InClasseInsieme

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Materiali per la classe per tutto il corpo docente: insegnanti curricolari e di sostegno

INTRODUZIONE AL PROGETTO

MATERIALI ESEMPIO

Verso una didattica sempre più inclusiva

Una scuola che possa definirsi realmente inclusiva è quella che riconosce, accoglie e valorizza tutte le differenze, qualsiasi esse siano.

La didattica inclusiva è una didattica che va innanzitutto pensata, pianificata e progettata dalle fondamenta, considerando le variabili specifiche di ogni alunno/a e in grado di essere accessibile a chiunque attraverso forme di personalizzazione e individualizzazione, basate su metodologie innovative, attive, partecipative e costruttive, al fine di garantire un’istruzione di qualità per tutti.

L’obiettivo principale è creare delle condizioni di apprendimento ottimali per tutti gli alunni e le alunne, porre attenzione alle varie difficoltà e differenze, allo scopo di mettere ogni alunno/a nelle condizioni di scoprire, valorizzare ed esprimere al massimo il proprio potenziale.

In questa prospettiva, il gruppo classe diventa esso stesso contesto di crescita collettiva e individuale, luogo all’interno del quale promuovere la differenziazione didattica e la partecipazione attiva come base del lavoro quotidiano e delle diverse azioni di insegnamento-apprendimento.

Co-progettazione e co-docenza del team di insegnanti

La scuola non è fatta dalla somma di tanti singoli insegnanti, ma da un team coeso, affiatato e collaborativo disposto a fornire attivamente il proprio contributo per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti in una prospettiva di corresponsabilità educativo-didattica diffusa.

2
Che
Sofia Cramerotti
cos’è InclasseInsieme

La pratica da adottare, per far sì che la didattica inclusiva risulti effettivamente efficace e funzionale, è quella della co-progettazione e della co-docenza in cui tutti i docenti (curricolari e di sostegno) sono chiamati a fornire insieme il loro apporto rivolto indistintamente a tutti gli alunni e le alunne mettendo in circolo una sinergia di competenze diversificate.

Il Piano educativo individualizzato e la risorsa compagni di classe

Questo modus operandi è fondamentale anche quando si lavora sul Piano educativo individualizzato (PEI) dell’alunno/a con disabilità, nell’ottica di integrarlo sempre più in una prassi educativo-didattica basata non solo ed esclusivamente sul singolo, ma che coinvolga tutto il gruppo classe. I compagni e le compagne di classe diventano quindi una delle più preziose (e sempre presenti) risorse inclusive, in grado di garantire una reale partecipazione e un pieno accesso all’apprendimento da parte di tutti/e. Dal e nel gruppo dei pari ognuno può co-costruire insieme, attingere aiuto e sostegno reciproco, ma anche “energia” per lavorare nella direzione della propria autorealizzazione e, allo stesso tempo, di quella del proprio gruppo.

Le quattro dimensioni del Piano educativo individualizzato e il ”punto di contatto”

con la classe

Partendo da queste premesse, per promuovere una didattica realmente inclusiva che vada a cogliere il punto di contatto tra il lavoro individualizzato e personalizzato per l’alunno/a con difficoltà e il lavoro per e con la classe è stata ideata questa proposta di materiale di classe per la scuola primaria che parte proprio dalla struttura delle quattro dimensioni del PEI:

1. Dimensione della relazione, dell’interazione e della socializzazione

2. Dimensione della comunicazione e del linguaggio

3. Dimensione dell’autonomia e dell’orientamento

4. Dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento.

Uno per tutti, tutti per uno

Il punto di forza di questa proposta sta proprio nel superare due tipologie di distinzione e separazione, ancora troppo presenti nelle nostre scuole.

La prima tipologia fa riferimento all’ancora netta distinzione che c’è tra il lavoro dell’insegnante curricolare e quello di sostegno all’interno della stessa classe. In molti casi permangono situazioni di “sola presenza fisica passiva” all’interno della classe o, ancora peggio, di vera e propria esclusione, con attività alternative svolte sistematicamente fuori dalla classe in situazione 1:1 tra insegnante di sostegno e alunno/a con disabilità. La seconda tipologia di separazione che si intende superare è quella tra le attività individualizzate e personalizzate del PEI dell’alunno/a e quelle del resto della classe. Ancora troppo spesso non viene creato alcun nesso tra il lavoro dell’alunno/a con disabilità e quello dei propri compagni di classe, proseguendo il proprio percorso su binari distinti, nemmeno paralleli e che non hanno mai occasione di incrociarsi. Questa proposta intende quindi creare una sinergia tra tutte queste diverse risorse complementari, sia nel team dei docenti, sia nel gruppo classe, per dirigersi tutti insieme in modo realmente cooperativo verso la comune meta dell’inclusione scolastica di qualità.

