riguardiamogela di Rossano Petrone

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Rossano Maria Petrone

AccademiaBelleArtiCatania




Grafica


Rossano Maria Petrone

Relatore prof.ssa Stefania Perna

Docente di indirizzo prof. Liborio Curione

Edizione Accademia


Rossano Maria Petrone titolo “riguardiamogela�

Biennio Specialistica Grafica Arte MIUR AFAM Accademia di Belle Arti di Catania anno accademico 2011 / 2012

testi a cura di Rossano Petrone e Laura Presente grafica a cura di Rossano Petrone


al mio Sorriso.



Indice “riguardiamogela“

Abstract.

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Introduzione.

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“riguardiamogela”: La sfida.

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come nasce.

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perché proprio le “facciate”.

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Il progetto e l’interazione col pubblico.

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Origini della Public Art, nuove espressioni e nuove forme di committenza.

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La Street Art come Public Art: istantanea dei fatti nazionali oggi.

Una nuova rete, le ACU.

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Riferimenti nazionali principali in materia d’interventi per i giovani.

Il progetto.

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L’attuale panorama gelese.

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La realizzazione.

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Se Stessi.

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Simulazione intervento.

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Gela, un Museo a Cielo Aperto.

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Simulazione mappa tour guidato.

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simulazione interventi di creatività urbana.

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Farm Cultural Park.

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Gibellina Nuova / Cretto.

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“Le Grandi Madri a Librino” .

Porta della Bellezza / Museo Internazionale della fotografia.

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Ipotesi e Sondaggio.

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I Risultati.

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Discussione dei risultati.

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Conclusioni.

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La Gela che sarà.

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Bibliografia.

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Sitografia.

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Abstract The purpose of this thesis is to promote the urban regeneration of Gela with a new urban project that involves all aspects of the city. In this dissertation I will define the situation in Gela and of its citizens, who, unfortunately, have a bad reputation due to a succession of events and the urban blight of many areas. Further, I will explain the important role of “public art” from its origin until the present day with the new reforms. My project entitled “riguardiamogela” is focused on a realization of wallpainting on the front of apartments. These interventions will be “site-specific” works and will be unique, adaptable and customized for any kind of urban space. After the wall interventions are completed, there will be organized sightseeing in order to give added value to the city through these new masterpieces. Included in the thesis there is a map of the city with all the wall paintings, realized near the point of interest in the city so that sightseeing in Gela may be planned. I seriously researched other reality-orientated approaches that use this new approach to “museum open air” in order to reevaluate many problematic areas of the cities, such as the “Farm Cultural Park”, “Project for Librino” and so on. I know that in the places with serious urban blight, these events lead to continuous improvement and better conditions for the cities and their people. I have included all directives with a complete plan about “riguardiamogela” project, with possible developments in the future. Finally I hope to be able to realize the project as soon as possible.

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Introduzione

Tutto nasce da un mescolarsi d’idee, da un amore forte per la propria terra natia che accomuna ogni uomo, dal credere in un cambiamento possibile e da una speranza che è dura a morire. In un’epoca che svuota l’uomo avvolgendolo di problematiche di ogni genere e che gli sottrae la capacità di soffermarsi a contemplare, capire e apprezzare a fondo ciò che lo circonda, sono convinto che sia compito di ognuno di noi, ognuno con le sue capacità, quello di risanare la profonda cicatrice che attualmente lacera l’umanità, facendo vivere l’uomo in una disillusione senza fine. E’ importante ricordarsi del tempo, di avere del tempo, per ogni cosa, per pensare, per scegliere, per agire, un tempo per non perdere tempo: a ogni uomo, infatti, è affidato il compito di essere artista, cioè di essere artefice della propria vita, nel senso più ampio del termine, errata è, infatti, l’idea per cui il cambiamento possa partire solo “dai piani alti” della società, ognuno di noi è capace di valorizzare ciò che possiede e di apportare un cambiamento positivo, a partire dalla propria città, ognuno di noi è il cambiamento che vuole vedere avvenire nel mondo disse il grande Mahatma Gandhi. Soprattutto nello “spaccato” quotidiano della nostra attuale società c’è bisogno di ricreare relazioni, di riguardare con occhi nuovi ciò che la nostra mente e il nostro cuore pensavano fosse stato amaramente abbandonato, di colmare questa disillusione con qualcosa che non sia individuale ma collettivo e autentico perché vicino al nostro sentire. Durante un’era costellata di divisione c’è bisogno di qualcosa che unisce; c’è un compito morale, sociale che nessun politico, nessun partito, nessuna economia riesce ad adempiere, forse oggi questo compito morale spetta all’arte, quella pubblica, quella vera perché è arte di tutti. Ed è proprio grazie a questi principi che il progetto “riguardiamogela” si è sviluppato, come azione, vera è concreta che i cittadini di Gela potranno compiere nei confronti della loro città. Sarà un progetto capace di alzarsi e camminare da solo, saldo nelle idee e tangibile nei concetti, ma comunque bisognoso di cure, di mani che lo stringono, di occhi che lo guardano, di amore e dedizione sincera, di sudore della fronte, di uomini; avrà pilastri possenti che gli permetteranno di resistere alle intemperie: il primo è la coerenza perché si possa finalmente parlare d’idee dinamiche ed efficienti, il secondo è la collaborazione affinché ci si possa unire in questo periodo di divisioni, il terzo

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è la libertà espressiva per arricchirci l’un l’altro e il quarto pilastro è l’uguaglianza affinché siano uguali gli obiettivi, i diritti, le idee, i nostri sogni, infine la base è il rispetto che unifica e suggella ognuno di questi propositi. Il progetto mira sostanzialmente a una completa rivalutazione della città in ognuno dei suoi aspetti: culturale, economico, turistico, ambientale e non solo, il tutto considerandone la bellezza. Per questo proposito abbiamo formulato l’ipotesi secondo la quale sia opportuno e necessario iniziare a rivalutare la città da un fattore apparentemente marginale ma altresì importante che possa restituire alla città la luminosità e la gloria di un tempo “la decorazione delle facciate attraverso degli interventi artistici di creatività urbana” azioni che si ricollegano ad un percorso ben preciso connettendosi con ulteriori attività tutte volte al recupero globale della città. Ci si potrebbe chiedere perché non attenzionare allora problematiche già note che sono maggiormente rilevanti per là città di Gela piuttosto che la “questione delle facciate incomplete”? Semplicemente, sia perché s’intende compiere un’azione in tempi relativamente brevi che possa poi essere il primo “causa movens” attraverso il quale innescare una “reazione a catena” che in seguito possa includere e risolvere anche le altre problematiche presenti, sia perché è la bellezza della città che a nostro parere se rivalutata può restituire alla stessa fama e nuova vita. “La bellezza salverà il mondo” disse Dostoevskij. A sostegno della tesi, l’esito del sondaggio svolto è stato positivo e la nostra ipotesi è stata confermata. Credo che i cittadini di Gela abbiano bisogno di riscoprire Gela “riguardando” la sua bellezza, spesso offuscata e sminuita a causa di problematiche di vario genere; in questo modo gli abitanti potranno aspirare a qualcosa di più per la città e per se stessi. Gela si presenta come una città molto particolare, ricca per certi versi e povera per altri, che custodisce reperti archeologici di rilievo internazionale ma con un’aria pesante, spesso senz’acqua, con una spiaggia che “brillava di mille colori” ma che adesso è solo una spiaggia, con un centro storico popolato ma raramente valorizzato e con altrettanti pro e contro. Effettivamente sono in numero maggiore le situazioni in cui la città si trova in condizioni di degrado e in cui, a mio avviso, non è valorizzata come merita. Nonostante le attuali circostanze “riguardiamogela”, ha accettato la sfida, ha accettato di schierarsi dalla parte di chi ci crede, dalla parte di Gela e non accetterà una sconfitta.

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“riguardiamogela”: la sfida

Osservando l’ambiente cittadino e il contesto della città di Gela, è stato ideato un progetto di riqualificazione urbana, che punti, tramite la decorazione artistica delle facciate e la successiva creazione di un museo a cielo aperto, alla realizzazione di un percorso artistico-culturale-sociale open air ,al fine di rivalutare il territorio gelese ivi compreso l’aspetto economico, turistico, culturale, sociale, ecc.. Il progetto “riguardiamogela” nasce da uno studio completo della realtà gelese: dai suoi abitanti, al territorio e alle problematiche connesse a essi; si fonda inoltre sulla speranza e sull’amore che provo per la mia terra di origine, per i suoi abitanti, entrambi ai miei occhi appaiono disillusi e trascurati; ho scelto allora di “riguardare” sotto un altro aspetto, la città, cogliendone i tratti salienti e le possibilità della stessa e ipotizzando un cambiamento e uno sviluppo possibile con la speranza di coinvolgere chiunque senta come me la voglia e il coraggio di provarci. E’ noto che a causa di diverse problematiche la realtà di Gela si presenta particolarmente complicata, e nonostante l’impegno non si è riusciti ancora oggi a modificare concretamente la situazione. L’obiettivo è di dare alla città la possibilità di riscattarsi e di riacquistare nel panorama nazionale e internazionale, l’importanza che merita; attraverso il progetto, infatti, si mira a una rivalutazione che parte dagli interventi artistici sulle facciate ma, si auspica possa coinvolgere gran parte degli aspetti negativi presenti. Questa tipologia d’interventi è carente, e influisce negativamente sulla bellezza della città e sulla propria valutazione; le migliorie che si possono apportare in quest’ambito faranno sentire ai gelesi la speranza e l’aria del cambiamento, arrichendo la città culturalmente, artisticamente ed economicamente, incrementandone il turismo. Infatti, l’aspetto considerato è, caratteristico di Gela: totale incuria e costante incompletezza delle costruzioni che conferiscono alla città un’aria di abbandono, degrado e di perenne ristrutturazione. Gran parte delle costruzioni sono lasciate incompiute e il tutto è limitato alle strutture essenziali senza rifiniture; come già menzionato, ciò ha un’importanza non indifferente, tanto da penalizzare “l’abito” della città e con esso tutte le bellezze archeologiche e paesaggistiche che Gela ha da offrire e preclude alla città la possibilità di essere riscoperta e così di incrementare il suo turismo.

