TURISMO EDIZIONI & officinadanova
iEdition n. 13
Sommario Benvenuto nel mondo di PREALPI iEdition ibook magazine multimediale Sfogliando queste pagine potrai trovare interessanti spunti e informazioni su nuovi itinerari scelti per il tuo sport preferito. Per una migliore visualizzazione dei testi, orientare l’iPad in verticale; questa modalità limita l’utilizzo di gallery, immagini e altre funzioni multimediali. Versione formato PDF. Gallery fotografiche, video e altre funzioni multimediali saranno visualizzabili attraverso link che necessitano l’apertura di un browser e il collegamento alla rete internet. Potrai riconoscere i link e i collegamenti ipertestuali da cliccare dal colore rosso, per accedere alle gallery fotografiche , ai filmati e per visualizzare altri elementi multimediali, (identificabili anche dall’icona
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EDITORIALE MAIN PARTNER | OFFICINADANOVA NEWS PARTNER | CARLES GEL EXPEDITION L’UOMO CON LE ALI CAMMINATA SULLA PRIMA NEVE LA MONTAGNA E L’AMORE PARCO DELLA SPINA VERDE CORNONE DI BLUMONE SHOPPING COLOPHON
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EDITORIALE
Che strano Ottobre: caldo, pioggia, freddo, caldo, sole. Beh, tutto sommato, non é stato poi così male. Ha permesso, comunque, di proseguire le attività di inizio autunno, in preparazione delle prossime nevicate che apriranno ufficialmente la stagione invernale. In effetti, le cime innevate un po’ mi mancano... Lo sguardo che si perde, guardando dalla finestra di casa, verso le montagne bianche, candide, in attesa dell’arrivo del fine settimana per poter pestare e saggiare il candido manto. Con il numero di Novembre, andiamo a conoscere un personaggio che, con un forza di volontà fuori dal comune, é riuscito a valicare barriere (e montagne) in modo encomiabile. Un vero esempio per molti (scegliete voi quali) che, spesso, si arrendono di fronte a difficoltà minori. Oltre a qualche nuovo itinerario escursionistico, abbiamo scelto di pubblicare il racconto di un noto scrittore e alpinista catalano che, di recente, si é presentato alla nostra redazione e ha scelto PREALPI per far conoscere al pubblico italiano i suoi “pensieri” e le sue esperienze alpinistiche. Buona lettura Marco Spampinato
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NOTIZIE E CURIOSITÀ
NEWS
A cura della Redazione
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ALPE DI SIUSI SNOWPARK
piste “normali”. Nella parte superiore, a sinistra della pista Laurin, ci sono una miriade di “boxes”, “steps” e “kickers” di
Tentare imprese al limite del possibile, volare sulla neve, tra
allenamento e riscaldamento. E una successione sorprendente di
piroette, salti ed equilibrismi. Il 21 dicembre 2013 nell’area
easy, medium e pro line, in cui il divertimento è assicurato. Da
vacanze Alpe di Siusi apre l’Alpe di Siusi Snowpark, uno dei più
provare assolutamente la wood line, le cui strutture sono
belli e attrezzati snowpark d’Italia dedicati alle variegate discipline
costruzioni in legno, che aumentano di anno in anno nel parco,
di sci e snowboard freestyle, oltre i confini della creatività
ricavate da massicci tronchi d’albero, in cui sono stati intagliati
sportiva. Paradiso freestyle dello sci e dello snowboard, è il più
personaggi tradizionali del regno leggendario delle Dolomiti.
grande dell’intera regione, con 1.500 metri di lunghezza. Lo
www.alpedisiusi.info
Snowpark nelle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, è un concentrato di percorsi che fanno impazzire gli
ASIAGO OSPITA LA COPPA DEL MONDO DI FONDO
amanti delle sfide sulla neve e i professionisti delle acrobazie sugli sci e sullo snowboard. L’Alpe di Siusi Snowpark, con 60 strutture
A 5 anni dall’ultimo evento il circo bianco del fondo internazionale
adatte ad ogni livello, si suddivide in due linee, separato dalle
torna sull’Altopiano. La tappa della Coppa del Mondo approderà in terra veneta i prossimi 21 e 22 dicembre, a conclusione del primo dei periodi del calendario ufficiale. Sulla nuovissima pista “Millepini”, attigua allo Stadio del Ghiaccio del capoluogo altipianese e a pochi passi dal centro, è sorto da poco l’affascinante impianto dedicato agli sci stretti, con strutture all’avanguardia per garantirne l’utilizzo ottimale anche in orario notturno. Il programma della due giorni aprirà alle ore 8.30 di sabato 21 dicembre con le qualificazioni della prova sprint in tecnica classica maschile e femminile, a cui seguiranno le finali alle ore 10.35. Il giorno successivo sarà il turno della team sprint. Alle 9.30 atleti ed atlete saranno in pista per le semi-finali sempre in tecnica classica, mentre le finali sono previste per le 11.30. Dalla tappa vicentina, dopo la dovuta pausa natalizia, la Coppa 6
del Mondo tornerà all’estero il 28 dicembre con la premiere del
gli sci di due atleti svizzeri lungo la Valle dello Zanskar, ma ci sarà
Tour de Ski nella tedesca Oberhof. www.asiago-ski.com
spazio anche per il freeride. Ospite e moderatore delle serate Javier Martin de Villa, atleta Dynafit conosciuto non solo per le eccellenti prestazioni sportive, ma anche per le sue apprezzate qualità di intrattenitore. In Italia il tour farà tappa in cinque località a fine novembre: 22 novembre - Campo Tures (BZ), sport center Cascade palestra in collaborazione con il punto vendita Sport Tubris; 23 novembre - Bolzano, Filmclub Capitol in collaborazione con il negozio Sportler Bolzano; 24 novembre - Trento, Muse in collaborazione con Sportler Trento; 29 novembre - Brescia, Auditorium Balestrieri in collaborazione con il punto vendita
ALPINE ATHLETE FILM TOUR 2013 Dynafit, il leader mondiale nello scialpinismo, e PrimaLoft, l’innovativo produttore di materiali isolanti per abbigliamento e filati ad alte prestazioni, presentano l‘evento cinematografico dedicato agli amanti di appassionanti e spettacolari storie
Gialdini; 30 novembre – Sondrio, Teatro San Rocco in
scialpinistiche. Il cartellone include l’intenso racconto di un
collaborazione con Salewa Store Sondrio. I biglietti sono
dramma che si svolge in Himalaya, il viaggio in bici, a piedi e con
disponibili presso i punti vendita che supportano l’iniziativa, 7
direttamente alla cassa dei luoghi dove si svolgeranno le
ne ll’ambiente naturale dell’ecosistema delle Tetons,
proiezioni o su questo link del sito Dynafit. Il costo di un biglietto
accompagnati da una guida naturalista. Si vedono capre big
in prevendita è di 8 Euro, per chi possiede una Sportler member
horn, cervi, alci, coyote, cerbiatti, volpi ed aquile, cigni
card 6 Euro e per chi acquista direttamente alla cassa 10 Euro.
trombettieri ed alter specie. Dopo aver esplorato l’habitat con le
Per maggiori informazioni sull‘ALPINE ATHLETE FILM TOUR:
focali fornite dall’organizzazione, ci s’inoltra nelle foreste per
www.dynafit.com o www.primaloft.com
ammirare e scovare le impronte lasciate dagli animali, e ricongiungersi ai paesaggi camminando con le ciaspole.