3

Struttura e materiali del progetto

La proposta mette a disposizione dell’intero team docente una scatola per le classi prima, seconda e terza e due cartelle per le classi quarta e quinta, rispettivamente una dedicata ai linguaggi, l’altra alle discipline (Matematica, Scienze, Storia, Geografia).

I tre strumenti offrono materiali per lavorare in ottica inclusiva, mettendo al centro sia le quattro dimensioni del PEI sia gli aspetti più prettamente disciplinari, proponendo attività che coinvolgono l’intero gruppo classe.

In particolare:

- un fascicolo metodologico/guida all’uso per l’insegnante con indicazioni operative per l’utilizzo dei materiali;

- schede di lavoro rivolte alla classe e calibrate nell’ottica della differenziazione didattica, basate sugli aspetti specifici che caratterizzano le quattro dimensioni del PEI (parte delle schede rientrano nei diversi curricoli disciplinari: in quel caso riportano indicazione specifica);

- poster, carte e mini giochi da utilizzare per lo svolgimento delle attività o in alcuni casi liberamente.

-schede e materiali online

-webinar di introduzione/formazione

I quattro personaggi guida

Nella scelta e nello svolgimento delle diverse schede/attività si viene accompagnati da quattro simpatici personaggi guida. Si tratta di quattro animali che, proprio sulla base delle loro peculiari e distintive caratteristiche comportamentali, ci guidano ciascuno nelle quattro dimensioni specifiche del PEI.

1. Per gli aspetti relazionali e d’interazione è stata scelta l’ape, come simbolo di socialità e cooperazione.

2. Per la seconda dimensione si è pensato al pipistrello, anch’esso considerato un animale sociale, il quale utilizza una tipologia di comunicazione unica nel mondo animale.

3. Invece come raffigurazione dell’autonomia e dell’orientamento, in merito alla terza dimensione del PEI, si è optato per il gatto

4. Infine per le sue straordinarie capacità cognitive, il delfino rappresenta l’ultima dimensione.

4
5 7 INDICE E SCHEDE ESEMPIO PRIMO CICLO 15 INDICE E SCHEDE ESEMPIO SECONDO CICLO • LINGUAGGI 23 INDICE E SCHEDE ESEMPIO SECONDO CICLO • DISCIPLINE 27 ESEMPIO MATERIALI ALLEGATI PRIMO CICLO
MATERIALI ESEMPIO

Indice

INTRODUZIONE

Verso una didattica sempre più inclusiva

Co-progettazione e co-docenza del team di insegnanti

Il Piano educativo individualizzato e la risorsa compagni di classe

Le quattro dimensioni del Piano educativo individualizzato e il “punto di contatto” con la classe

Struttura e materiali del progetto

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE

8 Esempio indice dimensione primo ciclo

Sfera affettivo-emotiva

9 Scheda 1 – Coppie di emozioni [esempio Primo ciclo]

10 Scheda 3 – Emozioni in scatola [esempio Primo ciclo]

Area del sé

Sfera relazionale e interpersonale

Motivazione

DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO

Comprensione del linguaggio

12 Scheda – Sillabe e grafemi [esempio Primo ciclo] – ESEMPIO SCHEDA DISCIPLINARE

Produzione del linguaggio

Uso di linguaggi alternativi e integrativi

Interazione comunicativa

DIMENSIONE DELL’AUTONOMIA E DELL’ORIENTAMENTO

Autonomia personale

14 Scheda 2 – Mi prendo cura della mia salute [esempio Primo ciclo]

Autonomia sociale

Motorio-prassica

Sensoriale

DIMENSIONE COGNITIVA, NEUROPSICOLOGICA E DELL’APPRENDIMENTO

Pensiero, ragionamento e problem solving

Attenzione

Memoria

Organizzazione spazio-temporale

Materiali in allegato: poster carte e mini giochi, da utilizzare per lo svolgimento delle attività o in alcuni casi liberamente.

27 Esempio materiali: ALCUNE CARTE DELLE EMOZIONI

Materiali presenti in questo volume

7
1·2·3

Schede

Vengono qui proposte alcune schede operative relative alla dimensione in oggetto per i 4 ambiti di interesse:

• Sfera affettivo-emotiva

• Area del sé

• Sfera relazione e interpersonale

• Motivazione.

Nello specifico si va a lavorare sugli aspetti delineati nella tabella seguente. Le schede, pur suddivise in relazione a specifici ambiti di lavoro, vanno intese e utilizzate in un’ottica di trasversalità, reciproca complementarità e stretta interconnessione rispetto alla dimensione principale di riferimento. AMBITO

Sfera affettivoemotiva Riconoscere le emozioni. Lavorare sui propri vissuti emotivi. Sviluppare competenze emotive e promuovere il benessere.