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Come nasce Il progetto “riguardiamogela” mira a intervenire sulle facciate “cieche” degli edifici della città attraverso interventi di arte murale e in seguito, considerando questi interventi delle vere e proprie “opere d’arte”, si è pensato di creare un museo a cielo aperto, che permetta contemporaneamente l’interazione col pubblico e la visibilità delle opere realizzate.

Perché proprio le “facciate” Ho scelto di considerare in maniera più ampia un fatto come la decorazione delle facciate incomplete, in primo luogo, perché è una condizione sulla quale è possibile intervenire in modo mirato e in tempi più o meno brevi rispetto ad altre problematiche presenti nella città. Ho arricchito il mio punto di vista con le opinioni reali dei cittadini di Gela e degli abitanti delle zone limitrofe tramite l’utilizzo di un sondaggio a cui ognuno di loro, partecipando, ha potuto dare il suo contributo e al contempo confermare l’ipotesi avanzata. Inoltre, documentandomi sulle attuali leggi in merito, sono venuto a conoscenza di una serie di progetti e bandi del Dipartimento della Gioventù, che ha proposto lo stanziamento di fondi per la creatività urbana col fine di rivalutare zone di degrado urbano. Infine, a seguito di una ricerca mirata, ho ritrovato in altre realtà con simili problematiche alcuni interventi della stessa natura che hanno apportato un miglioramento reale alle città, citiamo ad esempio la rivalutazione per opera d’interventi di arte urbana nel quartiere catanese di Librino, il Farm Cultural Park di Favara in provincia di Agrigento, la nuova città di Gibellina (Trapani) ed altri.

Il progetto e l’interazione col pubblico L’intervento, arricchisce il cittadino in prima persona, quindi la comunità e che, a mio avviso, può incrementare il senso civile e di appartenenza alla città stessa, altro punto saliente del progetto è la possibile interazione del pubblico con lo spazio, con la città stessa, siano questi gli abitanti stessi o turisti provenienti da ogni parte del mondo. Come corollario del progetto, è, infatti, l’interazione del cittadino con lo spazio pubblico urbano circostante sia tramite la realizzazione degli interventi

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di arte murale come opere pubbliche sia con lo sviluppo di altre attività culturali legate al progetto “riguardiamogela”, al fine di riappropriarsi e vivere al meglio la propria città. Questo concetto è stato a lungo dibattuto durante lo sviluppo dell’arte pubblica dalle sue origini fino ai giorni nostri, ne risulta infatti tematica fondamentale. Di seguito un breve excursus sulla storia della public art per chiarire meglio il significato di “opere di arte pubblica”.

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Origini della Public Art, nuove espressioni e nuove forme di committenza.

Consideriamo la nascita di una primitiva forma di arte pubblica in Italia; questa avvenne nel periodo del ventennio fascista (1922-1943), in questo periodo l’arte italiana si orienta verso una poetica di tipo sociale, a superamento della situazione d’individualismo artistico tipica delle avanguardie, per guardare a una funzione collettiva dell’arte, capace di svolgere un ruolo educativo e comunicativo importante all’interno della società civile. In particolare negli anni ‘30 è rivalutata e largamente impiegata in Italia una forma artistica detta “Pittura Murale” o “Muralismo”, praticata nelle sue forme più semplici dalle culture preistoriche di tutto il mondo. Infatti, in Italia, sotto la spinta propagandistica e autocelebrativa del regime fascista venne richiesto di produrre un’ “arte pubblica” che fosse di grande impatto popolare. Questa fu teorizzata nel Manifesto della pittura murale che fu pubblicato nel Dicembre 1933 in “La Colonna “da Mario Sironi e sottoscritto da Carrà, Campigli, Funi, condiviso da Cagli: in esso si afferma il tramonto della pittura da cavalletto a vantaggio di una nuova pittura che esaltasse l’ideologia e il potere del regime, che potesse essere ben compresa dalle masse al contempo tendente alla rivalutazione del ruolo sociale dell’artista. “La pittura murale è pittura sociale per eccellenza.“ Essa opera sull’immaginazione popolare più direttamente di qualunque altra forma di pittura, e più direttamente ispira le arti minori. L’attuale rifiorire della pittura murale, e soprattutto dell’affresco, facilita l’impostazione del problema dell’Arte Fascista «…l’arte viene ad avere una funzione sociale: una funzione educatrice. Essa deve tradurre l’etica del nostro tempo. Deve dare unità di stile e grandezza di linee al vivere comune. L’arte così tornerà a essere quello che fu nei suoi periodi più alti e in seno alle più alte civiltà: un perfetto strumento di governo spirituale. La concezione individualista dell’arte per l’arte è superata. …A ogni artista s’impone un problema di ordine morale. L’artista deve rinunciare a quell’egocentrismo che, ormai, non potrebbe che isterilire il suo spirito e diventare un artista “militante”, cioè a dire un artista che serve un’idea morale, e subordina la propria individualità all’opera collettiva».” così è scritto da M. Sironi nel manifesto1 e insieme il primo numero di “Quadrante” (maggio 1931), la rivista di Bardi e Bontempelli, rivolgendosi direttamente al potere politico, appoggiando 1. Sironi M., Manifesto della pittura murale, in Colonna, Milano, 12/1933) manifesto futurista murale

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la nuova ideologia di pittura murale chiedeva di dare “Muri ai pittori”, «Quanto si fa in pittura oggi al di fuori dell’aspirazione murale, (che ha persino mutato lo spirito della pittura da cavalletto influenzandone l’impianto e la materia) è fatica minore e, storicamente, vana; a convogliare le forze della pittura contemporanea occorrono i muri, le pareti». Seppur prodotto di regime fascista, utilizzato a servizio della volontà dello stesso, questo concetto interpreta effettivamente le tendenze culturali e le istanze di una generazione di italiani decisiva; tuttavia dopo la caduta del fascismo venne esercitata una censura generalizzata su questo patrimonio artistico italiano, dunque manca a tutt’oggi un’analisi esaustiva di questa forma pittorica e di questo periodo storico. In breve, gli artisti della pittura murale, concepiscono una nuova relazione tra arte, architettura e spazio pubblico; Durante gli anni ‘60/’70 le espressioni di “arte pubblica” commissionate, legate appunto alla nuova concezione di “pittura sociale”, sono aumentate notevolmente registrando dunque un incremento di opere d’arte esposte negli spazi pubblici cittadini; protagonista l’Europa ma soprattutto gli Stati Uniti d’ America; quest’ultimi infatti hanno occupato e occupano tuttora un posto non indifferente nell’ampio panorama della “Public Art” internazionale. Il termine anglofono ha un precedente storico significativo nell’espressione francese Art Publique, titolo di una rivista pubblicata a Bruxelles nella svolta del XX secolo, che promuovesse un’arte nuova socialmente aperta non più esclusivista di aristocratici e borghesi, in seguito fu coniato per una nuova forma di committenza pubblica che finanziava l’opera d’arte destinata a occupare una parte del suolo pubblico, determinato dall’ente statale; riguardo la tipologia di committenza, in seguito questa si è differenziata in: committenza pubblica, privata e pubblica-privata. Primo esempio di committenza pubblica negli U. S. A fu il N. E. A (National Endowment for Arts) un’agenzia federale indipendente finalizzata a supportare gli artisti. Grazie a questa iniziò la diffusione di eventi e manifestazioni artistiche sul territorio, realizzando col programma “Art in Public Space” già nel 1967 la prima opera d’arte pubblica; la scultura di Alexander Calder, La Grand Vitesse venne collocata a Grand Rapids, una città industriale del Michigan e altre sculture di Picasso, collocate a Chicago. L’obiettivo inizialmente era quello di <<dare pubblico accesso all’arte migliore del nostro tempo fuori dai musei>>2

2. Finkelpearl T . (2001), Dialogues in Public Art, MIT Press, Cambridge, Massachhussets, p. 22.

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Negli anni successivi, però questa prima tipologia di intendere “l’arte pubblica” si incontrò con la “pubblica indifferenza”, poiché essendo opere non realizzate per lo spazio pubblico, ma realizzate in studio e installate nello spazio pubblico, videro il disinteresse e perfino il rifiuto dell’opera da parte del pubblico; fu questa la causa del cambiamento di direzione da parte dei programmi e degli eventi creati per l’arte pubblica. Ci si interrogò su quale fosse allora l’elemento che facesse dell’opera un opera di arte pubblica, l’obiettivo <<era riallacciare un legame con lo spettatore e il luogo>>3 Si maturò inoltre un atteggiamento critico nei confronti del modo in cui la scultura poteva dialogare con lo spazio in cui veniva collocata; veniva C. Phillips afferma che <<la public art non è tale perché è collocata in uno spazio aperto>>4, si trattò dunque di un quesito, tutt oggi molto attuale, che comprendeva il legame fra l’opera, lo spazio e il pubblico. Sul piano cronologico, non è facile ricostruire come e dove sono nate e si sono rafforzate queste forme di legami, ma siamo certi che l’incipit fu dato dalla nascita del concetto di “arte site-specific” degli anni ’70 che abbracciando tutto il periodo post-settanta si svilupperà e si affinerà culminando poi nell’ indagine della Minimal art e della Land art che analizzeranno a fondo il rapporto mancante con il luogo. Il concetto di site-specific che si è affermato dagli anni ’70 si riferisce a un’opera creata appositamente per le qualità e le caratteristiche del luogo in cui si colloca, non imponendosi ma bensì dialogando con esso. Questa connotazione riguarda insieme il luogo, l’opera e il pubblico perché non nasce come “oggetto esterno”, ma nasce con essi. Il cambiamento è radicale; si pensi al periodo delle avanguardie quando la pratica artistica si sviluppava in studio e solo dopo veniva “ingrandita” nello spazio pubblico, povera e ignara ovviamente di tutto ciò di cui quello spazio pubblico aveva bisogno. Il concetto di site-specific, rileva dunque l’importanza che assume il contesto d’intervento e il fatto di operare direttamente in sito costruendo così la relazione che unisce l’artista con il luogo e con il suo pubblico. Questo è frutto di un percorso che inizia già a metà del XVII secolo quando ancora si portava la scultura all’esterno utilizzando il metodo del “Drop Sculptures”, cioè collocando delle opere in un ambiente pubblico per il quale l’artista non ha avvertito il bisogno di conoscere il luogo e le sue problematiche sociali e che incontra dunque l’indifferenza del pubblico; 3. Perelli L., Public Art. Arte, interazione e progetto urbano, Franco Angeli, Roma, 2010 pag. 46 4. veniva P. C (1988), “Out of Order: The Public Art Machine”, in Artforum, dic., p92-6

