fiume in direzione della sorgente. Sul lato orientale della valle dell'Inn si possono ammirare le Fließer Steppenhänge (la steppa sui pendi di Fließ) con una vegetazione rara e più di 1.000 31
TREKKING
IL SENTIERO DELLA PACE
di Angelo Galbiati - Alptrek.it
UN TREK PER NON DIMENTICARE
32
Il Sentiero della Pace in Lombardia è un trekking di nove tappe che prende il via a Livigno e termina al Passo del Tonale; é un sentiero che attraverso più valli e consente di conoscere i luoghi dell’Alta Valtellina, teatro di avvenimenti della Prima Guerra Mondiale (1915-1918). Ci troviamo nei gruppi montuosi Ortles - Cevedale - Adamello; il trekking si svolge quasi interamente all’interno del Parco nazionale dello Stelvio e ciò permette di camminare in luoghi d’impareggiabile bellezza, a livello naturalistico. Su tutto il percorso ritroviamo testimonianze della presenza di tre nazioni che allora erano confinanti, Italia, Austria e Svizzera: le prime due in conflitto fra loro e la terza che, dichiarandosi neutrale, svolse una funzione soprattutto di osservazione e difesa dei propri confini. Gli eserciti di queste nazioni erano formati non da semplici militari ma da grandi alpinisti e amanti della montagna che non temevano zone scoscese, innevate e proibitive. Anche per questo motivo i combattimenti in Alta Valtellina sono meglio conosciuti col nome di Guerra Bianca, gli scontri fra truppe nemiche avvennero ad altezze medie superiori ai 3.000 m e su cime molto vicine ai 4.000 m; grandi ghiacciai, creste impervie, crepacci, temperature basse fecero da cornice per parecchio tempo alla vita di molti soldati-alpinisti. I combattimenti veri e propri avvennero soprattutto nei periodi estivi, la maggior parte delle volte si riducevano ad attacchi di sorpresa sulle cime in giornate di nebbia; il periodo invernale, momento in cui vi Trincea in pietra al monte Scorluzzo 33
erano anche meno uomini schierati, serviva soprattutto per
caserme, (basi per coordinare gli attacchi e ricoveri delle truppe
rinforzare e rendere agevoli e vivibili trincee, gallerie, postazioni.
durante gli arretramenti), appostamenti con scalinate in pietra
Le prime tattiche militari messe in atto durante la guerra,
straordinari. Oltre ad ammirare i manufatti di entrambi gli eserciti,
soprattutto dagli imperiali, furono quelle di conquistare posizioni
sia quello italiano sia quello austro-ungarico e rivivere gli ambienti
strategiche alte che potessero controllare a 360° tutto ciò che
della storia, talvolta è possibile imbattersi in ritrovamenti di
succedeva nelle valli. Il trekking sul Sentiero della Pace è un
piccole suppellettili e reperti testimonianza del passaggio dei
trekking che non ricalca i passaggi impervi percorsi dai soldati-
soldati. Le tappe del sentiero della pace in territorio lombardo
alpinisti e tanto meno passa sul ghiacciaio, ma consente di
sono nove. Alcune sono percorsi con un lungo sviluppo e
ammirare le cime che, da Livigno sino al Passo del Tonale, furono
richiedono allenamento, soprattutto se sono fatti senza un
teatro di postazioni e guerriglie, illustrare le varie vie attraverso cui
supporto di trasporto bagagli da rifugio a rifugio. Qui, descriviamo
erano raggiunte tali postazioni e di osservare da molto vicino
il percorso con le prime cinque.
parte di quei luoghi che garantirono la logistica delle postazioni in alta quota. Partendo da Livigno per poi arrivare al lago delle Scale e quindi a Cancano fino al Passo della Forcola proseguendo per Cima Rims, si ripercorrono tutti quei luoghi in cui vi era concentrazione di forze atte a vigilare il confine svizzero. Dal Passo della Forcola al Piz Umbrail e quindi al Passo dell’Ablés si cammina laddove nuclei di Alpini vigilavano la linea dallo Stelvio al Cristallo e la valle del Braulio. La Baita del Pastore e la Capanna Milano (attuale Rif. V Alpini) in Val Zebrù sono le postazioni dove si concentravano la difesa e la vigilanza dalla Punta degli Spiriti fino al Gran Zebrù. Tappa dopo tappa, durante tutto il trekking, ci s’imbatte in testimonianze concrete dei manufatti abilmente realizzati da soldati e volontari: camionabili, mulattiere e sentieri idonei a un trasporto più agevole dal fondovalle di viveri e armi, piazzole di artiglieria, trincee, grotte e
Da Livigno a Cancano
34
Prima tappa: il sentiero della Pace parte da Livigno (1.800 m) e
Punta Umbrail (3.030 m). Da qui si riscende verso la IV Cantoniera
arriva a Cancano (2.268 m). Si passa dalla Valle Alpisella fino ad
dello Stelvio, quartier generale avanzato delle truppe italiane.
