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Indice LESSICO
1. La forma delle parole
Radice e desinenza
Parole primitive
Parole derivate
Parole alterate
Parole composte
Parole straniere
Verso le competenze
Autovalutazione
2. Il significato delle parole
Parole piene e parole vuote
Significato denotativo e significato connotativo
Parole con molti significati
Rapporti tra le parole
Verso le competenze
Autovalutazione
FONOLOGIA, ORTOGRAFIA, PUNTEGGIATURA
1. Suoni, lettere, punteggiatura
I suoni e la scrittura delle lettere (fonologia e ortografia)
Le sillabe
L’accento e l’apostrofo
Le maiuscole e la punteggiatura
Verso le competenze
MORFOLOGIA
1. Il nome
Il significato del nome
La forma del nome (maschile, femminile)
La forma del nome (singolare, plurale)
Nomi maschili e femminili con la stessa
forma al singolare e al plurale
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Nomi collettivi
La struttura del nome: primitivi, derivati, alterati, composti
Verso le competenze
Autovalutazione
2. L’articolo
I tre tipi di articolo
La forma dell’articolo
Verso le competenze
Autovalutazione
3. L’aggettivo qualificativo
L’aggettivo qualificativo
Verso le competenze
Autovalutazione
4. Il pronome
I pronomi personali
I pronomi relativi
Autovalutazione
5. Gli aggettivi e i pronomi determinativi
Gli aggettivi determinativi
I pronomi determinativi
Verso le competenze
Autovalutazione
6. Il verbo
La funzione del verbo
Le coniugazioni
La forma del verbo
I modi e i tempi
I verbi transitivi e intransitivi
I verbi attivi, passivi e riflessivi
I verbi ausiliari e servili
Verso le competenze
Autovalutazione
7.
L’avverbio
Le forme degli avverbi
I significati degli avverbi
I gradi degli avverbi
Verso le competenze
Autovalutazione
8. La preposizione
La funzione delle preposizioni
Le preposizioni proprie, semplici e articolate
Le preposizioni improprie e le locuzioni
prepositive
Verso le competenze
Autovalutazione
9. La congiunzione
La funzione delle congiunzioni
La forma delle congiunzioni
Le congiunzioni coordinanti
Le congiunzioni subordinanti
Verso le competenze
Autovalutazione
10.
L’interiezione
La forma e il significato delle interiezioni
SINTASSI
1. La frase semplice
Come si forma una frase semplice
La struttura della frase semplice
Il predicato
Il soggetto
Il complemento predicativo del soggetto
Le espansioni
Fare l’analisi logica
Verso le competenze
Autovalutazione
2. I complementi
La funzione dei complementi
Complementi diretti e indiretti
Da che cosa dipendono i complementi?
Il complemento oggetto
Il complemento di specificazione
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Il complemento di termine
Il complemento d’agente e di causa efficiente
I complementi di luogo
I complementi di tempo
Altri complementi
Verso le competenze
Autovalutazione
3.
Il periodo
La struttura del periodo
La frase principale
Le frasi coordinate
Le frasi subordinate
I periodi più complessi
Subordinate soggettive
Subordinate oggettive
Subordinate interrogative indirette
Subordinate relative
Subodinate condizionali
Altre subordinate: temporali, causali, finali
Fare l’analisi del periodo
Verso le competenze
Autovalutazione
Il nome
Il significato del nome
Dalle immagini alle parole
1. Scrivi le parole che conosci delle categorie “persona”, “animale”, “cosa”. Segui l’esempio.
Alla scoperta dei nomi
2. Scrivi le parole del riquadro nelle colonne corrette. Segui l’esempio.
elefante • lavagna • studente • tavolo • operaio • gallina • piatto • serpente • cuoca • mucca • finestra • madre
Le parole che hai scritto sono nomi. I nomi indicano persone, animali, cose, cioè oggetti concreti che si possono toccare con le mani, vedere con gli occhi e sentire con le orecchie. Questi nomi si chiamano “nomi concreti”.
Ci sono due tipi di nomi: i nomi comuni e i nomi propri.