Imparare a gestire emozioni negative come la rabbia.

Area del sé Sviluppare le capacità di osservarsi e conoscersi.

Confrontarsi sulle proprie preferenze e sui propri gusti.

1. Coppie delle emozioni

2. Alla ricerca di emozioni

3. Emozioni in scatola

4. Gestione della rabbia

1. Autodeterminazione

2. Mi fa stare bene

3. Prendere in giro

4. L’archivio delle identità

Sfera relazionale e interpersonale

Favorire attraverso attività condivise la relazione con i compagni.

Imparare a coordinarsi e a collaborare per il raggiungimento di un obiettivo comune. Migliorare la relazione e la socializzazione con gli altri.

1. Costruiamo il nostro cartellino

2. Disegni a più mani

Motivazione

Maturare un senso di efficacia personale. Favorire la coesione nel gruppo classe. Favorire l’espressione delle competenze personali.

1. L’importanza della motivazione

2. La tabella dei traguardi

3. Perché è successo?

8
OBIETTIVI/FINALITÀ TITOLO SCHEDA LIVELLO DI DIFFICOLTÀ
DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE 1·2·3
Dimensione della relazione, dell’interazione e della socializzazione

Coppie delle emozioni

Traguardo

Individuare all’interno del gruppo dei pari un compagno o una compagna che prova una specifica emozione.

Obiettivi

• Riconoscere e saper nominare le emozioni principali (gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa).

• Saper comunicare le emozioni attraverso le espressioni del viso e la gestualità.

• Imparare a comprendere le emozioni degli altri.

• Raccontare esperienze personali connesse a specifiche emozioni.

Materiali

Carte delle emozioni presenti nella scatola: rappresentate dai personaggi guida delle quattro dimensioni del PEI.

Descrizione dell’attività

1. L’insegnante fa disporre gli alunni e le alunne seduti in cerchio — in un ambiente ampio, ben illuminato, privo di ostacoli e tranquillo — e introduce il gioco.

2. Suddivide la classe in due gruppi: gli “emozionati” e gli “osservatori”, poi distribuisce una carta con la raffigurazione delle emozioni a ciascun bambino/a, chiedendo di non guardarla né mostrarla agli altri.

3. Al via, gli alunni e le alunne si alzano, iniziano a muoversi nello spazio e osservano attentamente l’emozione sulla propria carta.

4. Gli “emozionati” mimeranno con gesti ed espressioni del viso ciò che la carta rappresenta, mentre gli “osservatori” dovranno trovare un compagno o una compagna che esprime l’emozione raffigurata. Se la ricerca sarà stata corretta la coppia così formata dovrà avere la stessa carta.

5. Una volta che tutte le coppie si saranno formate, si ritorna nel cerchio iniziale e gli “emozionati” racconteranno, a turno, una situazione personale in cui hanno provato quella determinata emozione.

6. L’insegnante guida con molta attenzione il confronto, ricordando che tutti/e possiamo provare determinate emozioni e che esse vanno vissute senza vergogna, ma per ognuno/a possono assumere connotazioni diverse o che la medesima situazione può far provare a persone diverse emozioni e sensazioni differenti. Inoltre, mentre bambini e bambine imparano a confrontare le loro esperienze, si può introdurre il tema dell’intensità delle emozioni, spiegando come uno stato d’animo o movimento interiore possa anche essere particolarmente forte e difficile da vivere e da controllare.

7. Si procede infine ripetendo l’attività scambiando i ruoli dei due gruppi.

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE 9 2. Sfera affettivo-emotiva
1·2·3

Emozioni in scatola

Traguardo

Rievocare episodi della propria vita legati alle emozioni negative per comprenderle e affrontarle.

Obiettivi

• Discriminare le emozioni negative e imparare a superarle.

• Riconoscere e rispettare le emozioni negative negli altri.

• Comprendere gli effetti delle emozioni su se stessi e sulle altre persone attraverso il confronto con i pari.

Materiali

Un contenitore di cartone chiuso con un coperchio (per esempio una scatola da scarpe), carte da compilare nella scheda seguente.

Descrizione dell’attività

1. L’attività, che si può svolgere durante l’anno scolastico, permette di affrontare le emozioni negative quando queste si presentano nelle alunne e negli alunni. Questo lavoro prevede che la classe conosca già le emozioni e può essere un’occasione per approfondirle.

2. L’insegnante mette a disposizione della classe le carte su cui alunne e alunni potranno indicare, quando lo ritengono necessario, l’emozione vissuta e il momento in cui questa è stata provata, inserendole poi all’interno della scatola conservata dall’insegnante in un luogo sicuro.