arrivare al passo omonimo (2.268
Dalla Val Forcola in poi si
m). Scendendo dal Passo
assaporano le grandi opere degli
Alpisella ci si ritrova nell’area
eserciti, sia italiani sia austriaci:
sorgentizia del fiume Adda e per
imponenti costruzioni difensive
tornanti su strada militare, si
fatte di trincee enormi, grotte
continua la discesa verso San
scavate nella roccia, osservatori
Giacomo in Valle di Fraele.
con panorami infiniti sulle valli
Durante la guerra questa parte di
sottostanti perfetti per coordinare
territorio fu, se così può essere
al meglio il puntamento delle
considerato, più tranquillo degli
artiglierie. Dislivello: 1.240 metri -
altri. La zona, essendo attigua alla
Tempo di percorrenza: 7 ore -
Svizzera che era neutrale al
Difficoltà: E-EE
conflitto mondiale, era solo un’area di controllo dei confini. In
Terza tappa: ci offre la possibilità
questo tratto ancor oggi si
di esplorare più zone e di vedere
percorrono gli antichi
molti reperti della Guerra Bianca.
camminamenti ben conservati. La salita al monte Scorluzzo
S’inizia l’escursione salendo alla
Dislivello: 450 metri - Tempo di
Cima Garibaldi (2.840 m) Drei
percorrenza: 5/6 ore - Difficoltà:
Sprachen Spilze per poi
E, allenati
ridiscendere e fare una visita al museo storico “Carlo Donegani” al passo dello Stelvio (2.757 m) e quindi si risale al Monte
Seconda tappa: partendo da Cancano s’inoltra nella Val Forcola
Scorluzzo (3.094 m), al Filon del Mot (2.899 m) per poi
in direzione Malga di Pedenolo (2.380 m) e quindi verso la
ridiscendere verso la II Cantoniera (1.900 m). Dalla cima dello
Bocchetta di Pedenoletto (2.790 m). Si arriva alla bocchetta di
Scorluzzo si ha una panoramica chiarificatrice sulle postazioni dei
Forcola (2.770 m) per poi salire verso Punta Rims (2.946 m) e
vari eserciti. Il ripristino di parecchie postazioni fa rivivere la 35
guerra e la vita dei soldati, è emozionante riscontrare la
dislocato il comando organizzativo militare italiano della zona.
maestosità dei lavori fatti con i pochissimi mezzi dell’epoca. Il
Non bisogna dimenticare che la maggior parte delle cime
Monte Scorluzzo, punto strategico e difensivo su più valli, fu,
sovrastanti la valle, sul lato idrografico destro, era di dominio
purtroppo per l’esercito italiano, di dominio austriaco per la
austriaco e quindi l’esercito italiano era controllato dall’alto.