I nomi comuni indicano in modo generico gli elementi di una categoria (insegnante, sedia, cavallo).
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I nomi propri indicano in modo specifico una persona, un luogo, una cosa, un animale. I nomi propri hanno la lettera maiuscola (Pietro Russo, Alpi, Verona, Colosseo, Rex).
3. Abbina i nomi comuni geografici e di luogo della prima colonna con i nomi propri della seconda colonna. Segui l’esempio.
nome comune nome proprio
1. continente a. Lombardia
2. Stato b. Atlantico
3. regione c. Po
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4. città d. Messico
5. monte e. Africa
6. oceano f. Everest
7. mare g. Mediterraneo
8. fiume h. Tokyo 1 2 3 4 5 e 6 7 8
4. Completa le frasi con i nomi propri del riquadro e indica se sono nomi di edificio o monumento (a), persona (b), società sportiva (c), impresa economica (d). Segui l’esempio.
Casa Bianca • FIAT • Inter • Atalanta • Lia Rossi • Emilio Sebastiani
1. La signora Lia Rossi abita con la famiglia nel centro della città. b
2. L’ è una società di calcio italiana con sede a Milano.
3. La è una fabbrica di automobili con sede a Torino.
4. La è la residenza del presidente degli Stati Uniti.
5. Il mio compagno di banco si chiama .
6. è il nome di una importante squadra di calcio di Bergamo.
5. Che cosa descrivono queste immagini? Scrivi i nomi delle emozioni sotto le immagini.
gioia • tristezza • paura • rabbia
Le parole che hai scritto sono nomi, però non indicano qualcosa o qualcuno che si può toccare o vedere, ma indicano emozioni. I nomi che indicano emozioni e sentimenti si chiamano nomi astratti.
Completa il testo con le parole proposte. Segui l’esempio.
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cose • maiuscola • comuni • emozioni • propri • persone • sentimenti • minuscola • animali
I nomi
I nomi servono per indicare (1) persone , (2) e (3) , cioè elementi che possiamo toccare con le mani, vedere con gli occhi e sentire con le orecchie. I nomi di questo tipo di chiamano nomi concreti (gatto, tavolo). Usiamo i nomi per indicare anche (4) , (5) , idee, cioè elementi che non possiamo toccare, vedere e sentire. I nomi di questo tipo si chiamano nomi astratti (gioia, rabbia).
Nomi comuni e nomi propri
I nomi (6) indicano in modo generico gli elementi di una intera categoria (persone, cose, animali). Scriviamo questi nomi con la lettera (7) (ragazzo, sedia, cane).
I nomi (8) indicano in modo specifico un elemento di una categoria (persona, luogo, animale). Scriviamo questi nomi con la lettera (9) (Sara, Roma, Lucky).
La forma del nome (maschile, femminile)
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Il significato del nome indica cose concrete oppure emozioni. Oltre al significato il nome ha una forma e la forma cambia in base al genere: maschile o femminile.
pittore • leonessa •
• pittrice • leone • cameriera
8. Completa la tabella: scrivi come esempio un nome a piacere. Segui l’esempio.
maschile femminile
–o bambino –a
–a –essa
–e –a
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–e –essa
–tore –trice
La parte finale del nome cambia in base al genere, maschile o femminile. I nomi che indicano una cosa possono essere maschili o femminili (libro, sedia) e non cambiano genere. I nomi di persone e di animali cambiano genere: infatti sono normalmente maschili quando indicano una persona o un animale di sesso maschile (impiegato, cameriere, gatto), sono femminili quando indicano una persona o un animale di sesso femminile (impiegata, cameriera, gatta).
9. Completa la tabella con il nome maschile e femminile. Segui l’esempio. Poi rispondi alle domande. maschile femminile
1. nipote nipote
2. atleta
3. giornalista
4. cantante
5. agente
6. femmina
7. fratello
8. mucca
• Quali nomi hanno la stessa forma al maschile e al femminile? 1.
• Conosci altri nomi così? Quali sono?
• Quali nomi hanno una forma completamente diversa al maschile e al femminile?
• Conosci altri nomi così? Quali sono?
