Streatfood palermo

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Vi racconto una storia:

Una splendida giornata tra i banchi degli antichi mercati di Palermo


Siamo a Gennaio, la giornata è fredda e davanti al camino zigzagando da un programma televisivo all'altro, ci imbattiamo in “Sereno Variabile”. Il filmato è sui mercati di Palermo. Viene intervistato Marco, un ragazzo palermitano DOC che organizza tour gastronomici all’interno dei mercati. Ci concentriamo sulla visione, stiamo organizzando un viaggio in Sicilia e l’idea di addentrarci nella vita più tradizionale del capoluogo siciliano ci sembra veramente ottima. Decidiamo di contattarlo, Marco organizza questi tour con la formula del “passaporto del mangione”. In pratica un vero e proprio passaporto sul quale vengono apposti i timbri ad ogni assaggio di cibo di strada, piatti tipici cucinati sulle bancarelle dei mercati.


Maggio è arrivato e finalmente anche il giorno del nostro incontro. Appuntamento davanti al teatro Massimo, un caffè per iniziare bene la giornata e incontro con gli altri turisti che hanno prenotato il tour per lo stesso giorno. Marco descrive brevemente come verrĂ organizzata la giornata e fornisce alcuni accorgimenti sul come muoversi all’interno, tranquillizzando subito tutti riguardo al tema furti, che non ci saranno, tenendo come sempre la minima accortezza nei luoghi affollati. Vengono consegnati i passaporti in bianco e alla fine della giornata vedremo chi davvero lo ha riempito di timbri.


Entriamo nel primo mercato, quello del Capo. Praticamente è come entrare in un imbuto, i vicoli sono stretti e resi ancora piÚ angusti dalla gente che si ferma a guardare la merce esposta, la tasta e ne sente il profumo, dopo di che inizia la trattativa per l'acquisto. La prima cosa che però ci coinvolge sono i colori. I banchi della frutta e della verdura sono i primi che troviamo sul nostro percorso, l'arancio degli agrumi, il giallo dei limoni e dei meloni, il verde delle insalate, il rosso delle fragole, il viola delle cipolle e cosi via. Poi il pesce e tutte le mercanzie immaginabili e possibili. Tutto qui ha i colori piÚ intensi, il sole e la natura hanno sicuramente fatto la loro parte rendendoli piÚ saturi.




Ancora un po’ frastornati dal tripudio di colori ed è già ora di affrontare il primo assaggio. Non si può non partire dal più noto di tutti i cibi di strada: l’arancina. Marco ci spiega con la massima cura i dettagli di come vengono fatte, degli ingredienti e della differenza con l’arancino (maschile). Marco riesce con le sue spiegazioni a coinvolgere al punto tale che non vediamo l’ora di gustarli e quando ce li porgono dorati, croccanti e fumanti con la mozzarella che si scioglie ci avventiamo su di loro e così il primo timbro viene apposto!!!


Con la mente e lo stomaco pi첫 sereni la vista spazia anche sugli altri elementi di questi mercati che li rendono davvero particolari. I banchi vengono preparati con molta cura e i prezzi vengono esposti come una volta, scritti a mano su un pezzo di carta, con qualche macchia di pennarello, niente plastica, niente computer o altro.


Una delle caratteriste principali degli antichi mercati di Palermo è lo scorrere dell'acqua incessante sulle balate, le antiche lastre di marmo lucenti dove in cassette stracolme di ghiaccio viene riposto il pesce, con tutti i sui colori. Vedere sarde, tonni, scorfani, gamberi, triglie e molluschi di ogni genere è un gran piacere per gli occhi.


E' arrivato il momento di cazzilli, panelle e sfincione. Anche qui Marco è prodigo in spiegazioni che non annoiano come quelle cantilenanti e stanche delle classiche guide turistiche. Il suo entusiasmo traspare e coinvolge e soprattutto termina con l’assaggio. I cazzilli ,sono delle gustose crocchette di patate con la forma ovale che vengono fritte e servite assieme alle panelle che sono frittelle con farina di ceci, mentre lo “sfinciuni”, anche questo un tipico cibo di strada è molto simile ad una pizza con il pomodoro. I profumi sono invitanti e il fegato certamente non ce ne vorrà se per una volta esageriamo.