maggior parte della guerra. Panorami, fauna e soprattutto la
Dislivello: 870 metri - Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti -
possibilità di osservare branchi di stambecchi, completano la
Difficoltà: E
bellezza di questa tappa. Dislivello: 450 metri - Tempo di percorrenza: 6 ore comprese le varie visite - Difficoltà: E
Per informazioni sul trekking di Agosto 2013: alptrek.it Gallery
Quarta tappa: una delle più lunghe di tutto il trekking, è quella che ci porta dalla II Cantoniera alla Valle dei Vitelli. Si arriva sino al Passo Ables (3.010 m) e al Bivacco Provolino (2.950 m) per poi ridiscendere all’Alpe Solaz (2.000 m), a Zebrù di Fuori (1.828 m) e quindi in Val Zebrù fino al Rif. Campo Val Zebrù (2.000 m). Tutta la zona era presidiata da soldati italiani e da queste postazioni furono tentati gli attacchi al Monte Scorluzzo in mano agli austriaci. La tappa è affascinante per la presenza dei ghiacciai che vengono sfiorati. Ancora una volta si ha la percezione reale dei luoghi impervi e allo stesso tempo strategici per la dislocazione dei soldati. Al passo dell’Ables si ha la netta sensazione della differenza geologica e naturalistica dei vari versanti. Dislivello: 1.300 metri - Tempo di percorrenza: 7/8 ore Difficoltà: EE Quinta tappa: si svolge totalmente nella magnifica Val Zebrù. Dal Rif. Campo (2.000 m) si va alla Baita del Pastore (2.168 m) e quindi al Rif. V Alpini (2.878 m), l’ex Capanna Milano, dove era
Verso il bivacco Provolino 36
MOUNTAIN BIKE
UN COLPO DI PEDALE SOLARE ALLA SCOPERTA DELLA VAL DI SOLE
Ciclisti presso Malga Clesera (Fototeca Trentino SpA - foto Ronny Kiaulehn)
di Carlo Brena
37
I latini dicevano Nomen Omen per indicare nel nome della persona il suo destino, la sua essenza. E forse avrebbero potuto usare un’analoga locuzione anche per descrivere l’essenzialità di un luogo, lo spirito di una terra. Ecco perché la Val di Sole porta questa “impegnativa” denominazione: il calore dei suoi raggi accarezza questo comprensorio, come le genti che vi abitano, cresciute nel giardino regalato stretto tra il Parco dello Stelvio e quello del Brenta. Normale e scontato che qui le attività outdoor crescano in modo naturale, come la pratica della mountain bike. Oltre 20 itinerari, da quelli per tutta la famiglia, ai più impegnativi per i super esperti, ricavati in tutto il comprensorio della Val di Sole che, per sottolineare la propria vocazione alla mtb, a metà giugno ospiterà, dopo l’esperienza del 2008, la UCI Mountain Bike World Cup. Dal 13 al 16 giugno i migliori biker saranno qui, nella valle baciata dal sole per dimostrare che, in fondo, i latini avevano ragione. Il Dolomiti Express, quando il treno sposa la bicicletta In un’epoca in cui si parla tanto di “congiunzioni” tra diverse mobilità alternative, la proposta del Dolomiti Express è l’esempio di una soluzione di successo. Si carica la propria bicicletta sul treno a Trento e dopo un’ora e mezza di paesaggi bucolici si giunge a Marilleva, dove la Val di Sole vi darà il suo benvenuto. All’uscita dalla stazione ferroviaria svoltate a destra e dopo 200 metri di discesa vi immetterete lungo la strada ciclabile che corre lungo il torrente Noce. A questo punto dovrete fare una scelta: potrete decidere di proseguire lungo la ciclabile imboccandola
Bici + treno = Dolomiti Express 38
verso destra e quindi riscendendo la valle, oppure potrete svoltare a sinistra, salendo verso la Val di Pejo lungo la strada. In quest’ultimo caso vi aspetta una pista prosegue in leggera salita che dopo 18 chilometri vi porterà a Fucine di Ossana e da qui continuerete, se le gambe ve lo consentiranno, per altri 6 chilometri fino a Cogolo di Pejo: il tratto è impegnativo, ma il paesaggio ripagherà voi e i vostri bambini dello sforzo compiuto. In tutti i casi, sia che vi siate fermati a Fucine o che abbiate raggiunto Cogolo, vi consigliamo di girarvi e ritornare indietro dove la discesa sulla stessa strada d’andata, vi consentirà di ammirare un paesaggio diverso. Da Cogolo a Mostizzolo, poco prima di Cles e che coincide con il punto più in basso del tracciato, ci sono 34 chilometri che potrete percorrere comodamente in un paio d’ore: il consiglio è di pedalare lungo tutta la pista e riprendere il treno a valle. Per raggiungere la stazione di Mostizzolo (una curiosa etimologia popolare lo collega al casello del dazio che si diceva sorgesse a capo del monte, dove si doveva pagare “musst bezahlen”) si attraversa il ponte, si
Lungo la pista ciclabile
svolta a sinistra, si risale lungo il Noce per 500 metri, si volta a destra verso Cis e, attraversate le rotaie, si giunge in stazione. Tuttavia, in caso di stanchezza o cattivo tempo o emergenza potrete riprendere il treno in una delle 13 fermate della ferrovia, la
La traversata del Monte Peller
stessa che avrete preso all’andata.