3. L’insegnante potrà decidere insieme alla classe un momento da dedicare a un brainstorming — creando una routine settimanale o in modo estemporaneo nei casi di particolare urgenza — nel quale affrontare gli stati emotivi testimoniati, favorendo l’elaborazione delle emozioni e il confronto tra pari.

Domande esemplificative per il brainstorming

1. Come ti sei sentito/a in quel momento?

2. Hai detto a qualcuno/a come ti sentivi?

3. A chi hai chiesto aiuto? Che cosa ti ha suggerito di fare?

4. Come hai provato a stare meglio?

5. Che cosa ti sei detto/a per aiutarti?

6. Che cosa suggeriresti a un amico o un’amica in questa situazione?

7. Se dovessi rivivere questa emozione che cosa faresti ora?

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE 10 3. Sfera affettivo-emotiva
1·2·3

MI SONO SENTITO/A:

MI SONO SENTITO/A:

MI SONO SENTITO/A:

QUANDO:

QUANDO:

QUANDO:

MI SONO SENTITO/A:

MI SONO SENTITO/A:

MI SONO SENTITO/A:

QUANDO:

QUANDO:

QUANDO:

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE 11 3. Sfera affettivo-emotiva
1·2·3 Emozioni in scatola

Sillabe e grafemi

Traguardo

Completare una tabella, riconoscendo nei vari contesti e situazioni le emozioni nelle diverse sfumature.

Obiettivi

• Imparare a riconoscere i grafemi attraverso l’analisi visiva.

• Potenziare le abilità di lettura e comprensione.

Materiali

Scheda da fornire agli alunni e alle alunne (o all’alunno/a in caso di lavoro individuale).

Descrizione dell’attività

1. L’insegnante introduce l’attività spiegando l’utilizzo della scheda: l’alunno/a deve inserire le lettere corrette per formare la parola raffigurata facendo attenzione al distrattore, la lettera in più presente tra quelle da scegliere. Gli spazi da riempire propongono la suddivisione in sillabe per agevolarne l’apprendimento.

2. L’insegnante, a seconda delle necessità della classe o del singolo alunno/a, può modificare e adattare il modello qui presentato con diverse tipologie e strutture di parole, ampliandolo o integrandolo.

3. Può dunque realizzare schede con parole:

• composte da tre lettere

• bisillabe piane, con consonante intermedia, con gruppi consonantici o bivocalici ecc.

• trisillabe piane, con vocale iniziale, con sillaba iniziale inversa ecc.

• quadrisillabe piane, con vocale iniziale isolata ecc.

4. Può inoltre decidere, per facilitare il riconoscimento, di eliminare completamente i distrattori, lasciando solo le lettere necessarie al completamento o, per aumentare il grado di complessità, di aggiungerne altri.

5. Prima della compilazione, soprattutto in caso di alunni/e con DSA, l’insegnante può chiedere di nominare ciò che vede nell’illustrazione e di procedere, sempre a voce, con la segmentazione sillabica aiutandosi con gli spazi già ripartiti.

6. L’insegnante una volta che l’attività è stata svolta corregge insieme alla classe le schede, o suddividendo alunne e alunni in coppie e chiede di scambiarsi le schede, correggersi insieme e confrontarsi.

L’attività rientra nel curricolo dell’insegnamento di Italiano.

12 DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO
2. Comprensione del linguaggio ITALIANO 1·2·3
13 2. Comprensione del linguaggio
....................................................... DATA: ....................................................... U O R M T A L I I M I E L T A O S Z U G O V S C R N M T O A U A A C E F P L O 1·2·3 DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO Sillabe e grafemi
NOME ALUNNO/A:

Mi prendo cura della mia salute

Traguardo

Individuare perché è importante mettere in atto determinati comportamenti per mantenersi sani e in salute.

Obiettivi

• Riconoscere i diversi comportamenti per una vita sana e in salute.

• Saper individuare il perché è importante metterli in atto.

• Saper lavorare in modo cooperativo all’interno del piccolo gruppo.

Materiali

• Foglietti adesivi di diversi colori.

• Un cartellone suddiviso in sezioni (una per ciascuno dei temi proposti) da appendere in classe (a discrezione dell’insegnante).

Descrizione dell’attività

1. L’insegnante suddivide il gruppo classe in piccoli sotto-gruppi. A ciascun sotto-gruppo vengono assegnati dei foglietti adesivi di colore diverso a seconda del gruppo di appartenenza.