Alcuni nomi di persone e di animali hanno la stessa forma per il maschile e il femminile (il nipote-la nipote, il collega-la collega, il cantante-la cantante, il pianistala pianista) e si chiamano nomi invariabili. Quando un nome ha la stessa forma per il maschile e il femminile, altre parole ci aiutano a capire il genere.
Altri nomi invece hanno una forma totalmente diversa per il maschile e il femminile (fratello-sorella; maschio-femmina) e si chiamano nomi indipendenti.
10. Indica con una X se il nome evidenziato è maschile (M) o femminile (F).
Sottolinea le parole che aiutano a capire il genere del nome. Segui l’esempio.
X
1. Quel giornalista si occupa di sport. M F
2. La presidente della società è fiorentina. M F
3. Dove abita tua nipote? M F
4. Sono un collega spagnolo di Riccardo. M F
5. Questa parente viene dall’Argentina. M F
6. La femmina del canguro partorisce una volta all’anno. M F
Attenzione! Alcuni nomi di animali hanno una unica forma, maschile o femminile, per indicare il maschio e la femmina (il delfino, il leopardo; l’aquila, la tigre).
La forma del nome (singolare, plurale)
La forma del nome cambia in base al genere, maschile o femminile, e cambia anche in base al numero: singolare e plurale.
11. Scrivi i nomi del riquadro sotto le immagini. Segui l’esempio.
bambini • chiave • giornali • donne • bambino • donna • giornale • chiavi
contadino
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12. Scrivi il singolare o il plurale dei nomi. Segui l’esempio.
maschile femminile singolare plurale singolare plurale
1. ragazzo 7. bambine
2. libri 8. casa
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3. padre 9. madri
4. tavolo 10. bicicletta
5. giornali
6. fiore
13. Completa la tabella: scrivi come esempio un nome a piacere. Segui l’esempio.
Nomi maschili e femminili con la stessa forma al singolare e al plurale
14. Indica se il nome è maschile (M) o femminile (F). Segui l’esempio. Poi rispondi alle domande.
a. Che tipo di nomi sono elencati nei tre gruppi?
Gruppo 1: nomi maschili e femminili stranieri che terminano con una
Gruppo 2: nomi maschili e femminili con l’ sull’ultima sillaba
Gruppo 3: nomi maschili e femminili che sono di altri nomi più lunghi
b. I nomi dei tre gruppi cambiano forma al plurale? Sì No
c. Conosci altri nomi con queste caratteristiche?
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La parte finale del nome cambia in base al numero, singolare o plurale, ma alcuni nomi hanno la stessa forma al singolare e al plurale: nomi stranieri che terminano con una consonante (blog); nomi con l’accento sull’ultima sillaba (martedì); nomi che sono abbreviazioni di altri nomi (auto da automobile).
Attenzione! Anche alcuni nomi maschili che terminano con una vocale e vengono da lingue straniere hanno una unica forma per il singolare e il plurale (il gorilla-i gorilla; il panda-i panda).
Nomi collettivi
15. Abbina con una freccia i nomi collettivi della prima colonna con le definizioni della seconda colonna. Segui l’esempio.
nomi collettivi definizioni
1. arcipelago
2. branco
3. flotta
4. folla
5. mazzo
6. gregge
7. sciame
8. squadra
a. Insieme di carte, chiavi, fiori.
b. Insieme di api, moscerini, zanzare.
c. Insieme di pecore, capre.
d. Insieme di cani, lupi, porci.
e. Insieme di isole.
f. Insieme di navi.
g. Insieme organizzato di giocatori, operai.
h. Insieme di tante persone
I nomi come arcipelago, branco, flotta sono nomi collettivi. I nomi collettivi indicano un insieme generico di persone, cose e animali, ma hanno forma singolare.
Fermati e rifletti
Completa il testo con le parole del riquadro. Segui l’esempio. maschile • sorella • plurale • genere • numero • femminile • singolare
Nomi mobili, indipendenti, variabili, invariabili, collettivi
I nomi hanno sempre un (1) (maschile o femminile).