Da Malè, seguendo la pista ciclabile che si imbocca in loc. Molini
Caratteristiche tecniche
la si percorre fino al Ponte di Mostizzolo dove si imbocca la SS43
Zona: Val di Sole - Lunghezza totale: dai 30 ai 50 Km
in direzione di Cles. All’entrata del paese, a destra, si sale sino
Dislivello in salita: da 50 a 500 metri - Ciclabilità: totale su asfalto
alla Piazza Granda e, da qui, verso la località Bersaglio che si
Tempo di percorrenza: variabile - Difficoltà: facile (per famiglie)
raggiunge dopo aver superato un ultimo tratto asfaltato piuttosto 39
ripido. Qui la strada si fa sterrata e sale sino a Verdè per circa 11
sinistra nello spiazzo, a fianco dei ruderi della vecchia seggiovia,
km. All’ultimo tornante in prossimità della cappella di S. Antonio è
sino a Malè.
consigliabile una breve sosta per ammirare la Val di Non con il
Caratteristiche tecniche
lago di S. Giustina. Poco dopo la strada spiana e una fontanella in
Zona: bassa Val di Sole-Monte Peller - Partenza ed arrivo: Malè
legno permette il riempimento della borraccia. Alcuni saliscendi
Dislivello: mt. 1150 ca - Lunghezza: km 45 - Ciclabilità: totale
portano al laghetto del Verdè, visibile nei primi mesi estivi. La
Tempo di percorrenza: circa 6 ore - Difficoltà: per esperti
strada prosegue con andamento altalenante a fianco di splendide baite, superando la località Fontana Maora sino a giungere al Passo Fraine, dove si impenna in maniera decisa. Salendo a sinistra su di essa la strada supera la località Passo delle Fraine e con alcune variazioni di pendenza entrerete nelle ampie praterie alpine sino al Lago Durigal. Dalla chiesetta della Madonna della Neve proseguite a destra fino al rifugio Peller-Malga Clesera: una ripidissima salita vi porterà sui pendii esposti a sud del Monte Peller in direzione della Malga Tassulla e della sottostante Val di Tovel, che si inoltra per 12 km fino al laghetto omonimo a quota 1.178 metri. Fermatevi e ammirate la successione delle valli sino alle montagne e cime innevate dell’Austria. Proseguite fino alla Malga Tassulla dove la strada ha termine nell’ampio vallone del Pian della Nana: prendete il sentiero n. 306 che, a mezza costa, vi porta al visibile Passo della Forcola, spartiacque tra la Val di Non e di Sole. Di qui in forte discesa giungerete alla Malga Clesera, in prossimità della quale il sentiero n. 308 discende, con alcuni tratti abbastanza ripidi, sino a incontrare la strada boschiva che sale
Ciclisti verso la Malga Clesera
dal rifugio Mezol. Mantenendovi sulla destra arriverete allo
(Fototeca Trentino SpA - foto Ronny Kiaulehn)
spiazzo Prà della Selva dove vi aspetta una discesa molto tecnica, adatta a chi ama la downhill. Lasciate la strada girando a Gallery
40
NORDIC WALKING
LA TECNICA DELLA CAMMINATA ALCUNE NOZIONI PER GRANDI RISULTATI di Alessandra Cazzola - Master Trainer SINW
41
La critica che più spesso ci viene fatta verte sul fatto che
dell’alluce). Il Nordic Walking, che abbiamo introdotto nel numero
camminare é facile e non servono un corso, una lezione,
scorso, é una camminata naturale (walking) resa però ancor più
qualcuno che ci insegni a farlo. Verissimo. O meglio, é vero che
efficace e benefica attraverso l’impiego degli appositi bastoncini.
camminare lo facciamo tutti sin dalla tenera età, ma oggi la
Il passo é determinato da spinte di gamba e braccia opposto che
frenesia di tutti i giorni, la fretta, i
si muovono alternativamente, cioé
lavori sedentari, davanti al
utilizza il movimento fisiologico
computer, fermi in una stessa
d i a g o n a l e d e l “ c a m m i n a re ”
posizione, ci porta ad assumere
attraverso l’impiego consapevole
posture errate, a camminare a
della muscolatura delle braccia
piccoli passi accelerati, ad
con l’introduzione dei bastoncini.
