Urra 4

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«Urrà!» grida chi arriva per primo in una gara… «Urrà!» grida chi riesce a risolvere un problema difficile o chi vince una caccia al tesoro… Ti piacerebbe poter gridare anche tu «Urrà!» ogni volta che fai un lavoro o una verifica perché vengono apprezzati dall’insegnante? Studiare è un lavoro impegnativo, che richiede la capacità di elaborare un metodo personale per ricordare la lezione studiata e per esporla con chiarezza. Ricorda però che disponi di un prezioso strumento di lavoro: il libro che hai tra le mani.


La struttura del libro

Il tuo libro, diviso in unità di apprendimento, presenta di volta in volta un argomento diverso, trattato in modo «scientifico» secondo una stessa metodologia di lavoro. Acquisterai così, seguendo il sussidiario, un tuo personale «metodo di studio».

Le aperture delle unita`

5N BREVE TESTO INTRODUCE IL CONTENUTO DELLlUNIT÷

.ELLE PAGINE DI STORIA SI STUDIANO LE ANTICHE CIVILT÷ DEL PASSATO COLLEGATE AL MONDO DI OGGI

2

/GNI UNIT÷ DI APPRENDIMENTO INIZIA CON UNA DOPPIA PAGINA IN CUI APPARE IL TITOLO DELLlUNIT÷

5NA GRANDE FOTO METTE IN EVIDENZA UN ASPETTO PARTICOLARE DELLlARGOMENTO TRATTATO NELLlUNIT÷

1UESTA RUBRICA TI INDICHER÷ DI VOLTA IN VOLTA GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE ALLA üNE DI OGNI UNIT÷


La struttura del libro

Le pagine speciali !LLlINTERNO DI OGNI UNIT÷ TROVERAI DELLE PAGINE PARTICOLARIa

ALPPFBO ) $/33)%2 TI SERVIRANNO PER APPROFONDIRE MEGLIO I VARI ARGOMENTI TRATTATI I NEL TESTO

TECNOLOGIA

Educazione alla Cittadinanza

)L TUO LIBRO TRATTER÷ PROBLEMI LEGATI ALLE DIVERSE %$5#!:)/.) PERCHÀ TU POSSA AVVIARTI A DIVENTARE UN CITTADINO CONSAPEVOLE DELLA COMUNIT÷ IN CUI VIVI E DELLE SUE REGOLE

Urrà! Siamo tutti cittadini del mondo!

,E PAGINE DI 4%#./,/')! TI GUIDERANNO ALLA SCOPERTA DELLE PIÚ IMPORTANTI INVENZIONI CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO

3


La struttura del libro

Prima di iniziare a leggere qualsiasi pagina del tuo libro osserva come sono organizzate.

Il titolo principale 4I INDICA LlARGOMENTO GENERALE

Le parole-chiave Il titoletto 4I INDICA LlARGOMENTO PARTICOLARE

Le immagini ,E IMMAGINI SONO MOLTO IMPORTANTI PER CAPIRE LE INFORMAZIONI DEL TESTO 0ER CAPIRE E IMPARARE GUARDA SEMPRE ATTENTAMENTE FOTO E DISEGNI COSĂ? IMMAGINI E INFORMAZIONI SI ĂźSSERANNO INSIEME NEL CERVELLO

4

,E PAROLE CHIAVE SONO CONCETTI O NOMI IMPORTANTI PER LA COMPRENSIONE DEL TESTO 3ONO EVIDENZIATE CON IL COLORE PROPRIO DELLA MATERIA


La struttura del libro Scopro le parole 1UESTA RUBRICA TI SPIEGA IL SIGNIüCATO DI ALCUNI TERMINI SPECIüCI DELLA DISCIPLINA !LCUNE VOLTE DOVRAI PERÄ ESSERE TU A CERCARE SUL VOCABOLARIO IL SIGNIüCATO DI QUALCHE PAROLA NUOVA

Leggo la fonte .ELLE PAGINE DI STORIA TROVERAI FONTI STORICHE E DOCUMENTI ILLUSTRATI CHE TI FORNIRANNO NUMEROSI SPUNTI DI RICERCA

Esercizi e problemi Imparo a studiare %SERCIZI MIRATI INSERITI ALLlINTERNO DELLE UNIT÷ TI CONSENTIRANNO DI VERIüCARE CIÄ CHE HAI IMPARATO SU UN DETERMINATO ARGOMENTO

)N MATEMATICA TROVERAI PAGINE DI ESERCIZI E PROBLEMI GRADUATI CON UNA DUE O TRE STELLINE SECONDO IL LIVELLO DI DIFüCOLT÷ )N QUESTE PAGINE POTRAI CONTROLLARE DI VOLTA IN VOLTA I TUOI PROGRESSI

5


Il metodo di studio

Saper studiare signiďŹ ca capire il messaggio generale del testo, analizzare il nti. signiďŹ cato delle parole, distinguere le informazionii piĂš importanti.

Dalla lettura globale alla lettura approfondita Che cosa ci permette di studiare meglio e con minore fatica? Iniziamo da una pagina di geograďŹ a e seguiamo un metodo.

1a OPERAZIO OP OPE O PERAZ PER P PERA ERAZ ERA RAZ RA R AZ AZI AZ ZIONE ZION ZIO ZI IIONE ONE O E ,EGGI IL TITOLO PRINCIPALE E I TITOLI DEI VARI PARAGRAĂź IN CUI IL TESTO ÄĄ DIVISO #HE COSA DICE IL TITOLO PRINCIPALE 1UAL ÄĄ LlARGOMENTO #HE COSA DICONO I TITOLETTI DEI PARAGRAĂź

Ăˆ utile anche prendere appunti quando ascolti o leggi.

2a OPERAZIONE OPERAZ ,EGGI IL TESTO SOFFERMANDOTI SULLE PAROLE CHIAVE SCRITTE IN COLORE E CERCA DI CAPIRE LlARGOMENTO CHE STAI STUDIANDO 0ER CAPIRE MEGLIO PROVA A PORTI DELLE DOMANDE DOVE QUANDO PERCHĂ€

Sottolinea le informazioni piÚ importanti ma punta l’attenzione anche sulle parole-chiave!

6

3a OPERAZION OP O OPERAZIONE P PERAZION PE ER E RA RAZ R RAZIO AZ Z ON ZI ZIO ONE O NE NE Äœ IMPORTANTE COMPRENDERE IL SIGNIĂźCATO DELLE PAROLE CHE NON CONOSCI RILEGGI NEL TESTO LA SPIEGAZIONE DATA OPPURE CERCA SUL VOCABOLARIO


Il metodo di studio 4a OPERAZIO OPE OPERAZION OPERAZIONE OP O OPERAZI PERAZIONE PE PERAZ PERAZIO ERA RAZIONE AZION AZ AZIO A ZION ZIONE Z ONE NE /SSERVA LE IMMAGINI E CERCA DI CAPIRE CHE COSA SUGGERISCONO 3E CI SONO LEGGI LE DIDASCALIE DELLE FOTO 0OI PENSA A QUELLO CHE SAI GI÷ SULLlARGOMENTO RILEGGI IL TESTO E SOTTOLINEA CON LA MATITA LE INFORMAZIONI NUOVE

Ogni giorno devi tenere la tua mente allenata con esercizi di ripasso, se no dimentichi quello che hai imparato. Allenare la memoria è una cosa molto importante!

5a OPERAZIO OPERA OP O PE PERA ERA RA AZ A ZIONE ZI Z IONE ONE O E 0ER OGNI PARAGRAFO SOTTOLINEA IN ROSSO LE INFORMAZIONI PRINCIPALI POI COPIA SUL QUADERNO DI APPUNTI I TITOLI DEI PARAGRAü E PER OGNUNO LE FRASI CHE HAI SOTTOLINEATO 1UANDO IL TESTO NON ġ SUDDIVISO IN PARAGRAü DIVIDILO TU IN PARTI PIÚ PICCOLE E DOPO AVER SOTTOLINEATO LE INFORMAZIONI PIÚ IMPORTANTI ATTRIBUISCI A CIASCUNA PARTE UN TITOLETTO 3CRIVI ANCHE LE DEüNIZIONI DELLE PAROLE CHIAVE EVIDENZIATE NEL TESTO

6a OPERAZIO OP O PER PE PERAZ PERA ER RAZIONE RA AZ ZIONE ZIO IO IONE ONE NE E 0ER üSSARE UN ARGOMENTO ġ NECESSARIO RIPETERE CON LE PROPRIE PAROLE QUELLO CHE SI ġ CAPITO PRIMA RIPETI A VOCE ALTA OGNI PARAGRAFO POI TUTTA LA PAGINA INTERA 2IPETI PIÚ VOLTE QUELLO CHE HAI STUDIATO IN QUESTO MODO LE INFORMAZIONI SI üSSERANNO BENE NELLA TUA MENTE

,E NUMEROSE ATTIVIT÷ DI )MPARO A STUDIARE TI GUERE AIUTERANNO DI VOLTA IN VOLTA A DISTIN LE INFORMAZIONI PIÚ IMPORTANTI

7


Il metodo di studio

Per ďŹ ssare, con un colpo d’occhio, le informazioni principali è molto utile costruire schemi riassuntivi o mappe. Osserva come si possono schematizzare le informazioni della pagina precedente. Lo schema ti aiuterĂ a ricordare le informazioni del testo durante le interrogazioni!

acqua vento

per l’azione delle forze della natura

onde del mare fiumi ghiacciai

Il paesaggio geograďŹ co è in continua evoluzione e si modiďŹ ca nel tempo.

vulcani

ciò accade

costruisce ponti

per l’intervento dell’uomo che Nelle pagine di veriďŹ ca, alla ďŹ ne di ogni unitĂ , troverai spesso delle mappe da completare: usale per ripetere la lezione ad alta voce. Se seguirai i nostri consigli, alla ďŹ ne potrai dire: ÂŤAnche in questa tappa ho raggiunto il traguardo! UrrĂ !Âť. 7836-%

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abbatte boschi e prosciuga paludi costruisce fabbriche e industrie costruisce strade, gallerie e ferrovie


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C\ Z`m`ck~ [\c cfekXef Fi`\ek\ +& L’antica civiltà indiana B[ YWij[ BW h[b_]_ed[ BÊ_dlWi_ed[ Z[]b_ 7h__ L’antica civiltà cinese BW iYh_jjkhW ALPPFBO Ad emjg ha dmf_g \]d egf\g egf\g gf\g ?f `dgXiXkf X%%%

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La civiltà dei Sumeri B[ Y_jj}#ijWje BÊ_dl[dp_ed[ Z[bbW iYh_jjkhW

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TECNOLOGIA !!Jowfo{jpoj!qsf{jptf

-"#03"503*0 Lavoro come uno storico

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di Gilgamesh

ALPPFBO Nan]j] af E]kghglYeaY La civiltà babilonese 8WX_bed_W" YWf_jWb[ Z[bbÊ_cf[he [he B[ fh_c[ b[]]_ iYh_jj[ Educazione alla Cittadinanza a D] j]_gd] ] d] d]__a Gli Hittiti Gli Assiri Kd h[ Y^[ WcWlW bW YkbjkhW ?f `dgXiXkf X%%%

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mito di Osiride

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TECNOLOGIA

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BÊ_dl[dp_ed[ Z[bbÊWb\WX[je Gli Ebrei BW h[b_]_ed[ Z[]b_ ;Xh[_

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Educazione alla Cittadinanza

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La civiltà minoica KdW Y_l_bj} fWY_ÓYW BW h[b_]_ed[ BW Ód[ Z[bbW Y_l_bj} c_de_YW ?b fWbWppe Z_ 9deiie il MITO Teseo e

il Minotauro

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La civiltà micenea .& 7X_b_ Whj_]_Wd_ [ j[c_X_b_ ]k[hh_[h_ .' BW h[b_]_ed[ .' =b_ 7Y^[_ jhW ijeh_W [ c_je .( il MITO Il cavallo di

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] ,lARCHEOLOGO CERCA I RESTI DI TUTTO CIÄ CHE Ä¡ STATO COSTRUITO DALLlUOMO REPERTI E LI RIPORTA ALLA LUCE

] ,lANTROPOLOGO STUDIA LE ABITUDINI GLI USI E I COSTUMI DEI POPOLI CHE HANNO ABITATO LA 4ERRA NEL CORSO DEL TEMPO

] )L GEOLOGO STUDIA

COME IL TERRENO CAMBIA NEL TEMPO ED Ä¡ IN GRADO DI STABILIRE A QUALE EPOCA RISALGONO I REPERTI

] )L PALEONTOLOGO ATTRAVERSO LO STUDIO DEI FOSSILI REPERTI PIETRIüCATI DI PIANTE E ANIMALI CERCA DI RICOSTRUIRE LO SVILUPPO DELLA VITA SULLA 4ERRA

Le fonti storiche ,O STORICO RICOSTRUISCE QUANTO ġ ACCADUTO ESAMINANDO LE FONTI CIOġ LE TESTIMONIANZE LASCIATE DAGLI UOMINI NEL CORSO DEL TEMPO ,E FONTI POSSONO ESSERE DI DIVERSO TIPO MATERIALI ICONOGRAüCHE ILLUSTRATE ORALI LE TESTIMONIANZE DELLE PERSONE E SCRITTE

&ONTI MATERIALI

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&ONTI ICONOGRAüCHE

&ONTI ORALI

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riconoscere le tracce del passato; distinguere le fonti e a ordinarle cronologicamente; • a interpretare la linea del tempo; • a comprendere il concetto di «civiltà».

1UANDO TROVA UNA FONTE LO STORICO DEVE SAPERLA LEGGERE E INTERPRETARE DEVE CIOġ SAPER DISTINGUERE TUTTI GLI ELEMENTI CHE GLI PERMETTONO DI CAPIRE CHE COSlġ A QUANDO RISALE E DA DOVE PROVIENE ,O STORICO QUANDO ġ IN POSSESSO DI QUALSIASI DOCUMENTO O FONTE COMPIE DIVERSE OPERAZIONI o LO CLASSIüCA IN BASE ALLA TIPOLOGIA MATERIALE SCRITTO ILLUSTRATO ECC o LO ORDINA CRONOLOGICAMENTE IN BASE ALLlEPOCA A CUI RISALE o LO ANALIZZA CERCANDO DI OTTENERE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI INFORMAZIONI o FORMULA DELLE IPOTESI PER CERCARE DI RICOSTRUIRE GLI AVVENIMENTI $ELLA PREISTORIA CHE HAI STUDIATO IN TERZA NON ABBIAMO FONTI SCRITTE PERCHÀ NON ERA STATA INVENTATA LA SCRITTURA SONO RIMASTE SOLO ALCUNE FONTI MATERIALI E ICONOGRAüCHE %CCO PERCHÀ DELLA PREISTORIA SAPPIAMO COSÝ POCO

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Gli strumenti dello storico I grafici temporali La linea del tempo è uno strumento molto utile per visualizzare il passato e per ricordare quando sono avvenuti i fatti, quanti secoli o millenni è durata una civiltà, ecc. Sulla linea del tempo i fatti e le date sono collocati in ordine cronologico, cioè in successione temporale, partendo dagli avvenimenti più lontani (nella parte sinistra della linea) fino a quelli più recenti (a destra). La linea del tempo che vedi qui sotto rappresenta le tappe più importani dell’evoluzione dell’uomo.

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Una data come punto di riferimento

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iimparo a studiare

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Sulla linea del tempo trovi segnata anche la nascita di Cristo poiché questo avvenimento molto importante costituisce per il mondo occidentale il punto di riferimento di tutti gli eventi storici. Gli anni che precedono la nascita di Cristo sono detti «avanti C Cristo» (a.C.), quelli che seguono sono detti «dopo Cristo» (d.C.).

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12

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L’invenzione della scrittura sulla linea del tempo Sulla linea del tempo puoi visualizzare anche un altro avvenimento significativo, avvenuto intorno al 3100 a.C. (circa 5000 anni fa): l’invenzione della scrittura. È un avvenimento di straordinaria importanza, da cui gli studiosi fanno cominciare la storia vera e propria: l’uomo, scrivendo, può narrare i fatti della sua vita, trasmettendoli ai posteri, cioè a coloro che sono nati dopo. Circa )#, d`c`fe`

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Tutto l’arco di tempo che precede l’invenzione della scrittura è stato chiamato preistoria. Come tu sai, essa si divide in due periodi: s¬ Paleolitico (o età della pietra antica), in cui l’uomo imparò a fabbricare e a utilizzare i primi strumenti necessari alla sua sopravvivenza; s¬ Neolitico (età della pietra nuova), in cui l’uomo, con strumenti sempre più idonei, imparò a coltivare la terra e ad addomesticare gli animali. Nacquero così l’agricoltura e l’allevamento. Queste nuove attività permisero all’uomo, dopo tanto vagabondare da nomade, di diventare sedentario e di fondare i primi villaggi.

iimparo a studiare ✔ Eii[hlW Wjj[djWc[dj[ bW b_d[W Z[b j[cfe" fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ Circa )#, d`c`fe`

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Costruire un quadro di civiltà Quest’anno inizierai lo studio della storia studiando le civiltà che utilizzarono la scrittura. Grazie al lavoro degli storici e dei loro collaboratori, possiamo avere informazioni abbastanza precise sui popoli vissuti prima di noi, che hanno costruito civiltà ricche e progredite. La parola «civiltà» indica l’insieme delle caratteristiche materiali, sociali e culturali di un popolo, vissuto in un certo luogo e in un certo periodo di tempo. Per studiare una civiltà è necessario organizzare le nostre conoscenze secondo alcuni «indicatori» (cioè dati significativi) che riguardano: s¬ dove una civiltà è nata (per questo ci occorre sempre una cartin che metta in evidenza il territorio e l’eventuale espansione); na ss¬ quando e per quanto tempo si è sviluppata (in questo caso ci a aiuta la linea del tempo); ss¬ quali erano le attività che la popolazione svolgeva; ss¬ a chi spettava il potere, cioè chi comandava, e come era organizzzata la società; ss¬ quali erano le credenze religiose di quel popolo e i suoi miti; ss¬ che cosa ha costruito e inventato; ss¬ quali erano le sue espressioni artistiche e le conoscenze tecniche cche aveva acquisito; ss¬ come vivevano le persone, com’erano le case, i vestiti, i cibi, cioè ccome si svolgeva la vita quotidiana.

iimparo a studiare ✔ B[]]_ d[b j[ije b[ if_[]Wp_ed_ h[bWj_l[ W Zk[ fWheb[#Y^_Wl[0 Y_l_bj} [ _dZ_YWjeh_ Z_ Y_l_bj}$ Fe_ Yef_W b[ Z[\_d_p_ed_ ikb gkWZ[hde$

14


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Lavoro come uno storico Lo schema sottostante illustra gli indicatori della civiltà egizia. Osservando le immagini, cerca di ricavare il maggior numero di informazioni su questa civiltà. DOVE M AR MEDITERRANEO

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Giza Saqqara

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C< :@M@CKÁ ;<@ =@LD@ Le prime civiltà sorsero circa 6000 anni fa in alcune pianure molto fertili,, vicine a grandi fiumi. Il clima e la disponibilità di acqua favorirono qui lo sviluppo dell’agricoltura, mentre in altre parti del mondo si continuava a vivere da nomadi, nutrendosi dei prodotti della raccolta e della caccia.

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BABILONESI

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EGIZI

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17


C\ Z`m`ck~ [\` Ôld`

La vita lungo i fiumi Nel Neolitico l’agricoltura e l’allevamento permettevano all’uomo di procurarsi il cibo in maniera regolare rispetto al tempo in cui viveva di caccia e raccolta. Nella scelta del territorio da coltivare era importante la vicinanza a un fiume, perché occorreva un’abbondante riserva d’acqua dolce da utilizzare nei periodi di siccità. L’agricoltura si sviluppò pertanto nei territori dove scorrevano grandi corsi d’acqua o sulle rive di un lago. Oltre che fornire acqua per dissetarsi e per l’irrigazione dei campi, in alcuni periodi dell’anno i grandi fiumi erano in piena e inondavano i territori circostanti. Quando le acque si ritiravano, lasciavano sul terreno un fango molto fertile che favoriva abbondanti raccolti. Gli abitanti delle zone agricole inventarono poi ingegnosi sistemi per sfruttare al meglio l’acqua dei fiumi. Costruirono canali per irrigare i terreni, argini per contenere le inondazioni e dighe per creare riserve d’acqua. Il fiume inoltre forniva pesce in abiimparo a studiare bondanza: si praticava la pesca con ✔ BW l_jW bkd]e _ \_kc_ Yebb[]WjW WZ WbYkd[ fWheb[# strumenti come l’arpione, la lenza, Y^_Wl[0 YWdWb_" Wh]_d_" Z_]^[" Whf_ed[" b[dpW" dWiiW" h[j[$ la nassa, la rete. :_ e]d_ fWhebW#Y^_Wl[ iYh_l_ _b i_]d_\_YWje ikb gkWZ[hde fke_ WdY^[ kj_b_ppWh[ _b Z_p_edWh_e $ ✔ Iejjeb_d[W _d heiie b[ fWheb[ Z[bb[ gkWb_ YedeiY[l_ _b i_]d_\_YWje [ _d Xbk gk[bb[ Y^[ ^W_ _cfWhWje ehW$

TECNOLOGIA Gli uomini inventarono anche strumenti utili al lavoro nei campi. Uno di questi è lo shaduf, una specie di gru che serviva a raccogliere e sollevare l’acqua del fiume per portarla nei canali o nei campi.

18


7836-%

Dal villaggio alla città La scoperta dell’agricoltura fu strettamente legata alla nascita dei villaggi. La popolazione agricola, infatti, per seguire tutte le fasi della coltivazione, viveva vicino ai campi in villaggi formati da abitazioni in pietra e mattoni. Coltivare i campi, allevare gli animali, costruire case e attrezzi, modellare e cuocere vasi, intrecciare cesti, tessere abiti... Le attività nei villaggi erano molte e ognuno si specializzava in uno o più lavori: nacquero così, accanto ai contadini e agli allevatori, i primi artigiani, dediti alla fabbricazione di oggetti e utensili. La scoperta dei metalli e la loro lavorazione migliorarono la vita nei villaggi, perché permisero di produrre nuovi attrezzi più robusti ed efficienti. I villaggi più fiorenti, situati vicino a un fiume, crebbero e divennero vere e proprie città. Con il tempo gli abitanti delle città sentirono l’esigenza di trovare delle persone capaci, dei capi, che potessero guidarli. Nelle città più antiche di solito erano gli anziani e gli uomini più forti ad avere il compito di iimparo a studiare fissare regole comuni; nelle nuove città fu invece scelto un re che, aiutato da ministri, funzionari e sacerdoti, dirigeva la vita ✔ B[]]_ Y^[ YeiW Z_Y[ _b j_jebe" eii[hlW bÊ_ccW]_d[ [ f[diW W della popolazione. gk[bbe Y^[ iW_ ikbbÊWh]ec[dje1 fe_ b[]]_ _b j[ije [ iejjeb_d[W _d heiie b[ _d\ehcWp_ed_ dkel[$

19


C\ Z`m`ck~ [\ccX

@I:8 8EE@ =8 @E LE8 QFE8 ;<C )<;@F +I@<EK< :?@8D8K8 )<JFGFK8D@8 =@FI@IFEF >I8E;@FJ< :@M@CKZ HL<CC< ;<@ /LD<I@ ;<@ 89@CFE<J@ < ;<>C@ JJ@I@ !I8EF :@M@CKZ 8>I@:FC< D8 8E:?< LI98E< JFIJ<IF HL@ @E=8KK@ C< GI@D< @DGFIK8EK@ :@KKZ La Mesopotamia oggi

) TERRITORI DELLlANTICA -ESOPOTAMIA OGGI FANNO PARTE DELLl)RAQ UN GRANDE PAESE RICCO DI PETROLIO MA SENZA PACE .EGLI ULTIMI DECENNI ġ STATO GOVERNATO DA UN DITTATORE 3ADDAM (USSEIN CONTRO IL QUALE HANNO COMBATTUTO LE TRUPPE AMERICANE E INGLESI CHE LO HANNO SCONüTTO E HANNO OCCUPATO IL PAESE 4UTTAVIA LA PACE NON ġ TORNATA E Ll)RAQ ġ ORA DILANIATO DA LOTTE FRA LE TRIBÚ SCIITE SUNNITE E CURDE E DA ATTENTATI CONTRO LE TRUPPE OCCUPANTI -OTIVI RELIGIOSI POLITICI ED ECONOMICI SONO ALLA BASE DEI FATTI DI SANGUE CHE SPESSO ACCADONO

20


D\jfgfkXd`X

*' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a

individuare le caratteristiche delle diverse civiltà della Mesopotamia: Sumeri, Babilonesi, Hittiti e Assiri; • a collocare le varie civiltà lungo una dimensione spazio-temporale; • a capire gli elementi sociali, economici e culturali che caratterizzano ciascuna civiltà ; • a capire i miglioramenti che la tecnologia produce nella vita dell’uomo.

!I POPOLI DELLA -ESOPOTAMIA DOBBIAMO INVENZIONI IMPORTANTISSIME PRIMA FRA TUTTE LA SCRITTURA 1UESTO GRANDE PILASTRO DI PIETRA CHE VEDI A ĂźANCO ÄĄ STATO RITROVATO IN -ESOPOTAMIA ED ÄĄ INCISO CON DEI SEGNI A FORMA DI TRIANGOLO O CUNEO ,A SCRITTURA DEI POPOLI DELLA -ESOPOTAMIA ÄĄ STATA PERCIÄ CHIAMATA ƒCUNEIFORMEÂ’ 'RAZIE AL RITROVAMENTO DI REPERTI COME QUESTO E DI NUMEROSE TAVOLETTE DI ARGILLA INCISE ANCHlESSE A CARATTERI CUNEIFORMI GLI STORICI HANNO POTUTO RICOSTRUIRE LA STORIA DI QUESTI POPOLI

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C\ Z`m`ck~ [\ccX D\jfgfkXd`X

LA CIVILTÀ DEI SUMERI DOVE E Q UANDO La civiltà dei Sumeri fiorì intorno al

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MAR MEDITERRANEO

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EGITTO

4000 a.C. in una piccola zona della Mesopotamia chiamata Sumer, che significa «paese coltivato». In origine questa terra era paludosa e spesso inondata dalle acque dei fiumi Tigri ed Eufrate, ma gli uomini con il tempo impararono a governare le inondazioni, costruendo argini e canali, e resero il terreno molto fertile e adatto all’agricoltura. I Sumeri coltivavano soprattutto cereali, come l’orzo e il grano, lenticchie e datteri, e anche lino e sesamo, da cui ricavavano tessuti e olio.

Territorio dei Sumeri

+''' a.C.

Le città-stato CO COME ERANO O ORGANIZZATI O IZ TI I Sumeri furono i

primi costruttori di città, fra le quali ricordiamo Ur e Uruk. Le città sumere erano indipendenti le une dalle altre, ciascuna aveva le proprie leggi e un proprio esercito. Ogni città dominava sulla campagna circostante ed era governata da un re che, oltre a essere il giudice supremo, era anche capo dell’esercito ed era aiutato da sacerdoti e funzionari. Gli storici chiamano città-stato le città con questo tipo di organizzazione. Le città sumere erano fortificate con alte mura di mattoni. All’interno si trovavano le abitazioni di mercanti e artigiani, mentre i contadini abitavano i villaggi posti fuori delle mura, vicino alle terre che coltivavano.

iimparo a studiare ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije b[ YWhWjj[h_ij_Y^[ Z[bb[ Y_jj}#ijWje [ _b hkebe Z[_ h[ ikc[h_$ Fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ 9ec[ [hW Z_l_iW bW ieY_[j} ikc[hW5 ? Ikc[h_ [hWde jkjj_ kec_d_ b_X[h_5 :el[ WX_jWlWde _ c[hYWdj_ [ ]b_ Whj_]_Wd_5 :el[ _ YedjWZ_d_5

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*,'' a.C. *('' a.C.

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)''' a.C.

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Al centro della città sorgeva la ziggurat, una gigantesca torre a più piani. I Sumeri, per primi nel mondo, ebbero gli schiavi, uomini fatti prigionieri nelle frequenti guerre fra città e privati di ogni diritto.

leggo líimmagine LEGGO L'IMMAGINE 9ec[ l[Z_ d[b Z_i[]de" b[ p_]]khWj [hWde jehh_ W ]hWZed_ ielhWffeij_ Yebb[]Wj_ ZW iYWb_dWj[$ IkbbW Y_cW YÊ[hW _b j[cf_e" Zel[ Z_ ]_ehde _ iWY[hZej_ Y[b[XhWlWde _b Ykbje Z[]b_ Z _ [ Z_ dejj[ eii[hlWlWde _b Y_[be$ ?d XWiie YÊ[hWde _ cW]Wpp_d_" _d Yk_ l[d_lWde Yedi[hlWj[ b[ h_i[hl[ Z_ Y_Xe$


7836-%

L’invenzione della scrittura CHE COSA SAPEVANO FARE

L’invenzione della j\^e` g`kkf^iXÔZ` Zle\`]fid\ jZi`kkliX e\ccX gfj`q`fe\ j`^e`ÔZXkf scrittura è considerata dagli storici una tappa così g`kkf^iXÔZX Xek`Zf [\c Zle\`]fid\ importante per la storia dell’uomo da segnare la fine della preistoria e l’inizio della storia. Furono f_[Z[ proprio i Sumeri gli autori di questa invenzione, intorno al 3100 a.C. f[iY[ Perché l’uomo ha inventato la scrittura? La città di Uruk, presso il tempio di Anu (il dio del Y_[be" cielo), era diventata centro di un grande traffico di Z_l_d_j} merci, soprattutto prodotti agricoli. La responsabilità di tenere i conti degli scambi era affidata ai jehe sacerdoti. Quando la circolazione di merci cominciò a essere imponente, la pur formidabile memoY[h[Wb[ ria dei sacerdoti non bastò più e così si cominciò a registrare la mercanzia mettendo dentro un recipiente di terracotta tante pietre quante erano le merci consegnate. Per verificare la quantità di ogni carico non c’era più bisogno di á Nella tabella puoi seguire l’evoluzione tenere a mente il numero esatto, bastava aprire il recipiente e contare le pietre. Sucdi alcuni segni dalla cessivamente si cominciò a incidere con la punta di una cannuccia delle tacche su tascrittura pittografica a quella cuneiforme. volette d’argilla fresca, accompagnate da disegni (pittogrammi) che rappresentavano i diversi tipi di prodotti. In seguito i pittogrammi si semplificarono fino a rendere appena riconoscibile il disegno della cosa raffigurata: si crearono così gli ideogrammi, che rappresentavano oggetti, nomi propri, azioni, idee e sentimenti. Questa scrittura venne chiamata cuneiforme, poiché i segni avevano la forma di triangolo o cuneo.

LLEGGO LA FONTE iimparo a studiare ✔ I_dj[j_ppW Y_ Y^[ ^W_ b[jje [ YWf_je i[]k[dZe bW jhWYY_W ZWjW ZWbb[ i[]k[dj_ ZecWdZ[$ F[hY^ bW iYh_jjkhW Yedi_Z[hWjW kdW jWffW \edZWc[djWb[ Z[bbW Ijeh_W5 9ecÊ[hWde [ Yec[ i_ Y^_WcWlWde _ i[]d_ Z[bbW iYh_jjkhW ikc[hW5 9ed gkWb_ ijhkc[dj_ l[d_lWde jhWYY_Wj_5 Ik gkWb_ cWj[h_Wb_5 Jkjj_ iWf[lWde iYh_l[h[5

9ec[ iW_" f[h h_Yeijhk_h[ _b fWiiWje ]b_ ijeh_Y_ kj_b_ppWde b[ \edj_" eii_W _ h[f[hj_ jhelWj_ ZW]b_ WhY^[ebe]_$ Eii[hlW Wjj[djWc[dj[ ] b[ Zk[ jWleb[jj[0 fke_ l[Z[h[ bÊ[lebkp_ed[ Z[bbW iYh_jjkhW ZW_ [lebkp_ed[ Z[bbW iYh_jjkhW ZW_ f_jje]hWcc_ W_ YWhWjj[h_ Ykd[_\ehc_$ f_jje]hWcc_ W_ YWhWjj[h_ Ykd[_\e ehc_$ ehc_

á Tavoletta con pittogrammi. Ü Tavoletta incisa inciisa

uneiformi con caratteri cuneiformi.

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TECNOLOGIA

Jowfo{jpoj!qsf{jptf @c gi`df ZXc\e[Xi`f La scrittura resta il più grande contributo dei Sumeri alla storia dell’uomo. Grazie alla scrittura essi svilupparono l’aritmetica, la geometria e l’astronomia. Gli astronomi sumeri furono i primi a dividere l’anno in 12 mesi e il giorno in 24 ore. Poiché utilizzavano un sistema numerico in base 60, divisero le ore in 60 minuti e i minuti in 60 secondi. Come vedi, il nostro sistema per m issurare il ttempo empo è vvecchio ecchio od ca 6000 anni! misurare dii circ circa

á Antico calendario astrologico con

l’immagine di alcune stelle e costellazioni.

@@ dXkkfe` \ cËXiXkif I Sumeri non inventarono soltanto la scrittura, ma fecero anche altre scoperte fondamentali per la vita dell’uomo. In Inventarono i mattoni pieni, che ancora oggi sono utilizzati ne nelle costruzioni. Con i mattoni potevano costruire case, palaz lazzi, ponti. Esperti agricoltori, inventarono l’aratro per scavar vare i solchi nel terreno prima della semina, migliorando il prim primitivo bastone da scavo. á Mo Modellino ode d lllin ino o di di

casa sume era era sumera.

á L’immagine mostra un carro da combatti-

mento carico di lance e trainato da animali simili ai nostri asini selvatici. Questi animali, che i Sumeri erano riusciti ad addomesticare, si chiamano feX^i` e ancora oggi sono allevati in Mesopotamia.

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KiXjgfik` jl ilfk\ \ jl XZhlX È attribuita ai Sumeri la straordinaria invenzione dei veicoli a ruote: essi infatti furono i primi a usare la ruota (già adoperata dai vasai per modellare l’argilla) per far muovere i carri. Le ruote usate dai Sumeri erano formate da un cerchio di legno pieno; in seguito altri popoli introdussero i raggi, che le resero più leggere e permisero ai carri di essere più veloci. e prim me I Sumeri costruirono anche le prime barche: inizialmente erano delle ellle lle, in in ceste di vimini foderate di pelle, ungaseguito presero una forma allungaqu ueta e furono dotate di vela. Su queci ste barche caricavano le merci più pesanti, che navigando lungo i fiumi giungevano fino all’Oceano Indiano.


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Lavoro come uno storico Un documento importante per conoscere la vita dei Sumeri è lo stendardo di Ur, un pannello di legno intarsiato ritrovato durante gli scavi archeologici. Lo stendardo è inciso su entrambe le facce. Il racconto procede dal basso verso l’alto.

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Una delle due facce, detta «della pace», rappresenta un banchetto alla presenza del re. Osserva in basso gli schiavi che trasportano sulle spalle tutto ciò che serve per il banchetto; in mezzo a loro ci sono anche degli onagri. Quali altri animali sono raffigurati? In alto puoi vedere il re e i funzionari durante il banchetto e i musici che suonano. Quale strumento musicale noti?

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L’altra faccia dello stendardo è detta «della guerra». Osserva in basso i guerrieri sumeri, su carri da guerra, che stanno combattendo contro i nemici; nella parte centrale i prigionieri catturati e, infine, in alto, i prigionieri condotti alla presenza del re. Sulla sinistra puoi vedere il cocchio reale. Sai distinguere qual è il re? Quali altre osservazioni puoi fare?

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C\ Z`m`ck~ [\ccX D\jfgfkXd`X

Religione e mito IN CHE COSA CREDEVANO O I S Sumeri erano politeisti, cioè credevano nell’esistenza esistenza di

Ăš importanti erano: 7dk, dio del cielo; ;db_b, dio io dei venti tanti Z„_. Le loro divinitĂ Ă piĂš elle stelle; e signore della Terra; ;da_, dio delle acque dolci; I^WcWi^, dio del Sole e delle ?i^jWh, dea dell’amore e della guerra. Queste divinitĂ permettevano ai Sumeri di dare i[cX_Wdp[ kcWd[ a quelle elle \eh# p[ Z[bbW dWjkhW che costituivano la loro fonte di vita. Gli dèi erano immaginati aginati nitĂ come uomini e donne, con un corpo, un carattere e dei vestiti. Le divinitĂ me, maschili erano rafďŹ gurate con la barba e con corti gonnellini fatti di piume, quelle femminili con gli occhi truccati e . ' 4 %12 con lunghe tuniche ornate di frange. Oltre ai sacerdoti, anche il re poIl termine politeista deriva dall’unione di due parole greche: teva dialogare con gli dèi e farsi polĂ˝s (che signiďŹ ca ÂŤmoltoÂť) e portavoce con il popolo delle loro theĂłs (che signiďŹ ca ÂŤdioÂť). Quindi volontĂ . indica colui che crede in molti dèi. La maggior parte dei popoli antichi furono politeisti.

Ăœ La dea @j_kXi, rafďŹ gurata

con un mantello e un copricapo.

L’epopea di Gilgamesh sh I Sumeri credevano che gli uomini fossero stati creati dagli dèi afďŹ nchĂŠ potessero servirli. Credevano anche che alle origini del loro popolo ci fosse stata un’etĂ d’oro, di re e di eroi leggendari. Il piĂš famoso di questi eroi fu =_b]Wc[i^. Intorno a lui fu costruita un’epopea (leggenda), tramandata oralmente di generazione in generazione, ďŹ no a quando qualche anonimo scriba la scrisse su tavolette d’argilla. Grazie a ciò, l’epopea di Gilgamesh è pervenuta ďŹ no ai nostri giorni. Nella pagina successiva puoi leggere un adattamento di tale leggenda.

IImparo a studiare

ĂĄ Scultura in calcare, proveniente da Babilo-

nia, che rafďŹ gura il dio del Sole, J_XdXj_.

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✔ I[]dW Yed kdW YheY[jjW b[ \hWi_ Yehh[jj[$ ? Ikc[h_ Yh[Z[lWde _d jWdj_ Z„_$ B[ Z_l_d_j} ikc[h[ [hWde hW\Ă“]khWj[ Yed i[cX_Wdp[ Z_ Wd_cWb_$ Iebe _ iWY[hZej_ fej[lWde Z_Wbe]Wh[ Yed ]b_ Z„_$ B[ Z_l_d_j} ikc[h[ [hWde i_W cWiY^_b_ i_W \[cc_d_b_$ =b_ Z„_ hWffh[i[djWlWde b[ \ehp[ Z[bbW dWjkhW$


il MITO

L'epopea di Gilgamesh 'ILGAMESH ERA IL RE DELLA CITTg DI 5RUK %RA ¼GLIO DI UNA DEA E DI UN RE MOR TALE ,UI STESSO ERA MORTALE MA NON SE NE PREOCCUPAVA PERCHm ERA GIOVANE E FORTE 0ASSAVA IL TEMPO A DIVERTIRSI E COSr TRASCURAVA I SUOI DOVERI DI RE ) SUDDITI SCONTENTI CHIESERO ALLORA AIUTO AGLI DnI CHE DIEDERO A 'ILGAMESH UN RIVALE %NKIDU UN UOMO FORTE E CORAGGIOSO QUANTO LUI ) DUE SI FRONTEGGIARONO MA LE LORO FORZE ERANO PARI E NES SUNO RIUSCIVA A VINCERE L´ALTRO $URANTE L´INUTILE E LUNGO DUELLO SVILUPPARONO UN SENSO DI AMMIRAZIONE E SIMPATIA L´UNO VERSO L´ALTRO TANTO CHE DEPOSTE LE ARMI DIVENNERO AMICI INSEPARABILI )NSIEME AFFRONTARONO MILLE AVVENTURE ¼NCHm UN GIOR NO %NKIDU MORr PER VOLERE DEGLI DnI 'ILGAMESH STRAVOLTO DALLA MORTE DELL´AMICO E PREOCCUPATO PER ESSERE ANCHE LUI MORTALE DECISE DI PARTIRE ALLA RICERCA DELLA PIANTA DELL´IMMORTALITg $OPO MOLTE PERIPEZIE RIUSCr NELL´IMPRESA MA MENTRE TORNAVA IN CITTg CON IL PREZIOSISSIMO DONO SI FERMw VICINO A UNO STAGNO PER RIPOSARSI E UN SERPENTE NE APPRO¼TTw PER RUBARGLI LA PIANTA 'ILGAMESH DISPERATO RIPRESE IL VIAGGIO VERSO 5RUK 4ORNATO IN CITTg CONOBBE E SPOSw UNA DONNA SAGGIA E GENTILE CHE LO CONSOLw DELLA PERDITA DELL´IMMORTALITg $OPO QUESTI EVENTI 'ILGAMESH DIVENTw UN BRAVO RE CAPACE DI CONTRIBUIRE ALLA GRANDEZZA DEL SUO POPOLO

DDENTRO IL MITO ✔ H_ifedZ_ Wbb[ i[]k[dj_ ZecWdZ[$ :_ gkWb[ Y_jj} [hW h[ =_b]Wc[i^5 ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ 9^_ ;da_Zk5 ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ GkWb[ hWffehje i_ Yh[W jhW _ Zk[ h_lWb_5 ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ GkWb bW h[Wp_ed[ Z_ =_b]Wc[i^ Z_ \hedj[ WbbW cehj[ Z_ ;da_Zk5 ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ F[hiW bW f_WdjW Z[bbÊ_ccehjWb_j}" gkWb[ i[dj_c[dje h_[iY[ W YediebWh[ =_b]Wc[i^5 ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ ?d Y^[ ceZe b[ l_Y[dZ[ Z[b h[ =_b]Wc[i^ iede Whh_lWj[ Óde W de_5 ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ 9edeiY_Wce Yed [iWjj[ppW _b dec[ Z[bbÊWkjeh[ Z[b fe[cW Z_ =_b]Wc[i^5¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ BÊ[fef[W Z_ =_b]Wc[i^ dWhhW \Wjj_ ijeh_Y_ h[Wbc[dj[ WYYWZkj_5 ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾ 7l[h f[hZkje bW f_WdjW Z[bbÊ_ccehjWb_j} ^W kd fh[Y_ie i_]d_ÓYWje5 GkWb[5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾¾

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ALPPFBO

Nan]j] af E]kghglYeaY La vita in Mesopotamia era molto dura per la gente comune. Molti neonati e bambini morivano di malattia. Alcuni particolari di vita quotidiana sono descritti sulle tavolette di argilla antiche.

-F B C JUB[J P OJ

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

,E CASE DEI CONTADINI E DEGLI ARTIGIANI ERANO MOLTO SEMPLICI ERANO COSTRUITE CON MATTONI COTTI AL SOLE E AVEVANO UNA O DUE STANZE CON PICCOLE üNESTRE E TETTI PIATTI 3ACERDOTI NOBILI E FUNZIONARI VIVEVANO IN QUARTIERI A LORO RISERVATI DENTRO LE MURA DELLA CITTg E ABITAVANO AMPIE CASE CIRCONDATE DA GIARDINI

ALPPFBO

-™B C C JHMJ B N FOUP

5OMINI E DONNE INDOSSAVANO LUNGHE TUNICHE 5 SSPESSO ADORNATE CON FRANGE O GONNELLINI DI LINO )) RICCHI PORTAVANO AI PIEDI DELLE SPECIE DI SANDALI M MENTRE I CONTADINI ANDAVANO SCALZI 4 4UTTI INDOSSAVANO GIOIELLI D´ORO E DI PIETRE PPREZIOSE I RICCHI DI RAME E DI PIETRE COLORATE LLA GENTE COMUNE A

- ™ BMJ N FOUB[J P O F

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!LLA BASE DELL´ALIMENTAZIONE VI ERANO CEREALI CON CUI SI PREPARAVANO POLENTE FOCACCE E FARINATE CIPOLLE AGLIO CECI CETRIOLI RAPE LENTICCHIE E FRUTTA VARIA -OLTO FREQUENTE ERA IL CONSUMO DI PESCE D ACQUA DOLCE MENTRE SOLO I RICCHI POTEVANO PERMETTERSI DI MANGIARE LA CARNE ,O ZUCCHERO ERA SCONOSCIUTO AL SUO POSTO SI USAVANO I DATTERI ,A BEVANDA PI| DIFFUSA ERA LA BIRRA


-F EP OOF

,A MAGGIOR PARTE DELLE DONNE MESOPOTAMICHE SI SPOSAVA NEI PRIMI ANNI DELLยดADOLESCENZA E TALVOLTA LE FAMIGLIE COMBINAVANO IL MATRIMONIO QUANDO I FUTURI SPOSI ERANO ANCORA BAMBINI 0RIMA DELLE NOZZE IL PADRE DELLA SPOSA LE DAVA IN DOTE GIOIELLI VESTITI O MOBILI DA PORTARE NELLA NUOVA CASA E A VOLTE LE DONAVA UN TERRENO O UN FRUTTETO 3E IL MARITO TRATTAVA MALE LA MOGLIE LA DONNA POTEVA CHIEDERE IL DIVORZIO RIAVERE INDIETRO LA DOTE E TORNARE A CASA DEI GENITORI ,E MOGLI E SOPRATTUTTO LE MADRI DEI RE AVEVANO GRANDE POTERE E AUTORITรท 4RA LA GENTE COMUNE OLTRE A OCCUPARSI DELLA CASA E DEI ยผGLI LE DONNE PARTECIPAVANO AI LAVORI AGRICOLI TESSEVANO E PRODUCEVANO LA BIRRA

-ย JTUSV[JP OF

-B TDVPMB EFUUB ยงCASA DELLE TAVOLETTEยจ FSB GSFRVFOUBUB TPMP EBJ รผGLI DEI RICCHI -B DISCIPLINA FSB NPMUP EVSB TF MP TDPMBSP FSB EJTBUUFOUP P EJTUVSCBWB EVSBOUF MF MF[JPOJ WFOJWB CBTUPOBUP P GSVTUBUP &TJTUFWB JOGBUUJ BDDBOUP BM NBFTUSP VOB DVSJPTB ยพHVSB MยตINCARICATO DELLA FRUSTA *NQBSBSF B MFHHFSF F B TDSJWFSF OPO FSB GBDJMF QFSDIn J DBSBUUFSJ EFMMB TDSJUUVSB DVOFJGPSNF TPOP QJ} EJ 4J TUVEJBWBOP BODIF MB NBUFNBUJDB MB CPUBOJDB MB [PPMPHJB MB NVTJDB F TJ MFHHFWBOP J NJUJ EFHMJ FSPJ * RAGAZZI DELLE FAMIGLIE PIร UMILI OPO BOEBWBOP B TDVPMB NB MBWPSBWBOP DPO J QBESJ DIF JOTFHOBWBOP MPSP JM NFTUJFSF

29


C\ Z`m`ck~ [\ccX D\jfgfkXd`X

LA CIVILTĂ€ BABILONESE DOVE E Q UANDO

Impero di Hammurabi

L civiltĂ dei Sumeri durò quasi dueLa mila anni. Durante questo periodo molti popoli conďŹ nanti cercarono di conquistare il loro territorio, attirati dal terreno particolarmente fertile. Un popolo che abitava nel nord della Mesopotamia riuscĂŹ inďŹ ne a sconďŹ ggerli e a occupare deďŹ nitivamente tutto il territorio, mettendo ďŹ ne alla loro civiltĂ . Questo popolo fu quello dei Babilonesi. Il loro re, Hammurabi, intorno al 1800 a.C. riuscĂŹ a riunire tutte le cittĂ -stato conquistate in un unico grande impero. )''' a.C.

(/'' a.C.

(('' a.C.

.' %124 La parola impero deriva dal verbo latino imperare, cioè comandare. Indica un paese o un insieme di paesi governati da un sovrano che ha il titolo di imperatore. Hammurabi era il re di tutti i re: ogni città della Mesopotamia aveva un proprio capo, ma egli comandava su tutti.

leggo líimmagine D[bbW 8WX_bed_W h_Yeijhk_jW d[b Z_i[]de W bWje h_iWbjW bW ]hWdZ_eiW fehjW Z_ ?i^jWh" WbjW '+ c[jh_" [djhWjW fh_dY_fWb[ Z[bbW Y_jj}$ CW[ijeiW [ YebehWj_ii_cW" „ Z[YehWjW Z_ f_Wijh[bb[ Xbk icWbjWj[" ik Yk_ iede hW\Ó]khWj_ Wd_cWb_ h[Wb_ [ \WdjWij_Y_ d[bbW \eje fke_ l[Z[h[ kd fWhj_YebWh[ Z[bb _dj[hW fehjW" Yedi[hlWjW _d kd cki[e Z_ 8[hb_de $

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Babilonia, capitale dell’Impero COME VIVEVANO

H Hammurabi scelse come capitale del suo impero Babilonia, cittĂ i llungo lle rive i d situata dell’Eufrate, che diventò una delle piĂš grandi e ricche cittĂ di tutta la Mesopotamia.Vi abitavano persone di lingue ed etnie diverse ed era un mercato molto attivo, dove venivano venduti prodotti di tutti i tipi da commercianti che provenivano anche da paesi lontani. Le merci erano barattate, cioè scambiate, con altre merci dello stesso valore, oppure comprate pagando con oro, argento e altri metalli preziosi. Babilonia era circondata da altissime mura riccamente decorate. Il palazzo reale era abbellito da splendidi giardini, disposti su terrazze ad altezze differenti. Questi giardini pensili (cioè elevati rispetto al livello del terreno) erano cosĂŹ famosi che venivano considerati una delle sette meraviglie del mondo antico.

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%SSA GIACE IN UNA VASTA PIANURA ED n DI FORMA QUADRATA CON STADI STADIO CIRCA METRI DI LATO -A OLTRE CHE GRANDE n ANCHE DI UNA BELLEZZA CHE NON TROVA EGUALE IN NESSUN´ALTRA CITTg DA NOI CONOSCIUTA ,A CIRCONDA UN GRANDE FOSSATO LARGO PROFONDO E PIENO D´ACQUA .ELLA CINTA MURARIA VI SONO CENTO PORTE TUTTE DI BRONZO LA PI| IMPONENTE n QUELLA DI )SHTAR ,A CITTg n DIVISA IN DUE PARTI DA UN ÂźUME CHIAMATO %UFRATE Ç DENSA DI CASE A TRE O QUATTRO PIANI E LE SUE VIE SONO DIRITTE TANTO QUELLE TRASVERSALI QUANTO LE ALTRE 3I APRONO SUL MURO PICCOLE PORTE UNA PER STRADA 1UESTO MURO n PER LA CITTg UNO SCUDO DIFENSIVO IMPONENTE CHE LA RENDE INESPUGNABILE

31


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Le prime leggi scritte LLEGGO LA FONTE BW ij[b[ Yed _b 9eZ_Y[ Z_ >WcckhWX_" iYh_jjW W YWhWjj[h_ Ykd[_\ehc_" „ kdW \edj[ WiiW_ _cfehjWdj[ f[h ]b_ ijeh_Y_$ D[bbW fWhj[ ikf[h_eh[ „ hW\Ó]khWje _b Z_e Z[bbW ]_kij_p_W Y^[ Z[jjW b[ b[]]_ Wb h[ XWX_bed[i[$ BW fh[i[dpW Z_ kdW Z_l_d_j} i_]d_ÓYW Y^[ b[ b[]]_ [hWde ijWX_b_j[ [ ehZ_dWj[ ZW]b_ Z„_ [ d[iikde fej[lW Yh_j_YWhb[$ BW ij[b[" Yedi[hlWjW d[b Cki[e Z[b Beklh[ W FWh_]_" „ WbjW Y_hYW ( c[jh_ [ c[ppe$

COME ERANO ORGANIZZATI

A Agli inizi del secolo scorso alcuni archeologi francesi ritrovarono un reperto di straordinaria importanza: si trattava di un documento scritto durante il regno del re Hammurabi. Per volere del sovrano le leggi dell’Impero babilonese erano state trascritte in un’unica raccolta (codice), per poi essere esposte su un grande pilastro di pietra (stele) in tutti i luoghi importanti del paese. Lo scopo era quello di incoraggiare chi aveva subito un torto a rivolgersi al giudice per ottenere giustizia, invece di farsi giustizia da sĂŠ. Il compito di giudicare spettava al re, che però non poteva occuparsi di tutte le questioni e perciò incaricava i suoi funzionari di farle rispettare. Il Codice di Hammurabi è composto di 282 articoli. La comparsa del primo codice di leggi scritte fu un fatto di enorme importanza storica. Dall’insieme delle regole incise sulle steli risulta che la societĂ babilonese era divisa in tre classi sociali: s gli uomini liberi, che possedevano le terre, come i sacerdoti, gli scribi, gli ufďŹ ciali dell’esercito, i commercianti; s gli uomini dipendenti, che esercitavano mestieri e professioni considerate inferiori, come i contadini; s gli schiavi, che erano costretti ai lavori piĂš faticosi e non avevano alcun diritto.

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32

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Educazione alla

Cittadinanza

Mf!sfhpmf!f!mf!mfhhj Gli uomini di tutto il mondo vivono organizzati in gruppi di diverso genere. Prova a pensare alla tua vita e ai gruppi cui appartieni. Tu fai parte di una famiglia, di una classe, di una scuola, di un gruppo di amici, di un’associazione sportiva... Tutti insieme facciamo parte di un comune, di una provincia, di una regione e di uno stato. Ogni gruppo ha uno scopo preciso. Per esempio la famiglia ha lo scopo di vivere insieme e di educare i figli, mentre la scuola quello di insegnare. Ogni gruppo deve anche avere delle regole, tali da difendere la dignità e il decoro di ogni suo membro dai danni che gli altri possono arrecargli. Le regole del gruppo possono essere orali (cioè dette a voce) oppure scritte. Pensa, per esempio, alla mamma quando ti ricorda che devi riordinare la tua stanza (regola orale), oppure alle regole scritte nell'ingresso di un condominio o ai giardini pubblici.

IImparo a studiare ✔ 9ebb[]W Yed kdW \h[YY_W b[ h[]eb[ Wb ]hkffe Yk_ i_ h_\[h_iYede$ Devi tenere in ordine le tue cose.

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Se vuoi parlare devi alzare la mano.

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Devi uscire dal campo quando lo decide l’arbitro.

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Anche lo Stato italiano ha delle regole, che si chiamano leggi e sono scritte nei codici, che raccolgono i diritti e i doveri dei cittadini italiani. Il codice più importante dello Stato italiano è la

Costituzione della Repubblica 33


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GLI HIT TITI DO DOVE E Q UANDO O A nord-ovest della Mesopotamia, sugli

altipiani dell’Anatolia (l’odierna Turchia), era stanziata la popolazione seminomade degli Hittiti. Verso il 1600 a.C. essa raggiunse, nei suoi spostamenti, la Mesopotamia, insediandosi nel nord di questa regione.

Regno degli Hittiti

CHE COSA SAPEVANO FARE C

Gl Hittiti avevano un eserGli cito potentissimo e ben armato perché avevano imparato a lavorare il ferro con una tecnica speciale che rendeva le loro spade molto resistenti. Sapevano anche costruire carri da guerra leggeri e veloci, con ruote a raggi e cerchioni di metallo, e addomesticavano i cavalli, animali molto più agili e veloci delle bestie utilizzate fino ad allora nelle guerre. Gli Hittiti cercarono di espandere il loro regno e combatterono anche contro gli Egizi, ma furono fermati dalle invasioni di popolazioni giunte dal mare. (-'' a.C.

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á Guerrieri hittiti armati di scudo e lancia.

TECNOLOGIA Gli Hittiti possedevano alcune conoscenze tecnologiche ancora sconosciute alle altre popolazioni. Essi, infatti, avevano scoperto come lavorare il ferro dopo averlo fuso ad altissima temperatura in speciali forni. Dopo po ave averlo verlo lasciato p parzialmente arrzi zialme mente raffreddar raffreddare, re, lo o battevano batt ba t evano con pesanti pesanti martelli martel ma elli li per per fargli assumeform rmaa vo voluta e lo faceva vano p poi oi indurire im imm mergen merg e dollo nell’acqua. nel ell’ l acqua.. ree la forma facevano immergendolo

34


7836-%

GLI ASSIRI DO DOVE E Q UANDO O

In Intorno al 1100 a.C. un nuovo popolo riuscì a conquistare tutta la Mesopotamia: gli Assiri. Essi provenivano dalle montagne che circondavano il fiume Tigri ed erano agricoltori, pastori e commercianti di metalli. CHE COSA SAPEVANO FARE

A Anche gli Assiri potevano contare su un forte esercito: poiché avevano imparato dagli Hittiti a lavorare il ferro, erano in grado di costruire armi più efficienti di quelle degli altri popoli. L’esercito assiro era molto temuto e ben organizzato: comprendeva fanti, che si spostavano a piedi con lance e spade; arcieri, muniti di archi e frecce; cavalieri, che si muovevano velocemente su cavalli ben addestrati. Gli arcieri erano molto numerosi e rappresentavano il punto di forza dell’esercito. Inoltre anche i guerrieri assiri utilizzavano carri muniti di ruote a raggi e quindi più leggeri e veloci. Questo vantaggio in battaglia si rivelò decisivo per sottomettere nuovi popoli.

Un re che amava la cultura CO COME O M E VIVEVANO VII VE E VA ANO

L’I ’Impero assiro raggiunse il massimo splendore sotto il regno di Assurbanipal (800 a.C.), che spostò la capitale da Assur (l’antica capitale degli Assiri) a Ninive, facendola diventare ben presto una ricca e bella città. Con Assurbanipal gli Assiri costituirono un vasto impero che si estendeva dalla Mesopotamia all’Egitto. Oltre alla guerra il sovrano amava la letteratura e le arti, tanto che fece costruire una grande biblioteca in cui furono raccolte circa 30 000 tavolette d’argilla che contenevano tutto il sapere e la cultura della Mesopotamia: i poemi mitologici, i trattati di matematica, di astronomia e di astrologia. A partire dal 612 a.C. l’Impero assiro fu riconquistato per un breve periodo dai Babilonesi, finché dall’Oriente giunse un nuovo popolo, i Persiani, che si impadronì definitivamente di tutta la regione mesopotamica.

Nucleo centrale dell’Assiria Massima estensione dell’Impero assiro

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)L DEL TERRITORIO EGIZIANO ġ DESERTICO PERCIĠ LA POPOLAZIONE PROPRIO COME ACCADDE NELLlANTICHIT÷ VIVE QUASI TUTTA NELLA VALLE DEL .ILO CHE ġ IL üUME PIÚ LUNGO DEL MONDO KM )L TURISMO ġ UNA GRANDE RISORSA PER Ll%GITTO ,O STRAORDINARIO PATRIMONIO ARCHEOLOGICO META OGNI GIORNO DI UN GRAN NUMERO DI VISITATORI HA RIPORTATO ALLA LUCE LA VITA E LE VICENDE DI QUESTO ANTICHISSIMO POPOLO !LTRA FONTE DI RICCHEZZA PROVIENE DAL CANALE DI 3UEZ CHE COLLEGA IL -AR 2OSSO CON IL -AR -EDITERRANEO GRAZIE AI PEDAGGI PAGATI DALLE NAVI ,A CAPITALE DELLl%GITTO ġ )L #AIRO CHE CON PIÚ DI MILIONI E MEZZO DI ABITANTI ġ LA CITT÷ PIÚ POPOLOSA DELL !FRICA , %GITTO TUTTAVIA RIMANE UNO STATO POVERO CON POCHE INDUSTRIE E UNA PRODUZIONE AGRICOLA INSUFüCIENTE

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conoscere le caratteristiche dell’antica civiltà egizia; • a leggere, analizzare e confrontare documenti scritti e fonti materiali; • a familiarizzare con l’arte egizia; • a indagare sulle varie credenze religiose e culturali di questo popolo.

'LI %GIZI FURONO STRAORDINARI ARCHITETTI E COSTRUIRONO GRANDIOSI EDIĂźCI CHE ANCORA OGGI POSSIAMO AMMIRARE ) PIĂš FAMOSI SONO LE PIRAMIDI QUESTE GIGANTESCHE COSTRUZIONI ERANO LE TOMBE DEI RE O FARAONI 0ER QUANTO I COSTRUTTORI NASCONDESSERO LE ENTRATE LE PIRAMIDI VENIVANO SPESSO PROFANATE DAI LADRI PER RUBARNE LE RICCHEZZE 'LI ULTIMI FARAONI PERCIÄ SI FECERO SEPPELLIRE IN UNA VALLATA ROCCIOSA E DESERTA LA COSIDDETTA 6ALLE DEI 2E ,E TOMBE SCAVATE NELLA ROCCIA AVEVANO LlASPETTO ESTERIORE DI GIGANTESCHE CAVERNE MA ALLlINTERNO ERANO MAGNIĂźCAMENTE DECORATE E COLME DI TESORI ,A FOTO A ĂźANCO MOSTRA LA MASCHERA DlORO DEL FARAONE 4UTANKHAMON LA CUI TOMBA SCOPERTA NEL FU RITROVATA INTATTA E RICCA DI OGGETTI DI IMMENSO VALORE

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GLI EGIZI DOVE E Q UANDO O La civiltà degli Egizi si sviluppò nell’attua-

le Egitto intorno al 3500 a.C. e durò fino alla conquista romana del 31 a.C. L’immenso deserto che domina quel territorio aveva costretto la popolazione a raccogliersi lungo le sponde del Nilo, l’unico lembo di terra coltivabile. Le inondazioni periodiche del fiume lasciavano sul terreno un fango ricco di sali minerali, il limo, che rendeva i campi molto fertili. Gli Egizi impararono presto a sfruttare le piene del Nilo, costruendo canali, argini, dighe. Inoltre con il fango essiccato al sole venivano fabbricati i mattoni, utili per la costruzione delle case. Il maestoso fiume fu una vera e propria fonte di vita per questo popolo: garantiva non solo un’ampia riserva di caccia e di pesca, ma anche la disponibilità di una pianta acquatica molto preziosa, il papiro, con cui gli Egizi fabbricavano oggetti utili alla loro vita quotidiana. Inoltre il Nilo era navigabile e quindi rappresentava un’importante via di trasporto per merci e persone. Nascita *,'' a.C.

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TECNOLOGIA Con il fusto del papiro gli Egizi costruivano zattere e imbarcazioni che venivano spinte con lunghi pali o da vele quadrate o rettangolari. Gli Egizi utilizzavano il papiro anche per fabbricare ceste, stuoie, sandali e, soprattutto, fogli su cui scrivere.

40

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7836-%

La società egizia COME ERANO ORGANIZZATI L’antico Egitto

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era governato da un faraone, che saliva al tro no alla morte del padre. Egli era considerato ? efY`c` ? efY`c` Wcc_d_ijhWlWde una divinità, figlio del dio Sole, Ra. A lui _b h[]de [ Yed ] _b h[]de [ Yed appartene evano tutte le terre e le ricchezappartenevano _b \WhWed[ ]k_ZWlWde ] _b \WhWed[ ]k_ZWlWde bÊ[i[hY_je$ bÊ[i[hY_je$ ze del paese. Al di sotto del faraone c’erano i nobili e i sacerdoti. Molto potenti erano anche gli scribi. ? jXZ\i[fk` Z_h_][lWde ? jXZ\i[fk` Z_h_][lWde b[ Y[h_ced_[ h[b_]_ei[$ b[ Y[h_ced e _[ h[b_]_ei[$ =b_ jZi`Y` [hWde ]b_ kd_Y_ Y^[ Y ] YedeiY[lWde =b_ jZi`Y` [hWde ]b_ kd_Y_ Y^[ YedeiY[lWde bW iYh_jjkhW [ j[d[lWde jkjj_ _ ZeYkc[dj_ bW iYh_jjkhW [ j[d[lWde jkjj_ _ ZeYkc[dj_ [ _ h[]_ijh_ Z[bb[ h_YY^[pp[ Z[b h[]de$

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LLEGGO LA FONTE

á Trono dorato di Tutankhamon:

la regina dà l’ultimo tocco all’abbigliamento del giovane faraone.

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41 41


ALPPFBO

Nan]j] f]ddà Yfla[g =_allg Vivere in Egitto non era uguale per tutti, dipendeva dalla classe sociale di appartenenza. Nelle tombe egizie gli archeologi hanno trovato numerose statuette e pitture, grazie alle quali è stato possibile ricostruire la vita quotidiana di questo popolo.

ALPPFBO

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

-F B C JUB[J P OJ

,E ABITAZIONI DEI CONTADINI ERANO FORMATE DA UNA SOLA STANZA E AVEVANO IL TETTO PIATTO SUL QUALE DORMIRE LA NOTTE ,´ARREDAMENTO ERA ESSENZIALE TAVOLINI STUOIE E CESTE DI PAPIRO ) RICCHI INVECE VIVEVANO IN SPLENDIDI PALAZZI CON NUMEROSE STANZE DECORATE

-™ B C C JHMJ B N FOUP

,´ABBIGLIAMENTO ERA SEMPLICE E FRESCO GLI ABITI DELLE PERSONE PI| AGIATE ERANO FATTI DI LINO BIANCO MENTRE IL POPOLO INDOSSAVA ABITI DI TELA GREZZA ) RICCHI PORTAVANO GIOIELLI PREZIOSI E INDOSSAVANO PARRUCCHE RAFÂźNATE 'LI %GIZI AMAVANO TRUCCARSI NON SOLO LE DONNE MA ANCHE GLI UOMINI E I BAMBINI !VEVANO MOLTA CURA DEL LORO CORPO CHE COSPARGEVANO DI PROFUMI E UNGUENTI A BASE DI OLIO E MIELE -™ BMJN FOUB[JP OF

'LI %GIZI COLTIVAVANO SOPRATTUTTO GRANO ORZO LEGUMI E ORTAGGI L´ALIMENTAZIONE QUINDI ERA A BASE DI PANE E VERDURE ) PI| RICCHI SI CIBAVANO ANCHE DI CARNE DI OCA DI MANZO E DI PESCE DEL .ILO ) CONTADINI BEVEVANO LA BIRRA MENTRE IL VINO ERA RISERVATO AI RICCHI

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-F EP OOF

)N %GITTO LE RAGAZZE ANDAVANO SPOSE GIg A O ANNI E DI SOLITO ERANO POCO PI| GIOVANI DEI LORO MARITI ) COMPITI PRINCIPALI DELLE DONNE EGIZIE ERANO QUELLI DI GOVERNARE LA CASA E PRENDERSI CURA DEI üGLI -OLTE DI ESSE SVOLGEVANO PERw ANCHE UN DURO LAVORO FUORI CASA PREVALENTEMENTE NEI CAMPI !LCUNE DONNE DELLE CLASSI SOCIALI PI| ELEVATE POTEVANO DIVENTARE SACERDOTESSE NEI TEMPLI 1UASI SEMPRE I FARAONI AVEVANO VARIE MOGLI MA UNA SOLA ERA LA ¦GRANDE SPOSA REGALE§ LA DONNA PI| IMPORTANTE DEL REGNO !LCUNE REGINE COLLABORARONO ATTIVAMENTE CON IL MARITO NEL GOVERNO DEL PAESE

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) BAMBINI GIOCAVANO CON TROTTOLE SONAGLI PALLE FATTE DI STRACCI BAMBOLE E ANIMALI DI LEGNO )L PASSAGGIO DALL´INFANZIA ALL´ETg ADULTA AVVENIVA ATTRAVERSO UN GESTO SIMBOLICO IL TAGLIO DELLA TRECCIA CHE TUTTI MASCHI E FEMMINE PORTAVANO SU UN LATO DELLA TESTA 3OLO UN BAMBINO SU CENTO ANDAVA A SCUOLA MENTRE GLI ALTRI GIg A OTTO ANNI INCOMINCIAVANO A LAVORARE NEI CAMPI O NELLE BOTTEGHE DEGLI ARTIGIANI

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- " # 0 3 "50 3 * 0

Lavoro come uno storico Osserva attentamente il dipinto riprodotto in questa pagina: proviene da una tomba regale egizia ed è oggi conservato al British Museum di Londra. Raffigura una scena di caccia nella palude.

Quali animali riconosci nel dipinto? ................................................................................................. Osserva le piante raffigurate: che piante sono? ….............................................................................. Che cosa tiene in mano il cacciatore? …........................................................................................... Secondo te, è un nobile o un contadino? …...................................................................................... Da che cosa lo capisci? …................................................................................................................. Chi potrebbero essere, secondo te, gli altri personaggi raffigurati? …................................................. Su che cosa poggiano i piedi dei vari personaggi? …............................................................................ Elenca tutti gli elementi che ti permettono di capire che il dipinto appartiene alla civiltà egizia. ............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................

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7836-%

La scrittura degli Egizi CHE COSA SAPEVANO FARE Gli Egizi usavano una scrittura

molto complicata, formata da piĂš di 700 segni e disegni, chiamati geroglifici. Ogni disegno poteva rappresentare una lettera singola, un gruppo di lettere o un’intera parola. Inoltre ogni simbolo poteva avere piĂš signiďŹ cati: il disegno di un occhio, per esempio, indicava la parola ÂŤocchioÂť ma anche l’azione di ÂŤvedereÂť. I gerogliďŹ ci venivano usati soprattutto per decorare luoghi sacri e tombe: di solito raccontavano le imprese dei faraoni e i miti degli dèi. La scrittura degli Egizi è rimasta a lungo un mistero, ďŹ no a quando nel 1799 non venne ritrovata un’iscrizione incisa su una stele di pietra presso Rosetta, antica cittĂ egizia sul delta del Nilo. La stele di .' %124 Rosetta, che puoi veLa parola geroglifico è di origine dere nell’immagine qui sopra, contiene un te- ĂĄ La stele di Rosetta greca e signiďŹ ca ÂŤsegno sacroÂť. conservata al British sto scritto sia in caratteri gerogliďŹ ci sia in gre- èMuseum di Londra. Gli Egizi credevano infatti che questi co. Dal momento che il greco era conosciuto, segni fossero stati trasmessi agli uno studioso francese, confrontando il testo uomini direttamente dal dio Thot, lo scriba degli dèi. nelle due lingue, riuscĂŹ ďŹ nalmente a decifrare la misteriosa scrittura egizia.

LLEGGO LA FONTE BW iYh_jjkhW ][he]b_Ă“YW [hW Z_\Ă“Y_b[ ZW _cfWhWh[ [ bW YedeiY[lWde iebjWdje feY^_ kec_d_0 ]b_ iYh_X_$ :_l[djWh[ iYh_XW ded [hW i[cfb_Y[ f[hY^ƒ eYYehh[lWde bkd]^_ Wdd_ Z_ ijkZ_e$ ✔ B[]]_ gk[ije ZeYkc[dje _d Yk_ kd fWZh[ i_ h_leb][ Wb \_]b_e f[h _dl_jWhbe W Z_l[djWh[ kde iYh_XW [ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$

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Ö Uno scriba mostra al faraone l’elenco delle ricchezze conquistate con una guerra.

