Letture da un minuto

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Non riesco più a dormire. Non riesco a prender sonno. Nel cassetto ho ritrovato, quel ricordo ormai di un tempo. Ero giù sul lungo mare. Era sera ormai da tempo. Prima di tornare a casa, ti ho incontrata lungo il viale. Sorridevi senza tempo, e non eri preoccupata; di mostrar le tue fattezze, di una donna consumata. C'era ancora, ed al tuo fianco, quella tale assai straniera. Quella che, dicevi sempre, esser donna poco seria. Sullo sfondo della scena, vi seguivan due signori; belli, alti e un po' ingrassati, dal non farsi mai da parte. Si diceva: sono eredi della nonna tua paterna. Vengon dal lontano giorno; quando la tua cara amica, mi aveva tolto di torno. Mi hai lasciato per un'altro, e solo per sentito dire; che la sera era tardi, quando uscivo a lavorare. Non credevi più a nulla, ti dicessi francamente; eri sempre e assai annebbiata, da un lontano mormorare. Una notte sola è stato, che io uscissi un po' sconvolto; dal mio letto a casa mia, per rifarti compagnia. Arrivavo sì di giorno, non dalla periferia; che dicevi essere stata, la più buona compagnia.



Non rientra neanche il cane, che è scappato per la via. Non telefona la zia, perché sono un perdigiorno. Non lo so più cosa è stato, ad allontanarti in volo. Non lo so se hai trovato, i miei amici un poco seri. So per certo che alla fine, son rimasto senza miele; senza zucchero e caffè. Devo fare solo un te'. Devo creder che hai cambiato, opinione su di me. Un coglione malpagato, che di donne non ne ha molte, e le segue malamente. E per sopportar le offese, mi son fatto un bel gattino; che mi dorme più vicino, del tuo caro e buon vicino.


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