Alcuni nomi hanno due forme: la forma (2) (alunno, gatto) e la forma (3) (alunna, gatta). Questi nomi si chiamano nomi mobili
I nomi di cose sono di genere maschile (libro) o femminile (matita). Non è possibile cambiare il genere dei nomi di cose senza cambiare il significato (banco = “tavolo”; banca = “istituto di credito”).
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Alcuni nomi invece hanno una forma completamente diversa al maschile e al femminile (4) (fratello- ). Questi nomi si chiamano nomi indipendenti.
I nomi hanno sempre un (5) (singolare o plurale).
I nomi con forme diverse per il (6) (cane, bambina) e per il (7) (cani, bambine) si chiamano nomi variabili. I nomi con la stessa forma al singolare e al plurale (bar, città, euro) si chiamano nomi invariabili.
I nomi collettivi hanno forma singolare, ma indicano un insieme di persone, cose, animali (mazzo, squadra, coro).
La struttura del nome: primitivi, derivati, alterati, composti
La parte finale del nome che cambia in base al genere al numero si chiama desinenza. La parte del nome che rimane uguale si chiama radice.
16. Guarda l’indicazione del genere e del numero dei nomi e scrivi la desinenza. Segui l’esempio.
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nome maschile (M)femminile (F)singolare (S) plurale (P)
1. bicchier i X X
2. scarp X X
3. maestr X X
4. gatt X X
5. immagin X X
6. amic X X
7. parrucchier X X
8. maglion X X
9. nonn X X
10. sogn X X
11. ragazzin X X
12. nav X X
17. Scrivi la radice e la desinenza dei nomi. Segui l’esempio.
nome radice desinenza
1. tavoli = tavol– + –i
2. divano = +
3. finestra = +
4. fiore = +
5. navi = +
6. matite = +
I nomi formati dalla radice e dalla desinenza si chiamano nomi primitivi.
Da un nome primitivo possiamo formare altri nomi che si chiamano nomi derivati aggiungendo dei suffissi tra la radice e la desinenza, oppure dei prefissi prima della radice.
18. Analizza i nomi derivati con suffisso e completa la tabella. Segui l’esempio. nome derivato radice suffisso + desinenza
1. giornalaio = giornal– + –ai–o
2. libreria = +
3. insalatiera = +
4. bracciale = +
5. candeliere =
19. Analizza i nomi derivati con prefisso e completa la tabella. Segui l’esempio. nome derivato prefisso radice + desinenza
1. sfortuna = s– + fortun–a
2. disonore = +
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3. antifurto = +
4. viceministra = +
5. incerto =
20. Abbina il nome primitivo al nome derivato (–aio; –iere, –ista). Segui l’esempio.
1. dente a. cassiera
2. benzina b. giornalista
3. cassa c. libraio
4. gelato d. giardiniera
5. giornale e. pianista
6. giardino f. benzinaio
7. libro g. paniere
8. pane h. portiere
9. piano i. gelataio
10. porta
l. dentista
21. Scrivi i nomi del riquadro sotto le immagini. Segui l’esempio.
ragazzaccio • ragazzo • ragazzone • ragazzino
ragazzo
22. Sostituisci la parte sottolineata con un nome alterato.
1. Voglio fare un piccolo regalo a Beatrice per il suo compleanno.
2. Oggi è proprio una brutta giornata : piove e tira vento.
3. Lo scricciolo è un piccolo uccello di circa dieci centimetri.
4. Mio nonno abita in una grande casa di campagna.
5. Nella cantina ci sono alcuni bei barili di vino rosso.
I nomi come ragazzino, ragazzetto si chiamano nomi alterati. I nomi alterati si formano con la radice del nome primitivo e il suffisso del diminutivo (librino), vezzeggiativo (libretto), accrescitivo (librone), peggiorativo (libraccio).
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23. Guarda le immagini e completa i nomi con le parole del riquadro.
via • scatole • cielo • porto • forte
gratta ferro apri cassa passa
I nomi come grattacielo, ferrovia si chiamano nomi composti. I nomi composti sono formati da due parole, per esempio aggettivo + aggettivo (pianoforte), aggettivo + nome (biancospino), nome + nome (pescecane), nome + aggettivo (cartapesta), verbo + nome (parafango).