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La religione 8dfe$IX" Z_e Z[b b Ieb[ [ Yh[Wjeh[ Z[]b_ kec_d_" [hW bW Z_l_d_j} f_ _cfehjWdj[ [ e]d_ \WhWed[ [hW Yedi_Z[hWje ike Ó]b_e$

Fj`i`[\" Z_e Z[bbW cehj[ [ Z[bbW h_ikhh[p_ed[" [hW _b ielhWde Z[bbÊebjh[jecXW$ W$

IN CHE COSA CREDEVANO O G Gli Egizi credevano nell’esistenza di

l i dèi, è aii quali li attribuivano ib i l’aspetto di animali come lo sciamolti callo, il gatto, il coccodrillo, il falco. Gli animali, infatti, partecipavano alla vita quotidiana di questo popolo ed erano tenuti in grande considerazione: i gatti, per esempio, tenevano lontani i top dalle riserve di cibo e dai raccolti, mentre i coctopi cod codrilli segnalavano, con i loro spostamenti, l’arrivo de piene del Nilo. Altre divinità incarnavano le delle fforze della natura e venivano rappresentate con le l sembianze di uomini e donne. Alle divinità gli Egizi dedicavano maestosi templi e in loro onore venivano celebrati numerosi riti sacri. Nelle immagini puoi vedere come erano raffigurate le principali divinità egizie.

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La vita nell’aldilà

iimparo a studiare ✔ ?dZ_YW Yed kdW YheY[jjW i[ b[ W\\[hcWp_ed_ iede l[h[ e \Wbi[$ =b_ ;]_p_ [hWde feb_j[_ij_$ =b_ ;]_p_ ded Y[b[XhWlWde h_j_ _d edeh[ Z[]b_ Z _$ B[ Z_l_d_j} []_p_[ Wl[lWde \ehcW kcWdW [ Wd_cWb[$ =b_ ;]_p_ ded Yh[Z[lWde d[bbÊ[i_ij[dpW Z_ kdW l_jW ebjh[ bW cehj[$

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Gli Egizi credevano in una vita oltre la morte. Come il Sole nasce ogni mattina e come il Nilo portava le piene ogni anno, così l’uomo doveva tornare in vita dopo la morte. I defunti, quindi, non dormivano un sonno eterno, ma rinascevano dall’altra parte dell’orizzonte, dove si trovava il regno di Osiride; poi ripartivano su una barca di luce verso le stelle e lì si confondevano nella luce del dio Sole Amon-Ra. Il mito riportato nella pagina a fianco spiega proprio la creazione del regno dei morti.


il MITO

Il mito di Osiride /SIR SIRIDE REGNAVA SULL´%GITTO %RA IL DIO DEL LIMO FERTILE RID FERTTILE DELLA A GITTOO DELLA VALLE DEL .ILO )L SUO REGNO PORTAVA ALL´%GITTO BENE E¼ CEE EERA IL R BENE¼CI E ABBONDANZA 3UO FRATELLO 3ETH INVECE ERA IL DIO DE L ASSSENTE E DIO DEL DESERTO DOVE LA VITA ERA COMPLETAMENTE ASSENTE 33ETH GELOSO DI /SIRIDE COMINCIw A TRAMARE CONTRO DI LUI E ETH GELOSSO DI LUI E

CON U UN DE COOFANO CON UNO STRATAGEMMA LO RINCHIUSE IN UN GRANDE COFANO LAM MIN NDOO LA LAMINATO D´ORO E LO FECE GETTARE NEL .ILO 1UANDO LA SPO OS r DI SPOSA )SIDE SEPPE LA TERRIBILE NOTIZIA IMPAZZr DI DO OLO E DOLORE E PER QUALCHE TEMPO NON RIUSCr A FARE ALTTRR SI ALTRO CHE PIANGERE TANTO CHE LE SUE LACRIME SI RRIVERSARONO NEL .ILO E LO FECERO STRARIPARE IVVE 0O 0OI )SIDE COMINCIw A CERCARE IL CORPO DEL MA M NO MARITO E NON APPENA RITROVw IL SACRO COFANO LO N LO NASCOSE TRA I CANNETI DEL DELTA DEL ¼UME -A UNA NOTTE MENTRRE ANDAVA A -A UNA NOTTE MENTRE ANDAVA A CACCIA TRA LE PALUDI 3ETH INCAPPw TI CASUALMENTE NEL COFANO E LO RICONOBBE 4EMENDO CHE )SIDE CON LE SUE ARTI I CHHE H MAGICHE POTESSE RESUSCITARLO PRESE IL CORPO DI /SIRIDE E LO FECE A PEZZETTI CHE SPARPAGLIw SULL´INTERO %GITTO )SIDE ANCORA UNA VOLTA DISPERATA CERCw I VARI PEZZI DEL CORPO DI /SIRIDE L´AAMATO DISSEMINATI SUL TERRITORIO E A POCO A POCO RIUSCr A RICOMPORRE IL CORPO DELL´AMATO DE DII LINO E SPOSO 0OI AIUTATA DA !NUBI AVVOLSE IL CORPO DEL MARITO CON SOTTILI BENDE DI LINO E COM M MMOSSI IMPLORw LA GRAZIA DEL DIO 2A )L SUO DOLORE ERA COSr STRAZIANTE CHE GLI DnI COMMOSSI RE ETTEERNA E RIDETTERO LA VITA A /SIRIDE MA A UNA CONDIZIONE LA SUA VITA DOVEVA ESSERE ETERNA E MORTII LONTANA DAI MORTALI $A ALLORA /SIRIDE DIVENNE IL SOVRANO DEL REGNO DEI MORTI

DDENTRO IL MITO ✔ 7jjhWl[hie _b c_je Z_ Ei_h_Z[ feii_X_b[ if_[]Wh[ _b Y_Ybe dWjkhWb[ Z[bbÊW]h_YebjkhW$ C[jj_ _d h[bWp_ed[ b[ \hWi_ Yed _b h_if[jj_le i_]d_\_YWje$

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47


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Il culto dei morti IN CHE COSA CREDEVANO O G Gli Egizi credevano che, dopo

la morte, ogni uomo avrebbe potuto vivere una nuova vita solo a condizione che il corpo fosse rimasto integro. Così, per conservare i cadaveri, inventarono la tecnica della ckcc_ÅYWp_ed[. I sacerdoti imbalsamatori estraevano dal corpo del defunto il cervello e tutti gli organi interni (a eccezione del cuore), che venivano sistemati in appositi vasi, detti YWdef_. Poi riempivano il torace con mirra e altre spezie e ricucivano l’apertura. Successivamente il cadavere veniva immerso per settanta giorni nel dWjhed (un sale naturale), per togliergli tutti i residui di acqua. Quindi il corpo veniva lavato e profumato, avvolto in bende imbevute di resina e posto in una cassa a forma di corpo umano, il iWhYe\W]e. Nella tomba, oltre al sarcofago contenente la mummia, venivano messi gli oggetti di uso quotidiano (vestiti, vivande, utensili) e alcune statuette raffiguranti gli animali e i servitori del defunto: si credeva, infatti, che anche le statue potessero prendere vita e servire il padrone nella sua nuova esistenza.

LLEGGO LA FONTE BÊ_ccW]_d[ hWffh[i[djW _b cec[dje _d Yk_ _b Z[\kdje ]_kd][lW d[b h[]de Z[_ cehj_$ ?b ike Ykeh[" Y^[ Yedj[d[lW jkjj[ b[ Wp_ed_ Yecf_kj[ _d l_jW" l[d_lW f[iWje ZWlWdj_ W]b_ Z _$ I[ h_ikbjWlW f_ f[iWdj[ Z[bbW f_kcW Z[bbW l[h_j} l[d_lW Z_lehWje" i[ _dl[Y[ [gk_b_XhWlW _b f[ie Z[bbW f_kcW i_ h_kd_lW Wb Yehfe" Y^[ fej[lW Yedj_dkWh[ W l_l[h[ Zefe bW cehj[$ ✔ Eii[hlW Wjj[djWc[dj[ bÊ_ccW]_d[ [ h_ifedZ_$ GkWb[ f[hiedW]]_e" jhW gk[bb_ hWffh[i[djWj_" _b Z[\kdje5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ GkWb_ Z_l_d_j} []_p_[ h_[iY_ W h_YedeiY[h[5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 7 Y^[ YeiW i[hl[ bW X_bWdY_W5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

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La civiltĂ

Egizia

COME ERANO ORG C GANIZZ G ZZATI ZZ

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,l)NDIA OGGI ġ UN PAESE MOLTO POPOLATO DOVE SUSSISTONO PROFONDE DIVERSIT÷ 5NA PARTE DELLA POPOLAZIONE ġ ANCORA DIVISA NELLE ANTICHE CASTE LlALTRA PARTE ġ MODERNISSIMA 3ONO MOLTO SVILUPPATE LlINDUSTRIA INFORMATICA E QUELLA CINEMATOGRAüCA CHE STANNO INVADENDO IL MONDO ,E SUE CITT÷ PIÚ IMPORTANTI SONO .UOVA $ELHI LA CAPITALE #ALCUTTA E "OMBAY VERE E PROPRIE METROPOLI

50

La Cina oggi

,A #INA ġ IL PAESE PIÚ POPOLATO DEL MONDO CON OLTRE MILIARDO E MILIONI DI ABITANTI .EGLI ULTIMI DECENNI ġ DIVENTATA UNA POTENZA INDUSTRIALE CAPACE DI INVADERE IL MONDO CON I SUOI PRODOTTI A BASSO COSTO ,A PARTE INTERNA DEL PAESE SI DEDICA ALLlAGRICOLTURA IL PRIMO PRODOTTO ġ IL RISO ALIMENTO PRINCIPALE DELLA POPOLAZIONE 0ECHINO ġ LA CAPITALE .ANCHINO E 3HANGAI SONO GRANDI METROPOLI


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*' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a

collocare nello spazio e nel tempo i popoli appartenenti alle piÚ antiche civiltà indiane; • a scoprire le caratteristiche salienti della civiltà cinese; • a cogliere il grado di sviluppo dell’antica civiltà cinese; • a conoscere le scoperte tecnologiche di questi antichi popoli asiatici.

,E PIANURE DELLl)NDIA E QUELLE COMPRESE TRA IL &IUME 'IALLO E IL &IUME !ZZURRO ERANO ABITATE DA POPOLAZIONI CHE CI HANNO LASCIATO TESTIMONIANZE DI CULTURE MOLTO EVOLUTE .EL IN #INA VENNE FATTA UNA SCOPERTA SENSAZIONALE QUANDO FU RITROVATA LA TOMBA DELLlIMPERATORE 3HI (UANGDI %RA GRANDE COME UNO STADIO DI CALCIO E CONTENEVA UN ESERCITO DI CIRCA GUERRIERI DI TERRACOTTA A GRANDEZZA NATURALE ARMATI DI TUTTO PUNTO CON CAVALLI E CARRI DA COMBATTIMENTO 3I TRATTA DI UNlOPERA STUPEFACENTE SPECIE SE TENIAMO CONTO CHE QUEI SOLDATI SONO TUTTI DIVERSI LlUNO DALLlALTRO

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L’ANTICA CIVILTÀ INDIANA DOVE E Q UANDO

A partire dal 2500 a.C. si svil ò la l civiltà i il à indiana i di luppò nella valle dell’Indo, una terra molto fertile e coltivabile. Qui si erano stabiliti i primi agricoltori indi, che avevano fondato i primi villaggi. Col tempo i villaggi si trasformarono in grandi città, fra le quali Mohenjo-Daro e Harappa. CO COME O VIVEVANO O

+''' a.C.

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(,'' a.C.

Gl Indi impararono a utilizGli zare lle acque del d lfi fiume Indo per coltivare grano, orzo, legumi, riso e datteri. Furono i primi a coltivare il cotone, con il quale confezionavano gli abiti. Praticavano anche l’allevamento, in particolare degli zebù (bovini indiani con la gobba), e utilizzavano come animali da tiro bufali ed elefanti. Erano anche mercanti e artigiani. I mercanti erano in grado di compiere lunghi viaggi; infatti antichi sigilli indiani sono stati trovati in Mesopotamia, a significare che i mercanti indiani si spinsero fino alle pianure del Tigri e dell’Eufrate. C I V I LT À D E L G A N G E

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TECNOLOGIA Gli Indi furono grandi costruttori di città, strutturate in modo geometrico, con strade che si incrociavano ad angolo retto. Avevano edifici di mattoni cotti, acquedotti e fognature con tubi in ceramica. Nella parte più alta della città sorgeva una cittadella fortificata, circondata da mura con torri di avvistamento.


7836-%

Le caste COME E ERANO ORGANIZZATI Gli Indi erano divisi in rigide classi so-

ciali cche si chiamavano caste: la più importante era quella dei sacerdoti degli studiosi; poi c’era la classe dei governanti e dei soldati, quella ed d degli agricoltori e dei mercanti e infine quella dei servi. Fra i sacerdoti uno veniva eletto re e svolgeva, oltre alle funzioni religiose, anche quelle politiche: era l’organizzatore della vita del popolo. Non appartenevano a nessuna casta e dunque era come se non esistessero le persone che si occupavano di lavori considerrati umili (come la raccolta dei rifiuti). Ö Piatto e vaso in ceramica

La religione

provenienti dalla necropoli di Mohenjo-Daro.

IN CHE COSA CREDEVANO O Gli Indi adoravano molti dèi, prima

fra tutti la Dea Madre, che dava vita e forza a tutti gli esseri viventi. Altre divinità degli Indi furono Brahama, Shiva e Visnù, che presiedevano alla creazione, alla vita e alla morte. La vita religiosa era ritenuta così importante che i templi diventarono sempre più ricchi e sfarzosi. I sacerdoti re educavano i giovani delle classi elevate e favorivano l’arte e l’architettura.

L’invasione degli Arii A partire dal 1500 a.C. gli Arii, un popolo proveniente da nord, invasero i territori indiani e costrinsero gli abitanti a spostarsi verso Oriente, dove scorre il fiume Gange. Fu lì che sorse la seconda civiltà indiana, detta del Gange, che continuò la sua esperienza culturale, tecnologica e sociale in un territorio ancora più fertile e favorevole alle coltivazioni.

á Statuetta indiana raffigurante il dio

Shiva, divinità suprema dell’induismo. Questa religione è ancora oggi molto seguita in Asia.

IImparo a studiare ✔ B[]]_ bW \hWi[ iejjeb_d[WjW W fW]$ +(0 gk[bbW Y^[ Yedj_[d[ bÊ_d\ehcWp_ed[ fh_dY_fWb[ Z[b fh_ce fWhW]hW\e$ 9edj_dkW W iejjeb_d[Wh[ b[ _d\ehcWp_ed_ f_ _cfehjWdj_ Z[]b_ Wbjh_ fWhW]hW\_$ ✔ 9ebehW iebe b[ W\\[hcWp_ed_ Y^[ i_ h_\[h_iYede _d ceZe Yehh[jje Wb j[ije b[jje$ BÊW]h_YebjkhW [hW kdÊWjj_l_j} cebje il_bkffWjW$

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L’ANTICA CIVILTÀ CINESE DOVE E Q UANDO

G intorno al 3000 a.C. le coGiĂ i Ă cinesi i i vivevano i munitĂ in villaggi lungo le rive del Fiume Giallo, che prese questo nome dal colore delle sue acque ricche di limo. Coltivavano riso e miglio, usavano attrezzi di pietra e lavoravano la terracotta con il tornio. Allevavano mandrie di maiali, cavalli e zebĂš. *''' a.C.

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COME ERANO ORGANIZZATI Intorno al 1700 a.C. fu-

.' %124 Con il termine dinastia si indica una serie di re o di principi della stessa famiglia che si susseguono alla guida di un paese.

IImparo a studiare ✔ ? \WhWed_ []_p_ [ ]b_ _cf[hWjeh_ Y_d[i_ _d Y^[ YeiW \khede i_c_b_5 I[]dW Yed kdW YheY[jjW i[ b[ W\\[hcWp_ed_ iede l[h[ e \Wbi[$ <khede W YWfe Z_ cedWhY^_[ [h[Z_jWh_[$ ' <khede W YWfe Z[bbW l_jW ieY_Wb[ [ Z[bbW h[b_]_ed[$ ' I_ \[Y[he Yeijhk_h[ jecX[ fWhj_YebWhc[dj[ ]hWdZ_$ '

Ăœ Vaso in bronzo decorato con

intarsi in oro e argento, opera degli abili artigiani cinesi.

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rono ediďŹ cate le prime cittĂ che, insieme ai territori circostanti, furono governate per circa cinque secoli dai sovrani della dinastia Shang. Il sovrano viveva con la famiglia, isolato dalla gente comune, insieme ai nobili, ai sacerdoti e ai servitori di corte. C’erano poi gli artigiani: ceramisti, fabbri, fabbricanti di tessuti, intagliatori di pietre preziose. In questo periodo si diffusero la lavorazione del bronzo e la scrittura e si consolidò una religione che venerava gli spiriti degli antenati e numerose divinitĂ legate alla natura. Intorno al 1100 a.C. il dominio del territorio fu ampliato ďŹ no al Fiume Azzurro, ma alcuni principi si ribellarono al re e iniziò un periodo di lotte interne, detto ÂŤdei regni combattentiÂť, che terminò solo nel 221 a.C., quando il sovrano del regno di Qin arrivò a uniďŹ care il territorio fra i due ďŹ umi e divenne Primo Imperatore della Cina.


7836-%

La scrittura CHE COSA SAPEVANO FARE

D Durante la dinastia Shang hang i ssa comparve lla scrittura sotto fforma di iscrizioni su stoffe, ossa ae conchiglie. Osservando il documento qui a destra sappiamo che i Cinesi conoscevano la scrittura per ideogrammi.. Ogni ideogramma rappresenta un oggetto o un’idea. I segni della scrittura cinese sono più di diecimila. Per decifrarla devi conoscere la «chiave», cioè il significato dei simboli fondamentali. Osserva alcuni ideogrammi cinesi:

La scrittura cinese è mutata assai poco nel tempo, tanto che molti dei caratteri antichi sono usati ancora oggi. Pensa che un alunno lunno mmi. della tua età sa leggere e scrivere almeno tremila ideogrammi.

TECNOLOGIA I Cinesi inventarono la bussola (nella foto),la clessidra, la carta. Fu introdotta anche la lavorazione del ferro, che migliorò la produzione agricola grazie alla realizzazione di nuovi strumenti. l l l cui I Cinesi furono tra i primi a coltivare ill gelso, le foglie servivano per allevare i bachi da seta. Da queste larve si ricavava un filo robusto e lucente, che veniva poi tessuto per preparare stoffe leggere e preziose, esportate lungo la «via della seta» attraverso l’Asia verso l’Egitto e l’Europa. La produzione della seta rimase segreta per molti secoli. Solo nel 550 d.C. si racconta che due monaci, che si erano recati in Cina, decisero di portare via nel viaggio di ritorno due uova del prezioso baco, allo scopo di svilupparne la coltivazione anche in Europa. Per non farsi scoprire dai Cinesi, decisi a custodire il segreto, dovettero nascondere le piccole uova nel loro bastone da viaggio.

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Durante il periodo dei regni combattenti, i signori locali fecero costruire alte mura difensive che, successivamente, il primo imperatore cinese fece prolungare e unire fra loro. Nacque cosÏ la Grande Muraglia. ,A 'RANDE -URAGLIA n UNA COSTRUZIONE IMPONENTE E SENZA UGUALI IN NESSUN´ALTRA CIVILTg ANTICA /GGI n LUNGA CIRCA CHILOMETRI MA IN PASSATO ARRIVw A CHILOMETRI n ALTA DA A METRI

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3ULLA SOMMITg DEI SUOI BASTIONI CORREVA UNA LARGA STRADA IN ALCUNI PUNTI POTEVA ESSERE PERCORSA DA CINQUE CAVALLI AFÂźANCATI E SI ERGEVANO MIGLIAIA DI TORRETTE E PICCOLI CASTELLI CAPACI OGNUNO DI OSPITARE UN CENTINAIO DI SOLDATI )N CASO DI ATTACCO NEMICO I SOLDATI ACCENDEVANO UN FUOCO IN CIMA ALLA TORRETTA PER SEGNALARE IL PERICOLO ,A MURAGLIA FORMAVA ANCHE UNA NATURALE FRONTIERA COMMERCIALE PERCHm SOTTO LE SUE MURA DOVE ERANO SITUATE LE PORTE DI TRANSITO LE CAROVANE DEI MERCANTI ERANO COSTRETTE A SOSTARE PER ASPETTARE IL PROPRIO TURNO 3PESSO IN QUESTI LUOGHI SI ORGANIZZAVANO IMPORTANTI MERCATI

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C< :@M@CKÁ ;<C D<;@K<I Mentre le civiltà dei fiumi erano al culmine del loro sviluppo altri popoli, che vivevano nel bacino del Mar Mediterraneo, davano origine a culture e civiltà marinare. Il Mediterraneo divenne un’importante via di comunicazione e una grande fonte di ricchezza.

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LLEGGO La linea del tempo ✔ Eii[hlW b[ Z_l[hi[ b_d[[ Z[b j[cfe" j_ ceijhWde _b f[h_eZe Z_ il_bkffe Z[bb[ Y_l_bj} Z[b C[Z_j[hhWd[e$ ),'' a.C

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Sia per la conformazione del territorio, spesso montuoso e arido e dunque poco adatto all’agricoltura, sia per la posizione favorevole vicino al mare, i popoli che abitavano lungo le rive e nelle isole del Mediterraneo cercarono nel mare i mezzi per la loro sopravvivenza. Divennero così abili costruttori di navi ed esperti marinai e progredirono e si arricchirono grazie al commercio con altri popoli. Attraverso gli scambi commerciali conobbero non solo nuovi prodotti agricoli e artigianali, ma anche nuove culture e nuovi modi di vivere. Protagonisti di questa evoluzione furono i «popoli del vicino Oriente», Fenici ed Ebrei, e i «popoli del mare», Cretesi e Micenei.

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C\ Z`m`ck~ [\c D\[`k\iiXe\f

L’importanza del Mediterraneo Fin dal 2500 a.C. le popolazioni che abitavano nel bacino del Mar Mediterraneo cominciarono a intraprendere la strada della navigazione, spinte da varie motivazioni: 1. il Mar Mediterraneo è un «mare chiuso» perchè circondato da terre, quindi era una facile e comoda via di comunicazione; 2. il gran numero di isole costituiva punti di approdo per le imbarcazioni; 3. le coste rocciose, con frequenti golfi e insenature, offrivano numerosi porti naturali; 4. i boschi lungo le coste fornivano legname pregiato per costruire imbarcazioni. Grazie a queste caratteristiche del territorio i popoli del Mediterraneo divennero pescatori, costruttori di navi e marinai: il mare, non più il fiume, rappresentò una fonte di ricchezza. La navigazione all’inizio seguiva la costa, in seguito nuove tecniche di navigazione e nuove attrezzature permisero di affrontare il mare aperto.

IImparo a studiare

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7836-%

Gli sviluppi del commercio marittimo Il miglioramento delle tecniche di navigazione permise lo sviluppo del commercio. Il bisogno di materie prime favorì gli scambi commerciali fra le civiltà dei fiumi e i popoli che si affacciavano sul mare. Sulle rive del Mediterraneo sorsero numerosi porti ed empori. L’emporio era un grande deposito di merci e anche un mercato che oggi definiremmo «all’ingrosso». Fiorì così il commercio marittimo e si intensificarono gli scambi di prodotti agricoli, pietre preziose e prodotti artigianali. Dapprima le merci venivano barattate, in seguito fu inventata la moneta, fondamentale per i commerci. Durante i loro spostamenti i popoli del Mediterraneo approdarono in diversi territori. L’attività commerciale favorì i contatti tra i diversi popoli: si scambiarono idee, si diffusero conoscenze e modi di vita diversi. Scoppiarono anche rivalità e conflitti tra stati o città per l’espansione dei commerci. Così il Mediterraneo fu attraversato, oltre che da navi mercantili, anche da navi attrezzate per la guerra.

IImparo a studiare ✔ H_b[]]_ _b j[ije" iejjeb_d[W _d heiie b[ fWheb[#Y^_Wl[ [ Yecfb[jW b[ i[]k[dj_ \hWi_ Yed _ j[hc_d_ [iWjj_$ F[h _ fefeb_ Z[b C[Z_j[hhWd[e _b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ \k bW fh_dY_fWb[ Wjj_l_j}$ 7bbÊ_d_p_e ]b_ iYWcX_ Wll[d_lWde f[h c[ppe Z[b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $ ?d i[]k_je" f[h i[cfb_ÓYWh[ ]b_ iYWcX_" \k _dl[djWjW bW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $ ?b Yecc[hY_e f[hc_i[ WdY^[ bW Z_\\ki_ed[ Z_ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$" $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ [ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $

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Lo stato del Libano

Lo stato di Israele

,lANTICA TERRA DEI &ENICI ġ OGGI LO STATO DEL ,IBANO UN PAESE DI CIRCA TRE MILIONI E MEZZO DI ABITANTI CHE PER ANNI ġ STATO SCONVOLTO DA NUMEROSI CONČITTI !NCORA OGGI ġ TEATRO DI GUERRE RELIGIOSE FRA LA POPOLAZIONE MUSULMANA E QUELLA CRISTIANA ,A CAPITALE ġ "EIRUT UNA CITT÷ BELLA E MODERNA PURTROPPO DEVASTATA DA CONTINUI EPISODI DI GUERRA

! LUNGO IL POPOLO EBRAICO HA VISSUTO DISPERSO IN TUTTO IL MONDO $AL SI ġ RIUNITO GRAZIE A UN TRATTATO INTERNAZIONALE NEL TERRITORIO DELLlANTICA 0ALESTINA FORMANDO LlATTUALE STATO DI )SRAELE )N QUESTA ZONA VIVONO ANCHE I 0ALESTINESI CHE HANNO LINGUA RELIGIONE TRADIZIONI DIVERSE DAGLI %BREI #IĠ HA GENERATO CONČITTI TERRITORIALI E RELIGIOSI FRA MUSULMANI ED EBREI CHE CONTINUANO ANCORA OGGI


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.ELLlIMMAGINE PUOI AMMIRARE IL COSIDDETTO ÂŤMURO DEL PIANTOÂť ÄĄ TUTTO QUELLO CHE RIMANE A 'ERUSALEMME DELLlANTICO TEMPIO EBRAICO 'ERUSALEMME ÄĄ LA CITTá SANTA PER TRE GRANDI RELIGIONI o PER GLI %BREI PERCHĂ€ ERA LA CAPITALE DELLlANTICO 2EGNO DI )SRAELE E PERCHĂ€ QUI SORGEVA IL TEMPIO o PER I #RISTIANI PERCHĂ€ QUI 'ESĂš #RISTO FU CROCIĂźSSO o PER I -USULMANI PERCHÄĄ VI SORGE LlANTICA MOSCHEA DI /MAR COSTRUITA PER RICORDARE LlASSUNZIONE IN CIELO DEL PROFETA -AOMETTO

mettere in relazione le caratteristiche del territorio con lo sviluppo economico e sociale dei popoli; • a individuare l’organizzazione sociale di ciascuna civiltà ; • a conoscere i Fenici, abili commercianti e navigatori, che inventarono la scrittura alfabetica; • a riettere sulle vicende degli Ebrei, il primo popolo monoteista della storia.

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C\ Z`m`ck~ [\` =\e`Z` \ [\^c` <Yi\`

I FENICI D DOVE E Q UANDO O I Fenici provenivano dal deserto

arabico e si stabilirono, intorno al 1650 a.C., in una sottile striscia di terra lungo le coste orientali del Mar Mediterraneo: la Fenicia. Era un territorio poco adatto all’agricoltura, perché circondato da alte montagne dietro le quali si estendeva il deserto, così il mare rappresentò per questo popolo l’unica risorsa economica. La Fenicia era ricoperta di grandi foreste di cedri, pini e cipressi. Il legname ricavato da questi alberi era molto adatto per costruire navi, ma anche molto richiesto dagli altri popoli come materiale da costruzione (per esempio dagli Egizi, che nella loro terra non disponevano di legname di buona qualità). ( -,' a.C.

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Nascita di Cristo

<_d[ Z[bbW Y_l_bj} \[d_Y_W C CHE COSA SAPEVANO FARE RE I Fenici diventarono

TECNOLOGIA I Fenici ottenevano il vetro impastando con l’acqua sabbia bianca finissima e natron, una sostanza simile al sale conosciuta anche dagli Egizi. Anche se furono gli Egizi a fabbricare per primi il vetro, i Fenici inventarono la tecnica della soffiatura, utilizzata ancora oggi per renderlo sottile e trasparente.

abili costruttori di navi e bravissimi marinai e commercianti. Furono anche ottimi artigiani: gli Ebrei si servirono di artigiani fenici per costruire il tempio di Gerusalemme. Sapevano, inoltre, realizzare oggetti in vetro e tingere le stoffe con la porpora, una sostanza rossa che estraevano dal mùrice, un piccolo mollusco marino. Gli abiti colorati furono a i pop una grande novità: fino ad allora popoli antichi avevano usato stoffe per lo più dii colore bianco bianco.

IImparo a studiare re

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Le cittĂ fenicie e le colonie COM COME M E ERANO ERA A NO ORGANIZZATI ORGAN N IZZ Z ATI L e c i t t Ă

ffenicie i i sii trovavano llungo lle coste del Mediterraneo orientale ed erano dotate di buoni porti. Ogni cittĂ aveva un proprio re, era indipendente dalle altre ed era protetta da mura di cinta. Le piĂš importanti furono Biblo, Tiro e Sidone, da cui salpavano navi dirette verso l’Egitto e le coste dell’Africa settentrioAree commerciali fenicie nale e della Spagna. CittĂ fenicie Per espandere i loro commerci il piĂš Principali colonie fenicie possibile, a partire dal 1100 a.C. i mercanti fenici fondarono, nelle zone dei loro trafďŹ ci, delle colonie molto simili alle loro cittĂ , con porti sicuri in cui ripararsi e in cui poter caricare e scaricare merci. Alcune colonie, con il passare del tempo, diventarono molto importanti. Una di queste, Cartagine, nell’odierna Tunisia, divenne cosĂŹ potente da controllare tutto il commercio del Mar Mediterraneo. Altre colonie famose furono Palermo in Sicilia, Cagliari in Sardegna e .' %124 CĂ dice in Spagna.

lleggo la carta ✔ Eii[hlW bW YWhjW [ h_fehjW _ dec_ Z[bb[ fh_dY_fWb_ Yebed_[ \[d_Y_[% ?d 7\h_YW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$ ?d IfW]dW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$ ?d I_Y_b_W0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$ ?d IWhZ[]dW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$

La parola colonia deriva dal verbo latino còlere, ÂŤcoltivareÂť. Si trattava infatti di cittĂ create dal nulla, in un territorio lontano dalla terra d’origine.

å Nei loro commerci i Fenici usavano monete d’oro e d’argento.

Ă– Una veduta dei resti di Cartagine, in Tunisia.

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TECNOLOGIA

Obwj!wfmpdj!f!spcvtuf I Fenici furono i più grandi marinai dell’antichità. Con le loro navi essi svilupparono rapporti commerciali con tutti i popoli del Mediterraneo. Per facilitare i loro commerci, i Fenici cercarono di rendere le imbarcazioni più sicure e veloci. Per questo introdussero l’uso dell’àncora e della chiglia, una lunga trave di legno, posta sotto lo scafo della nave, che serve a garantire stabilità e solidità. Inoltre perfezionarono il timone e dotarono le loro navi di remi e di vele. I Fenici costruirono due tipi di nave: mercantile e da guerra. Le navi mercantili erano alte, robuste, con una grande stiva per contenere le merci e con una grande vela rettangolare, che alleggeriva il lavoro dei rematori durante i lunghi tragitti. Le navi da guerra erano invece basse, lunghe e molto veloci; avevano due ordini di remi ed erano dotate di uno sperone, che serviva a sfondare gli scafi delle navi nemiche.

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L’invenzione dell’alfabeto CHE COSA SAPEVANO FARE

Ăˆ al popolo dei Fenici che dobbiamo la diff i d ll scrittura i ffonetica che, a ogni suono della voce umana, diffusione della fa corrispondere un segno. L’esigenza di tenere registrazioni degli acquisti e delle vendite delle merci portò i Fenici all’invenzione di questa scrittura semplice e veloce. Essi riuscirono a creare un sistema piĂš facile da usare rispetto alle scritture ideogrammatiche (cuneiforme o gerogliďŹ ca) utilizzate dagli altri popoli, in cui c’erano moltissimi segni da imparare e da abbinare al signiďŹ cato corrispondente. I Fenici elencarono tutti i diversi suoni usati nella lingua parlata e per ognuno di essi crearono una lettera corrispondente. Inventarono cosĂŹ l’alfabeto, composto di 22 segni diversi: combinando i segni fra loro si poteva comporre un numero inďŹ nito di parole. Scrivere divenne molto piĂš facile. Grazie a questa sempliďŹ cazione, un numero sempre maggiore di persone potĂŠ scambiarsi idee, informazioni e conoscenze e la scrittura non fu piĂš solo una tecnica riservata agli scribi o ai sacerdoti. L’alfabeto fenicio comprendeva, però, solo le consonanti; i Greci piĂš tardi lo modiďŹ carono inserendovi le vocali. Dai Greci l’alfabeto fu trasmesso ai Romani, che lo trasformarono ancora; cosĂŹ giunse ďŹ no a noi.

LLEGGO LA FONTE 7XX_Wce Z[jje Y^[ bĂŠ_dl[dp_ed[ Z[bbĂŠWb\WX[je „ ijWjW i_YkhWc[dj[ bW f_Â’ ]hWdZ[ Z[bb[ _dl[dp_ed_ Z[_ <[d_Y_" cW iede feY^_ii_c_ _ ZeYkc[dj_ iYh_jj_ ZW gk[ije fefebe ]_kdj_ Ă“de W de_$ BW cW]]_eh fWhj[ i_ jhelW ik_ iWhYe\W]_ _d Yk_" Yec[ ]b_ ;]_p_" _ <[d_Y_ Z[fed[lWde _ Yehf_ Z[_ Z[\kdj_$ ✔ 9ed\hedjW bĂŠWb\WX[je \[d_Y_e [ gk[bbe ]h[Ye$ 9_ iede b[jj[h[ Y^[ i_ Wiiec_]b_Wde5 Eii[hlW WdY^[ bĂŠWb\WX[je bWj_de kiWje ZW_ HecWd_ [ _dZ_l_ZkW b[ Z_\\[h[dp[ [ b[ iec_]b_Wdp[ Yed _ fh[Y[Z[dj_ Wb\WX[j_$

ĂĄ Scultura in pietra con iscrizione fenicia.

.' %124 Il termine fonetico (dal greco phonĂŠ, ÂŤvoceÂť) signiďŹ ca ÂŤche riguarda il suonoÂť. La fonetica è lo studio dei suoni di una lingua. La parola alfabeto deriva da alfa e beta, le prime due lettere dell’alfabeto greco. L’alfabeto è quindi l’insieme delle lettere di una lingua, in ordine successivo.

Fenicio Greco Latino

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C\ Z`m`ck~ [\` =\e`Z` \ [\^c` <Yi\`

GLI EBREI D DOVE E Q UANDO O Gli Ebrei erano un popolo di

pastori nomadi, diviso in numerose tribĂš.Vivevano nelle zone desertiche vicino a Ur, in Mesopotamia. Ogni tribĂš era formata da un insieme di famiglie discendenti da un unico antenato e guidate da un capo chiamato patriarca.

1 Dalla Mesopotamia alla Palestina

Con Abramo verso la Palestina alestina La migrazione in Egitto Con Mosè verso la Terraa Promessa

I Intorno al 1850 a.C. gli Ebrei intrapresero un lungo viaggio, come puoi vedere dalla carta storico-geograďŹ ca, sotto la guida del patriarca Abramo, dalla cittĂ di Ur alla terra di Canaan, in Palestina, una regione poco fertile ma adatta alla pastorizia.

2 Dalla Palestina all’Egitto

.' %124 Il termine patriarca deriva dal latino pater, ÂŤpadreÂť. Infatti il capo della tribĂš era considerato come un padre che doveva guidare i ďŹ gli. I primi grandi patriarchi furono Abramo, Isacco e Giacobbe.

LLEGGO LA FONTE Gk[ijW f_jjkhW „ ijWjW h_jhelWjW _d kdW jecXW []_p_W [ hW\Ó]khW iY^_Wl_ [Xh[_ WZZ[jj_ WbbW \WXXh_YWp_ed[ Z_ cWjjed_ Z_ Wh]_bbW$ Gk[ije ZeYkc[dje Y_ j[ij_ced_W Y^[ ]b_ ;Xh[_" f[h kd f[h_eZe Z[bbW behe ijeh_W" \khede iY^_Wl_ _d ;]_jje$

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V Verso il 1700 a.C., a causa di una terribile carestia, gli Ebrei abbandonarono la Palestina e si rest carono in Egitto, dove lavorarono al servizio degli Egizi. Qui inizialmente trovarono accoglienza ma in seguito, poichĂŠ riďŹ utavano di adorare il faraone come un dio, furono ridotti in schiavitĂš.


7836-%

3 Ritorno in Palestina Stanchi di vivere da schiavi, verso il 1250 a.C. decisero di tornare in Palestina. Attraversarono il deserto del Sinai guidati da Mosè, un ebreo allevato alla corte del faraone. Giunti in Palestina divennero sedentari; impararono a coltivare il grano, l’orzo, la vite e l’ulivo, a lavorare e a usare il ferro. Divennero anche abili commercianti.

4 Il Regno di Israele Verso il 1020 a.C. le dodici tribù del popolo ebraico si riunirono sotto la guida del re Saul per lottare contro i Filistei, un popolo che viveva lungo le coste del Mediterraneo. Fu il re Davide, dopo la morte di Saul, a sconfiggere i Filistei e a formare un vero e proprio stato ebraico: il Regno di Israele. Salomone, figlio di Davide, stabilì la capitale a Gerusalemme dove fece costruire un grande tempio.

5 La distruzione di Gerusalemme

e la diàspora A partire dal 700 a.C. gli Ebrei furono dominati da diversi popoli, fra cui gli Assiri e i Babilonesi, fino a quando nel 70 d.C. i Romani, sotto la guida di Tito, distrussero Gerusalemme, costringendo i sopravvissuti a fuggire. Iniziò così la diàspora del popolo ebraico, cioè la sua dispersione fuori della propria terra.

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La religione degli Ebrei IN CHE COSA CREDEVANO

A differenza di tutti gli altri popoli che hai incontrato ďŹ nora gli Ebrei erano monoteisti, credevano, cioè, in un unico dio, Jahvè, creatore del mondo e protettore del suo popolo. A differenza degli dèi mesopotamici ed egizi, questo dio non si identiďŹ cava in nessuna forza della natura ma rappresentava, come un alleato speciale e onnipotente, l’intero popolo ebraico. La storia degli Ebrei è raccontata nella Bibbia, il loro libro ĂĄ I fondamenti della sacro, che costituisce un documento importante per gli storici, perchĂŠ da esso posreligione ebraica siamo ricostruire la storia antica di questo popolo. La Bibbia racconta che, dusono contenuti nel rotolo della KfiX_, rante il viaggio dall’Egitto alla Palestina, Mosè ricevette da Jahvè le Tavole della legge, tavole di pietra con incisi i Dieci Comandamenti, che signiďŹ ca ÂŤleggeÂť. cioè dieci ordini di Jahvè che tutti gli Ebrei dovevano rispettare. Quando gli Ebrei arrivarono in .' %124 Palestina, queste tavole furono custodiIl termine Bibbia deriva dal greco tĂ te all’interno dell’Arca dell’Alleanza, biblĂŹa, che signiďŹ ca ÂŤi libriÂť. un prezioso scrigno che successivaLa Bibbia si divide in due parti: mente venne conservato nel tempio l’Antico Testamento, che narra le di Gerusalemme. vicende del popolo ebraico, e il ĂĄ La d\efiX_ è il candelabro a sette bracci che gli Ebrei accendevano nel tempio. Ăˆ il simbolo dell’unitĂ del popolo ebraico.

leggo lĂ­immagine ✔ Eii[hlW bW h_Yeijhkp_ed[ Z[b j[cf_e Z_ IWbeced[ W =[hkiWb[cc[$ D[b iWdjkWh_e [hW YkijeZ_jW bĂŠ7hYW Z[bbĂŠ7bb[WdpW$

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Nuovo Testamento, che narra la vita di GesĂš.


Educazione alla

Cittadinanza

Mf!sfmjhjpoj!ofm!npoep Il principio monoteista dell’ebraismo di credere in un solo dio ha avuto una grande rilevanza nella storia dell’uomo. Esso, infatti, è fondamento delle due dottrine religiose oggi più diffuse nel mondo, il cristianesimo e l’islamismo, che, pur avendo caratteristiche diverse l’una dall’altra, affondano le loro radici nel pensiero religioso ebraico. Pensa che il libro del profeta Isaia, contenuto nella Bibbia, indica il patriarca Abramo come progenitore di Ebrei e Arabi: i primi discendenti dal figlio Isacco, i secondi dal figlio Ismaele. La parte della Bibbia chiamata Antico Testamento è, inoltre, un libro sacro sia per gli Ebrei sia per i Cristiani.

Nel mondo moderno, oltre all’ebraismo, al cristianesimo e all’islamismo, ci sono molte altre dottrine religiose. Alcune sono monoteiste, altre politeiste, come l’induismo. Quale religione è quella vera? Ogni credente pensa che lo sia la propria. Tale convinzione, purtroppo, ha spesso spinto gli uomini a combattersi tra loro. Per fortuna negli ultimi tempi ha cominciato a farsi strada un sentimento di tolleranza, per cui ciascuno è libero di credere nella religione che vuole. D’altra parte questa tendenza non è affatto in disaccordo con le grandi religioni, che da sempre predicano la fratellanza, la carità e la disponibilità verso il prossimo. Purtroppo, nella storia dell’umanità e anche oggi, questo invito troppo spesso non è stato ascoltato.

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Ebrei DOVE E Q UANDO

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#RETA ฤก LA MAGGIORE ISOLA GRECA E LA QUINTA PER ESTENSIONE DEL -EDITERRANEO /GGI ฤก UNA RICHIESTISSIMA META TURISTICA SIA PER LA BELLEZZA DELLE SPIAGGE SIA PER LA RICCHEZZA DEI SITI ARCHEOLOGICI ,A CITTรท PRINCIPALE ฤก )RAKLION SORGE A POCA DISTANZA DALLE ROVINE DI #NOSSO CHE FU IL PIร IMPORTANTE CENTRO DELLA CIVILTรท CRETESE

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Micene oggi

/GGI -ICENE ฤก UNA CITTรท DELLA 'RECIA $EVE LA SUA IMPORTANZA ALLA CIVILTรท DEGLI !CHEI COSTRUTTORI DI CITTรท CIRCONDATE DA FORTIรผCAZIONI E MURA SOLIDISSIME ,E ROVINE DELLE CITTรท MICENEE CON I LORO RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI SONO META DI NUMEROSI TURISTI CHE PROVENGONO DA OGNI PARTE DEL MONDO


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conoscere due civiltà importanti del Mediterraneo; • ad apprezzare la civiltà minoica con i suoi splendidi palazzi; • ad approfondire miti e leggende del popolo cretese; • a conoscere il popolo acheo, un popolo di agricoltori e raffinati artigiani, ma soprattutto di abili guerrieri; • a conoscere il popolo acheo anche attraverso i miti e i poemi omerici.

,E FOTOGRAüE CHE VEDI IN QUESTA PAGINA RAPPRESENTANO DUE SITI ARCHEOLOGICI ,lIMMAGINE PIÚ GRANDE APPARTIENE ALLA CIVILT÷ CRETESE E RAFüGURA LE ROVINE DEL PALAZZO DI #NOSSO ,A FOTO QUI SOPRA APPARTIENE INVECE ALLA CIVILT÷ MICENEA E RAFüGURA UN PARTICOLARE DELLA CELEBRE 0ORTA DEI ,EONI UNA DELLE PORTE DI ACCESSO ALLA CITT÷ DI -ICENE Ĝ NELLlARCHITETTURA CHE EMERGONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE FRA LA CIVILT÷ CRETESE E QUELLA MICENEA ! #RETA I GRANDI PALAZZI COMPRESO QUELLO DI #NOSSO ERANO APERTI PRIVI DI OPERE DIFENSIVE SEGNO CHE I #RETESI SI SENTIVANO SICURI E NON TEMEVANO AGGRESSIONI NÀ DALLlINTERNO NÀ DALLlESTERNO ,A REALT÷ MICENEA ERA MOLTO DIVERSA I -ICENEI ERANO UN POPOLO GUERRIERO E I LORO MAGGIORI CENTRI ERANO FORTEZZE COSTRUITE SU ALTURE E CIRCONDATE DA MURA IMPONENTI

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LA CIVILTĂ€ MINOICA D DOVE E Q UANDO O

N Nell’isola di Creta (che attualll Grecia) a partire dal 2500 a.C. mente ffa parte d della si sviluppò una delle piĂš splendide civiltĂ antiche, quella cretese, chiamata anche civiltĂ minoica dal nome di un suo re leggendario, Minosse. ) ,'' a.C.

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LLEGGO LA LINEA DEL TEMPO ” GkWdZe Ă“ehˆ bW Y_l_bj} c_de_YW5 ” GkWdj_ i[Yeb_ fh_cW Z[bbW dWiY_jW Z_ 9h_ije hW]]_kdi[ _b ike ifb[dZeh[5 ” GkWb[ fefebe _dlWi[ 9h[jW5 CHE COSA SAPEVANO FARE Creta aveva zone pianeg-

Ăœ Questa ďŹ gura, dipinta nel Corridoio della Processione del Palazzo di Cnosso a Creta, è stata battezzata ÂŤPrincipe dei gigliÂť.

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gianti e collinari adatte alla coltivazione dell’ulivo e della vite e zone montuose ricche di boschi. In un primo tempo i Cretesi si dedicarono alla pastorizia, all’agricoltura e alla pesca. Erano anche abili artigiani, capaci di realizzare tessuti rafďŹ nati, vasi di ceramica decorati, armi e gioielli. In seguito, sfruttando il legname a disposizione, divennero costruttori di navi ed esperti navigatori. Realizzarono una otta di navi mercantili con le quali raggiunsero le coste del Mediterraneo. I marinai cretesi, infatti, furono i primi a praticare la naviga.' zione d’alto mare, viaggiando anche di notte. %124 Le loro navi erano in grado di raggiungere Si parla di navigazione d’alto mare la Grecia, la Fenicia, l’Asia minore e l’Egitquando le navi attraversano il mare to. Si spostavano via mare per scambiare i e perdono di vista la costa. loro prodotti con grano, pelli, metalli, ma Ăˆ contrapposta alla navigazione a anche vele e cordame per le loro navi, con vista, che avviene quando le navi procedono lungo la costa senza le quali raggiunsero la Grecia conquistanmai allontanarsene. do, per un certo periodo, la cittĂ di Atene.


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Una civiltà pacifica COME ERANO ORGANIZZATI Verso il 1750 a.C. la

civiltà cretese visse il suo massimo splendore. Ne sono testimonianza i resti di alcune città: Festo, Mallia e Cnosso. Ciascuna di esse era governata da un re-sacerdote, che aveva nelle sue mani il potere politico, religioso ed economico. I re abitavano in grandiosi e splendidi palazzi, attorno ai quali sorgevano edifici più modesti per il resto della popolazione. Quella cretese era una civiltà colta, che amava circondarsi di cose belle, e pacifica, che non temeva attacchi nemici. Le città non erano fortificate da mura difensive. Gli abitanti vivevano in pace tra loro e godevano di buone condizioni di vita.

LLEGGO LA FONTE Gk[ije W\\h[iYe hWffh[i[djW Wif[jj_ Z_ l_jW ieY_Wb[ Z[bb[ Zedd[ Yh[j[i_$

La religione IN CHE COSA CREDEVANO

Nell’isola venivano venerate diverse divinità femminili e in particolare la Grande Madre, a cui i Cretesi dedicavano riti in grandi spazi all’aperto o in piccoli altari domestici. Un ruolo importante durante le cerimonie religiose era svolto dalle donne, che nella società cretese erano tenute in grande considerazione.

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La fine della civiltà minoica Quella cretese fu, per molti secoli, una delle più fiorenti civiltà del Mediterraneo. Poi, attorno al 1450 a.C., decadde improvvisamente. Secondo alcuni studiosi la caduta di Creta può essere dovuta a cause naturali, cioè all’esplosione di un vulcano avvenuta proprio in quel periodo sulla vicina isola di Thera (oggi Santorini). Ciò avrebbe causato uno tsunami, cioè un’onda gigantesca in grado di sommergere e distruggere le città cretesi che sorgevano sulla costa. Secondo altri la decadenza avvenne in seguito all’affermarsi di una nuova civiltà, quella dei Micenei (o Achei), che studierai più avanti. Ö Affresco proveniente da Santorini (l’antica Thera) che raffigura due lottatori.

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Il palazzo di Cnosso COME VIVEVANO

Il più famoso dei palazzi di Creta è ll di Cnosso. C E un edificio alto almeno quattro quello Era piani, che comprendeva più di mille stanze, collegate tra loro da scale e porticati. Il palazzo era la residenza del re, dei sacerdoti e dei nobili e comprendeva anche il tempio, i magazzini e le botteghe degli artigiani. L’abi-tazione del re si trovava ai piani superiori. Al centro del o gare palazzo c’era un grande cortile nel quale si svolgevano ’ sportive, cerimonie religiose e il mercato. Ai piani inferiorii c’erano i magazzini e le botteghe degli artigiani. Le pareti del palazzo erano decorate con affreschi raffiguranti animali, piante e figure di atleti e danzatori. Gli antichi chiamavano questo palazzo «Labirinto». Da allora questo termine indica un intricato complesso di stanze e passaggi, all’interno del quale è difficile orientarsi. Intorno al Labirinto di Cnosso nacquero numerose leggende, la più famosa delle quali è quella del Minotauro, che puoi leggere alla pagina seguente.

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á Particolare dell’affresco con i delfini che decora l’abitazione della regina a Cnosso. La pittura minoica era caratterizzata dall’uso di colori vivaci e da soggetti quasi sempre tratti dalle ricche flora e fauna del luogo.


il MITO

Teseo e il Minotauro 3I NARRA CHE AL RE -INOSSE FOSSE NATO UN ŸGLIO MOSTRUOSO IL -INOTAURO CON CORPO UMANO E TESTA DI TORO 0ER NASCONDERLO IL SOVRANO AVEVA FATTO COSTRUIRE UN PA LAZZO IL ,ABIRINTO CON STANZE E CORRIDOI TALMENTE INTRICATI CHE TUTTI COLORO CHE VI ENTRAVANO NON TROVAVANO PI| LA VIA D´USCITA !L -INOTAURO CHE SI CIBAVA DI CARNE UMANA VE NIVANO SACRIŸCATI OGNI ANNO QUATTORDICI GIOVANI GRECI CHE PROVENIVANO DALLA CITTg DI !TENE 5N GIORNO 4ESEO ŸGLIO DEL RE DI !TENE DECISE DI PARTIRE CON QUEI QUATTORDICI GIO VANI PER UCCIDERE IL FEROCE -INOTAURO 1UANDO 4ESEO E GLI ALTRI ARRIVARONO SULL´ISOLA INCONTRARONO !RIANNA LA ŸGLIA DI -INOSSE CHE SI INNAMORw DEL RAGAZZO E LO AIUTw DANDO GLI UN GOMITOLO DI ŸLO MENTRE SI ADDENTRAVA NEL ,ABIRINTO 4ESEO SVOLGEVA IL GOMITOLO LUNGO IL PERCORSO 1UANDO EBBE UCCISO IL -INOTAURO A 4ESEO BASTw RIAVVOLGERE IL ŸLO PER RITROVARE L´USCITA

DDENTRO IL MITO ✔ ?b BWX_h_dje _d Yk_ l_l[lW _b C_dejWkhe fejh[XX[ [ii[h[ bW hWffh[i[djWp_ed[ \WdjWij_YW Z[b fWbWppe Z_ 9deiie$ CW Z_[jhe gk[ije \Wceie c_je" YeiĂŠWbjhe Y_ fejh[XX[ [ii[h[ Z_ l[he5 9ebb[]W c_je [ h[Wbj}$ Il Minotauro era un mostro mezzo uomo e mezzo toro.

Con il passare dei secoli Atene divenne piÚ potente di Creta e si liberò del suo dominio.

La cittĂ di Atene doveva sacriďŹ care quattordici giovani.

I Cretesi insegnarono ai Greci la tessitura.

Arianna dĂ a Teseo un gomitolo di ďŹ lo.

Per i Cretesi il toro era il simbolo del potere del re.

Il ďŹ glio del re di Atene, Teseo, uccide il Minotauro.

Atene, per un certo periodo, fu sottomessa a Creta e dovette pagare dei tributi.

LLEGGO LA FONTE ?b c_je Z[b C_dejWkhe if_di[ _ 9h[j[i_ W kiWh[ _b jehe Yec[ i_cXebe Z_ \ehpW [ Z_ fej[dpW$ D[bbĂŠW\\h[iYe" fhel[d_[dj[ ZWb fWbWppe Z_ 9deiie" fke_ l[Z[h[ kd ]_elWd[ [ Zk[ hW]Wpp[ Y^[ [i[]kede _b f[h_Yebeie iWbje Z[b jehe" kd ]_eYe Z_ YehW]]_e [ Z[ijh[ppW Y^[ \WY[lWde _ ]_elWd_ Z_ 9h[jW$

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LA CIVILTÀ MICENEA D DOVE E Q UANDO O

Area di influenza degli Achei

LLEGGO La linea del tempo GkWdj_ i[Yeb_ fh_cW Z_ 9h_ije Óeh bW Y_l_bj} c_Y[d[W5 GkWdj_ i[Yeb_ ZkhWjW5 GkWdZe Z[YWZZ[5

Int Intorno al 1600 a.C. una popollazione i d gli li Achei, proveniente dall’Asia nomade, centrale, si stanziò nel Peloponneso. Gli Achei dettero origine a una nuova civiltà, detta micenea dal nome della loro città più importante, Micene. Verso il 1450 a.C. vennero in contatto con la civiltà cretese, dalla quale appresero la pratica del commercio, le tecniche della navigazione, l’artigianato e la lavorazione del bronzo. Quando la civiltà cretese decadde, iniziò il periodo di massimo splendore della civiltà micenea. Fu un archeologo tedesco appassionato di cultura greca, Heinrich Schliemann, a compiere, tra il 1870 e il 1890, importanti scoperte su questa civiltà. ( -'' a.C.

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COME ERANO ORGANIZZATI Gli Achei erano orga-

Ü I Micenei spesso svilupparono le idee dei Cretesi: esempi di decorazione zoomorfa (cioè ispirata al mondo animale), come la seppia dipinta su questo vaso miceneo, si trovano infatti anche nella ceramica cretese.

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nizzati in piccoli regni indipendenti. Infatti essi fondarono numerose città-stato, come Micene, Argo, Pilo, Tirinto e Sparta, che rimasero ri indipendenti l’una dall’altra e furono governate da un proprio re. Qu Queste città erano spesso in lotta tra loro; p per questo erano edificate su alture e circo circondate da possenti mura di difesa. All’int All’interno si trovavano il palazzo del re e le abi abitazioni degli aristocratici (cioè nobili guer guerrieri e proprietari terrieri), mentre fuori delle mura c’erano le case degli artigiani e dei cont contadini che lavoravano le terre degli aristocratici. Un’altra attività m molto importante per i Micenei era il commercio; gli sstorici hanno trovato tracce del loro passaggio in Spag Spagna, nell’Inghilterra meridionale e perfino in alcune zzone costiere del Mar Baltico.


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Abili artigiani e temibili guerrieri CHE COSA SAPEVANO FARE Gli Achei erano per la maggior parte agricoltori e

allevatori di ovini e di polli; impararono dai Cretesi a coltivare l’ulivo e la vite, a lavorare la ceramica e i metalli. Dagli Egizi e dai Cretesi avevano imparato a lavorare l’oro, l’argento e l’avorio, con cui fabbricavano raffinati gioielli. Gli artigiani dei metalli erano molto importanti perché dalla loro bravura dipendeva la qualità delle armi e delle armature usate dai guerrieri. Le armi e le armature dei guerrieri erano in bronzo e perciò molto pesanti. Si pensa che gli Achei dovessero essere molto robusti per reggere il peso di tali armature e del pesantissimo scudo. La guerra rivestiva un ruolo importante nella vita dei Micenei: re e nobili erano addestrati a combattere fin da bambini. I guerrieri si lanciavano sui nemici con grande coraggio; i più valorosi erano considerati eroi, ricevevano grandi onori e venivano ricompensati dal re con doni preziosi.

La religione IN C CHE HE E COSA CO O S A CREDEVANO CR R EDEVA A NO

I Micenei erano politeisti. Adoravano Zeus, padre degli dèi e degli uomini, Era, moglie di Zeus, Poseidone, dio del mare, e Demetra, dea della terra. Avevano un profondo culto per i morti: costruivano tombe monumentali per i loro sovrani, che venivano sepolti con il viso coperto da una maschera d’oro insieme a un ricco corredo funerario.

LLEGGO LA FONTE Gk[ijW cWiY^[hW ZÊ W ehe W ZÊ Y^[ h_Yefh_lW _b lebje ebje Z_ kd h[ ijWjW h_jhelWjW _d kdW jecXW W C_Y[d[$ Þ Y^_WcWjW ¼cWiY^[hW Z_ 7]Wc[dded[½$ 7 gkWb[ _cfh[iW b[]Wje _b h[ 7]Wc[dded[5 B[]]_ WbbW fW]_dW W W i[]k[dj[

Ü Armatura micenea in bronzo.

IImparo a studiare ✔ H_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ I[YedZe j[ [hW cebje _cfehjWdj[ f[h kd WY^[e WZZ[ijhWhi_ WbbÊkie Z[bb[ Whc_5 7 Y^[ YeiW ]b_ i[hl_lW5 I[ kd WY^[e _d XWjjW]b_W i_ [hW Z_ceijhWje kd [he[" Y^[ YeiW h_Y[l[lW5

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Gli Achei tra storia e mito Alcune vicende storiche della civiltà micenea sono giunte fino a noi grazie ai versi del più grande poeta dell’antichità, Omero. Egli scrisse due bellissimi poemi. Il primo, l’Iliade, narra le vicende della guerra combattuta tra le città achee e la città di Troia (città dell’Asia Minore chiamata Ilio). Nell’Iliade i protagonisti sono l’eroe greco Achille, figlio di Peleo, e Ettore figlio di Priamo, re di Ö Statua in marmo Troia. Il secondo poema, l’Odissea, racconta il ritorno a casa di che raffigura Ulisse (chiamato anche Odisseo), re di Itaca che aveva parteciil poeta Omero. pato alla guerra di Troia. Questi poemi, probabilmente, sono la trascrizione di racconti che i cantastorie facevano spostandosi da un villaggio all’altro per narrare le gesta degli eroi.

La guerra di Troia

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82

Nell’Iliade le vicende narrate si snodano tra storia e mito; in esse, insieme ai guerrieri e ai re achei, agiscono dèi ed eroi dai poteri soprannaturali. Omero racconta che Paride, figlio del re di Troia, si innamorò di Elena, moglie del re di Sparta, Menelao, la rapì e fuggì con lei a Troia. I re delle città achee si allearono e mossero guerra a Troia guidati da Agamennone, re di Micene e di Argo e fratello di Menelao. Dopo dieci anni di assedio Troia fu conquistata e distrutta dagli Achei. Un famosissimo episodio, che puoi leggere alla pagina seguente, è quello che narra lo stratagemma escogitato da Ulisse del cavallo di legno, grazie al quale gli Achei conquistarono Troia.

á L’immagine rappresenta una scena dell’Iliade: la partenza del re Agamennone per Troia.


il MITO

Il cavallo di legno $OPO DIECI ANNI DI GUERRA GLI !CHEI I NON ERANO RIUSCITI A CONQUISTARE 4ROIA 5LISSE RE DI )TACA ERA UN UOMO MOLTO ASTUTO ED EBBE UN´IDEA FAR CREDERE AI I

4ROIANI DI AVER VINTO LA GUERRA 'LI !CHEI LA COSr ¼NSERO DI RITIRARSI E LASCIARONO SULLA NO SPIAGGIA UN GRANDISSIMO CAVALLO DI LEGNO GLI SUL QUALE AVEVANO SCRITTO ¦$EDICATO DAGLI NEL !CHEI ALLA DEA !TENA PERCHm LI ASSISTA NEL CU LORO RITORNO A CASA§ ) 4ROIANI ORMAI SICU O IL RI CHE I NEMICI FOSSERO PARTITI PORTARONO IL IN CAVALLO DENTRO LE MURA DELLA CITTg E COMIN DO CIARONO A FESTEGGIARE LA VITTORIA 1UANDO AI SCESE LA NOTTE I SOLDATI TROIANI ERANO ORMAI g TUTTI UBRIACHI E NESSUNO DIFENDEVA LA CITTg GLI %RA QUELLO IL MOMENTO CHE ASPETTAVANO GLI !CHEI TRENTA DI LORO NASCOSTI DENTRO LA LE PANCIA DEL CAVALLO USCIRONO PER APRIRE LE DO PORTE AL RESTO DELL´ESERCITO )N QUESTO MODO UISTARE SORPRESERO I 4ROIANI E RIUSCIRONO A CONQUISTARE E INCENDIARE 4ROIA CHE COSr FU DISTRUTTA

DDENTRO IL MITO BW ijeh_W Z[b YWlWbbe Z_ Jhe_W kdW b[]][dZW" cW bW ]k[hhW jhW ]b_ 7Y^[_ [ _ Jhe_Wd_ \k h[Wbc[dj[ YecXWjjkjW$ =b_ ijeh_Y_" WdY^[ ]hWp_[ Wbbe ijkZ_e Z[bb[ hel_d[ Z[bbW Y_jj}" h_dl[dkj[ d[b '.-'" ieij[d]ede Y^[ Jhe_W \k Z_ijhkjjW ZW kd _dY[dZ_e _djehde Wb '(+& W$9$ Gk[ije Yed\[hc[h[XX[ Y^[ [\\[jj_lWc[dj[ l_ \k kdW ]k[hhW jhW _ Jhe_Wd_ [ ]b_ 7Y^[_ [ Y^[ gk[ij_ kbj_c_ [XX[he bW c[]b_e$ CW f[hY^ ]b_ 7Y^[_ ceii[he ]k[hhW W Jhe_W5 ✔ H_YehZWdZe bÊ_djhWfh[dZ[dpW d[_ Yecc[hY_ Z[bbW Y_l_bj} c_Y[d[W [ Zefe Wl[h ]kWhZWje Yed Wjj[dp_ed[ bW YWhjW W fW]_dW .& Y^[ ceijhW Zel[ ieh][lW Jhe_W" fhelW W _fej_ppWh[ f[h gkWb[ cej_le l[dd[ YecXWjjkjW gk[ijW ]k[hhW$

83


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84

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)L PRIMO COMPITO DI UN GEOGRAFO ġ QUELLO DI INDIVIDUARE LA FORMA DI UN TERRITORIO E GLI ELEMENTI CHE LO COMPONGONO 0ER FARE QUESTO I GEOGRAü DEVONO USARE STRUMENTI DI OSSERVAZIONE ADATTI 'RAZIE A QUESTI STRUMENTI ESSI RACCOLGONO DATI SUGLI ASPETTI CHE CARATTERIZZANO I TERRITORI OSSERVATI INTERPRETANO LE INFORMAZIONI RACCOLTE RAPPRESENTANO IL LUOGO CON CARTE GEOGRAüCHE

Le fotografie ,E FOTOGRAüE SONO UNO STRUMENTO UTILISSIMO ESSE DESCRIVONO CON CHIAREZZA GLI ELEMENTI DEL TERRITORIO ,E PIÚ COMUNI SONO LE FOTOGRAüE DA TERRA CHE RIPRODUCONO LA REALT÷ VISTA AD ALTEZZA DlUOMO 2AFüGURANO I PARTICOLARI IN MODO ASSAI PRECISO MA NATURALMENTE RIPRODUCONO SOLO UNA PICCOLA PORZIONE DEL TERRITORIO

86

Fotografie da terra


^\f^iX]f *' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a

conoscere il metodo di lavoro dei geograďŹ per costruire una carta geograďŹ ca; • a capire il signiďŹ cato della riduzione in scala; • a riconoscere i diversi tipi di carte; • a utilizzare i punti di riferimento; • a individuare i punti cardinali; • a orientarti su una carta geograďŹ ca; • a conoscere la bussola, uno strumento utile per l’orientamento.

Fotografie aeree

0ER OSSERVARE UNA PARTE PIĂš VASTA DI TERRITORIO ÄĄ NECESSARIO PORTARSI IN UNA POSIZIONE PIĂš ELEVATA RISPETTO ALLA ZONA CHE INTERESSA 0ER QUESTO MOTIVO I GEOGRAĂź UTILIZZANO LE FOTOGRAĂźE AEREE CHE PERMETTONO DI VEDERE DALLlALTO AREE PIĂš AMPIE

Fotografie satellitari

1UI A ĂźANCO PUOI VEDERE UNA FOTOGRAĂźA SATELLITARE SCATTATA DA UN SATELLITE ARTIĂźCIALE LANCIATO NELLO SPAZIO A CIRCA CHILOMETRI DI ALTEZZA ,A VISTA DAL SATELLITE ÄĄ LA PIĂš EFĂźCACE PER OSSERVARE LA CONFORMAZIONE ESATTA DI UN TERRITORIO 3ONO FOTO CHE POSSONO RIPRODURRE VASTE PORZIONI DELLA SUPERĂźCIE TERRESTRE E DALLE QUALI SI POSSONO RICAVARE CARTE GEOGRAĂźCHE DETTAGLIATE

87


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Dalla fotografia alla carta COME SI COSTRUISCONO LE CARTE

Immagina di dover disegnare la tua aula per far conoscere a un amico l’esatta disposizione dei banchi e dei vari arredi. Come puoi fare? La prima cosa che devi fare è quella di immaginare la classe k^hiV YVaa¼Vaid. Osserva la fotografia qui a fianco. Sai dire esattamente quanti banchi ci sono? Per rispondere dovresti guardare tutta l’aula dall’alto; solo così, infatti, è possibile vedere esattamente come sono posizionati gli elementi all’interno dell’aula. La seconda regola, altrettanto importante, consiste nel g^YjggZ aZ Y^bZch^dc^ della stanza e degli oggetti al suo interno, perché non disponi di un foglio così grande da poter contenere tutta l’aula! Le stesse regole che hai usato per rappresentare la tua aula vengono usate dai geografi per rappresentare la Terra o un territorio più piccolo e per costruire, con i cartografi, XVgiZ \Zd\gVÄX]Z.

Rappresentare lo spazio Le carte geografiche non sono fotografie della realtà, ma disegni realizzati dall’uomo, a partire da foto aeree e satellitari, che mostrano alcuni aspetti del territorio. Sono gVeegZhZciVo^dc^ YZaaV gZVai|, cioè il disegno della Terra o di una parte di essa su una superficie piana. Per preparare una carta geografica è necessario: iimparo a studiare s¬ dhhZgkVgZ YVaa¼Vaid ^a iZgg^idg^d che si ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije bW Z[\_d_p_ed[ Z_ YWhjW ][e]hW\_YW$ vuole rappresentare; Fe_ Yecfb[jW$ s¬ hX]^VXX^VgZ \a^ ZaZbZci^ del territorio; B[ YWhj[ ][e]hWÓY^[ iede $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ s¬ g^be^XX^da^gZ ^a iZgg^idg^d perché, come $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ puoi ben capire, non sarebbe possibile avere una carta grande quanto il terriF[h fh[fWhWh[ kdW YWhjW ][e]hWÓYW X_ie]dW0 torio stesso; 1 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ s¬ jhVgZ YZ^ h^bWda^ che si possono facil2 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ mente interpretare.

88

3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 4 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$


+)3+6%*-%

La riduzione in scala COME SI RAPPRESENTA UN TERRITORIO Nessun territorio può

essere disegnato nelle sue dimensioni reali; il cartografo deve rimpicciolirlo, mantenendo le proporzioni della realtĂ . L’operazione prende il nome di g^Yjo^dcZ ^c hXVaV e consiste nel dividere tutte le misure reali per uno stesso numero; in questo modo distanza e dimensioni si riducono, ma la forma rimane la stessa. Su ogni carta è riportata la scala che indica di quanto la realtà è stata rimpicciolita. La scala può essere di due tipi: numerica e graďŹ ca. La scala numerica è espressa in numeri. Se, per esempio, tutte le misure reali sono state divise per 5 000, la scala numerica è

.' %124 La scala numerica è espressa sotto forma di frazione che ha come numeratore uno e come denominatore il numero per cui si deve moltiplicare la lunghezza misurata sulla carta per ottenere la lunghezza reale. La scala grafica è un segmento di retta suddiviso in centimetri o in millimetri su cui sono scritte le corrispondenti lunghezze reali.

& / * %%% (1 cm sulla carta corrisponde a 5 000 cm nella realtĂ ) Osserva la foto a ďŹ anco: sÂŹ la distanza misurata sulla carta tra Genova e Firenze è di circa 4 cm; sÂŹ 1 cm sulla carta = 5 000 000 cm nella realtĂ ; sÂŹ quindi 4 cm x 5 000 000 cm = 20 000 000 cm; sÂŹ 20 000 000 cm = 200 km. La distanza reale tra Genova e Firenze è di circa 200 km. La scala grafica è rappresentata da un segmento diviso in parti uguali. 0

50

100 150

200

Scala 1 : 5 000 000

250 km

(1 cm sulla carta corrisponde a 50 km nella realtĂ )

Osserva la foto a ďŹ anco: sÂŹ la distanza misurata sulla carta tra Torino e Milano è di circa 2,5 cm; sÂŹ 1 cm sulla carta = 50 km nella realtĂ ; sÂŹ quindi se posizioni il righello direttamente sotto la scala graďŹ ca vedrai che 2,5 cm = 125 km. La distanza reale tra Torino e Milano è di circa 125 km.

89


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Classifichiamo le carte IN BASE ALLA SCALA Se prendiamo in considerazione la loro scala di riduzione,

le carte possono essere distinte in quattro categorie.

E^VciZ Z bVeeZ: rappresentano, con molta precisione, spazi poco estesi, come una città, un quartiere (piante) o terreni di campagna e boschi (mappe), ma anche l’interno di un edificio o di un appartamento. Per disegnare piante e mappe vengono utilizzate scale fino a 1 : 10 000.

8VgiZ ided\gVÄX]Z: sono ancora abbastanza dettagliate e servono per rappresentare intere città con i relativi dintorni. Per disegnarle vengono utilizzate scale fino a 1 : 100 000.

8VgiZ Xdgd\gVÄX]Z: rappresentano zone piuttosto estese e per questo sono meno dettagliate. Sono molto utili per viaggiare perché indicano con precisione le strade che collegano le varie città. Vengono disegnate utilizzando scale fino a 1 : 1 000 000.

8VgiZ \Zd\gVÄX]Z (vere e proprie): riproducono territori molto vasti, come una regione, uno stato o un continente, con pochi particolari. Per queste carte vengono utilizzate scale maggiori di 1 : 1 000 000. Per disegnare il planisfero, che rappresenta tutta la superficie terrestre, è necessario utilizzare scale non inferiori a 1 : 25 000 000.

90


+)3+6%*-%

IN BASE ALLE INFORMAZIONI Le carte geografiche si differenziano in base al loro

contenuto e possono quindi essere fisiche, politiche o tematiche.

8VgiZ Äh^X]Z: riproducono gli elementi naturali

8VgiZ eda^i^X]Z: mostrano gli elementi antropici,

del territorio, come montagne, colline, pianure, g e mari. fiumi,, laghi

cioè introdotti dall’uomo, come città e paesi, confini fra regioni e fra stati.

