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4INFORMAZIONE, ATTUALITA’ E CULTURA. ANNO I, NUMERO UNDICI. GIUGNO 20093
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editoriale
La sfiga e il destino
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4INFORMAZIONE, ATTUALITA’ E CULTURA. ANNO I, NUMERO UNDICI. GIUGNO 20093
di Riccardo Staroccia
Il termine superstizione deriva dal latino di Cicerone. Gli antichi romani definivano superstiziose quelle persone che insistentemente si rivolgevano alla divinità con preghiere, voti e sacrifici, affinché le proteggessero. Persone spaventate da tutto, che avevano come unico scopo quello di scamparla. È incredibile come dopo decine di secoli, non solo quel comportamento non sia affatto sparito, ma anzi persiste, e spesso con le stesse identiche modalità di allora. I “classici” della scaramanzia, infatti, come il fatidico numero 17 o il povero gatto nero, affondano le loro radici in tempi tanto lontani da far quasi perdere le tracce delle loro origini. Fatto sta, però, che ancora oggi in molti si sentono a disagio la mattina di un venerdì 17. Il bello è che chi crede ossessivamente a certe cose pensa di trovare ogni volta le conferme ai propri timori. Se un gatto nero gli attraversa la strada, starà tutto il giorno pronto e rassegnato ad essere colpito da una tegola in testa, o a scivolare sulla buccia di banana. Senza sapere che proprio in quel modo attirerà su di sè tutto ciò che teme. Per dirla in parole povere, non c’è ferro di cavallo che tenga: ognuno è artefice del proprio destino.
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i ia fatto “gl dice di no. ente, chi una volta non abb eno crede ciecam o che alm C’è chi ci c’è italian la superstizione. del però, non In fondo, gini e significati Ori
scongiuri”.
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// Sommario DISPLAY Giugno / 2009 mensile gratuito
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Il lavoro più bello del mondo copertina
Non è vero ma ci credo
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16 cinema
Un sucesso ogni secondo vacanze
Campeggio mania
spettacoli
Sandro20 Scapicchio
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società
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Chi telecomanda in casa?
20 DISPLAY Mensile di attualità, informazione e cultura Autorizzazione del Tribunale di Tivoli n. 2/2008 del 12 Febbraio 2008
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e ancora:
12 strange news notizie dal mondo 14 cinema il film del mese 26 top five le classifiche 27 il racconto del mese “volevo fare l’archeologo” 30 qui roma gli eventi del mese 31 world wide web scribd.com 32 pensieri e parole 34 oroscopo le stelle di Giugno job
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copertina
NON è VERO MA CI CREDO Nonostante il correre dei decenni, gli italiani si scoprono un popolo ancora fortemente scaramantico. Soprattutto nei momenti di difficoltà, torniamo ad incrociare le dita, proprio come facevamo da bambini.
A
lzi la mano chi non ha mai toccato ferro al solo pensiero di un evento indesiderato, o avuto quanto meno una piccola remora nel proseguire sulla strada dopo che un gatto nero l’abbia attraversata. No, non siete pazzi. Siete semplicemente parte di un’immensa schiera di persone che si possono definire “scaramantiche”. Ancora oggi infatti, a dispetto della modernità in cui pretendiamo di vivere, la maggior parte delle persone cede alla tentazione di accaparrarsi la buona sorte o scacciare la “jella” con una serie lunga e a volte molto originale di piccole scaramanzie. Nonostante i progressi scientifici e culturali del nostro secolo, molti continuano a fare le corna per respingere la malasorte, o a tenere in pugno un corno
del tutto naturale. Secondo un recente studio pubblicato su “Science”, quanto più si è stressati tanto più si è superstiziosi. Sembra infatti che lo stress provochi una perdita di controllo sulla vita che conduce a paranoie e pratiche superstiziose. La nostra mente in casi estremi fabbrica questi scenari per aiutarci ad affrontare la realtà. Gli studiosi affermano, inoltre, che già da piccoli sviluppiamo la capacità d’immaginare situazioni che vorremmo si avverassero. È quello che si chiama “pensiero magico”, un’abitudine che evidentemente non si perde neanche da adulti, soprattutto in quei momenti in cui le difficoltà e le debolezze ci fanno parzialmente regredire verso comportamenti infantili. Le scaramanzie come antidoto alle proprie insicu-
Già da piccoli sviluppiamo la capacità d’immaginare situazioni che vorremmo si avverassero. È quello che si chiama “pensiero magico” rosso nei momenti più difficili. Gli esperti ci spiegano che sotto stress ogni cervello tende a ragionare magicamente ed è una cosa
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rezze, un effetto placebo che riesce a sostenerci nei momenti in cui bisogna fare una scelta importante, superare una prova, affrontare un momento difficile.