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<< Con la pratica di costruirsi mediante l’ambiente, l’installazione pone storicamente il nesso decisivo fra contesto e pubblico, che è il carattere saliente dell’arte pubblica>>5. Esemplari sono in quest’ambito i lavori di Robert Smithson, Vito Acconci, Daniel Buren, Joseph Kosuth e Dan Graham; essi avviarono per primi un percorso e una tipologia di linguaggio artistico nuovo dando una loro interpretazione del nesso opera/luogo lavorando sulla città e soprattutto sugli spazi pubblici, sugli elementi del paesaggio urbano e considerando profondamente le risposte comportamentali del pubblico stesso. La risposta alla domanda su quali siano gli elementi che rendono pubblico uno spazio, è ricercata dagli artisti non nella natura del luogo ma nella presenza del pubblico; è pubblico dunque cioè che suscita il pubblico interesse; altro grande cambiamento è dunque la considerazione del pubblico come centralità dell’opera: << L’arte è pubblica non perché collocata in uno spazio pubblico ma perché dialoga col pubblico, visto come suo elemento caratterizzante.>>6. Capisaldi di questo concetto sono stati le critiche della curatrice della mostra svoltasi a Chicago nel 1994 “Culture in Action” Mary Jane Jacob e un anno dopo nel 1995 lo scritto di Suzanne Lacy “Mapping the Terrain: New Genre Public Art” in cui è espresso per la prima volta il concetto di “New Genre Public Art” e in cui sono ricapitolati dieci anni di esperienze artistiche della nuova arte pubblica. Comunque, il tema oggi si riferisce a interventi diversi: mostre e interventi di artisti nelle abitazioni private, passeggiate urbane in luoghi significativi, rivalutazione di zone urbane attraverso la pittura murale, sculture abitabili o che inducono un uso libero del loro spazio fisico, monumenti percorribili o temporanei, tour in bicicletta per guardare la propria o altrui città da un’ altro punto di vista, istallazioni luminose sugli edifici, nei parchi, laboratori di incontro e lavoro di comunità attraverso l’arte, fumetti distribuiti liberamente nei taxi o nelle stazioni della metro e quant’ altro comprenda un interazione, una relazione una compartecipazione.

La Street Art come Public Art: istantanea dei fatti nazionali oggi. In questi anni, invece è stato intrapreso un percorso di “arte pubblica” che utilizza proprio le tecniche del graffittismo e insieme della street art, capace di consolidare una sostanziale differenza che non veniva prima attenzionata, la differenza fra ciò 5. Perelli L., Public Art. Arte, interazione e progetto urbano, Franco Angeli, Roma, 2010 pag. 17 6. Perelli L., Public Art. Arte, interazione e progetto urbano, Franco Angeli, Roma, 2010 pg 48 16


che è considerato vandalismo, utilizzato principalmente per deturpare le città e ciò che è considerato arte pubblica, atta all’abbellimento, arricchimento e al recupero delle zone di degrado urbano. Non indifferente è stato l’impegno da parte di numerose associazioni e non solo nel precisare questa distinzione, nonostante fosse altrettanto l’impegno di chi contribuiva, invece, alla diffusione del vandalismo e al creare nella mente dei più questa grande incomprensione e confusione che sfociò per anni in un totale rifiuto e denuncia unanime di questa tipologia di interventi. Nonostante l’incremento delle manifestazioni volte a far rientrare legalmente e di diritto nel tessuto urbano questa tipologia di arte, come ad esempio la rinomata manifestazione di arte urbana “Picturin” a Torino, il “Progetto Waves” a Civitavecchia e tanti altri, la situazione complessiva si presentava comunque confusa e frammentata; a seguito di una ricerca mirata, gli esempi più significativi, concreti e soprattutto ben organizzati riguardo questa questione si sono risolti alle azioni e agli interventi di un osservatorio di creatività urbana , dedicato a ricerca e promozione di tutto ciò che concerne arte dei graffiti, creatività e design urbano: INWARD, ovvero International Network on Writing Art Reserch and Development,diretto dal dott.re Luca Borriello e alla nascita di una rete di associazioni per la creatività urbana “ACU” e dunque che si interessano principalmente di arte pubblica.

figura 1.

figura 1. Teramo- Progetto TUM ( Teramo Urban Museum, festival internazionale di arte murale)

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figura 2.

figura 3.

figura 2. La prima facciata cieca di Torino- Pictturin 2006 figura 3. Before&After progetto “Muridamare� 2011 Imperia (Liguria)

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figura 4.

figura 4. Civitavecchia (RM) Lazio progetto “Waves�

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Una nuova rete, le ACU.

Le ACU (associazioni di creatività urbana), sono dunque sorte come organizzazioni no-profit costituite da creativi urbani e/o che si occupano soprattutto di creatività urbana basata su principi di legalità, e attraverso il format itinerante “Do the Writing”/ “Do the right thing” lanciato dall’osservatorio di creatività urbana, INWARD, fecero emergere queste nuove forme di unione incitando a utilizzare la creatività urbana per “fare la cosa giusta” schierandosi contro le pratiche di atti vandalici nei confronti delle città. Inoltre INWARD coordinando il network delle ACU, crea una rete di relazioni attraverso incontri regionali con la partecipazione di un ente pubblico, offrendo alle ACU ogni volta la possibilità di collaborare, esporre i propri progetti e i propri risultati; in seguito è stato firmato un protocollo d’intesa per delle collaborazioni future, in ambito regionale, inoltre è stato istituito un Registro Nazionale delle ACU. Risultato più concreto e spettacolare di queste nuove organizzazioni è stata l’introduzione da parte del Governo di programmi mirati e di un bando pubblico dal titolo “valorizzazione della street art e del writing urbano” nell’anno 2010 volto ad incrementare la possibilità di collaborazione tra Comuni d’Italia e ACU stesse, che vide una partecipazione e un consenso molto forti. La campagna nazionale di sensibilizzazione: “Do the Writing!” è indirizzata a contrastare la vandalizzazione del decoro e arredo cittadino e del patrimonio storico-artistico italiano, invece promuovendo la corretta espressione di writing, graffiti, street art, muralismo e urban design che aiutino anzitutto a migliorare lo stato di degrado delle periferie e a valorizzarvi, contestualmente, la creatività dei giovani. Scopo della campagna è anche quello di favorire la corretta comprensione del fenomeno verso tutti i luoghi e le occasioni di unione giovanile nazionale, potendo contare su centinaia di amici, sostenitori, promoter, testimonial. Al 30 aprile 2010 le ACU presenti nel territorio nazionale sono 24, 12 al nord, 3 al centro e 9 al sud , tra Campania, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Puglia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Lombardia, città sempre in continuo fermento sono ad oggi Torino e Napoli, mentre per quanto riguarda il panorama siciliano citiamo il meeting regionale dei giovani creativi urbani del 5 giugno 2010 tenutosi a Caltanissetta per la presentazione dell’associazione per la creatività urbana della

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Sicilia nell’ambito di “Do the Writing!”, evento presentato, presso la Sala Gialla del Comune di Caltanissetta, dal titolo “Do the Writing!, L’Associazionismo per la Creatività Urbana in Sicilia” ideato da INWARD a cura dell’ACU Associazione per la Creatività Urbana Graphia e realizzato nell’ambito del progetto Graffiti Heart.

Riferimenti nazionali principali in materia d’interventi per i giovani <<C’è una forma di espressione creativa che conquista gli spazi urbani, che restituisce luce, colore e dignità anche ai sobborghi dimenticati. Una forma di creatività giovane e non usuale, e che tuttavia sa giocare secondo le regole della convivenza civile, del rispetto reciproco e della trasmissione di valori importanti. Una forma di espressione ben lontana dall’ottuso vandalismo cui troppo spesso viene erroneamente accostata, perché non distrugge e non deturpa, ma anzi costruisce e crea: è la creatività urbana, i graffiti di chi ha scelto di fare la cosa giusta.>>7. A oggi il ministro è la dott.ssa Giorgia Meloni che si avvale dell’aiuto degli organi del ministero, uno fra tutti il Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale, strutture di supporto al Presidente per la promozione e il raccordo delle azioni di Governo volte ad assicurare l’attuazione delle politiche in favore della gioventù. Tra le molteplici iniziative del ministero particolarmente attenzionato nel 2009, è stato il tema della creatività pubblica, grazie al ministro Meloni e alla collaborazione dell’associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI). Infatti, in occasione della ripartizione del Fondo nazionale per le politiche giovanili per l’anno 2009, il presidente dell’ANCI Sergio Chiamparino e il Ministro della Gioventù, inserirono, fra le linee d’intervento sulle quali finanziare progetti presentati dai Comuni, anche la “VALORIZZAZIONE DELLA STREET ART E DEL WRITING URBANO”. Attraverso il finanziamento di otto progetti gestiti da altrettanti Comuni, si è ritenuto necessario premiare e supportare quei casi di leale collaborazione fra Amministrazioni e artisti capaci di trasformare il graffitismo da fenomeno sinonimo di degrado a pura espressione di creatività, in grado di valorizzare porzioni e singoli elementi del territorio urbano. Questo è stato il primo caso al mondo di impegno governativo nazionale in tal senso. La prima edizione del bando è stata vinta dai Comuni di Imperia, Teramo, Civitavecchia, Latina, Foggia, Ravenna, Padova e Campobasso, che hanno realizzato nel 2011 importanti progetti di creatività urbana, in sinergia con le ACU, costellando l’Italia di cantieri artistici giovanili, nel verso 7. Giorgia Meloni Ministro

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delle riqualificazioni pittoriche di aree degradate. I fondi messi a disposizione dal Dipartimento della Gioventù per questa prima edizione ammontano a 450.000,00 Euro. Per il 2013 uno dei progetti recentemente banditi dal dipartimento in simile ambito è “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”. Questo è un chiaro segnale che le possibilità dei giovani cominciano ad acquistare consistenza.

