Prealpi iedition #25

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#25 iEdition

Turismo Edizioni


Prealpi iEdition #25

Benvenuto nel mondo PREALPI iEdition magazine multimediale Sfogliando queste pagine potrai trovare interessanti spunti e informazioni su nuovi itinerari scelti per il tuo sport preferito. Per una migliore visualizzazione dei testi, orientare l’iPad in verticale; questa modalità limita l’utilizzo di gallery, immagini e altre funzioni multimediali. La versione iBook può essere visualizzata anche sui computer MAC, utilizzando l’applicazione iBooks. Versione formato PDF. Gallery fotografiche, video e altre funzioni multimediali saranno visualizzabili attraverso link che necessitano l’apertura di un browser e il collegamento alla rete internet. Potrai riconoscere i link e i collegamenti ipertestuali da cliccare dal colore rosso, per accedere alle gallery fotografiche, ai filmati e per visualizzare altri elementi multimediali. Per restare in contatto e scoprire eventi e news, leggi il nostro sito, segui i Tweett, diventa fan su Facebook, guarda i video nel canale PREALPI e consulta la gallery fotografica.


Editoriale

Siamo giunti a metà del mese di Novembre e alcune stazioni sciistiche aprono i battenti, come segnale per una stagione che si preannuncia positiva (stando a quanto comunicano esperti meteorologi). Ci si prepara, quindi, per affrontare divertenti discese con gli sci e gli snowboard, incontrare scialpinisti risalire i pendii, avventurarsi nei boschi con le racchette da neve e prepararsi alle grandi manifestazione dedicate allo sci di fondo. Nell’attesa che tutte le montagne si coprano totalmente di neve, possiamo dedicarci a qualche escursione lungo i sentieri per una passeggiata o trekking a quote meno impegnative oppure divertirsi con la mountain bike. Nel nuovo numero di PREALPI, il 25mo dell’edizione iEdition, eBook interattivo, dedichiamo spazio alle attività di montagna, con un articolo di escursionismo in un territorio colpito dal recente terremoto, in segno di omaggio, oltre ad altre escursioni sulle Prealpi bergamasche, a un interessante racconto di viaggio in Patagonia e alla testimonianza di una “finisher” che ha partecipato all’ultima edizione dell’estenuante Tor de Géants. Rivolgeremo attenzione all'aspetto turistico di alcuni interessanti luoghi in vista del Natale e dell'apertura ufficiale della stagione invernale. Buona lettura. Marco Spampinato

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NEWS Notizie e curiosità a cura della Redazione

European Outdoor Film Tour Ogni anno a ottobre, con la premiere a Monaco di Baviera, prende il via E.O.F.T., il più grande festival di film outdoor d’Europa. Fino a febbraio il suo ricco programma toccherà più di 300 città, in 15 paesi europei, illuminando i cupi mesi invernali con emozionanti e adrenaliniche storie vissute a stretto contatto con la natura incontaminata. Dalla sua creazione nel 2001, l’European Outdoor Film Tour, giunto quest’anno alla sedicesima edizione, è sinonimo di avventura, peripezie e brividi mozzafiato. Protagonisti, discipline sportive, paesi e avventure non sono mai gli stessi, ma il filo conduttore è uno solo: ogni immagine è reale! E.O.F.T. porta il suo pubblico davanti alle vere avventure. Senza nessun copione. Senza attori. Senza effetti speciali. 7 i film in programma, 120 minuti di pura adrenalina in un’unica serata, scelti per questa nuova edizione. Titoli, trame, date e l’elenco della sale cinematografiche che ospiteranno le proiezioni in Italia, sono consultabili sul sito ufficiale E.O.F.T.

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25 anni di Buff® Dall’idea anticonformista di Joan Rojas di utilizzare, come accessorio di protezione, i tubolari realizzati nell’azienda di famiglia a Igualada, il Buff® è divenuto in brevissimo tempo l’accessorio multifunzione e senza cuciture conosciuto in tutto il mondo. Da allora Buff® ha sviluppato e innovato ciascuna caratteristica dei prodotti realizzando accessori destinati a molteplici sport estremi come pure a tutte le attività outdoor. Più del 90% della produzione è realizzato a Igualada (Barcellona), dove Buff® garantisce l'alta qualità e la cura del dettaglio che i suoi fans si aspettano.

Dynafit lancia il progetto Mountopia Dynafit, marchio di riferimento nel mondo dello scialpinismo e degli sport alpini, ha dato il via il 26 settembre a un progetto dedicato a tutti gli appassionati di montagna, dagli atleti ai semplici amatori: "What's your Mountopia?". Un concorso promosso da Dynafit in collaborazione con GORE® che offre, a chiunque voglia mettersi in gioco, la possibilità di realizzare il proprio sogno alpinistico. Il vincitore del c o n c o r s o o t t e r r à u n fin a n z i a m e n t o e l‘equipaggiamento idonei al coronamento della propria “Mountopia“, ma anche l’esclusiva consulenza degli atleti Dynafit e di preparate guide alpine. Nella prima fase di presentazione del progetto, Dynafit non mette limiti ai sogni: i partecipanti possono ambientare la loro "Mountopia" in qualsiasi vetta del mondo, presentarsi con una specifica disciplina sportiva o proporsi con la partecipazione ad una particolare competizione. Gli iscritti al concorso potranno approfittare dell‘offerta “Pimp your gear”: portando tra l’1 e il 30 novembre 2016 la propria vecchia attrezzatura ai rivenditori che aderiscono all‘iniziativa riceveranno un buono che consente loro di ottenere uno sconto del 20% su un nuovo prodotto a marchio Dynafit. L’elenco dei negozianti coinvolti è disponibile sul microsito dedicato a "What's your Mountopia?", nella sezione “Pimp my gear dealers”. Le candidature possono essere inviate al sito www.mountopia.com fino all'8 gennaio. 4


Le novità targate Dolomiti Superski Parte il 26 novembre 2016 la nuova stagione invernale di Dolomiti Superski, la 42a da quando il carosello sciistico più grande al mondo è stato fondato. E lo sguardo è sempre rivolto verso il futuro e proprio questa peculiarità è alla base del successo di Dolomiti Superski. Tra le principali novità per la nuova stagione, durante l’estate 2016 si è investito nel rinnovamento e nella sostituzione di impianti di risalita obsoleti, nella realizzazione di nuove piste in zone sciistiche già esistenti, nell’ottimizzazione dei collegamenti tra zone sciistiche e nel potenziamento dei sistemi di innevamento programmato, sempre più importanti per poter garantire la sciabilità anche di fronte a condizioni atmosferiche avverse. Anche in vista della stagione invernale 2016/17 sono stati sostituiti o revisionati completamente numerosi impianti di risalita che hanno raggiunto il “limite di età” con impianti moderni, onde garantire il comfort, la sicurezza e la rapidità del servizio. È il caso delle zone sciistiche Kronplatz, Val Gardena/Alpe di Siusi, Val di

Fassa/Carezza, Arabba/Marmolada, Val di Fiemme/Obereggen, Valle Isarco e Alpe Lusia/San Pellegrino. Dolomiti Superski ripropone le convenienti offerte speciali agli appassionati di sci e snowboard, nonché alle famiglie con bambini, che vogliono passare delle vacanze da sogno: Promozione 4=3 Dolomiti Super Première 2016 Una giornata di vacanza in omaggio da 4 giorni prenotati in poi. Questa offerta è un classico oramai, con un giorno di hotel e skipass in omaggio per vivere un’indimenticabile inizio stagione dal 26 novembre al 24 dicembre 2016, presso gli esercizi che aderiscono alla promozione (ultimo giorno di acquisto skipass: 21/12/2016; ultimo giorno di validità skipass: 24/12/2016). Promozione Dolomiti Classics 2016-2017 con la Coppa del Mondo di sci dal vivo Vivere le grandi classiche della Coppa del Mondo di sci in Val Gardena (16-17/12/2016), Alta Badia (18-19/12/2016), Cortina d’Ampezzo (28-29/01/2017), grazie alle vantaggiose proposte, comprendenti l’alloggio, lo skipass e l’ingresso alle gare. Tutte le novità e le promozioni sul sito dolomitisuperski.com.