CIASPOLE NELLA VALLE DI JACKSON
L’avventura naturalistica con le ciaspole dura almeno un’ora.I prezzi variano per tour, a partire da 75$ per persona fino ad un
Esplorare la Valle di Jackson ai piedi della catena montuosa delle
massimo di 210$ per persona. www.holehike.com/snowshoe.html
Tetons e attraverso le foreste innevate del Wyoming, durante la stagione invernale da dicembre a marzo é semplicemente spettacolare. L’esperienza é a portata di tutti, adulti e bambini, principianti ed esperti, con ciaspole ai piedi, grazie ad HOLE HIKING EXPERIENCE, organizzazione professionale con guide esperte, basata nella cittadina di Jacskon, Wyoming, cuore pulsante della maggiori attività neve nella Montagne Rocciose. Riconnettersi alla natura: questa è l’essenza di ogni tour proposto, di 2 ore, 4 o 6 ore fino alla giornata intera. La vista degli scenari naturali, la fauna selvatica che abbonda anche d’inverno e la serenità dell’ambientazione regalano ricordi unici per tutta la vita. The Trekker: 6 ore di tour a livello moderato, con partenza alle 9 del mattino; più tempo a disposizione per entrare maggiormente nell’ambiente naturale montano e boschivo. Winter wildlife e Snowshoe: 4 ore per tutti i livelli di capacità, una spedizione unica che inizia alle 8 del mattino ed offre l’avvistamento della fauna selvatica con la ciaspole ai piedi,
Guarda il video su Youtube 8
SCI DI FONDO DA CAMPIONI
L’area sciistica “Rienz” accoglie sciatori emergenti, esperti e i bambini che vogliono sperimentare sulla neve (c’è un parco per i
150 km di piste tracciate, in cui vengono disputate anche
piccoli ricco di attrattive e opportunità oltre al miniskilift e tapis
competizioni mondiali e dagli appassionati di sport invernali, per
roulant). Con il pacchetto “Ski alpino”, l’hotel offre il 10 % di
l’ottima posizione tra le Tre Cime di Lavaredo e i comprensori
sconto sul biglietto giornaliero per la “Rienz” e un buono di 20
sciistici di Plan de Corones, Cortina d’Ampezzo e Alta Pusteria. E
euro su un prodotto cosmetico del centro benessere. Per il
allora per tutto l’inverno si può approfittare dell’offerta “Sci di
soggiorno prezzi a partire da 595 euro per persona, a settimana in
Fondo” del Romantik Hotel Santer, che consente di ottenere un
camera doppia Enzian. www.romantikhotels.com/Toblach
ingresso settimanale a tutte le piste di sci di fondo del DolomitiNordic Ski (compresi i servizi di trasporto convenzionati), una
VAL D’EGA SUL PODIO DEGLI SPORT INVERNALI
cartina di sci di fondo e un massaggio rilassante (50 minuti). Il prezzo è di 120 euro a persona. 3 sorprendenti comprensori
Il 14 dicembre, la Weltcup Snowboard porta ai piedi di Latemar e
sciistici per avventurarsi in escursioni e ciaspolate tra le Dolomiti.
Catinaccio i migliori snowboarder italiani e stranieri, puntuali all’appuntamento con una sfida nello slalom parallelo che promette gare combattute sul filo dei millesimi sulla Pista Pra de Tori, la più ripida di Carezza. Il tutto sarà accompagnato naturalmente da musica dal vivo, intrattenimento ed eventi nell’Après-Ski, a chiusura della cerimonia di premiazione. A fare il tifo, sono attesi anche molti appassionati di snowboard e di sport invernali, che sfrutteranno l’occasione per aprire la nuova stagione. Per l’occasione, da venerdì 13 a domenica 15 dicembre 2013, il Pacchetto Speciale World Cup comprende due notti di pernottamento presso gli esercizi aderenti, un giorno di Skipass Carezza, l’accesso al parterre per assistere alla coppa del mondo di Snowboard e il programma di eventi. Prezzi a partire da 80 euro a persona. Sarà invece la pluripremiata neve di Obereggen a ospitare per la trentesima volta, sulla pista di Oberholz, il 18 9
dicembre la Coppa Europa di Slalom, la competizione di sci
WINTER UNIVERSIADE
nordico che può vantare la più lunga tradizione delle Alpi e che ha fama di essere una specie di trampolino per i futuri protagonisti di
Per la grande manifestazione internazionale degli sport invernali,
primissimo piano dello sci mondiale. Si rinnova così in Val d’Ega,
la Winter Universiade, la Val di Fiemme si anima di atleti e sportivi
per offrire un avvincente spettacolo attorniato dagli spalti naturali
o semplici appassionati, che non vedono l’ora di scivolare sulle
della catena montuosa del Latemar. www.valdega.com
maestose Dolomiti innevate, diventando la location delle
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competizioni di sci nordico, biathlon e hockey maschile. Per la
Fiorita, le piste dei miti dello sci sono gratis per tutti. Dal 30
sesta volta in Italia, tra almeno 2.500 atleti di 50 Paesi diversi,
novembre al 20 dicembre 2013 (e poi dal 29 marzo al 27 aprile
dall’11 al 21 dicembre l’Universiade offre uno spettacolo unico,
2014) con la promozione “Free Ski” si può provare l’emozione di
soprattutto se si pensa che sono proprio le vette dolomitiche lo
emulare le avventure sulla neve dei grandi sciatori. Chi vuole
sfondo in cui si disputeranno le entusiasmanti gare in programma.