2. A ciascun gruppo viene assegnato un argomento-comportamento specifico, come per esempio: cibo/alimentazione, bere acqua (idratarsi), farsi la doccia, lavarsi le mani, lavarsi i denti, dormire, fare movimento, stare all’aria aperta, fare controlli/visite mediche, curarsi quando si sta male.

3. All’interno del gruppo ci si confronta sul perché è importante mettere in atto determinati comportamenti in riferimento allo specifico argomento assegnato.

4. Una volta individuati i singoli “perché”, essi vengono scritti su foglietti adesivi del colore assegnato.

5. I foglietti adesivi vengono poi attaccati sul cartellone nella sezione corrispondente al proprio argomento. Prima di attaccarlo, l’alunno/a verbalizza anche a voce ciò che è stato scritto sul foglietto adesivo.

6. L’alunno/a con difficoltà può essere affiancato da un compagno o una compagna. Può essere anche coinvolto nell’assegnazione degli argomenti ai vari gruppi, eventualmente anche organizzando una modalità casuale a estrazione.

14 1. Autonomia personale DIMENSIONE DELL’AUTONOMIA E DELL’ORIENTAMENTO
1·2·3

INTRODUZIONE

Verso una didattica sempre più inclusiva

Co-progettazione e co-docenza del team di insegnanti

Il Piano educativo individualizzato e la risorsa compagni di classe

Le quattro dimensioni del Piano educativo individualizzato e il “punto di contatto” con la classe

Struttura e materiali del progetto

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE

Sfera affettivo-emotiva

Area del sé

Sfera relazionale e interpersonale

Motivazione

DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO

Comprensione del linguaggio

16 Scheda 1 – Competenze semantico-lessicali [esempio Secondo ciclo • Linguaggi]

Produzione del linguaggio

18 Scheda 1 – Osservo e descrivo [esempio Secondo ciclo • Linguaggi] – ESEMPIO SCHEDA DISCIPLINARE

Uso di linguaggi alternativi e integrativi

Interazione comunicativa

DIMENSIONE DELL’AUTONOMIA E DELL’ORIENTAMENTO

Autonomia personale

Autonomia sociale

Motorio-prassica

Sensoriale

DIMENSIONE COGNITIVA, NEUROPSICOLOGICA E DELL’APPRENDIMENTO

Pensiero, ragionamento e problem solving

Attenzione

Memoria

Organizzazione spazio-temporale

Materiali in allegato: poster e carte, mini giochi ecc. da utilizzare per lo svolgimento delle attività o in alcuni casi liberamente..

Materiali presenti in questo volume

15
LINGUAGGI Indice
4·5 Linguaggi

Un rumore nella notte

Traguardo

Sviluppare le competenze semantico-lessicali dei bambini attraverso la rievocazione di parole riferite a immagini.

Obiettivi

• Migliorare le capacità di esposizione orale e la comunicazione efficace.

• Sviluppare la sinergia tra diversi codici comunicativi.

• Lavorare sul sistema lessicale.

• Migliorare la cooperazione tra pari per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Materiali

Storia e immagini nelle schede seguenti (la storia è fornita in stampato minuscolo e in stampato maiuscolo, da usare a discrezione dell’insegnante).

Descrizione dell’attività

1. L’insegnante introduce l’attività spiegando il tipo di esercizio da svolgere e gli obiettivi da raggiungere. A seconda delle necessità, l’insegnante può chiedere di approcciare l’attività individualmente o a coppie e poi consegna le schede alla classe.

2. L’insegnante può anche decidere di lavorare sulle competenze semantico-lessicali con l’intero gruppo classe, senza fornire gli aiuti iconografici, e di leggere la storia ad alta voce, invitando alunne e alunni a suggerire i completamenti a mano a mano. È importante in questo caso scegliere una storia più lunga con un sufficiente numero di cloze che permettano il coinvolgimento di ogni allievo/a..

3. Una volta terminata l’attività, la storia viene letta in modo completo inserendo le parti mancanti – qui di seguito si fornisce il testo del racconto esemplificativo proposto con le soluzioni – mentre alunni/e si dedicano a un lavoro di autocorrezione sulle proprie schede. Questo può supportarli metacognitivamente nell’individuazione degli errori e della loro causa.

4. L’insegnante fa seguire un momento di riflessione e confronto sul lavoro svolto.

Testo della storia

Una notte Zoe si svegliò all’improvviso. Era ancora buio, nel cielo splendeva la luna e il vento scuoteva i rami degli alberi

Che cosa l’aveva svegliata? In tutta la casa regnava il silenzio, però Zoe era sicura di aver sentito un rumore! Rimase ferma in ascolto per un attimo… ma nulla.

