E' passata un'altra notte, senza un minimo rumore; senza sogni disperati, senza fiato nei polmoni. Ora che mi son svegliato, con il volto già assonnato; te ne stai rinchiusa a letto, senza il minimo dispetto. Ti è passata, forse, ancora, quella tua espressione strana; di chi cerca sempre e solo, una carezza o un bacio a caso. Non mi ricordare sempre, che non sono certo niente; che son solo arrugginito, perché il tempo è ormai passato. E' passata la stagione, della forza e del vigore. Ora resta che aspettare, solo il tempo da bruciare. Si avvicina un nuovo anno, e non è del tutto rosa; non son pieno di rimpianti, ma soltanto ho messo i guanti. Ho posato giù in cantina, tutta la mia roba vecchia. Ho comprato, per Natale, un nuovo abito talare. Una bella colazione a letto, certo è meglio di un dolcetto; consumato in fretta e furia, dentro il bar qui sotto casa. Mentre ancora dormi piano, mi distendo sul divano; poi mi alzo già in cucina, e preparo la tisana. Corro in bagno, e che sorpresa, trovo il gatto sul lavello. Faccio per cacciarlo fuori, e lui miagola stupito: ha già in mente un altro gioco. Ed è peggio di un bambino, quando gioca a nascondino. Poi lo trovo dentro il letto, che si mangia già il filetto. Che rincorre fantasie, tali e quali alle tue. Siete il bello e siete il brutto, della mia esistenza sola. Siete sempre ed agni ora, la mia dolce compagnia.