sperimentare nuovi tracciati, anche fuori pista, può seguire senza
Per approfittare dell’occasione, il Centro Vacanze Veronza di
indugi l’esperta guida alpina e maestro di sci Jacopo
Cavalese (TN) - targato Dolomiti ClubRes - che domina in un solo
Compagnoni, fratello di Deborah, pronto ad insegnare agli
sguardo i paesaggi della Val di Fiemme, chiama a raccolta le famiglie catapultandole in un’oasi innevata fatta di divertimento, giochi, attività sulla neve e il tanto meritato relax. Ideale per i bimbi accompagnati da mamma e papà può contare sul privilegio di avere proprio di fronte le discese del Cermis, oltre ad essere vicino ad una miriade di piste. www.clubres.com www.universiadetrentino.org FREE SKI A SANTA CATERINA VALFURVA Disegnare tracce sinuose sulla neve, accarezzare le pendici dei monti ascoltandone il respiro. Si prova un’insolita libertà a sciare sulle vette dell’Alta Valtellina, dove si sfiorano quasi i duemila metri di altitudine, dove sembra di toccare il cielo e nello stesso momento sentire sotto i piedi l’energia pulsante della montagna. Su queste cime imbiancate del comprensorio sciistico di Santa Caterina Valfurva (SO), i più esperti sciatori,
come la stella
olimpica Deborah Compagnoni (a cui qui è dedicata una pista) amano dilettarsi nelle discese immerse nell’area protetta del Parco Naturale dello Stelvio. Grazie al Romantik Hotel Baita 11
appassionati della neve la tecnica della salita con pelli di foca
Michele Caminati e Silvio Reffo, il guru nostrano dei blocchi
applicata sotto gli sci. D’altronde il comprensorio di Santa
Marzio Nardi, la super coppia Pearson - Ciavaldini ed il giovane e
Caterina Valfurva è uno scrigno di opportunità adatte ad ogni tipo
talentuoso Fabian Buhl. Con l’aiuto di qualche volonteroso
di abilità: oltre allo sci alpino e allo sci nordico, non mancano le
boulderista sardo che vorrà unirsi al gruppo, il Team La Sportiva
sfrecciate sullo snowboard, telemark, pattinaggio,cascate di
sarà impegnato dal 9 al 17 novembre ad esplorare, pulire, scalare
ghiaccio su cui arrampicarsi, ed escursioni con le ciaspole. Per
e dare così il via ad una nuova storia arrampicatoria ad una terra
l’offerta “Free Ski”, la formula di 3 o 4 notti è al prezzo di 85 euro
che ha molto da offrire agli arrampicatori di oggi e di domani.
al giorno, compreso di mezza pensione e lo skipass, invece
L’avventura sarda del Team La Sportiva potrà essere seguita live
l’opzione di 5 o 6 notti offre le stesse opportunità al prezzo di 80
sui canali facebook e twitterdell’azienda e nei mesi successivi su
euro a persona. www.romantikhotels.com/S-Caterina-Valfurva
www.lasportiva.com saranno svelati mano a mano i settori boulder scoperti e come raggiungerli.
LA SPORTIVA BLOC SCOUTING La Sportiva porterà in Gallura, dal 9 al 17 Novembre, i propri atleti ambassadors, ovvero alcuni tra i più forti boulderisti al mondo, armati di spazzole e buona pelle, per cominciare a esplorare e valorizzare questa enorme zona di blocchi: per dare qualcosa sia a all’isola in termini di cultura dell’arrampicata e quindi di sviluppo di una frequentazione verticale, sia al sempre più numeroso popolo degli arrampicatori di blocchi. A guidare questa operazione speciale di “Clean&Climb” finalizzata a regalare alla climbing community alcune nuove zone di boulder completamente scalabili, sarà il “climber di casa”Pietro Dal Prà, esperto conoscitore della zona e legato storicamente alla terra sarda. Al suo fianco il fortissimo Nalle Hukkataival ed il fido compare Anthony Gullsten, il frizzante Cody Roth, gli italiani 12
PREALPI LOMBARDE CENTRALI L'attesa e piĂš completa guida escursionistica e alpinistica alle cime delle prealpi lecchesi e bergamasche: ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute e ancor meno frequentate, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltĂ , dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltĂ , foto di dettaglio, cenni storici e cose da vedere in zona. L'identificazione dei gruppi montuosi e la stessa definizione di Prealpi Lombarde Centrali qui adottata fanno riferimento alla nuova suddivisione alpina riportata nell'Atlante Orografico delle Alpi SOIUSA (Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino - S. Marazzi - Priuli & Verlucca, editori - 2005). In base a tale suddivisione le "Prealpi Lombarde Centrali", corrispondenti alle Alpi e Prealpi Bergamasche, si estendono da nord a sud dal Passo dell'Aprica alle Colline Lombarde e sono comprese tra la Valle di Corteno, la Valle Camonica, il Lago d'Iseo, le Colline Bergamasche, il Lago di Garlate, il Lago di Lecco e di Como e la Valtellina. La guida, scritta a quattro mani da Roberto Ciri e Oliviero Bellinzani, contiene le relazioni di 165 vie normali a altrettante cime in 11 gruppi montuosi, con foto, tracciati, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali. Editore: Idea Montagna Editoria e Alpinismo - Pagine: 496 pp. interamente a colori - Prima edizione: 2013 - Prezzo: 29 Euro www.vienormali.it/plce.asp - www.ideamontagna.it 13
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ALPINISMO
L’UOMO CON LE ALI
di Roberto Ciri
OLIVIERO BELLINZANI E ROBERTO CIRI: TRE PIEDI A CACCIA DI VIE NORMALI
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“La neve sui pendii del ghiacciaio di Dosegù era piuttosto molle e
Matteo e il San Matteo sarebbe stato. Concordai con lui e dentro
rendeva il cammino particolarmente faticoso. Così per me e per
di me scattò qualcosa, quasi una preghiera che mi spinse a
gli altri cinque amici con cui salivo i 3.678 m del San Matteo, nel
camminare al suo fianco fino in cima. Così proseguimmo insieme,
gruppo dell’Ortles-Cevedale, ma per uno di loro era anche
con passo gradualmente più spedito, senza perdere ulteriore
peggio, dovendo fare affidamento su un solo piede e due
terreno. Fuori traccia superammo un tratto ripido che mi tolse
stampelle. Già, risalire un ghiacciaio su una sola gamba
ogni dubbio, se ancora me ne rimanevano, poi d’un tratto
appoggiandosi su due stampelle racchettate per non affondare,
accadde un fatto che avrebbe potuto incrinare l’armonia che si