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Il progetto.

L’attuale panorama gelese. Per la realizzazione del progetto “riguardiamogela” e per la produzione d’interventi mirati, è stato necessario conoscere il panorama culturale della Gela di oggi; inoltre, per ipotizzare un cambiamento o introdurre comunque un’innovazione, nella città è necessario conoscerne la situazione precedente, valutarne in seguito quella attuale per agire in un futuro con progetti realmente validi, innovativi e su misura, al fine di apportare davvero un miglioramento e arricchire la città di Gela. D’altronde prima dello stravolgimento urbanistico-ambientale dovuto all’insediamento dello stabilimento petrolchimico, Gela era una graziosa cittadina che rientrava nei principali itinerari turistici dell’isola sia per le sue emergenze archeologiche che per la sua bella costa sabbiosa. Oggi purtroppo il flusso turistico è ridotto ai minimi termini nonostante le attività di promozione comunque presenti nella città ma occasionali e limitate. Consultando i documenti delle attività di promozione dal 2008 al 2012, e dai risultati delle nostre ricerche in collaborazione con l’“Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana”, il “Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana” e in particolare con Servizio Parco Archeologico e Ambientale di Gela e delle aree archeologiche dei comuni limitrofi (Corso Vittorio Emanuele, 2–93012 Gela) abbiamo notato una partecipazione crescente per quanto riguarda le attività di promozione artistica – culturale; queste spaziano su molti campi mantenendo spesso come obiettivo centrale la valorizzazione del museo e dei reperti archeologici della città. Ciò che è stato registrato è davvero un dato interessante poiché contrariamente a ciò che si è soliti pensare riguardo all’arretratezza e l’immobilità culturale della città, la partecipazione e l’organizzazione delle innumerevoli iniziative sono il segno tangibile che la città di Gela e i suoi abitanti sono aperti e attivi al cambiamento e al miglioramento dello status della città. Oltre alle iniziative ricorrenti, con cadenza annuale e stagionale come, “La notte dei musei”, “La settimana della cultura”, iniziative atte ad allietare l’estate gelese (rassegne teatrali, concorsi di poesia, presentazioni di libri, convegni vari, concerti e quant’altro), i vari appuntamenti cittadini in occasione delle Capodanno e delle festività natalizie e pasquali, e altri festeggiamenti in occasione del carnevale e della festa patronale, un solo appuntamento è stato realizzato in merito all’arte e soprattutto capace di far interagire l’arte antica con

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quella contemporanea. Con la Rassegna d’arte dal tema “L’Arte contemporanea nelle colonie greche d’occidente” del 27.11.2011 in collaborazione con Parco Archeologico e Ambientale di Gela e Accademia Internazionale “Città di Roma; durante questa mostra “Passato e presente s’incontrano nelle tele degli oltre 30 espositori provenienti da tutta la Sicilia, e non solo”; e insieme è stata organizzata una visita al Museo e all’Acropoli per far conoscere agli ospiti e agli artisti partecipanti il ricco patrimonio culturale e archeologico che Gela possiede. In seguito a quanto detto e alle informazioni raccolte crediamo che sia preferibile programmare ed incrementare le attività e dunque il potenziale di Gela per rivalutarla il più possibile; inoltre è auspicabile che tutto ciò avvenga soprattutto nel fine settimana per far si che si venga attirati verso la città e non si vada più “fuori da Gela” ma “verso Gela” attirati da proposte, iniziative ed eventi durante il week end. “riguardiamogela” considera questo concetto il suo punto di forza, conciliando le due caratteristiche della città con la giustapposizione d’interventi che attraverso “il nuovo” mettano in risalto “l’antico”.

La realizzazione Punti cardine al fine della strutturazione del progetto sono: L’individuazione dei punti d’interesse della città, tappa fondamentale ai fini della concretizzazione di un percorso che preveda la giustapposizione tra le ricchezze già presenti nel territorio e gli interventi di public art/ arte urbana realizzabili e lo studio settoriale delle zone che permetta così di identificare gli interventi di creatività urbana più adeguati all’ambiente/contesto.

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Gela superficie 276 km² abitanti 77 035 (30-06-2012) densità 279,11 ab./km² frazioni Manfria, comuni confinanti Butera, Mazzarino, Niscemi, Acate (RG), Caltagirone (CT) nome abitanti Gelesi

quartieri della città a. Centro Storico b. Locubaruni c. Lungomare d. Scavone e. Piano Notaro f. Macchitella g. Marchitello h. Cittadella

i. Modernopoli l. San Rocco m. Margi n. Settefarine o. Stazione p. Albani Roccella q. Villaggio Aldisio r. Brucazzi

s. Carrubbazza t. San Giacomo u. Caposoprano v. Fondoiozza z. Santippolito

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La modalità di selezione degli edifici sui quali è possibile intervenire tiene conto dei parametri di seguito elencati: - individuazione della zona che necessita dell’intervento di rivalutazione oggetto del progetto. - individuazione e selezione delle tipologie di edifici su cui è possibile agire8. - scelta del tema, del luogo e del contesto per l’intervento site-specific. - consenso e adesione al progetto da parte dell’ente pubblico, cittadino9. Redatto il piano degli interventi, si procederà con la scelta e la convocazione degli artisti locali, nazionali e internazionali10, che realizzeranno delle opere “site-specific”, cioè esclusive, su misura e perfettamente adattabili al contesto e al tessuto sociale della città. E’ chiaro che coloro che parteciperanno manterranno la propria personalità artistica nel rispetto della cultura del luogo arricchendola con la propria; infatti, sarà proprio l’interazione di artisti del luogo, nazionali e internazionali a creare una rete intertestuale capace di connettere diversi contesti culturali , con possibilità di crescita e arricchimento culturale, conferendo alla città il respiro europeo che merita. Gli interventi prevedono la realizzazione di opere con temi ben definite con l’utilizzo di tecniche di pittura murale; saranno dunque eventi temporanei che lasceranno poi segni permanenti e che attraverso le nuove forme d’arte fruibili, trasformeranno il cittadino in attivo abitatore. Gli interventi di decorazione prevedono principalmente il rispetto del piano colore e del patrimonio artistico già presente nella città di Gela, nessuno degli interventi effettuati deturperà il patrimonio artistico delle città (centro storico, zone limitrofe ecc), al contrario punteranno tutti alla riqualificazione urbana del territorio gelese. Diversi saranno gli artisti che interverranno, uguali saranno le condizioni: libertà espressiva nel rispetto di Gela. 8. Essendo al corrente della situazione di abusivismo edilizio, problema che è presente a Gela ormai da diversi anni, abbiamo catalogato le abitazioni afflitte da questa problematica come “abitazioni rosse”, cioè che sono momentaneamente escluse dal progetto, in vista della loro regolarizzazione con la legge. 9. I proprietari della facciata firmeranno un accordo prestampato che dichiara il loro consenso informato a procedere con il lavoro per far si che la propria abitazione entri a far parte del progetto riguardiamogela e dunque del “museo a cielo aperto”. 10. Questi trascorreranno un soggiorno nella città al fine di conoscere le esigenze di Gela, i suoi abitanti, la sua cultura

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Questi interventi di creatività urbana si affiancheranno alle realtà territoriali già presenti che necessitano di una rigenerazione o quanto meno di una maggiore sponsorizzazione, quali: - Zone di più alto degrado sociale e territoriale. - Litorale gelese e centri balneari limitrofi. - Centro storico cittadino.

- Panorama archeologico internazionale (museo archeologico). punti di interesse

1. Museo Archeologico 2. Acropoli Arcaica 3. Bosco Littorio 4. Teatro Eschilo 5. Cattedrale 6. Via Pisa 7. Giardino Comunale Giuseppe Garibaldi 8. Mura Timoleontee 9. Terme Ellenistiche 10. Villetta Macchitella

11. Cinema 12. Biblioteca 13. Portale e Chiesa SanGiacomo 14. Corso 15. Palazzo Ducale 16. Chiesa San Francesco 17. Chiesa San Francesco di Paola ex convento 18. Castelluccio 19. Torre di Manfria 20. Paradisea Park 27


È stato scelto per l’intervento in questione il quartiere Macchitella (f ); l’opera è sitespecif cioè “nato con lo spazio e per lo spazio stesso”, ma la metodologia e l’approccio utilizzati saranno gli stessi anche per gli altri interventi tenendo conto delle particolarietà e delle esigenze di ogni diverso quartiere della città di Gela, realizzando così interventi appropriati e su misura. Macchitella è un quartiere satellite, conta circa 10 mila abitanti, quartiere residenziale che si sviluppa per circa un chilometro parallelamente alla costa sabbiosa , dista circa 5 km dal centro di Gela e poche centinaia di metri dalla statale 115 per Licata. Nel quartiere sono presenti diversi punti di interesse, punti di interesse più o meno conosciuti ma importanti in equal misura. Di seguito una rappresentazione grafica dei punti di interesse.

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punti di interesse f1

f5

Parrocchia San Giovanni Evangelista Luogo di incontro di moltissimi giovani e famiglie Gelesi

Parco giochi Piccolo parco ritrovo di bambini e famiglie delle palazzine circostanti.

f2

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Campetto del Macchitella Calcio Centro ricreativo e di aggregazione di moltissimi giovani.

“Muretti di Macchitella” Dove si trovano diversi esercizi commerciali e punto di ritrovo.

f3

f7

Cohiba Cafè Punto di ritrovo e incontro di famiglie e giovani Gelesi.

