Rrose SĂŠlavy
magazine n. 31 marzo 2012
ANGELO TRANI
RS
magazine n 31 marzo 2012
Sono nato nel 1973. Ho conosciuto la fotografia nei primi anni Ottanta, con
la vecchia reflex di papà. Poi tre anni di scuola di fotografia, dopo aver preso la maturità. Ho collaborato per dieci anni con un’agenzia che seguiva eventi sportivi, bei tempi in cui si camminava molto e poco importava se i compensi erano poco o nulla. Nel frattempo ho coltivato molti altri interessi, oltre alla fotografia, e cominciato tanti progetti. Agli inizi mi ero specializzato nella fotografia con luce naturale, utilizzavo con poca voglia flash e lampade, soprattutto perché non mettevo entususiasmo ad imparare la tecnica della luce. Dopo varie pubblicazioni, nel 2005 sono diventato giornalista pubblicista. Nel 2007 ho ottenuto la certificazione QIP (Qualified Italian Photographer) e nel 2008 la certificazione internazionale QEP (Qualified European Photographer) per la fotografia di ritratto. Negli ultimi anni ho deciso di dedicarmi esclusivamente alla fotografia di spettacolo, musica, teatro e cinema, perché ho sempre trovato interessanti le persone che cercano (o spesso hanno bisogno) di comunicare non solo con le parole, ma anche con i suoni, il corpo o con le immagini. Per qualche anno ho fotografato quasi tutti i concerti che venivano dati in Italia. La “fotografia di palco” è forse quella che più mi ha fatto crescere, parlando di tecnica, anche perché sono stati gli anni del passaggio dalla pellicola al digitale e della scoperta per noi fotografi di Photoshop, che ha davvero cambiato il modo di fare immagine. In più, la fotografia di concerti mi è servita per cominciare a capire "come va il mondo": dover comunicare con uffici stampa, redattori, manager, discografiche credo sia la parte più difficile per chi ha intenzione di fare questo lavoro, perché se anche sappiamo di avere qualcosa da dire con la fotografia spesso ci rendiamo conto che non abbiamo la minima preparazione su come trovarci il lavoro. Un artista lavora di sentimenti, di emozioni, vive proprio su un altro pianeta rispetto agli affari, al vendere.
RS
magazine n 29 gennaio 2012
Attualmente, mi occupo esclusivamente di fotografia commerciale e di ritratto editoriale; collaboro con riviste di moda e di costume. Alcune mie foto sono state scelte per copertine di libri e di dischi. Dopo tutti questi anni sento che la mia idea di fotografia è molto cambiata, distante dall'essere un lavoro o un modo di vivere, è praticamente una ossessione che riempie ogni momento della mia giornata. Sono molto vicino al pensiero di uno dei più grandi fotografi, Helmut Newton, che si definiva un mercenario (a gun for hire), perché non era molto interessato al motivo del suo fotografare, lui vedeva il mondo e quel che succedeva come uno strumento per il suo unico fine: fotografare. Essere sul set a fare foto a persone famose o a modelle e modelli per i giornali è certamente una grande emozione, mette in gioco tutto te stesso, il tuo saper utilizzare la tecnica e anche il relazionarsi a persone che spesso non hanno alcuna voglia di avere a che fare con te. Eppure il risultato è sempre nella fotogtafia; le foto, belle o brutte che siano, sono il mio solo fine. Credo che quella emozione del "come saranno venute?", quando andavi a ritirare le tue stampine al laboratorio, oppure oggi quando guardi per la prima volta le foto fatte al computer, sia qualcosa di magico, di universale. È uno dei veri motivi per i quali sono diventato fotografo. Angelo Trani
RS
magazine n 31 marzo 2012
RS
magazine n 31 marzo 2012
GABRIELE SALVATORES
WOODY ALLEN
RS
ROBERTO BENIGNI
magazine n 31 marzo 2012
RS
magazine n 31 marzo 2012
ROBERTO BOLLE
RS
magazine n 31 marzo 2012
PETRA MAGONI
magazine n 31 marzo 2012
FERRUCCIO SPINETTI
RS
RS
magazine n 31 marzo 2012
RAFFAELE PAGANINI
RS
magazine n 31 marzo 2012
RAFFAELE PAGANINI
RS
magazine n 31 marzo 2012
TOM WAITS
RS
magazine n 31 marzo 2012
Rrose SĂŠlavy
magazine n. 31 marzo 2012