non è cosa usuale, non si vede tutti i giorni, ma Oliviero era ben abituato a tale fatica, dopo trent’anni e più di 800 cime salite in quel modo. Tutta colpa di quell’incidente, con la moto… Si era risvegliato dal coma senza la gamba sinistra e da quel giorno a poco più di vent’anni la sua vita cambiò. Sparì una gamba ma spuntarono le ali, nella sua testa prima di tutto, così dopo soli sei mesi era di nuovo in montagna, ad imparare di nuovo a camminare ma in modo diverso questa volta. Col tempo affinò tecnica, equilibrio, volontà tanto da muoversi con estrema naturalezza su ogni terreno e dopo anni di allenamento e sperimentazioni cominciò a scalare montagne accessibili a pochi normodotati come il Cervino, il Gran Capucin, lo spigolo nord del Pizzo Badile e centinaia di altre cime, sia su roccia che su ghiaccio. Perciò, conoscendo le sue imprese, quando gli proposi una salita su ghiacciaio non mi preoccupai affatto: sapevo che preferiva la roccia, ma sapevo anche che avrebbe sorpreso tutti, pian piano, semplicemente camminando su una gamba. Gli altri quattro proposero di lasciar perdere il San Matteo e salire invece
Oliviero e Roberto in vetta a cima Tosa (Dolomiti di Brenta)
una cima più alla nostra portata, in modo da restare tutti insieme, al che Oliviero rispose che non se ne parlava, eravamo lì per il San 16
discorsi sulle montagne, le persone, la famiglia, il passato, gli amici, i figli quasi senza accorgercene raggiungemmo la sella a oltre 3.500 m sotto la cima. Qui ci legammo, procedendo di conserva sino al canaletto finale che salii per primo. Piantai per bene la piccozza nella neve dura e vi agganciai un moschettone. Poi iniziai a recuperare Oliviero. Mentre lo facevo per un momento mi dissi “Ma guarda, stai recuperando un personaggio come Oliviero Bellinzani, l’uomo con le ali che senza una gamba in montagna, e nella vita, ha superato difficoltà più grandi di quanto tu potrai mai fare”. E di colpo mi sentii felice ed onorato di averlo accompagnato in questa salita, camminandogli accanto, nulla di più. Pochi metri di cresta e fummo sulla bianca cima, sotto un cielo indaco ed un sole scintillante, al cospetto di un orizzonte Oliviero su un passaggio della Via Clipper alla Cima della Croce (Monte Alben)
infinito. E insieme godemmo di quegli attimi indimenticabili, ringraziando il San Matteo per averci permesso quel giorno di fare qualcosa di speciale: salire la sua vetta con tre piedi!”. Fu quella la prima esperienza in montagna di Oliviero Bellinzani e
era instaurata fra noi: una delle stampelle si infilò in un buco,
Roberto Ciri, su una via normale a una splendida cima nel Gruppo
storcendosi sotto il peso di Oliviero che vi cadde sopra. Sbuffò,
Ortles-Cevedale. E proprio le vie normali alle cime appassionano
forse più per la brutta figura che per altro, risollevandosi
da sempre Oliviero e Roberto, alpinista amputato a una gamba il
prontamente. “Ripensamenti?” gli chiesi allora.. “No!”, rispose
primo, che nulla ha da invidiare a tanti alpinisti normodotati, e
tranquillamente, ma con fermezza. Il tono di quel “no”, risoluto
appassionato gestore del sito web VieNormali.it, il secondo,
sebbene detto in modo del tutto normale, mi fece capire con chi
autore di diverse guide di montagna. Un interesse comune da cui
avevo a che fare e che quel giorno avremmo messo 3 piedi sulla
è nata una collaborazione prima sui monti, e poi sulla carta, che
cima del San Matteo. Raddrizzata a calci la stampella,
ha portato Oliviero e Roberto a pubblicare due guide
riprendemmo il cammino e dopo 5 ore di chiacchiere, foto,
escursionistiche e alpinistiche dedicate alle Prealpi Lombarde 17
Occidentali e Centrali con l’editore Idea Montagna. Ma perché le
Le parole degli autori forniscono il motivo per cui prediligere le
vie normali? In genere sono percorsi facili che non destano
salite lungo le vie normali:
particolare interesse rispetto a più famose e difficili vie di salita
“In un’epoca in cui la montagna è diventata un terreno di record
per il raggiungimento di una vetta. Per “via normale” o “via
ed exploit sportivi, di imprese estreme alle massime quote o su
comune” si intende la via più facile, logica ed intuitiva di salita ad
pareti e strapiombi dove non esiste quasi più un limite invalicabile
una cima montuosa, che generalmente coincide con la via
e in cui la vetta a volte diviene un di più rispetto alla via di salita,
seguita dai primi salitori. Alcune vie normali sono delle semplici
può sembrare anacronistico e banale parlare di vie normali e di
camminate, altre costituiscono dei percorsi alpinistici impegnativi
salite alle cime per il percorso più semplice e logico. Ma la
che richiedono capacità tecniche di arrampicata su roccia, neve o
montagna esiste anche per chi vi esprime il semplice piacere di
ghiaccio e l’utilizzo dell’adeguata attrezzatura.
camminare o di arrampicare su percorsi facili come quelli offerti dalle vie comuni. Non di meno anche tali facili ed antichi percorsi possono presentare difficoltà ed impegno tali da dover essere affrontate solo da escursionisti o alpinisti con la dovuta esperienza, preparazione ed allenamento. Raggiungere una vetta per la sua via più facile permette di assaporare la bellezza, l’avventura e le emozioni che ogni cima è in grado di offrire a chi ha la passione e la determinazione per affrontare la fatica che essa richiede. Un salire che nel raggiungimento della vetta si traduce nella liberazione del non dover salire più, poiché si é laddove si incontrano tutte le pareti e le creste, non c’è più terra su cui porre il prossimo passo, ma solo un mondo da ammirare e il cielo da respirare. Così la cima diviene la conclusione necessaria della via normale, lo scopo a cui la via di salita necessariamente conduce,
Oliviero sulla Via Cassin alla Piccolissima di Lavaredo (Tre Cime di Lavaredo)
il culmine di una ricerca che forse, più che portarci a salire in alto, ci chiede di allontanarci dal basso. (Roberto Ciri) Roberto Ciri - vienormali.it Leggi la biografia di Oliviero Bellinzani 18
ESCURSIONISMO
CAMMINATA SULLA PRIMA NEVE MONTE COLOMBINA: A DUE PASSI DAL LAGO SEBINO
di Lucio Benedetti e Chiara Carissoni
19
Il monte Colombina, conosciuto anche come monte Valtero,
luccicanti laghi d’Iseo e di Endine che, favorevolmente,
domina l’abitato di Sovere: è un balcone di rara e impareggiabile
condizionano il microclima locale. Ben lo avevano già intuito agli
posizione panoramica fra le Prealpi e le Alpi Lombarde. E proprio
inizi del Novecento i benestanti di Lovere che, su questo
questo monte lo abbiamo scelto per introdurre l’inverno su
altopiano, iniziarono a costruirvi ville di vacanza, mantenute belle
queste nostre pagine. Da esageratamente appassionati, alle
a tutt’oggi e curiosamente battezzate con i nomi dei celebri Colli
prime nevi si svegliano in noi le collaudate sensazioni che solo
di Roma.