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Madonna di Campiglio e Pinzolo La Val Rendena si prepara a un inverno più frizzante che mai. Un mix da far girar la testa: si dà inizio il 22 dicembre con l’evento più cool dell’inverno, la storica 3Tre - Coppa del Mondo di Sci Alpino. Alla vigilia della sua 63esima edizione, il fascino dello slalom notturno rimane immutato e ogni anno il Canalone Miramonti viene abbracciato da una folla di tanti appassionati dello sci. E’ entusiasmo e passione. La sfida passa dai pali stretti del Canalone Miramonti alle pareti verticali della pista Tulot Audi Quattro, con la quale la giovane e sportiva Pinzolo si prepara ad entrare ufficialmente nella schiera delle destinazioni invernali di fama internazionale. Due infatti gli appuntamenti del tour del Vertical Up, il 28 gennaio 2017 e il 20 gennaio 2018: una sfida internazionale alla verticalità dove la vittoria va a chi sa risalire più velocemente il tracciato coniugando al meglio resistenza, tecnica e materiali. Con la Winter Marathon, dal 19 al 22 gennaio 2017, la competizione si sposta dalle piste da sci alle strade asfaltate. Protagoniste le

storiche auto da collezione costruite prima del 1968 che si sfideranno in una gara epica, attraversando i più affascinanti passi dolomitici su un percorso lungo ben 440 km, con partenza e arrivo a Madonna di Campiglio. I motori rombano sotto le stelle e le gomme stridono sul laghetto ghiacciato. Gran velocità anche a bordo degli slittini: tra le ultime novità sul fronte neve spicca infatti la nuova pista di slittino, in progettazione per questo inverno, e che regalerà 3 km di pura adrenalina e divertimento.

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La notte sorride agli snowboarder In Val D’Ega, gli snowboarder non temono la notte, perché la notte è amica del divertimento. Nel Nightpark sulla pista Obereggen ci sono 1.780 metri di piste e neve che le sere di martedì, giovedì e venerdì, dalle ore 19.00 alle ore 22.00, a partire dal 25 novembre 2016, rimangono aperti per chi è mosso dall’irrefrenabile desiderio di mostrare i propri trick sulla Jibline, illuminata tramite luce a grande fascio luminoso. Lungo la pista aperta di notte ci sono alcuni “jib-ostacoli”, accessibili anche durante il giorno, che garantiscono a professionisti e principianti un elevato grado di adrenalina. Progettato e realizzato da F-TECH, il Nightpark viene curato tutti i giorni grazie ad un team di shaper e a macchine da neve appositamente attrezzate.

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Coppa del Mondo di Sci in Alta Badia In Alta Badia, le prime competizioni del circo bianco in Italia, segnano l’inizio della stagione invernale. Il long week-end del 17-19 dicembre diventa così un’occasione per inaugurare l’inverno sugli sci, coniugando, in questa cornice d’eccezione, sport ai massimi livelli, momenti passati sulle piste e molto divertimento. Il programma: Slalom Gigante Maschile domenica 18 dicembre, che si svolgerà in mattinata, tra le 09.30 e le 14.00, sulla mitica Gran Risa. Slalom Gigante Maschile Parallelo in Notturna, lunedì 19 dicembre, con inizio alle ore 18.00. Gli atleti si affronteranno a coppie in una gara di velocità e tecnica che li porterà a essere estremamente vicini durante la discesa, fino quasi a sfiorarsi su alcune curve. La pista illuminata e il cielo coperto di stelle non possono che aggiungere magia e intensità al momento. Per il soggiorno durante la Gara di Coppa del Mondo il Consorzio Turistico Alta Badia mette a disposizione un pacchetto di due notti in camera doppia con colazione inclusa, ticket Guest House Plus valido per le gare di domenica e lunedì e gadget Coppa del Mondo a sorpresa a partire da 160€ a persona. Il pacchetto sarà prenotabile online. Info: Comitato Alpine Ski World Cup Alta Badia - www.skiworldcup.it

Camere con pista sul Grossglockner Il Gradonna***** Mountain Resort Châlets & Hotel, a Kals, nel Tirolo orientale, domina il panorama sui boschi e sul comprensorio sciistico del Großglockner Kals-Matrei dai suoi 1.350 metri di altitudine. Tutta l’architettura dal design futurista è circondata dal Parco Nazionale degli Alti Tauri e dalle sue 30 cime che svettano fino a tremila metri. Questo resort alpino, inaugurato nel 2012, è stato pensato e realizzato mettendo al primo posto il rispetto per la natura e per l’ambiente che lo avrebbe accolto. Il corpo centrale, un Hotel a 5 stelle, con 12 Suite esclusive all’interno della torre di vetro e una Spa di 3.000 mq, ha tutte le camere in legno di pino cembro e abete rosso. Dalla hall dell’hotel si possono mettere gli sci e gli

scarponi per andare alla scoperta degli oltre 40 chilometri di piste innevate. Basta prendere la pista 17 e raggiungere la seggiovia Figol, poi immettersi sulla 21 fino a raggiungere la stazione di Kals. Da qui, si sale in ovovia all’Adler Lounge, la più lussuosa baita in alta quota del Tirolo, con tanto di camere con vista panoramica sulle cime che svettano oltre i 3.000 metri. Uno spettacolo che toglie il fiato sul Parco Nazionale degli Alti Tauri, il più esteso e incantevole d’Europa. Il villaggio alpino costituito dai 41 Châlet del Gradonna ***** Mountain Resort Châlets & Hotel, distinti in 3 categorie (Classic, De-Luxe e Superior da 340 euro – per Chalets, max. 5 persone) e in grado di ospitare ciascuno fino a 8 persone, offre i servizi luxury di

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un hotel con tutta la privacy e il comfort di una villa di montagna. Si può scegliere di cenare in albergo, cucinare per conto proprio lasciando che della spesa quotidiana se ne occupi il personale addetto, farsi servire la cena nell’atmosfera intima del proprio Cottage, oppure farsi coccolare dalle prelibatezze cucinate per voi da uno chef a domicilio, con la formula “Rent a cook“. Le camere (da 139 euro – per persona con pensione 3/4) si trovano nel corpo centrale come il Ristorante e il Bar. Una torre di vetro di 12 piani ospita altrettante Suite di charme immerse nel silenzio ovattato di una natura sottozero protettiva e accogliente. In vacanza la “gioia dei bambini” fa spesso rima con “relax per mamma e papà”. E il Gradonna ***** Mountain Resort Châlets & Hotel ha pensato anche a questo. Al miniclub supecolorato e sicuro possono andare a giocare bambini dai 3 anni in su: dodici ore al giorno di laboratori, giochi, costruzioni, disegni e favole per passare tutto il tempo che si desidera in compagnia di altri bambini. Le iniziative organizzate all’aperto con i piccoli, sono esperenziali: i tutor li accompagnano a fare una passeggiata tra i pini cembri seguendo le indicazioni del gufetto Bubu, li fanno scivolare sui mini-sci dal tappeto magico che si trova proprio dietro l’hotel oppure, se la neve è fresca e soffice, si fa a gara a chi crea il pupazzo più bello della valle. E poi si aspetta il tramonto giocando a palle di neve o sfidandosi sugli slittini. Dai 6 ai 18 anni è previsto uno sconto del 50% sul pernottamento in camera con gli adulti e per gli skipass. I bambini da 0 a 3 anni soggiornano gratuitamente in camera con mamma e papà, dai 3 anni ai 6 anni la tariffa è di 27 euro al giorno.