2911

1375

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La Meta 2241

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L. di Bracciano

2912

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EMILIA-ROMAGNA Cesena Forlì La Spezia Carrara Rimini Pistoia Pesaro Prato Massa Ancona Lucca Urbino Firenze Pisa Arezzo M A R C HE Livorno TOSCANA Macerata Fermo Perugia Ascoli Siena Capraia Piceno (LI) UMBRIA Elba Grosseto Teramo Terni (LI)

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CORSICA (FRANCIA)

M. 1738 Amiata

Pianosa Giglio 635

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M. Conero

730 Bocca Serriola

L. Trasimeno

L. di Bolsena

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2165

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Gorizia Trento LOMBARDIA Pordenone VENETO Lecco Como Trieste Treviso Vicenza Varese Bergamo Aosta Verona Monza Novara Venezia Biella Brescia Padova Milano Mantova Vercelli Lodi Torino Rovigo Pavia Cremona Piacenza Parma Asti Ferrara Alessandria Modena Reggio Emilia PIEMONTE Bologna Ravenna LIGURIA

VALLE D’AOSTA

Golfo Colli Euganei di Venezia

Bolzano Sondrio

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FRIULIBelluno VENEZIA Udine GIULIA

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Golfo Colle di Cadibona di Genova

3297

444 603

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L. di Garda M.ti Berici

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3841 Cima dell’Argentera

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L. di Como L. Maggiore

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3554 Adamello

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2537 4807 4061 Gran Paradiso

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Vetta L I d’Italia R A Passo del N T Passo di BrenneroA M. Coglians LP C E 1508 Resia 2678 I 2780 3343 Passo dello O Passo M. Mangart 3905 Stelvio R Marmolada del 2757 I I 4050 Ortles IT

Capitale dell’Italia

M

Capoluoghi di regione

CORSICA (FRANCIA)

Capoluoghi di provincia

AR

L’Aquila

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Giglio (GR)

RR

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Rieti

Viterbo

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8VgiZ iZbVi^X]Z: rappresentano un aspetto particolare del territorio; per esempio chi ci vive (piante, animali, uomini), quali attività umane si svolgono (agricoltura, allevamento, industria), quali risorse vi si trovano (minerali, foreste, ecc.), quale clima c’è, e così via.

iimparo a studiare

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Aree a diffusa industrializzazione Industrie metalmeccaniche tessili

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91


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I simboli nelle carte fisiche COME SI LEGGONO LE CARTE Nelle carte geografiche gli elementi del territorio sono

rappresentati attraverso h^bWda^, che hanno un significato preciso e universale, in modo che chiunque legga una carta possa comprendere ciò che vi è rappresentato. In particolare nelle XVgiZ Äh^X]Z, per distinguere gli elementi naturali del territorio, si utilizzano i colori: s¬ le bdciV\cZ sono indicate con il bVggdcZ, più scuro o più chiaro a seconda dell’altitudine; le cime più alte sono indicate con un triangolino nero e con un numero che ne specifica l’altezza; s¬ le Xdaa^cZ sono indicate con il colore \^Vaad; s¬ le e^VcjgZ con il colore kZgYZ; s¬ i Äjb^, i aV\]^ e il bVgZ sono colorati di Voojggd; le diverse tonalità di azzurro indicano le varie profondità marine.

LLEGGO La carta

✔ Gk[ijW bW YWhjW \_i_YW Z_ kdW h[]_ed[ _jWb_WdW" bW JeiYWdW$ ?dj[hfh[jW _ i_cXeb_ [ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ Passo 1041 della Cisa E m A p i l i p a - R Lu e n n ig o m a n i ia g n a n o T o ag s c 1388 o na 2165 na E m 903 Passo M. CimonePasso Passo Carrara i M dell’Abetone l Se 932 della della Futa u g e l i rch lo a Porretta io L I G Massa V Pistoia Prato M. Falterona Montecatini U

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Lucca

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Siena

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Montepulciano

Metallifere

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M. Amiata 1738

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Grosseto

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Parco Nazionale Formiche o dell’Arcipelago di Grosseto Toscano Laguna Pianosa T o di Orbetello s c 635 a n Giglio M. Argentario Montecristo o

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92

livello del mare 0 100 200 1000 2 000 3000 metri 4000

4000 metri 3000 2 000 1000 500 200 100 0

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+)3+6%*-%

I simboli nelle carte politiche COME SI LEGGONO LE CARTE Le XVgiZ eda^i^X]Z utilizzano simboli e co-

lori per distinguere una nazione dall’altra o per indicare, per esempio, le regioni in cui è suddivisa l’Italia. Inoltre, poiché le carte politiche rappresentano l’organizzazione che l’uomo ha dato al territorio, oltre ai XdcÄc^ Vbb^c^higVi^k^ fra stati e regioni, indicano anche le X^ii| e i eVZh^, le [Zg" gdk^Z, le higVYZ e le VjidhigVYZ. Le città più importanti sono indicate con cerchietti o quadrati diversi, in base al numero di abitanti e al grado di importanza (capoluogo di provincia, di regione o capitale di stato). L’insieme dei simboli utilizzati dal cartografo e le spiegazioni dei loro significati costituiscono la aZ\ZcYV.

B;=;D:7 Confine di stato Confine regionale Autostrada Strada importante Ferrovia Capoluogo di regione Capoluogo di provincia Città o paese Traforo Passo o valico Monte Fiume Grotta Scavo archeologico

LLEGGO La carta ✔ Eii[hlW bW YWhjW feb_j_YW Z[bbÊ?jWb_W [" _d XWi[ WbbW ikW b[][dZW" h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ 6

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10

12

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14

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16

I

18

U N G H E R I A

A Confine di Stato

SLOVENIA

Sondrio Udine Belluno Trento Lecco Como Pordenone Gorizia Varese Monza Bergamo VENETO Aosta Biella Brescia Treviso Vicenza Milano Trieste Novara Verona LOMBARDIA Venezia Vercelli Lodi Cremona C R Padova Pavia Torino Mantova Rovigo Alessandria Piacenza Asti Reggio Parma Ferrara nell'Emilia PIEMONTE Modena LIGURIA Savona EMILIA - ROMAGNA Cuneo Genova Ravenna Bologna La Spezia Forlì Massa Rimini Imperia Pistoia Cesena SAN MARINO Lucca Prato Pesaro Ancona Pisa

Confine di provincia

Verbania

Capoluogo di regione

O A Z I A

Capoluogo di provincia

BOSNIA ERZEGOVINA

MARCHE Livorno TOSCANA Arezzo Perugia Macerata Siena Fermo UMBRIA Ascoli P. Grosseto

Mar MONTENEGRO

Terni Teramo

Viterbo

Pescara

Adriatico

T

B oc c

Rieti

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CORSICA

42

ca

no

L'Aquila Chieti

LAZIO CITTÀ DEL VATICANO

ROMA Latina

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Olbia

I s o l e Tr e m

ABRUZZO

42

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MOLISE Frosinone Isernia

Campobasso Foggia Barletta Trani Andria Bari

Benevento

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Tempio Pausania Sassari

Caserta

CAMPANIA

Napoli

Avellino

Potenza

la

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Mare 40

Nuoro

di

Sanluri

C a mp a no

T i r r e n o

Cagliari

CALABRIA

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38

ALGERIA

Lecce

40

Cosenza

Is

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Brindisi Taranto

BASILICATA

Carbonia

M

PUGLIA Matera

Salerno

Tortolì Lanusei

Oristano

Iglesias

o

M a r

SARDEGNA

Sardegna

44

Firenze

o ag A rcipel

Mar Ligure

46

Capitale di Stato

ALBANIA

VALLE D'AOSTA

F R A N C I A

Confine di regione

FRIULIVENEZIA GIULIA

TRENTINOALTO ADIGE-

46

44

Bolzano

SERBIA

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Messina

Palermo

Trapani

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Agrigento

Ionio

Caltanissetta Ragusa

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38

Reggio di Calabria

Catania Siracusa

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Crotone

Catanzaro

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SICILIA Enna

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Vibo Valentia

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93


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Orientarsi nello spazio COME CI SI ORIENTA

Orientarsi vuol dire ÂŤtrovare l’orienteÂť, per ^cY^k^YjVgZ ^a ajd" \d YdkZ X^ igdk^Vbd rispetto ad esso e stabilire la direzione da seguire. Piante, mappe e carte geograďŹ che sono strumenti indispensabili per sapere dove ci troviamo e dove vogliamo andare. Le mappe e le carte di un luogo hanno dei punti di riferimento. Segui attentamente l’esempio.

CASA DI LAURA

SEMAFORO PIAZZA

CAMPO SPORTIVO

EDICOLA

GIARDINI BAR SEMAFORO

CASA DI MARTINA

LLEGGO La carta ✔ I[]k[dZe b[ _dZ_YWp_ed_ Y^[ BWkhW ^W ZWje WbbW dkelW YecfW]dW Z_ YbWii[" i[]dW ikbbW f_WdjW _b f[hYehie Y^[ Z[l[ Yecf_[h[ CWhj_dW f[h hW]]_kd][h[ bW YWiW Z[bbĂŠWc_YW$ ✔ :_i[]dW ikb gkWZ[hde bW f_WdjW Z[b f[hYehie Y^[ \W_ f[h WdZWh[ W iYkebW e f[h WdZWh[ W jhelWh[ kd Wc_Ye [ Z[iYh_l_be kj_b_ppWdZe _ fkdj_ Z_ h_\[h_c[dje [ b[ Z_h[p_ed_$

94

I punti di riferimento occasionali Laura ha invitato a casa sua la nuova compagna di classe, Martina, che è appena arrivata da un’altra cittĂ ; per spiegarle dove abita, oltre a fornirle una pianta della zona, le ha dato anche precise indicazioni:

6TDJUB EBM QPSUPOF EJ DBTB HJSB B EFTUSB BUUSBWFSTB MB TUSBEB F WBJ BM TFNBGPSP "UUSBWFSTB EJ OVPWP F HJSB B TJOJTUSB 'JBODIFHHJB J HJBSEJOJ F PMUSFQBTTB M¾FEJDPMB SBHHJVOHJ MB QJB[[B F BSSJWBUB BM TFDPOEP TFNBGPSP HJSB B EFTUSB MB NJB DBTB TJ USPWB TVM MBUP PQQPTUP EFMMB TUSBEB QSPQSJP EJ GSPOUF BMMB QJB[[B Come vedi Laura, per aiutare Martina a orientarsi nel quartiere, ha utilizzato dei ejci^ Y^ g^[Zg^bZcid dXXV" h^dcVa^: il semaforo, i giardini, l’edicola, la piazza.

I punti cardinali Orientarsi in ambienti conosciuti, dove i punti di riferimento sono molti e ben riconoscibili, è facile! Ma se ci trovassimo in un bosco o in mare aperto, come faremmo a capire dove siamo e quale direzione dobbiamo seguire? Fin dall’antichitĂ gli uomini si accorsero che il Sole è un punto di riferimento sicuro, perchĂŠ sorge sempre nella stessa direzione. CosĂŹ, in base alla posizione che il Sole occupa in cielo in diversi momenti del giorno, sono stati individuati quattro ejci^ XVgY^cVa^, riconoscibili da tutti in ogni parte della Terra: CdgY, HjY, :hi e DkZhi. Sono quindi ejci^ Y^ g^[Zg^bZcid Ă„hh^.


+)3+6%*-% ./2$ i[jj[djh_ed[ e c[ppWdejj[ _b fkdje Zel[ _b Ieb[ ded cW_ fh[i[dj[$

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LLEGGO líimmagine ✔ Eii[hlW _b Z_i[]de [ h_ifedZ_$ I[ i[_ h_lebje l[hie DehZ gkWb[ fkdje YWhZ_dWb[ ^W_ Wbb[ ifWbb[5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 7 i_d_ijhW5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ; W Z[ijhW5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ I[ ^W_ Wbb[ ifWbb[ _b fkdje _d Yk_ jhWcedjW _b Ieb[ gkWb[ fkdje YWhZ_dWb[ ^W_ Z_ \hedj[5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

35$ c[h_Z_ed[ e c[ppe]_ehde _b fkdje Zel[ _b Ieb[ WffWh[ Wbje d[b Y_[be" W c[j} Z[bbW ]_ehdWjW$

L’orientamento di notte Di notte, quando il Sole non si vede, ci si può orientare grazie alle hiZaaZ. Gli antichi marinai avevano individuato una stella molto luminosa, la HiZaaV EdaVgZ, che indica sempre il CdgY. Se osservi attentamente il cielo durante una notte serena, puoi notare alcuni raggruppamenti di stelle, le XdhiZaaVo^dc^. Fra di esse ve ne sono due molto particolari, a forma di carro: sono l’DghV bV\\^dgZ o <gVcYZ 8Vggd e l’DghV b^cdgZ o E^XXdad 8Vggd. Ognuna di queste costellazioni è formata da sette stelle: quattro formano il carro e le altre tre, allineate, il timone. L’ultima stella del timone dell’Orsa minore è la Stella polare.

0ICCOLO #ARRO

3TELLA 0OLARE

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35$

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95


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Orientarsi sulle carte COME SI USANO LE CARTE

✔ IYh_l_ Yehh[jjWc[dj[ ikbbW YWhjW ][e]hW\_YW _ gkWjjhe fkdj_ YWhZ_dWb_$

CORSICA (FRANCIA)

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SARDEGNA

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ABRUZZO

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A

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CAMPANIA

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15 ° S

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90 ° S

75 ° S 60 ° S

45 ° S

30 ° S

Pol

Polo Sud

pico

23 °27’ S

I bZg^Y^Vc^ sono linee verticali che passano per i poli. Sono 360 e si numerano a partire dal meridiano che passa da Greenwich (meridiano 0), nelle vicinanze di Londra.

o Nor

O 5° 60° O 4

✔ B[]]_ Yed Wjj[dp_ed[ _b j[ije [ iejjeb_d[W b[ Z[\_d_p_ed_ Z_ fWhWbb[b_ [ c[h_Z_Wd_$ ✔ I[]dW Yed kdW YheY[jjW iebe b[ W\\[hcWp_ed_ Yehh[jj[$ ?b c[h_Z_Wde kdW b_d[W _ccW]_dWh_W eh_ppedjWb[$ ?b fWhWbb[be kdW b_d[W _ccW]_dWh_W l[hj_YWb[$ BÊ;gkWjeh[ _b fWhWbb[be f_ _cfehjWdj[$

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15 ° E

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96

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VALLE D’AOSTA

AUSTRIA

TRENTINOALTO ADIGE

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Tutte le carte geografiche vengono disegnate con il CdgY ^c Vaid. Perciò, guardando la carta, a destra trovi l’Est, a sinistra l’Ovest e in basso il Sud. Si tratta di una convenzione, cioè una regola accettata da tutti per praticità. Ma immagina di partire per un viaggio in barca a vela. Alcuni amici vogliono raggiungerti e tu, per farti trovare, devi comunicare con precisione dove sei. Come fai? Come puoi dire loro la tua esatta posizione in mezzo al mare? Per orientarci abbiamo bisogno dei punti cardinali (Nord, Sud, Est e Ovest) e della bussola. Ma questi strumenti non bastano. Per individuare un qualsiasi punto sulla Terra i geografi hanno tracciato delle linee immaginarie orizzontali e verticali che formano, sulla superficie terrestre, una specie di rete: il gZi^Xdad \Zd\gVÄXd. Queste linee immaginarie si chiamano paralleli e meridiani. 90 ° N 75 ° N I eVgVaaZa^ sono circonferenze orizzon66 °33’ N tali parallele all’Equatore, il paE A L E B O R 60 ° N O R o E lo Nor F rallelo 0 (zero). I paralleli sono S 45 ° N co lo i Polare Art 180, hanno la stessa distanza 30 ° N tra loro e si numerano a par23 °27’ tire dall’Equatore. Diventano 15 ° N sempre più piccoli a mano a Tr op ico mano che ci si avvicina ai del Cancro due poli. 0° d

LLEGGO La carta

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30 ° E

45 ° E

60 ° E

7

90

°E


+)3+6%*-%

Latitudine e longitudine Per comunicare agli amici la tua esatta posizione in mezzo al mare devi individuare ora due distanze fondamentali: la latitudine e la longitudine. La aVi^ijY^cZ è la distanza del luogo dove ti trovi dall’Equatore. Questa distanza è espressa in gradi e viene calcolata speciďŹ cando il parallelo che passa in quel punto. La latitudine può essere Nord o Sud, a seconda che il punto si trovi nell’emisfero boreale o nell’emisfero australe. La adc\^ijY^cZ è la distanza del luogo dove ti trovi dal meridiano di Greenwich, che è preso come riferimento dai geograďŹ di tutto il mondo. Si parla di longitudine Est se il punto si trova a .' %124 destra rispetto a Con il termine emisfero si indica Greenwich e longiciascuna delle due parti uguali in tudine Ovest se si cui la Terra è divisa dall’Equatore. trova a sinistra.

L’emisfero che va dall’Equatore al Polo Nord si chiama boreale; l’emisfero con il Polo Sud si chiama australe.

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LLEGGO La carta ✔ ?di[h_iY_ Wb feije ]_kije ikb Z_i[]de _ dec_ Z[_ Yedj_d[dj_ [ _ dec_ [b[dYWj_ iejje$ Fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ eh[ š Febe DehZ š Febe IkZ š ;gkWjeh[ š kijhWb[ ;c_i\[he Xeh[Wb[ š ;c_i\[he WkijhWb[ š C[h_Z_Wde Z_ =h[[dm_Y^ ” ?d gkWb[ [c_i\[he i_ jhelW bĂŠ?jWb_W5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ” 9^[ bWj_jkZ_d[ ^W HecW5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ” ; Y^[ bed]_jkZ_d[5

Firenze

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Roma

41°54’ M

A

R

Napoli T I R R E N O 12° 29’

97


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Tabelle e grafici COME SI RACCOLGONO I DATI

Per studiare più facilmente i dati raccolti su un determinato fenomeno e confrontarli tra loro, i geografi utilizzano iVWZaaZ e \gVÄX^. La iVWZaaV permette di raccogliere i dati in modo ordinato e ne facilita la lettura. La tabella sottostante, per esempio, mostra quali sono i luoghi preferiti dagli Italiani per le vacanze estive. Tipo località

Località marine

Località montane

Città storiche

Località termali

Località lacustri

Altre località

Presenze

38%

14%

17%

5%

3%

23%

Osserva ora come gli stessi dati riportati nella tabella possono essere rappresentati con grafici diversi. 14% 17% 5%

L’VgZd\gVbbV può essere circolare o quadrato. Quando è circolare è detto \gVÄXd V idgiV e rappresenta i dati come fette di una torta, più o meno ampie a seconda della grandezza del dato.

3% 38% 23%

Località marine

Località termali

Località montane Città storiche

Località lacustri Altre località

40

38%

35 30

23%

25 20 15

L’^hid\gVbbV, o \gVÄXd V XdadccZ, permette di confrontare i dati raffigurandoli attraverso colonne di diverse altezze: più la colonna è alta, più è elevato il valore del dato che rappresenta.

17%

14%

10

5%

5

3%

0

Località marine

Località Città montane storiche

Località termali

Località lacustri

Altre località

Località marine

Località montane

38%

14%

Città storiche

17%

Altre località

Località termali

Località lacustri

5%

3%

L’^YZd\gVbbV mette a confronto diverse quantità attraverso disegni simbolici. Maggiore è la dimensione del disegno, maggiore è il valore del dato che rappresenta.

23%

RRACCOLGO I DATI ✔ <W_ kdÊ_dZW]_d[ _d YbWii[ ik_ c[pp_ Z_ jhWifehje kj_b_ppWj_ ZW_ jke_ YecfW]d_ f[h hW]]_kd][h[ bW iYkebW e]d_ cWjj_dW$ Fe_ hWYYe]b_ _ ZWj_ d[bbW jWX[bbW gk_ W \_WdYe" i[]dWdZe kdW YheY[jjW f[h e]d_ c[ppe Z_ jhWifehje kj_b_ppWje$ GkWb _b c[ppe Z_ jhWifehje f_ kiWje5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ; gk[bbe c[de kj_b_ppWje5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

98

Mezzi di trasporto Bicicletta Motocicletta Automobile Scuolabus Tram Metropolitana

Numero risposte


+)3+6%*-%

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EhW Y^[ YedeiY_ _b bWlehe Z[b ][e]hW\e" fke_ Yecfb[jWh[ bW cWffW

_di[h[dZe Yehh[jjWc[dj[ b[ fWheb[#Y^_Wl[ Y^[ ^W_ ijkZ_Wje$ Kj_b_ppW bW cWffW f[h [ifehh[ fe_ WZ WbjW leY[ gk[bbe Y^[ ^W_ _cfWhWje$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ UTILIZZA

\eje]hWĂ“[

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ bW l_i_ed[ ZWbbĂŠWbje

RAPPRESENTA IL TERRITORIO

Yed YWhj[ Y^[ kiWde

bW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ _d iYWbW _ i_cXeb_

Il geografo studia il territorio

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ i[YedZe bW iYWbW CLASSIFICA LE CARTE

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

i[YedZe b[ _d\ehcWp_ed_

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

SI SERVE DI GRAFICI E TABELLE

f[h l_ikWb_ppWh[ _d cWd_[hW hWf_ZW kdW gkWdj_j} Z_ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ WjjhWl[hie _ fkdj_ Z_ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ fh[i[dj_ d[bbĂŠWcX_[dj[

SI ORIENTA NELLO SPAZIO

kj_b_ppWdZe kde ijhkc[dje Y^_WcWje $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ kj_b_ppWdZe _ fkdj_ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ WjjhWl[hie _b h[j_Yebe $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ \ehcWje ZW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ [ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

99


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%C :C@D8 :FE;@Q@FE8 KLKK< C< =FID< ;@ M@K8 ;@ LE K<II@KFI@F (< G@8EK< G<I M@M<I< ?8EEF 9@JF>EF ;@ G8IK@:FC8I@ :FE;@Q@FE@ ;@ K<DG<I8KLI8 < ;@ LD@;@KZ FE C8 K<DG<I8KLI8 :8D9@8 8E:?< C8 GI<J<EQ8 ;@ 8E@D8C@ C@D8 M<><K8Q@FE< <; <JJ<I@ M@M<EK@ =FID8EF LE 8D9@<EK< E8KLI8C<

,lUOMO HA DIMOSTRATO NEL CORSO DEI SECOLI DI POTER VIVERE OVUNQUE IN MEZZO AI DESERTI TRA I GHIACCI POLARI NELLE FORESTE SULLE MONTAGNE /GGI LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE VIVE NELLE ZONE TEMPERATE DOVE IL CLIMA NON ġ TROPPO CALDO E NEANCHE TROPPO FREDDO E LE QUATTRO STAGIONI SONO BEN DISTINTE Ĝ IN QUESTE ZONE CHE LlUOMO HA NOTEVOLMENTE MODIüCATO I PAESAGGI NATURALI

100


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*' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a •a •a •a

distinguere il tempo meteorologico dal clima; riconoscere i fattori che inuenzano il clima; conoscere le zone climatiche; riconoscere il clima dell’Italia e le regioni climatiche italiane; • a capire quali sono i problemi legati ai cambiamenti climatici.

) )L PAESAGGIO E LA PRESENZA DI DETERMINATE SPECIE ANIMALI E D VVEGETALI SONO INÄŒUENZATI DAL CLIMA $OVE PIOVE MOLTO LA VEGETAZIONE $ ÄĄÄĄ PIĂš ABBONDANTE SI SVILUPPANO FFORESTE E GRANDI DISTESE DI ERBE .EI DESERTI CRESCONO SOLO PIANTE . PARTICOLARI RESISTENTI ALLA SICCITá P #ON LA VEGETAZIONE CAMBIA ANCHE # LLA PRESENZA DI ANIMALI

101


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Che cos’è il clima? DIFFERENZA FRA TEMPO E CLIMA

Avrai sentito sicuramente le frasi ÂŤOggi c’è un bel sole!Âť oppure ÂŤQui fa sempre caldo!Âť. Devi sapere che con la prima frase si indica il iZbed meteorologico e con la seconda il Xa^bV. Tempo e clima non sono la stessa cosa: qual è la differenza? Il tempo è l’insieme delle condizioni atmosferiche (vento, piog.' gia, umiditĂ ecc.) di un luogo in un certo mo %124 mento del giorno; il clima, invece, è l’insieLa parola meteorologia deriva me di tutte le condizioni atmosferiche che dal greco e signiďŹ ca ÂŤstudio dei si manifestano in un determinato luogo nel fenomeni celestiÂť. Questa scienza studia, infatti, i movimenti che corso di un lungo periodo di tempo. avvengono nel cielo per cercare di prevedere il tempo.

Gli elementi climatici Per descrivere il clima di una zona della Terra si analizzano le condizioni del tempo che si veriďŹ cano nel corso degli anni, tenendo conto di determinati elementi: sÂŹ la iZbeZgVijgV YZaaÂźVg^V giorno e durante l’anno;

essa varia nelle diverse ore del

sÂŹ le egZX^e^iVo^dc^ cioè la pioggia, la neve e la grandine, che possono essere abbondanti oppure scarse; dipende dalla quantitĂ di vapore acsÂŹ l’jb^Y^i| YZaaÂźVg^V queo presente nell’atmosfera. Le nuvole, le precipitazioni e la nebbia sono date dal vapore acqueo; sÂŹ i kZci^

cioè gli spostamenti di grandi masse d’aria. Possono essere forti o deboli, caldi o freddi.

LLEGGO La carta

A

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NUVOLOSITĂ€ IN AUMENTO

A

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MOLTO NUVOLOSO

A

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102

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Zone climatiche alpina padana appenninica adriatica mediterranea

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EO


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I fattori che influenzano il clima Il clima di un luogo dipende da diversi fattori. Vediamo insieme i principali. L’Vai^ijY^cZ (cioè l’altezza sul livello del mare): in pianura fa più caldo che nelle zone montuose, perché gli strati d’aria vicino al suolo trattengono una quantità maggiore di calore e, perciò, si riscaldano di più. La k^X^cVcoV YZa bVgZ: l’acqua trattiene di più il calore rispetto alla terra; quindi, lungo le coste, il clima è più mite perché il mare in inverno rilascia il calore che ha accumulato durante l’estate.

La egZhZcoV Y^ XViZcZ bdcijdhZ Z Y^ kZ\ZiVo^dcZ: le montagne impediscono la circolazione dei venti e influenzano le precipitazioni (pioggia, neve, grandine); le piante, a loro volta, rinfrescano l’aria assorbendo calore. Polo Nord

La aVi^ijY^cZ (cioè la distanza dall’Equatore): nelle zone intorno all’Equatore i raggi solari arrivano perpendicolari alla superficie terrestre e la riscaldano in maniera intensa. Ai poli, invece, i raggi arrivano obliqui e riscaldano meno. Ecco perché le zone vicine all’Equatore sono più calde e man mano che ci si allontana da esso la temperatura diminuisce.

iimparo a studiare

Equato

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olari raggi s

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Polo Sud ✔ IYh_l_ b[ fWheb[#Y^_Wl[ Y^[ Yecfb[jWde Y_WiYkdW if_[]Wp_ed[$ )L CLIMA ġ INČUENZATO DA $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Y_e bW Z_ijWdpW ZWbbÊ;gkWjeh[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ _d\Wjj_ iWb[dZe bW j[cf[hWjkhW Z_c_dk_iY[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Y^[ h[dZ[ _b Yb_cW f_ c_j[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Y^[ fk _dÔk_h[ ikbbW Z_h[p_ed[ Z[_ l[dj_

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Le zone climatiche IL CLIMA NEL MONDO

Zona polare boreale

Circolo Polare Artico

EUROPA

A

Zona temperata boreale

M

OCEANO

Tropico del Cancro

E R

EMISFERO BOREALE

In base alla aVi^ijY^cZ, la Terra può essere divisa in igZ \gVcY^ odcZ Xa^bVi^X]Z, che si ripetono uguali nei due emisferi. In ogni zona climatica sono presenti paesaggi e ambienti particolari, caratterizzati da una grande varietà di piante e animali, oltre che dalla presenza dell’uomo. Poiché il clima, come sai, è influenzato da diversi fattori, può accadere che in una stessa zona climatica ci siano paesaggi completamente diversi. Nella fascia tropicale, per esempio, ci sono sia enormi foreste caratterizzate da una folta vegetazione sia zone aride caratterizzate da deserti privi di vegetazione.

Zona

A F R I C A

I

Equatore

ATLANTICO

EMISFERO AUSTRALE

C

tropicale

A Tropico del Capricorno

OC EANO Zona temperata australe

PAC I FICO

Circolo Polare Antartico Zona polare australe

A N TA R T I D E

LLEGGO La carta

104

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+)3+6%*-%

Nelle odcZ edaVg^ il clima è molto freddo: le temperature possono arrivare anche a 50° sotto lo 0; è il regno dei ghiacci perenni. Gli ambienti tipici di questa zona sono:

la banchisa polare

A

S

I

A

OC EANO PAC I FICO

la tundra

la taiga

Nelle odcZ iZbeZgViZ il clima è mite: le temperature non sono troppo alte né troppo basse e le stagioni si alternano. Gli ambienti tipici di questa zona sono:

la foresta di latifoglie OCEANO

O C E A N I A

INDIANO

la macchia mediterranea

la steppa e la prateria

Nella odcV igde^XVaZ il clima è torrido: le temperature sono molto elevate e non esiste l’alternarsi delle stagioni. Gli ambienti tipici di questa zona sono:

la foresta equatoriale

il deserto

la savana

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Paesaggi e ambienti in Europa e nel mondo La fascia equatoriale La zona tropicale (o equatoriale) è caratterizzata da un Xa^bV bdaid XVaYd e da un’unica stagione, con abbondanti precipitazioni intorno all’:fjVidgZ che diminuiscono man mano che ci si avvicina ai Igde^X^.

Foreste pluviali

Savane

Deserti

.' %124

La foresta pluviale

Il termine pluviale deriva dal latino pluvis che signiďŹ ca ÂŤpioggiaÂť. Nella foresta pluviale, infatti, l’elemento piĂš importante del clima sono le piogge, che favoriscono la crescita di una ďŹ tta vegetazione.

Nelle zone intorno all’Equatore il paesaggio tipico è la [dgZ" hiV ZfjVidg^VaZ o pluviale. Qui un intricato groviglio di piante rampicanti, erbe e alberi giganteschi ospita animali di ogni tipo come pappagalli, farfalle, serpenti, scimmie e coccodrilli. Le foreste pluviali piĂš estese si trovano nell’America del Sud, in Africa centrale e nell’Asia sudorientale. La [dgZhiV VbVoodc^XV, in Sudamerica, è la piĂš grande foresta pluviale del mondo ed è considerata il ÂŤpolmone verdeÂť del nostro pianeta poichĂŠ produce un terzo di tutto l’ossigeno presente nell’atmosfera. In essa vivono piĂš specie animali e vegetali di quante se ne trovino in qualunque altro luogo. Attualmente la foresta amazzonica è in grave pericolo, perchĂŠ l’uomo la sta disboscando per ricavarne legname e per creare spazi necessari alle coltivazioni.

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+)3+6%*-%

La savana A nord e a sud dell’Equatore, spostandoci verso i tropici, le piogge sono meno frequenti e sono concentrate in una breve stagione che si alterna a un lungo periodo di siccità. Il paesaggio dominante è la hVkVcV, una grande distesa di erba alta che nella stagione secca ingiallisce. Tra le erbe crescono pochi alberi e arbusti, come le VXV" X^Z spinose e i WVdWVW. Questi ultimi sopravvivono durante la siccità grazie all’acqua accumulata nell’enorme tronco. Pensando alla savana ci viene subito in mente quella africana, ma quest’ambiente si trova anche in America meridionale, in Australia settentrionale e in Asia.

á Nella savana africana vivono erbivori molto veloci, poiché i luoghi per nascondersi sono scarsi e la corsa è l’unico mezzo per salvarsi dai predatori.

Il deserto Procedendo ancora più a nord o a sud dell’Equatore troviamo zone in cui la piovosità è molto scarsa e la temperatura è particolarmente alta di giorno e bassa di notte. L’ambiente caratteristico è il YZhZgid, in cui la vegetazione è rara e anche gli animali sono pochi. Il deserto più esteso della Terra è il HV]VgV, nell’Africa settentrionale; è il regno del dromedario, fra gli animali, e dell’euforbia, fra le piante. Sempre in Africa, ma nell’emisfero australe, si estende il @VaV]Vg^. In Asia i deserti più estesi sono quello del <dW^ e il 9ZhZgid VgVW^Xd. Il panorama uniforme dei deserti sabbiosi è interrotto dalle dVh^, aree in cui cresce una rigogliosa vegetazione grazie alla presenza di acque sotterranee. á Nel deserto americano crescono i cactus e sono diffusi i rettili, fra i quali il serpente a sonagli e il serpente corallo.

6DL FKH D[b Z[i[hje Z[b IW^WhW l_lede _ JkWh[]" Z[jj_ WdY^[ ¼kec_d_ Xbk½ f[hY^ bÊ_dZWYe Z[]b_ WX_j_ Y^[ _dZeiiWde j_d][ behe bW f[bb[$ ;ii_ l_lede d[bb[ eWi_ [ i_ ifeijWde f[h b[ _cc[di[ Z_ij[i[ Z[i[hj_Y^[ W Zehie Z_ Zhec[ZWh_e$ Kd j[cfe [hWde behe _ i_]deh_ Z[b Z[i[hje1 e]]_" W YWkiW Z[bb[ [dehc_ h_YY^[pp[ c_d[hWh_[ Y^[ l_ iede ijWj[ iYef[hj[" _b Z[i[hje Z_l[djWje e]][jje Z_ kd _dj[die i\hkjjWc[dje$

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Le fasce temperate Le zone temperate (australe e boreale) sono le zone più VW^iViZ YVaa¼jdbd, che ha modificato notevolmente i paesaggi naturali. In origine erano ricoperte di enormi foreste, ma l’uomo ha disboscato vaste zone per costruire città e per favorire l’V\g^XdaijgV e l’^cYjhig^V.

Le foreste temperate Foreste di conifere Praterie Macchia Grandi [dgZhiZ Y^ Xdc^[ZgZ (abeti, pini, e latifoglie e steppe mediterranea larici, ginepri) sono rimaste in Canada e in Scandinavia e sono popolate da orsi bruni, linci, lupi e renne. Nell’Europa centrale, nell’America del Nord e in Asia ci sono, invece, [dgZhiZ Y^ aVi^[d\a^Z (betulle, querce, faggi, castagni), popolate da scoiattoli, volpi, cinghiali, caprioli e cervi.

La prateria e la steppa Nelle regioni interne dei continenti si estendono le praterie e le steppe. Nelle egViZg^Z la crescita dell’ZgWV è favorita da brevi periodi di piogge autunnali e primaverili; mentre in Europa sono ormai un ambiente completamente umanizzato, quelle che si trovano in Asia e nell’America del Nord presentano ancora spazi aperti dominati dalla natura. Le hiZeeZ, invece, sono territori aridi e freddi, in cui la vegetazione è costituita da ZgWZ WVhhZ e VgWjhi^, capacci di sopravvivere a prolungati periodi di siccità. S Si trovano in Europa, Asia e America del Sud.

La macchia mediterranea Nelle zone costiere e nelle isole del Mediterraneo l’influenza del mare rende la temperatura mite. In queste condizioni climatiche favorevoli cresce la bVXX]^V bZY^iZggVcZV, formata da VgWjhi^ VgdbV" i^X^ (rosmarino, timo, mirto, lavanda), XZhej\a^ Äd" g^i^ (ginestre, oleandri) e da particolari VaWZg^ (pini marittimi e querce da sughero). Nell’area mediterranea vivono molti animali, tra cui uccelli marini, cinghiali, lepri e piccoli roditori.

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+)3+6%*-%

Le regioni del grande freddo Al di là dei X^gXda^ edaVg^, quello artico a nord e quello antartico a sud, il \]^VXX^d è perenne e la temperatura oscilla fra i –50 °C e i –70 °C. Intorno al Polo Nord si trova l’6gi^YZ, formato da un vasto mare ghiacciato in superficie chiamato WVcX]^hV. L’6ciVgi^YZ, invece, è un vero e proprio continente, situato al Polo Sud, ricoperto da una calotta di ghiaccio. In queste zone non vive nessun tipo di vegetazione, ma hanno il loro habitat alcune specie di animali: orsi bianchi, foche e volpi artiche al Polo Nord; pinguini, elefanti marini e foche al Polo Sud. Taighe

Tundre

Zone polari

La tundra Al confine con le zone polari si trova la ijcYgV, un vasto territorio gelato e spazzato dal vento per la maggior parte dell’anno. Per molti mesi è coperta di cZkZ, ma durante la breve estate crescono erbe e fiori, che costituiscono il cibo per erbivori come l’alce e il bue muschiato. La vegetazione della tundra è bassa e compatta; le piante hanno foglie piccole e dure per resistere ai venti. Tipici della tundra sono i bjhX]^ e i a^X]Zc^, di cui si nutrono le renne.

La taiga A sud del Circolo polare artico si estendono vaste [dgZhiZ Y^ VWZi^ Z aVg^X^, che prendono il nome di iV^\V. Nella taiga vivono numerosi animali come castori, volpi e lupi artici.

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Il clima in Italia

E

L’Italia, come sai, si trova nell’emisfero boreale, a metà tra l’Equatore, dove fa molto caldo, e il Polo Nord, m dove fa molto freddo. Per questo ha un Xa^bV iZbeZgVid, Polo Nord car caratterizzato da inverni non troppo freddi, e estati asciutte e calde, p primavera e autunno I S m e piovosi. miti F E M

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E q u a t o r e I S F E E R O A U S T R A L

Polo Sud

In Italia, però, il clima non è uguale in tutto il territorio: ci sono infatti numerosi fattori che lo condizionano e lo rendono abbastanza vario. In primo luogo la [dgbV Vaajc\ViV della penisola fa sì che il clima diventi più caldo e secco man mano che si procede da nord verso sud. Il bVgZ, inoltre, circonda i tre lati del paese, esercitando una forte azione mitigatrice su tutto il territorio. L’VgXd Vae^cd, con le sue cime, tiene lontano gli influssi del rigido clima del continente europeo. Anche i kZci^ e le XdggZci^ Vibdh[Zg^X]Z condizionano il clima italiano.

iimparo a studiare ✔ D[b j[ije iede iejjeb_d[Wj_ _ \Wjjeh_ Y^[ h[dZede _b Yb_cW _jWb_Wde fWhj_YebWhc[dj[ lWh_e$ Iejjeb_d[W _d ifjjf b[ fWheb[#Y^_Wl[ [ _d m\i[\ b[ h[bWj_l[ cej_lWp_ed_$

110

2EGIONE LIGURE TIRRENICA =hWp_[ WbbÊ_dÔkiie Z[b cWh[" _d gk[ijW pedW ]b_ _dl[hd_ iede c_j_ [ b[ [ijWj_ YWbZ[ cW l[dj_bWj[$ F_el[ iefhWjjkjje _d Wkjkdde [ _d _dl[hde$

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Le regioni climatiche italiane All’interno del territorio italiano è possibile distinguere sei differenti regioni climatiche, ciascuna con proprie caratteristiche. 2EGIONE ALPINA Þ YWhWjj[h_ppWjW ZW _dl[hd_ bkd]^_ [ cebje \h[ZZ_" Yed j[cf[hWjkh[ XWii[ [ d[l_YWj[ WXXedZWdj_$ B[ [ijWj_ iede Xh[l_" \h[iY^[ [ f_elei[$

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2EGIONE ADRIATICA Þ _dÔk[dpWjW ZWbbW fh[i[dpW Z[b CWh 7Zh_Wj_Ye Y^[" [ii[dZe feYe fhe\edZe" WYYkckbW c[de YWbeh[ _d [ijWj[ [ d[ h[ij_jk_iY[ c[de Wbb[ Yeij[ ZkhWdj[ bÊ_dl[hde$ =b_ _dl[hd_ iede gk_dZ_ \h[ZZ_ [ b[ [ijWj_ YWbZ[" YWhWjj[h_ppWj[ ZW \h[gk[dj_ j[cfehWb_$ 2EGIONE APPENNINICA ?b Yb_cW _d gk[ijW pedW lWh_W ZW h[]_ed[ W h[]_ed[" cW _d ][d[hWb[ ]b_ _dl[hd_ iede f_kjjeije \h[ZZ_" Yed \h[gk[dj_ d[l_YWj[" [ b[ [ijWj_ iede \h[iY^[ [ WiY_kjj[$

LLEGGO La carta ✔ ?dZ_l_ZkW ikbbW YWhjW bW pedW _d Yk_ l_l_ [ _dZ_YW W gkWb[ Z_ gk[ij[ h[]_ed_ Yb_cWj_Y^[ WffWhj_[d[$

111


Educazione

Ambientale

J!dbncjbnfouj!efm!dmjnb J!dbncjbnfouj!efm!dmjnb Il clima della Terra ha subìto e continua a subire molti cambiamenti. Nel corso dei millenni si sono alternati periodi più caldi e altri più freddi. Nell’ultimo secolo, però, la temperatura media della superficie terrestre è aumentata velocemente. Per soddisfare il suo fabbisogno di energia, l’uomo ha bruciato quantità sempre maggiori di carbone, petrolio e gas naturale. In questo modo ha immesso nell’aria molta anidride carbonica, un gas che inquina e che ha provocato l’eccessivo riscaldamento della Terra trattenendo parte del calore dei raggi solari. Questo surriscaldamento è stato chiamato effetto serra. Se non verrà ridotta la quantità di anidride carbonica immessa nell’atmosfera, l’aumento dell’effetto serra potrà causare, nei prossimi decenni, danni gravissimi. Ö Il traffico delle nostre città contribuisce ad aumentare la quantità di anidride carbonica presente nell’aria.

Che cosa succederà? • Le regioni che già soffrono per la scarsa umidità diventeranno • • • •

desertiche. L’acqua dolce scarseggerà perché i ghiacciai di montagna, naturali riserve d’acqua dolce, si scioglieranno. I laghi, soprattutto nelle regioni più calde, si prosciugheranno. Anche i ghiacci polari si scioglieranno e il livello dei mari salirà, sommergendo le zone costiere più basse. Il riscaldamento degli oceani, inoltre, potrebbe causare la morte di numerosi pesci e di altri organismi marini.

Che cosa possiamo fare? Il 10 dicembre 1997 molti stati, fra cui l’Italia, ia, hanno otocolsottoscritto un importante documento, il ProtocolAnche tu lo di Kyoto (dal nome della città giapponesee in puoi fare qualcosa! o cui è stato firmato), in cui gli stati che hanno aderito si sono impegnati a ridurre le emisSpostati il più possibile a piedi sioni di gas che provocano l’effetto serra, o in bicicletta. costruendo motori che inquinano meno, Quando puoi, serviti dei mezzi pubblici: limitando il traffico cittadino e cercando l’aria sarà meno inquinata. fonti energetiche alternative al petrolio e Spegni le luci che non ti servono al carbone. e usa lampadine a basso consumo:

112

risparmierai energia preziosa!


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Il clima e gli ambienti naturali

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Ăˆ DETERMINATO DA DIVERSI FATTORI

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LA TERRA E LE SUE ZONE CLIMATICHE

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114

'LI ELEMENTI DI UN TERRITORIO COME SAI SI DISTINGUONO IN ELEMENTI üSICI CONFORMAZIONE DEL TERRENO CLIMA ČORA FAUNA RISORSE NATURALI ED ELEMENTI ANTROPICI CREATI DALLlUOMO 5N PAESAGGIO GEOGRAüCO ġ IL RISULTATO DELLlINTERAZIONE CIOġ DELLlAZIONE RECIPROCA FRA LlUOMO E LlAMBIENTE )N PIANURA COME PUOI VEDERE DALLA FOTO SI TROVANO I SEGNI PIÚ EVIDENTI DELLA PRESENZA DELLlUOMO ,lAMBIENTE NATURALE ORIGINARIO DELLE ZONE DI PIANURA ġ QUASI DEL TUTTO SCOMPARSO E HA LASCIATO IL POSTO A UN AMBIENTE RICCO DI CAMPI COLTIVATI CAPANNONI INDUSTRIALI ABITAZIONI STRADE E AUTOSTRADE


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/GNI PAESAGGIO VERRá ESAMINATO TENENDO CONTO o DELLA MORFOLOGIA DEL TERRITORIO MONTAGNE COLLINE PIANURE o DELLlIDROGRAßA MARI ßUMI LAGHI o DEL CLIMA o DELLlINSEDIAMENTO UMANO CASE STRADE PAESI CITTá o DELLE ATTIVITá LAVORATIVE CHE GLI UOMINI SVOLGONO NEL TERRITORIO

riconoscere i paesaggi geograďŹ ci italiani; • a individuare le caratteristiche di ciascun paesaggio geograďŹ co; • a trarre informazioni dalle carte geograďŹ che; • a riconoscere le risorse naturali e i prodotti di ciascun ambiente; • a individuare le attivitĂ economiche tipiche di ogni paesaggio; • a cogliere il legame tra le caratteristiche naturali di un territorio e lo sviluppo di insediamenti urbani; • a riettere sull’impatto ambientale dei vari interventi dell’uomo.

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Il paesaggio si modifica nel tempo Il paesaggio geografico è in continua evoluzione; ciò accade sia per l’azione dei fenomeni naturali, sia per l’intervento dell’uomo, che modifica il territorio adattandolo alle proprie esigenze.

Cause naturali

La natura modifica il paesaggio L’VXfjV e^dkVcV erode la pietra e il terreno. S’infiltra fra le rocce e, quando in inverno ghiaccia, aumenta di volume e provoca spaccature. Il kZcid, quando soffia forte, svolge un’azione di erosione. Inoltre vicino al mare crea le dcYZ, che si infrangono contro le rocce sgretolandole. Con il tempo i sassi si trasformano in sabbia che si deposita lungo la costa. I Äjb^ trasportano i detriti lungo i loro corsi. I \]^VXX^V^, con i loro movimenti, scavano ampie valli. La aVkV fuoriuscita dai vulcani si raffredda e si solidifica formando pianure e colline.

L’uomo trasforma il paesaggio

Cause antropiche

Nel paesaggio geografico i mutamenti più profondi sono dovuti all’intervento dell’uomo. Per attraversare i fiumi l’uomo costruisce edci^; per disporre di terreni da coltivare VWWViiZ WdhX]^ e egdhX^j\V eVajY^; per trasformare le materie prime provenienti dall’agricoltura e dall’allevamento costruisce [VWWg^X]Z e ^cYjhig^Z; per trasportare merci e comunicare costruisce higVYZ e [Zggdk^Z. Non sempre, però, gli interventi umani hanno effetti positivi, a volte sono nocivi e causano vere e proprie catastrofi. L’abbattimento dei boschi, per esempio, rende il terreno meno compatto ed è causa di [gVcZ e kVaVc\]Z.

iimparo a studiare BW Z_\\[h[dpW \hW b[ YWki[ dWjkhWb_ [ gk[bb[ Wdjhef_Y^[ ijW d[b \Wjje Y^[ bW dWjkhW _cf_[]W kd bkd]^_ii_ce j[cfe f[h ceZ_ÓYWh[ kd fW[iW]]_e W c[de Y^[ ded i_ jhWjj_ Z_ kdÊ_cfhell_iW YWjWijhe\[ Yec[ kd j[hh[ceje 1 bÊkece" _dl[Y[" ceZ_ÓYW _b fW[iW]]_e _d j[cf_ Xh[l_$ ✔ H_\b[jj_ [ h_ifedZ_ F[hY^ bÊkece ceZ_ÓYW _b fW[iW]]_e _d j[cf_ Xh[l_5

116

Ö Grandi catastrofi come le valanghe possono essere la conseguenza di un disboscamento senza misura.


- " # 0 3 "50 3 * 0

Lavoro come un geografo Nel paesaggio geografico, come hai imparato, i mutamenti più importanti sono dovuti all’intervento dell’uomo. Trova nei tre paesaggi illustrati qui sotto i segni delle trasformazioni operate dall’uomo.

Com’era 9^[ YeiW l[Z_5 ?d Y^[ ceZe bÊkece ^W ceZ_ÓYWje _b j[hh_jeh_e5 9^[ YeiW ^W Yeijhk_je5

Com’è Com’è

Com’era

9^[ YeiW l[Z_5 GkWb_ iede _ i[]d_

Z[bb[ jhWi\ehcWp_ed_5 7 Y^[ YeiW i[hlede b[ ef[h[ Y^[ bÊkece ^W Yeijhk_je5

Com’è Com’era 9^[ YeiW l[Z_5 GkWb_ ceZ_ÓY^[ iede ijWj[ WffehjWj[ Wb fW[iW]]_e5

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L’italia fisica

1 : 5 000 000

118


+)3+6%*-%

Un territorio chiamato Italia L’AMBIENTE FISICO

Nella pagina a fianco puoi vedere come appare oggi il territorio italiano. Osserva la carta: s¬ l’Italia è una eZc^hdaV che si estende da nord-ovest verso sud-est; s¬ ha una [dgbV Vaajc\ViV che si inoltra nel mare; s¬ è bagnata dal BVg BZY^iZggVcZd, che lungo le coste italiane prende nomi diversi; s¬ è circondata da molte ^hdaZ, alcune grandi come la Sicilia e la Sardegna, altre più piccole, spesso facenti parte di un arcipelago (come l’Arcipelago toscano e l’Arcipelago campano o quelli delle Eolie, delle Egadi, delle Pelagie e delle Tremiti); s¬ i rilievi più importanti sono le 6ae^, che formano un arco a nord, e gli 6eeZcc^c^, che si estendono da nord a sud fino alla Sicilia; s¬ la pianura più estesa è la E^VcjgV eVYVcV, interamente attraversata dal Ed, il fiume più lungo d’Italia.

LLEGGO La carta ✔ Eh_[djW bW YWhjW \_i_YW Z[bbÊ?jWb_W Z_ fW]_dW ''. iYh_l[dZe _ fkdj_ YWhZ_dWb_$ ✔ Eii[hlW bW iYWbW i_W ]hW\_YW i_W dkc[h_YW Z[bbW YWhjW [ i[]dW Yed kdW YheY[jjW bW h_ifeijW [iWjjW$ 7 gkWdje Yehh_ifedZ[ kd Y[dj_c[jhe5 +& ac$ +&& ac$ + ac$

Com’è nata la penisola italiana? COME SI È FORMATA

Il territorio italiano nel passato non aveva l’aspetto che ha oggi; esso è il risultato di igVh[dgbVo^dc^ lentissime avvenute nel corso dei millenni. Milioni di anni fa dove ora si trova l’Italia si estendeva un grande bVgZ. In seguito a movimenti interni della Terra, il fondo di questo mare cominciò a incurvarsi verso l’alto e a emergere: si formarono così le bdciV\cZ e alcune ^hdaZ. Lo scioglimento dei ghiacci (che per un lungo periodo coprirono gran parte delle terre emerse) provocò la formazione di detriti che, trasportati dai fiumi, riempirono a poco a poco vaste zone occupate dal mare e diedero origine alle Xdaa^cZ e alle e^VcjgZ. Soltanto più tardi, a causa dell’innalzamento del livello del mare, che sommerse alcune terre emerse, l’Italia ha assunto l’aspetto attuale.

e

119


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Il paesaggio delle Alpi IL TERRITORIO

Le 6ae^ sono la piÚ importante catena montuosa del nostro paese e d’Europa. Il grande arco alpino si allarga come un ventaglio per circa 1200 chilometri sul territorio di sei stati (Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia); al nostro paese appartiene per intero il loro versante meridionale. Le Alpi si dividono, da ovest a est, in tre grandi sezioni: Alpi dXX^YZciVa^, Alpi XZc" igVa^ e Alpi dg^ZciVa^. ,E !LPI OCCIDENTALI E CENTRALI HANNO LE CIME PA P PIÚ ALTE Dl%UROPA CON ROCCE DI GRANITO DURE E IA GHIACCIAI COMPATTE IMBIANCATE DALLE NEVI E DAI AG ,lINTERO PAESAGGIO ĥ MOLTO SUGGESTIVO 1UI O

CHE CON I SUOI SORGONO IL -ONTE "IANCO TTA -ONTE 2OSA METRI ÄĄ LA VETTA PIĂš ALTA Dl%UROPA IL L #ERVINO M M E IL

2 2108 Passo del S. Gottardo Passo del Sempione 2005

JhW Zk[ YWj[d[ Z_ cedj_ cebje if[iie i_ jhelWde Z[bb[ ped[ f_Wd[]]_Wdj_0 b[ lWbb_$ 7bYkd[ i_ iede \ehcWj[ ]hWp_[ WbbĂŠWp_ed[ Z_ Ă“kc_ Y^[" iYehh[dZe l[hie b[ f_Wdkh[" ^Wdde ZWje eh_]_d[ W lWbb_ ijh[jj[" ZWbbW YWhWjj[h_ij_YW \ehcW W ÂźL½$ 7bjh[ lebj[ iede ijWj_ _ ]^_WYY_W_ Y^[" iY_lebWdZe b[djWc[dj[ l[hie _b XWiie" ^Wdde iYWlWje Wcf_[ lWbb_ W \ehcW Z_ ÂźK½$

M. Rosa 4637 Colle del Gran S. Bernardo 2473

2188 4061 Colle del Gran Piccolo Paradiso S. Bernardo Rocciamelone 3538 2083 Colle del 1850 Moncenisio Colle del Monginevro Monviso 3841 Colle della Maddalena 1996

A

L

P

I

C

R A T E N

Colle di Cadibona 435

M. Argentera 3297

M

120

4050 Pizzo Bernina

Cervino 4478

O C C I D E NTA I LI LP A

6DL FKH

Colle Ferret 4807 2537 M. Bianco

de

A

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L I G U R E


+)3+6%*-% ,E VETTE DELLE !LPI ORIENTALI SONO INVECE MENO ELEVATE E LE VALLI SI APRONO PIร AMPIE ,E MONTAGNE DIGRADANO PIANURA DOLCEMENTE VERSO LA PIANURA E ALLE 0 0REALPI SONO PRECEDUTE DALLE CIM PIร BASSE CON CIME ARROTONDATE OSCH COPERTE DI BOSCHI E PASCOLI

1508 Passo di Resia

1375 Passo del Brennero

3499 Picco dei Tre Signori

3736 Palla Bianca

DO LO

M

I

2757 3905 Passo Ortles ello Stelvio

Passo Sella di Dobbiaco 1243 2780 M. Coglians I

Adamello

T

3343 Marmolada

M. Mangart

Passo 2678 del Predil Passo di 1156 M. Croce Carnico 1360 M. Matajur 1641

3554

I A L

A L P I

O R I E N T A L

I

M A R

.EL SETTORE ORIENTALE SI TROVANO LE $OLOMITI FORMATE DA UN TIPO DI ROCCIA CALCAREA LA DOLOMIA COSTITUITA DA CORALLI FOSSILI ฤ UNA ROCCIA MOLTO FRIABILE CHE IL VENTO LA PIOGGIA E IL GELO ERODONO CON FACILITรท !L TRAMONTO PROPRIO PER LA COMPOSIZIONE DELLA ROCCIA LE $OLOMITI SI TINGONO DI ROSA CREANDO UN EFFETTO PARTICOLARMENTE SUGGESTIVO

I C A D R I A T

Come si sono formate le montagne

O

GkWi_ jkjj[ b[ cedjW]d[ Z[bbW J[hhW [ WdY^[ bW deijhW YWj[dW Wbf_dW i_ iede \ehcWj[ c_b_ed_ Z_ Wdd_ \W [ iede _b h_ikbjWje Z[]b_ iYedjh_ jhW b[ cWii[ Yedj_d[djWb_ [ Z[b iebb[lWc[dje Z[b \edZe cWh_de$ BW fhelW Y^[ b[ heYY[ Wbf_d[ kd j[cfe ]_WY[lWde _d \edZe Wb cWh[ ย ZWjW ZW_ \eii_b_ Z_ YedY^_]b_[" f[iY_ [ Wb]^[ Y^[ i_ iede Yedi[hlWj_ Z[djhe b[ heYY[$

121


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Il paesaggio degli Appennini IL TERRITORIO

La XViZcV VeeZcc^c^XV costituisce la ÂŤspina dorsaleÂť della penisola italiana, che percorre interamente per 1 500 chilometri, da nord a sud, dal Colle di Cadibona, in Liguria, ai rilievi della Sicilia. Gli Appennini si dividono in tre parti: Appennino hZiiZc" ig^dcVaZ, Appennino XZcigVaZ, Appennino bZg^Y^dcVaZ, a loro volta suddivisi in catene minori che prendono il nome dalla regione che attraversano.

Passo del Turchino 532

Passo dei M. Maggiorasca Giovi 1799 472 Passo della Cisa 1041 Colle di ALP Passo IA Cadibona 1735 P U M. Cimone della Fu 2165 A 435 N M. Penna E 903 M. 165 MAR 1407 M. Fumaiolo LIGURE

A P P E N N SETTEN TRI I N O ON AL E

M

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122

P N

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) MONTI DELLA 3ICILIA 0ELORITANI .EBRODI E -ADONIE SONO CONSIDERATI LA CONTINUAZIONE DEGLI !PPENNINI MENTRE IN 3ARDEGNA IL MASSICCIO DEL 'ENNARGENTU ÄĄ RITENUTO MOLTO PIĂš ANTICO SIA DELLE !LPI SIA DEGLI !PPENNINI

E

I

.ELLl!PPENNINO TOSCO EMILIANO SPICCANO LE !LPI !PUANE UN PAESAGGIO DALLE FORME DOLCI E TONDEGGIANTI CON NUMEROSE CAVE DI MARMO BIANCO .EL TRATTO EMILIANO COSTITUITO DA ROCCE FRIABILI IL VENTO E LA PIOGGIA ERODONO LE PARETI DELLE MONTAGNE SCAVANDO SOLCHI PROFONDI CHIAMATI CALANCHI

A

A

GENNARGENTU Punta 1834 La Marmora


+)3+6%*-%

6DL FKH 7bYkd[ cedjW]d[ i_ iede \ehcWj[ _d i[]k_je W \[dec[d_ lkbYWd_Y_ lkbYWd_Y_ [ i_ h_YedeiYede ZWbbW \ehcW Y_hYebWh[ Z[bbW behe Y_cW$ Gk[ij_ k[ij_ \[dec[d_ i_ l[h_ÓYWde gkWdZe _b cW]cW kdW cWiiW b_gk_ZW [ ZW [ _dYWdZ[iY[dj[ Y^[ i_ jhelW d[bb[ fhe\edZ_j} Z[bbW J[hhW h_[iY[ W jhelWh[ kdW ifWYYWjkhW d[bbW YheijW j[hh[ijh[ [ i_ h_l[hiW WbbÊ[ij[hde iejje \ehcW Z_ bWlW$ BW bWlW \keh_kiY_jW WbbÊ_d_p_e „ heiiW [ YWbZ_ii_cW" fe_ i_ hW\\h[ZZW" i_ ieb_Z_ÓYW [" WYYkckbWdZei_" Yh[W b[djWc[dj[ kdW cedjW]dW0 _b lkbYWde$

M

A

R uta Falterona A 54 Bocca Serriola 730 1432 M. Penna M. Vettore 2476 Passo di Torrita GRAN SASSO D’ITALIA 1005 Corno Grande M. Terminillo 2213 2912 M. Velino 2795 Sella La Maiella di Corno 2487 1005 891 Bocca di ForlÏ R

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M. Miletto 2050 M. Mutria 1823

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Sella di Conza 700

A P P

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O I N E N A L N N I O

ITANI PELOR 1847 3323 M. Soro Etna

.ELLl!PPENNINO CALABRO SI DISTINGUONO TRE MASSICCI PRINCIPALI IL 0OLLINO LA 3ILA E Ll!SPROMONTE

M

E D Vulcano

E

I

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Pizzo Carbonara 1979 M AD O N I E

Stromboli

Messina AS PR OM ON T

R

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Passo dello Scalone 740 SILA Passo Crocetta 1928 979 M. Botte Donato

Stretto di

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M. Pollino 2248

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1577 M. Maruggio

BR

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Vesuvio 1281

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) MONTI DEGLI !PPENNINI SONO MOLTO PIĂš BASSI DELLE !LPI 3OLO LE VETTE #ORNO 'RANDE M NEL MASSICCIO DEL 'RAN 3ASSO E ,A -AIELLA M NELLl!PPENNINO ABRUZZESE ARRIVANO A SĂźORARE I TREMILA METRI

Montalto 1955

.ELLl!PPENNINO CENTRO MERIDIONALE SONO PRESENTI NUMEROSI VULCANI ,A MAGGIOR PARTE DI ESSI SONO SPENTI DA TEMPO MA Ll%TNA IL 6ESUVIO LO 3TROMBOLI E 6ULCANO SONO TUTTORA ATTIVI

123


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Le attività produttive sulle Alpi L’ECONOMIA

L’ambiente delle Alpi presenta notevoli difficoltà per l’uomo: il Xa^bV g^\^Yd, i terreni rocciosi e impervi, la mancanza di aree coltivabili. Tuttavia gli uomini hanno saputo non solo adattarsi, ma anche modificare a proprio vantaggio alcune caratteristiche del territorio. Lo h[gjiiVbZcid YZ^ WdhX]^ è da sempre una risorsa importante: dagli alberi si ricava legname utile per le costruzioni, per il riscaldamento e per le piccole botteghe artigiane. L’VXfjV dei torrenti e dei fiumi è accumulata e incanalata per far funzionare le XZcigVa^ ^YgdZaZiig^X]Z e produrre elettricità. L’VWWdcYVcoV Y^ eVhXda^ ha favorito lo sviluppo dell’VaaZkVbZcid di bovini e ovini. Latte, formaggi, burro, carne sono i prodotti principali di queste zone.

124

Con il passare del tempo l’uomo ha modificato il paesaggio alpino e la sua economia. Oggi la vera risorsa delle Alpi è il ijg^hbd, sia estivo sia invernale. Molte località si sono attrezzate con impianti sciistici, alberghi e ristoranti. Inoltre sono state realizzate strade, gallerie, trafori, per permettere ai turisti di raggiungere più facilmente le località montane.


+)3+6%*-%

Le attività produttive sugli Appennini L’ECONOMIA

A causa del Xa^bV e^jiidhid [gZYYd, del terreno poco fertile e della scarsità d’acqua, il territorio interno degli Appennini è stato sempre poco abitato. L’attività economica tradizionale di queste zone è l’VaaZkVbZcid, soprattutto ovino.

L’uomo ha reso produttivi i terreni che si trovano nelle ampie valli e nelle conche pianeggianti coltivandoli a da^k^, k^i^, XZgZVa^ e dgiV\\^.

Negli ultimi anni in alcune località delle regioni appenniniche si è sviluppato il ijg^hbd, legato agli sport invernali e alla presenza di parchi naturali. Il turismo ha migliorato le condizioni di vita degli abitanti delle vallate, facendo così diminuire lo spopolamento di molti paesi.

iimparo a studiare B[ h_iehi[ iede b[ h_YY^[pp[ Z[bbÊWcX_[dj[ Y^[ bÊkece fk i\hkjjWh[ W fhefh_e lWdjW]]_e$ ✔ F[h Y_WiYkdW h_iehiW [l_Z[dp_WjW d[b j[ije iYh_l_ Xh[l[c[dj[ Yec[ l_[d[ kj_b_ppWjW" Z_l_Z[dZe b[ h_iehi[ Z[bb[ 7bf_ ZW gk[bb[ Z[]b_ 7ff[dd_d_$ Ü Nei parchi e nelle riserve naturali spesso i turisti si fanno accompagnare lungo i sentieri da una guida esperta.

125


ALPPFBO

Nan]j] f]dd] rgf] Ydhaf] N ll zone alpine Nelle l i i maggiori i i centri t i abitati bit ti sii ttrovano nei fondovalle più ampi, che godono di una migliore esposizione al sole e presentano pendii meno ripidi. H MJ BMQ FH HJ

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

,´ALLEVAMENTO DEI BOVINI n L´ATTIVITg TRADIZIONALE DEGLI ABITANTI DELLE REGIONI ALPINE $´ESTATE QUANDO LE MONTAGNE SONO LIBERE DALLA NEVE GLI ANIMALI VENGONO PORTATI NEGLI ALPEGGI PASCOLI D´ALTA QUOTA INTORNO AI METRI DOVE POSSONO PASCOLARE LIBERAMENTE ¼NO AD AGOSTO ! SETTEMBRE IL BESTIAME n CONDOTTO A VALLE NELLE STALLE E ALIMENTATO CON L´ERBA TAGLIATA NEI MESI ESTIVI

ALPPFBO

-& . "-() &

126

)N CORRISPONDENZA DEI PASCOLI SI TROVANO COSTRUZIONI IN LEGNO E PIETRA ABITATE ESCLUSIVAMENTE DURANTE IL PERIODO ESTIVO QUANDO LE MANDRIE VENGONO PORTATE A PASCOLARE IN ALTA MONTAGNA 1UESTE DIMORE SONO CHIAMATE MALGHE E SONO ATTREZZATE PER OSPITARE I PASTORI E PER LA LAVORAZIONE DEL LATTE CHE VIENE TRASFORMATO IN BURRO E FORMAGGIO 4UTTAVIA MOLTE ATTIVITg LEGATE ALLA PASTORIZIA TRA CUI LA PRODUZIONE DEI FORMAGGI SONO PRATICATE SEMPRE MENO IN MANIERA ARTIGIANALE E UN NUMERO SEMPRE MAGGIORE DI MONTANARI SCENDE AD ABITARE NELLE VALLI DOVE n PI| FACILE TROVARE LAVORO


Nan]j] f]dd] rgf] Yhh]ffafa[`] Nell’alto Appennino molti paesi di montagna sono stati abbandonati: gli abitanti si sono trasferiti nei fondovalle, dove si sono formati nuovi insediamenti favoriti da un discreto sviluppo agricolo e industriale. -B USBOTV N BO[ B

&INO A QUALCHE DECENNIO FA L´ALLEVAMENTO DEGLI OVINI TIPICO DELLE ZONE APPENNINICHE ERA BASATO SULLA TRANSUMANZA NEI MESI PI| FREDDI LE GREGGI ERANO CONDOTTE DAI PASCOLI MONTANI VERSO LE ZONE COSTIERE PIANEGGIANTI E RICCHE DI PASCOLI 'LI SPOSTAMENTI DELLE GREGGI SEGUIVANO SEMPRE IL MEDESIMO PERCORSO DANDO ORIGINE AI TRATTURI SENTIERI ERBOSI CHE CONGIUNGEVANO LE TERRE DI PASCOLO INVERNALE CON QUELLE DI PASCOLO ESTIVO ,A TRANSUMANZA n ANCORA PRATICATA NELLE ZONE A ECONOMIA POCO SVILUPPATA MENTRE PI| COMUNEMENTE IL TRASFERIMENTO DELLE GREGGI AVVIENE SU GROSSI CAMION O SU NAVI TRAGHETTO

'SBOF F $ BMBOD IJ

,E ACQUE SUPER¼CIALI E GLI ALTRI AGENTI ATMOSFERICI ESERCITANO UNA FORTE AZIONE EROSIVA SULLE ROCCE POCO COMPATTE DELL´!PPENNINO -ANIFESTAZIONI DI QUESTA AZIONE SONO LE FRANE E I CALANCHI

* M E JT C P TD B N FOUP

)L TERRITORIO DELL´ALTO !PPENNINO n INTERESSATO DAL DISBOSCAMENTO PRATICATO A PARTIRE DAL SECOLO SCORSO PER RICAVARE PASCOLI E TERRENI AGRICOLI )L DISBOSCAMENTO EFFETTUATO ANCORA OGGI PER FAR POSTO A STRADE E VIADOTTI AGGRAVA I FENOMENI EROSIVI NATURALI

127


- " # 0 3 "50 3 * 0

Lavoro come un geografo Come sai il geografo per le sue ricerche si avvale anche di grafici. I grafici qui sotto ti mostrano il profilo delle Alpi e degli Appennini. Rispondi sul quaderno alle domande sulle Alpi e riscrivi il testo riferito agli Appennini, aggiungendo le parole che mancano. Cerchia poi, sulle rispettive carte delle pagine precedenti, le montagne che hai indicato negli esercizi.

C\ 8cg` 3297 M. Argentera

3841 Monviso

Colle della Maddalena 1996 Colle di Cadibona 435

A L P I

4061 Gran Paradiso 3538 Rocciamelone

Colle del Moncenisio 2083 Colle del Monginevro 1850

4807 M. Bianco

4637 4478 Cervino M. Rosa

3905 3736 Ortles Palla Bianca

3343 Marmolada

3499 Picco dei Tre Signori

2780 2678 M. Coglians M. Mangart 1641 M. Matajur

Colle Ferret 2537 Colle del Colle del Piccolo Gran S. Bernardo S. Bernardo 2473 2188

O C C I D E N T A L I

4050 Pizzo Bernina 3554 Adamello

Passo dello Passo del Stelvio Sempione 2757 2005 Passo del S. Gottardo 2108

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GkWb _b dec[ Z[_ jh[ i[jjeh_ _d Yk_ i_

Z_l_Zede b[ 7bf_5 ?d gkWb[ i[jjeh[ i_ jhelW _b Cedj[ 8_WdYe5 ?d gkWb[ i[jjeh[ i_ jhelWde _b Cedj[ HeiW [ _b 9[hl_de5

C E N T R A L I

Passo di Resia 1508

Passo del Brennero 1375

Passo Sella di Dobbiaco 1243

A L P I

Passo di M. Croce Passo Carnico del Predil 1156 1360

O R I E N T A L I

9_ iede Wbjh_ cedj_ Y^[ ikf[hWde _ *&&&

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128

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+)3+6%*-%

Il paesaggio delle colline IL TERRITORIO Le colline sono rilievi che ricoprono

quasi la metà del territorio italiano. Si trovano lungo il versante meridionale delle Alpi e lungo tutta la catena appenninica. Brianza Serra Le colline italiane hanno origini d’Ivrea molto diverse fra loro. Canavese

Monti Berici

) #OLLI %UGANEI E I-ONTI "ERICI NEL I 6ENETO COSĂ? COME LE #OLLINE -ETALLIFERE IN 4OSCANA E I #OLLI !LBANI NEL ,AZIO SONO DI ORIGINE VULCANICA SONO CIOÄĄ I RESTI DI ANTICHI ULCA I VULCANI ORMAI SPENTI

Colli Euganei

Monferrato

A Colline delle Marche

Colline del Chianti

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Colline Metallifere Colline Umbre Colline del Lazio d

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Colli Albani

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)L -ONFERRATO E LE ,ANGHE IN 0IEMONTE COSĂ? COME LE -URGE IN 0UGLIA SONO FORMATE DA SEDIMENTI ACCUMULATI SUL FONDO DEL MARE ED EMERSI A POCO A POCO A CAUSA DI SPINTE SOTTERRANEE

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,E COLLINE SITUATE FRA LE !LPI E LA 0IANURA PADANA COME LA 3ERRA Dl)VREA E IL #ANAVESE IN 0IEMONTE E LA "RIANZA IN ,OMBARDIA SONO DI ORIGINE MORENICA FORMATE DALLlACCUMULO DI DETRITI TRASCINATI A VALLE DAI GHIACCIAI

Langhe

,E COLLINE NATE DALLlEROSIONE DI UNA NE MONTAGNA SI CHIAMANO COLLINE STRUTTURALI 3ONO COLLINE STRUTTURALI QUELLE DEL #HIANTI IN 4OSCANA E LE #OLLINE 5MBRE 3I DISTINGUONO PER IL PROĂźLO ARROTONDATO E PER I DOLCI PENDII

Come si sono formate le colline Eii[hlW b[ _ccW]_d_ [ iejjeb_d[W d[b j[ije _b \[dec[de Y^[ ^W ][d[hWje Y_WiYkd j_fe Z_ Yebb_dW$ 9ebb_d[ ceh[d_Y^[

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129


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Le attività produttive in collina L’ECONOMIA

Nel corso dei secoli le colline sono state trasformate dal lavoro dell’uomo perché il loro ambiente è favorevole all’insediamento umano. Il Xa^bV è b^iZ, anche se il clima collinare del Nord Italia è molto diverso da quello delle zone collinari del Sud. Tuttavia le risorse e le attività sono quasi le stesse: le colline sono ricche di zone coltivabili, di pascoli per l’allevamento e di minerali. Ulivi, viti e alberi da frutto sono presenti quasi ovunque. Al CdgY prevalgono i k^\cZi^, con le cui uve si producono vini pregiati. Sulle colline delle Langhe e del Monferrato, in Piemonte, oltre ai numerosi vigneti sono caratteristici i WdhX]^ Y^ cdXX^da^.