l’inverno può dare. La voglia di partire, a piedi, con gli sci, con le ciaspole, si fa sentire e preme sui muscoli e il profumo della neve dilaga nelle dilatate narici e diventa alimento per la nostra fantasia. Prima neve da vivere subito, prima neve da pestare per ascoltare quei suoni che per le nostre orecchie di appassionati è musica, prima neve che vediamo fuori porta, lassù… E allora, “go” subito sul monte Colombina, alias Valtero. Quest’altro nome, Valtero, pare derivi da un antico termine tedesco che significa bosco, foresta, ed è relativo ai vasti boschi che ricoprivano, in epoche antiche, gli altopiani attorno a Bossico. Poi, nei secoli, parte di quel patrimonio forestale è stato trasformato per le esigenze dell’uomo in aree prative, utilizzate per l’allevamento qui ancora molto attivo, vedi infatti generose cascine e caseifici artigianali sparsi un po’ su tutto l’altopiano; tuttavia, durante la nostra gita, si potranno ugualmente attraversare e ammirare boschi e selve, fitti sia di latifoglie sia di conifere che offrono casa e rifugio a cinghiali, caprioli e varie specie di volatili. Con questa escursione facile e fattibile a tutti, anche con un po’ di neve, si vuole proporre una zona un po’ periferica rispetto alle città
Il campanile della parrocchiale di Bossico
lombarde, ma in compenso carica di panorami godibili particolarmente spettacolari, grazie anche alla vicinanza dei 20
L’itinerario Raggiunta la piazza principale di Bossico (6 km sopra Sovere-BG, 900 m), si gira a sinistra seguendo la buona segnaletica che, per strade strette che si articolano nel borgo rurale, conduce verso la pineta e il Colle di San Fermo. Avanti poche centinaia di metri, lasciata la Chiesina di San Rocco, si parcheggia in uno slargo nei pressi di una Santella (località Pila, 895 m). Grande panorama sulle Prealpi Seriane, viste attraverso il solco della Val Borlezza. Ci si incammina lungo una bella stradetta, tenendo a sinistra a un primo bivio (vedi cartello “pista di Fondo” – quella di destra sale, invece, all’ex rifugio Sette Colli verso la Val Supine) e poco più avanti si piega a destra. Superato l’acquedotto, si arriva in breve al magnifico altopiano dei Pra di Sta (984 m, 20’ dalla partenza), che meriterebbe solo lui una lunga pausa contemplativa, e del Monte di Lovere che si percorre lungamente stando ai margini dei pascoli, senza alcuna fatica. La passeggiata continua lungo la stradetta principale inoltrandosi nel bosco fino a pervenire a un bivio, dove si continua verso destra per la stazione ornitologica (vedi cartello con l’indicazione di un volatile). Una volta raggiuntala, per non disturbare è opportuno sostare solo se non sono in atto le “passate migratorie”; in ogni caso, si prosegue poi sui prati del Monte Colombina. A questo punto non resta che risalire “a occhio” il pendio ormai evidentissimo, raggiungendo rapidamente una prima cascina, collocata in un prato che in
Tracce
primavera dovrebbe apparire come un giardino fiorito e che ora è un felice pulpito sul lago d’Iseo, su Montisola, sulla dirupata Corna Trentapassi e sullo sfavillante monte Guglielmo. Poco 21
La vetta del monte Colombina
sopra si raggiunge un ripiano con due baite dove si incrocia il
la Presolana, il monte Pora, la Val Camonica con la bianca
sentiero n°554 che sale dal Forcellino di Supine e procede verso
piramide dell’Adamello sullo sfondo, le Alpi Camune che
sinistra in direzione della candida e isolata Chiesetta di San
terminano con il vicino monte Guglielmo e infine, a chiudere il
Fermo, protettore con Sant’Antonio degli animali (1.250 m).
cerchio, ancora le brillanti acque del sottostante lago d’Iseo. Ma
Proseguendo invece diritti, in breve si raggiungono l’anticima (o
la vera cima è poco più a settentrione ed è facilmente
Cima meridionale) e l’enorme croce, posta qui affinchè fosse
raggiungibile in pochi minuti per costone erboso (1.459 m, 2h
visibile dal paese, (alta più di otto metri e pesante circa sette
dalla partenza). Non essendo molto segnalata la discesa lungo il
quintali), sormontata da un curioso galletto rosso, simile al
versante opposto del monte Colombina, consigliamo il rientro
simbolo della Francia, del monte Colombina (1438 m). Il vasto
percorrendo a ritroso l’itinerario dell’andata, soffermandosi beati
panorama che si sviluppa a 360° che questo luogo, come pochi
ogni qualvolta si aprono, fra la vegetazione, nuove visioni degne
altri altari, riesce a presentare è a dir poco incantevole: il Pizzo
di attenzione anche fotografica.
Farno, la snella cresta del Vaccaro-Secco e Fop, il monte Corte,
Gallery 22
SCRITTO DA VOI
LA MONTAGNA E L’AMORE
di Carles Gel
UNA LEGGENDA AFFASCINANTE E COINVOLGENTE
23
Narra una leggenda pirenaica che, una volta, un uomo si
capitato. Il compromesso formava parte di quell’alpinista
innamorò talmente delle montagne che lasciò tutto per loro e
estremo, nato per le montagne e per i grandi deserti di gelo e
dedicò i suoi giorni a scalare le più alte cime, quelle che riusciva a
neve. Egli era cosciente che il primo passo era il più difficile e il
vedere con i suoi occhi e altre ancora più lontane e complicate.
più duro: allontanarsi dalla sua gente, dal suo luogo, allontanarsi
Quell’alpinista instancabile cercò montagne in tutto il mondo. Le
per esplorare cammini che ancora non esistono e montagne
contemplò dalla valle, le fotografò, scrisse su di loro e,
sempre coperte dalla nebbia e a uno stato selvaggio. Scalare da
finalmente, affascinato da quelle torri di osservazione, intraprese
solo, viaggiare da solo, compromesso totale, sempre con il
la scalata di molte di quelle cattedrali di roccia, neve e ghiaccio.