Istituto Suor Teresa Valsè Centro di istruzione e incontro per bambini

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Campetti da Tennis dopolavoro Agip Centro ricreativo e di socializzazione.

Cineteatro “Antidoto” Luogo di intrattenimento culturare attraverso spettacoli teatrali e cinematografici.

10 Villetta Macchitella Luogo di incontro e socializzazione di moltissimi giovani e famiglie del quartiere e non solo.

20 Paradisea Park Centro ricreativo dove vengono svolte molte attività nel periodo estivo.

Edificio selezionato per l’intervento di creatività urbana L’ edificio è stato scelto fra gli altri in quanto presenta alcuni segni di degrado e dunque necessita di un’intervento di rivalutazione; questo seguendo il concetto di rivalutazione urbana apporterebbe un miglioramento estetico e non solo al quartiere, alla città, ai cittadini, rendendo Gela un posto più vivibile, ammirabile e ammirato.

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Prospetto A

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L’edificio inoltre è stato selezionato fra gli altri della zona, per la sua posizione strategica, infatti questo è situato in prossimità della maggior parte dei punti di interesse sopra citati. L’edificio (puntino rosso nella mappa in alto a sinistra), è situato a ridosso di un’ incrocio e posto su una strada intensamente frequentata. In alto una vista panoramica con al centro l’edificio in questione e i punti di interesse situati nell’immediate vicinanze. In basso, a sinistra e a destra, i rispettivi prospetti dell’edificio: “Prospetto A”, visibile da Viale Mazzara del Vallo, con difronte il Campetto Macchitella Calcio e la Parrocchia San Giovanni Evangelista. “Prospetto B” , situato in Via Caviaga, angolo Viale Mazzara del Vallo avente difronte parco giochi e Cohiba Cafè.

Prospetto B

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Prospetto A

Il prospetto A della palazzina presa in esame misura metri 14 di altezza per metri 16,70 di larghezza, mentre il prospetto B misura metri 14 di altezza per metri 9,80 di larghezza.

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Prospetto B

A Macchitella vi sono diverse palazzine come questa, in quanto le stesse vennero edificate dall’Anic quando venne costruito l’Enichem intorno alla prima metà degli anni sessanta del XX secolo destinate ai dipendenti del petrolchimico stesso, costituendo quello che venne denominato “Quartiere Residenziale Anic”, oggi Macchitella. Oggi molte di esse si trovano in uno stato di abbandono.

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in alto e a fianco particolari dello stato di abbandono dell’edificio.

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Per l’ottima resa dell’intervento artistico murale e la successiva conservazione è necessario un sopralluogo riguardo le condizioni dell’edificio; che includa una possibile ristrutturazione edilizia. Dalle immagini notiamo la presenza di segni di deterioramento sulla parte angolare dell’edificio e sul cornicione, inoltre sulla parte bassa sono presenti segni di vandalismo.

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Se Stessi

Simulazione intervento

L’opera che ho pensato di realizzare sull’edificio preso in esame è nata osservando il quartiere di Macchitella e l’interazione dei suoi abitanti con esso.

L’opera è una decorazione murale secondo i nuovi temi e le nuove forme introdotte dalla public art; realizzata però una rivisitazione del tutto personale attraverso le tecniche di pittura murale.

Il contesto nel quale l’opera nasce è caratterizzato da diversi punti di interesse, di natura diversa fra loro, ma strettamente correlati. “Semplicemente Se Stessi”, è il titolo dell’opera. Semplicemente se stessi come punto di partenza, arrivo, cambiamento, scelta, crescita. Se stessi come realtà, come presente e aspirazione ad un futuro prossimo, indirizzato ad una crescita e rivalutazione personale, incentrata a migliorare il proprio e l’altrui benessere. Se stessi come chiave di lettura di tutto quello che ci circonda. L’opera di site-specific vive dell’interazione col pubblico, si contamina dell’ambiente circostante, arricchendo e arricchendosi di tutto ciò che la circonda: suoni, colori, emozioni, sentimenti, incontri, relazioni, amicizie, giochi all’aperto, bambini, famiglie, sole... La vita di Macchitella si riflette sull’opera; questa si esprime in forme astratte, geometriche, si contamina di colore e luce, rispecchia quelle infinite sfumature che caratterizzano l’esistenza e la quotidianità, L’opera è astratta, ma al contempo caratterizzata da segni e colori ispirati al paesaggio gelese e in particolare al mare vicino alle sue spiagge.

Gli strumenti utilizzati per la realizzazione del dipinto murale sono: vernici spray specifiche e ducotone acrilico per esterni, ideale per una maggiore resistenza alle intemperie nel tempo, pennelli, rulli, stencil, impalcature mobili o bracci meccanici e qualunque altro strumento si ritenga opportuno in corso d’opera. Inoltre per migliorare la produttività si utilizzeranno tecniche moderne dalla “sinopia” dell’opera, realizzata attraverso l’ausilio di videoproiettori, fino alla conservazione e tutela della stessa per mezzo di vernici speciali che creano una sottile pellicola protettiva. A Gela non è presente un piano colore per quanto riguarda le facciate degli edifici, ma vi è comunque una predisposizione all’utilizzo di colori chiari (ocra, beige, crema, grano, limone crema, papaia, giallo Napoli). L’opera ha colori affini al paesaggio urbano che la circonda al fine di integrarsi al meglio e di non essere considerata “estranea” al luogo e dunque poco apprezzata. i colori utilizzati sono i seguenti (pagina a fianco): diverse tonalità di arancione, ocra, bianco antico con toni più vivaci e decisi: tonalità di rosso, gradazioni di magenta, ciano e turchese. La colorazione utilizzata rispecchia la nostra terra di Sicilia, col suo splendido mare, con il caldo sole, con le sue terre e i suoi cieli chiari.

Così, la lettera “t”, presente nella parola “Macchitella”, viene estrapolata e riprodotta in modo astratto, contestualizzata diventando un’opera artistica che rappresenta il quartiere stesso. Come un “gesto” rappresenta chi siamo, una “lettera” fra tutte rappresenta chi è Macchitella, è soprattutto chi la vive come singolo e come insieme nella comunità. L’opera “Semplicemente Se Stessi” esprime in sè la gioia e la bellezza di essere unici e inimitabili e la forza e la tenacia di riuscire in una crescita reale e giornaliera.

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Prospetto A

La dimensione totale dell’opera è circa 126 metri quadri, di cui: metri quadrati 87 sul Prospetto A e metri quadrati 39 sul Prospetto B. Per la realizzazione è stato sfruttato l’angolo dell’edificio, per ottenere una prospettiva più ampia dell’opera. L’intervento artistico è stato studiato considerando la presenza su entrambi i lati dell’edificio di finestre a persiana: Il “Prospetto A” presenta un numero superiore di finestre rispetto al “Prospetto B”. Tre finestre per il “Prospetto A” per ogni piano, su quattro piani, per un totale di dodici; mentre il “Prospetto B”, presenta una sola finestra per piano per un totale di quattro; le stesse sono parte integrante dell’opera, l’idea, infatti, è quella di dipingere sopra le ante con le persiane chiuse, generando così giochi di luce e ombra nel momento in cui queste vengono aperte o chiuse, o ancora quando nelle ore notturne queste sono illuminate dall’interno, permettendo così all’opera di apparire sempre diversa

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Prospetto B

in base alle ore della giornata. Considerate le dimensioni, le tempistiche di realizzazione dovrebbero essere relativamente brevi, dai tre ai cinque giorni. I costi approssimativi per la realizzazione dell’opera sono stimati intorno ai 5.000/7.000 euro comprensivi di materiali, attrezzature, noleggio impalcature mobili e rimborso spese. Infine, a lavoro ultimato verrà apposta una targa sull’edificio questo renderà l’opera partecipe del nuovo “museo a cielo aperto” della città di Gela, che speriamo cresca arricchendosi nel tempo.

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Dell’intervento artistico “Semplicemente Se Stessi” ho realizzato un modellino in scala 1:20. Si tratta di un’opera grafica e più nello specifico di un’installazione xilografica a colori; Questa misura cm 115 per cm 70 rispettivamente base per altezza e cm 25 di profondità; presenta sulla parte superiore destra una sporgenza dalla forma piramidale, capace di generare giochi di luce e ombra L’installazione con la sua forma e struttura simula la tridimensionalità del’’edificio preso in esame. Sulla stessa vengono proiettate inoltre, tramite la tecnica del video-mapping immagini della città di Gela, facendosi essa stessa portavoce della sua terra. di fianco a sinistra e in basso l’installazione “Semplicemente Se Stessi”; in basso a sinistra un particolare dell’opera grafica

Di seguito la simulazione dell’intervento.

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in alto particolare dell’intervento visto da Viale Mazzara del Vallo incrocio Via Caviaga; in alto a destra nella pagina a fianco particolare dell’intervento artistico visibile da Viale Mazzara del Vallo, in basso particolare dell’intervento artistico sopra le ante con le persiane, visibile sul prospetto B.

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Il mio personale contributo si inserirà in una rete di interventi artistici da parte di altri artisti locali e internazionali Le opere dei diversi artisti saranno dislocate in diversi luoghi della città, rivalutando i quartieri che necessitano di una rivalutazione. L’idea è quella di far intervenire diversi artisti da diversi parti del mondo che possano migliorare con le loro opere la città. nello specifico trattandosi della creazione di un museo a cielo aperto le tempistiche risultano relativamente brevi per certi versi e lunghe per altri, ho preferito per tanto in un primo momento (parte tecnicoorganizzativa) del progetto) realizzare una simulazione includendo anche opere di autori non realmente realizzati in sede, utilizzate solo allo scopo ideale per il museo a cielo aperto ultimato, verranno in seguito realizzate dopo la convocazione degli artisti vere e proprie opere di creatività urbana site-specific ovvero su misura.