Sulle Xdaa^cZ a^\jg^ la forte pendenza del terreno ha costretto i contadini a realizzare i iZggVooV" bZci^, alti gradini di terra sostenuti da muretti in pietra. Qui, grazie a continui lavori di manutenzione, è stato possibile coltivare k^i^, ja^k^, dg" iV\\^, \\ , [gjiiV e Ädg^.

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+)3+6%*-% Nelle colline dell’>iVa^V XZcigVaZ predominano ja^k^ e k^i^, che danno prodotti eccellenti. Si coltivano anche VaWZg^ YV [gjiid e \^gVhda^. Negli ultimi anni si è diffusa una nuova forma di turismo: l’V\g^ijg^hbd. I visitatori sono accolti in fattorie dove spesso è possibile partecipare alla vita agricola, andare a cavallo e assaporare i prodotti tipici di quelle zone.

Al HjY, come puoi vedere nella carta di pagina 129, le colline occupano una grande superficie ma sono poco coltivate e vengono spesso usate come eVhXda^ di ovini e caprini. Nelle zone più fertili si coltivano l’ja^kd e il \gVcd Yjgd. La più importante zona collinare è quella delle Bjg\Z, un ampio altopiano calcareo privo di corsi d’acqua.

iimparo a studiare ✔ B[]]_ Yed Wjj[dp_ed[ _b j[ije [ h_ifedZ_$ GkWb_ iede b[ Yebj_lWp_ed_ j_f_Y^[ Z[bb[ Yebb_d[ Z[b DehZ" Z[b 9[djhe [ Z[b IkZ Z[bbÊ?jWb_W5

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Le pianure italiane IL TERRITORIO

In Italia solo una piccola parte di territorio è occupata da pianure. Le zone pianeggianti, ad eccezione della Pianura padana, sono poco estese e si trovano lungo la fascia costiera o vicino alla foce di alcuni importanti ďŹ umi. ,A PIANURA ITALIANA PIĂš GRANDE ÄĄ LA 0IANURA PADANA CHE ÄĄ ATTRAVERSATA DA NUMEROSI ĂźUMI IL PIĂš IMPORTANTE ÄĄ IL ĂźUME 0O CHE LE Dá IL NOME ,A 0IANURA PADANA ÄĄ DI ORIGINE ALLUVIONALE CIOÄĄ FORMATA DA MATERIALI TRASPORTATI DAL 0O E DAI SUOI AFÄŒUENTI NEL CORSO DEI MILLENNI

,A 0IANURA CAMPANA IN #AMPANIA E LA 0IANA DI #ATANIA IN 3ICILIA SONO DI ORIGINE VULCANICA SI SONO FORMATE A CAUSA DI SUCCESSIVI DEPOSITI DI MATERIALI ERUTTATI DAI VULCANI ) VULCANI HANNO PROGRESSIVAMENTE RIEMPITO CON LAVA E CENERI LE CONCHE CHE GIá ESISTEVANO

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+)3+6%*-% 3ONO DI ORIGINE ALLUVIONALE ANCHE LA 0IANURA PISANA E LA -AREMMA IN 4OSCANA ,A -AREMMA IN PASSATO ERA UNA DISTESA paludosa# 'RAZIE ALLE OPERE DI BONIĂźCA REALIZZATE ÄĄ OGGI UNA PIANURA CON UN INTENSO SVILUPPO AGRICOLO #OPERTE DI PALUDI MALSANE ERANO ANCHE Ll!GRO PONTINO E Ll!GRO .' %124 ROMANO SULLE COSTE LAZIALI ANCHlESSE SONO La palude è un terreno coperto di STATE BONIĂźCATE NEL acqua ferma. BoniďŹ care un terreno SECOLO SCORSO paludoso signiďŹ ca prosciugarlo per renderlo adatto all’agricoltura.

3ONO DI DIVERSA NATURA IL 4AVOLIERE DELLE 0UGLIE LA SECONDA PIANURA ITALIANA PER ESTENSIONE E IL 3ALENTO ORIGINATE DAL SOLLEVAMENTO DEI FONDALI MARINI PER EFFETTO DI ENORMI FORZE PROVENIENTI DALLlINTERNO DELLA 4ERRA 6ERSO LlINTERNO IL 4AVOLIERE ERA UN TERRITORIO ARIDO OGGI LlACQUA ÄĄ PORTATA IN SUPERĂźCIE MEDIANTE UNA ĂźTTA RETE DI CANALI CHE FORMANO LlACQUEDOTTO PUGLIESE

Come si sono formate le pianure B[]]_ Yed Wjj[dp_ed[ Yec[ i_ iede \ehcWj[ b[ f_Wdkh[ [ iejjeb_d[W d[b j[ije b[ jh[ Z_l[hi[ j_febe]_[$ EhW eii[hlW b[ _ccW]_d_ [ Yebb[]W Y_WiYkdW f_WdkhW Wb \[dec[de Y^[ bĂŠ^W ][d[hWjW$ F_WdkhW Wbbkl_edWb[

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133


ALPPFBO

DY HaYfmjY hY\YfY g__a ] a]ja L Pi La Pianura padana d come saii è stata t t fformata t d dall P Po e d daii suoii afuenti. I ďŹ umi, uscendo dalle valli, depositano prima il materiale piĂš pesante, come ciottoli e ghiaia, poi quello piĂš leggero, come l’argilla. Perciò le pianure alluvionali, in genere, presentano tre fasce ben distinte. CosĂŹ si presenta anche la Pianura padana. - ™ BMUB Q J BOVS B

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

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Ç LA ZONA PI| VICINA ALLE MONTAGNE FORMATA DAI DETRITI PI| GROSSI E CARATTERIZZATA DA UN TERRENO POCO COMPATTO IN CUI L´ACQUA PENETRA IN PROFONDITg ,O STRATO PI| SUPERÂźCIALE RIMANE QUINDI ASCIUTTO ED n POCO ADATTO A ESSERE COLTIVATO 1UI SI TROVANO MO MOLTE INDUSTRIE E GRANDI CITTá COLLEGATE DA RAPIDE VIE D I DI COMUNICAZIONE

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Ç CARATTERIZZATA DA UN TERRENO ARGILLOSO CHE TRATTIENE L´ACQUA ED n QUINDI MOLTO FERTILE )L PAESAGGIO SI PRESENTA RICCO DI CAMPI COLTIVATI VASTE ESTENSIONI SI SUSSEGUONO A PERDITA D´OCCHIO A VOLTE SUDDIVISE DA ÂźLARI DI PIOPPI O DA CANALI PER L´IRRIGAZIONE -B GBTDJ B E FMMF S JTPSHJWF

4RA L´ALTA E LA BASSA PIANURA SI ESTENDE LA FASCIA DELLE RISORGIVE )N QUESTA ZONA LE ACQUE PENETRATE IN PROFONDITg NELL´ALTA PIANURA TORNANO IN SUPERŸCIE DANDO ORIGINE A UNA SERIE DI SORGENTI DlACQUA TIEPIDA CHIAMATE APPUNTO RISORGIVE O FONTANILI

134


MB GPSFTUB QBEBOB

&INO A MILLE ANNI FA LA 0IANURA PADANA AVEVA UN ASPETTO SELVAGGIO UNA ¼TTA FORESTA RICOPRIVA TUTTA QUESTA ZONA 3TAGNI E PALUDI SI ALTERNAVANO A ZONE DI VEGETAZIONE PI| INTENSA DAL 0IEMONTE AL 6ENETO SI ESTENDEVA UN IMMENSO BOSCO DOVE VIVEVANO CERVI CAPRIOLI CINGHIALI E ORSI $OPO L´ANNO -ILLE L´AGRICOLTURA RISORSE E VASTE ZONE DI PIANURA FURONO DISBOSCATE E BONIüCATE ,A POPOLAZIONE AUMENTw COSr DIVENNE SEMPRE PI| NECESSARIO ESTENDERE I CAMPI COLTIVATI PER OTTENERE RACCOLTI PI| ABBONDANTI E LE VASTE FORESTE DELLA 0IANURA PADANA A POCO A POCO DIMINUIRONO -B D BTDJ O B

! PARTIRE DAI PRIMI ANNI DELL´/TTOCENTO IL TIPICO INSEDIAMENTO ! NNELLA BASSA 0IANURA PADANA DIVENNE LA CASCINA ,A CASCINA E nn UNA COSTRUZIONE QUADRATA CHE SI SVILUPPA INTORNO A UN GGRANDE CORTILE L´AIA CHE UN TEMPO SERVIVA PER FAR ESSICCARE R LLE SEMENTI 3ULL´AIA SI AFFACCIAVANO LE E CASE DEL PROPRIETARIO DDELL´AZIENDA AGRICOLA E LE ABITAZIONI DEI CONTADINI 5NA E PPARTE DELL´EDI¼CIO SPESSO UN VASTO PORTICATO ERA ADIBITA A A DEPOSITO DELLE MACCHINE AGRICOLE E DEGLI ATTREZZI DA LAVORO #´ERANO POI LE STALLE PER IL BESTIAME I POLLAI LE CONIGLIERE I üENILI I SILOS .ELLA CASCINA VIVEVANO DIVERSE FAMIGLIE DI CONTADINI PER QUESTO A VOLTE C´ERANO PERSINO UN LOCALE CHE SERVIVA DA SCUOLA E UNA PICCOLA CHIESA ,A CASCINA ERA INFATTI MOLTO SPESSO ISOLATA AL CENTRO DI UNA VASTA AREA COLTIVATA

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Le attività produttive in pianura L’ECONOMIA

Fin dai tempi piĂš antichi la pianura è stata l’ambiente piĂš adatto alla vita dell’uomo. Oggi, per esempio, la Pianura padana rappresenta il territorio piĂš popolato, industrializzato e coltivato del nostro paese, perchĂŠ ha un clima adatto all’agricoltura e il suolo è fertile e ricco di acqua. Qui si concentrano le principali attivitĂ economiche.

L’agricoltura Nella bassa Pianura padana si pratica un’V\g^XdaijgV ^ciZch^kV, che fa uso di macchinari moderni ma anche di fertilizzanti e pesticidi, grazie ai quali si ottengono raccolti piĂš abbondanti in minor tempo. Si coltivano XZgZVa^, come frumento e mais, e [dgV\\^d per l’allevamento. Anche il g^hd è una coltivazione tipica della bassa Pianura padana, dove sono abbondanti le acque uviali. In queste zone si coltiva anche la WVgWVW^ZidaV YV ojXX]Zgd. N Nelle pianure del Centro e del Meridione il clima mite e il terreno ffertile di origine vulcanica favoriscono la coltivazione di V\gjb^, ffrutta e ortaggi. La Piana di Catania è ricca di agrumeti, cosĂŹ come la Conca d’Oro di Palermo. Una ďŹ oren. ' 4 %12 te agricoltura nel Tavoliere delle Puglie fornisce dgiV\\^ e [gjiiV. Fertilizzanti e pesticidi sono sostanze chimiche che l’uomo La Pianura del Campidano, in utilizza per migliorare i raccolti Sardegna, si presenta come una agricoli: i primi servono a nutrire distesa di k^i^, VaWZg^ YV [gjiid e il terreno, i secondi a eliminare i campi di \gVcd. parassiti dannosi alle colture.

L’allevamento Nella Pianura padana il foraggio e parte dei cereali prodotti sono alimento per Wdk^c^ e hj^c^ allevati in hiVaaZ bdYZgcZ, in cui tutte le operazioni, dalla mungitura all’alimentazione, sono svolte da macchinari e controllate da computer.

iimparo a studiare ✔ :efe Wl[h b[jje Yed Wjj[dp_ed[ _b fh_ce fWhW]hW\e" i[b[p_edW b[ _d\ehcWp_ed_ Yecfb[jWdZe bW jWX[bbW$ Colture diffuse Colture diffuse nel Centro e nel Meridione nella Pianura padana ............................................... ............................................... ............................................... ...............................................

136

ĂĄ L’allevamento di suini nella Pianura padana è collegato alla produzione di salumi apprezzati in tutto il mondo, come la mortadella di Bologna e il prosciutto di Parma.


+)3+6%*-%

L’industria Nell’alta Pianura padana il terreno è inadatto all’agricoltura, ma offre enormi vantaggi all’induIndustrie alimentari stria. I prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento sono trasformati dalle ^cYjhig^Z Va^bZciVg^, che lavorano latte, carne, frutta, pomodori e grano e li trasformano in burro e formaggi, insaccati, marmellate, conserve, pasta e biscotti. La maggior pare delle industrie alimentari italiane sono concentrate nella Pianura padana, ma non mancano nelle altre zone pianeggianti. Nel Tavoliere delle Puglie, per esempio, sono state le industrie alimentari e di trasformazione (pasta, conserve, zucchero, olio, vino) a dare un forte impulso all’economia. I prodotti agricoli vengono trasportati, per mezzo di autocarri, dall’azienda agricola nelle industrie, e da queste Industrie meccaniche ai supermercati e ai grandi magazzini. Vi sono poi industrie che forniscono i mezzi e i prodotti necessari all’agricoltura e all’allevamento (macchinari agricoli, trattori, trebbiatrici, fertilizzanti, diserbanti e antiparassitari): sono le ^cYjhig^Z bZXXV" Industrie chimiche c^X]Z e le ^cYjhig^Z X]^b^X]Z.

Industrie alimentari

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137


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IL TERRITORIO

I fiumi sono corsi d’acqua dolce che di solito nascono in montagna. Essi hanno origine da una hdg\ZciZ o dallo scioglive mento di un \]^VXX^V^d. Se non sono degli affluenti (cioè fiumi che si Adige uniscono a corsi d’acqua maggiori) sfociano nel mare. Po I fiumi italiani nascono dalle Alpi o dagli Appennini: quelli Vae^c^ Ren o sono generalmente più lunghi e caratterizzati dalla presenza costante di acqua; quelli VeeZcc^c^X^ sono più brevi e a carattere M. Falterona A o Arn o r D torrentizio, cioè sono ricchi di acqua nella stagione delle M. Fumaiolo Metau R i t Lago n I e i piogge e poveri di acqua nella stagione secca. Ch A Trasimeno T o nt I fiumi più lunghi d’Italia, il Ed e l’6Y^\Z, nascono I Tro C Lago di O dalle Alpi e sfociano nel Mar Adriatico. I fiumi Lesina Lago di Lago di appenninici più importanti sono l’6gcd (che Bolsena Varano Lago di attraversa Firenze) e il IZkZgZ (che atLir i Bracciano traversa Roma); entrambi sfociano rno Brad Voltu ano Basen nel Mar Tirreno. Sui versanti adriato M A R Agri Sele tico e ionico i fiumi sono numerosi, T I R R E N O ma più brevi rispetto a quelli del versante tirrenico, a causa della vicinanza dei monti alle coste. In Calabria e in Basilicata vi sono alcuni fiumi, detti ÄjbVgZ, che restano asciutti per buona parte dell’anno.

Lago di Garda

Tagliam

Lago di Como

Lago Maggiore

I fiumi italiani

Lago d’Iseo

Simeto

Salso

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Ü I fiumi che nascono dagli Appennini sono più brevi rispetto a quelli alpini, perché le montagne da cui nascono sono più vicine al mare.

LLEGGO La carta Bkd]e _b ike Yehie _b Fe h_Y[l[ b[ WYgk[ Z_ dkc[hei_ W\Ôk[dj_0 i[ _ccW]_d_ Z_ ZWh[ b[ ifWbb[ WbbW ieh][dj[" WlhW_ W\Ôk[dj_ WbbW jkW Z[ijhW [ W\Ôk[dj_ WbbW jkW i_d_ijhW$ =b_ kd_ [ ]b_ Wbjh_ fhel[d]ede ZW YWj[d[ cedjkei[ Z_l[hi[$ ✔ 9edikbjW bW YWhjW j[cWj_YW Z_ gk[ijW fW]_dW [ h_ifedZ_$ GkWb_" jhW _ Ókc_ hWffh[i[djWj_" iede W\Ôk[dj_ Z_ i_d_ijhW Z[b Fe5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $ :W gkWb[ YWj[dW cedjkeiW dWiYede5 B[ 7bf_$ =b_ 7ff[dd_d_$ GkWb_" _dl[Y[" iede W\Ôk[dj_ Z_ Z[ijhW Z[b Fe5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $ :W gkWb[ YWj[dW cedjkeiW dWiYede5 B[ 7bf_$ =b_ 7ff[dd_d_$ ✔ Eii[hlW bW YWhjW [ Z_ij_d]k_ _ \_kc_ Y^[ i\eY_Wde d[b CWh J_hh[de [ gk[bb_ Y^[ i\eY_Wde d[b CWh 7Zh_Wj_Ye$

138


+)3+6%*-%

I laghi italiani

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Lago Lago Sar Il lago è una massa di Maggiore di Misurina ca acqua dolce che occupa una grande Lago di Garda Lago conca del terreno, formando un bad’Orta cino più o meno ampio e più o meno profondo. I laghi italiani più grandi sono situati MAR LIGURE ai piedi dell’arco alpino e hanno origine Lago glaciale. Tra questi il più esteso è il AV\d Y^ Trasimeno <VgYV, seguito dal AV\d BV\\^dgZ, dal AV\d Lago di Y^ 8dbd e dal AV\d Y¼>hZd. Nel Nord sono Vico Lago di molto numerosi i piccoli laghi alpini; alcuni Bolsena M di essi sono rinomati per la bellezza dell’amLago di A Bracciano R biente in cui si trovano e per i colori incanteT Lago del voli delle loro acque, come il AV\d Y^ 8VgZooV e I R Coghinas il AV\d Y^ B^hjg^cV nelle Dolomiti. R E I laghi dell’Italia peninsulare sono meno estesi. Lago Omodeo A eccezione del AV\d IgVh^bZcd, che è il più ampio dell’Italia centrale, gli altri sono quasi tutti di origine vulcanica. Tra i laghi vulcanici più grandi si ricordano i laghi di 7dahZcV e di 7gVX" X^Vcd, nel Lazio. Ci sono inoltre alcuni laghi costieri, come quelli di AZh^cV e KVgVcd, in Puglia, e laghi che si sono formati in seguito a una grande frana che ha interrotto il corso di un fiume: i laghi di sbarramento.

IL TERRITORIO

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Lago di Lesina

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Lago di Monte Cotugno

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Lago Arvo

Lago di Pozzillo

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L’origine dei laghi italiani I[YedZe bW behe eh_]_d[" _ bW]^_ ^Wdde \ehc[ Z_l[hi[$ 9ebb[]W bÊ_ccW]_d[ WbbW Z[\_d_p_ed[$ BW]^_ ]bWY_Wb_0 Wbf_d_ [ fh[Wbf_d_

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139


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Mfg k_mYj\g Yd Éme] Hg Il Po nasce dal Monviso, in Piemonte, e dopo aver attraversato tutta la Pianura padana sfocia nel Mar Adriatico, dividendosi in diversi rami e formando isolotti di sabbia e ghiaia: questo tipo di foce si chiama a delta.

Gk[ij[ _ieb[jj[" ikb Z[bjW Z[b Fe" i_ iede \ehcWj[ Yed _ i[Z_c[dj_ Y^[ _b Ă“kc[ ^W jhWifehjWje Yed b[ WYgk[$ E]d_ Wdde _b Fe fehjW W lWbb[ Y_hYW (+ c_b_ed_ Z_ c[jh_ YkX_ Z_ cWj[h_Wb[$

CosĂŹ si ramifica un delta :khWdj[ b[ f_[d[ ]b_ Wh]_d_ Z[_ YWdWb_ i_ hecfede _d WbYkd_ fkdj_ [ i_ \ehcWde dkel[ hWc_Ă“YWp_ed_$

)L 0O n MOLTO IMPORTANTE PER I TERRITORI CHE ATTRAVERSA PERCHm FORNISCE ACQUA PER LE COLTIVAZIONI E PER LE ATTIVITá INDUSTRIALI MOLTO SVILUPPATE NELLA 0IANURA PADANA !LCUNE GRANDI CITTá SONO SORTE SULLE SUE RIVE 0URTROPPO n ANCHE UN ÂźUME MOLTO INQUINATO PERCHm GLI SCARICHI URBANI INSIEME A QUELLI DELL´AGRICOLTURA E DELL´INDUSTRIA ÂźNISCONO NELLE SUE ACQUE O IN QUELLE DEI SUOI AF½UENTI HejjkhW Z[bbĂŠWh]_d[ Z_ kd YWdWb[$ Z bbĂŠ Z b )L 0O n UN ÂźUME NAVIGABILE E PER SECOLI n STATO UN´IMPORTANTE VIA DI COMUNICAZIONE DEL .ORD )TALIA ÂźNO A QUANDO ALLA METg DEL .OVECENTO LO SVILUPPO AUTOSTRADALE HA NOTEVOLMENTE RIDOTTO LA PRATICA DELLA NAVIGAZIONE ½UVIALE :[fei_je Z[_ i[Z_c[dj_$ : _ Z _ Z_ _

140

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+)3+6%*-%

Le attività sui fiumi e sui laghi L’ECONOMIA

I fiumi sono da sempre molto importanti per le attività dell’uomo: le prime civiltà sorsero lungo le sponde di grandi corsi d’acqua e ancora oggi la maggior parte delle città, in Italia e nel mondo, sono attraversate da un fiume. Questa importanza è dovuta innanzitutto al fatto che i fiumi forniscono acqua per irrigare i campi e sono dunque fondamentali per lo sviluppo dell’V\g^XdaijgV. I fiumi abbastanza grandi di solito sono navigabili perciò rappresentano delle utili k^Z Y^ Xd" bjc^XVo^dcZ. Inoltre, dove le acque sono pulite, si può praticare la eZhXV, mentre dai letti dei fiumi si possono ricavare \]^V^V e hVWW^V, utilizzione. zate come materiale da costruzione. In montagna il fiume viene utilizzato lizzato dall’uoriche che sfruttano la mo attraverso centrali idroelettriche ZaZiig^XV. I fiumi, forza di caduta dell’acqua e la trasformano in ZcZg\^V ZaZiig^XV. dunque, favoriscono anche lo sviluppo delle ^cYjhig^Z, procurando ri. l’energia necessaria per il funzionamento dei macchinari.

TECNOLOGIA L’uomo produce energia elettrica sbarrando il corso del fiume con una diga, che forma un lago artificiale. L’acqua del bacino così ottenuto è incanalata in grosse tubature, dette «condotte forzate», e viene fatta precipitare a valle dove si trova la centrale. La cascata d’acqua fa azionare le turbine che, girando vorticosamente, generano energia elettrica.

L’acqua del lago, come quella del mare, influisce sul clima delle zone che lo circondano, rendendo gli inverni miti e le estati fresche: per questo i laghi sono frequentati da un gran numero di ij" g^hi^ in ogni periodo dell’anno. Lungo i laghi sono presenti Xdai^kVo^dc^ di alberi da frutto, viti, ulivi e fiori. I laghi più estesi rappresentano anche una k^V Y^ Xdbjc^XVo^dcZ e dalle loro acque si ricava eZhXZ di acqua dolce, come trote, carpe e tinche.

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I mari e le coste d’Italia IL TERRITORIO

Il nostro paese si trova quasi al centro del BVg BZY^iZggVcZd. Il nome di questo mare signiďŹ ca ÂŤin mezzo alle terreÂť; esso, infatti, bagna le coste dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia. Il Mediterraneo è formato da tanti mari; quelli italiani sono: il Mar Ligure a nord-ovest, il Mar Tirreno a ovest, il Mar Adriatico a est e il Mar Ionio a sud-est.

)L -AR ,IGURE NON ÄĄ MOLTO ESTESO MA ÄĄ PROFONDO ,E SUE COSTE SONO ALTE E ROCCIOSE PERCHĂ€ LE MONTAGNE SCENDONO A PICCO SUL MARE E SONO RICCHE DI PROMONTORI E PICCOLI GOLĂź

LLEGGO La carta 9ec[ iW_ b[ f_’ ]hWdZ_ _ieb[ Z[b C[Z_j[hhWd[e iede bW I_Y_b_W [ bW IWhZ[]dW$ Ebjh[ W gk[ij[ Zk[ _ieb[ cW]]_eh_ Y_ iede dkc[hei[ _ieb[ f_’ f_YYeb[" if[iie hW]]hkffWj[ _d WhY_f[bW]^_$ ✔ IkbbW YWhjW j[cWj_YW Z_ gk[ij[ Zk[ fW]_d[ iede X[d [l_Z[dp_Wj_ _ fh_dY_fWb_ WhY_f[bW]^_ _jWb_Wd_$ 9[hY^_Wb_ ikbbW YWhjW [ iYh_l_ _ behe dec_ ikb gkWZ[hde$

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)L -AR 4IRRENO ÄĄ CARATTERIZZATO DA NUMEROSI ERR GOLĂź E INSENATURE SUGGESTIVE ,E SUE COSTE SONO BASSE E SABBIOSE A NORD MENTRE A SUD SONO PREVALENTEMENTE ALTE E ROCCIOSE


+)3+6%*-% Le XdhiZ italiane si sviluppano per quasi 7500 chilometri e sono molto varie. Numerosi sono i \daĂ„ e le ^chZcVijgZ, mentre piĂš rare sono le aV\jcZ, zone d’acqua bassa separate dal mare aperto da sottili tratti di terraferma. Nel corso dei secoli l’uomo ha modiďŹ cato profondamente il territorio costiero costruendo ediďŹ ci e impianti turistici e portuali. Solo brevi tratti di costa hanno conservato il loro aspetto originario. Inoltre il mare, con il suo movimento, esercita un’azione continua sulle coste, facendole arretrare. Questo fenomeno, frequente in Italia, si veriďŹ ca, per esempio, in Liguria e in Calabria.

)L -AR !DRIATICO BAGNA Ll)TALIA A EST Äœ POCO PROFONDO E IN ESSO CONÄŒUISCONO I MAGGIORI ĂźUMI ITALIANI PER QUESTO MOTIVO LE ACQUE SONO POCO SALATE E PRESENTANO PROBLEMI DI INQUINAMENTO ,E COSTE ADRIATICHE SONO IN GRAN PARTE BASSE E SABBIOSE INTERROTTE DAL -ONTE #ONERO NELLE -ARCHE E DAL PROMONTORIO DEL 'ARGANO IN 0UGLIA A NORD SONO ORLATE DA LAGUNE

)L -AR )ONIO ÄĄ UN MARE MOLTO PROFONDO SPECIALMENTE IN ALCUNE ZONE 3I ESTENDE DALLl)TALIA VERSO LA 'RECIA E A SUD RAGGIUNGE LE COSTE AFRICANE ,E SUE COSTE SONO ALTE E ROCCIOSE NELLA PARTE ORIENTALE DELLA #ALABRIA E DELLA 3ICILIA MENTRE SONO BASSE E SABBIOSE NEL GRANDE 'OLFO DI 4ARANTO

LLEGGO La carta ✔ Eii[hlW bW YWhjW Z[bb[ Yeij[ [ Z[_ cWh_ _jWb_Wd_ [ h_ifedZ_ ikb gkWZ[hde$ ” GkWb[ cWh[ ^W Yeij[ gkWi_ [iYbki_lWc[dj[ Wbj[5 ” :el[ i_ jhelWde b[ bW]kd[ [ b[ fWbkZ_5 ” 9ec[ i_ fh[i[djWde" _d fh[lWb[dpW" b[ Yeij[ Z[b CWh ?ed_e5 ” ; gk[bb[ Z[b CWh 7Zh_Wj_Ye5 ” 9ec[ iede b[ Yeij[ Z[bbW IWhZ[]dW5 ” ; gk[bb[ Z[bbW I_Y_b_W5

143


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Le attività produttive lungo le coste L ECONOM L’ECONOMIA

Un quinto della popolazione italiana vive oggi lungo le coste. Il mare infatti, come sai, garantisce alle zone costiere un clima mite, favorendo l’insediamento dell’uomo. L’attività tradizionale della popolazione costiera è la eZhXV, che oggi viene effettuata con grandi barche attrezzate per la navigazione in alto mare e per la conservazione del pesce appena pescato. Grazie alla facilità di collegamenti permessa dal mare, sulle coste sono sorte numerose X^ii| e grandi edgi^ e si sono sviluppate attività commerciali e industriali. Il porto più importante per quantità di traffico commerciale è il porto di <ZcdkV, nel qual quale attraccano navi che trasportano merci di ogni tipo; sseguono quelli di Ig^ZhiZ, KZcZo^V, A^kdgcd e CVeda^. CVeda^ Altr Altri porti hanno invece funzioni particolari: IVgVcid e AV HeZo^V sono soprattutto porti IV militari; 6j\jhiV e GVkZccV sono porti pem troliferi; IVgVcid e E^dbW^cd sono porti siderurgici. Ö A sinistra, il porto di Genova. In basso, il porto siderurgico di Bagnoli, in provincia di Napoli.

144


+)3+6%*-%

Vicino ai porti sorgono XVci^Zg^ cVkV" a^, dove si costruiscono e si riparano le navi, ma anche gV[ÄcZg^Z, dove viene lavorato il petrolio scaricato dalle grandi navi petroliere. Ö Il cantiere navale di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.

Il mare è anche un’illimitata g^hZgkV Y^ hVaZ e in alcune zone costiere pianeggianti si possono trovare le hVa^cZ, grandi vasche poco profonde in cui, sfruttando il calore del sole, si fa ZkVedgVgZ a¼VXfjV bVg^cV per ricavarne il sale. Questo si cristallizza sul fondo delle vasche e può essere facilmente raccolto. Nell’immagine a lato puoi vedere le vasche per la raccolta dell’acqua in una delle saline di Marsala, in Sicilia.

La bellezza del paesaggio marino e il clima mite hanno da sempre favorito il ijg^hbd: lungo le coste sorgono numerosi centri turistici dove sono stati costruiti stabilimenti balneari, campeggi, ristoranti e alberghi, che offrono lavoro a un gran numero di persone, specialmente nella stagione estiva. Sono famose nel mondo le spiaggie dell’Adriatico, del Tirreno e della Liguria, così come le località turistiche dell’Italia meridionale, della Sicilia e della Sardegna. Ö Uno scorcio dello splendido mare della Sardegna.

145


Educazione

Ambientale

Vo!qbftf!eb!qspufhhfsf Il nostro paese è caratterizzato da una grande varietà di paesaggi, che ospitano diverse specie di animali e di piante, a volte anche rarissime. Molte di queste specie animali e vegetali rischiano di scomparire per sempre a causa dell’inquinamento, del degrado ambientale, della caccia indiscriminata e del disboscamento di vaste zone. Per tutelare questo immenso patrimonio naturale sono stati istituiti parchi e riserve, in cui montagne, boschi, aree marine e di pianura sono protetti dall’intervento distruttivo dell’uomo. Lo scopo principale di questi parchi è di conservare intatti quegli ambienti di cui fanno parte specie animali e vegetali a rischio di estinzione, creando zone dove gli animali sono liberi di riprodursi e i vegetali possono crescere spontaneamente.

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146


Educazione Ambientale

R M A

In Italia esistono tre principali tipi di aree protette: i parchi nazionali (attualmente sono 24), molto estesi, i parchi regionali (139), di Stelvio TRENTINOpiù modeste dimensioni, le riserve naturali e marine, piccoALTO FRIULIADIGE VENEZIA Val Grande le ma numerose (circa 420). Esistono, inoltre, zone protette GIULIA Dolomiti Bellunesi VALLE gestite da associazioni ambientaliste, come il WWF, che D’AOSTA VENETO hanno creato molte oasi naturali per difendere ambienti Gran Paradiso LOMBARDIA particolari (ne è un esemPIEMONTE EMILIA-ROMAGNA Appennino pio l’oasi di Focognano, Tosco-Emiliano LIGURIA Monte Falterona, vicino a Firenze, dove vieCampigna e Foreste Casentinesi Cinque ne mantenuto intatto MARCHE M A R Terre T LIGURE Monti l’ambiente della paTOSCANA I C Sibillini O lude, insieme con UMBRIA Gran Sasso e Arcipelago Monti della Laga gli animali e le Toscano ABRUZZO piante che ci Maiella LAZIO vivono). A

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R

I

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Abruzzo Circeo

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Alta Murgia CAMPANIA

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Gennargentu

Parchi nazionali Parchi regionali Riserve marine

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BASILICATA Val d’Agri e Lagonegrese Cilento e Vallo di Diano

PUGLIA

Pollino CALABRIA Sila

Aspromonte

IO N I O

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SARDEGNA

MOLISE Gargano

llavoro in gruppo

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Asinara

Maddalena

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M

SICILIA

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147


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LE PIANURE

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LE ACQUE INTERNE

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L’Italia ďŹ sica

148


+)3+6%*-%

6MĂ‚IXXIVI I GSPPIKEVI

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PIANURA

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MAR LIGURE

MAR TIRRENO

MAR IONIO

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-2000

-3000

-4000

149


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Il paesaggio urbano

Bolzano

Trento

Pordenone

GLI INSEDIAMENTI DELL’UOMO

Il paesaggio urbano è stato interamente costruito dall’uomo. La città è l’ambiente antropizzato maggiormente presente in Italia: pensa che, nel nostro paese, su 100 persone 67 vivono in cittĂ .

Como

Aosta

Savona

Piacenza Parma

Rovigo Ferrara

Modena

Ravenna

Reggio Emilia

Genova

Trieste Venezia

Padova

Asti Alessandria

Le metropoli oggi

Vicenza

Verona

Brescia Milano Mantova

Vercelli

Torino

Bergamo

Novara

Udine

Bologna

M

ForlĂŹ Rimini

A

R

A

La maggior parte delle cittĂ italiane ha dg^\^c^ Vci^X]Z. Alcune M A R La Spezia Firenze Pisa Ancona LIGURE di esse, come Bologna e Volterra, furono fondate dagli Etruschi; Livorno Arezzo Perugia altre, come Siracusa, Agrigento, Taranto e Napoli, da coloni greci; Siena altre ancora, come Roma, Torino, Firenze e Aosta, dai Romani. Tera Grosseto Terni P Nel nostro secolo numerose cittĂ si sono ingrandite, soprattutto al Nord, Civitavecchia L’Aquila grazie allo sviluppo delle industrie. Sono cittĂ ^cYjhig^Va^, per esempio, Roma Milano, Torino e Genova. Fino a pochi anni fa il numero dei cittadini che vivevano in cittĂ cresceva Latina R . costantemente e alcune cittĂ , come ' %124 T Roma e Milano, si sono talmenI Con il termine cittĂ si intende un R te estese che hanno raggiunto Sassari R centro abitato con piĂš di 20 000 E i centri vicini, formando una abitanti. Le cittĂ con piĂš di Abitanti grande area metropolitana 1 000 000 di abitanti si chiamano piĂš di 1000 000 tra 500 000 e 1000 000 metropoli. completamente ediďŹ cata, che tra 200 000 e 500 000 Cagliari prende il nome di ]^ciZgaVcY. tra 100 000 e 200 000 Prato

M

A

tra 50 000 e 100 000

4ORINO ĥ UNA CITTá CHE CONSERVA ANCORA LA STRUTTURA DI ACCAMPAMENTO ROMANO CON LE STRADE RETTILINEE E PERPENDICOLARI TRA LORO ! PARTIRE DAL CON LO SVILUPPO DELLlINDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ĥ DIVENTATA UNA GRANDE CITTá INDUSTRIALE

150

Trapan

Marsala

2OMA ÄĄ LA CAPITALE Dl)TALIA ED ÄĄ ANCHE LA PIĂš POPOLOSA E LA PIĂš ESTESA CITTá DELLA NOSTRA PENISOLA $EĂźNITA LA ƒCITTá ETERNAÂ’ RAPPRESENTA UN CENTRO ARTISTICO STORICO POLITICO ECONOMICO E CULTURALE DI NOTEVOLE IMPORTANZA NON SOLO PER Ll)TALIA MA PER TUTTO IL MONDO


+)3+6%*-% 3ITUATA IN UNA POSIZIONE STRATEGICA IN MEZZO ALLA PIANURA LOMBARDA -ILANO ġ AL CENTRO DI NUMEROSE VIE DI COMUNICAZIONE E DI TRASPORTO Ĝ LA CAPITALE ECONOMICA COMMERCIALE E INDUSTRIALE Dl)TALIA

#ITT÷ CONOSCIUTA E AMMIRATA IN TUTTO IL MONDO &IRENZE ġ UNA SPLENDIDA CITT÷ DlARTE RICCA DI CAPOLAVORI RINASCIMENTALI CHE HA SAPUTO MANTENERE LA SUA BELLEZZA INALTERATA NEL TEMPO

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I A T

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Pescara

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Campobasso Foggia Caserta

Bari

Avellino

Potenza Salerno

Napoli

Taranto Brindisi Lecce

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Matera

Cosenza Crotone

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Catanzaro Messina Reggio di Calabria

Palermo

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Catania Agrigento Gela

Siracusa Ragusa

M

E

Chieti

!CCANTO ALLE INNUMEREVOLI OPERE DlARTE CHE TESTIMONIANO IL SUO PASSATO DI GRANDE CAPITALE DELLl)TALIA MERIDIONALE .APOLI COME MOLTE GRANDI CITT÷ MOSTRA ANCHE UN ALTRO ASPETTO QUELLO MENO AFFASCINANTE DI UNA METROPOLI INTASATA DAL TRAFüCO SOVRAPPOPOLATA E CON GRAVI PROBLEMI DI OCCUPAZIONE DA RISOLVERE

Dove nasce una città BW iY[bjW Z[b bke]e Zel[ \edZWh[ kdW Y_jj} i[cfh[ ijWjW cebje _cfehjWdj[$ <_d ZWbbÊWdj_Y^_j}" _d\Wjj_" ]b_ kec_d_ ^Wdde j[dkje Yedje Z[bb[ YWhWjj[h_ij_Y^[ ][e]hWÓY^[ Z[b j[hh_jeh_e0 Zel[ YÊ[hWde l_[ Z_ Yeckd_YWp_ed[" kd Yehie ZÊWYgkW" _b cWh[" Zel[ _b Yb_cW [hW \Wleh[leb[" Zel[ [hW f_ \WY_b[ Z_\[dZ[hi_ ZW_ d[c_Y_" b dWiY[lW _b l_bbW]]_e Y^[ fe_" Yed bÊWdZWh Z[b j[cfe" iWh[XX[ Z_l[djWje kdW Y_jj}$ D[b Yehie Z[_ i[Yeb_ ]b_ Wdj_Y^_ Y[djh_ WX_jWj_ ^Wdde Yedj_dkWje W _d]hWdZ_hi_ [ e]]_ Yeij_jk_iYede _cfehjWdj_ Y_jj} h_YY^[ Z_ ijeh_W [ Z_ jhWZ_p_ed_$

151


ALPPFBO

Nan]j] af [all Le città sono organizzate i in i modo d tale l che h migliaia i li i e migliaia di persone possano abitarvi, viverci, lavorare, studiare e anche riunirsi e divertirsi.

ALPPFBO

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

-B GVO[JP OF B C JUBUJWB

152

#HI HA SCELTO DI ABITARE IN CITTg VIVE PER LO PI| IN PALAZZI CHE COMPRENDONO DECINE E DECINE DI APPARTAMENTI )N CITTg IL TERRENO SU CUI POTER COSTRUIRE EDI¼CI n RIDOTTO E MOLTO COSTOSO PERCIw LE IMPRESE EDILIZIE COSTRUISCONO PALAZZI CON MOLTI PIANI !CCANTO AI QUARTIERI POPOLARI SOVRAPPOPOLATI SI TROVANO QUARTIERI RESIDENZIALI MOLTO PI| COSTOSI E BEN ORGANIZZATI .ELLE CITTg CI SONO ANCHE GIARDINI PUBBLICI VIALI CENTRI SPORTIVI E ALTRE STRUTTURE DESTINATE A RENDERE PI| PIACEVOLI L´AMBIENTE E LA VITA DEGLI ABITANTI ,E CITTg PERw DEVONO RISOLVERE GRANDI PROBLEMI DAL TRAFüCO ALL´INQUINAMENTO ALL´OCCUPAZIONE AI SERVIZI COME QUELLO SCOLASTICO E SANITARIO 3ONO PROBLEMI GRANDI E DI DIF¼CILE RISOLUZIONE CHE IMPEGNANO GLI ENTI LOCALI COMUNI PROVINCE REGIONI /GGI C´n POI UN ALTRO PROBLEMA DA RISOLVERE QUELLO DELLA CONVIVENZA CON PERSONE EXTRACOMUNITARIE PROVENIENTI DA ALTRI STATI NON APPARTENENTI ALLA COMUNITg EUROPEA VENUTE IN )TALIA PER LAVORARE Ç UN PROBLEMA MOLTO IMPORTANTE CHE SI PUw RISOLVERE SOLO NEL RISPETTO DELLE LEGGI E DEI RECIPROCI DIRITTI


-B GVO[JP OF MBWPSBUJWB

,A POPOLAZIONE SI CONCENTRA IN CITTg PERCHm QUI TROVA MAGGIORI OCCASIONI DI LAVORO .ELLE CITTg PI| GRANDI SONO PRESENTI IN GENERE TUTTE LE ATTIVITg ECONOMICHE )N PRIMO LUOGO LE INDUSTRIE CHE DANNO LAVORO A UNA GRANDE QUANTITg DI PERSONE CON MANSIONI DIVERSE

4ROVIAMO POI NEGOZI E SUPERMERCATI IN CUI SI SVOLGONO ATTIVITg COMMERCIALI UFüCI DOVE HANNO SEDE LE BANCHE E LE ASSICURAZIONI STUDI PROFESSIONALI DI MEDICI AVVOCATI E NOTAI !NCHE I SERVIZI PUBBLICI COME LE SCUOLE E GLI OSPEDALI OFFRONO OPPORTUNITg DI LAVORO A MOLTE PERSONE .ELLE ¦CITTg D´ARRTE§ QQ D´ARTE§ QUALI 6ENEZIA E &IRENZE E IN NUME NUMEROSISSIME LOCALITg DI MARE O DI M MONTAGNA IN CUI L´ATTIVITg PREVALENTE n n IL TURISMO UN GRAN NUMERO DI PERSONE LAVORA IN STRUTTURE DESTINATE AD ACCOGLIERE I TURISTI ALBERGHI RISTORANTI STABILIMENTI BALNEARI IMPIANTI SCIISTICI ECC

-B GVO[J P O F " . .* /*45 3"5*7"

,E CITTg E SOPRATTUTTO I CAPOLUOGHI DI PROVINCIA E DI REGIONE SVOLGONO UN´ALTRA FUNZIONE IMPORTANTE QUELLA AMMINISTRATIVA .EGLI UFüCI AMMINISTRATIVI DI UNA CITTg SI ORGANIZZA CIw CHE SERVE AI CITTADINI PER PROVVEDERE ALLE LORO NECESSITg PER ESEMPIO SI ORGANIZZANO I TRASPORTI LE SCUOLE GLI OSPEDALI LA PULIZIA DELLE STRADE ) TRIBUNALI E LE PRETURE POI SONO ORGANISMI LEGATI ALL´AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA )N¼NE I COMMISSARIATI DI POLIZIA E LE STAZIONI DEI CARABINIERI TUTELANO L´ORDINE PUBBLICO E LA SICUREZZA DEI CITTADINI 1UINDI LE CITTg ESERCITANO ANCHE UN IMPORTANTE RUOLO DI CONTROLLO DEL TERRITORIO

153


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Collegamenti tra città LE VIE DI COMUNICAZIONE

Le città italiane sono collegate tra loro da una buona gZiZ higVYVaZ che misura quasi 300 000 chilometri! Essa comprende sia le brevi strade asfaltate che collegano tra loro i piccoli centri, sia le superstrade e le autostrade che uniscono le grandi città. Fra queste ultime la più importante è l’6jid" higVYV YZa HdaZ, che parte da Milano e arriva fino a Reggio di Calabria, unendo le città del Nord Italia con quelle del Sud. Altre due importanti autostrade seguono la costa adriatica e quella tirrenica. La gZiZ [Zggdk^Vg^V è sviluppata principalmente nell’Italia settentrionale. Nel resto della penisola le ferrovie si snodano lungo le coste e sono in via di potenziamento i tratti che collegano il Tirreno con l’Adriatico attraverso gli Appennini. Sia la rete stradale sia quella ferroviaria sono collegate alle varie reti europee per mezzo di igV[dg^, che permettono facilmente di raggiungere gli stati confinanti: per esempio il traforo del Frejus e quello del Monte Bianco mettono in comunicazione l’Italia con la Francia; il Gran S. Bernardo e il S. Gottardo con la Svizzera. Le Xdbjc^XVo^dc^ cVkVa^ sono intense: ogni giorno navi mercantili caricano e scaricano merci nei numerosi porti presenti lungo le coste (Genova, Livorno, Venezia, Trieste, Napoli, Brindisi…); veloci traghetti trasportano i passeggeri verso le isole e le nazioni più vicine affacciate sul Mediterraneo. Tutte le maggiori città italiane, inoltre, sono dotate di VZgdedgi^, ma solo da Milano (Malpensa) e da Roma (Fiumicino) sono possibili i voli intercontinentali per raggiungere ogni parte del mondo.

LLEGGO La carta ✔ Eii[hlW bW YWhjW Z[bb[ l_[ Z_ Yeckd_YWp_ed[ [ h_ifedZ_$ :[l_ WdZWh[ ZW C_bWde W HecW0 gkWb[ WkjeijhWZW f[hYehh_5 BÊ 7kjeijhWZW WZh_Wj_YW$ BÊ 7kjeijhWZW Z[b Ieb[$ BÊ 7kjeijhWZW Z[_ <_eh_ =[delW#L[dj_c_]b_W $

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154


Educazione

Ambientale

Djuu !jorvjobuf Abbiamo visto che nelle città l’alta concentrazione di abitanti e di industrie crea diverse forme di inquinamento: inquinamento dell’aria, prodotto principalmente dagli scarichi delle auto e degli impianti di riscaldamento; inquinamento del suolo, dovuto all’accumulo di rifiuti; inquinamento acustico, causato dal rumore del traffico; inquinamento visivo, provocato dalle luci delle migliaia di insegne pubblicitarie. L’inquinamento dell’aria è forse il peggiore fra tutti i problemi urbani. Le persone respirano gas nocivi alla salute e in molte città, per cercare di diminuire la quantità di tali gas, sono stati presi dei provvedimenti che vietano la circolazione di automobili e moto in alcuni giorni della settimana. Questi provvedimenti non risolvono il problema, ma servono comunque a contenere il livello di inquinamento. Tuttavia la costruzione di mezzi di trasporto e di impianti di riscaldamento sempre meno inquinanti e un loro uso più razionale da parte dei cittadini potrebbe migliorare la situazione.

á Cassonetti per la raccolta differenziata

Anche l’inquinamento del suolo è molto grave. Il gran numero di persone che vive in città fa sì che ogni giorno vengano prodotte enormi quantità di rifiuti, che devono essere raccolti e trasportati nelle discariche, dove si accumulano occupando spazi sempre maggiori e contaminando il terreno. Inoltre anche gli inceneritori, dove vengono bruciati i rifiuti, liberano sostanze tossiche che inquinano l’aria. Una parziale soluzione a questo problema è rappresentata dalla raccolta differenziata: alcuni materiali (come carta, vetro, plastica, metallo), se raccolti separatamente, possono essere riciclati, ovvero riutilizzati, contribuendo così a riRRIFLETTO E RISPONDO durre notevolmente le montagne GkWb[ fejh[XX[ [ii[h[" i[YedZe j[" kdW iebkp_ed[ Wb di rifiuti nelle discariche. fheXb[cW Z[bbÊ_dgk_dWc[dje Z[_ Y[djh_ WX_jWj_5 GkWb _b jke _cf[]de" W iYkebW [ _d \Wc_]b_W" f[h h_Zkhh[ _ b_l[bb_ Z_ _dgk_dWc[dje Z[bbÊWh_W [ Z[b ikebe5

155


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CittĂ e vie di comunicazione

Câ€™Ăˆ UNA STRETTA RELAZIONE FRA AMBIENTE FISICO E INSEDIAMENTI DELL’UOMO

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L’ITALIA Ăˆ PROVVISTA DI UNA BUONA RETE DI VIE DI COMUNICAZIONE

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156

900 000

Milano

1 300 000

Genova

605 000

Bologna

375 000

Firenze

370 000

Roma

2 550 000

Napoli

1 000 000

Bari

330 000

Catania

305 000

Palermo

675 000

2500 2400 2300 2200 2100

2000

Abitanti (in migliaia)

Torino

1900 1800 1700 1600

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Il regno degli animali =b_ _dl[hj[XhWj_

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CX dXk\i`X1 Xi`X# XZhlX \ jlfcf ',( :[djhe bW cWj[h_W L’acqua B[ fhefh_[j} Z[bbÊWYgkW L’aria BÊWh_W f[iW BÊWjcei\[hW

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Educazione Ambientale

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BÊWh_W [ ]b_ ]b_ [ii[h_ l_l[dj_ TECNOLOGIA

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Educazione Alimentare

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@c cXmfif [\ccf jZ`\eq`X Chi è lo scienziato? Uno scienziato è uno studioso che si dedica allo studio del vasto mondo delle scienze (le piante, gli animali, l’universo, il corpo umano, ecc.) e alla scoperta dei suoi fenomeni. Tanti sono i campi della scienza, tanti gli studiosi che vi si dedicano. .' %124 Un fenomeno è un evento naturale che viene osservato e studiato dagli scienziati, che cercano di capire le cause che l’hanno generato.

] )L L B BIOLOGO L STUDIA GLI ORGANISMI VIVENTI D L

] ,lASTRONOMO STUDIA LlUNIVERSO

] )L ĂźSICO STUDIA I FENOMENI E LE LEGGI CHE

REGOLANO IL MONDO

] )L GEOLOGO STUDIA LA COMPOSIZIONE DEL NOSTRO PIANETA

158


7'-)2>)

kf ] )L MEDICO STUDIA

IL CORPO UMANO

] )L BOTANICO STUDIA IL MONDO VEGETALE

] )L CHIMICO STUDIA LA

COMPOSIZIONE DELLE SOSTANZE E LE LORO TRASFORMAZIONI

] ,O ZOOLOGO STUDIA

IL MONDO ANIMALE

159


TECNOLOGIA

Hmj!tusvnfouj!efhmj!tdjfo{jbuj Quando nell’antichità gli studiosi non avevano che i propri occhi e gli altri sensi per scoprire il mondo, potevano prestare attenzione solamente ai fenomeni più evidenti. L’osservazione dei fenomeni meno evidenti è diventata possibile solamente con l’invenzione di sempre nuovi e precisi strumenti di analisi e di ricerca, oggi utilizzati dagli scienziati nel loro lavoro quotidiano. Vediamone alcuni. Il microscopio elettronico può ingrandire l’immagine di ciò che si osserva fino a un milione di volte. Ha sostituito il vecchio microscopio ottico, che ingrandiva le immagini grazie a un sistema di lenti. Il telescopio elettronico è simile a un cannocchiale, benché molto più potente. Viene utilizzato dagli astronomi per l’osservazione dello spazio e dei corpi celesti.

Per l’elaborazione dei dati raccolti gli scienziati utilizzano anche sofisticati computer, con prestazioni assai superiori a quelle del nostro computer di casa!

Per lo studio di fenomeni particolari, la raccolta e la trasmissione di dati vengono utilizzati i satelliti artificiali, complesse apparecchiature inviate nello spazio anche a grande distanza dalla Terra.

160


7'-)2>)

Il metodo sperimentale La ricerca scientiďŹ ca è fondata su un metodo preciso e rigoroso: il metodo sperimentale. Questo procedimento venne introdotto nel XVII secolo dallo scienziato italiano Galileo Galilei. Per compiere le loro ricerche gli scienziati utilizzano il metodo sperimentale ancora oggi. Osserva com’èè strutturato. Le piante si orientano sempre verso la luce.

).):)/ ,O SCIENZIATO OSSERVA UN FENOMENO E LO DESCRIVE

PerchĂŠ le piante si orientano sempre verso la luce?

3I PONE ALCUNE DOMANDE RIFERITE AL FENOMENO

0ENSA A POSSIBILI RISPOSTE CHE POSSANO SPIEGARE IL FENOMENO CIOÄĄ FORMULA DELLE IPOTESI

Forse alle piante la luce serve per vivere...

%FFETTUA UNA SERIE DI ESPERIMENTI PER CONTROLLARE LA VALIDITá DELLE IPOTESI

Ho messo una pianta al buio e ho visto che cosĂŹ soffre e muore. Alla luce, invece, vive e si sviluppa.

!RRIVA A DELLE CONCLUSIONI BASATE SULLE IPOTESI FORMULATE E SUGLI ESPERIMENTI CHE LE CONFERMANO

Ho terminato la mia ricerca. Le piante si orientano verso la luce perchÊ essa è indispensabile per vivere.

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iimparo a studiare ✔ EhZ_dW Yed _ dkc[h_ b[ fWheb[ i[]k[dj_" _d ceZe ZW h_fheZkhh[ Yehh[jjWc[dj[ bW fheY[ZkhW Z[b c[jeZe iY_[dj_\_Ye$

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161


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#IĠ CHE OCCUPA UNO SPAZIO E VIENE PERCEPITO DAI NOSTRI SENSI ġ UN CORPO 0ER ESSERE PRECISI GLI SCIENZIATI SI ESPRIMONO COSÝ o LA MATERIA ġ TUTTO CIĠ CHE OCCUPA UNO SPAZIO E VIENE COLTO DAI NOSTRI SENSI o I CORPI SONO LE VARIE FORME CHE LA MATERIA PUĠ ASSUMERE ,A MATERIA ġ DAPPERTUTTO INTORNO A NOI FORMA GLI ALIMENTI LE PIANTE GLI ANIMALI LlACQUA LE NUVOLE !NCHE GLI SPAZI CHE SEMBRANO VUOTI SONO IN REALT÷ OCCUPATI DA MATERIA LlARIA INFATTI ġ ANCHlESSA MATERIA #E NE RENDIAMO CONTO QUANDO SOFüA IL VENTO E FA SBATTERE PORTE E üNESTRE OPPURE QUANDO LlARIA ġ MOSSA DAL VENTILATORE ,A MATERIA CHE COSTITUISCE I CORPI SI PRESENTA CON CARATTERISTICHE DIVERSE #I SONO SOSTANZE PESANTI E ALTRE LEGGERE ALCUNE RESISTENTI E ALTRE FRAGILI CI SONO SOSTANZE DURE E SOSTANZE MORBIDE ALCUNE IMPERMEABILI E ALTRE CHE ASSORBONO LlACQUA ESISTONO MATERIALI INüAMMABILI E ALTRI RESISTENTI AL FUOCO

162


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✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a

riconoscere le principali caratteristiche della materia; • a comprendere alcune proprietĂ di acqua, aria e suolo, anche attraverso l’esecuzione di semplici esperimenti; • a conoscere il ciclo naturale e quello artiďŹ ciale dell’acqua e a valutarne gli effetti; • a comprendere l’importanza dell’acqua e la necessitĂ di non sprecarla; • a capire alcune cause e conseguenze dell’inquinamento atmosferico.

3E OSSERVI CON ATTENZIONE LlIMMAGINE QUI SOPRA PUOI NOTARE DIVERSI TIPI DI CORPI GLI ALBERI LlERBA I ĂźORI I BAMBINIa 1UESTI SONO CORPI VIVENTI INFATTI NASCONO SI NUTRONO CRESCONO SI RIPRODUCONO E MUOIONO !L CONTRARIO LlACQUA LA TERRA I SASSI NON NASCONO NON CRESCONO NON SI RIPRODUCONO E NON MUOIONO SONO CORPI NON VIVENTI ,A MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI ESSERI VIVENTI COME UNA PIANTA O UN ANIMALE VIENE DETTA DAGLI SCIENZIATI MATERIA ORGANICA !L CONTRARIO LA MATERIA DI CUI SONO FATTI I CORPI NON VIVENTI PER ESEMPIO IL BANCO LA LAVAGNA UN SASSO ÄĄ DETTA MATERIA INORGANICA

163


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Dentro la materia COME SI PRESENTA A La materia di cui sono fatte le

cose che vedi intorno a te si presenta in forme assai diverse. Nelle scienze si dice che hanno un differente stato. Osserva le due fotograďŹ e. Gli occhiali della bimba sono materia allo stato solido, mentre l’acqua in cui la bimba fa il bagno è materia allo stato liquido. Ciò che permette al bambino di fare quella enorme bolla di sapone è invece qualcosa che non vedi, ma che esiste: è l’aria, .' %124 cioè materia allo Lo stato è la forma in cui stato gassoso. si presenta la materia.

Gli scienziati si sono chiesti da che cosa dipendano queste differenze di stato della materia e hanno scoperto che tutta la materia, organica e inorganica, è costituita da particelle piccolissime, non visibili a occhio nudo, che si attraggono l’una con l’altra. Queste particelle sono chiamate molecole. A sua volta ogni molecola è formata da particelle ancora piĂš piccole, chiamate atomi. In natura ne esistono di 92 tipi. Ogni tipo di atomo è detto elemento. Sono elementi: l’idrogeno, l’ossigeno, il carbonio, l’oro, l’argento, il ferro, il calcio, il fosforo...

iimparo a studiare ✔ F[h h_YehZWh[ gkWdje ^W_ _cfWhWje \_dehW" Yecfb[jW be iY^[cW _di[h[dZe b[ fWheb[ WZWjj[$ ATOMI ELEMENTI ORGANICA

164

ESSERI NON VIVENTI

Combinando fra loro i vari elementi esistenti in natura, si ottengono le diverse sostanze che formano la materia, sia quella organica sia quella inorganica. Per esempio: s l’ossigeno con l’idrogeno forma l’acqua; s l’ossigeno con il carbonio forma l’anidride carbonica; s la combinazione di carbonio, ossigeno e idrogeno forma moltissime sostanze, tra cui lo zucchero.


7'-)2>)

Gli stati della materia Le innumerevoli molecole di cui sono formati i corpi non stanno ferme, ma sono in continuo movimento, anche se noi non ce ne accorgiamo. Nella materia allo stato solido, per esempio nelle rocce, le molecole sono strettamente legate tra loro e non possono quasi muoversi. Per questo motivo la materia allo stato solido ha una forma propria, che è possibile modiďŹ care solo spezzando o deformando con forza il corpo, perchĂŠ le molecole non possono cambiare la loro posizione. Nella materia allo stato liquido, per esempio nell’acqua, le molecole, pur restando unite, sono libere di spostarsi in ogni direzione, scorrendo le une sulle altre. Per questo motivo la materia allo stato liquido non ha una forma propria, ma prende la forma del recipiente in cui è versata.

.' %124 Il vapore acqueo è acqua che si è trasformata a causa del calore (per esempio del Sole).

Nella materia allo stato gassoso, per esempio nel vapore acqueo presente nell’aria, le molecole possono spostarsi in ogni direzione perchÊ non sono piÚ unite tra loro: infatti si muovono velocemente e in modo disordinato. Per questo motivo la materia allo stato gassoso non ha una forma propria e tende a espandersi, occupando tutto lo spazio che ha a disposizione.

iimparo a studiare ✔ 9ecfb[jW b[ \hWi_ i[]k[dj_$ ” BĂŠeb_e „ cWj[h_W Wbbe ijWje $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ” BĂŠWh_W „ cWj[h_W Wbbe ijWje $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ” ?d kd \e]b_e bW cWj[h_W „ Wbbe ijWje $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

165


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L’ACQUA DOVE SI TROVA

L’acqua utile per la vita sulla Terra, quella che usiamo quotidianamente e che fa crescere le piante, è l’acqua dolce; essa rappresenta soltanto una piccola porzione di tutta l’acqua presente sul nostro pianeta. Se cogli un fiore o un filo d’erba, oppure stacchi una foglia da un ramo e passi un dito sulla parte recisa, puoi avvertire una leggera sensazione di umidità. Infatti le piante, gli animali e l’uomo sono in gran parte formati di acqua, che assorbono dal terreno o attraverso il cibo e le bevande. Il tuo corpo, come quello di ogni altro essere umano, è costituito per il 65% circa di acqua.

60% 65%

s stato gassoso, per esempio nel vapore acqueo diffuso nell’aria;

L’acqua è dunque una sostanza indispensabile per la vita ed è anche l’unica sostanza presente in natura contemporaneamente in tre diversi stati:

s¬stato liquido, per esempio negli oceani, nei mari, s stato solido, per esempio i neii nei fiumi e nei laghi; ghiacciai e nei nevai delle montagne, negli iceberg e nei ghiacci polari.

6DL FKH GkWdZe \W cebje YWbZe ikb deijhe Yehfe i_ \ehcWde f_YYeb_ii_c[ ]eYY[ ZÊWYgkW0 _b ikZeh[$ Gk[ijÊWYgkW [lWfehWdZe fehjW Yed i kd feÊ Z[b deijhe YWbeh[ Yehfeh[e" Yei_YY^ bW deijhW j[cf[hWjkhW i_ WXXWiiW$

166

70%


7'-)2>)

1. C[jj_ kd X_YY^_[h[ f_[de ZÊWYgkW d[b \h[[p[h

[ Wjj[dZ_ Zk[ eh[$ EhW h_Wfh_ _b \h[[p[h [Z [ijhW_ _b X_YY^_[h[$ Fjj\imX0 bÊWYgkW i_ jhWi\ehcWjW _d ]^_WYY_e$

3. EhW Yed bÊW_kje Z_ kd WZkbje l[hiW bÊWYgkW Z[djhe kd f[djeb_de [ fed_ gk[ijÊkbj_ce ik kd \ehd[bbe WYY[ie$ Fjj\imX0 Yedj_dkWdZe W \ehd_h[ YWbeh[ bÊWYgkW [iY[ ZWb f[djeb_de iejje \ehcW Z_ lWfeh[ WYgk[e [ i_ Z_if[hZ[ d[bbÊWcX_[dj[$

2. BWiY_W _b X_YY^_[h[ ZÊWYgkW ikb jWlebe Z[bbW YkY_dW$ Fjj\imX0 W feYe W feYe _b ]^_WYY_e ¼h_jehdW½ WYgkW$ 4. C[djh[ bÊWYgkW Xebb[" Yefh_ _b f[djeb_de Yed kd Yef[hY^_e \h[ZZe [ bWiY_Wbe f[h WbYkd_ c_dkj_$ Fe_ iebb[lW _b Yef[hY^_e$ Fjj\imX0 W YedjWjje Yed _b Yef[hY^_e \h[ZZe _b lWfeh[ WYgk[e i_ jhWi\ehcWje _d f_YYeb[ ]eYY[ ZÊWYgkW$

:feZcl[`0 bÊWYgkW" f[h [\\[jje Z[bb[ lWh_Wp_ed_ Z_ j[cf[hWjkhW" ikX_iY[ Z[_ YWcX_Wc[dj_ Z_ ijWje$ ?d\Wjj_ ZW ieb_ZW Z_l[djW b_gk_ZW" ZW b_gk_ZW Z_l[djW ]WiieiW" ZW ]WiieiW h_jehdW b_gk_ZW$

Il passaggio della materia dallo stato solido allo stato liquido si chiama fusione. Il passaggio della materia dallo stato liquido allo stato gassoso si chiama evaporazione. Il passaggio della materia dallo stato gassoso allo stato liquido si chiama condensazione. Il passaggio della materia dallo stato liquido allo stato solido si chiama solidificazione. Osserva lo schema: ! YWbeh[ 3 \ki_ed[

]^_WYY_e ijWje ieb_Ze

# YWbeh[ 3 ieb_Z_ÓYWp_ed[

! YWbeh[ 3 [lWfehWp_ed[

WYgkW ijWje b_gk_Ze

# YWbeh[ 3 YedZ[diWp_ed[

lWfeh[ WYgk[e ijWje ]Wiieie

167


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Le proprietà dell’acqua Q ALI CARATTERISTICHE HA QU

C Come hai imparato, le molel nelle ll sostanze liquide li id possono muoversi liberamente. Per cole questo motivo l’acqua, come tutti i liquidi, occupa uno spazio ben preciso ma non ha una forma propria e si adatta a quella del suo contenitore.

Oltre a queste caratteristiche, l’acqua ne possiede altre: è incolore, inodore e insaFhelW W c[iYebWh[ b[ i[]k[dj_ ieijWdp[$ pore. Tuttavia sappiamo bene che l’acqua /,)/ % 3!,% Fjj\imX0 eb_e [ iWb[ del mare è salata, mentre quella del rubi\ehcWde kdW iebkp_ed[5 netto sembra a volte avere un sapore stra Iˆ$ De$ no. Questi sapori, in effetti, non appartengono all’acqua, ma alle sostanze che sono disciolte in essa, formando una soluzione. Fjj\imX0 l_de [ WYgkW 6)./ % !#15! L’acqua è in grado di sciogliere molte so\ehcWde kdW iebkp_ed[5 stanze, come lo zucchero, il sale e il vino, Iˆ$ De$ ma non quelle grasse, come l’olio. Un’altra interessante proprietĂ dell’acFjj\imX0 eb_e [ l_de qua è la sua capacitĂ di risalire dentro /,)/ % 6)./ \ehcWde kdW iebkp_ed[5 tubi molto sottili (capillari); gli scienziati la chiamano capillaritĂ . La capillarità è Iˆ$ De$ fondamentale in natura: le piante prelevano l’acqua dal terreno e riescono a farla Fjj\imX0 WYgkW [ iWb[ !#15! % 3!,% risalire ďŹ no alle foglie proprio perchĂŠ le \ehcWde kdW iebkp_ed[5 radici e il fusto contengono minuscoli caIˆ$ De$ nali adatti alla risalita .' %124 dell’acqua. Si ha una soluzione quando un solido, un liquido o un gas si sciolgono in un liquido.

Le molecole della superďŹ cie dell’acqua sono capaci di legarsi piĂš strettamente delle altre, formando una sorta di pellicola: questa proprietĂ si chiama tensione superďŹ ciale. Posta in recipienti comunicanti, l’acqua tende a raggiungere lo stesso livello, anche se sono ad altezze diverse. Questa proprietĂ si chiama principio dei vasi comunicanti.

168

Ă– Vi sono animali cosĂŹ leggeri, come alcune specie di insetti, che riescono a spostarsi sulla superďŹ cie dell’acqua senza affondarvi, proprio perchĂŠ si appoggiano sulla ÂŤpelleÂť dell’acqua.


7'-)2>)

L’ARIA DO D DOVE OVE SI S TROVA O

L’aria è ovunque intorno a noi, anche se non riusciamo a vederla! La puoi «sentire» molto bene se metti una mano davanti a un phon acceso. Anche ciò che muove e fa asciugare le lenzuola stese è aria. Quando gonfi un palloncino, ciò che vi entra dentro è aria che proviene dai tuoi polmoni; quando soffi con una cannuccia dentro un bicchiere pieno d’acqua, le bollicine che si liberano sono bolle d’aria. Quindi l’aria esiste; è una sostanza gassosa che occupa tutto lo spazio a disposizione e si trova ovunque: nei corpi solidi, nei corpi liquidi e tutto intorno alla Terra. D CHE COSA È FORMATA DA A

L’aria è formata da un miscuglio di gas diversi. I più importanti sono: s¬l’azoto, che è il gas presente in maggior quantità; s¬l’ossigeno, che è il gas che ci permette di respirare; s¬l’anidride carbonica, che viene prodotta come gas di scarto quando respiriamo e, insieme ad altri gas, è presente in minor quantità.

azoto 78%

ossigeno 21%

1. Fh[dZ_ kd X_YY^_[h[ [ _cc[h]_be

YWfelebje _d kdW lWiY^[jjW f_[dW ZÊWYgkW$ Fjj\imX0 bÊWYgkW iWb[ [ h_[cf_[ jkjje _b X_YY^_[h[5 ¾$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

2. FhelW ehW W _dYb_dWh[ b[djWc[dj[ _b X_YY^_[h[$ Fjj\imX0 bÊWYgkW ehW [djhW5 ¾$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 9^[ YeiW l[Z_ iWb_h[ _d ikf[hÓY_[5 $$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ :feZcl[`0 Yed _b X_YY^_[h[ j[dkje Zh_jje bÊWYgkW ded [djhWjW f[hY^ Z[djhe YÊ[hW WdYehW Z[bbÊWh_W1 _dYb_dWdZebe" bÊWh_W kiY_jW [ bÊWYgkW fejkjW [djhWh[$ Gk_dZ_ bÊWh_W elkdgk[" WdY^[ _d kd X_YY^_[h[ Y^[ i[cXhW lkeje$

L’acqua riscaldata dal Sole si trasforma in vapore acqueo, che si mescola all’aria. Nell’aria il vapore acqueo è invisibile, ma... osiimparo a studiare serva che cosa succede se aliti su uno specchio! Nell’aria ci sono anche piccolissime particelle solide che «volano» e sono visibili ✔ 9^[ YeiW YÊ d[bbÊWh_W Y^[ Y_ Y_hYedZW5 ;b_c_dW ]b_ _djhki_" fe_ kiW b[ fWheb[ h_cWij[ soltanto in un ambiente buio illuminato da un fascio di luce, oppure quando si depositano sugli scaffali o sugli oggetti: l’insieme f[h [ifehh[ Y_ Y^[ ^W_ _cfWhWje$ Wpeje ]^_WYY_e fkbl_iYebe Wjcei\[h_Ye di queste particelle forma il pulviscolo atmosferico. lWfeh[ WYgk[e l[dje dkleb[ eii_][de \WdjWic_ Wd_Zh_Z[ YWhXed_YW anidride carbonica e altri gas 1%

169


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L’aria pesa Q ALI CARATTERISTICHE HA QU

L’ L’aria, come tutti i corpi, ha un peso. Verifica questa proprietà dell’aria con un esperimento.