24. Indica la struttura dei nomi composti. Segui l’esempio.
1. portaombrelli verbo + nome
2. capostazione +
3. altopiano +
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4. asciugamano +
5. chiaroscuro +
6. mezzogiorno +
Completa il testo con le parole del riquadro.
alterati • radice • derivati • desinenza • composti • primitivi
La parte finale di un nome che cambia si chiama (1) . Questa parte dà indicazioni sul genere e sul numero dei nomi. La parte del nome che non cambia si chiama (2) .
I nomi (3) sono parole di base che sono formate da radice + desinenza.
I nomi (4) si formano dai nomi primitivi con i suffissi e i prefissi.
Il suffisso si unisce alla radice del nome (latt–e > latt–aio); il prefisso precede la radice del nome primitivo (vice–ministr–o). Prefissi e suffissi cambiano il significato del nome primitivo.
I nomi (5) si formano dai nomi primitivi con suffissi alterativi.
Il suffisso alterativo non cambia il significato del nome ma aggiunge una sfumatura di significato al nome primitivo e può avere valore diminutivo (casina), vezzeggiativo (casetta), accrescitivo (casona), peggiorativo (casaccia).
I nomi (6) nascono dalla unione di due parole di diverso genere, per esempio, verbo + nome (portasapone), nome + nome (caposquadra).
Verso le competenze
25. Leggi il testo e analizza i nomi sottolineati inserendoli nella tabella.
Al lupo! Al lupo!
Un giovane pastore di nome Giovannino, che vive in un paesino vicino a Matera, conduce sempre il suo gregge di pecore a pascolare nel prato. La noia lo assale ogni giorno di più e così una volta decide di fare uno scherzo a tutta la gente del villaggio. “Aiuto! Al lupo! Al lupo!”, comincia a gridare con tutto il fiato che ha in gola.
Un gruppo di contadini della zona accorre subito in aiuto del giovane. Sono armati di forconi e di bastoni per scacciare il lupo dalle pecore. Quando arrivano, però, non vedono neanche l’ombra di un lupo.
Giovannino si mette a ridere a crepapelle e dice: “È solo uno scherzo e voi ci siete cascati!”.
Qualche giorno dopo, il giovane pastore ripete lo scherzo e anche questa volta i contadini, allarmati, giungono al prato di corsa per aiutarlo, ma presto si accorgono che si tratta della solita beffa.
Un giorno, però, arriva davvero un intero branco di lupi e Giovannino, in preda alla paura, comincia a gridare disperatamente: “Al lupo! Al lupo!”. Ma i contadini questa volta credono in un’altra burla del giovane e non si muovono dalle case e dai campi. I lupi, indisturbati, si mangiano tutte le pecore e Giovannino non può fare proprio nulla. Da quel giorno, però, ha imparato “la lezione”!
(Testo adattato: Esopo, Favole, Milano, Feltrinelli, 2014)
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26. Sottolinea nel testo i nomi derivati e completa la tabella. Sottolinea anche due nomi composti.
Sorpresa in un negozio di libri
Ieri mattina sono andata in centro in bicicletta con Gerardo, il mio fratello maggiore. A un certo punto ha cominciato a piovere moltissimo. Che sfortuna!
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Come da programma, siamo andati prima dal fornaio e poi in orologeria. Poi siamo entrati in una libreria perché volevamo comprare un libro per nostra sorella. Nella libreria c’era un piccolo concerto e suonavano due musicisti: una flautista e un violinista. Erano bravissimi e noi siamo rimasti molto colpiti dalla loro musica.
Alla fine del concerto, per ringraziare i due giovani, abbiamo fatto un salto veloce dal fioraio più vicino e abbiamo preso per loro un piccolo dono. Abbiamo comprato dei girasoli, che sono piaciuti moltissimo.
Verso le undici non pioveva più, così abbiamo preso le nostre biciclette e siamo tornati a casa. Siamo arrivati a mezzogiorno puntuali per il pranzo.
nome primitivo nome derivato nome primitivo nome derivato fortuna musica
forno flauto
orologio violino
libro fiore
Autovalutazione
Completa la mappa e scopri che cosa hai imparato. Se non ricordi qualcosa, puoi rileggere le pagine precedenti.
