21-22-23 GENNAIO 2000
n° 3-4-5/2000
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Editors: Domenico Cilenti email: nicocilenti@gmail.com/Joan Nickles email: joannickles@gmail.com
FASHION F
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perchè
effe?
erchè dalla lettera F derivano le parole più benauguranti ... Effe come la prima lettera della nostra testata “Daily News Travel Fashion”, ovviamente. Effe come Famous, Fantasia, Fascino, che il bel vestire ben asseconda, Forma, Figurino, Funzionale, Firenze, Femminile, Firma, Fotografia... Facilità, Felicità, Fervore, Fermezza ... F, come Falco di Federico II imperatore. F come Fanciulla, Famiglia, Faro, Faraglioni, sì, quelli di Capri isola delle beltà ... F come Fedeltà, Fierezza, Fondazione, Folgore, Fiamma, Festa, Festival ... Foglia, Florescenza, Farfalla, Frutta, Fragola, Filodendro, Frescura ... Fonte, Fontana, Forza ... Francia, Francesca, Filosofia, filosofia del vestire, Filotèa, Fraternità, Filantropia, Filigrana, Fregio, Freccia ... certo, effe come Futuro! Come Fruzzicare che è un termine desueto, ma ci piace perchè stuzzica fruzzica, per l’appunto, la curiosità... Frizzante come lo champagne! F, ancora, come Fiori, i più belli di questo mese. F come Favilla, Falce di luna calante... Favola, Filastrocca... questa, per intenderci, se vi è piaciuta, rileggetela da capo ...
P
il direttore
ALEXANDER McQUEEN
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F
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L
e collezioni in mostra a Parigi stanno offrendo al mondo della moda esempi di alta sartoria, con dettagli creativi che li rendono preziosi e originali. Jean Paul Gautier ha affermato la sua posizione di genio del mestiere con una collezione che ha lasciato le sue ospiti in estasi. I suoi abiti per la Primavera-Estate sono sfilati in una lussuosa residenza parigina come un vortice di stupefacenti drappeggi e magnifici ricami su seta, ispirati ai costumi indiani. Indossata con una frizzante camicia bianca di poplin e un turbante, una gonna di tulle ricamata con steli di vite e di grano dorato è diventata moderna. E un accurato abito da sera nero, con una spalla che scivola più bassa dell’altra, non è più un classico comune ma l’ultimo esempio di eleganza minimalista. Hanno sfilato pantaloni di seta decorati con ametiste e una giacca da sera con dischi di madreperla. Ma, nonostante le decorazioni, gli abiti erano sempre leggeri, fluidi e moderni. Gautier, prima conosciuto semplicemente come uno stilista pret-à-porter per le pop stars, è divenuto ora un maestro dell’arte sartoriale con una grande creatività. E le tuniche di pelle di pitone decorate con specchi indiani, sono la prova della sua metamorfosi. Kalman Ruttenstein di Bloomingdale ha detto:“È stato spettacolare. Il lavoro e l’immaginazione combinati con tessuti incredibili e ‘sense of humour’ hanno dato vita ad una collezione molto moderna”. La coppia di stilisti Leocanet Hemant ha esibito una collezione ispirata alla flora e alla fauna dell’oceano. Abiti e camicie sono decorati con conchiglie provenienti dalle spiagge dell’India e i corpetti con gioielli di cristallo e imitazioni di pietre preziose. Anche Ungaro ha preso in prestito degli elementi dalla natura, presentando delle giacche decorate con dettagli di farfalle e scarpe con tacchi ravvivati da piccoli fiori, gonne di chiffon con le tonalità sfumate di un tramonto estivo e giacche di velluto dai colori acquerellati arricchite con piume di struzzo. Uno dei suoi abiti da sera fascia il corpo femminile come una guaina ricamata di coralli, di conchiglie e gioielli. Le tonalità violetto, turchese, pesca e limone hanno catturato lo sguardo degli ospiti su abiti morbidi e sinuosi che fanno sembrare le donne più magre e più giovani. Valentino ha portato a Parigi una collezione di completi chiari e abiti da cocktail: giacche color crema con la inconfondibile “V” ricamata sulle tasche e abiti bianchi in crèpe, impreziositi da cristalli scintillanti. Il designer francese Stephane Rolland ha descritto la donna cui è destinata la sua collezione: “È una donna bellissima e lo sa. Il suo narcisismo la espone a ogni rischio e a tutte le attenzioni”. Ma, nonostante la sua descrizione poetica, gli abiti di Rolland sono aggressivi e sottolineano la sensualità femminile con pelle di coccodrillo, plastica e seta rossa. Alla presentazione della collezione di Christian Dior, disegnata dall’eclettico John Galliano, alcuni critici sono andati su tutte le furie, altri hanno applaudito deliziati. Lo stilista britannico ha rovesciato tutte le nozioni convenzionali della moda, creando una collezione selvaggia che ha cercato di spiegare con le parole di Oscar Wilde: “Tutta l’arte è allo stesso tempo simbolo e superficie. Quelli che vanno sotto la superficie lo fanno a loro rischio”. I pantaloni di Galliano, larghi e cuciti con le pagine dell’Herald Tribune, le giacche di taffeta a brandelli e i pullovers lavorati a maglia e tagliuzzati, non danno esattamente l’idea di ”haute couture”. Una gonna lunga, elegante, ottenuta con un puzzle di tessuti diversi, abbinata con stivali da motociclista, pantaloni stracciati da “clochard” e un bustino, per metà a brandelli, a cui sono appesi un manoscritto e piccole bottiglie di whiskey. Queste sono alcune delle creazioni trasgressive di Galliano che ha voluto lanciare un messaggio chiaro e forte: bisogna distruggere la moda di oggi, un po’ alla volta, per ricostruire la moda di domani in modo completamente diverso. Che importa se nessuno la indossa? Le fotografie degli abiti stravaganti disegnati da Galliano faranno il giro del mondo e avranno un valore pubblicitario inestimabile per i profumi, le borse e tutti gli altri prodotti della casa Dior.