Zoe si guardò intorno, la stanza era in ordine, tutto sembrava al proprio posto, tutto a parte il libro aperto sul pavimento accanto al suo letto

– Come ha fatto a cadere dal comodino? – si chiese Zoe agitandosi.

A un tratto, una figura nera uscì da un angolo della camera, Zoe soffocò un urlo e bloccata dalla paura guardò la sagoma scura muoversi lenta verso di lei.

– Chi… cosa… sei? – chiese Zoe terrorizzata. La risposta la lasciò senza parole…

– Miao.

Zoe scoppiò a ridere, era solo il suo gatto, che ora seduto di fronte a lei la guardava con gli occhi spalancati. Dopo averlo preso in braccio, Zoe appoggiò la testa sul cuscino e abbracciata al suo animaletto si riaddormentò.

16 DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO
1. Comprensione del linguaggio
4·5 Linguaggi

Un rumore nella notte

1. Leggi la storia e inserisci le parole mancanti.

Una notte Zoe si svegliò all’improvviso. Era ancora buio, nel cielo splendeva la e il vento scuoteva i rami degli .

Che cosa l’aveva svegliata? In tutta la regnava il silenzio, però Zoe era sicura di aver sentito un rumore! Rimase ferma in ascolto per un attimo… ma nulla.

Zoe si guardò intorno, la stanza era in ordine, tutto sembrava al proprio posto, tutto a parte il aperto sul pavimento accanto al suo .

– Come ha fatto a cadere dal ? – si chiese Zoe agitandosi.

A un tratto, una figura nera uscì da un angolo della camera, Zoe soffocò un urlo e bloccata dalla paura guardò la sagoma scura muoversi lenta verso di lei.

– Chi… cosa… sei? – chiese Zoe terrorizzata. La risposta la lasciò senza parole…

– Miao.

Zoe scoppiò a ridere, era solo il suo , che ora seduto di fronte a lei la guardava con gli spalancati. Dopo averlo preso in braccio, Zoe appoggiò la testa sul e abbracciata al suo animaletto si riaddormentò.

17 DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO
1. Comprensione del linguaggio
4·5 Linguaggi
DATA:
Un rumore nella notte
NOME ALUNNO/A: .......................................................
.......................................................

NOME ALUNNO/A: .......................................................

.......................................................

Un rumore nella notte

1. LEGGI LA STORIA E INSERISCI LE PAROLE MANCANTI.

UNA NOTTE ZOE SI SVEGLIÒ ALL’IMPROVVISO. ERA ANCORA BUIO, NEL

CIELO SPLENDEVA LA E IL VENTO SCUOTEVA I RAMI

DEGLI

CHE COSA L’AVEVA SVEGLIATA? IN TUTTA LA RE-

GNAVA IL SILENZIO, PERÒ ZOE ERA SICURA DI AVER SENTITO UN RU-

MORE! RIMASE FERMA IN ASCOLTO PER UN ATTIMO… MA NULLA.

ZOE SI GUARDÒ INTORNO, LA STANZA ERA IN ORDINE, TUTTO SEMBRA-

VA AL PROPRIO POSTO, TUTTO A PARTE IL APERTO

SUL PAVIMENTO ACCANTO AL SUO .

– COME HA FATTO A CADERE DAL ? – SI CHIESE ZOE AGITANDOSI.

A UN TRATTO, UNA FIGURA NERA USCÌ DA UN ANGOLO DELLA CAMERA, ZOE SOFFOCÒ UN URLO E BLOCCATA DALLA PAURA GUARDÒ LA

SAGOMA SCURA MUOVERSI LENTA VERSO DI LEI.

– CHI… COSA… SEI? – CHIESE ZOE TERRORIZZATA. LA RISPOSTA LA LASCIÒ SENZA PAROLE…

– MIAO.

ZOE SCOPPIÒ A RIDERE, ERA SOLO IL SUO , CHE

ORA SEDUTO DI FRONTE A LEI LA GUARDAVA CON GLI

SPALANCATI. DOPO AVERLO PRESO IN BRACCIO, ZOE APPOGGIÒ LA

TESTA SUL E ABBRACCIATA AL SUO ANIMALETTO SI RIADDORMENTÒ.

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE 18 1. Comprensione del linguaggio
Un rumore nella notte
DATA:

NOME ALUNNO/A: ....................................................... DATA: .......................................................

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE 19
1. Comprensione del linguaggio
Un rumore nella notte

Osservo e descrivo

Traguardo

Imparare a osservare elementi della realtà e a pianificare l’esposizione attraverso strategie efficaci.

Obiettivi

• Produrre una descrizione e acquisirne consapevolezza.

• Migliorare le abilità linguistiche e la comunicazione verbale.

• Imparare a osservare la realtà e a rappresentarla attraverso le parole.