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Südtirol Moonlight Classic Moonlight Classic tornerà il prossimo inverno ad animare l’Alpe di Siusi (Seiser Alm/ Südtirol) nella sera di luna piena del 10 febbraio 2017. Oltre 300 fondisti scivoleranno divisi in due percorsi, uno da 15 e l’altro da 30 chilometri nella notte illuminata dalla luna e da centinaia di fia c c o l e d i s p o s t e l u n g o i l percorso. Un percorso unico nell’altopiano più grande d’Europa. La Moonlight Classic 2017 metterà a disposizione dei partecipanti un percorso lungo di 30 chilometri, non troppo impegnativo ma estremamente suggestivo, e uno breve di 15 chilometri con dislivelli abbordabili ai più, per permettere anche a chi è meno preparato di godere dell’atmosfera di questa gara. Dopo il via nella piana di Compaccio, i concorrenti del tracciato lungo raggiungeranno dopo diciassette chilometri la salita del Goldknopf raggiungendo così quota 2.030, per poi scendere verso Spitzbühl e affrontare gli ultimi chilometri prima di rientrare al traguardo di Compaccio. Per chi sceglierà il percorso corto di 15 chilometri dovrà immettersi

in un anello all’altezza di Ritsch fino al Wolfsbühl per poi rientrare sul percorso verso lo striscione d’arrivo e il suono tipico dei campanacci “agitati” dai ragazzi vestiti con gli abiti tradizionali. La partenza è fissata alle ore 20.00 e, come da tradizione, si svolgerà in tecnica classica. Informazioni: Alpe di Siusi Marketing Tel. 0471.709.600 – www.seiseralm.it

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Inverno in Paganella La famiglia è da sempre il focus della SkiArea Paganella e dei suoi 5 comuni (Andalo, Fai, Molveno, Cavedago, Spormaggiore) e proprio per la famiglia sono moltissime le proposte di svago e intrattenimento. Un esempio è il Dolomiti Paganella Family Festival (dall’8 al 15 gennaio 2017), da quest’anno solo per veri avventurieri. Corsi di sci con i nostri maestri specializzati, passeggiate in notturna alla scoperta della natura e degli animali che vivono nel Parco Naturale Adamello Brenta, escursioni con la slitta trainata dai cavalli, slack line, gare di sci e di slittino, e gli “educational”: in compagnia delle guide alpine si impara a costruire un bivacco di emergenza nella neve e si osserva come avvengono i soccorsi in caso di valanga. Un altro esempio riguarda le feste: Christmas for Family -dal 18 al 25 dicembre o dal 22 al 26 dicembre- con pacchetti unici e imperdibili: soggiorno con skipass e animazione per tutta la famiglia costano dai 1.200 ai 2.200 euro (in base al livello della struttura ricettiva) e pacchetto per i quattro giorni dai 950 ai 1.600 euro, per un Natale indimenticabile nelle Dolomiti di Brenta. E se ciò non bastasse a rendere uniche queste vacanze segnaliamo le aree gioco come il Paganella Kinder Club di Andalo, un vero e proprio mondo di giochi ad alta quota per i più

ph Jussi Ovaskainen

piccoli, affidati e seguiti da esperti assistenti che permetteranno ai genitori di lasciare i propri bambini in mani sicure e prendersi un po’ di tempo libero e il il Fun Park di Fai della Paganella il parco divertimenti sulla neve sicuro e in grado di soddisfare le esigenze di tutta la famiglia. Per i più grandi, la giornata in Paganella non finisce sulle piste: le attività apres ski sono variegate e coinvolgenti. Oltre alle numerose SPA si possono recuperare forze e relax nel Centro Benessere e Piscine AcquaIN presso il Life Park di Andalo, l’area benessere più grande del Trentino, con oltre 1300 mq e proposte wellness a 360° comprensive di percorso termale con saune e idromassaggi, trattamenti estetici e solarium. L’ospitalità, è risaputo, è un rito nei rifugi del comprensorio: Meriz, Dosson, Forst Gaggia, La Roda, Dosso Larici, Malga di Zambana, Terlago, Baita Lovara e Paganella due. Al Meriz, 1.447 m, si arriva con la seggiovia da Fai della Paganella. Dispone di ben 200 posti a sedere e con la sua terrazza e la sua stube accoglie e coccola gli ospiti in cerca di golosità tipiche trentine. Il Dosson, a 1.480 m, è di fronte alla celebre pista Olimpionica 2, vicino allo Snow Park e al Paganella Kinder Club; con i suoi 250 posti permette di mangiare all’interno e all’esterno. C’è poi il rifugio La Roda, il più alto, 2.125 m, celebre anche per gli animati aperitivi all’aperto e la vista più bella della Paganella, che spazia sul lago di Garda.

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TREKKING

di Luciano Pellegrini

Una lunga camminata al PNALM Anello Valle Jannanghera, Val di Rose La Camosciara nasce come riserva reale di caccia verso la fine dell'800, per tutelare alcune specie animali in pericolo già allora, come l'Orso Bruno Marsicano e il Camoscio d'Abruzzo. L’anfiteatro della Camosciara è il cuore del parco, il più importante e delicato dal punto di vista naturalistico e paesaggistico del PNALM.

Con

alcuni amici del CAI di Lanciano e

Guardiagrele, in provincia di Chieti, abbiamo deciso di andare al PNALM (Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), compreso fra le province dell’Aquila, (Abruzzo), di Frosinone, (Lazio) e Isernia, (Molise). Una escursione classica autunnale è quella della Valle di Rose e della Valle Jannanghera, per raggiungere il rifugio di Forca Resuni (1.952 m). Il motivo della scelta è per godere il foliage. Il foliage è un sostantivo esterofilo… inglese… che in italiano significa fogliame. È il fenomeno autunnale in cui gli alberi si colorano di bellissime sfumature dai

colori caldi. Vogliamo osservare questo fenomeno, il cambiamento cromatico delle foglie nei boschi durante il periodo autunnale. S c e g l i a m o i l s e n t i e r o K 6 d e l l a Va l l e Jannanghera, (è l’antico nome dialettale con cui veniva chiamata la strega), che è molto più lunga della Val di Rose, ma è più selvaggia. Il sentiero inizia dalla strada statale 83 per Barrea (Aq), all’altezza della Sorgente Sambuco a 1.140 m, dove c’è una evidente carrareccia. Dopo 4 km di s t e r r a t a , a r r i v i a m o a l l a s o rg e n t e Va l l e Jannanghera, (1.305 m). Un ponte in legno ci fa attraversare il torrente e da qui il sentiero inizia a salire. La faggeta è fitta, ma curata. La forma dei

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tronchi è strana, contorta e sia l’altezza sia la circonferenza sono di dimensioni quasi fuori dal normale. La corteccia è coperta da muschio, licheni e funghi lignicoli. Il motivo potrebbe essere perché questa valle, a causa del suo nome “strega”, si associa alla magia, all’occulto. Dopo un paio di radure inizia la valle Risione. A 1.750 m usciamo dalla faggeta, il sentiero ha il fondo brecciato con qualche roccia, è più difficoltoso e arriviamo a una enorme roccia solitaria (1.850 m). Il rifugio di Forca Resuni, (1.952 m) è vicino. Lo raggiungiamo. Una doverosa sosta per ammirare l’infinito paesaggio di valli, laghi, monti. Per scendere proseguiamo

per il sentiero I1 della Val di Rose, così denominato per i numerosi cespugli di rosa canina. Si procede per il Passo Cavuto (1.969 m), ci affacciamo e il panorama che ci si presenta, “Le creste di dolomie bianche della Camosciara e Monte Sterpi d'Alto”, ci soddisfa. Prima di entrare nel bosco e percorrere il ripido costone erboso di Monte Mava, ci si trova in uno splendido anfiteatro roccioso, morfologicamente, un circo glaciale, che delimita la valle Monte Boccanera. Siamo quasi arrivati a Civitella Alfedena (1.084 m), il tratto finale è molto scomodo. Si cammina su una larga mulattiera sassosa, costeggiata da muretti

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a secco. Ci fermiamo su un terrazzo dove c’è una bellissima vista panoramica sul lago di Barrea. Non finisce qui. C’è la bretella, il sentiero I4, per raggiungere la sorgente Jannanghera. È una bella faggeta che costeggia il monte dei Quadri. L’anello è completato ma bisogna raggiungere la macchina. Ci sono altri quattro chilometri! Il consiglio è scegliere l’anello Val di Rose - Valle Jannanghera, perché la nostra alternativa prevede otto chilometri in più di sentiero, due ore di tempo in più e 250 metri di dislivello in più. Purtroppo non siamo stati allietati dalla fauna selvatica, né cervi e né camosci. Resta impresso in noi il silenzio e le

foglie che cadono. Difficile, impossibile, descrivere il loro colore. Nessun pittore sarà in grado di riprodurli. Il bosco assume in determinati momenti il colore arancione. La luce e le foglie producono questa meraviglia.