JOHN GALLIANO
PARIS
L’Oriente e la natura ispirano la moda femminile
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I giornali danno giustamente le indicazioni su come prenotare, dove andare, dormire, mangi re, ecc.. La nostra maggiore preoccupazione sarà invece quella di suggerire e proporre anche gli abiti, gli accessori, il necessaire ... le borse per contenerli ... e quanto di più preciso ancora possa completare e intonare al meglio il ben vestire per il viaggio. Per questo il nostro formato è forse il più adatto poichè, mentre gli altri tendono a rimpicciolire sempre più il formato delle pagine e delle illustrazioni, noi abbiamo larghezza e lunghezza giuste per esaltare l’immagine nel gran bel formato delle affiches. Così offriremo il quadro completo di quel vestire, magnificando gli accessori, fino perché no? - ai bottoni che sono sempre tanto bruttini anche sugli abiti più lussuosi...
JOHN GALLIANO
EMANUEL UNGARO
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12 Il Tempo del vestire è ritornato. Puntuali come ad ogni finir di secolo i galli rivendicano la loro egemonia estetica. Alla fine del ‘700, non ancora dodicenne, lo aveva già fatto Lord George Gordon Byron coordinando inimitabilmente cravatta e camica con l’acconciatura e la naturale bellezza della sua testa. Cento anni dopo possiamo riconoscere nel Principe di Montenevoso, il non bello ma divino Gabriele d’Annunzio, il modello di quella rara fusione tra estetismo esteriore ed estetismo interiore che tutto travolge e tutte seduce ... Tra coloro che hanno capito che anche in questa fin de siècle l’uomo torna a vestirsi, l’atteso erede di Byron e D’Annunzio si sta già annodando con cura la stupefacente cravatta?
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Dandy C’est le coq qui adorne sa queue...
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osa cambierebbe nel costume politico se Walter Veltroni assomigliasse a Benjamin Disraeli? Il Parlamento italiano diventerebbe elegante e sofisticato come quello britannico all’epoca del Primo Ministro dandy? Nel transatlantico di Montecitorio vedremmo finalmente la fine di un defilè parlamentare tutto in grigio? Oserebbero i deputati ad azzardare abiti coordinati in toni più vivaci e a mettere finalmente al bando quelle cravatte che da quarant’anni non sono mai uscite dallo schema dei pois, del cachemere o del regimental? Se si eccettuano le orripilanti vestizioni e i tracotanti cravatta & cinturone dei leghisti, qualche risposta a questi interrogativi è già apparsa nelle croniques mondaines di questi mesi, anche se non proprio nel rispetto semantico della parola dandy. Ma chi potrebbe ora essere paragonabile a Montecitorio ai suoi più antichi colleghi inglesi, affascinati però dal triplice modello Brummel & Byron & Disraeli? Altro interrogativo: esiste in Italia una tradizione di letteratura sulla moda, Alta moda e Alta letteratura, come si è avuta in Gran Bretagna e in Francia? Non solo per privilegiare gli amici francesi, si pensi che Le Journal des Dames et des Modes, uscito negli anni immediatamente successivi la rèvolution, fu inventato e pubblicato da un litterateur, tale Selléque se non vado errato. La stessa rivista fu più tardi diretta da un professore di filosofia e belles lettres, monsieur La Mésangere. Ma, dopo i due non famosi letterati del Journal, a legare il
“ELEGANCIA: dicese del toreo fino, que tiene una gran calidad artistica” scrive Aldo Mondino a commento della foto che lo rappresenta nel booklet della mostra “Dandy” presentata da Italo Tomassoni e Angela Vettese alla Galleria Pio Monti di Roma.
proprio nome anche alla moda sono Eugène Sue e George Sand, il cui trampolino di lancio fu proprio La Mode. Poi François Auguste Renè de Chateaubriand, Honorè de Balzac, Jules Amèdèe Barbey d’Aurevilly, Charles
Baudelaire, Stèphane Mallarmè, Emile Zola... Gabriele d’Annunzio da giovane firmava con mille pseudonomi le sue croniques sofisticate sugli accadimenti della moda. Francesco Carlo Crispolti