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Viterbo & Domenica 11 Marzo 2012 AltoLazio
La denuncia di Roberto De Santis contro una burocrazia che rende sempre più difficile conoscere la verità
La Riserva del Lago di Vico nega documenti ad un cittadino S
ulla vicenda di alcuni immobili comparsi sulle sponde della Riserva Naturale del Lago di Vico riceviamo e pubblichiamo una lettera di Roberto De Santis. “Il sottoscritto, convinto sostenitore di una legge sulla “Trasparenza Amministrativa sul modello Svedese”, indubbiamente tutt’altra cosa se paragonata alla nostra “bizantina” legge sulla Trasparenza, ha presentato nel 2009 un accesso agli atti al �ne di veri�care alcune attività all’interno della Riserva Naturale del Lago di Vico. Tale iniziativa non è casuale, ma indotta da alcuni immobili miracolosamente af�orati dalle acque del lago ed apparsi sulle sponde della Riserva Naturale. La Riserva del Lago di Vico, come sappiamo, è circondata da leggende, sembra infatti che Ercole passando da queste parti in�sse nel terreno la sua clava che diede origine all’invaso. Allo stesso modo si potrebbe pensare che le abitazioni emerse siano in realtà un dono recente delle stes-
oggi tale accesso ci viene negato e con escamotage di basso pro�lo, nonostante sia stato autorizzato dal Comune di Caprarola in data 3 maggio 2010 con prot. numero 3108. I motivi di tale ostinazione destano tutte le nostre perplessità ed il muro di gomma sollevato ci induce sempre più e convince della bontà delle nostre azioni. Da premettere che il sottoscritto si rivolse direttamente al Consigliere Nazionale di Italia Nostra , il dr. Rutigliano, in quanto tutte le iniziative presentate sulla provincia di Viterbo, erano condotte dallo stesso in prima persona. In nessun caso dunque Rutigliano sollevò il problema della legittimità della sua delega, ne sollevò mai la questione o fece alcuna menzione della presenza di una sede di Italia Nostra a Viterbo, anzi ci informarono che la sede non fosse operativa da diverso tempo. Rutigliano ci informò altresì che a breve la sezione operativa di Viterbo sarebbe stata diretta dal suo amico, l’ingegnere De Rocchi.
“Ad oggi l’accesso agli atti ci viene negato nonostante l’autorizzazione del Comune di Caprarola”
La lettera di autorizzazione del Comune di Caprarola se divinità che in tempi antichi, secondo alcune leggende, hanno dimorato in tali luoghi, se non fosse per le loro proporzioni certamente più consone ad ospitare forme di vita più “umane”. Pertanto, visti i vincoli di assoluta inedi�cabilità, abbiamo tentato di approfondire la questione, interessando e chiamando in causa una nota associazione ambientalista, Italia Nostra. L’accesso agli atti presentato è stato direttamente contro�rmato dal consigliere nazionale di Italia Nostra, il dr. Rutigliano, in qualità di rappresentante effettivo dell’associazione, mentre il sottoscritto non potendo essere delegato in prima persona, poiché semplice socio, aveva avuto l’onere di occuparsi della parte più operativa, ovvero la presentazione della documentazione e tutti gli atti inerenti. A tal �ne la delega è stata �rmata dal signor Rutigliano, e contro�rmata dal sottoscritto. Ad
Queste premesse pertanto utili per comprendere l’ingegnoso e machiavellico espediente utilizzato da burocrati senza scrupoli per soggiacere il cittadino ai propri voleri, ma per approfondimenti, volutamente, rimandiamo alla prossima puntata, pregando gli amici lettori di munirsi di pazienza e seguirci con attenzione. Vi promettiamo che la nostra intenzione non è quella di tediarvi o rilanciare denunce ed accuse che a poco servono, ma altresì di farvi sorridere di umane debolezze, promettendovi �n da ora che manterremo la parola . In tale gioco delle parti, non possiamo non menzionare un signore che da decenni, senza alcun avvicendamento, gestisce la Riserva Naturale del Lago di Vico, soprattutto se si considera che il suo operato non è mai stato sottoposto ad un esame qualitativo, ad una indagine di merito sui bene�ts od