minimo, quello che aveva indosso e basta, dove niente è un di più
Non gli interessava minimamente se fosse primavera, estate o un
e normalmente manca qualcosa. Quell’uomo divenne estremo
inverno dei più duri, perché quell’uomo, pazientemente e dedicando diversi anni, aveva imparato le più diverse tecniche di scalata e di sci per poter così superare le difficoltà e gli ostacoli che la montagna gli presentasse in ogni istante. Con il succedersi degli anni, la montagna gli regalò un tesoro impagabile: diventare guida e poter vivere i suoi sogni da bambino. Gli piaceva molto mostrare ai suoi clienti i suoi angoli preferiti, le montagne più sensuali, i suoi segreti. I suoi desideri nascosti nel profondo del cuore. Le montagne gli regalarono amicizia nelle valli più profonde. Conobbe gente meravigliosa, persone che gli diedero tutto, compresa un’amicizia senza fine. Conobbe l’amore, sedusse e si lasciò sedurre. Ci fu un primo amore, quello che, una volta andato, è impossibile da dimenticare, perché è così tenero… Irrimediabilmente, le montagne lo avevano reso forte e il suo carattere da sopravvissuto era sempre più forte. Al suo interno però, nascondeva un cuore romantico e tenero, con tanto
Lago di Castarjàs (Pirenei)
amore e tenerezza, che per una ragione o l’altra lo avrebbe dato solo alla donna che realmente se lo fosse meritato, se fosse 24
verso se stesso, conobbe i suoi limiti e si divertì molto, e pianse, e si liberò completamente. Tuttavia la sua grande virtù, una grande capacità di sofferenza e un amore senza fine verso le montagne, faceva sì che recuperasse rapidamente, che i suoi istinti si rafforzassero, che dimenticasse le amarezze, che incontrasse gli amici, che godesse di un nuovo sorriso incontrato sul costone di una montagna. Si innamorò di qualcuno che conobbe quando la primavera moriva e le montagne erano ancora bianche. Quel Tesoro, venuto da una valle ai piedi delle montagne, era semplicemente l’amore che aveva sperato durante tutta la vita. Una donna dai lunghi capelli neri, resa forte dai venti del nord, dalla pelle scura e gli occhi sempre brillanti, innamorata come lui delle montagne, della natura. La guida si abbracciò a quella Stella piena di energia, di amore, di passione per la vita, una sciatrice e scalatrice tanto forte davanti alla cattedrale più grande della Terra. E anche lei lo abbracciò e volle che fosse per sempre. L’amore venne a cercarli e decisero di vivere la vita senza separarsi mai… Alimentando quel Tesoro che solo loro conoscevano. Da quel giorno le stelle e le montagne vissero unite per sempre…. Amandosi come quella coppia di alpinista che avevano unito i propri cuori, le loro illusioni, le loro inquietudini… Un Tesoro che solo tu sai dove si trova. (tradotto dalla versione originale in spagnolo)
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Carles Gel é uno scrittore di montagna e appassionato alpinista catalano. A oggi, ha pubblicato ben 38 libri, che raccontano la passione per il suo
Lago de Llauset
territorio e le esperienze vissute durante spedizioni e traversate nei più aspri territori nel mondo. 25
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TREKKING
PARCO DELLA SPINA VERDE
di Paolo Erba - AmM
ESCURSIONE NEI PARCHI LOMBARDI
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Alle porte di Como, lungo la linea di confine tra Italia e Svizzera nel punto elvetico più meridionale, si trova il bellissimo parco Spina Verde. L’area si presta a tante e diverse uscite tematiche; tra questi vi sono i 13 sentieri ufficiali, opportunamente puliti e messi in sicurezza annualmente dall’Ente Parco. Nei principali siti di interesse panoramico, storico e naturalistico l’Ente Parco ha installato bacheche e pannelli illustrativi dei luoghi. Le brochure e la cartina dei sentieri sono disponibili gratuitamente presso la sede del Parco a Cavallasca. La civiltà di Golasecca con i suoi resti risalenti alla fine dell’età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro (XI secolo a.C.). La visita alla torre Baraldello e del castello la cui costruzione è opera del Barbarossa a seguito della vittoria di Milano su Como. Le trincee e fortificazioni della linea Cadorna, monumento all’assurdità della guerra e in particolare alla prima grande guerra mondiale allorché Cadorna per timore di una invasione da nord da parte degli austriaci in violazione della non belligeranza della Svizzera, fece costruire una line difensiva dall’Ossola fino a dopo Morbegno. Non ultimo il tema del contrabbando qui particolarmente fiorente, visto il terreno con pochi dislivelli e facilmente percorribile anche di inverno con la bricolla. Ma il motivo per cui lo propongo ora è il castagno, o meglio la castagna. A fine autunno infatti questo frutto, su cui poggiava tanta parte dell’alimentazione e dell’economia degli abitanti del luogo, ma più in generale degli abitanti delle Alpi, matura e viene raccolto. L’escursione pertanto, adatta anche ai più piccoli offre il gradevole diversivo di poter tornare a casa con la “spesa fatta” per un ottimo piatto di caldarroste. Il percorso è 28
segnato con il n. 13 e denominato “Sentiero dell’Acqua” (itinerario
leggermente per arrivare su un dosso dove si devia a sinistra e
naturalistico). Da Milano ci si deve organizzare con due
subito dopo a destra per una traccia ben visibile anche se meno
automobili lasciandone una a San Fermo della Battaglia e
marcata di quella che prosegue diritta. Si scende in direzione
andando con l’altra a Drezzo paese di partenza del nostro
Colombirolino arrivando su una strada bianca. La si segue in
itinerario. Dalla parrocchiale, si sale seguendo le indicazioni del
leggera salita a sinistra fino ad una costruzione proprio sul
sentiero confinale in direzione della Chiesa della Madonna della
confine. Giunti all’edificio, si lascia la strada per prendere la
Assunta, una piccola deviazione, consigliata, lungo la via crucis, consente di visitare almeno dall’esterno la chiesa e di godere del bellissimo panorama sul Canton Ticino. Tornati sulla strada asfaltata, si prosegue diritti per via Ronco in leggera salita. Si costeggia una casa seguendo i bolli ed i cartelli del sentiero vita, da sottolineare la ricchezza di specie arboree che si incontrano, ippocastani, sorbi, aceri, betulle, ciliegi e ovviamente castagni. Al termine dell’asfalto, di fronte al cancello di una villa, si devia a destra per una carrareccia. Entriamo così nel bosco fitto dapprima di castagni alternati poi in prossimità di Poggio Bruciato, a pini silvestri. Al successivo bivio si gira a sinistra raggiungendo in breve un incrocio con un cartello per Monte Olimpino. Si procede quindi a sinistra sempre nel bosco arrivando ad un ulteriore bivio dove si dovrà andare a sinistra in direzione della rete che delimita il Poggio Bruciato e la sua pineta. Si segue la rete e la successiva palizzata che segnano il confine italosvizzero con l’indicazione del punto più meridionale della Svizzera. Finita la staccionata si continua diritti, ma prima una piccola deviazione nell’area umida presente a sinistra dove facilmente si possono trovare tritoni, bisce d’acqua e rane. Qui è il tratto più difficile da individuare di tutto il tracciato. Si sale 29
traccia, dietro l’abitazione, che corre lungo la rete confinale. Si
per un tratto è asfaltata, torna poi sterrata per diventare
procede in discesa ignorando il sentiero che va a destra ed al
definitivamente asfaltata più in basso. Da qui in breve si arriva alla
successivo bivio, si risale diritti trascurando le tracce migliori a
statale e quindi a San Fermo. Consulta la mappa interattiva e il
destra (Italia) e a sinistra (Svizzera). Si arriva in breve ad un cippo
sito ufficiale del parco.