Dislivello 1150 m Distanza 22 km Tempo di percorrenza A/R 8 ore, senza soste Difficoltà EE

Gallery

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TREKKING

di Lucio Benedetti e Chiara Carissoni

L’altra via per Artavaggio Dalla Valle Brembana alla Valsassina Lassù in un angolo remoto, quasi invisibile e poco noto, lontano dai rumori e dalla gente, esiste una montagna bella e attraente. C’è tanto pascolo, prato e bosco, certamente è un bel posto.

Bastano queste semplici parole messe in rima dal poeta locale Giandomenico Sonzogni per fotografare con onestà e immediatezza le caratteristiche del luogo. È una caratteristica che già si preannuncia una volta lasciato alle spalle San Giovanni Bianco e imboccata la Val Taleggio. Ad accogliere il visitatore c’è la lunga e incassata forra, scavata nei millenni dalle acque del torrente Enna, fresco di nascita dalle viscere del Resegone, violata solo agli inizi del secolo scorso dalla prima strada costruita dalla Società Elettrica per l’edificazione delle tre centraline idroelettriche, ancor oggi esistenti. Prima da questo fondovalle non si passava, occorreva

salire a piedi alla Pianca, attraversare l’intero corpo del monte Cancervo e, via Cantiglio, arrivare a Sottochiesa e Pizzino. Altre impervie strade d’accesso erano quella che saliva dalla Val Brembilla e valicava la Forcella di Bura per scendere poi su Peghera e Olda, oppure quella denominata “del Culmine” che giungeva, fino al 1969 come mulattiera, fino ad Avolasio e Vedeseta da Moggio in Valsassina, luoghi che per secoli appartennero al Ducato di Milano. Furono senz’altro queste difficoltà di accesso e di transito locale a non favorire un migliore sviluppo demografico ed una superiore qualità della vita. E in montagna, da sempre, la vita è dura. Oggi per raggiungere l’alta Val Taleggio

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una strada vale l’altra, sicure e ben tenute offrono ognuna al visitatore la loro migliore immagine. La strada, la nostra strada, che serpeggia per 5 km dentro la forra vale da sola il viaggio, quella della Forcella di Bura dilata la vista su un panorama vastissimo, dove appaiono giogaie rocciose, scure macchie di bosco che salgono sino alle chiare cime, verdissimi ed estesi pascoli dove trovano ospitalità le “Cinque Sorelle”, Vedeseta, Peghera, Olda, Sottochiesa e Pizzino che messe assieme contano poco più di mille abitanti ed una storia di sacrifici immensa.

L’itinerario Per l’avvicinamento all’alta Val Taleggio e in particolare ad Avolasio (1.050 m, Niolàss per i locali), estrema borgata abitata oggi da sole 20 persone e punto di partenza, proponiamo di percorrere la strada della Forra, ossia l’orrido dei Serrati, il lungo canyon che parte dopo San Giovanni Bianco e, sinuoso, penetra tra i dirupi del Pizzo Grande e del Cancervo. Senza problemi, in auto si transita per Sottochiesa, Olda e Vedeseta sino alla frazione di Avolasio, ben individuabile dall’insegna presso la colonia Cremasca. Questo è il luogo giusto per

Vedeseta 18


parcheggiare all’ombra della chiesetta della Madonna della Neve, dove il 5 agosto di ogni anno si radunano in festa i nativi. La segnaletica CAI n. 151 invita ad imboccare la strada che sale asfaltata per qualche centinaio di metri, poi su sterrata gippabile si alza nel bosco aperto da finestre che danno sui dirupi del Bordesiglio, il regno del falco e della poiana, e in meno di 30’ sbuca sul grande alpeggio di Prato Giugno (1268 m), così chiamato, forse, perché veniva caricato nel mese di giugno. Questa piccola contrada che sino agli anni ’50 ospitava più famiglie e curava oltre che la monticazione anche la coltivazione dell’orzo, segale e lino e producevano soprattutto “strachì quader” , ora è abbandonata ed è posta su un magnifico pulpito che offre le migliori vedute sulla parte alta delle

Grigne, del monte Due Mani e del Resegone. Proseguendo sulla gippabile in breve si è al Prato del Tona (1.386 m), dove giovani affezionati al luogo stanno ora lentamente ristrutturando le caselle ereditate dai padri. Ma la prima vera chicca è dietro l’angolo quando, finita la salita e dopo un tornante, si apre la veduta sui prati della Sella con il suo grande Roccolo, in più grande della valle, ora inattivo per volere dei proprietari, ma per oltre un secolo punto di riferimento e di rifornimento per generazioni di cacciatori sia bergamaschi sia valsassinesi. Nell’ambiente si dice che l’ultimo uccellatore pianse quando seppe di questa decisione. Dinanzi al roccolo troviamo un altro “monumento”, ossia la Baita Sella bassa, dove Guglielmo Locatelli, considerato il principe dei

Prato del Tona, sullo sfondo il monte Sodadura 19


casari, ostinatamente per sessant’anni con il fratello scapolo, poi con la moglie Lidia ed i figli, ha sviluppato un’esperienza che lo ha condotto persino in Russia ad insegnare l’arte di fare stracchini e, credendoci da sempre, a lanciare lo Strachitunt, formaggio mitico per profumo e gusto, simili al miglior gorgonzola, oggi rivalutato anche da grandi cuochi e dal lavoro della P ro v i n c i a . A q u e s t o p u n t o , u n a b re v e

digressione è d’obbligo per salire alla Baita di Sella Alta dove un monumentale e secolare faggio veglia sul crocifisso “indubbiamente la cosa più bella realizzata dal Giando alla Sella”. Si riparte gasati per la Casera di Maesimo che introduce sui grandi e colorati Piani d’Artavaggio. Superatala, la strada si appiattisce e diventa frequentata dai bikers lecchesi,il bosco si fa rado e prima della sorgente del Chignolo lascia apparire le vette circostanti: la Cima di Piazzo, il monte Sodadura ed il monte Aralalta posto a sentinella sugli altri Piani, quelli a oriente dell’Alben e del rifugio Gherardi. L’ambiente è così ampio, vario e panoramico che per descriverlo ci vorrebbe un fiume di parole e ancora non basterebbe. Una breve preghiera alla chiesetta fra le rocce e poi è il rosso del rifugio Sassi Castelli (1.629 m) a catalizzare l’attenzione e, sempre aperto, invita ad entrare per festeggiare con un brindisi l’escursione iniziata due ore prima a Niolass. Questo rifugio, eretto dalla Sel (Società escursionisti lecchesi) nel 1925 e inaugurato il 2 ottobre del 1926, venne bruciato nel 1944 dai nazisti perché ritenuto base di partigiani. Venne poi ricostruito in seguito per favorire le attività sciistiche che nel dopoguerra qui si svilupparono grazie alla funivia che saliva, come sale oggi, da Moggio in Valsassina. Ora è un carino chalet ben inserito sui Piani che si mostrano per intero dalla grande terrazza dove, fra i colori dell’autunno, il nostro animo e, perché no, la nostra gola trova sollievo.