copertina E, in caso di insuccesso, la superstizione si trasforma anche in valido alibi: dare la colpa al gatto nero o al venerdì 17 è certamente più comodo che assumersi le proprie responsabilità. Così come affidare i propri desideri ad una stella cadente, ad un arcobaleno o alle candeline di una torta di compleanno, invece di impegnarsi a fondo nei propri progetti. Ma se spesso la scaramanzia è considerata un peccato veniale, un’innocua debolezza, bisogna anche dire che essa può trasformarsi in una vera e propria patologia ossessivo-compulsiva, capace di rendere un inferno la vita di chi cade nella sua trappola. Persone che spesso cadono anche nelle grinfie di maghi e indovini vari, circa 30mila sparsi in tutto il territorio nazionale. Un vero e proprio esercito pronto a spennare, si calcola, qualcosa come 8 milioni di italiani. Il lato più divertente e sicuramente più innocuo delle superstizioni sta invece nel cercare di capire da dove derivino determinate credenze. Ad esempio, perchè si dice che il letto non debba essere collocato con i piedi rivolti verso la porta? Sembra che gli antichi romani avessero l’abitudine di far uscire i defunti con le gambe davanti. Perchè si pensa che porti sfortuna poggiare il cappello sul letto? Perchè è il gesto che fanno i preti quando arrivano al capezzale di un moribondo. Naturalmente le origini di certe credenze si perdono nella leggenda. Sembra, ad esempio, che il
Il gesto delle corna è un gesto dal significato volgare o offensivo diffuso nell’Europa mediterranea, le cui origini risalgono all’antica Grecia. non specificatamente rivolto ad una persona particolare, il gesto delle corna viene fatto scaramanticamente nel desiderio di evitare la malasorte o guai, quando questi vengono menzionati, con lo stesso significato del toccare oggetti di ferro o toccarsi i testicoli. In questo caso il gesto può essere tipicamente rivolto verso il basso. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha proposto il gesto in occasione delle foto ufficiali di un vertice dell’Unione Europea dell’inizio del 2002, anche se non in senso scaramantico. O forse sì?