di confine. Si segue la debole traccia (nota poco a sinistra il
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sentiero svizzero molto più evidente !!) costeggiando una rete privata sulla destra ed incontrando altri cippi di confine. Si ritrova quindi la palizzata di confine uscendo, dopo una breve e ripida discesa, su una strada sterrata. Si volta a destra anche se c’è un cartello che indica Sasso Cavallasca a sinistra. Si attraversa un prato, con case e orto, prendendo, alla fine di questo, a sinistra per un sentiero con dei bolli. Lo si segue in salita fino ad una piccola costruzione dove si compie una vera e propria inversione a U per andare a sinistra. Si procede ora diritto sul sentiero, qui iniziano ad essere visibili i resti della linea Cadorna, si incrocia una strada dove ci sono alcuni cartelli e sempre diritto si arriva ad un bivio con un tronco di albero morto in mezzo. Qui si gira a sinistra in leggera salita per giungere in breve ad un cartello indicatore che verso destra ci manda per salita accentuata verso Sasso Cavallasca. Al termine della salita si sbuca sul un bellissimo belvedere su tutto il primo tratto del lago di Como. Si scende ora verso sinistra ed al sottostante bivio se si va diritti si raggiunge l’altare sopra San Fermo se si va a sinistra si scende direttamente al paese. La discesa è indicata con bolli gialli, bisogna prestare attenzione a lasciarli a sinistra ad un bivio nei pressi di una recinzione, si prende quindi a destra arrivando ad un prato con case, tralicci e uno splendido melograno dove la strada 30
TREKKING
CORNONE DI BLUMONE I PANORAMI DELLA VALLE SABBIA
di Ivan Scellato
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La neve sta cadendo sulle piste e migliaia di appassionati si riversano sui comprensori bresciani per divertirsi con gli sci e le tavole da snowboard. Per chi, invece, ha ancora voglia di passeggiare e ammirare
spettacolari panorami, la Valle Sabbia
riesce a dare anche in questa stagione, qualche bella soddisfazione. Con questo itinerario vorremmo offrire, nuovamente, l’opportunità di scoprire angoli poco conosciuti delle belle montagne di Lombardia, arrivando anche a quote piuttosto alte. Con l'auto si prende la strada che porta a Bagolino verso il Gaver; arrivati alla Piana del Gaver (a quota 1.500 m), parcheggiare appena dopo il ristorante dove da qui inizia l'itinerario. Prendere il sentiero "Mons. G. Antonioli” (segnavia 19) indicato con segni gialli e bianchi che porta verso il Rifugio Tita Secchi e il lago della Vacca. Dopo circa 20 minuti di cammino, in salita, si incontra una vecchia malga un po’ diroccata; dopo altri 15 minuti ci troviamo alla malga Cadino, questa più grande e ristrutturata, rispetto alla precedente (quota 1.790 m). Seguire i segni del sentiero fino al rifugio per circa 1 ora e 45 di cammino, lungo la via sulla destra avremo sempre la vista sul Bruffione; arrivati al rifugio a quota 2.363 m ci troviamo davanti allo specchio d'acqua del lago la Malga Cadina della Vacca (2.357 m). Da qui prendere il sentiero che porta al Passo del Blumone (segnavia 1 colori 32
rossi-bianchi), in passato una vecchia strada militare risalente alla grande Guerra, che porta al fino al passo a quota 2633 m a circa 1 ora dal rifugio; è la zona dalla quale si riesce ad avere una panorama mozzafiato sulle molteplici cime del Trentino come, per esempio, il gruppo dell'Adamello. Da qui si può arrivare fino alla Cima Laione, dove lungo il tragitto si incontrano innumerevoli postazioni militari, oppure salire sul Cornone del Blumone a quota 2.842 m (consigliato a chi abbia una certa esperienza in montagna). Il ritorno si effettua sullo stesso percorso dell'andata. Partenza e arrivo: Piana del Gaver - Passo del Blumone Ore di cammino: 6 ore circa Dislivello: 1.133 m Difficoltà : medio-alta Rifugio: Tita Secchi - tel. 0365/903001 (apertura invernale su prenotazione) lungo la via del ritorno
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SHOPPING
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HENRI LLOYD
assicura design articolato, traspirabilità, comfort, offrendo una efficace soluzione impermeabile e anti-vento. L’isolamento
Loft Jacket é stata progettata da Henri Loyd per offrire un capo
idrofobico PrimaLoft® INFINITY è incredibilmente caldo, soffice,
impermeabile, estremamente caldo e in linea con le tendenze
leggero, traspirante ed eccezionalmente idrorepellente.
stilistiche più avanzate, ideale per lo stile casual richiesto dalla
L’utilizzatore ha la garanzia di mantenere le migliori condizioni di
vita cittadina o da una giornata all’aria aperta. Lo shell esterno
asciutto e comfort persino in situazioni climatiche estreme. Eccezionalmente comprimibile, PrimaLoft® occupa uno spazio irrisorio della borsa o dello zaino. É dotato di elevata elasticità ed é estremamente facile averne cura. Loft Jacket offre tasche laterali e sul petto dotate di zip impermeabili, tasca interna di sicurezza, bordo inferiore e polsini regolabili. Disponibile nelle due versioni donna e uomo anche come pratico vest. I capi Henri Lloyd provvisti di isolamento PrimaLoft® sono in ogni situazione perfetti compagni di avventura, con qualsiasi clima. 155 Euro DYNAFIT Con una geometria di 125-88-111 e un peso di 1.080 grammi, Cho Oyu rivoluziona il rapporto superficie/peso e rappresenta un modello piuma assoluto nella sua categoria. La combinazione tra peso, sciancratura e prestazione in discesa è pensata per salite impegnative e discese ambiziose. Di questo modello colpisce la geometria snella della spatola, che grazie all’esclusiva tecnologia di sospensione tridimensionale al carbonio, regala allo sci presa di spigolo, un ritorno potenziato e una trasmissione diretta delle forze. La leggera anima in legno di pawlonia, potenziata con rinforzi in carbonio, una piastra di Titanal e stringer in carbonio, 36
conferiscono rigidità di torsione e fluidità. La costruzione scoop
COLUMBIA
Rocker, con un raggio che aumenta progressivamente verso la punta dello sci, e la costruzione del Rocker in coda, insieme al
Bugaboot Original Omni-Heat® è uno scarponcino invernale alto,
Triple Radius al centro, un’esclusiva nel campo dello scialpinismo,
per tutti i giorni, con tecnologia riflettente Omni-Heat® per un
consentono una sciata comoda e un alto margine di errore. Inoltre
maggiore calore. Il Bugaboot ha elevate prestazioni, mantenendo
la soletta in grafite sinterizzata garantisce un’elevata resistenza e
più caldi e più asciutti a lungo. La tomaia è in pelle pieno fiore
un ottimo assorbimento della sciolina. Alluminio e carbonio: sono
ingrassata impermeabile. Fodera riflettente naturalmente in Omni-
questi i pesi piuma nel mix di materiali degli attacchi RADICAL.