1. Fh[dZ_ kdW ]hkYY_W f[h WX_j_ [ b[]W Wbb[

Zk[ [ijh[c_j} Zk[ fWbbedY_d_ Z_ fbWij_YW k]kWb_ [ i]edÓ$ J_[d_ bW ]hkYY_W ieif[iW W kdW cWj_jW$ Fjj\imX0 bÊWijW ijW _d f_Wde$ :_ i_Ykhe" _d\Wjj_" _ Zk[ fWbbedY_d_ lkej_ ^Wdde be ij[iie f[ie$

2. IjWYYW kd fWbbedY_de [ ]edÓWbe$

Fe_ b[]Wbe dkelWc[dj[ WbbW ]hkYY_W Y^[ j_[d_ ieif[iW WbbW cWj_jW$ Fjj\imX0 bÊWijW i_ _dYb_dW ZWbbW fWhj[ Z[b fWbbedY_de ]edÓe$ :feZcl[`0 bÊWh_W ^W kd f[ie$

L’atmosfera Tutta l’aria che avvolge la Terra costituisce un involucro che si chiama atmosfera. La fascia più vicina al suolo è la troposfera: qui si formano le nuvole e tutti gli altri fenomeni atmosferici, come la pioggia e i venti. Salendo si trova la stratosfera, che è povera di ossigeno, ma ricca di ozono. L’ozono è un gas che svolge una funzione molto importante: blocca una parte dei raggi emessi dal Sole (raggi ultravioletti), impedendo che arrivino in quantità eccessiva sulla Terra. Se l’ozono non svolgesse questa funzione di filtro, gli esseri viventi sarebbero danneggiati dai raggi solari. Poiché, come hai imparato, l’aria pesa, non ti sarà difficile comprendere che 7ffe]]_W kd YWhjedY_de ik l’atmosfera esercita sulla superficie kd X_YY^_[h[ f_[de ZÊWYgkW [ \Wbbe WZ[h_h[ X[d[ Yed kdW terrestre, e sugli organismi vicWde$ Gk_dZ_ YWfeleb]_ venti che la popolano, l[beY[c[dj[ _b X_YY^_[h[ [ una forza (rappresenje]b_ bW cWde ZWb YWhjedY_de$ tata appunto dal suo Fjj\imX0 _b YWhjedY_de h_cWd[ peso) detta pressioWjjWYYWje Wb X_YY^_[h[ [ h[]][ _b f[ie Z[bbÊWYgkW$ ne atmosferica.

Ö La pressione atmosferica si misura con uno strumento detto barometro.

170

:feZcl[`0 bW \ehpW Y^[ f[hc[jj[ Wb YWhjedY_de Z_ h[ijWh[ WjjWYYWje Wb X_YY^_[h[ ZÊWYgkW bW fh[ii_ed[ Wjcei\[h_YW$ Gk[ije WYYWZ[ f[hY^ bÊWh_W Y_ Wlleb][ Yecfb[jWc[dj[" [i[hY_jWdZe bW ikW \ehpW WdY^[ ZWb XWiie$ De_ ded h_cWd_Wce iY^_WYY_Wj_ ZWbbW fh[ii_ed[ Z[bbÊWjcei\[hW f[hY^ [iiW l_[d[ [i[hY_jWjW _d jkjj[ b[ Z_h[p_ed_$


Educazione Ambientale

Educazione

MÖbunptgfsb!jo!qfsjdpmp Nell’aria sono purtroppo presenti non solo i gas indispensabili per la nostra vita, ma anche sostanze inquinanti, che vengono immesse nell’atmosfera dagli scarichi delle auto, dagli scarichi delle industrie, dagli impianti di riscaldamento delle nostre case. Talvolta queste sostanze gassose, che contengono fra l’altro anche delle polveri finissime e molto tossiche, possono venire a contatto con il vapore acqueo presente nell’atmosfera: in tal caso formano delle sostanze particolarmente acide e inquinanti, che ritornano al suolo sotto forma di precipitazioni atmosferiche. A questo fenomeno si dà il nome di piogge acide: esse causano danni enormi agli animali, agli alberi, ai corsi d’acqua e persino agli edifici e ai monumenti.

á Una foresta rovinata dalle piogge acide.

Nell’atmosfera, come sai, c’è uno strato di ozono, un gas molto prezioso per la salute dei viventi. L’inquinamento dell’aria ha ridotto notevolmente questo strato, che addirittura appare «lacerato» sopra la regione antartica, cioè al Polo Sud: si parla infatti di «buco nell’ozono». È quindi sempre più necessario proteggere la nostra pelle con apposite creme quando siamo esposti ai raggi del Sole, in quanto non vengono più filtrati i dannosi raggi ultravioletti. à Al mare è assolutamente necessario proteggere la pelle e gli occhi dai raggi nocivi del Sole. á Nell’immagine puoi vedere lo strato di ozono, che circonda la Terra, lacerato in corrispondenza del Polo Sud.

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Le proprietà dell’aria Q ALI CARATTERISTICHE QU C S C HA

L’aria ha diverse proprietà.

Dell’aria sai già che: s è materia allo stato gassoso, quindi tende a occupare tutto lo spazio che ha a disposizione; s ha un peso e, come atmosfera, esercita una pressione sugli oggetti. L’aria è anche comprimibile, cioè si può «schiacciare», facendole occupare uno spazio più piccolo. Puoi verificare tu stesso questa proprietà: se tiri lo stantuffo di una siringa senza ago e poi tappi il foro con un dito, riuscirai a comprimere l’aria spingendo in avanti lo stantuffo. Quando rilasci lo stantuffo, esso torna nella posizione iniziale, perché l’aria tende a riacquistare lo spazio di prima. In questo caso si dice che l’aria è elastica. L’aria, inoltre, può riscaldarsi o raffreddarsi, per esempio per effetto del calore del Sole.

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L’aria e gli esseri viventi CHI NE HA BISOGNO

á Se tieni un pesce in un vaso devi cambiare spesso l’acqua perché il pesce, respirando, consuma l’ossigeno che vi è contenuto.

L’aria è di fondamentale importanza per tutti gli esseri viventi. Animali e vegetali prendono dall’aria l’ossigeno necessario alla loro sopravvivenza e vi immettono, come scarto, l’anidride carbonica: questo processo si chiama respirazione. Gli animaletti che vivono nel suolo trovano l’aria tra una particella di terra e l’altra. Gli esseri viventi che vivono nell’acqua respirano utilizzando l’ossigeno che si trova nell’acqua stessa. Anche la fiamma della candela o il fuoco nel caminetto consumano ossigeno attraverso un processo detto combustione.

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TECNOLOGIA

Dbwbmdbsf!mÖbsjb Come sai l’aria calda pesa meno dell’aria fredda e per questo motivo tende a salire. L’uomo ha sfruttato tale caratteristica dell’aria per realizzare il grande sogno di volare. I primi a pena sare di costruire un mezzo per salire in cielo sfruttando l’aria o, calda furono due francesi, i fratelli Montgolfier, nel Settecento, me)). che realizzarono la prima mongolfiera (che da loro prese il nome). eno d L’aria calda prodotta all’interno di una mongolfiera pesa meno dii o int terno quella, più fredda, dell’atmosfera. Quindi, finché l’aria al suo interno viene riscaldata, la mongolfiera resta in alto. Gli aerei riescono invecee a volare volare per il modo modo o in in cui cui l’aria agisce su di loro, esercitando cioè una pressione da ogni lato. Le ali degli aerei sono modellate in modo da permettere all’aria che vi passa sotto di viaggiare più lentamente di quella che vi passa sopra. Quando un aereo raggiunge una determinata velocità, l’aria più lenta sotto le ali spinge con più forza dell’aria sopra le ali, permettendo all’aereo di rimanere in aria. Questa spinta è detta portanza. If_djW l[hie _b XWiie

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Gli elicotteri possono alzarsi in volo grazie al movimento rotatorio delle pale, che girano veloci creando un movimento dell’aria capace di sostenere l’elicottero. Il profilo delle pale, infatti, è simile a quello di un’ala di aeroplano ed è quindi in grado di produrre una portanza, cioè una forte spinta verso l’alto. Per avere la portanza necessaria, un aeroplano deve viaggiare nell’aria a gran velocità. Ma l’elicottero deve solo muovere le pale. Quando si muovono così velocemente da creare una differenza di forza tra l’aria sopra e quella sotto, l’elicottero si solleva e... decolla!

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IL SUOLO DA CHE COSA Ăˆ FORMATO

Il suolo è la parte piĂš esterna della superďŹ cie terrestre, quella su cui noi camminiamo, ed è importante per la vita sulla Terra: permette alle piante di crescere e svilupparsi. Se osservi in un bosco la parete di una buca profonda, puoi notare i diversi strati che compongono il suolo. Lo strato piĂš superďŹ ciale è costituito da resti di vegetali e di animali in decomposizione che formano l’humus, un materiale nerastro e umido. Segue poi uno strato molto spesso formato da frammenti di roccia piĂš o meno grandi: quelli piĂš grandi formano la ghiaia, quelli piĂš piccoli la sabbia e l’argilla. Ăˆ uno strato ricco di sostanze inorganiche ed è ďŹ n qui che arrivano le radici degli alberi. InďŹ ne c’è lo strato piĂš profondo, dove le rocce sono dure, compatte e formano la roccia madre.

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Il terreno è la casa di tanti animali, come la talpa che vedi nella foto. Talpe, ricci, lombrichi, formiche e varie altre specie di insetti sono preziosi per il suolo perchĂŠ, scavando tane e gallerie, permettono all’aria e all’acqua di circolare piĂš facilmente. Tutto ciò rende il terreno piĂš fertile e favorisce la respirazione degli animali che vi abitano. .' %124 L’humus è formato da sostanze organiche (foglie, semi, resti di animali) giĂ decomposte o in via di decomposizione.

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Il suolo

L’acqua

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] Regno delle monère 'LI ORGANISMI DI QUESTO REGNO SONO UNICELLULARI CIOĥ COMPOSTI DI UNA SOLA cellula COME I BATTERI PICCOLISSIMI E DI FORMA DIVERSA !LCUNI PROVOCANO MALATTIE ALTRI CI AIUTANO A DIGERIRE I CIBI O TRASFORMANO GLI ALIMENTI .' %124 La cellula è la piÚ piccola unità vivente che compone un organismo. Un essere vivente può essere fatto di una sola cellula o di milioni di cellule.

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] Regno dei protisti 3ONO ANCHlESSI ORGANISMI UNICELLULARI COME LE DIATOMEE ALGHE MICROSCOPICHE E I PROTOZOI ANIMALI PICCOLISSIMI %NTRAMBI VIVONO NELLlACQUA


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] Regno degli animali Äœ IL REGNO PIĂš GRANDE IN NATURA E RAGGRUPPA ORGANISMI PLURICELLULARI CHE SI NUTRONO DI ALTRI ORGANISMI Äœ COMPOSTO DA SPECIE MOLTO DIVERSE LA PIĂš EVOLUTA ÄĄ QUELLA DELLlUOMO

comprendere i criteri di classiďŹ cazione del mondo vivente; • a riconoscere le principali caratteristiche degli organismi appartenenti al regno vegetale e al regno dei funghi; • a capire l’importanza dei vegetali per l’alimentazione e la salute dell’uomo; • a riconoscere le principali caratteristiche degli organismi appartenenti al regno animale e a distinguere gli animali invertebrati dai vertebrati; • a distinguere il ruolo degli esseri viventi in un ecosistema e a comprendere il signiďŹ cato di catena, rete e piramide alimentare.

] Regno delle piante ] Regno dei funghi 3ONO ORGANISMI CHE IN GENERE VIVONO ATTACCATI AL TERRENO COME LE PIANTE MA NON SONO IN GRADO DI COMPIERE LA FOTOSINTESI E QUINDI SI NUTRONO DI SOSTANZE ORGANICHE GIá ELABORATE DA ALTRI ORGANISMI

!PPARTENGONO A QUESTO REGNO TUTTI QUEGLI ORGANISMI PLURICELLULARI IN GRADO DI PRODURRE DA SĂ€ IL PROPRIO NUTRIMENTO ATTRAVERSO UN PROCESSO CHIAMATO ƒFOTOSINTESI CLOROFILLIANAÂ’

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Gli esseri viventi e le funzioni vitali La cellula Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule. Esistono organismi costituiti da una sola cellula, detti unicellulari, e altri formati da moltissime cellule, detti pluricellulari. In ogni cellula ci sono tre parti fondamentali: s¬ la membrana cellulare: sottile ed elastica, avvolge la cellula, la protegge e permette il passaggio di sostanze utili dall’esterno all’interno e di sostanze di rifiuto dall’interno all’esterno; s¬il citoplasma: racchiuso nella membrana cellulare, è un liquido gelatinoso e trasparente e contiene sostanze utili e piccoli organi che servono alla cellula per svolgere molte funzioni vitali; s¬il nucleo: immerso nel citoplasma, è il «cervello» della cellula perché controlla e regola tutte le sue funzioni. Le cellule sono piccolissime e per osservará Le cellule hanno una loro vita: le occorre un microscopio. Esistono, tuttavia, anche cellule nascono, crescono e muoiono. «giganti», cioè visibili a occhio nudo, come per esempio le uova di gallina e Inoltre si nutrono, respirano e si riproducono. di tutti gli altri uccelli.

La cellula animale e la cellula vegetale Le cellule degli animali hanno ie; le forme estremamente varie; cellule vegetali, invece, hananno una forma poligonale e, uoltre alla membrana celluto lare, hanno un rivestimento lrigido esterno, la parete cellulare. Essa è costituita da pito cellulosa, che ha il compito el cidi proteggere la cellula. Nel etale si toplasma della cellula vegetale ismi, i clotrovano dei piccoli organismi, roplasti, che contengono la l clorofilla, l fill sostanza che, oltre a conferire ai vegetali la tipica colorazione verde, serve per catturare la luce solare e permettere così la fotosintesi.

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CLOROPLASTI MEMBRANA CELLULARE NUCLEO

CITOPLASMA ORGANI CELLULARI

PARETE CELLULARE

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Le funzioni vitali Gli esseri viventi si nutrono e respirano Gli esseri viventi hanno bisogno di cibo per crescere e per procurarsi energia. Le piante producono il nutrimento da sole, tramite la fotosintesi clorofilliana che avviene nelle foglie. Al contrario gli animali (tra cui l’uomo) non sono in grado di fabbricarsi il nutrimento da soli, perciò si nutrono di piante e di altri animali. Gli esseri viventi si procurano energia anche mediante la respirazione: con questa importante funzione vitale, piante e animali consumano ossigeno e producono anidride carbonica. á Nel corpo di tutti i viventi si verificano processi di combustione simili a quelli che hai studiato: i cibi vengono «bruciati» con l’aiuto dell’ossigeno per ottenere energia. Respirazione e nutrizione forniscono rispettivamente l’ossigeno e le sostanze da «bruciare».

Gli esseri viventi si riproducono e crescono Quasi tutti gli esseri viventi unicellulari si riproducono in maniera molto semplice: si dividono in due parti, dando così origine a due nuove cellule. La riproduzione di questo tipo è detta asessuata. Nella maggior parte degli esseri viventi pluricellulari, invece, la riproduzione ha bisogno di una componente maschile e di una femminile, è cioè una riproduzione sessuata. Ciascun individuo produce un particolare tipo di cellula che, unendosi a un’altra, dà origine a un nuovo essere vivente. Fra gli esseri viventi, però, la riproduzione e la generazione di un nuovo essere vivente avvengono in modi molto diversi: i vegetali si riproducono mediante i semi o le spore; gli animali depongono le uova o fanno i cuccioli.

Gli esseri viventi si muovono e reagiscono agli stimoli Gli animali camminano, corrono, saltano, strisciano, nuotano, volano. Agiscono nel loro ambiente utilizzando gli organi di senso: occhi, orecchie, naso, pelle, papille gustative e, in alcuni di essi, come gli insetti, le antenne. Anche le piante si muovono: pensa per esempio ai girasoli che si dirigono sempre verso la luce. Anche se i vegetali sono privi di organi di senso, reagiscono anch’essi agli stimoli ambientali.

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IL REGNO DELLE PIANTE Le piante si presentano nelle forme piĂš diverse: ďŹ li d’erba, cespugli, ďŹ ori colorati e grandi alberi. Tutte le piante, però, hanno una caratteristica comune: quella di contenere una speciale sostanza verde, chiamata cloroďŹ lla, con cui riescono a fabbricare da sole il loro nutrimento. Per questa proprietĂ le piante sono dette organismi autotrofi. Sebbene esistano molti tipi di piante, esse sono generalmente composte da alcune parti comuni: le radici, il fusto e le foglie. .' %124 Il termine autotrofo indica un organismo che è in grado di fabbricarsi il cibo da solo.

6DL FKH Le radici L di i Le radici servono per ancorare la pianta al terreno e per assorbire da esso l’acqua e le sostanze necessarie alla vita della pianta stessa.

Il fusto Il fusto serve per sostenere la pianta e per collegare le radici alle foglie. Nel suo interno, infatti, scorrono dei piccolissimi tubi che trasportano le sostanze utili alla pianta.

Le foglie La foglia è stata deďŹ nita ÂŤil laboratorio della piantaÂť e in essa, come in qualsiasi laboratorio attrezzato, avvengono importanti reazioni: la nutrizione, la respirazione e la traspirazione.

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182

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7'-)2>)

Tanti tipi di piante COME SI CLASSIFICANO O

In base alle differenze o alle somiglianze esistenti tra i diversi vegetali, è possibile fare classificazioni diverse, scegliendo ogni volta una caratteristica speciďŹ ca. Osservando come si sviluppa il fusto, possiamo classiďŹ care le piante terrestri in tre grandi gruppi.

ALBERI

Gli alberi hanno il fusto robusto e legnoso, ricoperto da una corteccia dura. I rami partono a una certa altezza da terra. Ne sono un esempio il pino e il platano.

.' %124 Classificare signiďŹ ca formare dei gruppi in base a una o piĂš caratteristiche comuni.

ARBUSTI

Gli arbusti hanno il fusto legnoso, duro e ricoperto dalla corteccia, ma i rami iniziano a dividersi già vicino al terreno. Il rosmarino è un arbusto.

PIANTE ERBACEE Nelle piante erbacee il fusto è sottile e essib bile e prende il nome di stelo. Spesso è cavo, cioè vuoto all’interno.

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La fotosintesi clorofilliana COME E SI NUTRONO

Come tutti gli esseri viventi, anche le piante hanno bisogno di nutrimento. Grazie alla cloroďŹ lla contenuta nelle foglie, esse sono in grado di fabbricarsi il cibo da sole attraverso un processo chiamato fotosintesi clorofilliana. Ecco che cosa avviene: sÂŹ nella foglia, attraverso il fusto, arrivano l’acqua e i sali minerali che le radici assorbono dal terreno; sÂŹ dagli stomi, piccolissime aperture presenti sotto di essa, la foglia assorbe dall’aria l’anidride carbonica; sÂŹ a questo punto entra in gioco la cloroďŹ lla che, grazie alla luce solare, utilizza l’acqua, i sali minerali e l’anidride carbonica per produrre zuccheri, che sono il nutrimento della pianta e che circolano poi in tutte le sue parti. Durante questo processo di fotosintesi viene anche prodotto dell’ossigeno: esso si disperde nell’aria attraverso gli stomi e permette la respirazione di uomini e animali. Alcuni canali (in rosso nel disegno) conducono ai rami e alle foglie l’acqua e i sali minerali assorbiti dalle radici, cioè trasportano la linfa grezza.

L’anidride carbonica entra nella foglia attraverso gli stomi.

Altri canali (in blu nel disegno) portano alle radici e agli altri organi della pianta la linfa elaborata ricca di sostanze nutritive, come gli zuccheri, prodotte dalle foglie con la fotosintesi.

.' %124 La fotosintesi clorofilliana è il processo grazie al quale le piante trasformano sostanze semplici in nutrimento, utilizzando la luce e la cloroďŹ lla.

IImparo a studiare

184

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7'-)2>)

Le piante assorbono ossigeno COME RESPIRANO In quanto esseri viventi, anche le piante respirano giorno e notte:

assorbono ossigeno ed emettono anidiride carbonica attraverso gli stomi. Però la quantità di ossigeno che consumano è minore di quella che producono, solamente di giorno, con la fotosintesi. Anche per questo sono così importanti per la vita di tutti gli organismi.

ossigeno

ossigeno

anidride carbonica

anidride carbonica

Ü Le piante respirano sempre, notte e giorno. La fotosintesi, invece, avviene solo di giorno.

Le piante eliminano l’acqua COME TRASPIRANO Le piante non solo respirano, ma traspirano. Sempre attraverso

gli stomi espellono, sotto forma di vapore acqueo, l’acqua assorbita in eccesso dalle radici. Puoi verificare la traspirazione delle piante con questo semplice esperimento.

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La nascita di una nuova pianta COME SI RIPRODUCONO O Nella maggior parte delle piante la riproduzione è ses-

suata e avviene attraverso l’unione di particolari cellule maschili e femminili. Il modo in cui avviene non è però sempre lo stesso. In base al loro modo di riprodursi, le piante vengono classificate dai botanici in piante semplici e piante complesse.

Le piante semplici Le piante semplici sono state i primi vegetali a comparire sulla Terra. Non hanno radici, fusto e foglie ben distinte e alcune si riproducono per mezzo di spore, che disperdono nel terreno o nell’acqua dando origine a una nuova pianta. Esse comprendono le alghe, i muschi e le felci.

Le alghe Le alghe sono piante estremamente semplici: vivendo nell’acqua, non hanno bisogno del fusto per sostenersi, né di radici perché assorbono l’acqua con ogni parte del loro organismo. Vi sono alghe verdi, rosse e brune, tutte contenenti clorofilla, e vivono a varie profondità, fin dove arriva la luce del Sole. Ö Nella foto puoi vedere delle alghe brune.

I muschi I muschi vivono in ambienti molto freschi, umidi e ombrosi. Sono generalmente di piccole dimensioni e aderiscono alle rocce o alle cortecce degli alberi per mezzo di piccole ramificazioni. Sono formati da tante foglioline minuscole che crescono attorno a un fusticino, in cima al quale si trova un piccolo contenitore con le spore. Ö I muschi formano vaste colonie simili a morbidi tappeti verdi che ricoprono il terreno e i tronchi degli alberi.

Le felci Le felci assomigliano alle piante complesse perché in esse sono distinguibili radici, fusto e foglie, ma sono considerate piante semplici perché si riproducono per mezzo di spore. In passato le felci avevano dimensioni come quelle di un albero e formavano vere e proprie foreste. Attualmente sono di dimensioni ridotte e vivono nel sottobosco dove c’è ombra e umidità. Ö Le felci si trovano soprattutto nel sottobosco, in luoghi umidi e poco soleggiati.

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Le piante complesse Le piante complesse hanno radici, fusto e foglie ben riconoscibili e si riproducono attraverso i semi. Vengono suddivise in due gruppi: le gimnosperme e le angiosperme.

Le gimnosperme Appartengono a questo gruppo tutte le piante i cui semi non sono racchiusi da un frutto (gimnosperma significa «seme nudo»). Sono gimnosperme, per esempio, i pini, i larici e gli abeti. In primavera sui rami di queste piante è possibile osservare dei piccoli coni: quelli maschili producono il polline, quelli femminili gli ovuli. Il polline viene trasportato dal vento; raggiunge così i coni femminili e feconda gli ovuli. Il cono femminile si trasforma in pigna, all’interno della quale gli ovuli fecondati diventano semi. Quando i semi sono maturi, la pigna che li contiene si apre e li lascia cadere nel terreno, per dare vita a nuove piante.

á Le gimnosperme hanno le pigne a forma di cono e per questo motivo sono dette conifere.

Le angiosperme Queste piante sono le più diffuse sulla Terra e i loro semi sono racchiusi in un frutto (angiosperma significa «seme protetto»). I semi sono prodotti dai fiori, formati da una parte femminile e da una parte maschile. La parte maschile è costituita dagli stami, sottili filamenti in cima ai quali ci sono dei sacchettini, detti antère, che contengono il polline. La parte femminile è costituita dal pistillo, che comprende l’ovario, un involucro a forma di piccolo fiasco che racchiude uno o più ovuli piccolissimi. Quando il fiore sboccia, il polline viene trasportato dal vento o dagli insetti su altri fiori (impollinazione). Lì entra nel pistillo e si unisce a un ovulo: avviene così la fecondazione. Dall’ovulo fecondato si sviluppa il seme, mentre l’ovario ingrossato diventa il frutto.

stame

pistillo

petali

antera (con polline)

ovario ovuli

Ö I fiori producono una sostanza zuccherina, il nettare, di cui gli insetti sono ghiotti. Attirati dai petali colorati e vistosi, gli insetti succhiano il nettare, si imbrattano di polline e lo trasportano senza accorgersene su altri fiori della stessa specie.

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La germinazione e la crescita COME SI SVILUPPANO Il frutto ha il compito importante di nutrire e proteggere i semi che ospita. Per

poter dare vita a una nuova pianta, però, i semi devono cadere su un terreno fertile, lontano dalla pianta madre, per avere spazio a sufficienza per crescere. Gli animali sono il principale veicolo di disseminazione: alcuni mangiano i frutti e poi espellono i semi con le feci; certi semi sono provvisti di minuscoli uncini che si attaccano al pelo degli animali, che così li trasportano altrove. Ci sono poi semi molto leggeri che vengono dispersi dal vento, altri che sono adatti a galleggiare sull’acqua e altri ancora che, giunti a maturazione, sono espulsi con violenza dal frutto. Quando il seme trova il terreno adatto e la temperatura giusta comincia a germogliare. La trasformazione del seme in pianta si chiama germinazione. In ogni seme vi sono i cotiledoni, piccoli «serbatoi» che contengono le sostanze nutritive di cui l’embrione, la piantina appena nata, ha bisogno per sopravvivere e crescere. Alcune piante, come il mais, sono monocotiledoni, cioè hanno semi con un solo cotiledone; altri semi, come quelli del fagiolo, ne contengono due e si chiamano dicotiledoni. tegumento

cotiledone

Ö Osserva nel disegno com’è fatto un seem il tegumento è una buccia che lo seme: ra c racchiude; il cotiledone è una riserva di nu ut nutrimento che l’embrione utilizza per cr res crescere e diventare una nuova pianta.

embrione

Ö Gli animali, come questo t uccellino, lli mangiano i frutti e poi lasciano sul terreno i loro escrementi che contengono i semi non digeriti.

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á Le orecchie pelose di questo cane sono infestate dai semi uncinati di una pianta.

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á Il tarassaco, o soffione, produce semi muniti di sottili «piume», che volano al minimo soffio di vento.


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Lavoro come uno scienziato Come sai, i botanici classificano le piante in base alle differenze o alle somiglianze. Osserva con attenzione le immagini e completa il testo sulla classificazione in piante semplici e piante complesse.

G`Xek\ j\dgc`Z` Si riproducono per mezzo di …………...................... . Non hanno né radici né …………. né ………….. ben definite.

Alghe g

Muschi

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Felci

G`Xek\ Zfdgc\jj\ Si riproducono attraverso i …………...................... . Tutte hanno radici, fusto e …………......... . Piante con «seme nudo»: i semi si trovano nelle squame delle …………............... .

Gimnosperme

Quando i semi sono maturi, la pigna che li contiene si apre e li lascia cadere sul terreno. Le pigne hanno la forma di un cono e per questo motivo queste piante vengono chiamate comunemente ............... ..............................……… .

Piante con «seme protetto», che si trova dentro il …………............... .

Angiosperme

In ogni seme vi sono i…………......................, che contengono le sostanze nutritive. Alcune piante hanno semi con un solo cotiledone e sono dette ……....................... . Altre piante hanno il seme diviso in due cotiledoni e si chiamano …………................. .

189


Educazione Alimentare Educazione

Qjbouf!qfs!ovusjstj Le piante ci nutrono con molte loro parti: noi mangiamo radici come le carote, tuberi come la patata e bulbi come la cipolla; foglie come quelle dell’insalata e degli spinaci; frutti non solo come lo sono pere e mele, ma anche pomodori e zucchini; semi come grano e riso ma anche come fagioli, lenticchie, ceci… (i legumi); fiori come i carciofi o gli asparagi. Il consumo quotidiano di frutta, verdura e cereali è molto importante per la nostra salute ma, se possibile, va praticato seguendo almeno un paio di semplici accorgimenti, che rendono questi alimenti ancora più utili all’organismo. Vediamoli insieme. • È meglio consumare frutta e verdura di stagione, cioè maturate nel loro periodo naturale, senza forzature: sono più ricche di sostanze nutritive. • Cucinando è meglio evitare cotture troppo prolungate, perché queste impoveriscono il contenuto di vitamine e sali minerali propri delle verdure. È anzi preferibile consumare molte verdure crude, anche perché alcune sono addirittura più digeribili di quanto lo siano cotte. In ogni caso un buon sistema di cottura è quello a vapore, perché i sali minerali e le vitamine delle verdure non si disperdono nell’acqua di cottura.

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190

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IL REGNO DEI FUNGHI Avrai sicuramente giĂ visto e anche mangiato dei funghi. Possono sembrare piante ma non lo sono perchĂŠ non hanno la cloroďŹ lla e non possono produrre da sĂŠ il nutrimento. Infatti sono organismi eterotrofi. I funghi, insieme ai batteri, sono tra i principali organismi decompositori, che trasformano i resti vegetali e animali in sostanze che possono essere utilizzate da altri organismi.

.' %124 Il termine eterotrofo indica un organismo che si nutre di sostanze prodotte da altri esseri viventi.

COME SI NUTRONO Tra i funghi si distinguono tre categorie principali:

s i parassiti, che vivono a spese di altri esseri viventi, come gli alberi, che attaccano e danneggiano;

s i saproďŹ ti, che si nutrono di resti vegetali e animali che trasformano in humus, arricchendo il terreno di sostanze nutritive;

sÂŹ i simbionti, che vivono attaccati alle radici degli alberi: la pianta riceve dal fungo acqua e sali minerali, il fungo le sostanze prodotte dalla pianta con la fotosintesi.

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192


7'-)2>) cappello

COME SI RIPRODUCONO

Il fungo è formato da un gambo e da un cappello, sotto il quale si trova una serie di lamelle (o un tessuto spugnoso), che contengono le spore adibite alla riproduzione. A raccoglierlo con molta delicatezza, il fungo può mostrare alla base del gambo dei filamenti sottili: non sono radici, ma ife. Sono le ife, con il loro intreccio sotterraneo, a costituire il fungo vero e proprio. In certi periodi dell’anno le ife producono il corpo fruttifero, la parte visibile che noi chiamiamo «fungo». Quando il corpo fruttifero giunge a maturazione libera milioni di spore che, trasportate dal vento e dagli animali, daranno origine a nuovi funghi.

gambo

lamelle ife

Muffe e lieviti

á Muffa vista al microscopio.

Se lasci aperto per diversi giorni un barattolo di marmellata, noterai che sulla superficie si forma una patina di «polvere» biancastra o azzurrognola: la muffa. È formata da minuscoli funghi saprofiti, i quali si nutrono di organismi morti favorendone la decomposizione. Particolari muffe producono la penicillina, una sostanza che ha permesso la cura di molte malattie causate dai batteri e un tempo particolarmente pericolose.

Funghi decompositori sono anche i lieviti. Essi si nutrono degli zuccheri presenti nelle sostanze a cui sono mescolati e rilasciano anidride carbonica. Questo processo è detto fermentazione e viene utilizzato per la preparazione di alimenti e bevande. Per esempio il vino si ottiene grazie ai lieviti presenti sugli acini, che trasformano lo zucchero dell’uva in alcol. Il lievito di birra, invece, è utilizzato per far lievitare l’impasto di farina e acqua per fare il pane: è proprio l’anidride carbonica prodotta dal lievito che fa á Lievito visto al microscopio elettronico. Se hai osservato la mamma mentre prepara ggonfiare la pasta. la pizza, avrai visto certamente la pasta gonfiarsi: ciò avviene grazie al lievito di birra mescolato all’impasto.

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IL REGNO DEGLI ANIMALI COME SI CLASSIFICANO

G animali costituiscono il regno piĂš numeroso degli Gli i i E esserii viventi. Essii sono eterotroďŹ , si nutrono cioè di altri esseri viventi. Per fare ciò sono costretti a muoversi in cerca di cibo e lo fanno in modi diversi: camminano, nuotano, volano, strisciano, saltano‌ La prima caratteristica che gli zoologi guardano in un animale è la presenza o l’assenza di uno scheletro interno, cioè l’insieme delle ossa che hanno la funzione di sostenere e proteggere il corpo, permettendo anche il movimento. Una parte importante dello scheletro è la colonna vertebrale. In base alla presenza o all’assenza della colonna vertebrale gli zoologi classiďŹ cano gli animali in vertebrati e invertebrati. I vertebrati possiedono uno scheletro interno con una colonna vertebrale. Possono essere suddivisi in cinque gruppi o ÂŤclassiÂť.

VERTEBRATI

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Gli invertebrati non hanno la colonna vertebrale e sono il gruppo piĂš numeroso: esso comprende piĂš del 95% delle specie animali che vivono sul nostro pianeta. Alcuni invertebrati hanno il corpo molle; altri invece hanno uno scheletro esterno, una specie di corazza che li ricopre interamente e li protegge. Gli invertebrati si possono dividere in sei grandi gruppi o ÂŤclassiÂť.

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Gli invertebrati I poriferi Sulle rocce o sulle sabbie dei fondali marini troviamo gli animali pluricellulari più semplici: le spugne. Il loro organismo è caratterizzato da numerosi pori entro cui circola continuamente l’acqua. Ü Le spugne si nutrono filtrando le particelle alimentari sospese nell’acqua.

I celenterati I celenterati sono animali acquatici, con il corpo a forma di sacco che termina con un’apertura, la bocca, circondata da tentacoli. Nelle idre e nelle meduse i tentacoli servono per catturare le prede, che vengono paralizzate dal veleno prodotto da particolari cellule. Caratteristico dei coralli è lo scheletro esterno che, dopo la morte, si trasforma in materiale roccioso. Ö Un gruppo di idre fissate ai fusti di alcune piante sommerse.

I molluschi Vi sono molluschi sia acquatici sia terrestri, ma anche questi ultimi hanno bisogno di un ambiente umido. Il loro corpo è molle e il movimento avviene per mezzo di un organo muscolare detto piede. Sono molluschi le seppie, i polpi e le lumache. Alcuni sono protetti da una conchiglia, come le chiocciole, o da due, come le vongole e le cozze.

Gli echinodermi

á La seppia ha una conchiglia interna (osso di seppia) e si difende dai predatori spruzzando un liquido scuro, simile all’inchiostro.

Sono animali esclusivamente marini, il cui nome significa «pelle spinosa»: infatti hanno un rivestimento esterno spesso provvisto di spine. Sono echinodermi il riccio di mare e la stella marina. Ö Il riccio di mare ha il corpo ricoperto di aculei che gli servono per spostarsi ma anche per difendersi dai predatori.

Vermi piatti e anellidi Gli anellidi hanno il corpo diviso in tanti anelli, che si accorciano e si distendono permettendo all’animale di muoversi. I più noti sono i lombrichi. Molti vermi piatti sono parassiti, cioè vivono all’interno degli animali utilizzando le loro risorse nutritive. La tenia è un esempio di verme parassita.

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Ö Il lombrico rende fertile il suolo perchè mangia e digerisce il terreno, facendolo poi uscire dalla sua parte posteriore arricchito di sali minerali.


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Gli artropodi Questo gruppo di invertebrati comprende numerosissime specie, che hanno in comune due caratteristiche principali: le zampe articolate e il corpo ricoperto da uno scheletro esterno rigido, l’esoscheletro. PoichÊ questo non cresce durante la loro vita, essi sono costretti a cambiarlo piÚ volte, con un processo che si chiama muta. Gli studiosi dividono gli artropodi in quattro sottogruppi.

Ă Il paguro è sprovvisto di protezione esterna e il suo addome è molle. Quindi, per evitare di essere facile preda, da quando nasce si nasconde all’interno delle conchiglie vuote di molluschi marini.

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å La libellula è un insetto particolarmente utile poichè si nutre di alcuni parassiti delle piante.

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L’aspetto di un insetto appena nato può essere molto diverso da quello che avrà quando sarà adulto: non solo cambiano le dimensioni ma, molte volte, anche forma e colori variano completamente. ,E FARFALLE QUANDO NASCONO ASSOMIGLIA NO A VERMI SOLO SUCCESSIVAMENTE CAM BIERANNO TOTALMENTE ASPETTO E ACQUISTE RANNO ALI ZAMPE E ANTENNE ,A TRASFORMAZIONE CHE GLI INSETTI SUBISCO NO DALLA NASCITA ¼NO ALLO STADIO ADULTO PRENDE IL NOME DI METAMORFOSI ,A METAMORFOSI NON n SEMPRE COSr EVI DENTE PER ESEMPIO INSETTI COME LE CAVAL LETTE QUANDO NASCONO SONO MOLTO SIMILI A COME SARANNO DA ADULTI SEMPLICEMEN TE SONO PI| PICCOLI E NON HANNO LE ALI

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$OPO ALCUNE SETTIMANE IL BRUCO SMETTE DI MANGIARE SI TRASFERISCE SU UN RAMOSCELLO VI SI APPENDE A TESTA IN GI| E COMINCIA A PRODURRE ¼LI DI SETA CHE FORMANO IL BOZZOLO )N QUESTO INVOLUCRO SI AVVOLGE E SI TRASFORMA IN CRISALIDE !L TERMINE DELLO SVILUPPO L´INSETTO ESCE DALL´INVOLUCRO CHE LO HA PROTETTO 1UESTO MOMENTO SI CHIAMA SFARFALLAMENTO #ON ESSO TERMINA LA METAMORFOSI E L´INSETTO ¼NALMENTE RAGGIUNGE LA FORMA ADULTA

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I vertebrati I vertebrati si dividono in due grandi gruppi in base al calore del corpo. La temperatura corporea di pesci, anfibi e rettili varia in relazione all’ambiente in cui si trovano; per questo motivo sono detti animali a sangue freddo. Mammiferi e uccelli hanno invece una temperatura corporea costante; il loro corpo, infatti, è sempre caldo, in qualunque ambiente, perché la pelle, i peli, le piume permettono loro di trattenere il calore. Sono quindi detti animali a sangue caldo. Ogni specie animale a sangue caldo ha una propria temperatura caratteristica. Nel corpo dell’uomo è di circa 36 °C (36 gradi centigradi).

á Gli animali a sangue freddo, come questo ramarro, hanno sempre bisogno di mantenere caldo il loro corpo. Ö Gli animali a sangue caldo, come la tigre, possono vivere anche in ambienti molto freddi.

I pesci I pesci sono i primi vertebrati comparsi sulla Terra circa 400 milioni di anni fa. La loro caratteristica è quella di essere strettamente legati all’ambiente acquatico. Hanno la pelle nuda o cosparsa di scaglie e gli arti sono costituiti da pinne, adatte al movimento in acqua. La grande maggioranza dei pesci ha uno scheletro osseo. Solo alcune specie, come gli squali e le razze, hanno uno scheletro di cartilagine, che è un tessuto elastico e meno denso delle ossa. Nei pesci ossei gli spostamenti verticali sono facilitati dalla presenza della vescica natatoria, un sacco che il pesce ha al suo interno e che può riempire e svuotare di aria. Quando la alto; quando è vescica è gonfia, il pesce risale verso l’alto; sgonfia, il pesce scende verso il basso..

á Il pesce angelo l è un pesce osseo che vive nei mari tropicali. Il muso appuntito gli permette di snidare gli animaletti che si nascondono tra i coralli.

Ü La razza è un pesce cartilagineo caratterizzato da un corpo piatto a forma di rombo e grandi pinne che sembrano delle ali. Si nasconde nella sabbia, da dove sorveglia i dintorni servendosi degli occhi posti sul dorso.

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Gli anfibi Anche gli anfibi, come i pesci, sono animali molto antichi; esistono da almeno 300 milioni di anni. Discendono dai pesci e come questi sono legati all’ambiente acquatico, pur vivendo anche sulla terraferma. La parola anfibio significa «doppia vita» e si addice perfettamente a questi curiosi animali che da piccoli vivono nell’acqua, subiscono poi una metamorfosi e diventano adulti, trasformandosi in animali terrestri. La pelle è nuda e sottile e deve essere tenuta costantemente bagnata; per questo, anche da adulti, gli anfibi vivono comunque in ambienti umidi. Le rane, le raganelle e i rospi non hanno la coda e le zampe posteriori sono lunghe e adatte al salto; le salamandre e i tritoni, invece, hanno la coda e quattro zampe uguali fra loro.

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I rettili

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á Il coccodrillo è ben adattato alla vita acquatica: la coda lunga e robusta gli permette di nuotare velocemente.

I rettili costituiscono una classe di vertebrati che si è evoluta dagli anfibi. Appartengono alla classe dei rettili animali come le tartarughe, i serpenti, i coccodrilli, le lucertole e i camaleonti. Tutti i rettili, pur presentando forme e dimensioni molto varie, hanno la pelle ricoperta di squame o di piastre ossee. Nei serpenti l’assenza di zampe comporta la necessità di spostarsi strisciando; tartarughe, lucertole, ramarri e coccodrilli si muovono su zampe corte e tozze con un’andatura ciondolante. Alcuni rettili, come il coccodrillo e le tartarughe marine, vivono prevalentemente in acqua e la forma del loro corpo è più adatta al nuoto che agli spostamenti terrestri.


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Gli uccelli La classe degli uccelli comprende un grandissimo numero di specie, quasi tutte perfettamente adatte al volo; solo alcune specie, come l’emù, il kiwi, il pinguino, lo struzzo, sono incapaci di volare. Il corpo è rivestito di piume e penne. Le prime, corte e morbide, formano uno strato isolante che protegge dal freddo. Le penne invece sono robuste e servono per il volo. Essi hanno ossa cave, perciò leggere, e sacchi aerei. Tali sacchi sono collegati ai polmoni e diffondono l’aria in varie parti del corpo, persino dentro le ossa, rendendo l’animale sempre più leggero e raffreddandone il corpo durante lo sforzo del volo. A differenza di pesci, anfibi e rettili, i piccoli hanno bisogno di completa assistenza da parte dei genitori per alimentarsi e per á L’aquila ha il becco fatto a uncino adatto a lacerare la carne. È un rapace. acquisire la tecnica del volo.

I mammiferi La classe dei mammiferi comprende circa 15 000 specie diverse tra cui l’uomo. La maggior parte vive sulla terraferma, ma esistono anche specie acquatiche, come la balena e il delfino, nelle quali gli arti anteriori si sono trasformati in pinne, e altre specie che possono volare, come i pipistrelli. Nei mammiferi la pelle è, generalmente, rivestita di peli per mantenere caldo il corpo. La parola mammifero significa «che ha le mammelle». Le mammelle servono per allattare i cuccioli. I mammiferi, infatti, come gli uccelli, si prendono cura dei propri piccoli fino a che non sono cresciuti. Ö Un cucciolo di leopardo insieme con la sua mamma.

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á L’echidna allatta i suoi piccoli pur non avendo mammelle: i neonati leccano il latte che cola dalla pelle del ventre materno.

201


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Erbivori, carnivori e onnivori COME SI NUTRONO

In base al loro modo di nutrirsi possiamo diid li animali i li iin tre gruppi. videre gli Alcuni animali si nutrono solo di vegetali: sono gli erbivori. I mammiferi erbivori, come i cavalli, le mucche, le capre, hanno i denti molari molto sviluppati e adatti a triturare le erbe. Anche alcuni uccelli hanno una dieta a base di vegetali: per esempio il canarino, il passero e il piccione. In particolare questi uccelli sono detti granivori, perché mangiano soprattutto i semi delle piante.

á La mucca è un erbivoro.

Altri animali si cibano di carne: sono i carnivori. I mammiferi carnivori, come il leone e il lupo, hanno i denti canini lunghi e robusti per lacerare le carni. Anche gli uccelli rapaci, come falchi, aquile, gufi e civette, sono carnivori e hanno possenti zampe con artigli ricurvi e affilati adatti per afferrare la preda che poi lacerano con il becco adunco. Non tutti i carnivori si nutrono dello stesso tipo di prede: per esempio gli animali che si nutrono prevalentemente di insetti, come la rana, vengono chiamati insettivori. á Il leone è un carnivoro.

Gli esseri viventi che si nutrono sia di vegetali sia di animali sono detti onnivori. La loro dentatura è costituita da canini e molari ben sviluppati. Sono onnivori, per esempio, il cinghiale, il cane, l’orso e l’uomo. Ü L’orso è un onnivoro.

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Branchie o polmoni? COME RESPIRANO

L respirazione, come sai, consiste in uno La scambio di gas con l’ambiente esterno: si inspira ossigeno e si emette anidride carbonica. I vertebrati che ricavano ossigeno dall’aria (anfibi adulti, rettili, uccelli e mammiferi) sono provvisti di polmoni, che sono organi di tessuto spugnoso nei quali avviene lo scambio tra l’ossigeno e l’anidride carbonica. I pesci invece in traggono ossigeno dall’ac dall’acqua e sono muniti di bran branchie. Come vedi nel dise segno a lato, le branchie sono piccole aperture poste ai lati della USCITA DELLlACQUA ttesta. Aprendo e chiudendo la bocca, il pesce fa circolare l’acqua n nelle branchie, che trattengono l’ossigeno disciolto nell’acqua e liberano anidride carbonica. Questo tipo di respirazione è tipica anche dei molluschi marini (polpi e seppie), dei crostacei (gamberi e aragoste) e dei girini.

BRANCHIE

ACQUA

SANGUE CARICO DI OSSIGENO

M Molti animali, come gli insetti, no non hanno i polmoni: l’ossigeSANGUE CARICO no eentra nel loro corpo attraverso DI ANIDRIDE sottili tubicini, detti trachee, e dagli CARBONICA tubi stessi tubicini esce l’anidride carbonica. G ù semplici, come i vermi, reGli animali più spirano attraverso la pelle.

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203


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La nascita di un nuovo individuo COME SI RIPRODUC RIPRODU CONO

G animali più semplici, come le spugne, le Gli id e alcuni l i vermi, i danno d i a un nuovo individuo dividendosi in due idre vita parti. Nella maggioranza degli animali, tuttavia, i nuovi esseri nascono dall’incontro di un maschio e di una femmina, più precisamente dalla fecondazione, ossia dall’unione di una cellula sessuale maschile (spermatozoo) e di una cellula sessuale femminile (ovulo). Perché si formi un organismo completo, tuttavia, è necessario un complicato processo di sviluppo che può durare molti mesi. á Un piccolo di tartaruga esce dall’uovo.

á Un’antilope allatta il suo cucciolo nato da due settimane.

Quasi tutti i pesci, gli anfibi, i rettili, gli uccelli e molti invertebrati, tra cui gli insetti, depongono le uova e per questo sono detti ovipari. Il nuovo organismo si sviluppa all’interno dell’uovo, nutrendosi delle sostanze che vi sono contenute. Quando lo sviluppo è completo, il guscio si rompe e ne esce il nuovo individuo. Le uova di rettili e uccelli hanno un guscio duro e robusto, che le protegge e impedisce che secchino all’aria, quelle degli animali marini sono invece morbide e fragili. I mammiferi, come l’uomo, sono vivipari, ossia partoriscono esseri viventi già completamente formati. La fecondazione e lo sviluppo del nuovo organismo avvengono all’interno del corpo materno. Quando i piccoli hanno raggiunto il completo sviluppo, vengono partoriti, cioè espulsi dal corpo della madre.

I piccoli di alcune specie di squali, di alcuni insetti e delle vipere si formano, invece, in un uovo che si rompe all’interno del corpo materno al momento della nascita ed essi escono completamente formati. Questi animali sono detti ovovivipari.

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Lavoro come uno scienziato Distingui gli invertebrati dai vertebrati, collegando ciascuna foto al giusto riquadro. Per i vertebrati dovrai collegare la fotograďŹ a anche ai riquadri che indicano il tipo di circolazione sanguigna e di respirazione. %#/#.'106' ('0+%166'41

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Piante e animali insieme: l’ecosistema Sicuramente hai passeggiato qualche volta in un bosco, sperando magari di imbatterti in uno scoiattolo. Non sarebbe impossibile, perchĂŠ il bosco è il suo ambiente naturale. Sulla Terra ci sono molti ambienti naturali: i ďŹ umi, le foreste, il mare, i deserti, i laghi, la savana‌ Ognuno di essi ospita una certa varietĂ di organismi vegetali e animali che dipendono gli uni dagli altri, ma anche da elementi non viventi, come l’acqua, il suolo, l’aria, la luce e il calore. L’insieme degli esseri viventi, degli elementi non viventi e delle loro relazioni in un determinato ambiente co.' %124 stituisce un ecosistema. Il termine ecologia signiďŹ ca La scienza che si occupa di ÂŤstudio della casaÂť. Infatti i diversi studiare queste relazioni è ambienti sono la ÂŤcasaÂť dei molti l’ecologia. organismi che ci vivono.

La catena alimentare

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In un ecosistema i viventi sono in relazione tra loro e con l’ambiente per la necessitĂ di nutrirsi: per esempio, l’erba è mangiata dalla lepre, che è mangiata dalla volpe. Questo è un esempio di catena alimentare. Secondo il modo in cui si nutrono, gli organismi si dividono in: s produttori: sono i vegetali che, come sai, elaborano da sĂŠ il proprio nutrimento; s consumatori: sono tutti gli animali, perchĂŠ si nutrono di altri esseri viventi (vegetali o animali). Gli animali erbivori che si nutrono di vegetali sono consumatori primari; gli animali carnivori e onnivori che si nutrono di altri animali erbivori sono consumatori secondari; 9EDIKC7JEH? FH?C7H? gl gli animali carnivori e onnivori che si nutrono di altri ca carnivori sono consumatori terziari. Anche l’uomo è un consumatore terziario; s decompositori: sono organismi come i vermi, i funghi e certi insetti che, per nutrirsi, trasformano i resti di altri esseri viventi in sostanze piĂš semplici, restituendole all’ambiente. Da una parte chiudono la catena, dall’altra la riaprono, poichĂŠ trasformano i resti degli organismi in sali minerali utili alle piante.

9EDIKC7JEH? I;9ED:7H?

Se in un ecosistema vivono molte specie, un organismo può trovarsi a far parte di piÚ catene alimentari; queste si uniscono fra loro e formano delle reti alimentari.


7'-)2>)

La piramide alimentare In ogni ecosistema la dipendenza reciproca di produttori, consumatori e decompositori raggiunge un equilibrio, detto equilibrio biologico. Nel disegno è rappresentata la struttura alimentare di un ecosistema sotto forma di piramide. Se osservi l’illustrazione dal basso verso l’alto, ti accorgerai che il numero di organismi presenti a ogni livello diminuisce. I produttori sono sempre piĂš numerosi dei consumatori primari, questi ultimi sono piĂš numerosi dei consumatori secondari e cosĂŹ via. I decompositori non sono rappresentati alla base della piramide poichĂŠ essi si trovano in ogni livello: infatti sia i produttori sia i consumatori producono resti che devono essere demoliti e trasformati. In una piramide alimentare di questo tipo ogni animale riesce a trovare il cibo necessario alla sua sopravvivenza e si ha, cosĂŹ, un perfetto equilibrio naturale. Qualsiasi alterazione in un ÂŤgradinoÂť della piramide alimentare provoca la rottura di tale equilibrio. Infatti se gli erbivori fossero troppi rispetto alle piante a loro disposizione, queste ultime scomparirebbero e gran parte degli erbivori morirebbe, causando a poco a poco anche la morte degli animali dei livelli superiori.

6DL FKH

✔ D[bbW f_hWc_Z[ Wb_c[djWh[ Z[b cWh[ _di[h_iY_ Wb feije ]_kije _ i[]k[dj_ [ii[h_ l_l[dj_0 #ONSUMATORI DI ‡ GRADO o CROSTACEI #ONSUMATORI DI ‡ GRADO o BATTERI TONNI o #ONSUMATORI DI ‡ GRADO o ALGHE o SQUALI 0RODUTTORI

$ECOMPOSITORI

iimparo a studiare

If[iie bW YWkiW fh_dY_fWb[ Z[bbW hejjkhW Z[bbÊ[gk_b_Xh_e dWjkhWb[ „ b[]WjW Wbb[ Wjj_l_j} Z[bbÊkece0 ]b_ _dY[dZ_" bW Z[\eh[ijWp_ed[" bW Yeijhkp_ed[ Z_ _dZkijh_[ Y^[ _dgk_dWde bÊWh_W$ BW hejjkhW Z[bbÊ[gk_b_Xh_e „ bW YWkiW Z[bbÊ[ij_dp_ed[ Z_ cebj[ if[Y_[ Wd_cWb_ [ l[][jWb_$ =hWp_[ WbbÊWjj_l_j} Z_ WiieY_Wp_ed_ Yec[ _b MM<" =h[[df[WY[ [ B[]WcX_[dj[ i_ Y[hYW Z_ h_iebl[h[" Wbc[de _d fWhj[" gk[ij_ fheXb[c_$

207


Sia gli animali sia le piante hanno la capacità di modificare i propri comportamenti e il loro aspetto, per adattarsi all’ambiente in cui vivono. )L LUNGHISSIMO COLLO CONSENTE ALLA GIRAFFA DI RAGGIUNGERE I GERMOGLI DI ACACIA UN ALBERO MOLTO ALTO DIFFUSO NELLA SAVANA E DI NUTRIRSI A SUF¼CIENZA SENZA ENTRARE IN COMPETIZIONE CON GLI ALTRI ERBIVORI DELLA SAVANA I QUALI BRUCANO LE ERBE CHE CRESCONO AL SUOLO

ALPPFBO

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

ALPPFBO

9\YllYjka YddÁYeZa]fl]

208

,A FOLTA PELLICCIA PERMETTE ALL´ORSO BIANCO DI SOPPORTARE LE TEMPERATURE RIGIDISSIME DELL´AMBIENTE POLARE IN CUI VIVE

,E PIANTE DEL DESERTO SI SONO ADATTATE ALLA VITA IN AMBIENTI ARIDI I LORO SEMI SOPRAV VIVONO NEL TERRENO ANCHE PER ANNI IN ATTE SA CHE UNA DELLE RARISSIME PIOGGE LI FACCIA GERMOGLIARE )L FUSTO CARNOSO TRATTIENE A LUNGO L´ACQUA LE FO GLIE SONO AGHI CHE LI MITANO AL MINIMO LA TRASPIRAZIONE E SCO RAGGIANO GLI ANIMALI ASSETATI DALL´ADDEN TARE IL FUSTO )L PRINCIPALE PROBLEMA DELLE PIANTE CHE VIVONO NEGLI AMBIENTI MONTANI COME LE CONIFERE n INVECE IMPEDIRE IL CONGELAMENTO DEI LIQUIDI ACQUA E SALI MINERALI ACQUA E ZUCCHERI CHE SCORRONO NEI LORO VASI ,A MAGGIOR PARTE DELLE CONIFERE PRODUCE UNA SOSTANZA LA RESINA CHE IMPEDISCE AI LIQUIDI DI GELARE IN QUESTO MODO LE FOGLIE AGHIFORMI POSSONO CONTINUARE A COMPIERE LA FOTOSINTESI ANCHE AL FREDDO


5N´ALTRA FORMA DI ADATTAMENTO ALL´AMBIENTE n LA MIGRAZIONE ALL´ARRIVO DEI PRIMI FREDDI ALCUNE SPECIE DI ANIMALI COME CERTI TIPI DI MAMMIFERI INSETTI PESCI E SOPRATTUTTO UCCELLI SI DIRIGONO VERSO LUOGHI DOVE IL CLIMA n PI| FAVOREVOLE E L´AMBIENTE PI| ADATTO A TROVARE CIBO O A RIPRODURSI !NCHE IL LETARGO IN CUI CADONO ALCUNI ANIMALI COME IL GHIRO L´ORSO IL RICCIO CHE VEDI NELLA FOTO n UNA FORMA DI ADATTAMENTO AGLI AMBIENTI FREDDI $URANTE IL LETARGO L´ANIMALE SOPRAVVIVE CONSUMANDO LE RISERVE DI GRASSO DEL PROPRIO CORPO ACCUMULATE NEI MESI PRECEDENTI )L MIMETISMO PERMETTE INVECE AGLI ANI MALI DI CONFONDERSI CON GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO L´AMBIENTE IN CUI VIVONO 1UESTA STRATEGIA HA LO SCOPO DI PROTEGGERLI DAI PREDATORI E DI PERMETTERE LORO DI AVVICINARSI ALLE PREDE SENZA ESSERE VISTI !LCUNI ANIMALI SI MIMETIZZANO COSr BENE CHE n QUASI IMPOSSIBILE VEDERLI ,A MANTIDE ORCHIDEA PER ESEMPIO n UN INSETTO PREDATORE CAPACE DI UN MIMETISMO PERFETTO Ç TALMENTE SIMILE A UN ¼ORE CHE ALTRI INSETTI CI SI POSANO SOPRA PER SUCCHIARE IL NETTARE ,A MANTIDE LI AFFERRA DI SCATTO CON LE ZAMPE UNCINATE E LI DIVORA /SSERVA LA FOTO QUI A ¼ANCO RIESCI A DISTINGUERE LA MANTIDE DAL ¼ORE SUL QUALE SI n POSATA

!NCHE CERTE VARIETg DI PIANTE USANO SOTTERFUGI PER FAR CADERE IN TRAPPOLA INSETTI E PREDE VARIE !LCUNE INVECE USANO DEI TRUCCHI PER SERE A NASCONDERSI E PER NON ESSERE PO LORO VOLTA MANGIATE )L LITOPO n CHE PUOI VEDERE NELLE FOTO n UNA PIANTA CHE CRESCE NEL DESERTO DOVE LA VEGETAZIONE n FONTE DI ACQUA PER GLI ANIMALI ,E FOGLIE GRASSE E ROTONDE ASSOMIGLIANO A DEI A SASSI PERMETTENDO ALLA PIANTA DI MIMETIZZARSI FACILMENTE NEL PAESAGGIO ARIDO E SASSOSO

209


@c dfe[f [\` m`m\ek`

?f `dgXiXkf X%%% 7MRXIXM^^EVI

9ecfb[jW bW cWffW Yed b[ fWheb[#Y^_Wl[ cWdYWdj_ [ h_f[j_ WZ WbjW leY[$ COME RE R E SPIRAN SPIRANO O

COME SI NUTRONO O

?d XWi[ Wb behe ceZe Z_ dkjh_hi_" feii_Wce Z_l_Z[h[ ]b_ Wd_cWb_ _d jh[ ]hkff_0 • ]b_ Wd_cWb_ Y^[ i_ dkjhede iebe Z_ l[][jWb_ iede Z[jj_ žžžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žž$$ 1 • ]b_ Wd_cWb_ Y^[ i_ Y_XWde Z_ YWhd[ iede Z[jj_ žžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žžž$$ 1 • ]b_ Wd_cWb_ Y^[ i_ dkjhede i_W Z_ l[][jWb_ i_W Z_ Wd_cWb_ iede Z[jj_ žž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žžž $

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cWcc_\[h_ h[if_hWde bĂŠeii_][de ZWbbĂŠWh_W WjjhWl[hie _ žžžžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žž$$ $ • ? f[iY_ jhW]]ede eii_][de ZWbbĂŠWYgkW [ iede ckd_j_ Z_ žžžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žž$ $ • Cebj_ Wd_cWb_" Yec[ ]b_ _di[jj_" h[if_hWde WjjhWl[hie iejj_b_ jkX_Y_d_" Z[jj_ žžžžž$$$$$$$$$$ $ • =b_ Wd_cWb_ f_Â’ i[cfb_Y_" Yec[ _ l[hc_" h[if_hWde WjjhWl[hie bW žžžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $

Gli animali COME SI RIPRO RIPR O DU DUCO CON NO

• GkWi_ jkjj_ _ f[iY_" ]b_ WdÓX_" _ h[jj_b_" ]b_ kYY[bb_ [ cebj_

_dl[hj[XhWj_ Z[fed]ede b[ ž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ [ f[h gk[ije iede Z[jj_ žžžžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žž $ • ? cWcc_\[h_" jhW Yk_ bĂŠkece" iede žžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žž" eii_W fWhjeh_iYede _ f_YYeb_ ]_} Yecfb[jWc[dj[ \ehcWj_$ • 7bjh_ Wd_cWb_ i_ h_fheZkYede Yed b[ kelW Y^[" f[hÂ?" h[ijWde WbbĂŠ_dj[hde Z[b ž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Ă“de Wb cec[dje Z[bbW dWiY_jW [ _ f_YYeb_ [iYede Yecfb[jWc[dj[ \ehcWj_$ Gk[ij_ Wd_cWb_ iede Z[jj_ žžžž$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$žž $

6MGSRSWGIVI

IY[]b_ _b i_]d_\_YWje Yehh[jje$ Kd [Yei_ij[cW „0 kd WcX_[dj[ dWjkhWb[ Yed _ ike_ Wd_cWb_$ bÊ_di_[c[ Z_ l_l[dj_ [ ded l_l[dj_ _d h[bWp_ed[ jhW behe$

'SQTPIXEVI

B[]]_ _b XhWde [ Yecfb[jWbe _di[h[dZe Wb feije

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210


DXk\dXk`ZX @ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe` La numerazione degli Egizi La numerazione dei Maya La numerazione dei Cinesi La classe delle migliaia 2`R_PVgV Risolvere i problemi 7bbW h_Y[hYW Z[_ ZWj_ =_\OYRZV :ecWdZW dWiYeijW Le operazioni BÊWZZ_p_ed[ [ b[ ik[ fhefh_[j} BW iejjhWp_ed[ [ bW ikW fhefh_[j} 2`R_PVgV R =_\OYRZV

BW cebj_fb_YWp_ed[ [ b[ ik[ fhefh_[j} Fhefh_[j} Z_ijh_Xkj_lW Z[bbW cebj_fb_YWp_ed[ BW fhefh_[j} Z_ijh_Xkj_lW [ bW cebj_fb_YWp_ed[ _d YebeddW BW Z_l_i_ed[ [ bW ikW fhefh_[j} BW Z_l_i_ed[ _d YebeddW

Multipli di un numero Divisori di un numero ?f `dgXiXkf X%%%

C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc` Le frazioni

Kd_j} \hWp_edWh_[ [ \hWp_ed_ 2`R_PVgV

<hWp_ed_ Yecfb[c[djWh_ <hWp_ed_ [gk_lWb[dj_ <hWp_ed_ WffWh[dj_ BW \hWp_ed[ Yec[ ef[hWjeh[ <hWp_ed_ [ dkc[h_ c_ij_ :WbbW \hWp_ed[ Z[Y_cWb[ W_ Z[Y_c_ Cebj_fb_YWh[ [ Z_l_Z[h[ f[h '& :WbbW \hWp_ed[ Z[Y_cWb[ W_ Y[dj[i_c_ Cebj_fb_YWh[ [ Z_l_Z[h[ f[h '&& :WbbW \hWp_ed[ Z[Y_cWb[ W_ c_bb[i_c_ Cebj_fb_YWh[ [ Z_l_Z[h[ f[h ' &&& 9ed\hedje [ iYecfei_p_ed[ Z_ dkc[h_ Z[Y_cWb_ 7ZZ_p_ed_ [ iejjhWp_ed_ Yed _ dkc[h_ Z[Y_cWb_ Cebj_fb_YWp_ed_ Yed _ dkc[h_ Z[Y_cWb_ :_l_i_ed_ Yed _ dkc[h_ Z[Y_cWb_ H_fWiiW b[ jWX[bb_d[

?f `dgXiXkf X%%%

('( (') ('* ('+ (', ('- ('. ('/ ((& ((' ((( ((( (() ((* ((+ ((, ((, ((. ((/ ()& ()' ()(

()*

()+ (), ()- (). (). ()/ (*& (*' (*( (*) (** (*+ (*, (*-

(*. (*/ (+& (+( (+) (+*

CX d`jliX1 le dfe[f [` ^iXe[\qq\ (+, Le misure di lunghezza 2`R_PVgV Le misure di massa 2`R_PVgV Le misure di capacità 2`R_PVgV

(+. (+/ (,& (,' (,( (,)

=_\OYRZV

Peso lordo, peso netto, tara Le misure di valore Costo unitario e costo totale Spesa, ricavo, guadagno, perdita 2`R_PVgV R =_\OYRZV

ALPPFBO Ad ZadYf[ag \]ddY ^Yea_daY Le misure di tempo Calcoli di tempo ?f `dgXiXkf X%%%

Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

L’angolo

?b ]ed_ec[jhe [ ]b_ Wd]eb_

I poligoni I triangoli

ALPPFBO EakmjYj] d] Ydl]rr]

I quadrilateri Ingrandimenti e riduzioni 2`R_PVgV Traslazione, rotazione, simmetria Il perimetro ?f `dgXiXkf X%%% ALPPFBO Ad LYf_jYe Figure equiestese, congruenti, simili Figure isoperimetriche ed equiestese Le misure di superficie 2`R_PVgV L’area delle figure piane BÊWh[W Z[b h[jjWd]ebe BÊWh[W Z[b gkWZhWje BÊWh[W Z[b fWhWbb[be]hWccW BÊWh[W Z[b hecXe BÊWh[W Z[b jhWf[p_e BÊWh[W Z[b jh_Wd]ebe

?f `dgXiXkf X%%% =_\OYRZV

(,* (,+ (,, (,- (,. (,/ (-& (-( (-) (-*

(-,

(-. (-/ (.& (.' (.( (.* (., (.- (.. (/& (/( (/* (/, (/- (/. (// )&& )&& )&& )&' )&( )&) )&* )&+ )&,

CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX )&. Classificazione e poligoni 2`R_PVgV Un gioco di relazione ?f `dgXiXkf X%%% Pari o dispari? BWdY_e Z[_ ZWZ_ L’indagine statistica La moda e la media ?f `dgXiXkf X%%%

@e]fidXk`ZX

Scrivere con il computer Elaborare un testo Adesso formatto i testi con Word

)'& )'' )'( )') )'* )'+ )', )' )'.

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@ eld\i`# ` gif

,<I @E;@:8I< LE8 :<IK8 HL8EK@KZ @ GI@D@ LFD@E@ J@ :FDGFIK8M8EF :FJe 8 F>E@ >@FIEF F 8 F>E@ F>><KKF ;8 :FEK8I< =8:<M8EF :FII@JGFE;<I< LE ;@KF FGGLI< LE J8JJFC@EF LE8 K8::8 JL FJJ8 ;@ 8E@D8C@ F JL 98JKFE@ ;@ C<>EF LE EF;F JL LE8 :FI;@:<CC8 <:: 1UESTI SISTEMI RICHIEDEVANO MOLTO TEMPO E STRUMENTI A VOLTEa INGOMBRANTI 0ENSA SOLO A QUANTE VOLTE DOVEVANO RIPETERE LO STESSO SEGNO O A QUANTI SASSOLINI DOVEVANO METTERE DA PARTE PER INDICARE O PECORE ) POPOLI ANTICHI INVENTARONO DEI SEGNI SPECIALI PER SOSTITUIRE GRUPPI DI UNIT÷ BASI 0ER ESEMPIO I -AYA CON UN SOLO TRATTINO q INDICAVANO CINQUE OGGETTI .ON USAVANO PERĠ COME PUOI OSSERVARE NELLA TABELLA GLI STESSI SIMBOLI PER RAPPRESENTARE I NUMERI NON AVEVANO CIOġ LO STESSO SISTEMA DI NUMERAZIONE %SAMINIAMO ALCUNI DI QUESTI SISTEMI DI NUMERAZIONE SAR÷ UNlOCCASIONE DIVERSA PER VERIüCARE LE TUE CAPACIT÷ DI CALCOLO

Babilonesi

1 2 3 4 á Tavoletta sumera con simboli numerici in scrittura cuneiforme.

5 6 7 8 9

212

10

Egizi

Romani

Maya

Cinesi

Arabi


Yc\d`# c\ fg\iXq`fe` Ö Un reperto della civiltà maya in cui sono riconoscibili i simboli del loro sistema di numerazione. à Osso di lupo rinvenuto nella Repubblica Ceca che reca 55 profonde tacche relative a primitivi modi di contare.

*' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} WdZhW_ WbbW iYef[hjW Z[_ i[]h[j_ Z[_ dkc[h_ [ _cfWh[hW_0 •a

riconoscere il valore di posizione po nei numeri oltre le migliaia; • a risolvere i problemi; • ad applicare le proprietà fondamentali delle de operazioni nel calcolo orale e sc scritto; • a riconoscere i multipli e i divisori di un numero.

La numerazione degli Egizi Come puoi notare c’è un simbolo per le unità, uno per le decine, uno per le centinaia, … È un sistema di numerazione decimale.

1

1

10

100

1000

10 000

100 000

1000 000

F[h iYefh_h[ _b dkc[he Y^[ Yehh_ifedZ[ W gk[bbe iYh_jje Yed _ i_cXeb_ Z[]b_ ;]_p_" XWijW WZZ_p_edWh[ _b lWbeh[ Z_ Y_WiYkd i_cXebe$ Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ iYh_l_ _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde$ 100 100 10 10 10 1 1 1 1 1 = 235 ........ ........ ....... ..... ..... ..... ..... = ....... ........ ........ ....... ..... ..... ..... ..... = ....... ........ ........ ....... ..... ..... ..... ..... = .......

213


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

La numerazione dei Maya

0

1

5

10

20

25

30

40

100

123

210

Come puoi vedere, i Maya per scrivere i numeri adoperavano solo tre hZ\c^: il punto, il trattino e . Per capire il loro h^hiZbV Y^ cjbZgV" o^dcZ, occorre osservare la edh^o^dcZ YZ^ h^bWda^. Quelli scritti nella parte superiore indicano gruppi di 20. I multipli di 20, quindi, erano indicati con simboli posti solo nella parte superiore. I Maya indicavano le unità nella parte inferiore e utilizzavano il simbolo per indicare l’assenza di unità. Osserva gli esempi. 20 4 80

20 4 80 84

1 4 4

5 1

0

1 4 4

20 5 100

20 5 100

0

1 5 5

105

F[h iYefh_h[ _b dkc[he Y^[ Yehh_ifedZ[ W gk[bbe iYh_jje Yed b[ Y_\h[ Z[_ CWoW" Yecfb[jW iYh_l[dZe _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde$

214

(20 .......) (5 .......) 2 .......

20 (5 ........ ) ........

(20 .......) 5 ....... .......

(20 .......) (5 ........ ) ........


1%8)1%8-'%

La numerazione dei Cinesi 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

100

1000

I Cinesi, da oltre 3000 anni, adoperano gli stessi segni per scrivere i numeri. Il loro sistema di numerazione ha qualche somiglianza con la nostra numerazione orale. Per leggere ' .-(, noi diciamo YjZ"b^aV"cdkZ"XZcid"diiVciV"igƒ. A destra puoi vedere come è scritto in cinese il numero.

(2 1 000)

2 000

(9 100)

900

(8 10)

80 3

3 2 983

1

9ecfb[jW iYh_l[dZe _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde$

10 6 = ......

1 000 (4 100) 3 = ........

10 8 = ......

7 10 = ......

(6 100) 10 2 = ..........

(5 10) 1 = ......

(5 100) (9 10) 1 = ...........

215


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

La classe delle migliaia Come sai già, il nostro sistema di numerazione è YZX^bVaZ, si basa cioè sui successivi raggruppamenti per 10.

• 10 unità

1 decina

10

10

10

10

10

100 000

10 000

1 000

100

10

1

centomila

diecimila

mille

cento

dieci

uno

• 10 decine

1 centinaio

1 migliaio …

• 10 centinaia

Osserva che cosa succede sull’abaco quando aggiungi una unità al numero 9 999. Ottieni un nuovo gruppo che vale & YV Y^ b^\a^V^V & YV` #

9 999 1 = 10 000

migliaia

h

da

unità semplici

u 9

h 9

da 9

migliaia

u 9

h

da u 1 0 dieci

unità semplici

h da 0 0 mila

u 0

Osserva che cosa succede sull’abaco quando aggiungi un’unità al numero 99 999. Ottieni un nuovo gruppo che vale & ] Y^ b^\a^V^V & ]` .