VOLEVO UN GATTO NERO Per gli antichi Egizi il gatto nero era la perfetta incarnazione di Bastet, divinità con corpo di donna e testa felina, simbolo di fertilità e maternità. Per gli antichi Greci era Rhea, dea della Natura e dell’Universo, che ancora una volta trovava la sua perfezione nella rarità del felino dal colore nero. Le cose iniziano a cambiare con l’avvento del Cristianesimo, dove si risponde alla necessità di individuare il maligno, con la persecuzione di tutti gli esseri ritenuti demoniaci per la loro abitudine o associazione al notturno. Così insieme alla conosciuta caccia alle streghe, si procede anche allo sterminio di circa 1500 milioni di gatti. Col passare del tempo, e mentre la cultura mediterranea rimane fedele all’ignorante superstizione medievale, l’Europa nordica eleva il gatto nero a simbolo di fortuna e prosperità, addirittura di amore per le giovani ragazze che incrociano il suo cammino, facendolo soggetto di ciondoli e soprammobili per apprezzatissimi doni. La data della rivalsa è il 17 novembre 2007, quando anche in Italia il felino scuro ha iniziato la sua rivincita con il primo “Gatto nero day” indetto dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente
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copertina numero 17 in Italia sia considerato sfortunato perchè sulle lapidi gli antichi romani scrivevano “VIXI” (sono vissuto). Durante il Medioevo, però, le popolazioni italiane che avevano abbandonato il latino in favore dei dialetti e che attraversavano un periodo storico caratterizzato da un elevato analfabetismo, confusero tale iscrizione con XVII che nel sistema di numerazione romano rappresentava, appunto, il 17. Nei paesi anglosassoni, invece, il numero “sfortunato” è il 13 (tanto che esistono molti alberghi in cui non esiste una camera con questo numero). E d’altra parte anche da noi si dice che sia da evitare di sedersi in 13 a tavola. Il motivo è semplice, e risale all’ultima cena di Gesù. Tuttavia non è un caso che la maggior parte delle credenze superstiziose risalgano al Medioevo: in un periodo di grande depressione economica e culturale, il pensiero magico ebbe modo di prendere il sopravvenIl filosofo Benedetto Croce, abruzzese di nascita to. Dalla caccia alle streghe alle persecuzioni contro i ma napoletano d’adozione, interrogato sugli effetti gatti neri, ritenuti portatori di “maligno”. di certi pregiudizi, rispose con arguzia: “Non è Nel 2009 è forse giunto il momento di cominciare ad vero... ma ci credo!”, una frase che racchiude emanciparsi da certe credenze. Se è vero che l’uomo è e forse sarà sempre un animale irrazionale, è altrettanl’essenza stessa della scaramanzia e che diventò to vero che rischiare un tamponamento per paura di un un modo di dire tutt’oggi usato. gatto nero è, più che da irrazionali, da sciocchi. DISPLAY mensile gratuito
Diciassette, la disgrazia Il numero 17, in particolare abbinato al giorno venerdì, è un numero ritenuto particolarmente sfortunato in Italia. Esistono diversi preguidizi legati ad esso. In particolare il venerdì 17 è una ricorrenza considerata ancor più sfortunata, in quanto unione di due elementi ognuno dei quali estremamente negativo: il Venerdì Santo (dato della presunta morte di Gesù) e il numero 17. Già nel mondo greco il numero 17 era aborrito dai seguaci di Pitagora in quanto stava tra il 16 e il 18, numeri perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6. Nell’Antico Testamento è scritto che il diluvio universale cominciò il 17 del secondo mese (Genesi, 7-11). Nella Smorfia napoletana il 17 è sinonimo di “disgrazia”. Il Venerdì 17 è una superstizione tipicamente italiana, non riscontrabile altrove: nel mondo si ritrovano infatti altre date ed altri numeri “negativi”. Si è già detto di “venerdì 13” nei paesi anglosassoni, mentre in Spagna (paese anch’esso dalle radici latine e cattoliche), Grecia e in Sudamerica il giorno sfortunato è invece “martedì 13”.
ipse dixit
“La fortuna aiuta gli audaci, il pigro si ostacola da solo” 8
Lucio Anneo Seneca
“Un giorno senza un sorriso, è un giorno perso” (Charlie Chaplin)
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IL LAVORO PIU’ BELLO
DEL MONDO
Inglese, 34 anni, appassionato di bungee jumping ed esperto nel cavalcare struzzi: è questo l’identikit del vincitore del lavoro più bello del mondo. Un’iniziativa illuminata, e subito imitata dai cinesi.