Marco poi si fa largo tra le bancarelle e ci introduce in una splendida chiesetta Diciamo che senza di lui mai l’avremmo individuata e mai avremmo osservato tanti particolari. Il bello è proprio lo scoprire meravigliosi angoli nascosti e comprendere l'essenza del posto.


Continuiamo nel nostro giro respirando i coinvolgenti profumi di tutto quello che viene cucinato all’aria aperta in mezzo alla folla. Proseguendo nel nostro percorso ci rendiamo conto che il rumore è a tratti assordante. I venditori con le loro grida in colorito dialetto siciliano attirano la gente verso i loro banchi, ma c'è anche chi con toni e metodi più pacati si fa comunque capire dai numerosi turisti stranieri che come sempre apprezzano la nostra qualità del cibo. L'importante non è il mezzo ma il fine.


Tra i banchi colorati la città documenta tutti i suoi grandi contrasti: La fatiscenza e la grandezza della sua storia, ………….



il sacro e il profano


Prendiamo il taxi o il bus o il carretto? No, proseguiamo a piedi tra le moto che sfrecciano tra la gente


Il tempo scorre e mezzogiorno è quasi arrivato, è il momento di un aperitivo. Marco ci porta ad assaggiare lo zibibbo prima di passare al piatto forte del giorno.

Siamo al mercato della Vucciria e siamo pronti per assaggiare il più tipico cibo di strada. Il “pane ca’ meusa” (panino con la Milza) è servito fumante sulla tipica carta ruvida e assorbente. La milza viene fritta ed estratta dalla pentola con un forchettone a due punte solo al momento della richiesta del cliente, in modo che possa essere gustata calda e croccante al punto giusto.


Marco a questo punto ci porta in una tipica taverna dove tutti in compagnia assaporiamo una serie di piatti locali tra cui la splendida caponata e la pasta alla norma. Per concludere non poteva non esserci l'assaggio del classico cannolo siciliano che Marco ci porta a degustare in una fantastica pasticceria nascosta tra i vicoli Qui ci viene spiegato che deve essere riempito di ricotta fresca solo al momento di essere servito in modo che rimanga croccante e infatti la gentilissima pasticcera ce li riempie davanti ai nostri occhi. Le papille gustative hanno qui il loro momento di massimo coinvolgimento. Le altre torte che ci vengono mostrate sono un misto di colori e di precisione.



La giornata volge al termine la stanchezza prende il sopravvento sui commercianti che sono lÏ dall'alba e vendono quello che è rimasto



Le donne con la loro spesa tornano verso casa e il gruppo si divide, singolarmente ci avviamo a vedere gli altri tesori della cittĂ .


Il Palazzo dei Normanni con la sua splendida cappella palatina,

le statue della fontana della Vergogna,


le rosse cupole di San Cataldo

in mezzo a grandiosi sposalizi


e caroselli di auto e moto che festeggiano il ritorno del Palermo in seria A. Anche in questo caso la cittĂ con i suoi contrasti non si smentisce.


Cosa dire in conclusione. La giornata è stata “una splendida giornata“ i colori, i profumi, i sapori, i rumori sono cose difficili da raccontare, come si dice in questi casi sono da vivere. La città pur con tutti i suoi conflitti dimostra la sua grandezza e sono proprio i suoi contrasti che la fanno diventare diversa da tutte le altre. Il cibo di strada è tutto da assaggiare e il passaporto va assolutamente completato con tutti i suoi timbri. Per finire la guida... Marco non si risparmia nel trasmettere la sua conoscenza della città e dei mercati e lo fa con quell’entusiasmo che rende il tutto estremamente piacevole e coinvolgente . Arrivederci


by Roberto

http://lellaeroberto.blogspot.it/ https://www.flickr.com/photos/agroberto/sets http://www.streatpalermo.it/en

Tutte le foto contenute in queste gallerie sono copyright di Roberto e non possono essere utilizzate in alcuna forma senza il consenso dell'autore


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