I NOMI
indicano
• persone esempio
• animali esempio
• cose esempio
• sentimenti/emozioni esempio gioia
• comuni esempio
• propri esempio
• concreti esempio
• astratti esempio coraggio
hanno
possono essere possono essere
• un genere , femminile
• un numero ,
• primitivi ( + desinenza)
esempio: cavallo, .
• derivati: (radice + + desinenza)
esempio: giornalaio, .
• derivati: ( + radice + desinenza)
esempio: vicedirettrice, .
• alterati: (radice + + desinenza)
esempio: librino, .
• composti: (verbo + nome, aggettivo + aggettivo, ...) esempio: portaombrelli, .
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L’articolo
I tre tipi di articolo
Dalle immagini alle parole
1. Che cosa metti sul banco? Scrivi i nomi nello spazio sotto le immagini. Segui l’esempio.
la gomma
Alla scoperta dell’articolo
2. Inserisci l’articolo davanti a ogni nome: scegli tra quelli proposti.
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Le parole che hai scritto sono articoli. Gli articoli possono essere determinativi, indeterminativi e partitivi e ogni tipo ha una funzione in base al significato.
3. Scegli l’articolo corretto tra i due proposti. Segui l’esempio. Poi completa le frasi sotto.
1. Faccio spesso gli degli errori di distrazione.
2. Anna ha due fratelli: il un fratello più grande si chiama Giorgio.
3. Conosco uno lo studente della classe accanto alla mia.
4. Marco ha una bicicletta da corsa: la una sua bicicletta è una Bianchi.
5. Sara ha le delle amiche molto simpatiche.
6. I dei genitori del mio compagno di banco sono francesi.
7. Voglio comprare il un paio di guanti di lana.
8. La televisione trasmette dei i documentari molto interessanti.
9. La signora Russo ha la una casa molto spaziosa.
Ora rifletti.
a. Nelle frasi 2, 4, 6 hai usato gli articoli determinativi , , .
b. Nelle frasi 3, 7, 9 hai usato gli articoli indeterminativi , , .
c. Nelle frasi 1, 5, 8 hai usato gli articoli partitivi , , .
L’articolo determinativo precede un nome definito e in genere conosciuto da chi ascolta o legge (Il fratello di Enrico abita a Firenze).
L’articolo indeterminativo introduce un nome nuovo, di cui non abbiamo parlato prima, o indica qualcuno o qualcosa in modo generico (Lia ha incontrato un amico).
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solo singolare.
L’articolo partitivo indica una parte di un insieme, con il significato di “un po’ di” (Bevo del [= un po’ di] tè freddo), o una quantità indeterminata, con il significato di “alcuni/alcune” (Compro dei [= alcuni] piatti di carta). Si usa l’articolo partitivo anche come plurale dell’articolo determinativo (una mela, delle mele).
4. Completa con gli articoli e indicane il tipo: determinativo (DET), indeterminativo (IND), partitivo (PAR).
1. Che scuola fa Sara? Fa scuola elementare. X
2. Dove vai? Vado a festa di compleanno
3. Che cosa prendi? Prendo acqua gassata.
4. Come è Filippo? Filippo è studente molto preparato.
5. Che cosa vuole Carlo per Natale? Carlo vuole libri sugli animali.
6. Che cosa c’è nel cassetto? C’è orologio di Franco.
Fermati e rifletti
Completa il testo con le parole date.
del • una • partitivi • indeterminativi • il • nuovo • plurale • nome
Gli articoli
Gli articoli precedono il (1) .
Gli articoli sono di tre tipi: articoli determinativi, articoli (2) e articoli partitivi.
Usiamo gli articoli
• determinativi (per esempio (3) e la) per indicare un nome definito e in genere conosciuto;
• indeterminativi (per esempio un e (4) ) per indicare un elemento (5) o per nominare qualcuno o qualcosa in modo generico (hanno solo il (6) );
• partitivi (per esempio (7) e delle) per indicare una parte o una quantità indeterminata. Usiamo gli articoli partitivi anche come (8) degli articoli (9) .