99 999 1 = 100 000

migliaia

h

da 9

unità semplici

u 9

h 9

da 9

migliaia

u 9

h 1

da u 0 0 cento

unità semplici

h da 0 0 mila

Se osservi gli abachi, puoi notare che sono divisi in due gruppi o classi. Sia nella classe delle jc^i| hZbea^X^ sia in quella delle b^\a^V^V le unità, le decine e le centinaia si succedono nello stesso ordine. È sufficiente, quindi, saper leggere i primi 999 numeri per essere in grado di leggere tutti gli altri. Basta, infatti, aggiungere la parola «b^aV». migliaia unità semplici 1

9ecfb[jW bW jWX[bbW$ ventiquattromilanovecentotrè centoottomilatrecentocinquanta .............................................................................

24 903

da

u

h

da

u

......

2

4

9

0

3

............................. ...... ...... ...... ...... ...... ...... 250 618

............................................................................. .............................

216

h

...... ...... ...... ...... ...... ...... 6

3

2

8

1

2

u 0


2`R_PVgV 1

6

?di[h_iY_ d[bbW jWX[bbW _ i[]k[dj_ dkc[h_$ migliaia h

unitĂ semplici

da

u

h

da

100 000 453 600 79 000 51 500 800 888

u

350 000 107 269 84 012 623 205

2

3

7

9[hY^_W _d heiie bW Y_\hW Z[bb[ Z[Y_d[ i[cfb_Y_ [ _d Xbk bW Y_\hW Z[bb[ Z[Y_d[ Z_ c_]b_W_W$ 83 114 25 731

204 305 656 945

44 780 329 276

124 617 840 712

1

8

..........................

3 649

..........................

..........................

9 999

..........................

..........................

12 650

..........................

..........................

68 071

..........................

..........................

101 690

..........................

..........................

243 190

..........................

.... .... .... .... ....

99 999 504 200 97 000 15 500 900 222

IYecfed_ [ h_Yecfed_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ dkc[h_" Yec[ d[bbĂŠ[i[cf_e$ Esempio: 25 186 2 dak 20 000 5 uk 5 000 1h 100 8 da 80 6u 6= 25 186

IYh_l_ _b dkc[he Y^[ fh[Y[Z[ [ gk[bbe Y^[ i[]k[$ 1

9ecfb[jW Yed _ i_cXeb_ e $

112 345 737 509 210 449 150 898

7]]_kd]_ W e]dkde Z[_ i[]k[dj_ dkc[h_ kdW Z[Y_dW Z_ c_]b_W_W" Yec[ d[bbĂŠ[i[cf_e$ Esempio: 15 700 1 dak = 25 700 28 444 = ............................................................. 9 677 = ............................................................. 51 000 = ............................................................. 25 700 = .............................................................

9

7]]_kd]_ W e]dkde Z[_ i[]k[dj_ dkc[h_ kd Y[dj_dW_e Z_ c_]b_W_W" Yec[ d[bbĂŠ[i[cf_e$ Esempio: 785 1 hk = 100 785

4

164 726

5

14 200 = .............................................................

IYh_l_ _ dkc[h_ _d ehZ_d[ Yh[iY[dj[$ 89 080

159 912

891 017

............. .............. ..............

..............

IYh_l_ _ dkc[h_ _d ehZ_d[ Z[Yh[iY[dj[$ 8 255

8 345

6 586

............. .............. ..............

..............

72 000 = ............................................................. 1 708 = .............................................................

(*0$" $0/ -" $"-

$0 -"5 8 gX^`eX ((/ [\c hlX[\ief fg\iXk`mf

3*

11 346

816 114 = .............................................................

$&

217


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Risolvere i problemi Osserva come procedere per risolvere un problema di matematica. 1 AZ\\^ ^a iZhid#

: 8,00

? Z_h_][dj_ Z_ kdW igkWZhW Z_ YWbY_e WYgk_ijWde f[h _ behe '' ]_eYWjeh_ kd dkele [gk_fW]]_Wc[dje Yed _ fh[pp_ _dZ_YWj_ d[bbÊ_bbkijhWp_ed[$ GkWdje if[dZede f[h e]d_ ]_eYWjeh[5 GkWdje f[h bÊ_dj[hW igkWZhW5

: 20,00

: 60,00

: 15,00 : 30,00

2 Hdiida^cZV cZaaZ YdbVcYZ fjZaad X]Z h^ kjdaZ hVeZgZ# GkWdje if[dZede f[h bÊ_dj[hW igkWZhW5

GkWdje if[dZede f[h e]d_ ]_eYWjeh[5

3 G^XZgXV ^ YVi^ d aZ ^c[dgbVo^dc^ cZXZhhVg^Z#

15

.............................

20

.............................

30

.............................

8

.............................

60

.............................

11

numero giocatori

4 HXZ\a^ aZ deZgVo^dc^ ZY ZhZ\j^ ^ XVaXda^#

................

................

................

................

................

........... n. giocatori ..........

................

........... ................

5 HXg^k^ aZ g^hedhiZ#

218

1a risposta

.............................................................................................................................

2a risposta

.............................................................................................................................


1%8)1%8-'%

Alla ricerca dei dati 1

Per poter rispondere alle domande di ciascun problema, alcune informazioni sono utili (j) altre sono inutili (^). Indicale con una crocetta e poi risolvi i problemi sul tuo quaderno.

a. 7 I_ced[ cWdYWde 30 Ó]kh_d[ f[h Yecfb[jWh[ _b ike WbXkc$ Gk[ijW cWjj_dW ^W Yecf[hWje 3 fWYY^[jj_ Z_ Ó]kh_d[ fW]WdZe 2 [khe f[h e]d_ fWYY^[jje$ GkWdje ^W if[ie Yecfb[ii_lWc[dj[5

t üGURINE t PACCHETTI t € 2

k

_

k

_

k

_

45 Wbkdd_ Z[bbW i[p_ed[ 7 [ Z[bbW i[p_ed[ 8 Z[bb[ YbWii_ gkWhj[ i_ h[YWde W kde if[jjWYebe$ ?b Yeije Z[b X_]b_[jje Z_ € 5 W XWcX_de$ GkWdje ^Wdde if[ie _d jkjje5

t SETTEMBRE t ALUNNI t €

k

_

k

_

k

_

I seguenti problemi sono ^cXdbeaZi^. Scrivi il YVid X]Z bVcXV e poi risolvi i problemi sul tuo quaderno. b. I_ced[" f[h h_[cf_h[ kd i[YY^_e" a. I[h[dW Yed 2 [khe Y^[ ^W d[b Xehi[bb_de fW]W Wb l[hiW bÊWYgkW Yedj[dkjW _d 10 Xejj_]b_[ k]kWb_$ XWh_ijW kd ][bWje$ GkWdje h_Y[l[ Z_ h[ije5 GkWb bW YWfWY_j} Z[b i[YY^_e5 Dato mancante0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

3

b. F[h _dWk]khWh[ bÊWdde iYebWij_Ye" _b 17 i[jj[cXh[" _

Dato mancante0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

Molte volte i dati numerici sono… «nascosti» in parole come: hZii^bVcV, Vccd, Xdee^V, fW_e, Zeff_e, jh_fbe, Zepp_dW, c[j}, … Scopri i dati nascosti e poi risolvi i problemi sul tuo quaderno.

a. Kd ]hWdZ[ cW]Wpp_de ^W WYgk_ijWje 8 Zepp_d[

b. 7dZh[W ^W fh[ie _d fh[ij_je ZWbbW X_Xb_ej[YW

Dato nascosto0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

Dato nascosto0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

Z_ cW]b_[jj[ YebehWj[ [ b[ ^W h_l[dZkj[ Yed kd ]kWZW]de Z_ € 4 W cW]b_[jjW$ GkWdjÊ _b ]kWZW]de Yecfb[ii_le f[h bW l[dZ_jW Z[bb[ cW]b_[jj[5

iYebWij_YW kd b_Xhe Z_ Wll[djkh[$ I[" _d c[Z_W" e]d_ ]_ehde b[]][ 5 fW]_d[" gkWdj[ fW]_d[ b[]][h} _d 4 i[jj_cWd[5

219


=_\OYRZV ✔ IYh_l_ _b ZWje cWdYWdj[ e _b ZWje dWiYeije [ fe_ h_iebl_ _ fheXb[c_ ikb jke gkWZ[hde$

a. 9^_WhW ^W kd WbXkc Z[bb[ Ó]kh_d[ \ehcWje

ZW ), fW]_d[$ GkWdj[ Ó]kh_d[ fk Yedj[d[h[5 I[ 9^_WhW ^W ]_} _dYebbWje (', Ó]kh_d[" gkWdj[ ]b_[d[ cWdYWde f[h Yecfb[jWh[ bW hWYYebjW5

Dato mancante0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

b. ?d kdW fWij_YY[h_W ^Wdde

Yed\[p_edWje Z[bb[ iYWjeb[ h[]Wbe Yedj[d[dj_ ' Zepp_dW Z_ Y_eYYebWj_d_ Y_WiYkdW$ GkWdj[ iYWjeb[ fejhWdde Yed\[p_edWh[ Yed .,* Y_eYYebWj_d_5

Dato nascosto0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

e. F[h bW ]_jW Z_ Ód[ Wdde b[

Zk[ YbWii_ gkWhj[ i_ iede h[YWj[ Wb FWhYe DWp_edWb[ ZÊ7Xhkppe$ BW if[iW jejWb[ f[h _b fhWdpe ijWjW Z_ € +)&" c[djh[ f[h _b deb[]]_e Z[_ fkbbcWd iede ijWj_ if[i_ € ' ).+$ GkWdje ^W if[ie e]d_ XWcX_de5

Dato mancante0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

f. Kd fWd[jj_[h[ i\ehdW /+& fWd_d_ Wb ]_ehde$ GkWdj_ Y^_be]hWcc_ Z_ fWd[ fheZkY[ e]d_ ]_ehde5

Dato mancante0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

c. ?b fWf} Z_ Bk_]_ WYgk_ijW kd j[b[l_ieh[ Wb fbWicW$

L[hiW ikX_je € )+& [ _b h_cWd[dj[ _d hWj[ c[di_b_ ZW € .& f[h Zk[ Wdd_$ GkWdje YeijWje _b j[b[l_ieh[5

Dato nascosto0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

d. BW \Wc_]b_W Z_ CWjj[e YecfeijW ZW + f[hied[ [ e]d_ ]_ehde YedikcW . fWd_d_$ GkWdj_ fWd_d_ YedikcW _d Zk[ i[jj_cWd[5

Dato nascosto0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

g. ?d kd iYWjebW Z_ Yeijhkp_ed_ Y_ iede (/ Ób[

Z_ '. YkX[jj_ heii_ [ (- Ób[ Z_ cWjjedY_d_ ]_Wbb_$ GkWdj_ f[pp_ Y_ iede _d jkjje d[bbW Yed\[p_ed[5

Dato mancante0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

h. :khWdj[ kd iW\Wh_ d[bbW iWlWdW" Beh[dpe l[Z[

)/ Wdj_bef_" +& p[Xh[ [ (- Wllebje_$ GkWdj[ pWcf[ ^W l_ije _d jkjje5

Dati nascosti0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

220


1%8)1%8-'%

Domanda nascosta Molte volte un problema che richiede due operazioni per essere risolto non presenta due domande, ma una sola. In questi casi devi essere tu a individuare la domanda nascosta. 1

Scrivi la domanda nascosta e completa la risoluzione. 7 kdW ]_jW iYebWij_YW fWhj[Y_fWde 86 Wbkdd_ Z[bbW iYkebW i[YedZWh_W Z_ fh_ce ]hWZe [ 138 Z[bbW iYkebW fh_cWh_W$

F[h _b l_W]]_e l[d]ede Z_l_i_" _d k]kWb dkc[he" ik 4 fkbbcWd$ GkWdj_ Wbkdd_ iWb]ede ik e]d_ fkbbcWd5 :XXd XdbZ egdXZYZgZ#

................

................

◖ Scopri e scrivi la prima domanda; ◖ trascrivi i dati nel diagramma; ◖ imposta l’operazione; ◖ esegui i calcoli; ◖ procedi così anche per la

........... 8]Z XdhV igdkd4 ................ alunni in gita

................

...........

seconda domanda; ◖ scrivi, infine, le risposte.

8]Z XdhV igdkd4 ................ alunni su ogni pullman

1a risposta

..................................................................................................................................

2a risposta

..................................................................................................................................

mi esercito 1 H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ IYefh_ fh_cW bW ZecWdZW dWiYeijW$ a. D[bbW X_Xb_ej[YW iYebWij_YW Y_ iede _d jkjje c. Kd Y_d[cW ^W .&& feij_ _d fbWj[W [ ,+& _d ]Wbb[h_W$ ✪ ✪ ✪

( )+& b_Xh_0 /+& iede Z_ dWhhWj_lW" .)& iede Z_ Wh]ec[dje iY_[dj_ÓYe" )*& Z_ Wh]ec[dje ijeh_Ye# ][e]hWÓYe$ GkWdj_ iede _ b_Xh_ Z_ Wbjhe ][d[h[5

✪ ✪ ✪

7b fh_ce if[jjWYebe Z[b fec[h_]]_e l[d]ede l[dZkj_ ++& X_]b_[jj_ _d fbWj[W [ *&& _d ]Wbb[h_W$ GkWdj_ iede _ feij_ h_cWij_ lkej_5

b. BW cWccW Z_ 9bWkZ_e ^W \Wjje bW if[iW$ D[b

d. ?b fWf} Z_ <[Z[h_Ye WYgk_ijW ) ^] Z_ kd fheiY_kjje

✪ ✪ ✪

✪ ✪ ✪

fehjW\e]b_e Wl[lW * XWdYedej[ ZW Ï +&$ >W if[ie _d jkjje Ï ')/$ GkWdj_ [khe b[ iede h_cWij_5

Y^[ YeijW ) [khe bÊ[jje]hWcce$ I[ fW]W Yed kdW XWdYedejW ZW '& [khe" gkWdje h_Y[l[ Z_ h[ije5

221


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Le operazioni L’addizione e le sue proprietà 1

Osserva quali problemi ci aiuta a risolvere l’addizione e completa.

Ha\eX

6T_Vb_TeX W\YYXeXamX

4ZZ\haZXeX

D[bbW X_Xb_ej[YW Z_ kdW iYkebW YÊ[hWde 310 b_Xh_$ Iede ijWj_ Yecf[hWj_ Wbjh_ 105 b_Xh_$ GkWdj_ b_Xh_ Y_ iede ehW _d gk[bbW X_Xb_ej[YW5

I_bl_W ^W 9 Wdd_" 27 _d c[de Z_ ikW cWZh[$ GkWdj_ Wdd_ ^W bW cWZh[ Z_ I_bl_W5

D[b ]_WhZ_de YÊ[hWde 35 WbX[h_$ ? ]_WhZ_d_[h_ d[ ^Wdde f_WdjWj_ Wbjh_ 15$ GkWdj_ WbX[h_ _d jkjje Y_ iede ehW d[b ]_WhZ_de5

105

310

310

+ ........... 2

105

?......................

15

.........

35

9 27 = .........

35 15 = .................

......... ......... = .......

Ripassa le proprietà dell’addizione e completa. addendo 1 943

..........

13 14 17 = ...........

addendo

65

..........

13 17 14 = ...........

addendo

970 =

.......... =

Proprietà commutativa

9WcX_WdZe bÊehZ_d[ Z[]b_ WZZ[dZ_" bW ieccW ded YWcX_W$

Proprietà associativa

?b h_ikbjWje ded YWcX_W i[ W Zk[ e f_ WZZ[dZ_ ieij_jk_Wce bW behe ieccW$

1

2 978

3 27 13 = ...............

somma o totale

2 978

3 27 13 = .................

30 13 = ..................

3 40 = .....................

;i[]k_ b[ i[]k[dj_ WZZ_p_ed_ ikb gkWZ[hde" Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} YecckjWj_lW [ bW fhefh_[j} WiieY_Wj_lW" Yec[ d[bbÊ[i[cf_e$

Esempio: 8 513 9 000 2 487 = (8 513 2 487) 9 000 = 11 000 9 000 = 20 000

a. 7 300 3 742 2 700 = 2 518 7 312 482 = 10 760 1 475 8 740 =

222

b. 4 976 1 850 24 = 382 3 940 16 618 = 5 756 17 244 =

c. 12 452 8 250 1 548 = 732 455 268 = 4 592 400 408 =


1%8)1%8-'%

La sottrazione e la sua proprietà 1

Osserva quali problemi ci aiuta a risolvere la sottrazione e completa.

CTeXZZ\TeX

6T_Vb_TeX W\YYXeXamX

GbZ_\XeX

?d kd fWhYe Y_ iede 60 fWdY^_d[$ 15 Z_ gk[ij[ iede ijWj[ h_l[hd_Y_Wj[$ GkWdj[ fWdY^_d[ Z[lede [ii[h[ WdYehW h_l[hd_Y_Wj[5

<WX_e ^W _d jWiYW 19 [khe$ I[h[dW d[ ^W 7 _d c[de$ GkWdj_ [khe ^W I[h[dW5

Kd dWijhe WZ[i_le bkd]e 25 c$ F[h _dYehd_Y_Wh[ _ c_[_ Z_i[]d_ d[ WZef[he 18 c$ GkWdj_ c[jh_ Z_ dWijhe c_ h[ijWde5

60

15

60

15

?.............

........... 25 18 = ..............

Completa, osservando che la hdiigVo^dcZ è l’deZgVo^dcZ ^ckZghV YZaa¼VYY^o^dcZ. 256 796

497 835

241 039

256 796 3

25

19 7 = ..........

......... ......... = .......

............. 2

18

minuendo

497 835

..........

sottraendo

256 796 =

.......... =

resto o differenza

241 039

497 835

Leggi e completa il seguente problema. =_Wdd_ ^W 150" ikW ieh[bbW C_Y^[bW 130" Y_e 20 _d c[de Z[b \hWj[bbe$ I[ h_Y[lede [djhWcX_ 50 ZWb dedde" bW Z_\\[h[dpW jhW _ behe h_ifWhc_ WdYehW Z_ (&5 ? Zk[ XWcX_d_ if[dZede fe_ 10 W j[ijW f[h \Wh[ kd h[]Wbe WbbW cWccW$ GkWb ehW bW Z_\\[h[dpW jhW _ behe h_ifWhc_5 150 130 = ....... 50 50 200 180 = .......

200 180 = ....... 10 10 190 170 = .......

H_ifeijW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

mi esercito

Proprietà invariantiva

7ZZ_p_edWdZe e iejjhW[dZe be ij[iie dkc[he W [djhWcX_ _ j[hc_d_ Z_ kdW iejjhW# p_ed[" _b h_ikbjWje ded YWcX_W$

1 9ecfb[jW Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} _dlWh_Wdj_lW$ 545 115 15

= ........

15

....... ....... = ........

740 620 = ........ + 80

+ 80

....... ....... = ........

1 233 918 = ........ + 22

+ 22

....... ....... = ........

223


2`R_PVgV R =_\OYRZV 1 ;i[]k_ _d YebeddW b[ i[]k[dj_ WZZ_p_ed_$ a. 4 715 5 863 =

b. 65 318 36 817 =

81 542 72 496 = 9 318 87 516 =

c. 5 395 17 614 165 418 =

5 293 17 354 = 86 724 148 612 =

94 568 21 272 517 = 81 64 524 417 =

2 ;i[]k_ _d YebeddW b[ i[]k[dj_ iejjhWp_ed_$ a. 356 721 138 638 =

b. 27 000 3 428 =

487 629 6 796 = 34 829 6 956 = 256 000 5 628 =

c. 27 063 14 319 =

150 000 8 312 = 96 300 9 553 = 738 065 56 319 =

64 300 5 893 = 53 000 6 791 = 84 600 5 198 =

3 ;i[]k_ _d YebeddW b[ i[]k[dj_ ef[hWp_ed_ [ l[h_\_YW _b h_ikbjWje Yed bW fhelW$ a. 18 526 13 589 =

b. 831 615 123 12 800 =

50 600 18 312 = 74 692 21 519 = 70 000 5 628 =

4

39 703 1 780 18 = 10 506 199 200 73 701 = 300 13 720 126 300 =

IYh_l_ iejje Y_WiYkd fheXb[cW bÊef[hWp_ed[ Y^[ be h_iebl[ [Z [i[]k_bW ikb gkWZ[hde$

a. =_Wdd_ Wl[lW d[b ike fehjWced[j[ (+ [khe1 ^W if[ie ', [khe f[h YecfhWh[ kd fWbbed[$ GkWdj_ iebZ_ ^W ehW W Z_ifei_p_ed[5

Ef[hWp_ed[0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

b. 7d][be ^W +, Ó]kh_d[ Z_ YWbY_Wjeh_$ <hWdYe d[ ^W ') _d f_ $ GkWdj[ Ó]kh_d[ ^W <hWdYe5

Ef[hWp_ed[0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $

c. =k_Ze f[hYehh[ e]d_ i[jj_cWdW )-( ac f[h

e. 9WhbW [ =_kb_W ijWdde _dÓbWdZe WbYkd[ f[hb[

f[h Yed\[p_edWh[ Y_WiYkdW kd XhWYY_Wb[jje$ 9WhbW d[ ^W ]_} _dÓbWj[ ()" =_kb_W iebe '*$ GkWdj[ f[hb[ ^Wdde kiWje _d jkjje ÓdehW5

WdZWh[ W bWlehWh[" BkYW _dl[Y[ *'. ac$ GkWdj_ Y^_bec[jh_ _d f_ f[hYehh[ BkYW5

Ef[hWp_ed[0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

d. BWkhW [ IWhW WbbW dWiY_jW f[iWlWde h_if[jj_lWc[dj[

Ef[hWp_ed[0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

f.

( .+& ] [ ) '*& ]$ GkWdj_ ]hWcc_ _d f_ f[iWlW IWhW h_if[jje W BWkhW5

224

Ef[hWp_ed[0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

?d [Z_YebW gk[ijW cWjj_dW _b ]_ehdWbW_e Wl[lW (+& Yef_[ Z_ kd gkej_Z_Wde1 W c[ppe]_ehde d[ Wl[lW ]_} l[dZkj[ ')*$ GkWdj[ Yef_[ Z_ gk[b gkej_Z_Wde ^W WdYehW ZW l[dZ[h[5 Ef[hWp_ed[0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$


1%8)1%8-'%

La moltiplicazione e le sue proprietà 1

2

Osserva quali problemi ci aiuta a risolvere la moltiplicazione e completa.

E\cXgXeX _T fgXffT dhTag\gz

6T_Vb_TeX _X Vb`U\aTm\ba\

7 e]d_ jkhde Z[b YWcf_edWje Z_ i[h_[ 7 iY[dZede _d YWcfe 20 igkWZh[ Yed 11 ]_eYWjeh_ j_jebWh_ Y_WiYkdW$ GkWdj_ ]_eYWjeh_ _d jkjje iY[dZede _d YWcfe W e]d_ jkhde5

F[h _b dkele ceZ[bbe" kdW \WXXh_YW Z_ WkjeceX_b_ e\\h[ 2 j_f_ Z_ cejeh_ppWp_ed[ Yed 8 Yebeh_ f[h e]d_ j_fe$ GkWdj[ iede b[ iY[bj[ feii_X_b_ Y^[ bW \WXXh_YW e\\h[ W_ ike_ Yb_[dj_5

.............. ............. = ...............

.............. ............. = ...............

Ripassa le proprietà della moltiplicazione e completa.

Proprietà commutativa

9WcX_WdZe bÊehZ_d[ Z[_ \Wjjeh_ _b fheZejje ded YWcX_W$

15 4 = ........... 4 15 = ...........

Proprietà associativa

?b h_ikbjWje ded YWcX_W i[ W Zk[ e f_ \Wjjeh_ ieij_jk_Wce _b behe fheZejje$

1

;i[]k_ b[ cebj_fb_YWp_ed_ ikb gkWZ[hde" Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} WiieY_Wj_lW$

a. 9 2 5 = 7 3 10 = 3 20 5 4 = 60 5 4 =

b. 9 7 10 = 50 2 28 = 17 4 25 = 5 6 2=

fattori

moltiplicando

q moltiplicatore

43

21

21 =

43 =

prodotto parziale 43 prodotto parziale 860

....... .......

903

903

prodotto

600 4 9 = .......

600 4 9 = .......

2 400 9 = .......

600 36 = .......

2 ;i[]k_ b[ cebj_fb_YWp_ed_ ikb gkWZ[hde [

l[h_\_YW _b h_ikbjWje Yed bW fhelW$

a. 145 36 = 192 77 = 496 8 = 235 34 =

b. 324 29 = 485 903 = 327 109 = 879 203 =

225


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Proprietà distributiva della moltiplicazione

1

Osserva come puoi bdai^ea^XVgZ applicando la egdeg^Zi| Y^hig^Wji^kV. 32 5 = Fke_ iYecfehh[ 32 Yei 30 2 Proprietà distributiva Gk_dZ_ bW cebj_fb_YWp_ed[ Z_l[djW 30 2 5 3 F[h cebj_fb_YWh[ kdW ieccW f[h Cebj_fb_YW e]d_ WZZ[dZe f[h 5$ kd dkc[he" i_ fk cebj_fb_YWh[ e]d_ WZZ[dZe f[h _b dkc[he Eii[hlW [ Yecfb[jW$ [ fe_ WZZ_p_edWh[ _ fheZejj_ ejj[dkj_$ (30 2) 5 = (30 5) (2 5) = 150 10 = ......... Eii[hlW gk[ije dkele [i[cf_e [ Yecfb[jW$ 5 (20 4) =

(5 20) (5 4) = .......... .......... = ..........

La proprietà distributiva e la moltiplicazione in colonna Per eseguire la bdai^ea^XVo^dcZ ^c XdadccV si applica la proprietà distributiva. Osserva come si moltiplica 324 123. F[h fh_cW YeiW iYecfed_ 123 _d 100 20 3 Gk_dZ_ iYh_l_ Yei 0 324 100 20 3 EhW Wffb_YW bW fhefh_[j} Z_ijh_Xkj_lW Yec[ ^W_ _cfWhWje$

2 Eii[hlW [ Yecfb[jW$ 324 (100 20 3) = (324 100) (324 20) (324 3) = ..........

7ZZ_p_edW _ fheZejj_ fWhp_Wb_

226

123 =

324 =

972

..........

324 20

6 480

..........

324 100

32 400

..........

972 6 480 32 400

39 852

39 852

cebj_fb_YW f[h 10 [ iYh_l_ 0 cebj_fb_YW f[h 2 [ iYh_l_ 648

Cebj_fb_YW f[h 100

123

324 3

Cebj_fb_YW f[h 3 Cebj_fb_YW f[h 20

324


1%8)1%8-'%

Applicando la proprietà distributiva, nelle moltiplicazioni in colonna, devi moltiplicare per 10, 20, 100, 200, … Osserva lo schema. x3

0

x1

x 30

1

30

x3

Per moltiplicare più in fretta per 30, si può moltiplicare eg^bV eZg &% Z ed^ eZg (, oppure eg^bV eZg ( Z ed^ eZg &%#

0

x1

Quest’ultima via è più comoda per le operazioni in riga. Se, per esempio, devo moltiplicare 6 30, moltiplico prima per 3 (6 3 = 18), poi per 10 (18 10 = 180).

1 Eii[hlW ]b_ [i[cf_ [ Yecfb[jW$ 6 30 = 180

4 30 =....

7 30 =....

8 30 =.....

7 80 = 560

8 20 =....

6 40 =....

2 90 =.....

5 40 =....

3 90 =....

5 90 =....

8 20 =.....

La proprietà Y^hig^Wji^kV della moltiplicazione si applica anche nel caso di una Y^[[ZgZcoV. Osserva l’esempio. :[l_ [i[]k_h[ 35 50 IYecfed_ )+ _d kdW Y^[[ZgZcoV/ 35 = 40 5 Fe_ iYh_l_ Yei 0 40 5 50 EhW Wffb_YW bW fhefh_[j} Z_ijh_Xkj_lW Yec[ ^W_ ]_} _cfWhWje$

2 Eii[hlW [ Yecfb[jW (40 5) 50 =

(40 50) (5 50) = 2 000 250 = ...........

mi esercito 1 ;i[]k_ b[ cebj_fb_YWp_ed_ ikb gkWZ[hde" Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} Z_ijh_Xkj_lW" Yec[ d[bbÊ[i[cf_e$ Esempio: 35 15 = 35 (10 5) = (35 10) (35 5) = 350 175= 525

a.

43 22 = 36 13 =

b. 25 34 =

c. 20 97 =

26 28 =

15 115 =

2 ;i[]k_ b[ cebj_fb_YWp_ed_ ikb gkWZ[hde" Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} Z_ijh_Xkj_lW$ a. (30 5) 7 = b. (6 50 ) 9 = c. (30 9) 6 = (40 6) 2 =

(8 60) 4 =

(70 9) 5 =

d.

118 12 = 24 99 =

d.

(50 6) 8 = (80 4) 3 =

227


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

La divisione e la sua proprietà 1

2

Osserva quali problemi ci aiuta a risolvere la divisione e completa.

7\fge\Uh\eX

ETZZehccTeX

?b YWhjebW_e f[h fehjWh[ W iYkebW 48 leYWXebWh_ ^W WZef[hWje 4 iYWjebed_ [ _d e]d_ iYWjebed[ ^W c[iie kd k]kWb dkc[he Z_ lebkc_$ GkWdj_ leYWXebWh_ YÊ[hWde _d e]d_ iYWjebed[5

?d kd ikf[hc[hYWje Y_ iede Yedj[d_jeh_ Yed c[ppW Zepp_dW Z_ kelW Y_WiYkde$ GkWdj_ Yedj[d_jeh_ Zelh Yecf[hWh[ f[h Wl[h[ 30 kelW5

.............. : ............. = ...............

.............. : ............. = ...............

Come la sottrazione, anche la divisione ha la proprietà ^ckVg^Vci^kV. Osserva e completa. quoziente

Proprietà invariantiva

divisore

Cebj_fb_YWdZe e Z_l_Z[dZe f[h kde ij[iie dkc[he _b Z_l_Z[dZe [ _b Z_l_ieh[" _b h_ikbjWje ded YWcX_W$

1

dividendo

250 : 130 = ....... 2 2 500 : 260 = .......

2 9WbYebW W c[dj[" Wffb_YWdZe

9ecfb[jW" Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} _dlWh_Wdj_lW" Yec[ d[bbÊ[i[cf_e$ 80

: 20

: 10

: 10

676 : 52

= ........

= ........

....... : ....... = ........

100 : 25

= ........

256 :

16

= ........

4 ....... : ....... = ........

228

bW fhefh_[j} _dlWh_Wdj_lW" [ iYh_l_ _b h_ikbjWje ejj[dkje$

350 : 70 = …………………………

: 13

2

8

:

= ........

250 : 50 = ............ : 10 : 10 25 : 5 = ..........

....... : ....... = ........

1 000 : 50 = ………………………… 250 : 50 = ………………………… 2 800 : 200 = ……………………… 540 : 90 = ………………………… 5 400 : 600 = ……………………… 1 200 : 600 = ………………………


1%8)1%8-'%

La divisione in colonna 1

Osserva quali possibili strategie puoi seguire per eseguire la divisione in colonna.

276 276 0

92 3

t Mi chiedo: «Quante volte sta il 9 nel 27?». t «Il 9 nel 27 sta 3 volte esatte». t Mi chiedo: «Il 2 nel 6 sta 3 volte?». t «Sì!» Scrivo 3 al quoziente. t Calcolo «3 x 92» e scrivo 276 in colonna con 276. t Calcolo «276 – 276» e scrivo il resto %. t Mi chiedo: «Quante volte sta il 4 nel 14?». t «Il 4 nel 14 sta 3 volte con l’avanzo di 2 che messo

147 141 //6

186 175 /1 1

47 3

25 7

t t t t

davanti al 7 dà 27». Mi chiedo: «Il 7 nel 27 sta 3 volte?». «Sì!» Scrivo, allora, 3 al quoziente. Calcolo «3 x 47» e scrivo 141 in colonna con 147. Calcolo «147 – 141» e scrivo il resto +.

t Mi chiedo: «Quante volte sta il 2 nel 18?» t «Il 2 nel 18 sta 9 volte esatte». t Mi chiedo: «Il 5 nel 6 sta 9 volte?». t «No!» provo allora una volta di meno. t Il 2 nel 18 sta 8 volte con l’avanzo di 2 che messo davanti al 6 dà 26». t Mi chiedo: «Il 5 nel 26 sta 8 volte?». t «No!» Provo, allora, ancora una volta di meno. t Il 2 nel 18 sta 7 volte con l’avanzo di 4 che messo davanti al 6 dà 46». t Mi chiedo: «Il 5 nel 46 sta 7 volte?». t «Sì!» Scrivo, allora, 7 al quoziente. t Calcolo «7 x 25» e scrivo 175 in colonna con 186. t Calcolo «186 – 175» e scrivo il resto &&.

mi esercito 1 ;i[]k_ b[ i[]k[dj_ Z_l_i_ed_ ikb gkWZ[hde$ a. 99 : 33 = b. 84 : 42 = 69 : 23 = 63 : 21 = 72 : 12 = 87 : 42 = 98 : 44 =

88 : 22 = 68 : 33 = 74 : 21 = 54 : 24 = 73 : 32 =

c. 660 : 22 = 475 : 25 = 480 : 32 = 286 : 27 = 360 : 31 = 374 : 33 =

d.

640 : 40 = 217 : 31 = 567 : 63 = 492 : 25 = 690 : 34 = 415 : 15 =

229


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Multipli di un numero 1

Osserva e completa. 4 rose (4 1 ) 8 rose (4 2) 12 rose (4 3) .........................

In un vaso In due vasi In tre vasi ..................

4, 8, 12, … sono multipli di 4 2

Partendo da 0 e seguendo le frecce rosse che dicono + 6 incontri i multipli di 6. Partendo da 0 e seguendo le frecce azzurre che dicono + 9 incontri i multipli di 9. Osserva dove scriverai i multipli comuni, cioè i multipli sia di 6 sia di 9. 0 .....

6 .....

12 .....

.....

.....

9 .....

0 ..... 3

? ckbj_fb_ Z_ kd dkc[he iede _b h_ikbjWje Z[bbW cebj_fb_YWp_ed[ Z_ gk[ije dkc[he f[h gkWbi_Wi_ Wbjhe dkc[he" Yecfh[ie be p[he$

..... .....

.....

..... .....

6 0= 6 1 = 6 2=

.....

..... .....

0, 6, 12, … sono multipli di 6

..... .....

.....

.....

.....

.....

.....

Completa cerchiando con il rosso i multipli di 3 e con l’azzurro i multipli di 4. Indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false. 0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30

31

32

33

34

35

36

37

38

39

40

41

42

43

44

45 46

47

48

49

50

51

52

53

54

55

56

57

58

59

60

61

62

63

64

65

66

67

68

69

70

71

72

73

74

75

76

77

78

79

80

81

82

83

84

85

86

87

88

89

90

91

92

93

94

95

96

97

98

99

ZWbbÊWbje Wb XWiie" bW \h[YY_W Z_h[XX[ )&$ F[h _ ckbj_fb_ Z_ *" _dl[Y[" Z_h[XX[ (&$ ' t ? ckbj_fb_ Z_ * i_ jhelWde d[bb[ Yebedd[ Z[_ dkc[h_ Z_ifWh_$ ' t Jkjj_ _ ckbj_fb_ Z_ '' iede ik kdW Z_W]edWb[ Z[bbW jWX[bbW$ ' t GkWi_ jkjj_ _ ckbj_fb_ Z_ / iede ikbbÊWbjhW Z_W]edWb[$ ' t ? ckbj_fb_ Z_ , [ Z_ / iede WdY^[ ckbj_fb_ Z_ )$ ' t ? ckbj_fb_ Z_ ) [ Z_ * iede WdY^[ ckbj_fb_ Z_ '($ '

(*0$" $0/ -" $"-

$0 -"5 8 gX^`eX (), [\c hlX[\ief fg\iXk`mf

3* $&

230

t I[ Yebb[]Wii_ _ ckbj_fb_ Z_ ) _d l[hj_YWb["


1%8)1%8-'%

Divisori di un numero 1

Osserva e completa.

16 : 4 ..... 16 : 1 .....

9ed ', ][jjed_ feiie \Wh[0 2 parti$ ?d\Wjj_0 ', 3 . 2 4 parti$ ?d\Wjj_0 ', 3 * 4 8 parti$ ?d\Wjj_0 ', 3 ( 8 16 parti$ ?d\Wjj_0 ', 3 ' 16 1 parte$ ?d\Wjj_0 ', 3 ', 1

16 : 8 ..... 16 : 2 .....

? Z_l_ieh_ Z_ kd dkc[he iede gk[_ dkc[h_ Y^[ be Z_l_Zede _d ceZe [iWjje$

16 : 16 ..... Posso dividere in parti uguali 16 gettoni tra 1, 2, 4, 8, 16 bambini. Diremo che i divisori di 16 sono {1, 2, 4, 8, 16}. 2

Indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

t 16 ÄĄ DIVISIBILE PER ' t 35 ÄĄ DIVISIBILE PER ' t 12 ÄĄ DIVISIBILE PER '

t 4 ÄĄ DIVISORE DI t 8 ÄĄ DIVISORE DI t 9 ÄĄ DIVISORE DI

' ' '

1 H_fWiiW Yed _b heiie bW \h[YY_W Y^[ Z_Y[0 Ÿ„ ckbj_fbe Z_½ [ Yed bĂŠWppkhhe gk[bbW Y^[ Z_Y[0 Ÿ„ Z_l_ieh[ Z_½$ 42

7

4

20

28

4

5

50

6

54

72

8

3

27

36

4

64

8

6

48

81

9

3

21

2 Eii[hlW bĂŠ[i[cf_e [ iYh_l_ f[h e]d_ dkc[he _ fh_c_ Y_dgk[ ckbj_fb_ cW]]_eh_ Z_ & [ jkjj_ _ ike_ Z_l_ieh_$ 10 , ....... 20 , ....... 30 , ....... 40 , .......} 50 Multipli di 10 {.......

Multipli di 12 {....... , ....... , ....... , ....... , .......}

1 , ....... 2 , ....... 5 , .......} 10 Divisori di 10 {.......

Divisori di 12 {....... , ....... , ....... , ....... , ....... , .......}

Multipli di 8 {....... , ....... , ....... , ....... , .......}

Multipli di 15 {....... , ....... , ....... , ....... , .......}

Divisori di 8 {....... , ....... , ....... , .......}

Divisori di 15 {....... , ....... , ....... , .......}

231


?f `dgXiXkf X%%% 3TIVEVI GSR M RYQIVM HIPPE GPEWWI HIPPI QMKPMEME ?di[h_iY_ _ dkc[h_ d[bbW jWX[bbW$ migliaia h

da

H_iYh_l_ _ dkc[h_ _d ehZ_d[ Yh[iY[dj[$ unitĂ semplici

u

h

da

u

978 000 506 231 74 012

198 632

456 000

189 632

99 897

................................................................................

H_iYh_l_ _ dkc[h_ _d ehZ_d[ Z[Yh[iY[dj[$ 28 632

28 000

103 632

201 632

................................................................................

6MWSPZIVI M TVSFPIQM

9ecfb[jW _b j[ije Z[_ i[]k[dj_ fheXb[c_ Yed Zk[ ZecWdZ[0 kdW Y^[ h_Y^_[ZW bĂŠWZZ_p_ed[ 7 [ kdW Y^[ h_Y^_[ZW bW iejjhWp_ed[ I $

a. BW iYkebW Z_ =_eh]_e „ \h[gk[djWjW ZW '*- cWiY^_ [ ',. \[cc_d[$ A0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ S0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

b. BW cWccW" f[h bW \[ijW Z_ Yecfb[Wdde" Yecf[hW Zk[ jehj[0 kdW YeijW â‚Ź -& [ bĂŠWbjhW â‚Ź *.$ A0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ S0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

c. J[h[iW YecfhW ( l_Z[eYWii[jj[ f[h h[]_ijhWh[ _ ike_ fhe]hWcc_ fh[\[h_j_0 kdW Z[bbW ZkhWjW Z_ '(& c_dkj_ [ bĂŠWbjhW Z_ (*& c_dkj_$ A0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ S0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. Kd ÓbWj[b_Ye" Y_e„ kd l[dZ_jeh[ Z_ \hWdYeXebb_

b. :Wd_[bW Yecf[hW ) bWjj_d[ Z_ WhWdY_WjW

âœŞ âœŞ âœŞ

f[h Yebb[p_ed[" fh[fWhW Z[bb[ Xkij[ Yed . \hWdYeXebb_ Y_WiYkdW$ GkWdj[ Xkij[ fh[fWh[h}" i[ _ \hWdYeXebb_ Y^[ Z[l[ i_ij[cWh[ iede (&&5

âœŞ Y^[ Yedj[d]ede )) Z_ WhWdY_WjW Y_WiYkdW$ âœŞ GkWdj_ Y[dj_b_jh_ Z_ WhWdY_WjW ^W Yecf[hWje5 âœŞ F_Â’ e c[de Z_ kd b_jhe5

c. Kd d[]ep_Wdj[ ^W Yecf[hWje + iWYY^_ Z_ âœŞ h_ie$ GkWdje f[iW kd iWYYe" i[ _d jkjje ^W âœŞ Yecf[hWje '&& a] Z_ h_ie5

d. ?d kd ikf[hc[hYWje iede ijWj[ iYWh_YWj[ +&

âœŞ

232

âœŞ YWii[ Z_ X_hhW$ I[ e]d_ YWiiW Yedj[d[lW âœŞ '( bWjj_d[" gkWdj[ bWjj_d[ _d jkjje iede ijWj[ âœŞ iYWh_YWj[5


1%8)1%8-'%

)WIKYMVI PI STIVE^MSRM KdW iebW Z[bb[ i[]k[dj_ WZZ_p_ed_ „ ijWjW [i[]k_jW Yehh[jjWc[dj[$ ?dZ_YWbW Yed kdW YheY[jjW [ if_[]W gkWb_ [hheh_ iede ijWj_ Yecc[ii_" _dl[Y[" d[bb[ Wbjh[$ 835 68 7 349 = 8 232

6 700 3 458 = 10 058

740 148 63 = 941

6 835 58 = 6 893

KdW iebW Z[bb[ i[]k[dj_ iejjhWp_ed_ „ ijWjW [i[]k_jW Yehh[jjWc[dj[$ ?dZ_YWbW

Yed kdW YheY[jjW [ if_[]W gkWb_ [hheh_ iede ijWj_ Yecc[ii_" _dl[Y[" d[bb[ Wbjh[$ 30 000 17 516 = 13 594

4 835 1 034 = 3 821

6 549 2 318 = 4 231

7 369 408 = 7 961

;i[]k_ _d YebeddW ikb gkWZ[hde b[ i[]k[dj_ cebj_fb_YWp_ed_$ a.

486 97 = 389 75 = 395 450 = 784 120 =

b. 426 138 =

c. 806 127 =

532 214 = 867 324 = 962 168 =

905 234 = 706 188 = 509 236 =

d.

263 452 = 127 329 = 862 748 = 695 763 =

e.

486 190 = 456 179 = 508 365 = 391 928 =

d.

3 050 : 61 = 1 900 : 95 = 3 480 : 87 = 3 380 : 26 =

e.

4 815 : 45 = 5 304 : 26 = 7 380 : 36 = 7 084 : 44 =

;i[]k_ _d YebeddW ikb gkWZ[hde b[ i[]k[dj_ Z_l_i_ed_$ a.

b. 862 : 24 =

896 : 4 = 387 : 3 = 476 : 6 = 631 : 7 =

576 : 48 = 1 980 : 55 = 3 402 : 63 =

c. 2 866 : 68 = 1 900 : 54 = 1 834 : 76 = 1 625 : 95 =

6MGSRSWGIVI QYPXMTPM I HMZMWSVM

H_fWiiW Yed _b heiie bW \h[YY_W Y^[ Z_Y[0 Ÿ„ ckbj_fbe Z_½ [ Yed bĂŠWppkhhe gk[bbW Y^[ Z_Y[0 Ÿ„ Z_l_ieh[ Z_½$ 10

80

8

32

15

3

24

6

233


C\ ]iXq`fe` \ `

"@EFI8 899@8DF <J<>L@KF FG<I8Q@FE@ :FE @ ELD<I@ E8KLI8C@ ย C:LE@ GIF9C<D@ G<Ij EFE GFJJFEF <JJ<I< I@JFCK@ 8;FG<I8E;F JFCF @ ELD<I@ :?< :FEFJ:@8DF 0ER ESEMPIO COME INDICARE CON UN NUMERO LA DIVISIONE DI PER O LA LUNGHEZZA PRECISA DI UN OGGETTO PIร LUNGO DI M MA PIร CORTO DI M

1โ 8 1 โ 16

1โ 4

1 โ 32

'LI ANTICHI %GIZI PER RISOLVERE PROBLEMI SIMILI PER MISURARE CIOฤก LE QUANTITรท DI CEREALI DI LIQUIDI E DI ALTRI PRODOTTI DESTINATI AL COMMERCIO INVENTARONO SIMBOLI PER INDICARE UNA PARTE SU DUE UN MEZZO UNA PARTE SU UN QUARTO UNA PARTE SU UN OTTAVO a CIOฤก LA METรท LA TERZA PARTE 1UINDI รผN DALLlANTICHITรท OLTRE AI NUMERI INTERI SI ADOPERAVANO ANCHE I NUMERI CHE ERANO UNA PARTE O COME DICIAMO NOI UNA FRAZIONE DI NUMERI INTERI .ELLE PAGINE SEGUENTI PARLEREMO DI FRAZIONI E DI NUMERI ย DECIMALIย ENTREREMO NEL MONDO DEI NUMERI RAZIONALI

234

1โ 2

1 โ 64

AยผdXX]^d YZa Y^d =dgjh eZg \a^ :\^o^ ZgV aV [dciZ Y^ ijiiZ aZ b^hjgZ# D\c^ eVgiZ YZaaยผdXX]^d Y^ =dgjh Xdgg^hedcYZkV V jcV jc^i| [gVo^dcVg^V#

1 โ 2 1 โ 4 1 โ 8 1 โ 16 1 โ 32 1 โ 64


eld\i` [\Z`dXc` Ö Gli Egizi erano grandi matematici. Lo dimostrano molti papiri, come quello che vedi qui a lato, che ci hanno tramandato le loro conoscenze sulle quattro operazioni, le frazioni e sulla geometria.

*' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} [djh[hW_ d[b cedZe Z[_ dkc[h_ hWp_edWb_ [ _cfWh[hW_0 •a

conoscere e operare con le frazioni; • a operare con frazioni complementari ed equivalenti; • a calcolare la frazione di un numero; • a operare con le frazioni e i numeri decimali.

Le frazioni ;gVo^dcVgZ significa Y^k^YZgZ a¼^ciZgd ^c eVgi^ j\jVa^. Osserva.

Cerchio completo, intero.

1

1 4

1 4

1 4

1 4

Il cerchio è diviso in quattro parti uguali. 1 è una parte (una frazione) del cerchio. 4 Quattro parti formano un cerchio completo.

IYh_l_ _d gkWdj[ fWhj_ k]kWb_ iede ijWj[ Z_l_i[ b[ i[]k[dj_ \_]kh[$

.......................

.......................

.......................

.......................

.......................

235


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Unità frazionarie e frazioni 1

I seguenti cerchi sono stati divisi in parti uguali. Ognuna di queste parti si chiama jc^i| [gVo^dcVg^V. Scrivi accanto a ogni figura la frazione che corrisponde alla parte colorata.

' )

'

'

'

$$$$$$

$$$$$$

$$$$$$

kdW fWhj[ ik $$$$$$ kd gkWhje

kdW fWhj[ ik ) kd j[hpe

kdW fWhj[ ik $$$$$$ kd gk_dje

kdW fWhj[ ik $$$$$$ kd i[ije

'

'

'

'

$$$$$$

$$$$$$

$$$$$$

$$$$$$

kdW fWhj[ ik $$$$$$ kd ejjWle

kdW fWhj[ ik $$$$$$ kd i[jj_ce

kdW fWhj[ ik $$$$$$ kd dede

kdW fWhj[ ik $$$$$$ kd Z[Y_ce

?b dkc[he iYh_jje iejje bW b_d[W Z_ \hWp_ed[ i_ Y^_WcW [\efd`eXkfi\0 _dZ_YW _d gkWdj[ fWhj_ ijWje Z_l_ie bÊ_dj[he$ ?b dkc[he iYh_jje iefhW bW b_d[W Z_ \hWp_ed[ _dZ_YW gkWdj[ fWhj_ l[d]ede ¼fh[i[½0 i_ Y^_WcW eld\iXkfi\$ 2

3

dkc[hWjeh[ Z[dec_dWjeh[

Tutti i seguenti ottagoni sono stati divisi in otto parti. Completa le frazioni scrivendo il numero che indica quante di queste parti sono state colorate. ......

......

......

......

8

8

8

8

In quante parti è stata divisa ogni figura? Quante di queste parti sono state colorate? Completa scrivendo il numeratore o il denominatore che manca.

236

......

3

......

3

5

......

10

......

1 8


2`R_PVgV 1 F[h e]d_ \_]khW YebehW bW fWhj[ _dZ_YWjW ZWbbW \hWp_ed[$

2 5

5 6

3 4

9 14

1 4

2 F[h e]d_ \_]khW iYh_l_ bW \hWp_ed[ hWffh[i[djWjW ZWbbW fWhj[ YebehWjW$

3

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

9ecfb[jW YebehWdZe b[ fWhj_ _dZ_YWj[ ZWbb[ \hWp_ed_ [ iYh_l[dZe d[b h_gkWZhe ]_Wbbe _ i_cXeb_ cW]]_eh[ " c_deh[ effkh[ k]kWb[ $

1 2

1 4

1 8

......

1 4

1 8

......

1 16

1 4

......

2 8

5 6

......

3 6

2 10

......

1 5

4 5

......

3 5

2 3

......

6 9

6 8

......

5 8

237


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Frazioni complementari 1

Colora in rosso la parte indicata dalla prima frazione e con l’azzurro la parte corrispondente alla seconda frazione. Osserva l’esempio e completa.

* ,

(

, '

' (

* -

'

)

' )

( '

) .

. $$$$$

) $$$$$

) *

- $$$$$

F[h ejj[d[h[ kdW Ó]khW YebehWjW Yecfb[jWc[dj[" Y_e f[h ejj[d[h[ bÊ_dj[he" bÊkd_j}" ^W_ W]]_kdje WbbW fWhj[ YebehWjW _d heiie" bW fWhj[ YebehWjW _d Xbk e l_Y[l[hiW$ B[ \hWp_ed_ heii[ [ gk[bb[ Xbk i_ Z_Yede Yecfb[c[djWh_ kdW Z[bbÊWbjhW$

+

(

2

+ /

*

* '&

/ $$$$$

'

) +

* $$$$$

,

'& $$$$$

(

+ $$$$$

Osserva l’esempio e completa. Per formare un intero ci vogliono…

dieci ............................ decimi

............................ terzi

............................ quinti

............................ ottavi

............................ mezzi

............................ settimi

............................ sesti

............................ quarti

............................ noni

............................ metà

Frazioni equivalenti 1

Colora le parti della prima figura che corrispondono alla prima frazione. Scopri e scrivi il numero di parti da colorare nella seconda figura per avere una [gVo^dcZ Zfj^kVaZciZ alla prima. Osserva l’esempio e completa.

1 2

1

238

3

2

2

4

3

...... 6

......

8

6

10

...... 5

F[h jhelWh[ bW \hWp_ed[ [gk_lWb[dj[ W kdW \hWp_ed[ ZWjW Z[l_ Wffb_YWh[ bW fhefh_[j} _dlWh_Wdj_lW$ :k[ \hWp_ed_ [gk_lWb[dj_ ^Wdde be ij[iie lWbeh[0 _dZ_YWde Y_e bW ij[iiW fWhj[ Z[bbÊ_dj[he$


1%8)1%8-'%

Frazioni apparenti 1

Osserva le figure e completa scrivendo le frazioni che mancano.

2

3

..... = ..... : ..... = ..... .....

4 =4:2=2 2

..... = ..... : ..... = ..... .....

..... = ..... : ..... = ..... .....

..... = ..... : ..... = ..... .....

D[_ Zk[ [i[cf_" b[ \hWp_ed_ iYh_jj[ _dZ_YWde i[cfh[ be ij[iie dkc[he Z_ gkWZhWj_ e i[cfh[ ( gkWZhWj_ WhWdY_ed_ e i[cfh[ ) l[hZ_ $ ?b dkc[hWjeh[ Z_ Y_WiYkdW \hWp_ed[ ckbj_fbe Z[b Z[dec_dWjeh[$ 9^_Wc[h[ce gk[ij[ \hWp_ed_ WffWh[dj_$

2

Completa scrivendo il numero di figure intere rappresentato dalle seguenti frazioni apparenti.

16 = 16 : 8 = ...... 8

18 = ...... : ...... = ...... 3

10 = ...... : ...... = ...... 2

20 = ...... : ...... = ...... 4

15 = ...... : ...... = ...... 5

21 = ...... : ...... = ...... 3

24 = ...... : ...... = ...... 6

16 = ...... : ...... = ...... 2

35 = ...... : ...... = ...... 7

27 = ...... : ...... = ...... 9

12 = ...... : ...... = ...... 4

10 = ...... : ...... = ...... 5

20 = ...... : ...... = ...... 10

24 = ...... : ...... = ...... 3

56 = ...... : ...... = ...... 8

63 = ...... : ...... = ...... 9

49 = ...... : ...... = ...... 7

42 = ...... : ...... = ...... 6

40 = ...... : ...... = ...... 10

10 = ...... : ...... = ...... 10

54 18 = ...... : ...... = ...... = ...... : ...... = ...... ..... 6 9 = ..... : ..... = ..... ..... 3 Completa la frase scrivendo i numeri e la frazione che manca, come nell’esempio.

) XWcX_d_ ik , iede i[Zkj_$

$$$$$$$$$$$$ WkjeceX_b_ ik $$$$$$$$$$$$ iede heii[$

)

$$$$$$$

,

Z[_ XWcX_d_ iede i[Zkj_$

$$$$$$

Z[bb[ WkjeceX_b_ iede heii[$

239


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

La frazione come operatore 1

Calcola il numero corrispondente alla frazione scritta. Ricorda che il denominatore dice in quanti gruppi devi dividere ogni insieme di oggetti.

1 di 9 = 9 : 3 = 3 3 2

3

1 di 10 = 10 : 5 = ...... 5

1 di 8 = 8 : 4 = ...... 4

Calcola. 1 di 24 = ...... 8

1 di 18 = ...... 3

1 di 27 = ...... 9

1 di 16 = ...... 2

1 di 36 = ...... 6

1 di 27 = ...... 3

1 di 35 = ...... 7

1 di 32 = ...... 4

1 di 32 = ...... 8

1 di 63 = ...... 9

Osserva come calcolare la frazione di una quantitĂ espressa da un numero e completa.

n. colori di Anna

1 3

2 3

unitĂ frazionaria

n. colori regalati

2 Anna ha 9 colori. Ne regala i . 3 Quanti colori regala Anna? :3 Risposta: Anna regala 6 colori.

240

9

3

2

6

3 di 40 = (40 : 8) 3 5 3 15 8

3 di 20 = (..... : .....) .... .... .... .... 4

5 di 35 = (..... : .....) .... .... .... .... 7

2 di 30 = (..... : .....) .... .... .... .... 3

5 di 54 = (..... : .....) .... .... .... .... 6

3 di 50 = (..... : .....) .... .... .... .... 5


1%8)1%8-'%

Frazioni e numeri misti 1

2

In alcuni casi possiamo indicare le parti colorate delle ďŹ gure anche adoperando un numero intero e una frazione (adoperando, cioè, cjbZg^ b^hi^). Osserva e completa.

6 ...... = ...... 5 ......

7 ...... =2 3 ......

7 ...... = ...... 2 ......

Colora le parti indicate dai cjbZg^ b^hi^ e scrivi sotto forma di frazione il numero complessivo delle parti colorate.

1

7 ...... = 10 ......

2 3

77 33 =1 44 44

1

1 2

2

2 2

0 0 3

1

1 2

3 2

5 ...... = 9 ......

5 ...... 3 8 ......

2

1 1 3

'

1 ...... 3 7 ......

Completa scrivendo le frazioni che mancano. 1 0 0 1 2 0 2

3 ...... = 5 ......

2

1 2

3

......

......

......

......

......

......

2

3

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

241


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Dalla frazione decimale ai decimi 1

Osserva l’illustrazione. Per descrivere con i numeri la parte colorata del cubo possiamo adoperare una [gVo^dcZ oppure un cjbZgd Xdc aV k^g\daV d Xdc ^a ejc" id. La virgola e il punto separano il numero che indica quanti cubi completi sono stati colorati (0 cubi interi), dal numero che indica la parte colorata. Questa parte (& YZX^bd) è più piccola del cubo intero. ?d ?jWb_W i_ kiW Z_ f_ bW l_h]ebW &"' i_ fk b[]][h[0 ¼p[he kd_j} [ kd Il cubo è diviso in dieci Z[Y_ce½" ¼p[he [ kd Z[Y_ce½" parti uguali. 1 ¼p[he l_h]ebW kde½ $ 10 Una parte è un decimo. Il punto è un segno dell’informatica$ Dieci decimi formano 0,1 IkbbW jkW YWbYebWjh_Y[ jWiYWX_b[ un cubo completo, 0.1 ded YÊ bW l_h]ebW" cW _b fkdje &$' intero. i_ fk b[]][h[ ¼p[he fkdje '½ $

mi esercito 1 Eii[hlW ]b_ [i[cf_ [ Yecfb[jW _dZ_YWdZe _d jh[ ceZ_ bW fWhj[ YebehWjW$ 6 10

......

......

......

......

0,6

........

........

1,4

...... ........

0.6

........

........

1.4

........

1

4 10

....

......

....

...... ........ ........

2 9ebehW _ Z[Y_c_ _dZ_YWj_ ZWbbW \hWp_ed[ [ ZW_ dkc[h_ Z[Y_cWb_$ 6 10

18 10

27 10

0,6

1,8

2,7

3 9ebehW Yed _b heiie bW fWhj[ _dZ_YWjW ZWb fh_ce dkc[he Z[Y_cWb[$ 9ebehW Yed bÊWppkhhe bW fWhj[ h_cWd[dj[ [ iYh_l_ _b dkc[he Z[Y_cWb[ Yehh_ifedZ[dj[$ 0,7 0,3 = 1

242

0,5 .......... = 1

0,1 .......... = 1

......


1%8)1%8-'%

Moltiplicare e dividere per 10 1

Osserva gli esempi e completa.

100

10

1

1 10

h

da

u

d

1

7

5

7

5

1

3

2

9

3

3

1

4

1

4

6

5

17

3

10

Colora le frecce.

170

Calcola.

10

14

15 10 = (10 5) 10 = (10 10) (5 10) 100 17,5 10 = 175

9,3 10 = ......

314 : 10 = 31,4

65 : 10 = .....

50 = 150

GkWdZe moltiplichi un numero per 10" _ Z[Y_c_ Z_l[djWde kd_j}" b[ kd_j} Z_l[djWde Z[Y_d[" b[ Z[Y_d[ Z_l[djWde Y[dj_dW_W" b[ Y[dj_dW_W Z_l[djWde c_]b_W_W$ GkWdZe dividi un numero per 10" b[ c_]b_W_W Z_l[djWde Y[dj_dW_W" b[ Y[dj_dW_W Z_l[djWde Z[Y_d[" b[ Z[Y_d[ Z_l[djWde kd_j} [ b[ kd_j} Z_l[djWde Z[Y_c_$

: 10

5

0,5

31,7

317

......

345

: 10

......

3,8

......

16 10 = 160

80 : 10 = .......

75 10 = .......

3,2 10 = 32

26 : 10 = .......

450 : 10 = .......

45 10 = 450

137 : 10 = .......

37,5 10 = .......

13,5 10 = .......

420 : 10 = .......

375 : 10 = .......

14,7 10 = .......

900 : 10 = .......

90 10 = .......

243


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Dalla frazione decimale ai centesimi Questo cubo è diviso in cento parti uguali.

1 100

Una parte è un centesimo.

0,01

Cento centesimi formano un cubo completo, intero.

1

0.01

I seguenti quadrati sono stati divisi in XZcid eVgi^ j\jVa^. Completa indicando in due modi la parte colorata. 1 100

......

0,01

0,40

1

......

..... = 1,.... 100

mi esercito 1 9ebehW _ Y[dj[i_c_ _dZ_YWj_ ZW e]d_ \hWp_ed[ [ ZW e]d_ dkc[he Z[Y_cWb[$ 9 = 0,09 100

2

50 = 0,50 100

9ecfb[jW iYh_l[dZe b[ \hWp_ed_ iejje \ehcW Z_ dkc[he Z[Y_cWb[ e l_Y[l[hiW$ 3 = ...... 100 0,07 =

244

85 = 0,85 100

..... ......

9 = ...... 100 1,59 =

..... ......

90 = ...... 100 8,75 =

..... ......

15 = ...... 100 0,07 =

..... ......

75 = ...... 100 0,99 =

..... ......


1%8)1%8-'%

Moltiplicare e dividere per 100 1

Osserva gli esempi e completa.

8,50 100

10

1

1 10

1 10

h

da

u

d

c

8

5

8

7

2

5

0

5

7

5

6

6

9

3

100

800

Calcola. 100

0,05 100 = .....

756 : 100 = 7,56

50 = 850

GkWdZe moltiplichi un numero per 100" _ Z[Y_c_ Z_l[djWde Z[Y_d[" b[ kd_j} Z_l[djWde Y[dj_dW_W" b[ Z[Y_d[ Z_l[djWde c_]b_W_W [ _ Y[dj[i_c_ Z_l[djWde kd_j}$ GkWdZe dividi un numero per 100" b[ c_]b_W_W Z_l[djWde Z[Y_d[" b[ Y[dj_dW_W Z_l[djWde kd_j}" b[ Z[Y_d[ Z_l[djWde Z[Y_c_ [ b[ kd_j} Z_l[djWde Y[dj[i_c_$

93 : 100 = .....

Colora le frecce.

1,5

4

800 8,5 100 = 850

0

8 3

(8 0,50) 100 = (8 100) (0,50 100)

0

5

100=

: 100

45

0,45

3,7

370

......

......

790

: 100

......

5,2

Completa le operazioni. 6 100 = 600

500 : 100 = ............

4,5 100 = ............

4 100 = 400

900 : 100 = ............

4,5 10 = ............

2,5 100 = ............

450 : 100 = ............

700 : 100 = ............

6,3 100 = ............

359 : 100 = ............

700 : 10 = ............

3,29 100 = ............

635 : 100 = ............

6,71 100 = ............

245


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Dalla frazione decimale ai millesimi Questo cubo è diviso in mille parti uguali.

1 1 000

Una parte è un millesimo.

0,001

Mille millesimi formano un cubo completo, intero.

1

0.001

I seguenti rettangoli sono stati ritagliati da un foglio di carta millimetrata che, come dice il nome, ha i quadretti di un millimetro. In ogni rettangolo ci sono mille quadratini. Osserva l’esempio e completa, scrivendo i numeri decimali che mancano e colorando la parte indicata.

un quadratino è: 1 = 0,001 1 000

100 quadratini sono: 1 100 =0,1 = 1 000 10

10 quadratini sono: 1 10 =0,01 = 1 000 100

25 millesimi

50 millesimi

150 millesimi

0,025

..........

..........

350 millesimi

875 millesimi

900 millesimi

..........

..........

..........

mi esercito 1

9ecfb[jW iYh_l[dZe b[ \hWp_ed_ iejje \ehcW Z_ dkc[he Z[Y_cWb[ e l_Y[l[hiW$

6 = ...... 1 000

325 = ...... 1 000

0,075 =

..... .....

15 = ...... 1 000

3 = ...... 1 000

5,650 =

..... .....

246

2

?di[h_iY_ d[bbW jWX[bbW b[ kd_j} k " _ Z[Y_c_ Z " _ Y[dj[i_c_ Y " _ c_bb[i_c_ c $ u

4,008 7,83 8,125 0,007

d

c

m


1%8)1%8-'%

Moltiplicare e dividere per 10 00 1

Osserva gli esempi e completa.

1 000

100

10

1

1 10

1 100

1 1 000

k

h

da

u

d

c

m

0

5

2

7

5

2

7 0

0,527 1 000 = 527

5 0,5 1 000 = ..........

0 8

6

4

5

0

0

8

6

4 864 : 1 000 = 0,864

500 : 1 000 = .........

GkWdZe moltiplichi un numero per 1 000" b[ kd_j} Z_l[djWde c_]b_W_W" _ c_bb[i_c_ Z_l[djWde kd_j}" _ Y[dj[i_c_ Z_l[djWde Z[Y_d[ [ _ Z[Y_c_ Z_l[djWde Y[dj_dW_W$ GkWdZe dividi un numero per 1 000" b[ c_]b_W_W Z_l[djWde kd_j}" b[ Y[dj_dW_W Z_l[djWde Z[Y_c_" b[ Z[Y_d[ Z_l[djWde Y[dj[i_c_ [ b[ kd_j} Z_l[djWde c_bb[i_c_$ 2

Osserva gli esempi e completa. 7 1 000 = 7 000

7 000 : 1 000 = .......

4,5 1 000 = 4 500

1,5 1 000 = 1500

3 000 : 1 000 = .......

4,5 100 = 450

7,3 1 000 = .......

1 600 : 1 000 = .......

4,5 10 = 45

3,85 1 000 = .......

1 350 : 1 000 = .......

9 000 : 1 000 = .......

4,67 1 000 = .......

2 450 : 1 000 = .......

9 000 : 100 = .......

5,79 1 000 = .......

6 875 : 1 000 = .......

9 000 : 10 = .......

0,500 1 000= .......

3 950 : 1 000 = .......

0,85 1 000 = .......

4,600 1 000 = .......

900,0 : 1 000 = .......

0,85 100 = .......

247


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Confronto e scomposizione di numeri decimali 1

INIZIO

Leggi la successione delle istruzioni indicata dal diagramma di flusso per confrontare a due a due i numeri decimali scritti nei riquadri. Completa, scrivendo i simboli < oppure >.

leggi i due numeri confronta le unità

sono uguali?

NO

3,08 ........ 2,94

4 ........ 3,999

6,5 ........ 3,87

7,82 ........ 8,897

8,15 ........ 7,01

5,65 ........ 0,565

scrivi il simbolo

Sì confronta i decimi

7,8 ........ 7,79 sono uguali?

NO

scrivi il simbolo

9,42 ........ 9,6

NO

scrivi il simbolo

Sì confronta i millesimi

sono uguali?

4,5 ........ 4,236

8,05 ........ 8,1

Sì confronta i centesimi

sono uguali?

0,741 ........ 0,8

scrivi NO il simbolo

Sì i due numeri sono uguali

2,07 ........ 2,1

4,51 ........ 4,52

8,201 ........ 8,21

6,43 ........ 6,413

5,74 ........ 5,703

7,15 ........ 7,16

1,58 ........ 1,572

2,361 ........ 2,365

3,844 ........ 3,843

4,584 ........ 4,586

8,756 ........ 8,752

6,918 ........ 6,919

7,601 ........ 7,605

FINE

mi esercito m 1

Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ Yecfb[jW$

unità semplici

?dZ_YW ikb gkWZ[hde _b lWbeh[ Z_ Y_WiYkdW Y_\hW$ I[]k_ bÊ[i[cf_e$

u

d

c

m

;i[cf_e$ *"( 3 * k [ ( Z

..... 8

7

0

4

.....

a.

6,18 61,722 17,504

b.

0,271 300,12 0,129

c.

1,63 1,301 32,103

d.

5,74 0,052 8,707

7 decine 5 unità e 3 decimi

..... .... ..... ..... ..... .....

9 decine e 9 decimi

..... ..... ..... ..... ..... .....

400 unità e 3 millesimi

..... ..... ..... ..... ..... .....

5 unità e 350 millesimi

..... ..... ..... ..... ..... .....

248

2

da

h 87 unità e 4 centesimi

parte decimale


1%8)1%8-'%

Addizioni e sottrazioni con i numeri decimali F[h [i[]k_h[ b[ WZZ_p_ed_ [ b[ iejjhWp_ed_ _d YebeddW Yed _ dkc[h_ Z[Y_cWb_" Z[l_ i[]k_h[ gk[ij[ h[]eb[0 c[jj_ _d YebeddW bW fWhj[ Z[Y_cWb[ iejje bW fWhj[ Z[Y_cWb[ [ bW fWhj[ _dj[hW iejje bW fWhj[ _dj[hW0 le virgole devono essere bene incolonnate una sotto l’altra1 YedjhebbW i[ jkjj_ _ dkc[h_ ^Wdde bW ij[iiW gkWdj_j} Z_ Y_\h[0 i[ eYYehh[" W]]_kd]_ Z[]b_ p[h_1 h_iYh_l_ bW l_h]ebW d[b h_ikbjWje$ 1

Osserva l’esempio ed esegui le addizioni in colonna con la prova. 1,62 7,591 =

239,605 85,7 = 9ec[ l[Z_ iede Prova ijWj_ W]]_kdj_ Wb 85,700 i[YedZe WZZ[dZe 239,605 = Zk[ p[h_ f[h fWh[]]_Wh[ b[ Y_\h[ 325,305 Z[Y_cWb_$

239,605 85,700 = 325,305

359 626,8 =

3

2

Prova

=

=

Prova

=

=

Esegui sul quaderno in colonna con la prova.

a.

b.

35,89 19,58 = 64,127 48,6 = 200,5 489,7 = 4,783 198,32 =

38,657 24,54 = 9,657 358,4 = 18,459 43,67 = 9 054,4 45,589 =

Osserva l’esempio ed esegui le sottrazioni in colonna con la prova. 749 26,5 =

748,59 95,372 = 9ec[ l[Z_ ijWje Prova W]]_kdje kde p[he 653,218 Wb c_dk[dZe f[h fWh[]]_Wh[ b[ Y_\h[ 95,372 = Z[Y_cWb_$

748,590 95,372 =

Prova

=

=

748,590

653,218

80 36,54 =

4

Prova

=

=

Esegui sul quaderno in colonna con la prova.

a.

12 670 3 875,5 = 41 050,8 3 706,65 = 67 002,4 5 498,87 = 12 050,6 1 983,29 =

b.