obbiettivi raggiunti, e che la sua qualità in primis di agricoltore e cittadino di Caprarola, contrasta o quanto meno entra in con�itto con la sua funzione di dirigente della Riserva del lago di Vico, il dr. Felice Simmi. Quest’ultimo recentemente ha abusato di tutta la nostra pazienza arrivando altresì a sostenere che l’accesso agli atti presentato non fosse stato autorizzato, mettendo in discussione l’autenticità del documento. Con�denza questa resa in occasione di una visita alla Riserva e sorprendentemente ancora prima che quanto di seguito descritto si veri�casse. Pertanto o tale signore ha il dono della preveggenza o qualcosa sembra in tal caso non tornare. E’ utile ricordare a questo funzionario i numerosi appuntamenti presi nei quali avremmo dovuto visionare i documenti richiesti, in forza di un’autorizzazione regolarmente rilasciata. E’ utile ricordare a questo funzionario che il sottoscritto, dopo tantissimi appuntamenti rinviati, sempre con scuse banali e pretestuose, è stato invitato ad allontanarsi con la minaccia di una denuncia per interruzione di pubblico servizio. La verità è che la nostra presenza infastidiva, e questi signori non si sono neanche posti il problema, non hanno minimamente considerato che il nostro accesso regolarmente autorizzato, dovesse essere accolto, senza troppi fastidi. Per il momento possiamo solo anticiparvi che inizialmente i fascicoli fotogra�ci di nostro interesse ci sono stati opportunamente prodotti, ma mentre eravamo intenti a prenderne visione, un guardia parco, �no a quel momento assente, intervenne sottraendo tutta la documentazione, richiudendola accuratamente in una stanza. Con pazienza molte altre volte ci siamo recati presso la Riserva, sperando in un ripensamento, concordando sempre gli appuntamenti, ma quasi sicuramente dopo tale episodio fu messa in atto una diversa strategia nel tentativo di minare la nostra pazienza e farci soprassedere. Indiscutibilmente queste piccole prevaricazioni sono semplicemente servite a rinforzare il nostro spirito, decisi più che mai a contrastare tali costumi, spesso terreno fertile per in�ltrazioni di ogni tipo. Purtroppo però, poco tempo dopo, come fulmine a ciel sereno, con nostra grande sorpresa, Italia Nostra, ed in particolare un suo funzionario, il signor Di Barto-
lomeo, responsabile dell’uf�cio nazionale, trasmetteva un documento alla Riserva Naturale del lago di Vico, nel quale indicava che nessuna delega avente per oggetto attività poste in essere all’interno della Riserva del lago di Vico, risultasse mai protocollato dall’associazione! Era questa la prova che l ’oracolo del direttore della Riserva fosse realmente dotato del dono di prevenire e prevedere con largo anticipo gli eventi e la cosa ci stupì non poco. Ma tralasciando gli oracoli e le stregonerie di vario tipo, desideriamo soffermarci su tale vicenda, analizzando le varie forze in campo e gli interessi in gioco, arrivando a ritenere che la missiva preannunciata dall’oracolo, fosse probabilmente pensata ed orchestrata ad arte. Per condividere queste conclusioni è necessario fare un passo indietro. Ricordiamo senza ombra di dubbio che in uno degli ultimi incontri, quasi come se si volesse tastare il terreno, ci sono stati fatti visionare alcuni documenti degli immobili di nostro interesse. Da questi documenti risultava che fossero antecedenti al 1967. Il motivo è più che comprensibile. Se effettivamente tali immobili risultavano essere risalenti a quel lontano periodo, nessuna autorizzazione o condono doveva essere prodotta, con grande soddisfazione evidentemente per le parti in causa. La nostra obiezione che le aereo fotogrammetrie in nostro possesso dimostravano senza alcun dubbio che le loro affermazioni fossero totalmente prive di senso e facilmente riscontrabili non tardò a sortire gli effetti sperati. Alla luce dei fatti ci chiediamo pertanto se tale messa in scena, se la lettera di disconoscimento inviata da Italia Nostra, fosse stata approntata per tentare di sabotare la nostra iniziativa, e mettere al riparo qualcuno ai piani alti. Perché Italia Nostra non ha immediatamente interpellato il Consigliere Nazionale Rutigliano, che di suo pugno aveva contro�rmato tale delega in nome e per conto dell’associazione? Ma non è tutto, la lettera inoltrata da Italia Nostra alla Riserva del lago di Vico, riportava come responsabile della sezione di Viterbo una certa signora Stocchi, con sede a Ronciglione in Via Gramsci. Ebbene incuriositi ci siamo personalmente recati a Ronciglione in Via Gramsci, scoprendo che nessuna sede di Italia Nostra risultava a quell’indirizzo!