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La forma dell’articolo
La forma degli articoli cambia in base al genere (maschile, femminile) e in base al numero (singolare, plurale).
5. Indica il tipo di articolo (determinativo, indeterminativo, partitivo), il numero (singolare, plurale) e il genere (maschile, femminile). Segui l’esempio.
determinativo indeterminativo partitivo singolare plurale singolare plurale articolo m f m f m f m f
1. una casa X
2. il tavolo
3. la penna
4. i ragazzi
5. le stanze
6. dei libri
7. un cane
8. l’amica
9. l’albero
10. delle oche
11. gli studi
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12. uno stadio
6. Completa la tabella con i nomi del riquadro. Segui l’esempio.
(2 volte) • amiche (2 volte)
tavolo (2 volte)
orologio (2 volte) • finestre (2 volte) zeri (2 volte)
orologi (2 volte)
tavoli (2 volte)
finestra (2 volte) • amica (2 volte)
L’articolo determinativo maschile singolare e plurale
• il precede i nomi che iniziano con una consonante (b-, c-, d-…) (il bambino, il cavallo, il dado).
La forma plurale di il è i (i bambini, i cavalli, i dadi).
• lo precede i nomi che iniziano con s- + consonante, z-, gn-, ps-, x-, i-/j-/ysemiconsonanti (lo studente, lo zaino, lo gnomo, lo psicologo, lo xilofono, lo juventino);
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• l’ precede i nomi che iniziano con vocale (l’albero).
La forma plurale di lo e l’ è gli (gli alberi, gli studenti, gli zaini, gli gnomi, gli psicologi, gli xilofoni, gli juventini).
L’articolo determinativo femminile singolare e plurale
• la precede i nomi che iniziano con una consonante (b-, c-, d-…) (la bambina, la cavalla, la data) e con i-/j-/y- semiconsonanti (la iena);
• l’ precede i nomi che iniziano con vocale (l’isola).
La forma plurale di la e l’ è le (le bambine, le cavalle, le date, le iene, le isole).
L’articolo indeterminativo maschile singolare
• un precede i nomi che iniziano con una consonante (b-, c-, d-…) (un bambino, un cavallo, un dado) e i nomi che iniziano per vocale (un albero, un uomo);
• uno precede i nomi che iniziano con s- + consonante, z-, gn-, ps-, x-, i-/j-/ysemiconsonanti (uno studente, uno zaino, uno gnomo, uno psicologo, uno xilofono, uno juventino).
L’articolo indeterminativo femminile singolare
• una precede i nomi che iniziano con una consonante (b-, c-, d-…) (una bambina, una cavalla, una data) e con i-/j-/y- semiconsonanti (una iena);
• un’ precede i nomi che iniziano con vocale (un’isola).
6. pallone
7. stadio
8. aula
9. gnocco
10. amaca
8. Scegli la forma corretta dell’articolo partitivo. Segui l’esempio.
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1. A merenda mangio del dello dell’ pane con il pomodoro.
2. Alla gita a Roma vengono delle dei dell’ insegnanti di storia.
3. Anna compra dell’ del dello latte di riso.
4. I bambini prendono solo del della dell’ acqua.
5. Conosco dei degli dello studenti della classe III C.
6. Metti dello del dell’ zucchero nel cappuccino.
7. Sofia vuole cucinare le verdure con della delle dell’ alghe.
8. Stiamo bevendo della dell’ del gazzosa all’arancia.
9. Aggiungete della delle dell’ olio di oliva alla salsa.
Gli articoli hanno lo stesso genere e lo stesso numero dei nomi che accompagnano.
Fermati e rifletti
Completa il testo con le parole del riquadro.
genere • maschile • nome • plurale • indeterminativo • definito
Gli articoli
L’articolo precede il (1) e indica se si tratta di qualcuno o qualcosa di (2) (articolo determinativo) o di non definito (articolo (3) ).
L’articolo cambia forma in base al (4) e al numero del nome che segue. Il genere può essere (5) o femminile. Il numero può essere singolare o (6) .