accusare piccoli (grandi) dolori
Questo significa che il bastone
che spesso ci impediscono di
destro ha contatto con il suolo
camminare in modo
quando il tallone sinistro tocca
fi s i o l o g i c a m e n t e c o r r e t t o .
terra e viceversa. Quando si
Recuperare la nostra camminata
passa dalla camminata normale al
naturale può, al contrario, aiutarci
Nordic Walking, la lunghezza del
a r i t ro v a re l e g i u s t e c u r v e
passo aumenta e viene coinvolta
fi s i o l o g i c h e d e l l a c o l o n n a
tutta la muscolatura del corpo.
vertebrale, semplicemente
Allo stesso tempo l’impiego delle
cercando di guardare davanti a
braccia lo rende più lento e
noi e non per terra; può far sì che le spalle si sciolgano, le braccia
adegua la sua dinamica all’allungamento del passo. Lo slancio
si muovano di più senza rimanere attaccate ai fianchi, dando
del bastone avviene sempre vicino al corpo, le mani eseguono
all’intero corpo una maggiore stabilità ed equilibrio. Può far
movimenti rettilinei “a pendolo”, con il busto sempre leggermente
allungare la falcata, rendendo più stabile il passo (soprattutto per
flesso in avanti. Nello specifico, quando il braccio sinistro é in
ciò che riguarda le articolazioni dell’anca, del ginocchio e della
avanti, la mano impugna il bastoncino mentre il braccio destro é
caviglia) e più funzionale la rullata del piede (appoggio in
disteso indietro con la mano completamente rilassata e aperta
sequenza del tallone, dell’arco plantare, delle dita fino allo stacco
(braccio, avambraccio e bastoncino “disegnano” un’unica linea); 42
contemporaneamente, la gamba destra é davanti, il tallone comincia un nuovo passo e la gamba sinistra é dietro, stesa al malleolo e pronta per la spinta in avanti. Le spalle sono sempre rilassate e sciolte e accompagnano il movimento alternato. Il bastone tocca terra insieme al tallone opposto. Alla fine del movimento il bastone viene riportato indietro mantenendo sempre l’orientamento diagonale in funzione di spinta in avanti (non solo di appoggio come nel caso dei bastoncini classici da trekking). Il gesto é continuo, costante, fluido ed é reso possibile grazie all’impugnatura e al lacciolo che rendono particolari in bastoncini da NW differenziandoli da quelli da trekking o da sci. I bastoncini si indossano calzandoli con dei guantini che hanno un sinistro e un destro e che fasciano molto bene la mano separando il pollice dalle altre dita. Il cinghietto, una volta indossato, deve essere
per la propria salute, quali:
abbastanza largo nella parte inferiore del polso in modo che la
• consumo energetico superiore del 20 - 30% rispetto a una
spinta venga distribuita su tutta la mano e deve essere morbido ma al tempo stesso resistente, non troppo elastico nel momento in cui viene caricato con la spinta. Quasi tutti i modelli, oggi,
camminata senza bastoncini; • coinvolgimento di circa il 90% della muscolatura (ovvero oltre 600 muscoli);
presentano il sistema denominato clic and go, attraverso il quale
• incremento dell’ossigenazione dell’intero organismo grazie al
si sgancia e riaggancia il bastoncino con estrema facilità, senza
coinvolgimento attivo della muscolatura ausiliaria dell’apparato
dover slacciare tutto il guantino. Questo camminare ritmico e
respiratorio;
naturale permette di fare un movimento alla portata di tutti e il
• mantenimento in esercizio di quattro delle cinque forme
passo, diventa un tutt’uno con la mente portando enormi benefici
principali di sollecitazione motoria: resistenza, forza, mobilità,
fisici e mentali. Secondo studi di un centro ricerche statunitense,
coordinazione;
é risultato che, adottando una tecnica corretta, con il Nordic Walking si riesce ad avere un elevato coinvolgimento muscolare e un efficace lavoro cardiocircolatorio, ottenendo enormi benefici
• sostanziale diminuzione delle contrazioni nella zona delle spalle e della nuca (zona cervicale); • ritardo del processo di invecchiamento; 43
• stimolo per l’eliminazione degli ormoni originati dallo stress;
qualificata ad hoc per imparare una tecnica che sembra così
• aumento della frequenza cardiaca di 10-15 pulsazioni al minuto
semplice? Per ottenere comunque il massimo dei benefici
rispetto alla camminata tradizionale alla stessa andatura,