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Gela, un Museo a Cielo Aperto

quartieri della cittĂ a. Centro Storico b. Locubaruni c. Lungomare d. Scavone e. Piano Notaro f. Macchitella g. Marchitello h. Cittadella

i. Modernopoli l. San Rocco m. Margi n. Settefarine o. Stazione p. Albani Roccella q. Villaggio Aldisio r. Brucazzi

s. Carrubbazza t. San Giacomo u. Caposoprano v. Fondoiozza z. Santippolito

punti di interesse 1. Museo Archeologico 2. Acropoli Arcaica 3. Bosco Littorio 4. Teatro Eschilo 5. Cattedrale 6. Via Pisa 7. Giardino Comunale Giuseppe Garibaldi 8. Mura Timoleontee 9. Terme Ellenistiche 10. Villetta Macchitella

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11. Cinema 12. Biblioteca 13. Portale e Chiesa SanGiacomo 14. Corso 15. Palazzo Ducale 16. Chiesa San Francesco 17. Chiesa San Francesco di Paola ex convento 18. Castelluccio 19. Torre di Manfria 20. Paradisea Park


simulazione interventi di creatività urbana

artista: El Mac, opera: “senza titolo” zona: Centro Storico, pu nto nevralgico/di intere sse nelle vicinanze: Via Pis a, Corso Vittorio Eman uele, Cattedrale, Bel Vedere tema: “centro storico”

artista: Peeta, opera: “Alba” zona: quartiere Settefarine, punto nevralgico/di interesse nelle vicinanze: Via Venezia tema: “benvenuta luce”

artista: Augustine-Kofie opera: “Attimi” zona: Centro Storico, punto nevralgico/punti di interesse nelle vicinanze: Teatro Eschilo, Chiesa San Francesco, Chiesa San Francesco di Paola, Corso Vittorio Emanuele, Palazzo Ducale tema: “siamo passato e futuro”

artista: Rossano Petrone, opera: “SemplicementeSe Stessi” zona: quartiere Macchitella, punto nevralgico/punti di interesse nelle vicinanze: cine teatro, Villetta Macchitella, chiesa San Giovanni Evangelista, Paradisea park tema: “Gela è ora!”

artista: Eron, opera: “M indscape78” zona: Lungomare, punt i di interesse nelle vicinanze: Mura Timoleontee, Lungom are tema: “specchio dell’a nima”

alrti possibili artis

ti ed interventi

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simulazione mappa tour guidato

start/stop

punti di interesse 1. Museo Archeologico 2. Acropoli Arcaica 3. Bosco Littorio 4. Teatro Eschilo 5. Cattedrale 6. Via Pisa 7. Giardino Comunale Giuseppe Garibaldi 8. Mura Timoleontee 9. Terme Ellenistiche 10. Villetta Macchitella quartieri della cittĂ a. Centro Storico b. Locubaruni c. Lungomare d. Scavone e. Piano Notaro f. Macchitella g. Marchitello h. Cittadella i. Modernopoli l. San Rocco m. Margi 49

11. Cinema 12. Biblioteca 13. Portale e Chiesa SanGiacomo 14. Corso 15. Palazzo Ducale 16. Chiesa San Francesco 17. Chiesa San Francesco di Paola ex convento 18. Castelluccio 19. Torre di Manfria 20. Paradisea Park

n. Settefarine o. Stazione p. Albani Roccella q. Villaggio Aldisio r. Brucazzi s. Carrubbazza t. San Giacomo u. Caposoprano v. Fondoiozza z. Santippolito


start

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Considerando questi interventi delle vere e proprie “opere d’arte”, si è pensato di creare un museo a cielo aperto, che permetta contemporaneamente l’interazione col pubblico e la visibilità delle opere realizzate e del patrimonio della città. Questo è possibile attraverso la programmazione di un tour guidato strutturato in modo da coinvolgere sia gli interventi innovativi oggetto del progetto sia il patrimonio culturale della Gela antica. Il tour guidato sarà un tour “attivo”, con il fine di far propria l’esperienza artistica urbana visitando e conoscendo la città di Gela attraverso l’innovazione e la cultura, affiancandolo contemporaneamente alla visita guidata dei punti d’interesse della città. Si spera che, grazie a questi interventi la città possa trarne beneficio, non solo in termini artistici culturali valorizzandone la bellezza e la sua reputazione, ma anche sotto l’aspetto turistico ed economico; considerando gli interventi e il progetto come un passo concreto verso la rinascita di Gela. I punti presi in esame, ovviamente sono idee che vivono di altre idee, lo “start” cui potranno e dovranno seguire tutte le iniziative che si ritengono opportune. Semplicemente dare un segno ai cittadini di Gela che qualcosa può cambiare, che qualcosa sta cambiando e che stavolta il cambiamento è concreto e non vive delle loro speranze

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ma delle loro certezze. La mia intenzione è di considerare il progetto completo con un raggio d’azione molto più ampio che non si fermi soltanto all’intervento decorativo ma che anzi prenda questo come il punto di partenza da cui si possa riqualificare la città introducendo, in futuro, altre attività, quali workshop per le scuole, attività svolte dalle associazioni culturali, laboratori didattici e quant’altro, questo permetterà al progetto e agli interventi effettuati di non essere eventi sporadici ed isolati ma di rappresentare una situazione in continuo fermento e sviluppo. Di seguto riportiamo alcuni esempi di “musei a cielo aperto” già attivi sul territorio siciliano presi a riferimento per la simulazione del tour del progetto “riguardiamogela”:

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Farm Cultural Park Luogo: Favara, Agrigento. E’ sorto a Favara, in provincia di Agrigento a 6 km dalla Valle dei Templi un Centro Culturale e Turistico Contemporaneo in continuo sviluppo il Farm Cultural Park (FKP) Dal 2010, I Sette Cortili, una sorta di Kasba Siciliana, sono il cuore pulsante delle attività culturali di FKP, qui attraverso l’arte si attua il recupero del centro storico. Fondatore e finanziatore è il notaio Andrea Bartoli, appassionato di arte contemporanea che con il suo progetto ha cambiato le sorti di uno tra i tanti luoghi pubblici difficili della Sicilia, trasformandolo in un luogo di incontro ed espressione per giovani artisti provenienti da ogni parte del mondo, creando un interessante connubio tra il vecchio e il nuovo. La programmazione culturale attiva e in continuo fermento caratterizzata da workshop con giovani e bambini, mostre temporanee e installazioni permanenti, residenze per artisti, presentazioni di libri, concorsi di Architettura, e numerosissime presentazioni in Italia e all’Estero ha fatto guadagnare alla Farm nel 2011 il Premio Cultura di Gestione di Federculture e nel 2012 l’invito alla XXIII Biennale di Architettura di Venezia.“Farm Cultural Park ha come finalità quella di dare alla città di Favara, una nuova identità legata alla contemporaneità, alla sperimentazione e all’ospitalità e di diventare la seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento” e grazie a ciò, scrisse il giornale “La Sicilia, 25 Giugno 2011”,<<Favara è diventata un pezzo di Biennale: si entra dentro e si cancellano secoli di cultura mafiosa, di abusivismo, di scempi edilizi, di tragedie umane>>

figura 1.

figura 1. e 2. Farm Cultural Park, Favara (AG).

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figura 2.

Gibellina Nuova / Cretto Luogo: Gibellina, Trapani. La ricostruzione della città trapanese distrutta dal terremoto del 1968 è avvenuta un pò più in là, chiamando a raccolta i migliori architetti e artisti italiani dell’epoca, con l’intenzione di costruirne una città che si presentasse come un grande museo all’aperto, infatti, sindaco Ludovico Corrao chiese aiuto ai suoi amici pittori, architetti e poeti per ridisegnare la città che si sarebbe sviluppata come una sorta di museo permanente con sculture disseminate per le vie, con edifici che sarebbero diventati essi stessi opere d’arte. All’appello del sindaco risposero artisti del calibro di Alberto Burri, Mario Schifano, Franco Angeli, Andrea Cascella, Pietro Consagra,Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino e intellettuali come Leonardo Sciascia e molti altri, figura 1. italiani e stranieri che impiegaono le loro energie per la ricostruzione. Il 3 giugno

figura 3.

figura 3. Cretto di Gibellina, Burri, (TR).

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1979 la città ricostruita fu inaugurata, con una cerimonia che si svolse tra i ruderi del paese vecchio, con la rappresentazione dell’Orestiade di Eschilo reinventata dal poeta e artista siciliano Emilio Isgrò. Sulle macerie dell’antica città sorge invece il Grande Cretto di Alberto Burri realizzato tra il 1985 e il 1989; i ruderi della vecchia Gibellina furono ricoperti con una colata di cemento bianco lasciando però inalterato l’impianto viario. Il risultato è un’opera grandiosa, un gigantesco cretto bianco di 300 per 400 metri, 12 ettari, ben visibile da lontano e percorribile a piedi, che nasconde le rovine. Ogni blocco misura dai 10 ai 20 metri di lato ed è alto 1,60 metro, mentre i solchi sono larghi dai 2 ai 3 metri. Quest’opera monumentale conserva la memoria dei resti della tragedia del terremoto testimoniando e ricordando a 45 anni di distanza l’accaduto.

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figura 1.

figura 2.

figura 1. e 2. Gibellina Nuova.