Verso le competenze
9. Leggi il testo e sottolinea con colori diversi gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi. Completa poi la tabella. L’esercizio è avviato.
A scuola di cucina: ricette facili
Pasta fredda vegetariana
Ingredienti
– 300 g fusilli
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– 200 g zucchine
– 150 g carote
– 200 g pisellini
– 200 g pomodori ciliegini
– 50 g olio extravergine d’oliva
– basilico, sale, pepe nero (q. b.)
Preparazione
Mettete a bollire una pentola con abbondante acqua e del sale. Pelate le carote. Lavate le carote e le zucchine, e poi tagliate le verdure a strisce di circa 3 cm di lunghezza. Quando l’acqua bolle, aggiungete le carote, le zucchine e i piselli e fate cuocere per 2-3 minuti. Scolate le verdure, conservando l’acqua di cottura, e poi trasferitele in un contenitore con dei cubetti di ghiaccio per fermare la cottura e mantenere un colore brillante.
Cuocete i fusilli nell’acqua delle verdure e intanto lavate e tagliate i pomodorini in quattro parti. Quando la pasta è quasi cotta, scolatela. Mettete i fusilli in una ciotola, condite con olio e mescolate bene. Lasciatela poi raffreddare.
Unite alla pasta le verdure cotte, i pomodorini, il basilico e l’olio restante (è possibile condire con delle altre erbe: origano, timo). Aggiungete sale e pepe, e mescolate bene tutti gli ingredienti. La vostra pasta fredda vegetariana è pronta. Buon appetito.
determinativo
indeterminativo partitivo
singolare plurale singolare plurale
10. Completa il testo con gli articoli del riquadro. L’esercizio è avviato.
un • della • del • l’ • la • le • dei • dello • la • lo
A scuola di bricolage
Costruire un aquilone
Occorrente
– 1 foglio di carta colorata plastificata leggera
– 2 stecche di legno rotonde (60 e 50 cm)
– nastri colorati
– colla vinilica
– spago sottile
– nastro adesivo per pacchi
– matita, righello, forbici, seghetto
Incidete leggermente le estremità delle stecche con il seghetto. Mettete la stecca più lunga (60 cm) in posizione verticale. Collocate (1) la stecca più corta (50 cm) in posizione orizzontale sopra la prima, a 15 cm dalla parte superiore. Unite le stecche con (2) spago nel punto di incontro.
Rafforzate il punto d’incontro delle stecche con (3) nastro adesivo. Poi avvolgete (4) spago intorno alla struttura (deve passare nelle incisioni). A questo punto il telaio è pronto!
Mettete il foglio di carta colorata su un tavolo e posateci sopra il telaio. Con (5) aiuto del righello, disegnate la forma dell’aquilone, ma calcolate almeno 3 cm in più per ogni lato.
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Ritagliate l’aquilone, avvolgete i bordi sullo spago e fissateli con (6) colla. Rinforzate con il nastro adesivo il punto di incontro fra (7) due stecche. Praticate in questa zona 4 piccoli fori e fateci passare due pezzi di spago, che poi unite con (8) ____________ nodo a un terzo pezzo. Lasciate lo spago lento. Questa parte è la “chiglia”. Ora collegate un altro filo molto più lungo alla chiglia.
Decorate (9) parte finale dell’aquilone (la coda) con (10) nastri colorati. La coda dell’aquilone deve essere lunga per dare stabilità alla struttura!
(Testo adattato: s. a., Come Costruire un Aquilone: La Guida Completa (con Immagini), «Gioca Giardino», s. d. URL: https://www.giocagiardino.com/ come-costruire-un-aquilone/ (ultimo accesso: 17.07.2022)
ARTICOLI
precedono
il (1) nome
(2) (il, lo, l’, la…) quando indicano qualcuno o qualcosa di definito e in genere conosciuto
(4) (del, dello, dell’, della, dei…) quando indicano una parte di un insieme o una quantità indeterminata
forma in base al genere (maschile e (5) ) e
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al (6)
((7)
e plurale) del nome a cui si riferiscono