Materiali

Scheda seguente da fornire all’alunno/a, utilizzabile come modello per la creazione di altre schede.

Descrizione dell’attività

1. L’insegnante introduce l’attività partendo dal concetto di immagine, sia ferma sia in movimento (è molto importante soffermarsi su questa seconda tipologia considerando il tempo che le alunne e gli alunni trascorrono davanti agli schermi). Poi incoraggia il gruppo classe a riflettere sul momento in cui le immagini raccontano una storia anche rievocando esperienze personali.

2. L’insegnante organizza un breve momento preparatorio di lettura di un libro attraverso le immagini, queste posso essere proiettate sulla LIM per essere descritte nelle loro caratteristiche, scendendo via via sempre più nel dettaglio (valutando le competenze della classe), utilizzando fotografie, fumetti ecc.

3. Al termine viene consegnata la scheda sulla quale ogni alunno/a (coppia o piccolo gruppo a seconda della scelta effettuata dall’insegnante) incollerà una fotografia di un animale, un oggetto, un luogo, una persona ecc. e risponderà alle relative domande. Il tema deve essere lo stesso per tutti, in modo da trovare facilmente elementi comuni durante il momento di confronto successivo.

4. Dopo aver compilato la scheda, infatti, l’insegnante avvia un circle time per discutere sulle risposte e magari per far raccontare vissuti individuali relativi alle rappresentazioni fotografiche scelte.

5. Si può infine realizzare un cartellone con ciò che è emerso sia dalla compilazione sia dal confronto, per esempio elencando le caratteristiche dei diversi animali, delle piante, dei mestieri svolti dalle persone, i ricordi narrati dalle alunne e dagli alunni ecc.

L’attività rientra nel curricolo dell’insegnamento di Italiano.

20 DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO
1. Produzione del linguaggio
4·5 Linguaggi ITALIANO

Incolla la fotografia di un animale

1. Osserva attentamente la fotografia e rispondi alle domande.

Che animale è? .

Hai mai visto questo animale? Dove? .

2. Come è fatto?

Qual è la forma del corpo?

Di che colore è? .

Che dimensioni ha? .

Dove vive?

Che cosa mangia? .

21 1. Produzione del linguaggio
NOME ALUNNO/A: ....................................................... DATA: ....................................................... DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO 4·5 Linguaggi Osservo e descrivo

DISCIPLINE

INTRODUZIONE

Verso una didattica sempre più inclusiva

Co-progettazione e co-docenza del team di insegnanti

Il Piano educativo individualizzato e la risorsa compagni di classe

Le quattro dimensioni del Piano educativo individualizzato e il “punto di contatto” con la classe

Struttura e materiali del progetto

DIMENSIONE DELLA RELAZIONE, DELL’INTERAZIONE E DELLA SOCIALIZZAZIONE

Sfera affettivo-emotiva

Area del sé

Sfera relazionale e interpersonale

Motivazione

DIMENSIONE DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO

Comprensione del linguaggio

Produzione del linguaggio

Uso di linguaggi alternativi e integrativi

Interazione comunicativa

DIMENSIONE DELL’AUTONOMIA E DELL’ORIENTAMENTO

Autonomia personale

Autonomia sociale

Motorio-prassica

Sensoriale

DIMENSIONE COGNITIVA, NEUROPSICOLOGICA E DELL’APPRENDIMENTO

Pensiero, ragionamento e problem solving

Attenzione

Memoria

24 Scheda 1 – Colori a memoria [Secondo ciclo • Discipline]

Organizzazione spazio-temporale

26 Scheda 1 – Il Sistema solare [Secondo ciclo • Discipline] – ESEMPIO SCHEDA DISCIPLINARE

Materiali in allegato: poster e carte, mini giochi ecc. da utilizzare per lo svolgimento delle attività o in alcuni casi liberamente..

Materiali presenti in questo volume

23
4·5 Discipiline
Indice

Colori a memoria

Traguardo

Stimolare il mantenimento in memoria delle informazioni verbali e saperle rielaborare.

Obiettivi

• Potenziare l’attenzione e la memoria di lavoro.

• Elaborare e ritenere informazioni significative.

Materiali

Scheda da fornire agli alunni e alle alunne (o all’alunno/a in caso di lavoro individuale), matite/pennarelli colorati.

Descrizione dell’attività

1. L’insegnante introduce l’attività spiegando il tipo di esercizio da svolgere e consegna la scheda su cui la classe svolgerà il compito dopo aver valutato attentamente la complessità adeguandola alle abilità del bambino, della bambina o della classe.