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TREKKING

di Federica Castelli

Patagonia Viaggio al Sud del Mondo

Fitz Roy

Il

vento soffia in continuazione, senza dare

tregua. Ci colpisce con tale violenza da farci vacillare, ma a questo punto del viaggio nessuno ci fa più caso. Gli arbusti rinsecchiti dal gelo e piegati dal vento rivelano una terra dura, selvaggia dove solo i più forti riescono a sopravvivere. Lui sembra non essere minimamente turbato da questo continuo ululare di raffiche. Se ne sta lì, immobile da sempre, incombendo sulla gente attonita dall’alto dei suoi 3400 metri di puro granito che ogni anno attirano scalatori provenienti da tutto il mondo. Siamo davanti allo spettacolare skyline del Fitz

Roy, un susseguirsi di vette appuntite che disegna una linea frastagliata nel cielo della Patagonia. Alla base delle imponenti pareti si alternano crepacci e morene in continuo movimento che si gettano in un lago ghiacciato rendendo lo spettacolo ancora più surreale. I turisti cominciano ad affollare il mirador rompendo l’equilibrio che ero riuscita a stabilire con questa meraviglia naturale. Decido così di spostarmi un po’ più in là per godermi la montagna in solitudine, lontano dall’inquinamento umano. Salgo su una collina rocciosa e trovo un masso isolato che regala una perfetta angolazione per godere della vista

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del Poincenot, St-Exupéry e Fitz Roy in tutta la loro maestosità. Mi trovo finalmente in Argentina e sto affrontando il viaggio dei sogni di molti in una terra desolata e affascinante che Bruce Chatwin nel suo romanzo In Patagonia descrive come “Un’amante difficile che lancia il suo incantesimo. Un’ammaliatrice che ti stringe nelle sue braccia e non ti lascia più.” Sono partita all’avventura a Novembre armata di uno zaino e un paio di scarponi da montagna per scoprire se lo scrittore britannico avesse ragione e per rivivere le sue stesse sensazioni. Il viaggio per la fine del Mondo è davvero infinito. Si parte da Milano per raggiungere Sao Paulo, da dove un altro volo ci porta fino a Buones Aires. Qui cambiamo aeroporto e saliamo su un altro

piccolo aereo che ci conduce fino a El Calafate, sfidando le famose raffiche di vento che fanno di questa terra una distesa arida di nulla. Il gruppo è formato da una decina di personaggi stravaganti, tutti grandi viaggiatori accomunati dall’irrefrenabile curiosità per tutto ciò che non è “casa”. Alla sua guida c’è il mitico Carlo che con i suoi infiniti rasta si farà trovare facilmente anche tra la folla di Buenos Aires. Carlo è un viaggiatore nato. Scalatore e velista di Finale Ligure, si è ben presto ritrovato a capo di ViaggiaconCarlo, una delle poche agenzie di viaggio che io conosca che propone itinerari culturali avvicinandosi il più possibile alle tradizioni locali in modo responsabile e sostenibile. I primi giorni li trascorriamo a El

Cerro Torre e Fitz Roy 22


Panoramica su El Calafate

Calafate, una pittoresca cittadina affacciata sul Lago Argentino. Prima di partire alcuni amici mi avevano descritto questa comunità come “il paese di nessuno, senza neppure una pista aerea”. In realtà adesso è tutto diverso: turisti, appassionati di montagna e sportivi si mescolano con la popolazione locale trasformando questo piccolo gioiello paesaggistico nel punto di partenza per le destinazioni più ambite. Dopo tre giorni trascorsi ad ammirare e a calpestare gli infiniti ghiacci del Perito Moreno e a sperimentare le raffiche di 100km/h del Cerro Frias, partiamo per il Cile. Affrontiamo circa sette ore di macchina oltrepassando dogane invisibili che sembrano essere abitate solo da guanacos, i noti animali della Patagonia simili a lama. Tutto intorno chilometri e chilometri di recinzioni regalano

squarci di paesaggio da brivido che ospitano centinaia di pecore allevate dai gauchos per la produzione della più pura lana merino. Zaino in spalla e via; dopo un paio d’ore di cammino arriviamo al Rifugio Chileno. Le piccole tende in cui passeremo le prossime notti sono sparse nel bosco al riparo dal vento. Dentro la baracca principale il clima è quello di tutti i rifugi: una stufa a legna e tanta gente provenente da tutto il mondo. Mi sento già a casa. La mattina successiva percorriamo un sentiero che si snoda per i fitti boschi del fondo valle. Partiamo molto presto e per fortuna siamo quasi soli. Dopo circa un’ora di cammino usciamo dal bosco e iniziamo a prendere quota entrando in un paesaggio che cambia completamente. La vegetazione lascia spazio a una distesa disordinata di rocce e massi che farebbero felici

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tutti i gli appassionati di boulder. La quiete che regnava nel bosco è ormai cosa lontana ed è sostituita da quello che ormai è diventato nostro migliore amico, il vento. Siamo arrivati. Il posto è magico, c’è una laguna di acqua verde circondata dalle famose cime che spesso ho ritrovato nei video del folle Nicolas Favresse durante l’ascesa della South African Route con gli amici Sean e Ben. Siamo a Las Torres del Paine. Il Parque Nacional Torres del Paine è un posto molto selvaggio dove per fortuna la mano dell'uomo non è ancora riuscita a comprometterne la bellezza. Il sentiero è segnalato con indicazioni essenziali e non ci sono strade secondarie; c’è solo un sentiero per custodire il più possibile l'ecosistema di quest’area incontaminata. Lo spettacolo è davvero unico: tre mastodontiche cime, che non

lasciano nessun margine di errore a chi decide di scalarle spiccano nel cielo, modellate dalla forza della natura. Torre Central, Torre Norte e Torre Sur sono tre monoliti di granito compatto che compaiono e scompaiono tra le nuvole con una velocità che va oltre l’immaginabile. L’attesa di vederle completamente libere dalle nubi, il gioco di colori e la maestosità delle torri, ci lasciano liberi di sognare. La mia Patagonia si è così mostrata con tramonti infuocati, nuvole in continuo movimento e orizzonti senza fine. È stata per me il simbolo dell’ardente desiderio di non fermarsi mai, di continuare a camminare senza mai stufarsi di curiosare, scoprire e imparare. Federica Castelli

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Al Cerro Frias 24


MONTAGNA WELLNESS

a cura della Redazione

A spasso per i mercatini di Natale Magiche suggestioni e idee per il week end

L'Avvento è un momento magico in Alto Adige e in Austria. I mercatini di Natale trasformano i paesi in piccoli mondi natalizi suggestivi, dove si può percepire l'atmosfera della festa. Ecco alcuni suggerimenti per trascorrere un particolare fine settimana o una breve vacanza, pensando anche al benessere.

Polvere di stelle si inaugura sabato 26 novembre nell’area pedonale di Lana, in provincia di Bolzano, dove tutti i fine settimana seguenti fino al 24 dicembre le bancarelle del tradizionale mercatino di Natale proporranno artigianato locale e specialità culinarie tipiche come focacce, frittelle, brezel, vin brulé, bibita alla polvere di stelle e birra. Il tutto si svolgerà nell’incantevole atmosfera natalizia della località altoatesina, addobbata per l’occasione. Narra la leggenda che, in un lontano e freddo inverno, una povera bambina orfana fu talmente generosa da donare i modesti vestiti e il tozzo di

pane unici suoi averi; la sua bontà venne ripagata da una pioggia di stelle che giunsero a lei in forma di abiti nuovi e monete d’oro. Nei fine settimana fino alla Vigilia, le bancarelle decorate con gusto propongono manufatti di artigianato locale, prodotti di artigianato artistico e tante bontà tipiche della regione. Degno di nota è l’accompagnamento musicale curato dai cori e dagli ensemble del paese. Info e prenotazioni. A pochi chilometri da Lana, Terme Merano rimane un punto di riferimento per chi ha bisogno di ricaricarsi e concedersi coccole e attenzioni.

