Il motivo che spinse il Papa Gregorio XIII a riformare il calendario Giuliano fino allora in uso, era la presenza di errori che avevano accumulato nel XVI secolo, il giorno dell’equinozio di primavera ( il primo giorno di primavera secondo il calendario) in anticipo di circa dieci giorni secondo il calendario astronomico. Questo anticipo causava anche lo spostamento della Pasqua che dovrebbe essere celebrata la prima domenica dopo il 14° giorno del mese lunare che cade il 21 marzo, equinozio di primavera, o dopo di esso , ma a causa degli errori presenti nel calendario Giuliano, il 21 marzo risultava molto anticipato rispetto all’equinozio reale. Il Calendario di Cesare detto “Giuliano” aveva ripreso il calendario egizio, anno di 365 giorni con dodici mesi con febbraio di 28 e 29 ogni quattro anni, ma applicazioni imprecise portarono ad un eccesso di giorni fino ad accumulare nel 1582 un totale di 10 giorni. Papa Gregorio XIII adottò il calendario attuale eliminando i giorni in eccesso con un editto che obbligava a far seguire il 4 ottobre 1582 con il 15 ottobre. Tutti gli orologi con calendario perpetuo il 28 febbraio 2100 dovranno essere nuovamente sincronizzati per le modifiche previste dal calendario gregoriano. L’anno solare è perfettamente divisibile in 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Il tempo in più che si accumula viene compensato ogni quattro anni con l’anno bisestile con il giorno supplementare del 29 febbraio. Ma il giorno in più ogni 4 anni non è sufficiente a compensare la differenza che si crea nel tempo, e la riforma gregoriana stabilì che l’anno di cambio di secolo deve essere conteggiato come bisestile solo se perfettamente divisibili per 400 ( non lo sono stati gli 1700, 1800, 1900) mentre lo è stato il 1600 e il 2000 che infatti aveva il 29 di febbraio. Il 2100 è divisibile per 4 e sarebbe bisestile ma è anche l’anno di cambio secolo e non è divisibile per 400, e per questo, rispettando la regola gregoriana dovremo intervenire per sincronizzare nuovamente gli orologi. Nel febbraio del 2100 dopo il 28 febbraio l’orologio segnerebbe il 29 febbraio mentre per la riforma gregoriana (ogni anno cambio di secolo non divisibile per 400 dovrà essere considerato non bisestile) dovrà indicare il 1 marzo, ecco la necessità della correzione manuale. Anche cosi non si raggiunge la precisione assoluta; l’esclusione ogni cento anni di quel che sarebbe un anno bisestile, produce a sua volta una leggera sotto compensazione, che può essere corretta reinserendo il giorno del 29 febbraio una volta ogni 400 anni. (Questo lascia ancora un errore di un giorno ogni 3300 anni, ma forse affronteremo la questione quando ci arriveremo ammesso che ci sia ancora una simile questione, o che ci sia ancora qualcuno per affrontarla.)