descritti e avere la massima efficienza dai movimenti, la tecnica
generando di conseguenza un buon esercizio cardiocircolatorio;
diventa determinante e un movimento scorretto in fase iniziale é
• rinforzo del sistema immunitario;
difficile da correggere e può, in rari casi, danneggiare il fisico. Per
• alleggerimento del carico sulle articolazioni e sull’apparato
questo é necessario rivolgersi a istruttori specializzati che
motorio in genere; • stabilizzazione su valori regolari della pressione, dei livelli dei trigliceridi e del colesterolo perché si tende a consumare
possano dare le nozioni per acquisire il movimento corretto e per farsi “accompagnare” alla scoperta di questa attività che sta raccogliendo sempre più appassionati in tutte le regioni d’Italia
essenzialmente i grassi; • diminuzione dei valori glicemici nelle patologie diabetiche (a questo proposito la Scuola Italiana ha in atto una ricerca con un nutrito gruppo di istruttori e nordic walkers diabetici dei quali si stanno costantemente tenendo sotto controllo i livelli dei valori del sangue e lo stato di salute); • protezione dell’organismo da osteoporosi e artrosi (uno sforzo moderato e costante stimola la capacità delle ossa di assimilare il calcio e produce sostanze come l’elastina e il collagene che formano le cartilagini). Inoltre, il Nordic Walking agisce come forte antidepressivo, contribuendo a un sostanziale miglioramento del tono dell’umore attraverso la liberazione di endorfine e serotonine capaci di contrastare l’ansia e la depressione; armonizzando il battito del cuore che nei momenti di stress tende ad accelerare, causando ansie e paure, scaricando le tensioni muscolari accumulate, senza il rischio di strappi o stiramenti muscolari. Certo, resta la critica iniziale: perché é necessario affidarsi a una persona Gallery
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principianti si consiglia di intervallare la corsa con la camminata, e grazie alla
Forerunner 10 è da oggi disponibile in
sua modalità Run/Walk, il Forerunner 10
due nuovi e accattivanti colori: viola e
avviserà con un segnale acustico la
arancione, quest’ultimo leggermente più
corretta esecuzione della sessione di
grande perché pensato per un pubblico
allenamento. Infine, grazie alla funzione
maschile. Questi si vanno ad aggiungere
automatica Personal Best gli utenti
alle varianti rosa, verde e nero con profilo
hanno la possibilità di condividere e
rosso. Il Forerunner 10 è dedicato a chi
analizzare, attraverso grafici interattivi,
vuole avvicinarsi al mondo del podismo e
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per chi vuole allenarsi affidandosi a uno
delle loro sessioni di allenamento o delle
strumento di facile utilizzo e
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impostare e controllare il valore del
parte superiore, due tasche in rete
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passo mantenuto, sarà possibile
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realizzati in poliestere da 417 g 1200
comparare il passo della propria
fondo e cinghie imbottite rimovibili per le
denari (tinto in soluzione al 50%) con
sessione di corsa ad un obiettivo
spalle (in tutti i modelli a eccezione del
inserto in TPU laminato e trattamento
precedentemente fissato. Spesso ai
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caratterizzano per la tecnologia
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versioni (Adventure, Motosport, Surf)
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Colophon Direttore Responsabile: Marco Spampinato Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Cristiano Battaglia, Carlo Brena, Fabio Cal, Alessandra Cazzola, Angelo Galbiati, Gianpietro Giupponi, Davide Novali, Danilo Re, Tirol Werbung Rivista bimestrale Autorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006 prealpi.wordpress.com - mail.prealpi@gmail.com TURISMO EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 349 7177035 - fax +39 035 19962633 Impaginazione: officinadanova Concessionaria per la pubblicità: Sport Outdoor Network - info@sportoutdoornetwork.it Antonio Masucci - cell. 333.3632366
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