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In Val D’Ega, quella del Natale non è l’unica favola che l’inverno ha da raccontare. Una in particolare spiega come, innamorato della ninfa che lo abitava, uno stregone gettò nel Lago di Carezza l’arcobaleno che, nel tentativo di conquistarla, aveva steso tra Catinaccio e Latemar. C’è quindi un motivo magico dietro al soprannome di questo specchio d’acqua incantato che ancora oggi contribuisce a rendere ancora più speciale il periodo delle feste nel cuore delle Dolomiti. Il Mercatino Natalizio che, negli ultimi weekend dell’anno, a partire dal 2 fino al 18 dicembre, riflette nelle acque del Lago il suo scenario colorato e fuori dal tempo. Chi si aggira per quelle che sembrano le strade strette di un piccolo villaggio comparso dal niente, si imbatte in casette di legno che ricordano la forma di grandi lanterne, prodotti tipici altoatesini e artigianato, sculture di ghiaccio e neve che rievocano le leggende dolomitiche, stufe a legna per riscaldarsi e un presepe a grandezza d’uomo. Non esiste niente di simile in tutto l’Alto Adige. Le strutture dell’area turistica propongono pacchetti inclusivi di 2 o 3 pernottamenti, escursione guidata attorno al Lago con lanterne e vin brulè o succo di mela caldo e una tazza “Magie Natalizie Lago di Carezza”. Dal 2 al 4, dall’8 all’11 e dal 16 al 18 dicembre, prezzi a partire da 125 euro per persona (esempio per 2 pernottamenti con trattamento di mezza pensione in hotel 3 stelle).

L’atmosfera fiabesca immerge Brunico in un clima di festività con chiese e monumenti adornati di luci e decori natalizi. La simbolica porta d’ingresso di “Melodie Natalizie Brunico” racconta come in Val Pusteria e nelle valli vicine, si celebra tradizionalmente il Natale. Vivere questa permetterà a tutti di scoprite le melodie e le canzoni della tradizione, che sono state tramandate di generazione in generazione e sono ancora vive nel cuore delle persone. Punto di partenza perfetto per visitare il mercatino e per vivere appieno il comprensorio di Plan de Corones con i suoi 110 km di piste è la Mirabell Dolomiten Wellness Residenz di Valdaora, dotato di una Spa completamente rinnovata. Un ambiente famigliare, caldo e accogliente con oltre 15 anni di esperienza nella medicina ayurvedica nei Monti Pallidi. Da provare il pacchetto speciale fino al 6 dicembre che prevede 2 pernottamenti con ricca pensione ¾

Mirabell Dolomiten Wellness Residenz 26


da Euro 260,- per persona. Il mercatino di Brunico si raggiunge comodamente con il treno gratuito, partendo direttamente dal Mirabell, senza preoccupazioni di parcheggio e code.

Ortisei in Val Gardena è, per definizione, il capoluogo del Natale. Piccole baite in legno nelle quali vengono proposti prodotti regionali e specialità gastronomiche. Alpin Garden Wellness Resort di Ortisei, è il più piccolo e affascinante 5 stelle dell’Alto Adige e primo “children-free” della Val Gardena; permette l’accesso dai 16 anni. 1000 mq di Spa, due piscine e un idromassaggio riscaldato, una gastronomia eccellente e la vista in prima fila sul Sassolungo sono garanzia per una vacanza rigenerante prenatalizia. Lo Shuttle gratuito collega le località e i mercatini di Ortisei e Santa Cristina e accompagna gli ospiti dell’Alpin Garden anche alle stazioni a valle degli impianti di risalita per l’Alpe di Siusi. Dal 1° al 23 dicembre si soggiorna 4 notti al prezzo di 3 compreso di buono benessere, skipass, attrezzatura e ricca pensione ¾ a partire da Euro 781,- per persona.

Alpin Garden Wellness Resort 27


Oltre confine Seefeld in Tirol, è uno dei luoghi più spettacolari del Tirolo austriaco, a 1.200 m. s.l.m.; il mercatino invita a passeggiare per le vie della zona pedonale e a godersi l‘atmosfera tra le baite decorate con cura secondo lo stile tirolese. A venti minuti da Innsbruck e dal confine con l’Italia, fino all‘8 gennaio 2017 si potrà visitare questo mercatino di Natale d’altri tempi. Una chicca imperdibile è l'ufficio postale degli Angioletti: qui i bambini potranno scrivere una letterina a Gesù Bambino. L'Olympiaregion Seefeld offre un comprensorio piccolo ma molto glam con 37 chilometri di piste soleggiate, garanzia di neve e 30 impianti di risalita

all'avanguardia con sedili riscaldati e ogni comfort. Fiore all'occhiello sono gli oltre 270 km di anelli di fondo perfetti per principianti ed esperti. Inoltre 142 km di sentieri battuti per tranquille passeggiate e diversi trail. L’Hotel & Spa Klosterbräu, il cinque stelle storico che quest’anno compie ben 500 anni, sorge in piena z o n a p e d o n a l e , a fia n c o d e l l a C h i e s a parrocchiale di Sant’Osvaldo, una delle principali mete di pellegrinaggio del Tirolo in seguito al "miracolo dell’ostia". È dotato di una spettacolare “Spiritual Spa” dove è possibile spillare la birra fatta in casa con sottofondo di canti gregoriani, due piscine di cui una esterna riscaldata.

Hotel & Spa Klosterbräu 28


Chi ama le cose piccole, ma curate e raffinate, non potrà resistere al fascino del mercatino di Natale di St. Nikolaus. Nel quartiere più antico di Innsbruck. A pochi minuti di cammino dal centro della città, ci si sente come in un altro mondo, immerso in un’atmosfera prenatalizia fatta di quiete e riflessione. In Piazza Hans Brenner si potranno assaporare in tutta tranquillità deliziosi biscotti fatti in casa, ascoltando la dolce musica natalizia. Fino al 23 dicembre 2016, ogni giorno dalle 16 alle 21. Il modo migliore di godersi l’atmosfera natalizia a Innsbruck, sono i pacchetti vacanze dell’Avvento: 2 pernottamenti con ricca colazione a buffet, in hotel 4 stelle, a partire da 159 euro a persona in camera doppia. L’offerta comprende un regalo di benvenuto, 1 voucher

per un profumatissimo vin brulè al mercatino e Innsbruck Card per 48 ore (la carta ospiti per l’ingresso a tutte le più belle attrazioni turistiche di Innsbruck e dintorni).

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I mercatini più alti della Carinzia: quest’anno si tiene l’ottava edizione del tradizionale mercatino “Christkindlmarkt” sul Monte Petzen a 1.700 metri, il più alto della Carinzia. Nei tre sabati dell’Avvento, i visitatori possono pregustare l’arrivo del Natale immersi in un’atmosfera resa unica dall’ambiente alpino bianco di neve che circonda le bancarelle. Si arriva comodamente seduti sulla cabinovia, dalla quale si può ammirare il paesaggio sottostante. Sono previsti programmi per bambini, show “Fire & Ice”, e spettacoli con musica dal vivo. Per celebrare l’Avvento sopra le nuvole, bisogna a s s o l u t a m e n t e v i s i t a re a n c h e l a t o r re panoramica Pyramidenkogel con i suoi 100 metri di altezza. Simbolo della zona del Lago Wörthersee, da qui i visitatori possono ammirare le bellezze paesaggistiche della Carinzia, perdendo lo sguardo su tutta la regione illuminata a festa per l’arrivo del Natale. Ai piedi

della torre si trova un mercatino dell’Avvento con gruppi musicali e originali artigiani. Dalle terrazze panoramiche della torre si gode una vista meravigliosa a 360° sul paesaggio invernale. Ogni sabato e domenica dalle ore 16.00 alle 18.00 è previsto uno speciale programma per i bambini. L’Avvento a Villach inizia il 25 novembre. Il mercatino di Natale di Villach, con circa 60 bancarelle in stile rustico, è un tradizionale ritrovo prenatalizio per grandi e piccini. Qui si trovano tutti gli ingredienti che compongono il fascino di un tipico mercatino di Natale.I piccoli visitatori troveranno ad attenderli una carrozza a cavalli, la ferrovia dei bambini, i pony da cavalcare, animali da accarezzare, il trenino turistico e il campo da pattinaggio su ghiaccio davanti al municipio. Novità: il mercatino di Natale gastronomico e la possibilità di fare una gita in battello sulla Drava ogni sabato e domenica!