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“Le Grandi Madri a Librino” Porta della Bellezza / Museo Internazionale della fotografia. Luogo: Librino, Catania. Il mecenate Antonio Presti presidente dell’associazione culturale Fiumara D’arte, ha dato ad una “citta-satellite” di 70.000 abitanti come Librino la possibilità di entrare a far parte di un’iniziativa culturale e di riqualificazione per di riscattare la condizione di degrado e arretratezza che la contraddistingue. Gli interventi realizzati da Presti rientrano nel progetto “Le Grandi Madri a Librino” attivo dal 2002 e hanno come tema la Bellezza intesa per acquisire il diritto alla cittadinanza e affermare la consapevolezza della propria identità e mirano a promuovere il senso di appartenenza ne suoi abitanti; proprio il quartiere catanese è stato scelto per fare di Librino un Museo Internazionale a cielo aperto. Primo intervento fu la realizzazione della “Porta della Bellezza”; questa è stata costruita con più di 9.000 forme di terracotta realizzate da 2.000 bambini del quartiere seguiti dagli artisti, sono state utilizzate per comporre 13 opere monumentali, ideate da 10 artisti e da giovani allievi dell’ Accademia di Belle Arti di Catania; lungo la porzione di 500 m sui 3 Km totali di ponte, si alternano testi poetici e opere artistiche; partecipanti al progetto sono stati anche 9 nuove scuole tra elementari e medie, gli oratori e i centri giovanili del quartiere. Il progetto continua con l’ideazione di un Museo Internazionale della Fotografia che ha come partnership il National Geographic e, il Museo della Fotografia di Arles a Parigi, opera di circa 40 fotografi siciliani , sono state coinvolte anche 80 scuole catanesi che hanno realizzato 500 bandiere per Librino oggi installate lungo l’asse dei servizi. Le immagini di 30.000 di cittadini in seguito verranno proiettate su delle installazioni di circa 15 m che prendono il nome di “Porte della Luce” con l’utilizzo di teli bianchi che scenderanno nelle ore notturne, opera di Pepi Morgia importante light designer, poi verranno proiettate anche su alcune facciate dei palazzi, e su circa 150 attività commerciali. Questo è il messaggio forte e autorevole del quartiere catanese: bellezza nelle più svariate forme, intesa come impegno, legalità e futuro.

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figura 1.

figura 2.

figura 1. e 2. prima e dopo l’intervento sui palazzi del quartiere Librino.

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figura 3.

figura 4.

figura .5

figura 3.,4. e 5. “La Porta della Bellezza�.

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Ipotesi e Sondaggio.

Come già menzionato, di supporto al progetto “riguardiamogela”, è stato il medesimo sondaggio che mi è servito per trattare l’argomento in modo obiettivo, considerando non solo il mio punto di vista ma soprattutto le opinioni dei gelesi e degli abitanti delle zone limitrofe. Nel sondaggio somministrato, abbiamo ipotizzato che attraverso questi interventi di rivalutazione mirata si possa giungere ad unificare attraverso un percorso e un progetto specifico l’intero panorama artistico-culturale della Gela di oggi a lungo dimenticato. Per la formulazione del sondaggio e la conseguente raccolta dei dati è stato utilizzato un mezzo informatizzato, Il motore “Google Drive” e nello specifico I moduli di statistica di Google. Si è deciso di utilizzare questo metodo per la possibilità di condivisione istantanea e per la semplicità di somministrazione dello stesso che ha permesso di raggiungere un numero cospicuo di contatti. I social networks più conosciuti e più in generale il web ha permesso inoltre la diffusione del sondaggio in ognuna delle aree territoriali interessate in tempi relativamente brevi. Importante al fine della raccolta di dati attendibili e della loro convalida è stato sicuramente il sistema di sicurezza siglato HTTPS della pagina nella quale l’utente inserisce i suoi dati ed effettua il test, il tutto supervisionato e controllato dal motore Google stesso; infatti, l’immissione dei dati e il sondaggio stesso avvengono esclusivamente su una pagina crittografata; questa tecnica aumenta il livello di protezione contro attacchi del tipo “man in the middle” per operazioni di “fishing”, manipolazione e altre operazioni di alterazione e/o di acquisizione illecita dei dati personali e dei dati raccolti dal sondaggio. Grazie alla sincronizzazione e interazione di Google con altre applicazioni, i dati raccolti sono stati registrati su un foglio di calcolo (Excel) e semplificati in grafici e istogrammi, con le relative percentuali e distribuiti dunque in modo da ottenere una visione grafica completa, interattiva, pronta per la trattazione e l’esposizione.

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Il sondaggio si presenta così:

Schermata n° 1 riportante:

· Il titolo e una breve spiegazione del sondaggio; · la legge sulla privacy 196/03 sull’ utilizzo dei dati personali dell’utente; · due campi obbligatori per accedere al test : indirizzo email e età anagrafica; successivamente cliccando “Continua” in basso, si procede con il sondaggio.

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Schermata n° 2, di cui la seguente domanda:

- Quesito : Sei mai stato a Gela?

A cui segue una risposta di tipologia dicotomica: SI/NO; Alla risposta negativa seguirà la conclusione del test, poichè va da sè che le opinioni di coloro che non hanno mai visitato la città presa in esame, non sarebbero veritiere, dunque non possono essere reclutate nel sondaggio al fine di non falsare i risultati finali si configurano quindi come criteri di esclusione. In caso contrario, il test prosegue.

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Schermata n° 3:

- Quesito: Ha suscitato in te un’impressione: In questo caso la risposta contempla tre scelte personali: positiva Negativa Indifferente Per il medesimo principio precedentemente espresso le risposte date come “Positiva” o “Indifferente” vengono ugualmente e opportunamente registrate, ma il test si conclude poichè in questo caso o l’utente avendo un’ impressione positiva non crede ci sia bisogno di interventi sulla città oppure la sua opinione a riguardo è appunto indifferente e dunque disinteressata, dicevamo, motivo per cui il test si conclude. In caso contrario, il test prosegue.

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Schermata n° 4:

- Quesito: Quale pensi sia la causa? La risposta contempla nuovamente 3 scelte: Gran parte delle facciate degli edifici non curate, incomplete o inesistenti Scarsità di aree di verde e di parchi Poca manutenzione del lungomare e delle zone limitrofe

Di nuovo la tipologia di risposta data, può far si che il test si concluda o meno. Utilizzando come risposta “Scarsità di aree di verde e di parchi” oppure “Poca manutenzione del lungomare e delle zone limitrofe” il test si conclude poiché successivamente proseguiranno domande più specifiche riguardo l’obiettivo del progetto; in alternativa rispondendo “Gran parte delle facciate degli edifici non curate, incomplete o inesistenti” il test prosegue approfondendo l’argomento in questione.

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Schermata n° 5

- Quesito: Pensi che, attraverso un progetto che preveda non la semplice rifinitura delle facciate incomplete, ma bensì una decorazione artistica delle stesse, si possa contribuire al miglioramento dell’immagine della città? Si, assolutamente No, non credo Questa domanda come spiegato, entra nello specifico e delinea in particolare il tipo d’intervento che secondo la nostra ipotesi potrebbe essere il leitmotiv di una serie di proposte atte a rivalutare la città di Gela; presenta anch’esso una risposta dicotomica e anche qui alla risposta negativa segue il termine del test.

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Schermata n° 6

- Quesito: Pensi che questo progetto possa rivalutare Gela trasformando la città in un “museo a cielo aperto” incrementando così lo sviluppo del turismo e conferendole un respiro innovativo, scoprendo le novità e riscoprendo le antiche bellezze? Si No Infine, con quest’ultimo quesito, l’utente ha la possibilità di esprimere la sua opinione in merito ad uno degli obiettivi principali cui mira il progetto; di questo vengono esposti dunque i relativi sviluppi futuri che ne accompagnano e completano appunto la realizzazione. Presenta una risposta dicotomica e, in seguito ad entrambe le scelte di risposta, il test si conclude presentando la seguente schermata:

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Confermando con il tasto “Invia” i dati sono automaticamente inviati e registrati nel sondaggio. Il presente sondaggio, è stato pubblicizzato largamente utilizzando non soltanto il mezzo telematico/web ma anche il mezzo stampa, la somministrazione “ad personam” del test (effettuato principalmente nella città di Gela per coinvolgere anche coloro che non hanno dimestichezza con il mondo dell’informatica) con raccolta dei risultati e seguente registrazione manuale nel database informatico e divulgazione attraverso emittenti televisive e radiofoniche locali. Nonostante la scelta di questo genere di quesiti, è bene precisare che non sono state assolutamente tralasciate le problematiche più gettonate della Gela di oggi; problemi quali la mancanza costante dell’acqua corrente, la persistenza della criminalità organizzata, la presenza di uno stabilimento petrolchimico che offre lavoro ma deturpa la bellezza della città e altre problematiche sono state notevolmente prese in considerazione durante la progettazione del sondaggio. Allora sorge spontanea la domanda, perché improntare un sondaggio su altre tipologie di problemi e non su quelli appena citati che sembrano destare più scalpore e maggiore malcontento cittadino? In primis perché uno dei principi fondamentali del progetto è la concretezza. Non si è avuta dunque la presunzione di trattare argomenti non adeguati alle nostre attuali possibilità, ma è crescente e vibrante il buon auspicio, affinché attraverso il progetto questi possano essere trattati e risolti successivamente, in maniera spontanea e consequenziale. 70


Mentre non è stata scelta una tipologia di risposta “aperta” o con più possibilità di scelta, perché era importante ai fini statistici del sondaggio ottenere risultati concreti con un buon peso numerico in modo da acquisire dati di facile consultazione e utilizzo ma soprattutto di ottenere un quadro statisticamente reale della situazione e dei campioni della popolazione scelti, al fine di proporre soluzioni mirate ed efficaci.

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I Risultati. I risultati del sondaggio allegato al Progetto �riguardiamogela� sono i seguenti:

inizio del sondaggio: numero dei partecipanti al sondaggio: etĂ media partecipanti al sondaggio:

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10/01/2013 470 aggiornato al 25/02/2013 34


Risultati primo quesito:

Sei mai stato a Gela?

No

Si

dato numerico

dato percentuale relativo alla domanda

dato percentuale assoluto

Numero di partecipanti al sondaggio che hanno visitato la cittĂ di Gela:

429

91%

91%

Numero di partecipanti al sondaggio che non hanno visitato la cittĂ di Gela:

41

9%

9%

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Risultati secondo quesito:

Ha suscitato in te un’impressione?

Negativa. Indifferente.

Positiva.

dato numerico

dato percentuale relativo alla domanda

dato percentuale assoluto

Numero di opinioni positive suscitate dalla città:

135

29%

32%

Numero di opinioni negative suscitate dalla città:

241

51%

56%

Numero di opinioni indifferenti suscitate dalla città:

53

11%

12%

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Risultati terzo quesito:

Quale pensi sia la causa?

ScarsitĂ di aree di verde e di parchi. Poca manutenzione del lungomare e delle zone limitrofe.