2. L’insegnante legge ad alta voce ogni serie di colori e fa una pausa tra una e l’altra per dare il tempo di rispondere (si veda a titolo esemplificativo il modello presentato di seguito, il livello di difficoltà può variare da 3 a 5 colori per ogni sequenza). Indicando per ogni combinazione se la risposta è stata corretta.

3. La classe deve ascoltare attentamente l’elenco di colori prima di scegliere i pennarelli o le matite necessarie secondo la sequenza corretta. L’insegnante spiega inoltre che lo stesso colore può essere ripetuto più di una volta nella stessa serie.

4. L’insegnante può inventare combinazioni di colori differenti e proporle nell’ordine che preferisce, l’importante è che le sequenze siano facilmente riscontrabili sulla scheda per la valutazione.

NOME ALUNNO/A:

1. Verde Rosso Blu Giallo Viola Sì No

2. Blu Nero Verde Blu Rosso Sì No

3. Giallo Blu Arancione Verde Giallo Sì No

4. Grigio Giallo Verde Blu Rosso Sì No

5. Rosa Rosa Rosso Verde Giallo Sì No

6. Blu Rosso Giallo Verde Nero Sì No

7. Viola Giallo Verde Arancione Blu Sì No

8. Giallo Blu Arancione Verde Giallo Sì No

9. Grigio Giallo Verde Blu Rosso Sì No

10. Rosa Rosa Rosso Verde Giallo Sì No

24 DIMENSIONE COGNITIVA, NEUROPSICOLOGICA E DELL’APPRENDIMENTO 1. Memoria
RISPOSTA CORRETTA
DATA:
4·5 Discipiline

Risposta 2

Risposta 3

Risposta 4 Risposta 5

Risposta 6

Risposta 7

Risposta 8

Risposta 9

Risposta 10

25 1. Memoria NOME ALUNNO/A: DATA: LIVELLO 3 colori 4 colori 5 colori
Risposta 1
4·5 Discipiline DIMENSIONE COGNITIVA, NEUROPSICOLOGICA E DELL’APPRENDIMENTO Colori a memoria

Il Sistema solare

Traguardo

Ricostruire il Sistema solare collocando gli otto pianeti nel giusto ordine di distanza dal Sole. Conoscere le interazioni che intercorrono tra Terra, Sole e Luna.

Obiettivi

• Comprendere il concetto di sequenzialità attraverso la disposizione dei pianeti del Sistema solare.

• Conoscere i movimenti della Terra e le caratteristiche del suo unico satellite: movimenti terrestri e moti lunari.

• Migliorare le capacità di orientamento spaziale.

Materiali

Fogli allegati da ritagliare con le raffigurazioni del Sole, degli otto pianeti del Sistema solare e della Luna, fogli A3, libro di testo ed eventuali schemi e sintesi, materiali per il disegno.

Descrizione dell’attività

1. L’insegnante, dopo avere spiegato il Sistema solare può procedere con l’attività.

2. Divide la classe in gruppi da 3 alunni/e e consegna a ciascuno i fogli da ritagliare con le raffigurazioni del Sole e degli otto pianeti. Poi spiega il lavoro da svolgere. Ogni gruppo deve ricreare il Sistema solare secondo la struttura che preferisce, l’unica regola da seguire è che sia rispettato l’ordine dei pianeti dal Sole. Per esempio è possibile:

• svilupparlo su linea orizzontale

• disegnare le orbite ellittiche su cui posizionare i pianeti

• distinguere i pianeti tra gassosi e rocciosi

• aggiungere elementi come satelliti, asteroidi ecc.

3. L’insegnante segue lo svolgimento dell’attività e supporta i gruppi nel momento in cui richiedono il suo aiuto.

4. Una volta terminato, ciascun gruppo presenta il proprio progetto alla classe.

5. Un’ulteriore attività può essere realizzata studiando i rapporti tra Sole, Terra e Luna, in merito all’approfondimento da parte dell’insegnante dei seguenti argomenti:

• moti di rotazione e rivoluzione della Terra

• alternanza delle stagioni

• moti e fasi lunari.

6. L’insegnante consegna anche il foglio da ritagliare raffigurante la Luna e chiede di creare una presentazione di uno a scelta tra gli argomenti proposti. Si termina il lavoro come nel caso precedente.

26 DIMENSIONE COGNITIVA, NEUROPSICOLOGICA E DELL’APPRENDIMENTO 1. Organizzazione spazio-temporale
SCIENZE
L’attività rientra nel curricolo dell’insegnamento di Scienze.
4·5 Discipiline
LE CARTE DELLE EMOZIONI 27 F E F E F E F E F E F E F E F E F E F E
LE CARTE DELLE EMOZIONI IL SET SI COMPLETA CON LE CARTE DELLE EMOZIONI DEGLI ALTRI PERSONAGGI

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