Heat®. L’intersuola leggera è ammortizzata in techlite e la suola è
Grazie alla particolare costruzione, infatti, si è ottenuto un punto
in gomma ad alta trazione Omni-Grip non-marking. 130 Euro
di snodo perfettamente anatomico che permette di risparmiare energia. Il RADICAL SPEED è stato sviluppato in particolare per il settore dello Speed Touring che cercano materiali estremamente leggeri, ma resistenti: appena 341 grammi di peso e un mix di materiali altamente resistenti. Cho Oyu: 800 Euro - Radical Speed: 350 Euro
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ARC’TERYX
SALICE
P ro g e t t a p e r l ’ u t i l i z z o s u l l e
Fly Lady è il casco interamente dedicato al
piste, Andessa combina tessuto
mondo dello sci e dello snowboard al femminile.
GORE-TEX® impermeabile, anti-
Dal design accattivante e giovanile, il casco Fly
vento e traspirante con isolamento
Lady è proposto in variante nera e bianca con
in piuma d’oca e sintetico. Grazie
dettagli a contrasto color grigio/argento
al posizionamento strategico
Omologato CE EN 1077:2007 Classe B, il nuovo
d e l l ’ i s o l a m e n t o p re v i s t o d a l
casco Salice ha la calotta esterna in ABS
s i s t e m a D o w n C o m p o s i t e
verniciato con interno in EPS ad alta densità. La
Mapping, il comfort è assicurato;
fodera interna è in tessuto anallergico Sanitized
mentre i rinforzi in materiale
e antisudore, rifinito con morbido velluto. Di
sintetico Coreloft™ Compact su
produzione 100% italiana, Fly Lady prevede un
bordo, collo, maniche e incavo
sistema di ventilazione regolabile per una
manica prolungano la vita del
massima traspirabilità e orecchie semirigide
capo. L’imbottitura in piuma d’oca
removibili e lavabili; sottogola con sistema di
europea disposta nelle aree
chiusura micrometrico e a facile rilascio anche
strategiche massimizza la
indossando i guanti da sci. 149 Euro
protezione da vento e gelo durante i momenti di pausa, trattenendo il calore del corpo. Andressa è provvista di gonnellino para-neve rimovibile, aperture per la v e n t i l a z i o n e P o w d e r G u a rd ™ foderata in mesh, tasche di sicurezza e cappuccio isolato DropHood™ compatibile con il casco. 900 Euro 38
COLUMBIA
GARMIN
Columbia propone a tutti gli appassionati di corsa in montagna e
Il nuovo Forerunner 620 il runner è in grado di stimare il proprio
trekking una calzatura dalle qualità innovative. La Drainmaker II si
valore di VO2max e di calcolare i tempi di recupero durante e
presenta come una scarpa in grado di coniugare con eccellenza
dopo l’allenamento. Abbinato alla nuova fascia cardio HRM-Run,
un ottimo design ad importanti caratteristiche tecniche che la
Forerunner 620 consente l’analisi del tempo di contatto con il
rendono particolarmente adatta per correre su superfici asciutte e
suolo e dell'oscillazione verticale, oltre alla cadenza. Carica
su quelle bagnate grazie alla caratteristica di essere
automaticamente i piani di allenamento e i dati delle attività su
ultradrenante. Da un punto di vista tecnico la Drainmaker
Garmin Connect e consente la sincronizzazione con il proprio
presenta la tomaia in Mesh a cellule aperte traspirante a due strati
smartphone per avviare il LiveTrack e condividere le attività su
e un supporto del telaio interno in materiale sintetico. É dotata di
Facebook e Twitter. Forerunner 620 ha il display touchscreen con
un’intersuola leggera ammortizzata Techlite™ di lunga durata ed
un indicatore colorato che mostrerà l’indice di VO2max. La
una suola in gomma Omni-Grip™ non-marking con grip
batteria è al litio ricaricabile con una autonomia fino a 10 ore in
sviluppato per le superfici umide. É inoltre presente una comoda
modalità allenamento (con GPS attivato), mentre di circa sei
suola interna che si presenta sagomata e perforata.
settimane in modalità orologio. 399 Euro
Complessivamente, una scarpa dalla linea dinamica ideale per la corsa outdoor che si distingue anche per una simpatica colorazione con l’accoppiata blu e verde che rendono ogni passo unico e inconfondibile. 80 Euro
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FERRINO
SALEWA
MAUDIT 30+5 Zaino
Le giacche Sarner in calda lana sono state i
Freeride completo che
tradizionali capi di abbigliamento delle
soddisfa tutte le esigenze
popolazioni di montagna. La lana merino è
per le attività su neve,
lavorata a maglia così compatta che vento e
adatto sia per il freeskier
pioggia scivolano via. La fodera interna in
che per lo snowboarder
morbida flanella di cotone dal bel motivo
grazie ai nastri studiati per il
garantisce una piacevole sensazione mentre la
trasporto di sci, snowboard,
si indossa. Le spalle sono rinforzate con
piccozze e altri materiali utili
Loden originale. Tre tasche sul davanti e sul
in montagna. Maudit è
petto richiudibili tramite zip e i bordini in
particolarmente capiente e
contrasto cromatico. 400 Euro
funzionale perché dotato di apertura completa per a c c e d e re f a c i l m e n t e e velocemente alle tasche frontali. Lo schienale é supportato da un pannello in polietilene con irrigidimento interno per una migliore distribuzione del carico e stabilità nel trasporto. 90 Euro
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Colophon Direttore Responsabile: Marco Spampinato Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Lucio Benedetti, Chiara Carissoni, Roberto Ciri, Paolo Erba, Carles Gel, Davide Novali, Ivan Scellato Rivista mensile Autorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006 prealpi.wordpress.com - mail.prealpi@gmail.com TURISMO EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 349 7177035 - fax +39 035 19962633 Impaginato in collaborazione con officinadanova Concessionaria per la pubblicità: Sport Outdoor Network - info@sportoutdoornetwork.it Antonio Masucci - cell. 333.3632366
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