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ULTRA TRAIL

di Luisa Balsamo

Tor des Géants®: un sogno che diventa realtà Senza sosta, lungo i sentieri delle Alte Vie Ph Neyroz Giorgio Augusto

Il Tor des Géants® (Giro dei giganti in patois valdostano) è una gara di trail ultra xlong che si svolge in Valle d'Aosta nel mese di settembre. Non è competitiva e prevede premi per tutti i partecipanti che portino a termine il percorso. La gara, che attraversa il territorio di 34 comuni ed è considerata uno dei trail più duri al mondo, percorre i sentieri delle Alte Vie della regione con partenza ed arrivo a Courmayeur. La prova si svolge in una sola tappa, a velocità libera e in un tempo limite di 150 ore, in regime di semiautosufficienza con l'atleta che deve portare con sé l'indispensabile per la sussistenza e può rifornirsi unicamente presso dei punti di

assistenza prestabiliti. Famosa in tutto il mondo, nonostante la sua selettività dovuta alle condizioni estreme del percorso, ogni anno riceve quasi 3.000 richieste di iscrizione, ma solo 800 circa sono i fortunati che possono presentarsi sulla linea di partenza e percorrere I 330 km del tracciato, comprensivo di 24.000 m di dislivello positivo. In questo articolo Luisa Balsamo, finisher del Tor 2016, ci racconta l’evento dal suo punto di vista, un’esperienza incredibile che ti lascia il segno. “Ho aspettato cinque edizioni per trovare il coraggio di partecipare al mio primo TOR nel

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2014. Sono passati tre anni e tre edizioni. Le ho chiuse tutte e tre e la cosa “grave” è che rimane tutto dentro con un’intensità esagerata. Si dimenticano la fatica, la sofferenza, la pioggia, il vento, la neve, la nebbia, lo sconforto e le difficoltà. Si taglia il traguardo e si pensa immediatamente al futuro! Quando per la prima volta ho sentito parlare del Tor mi ricordo di aver pensato a quanto pazzi fossero quelli che vi partecipavano, eppure di gare lunghe ne avevo già fatte tante, ma il TDG mi sembrava un’autentica follia, con tutti quei km e con quella “montagna” di dislivello positivo. A un certo punto però ci si butta, magari con incoscienza,

ma se si prende una decisione allora quella dev’essere, almeno per me è sempre stato così. Di sicuro la testa mi aiuta molto, ho una predisposizione naturale per le gare lunghe, per la solitudine e l’introspezione. Non mi fa paura stare in compagnia del mio secondo IO e della natura, quindi diciamo che un primo passo già era fatto. Fondamentale è stato l’aiuto dell’amico Fabio Menni che a distanza (lui di Milano, io di Palermo) mi supportava aiutandomi a pianificare i miei allenamenti e a stendere le schede tecniche condividendo passo a passo ogni progresso e ogni delusione. Non avevamo mai corso insieme, figuriamoci per 330 km, ma il

Luisa Balsamo, passaggio al rifugio Champillon - ph. Roberto Roux

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TDG è anche questo: unisce e fortifica. Abbiamo corso fianco a fianco dal primo all’ultimo km, senza un vero e proprio accordo, ma con la tacita consapevolezza del voler procedere insieme fin quando sarebbe stato possibile. Forse, non tutti conoscono bene le caratteristiche di questa gara: Il Tor des Géants® è considerato l’endurance trail più duro al mondo con i suoi 330 km e 24.000 m di dislivello positivo. Sette basi vita, massimo 150 ore di tempo per concluderlo. Si parte da Courmayeur seguendo i sentieri dell’Alta Via n. 2 e si arriva sempre a Courmayeur per l’Alta Via n. 1. La possiamo tranquillamente considerare il sogno

di chi corre in montagna con l’aggiunta di un po’ di sana competizione. Per rendersi conto di quanto sia sovrumano lo sforzo della corsa notte-giorno su e giù per le montagne basti pensare che soltanto poco più della metà ogni anno arriva al traguardo. Traumi, infiammazioni, ipotermia, disidratazione, sfinimento, mal di montagna sono all’ordine del gior ni in competizioni di questo livello e per questo è fondamentale il supporto di un’organizzazione ben strutturata che sappia assistere i trailers sul percorso. Il TDG non è soltanto gesto atletico, è anche una sfida contro il sonno, contro le allucinazioni che prendono il sopravvento sul

Luisa prima della partenza con gli amici del Team Ferrino - ph. Roberto Roux

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proprio IO e con le quali si dovrà convivere fino alla fine. Lo chiamano il “Drago del Tor”… all’inizio queste allucinazioni ti fanno compagnia, ti aiutano a far scorrere il tempo, quasi ti divertono, ma con il passare delle ore possono anche diventare pericolose, perché più si resta svegli più diventano strane, annebbiano la mente e senza accorgersene ci si ritrova magari persi dalla parte opposta del percorso. È una lotta continua con l’ospite che ci si porta dentro per tutta la gara. Io per esempio quest’anno all’uscita dalla base vita di Ollomont senza rendermene conto ho girato a vuoto come una scema per un’ora! È un viaggio meraviglioso immerso nella natura, nella pace e nella

tranquillità. Si perde il contatto con la realtà, il tempo sembra essere sempre lo stesso, la notte e il giorno sembrano uguali, si ha veramente l’impressione che il tempo si fermi e che si viva in una dimensione lontana. Forse la cosa più difficile è proprio rientrare alla vita normale, alla quotidianità. Per giorni si continua ad avere l’impressione di essere immersi ancora tra le montagne che ci hanno fatto compagnia per tutto il viaggio, sarà perché il contatto con la natura è profondo, unico, indelebile. Spesso mi chiedono cosa faccio per prepararmi ad una gara così lunga ed estenuante. Io non ho vette così alte vicino a casa. Vivo a Palermo e i miei allenamenti si svolgono tutti correndo su e giù

Passaggio degli atleti al rifugio Coda - ph. Roberto Roux

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da Monte Pellegrino, una montagnetta in confronto alle maestose montagne protagoniste del TDG, soltanto 600 m di dislivello, nulla se si pensa a quante volte in gara facciamo su è giù dai 2500 m o 3000 m. Mi sveglio la mattina alle 5 e inizio i miei allenamenti alle 5.40 per cercare di correre la maggior parte dei km prima che il sole diventi troppo caldo . Ogni tanto mi sposto sull’Etna per gareggiare o allenarmi semplicemente, ma non posso farlo di frequente, quindi devo accontentarmi di quello che riesco a fare e nonostante le difficoltà la montagna la porto sempre dentro di me. Il Tor des Géants® rimane l’esperienza più toccante di tutta la mia carriera sportiva, nessuna gara è riuscita a lasciare dentro di me delle sensazioni così travolgenti, nemmeno il deserto. Al Tor si vedono le cose da un'altra angolazione, dall'alto, dal basso, di fianco e dentro. Ma sei sempre TU, il tuo IO insieme al tuo secondo IO. Si vince insieme, si taglia il traguardo insieme, mano nella mano, come due vecchi amici. Per dovere di cronaca, l’edizione 2016 del To r d e s G é a n t s ® è s t a t a v i n t a d a l bergamasco Oliviero Bosatelli, con il tempo di 75 ore, 10 minuti e 22 secondi, davanti agli spagnoli Oscar Perez Lopez e Pablo Criado Toca. Il podio femminile ha visto trionfare Lisa Borzani col tempo di 91 ore, 9 minuti e 44 secondi, davanti all’atleta canadese Stephanie Case e alla francese Maria Semerjian. Guarda la videointervista a Luisa Balsamo. Guarda il video ufficiale TDG 2016.

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L’arrivo di Luisa, 12a nella classifica femminile, 81a assoluta.