La domanda spontanea e calzante è a questo punto capire e comprendere i motivi per i quali inizialmente il consigliere Nazionale di Italia Nostra, Oreste Rutigliano, abbia presentato in prima persona tale accesso, e subito dopo, sempre la stessa associazione, abbia disconosciuto tale documento. Ma non è tutto, ci preme altresì comprendere le motivazioni per le quali nessuno abbia denunciato né il sottoscritto, né Rutigliano, se si considera a quel punto evidente che l’accesso presentato, a seguito della comunicazione pervenuta, rappresentasse un clamoroso falso! Non comprendiamo altresì perché il dr. Rutigliano si sia eclissato improvvisamente senza opporsi a tale clamorosa ed inopportuna decisione. E’ chiaro pertanto che i cittadini non hanno alcuna arma per contrastare tali eventi e che le astuzie poste in essere per adombrare e distogliere l’attenzione con espedienti di vario tipo siano quotidianamente messi in scena con grande sapienza e padronanza, risultando sempre più dif�cile mettere a nudo la verità. Oggi più che mai riteniamo che la trasparenza amministrativa, sia l’unica soluzione per ridare dignità al cittadino e porre �ne allo scontro in atto tra politica ed altri poteri, ed altresì tra poteri e funzioni come nel caso dello scontro in atto tra una parte della magistratura e la politica. Non crediamo minimamente che la corruzione si possa combattere aumentando le pene, perché il problema è alla radice, ed il momento della pena solo un palliativo, una lancia spezzata senza alcuna utilità, mentre risulta fondamentale ed inderogabile estendere il controllo dei vari atti delle pubbliche amministrazioni ai cittadini. La parabola è molto semplice, se le chiavi della cassaforte e le spese sono accessibili solo da alcuni è implicito che costoro prima o poi si metteranno d’accordo per spartirsi la torta. Se tali chiavi ed il controllo delle spese saranno immediatamente accessibili ed estese a tutti i cittadini , nessuno potrà più sperare di corrompere per assi-
curarsi vantaggi personali ai danni dello stato. A quel punto siamo certi che la selezione della classe dirigente avverrà in maniera naturale, le vocazioni “innate” subiranno certamente un forte calo, ma sarà sicuramente resa giustizia e soprattutto assicurato il merito. E’ molto facile aumentare le pene e condannare per corruzione quando la mancanza di trasparenza assicura spesso a pochi burocrati di decidere in totale libertà a chi e come assegnare progetti, appalti, bandi senza alcun controllo effettivo e senza alcuna veri�ca di merito! Gli atti devono essere pubblicati entro le ventiquattro ore, e non, come si evince dalla nostra legge sulla trasparenza, accessibili, in quanto tra il primo termine ed il secondo la differenza è incalcolabile. La nostra legge parla di “accesso” ma con tale espressione facilitiamo il compito a funzionari senza scrupoli, che gestiscono la pubblica amministrazione con criteri spesso �n troppo personalistici, che negli anni hanno af�nato ed accresciuto la propria esperienza, in grado sempre più di adottare escamotage di vario tipo al di fuori di ogni controllo , creando nel paese profonde ingiustizie e rendendo ogni attività estremamente onerosa , ma non per gli amici , alimentando dunque la corruzione! Il dilemma è sempre lo stesso, e non ci meraviglia affatto se per alcuni nel paese è impossibile aprire anche una sola �nestra , mentre una sparuta minoranza, al di sopra delle leggi, può addirittura costruire intere città ! E non è forse neanche un caso se nel paese la prima industria sia quella legata al settore delle costruzioni che è stata spesso da tutti i più grandi imprenditori utilizzata come settore di investimenti e trampolino di lancio delle proprie ingenti fortune. Per questo diventa inutile investire nella ricerca, nei settori delle tecnologie avanzate se risulta molto più facile e produttivo investimenti che attraverso la politica assicurano senza pericolo solo vantaggi economici senza alcun rischio. (continua)
“La corruzione va combattuta non aumentando le pene ma obbligando a pubblicare gli atti entro 24 ore”
La lettera “delegittimante” di Italia Nostra