9 600 533,52 = 5 600 457,39 = 90 003 992,765 = 560,2 9,648 =

249


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Moltiplicazioni con i numeri decimali F[h [i[]k_h[ b[ cebj_fb_YWp_ed_ Yed _ dkc[h_ Z[Y_cWb_" fke_ i[]k_h[ gk[ij[ h[]eb[0 c[jj_ _d YebeddW [Z [i[]k_ bW cebj_fb_YWp_ed[ Yec[ i[ bW l_h]ebW ded Y_ \eii[1 YedjW b[ Y_\h[ Z[Y_cWb_ Z[_ Zk[ \Wjjeh_ cebj_fb_YWdZe [ cebj_fb_YWjeh[ 1 d[b fheZejje i[fWhW Yed bW l_h]ebW jWdj[ Y_\h[ Z[Y_cWb_ gkWdj[ iede gk[bb[ Z[_ Zk[ \Wjjeh_$ 1

Osserva gli esempi ed esegui le moltiplicazioni in colonna. 7,8 9 = 7,8 x 9=

7 8x 9=

10

7 0,2

:_l_Z_ _b h_ikbjWje f[h '&$

7 0 2

: 10

9,6 7 =

;i[]k_ bW cebj_fb_YWp_ed[ Yec[ i[ bW l_h]ebW ded Y_ \eii[" cebj_fb_YWdZe -". n '&$

12,7 5 =

31,9 3 =

4,7 8 =

=

=

=

=

26,8 4,3 = 10

26,8 x 4,3 =

10

8 0 4 1 0 7 2 0

8 0 4 1 0 7 2 0 : 100

1 1 5,2 4

1 1 5 2 4

:[l_ Z_l_Z[h[ _b h_ikbjWje f[h '&& f[hY^ '& n '& 3 '&&$

72,8 3,2 =

35,4 2,6 =

250

2 6 8 x Cebj_fb_YW (,". f[h '& [ *") f[h '&$ 4 3 =

59,9 6,7 =

=

=

=


1%8)1%8-'%

7,59 4,2 = 100 10

7, 5 9 4,2 =

1 5 1 8 30 3 6 0

1 5 1 8 30 3 6 0 : 1 000

3 1, 8 7 8

9,37 1,8 =

2

7 5 9 Cebj_fb_YW -"+/ f[h '&& 4 2 = [ *"( f[h '&$

:[l_ Z_l_Z[h[ _b h_ikbjWje f[h ' &&& f[hY^ '&& '& 3 ' &&&$

3 1 8 7 8

7,45 6,9 =

9,13 3,7 =

=

=

=

Completa e verifica se i risultati corrispondono alle seguenti osservazioni. '( & 3 & '( ' 3 '( 12 0,2 = .......... 12 0,3 = .........

I[ _b cebj_fb_YWjeh[ c_deh[ Z_ ' [ cW]]_eh[ Z_ &" _b fheZejje c_deh[ Z[b cebj_fb_YWdZe$ 12 2 = ..........

12 0,4 = ......... 12 0,5 = .........

I[ _b cebj_fb_YWjeh[ cW]]_eh[ Z_ '" _b fheZejje cW]]_eh[ Z[b cebj_fb_YWdZe$

12 3 = .......... 12 4 = .......... 12 5 = ..........

mi esercito m 1

;i[]k_ b[ ef[hWp_ed_ _d YebeddW ikb gkWZ[hde$

a. 6,265 61 = 2 798 34,8 = 398 8,5 =

b. 12,335 3,9 = 154,2 15 = 9,4 3,45 =

c.

15 2,4 = d. 76,32 12 = 63,5 4,24 = 101 7,9 = 30,04 7,35 = 1,93 3,9 =

e. 7,5 0,8 = 9,3 0,5 = 398 0,6 =

251


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Divisioni con i numeri decimali 1

Osserva i vari casi in cui puoi trovare numeri decimali in una divisione. 1

dividendo e divisore interi quoziente decimale 6:4 = GkWdZe bW Z_l_i_ed[ ded Z} h[ije &" fke_ Yedj_dkWh[ f[h YWbYebWh[ b[ Y_\h[ Z[Y_cWb_$

2

6

4

6, 0 4

4

1

4 2 0

2

2 0

dividendo minore del divisore

5, 0 2 5

226,8 : 18 =

;i[]k_ _d YebeddW ikb gkWZ[hde$

a.

6 : 12 = 4 : 16 = 7 : 28 = 9 : 36 =

b.

3:8= 2 : 16 = 15 : 24 = 36 : 96 =

c.

946,4 : 26 = 667,8 : 42 = 1 189,9 : 73 = 1 657,5 : 25 =

d.

425,68 : 34 = 732,36 : 51 = 456,512 : 56 = 248,976 : 24 =

e.

94,5 : 3,5 = 116,1 : 2,7 = 65,36 : 0,43 = 390,64 : 1,52 =

f.

1 596 : 7,6 = 107,83 : 4,1 = 57,5 : 0,25 = 11,648 : 1,82 =

0, 2

0 5 0

7]]_kd]_ Wb Z_l_Z[dZe ]b_ p[h_ d[Y[iiWh_ f[h h[dZ[hbe cW]]_eh[ Z[b Z_l_ieh[$ 7b gkep_[dj[ iYh_l_ p[he [ bW l_h]ebW" fe_ Yedj_dkW bW Z_l_i_ed[ dehcWbc[dj[" W]]_kd][dZe kde e f_ p[h_ Wb Z_l_Z[dZe$

dividendo decimale

1

0

5 : 25 =

3

1, 5

mi esercito

5 0 0

2 2 6, 8 1 8 1 2, 6

1 8 46

I[ _b Z_l_Z[dZe Z[Y_cWb[" Z[l_ c[jj[h[ bW l_h]ebW Wb gkep_[dj[ gkWdZe Yec_dY_ W Z_l_Z[h[ bW fWhj[ Z[Y_cWb[$

36 1 0 8 1 0 8 0

4

divisore decimale

876 : 2,4 = 10

I[ _b Z_l_ieh[ Z[Y_cWb[" Wffb_YW bW fhefh_[j} _dlWh_Wdj_lW f[h h[dZ[hbe _dj[he" cebj_fb_YWdZe f[h '&" '&& e ' &&& _b Z_l_Z[dZe [ _b Z_l_ieh[$

252

10

8 760 : 24 = 8 7 1 1

76 0 24 2 365 56 44 1 2 0 1 2 0 0

140,64 : 2,4 = x 10

x 10

1406,4 :

24 =

1 4 0 6, 4 2 4 1 20 5 8, 6 206 1 92 1 4 4 1 4 4 0


1%8)1%8-'%

Ripassa le tabelline H_YehZW gk[ij[ i[cfb_Y_ h[]eb[ Y^[ ^W_ ]_} _cfWhWje0 i[ _b Z_l_ieh[ '" WbbehW _b gkep_[dj[ k]kWb[ Wb Z_l_Z[dZe$ i[ _b Z_l_ieh[ k]kWb[ Wb Z_l_Z[dZe WbbehW _b gkep_[dj[ '$ 1

Completa e verifica se i risultati corrispondono alle seguenti osservazioni. '( 0 ' 3 '( 12 : 12 : 12 : 12 :

2

12 : 12 : 12 : 12 :

I[ _b Z_l_ieh[ cW]]_eh[ Z_ '" _b gkep_[dj[ c_deh[ Z[b Z_l_Z[dZe$

2 = ........ 3 = ........ 4 = ........ 5 = ........

Completa le tabelle eseguendo i calcoli a mente.

3

I[ _b Z_l_ieh[ c_deh[ Z_ '" _b gkep_[dj[ cW]]_eh[ Z[b Z_l_Z[dZe$

0,2 = ........ 0,3 = ........ 0,4 = ........ 0,5 = ........

20

40

60

80 100 30

50

30 50 70 90 20 40 60 80 100

70

2

6

4

8

3

7

5

9

Completa le tabelle. :

5

:

2

:

4

:

3

:

8

:

7

:

9

:

150

40

160

60

80

350

270

600

350

200

320

180

480

140

810

180

200

80

40

240

800

560

450

360

450

160

200

90

640

420

90

480

50

120

280

300

400

630

630

120

400

180

360

210

240

70

180

300

250

140

400

120

560

280

540

540

100

20

120

270

320

490

900

420

6

253


?f `dgXiXkf X%%%

3TIVEVI GSR PI JVE^MSRM I M RYQIVM HIGMQEPM IYh_l_ b[ \hWp_ed_ Yecfb[c[djWh_$

9ecfb[jW$ 1 di 27 = ...... 3

1 di 32 = ...... 8

5 .... =1 6 ....

.... 1 =1 .... 4

1 di 36 = ...... 9

1 di 25 = ...... 5

7 .... =1 10 ....

.... 5 =1 .... 7

1 di 21 = ...... 7

1 di 30 = ...... 6

.... 2 =1 .... 3

.... 2 =1 .... 9

IYh_l_ b[ i[]k[dj_ \hWp_ed_ Z[Y_cWb_ iejje \ehcW Z_ dkc[h_ Z[Y_cWb_$ 8 = ...... 10

2 = ...... 10

8 = ...... 100

2 = ...... 100

2 = .......... 1 000

35 = ...... 10

90 = ...... 10

35 = ...... 100

90 = ...... 100

35 = .......... 1 000

IYh_l_ _ i[]k[dj_ dkc[h_ Z[Y_cWb_ iejje \ehcW Z_ \hWp_ed_ Z[Y_cWb_$ 0,5 =

5 10

0,9 =

.... ....

0,05 =

...... ...... 0,09 = ...... ......

0,005 =

......... .........

0,2 =

.... ....

0,7 =

.... ....

0,85 =

...... ......

0,074 =

......... .........

0,64 =

...... ......

?dZ_YW Yed kdW YheY[jjW _b lWbeh[ Z[bbW Y_\hW ,$ migliaia h

254

da

unitĂ semplici u

h

da

u

9ecfb[jW$

parte decimale h

da

u

28,57 = 20 8 0,5 0,07 235,6 = .......................................

47,876

0,574 = .......................................

600 000

431,8 = .......................................

845,6

632,08 = .......................................

64 871

9,46 = .......................................

138,762

0,046 = .......................................


1%8)1%8-'%

?dZ_YW Yed kdW YheY[jjW i[ b[ \hWi_ iede l[h[ effkh[ \Wbi[$ t )L NUMERO IN BASSO DI UNA FRAZIONE denominatore INDICA IL NUMERO DI PARTI UGUALI IN CUI ÄĄ STATO DIVISO LlINTERO

'

t ƒParte’ DI UN INTERO DIVISO IN PARTI UGUALI E ƒfrazione’ DI UN INTERO VOGLIONO DIRE LA STESSA COSA

' ' ' ' '

2 .ELLA FRAZIONE NUMERA LE PARTI PRESE ÄĄ IL numeratore 3

t t 5N MINUTO ÄĄ UN SESSANTESIMO DI UNlORA t 5NlORA ÄĄ UN VENTIQUATTRESIMO DI UN GIORNO t 5N GIORNO ÄĄ UN SESTO DI UNA SETTIMANA

9ecfb[jW iYh_l[dZe b[ \hWp_ed_ Y^[ cWdYWde$ 0

1

0 4

1 4

.... ....

.... ....

.... ....

2 .... ....

.... ....

.... ....

3

.... ....

.... ....

.... ....

.... ....

.... ....

9ebehW b[ fWhj_ _dZ_YWj[ ZWbb[ \hWp_ed_$ 4 5

5 6

3 4

2 3

9ebehW b[ fWhj_ Z[bbW fh_cW \_]khW Y^[

Yehh_ifedZede WbbW fh_cW \hWp_ed[$ IYefh_ [ iYh_l_ _b dkc[he Z_ fWhj_ ZW YebehWh[ d[bbW i[YedZW \_]khW f[h Wl[h[ kdW frazione equivalente WbbW fh_cW$

11

12

1

10 9

3 4 7

6

1

10

2

8

12

11

2

9

3 4

8 7

5

5

6

c[ppĂŠehW 3 $$$$ gkWhj_ 11

12

1

10

11 3 4

8

1 .... = 2 4

6 .... = 8 4

7

6

5

1

10

2

9

12

2

9

3 4

8 7

6

5

kd gkWhje ZĂŠehW 3 $$$$ ZeZ_Y[i_c_

255


CX d`jliX1 le d *<C G8JJ8KF @ M8I@ GFGFC@ @EM<EK8IFEF < LJ8IFEF G8IK@:FC8I@ LE@KZ ;@ D@JLI8 ><E<I8CD<EK< 98J8K< JL G8IK@ ;<C :FIGF LD8EF -ISURARE SIGNIßCA INDICARE CON UN NUMERO QUANTE VOLTE UNA DETERMINATA GRANDEZZA SCELTA COME UNITá DI MISURA ĥ CONTENUTA NELLA GRANDEZZA CHE SI STA MISURANDO

dito

Gli antichi :\^o^, per esempio, usavano come unitĂ di La Mesopotamia oggi (4 misura il Y^id, il eVabd dita), la heVccV, il XjW^id (7 palmi). spanna

palmo

cubito

YkX_je

Presso i GdbVc^, le unità di misura piÚ importanti erano il e^ZYZ, il eVhhd e il b^\a^d (all’incirca 5 000 piedi). piede e passo

fWiie f Wiie

Per tantissimi anni gli uomini ebbero difďŹ coltĂ a comunicare tra loro perchĂŠ le unitĂ di misura usate erano diverse da un luogo all’altro.

256

L’Uomo Vitruviano: un famoso disegno di Leonardo da Vinci. Questo disegno compare anche sulle monete italiane da 1 euro per il valore simbolico che Leonardo attribuiva alla ďŹ gura umana, cioè ÂŤ l’uomo è misura di tutte le coseÂť.


fe[f [` ^iXe[\qq\ *' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} iYefh_hW_ _b cedZe Z[bb[ ]hWdZ[pp[ c_ikhWX_b_ [ _cfWh[hW_0 •a

conoscere le unità di misura fondamentali di lunghezza, capacità, massa, valore, tempo; • a operare con le diverse unità di misura eseguendo equivalenze; • a risolvere problemi con la compravendita.

Negli anni scorsi, per cercare di descrivere tutte le proprietà fisiche degli oggetti che ci circondano, abbiamo imparato a misurare adoperando unità di misura come il bZigd, il X]^ad\gVbbd, il a^igd, che vengono usate ormai quasi dappertutto. Infatti, nell’ottobre del &.+%, la maggior parte delle nazioni del mondo ha deciso di utilizzare un «H^hiZbV >ciZgcVo^dcVaZ Y^ jc^i| Y^ b^hjgV» (H>) per agevolare gli scambi commerciali. 1

Eii[hlW be iY^[cW [ bW jWX[bbW Y^[ fh[i[djWde bÊeh]Wd_ppWp_ed[ Z[bb[ kd_j} kiWj[ f[h c_ikhWh[$ D[bbe iY^[cW fke_ dejWh[ WbYkd_ prefissi f[h \ehcWh[ _ dec_ Z[_ ckbj_fb_ [ Z[_ iejjeckbj_fb_ Z[bb[ kd_j} Z_ c_ikhW \edZWc[djWb_$

' &&& '&& '&

a_be# [jje# Z[YW# c c c c H H H H ] ] ] ]

: '& : '&& : ' &&&

Z[Y_# Y[dj_# c_bb_# c c c H H H ] ] ]

1 000

100

10

1

1 10

1 100

1 1 000

k

h

da

u

d

c

m

km

hm

dam

m

dm

cm

mm

DH

@=H

H

@H

?H

IH

hg

dag

g

dg

cg

mg

kg

257


CX d`jliX1 le dfe[f [` ^iXe[\qq\

Le misure di lunghezza multipli

sottomultipli

unità

chilometro

ettometro

decametro

metro

decimetro

centimetro

millimetro

km

hm

dam

m

dm

cm

1 000 m

100 m

10 m

1m

1 di m 10

1 di m 100

mm 1 di m 1 000

1 IYh_l_ gkWb[ kd_j} Z_ c_ikhW ki[h[ij_ f[h _dZ_YWh[0 bW bkd]^[ppW Z_ kdW \kd[0 630 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ bW bkd]^[ppW Z_ kd XWdYe0 80 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ be if[iieh[ Z_ kd l[jhe0 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

bW bWh]^[ppW Z_ kdW fehjW0 95 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ _b f[h_c[jhe Z_ kdÊWkbW0 30 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ be if[iieh[ Z_ kd b_Xhe0 1,5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

2 Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ Yecfb[jW bW jWX[bbW _dZ_YWdZe W gkWdj_ Z[Y_c[jh_" Y[dj_c[jh_ [ c_bb_c[jh_ Yehh_ifedZ[ bW bkd]^[ppW Z[_ lWh_ i[]c[dj_$

7

8

9 ; =

:

'&

'&

dm

cm

mm

1,05

10,5

105

........... ........... ........... ........... ........... ...........

< >

........... ........... ...........

3 B[]]_ _b lWbeh[ Z_ e]d_ Y_\hW [ fe_ iYh_l_ gkWb bÊkd_j} Z_ c_ikhW Y^[ Yehh_ifedZ[ WbbW Y_\hW _dZ_YWjW$ 1 285 c

258

5 c" 8 ZWc" 2 ^c [ 1 ac

1 285 c

1 Yehh_ifedZ[ W ac

87 cc

8 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$

348 Yc

4 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$$

0,09 c

9 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$

67 Zc

6 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$$

134 Yc

4 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$

358 c

3 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$

8,950 ac

0 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$

14,8 Yc

8 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$

3 862 c

3 Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$


2`R_PVgV 1

2 IYh_l_ bÊkd_j} Z_ c_ikhW Y^[ cWdYW$

?dZ_YW _b lWbeh[ Z_ e]d_ Y_\hW Yecfb[jWdZe bW jWX[bbW$ km

5 837,5 m

hm dam

5

8

3

m

dm

cm mm

7

5

....... .......

'*/". Zc

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

*"-+ ac

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

' )+& cc

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

),'"* ZWc

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

'(/"+ Yc

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

)*"+(. ^c

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

&"-*) ZWc

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

(")&+ c

....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

' ,+& c

'",+ $$$$$$$$$$$$$

) +&& cc

)+ $$$$$$$$$$$$$

)+ &&& $$$$$$$$$

)+ ac

- ^c [ ) c

-&) $$$$$$$$$$$$$

' c [ '+ cc

' &'+ $$$$$$$$$$$$$

3 IYh_l_ iejje \ehcW Z_ dkc[he Z[Y_cWb[$ , c [ / Yc

,"&/ c

/ Zc [ ) Yc

$$$$$$$$$$$$ Zc

, c [ +& Yc

$$$$$$$$$$$$ c

* Yc [ - cc

$$$$$$$$$$$$ Yc

* c [ + Yc

$$$$$$$$$$$$ c

. Zc [ ( cc

$$$$$$$$$$$$ Zc

'&&

' &&&

4 9ecfb[jW b[ jWX[bb[$ '& m

'& dm

'&&

'& mm

m

cm

dm

mm

........... ........... ...........

8 000

1,5

...........

...........

800

........... ...........

...........

...........

300

2

...........

...........

7

...........

...........

250

4

...........

58

cm

60

........... ...........

m

mm

' &&& m

mm

...........

750

1 500

0,25

...........

...........

...........

1 300

0,005 ...........

0 '&

0 '&

0 '&

0 '&&

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5

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hm

m

hm

m

km

m

km

m

9

...........

...........

350

4,5

...........

...........

5 800

...........

700

4,05

...........

...........

7 800

13,5

...........

15

...........

...........

3 500

410

...........

...........

1 050

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259


CX d`jliX1 le dfe[f [` ^iXe[\qq\

Le misure di massa multipli

sottomultipli

unità

megagrammo

chilogrammo

ettogrammo

decagrammo

grammo

Mg

h di kg

da di kg

kg

hg

dag

g

1 000 kg

100 kg

10 kg

1 kg

1 di kg 10

1 di kg 100

1 di kg 1 000

Per misurare grandi masse di prodotti industriali e agricoli si usa il bZ\V" \gVbbd (C]) che corrisponde a 1 000 chili. L’ettogrammo e il grammo sono usati per indicare il peso dei prodotti alimentari. Gli oggetti preziosi, come l’oro e l’argento, si misurano in \gVbb^. Per le piccolissime quantità di prodotti chimici e farmaceutici si usano i sottomultipli del grammo (dg, cg, mg).

mi esercito 1 IYh_l_ gkWb[ kd_j} Z_ c_ikhW ki[h[ij_ f[h _dZ_YWh[ _b f[ie$$$$

Z_ kd YWc_ed0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Z_ kdW Xkij_dW Z_ j 0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Z_ kd Wd[bbe0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Z_ kdW cWj_jW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Z_ kdW YWii[jjW Z_ c[b[0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Z[b jke pW_de0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

sottomultipli del grammo grammo

decigrammo

centigrammo

milligrammo

g

dg

cg

mg

1g

1 di g 10

1 di g 100

1 di g 1 000

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260

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$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ C]

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'& hg

'&

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hg

g

hg

g

........... ........... ...........

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0,25

...........

...........

42

........... ...........

...........

...........

1 500

0,075

...........

...........

930

7,5

...........

...........

325

0,7

...........

5

610

........... ...........

kg

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g

...........

dag

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g

0,085 ...........

kg

g

...........

1 750

9

...........

........... 6 300

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Mg

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........... ........... ...........

...........

8

kg

........... ...........

........... ........... 3 500 ........... : '&

: '&

: '&

Mg

kg

Mg

kg

94

...........

...........

92

7,05

...........

...........

460

........... 4 500 2,6

...........

: ' &&&

: ' &&&

Mg

kg

0,005 ........... ...........

12

Mg

kg

........... 2 400 9,8

...........

0,058 ...........

........... 6 090

: ' &&&

: ' &&&

261


CX d`jliX1 le dfe[f [` ^iXe[\qq\

Le misure di capacità multipli

sottomultipli

unità

ettolitro

decalitro

litro

decilitro

centilitro

millilitro

DH

@=H

H

@H

?H

IH

100 H

10 H

1H

1 di H 10

1 di H 100

1 di H 1 000

mi esercito 1. IYh_l_ gkWb[ kd_j} Z_ c_ikhW ki[h[ij_ f[h _dZ_YWh[ bW YWfWY_j} Z_ $$$$ $

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2. 9ebb[]W e]d_ [ifh[ii_ed[ Yed _b \edZ_de l[hZ[ Yed bW c_ikhW Yehh_ifedZ[dj[$

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kd b_jhe [ c[ppe

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Zk[ c[pp_ b_jh_

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3, IYh_l_ i[" f[h c_ikhWh[ bW YWfWY_j} Z[_ i[]k[dj_ e]][jj_" WZef[h[h[ij_ Yec[ kd_j} Z_ c_ikhW _b b_jhe H e _b c_bb_b_jhe IH $

................

................

................

................

................

................

4. B[]]_ _b lWbeh[ Z_ e]d_ Y_\hW [ fe_ iYh_l_ gkWb bÊkd_j} Y^[ Yehh_ifedZ[ WbbW Y_\hW _dZ_YWjW$ I[]k_ bÊ[i[cf_e$ '"-+& H

262

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' Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$$$$$$$$$$

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+ Yehh_ifedZ[ W $$$$$$$$$$$$$$$$$


2`R_PVgV 1

2 9ecfb[jW" iYh_l[dZe bÊkd_j} Z_ c_ikhW Y^[ cWdYW$

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0

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.......

.......

.......

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.......

.......

.......

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.......

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.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......

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3 IYh_l_ iejje \ehcW Z_ dkc[he Z[Y_cWb[$ ( H [ + @H

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H

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...........

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........... ...........

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........... ........... ........... 8 000 0 '&

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DH

H

H

?H

H

IH

0,45

...........

65

...........

75

...........

...........

850

...........

1 500

...........

870

8

...........

0,5

...........

65

...........

...........

90

...........

230

...........

1 400

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263


=_\OYRZV ✔ H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$

a. F[h h_ddelWh[ bÊ_cf_Wdje [b[jjh_Ye d[bbW YWc[hW ✪ Z_ :Wd_[b[" i_ kj_b_ppWje kd hejebe ZW '+"+ c ✪ Z_ Óbe Y^[ ijWje ikZZ_l_ie _d + fWhj_ k]kWb_$ ✪ GkWdj_ Y[dj_c[jh_ bkd]W e]d_ fWhj[5

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✪ ✪ ✪

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b. ?d kdW Xejj_Y[bbW Y_ iede &"( DH Z_ l_de Y^[

✪ l_[d[ jhWlWiWje _d Yedj[d_jeh_ Z[bbW YWfWY_j} ✪ Z_ + H Y_WiYkde$ GkWdj_ Yedj[d_jeh_ l[d]ede ✪ h_[cf_j_5

c. ?b iWbkc_[h[" d[b Yehie Z[bbW ]_ehdWjW" W\\[jjW

✪ '. ^] ZW kd iWbWc[ Y^[ f[iWlW ) a]$ ✪ GkWdj_ [jje]hWcc_ Z_ iWbWc[ h_cWd]ede5 ✪ GkWdj_ ]hWcc_5

d. BW \Wc_]b_W Z_ BkY_W YedikcW ( Xejj_]b_[ Z_

✪ ✪ ✪

WYgkW c_d[hWb[ Wb ]_ehde1 e]d_ Xejj_]b_W Yedj_[d[ '"+ H Z_ WYgkW$ GkWdj_ b_jh_ Z_ WYgkW YedikcW _d kdW i[jj_cWdW bW \Wc_]b_W Z_ BkY_W5 GkWdj_ [jjeb_jh_ YedikcW _d kd Wdde5

e. ?b \hWj[bbe Z_ CWhj_dW" f[h Wbb[dWhi_ Wbb[

✪ fheii_c[ ]Wh[ Z_ Wjb[j_YW b[]][hW" f[hYehh[ * +&& c ✪ Wb ]_ehde$ GkWdj_ Y^_bec[jh_ Wlh} f[hYehie ✪ Zefe '( ]_ehd_ Z_ Wbb[dWc[dje5

264

g. Kd Y_hYk_je f[h ]Wh[ cejeY_Yb_ij_Y^[ bkd]e

✪ ✪ ✪

("+ ac$ I[ kd cejeY_Yb_ijW ZkhWdj[ b[ fhel[ f[hYehh[ '+ ]_h_" gkWdj_ c[jh_ ^W f[hYehie5

h. BW deddW" f[h fh[fWhWh[ kd ZebY[" YecfhW

✪ kd fWYYe Z_ \Wh_dW [ kde Z_ pkYY^[he Z[b f[ie ✪ Z_ ' a] Y_WiYkde$ I[ kj_b_ppW )& ZW] Z_ \Wh_dW [ ✪ +& ] Z_ pkYY^[he" gkWdj_ ]hWcc_ Z_ \Wh_dW [ Z_ pkYY^[he h[ijWde d[_ h_if[jj_l_ fWYY^_5

i. BW cWccW WYgk_ijW , ikYY^_ Z_ \hkjjW

Yedj[d[dj_ e]dkde )) ?H Z_ ikYYe WbbW f[iYW$ ✪ ✪ I[ CWhjW [ _ ike_ Wc_Y_ d[ X[lede _d jkjje '"+ H " ✪ gkWdje ikYYe Z_ \hkjjW h[ijW ZW X[h[5

l. ?b YWc_edY_de Z[b i_]deh CWh_e ^W kdW fehjWjW

✪ Z_ +&& a]$ GkWdj_ l_W]]_ Zelh} \Wh[ f[h ✪ jhWifehjWh[ (+ YWii[ ZW *& a] bÊkdW [ (& iWYY^_ ZW ✪ +&& ^] Y_WiYkde5


1%8)1%8-'%

Peso lordo, peso netto, tara

1

Il cesto pieno pesa 8 kg

La frutta pesa 7,2 kg

Il cesto vuoto pesa 0,8 kg

Il peso lordo indica il peso della merce unito a quello del contenitore.

Il peso netto indica il peso della merce senza il contenitore.

La tara indica il peso del contenitore vuoto.

Completa gli schemi scrivendo il segno di operazione giusto. tara

peso netto

2

peso lordo

peso netto

.....

.....

.....

peso lordo

peso netto

tara

Completa scrivendo il peso che manca.

peso lordo 17,5 kg 3

peso lordo

tara

peso netto .................. kg

tara 2 kg

Completa le tabelle. peso netto

tara

peso lordo

peso netto

tara

peso lordo

cassetta di mele

17,5 kg

........... kg

20 kg

150 g

120 g

........... g

vasetto di marmellata

........... g

225 g

725 g

........... g

250 g

750 g

scatoletta di pelati

500 g

........... g

575 g

13,5 kg

........... kg

15 kg

autocarro

........... kg

1 900 kg

5 900 kg

450 g

........... g

550 g

265


CX d`jliX1 le dfe[f [` ^iXe[\qq\

Le misure di valore Anche la heZhV che la mamma fa tutti i giorni al mercato è una \gVcYZooV b^hjgVW^aZ. BZgX^ e hZgk^o^ hanno un costo, cioè un kVadgZ, che viene quantificato con il YZcVgd. La moneta con cui il papà paga il caffè e il giornale la mattina è l’euro, il cui simbolo è ¤. ILE

IM

S C-

ILE

IM

S C-

FA

FA

FA

ILE

IM

S C-

FA

ILE

IM

FA

ILE

IM

S C-

FA

Osserva gli oggetti e il cartellino che indica il loro prezzo.

Leggendo il cartellino dei prezzi puoi notare che sono espressi con cjbZg^ YZX^bVa^. Infatti l’euro ha dei hdiidbjai^ea^, gli ZjgdXZci. & ZjgdXZci Xdgg^hedcYZ V jc XZciZh^" bd Y^ Zjgd! X^d %!%& Zjgd# La lettura dei prezzi ti aiuta a capire. € %!.- 2 .- XZciZh^b^ d .- ZjgdXZci € &!'% 2 & Zjgd Z '% XZciZh^b^#

266

ILE

IM

S C-

FA

S C-

1

ILE

IM

S C-

mi esercito 1

t t t t t

9ecfb[jW$ F[h \ehcWh[ ' [khe eYYehhede $$$$$$$$$$$$$$$$ ced[j[ ZW '& Y[dj[i_c_$ F[h \ehcWh[ ( [khe eYYehhede $$$$$$$$$$$$$$$$ ced[j[ ZW +& Y[dj[i_c_$ F[h \ehcWh[ ' [khe eYYehhede $$$$$$$$$$$$$$$$ ced[j[ ZW (& Y[dj[i_c_$ 9WcX_e '& ced[j[ ZW (& [kheY[dj Yed ' ced[jW ZW $$$$$$$$$$$$$$$$ 9WcX_e , ced[j[ ZW +& Y[dj[i_c_ Yed $$$$ ced[j[ ZW $$$$$$$$$$$$$$$$


1%8)1%8-'%

Costo unitario e costo totale Ti è sicuramente capitato di accompagnare la mamma a fare la spesa al supermercato, e forse ti sarai già accorto che il prezzo indicato dai cartellini sugli scaffali si riferisce a 1 solo pezzo o confezione di un certo prodotto o merce. Il prezzo di ogni h^c\dad egdYdiid si chiama Xdhid jc^iVg^d. Molto spesso, però, la mamma acquista più confezioni di un certo prodotto: per esempio acquista 4 confezioni di succhi di frutta. Per sapere quanto spende dovrà bdai^ea^XVgZ ^a Xdhid jc^iVg^d eZg ^a cjbZgd YZaaZ Xdc[Zo^dc^ VXfj^hiViZ: in questo modo la mamma ottiene il Xdhid idiVaZ# Osserva queste tre situazioni. 1

Se un vasetto di marmellata costa ¤ 2,75 quanto costeranno 5 vasetti? Dovrai fare una moltiplicazione: € '!,* m * 2 € &(!,*

2

La mamma ha speso ¤ 18 per alcune scatole di pennarelli da ¤ 3 ciascuna. Quante scatole di pennarelli ha acquistato? In questo caso dovrai fare una divisione: € &- / ( 2 € +

3

costo unitario

n. oggetti

costo totale

costo totale

costo unitario 1

n. oggetti

Per una confezione di 6 gelati la mamma ha speso ¤ 4,20. Quanto costa un solo gelato? Anche in questo caso dovrai fare una divisione: € )!'% / + 2 ,% ZjgdXZci

costo totale

n. oggetti 1

costo unitario

mi esercito 1

;i[]k_ _ YWbYeb_ ikb gkWZ[hde [ Yecfb[jW bW jWX[bbW Yec[ d[bbÊ[i[cf_e$ Oggetto

Prezzo di vendita

Quantità acquistata

Costo unitario

Costo totale

prosciutto

¤ 18 al kg

2 hg

18 : 10 = € 1,8 per hg

1,8 2 = € 3,60

uva

¤ 2,50 al kg

2 hg

€ ..................... per hg

...............................

insalata

¤ 9,90 al kg

300 g

€ ..................... per hg

...............................

latte

¤ 1,12 al H

5 @H

€ ..................... per @H

...............................

formaggio

¤ 16,90 al kg

4 hg

€ ..................... per hg ...............................

267


CX d`jliX1 le dfe[f [` ^iXe[\qq\

Spesa, ricavo, guadagno, perdita Nella vita di tutti i giorni, termini come heZhV, g^XVkd e \jVYV\cd, vengono usati molto frequentemente. Devi però sapere che si riferiscono a diverse situazioni di XdbegVkZcY^iV. Osserva i disegni e leggi con attenzione le spiegazioni.

Paolo ha acquistato all’ingrosso frutta e verdura e ]V heZhd ¤ 180.

È sera e Paolo ha venduto tutta la merce: ]V g^XVkVid ¤ 260.

Paolo ha fatto i calcoli della giornata: il suo \jVYV\cd è stato di ¤ 80.

Per risolvere i problemi di compravendita memorizza i seguenti diagrammi che esprimono le relazioni fra spesa, ricavo e guadagno. spesa

guadagno

ricavo

guadagno

ricavo

spesa

+

ricavo

spesa

guadagno

La perdita CZa XVhd ^c Xj^ aV heZhV h^V bV\\^dgZ YZa g^XVkd YVaaV kZcY^iV cdc X¼ jc \jVYV\cd! bV jcV eZgY^iV Y^ YZcVgd#

Osserva lo schema e completa il diagramma in modo da risolvere il problema. ricavo

spesa

✔ H_iebl_ gk[ije fheXb[cW$ Paolo ha acquistato delle merci per una spesa complessiva di ¤ 150. A causa di un incidente, la merce ha subito dei danni e Paolo ha dovuto rivendere i suoi prodotti «sotto-costo», ricavando ¤ 90. In questo caso il ricavo di Paolo, cioè ¤ 90, è minore della spesa che ha sostenuto. >a XdbbZgX^VciZ hjW^hXZ fj^cY^ jcV eZgY^iV#

perdita

spesa del commerciante ¤ ..............

ricavo del commerciante ¤ ..............

perdita

268

¤ ..............


2`R_PVgV R =_\OYRZV 1 9ecfb[jW bW jWX[bbW [ jhWYY_W kdW XWhhW ikbb[ YWi[bb[ Y^[ h_cWd]ede lkej[$ Oggetto

Spesa

Ricavo

Guadagno

Perdita

€ 50

€ 72,50

..........................

..........................

€ 128

€ 79,40

..........................

..........................

€ 25

..........................

..........................

€ 2,50

..........................

€ 37,50

€ 12

..........................

€ 28,30

€ 12

..........................

..........................

2 H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. Kd cWY[bbW_e ^W l[dZkje kdW YWii[jjW Z_

✪ - a] Z_ f[jj_ Z_ febbe [ ^W h_YWlWje € ,)$ I[ ^W ✪ ]kWZW]dWje € '"(+ Wb Y^_be]hWcce" gkWdje ✪ Wl[lW fW]Wje kd Y^_be]hWcce Z_ f[jj_ Z_ febbe5

b. BW cWccW WYgk_ijW kdW jkjW ZW ]_ddWij_YW [

✪ if[dZ[ € ,'"+&$ I[ _b d[]ep_Wdj[ bÊWl[lW fW]WjW ✪ € *("+&" gkWdje ^W ]kWZW]dWje ZWbbW l[dZ_jW5 ✪

c. 7 iYkebW iede ijWj[ ijWcfWj[ .) Yef_[ Z_ ✪ kd ]_ehdWb_de [ iede ijWj[ c[ii[ _d l[dZ_jW ✪ W € '"+ bÊkdW$ GkWdje i_ h_YWlWje5 ✪ ✪ € '-"++$ B_ h_l[dZ[ jkjj_1 f[h e]d_ oe]khj ]kWZW]dW ✪ € &"'.$ 7 gkWdje ^W l[dZkje Y_WiYkde oe]khj5 ✪ ✪ W € '"-& Y_WiYkde$ I[ h[Wb_ppW kd ]kWZW]de ✪ jejWb[ Z_ € '."+&" gkWdje h_YWl[h} ZWbbW l[dZ_jW ✪ Z_ jkjj_ _ Y[ij_d_5

✪ f_ X[d[$ H_YWlW € '(-" f[hZ[dZe € (. h_if[jje ✪ W gkWdje Wl[lW if[ie$ GkWdje b[ [hW YeijWje ✪ bÊWX_je5

g. KdW igkWZhW Z_ iY_ Yecc_ii_edW W kd cW]b_ÓY_e

✪ ✪ ✪

)& cW]b_ed_ Z_ bWdW f[h ]b_ Wjb[j_$ IWf[dZe Y^[ _b cW]b_ÓY_e ^W if[ie û &.& _d jkjje f[h bW bWdW [ € (& f[h bW \WjjkhW Z_ Y_WiYkd cW]b_ed[" gkWb[ iWh} _b ike ]kWZW]de Yecfb[ii_le i[ h_l[dZ[ _ cW]b_ed_ W € -& bÊkde5

h. Kd fWd[jj_[h[ c[jj[ _d l[dZ_jW '. Yed\[p_ed_

d. Kd bWjjW_e WYgk_ijW *+ oe]khj [ if[dZ[

e. Kd \hkjj_l[dZebe WYgk_ijW (+ Y[ij_d_ Z_ bWcfed_

f. ?bWh_W lkeb[ h_l[dZ[h[ kd WX_je Y^[ ded b[ lW

✪ ✪ ✪

Z_ hWl_eb_ l_Y_d_ WbbW ZWjW Z_ iYWZ[dpW Wb fh[ppe iYedjWje Z_ € ("/& Y_WiYkdW" f[hZ[dZe _d jkjje € '+")&$ GkWdje Wl[lW if[ie f[h WYgk_ijWh[ _ hWl_eb_5

i. Kd b_XhW_e l[dZ[ '+ b_Xh_ [ _dYWiiW € )*+$ I[ ^W ✪ ]kWZW]dWje € )"+& f[h e]d_ b_Xhe" gkWdje Wl[lW ✪ if[ie _d jkjje5 ✪

269


ALPPFBO

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

ALPPFBO

Ad ZadYf[ag \]ddY ^Yea_daY Mamma quest’anno vorrei andare in vacanza in campeggio con gli amici.

Io ho bisogno di un cappotto nuovo ed elegante!

Devo sapere quanto ci verrà a costare. Poi ci penseremo.

Un attimo, ragazzi! Dobbiamo anche cambiare l’auto.

Beh, allora dobbiamo fare un po’ di conti e vedere se il bilancio della nostra famiglia ci consente di fare tutte queste spese!

A¼ZXdcdb^V Y^ jcV [Vb^\a^V WVhViV hj fjVcid h^ \jVYV\cV Z hj fjVcid h^ heZcYZ# I soldi che «entrano» in casa (cioè quanto si guadagna) vengono chiamati ZcigViZ. Ci sono entrate ÄhhZ (per esempio, gli stipendi del papà e della mamma) e ci sono entrate kVg^VW^a^ (per esempio i regali in denaro di qualche parente, che possono esserci o non esserci).

I soldi che «escono» dalla casa (cioè quanto si spende) si chiamano jhX^iZ. Le jhX^iZ sono tutte le heZhZ che una famiglia deve sostenere. Anche le spese possono essere ÄhhZ (per l’affitto della casa, il vitto, la luce, il telefono, il gas, le tasse, ... ), o kVg^VW^a^ (per esempio degli acquisti particolari, come una vacanza o dei vestiti, che non si comprano ogni mese).

Qui in basso puoi vedere la bolletta della ajXZ (consumi elettrici) e la bolletta del iZaZ[dcd. Si tratta di heZhZ ÄhhZ che ogni famiglia deve sostenere. 1

Con l’aiuto dei tuoi genitori impara a leggere le bollette. Individua divvid l’importo pagare. da pagare e la scadenza, cioè entro quale data bisogna pagare. Scrivi i dati che hai trovato sui puntini.

in preparazione

8ebb[jjW Z[_ Yedikc_ [b[jjh_Y_ ?cfehje ZW fW]Wh[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ :WjW Z_ iYWZ[dpW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

270

in preparazione

8ebb[jjW Z[b j[b[\ede jjW Z[b j[b[\ede ?cfehje ZW fW]Wh[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ :WjW Z_ iYWZ[dpW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$


Il W^aVcX^d mensile di una famiglia è rappresentato dalla Y^[[ZgZcoV tra le entrate e le uscite. Se le entrate sono maggiori delle uscite il bilancio è positivo (+), e si calcola cosÏ: ENTRATE

1

Se le uscite sono maggiori delle entrate il bilancio è negativo ( ), e si calcola cosÏ:

USCITE

USCITE

ENTRATE

BILANCIO POSITIVO

BILANCIO NEGATIVO

Calcola il bilancio mensile. Esegui i calcoli e completa la tabella scrivendo il totale delle entrate e delle uscite. Mese di marzo

Uscite

Entrate Entrate ďŹ sse

Spese ďŹ sse

Entrate variabili

Stipendi: di papĂ â‚Ź 2 560,45

Regalo nonni: â‚Ź 155 Regalo zii: â‚Ź 95

di mamma â‚Ź 1 100

Spese variabili

Casa â‚Ź 750,18 (afďŹ tto, gas, acqua, elettricitĂ , riďŹ uti, telefono....)

Bicicletta â‚Ź 144,50 Abbigliamento: â‚Ź 259,90 Varie: â‚Ź 140,50

Scuola â‚Ź 99,67 Automobile â‚Ź 334,96 Vitto â‚Ź 459,90 Totale: â‚Ź .................

Totale: â‚Ź .................

Totale: â‚Ź .................

Totale: â‚Ź .................

9ecfb[jW _ Z_W]hWcc_" [i[]k_ _ YWbYeb_ [ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ Totale entrate ..................

...................

Totale uscite ..................

...................

Bilancio mese Entrate ...................

Uscite ...................

+

+

–

................................

................................

................................

t )L BILANCIO DEL MESE DI MARZO ÄĄ POSITIVO O NEGATIVO t 1UANTO HA RISPARMIATO QUESTA FAMIGLIA NEL MESE DI MARZO

271


CX d`jliX1 le dfe[f [` ^iXe[\qq\

Le misure di tempo Come sai, per sapere che ora è, cioè per b^hjgVgZ ^a iZbed nel corso della tua giornata, devi usare l’dgdad\^d. Sull’orologio potrai leggere le più piccole tra le unità di misura del tempo che sono: _b i[YedZe i_cXebe i

L’jc^i| Y^ b^hjgV [dcYVbZciVaZ del tempo è il hZXdcYd. s¬ Ci vogliono 60 secondi per formare 1 minuto; quindi 1 secondo = 1

_b c_dkje i_cXebe c_d bÊehW i_cXebe ^

1

60

di minuto.

s¬ Ci vogliono 60 minuti per formare 1 ora; quindi 1 minuto = 1 di ora. 60

Osserva i due orologi in basso. Quello a sinistra ha le lancette e viene detto dgdad\^d VcVad\^Xd. Quello a destra non ha le lancette e viene detto dgdad\^d Y^\^iVaZ.

Orologio analogico BW bWdY[jjW YehjW i[]dW b[ eh[$ Kd ]_he Yecfb[je Z_ gk[ijW bWdY[jjW [gk_lWb[ W '( eh[$

Orologio digitale BW bWdY[jjW bkd]W i[]dW _ c_dkj_$ Kd ]_he Yecfb[je [gk_lWb[ W ' ehW$

BW bWdY[jjW d[hW i[]dW _ i[YedZ_$ Kd ]_he Yecfb[je [gk_lWb[ W ' c_dkje$

B[ Zk[ Y_\h[ W i_d_ijhW _dZ_YWde b[ eh[$ B[ Zk[ Y_\h[ W Z[ijhW _dZ_YWde _ c_dkj_$

Come si scrivono le ore? L’ora indicata dall’orologio analogico e dall’orologio digitale si scrive in modo diverso. Osserva questi esempi.

Orologio analogico di mattina (antimeridiana) 6h 15min

Orologio digitale 06 : 15 6

Orologio analogico di pomeriggio (pomeridiana) h

18 15

Orologio digitale

min

18 : 15 6

272


1%8)1%8-'%

Calcoli di tempo Per misurare intervalli di tempo bV\\^dg^ Y^ & \^dgcd si usano altre unità di misura. Eccole riassunte in tabella e nello schema.

1 settimana 3 - ]_ehd_

1 lustro 3 + Wdd_

1 ora

1 mese 3 )&" )' e (. ]_ehd_$ D[_ YWbYeb_ Yecc[hY_Wb_" f[h YeceZ_j}" ' c[i[ [gk_lWb[ i[cfh[ W )& ]_ehd_ $

1 anno 3 ),+ ]_ehd_ i[ bÊWdde X_i[ij_b[ _ ]_ehd_ iede ),, f[hY^ _d gk[ije YWie \[XXhW_e ^W (/ ]_ehd_$ Gk[ije [l[dje i_ l[h_ÓYW e]d_ * Wdd_ $

1 decennio 3 '& Wdd_

1 secolo 3 '&& Wdd_

1 giorno

24

60

1 minuto

1 millennio 3 ' &&& Wdd_

7

1 settimana

30

1 mese

365

1 anno

5

10

100

1 lustro

1 decennio

1000

60

1 secondo

2

1

1 secolo

10

1 millennio 10

Rispondi e completa. ?d gkWb[ c_bb[dd_e i_Wce e]]_" Zefe bW dWiY_jW Z_ 9h_ije5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

?d gkWb[ i[Yebe i_Wce e]]_" Zefe bW dWiY_jW Z_ 9h_ije5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

FWhj_ ZWb '/.. Y^[ X_i[ij_b[ [ iYh_l_ ]b_ Wdd_ X_i[ij_b_ ikYY[ii_l_ Óde W e]]_$ $$$$$$$$$$$$$$" $$$$$$$$$$$$$" $$$$$$$$$$$$$" $$$$$$$$$$" $$$$$$$$$$$$$

Operazioni di tempo Con le misure di tempo si possono eseguire addizioni e sottrazioni. Osserva. FWebe Whh_lWje Wbb[ /h '+min [ i[ d[ WdZWje Zefe (h /min$ 7 Y^[ ehW h_fWhj_je FWebe5 F[h h_ifedZ[h[ Z[l_ [i[]k_h[ gk[ijW WZZ_p_ed[0 9h 15min + 2h 9min 9h

15min

2h

9min

11

h

min

24

FWebe Zel[lW Whh_lWh[ Wbb[ '.h (+min cW Whh_lWje Yed '. c_dkj_ Z_ Wdj_Y_fe$ 7 Y^[ ehW ]_kdje FWebe5 F[h h_ifedZ[h[ Z[l_ [i[]k_h[ gk[ijW iejjhWp_ed[0 18h 25min – 18min 18h

25min – 18min

= 18h

7min

=

273


?f `dgXiXkf X%%% )WIKYMVI IUYMZEPIR^I 9ecfb[jW b[ [gk_lWb[dp[$ a.

4,6 m =.................... dm

b. 5 DH = ..................... H

c. 4 200 g = ..................... kg

75 dm =.................... m

60 H = ..................... DH

0,65 Mg = ..................... kg

0,9 km =.................... m

0,33 H = ..................... ?H

250 g = ..................... hg

645 m =.................... km

1 500 IH = ..................... H 2 H = ..................... IH

6,5 m =.................... cm

1,5 kg = ..................... g 4,7 hg = ..................... g

85 mm =.................... cm

500 ?H = ..................... H

5 800 kg = ..................... Mg

0,09 m =.................... mm

0,5 DH = ..................... H

60 g = ..................... hg

6MWSPZIVI M TVSFPIQM

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$ a. I[ ZW kd dWijhe Y^[ „ bkd]e ( c[jh_ [ c[ppe âœŞ je]b_ (+ Zc" gkWdj_ Z[Y_c[jh_ Z_ dWijhe âœŞ h[ijWde5 âœŞ

b. Kd Wjb[jW i_ Wbb[dW jkjj[ b[ cWjj_d[

âœŞ âœŞ âœŞ

YWcc_dWdZe Z_ Xked fWiie$ 9hedec[jhW bW ikW WdZWjkhW [ l[Z[ Y^[ f[hYehh[ '&- c _d kd c_dkje$ GkWdj_ Y^_bec[jh_ Wlh} f[hYehie Zefe kdĂŠehW Z_ Wbb[dWc[dje5 ; Zefe Zk[ eh[ [ c[ppe5

e. Kd eh[Ă“Y[ WZef[hW +"- ] Z_ ehe f[h Yeijhk_h[ âœŞ kd Wd[bbe$ GkWdj_ Z[YW]hWcc_ ZĂŠehe ]b_ âœŞ eYYehhede f[h - Wd[bb_5

âœŞ

f. Kd YedjWZ_de hWYYe]b_[ &"/, C] Z_ fWjWj[

âœŞ [ b[ Yed\[p_edW _d iWYY^[jj_ ZW '+ a]$ GkWdj_ âœŞ iWYY^[jj_ ejj_[d[5 I[ l[dZ[ (+ iWYY^[jj_" âœŞ gkWdj_ Y^_be]hWcc_ Z_ fWjWj[ ]b_ h[ijWde5

g. >W kdW YWfWY_j} cW]]_eh[ kd h[Y_f_[dj[ âœŞ ZW * H e kde ZW *+ @H5 âœŞ âœŞ

h. KdW Xejj[ Y^[ ^W bW YWfWY_j} Z_ )+ DH" Yedj_[d[ âœŞ ( &+& H$ GkWdj_ Z[YWb_jh_ fkÂ? WdYehW Yedj[d[h[5 âœŞ âœŞ

c. :W kd hejebe Z_ h[j[ c[jWbb_YW" Y^[ „ bkd]e

âœŞ '( c" l[d]ede jW]b_Wj_ jWdj_ f[pp_ âœŞ Z[bbW bkd]^[ppW Z_ '+& Yc$ GkWdj_ f[pp_ Z_ h[j[ âœŞ c[jWbb_YW i_ ejj[d]ede ZW jkjje _b hejebe5

d. BW i_]dehW CWh_W ^W l_dje kdW Yed\[p_ed[

âœŞ Yedj[d[dj[ '+ fWYY^_ Z_ X_iYejj_$ âœŞ I[ e]d_ fWYYe f[iW (+& ]" gkWdj_ [jje]hWcc_ âœŞ Z_ X_iYejj_ ^W l_dje5

274

i. BW \Wc_]b_W Z_ ;b_iWX[jjW" _d c[Z_W" X[l[ '"+ H Z_ âœŞ WYgkW c_d[hWb[ Wb ]_ehde$ ?d gkWdj_ ]_ehd_ j[hc_dW âœŞ kdW YWiiW Yedj[d[dj[ , Xejj_]b_[ ZW ( H5 âœŞ


1%8)1%8-'%

3TIVEVI GSR M QIGGERMWQM HIPPE GSQTVEZIRHMXE

9ecfb[jW bW jWX[bbW$

prezzo di vendita; ricavo del negoziante

costo o spesa del negoziante

guadagno del negoziante

¤ 1,50

¤ 1,15

.............

un libro

.............

¤ 15,00

¤ 4,50

un paio di jeans

¤ 59,90

.............

¤ 8,90

un video gioco

¤ 34,50

¤ 28,50

.............

una t­shirt

.............

¤ 12,00

¤ 2,50

1 kg di pere

9ecfb[jW bW jWX[bbW$ n. oggetti

9ecfb[jW bW jWX[bbW$

costo unitario

costo totale

peso netto

tara

peso lordo

10 francobolli

.............

¤ 6,00

350 g

120 g

............. g

2 giornalini

¤ 2,50

.............

............. g

125 g

525 g

3 matite

.............

¤ 2,70

25 kg

............. kg

27,5 kg

2 astucci

¤ 8,50

.............

550 g

150 g

............. g

3 album

.............

¤ 6,30

590 g

............. g

690 g

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$

a. ?b fWYY^[jje Z_ YW\\„ Y^[ bW p_W CWhjW ^W âœŞ âœŞ âœŞ

WYgk_ijWje Wb ikf[hc[hYWje f[iW _d jkjje ))+ ]$ ?b fWYY^[jje kiWje f[h _cfWYY^[jjWh[ _b YW\\„ f[iW )+ ]$ GkWdj_ Y^_be]hWcc_ Z_ YW\\„ eYYehhede f[h Yed\[p_edWh[ kde iYWjebed[ Y^[ Yedj_[d[ *& fWYY^[jj_ Z_ YW\\„5

b. Ikb XWhWjjebe Z[bb[ f[iY^[ iY_heffWj[ i_ âœŞ âœŞ âœŞ

b[]][0 Âź.*& ] 3 f[ie Z[bb[ f[iY^[" ),& ] 3 f[ie Z[bbe iY_heffe½$ 9ed gk[ij[ _d\ehcWp_ed_ B_W ded fkÂ? iWf[h[ _b f[ie behZe Z[b XWhWjjebe$ 7bbehW be c[jj[ ikbbW X_bWdY_W [ l[Z[ Y^[ „ Z_ '"* a]$ GkWb „ _b f[ie Z[b XWhWjjebe lkeje5

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$

b. KdW Ă“ehW_W WYgk_ijW / ehY^_Z[[ Wb Yeije ZW l[dZ[h[ d[b ike d[]ep_e Z_ WXX_]b_Wc[dje$ âœŞ Z_ ¤ ("+& bĂŠkdW$ GkWb[ if[iW ^W ieij[dkje5 B[ fW]W ¤ '& Y_WiYkdW$ B[ cW]b_[jj[ f_WYY_ede âœŞ :efe WbYkd_ ]_ehd_ ][jjW * ehY^_Z[[" ehcW_ cebje [ CWh_iW fkÂ? h_l[dZ[hb[ W ¤ '* bĂŠkdW$ âœŞ iĂ“eh_j[" [ h_l[dZ[ b[ h_cWd[dj_ W ¤ + Y_WiYkdW$ GkWb „ _b h_YWle h[Wb_ppWje5 BW Ă“ehW_W ^W GkWdje ]kWZW]d[h} f[h e]d_ cW]b_[jjW l[dZkjW5 ejj[dkje kd ]kWZW]de5 :_ gkWdje5 9ecfb[jW _dZ_YWdZe bW ZkhWjW Z_ Y_WiYkd f[h_eZe Z_ j[cfe$

a. CWh_iW WYgk_ijW _d \WXXh_YW WbYkd[ cW]b_[jj[ âœŞ âœŞ âœŞ

' c_bb[dd_e 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ i[Yeb_ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Z[Y[dd_ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ bkijh_ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Wdd_ ' Wdde 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ i[jj_cWd[ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ]_ehd_ ' ]_ehde 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ eh[ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ c_dkj_ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$ i[YedZ_

275


Cf jgXq`f *' %15# +/2#4'4#+

H

✔ ?d gk[ijW kd_j} [djh[hW_ d[b cedZe Z[bbe ifWp_e [ Z[bb[ \_]kh[ [ _cfWh[hW_0 •a

rappresentare e descrivere lo spazio che ti circonda; • a riconoscere e classificare le principali figure geometriche; • l’importanza e l’applicazione delle trasformazioni geometriche: traslazione, ribaltamento, rotazione e simmetria; • i concetti di similitudine, equivalenza e congruenza; • a calcolare perimetro e area delle principali figure piane.

1

BW ikf[hÓY_[ Z[b jke XWdYe e bW ikf[hÓY_[ Z[b fWl_c[dje ik Yk_ YWcc_d_ j_ feiiede ZWh[ bÊ_Z[W Z_ kd piano0 Yed _ Yebeh_ fke_ jhWYY_Wh[ Z[_ i[]d_ d[b i[die Z[bbW lunghezza [ Z[bbW larghezza$ Eii[hlW Yec[ _b f_jjeh[ ebWdZ[i[ Piet Mondrian (1872-1944)" ^W Z_i[]dWje ikb f_Wde b_d[[ [ Ó]kh[ Yecfed[dZe kdÊef[hW ZÊWhj[$ Gk[ijÊef[hW Yedj_[d[ b[ XWi_ Z[bbW ][ec[jh_W Z[b f_Wde0 fkdj_" b_d[[" h[jj[" i[]c[dj_ [ Ó]kh[ ][ec[jh_Y^[$ I[ eii[hl_ Yed Wjj[dp_ed[ bÊef[hW Z[b f_jjeh[ CedZh_Wd" jhel_ ikbbe ij[iie f_Wde h[jj[ verticali [ orizzontali" h[jj[ parallele" h[jj[ perpendicolari$ Jhel_ WdY^[ h[jj[ Y^[" _dYheY_WdZei_" Z[b_c_jWde fWhj_ Z_ f_Wde Y^[ fh[dZede _b dec[ Z_ poligoni$ Ü Composizione II (1937), di Piet Mondrian (1872-1944).

276


\ c\ Ô^li\ 1

BÊWdde iYehie ^W_ _cfWhWje W YbWii_ÓYWh[ Z_l[hi_ j_f_ Z_ b_d[[$ J_ h_YehZ_ WdYehW Yec[ i_ Y^_WcWde5

rette parallele 2

linea curva

linea mista

linea spezzata

rettangolo

?cfWhW W Z_i[]dWh[ b[ h[jj[ _dZ_YWj[" WZef[hWdZe bW h_]W [ bW igkWZhW$

rette incidenti 3

rette incidenti

rette perpendicolari

rette parallele

IYh_l_ d[bb[ jWX[bb[ _ dkc[h_ Z[bb[ Ó]kh[ Yehh_ifedZ[dj_$ segmento: .......... ............

1

7

2

semiretta: .......... ............

8

9

3

retta: .......... ............

4

8

5

6

9 7

segmenti paralleli: segmenti incidenti: segmenti perpendicolari: ................... ................... ................... ................... ................... ...................

1

2

segmenti orizzontali: ................... ...................

1

3

segmenti verticali: ................... ...................

2

3

4

5

6

segmenti obliqui: ................... ...................

4

5

6

277


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

L’angolo Osserva i disegni. Una delle due asticciole ha ruotato di un quarto di giro. Uno dei due ombrelli ha ruotato di un quarto di giro, di mezzo giro, di un giro.

ez

pi

am

bWje

1

ce

za

angolo retto

angolo piatto

angolo giro

ve

rti

bWje

2

BW fWhj[ Z_ f_Wde Z[b_c_jWjW ZW Zk[ i[c_h[jj[ lati Y^[ ^Wdde bÊeh_]_d[ _d Yeckd[ vertice " i_ Y^_WcW angolo$

3

Completa le frasi.

angolo piatto

angolo giro

L’asticciola ha ruotato di mezzo giro. L’angolo piatto equivale a ............ angoli retti.

L’asticciola ha ruotato di un giro. L’angolo giro equivale a ............ angoli retti.

Completa le frasi, indicando se i due angoli sono più o meno ampi di un angolo retto. angolo acuto

angolo ottuso L’asticciola ha ruotato di più di un quarto di giro. L’angolo ottuso è ............ ampio di un angolo retto.

L’asticciola ha ruotato di meno di un quarto di giro. L’angolo acuto è .............. ampio di un angolo retto. 4

Osserva le lancette dell’orologio e scrivi l’ora richiesta. 11

12

1

10

11 3 4

8 7

6

5

1

10

2

9

12

11 3

7

6

5

t <ehcWde kd Wd]ebe acuto b[ bWdY[jj[ Y^[

278

11

i[]dWde b[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ t <ehcWde kd Wd]ebe ottuso b[ bWdY[jj[ Y^[ i[]dWde b[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ t <ehcWde kd Wd]ebe piatto b[ bWdY[jj[ Y^[ i[]dWde b[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

3 4

8 7

6

5

12

1

10

2

9

4

8

1

10

2

9

12

11 3 4

8 7

6

5

1

10

2

9

12

2

9

3 4

8 7

6

5

t <ehcWde kd Wd]ebe retto b[ bWdY[jj[ Y^[ i[]dWde b[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ t <ehcWde kd Wd]ebe giro b[ bWdY[jj[ Y^[ i[]dWde b[ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$


1%8)1%8-'%

Il goniometro e gli angoli Per misurare l’ampiezza degli angoli usiamo il \dc^dbZigd suddiviso in (+% \gVY^ (360°) o in &-% \gVY^. Furono gli antichi Babilonesi a suddividere l’angolo in 360 parti uguali che chiamarono gradi. L’Vc\dad gZiid misura .%°. L’Vc\dad e^Viid misura &-%°. L’Vc\dad \^gd misura (+%°. Per misurare un angolo bisogna far coincidere il centro del goniometro con il vertice dell’angolo. Il primo valore della scala, cioè 0°, deve passare per un lato (se è troppo corto, prolungalo). Nella figura puoi osservare un angolo di )*°. 1

Osserva l’esempio e scrivi quanto misurano gli angoli indicati.

60°

120°

$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$

mi esercito 1 IYh_l_ d[bbW jWX[bbW _ dkc[h_ Z[]b_ Wd]eb_ Yehh_ifedZ[dj_$ 1

2

3

angoli acuti ........ ........

4

angoli ottusi ........ ........

5

angoli retti ........ ........

6

7

angoli piatti ........ ........

8 9

angoli giro ........ ........

10

2 :_i[]dW ikb gkWZ[hde ]b_ Wd]eb_ Yed b[ Wcf_[pp[ _dZ_YWj[$

,+

(&

/&

'(& )+

'.& )'& +

,&

'/&

279


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

I poligoni 1

Colora con il rosso i poligoni e con il blu i non poligoni.

BW fWhj[ Z_ f_Wde Y^[ ^W f[h YedÓd[ kdW b_d[W if[ppWjW Y^_kiW i_ Y^_WcW poligono$

I poligoni possono essere di due tipi. Osserva gli esempi.

2

concavi

convessi

Almeno due prolungamenti dei segmenti di confine entrano dentro la figura.

I prolungamenti dei segmenti di confine non entrano dentro la figura.

Se percorro i segmenti di confine, i cambi di direzione non sono sempre nello stesso senso (a volte a destra e a volte a sinistra).

Se percorro i segmenti di confine, cambio direzione sempre nello stesso senso, per esempio nel senso antiorario

In ogni figura unisci con un segmento i punti dello stesso colore.

Almeno un segmento attraversa il confine della figura: è un poligono concavo.

Nessun segmento esce dal confine della figura: è un poligono convesso.

3 Completa scrivendo il numero delle figure che hanno le caratteristiche indicate.

1

2

non sono poligoni: ................, ................

280

3

4

5

6

sono poligoni concavi: ................, ................

7

8

sono poligoni convessi: ................, ................ ................, ................


1%8)1%8-'%

I triangoli 1

? triangoli iede poligoni Y^[ ^Wdde tre lati [ tre angoli$ ?b behe dec[ Z_f[dZ[ ZWbbW bkd]^[ppW Z[_ bWj_ e ZWbbÊWcf_[ppW Z[]b_ Wd]eb_$

Completa, scrivendo al posto giusto il numero del triangolo che ha:

t jh[ bWj_ k]kWb_ equilatero 0 $$$$ t iebe Zk[ bWj_ k]kWb_ isoscele 0 $$$$ t jh[ bWj_ Z_ c_ikhW Z_l[hiW scaleno 0 $$$$

t jh[ Wd]eb_ WYkj_ acutangolo 0 $$$$ t kd Wd]ebe ejjkie ottusangolo 0 $$$$ t kd Wd]ebe h[jje rettangolo 0 $$$$ 5

1

2

H_jW]b_W ZW kd YWhjedY_de kd jh_Wd]ebe [ Wffe]]_Wbe ikb XWdYe _d Yehh_ifedZ[dpW Z_ kd bWje Y^[ Y^_Wc[h[ce base b $ <W_ YWZ[h[ kd Óbe W f_ecXe ZWb l[hj_Y[ effeije WbbW XWi[$ ?b Óbe _dZ_YW bW distanza tra il vertice e la base$ 9^_Wc[h[ce gk[ijW Z_ijWdpW altezza h $ 7ffe]]_WdZe ikYY[ii_lWc[dj[ _b jh_Wd]ebe _d Yehh_ifedZ[dpW Z[]b_ Wbjh_ Zk[ bWj_" ejj[hh[ce Wbjh[ Zk[ XWi_ [ Zk[ Wbj[pp[$

3

4

6

h b

2

Osserva i seguenti triangoli e scrivi W in corrispondenza della base e ] in corrispondenza dell’altezza.

3

Osserva i seguenti triangoli classificati in base al numero degli assi di simmetria. Completa le frasi, scrivendo se si tratta del triangolo Zfj^aViZgd, del triangolo ^hdhXZaZ o del triangolo hXVaZcd.

t ?b jh_Wd]ebe $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ded ^W Wii_ Z_ i_cc[jh_W$ t ?b jh_Wd]ebe $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ^W kd Wii[ Z_ i_cc[jh_W$ t ?b jh_Wd]ebe $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ^W jh[ Wii_ Z_ i_cc[jh_W$

281


ALPPFBO

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO

ALPPFBO

EakmjYj] d] Ydl]rr]

282

4ALETE DI -ILETO FU UN GRANDE STUDIOSO ¼LOSOFO E MATEMATICO GRECO CHE VISSE DAL A # AL A # 4ALETE n CONSIDERA TO UNO DEI PI| GRANDI GENI DELL´UMANITg 3I NARRA CHE ANCORA RAGAZZINO DURANTE UN VIAGGIO IN %GITTO IN COMPAGNIA DI ALCUNI SAPIENTI E SACERDOTI ABBIA POTUTO AMMIRARE DA VICINO LA GRANDE PIRAMI DE DI #HEOPE ¦3APRESTI DIRE QUANT´n ALTA LA PIRAMIDE § CHIESE A 4ALETE UNO DEI SACERDOTI )L RAGAZZINO 4ALETE DOPO UN ATTIMO DI RI½ESSIO NE RISPOSE CHE Sr POTEVA FARE UNA VALUTAZIONE ¦A OCCHIO§ MA CHE NON ERA SO LITO ¦SPARARE§ CIFRE A VANVERA 1UINDI SORRISE E DICHIARw DI ESSERE IN GRADO DI MISURARE L´ALTEZZA DELLA PIRAMIDE AL MILLIMETRO E SENZA BISOGNO DI STRUMENTI E SENZA SALIRE SULLA CIMA DELLA PIRA MIDE ) SACERDOTI EGIZI SI CHIESERO CHE COSA AVESSE IN MEN TE QUESTO RAGAZZINO GRECO CHE APPARIVA COSr PRESUNTUOSO DI FRONTE A UNA DELLE PI| GRANDI OPERE DELL´ARCHITETTURA EGIZIA PROGETTATA CON IL CONCORSO DEI MIGLIORI CERVELLI D´%GITTO E REALIZZATA CON LA INUMANA FATICA DI MI LIONI DI SCHIAVI 4ALETE SI SDRAIw PER TERRA E FECE DUE SEGNI SULLA SABBIA UNO IN CORRISPONDENZA DELLA TESTA E UNO IN CORRISPONDENZA DEI PIEDI 0OI SI ALZw E COLLEGw LE DUE TRACCE CON UN LI NEA RETTA ¦/RA IO MI METTERw IN PIEDI A UNA ESTREMITg DI QUESTA LINEA CHE MISURA ESATTAMENTE QUANTO LA MIA PERSONA E ASPETTERw ¼NO A QUANDO LA MIA OMBRA SARg LUNGA ALTRETTANTO )N QUELLO STESSO ISTANTE ANCHE L´OMBRA DELLA PIRAMIDE AVRg UNA LUNGHEZZA UGUALE ALL´ALTEZZA DELLA PIRAMIDE STESSA 0OICHm LA SUA OMBRA ERA LUNGA QUANTO ERA ALTO 4ALETE DEDUSSE CHE ANCHE L´OMBRA DELLA PIRAMIDE IN QUEL PRECISO MOMENTO DOVEVA ESSERE LUNGA QUANTO L´ALTEZZA #ON QUESTO RAGIONAMENTO 4ALETE STUPr I GRANDI SAPIENTI EGIZI


Misurare altezze oggi Per misurare altezze di alberi, di edifici, di pali, di campanili, oggi si adopera il Xa^cdbZigd ZaZiigdc^Xd che misura direttamente le altezze! Si può usare anche il Xa^cdbZigd bVcjVaZ. In questo caso bisogna misurare la distanza tra il punto di osservazione e, per esempio, l’albero (20 m). Si determina l’angolo indicato nell’esempio, schiacciando il «grilletto» del clinometro. Si disegna un ig^Vc\dad h^b^aZ. Si calcola, infine:

2,5 cm

12,5 m

(20 x 2,5) : 4 = 12,5 m altezza dell’albero

triangoli simili

32°

32° 4 cm

20 m

1

Feii_Wce c_ikhWh[ bÊWbj[ppW Z_ kd WbX[he WdY^[ i[hl[dZeY_ Z[bbW ikW ecXhW" fhefh_e Yec[ \[Y[ JWb[j[ Yed bW f_hWc_Z[ Z_ 9^[ef[$

t C_ikh_Wce bW bkd]^[ppW Z[bbÊecXhW Z[bbÊWbX[he$ t 9edÓYY^_Wce l[hj_YWbc[dj[ d[b j[hh[de kd XWijed[ [ c_ikh_Wce bW ikW Wbj[ppW$ t C_ikh_Wce bW bkd]^[ppW Z[bbÊecXhW Z[b XWijed[$

1m

lunghezza dell’ombra 1,5 m del bastone

1m

lunghezza del bastone

8m

lunghezza 12 m dell’ombra dell’albero

ombra 1,5 m

ombra 12 m

(12 x 1) : 1,5 = 8 m altezza dell’albero

283


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

I quadrilateri 1

t ?b gkWZh_bWj[he $$$$$$$$$$$$ ^W kdW Yeff_W Z_ bWj_

' ( )

2

QUADRILATERI

Scopri nei seguenti poligoni di 4 lati (fjVYg^aViZg^) i lati paralleli e completa le frasi e lo schema scrivendo al posto giusto il numero di ogni poligono.

fWhWbb[b_ [ i_ Y^_WcW trapezio$ t ?b gkWZh_bWj[he $$$$$$$$$$$$$$ ^W Zk[ Yeff_[ Z_ bWj_ fWhWbb[b_ [ i_ Y^_WcW parallelogramma$ t ?b gkWZh_bWj[he $$$$$$$$$$$$$$$ ded ^W bWj_ fWhWbb[b_0 kd quadrilatero generico$

Osserva i trapezi e scrivi se le frasi sono vere oppure false.

jhWf[p_e h[jjWd]ebe h

'

i_ Y^_WcW isoscele$ t I[ Zk[ Wd]eb_ iede h[jj_ _b jhWf[p_e i_ Y^_WcW rettangolo$ t I[ _ bWj_ eXb_gk_ ded iede k]kWb_ _b jhWf[p_e i_ Y^_WcW scaleno$

XWi[ cW]]_eh[ 8

' '

PARALLELOGRAMMI

XWi[ c_deh[ X

'

t ? Zk[ bWj_ fWhWbb[b_ i_ Y^_WcWde basi$ t I[ _ Zk[ bWj_ eXb_gk_ iede k]kWb_ _b jhWf[p_e

TRAPEZI

h

jhWf[p_e _ieiY[b[

jhWf[p_e iYWb[de h

I quadrilateri che hanno le due coppie di lati opposti paralleli sono eVgVaaZad\gVbb^. Il gZiiVc\dad, il gdbWd e il fjVYgVid sono parallelogrammi particolari. Il quadrato, inoltre, ha le caratteristiche del rettangolo e del rombo. 3

Completa la tabella scrivendo sì oppure no in risposta alle domande.

jhWf[p_e fWhWbb[be]hWccW

284

t >W kdW Yeff_W Z_ bWj_ fWhWbb[b_5 t >W Zk[ Yeff_[ Z_ bWj_ fWhWbb[b_5 t >W _ bWj_ effeij_ k]kWb_5 t >W gkWjjhe bWj_ k]kWb_5 t >W gkWjjhe Wd]eb_ h[jj_5 t >W b[ Z_W]edWb_ k]kWb_5 t >W b[ Z_W]edWb_ f[hf[dZ_YebWh_5

h[jjWd]ebe

hecXe

gkWZhWje

...............