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Il folto gruppo dei “Finisher” - ph. Jeantet Stefan


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SMITH Smith per il secondo anno collabora con Woolrich. I caschi Vantage M sono dotati di paraorecchie rivestiti. I designer di Smith e Woolrich hanno rispolverato gli archivi tessili del passato per proporre le bellissime fantasie di quest'anno. La fantasia dei caschi maschili rimanda alle coperte tradizionali dei pionieri. Sistema di vestibilità Boa® FS360 rende la regolazione semplice veloce e precisa. 200 Euro

MAMMUT Giacca tecnica Alyeska GTX Pro 3L con triplo strato GORE-TEX® garantisce tutto il comfort che si può chiedere da una giacca freeride/ boarding. La cerniera di chiusura YKK Vision® è bidirezionale e impermeabile e le due cerniere laterali garantiscono un’ideale areazione. Le asole ad altezza cintura permettono di fissare la giacca al pantalone. 730 Euro

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WILD COUNTRY L’imbrago Mission da uomo è il nuovo riferimento in termini di comfort e sicurezza. Veste in modo davvero notevole ed è progettato attorno alla nuova cintura V-Flex e alla costruzione mesh “Dura Weave”. Struttura flessibile e supportante, dove i carichi sono distribuiti per permettere di ridurre la pressione e migliorare il comfort in caso di lunghi tempi di seduta sull’imbrago. Le nuove fibbie Ziplock 3d sono sottili ma sicure; nuove cinghie da 12 e 16 mm più leggere e meno ingombranti, la costruzione Dura Weave è molto resistente. 100 Euro

NØRRONA Super One-Piece W, strato base intero super tecnico. Il capo definitivo per ogni attività outdoor invernale. Leggero, asciuga velocemente e presenta un elevato rapporto peso/calore.Realizzato in tessuto ad alta efficacia Polartec Power Dry con struttura a griglia per intrappolare l’aria e asciugare rapidamente. Sono presenti anche zone elastiche in leggero Polartec Powerstretch. 199 Euro

DOLOMITE La linea Cinquantaquattro Warm Wp è il fiore all’occhiello della nuova collezione Dolomite. L’ imbottitura interna in Primaloft Gold Eco garantisce calore anche in caso di umidità, rapidità di asciugatura e un alto livello di traspirabilità con un superiore controllo sull’umidità. 199 Euro


FISCHER Lo sci RC4 The Curv offre una performance estremamente gestibile grazie alle tecnologie di alta qualità che implementa: Progressive Sidecut per un dinamismo in curva mai raggiunto prima e la struttura in laminato di carbonio Diagotex, mutuata dagli sci di Coppa del Mondo, che assicura una perfetta rigidità torsionale. La piastra a due sezioni Curv Booster garantisce un’uscita veloce dalla curva e ottimo trasferimento della potenza. Soletta gialla da Coppa del Mondo con bordi rinforzati che proteggono lo sci dal surriscaldamento conseguente all’accumulo di calore. Misure: 164, 171, 178, 185 cm Sciancratura: 120-74-104 - Raggio: 18m/178cm 1.099 Euro L’RC4 PRO 130 Vacuum Full Fit è uno modello che impiega il 100% della tecnologia di Coppa del Mondo. Vacuum Full Fit infatti è l’unica tecnologia che permette di adattare completamente lo scafo dello scarpone all’anatomia del piede grazie al materiale Vacu-Plast con il quale è realizzato, che può essere termoformato fino a cinque volte e adattato al piede tramite un macchinario disponibile presso i punti vendita Fischer più qualificati. Vacu-Plast si distingue inoltre anche per la sua stabilità di temperatura: lo scarpone mantiene le sue proprietà anche a temperature molto fredde. 549 Euro

SALICE OCCHIALI Fishbowl Ghepardo maschera dotata di lenti in policarbonato antigraffio Rainbow, sottoposta a una colorazione “multistrato” sulla parte anteriore che ha lo scopo di ridurre i riflessi delle superfici abbaglianti e di aumentare nello stesso tempo il potere filtrante della lente. La protezione UV400 garantisce la massima copertura dai raggi ultravioletti. 139 Euro


OSPREY Dalle caratteristiche tecniche uniche gli zaini Kamber e Kresta sono stati concepiti per garantire comodità e accessibilità ottimali. Nella salite più lunghe avrete modo di apprezzare i diversi sistemi per legare gli sci al suo esterno. Progettati per essere a loro agio in alta montagna, lo schienale è personalizzabile, con proprietà respingi neve. I molteplici scomparti interni permettono inoltre di riporre gli accessori bagnati che così possono asciugarsi separatamente. Due pratiche tasche con cerniera su entrambi i lati della cintura permettono di riporre i piccoli oggetti. Kamber22 e Kresta20: 140 Euro

BERGANS Giacca Kongsberg softshell imbottita e calda, in grado di fornire la massimo libertà di movimento grazie ai materiali elastici nel tessuto principale, nell'isolamento e nella fodera (certificati bluesign®). L'isolamento PrimaLoft® Gold Insulation Active lavora alla perfezione da solo e come strato intermedio. Il PrimaLoft® Gold Insulation Active è progettato per le avventure di grande impegno e fornisce elevata traspirabilità e calore allo stesso tempo senza paragoni. La sua costruzione brevettata permette la fuoriuscita del calore in eccesso e del sudore, tenendoti asciutto e confortevole. La giacca Kongsberg presenta infine un cappuccio regolabile, ventilazione sotto le braccia con zip, diverse soluzioni per le tasche, gomiti articolati, polsini e fondo elastico. 240 Euro


ASOLO Piolet GV è un vero concentrato di innovazione e stile per l’alpinismo tradizionale e i trekking in alta quota, sviluppato e prodotto interamente in Italia. Realizzata con un unico taglio di pelle Perwanger da 2,2 a 2,4 mm di spessore, in combinazione con la fodera G o re - Te x ® P e r f o r m a n c e C o m f o r t Footwear, la tomaia della calzatura garantisce al piede un’impermeabilità in tutte le condizioni, mentre la struttura composta dal sottopiede anatomico Lite 4 e il sottopiede di montaggio Asolo Spiky in nylon caricato con fibra di vetro, offre comfort e corretto supporto. La suola Asolo/Vibram® Ascent è dotata di tecnologia Dual Integrated System, per affrontare qualsiasi tipo di terreno in tutte le fasi dell’ascesa. 260 Euro

JULBO Aerospace è una maschera particolarmente innovativa perché evita la comparsa della condensa durante la salita grazie al SuperFlow System, sistema che permette di spostare la lente in avanti e ottenere così una maggiore ventilazione, restando perfettamente protetti dai raggi del sole. Aerospace è quindi totalmente performante, sia in salita che in discesa, ed è perfetta per tutti gli sport sulla neve, dal freeride allo scialpinismo, fino allo sci in pista, garantendo massima areazione durante l'attività ed evitando la condensa nei momenti di riposo o in seggiovia. La lente sferica con montatura Minimalist Frame garantisce inoltre un campo visivo allargato per le migliori prestazioni sulla neve. 200 Euro


ELAN Elan è un consolidato innovatore di sci e da molti anni si è affermato come trendsetter. L’utilizzo delle tecnologie più recenti e dei materiali più leggeri, rende il Ripstick 96 un vero sci all mountain, una scelta perfetta per tutti i giorni, su qualsiasi montagna. Questo sci ha la spatola ampia per un ottimo galleggiamento su neve fresca e il centro sci abbastanza stretto da garantire un’ottima versatilità. Trasmissione della forza diretta alle lamine grazie alle fiancate SST e la tecnologia TNT per garantire una potenza dinamica e una corsa morbida come su seta, non importa quali esperienze cercate. Misure: 174, 181, 188 M 719 Euro - W 619 Euro - Junior 369

COLUMBIA Peakfreak XCRSN II Low OutDry: i moderni metodi di costruzione rendono la Peakfreak XCRSN II XCEL Low OutDry una scarpa versatile e praticamente indistruttibile. La tomaia in tessuto con sovralaminature termosaldate ne garantisce la leggerezza, mentre l’intersuola in Techlite fornisce comfort duraturo e ammortizzazione elevata e la suola Omni-Grip non-marking garantisce una trazione straordinaria. Grazie ad Outdry è completamente impermeabile. 110 euro


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Direttore Responsabile: Marco Spampinato Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Luisa Balsamo, Lucio Benedetti, Chiara Carissoni, Sara Croce, Federica Castelli, Luciano Pellegrini. Rivista mensile
 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006 prealpi-online.com - mail.prealpi@gmail.com
 TURISMO EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 348 3848389 - fax +39 035 19962633 
 Progetto editoriale e-book sviluppato in collaborazione con officinadanova
 Per la pubblicità, redazioneprealpi@gmail.com

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