Gran parte delle facciate degli edifici non curate, incomplete o inesistenti.

dato numerico

dato percentuale relativo alla domanda

dato percentuale assoluto

142

30%

59%

Numero di opinioni negative causate dalla scarsitĂ di aree di verde e di parchi:

54

11%

22%

Numero di opinioni negative causate dalla Poca manutenzione del lungomare e delle zone limitrofe:

45

10%

20%

Numero opinioni negative causate da gran parte delle facciate degli edifici non curate, incomplete o inesistenti:

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Risultati quarto quesito

Pensi che, attraverso un progetto che preveda non la semplice rifinitura delle facciate incomplete, ma bensì una decorazione artistica delle stesse, si possa contribuire al miglioramento dell’immagine della città?

No, non credo.

SI, assolutamente.

dato numerico

dato percentuale relativo alla domanda

dato percentuale assoluto

Numero di risposte positive, favorevoli all’attuazione del progetto di decorazione delle facciate come intervento di rivalutazione della città:

107

23%

77%

Numero di risposte negative, contrarie all’attuazione del progetto di decorazione delle facciate come intervento di rivalutazione della città:

35

7%

23%

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Risultati quinto quesito:

Pensi che questo progetto possa rivalutare Gela trasformando la città in un “museo a cielo aperto” incrementando così lo sviluppo del turismo e conferendole un respiro innovativo, scoprendo le novità e riscoprendo le antiche bellezze?

No

Si

dato numerico

dato percentuale relativo alla domanda

dato percentuale assoluto

Numero di risposte positive, favorevoli alla creazione del “museo a cielo aperto” come elemento di rivalutazione turistica e del patrimonio culturale del territorio:

87

19%

83%

Numero di risposte negative, contrarie alla creazione del “museo a cielo aperto” come elemento di rivalutazione turistica e del patrimonio culturale del territorio:

20

4%

17%

77


Grafico delle risposte giornaliere:

Numero di risposte giornaliere 84 70 56 42 28 14 0 10.01.2013

11.03.2013

Discussione dei risultati Dai risultati emerge univocamente l’opinione positiva per quanto riguarda la realizzazione del progetto “riguardiamogela” come strumento per rivalutare il territorio (23% di pareri positivi contro il 7% dei pareri negativi), inoltre è opinione diffusa quella per cui la città di Gela suscitando in chi l’ha visitata, o è residente una prima impressione prevalentemente negativa, (50% delle risposte negative contro il 27% delle risposte positive), necessita assolutamente di essere inclusa in un programma di valorizzazione mirato che possa agire su tutto il territorio e su diversi fronti. E’ emerso, dunque, che nel raggio di 100 Km la città di Gela è conosciuta o è stata visitata almeno una volta da una percentuale cospicua di persone, la percentuale è stata del 90% (dato comprendente anche le risposte dei i residenti nelle città in questione). Attraverso il sondaggio che avvalora dunque la nostra tesi e conferma l’ipotesi presa in considerazione in precedenza, sono stati registrati inoltre dati rilevanti riguardanti altre due condizioni che rendono negativo il giudizio sulla città di Gela: la scarsità di aree di verde e di parchi con una prevalenza dell’11% e la scarsa manutenzione

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del lungomare con una prevalenza del 9%, mentre il fattore, che in maggior misura influisce negativamente sulla città sembra essere appunto l’incompletezza e l’incuria delle facciate di numerose abitazioni riportando una prevalenza del 30%; il sondaggio dimostra, dunque, che questa situazione conferendo alla città un aspetto decadente e tristemente abbandonato, suscita nei suoi abitanti la voglia di un cambiamento positivo, una riconsiderazione e una crescita che coinvolga tutta la città, essendo favorevoli a ciò con una percentuale del 19% contro il 4% dei voti contrari.

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Conclusioni

Sono fiducioso che questo lavoro si stato capace di far comprendere, sia la mia passione a riguardo e soprattutto il mio interesse per la rivalutazione della mia città. Vorrei davvero concludere con qualcosa che “inizia” per cui auspico la formazione e la registrazione di un ACU attiva sul territorio gelese, aperta ad ogni tipo di gemellaggio e collaborazione, per far si che la Sicilia si faccia ancora “più spazio” nel panorama nazionale e internazionale, contrariamente a ciò che si dice, per la sua apertura alla cultura, alle possibilità e la sua voglia di sviluppo. La grafica è stata per me un mare immenso da cui ho attinto seguendo sempre la mia espressione, perché è una disciplina davvero in continua evoluzione e malleabile al 100%, che mi ha permesso durante il percorso di studi e non solo di prenderne a piene mani e spaziare nei contesti più disparati, ottenendo sempre ottimi risultati. Il progetto è già in cantiere, e conto di realizzarlo il prima possibile perché credo nelle sue conseguenze positive e sorprendenti. Non c’è nulla di più grande e gratificante, a parer mio, del far della propria passione il proprio lavoro e di far appassionare a loro volta tutti quelli che vi si accostano, mettendo al servizio della comunità qualcosa che sia realmente un “bene comune”, e sono ben accette le critiche costruttive e distruttive, perché in entrambi i casi sono per me motivo di crescita professionale e intellettuale. Mi auguro di documentare presto questo progetto come un successo, non solo per gratificazione professionale ma affinché questo diventa esempio di speranza per chiunque voglia intraprendere un percorso, qualunque esso sia, perché chiunque possa credere fermamente che perseverando si possano ottenere risultati davvero mirabili.

Rossano Petrone

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La Gela che sarà.

E lì dove il sole batte e brucia, e il mare mostra colori scintillanti, in quella terra dove il fumo nero ingrigisce i cuori, esploderà il colore, sulle case, nella vita, colore che risolleverà gli animi, porterà gli occhi di ognuno speranzosi verso il cielo e soffierà via la polvere dalle antiche vestigia e dagli uomini facendoli riscoprire entrambi in tutto il loro splendore.

Laura Presente.

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Ringraziamenti

Per raggiungere un traguardo, portare a compimento un progetto, anche solo per far nascer un’idea, qualunque esse sia, noi uomini impieghiamo il nostro tempo, utilizziamo tutto il nostro coraggio, tutta la nostra pazienza e grande perseveranza, per me tutta questa immensa forza viene da Dio. Ringrazio dunque con immensa gratitudine e umiltà, il Creatore per tutte le qualità dell’anima che mi permettono di essere ciò che sono oggi, di non arrendermi e di affrontare al meglio la mia vita. Sono grato a Dio per le persone che mi stanno accanto quotidianamente e che particolarmente durante questi mesi di duro lavoro e piena attività mi hanno sostenuto e spronato a dare il meglio di me. Ci tengo, infatti, a dedicare a ognuno un ringraziamento particolare per la loro presenza che grazie a Dio mi è stata donata; essendo davvero tanti coloro che a proprio modo hanno donato il loro contributo, mi scuso in anticipo se dovessi dimenticare di citare qualcuno e sappiate che nonostante ciò, ognuno di voi è incluso. Ringrazio di cuore La mia famiglia, mio padre Amedeo Petrone, consigliere attento e disponibile che si è adoperato attivamente alla ricerca di materiale sulla città di Gela per conferire un certo peso al lavoro, ma soprattutto che ha instillato in me la passione per la progettazione, la grafica e il disegno fin dalla nascita, e a mia madre Giusi Gerboni che ha sempre avuto parole di conforto e sostegno e conosce a menadito tutte le mie scadenze e le date degli esami, davvero un aiuto eccellente durante tutta la mia carriera universitaria, a entrambi in oltre sono grato per la grandiosa possibilità di studio e di approfondimento che mi hanno donato con il loro lavoro, costruendo insieme a me giorno per giorno, basi solide per il mio futuro. La mia nonna Gina, sempre paziente e felice di vedermi anche quando i miei impegni di studio non mi permettono di trascorrere con lei tutto il tempo che vorrei e soprattutto che merita e mia cugina Roberta, giornalista promettente e ottima simpatizzante che in un suo articolo ha dedicato al progetto le più belle parole. Mio fratello Marco e a mia sorella Alice, che anche da lontano mi hanno trasmesso tutto il loro affetto e tutto il loro sostegno aiutandomi davvero tanto nella diffusione del sondaggio.

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Alcuni professionisti che da più tempo di me hanno a cuore le sorti di Gela e si adoperano impegnandosi quotidianamente per la rinascita della città: L’Arch. Emanuele Tuccio per la sua consulenza, il ceramista Simone Incorvaia e Rocco Cuvato per la loro esperienza, la dott.ssa Stefania Pistritto per aver diffuso il progetto tramite Radio GelaExpress e Rete Chiara, l’Arch. Giorgio Cannizzaro per le informazioni sulla planimetria del territorio gelese e tutti coloro che hanno contribuito all’iniziativa. Giuseppe Emmolo, mio conterraneo e amico da sempre che ha subito sposato e contribuito insieme alla sua famiglia la mia iniziativa condividendo con me l’amore per questa città, e colgo l’occasione per ringraziare tutti i gelesi e gli abitanti delle zone limitrofe che attraverso i social network e non solo mi hanno dato il loro appoggio e tutta la loro approvazione rendendo possibile lo sviluppo del progetto. Catia, Michele ed Andrea che mi sono stati vicini e mi hanno offerto “vitto e alloggio” durante le ultime nottate insonni. Il professore Liborio Curione, che è stato per me “bussola” impeccabile, sempre preciso, professionale e disponibile che mi ha aiutato ad orientarmi bene nell’ambito della grafica pratica, teorica e non solo offrendomi sempre ottimi consigli in merito, la mia collega Debora e al professore Giuseppe Calderone che hanno condiviso con me il duro lavoro al laboratorio. La professoressa Stefania Perna, per la sua, disponibilità e fiducia nei miei confronti, nonostante tutto. Il mio caro amico, Angelo Cigolindo per la sua infinita disponibilità, cui mi sono rivolto spesso sicuro di ricevere un parere imparziale e professionale. Dedico questa tesi a me e a tutti coloro che confidano fermamente nelle proprie potenzialità, e che credono che basti davvero avere un sogno per essere felici.

Rossano Petrone.

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