...............

...............

...............

no

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............


1%8)1%8-'%

4

Osserva i seguenti quadrilateri XaVhh^ÄXVi^ ^c WVhZ Va cjbZgd Y^ Vhh^ Y^ h^bbZig^V. Completa le frasi, scrivendo il nome del poligono che manca.

t ?b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ [ _b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ded ^Wdde Wii_ Z_ i_cc[jh_W$ t ?b jhWf[p_e $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ^W kd Wii[ Z_ i_cc[jh_W$ t ?b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ^W Zk[ Wii_ Z_ i_cc[jh_W [ Y_WiYkde fWiiW f[h Zk[ l[hj_Y_$ t ?b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ^W Zk[ Wii_ Z_ i_cc[jh_W Y^[ ded fWiiWde f[h _ l[hj_Y_$ t ?b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ^W gkWjjhe Wii_ Z_ i_cc[jh_W0 Zk[ fWiiWde f[h _ l[hj_Y_" Zk[ de$ 7dY^[ f[h ]b_ assi di simmetria _b gkWZhWje ^W i_W b[ YWhWjj[h_ij_Y^[ Z[b h[jjWd]ebe i_W gk[bb[ Z[b hecXe$ ?d\Wjj_" Yec[ _b h[jjWd]ebe ^W Zk[ Wii_ Z_ i_cc[jh_W Y^[ ded fWiiWde f[h _ l[hj_Y_ [ Yec[ _b hecXe ^W Zk[ Wii_ Z_ i_cc[jh_W Y^[ fWiiWde f[h _ l[hj_Y_$

5

Osserva le figure e scrivi al posto giusto nello schema il numero di ogni quadrilatero. ' *

( +

) ,

QUADRILATERI TRAPEZI

PARALLELOGRAMMI

RETTANGOLI

6

? i[]k[dj_ feb_]ed_ ^Wdde0 t _ bWj_ jkjj_ k]kWb_1 t jkjj_ ]b_ Wd]eb_ k]kWb_1 t _b dkc[he Z_ Wii_ Z_ i_cc[jh_W k]kWb[ Wb dkc[he Z[_ bWj_$ I[ kd feb_]ede ^W jkjj[ b[ YWhWjj[h_ij_Y^[ [b[dYWj[" i_ Z_Y[ poligono regolare$ ? i[]k[dj_ feb_]ed_ Yed )" *" +" ," -" ." /" '& bWj_ iede regolari [ i_ Y^_WcWde0 triangolo equilatero" quadrato" pentagono" esagono" ettagono" ottagono" ennagono" decagono$

ROMBI QUADRATI

285


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

Ingrandimenti e riduzioni 1

Osserva come è stata trasformata la griglia in basso rispetto alla griglia quadrettata di fianco. Riproduci sulla griglia in basso le figure geometriche e indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

t B[ Ó]kh[ ^Wdde bW ij[iiW \ehcW" cW iede _d]hWdZ_j[$ t ? bWj_ effeij_ fWhWbb[b_ Z[bb[ Ó]kh[ iede h_cWij_ fWhWbb[b_$ t BÊWcf_[ppW Z[]b_ Wd]eb_ h_cWijW _dlWh_WjW$ B[ Ó]kh[ ][ec[jh_Y^[ Y^[ ^W_ h_fheZejje i_ Z_Yede simili W gk[bb[ Z[bbW ]h_]b_W Z_ fWhj[dpW0 gk[ijW trasformazione i_ Y^_WcW similitudine$

D[bbW h[Wbj} fke_ jhelWh[ Z_l[hi_ [i[cf_ Z_ Ó]kh[ i_c_b_$ t Iede i_c_b_ b[ \eje]hWÓ[ Yed bW ij[iiW _ccW]_d[ [ Z_l[hiWc[dj[ _d]hWdZ_j[$ t Iede i_c_b_ b[ _ccW]_d_ Z_ kdW Z_Wfei_j_lW e Z_ kdW f[bb_YebW Y_d[cWje]hWÓYW [ gk[bb[ _d]hWdZ_j[ ZkhWdj[ bW fhe_[p_ed[$ t Iede i_c_b_ b[ YWhj_d[ ][e]hWÓY^[ Y^[ Z[iYh_lede bW h[Wbj} _d ¼iYWb[½ Z_l[hi[$

E]d_ i[]c[dje Z[b f[iY[ f_ f_YYebe è la metà ( 1 ) Z_ gk[bbe 2 Yehh_ifedZ[dj[ Z[b f[iY[ ]hWdZ[$ I_ Z_Y[ Y^[ _b rapporto di rimpicciolimento o riduzione Z_ ¼' ogni (½ e Z_ ¼' a (½ [ i_ iYh_l[ ¼1 : 2½$ E]d_ i[]c[dje Z[b f[iY[ f_ ]hWdZ[ è il doppio Z_ gk[bbe Yehh_ifedZ[dj[ Z[b f[iY[ f_YYebe$ I_ Z_Y[ Y^[ _b rapporto di ingrandimento Z_ ¼( ogni '½ e Z_ ¼( a '½ [ i_ iYh_l[ ¼2 : 1½$

286

' ' '

iYWbW ' 0 ( h_Zkp_ed[

iYWbW ( 0 ' _d]hWdZ_c[dje


2`R_PVgV 1

Gk[ij[ \_]kh[ iede ijWj[ h_Zejj[ _d iYWbW ' 0 ($ :_i[]dW gk[bb[ Z_ fWhj[dpW \WY[dZe Yehh_ifedZ[h[ ( gkWZhWj_d_ W e]d_ gkWZhWj_de$ ?d]hWdZ_iY_" fe_" ikb jke gkWZ[hde b[ \_]kh[ h_fehjWj[ iejje$ 7YYWdje W Y_WiYkdW iYh_l_ bW iYWbW Z_ _d]hWdZ_c[dje$

2

Gk[ij[ \_]kh[ iede ijWj[ _d]hWdZ_j[ _d iYWbW ( 0 '$ :_i[]dW gk[bb[ Z_ fWhj[dpW \WY[dZe Yehh_ifedZ[h[ ' gkWZhWj_de W e]d_ ( gkWZhWj_d_$

3

Gk_ Z_ \_WdYe h_fheZejjW kdW fWhj[ Z[bbW f_Wdj_dW Z_ kdW Y_jj} _d iYWbW ' 0 + &&&$ JhWYY_W kde e f_ f[hYehi_ jhW b[ l_[ h_fheZejj[ [ _dZ_YW bW bkd]^[ppW _d Y[dj_c[jh_$ 7 gkWdj_ c[jh_ Yehh_ifedZede d[bbW h[Wbj}5 Tieni presente che la piantina è in scala 1 : 5 000.

' 9_dgk[c_bW _b Z[dec_dWjeh[ Z[bbW \hWp_ed[ + &&& [ _dZ_YW gkWdj[ lebj[ b[ c_ikh[ ikbbW f_Wdj_dW iede c_deh_ Z_ gk[bb[ h[Wb_$ Gk_dZ_" f[h YWbYebWh[ b[ bkd]^[pp[ h[Wb_" XWijW cebj_fb_YWh[ b[ bkd]^[pp[ ikbbW f_WdjW f[h + &&&$ F[h [i[cf_e" ' Yc ikbbW f_Wdj_dW Yehh_ifedZ[ W + &&& Yc d[bbW h[Wbj} Y_e W +& c1 ( Yc Yehh_ifedZede W '&& c" ¾

287


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

Traslazione, rotazione, simmetria In queste pagine trasformeremo le figure di partenza cambiando solamente la loro posizione, immaginando: s¬ di spostarle da un punto all’altro (igVhaVo^dcZ); s¬ di farle girare attorno a un punto (gdiVo^dcZ); s¬ di g^WVaiVgaZ (h^bbZig^V). 1

2

Osserva. Ho disegnato una bandierina e ho immaginato di farla scorrere verso destra disegnando un’altra bandierina. I punti corrispondenti delle due bandierine sono cZaaV hiZhhV Y^gZo^dcZ. Ogni punto della seconda bandierina è V . fjVYgZii^ V YZhigV dal punto della prima bandierina: ho eseguito una igVhaVo^dcZ.

Riproduci le figure applicando la igVhaVo^dcZ ^cY^XViV dalla freccia. 5

3

9

5

5

Completa le successioni di figure applicando le igVhaVo^dc^ ^cY^XViZ.

288

6


1%8)1%8-'%

Rotazione La figura si è spostata dalla posizione A alla posizione B gjdiVcYd intorno al punto P, kZghd dgVg^d, di .% (Vc\dad gZiid). La figura si è anche spostata dalla posizione A alla posizione C ruotando intorno al punto P, kZghd Vc" i^dgVg^d, di .% (Vc\dad gZiid). FjZhid hedhiVbZcid h^ X]^VbV gdiVo^dcZ# La rotazione è individuata da: – un ejcid, detto XZcigd Y^ gdiVo^dcZ; – un Vc\dad, detto Vc\dad Y^ gdiVo^dcZ; – un kZghd Y^ gdiVo^dcZ che può essere dgVg^d (kZghd YZhigV) e Vci^dgVg^d (kZghd h^c^higV).

A

90°

90°

C

B P

Simmetria Osserva attentamente la figura a lato: essa rappresenta il g^WVaiVbZcid di una figura. Il g^WVaiVbZcid è una trasformazione che dà origine a una nuova figura che appare g^ÅZhhV come in uno specchio. L’immagine 7 che vedi nella figura a lato è speculare rispetto all’immagine 6: si dice che la figura 7 è h^bbZig^XV g^heZiid VaaV Ä\jgV 6. La retta attorno alla quale avviene il g^WVaiVbZcid di una figura si chiama VhhZ Y^ h^bbZig^V.

1

2

A

B

Indica se le figure hanno rutotato, in senso orario, di ' , di ' o di ) di giro (cioè di 90°, 180°, o 270°) * ( *

.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......°

.......°

.......°

.......°

Completa disegnando le figure in posizione simmetrica rispetto all’asse di simmetria.

289


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

Il perimetro La somma delle lunghezze dei lati di un poligono si chiama perimetro. Questa parointorno, metron misura) che, in pratica, la deriva dal greco eZg^bZigdc (peri vuol dire «b^hjgV YZa Xdcidgcd» di una figura. 4 C

B

3

D

Se vuoi calcolare il perimetro del giardino del nonno che ha la forma e le misure indicate nella figura a lato devi procedere alla rettifica del contorno del poligono: devi cioè immaginare 5 di stendere tutti i lati su una stessa linea retta, composta da tanti segmenti lunghi esattamente quanto i lati del «giardino».

2

E

A

6

5

4

A

1

B

3 C

2 D

6 E

Scopri le regole per calcolare il perimetro delle figure geometriche. Facciamo una distinzione fra tre diverse situazioni.

1 Perimetro (P) di un poligono generico

P = somma dei lati Osserva e completa scrivendo i numeri che mancano. 3,4

5

F 3 $$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$ 2 6 cm

290

A


1%8)1%8-'%

2 Perimetro (P) di un poligono equilatero

P = lato x numero dei lati Osserva e completa scrivendo i numeri che mancano. 1,7

2,5 cm

m 3,8 c

cm

hecXe

f[djW]ede

F 3 H )

F 3 H *

F 3 H *

F 3 H +

F 3 $$$$$$ ) 3 $$$$$$

F 3 $$$$$$$$$$$$

F 3 $$$$$$$$$$$$

F 3 $$$$$$$$$$$$

3c m

gkWZhWje

[ddW]ede

0,9 c

m

m

1 1,

1c

[iW]ede

1, 2 cm

1,6

cm

cm

jh_Wd]ebe [gk_bWj[he

[jjW]ede

ejjW]ede

Z[YW]ede

F 3 H ,

F 3 H -

F 3 H .

F 3 H /

F 3 H '&

F 3 $$$$$$$$$$$$

F 3 $$$$$$$$$$$$

F 3 $$$$$$$$$$$$

F 3 $$$$$$$$$$$$

F 3 $$$$$$$$$$$$

h[jjWd]ebe b=4

F 3 X ^ (

F 3 $$$$$$$ $$$$$$$ ( $$$$$$$$$$$$

=

3

jh_Wd]ebe _ieiY[b[ b = 4,5

F 3 H ( X

F 3 $$$$$$$ ( $$$$$$ $$$$$$$$$$$$

=2 ,4

h=2

3 Perimetro (P) di poligoni con coppie di lati uguali

fWhWbb[be]hWccW b = 4,1

F 3 X H (

F 3 $$$$$$$ $$$$$$$ ( $$$$$$$$$$$$

291


?f `dgXiXkf X%%%

6MGSRSWGIVI PMRII ERKSPM I Ă KYVI KISQIXVMGLI TMERI IYh_l_ d[bb[ jWX[bb[ _ dkc[h_ Z[bb[ \_]kh[ Yehh_ifedZ[dj_$ 1

linea curva

segmento: .........

semiretta: .........

retta: .........

aperta: ............... chiusa: ...............

2

1

2

3

3

linea spezzata aperta: ...............

4

segmenti paralleli: .........

chiusa: ...............

segmenti segmenti incidenti: ......... perpendicolari: .........

5

linea mista chiusa: ...............

3

2

1

aperta: ...............

6

Eii[hlW bW fei_p_ed[ Z[bbW igkWZh[jjW [ Z[b ]ed_ec[jhe [ _dZ_YW Yec[ iede

]b_ Wd]eb_" iYh_l[dZe _d jWX[bbW b[ b[jj[h[ Yehh_ifedZ[dj_$ W Y X

angoli acuti ........... ...........

Z angoli ottusi ........... ...........

[

^

]

\

angoli retti ...... ...... ...... ......

Eii[hlW b[ \_]kh[ [ iYh_l_ d[bbW jWX[bbW _b dkc[he Z[b jh_Wd]ebe Yehh_ifedZ[dj[$

triangolo

3 2

equilatero isoscele

1 4

rettangolo scaleno

292

numero


1%8)1%8-'%

3TIVEVI GSR PI Ă KYVI KISQIXVMGLI Eii[hlW b[ \_]kh[ [ iYh_l_ d[bbe iY^[cW _b dkc[he Z[b gkWZh_bWj[he Yehh_ifedZ[dj[$ 1

3

5

2

TRAPEZI

QUADRILATERI

PARALLELOGRAMMI

4

6 RETTANGOLI

QUADRATI

ROMBI

Eii[hlW b[ i[]k[dj_ Yeff_[ Z_ b[jj[h[ [ iYh_l_ i[ i_ Yehh_ifedZede

f[h jhWibWp_ed[" hejWp_ed[" i_cc[jh_W e i[ iede i_c_b_$

.......................................

.......................................

.......................................

.......................................

9WbYebW _b f[h_c[jhe Z_ e]d_ gkWZh_bWj[he$ 7jj[dp_ed[ W_ ZWj_ ikf[h\bk_

293


Ad lYf_jYe ALPPFBO

Il iVc\gVb è un antico puzzle cinese formato da hZiiZ pezzi: s¬ due triangoli grandi (1 e 2) s¬ un triangolo medio (7) s¬ due triangoli piccoli (3 e 5) s¬ un quadrato (4) 2 s¬ un parallelogramma (6)

ALPPFBO PFFBO ALPPFBO ALPPFBO

4

1 5 6

1

294

3

Incolla un foglio quadrettato su un cartoncino e costruisci un tangram ritagliando un quadrato come indicato qui sopra. Utilizzando ijii^ ^ eZoo^ del tangram, puoi costruire figure Y^kZghZ cZaaV [dgbV, ma j\jVa^ cZaa¼ZhiZch^dcZ. Prova a comporre le figure riprodotte qui sotto.

7


1

Sovrapponi i pezzi del tuo tangram sulla ďŹ gura qui di ďŹ anco e scrivi in ogni parte il numero del pezzo corrispondente. BW Ă“]khW Z[bbĂŠkece i[Zkje „ [gk_lWb[dj[ Wb gkWZhWje Z_ fWhj[dpW f[hY^ƒ „ YecfeijW ZW]b_ ij[ii_ f[pp_ „ equicomposta [ ^W" gk_dZ_" bW ij[iiW estensione „ equiestesa $ 2

3

Cerca di comporre con il tuo tangram diversi eda^\dc^ XdckZhh^. (Per esempio, spostando i pezzi 1 e 2, trasforma successivamente il quadrato di partenza in un rettangolo, in un parallelogramma, in un triangolo e in un trapezio).

2 1

3 4

5 6

7

Osserva, ora, i seguenti poligoni. Riproducili con il tuo tangram e indica se le frasi sono vere oppure false.

t IfeijWdZe kd f[ppe feiie jhWi\ehcWh[ _b h[jjWd]ebe

_d kd jh_Wd]ebe" _d kd jhWf[p_e e _d kd fWhWbb[be]hWccW$ t ? gkWjjhe feb_]ed_ ^Wdde bW ij[iiW Wh[W$ t BÊWbj[ppW Z[b jh_Wd]ebe „ Zeff_W h_if[jje W gk[bbW Z[b h[jjWd]ebe$ t B[ XWi_ Z[b jh_Wd]ebe [ Z[b h[jjWd]ebe ded ^Wdde bW ij[iiW bkd]^[ppW$

' ' ' '

mi esercito 1 9ecfed_ b[ \_]kh[ h_Y^_[ij[" WZef[hWdZe iebe _ f[pp_ _dZ_YWj_$ a. 9eijhk_iY_ kd gkWZhWje0 b. 9eijhk_iY_ kd jh_Wd]ebe0 c. 9eijhk_iY_ kd h[jjWd]ebe Yed _ f[pp_ 3" 5" 6

t Yed _ f[pp_ 1 [ 2 t Yed _ f[pp_ 1" 3" 5" 6 t Yed jkjj_ _ f[pp_ [YY[jje _ jh_Wd]eb_ ]hWdZ_$

t Yed _ f[pp_ 3" 4" 5 t Yed _ f[pp_ 3" 5" 6$

t JhWi\ehcWbe _d fWhWbb[be]hWccW

ifeijWdZe iebe kd f[ppe$ t JhWi\ehcW _b fWhWbb[be]hWccW _d kd jh_Wd]ebe ifeijWdZe WdYehW kd iebe f[ppe$

D[bbÊ[i[hY_p_e 90 Yecʄ bÊWh[W Z[b jh_Wd]ebe h_if[jje W gk[bbW Z[b h[jjWd]ebe Z_ fWhj[dpW5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 9ed\hedjW b[ XWi_ [ b[ Wbj[pp[ Z[b h[jjWd]ebe [ Z[b jh_Wd]ebe$ 9^[ YeiW dej_5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 295


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

Figure equiestese, congruenti, simili L’VgZV è la misura della hjeZgÄX^Z ^ciZgcV di una figura piana. Per misurare una superficie devi sempre usare un’jc^i| Y^ b^hjgV XVbe^dcZ. Per esempio, per misurare l’area del pavimento della tua aula, puoi prendere come unità di misura una delle mattonelle.

Kd_j} Z_ c_ikhW Z[bbW ikf[hÓY_[ Avrai sicuramente notato che, in base ai tuoi calcoli, le figure riprodotte sopra sono formate dallo stesso numero di quadretti, pur avendo [dgbZ Y^kZghZ. Le figure che hanno area uguale, ma forma diversa, si dicono equiestese o equivalenti. 1

Osserva le figure a sinistra: la figura 1 è l’ingrandimento della figura 2; la figura 2, a sua volta, è la riduzione della figura 1.

2

s¬ Hanno la stessa forma? s¬ Hanno le stesse dimensioni?

HÐ Cd HÐ Cd

Due figure si dicono simili se hanno la stessa forma ma non le stesse dimensioni.

Osserva: le due figure si sovrappongono esattamente una all’altra.

s¬ Sono simili? s¬ Hanno la stessa forma? s¬ Hanno le stesse dimensioni?

296

HÐ Cd HÐ Cd HÐ Cd

Due figure si dicono congruenti se si sovrappongono esattamente una sull’altra e tutti i loro punti coincidono.


1%8)1%8-'%

Figure isoperimetriche ed equiestese 1

Scrivi quanto è lungo il contorno (eZg^bZigd) e quanto misura la superficie (VgZV) di ciascuna figura prendendo come unità di misura le unità indicate. Indica, poi, con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

u b

a

a

b

c

d

e

perimetro in

.......

.......

.......

.......

.......

area in

.......

.......

.......

.......

.......

u e

c d

t Jkjj[ b[ Ó]kh[ ^Wdde be ij[iie f[h_c[jhe$ ' t Jkjj[ b[ Ó]kh[ ^Wdde bW ij[iiW Wh[W$ '

2

Scrivi quanto è lungo il contorno (eZg^bZigd) e quanto misura la superficie (VgZV) di ciascuna lettera prendendo come unità di misura le unità indicate. Indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

a

b

u u

c

C\ Ô^li\ Z_\ _Xeef cf jk\jjf g\i`d\kif j` [`Zfef isoperimetriche%

PERIMETRO IN A b c d e f

d

e

f

g h

g

i

h

AREA IN

................

..............

................

..............

................

..............

................

..............

................

..............

................

..............

................

..............

................

..............

................

..............

i

t Jkjj[ b[ b[jj[h[ ^Wdde be ij[iie f[h_c[jhe$ ' t Jkjj[ b[ b[jj[h[ ^Wdde bW ij[iiW Wh[W$ '

C\ Ô^li\ Z_\ _Xeef cX jk\jjX Xi\X j` [`Zfef equiestese%

297


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

Le misure di superficie L’unità di misura fondamentale delle superfici piane è il bZigd fjVYgVid, il cui simbolo è b'. >a bZigd fjVYgVid Xdgg^hedcYZ Vaa¼VgZV Y^ jc fjVYgVid X]Z ]V ^a aVid ajc\d & bZigd. Per misurare aree più piccole o più grandi si usano i hdiidbjai^ea^ e i bjai^ea^ del metro quadrato. Osserva i hdiidbjai^ea^ del metro quadrato.

BW Ó]khW W ÓWdYe kd decimetro quadrato dm2 " Y_e kd gkWZhWje Yed _b bWje bkd]e kd Z[Y_c[jhe$ BW fWhj[ YebehWjW Z_ ]_Wbbe kd centimetro quadrato cm2 " Y_e kd gkWZhWje Yed _b bWje bkd]e kd Y[dj_c[jhe$ ?b gkWZhWj_de heiie kd millimetro quadrato mm2 " Y_e kd gkWZhWje Yed _b bWje bkd]e kd c_bb_c[jhe$ ?b f_YYebe i[]de ¼2½ Y^[ i_ iYh_l[ _d Wbje W Z[ijhW i[hl[ f[h _dZ_YWh[ Y^[ i_ jhWjjW Z_ c_ikh[ Z_ ikf[hÓY_[" Y_e W Zk[ Z_c[di_ed_0 bkd]^[ppW [ bWh]^[ppW$

In questa tabella sono riportati i multipli e i sottomultipli del metro quadrato. le`k~

ckbj_fb_

iejjeckbj_fb_

Y^_bec[jhe gkWZhWje

[jjec[jhe gkWZhWje

Z[YWc[jhe gkWZhWje

d\kif hlX[iXkf

Z[Y_c[jhe gkWZhWje

Y[dj_c[jhe gkWZhWje

c_bb_c[jhe gkWZhWje

ac(

^c(

ZWc(

m2

Zc(

Yc(

cc(

' &&& &&& c(

'& &&& c(

'&& c(

1 m2

&"&' c(

&"&&&' c(

&"&&&&&' c(

F[h c_ikhWh[ b[ ikf[hÓY_ Z[_ j[hh[d_ W]h_Yeb_ i_ kiWde b[ misure agrarie$ ;YYe _ behe dec_ [ _b behe lWbeh[$ Ara (a) Yehh_ifedZ[ W 1 metro quadrato Centiara (ca) Yehh_ifedZ[ W 100 metri quadrati" Y_e W 1 decametro quadrato. Ettaro (ha) Yehh_ifedZ[ W 10 000 metri quadrati" Y_e W 1 ettometro quadrato$

298


2`R_PVgV 1

H_ifedZ_$

t GkWdj_ Yc( Y_ iede _d ' Zc(5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ GkWdj_ cc( Y_ iede _d ' Yc(5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ t GkWdj_ Zc( Y_ iede _d ' c(5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ GkWdj_ c( Y_ iede _d ' [jjWhe5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ t GkWdj[ f_Wijh[bb[ gkWZhWj[ Z_ ' Yc Z_ bWje eYYehhede f[h h_l[ij_h[ ' c( Z_ fWl_c[dje5 $$$$$$$$$$$ t GkWdj_ gkWZh[jj_ Z_ ' cc Z_ bWje Y_ iede _d kd \e]b_e" bW Yk_ ikf[hÓY_[ c_ikhW ' c(5 $$$$$$$$$$$ t D[bbe ij[iie \e]b_e gkWdj_ iede _ gkWZh[jj_ Z_ ' Yc Z_ bWje5 $$$$$$$$$$$ 2

?di[h_iY_ b[ i[]k[dj_ c_ikh[ d[bbW jWX[bbW0 bÊ[i[hY_p_e Wll_Wje$ km2 da

hm2 u

da

58,4370 dam2

dam2 u

m2

dm2

cm2

da

u

da

u

da

u

5

8

4

3

7

0

da

mm2 u

da

u

28,45 m2 4,63 hm2 57,3210 m2 6,7480 dam2 343 hm2 62,3407 km2

3

;i[]k_ b[ i[]k[dj_ [gk_lWb[dp[ Yed b[ c_ikh[ Z_ ikf[h\_Y_[$

a. (-"*+ Zc( 3 ¾¾¾$$$$$$$ Yc( b. '( ac( 3 ¾¾¾$$$$$$$ ^c( c. ')"-* cc( 3 ¾¾¾$$$$$$$ Yc(

5

."/- c( 3 ¾¾¾$$$$$$$ Zc(

&"&')- Zc( 3 ¾¾¾$$$$$$$ Yc( '-"*( Yc( 3 ¾¾¾$$$$$$$ cc(

, '(& cc( 3 ¾¾¾$$$$$$$ Zc(

."&*-. ^c( 3 ¾¾¾$$$$$$ ZWc(

)"-& ZWc( 3 ¾¾¾$$$$$$$ c(

/"'- ^c( 3 ¾¾¾$$$$$$$ ac(

'/ &&& Yc( 3 ¾¾¾$$$$$$$ c( ('+ c( 3 ¾¾¾$$$$$$$ ZWc(

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$

a. GkWdj[ f_Wijh[bb[ ZW ' Zc( iede d[Y[iiWh_[ f[h fWl_c[djWh[ kdW ijWdpW Z_ / c(5 b. Þ cW]]_eh[ bÊWh[W Z_ kd ]_WhZ_de Z_ '&& c( e gk[bbW Z_ kdW f_WppW Z_ ' Y[dj_WhW5 c. :W kd \e]b_e Y^[ c_ikhW )& Zc(" 9WhbW h_jW]b_W Yecfb[ii_lWc[dj[ ' +&& Yc($ GkWdj_ Y[dj_c[jh_ gkWZhWj_ h_cWd]ede5

299


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

L’area delle figure piane Nelle pagine che seguono imparerai le formule per il calcolo dell’area delle principali figure piane. Applicherai le tue conoscenze sulle trasformazioni geometriche e i concetti di similitudine e di equiestensione. h (altezza) = 3 cm

L’area del rettangolo

BÊWh[W Z[b h[jjWd]ebe Z_ '( Yc($ 4 x 3 = 12 Infatti: A=bxh b (base) = 4 cm

1

Osserva l’esempio e completa la tabella. a

b

c

area in cm2 d

a

( +"+ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

b

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

d

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

e

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

f

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

f e

BÊWh[W Z[b gkWZhWje Z_ / Yc($ Infatti: 3 x3=9

(lato) = 3 cm

L’area del quadrato

b h

A=H H=H2

Feii_Wce WdY^[ iYh_l[h[ 32 = 9$ B[]][h[ce0 ¼_b gkWZhWje Z_ 3 9½1 effkh[ ¼3 Wb gkWZhWje k]kWb[ W 9½$

(lato) = 3 cm

area in cm2 2

Osserva l’esempio. d c b a

300

H H=H2

a

&"+ &"+ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

b

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$

d

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$$$$$$


h ( altezza) = 2 cm

1%8)1%8-'%

L’area del parallelogramma Ritagliando il parallelogramma lungo l’altezza e spostando la parte ritagliata come indicato nella figura, possiamo trasformare il parallelogramma in un rettangolo che ha la stessa base e la stessa altezza.

1

h

h b

b

b ( base) = 3 cm

BÊWh[W Z[b fWhWbb[be]hWccW Z_ , Yc($

Infatti: 3 x 2 A=bxh

Con l’aiuto dei quadretti e del righello trova le misure dei parallelogrammi e completa.

X 3 ."+ Yc ^ 3 ) Yc 7 3 X ^ $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc(

X 3 $$$$$$$$$$ Yc ^ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc 7 3 $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc( 2

X 3 $$$$$$$$$$ Yc

^ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc

7 3 $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc(

Completa la tabella. b

h

b h

Area

/ Yc

, Yc

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ Yc(

3 $$$$$$$$$ cc(

*& cc

+& cc

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ cc(

3 $$$$$$$$$ Yc(

- Zc

. Zc

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ Zc(

3 $$$$$$$$$ Yc(

, c

- c

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ c(

3 $$$$$$$$$ Zc(

.& ^c

)& ^c

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ ^c(

3 $$$$$$$$$ ac(

(& Zc

/& Zc

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ Zc(

3 $$$$$$$$$ c(

'& Yc

, Yc

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ Yc(

3 $$$$$$$$$ cc(

,& cc

)& cc

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ cc(

3 $$$$$$$$$ Yc(

- Zc

+ Zc

$$$$$$ $$$$$$

3 $$$$$$$$$ Zc(

3 $$$$$$$$$ Yc(

301


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

L’area del rombo 1

2

3

D h

d 2

d b

D

La base del rettangolo (W) della figura n. 1 è lunga quanto la diagonale maggiore del rombo (9). L’altezza del rettangolo (]) è lunga quanto la diagonale minore (Y). L’area del rettangolo è di 60 quadretti (10 x 6). L’area del rombo è la metà: 30 quadretti. Per calcolare l’area del rombo, quindi, basterà moltiplicare la diagonale maggiore per la diagonale minore e dividere il prodotto per due (10 x 6) : 2 = 30. Otteniamo lo stesso risultato, trasformando il rombo in un rettangolo che ha la base lunga quanto la diagonale maggiore e l’altezza lunga quanto metà della diagonale minore (figura n. 2 e n. 3). Infatti: 10 x (6 : 2) = 30. Possiamo, allora, scrivere le seguenti formule: A = (D x d) : 2 A = D x (d : 2)

1

Completa scrivendo i numeri che mancano.

: 3 $$$$$$$$$$ Yc

Z 3 $$$$$$$$$$$$ Yc

7 3 $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 0 $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 0 $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc(

302

2

Completa la tabella. D

d

D d:2

+ Yc

* Yc

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ Yc(

)& cc

(& cc

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ cc(

+ Zc

'& Zc

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ Zc(

(& c

.& c

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ c(

* ac

) ac

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ ac(

(+ ^c

* ^c

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ ^c(

Area


1%8)1%8-'%

L’area del trapezio b

B

b

1

3

2

h

h

B

h 2

b

B

b

B

L’area del rettangolo della figura n. 1 è di 60 quadretti, mentre l’area del trapezio è di 30 quadretti. Possiamo dire che il trapezio è la metà del rettangolo che ha per base la somma delle basi (7 + W) e per altezza la stessa altezza. Infatti: (7 + 3) x 6 : 2 = 30. Otteniamo lo stesso risultato, se trasformiamo il trapezio in un rettangolo che ha per base la somma delle basi e per altezza metà altezza del trapezio. Infatti: (7 + 3) x (6: 2) = 30. Possiamo, allora, scrivere le seguenti formule: A = (B + b) h : 2 A = (B + b) (h : 2) 1

Completa scrivendo i numeri che mancano.

8 3 $$$$$$$$$$ Yc

X 3 $$$$$$$$$$$$ Yc

8 3 $$$$$$$$$$ Yc

^ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc

7 3 $$$$$$$$$ ! $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 0 ( 3 $$$$$$$$$ Yc( 2

X 3 $$$$$$$$$$$$ Yc

^ 3 $$$$$$$$$$$$ Yc

7 3 $$$$$$$$$ ! $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 0 ( 3 $$$$$$$$$ Yc( Completa la tabella. B

b

h

( B + b) ^ 0 (

- Yc

* Yc

, Yc

$$$$$ ! $$$$$ $$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ Yc(

)+ cc

+ cc

(& cc

$$$$$ ! $$$$$ $$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ cc(

, c

( c

* c

$$$$$ ! $$$$$ $$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ c(

)& c

(& c

'& c

$$$$$ ! $$$$$ $$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ c(

*+ cc

'+ cc

( cc

$$$$$ ! $$$$$ $$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ cc(

."+ ^c

'"+ ^c

( ^c

$$$$$ ! $$$$$ $$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ ^c(

Area

303


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\

L’area del triangolo 1

2

3

h

h 2

h b

b

Nella figura n. 1, sia la base del rettangolo, sia quella del triangolo sono lunghe 10 quadretti. L’altezza di entrambi corrisponde a quella di 6 quadretti. L’area del rettangolo è di 60 quadretti, l’area del triangolo è la metà, cioè 30 quadretti. Per calcolare l’area del triangolo, basterà moltiplicare la base per l’altezza e dividere il prodotto per 2. Infatti: 10 6 : 2 = 30. Otteniamo lo stesso risultato, trasformando il triangolo in un rettangolo che ha per base la stessa base e per altezza metà altezza del triangolo (figure n. 2 e 3). Infatti: 10 (6 : 2) = 30. Possiamo, allora, scrivere le seguenti formule:

A=b h:2

1

A = b (h : 2)

Completa scrivendo i numeri che mancano.

Completa la tabella. b

h

b h:2

^ 3 $$$$$$$$$ Yc

. Yc

* Yc

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ Yc(

7 3 $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 0 $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$ Yc(

'& cc

', cc

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ cc(

- Yc

. Yc

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ Yc(

(& cc

+& cc

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ cc(

^ 3 $$$$$$$$$ Yc

)& c

*& c

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ c(

7 3 $$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 0 $$$$$$$$$ 3 $$$$$$$$$ Yc(

- ac

, ac

$$$$$$ $$$$$$ 0 (

3 $$$$$$$$$ ac(

X 3 $$$$$$$$$$ Yc

X 3 $$$$$$$$$$ Yc

304

2

Area


=_\OYRZV ✔ H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$

a. 9WbYebW bÊWh[W Z_ kd gkWZhWje Y^[ ^W _b f[h_c[jhe ✪ ✪ ✪

k]kWb[ W gk[bbe Z_ kd h[jjWd]ebe Wl[dj[ bW XWi[ Z_ '. Yc [ bÊWbj[ppW Z_ '( Yc$

b. :W kd \e]b_e Z_ YWhjW" bW Yk_ ikf[hÓY_[ ✪ Z_ ' *&& Yc(" ijWje h_jW]b_Wje kd fWhWbb[be]hWccW ✪ Y^[ ^W bW XWi[ Z_ '*& cc [ bÊWbj[ppW Z_ * Yc$ ✪ GkWdj_ Y[dj_c[jh_ gkWZhWj_ Z_ \e]b_e iede h_cWij_5

g. Kd ]_WhZ_de ^W bW \ehcW Z_ kd jhWf[p_e _ieiY[b[

✪ Yed bW XWi[ cW]]_eh[ Z_ '. c [ bW XWi[ c_deh[ ✪ Z_ ' (&& Yc$ E]d_ bWje eXb_gke kd j[hpe Z[bbW ✪ ieccW Z[bb[ XWi_$ 9WbYebW gkWdje i_ if[dZ[ f[h h[Y_djWh[ _b ]_WhZ_de" iWf[dZe Y^[ bW h[j[ YeijW *"+& [khe Wb c[jhe$ I[ bÊWbj[ppW . c" gkWb bÊWh[W Z[b ]_WhZ_de5

h. KdW ijWdpW gkWZhWjW ^W kd bWje bkd]e ) c$

✪ c_ikhW (* Yc [ bW c_deh[ k]kWb[ WbbW c[j} Z[bbW ✪ cW]]_eh[$ 9WbYebW _b f[h_c[jhe [ bÊWh[W Zb hecXe$

✪ GkWdj[ cWjjed[bb[ eYYehhede f[h h_l[ij_h[ ✪ _b fWl_c[dje Yed cWjjed[bb[ gkWZhWj[ Y^[ ^Wdde ✪ _b bWje Z_ (& Yc5

d. ?b YWcfe jhWf[pe_ZWb[ _d Ó]khW l_[d[ Yebj_lWje

i. F[h Yeijhk_h[ kdW l[jhWjW i_ iede kiWj_ Z[_ hecX_ Z_

c. ?b bWje Z_ kd hecXe ')") Yc" bW Z_W]edWb[ cW]]_eh[ ✪

✪ f[h kd j[hpe W feceZeh_ [ d[bbW fWhj[ h[ijWdj[ ✪ W \hW]eb[$ GkWdj_ c[jh_ gkWZhWj_ c_ikhW bW ✪ ikf[hÓY_[ Yebj_lWjW W \hW]eb[5 ; gk[bbW W feceZeh_5

0,4 hm

54 m

j. ?b Yehj_b[ Z[bbW iYkebW ^W bW \ehcW Z_ kd jhWf[p_e

✪ _ieiY[b[$ ?b ike f[h_c[jhe c_ikhW '/& c" bW ieccW ✪ Z[bb[ Zk[ XWi_ '(+ c" bÊWbj[ppW )& c$ GkWdje c_ikhW ✪ e]d_ bWje eXb_gke [ gkWdje bÊWh[W5

k. CWh_e ^W l[hd_Y_Wje bW fWhj[ h[jjWd]ebWh[ Z_ kdW

e. Kd j[hh[de W \ehcW Z_ hecXe ^W bW Z_W]edWb[

✪ cW]]_eh[ Y^[ c_ikhW '(* Yc [ bW Z_W]edWb[ c_deh[ ✪ ) ✪ Y^[ k]kWb[ W_ Z[bbW cW]]_eh[$ 9WbYebW bÊWh[W * Z[b j[hh[de$

f. Kd ]_WhZ_de ^W bW \ehcW Z_ kd fWhWbb[be]hWccW [Z

Z_l_ie _d . W_keb[ jh_Wd]ebWh_ k]kWb_$ ?d ) Y_ iede Óeh_ [ f_Wdj[" d[bb[ Wbjh[ fhWje$ BW XWi[ Z_ kd jh_Wd]ebe . c [ bÊWbj[ppW /+ Zc$ 9WbYebW gkWdj_ c[jh_ gkWZhWj_ iede Yebj_lWj_ W fhWje$

✪ ✪ ✪

fWh[j[ Z[bbW cWdiWhZW$ GkWdj_ c[jh_ gkWZhWj_ ]b_ h[ijWde ZW l[hd_Y_Wh[5 I[ f[h Z_f_d][h[ kd c[jhe gkWZhWje ^W if[ie )"+& [khe" gkWdje if[dZ[h} f[h Z_f_d][h[ bÊ_dj[hW fWh[j[5 3,4 m

280 cm

12 dam

✪ ✪ ✪

✪ l[jhe YebehWje b[ Yk_ Z_W]edWb_ c_ikhWde . Yc ✪ [ , Yc$ I[ bW ikf[hÓY_[ jejWb[ Z[bbW l[jhWjW ✪ '"( c(" gkWdj_ hecX_ iede eYYehi_5

76 dm

305


?f `dgXiXkf X%%% )WIKYMVI IUYMZEPIR^I GSR PI QMWYVI HM WYTIVĂ GMI I EKVEVMI 9ecfb[jW b[ jWX[bb[$

IYh_l_ bĂŠkd_j} e _b

'&& m2

'&&

dm2

cm2

'&&

mm2

dm2

'&&

cm2

km2

ha

5,85

...........

...........

36

7

...........

...........

500

...........

960

9

...........

...........

42

1

...........

8

...........

...........

82

6,4

...........

0 '&&

0 '&& '&&

'&&

0 '&& '&&

hm (ha)

2

dam (ca)

2

m (a)

7,4

...........

...........

...........

2

0 '&&

........... 2 800 0 '&& '&& 2

dkc[he Y^[ cWdYW$

*"(+ c(

$$$$$$$$$$$$$$$ Zc(

+& ac(

+ &&& $$$$$$$$$$$$$

-&& cc(

$$$$$$$$$$$$$$$ Zc(

&"-+ Zc(

$$$$$$$$$$$$$$$ Yc(

,"+ ^c(

,+ &&& $$$$$$$$$$$

, cc(

&"&&&, $$$$$$$$$$

)&& Yc(

&"&)$$$$$$$$$$$$$$$

hm (ha)

2

dam (ca)

m (a)

,"(+ ^W

$$$$$$$$$$$$$$$ c(

...........

5,4

...........

...........

)* &&& c(

$$$$$$$$$$$$$$$ ^W

300 000

...........

...........

700 000

*"- ^W

$$$$$$$$$$$$$$$ c(

2

0 '&&

0 '&&

0 '&&

'EPGSPEVI P¸EVIE HIPPI à KYVI KISQIXVMGLI 9ecfb[jW b[ jWX[bb[$ b 12 m

H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$

h 8m

A ...............

a. BW Z_W]edWb[ cW]]_eh[ Z_ kd hecXe „ Z_ *+ Yc * [ bW Z_W]edWb[ c_deh[ „ _ Z[bbW cW]]_eh[$ + 9WbYebWd[ bÊWh[W$

b. KdW YWc[hW „ bkd]W * c [ bWh]W )"+ c$ ?d [iiW 45 m

...............

...............

64 cm

48 cm

...............

55 cm 25 cm

30 cm

...............

Yʄ kd b[jje cWjh_ced_Wb[ bkd]e ("&+ c [ bWh]e '"/ c$ GkWb „ bÊWh[W Z[bbW YWc[hW Y^[ h_cWd[ b_X[hW5

c. :W kd YWhjed[ h[jjWd]ebWh[ bkd]e '"+& c [ bWh]e &"/& c i_ Z[lede h_jW]b_Wh[ WbYkd_ gkWZhWj_ Yed _b bWje Z_ )& Yc$ GkWdj_ gkWZhWj_ i_ feiiede h_jW]b_Wh[5

9ecfb[jW b[ \hWi_ WZef[hWdZe b[ i[]k[dj_ fWheb[0 [gk_lWb[dj_" i_c_b_" Yed]hk[dj_$ 306

a. B[ Ă“]kh[ Y^[ ^Wdde bW ij[iiW \ehcW" cW ded b[ ij[ii[ Z_c[di_ed_" i_ Z_Yede $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ b. B[ Ă“]kh[ Y^[ ^Wdde Wh[W k]kWb[" cW \ehcW Z_l[hiW" i_ Z_Yede $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ c. B[ Ă“]kh[ Y^[ i_ ielhWffed]ede [iWjjWc[dj[ kdW WbbĂŠWbjhW i_ Z_Yede $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$


1%8)1%8-'%

Fh[dZ_ _d c_bb_c[jh_ b[ c_ikh[ Y^[ j_ i[hlede f[h YWbYebWh[ _b f[h_c[jhe [

bĂŠWh[W Z_ e]d_ Ă“]khW [ iYh_l_b[ d[bbW YebeddW ÂźZ_c[di_ed_½$ 9WbYebW _dĂ“d[ _b f[h_c[jhe [ bĂŠWh[W Z_ e]d_ Ă“]khW$

b

dimensioni indispensabili

p

.......................................................................

..............mm

A

.......................................................................

..............mm2

p

.......................................................................

..............mm

A

.......................................................................

..............mm2

p

.......................................................................

..............mm

A

.......................................................................

..............mm2

p

.......................................................................

..............mm

A

.......................................................................

..............mm2

p

.......................................................................

..............mm

A

.......................................................................

..............mm2

p

.......................................................................

..............mm

A

.......................................................................

..............mm2

307


CX cf^`ZX# cX gif "FID8I< @EJ@<D@ J@>E@=@:8 :C8JJ@=@:8I< >C@ <C<D<EK@ J<:FE;F LE8 F G@o :8I8KK<I@JK@:?< :FDLE@ $8@ >@Z @DG8I8KF :?< G<I =FID8I< @EJ@<D@ GLF@ LJ8I< @C ;@8>I8DD8 ;@ !LC<IF 2<EE #ONSIDERA LlINSIEME 5 FORMATO DAI NUMERI DA A %SEGUI UNA CLASSIüCAZIONE IN BASE ALLA CARATTERISTICA «ESSERE NUMERI PARI» #IRCONDA CON UNA LINEA OVALE CHIUSA TUTTI I NUMERI PARI (AI FORMATO LlINSIEME ! DEI NUMERI PARI 'LI ELEMENTI CHE NON HANNO LA CARATTERISTICA «ESSERE PARI» APPARTENGONO ALLlINSIEME " 'LI INSIEMI ! E " NON HANNO ALCUN ELEMENTO IN COMUNE E SI DICONO DISGIUNTI

U

8

2 6

4 14

12

15

1

5

7

10 13

3

11

9

.ELLlINSIEME DEI NUMERI DA A FORMA LlINSIEME DEI NUMERI DISPARI E LlINSIEME DEI NUMERI MULTIPLI DI .ELLlINSIEME INTERSEZIONE DEVI COLLOCARE I «NUMERI DISPARI E MULTIPLI DI » 3CRIVI QUI DI SEGUITO I NUMERI PARI E NON MULTIPLI DI

2 8 14

308

1 17 6 3 5 7 9 15 12 11 13 19 21 18

16

20 4

10


YXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX *' %15# +/2#4'4#+

Per rappresentare in modo piĂš preciso una classiďŹ cazione secondo due caratteristiche puoi anche usare altri due tipi di rappresentazione graďŹ ca: il Y^V\gVbbV Y^ 8Vggdaa e il Y^V\gVbbV VY VaWZgd.

✔ ?d gk[ijW kd_j} W\\hedj[hW_ fheXb[c_ Z_ be]_YW" Z_ YWbYebe Z[bb[ fheXWX_b_j} [ Z_ hWffh[i[djWp_ed[ Z[_ ZWj_ ijWj_ij_Y_ [ _cfWh[hW_0 •a

rappresentare le classiďŹ cazioni con i diagrammi di Eulero-Venn, con la tabella di Carroll e con il diagramma ad albero; • a svolgere un’indagine statistica e a rappresentare i risultati con i graďŹ ci piĂš comuni: istogramma, ideogramma e areogramma; • a riconoscere relazioni tra insiemi di elementi diversi; • a calcolare la probabilitĂ del veriďŹ carsi di un evento.

#ONSIDERA LlINSIEME 5 POLIGONI E RAGGRUPPA I SUOI ELEMENTI SECONDO LE CARATTERISTICHE ƒESSERE QUADRILATERI’ E ƒESSERE DI COLORE ROSSO’

U U

heii_ #ON IL DIAGRAMMA DI #ARROLL QUESTA SITUAZIONE SI RAPPRESENTA COSĂ?

ded heii_

gkWZh_bWj[h_ ded gkWZh_bWj[h_

0UOI RAPPRESENTARE LA STESSA CLASSIĂźCAZIONE CON UN DIAGRAMMA AD ALBERO PRENDENDO IN ESAME CIASCUNA CARATTERISTICA

heii_ gkWZh_bWj[h_

ded heii_

.

POLIGONI heii_ ded gkWZh_bWj[h_

ded heii_

309


Classificazione e poligoni Metti insieme le tue conoscenze sulle classificazioni e sulla loro rappresentazione eseguendo l’esercizio proposto in questa pagina. Completa il diagramma di Carroll, il diagramma di Venn e il diagramma ad albero scrivendo al posto giusto il numero di ogni figura. Indica, poi, con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

2

non poligoni

convessi ........

........ ........

........

concavi ........

........ ........

........

6

4 5 7

Ó]kh[ ][ec[jh_Y^[

fe

310

' '

Yedl [ii_

Yedl [

Z[_ feb_]ed_$ t 7bYkd[ Ó]kh[ ded iede gkWZh_bWj[h_$

' '

{....., .....} {....., .....}

_

t Jkjj[ b[ Ó]kh[ iede Z[_ feb_]ed_$ t D[iikdW Ó]khW kd feb_]ede$ t ? gkWZh_bWj[h_ iede kdW fWhj[

.......

Wl YedY

.......

Wl_ YedY

ii_

d_

_]e

eb

d f

convessi

de

poligoni

8

_

1

poligoni

3

b_] ed

1

{....., .....} {....., .....}

t 7bc[de kdW Ó]khW kd [iW]ede$ t IebjWdje kdW Ó]khW kd gkWZhWje$ t Kde Z[_ ded feb_]ed_ _b Y[hY^_e$ t 7bYkd[ Ó]kh[ ded iede gkWZhWj_$

' ' ' '


2`R_PVgV ?di[h_iY_ d[b Z_W]hWccW Z_ L[dd" d[b Z_W]hWccW WZ WbX[he [ d[b Z_W]hWccW Z_ 9Whhebb _ i[]k[dj_ dkc[h_0

2

9ecfb[jW Y_WiYkd Z_W]hWccW Z_ L[dd" iYh_l[dZe Wb feije ]_kije _b dkc[he Z_ e]d_ \_]khW$ 1

(& (' (. )) numeri pari

multipli di 7

2

3

4

5

6

....... parallelogrammi

Z_ ckbj_fb_

b_ Z bj_f

numeri non pari

multipli di 7

..........

..........

non multipli di 7

..........

..........

_ -

numeri pari

b_ Z

.......

bj_f

ck

.......

ded

bj_fb_ Z_

.......

ded ck

_ -

_

fWh

ed

d$ f

quadrilateri

d$ d

Wh_

trapezi

ck

1

1

3

2

.......

4

5

rettangoli

quadrati

6

rombi

311


Un gioco di relazione 1

Ripassa con il rosso la freccia che dice: « bjai^ead Y^» e con l’azzurro quella che dice « Y^k^hdgZ Y^». 7

42

21

3

48

6

4

20

28

4

8

32

9

81

20

5

8

16

35

7

36

6

9

72

Alla scoperta del numero segreto <_ ah`Xeb fXZeXgb V[X WXi\ fVbce\eX \aW\VT dhTagX ib_gX Vb`cTeX \_ , aX\ ah`Xe\ WT # T $##! CXe iXe\ÏVTeX fX [T\ \aWbi\aTgb fXZh\ Z_\ \aW\m\! .......

Þ kde Z[_ dkc[h_ _dZ_YWj_ ZW_ fkdj_ Z_ gk[ije ]hW\e$

Primo indizio +2

.......

+5

.......

.......

10

Secondo indizio

.......

.......

.......

.......

30

.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......

.......

Þ _b dkc[he Z[bbÊ_dZ_p_e fh[Y[Z[dj[ Y^[ ^W jhW _ ike_ Z_l_ieh_ _b *$ 7bbehW fk [ii[h[0

312

.......

Þ ckbj_fbe Z_ ( [ Z_ +$ 7bbehW fk [ii[h[0

Terzo indizio

.......

20

.......

7bbehW fk [ii[h[0

.......

.......

.......

.......


1%8)1%8-'%

?f `dgXiXkf X%%% 'PEWWMĂ GEVI I QIXXIVI MR VIPE^MSRI H_fWiiW Yed _b heiie bW \h[YY_W Y^[ Z_Y[0 Ÿ„ ckbj_fbe Z_½ [ Yed bĂŠWppkhhe gk[bbW Y^[ Z_Y[0 Ÿ„ Z_l_ieh[ Z_½$

5

40

30

3

7

70

21

3

6

54

49

7

7

56

81

9

8

64

IYh_l_ _d Y_WiYkde Z[_ jh[ Z_W]hWcc_ _ i[]k[dj_ dkc[h_0 45# 54# 60# 65%

b_ Z _

ckbj_fb_ Z _ /

_ /

b_ Z bj_f ck

bj_f

multipli di 9

..........

..........

non multipli di 9

..........

..........

ded

/

Wh_ d$ f

_

fWh

/ bj_fb_ Z_

ck

numeri non pari

ed

ded ck

.......

numeri pari

d$ d

numeri pari

multipli di 9

.......

....... .......

.......

9ecfb[jW _b ]hW\e" iYh_l[dZe _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde$ JhWYY_W" fe_" kdW \h[YY_W l[hZ[ Y^[" fWhj[dZe ZW &" Yebb[]^_ _ ckbj_fb_ Yeckd_ _ ckbj_fb_ i_W Z_ , i_W Z_ / $ .......

.......

.......

.......

.......

.......

+4 &

.......

+6

....... .......

....... .......

.......

313


Pari o dispari? Anche giocando puoi dimostrare di essere un buon matematico.

1

Prova a giocare con un tuo compagno a «bim, bum, bam», puntando su «pari» o «dispari». Secondo te, le combinazioni possibili dei risultati saranno 3 (pari pari, dispari dispari, pari dispari) oppure 4? Osserva gli schemi. Hai ottenuto uno dei quattro risultati possibili?

fWh_

2

pari

dispari

P

P

P

D

D

P

D

D

Giulio lancia un dado. Che numero uscirà? Non lo puoi sapere. Però sai che il dado ha sei facce e su ogni faccia ci sono dei punti (1, 2, 3, 4, 5 o 6). Quindi, ciascun risultato indicato nelle frasi accanto potrà essere XZgid, edhh^W^aZ o ^bedhh^W^aZ.

314

fWh_

Z_if

Wh_

{P, P}

Z_ifWh_

{P, D}

fWh_

{D, P}

Z_if

Wh_

t KiY_h} kd dkc[he Z_ifWh_$ t KiY_h} kd dkc[he cW]]_eh[ Z_ &$ t KiY_h} kd dkc[he cW]]_eh[ Z_ ,$ t KiY_h} kd ckbj_fbe Z_ ($ t KiY_h} kd dkc[he c_deh[ Z_ -$

{D, D}

! ! ! ! !


1%8)1%8-'%

Lancio dei dadi BWdY_WdZe kd ZWZe gkWb „ bW fheXWX_b_j} Y^[ [iYW kd dkc[he fWh_5

Per rispondere alla domanda, dobbiamo riettere: i numeri che possono uscire sono 6. I numeri pari sono 3. Ci sono, quindi, 3 possibilità su 6 che esca un numero pari. Possiamo scrivere 3 su 6 anche cosÏ:

1

3

YWi_ \Wleh[leb_ dkc[h_ fWh_

6

YWi_ feii_X_b_ dkc[h_ Y^[ feiiede kiY_h[

Rietti e rispondi segnando con una crocetta vero o falso.

t 9ʄ kdW fheXWX_b_j} ik , Y^[ [iYW _b +$ t BW fheXWX_b_j} Y^[ [iYW _b ) „ Z_ ' ik ,$ t BW fheXWX_b_j} Y^[ [iYW kd dkc[he Z_ifWh_ „ Z_ + ik ,$ t BW fheXWX_b_j} Y^[ [iYW kd ckbj_fbe Z_ ( „ Z_ ) ik ,$ t BW fheXWX_b_j} Y^[ [iYW kd dkc[he „ Z_ , ik ,$ t BW fheXWX_b_j} Y^[ [iYW _b - „ Z_ & ik ,$ 2

' ' ' ' ' '

heiie Osserva la ruota della fortuna suddivisa in 10 parti e completa le frasi. Xbk Su quale colore punteresti per avere piÚ probabilità di vincere? heiie t BW fheXWX_b_j} Y^[ bW hkejW i_ \[hc_ ikb heiie „ $$$$$$ ik $$$$$$ Y_e„ $$$$$$ $

t BW fheXWX_b_j} Y^[ bW hkejW i_ \[hc_ ikb Xbk „ $$$$$$ ik $$$$$$ Y_e„ $$$$$$ $ t BW fheXWX_b_j} Y^[ bW hkejW i_ \[hc_ ikb ]_Wbbe „ $$$$$$ ik $$$$$$ Y_e„ $$$$$ $ t BW fheXWX_b_j} Y^[ bW hkejW i_ \[hc_ ikb l[hZ[ „ $$$$$$ ik $$$$$$ Y_e„ $$$$$$ $

Xbk l[hZ[

l[hZ[

heiie

]_Wbbe

Xbk heiie

3

Il sacchetto contiene 14 palline colorate. Rietti e indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false. t Þ Y[hje Y^[ [ijhWhh� kdW fWbb_dW heiiW$ ' t Þ _cfeii_X_b[ [ijhWhh[ kdW fWbb_dW d[hW$ ' , t BW fheXWX_b_j} Z_ [ijhWhh[ kdW fWbb_dW ]h_]_W „ Z_ $ ' '* t Þ feii_X_b[ [ijhWhh[ kdW fWbb_dW X_WdYW$ ' t Þ Y[hje Y^[ [ijhWhh� kdW fWbb_dW YebehWjW$ ' ) t BW fheXWX_b_j} Z_ [ijhWhh[ kdW fWbb_dW heiiW „ Z_ ' '*

315


L’indagine statistica Per compiere un’indagine hiVi^hi^XV, devi: s¬ definire il [ZcdbZcd da analizzare; s¬ raccogliere le ^c[dgbVo^dc^; s¬ rappresentarle con dei \gVÄX^. 1

Osserva l’esempio e completa seguendo le indicazioni. I bambini di quarta hanno svolto un’indagine statistica per scoprire quali sono gli sport preferiti dai loro compagni. In un primo momento hanno intervistato tutti i 25 bambini della loro classe ognuno dei quali / ha espresso jcV hdaV egZ[ZgZcoV. Poi hanno . rappresentato le informazioni raccolte con tre , grafici diversi.

L’istogramma L’istogramma è un \gVÄXd V XdadccZ le cui altezze indicano delle quantità numeriche. Ogni colonna rappresenta il numero di preferenze ottenuto dai diversi sport.

+ * ) ( ' j[dd_i

XWia[j

YWbY_e

dkeje

Y_Yb_ice

fWbbWlebe

L’areogramma In questo tipo di grafico le aree vengono colorate in modo diverso e indicano i diversi sport; a ogni quadratino colorato corrisponde una preferenza espressa. 2

Trasforma l’istogramma precedente in un areogramma colorando tu i quadratini in modo corretto, rispettando la legenda.

L’ideogramma

j[dd_i XWia[j YWbY_e dkeje Y_Yb_ice fWbbWlebe

Questo grafico usa h^bWda^ o Ä\jgZ ripetute tante volte quante sono le preferenze da indicare. j[dd_i XWia[j YWbY_e dkeje Y_Yb_ice

316

fWbbWlebe

mi esercito ✔ ?di_[c[ W_ jke_ YecfW]d_ fke_ Yecf_[h[ _dZW]_d_ _d YbWii[ ik_ i[]k[dj_ \[dec[d_ ZW WdWb_ppWh[$ B[jjkh[ fh[\[h_j[

Fh[\[h[dp[ j[b[l_i_l[

C[h[dZ[ ]hWZ_j[

C[pp_ Z_ jhWifehje kiWj_


1%8)1%8-'%

La moda e la media I 20 ragazzi di IV A hanno svolto un’indagine per sapere qual è il loro piatto preferito tra la pasta al pomodoro, la pasta al burro, la pizza e le lasagne. Poi hanno rappresentato i risultati con l’^hid\gVbbV che vedi qui a lato. Risulta evidente che la pizza è il piatto preferito: infatti la colonna più alta indica il piatto che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. Questo dato, che rappresenta la bVhh^bV [gZfjZcoV, si chiama bdYV YZaa¼^cYV\^cZ.

'& / . , + * ) ( '

fWijW Wb Xkhhe

Uno dei dati più importanti nelle elaborazioni statistiche è il calcolo della bZY^V. 1

Leggi e completa. Un’indagine condotta in una classe quarta sul peso corporeo degli alunni ha prodotto i risultati riportati in questa tabella. Per conoscere il peso corporeo medio degli alunni procedi secondo le indicazioni e XdbeaZiV.

s¬ Calcola la somma dei pesi di tutti gli alunni.

f_ppW

fWijW Wb feceZehe

bWiW]d[

Ragazzi

Peso

Ragazzi

Peso

Luca

37 kg

Claudia

25 kg

Aldo

41 kg

Davide

37 kg

Sabrina

33 kg

Cristina

30 kg

Manuela

33 kg

Marco

41 kg

Anna

30 kg

Enrico

37 kg

Lisa

30 kg

Luisa

30 kg

Paolo

33 kg

Arianna

28 kg

Marta

30 kg

Elena

33 kg

37 + 41 + 33 + 33 + 30 + 30 + 33 + 30 + 25 + 37 + 30 + 41 + 37 + 30 + 28 + 33 = ...........................

s¬ Dividi il risultato ottenuto per il numero degli alunni, cioè 16. s¬ Completa l’operazione. ……. : …….. = ………

?b ZWje Y^[ ^W_ ejj[dkje i_ Y^_WcW media statistica$ La bdYV e la bZY^V sono ^cY^XVidg^ hiVi^hi^X^ che permettono di descrivere fatti o fenomeni per mezzo dei numeri.

s¬ Il peso corporeo medio dei ragazzi è: ……….

mi esercito 1 Gk[ijW jWX[bbW h_fehjW _ Y^_bec[jh_ Y^[ kd Y_Yb_ijW ^W f[hYehie ]_ehdWbc[dj[ Yed bW ikW X_Y_Yb[jjW f[h Wbb[dWhi_$ Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

36 km

42 km

28 km

30 km

29 km

39 km

GkWdj_ Y^_bec[jh_ ^W f[hYehie _d c[Z_W e]d_ ]_ehde5 ……….……….

317


?f `dgXiXkf X%%% 'EPGSPEVI PE TVSFEFMPMXk GSR P¸YWS HM JVE^MSRM Kd iWYY^[jje Yedj_[d[ _ ][jjed_ Z[bbW jecXebW" Y^[" Yec[ iW_" lWdde ZW ' W /&$ ;ifh_c_ Yed kdW \hWp_ed[ bW fheXWX_b_j} Z_ [ijhWhh[

t UN NUMERO DI UNA CIFRA t UN NUMERO DISPARI aaaaa t IL NUMERO aaaaa t UN MULTIPLO DI aaaaa t UN NUMERO MAGGIORE DI aaaaa

-RXIVTVIXEVI KVEÁGM I VMGSRSWGIVI KPM MRHMGEXSVM WXEXMWXMGM

=b_ Wbkdd_ Z_ YbWii[ ?L ^Wdde YedZejje kdÊ_dZW]_d[ ikbbÊehWh_e Z[]b_ _d]h[ii_ W iYkebW$ D[bbÊ[Z_ÓY_e iYebWij_Ye i_ fk [djhWh[ W fWhj_h[ ZWbb[ eh[ ."&&$ Eii[hlW _b ]hWÓYe [ fe_ Yecfb[jW b[ \hWi_$ ."*+ ."*& .")+ .")& ."(+ ."(& ."'+ ."'& ."&+ ."&& B7KH7

97C?BB7

H?997H:E

BEH;DPE

;CC7

9>?7H7

F7EB7

7B;II?E

C7JJ;E

BK9?7

7B:E

=?KB?7

=?79ECE

t )L DATO PIÚ FREQUENTE CIOġ LA aaaaa ġ aaaaaaa t 3CRIVI TUTTI I DATI E CALCOLA LlORARIO DI MEDIA IN CUI I BAMBINI ENTRERANNO A SCUOLA aaaaaaaa t ) BAMBINI CHE ENTRANO A SCUOLA DOPO LlINIZIO DELLE LEZIONI ORE SONO aaaaaaaaaaa t )L BAMBINO CHE ENTRA A SCUOLA PER PRIMO ġ aaaaaa QUELLO CHE ENTRA PER ULTIMO ġaaaaaa

GkWjjhe Wc_Y_ i_ f[iWde ikbbW X_bWdY_W$ 9WbYebW gkWdje f[iWde _d c[Z_W$

*& )&

Matteo = 27 kg Tommaso = 26 kg Benedetta = 33 kg Lucia = 34 kg

318

(& '&

C7JJ;E

JECC7IE

8;D;:;JJ7

BK9?7

9?DP?7


1 1% %8 8 )) 1 1% %8 8 -- '' % %

7S MRXIVTVIXEVI M KVEÁGM I VMGSRSWGIVI KPM MRHMGEXSVM WXEXMWXMGM D[b i[]k[dj[ _ije]hWccW iede h[]_ijhWj_ _ ]_ehd_ Z_ f_e]]_W d[bbW Y_jj} Z_ FWb[hce d[_ Z_l[hi_ c[i_ Z[bbÊWdde (&&,$ (* (( (& '. ', '* '( '& . , * ( =;DD7?E

<;88H7?E

C7HPE

7FH?B;

C7==?E

=?K=DE

BK=B?E

7=EIJE

I;JJ;C8H;

EJJE8H;

DEL;C8H;

:?9;C8H;

H_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$

t )N QUALE MESE ġ PIOVUTO PER PIÚ GIORNI t )N QUALI MESI ġ PIOVUTO PER MENO GIORNI t 1UAL ġ IL VALORE DELLA MODA t #ALCOLA LA MEDIA

B[]]_ bÊ_Z[e]hWccW h[bWj_le W kdÊ_dZW]_d[ ik_ fh_c_ f_Wjj_ fh[\[h_j_ _d kdW c[diW iYebWij_YW" fe_

h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$

t 1UAL ġ LA MODA DELLlINDAGINE t 1UAL ġ IL DATO CON MINOR FREQUENZA gXjkX Xc gfdf[fif i`jfkkf iXm`fc` cXjX^e\

319


L’informatica

Con il computer elabori testi, immagini, disegni e brani musicali; svolgi calcoli; comunichi a distanza con la posta elettronica; scambi informazioni su Internet, la rete informatica mondiale, e molto altro ancora! Per incominciare puoi imparare a...

Scrivere con il computer 0ER SCRIVERE CON IL COMPUTER DEVI UTILIZZARE UN PROGRAMMA DI VIDEOSCRITTURA QUELLO PIĂš DIFFUSO SI CHIAMA 7ORD E LlINSEGNANTE TI SPIEGHERá COME AVVIARLO $OPO LlAVVIO DI 7ORD SULLO SCHERMO DEL MONITOR COMPARIRá LA ÂƒĂźNESTRA DI 7ORD Â’ CHE NELLA PARTE ALTA CONTIENE LA BARRA DEI MENU E LE BARRE DEGLI STRUMENTI DI 7ORD

La barra dei menĂš

1UESTA BARRA CONTIENE I COMANDI PRINCIPALI DI 7ORD $A CIASCUN MENU SI ENTRA IN UN SOTTOMENU O MENU A TENDINA CHE CONTIENE ALTRI COMANDI RAGGRUPPATI PER CATEGORIA )L MENU &ILE PER ESEMPIO COMPRENDE TRA GLI ALTRI comandi per creare, aprire e chiudere i documenti

!CCANTO AD ALCUNI COMANDI COMPAIONO DELLE ICONE SIMBOLI CHE RICHIAMANO LlAZIONE SVOLTA DAL COMANDO LI RITROVERAI COME PULSANTI NELLE BARRE DEGLI STRUMENTI

320

comandi per salvare documenti (registrarli nella memoria del computer) comandi per stampare documenti


L’informatica La barra degli strumenti standard 1UESTA BARRA CONTIENE UNA SERIE DI PULSANTI SUI QUALI FARE CLIC CON IL MOUSE %CCO LE FUNZIONI DI ALCUNI Crea un nuovo ducumento vuoto

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Allinea il testo al margine sinistro

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Grassetto, corsivo, sottolineato

Allinea Centra il testo al margine il testo tra i due margini destro

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Colore del testo

GiustiďŹ ca: allinea il testo a sinistra e a destra

Inserire la barra per il disegno 1UESTA BARRA CONTIENE PULSANTI UTILI PER INSERIRE NEL TESTO TITOLI VIVACI DISEGNI FRECCE 0ER FARLA COMPARIRE SULLO SCHERMO LAVORA COSĂ? FAI CLIC SUL MENU 6ISUALIZZA NEL SOTTOMENU SCEGLI "ARRE DEGLI STRUMENTI FAI CLIC SU $ISEGNO

321


L’informatica

Elaborare un testo Ăˆ il momento di digitare al computer un nuovo testo; ti proponiamo il seguente:

Un pesciolino strano Il cavalluccio marino è senza dubbio un pesce molto particolare. Nuota in posizione verticale e la sua testa ha la forma simile a quella di un cavallino. I suoi occhi si muovono in modo indipendente l’uno dall’altro e usa la coda per attaccarsi alle alghe e ai coralli.

Seguendo le istruzioni, titolo dare all ttesto i i potrai t i iinserire i un tit l particolare, ti l d t una corretta formattazione, salvarlo, stamparlo e poi incollarlo nel tuo quaderno.

Inserire il titolo con WordArt 7ORD!RT ÄĄ UNO STRUMENTO CARATTERIZZATO SULLA BARRA DEL DISEGNO DA QUESTO PULSANTE E SERVE PER REALIZZARE TITOLI VIVACI E PIACEVOLI

3ULLA BARRA DEL $ISEGNO FAI CLIC SUL PULSANTE )NSERISCI 7ORD!RT

6EDRAI APPARIRE SUL MONITOR LA 2ACCOLTA 7ORD!RT CHE TI PROPONE IN QUALE MODO STILE PUOI SCRIVERE IL TITOLO &AI CLIC SU UNO DI QUESTI STILI PER ESEMPIO QUELLO PRESENTATO NEL QUARTO ƒQUADRATINOÂ’ DELLA TERZA ĂźLA &AI CLIC SU /+

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L’informatica 3I APRE UNA NUOVA üNESTRA O 0REMI SULLA TASTIERA IL TASTO &ISSA MAIUSCOLE POI DIGITA NEL RIQUADRO IL TITOLO Un pesciolino strano

3E VUOI PUOI CAMBIARE A PIACERE IL TIPO E LA DIMENSIONE DEL CARATTERE PER ESEMPIO SCEGLI !RIAL DIMENSIONE GRASSETTO FAI CLIC SU /K PER CHIUDERE LA üNESTRA

FAI CLIC SUL PULSANTE #ENTRA PER PORRE IL TITOLO AL CENTRO DEL FOGLIO 0REMI ORA DUE VOLTE IL TASTO )NVIO DIGITA CORRETTAMENTE SULLA TASTIERA IL TESTO DEL BRANO SELEZIONA TUTTO IL BRANO E SCEGLI IL CARATTERE !RIAL ORE BLU DIMENSIONE PUNTI COLORE BLU A PER ALLINEARE P P FAI CLIC SUL PULSANTE 'IUSTIüCA IL TESTO RISPETTO AI MARGINI SINISTRO E DESTRO STTRO E DES

Il cavalluccio marino è senza dubbio un pesce molto particolare. Nuota in posizione verticale e la sua testa ha la forma simile a quella di un cavallino. I suoi occhi si muovono in modo indipendente l’uno dall’altro e usa la coda per attaccarsi alle alghe e ai coralli.

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L’informatica

Adesso formatto i testi con Word I[]k_ b[ _dZ_YWp_ed_0 Z_]_jW [ \ehcWjjW _b j[ije i[]k[dj[ kiWdZe MehZ$

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