Excerpt: Missoni

esposti in una mostra personale all’Art Museum University of California a Berkeley e, in seguito, in tutto il mondo. Scrive Gillo Dorfles: “[…] colore e materia (che sono poi le due componenti essenziali di ogni fatto pittorico), stanno alla base di tutta l’infinita gamma di prodotti a maglia che escono dal laboratorio-fabbrica-studio di Ottavio e Rosita Missoni”. Nel 1994 in occasione del conferimento del “Premio Pitti Immagine” viene organizzata nel Ridotto del Teatro della Pergola di Firenze la mostra “Missonologia”, mentre nel 1996 il Sezon Museum di Tokyo allestisce “Opera”, uno spazio multidimensionale composto da diciotto stanze, una sorta di percorso sensoriale attraverso le più importanti tappe del lavoro e della storia dei Missoni. La mostra è curata personalmente da Luca Missoni e segna l’inizio della sua direzione artistica dell’Archivio Missoni che attraverso progetti espositivi e installazioni valorizza l’heritage della maison. “L’ Archivio Missoni non documenta solo immagini di sfilate o pubblicità, non è solo il deposito degli articoli prodotti negli anni dalla maison, ma è soprattutto uno strumento mediante il quale si realizzano progetti artistici per eventi di comunicazione che possono essere visibili con strumenti e piattaforme attuali” (Luca Missoni). Il massimo dei tributi giunge infine nel biennio 2015-2016, quando il Museo MAGA di Gallarate allestisce “Missoni, l’Arte, il Colore”, accostando maestri dell’arte che come i Missoni hanno dedicato la loro vita alle infinite sperimentazioni delle cromie e del segno, della forma e del colore: da Giacomo Balla, Sonia e Robert Delaunay, Fortunato Depero a Lucio Fontana,

“Missoni è pittore nel senso più pieno, magico, alchemico della parola”

Jean Hèlion, Auguste Herbin, Wassily Kandinsky, Paul Klee, Enrico Prampolini, Gino Severini, Sophie Tauber Arp, Manlio Rho, Mario Radice, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi, Bruno Munari. Ed è qui che si assiste ad una inevitabile inversione di tendenza, con il mondo dell’arte che rende omaggio all’ultimo grande maestro del colore. Ad Ottavio, ma anche a Rosita e a tutti i Missoni che lavorano alla conquista di nuovi traguardi mantenendo fede alla fusione perfetta tra cultura tessile, arte e moda che tanto ha reso celebre il Made in Italy e il loro stile. Uno stile che ha trasformato il colore, le righe, gli zigzag in iconiche segnature di un linguaggio di moda. Uno stile che, come ha commentato ironicamente Ottavio, “Ci copiano da tremila anni!”. “E poi arrivano i Missoni…e travolgono tutto…quando i modelli sono come questi hanno la forza di commuovere come tutte le opere d’arte” Maria Pezzi (Il Giorno, 26 marzo 1979)

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