Di sicuro da un po’ di tempo gli fischieranno le
orecchie. Da quando ha vinto il concorso lanciato dall’ente del turismo del Queensland, Ben Southall, 34enne inglese dell’Hampshire, è ufficialmente l’uomo più invidiato del mondo. Non certo per la sua bellezza, ma perchè è riuscito ad avere la meglio tra oltre 35.000 concorrenti (di cui 1.000 italiani), che hanno partecipato alle selezioni per l’assegnazione del posto di lavoro più bello del mondo. Alla fine erano rimasti in 16, tutti attratti dall’idea di stare sei mesi sull’isola di Hamilton, situata tra la grande barriera corallina e lo stato del Queensland, in Australia. Oltre all’aggiornamento di un blog sulla vita dell’isola, il neoguardiano dovrà “esplorare le isole della grande barriera corallina, nuotare, fare snorkeling, dare da mangiare ai pesci, e fruire dello stile di vita dell’isola tropicale”. Il tutto profumatamente pagato con uno stipendio di circa 75.000 euro per sei mesi, più un alloggio di tre stanze con piscina. È stata davvero un’ottima trovata, quella dell’ente
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del turismo del Queensland, che ha indetto il concorso per rilanciare il mercato turistico. Obiettivo raggiunto: l’iniziativa ha avuto un’enorme rilevanza in tutto il mondo, e ha generato l’equivalente di oltre 55 milioni di euro in pubblicità. Tanto che in Cina hanno pensato subito di copiare l’idea. Stavolta il posto in palio (riservato a sole donne) prevede la salvaguardia degli splendidi campi di lavanda di Pan Long Xia, nel sud della Cina. La località, famosa per i paesaggi fioriti e profuma-
L’iniziativa ha generato l’equivalente di oltre 55 milioni di euro in pubblicità ti, attrae numerosi turisti con le sue distese di 200 mila metri quadrati di lavanda. Un ambiente idilliaco. Due fortunate ragazze saranno selezionate per
job
Il vincitore: Ben Southall
l’attività. Si occuperanno dei campi di fiori per la cifra, decisamente consistente, di 20.000 yuan alla settimana, circa 2.140 euro. Alloggio in hotel a 5 stelle, tutto compreso. Non male per i due “angeli della lavanda”. Il lavoro? Prendersi cura dei fiori, preservarli dall’inquinamento e dalle orde dei turisti. Dal 12 al 14 maggio, nel Guangdong, si sono svolte le preselezioni per scegliere 100 candidate. I profili delle ragazze saranno poi votati pubblicamente su internet. Per partecipare al concorso è sufficiente essere donne, in buona salute, avere un’età compresa fra 18 e 25 anni e un’altezza di almeno un metro e 63. Fondamentale è dimostrare amore per la natura, l’ecologia e la tutela ambientale. Il concorso si concluderà verso la metà di giugno quando saranno proclamate le vincitrici. Su di loro, peserà anche la responsabilità della comunicazione: saranno ambasciatrici del turismo e, per diffondere e promuovere l’immagine dei campi e del territorio, parteciperanno a trasmissioni televisive e film, e animeranno blog sull’argomento. Restiamo in attesa del prossimo concorso.
Uno splendido panorama dell’isola di Hamilton.
Una delle pretendenti al concorso cinese.
20mila visitatori. I campi di lavanda di Pan Long Xia attirano ogni giorno
ipse dixit
“Non ho bisogno dei soldi. Lavoro per l’arte” Maria Callas
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Strange
NEWS
Un puzzle di notizie strane, curiose o semplicemente incredibili. TI SPOSO, POI SCAPPO
Italia
Si sposa e scappa con l’amico che guida l’auto nuziale lasciando sposo e invitati ad attenderla invano al banchetto di nozze.È successo a Trieste, protagonista una donna di 30 anni, Sara, impiegata. Lo sposo, Andrea, di 34 anni, ora vuole rivolgersi a un avvocato per il risarcimento dei danni materiali e morali. (ANSA)
PANTALONI EXTRA-LARGE
Tunisia
Larbin Boukamha, uno stilista tunisino di 37 anni, è entrato nel Guinness dei primati per aver creato il pantalone più lungo del mondo. Il capo è alto quanto un grattacielo di 22 piani, 50 metri, ed è dotato di tasche da 7 metri. La larghezza è di 36 metri, per un girovita di 40 metri, la patta è chiusa da 4 bottoni da un metro di diametro l’uno. Boukamha ha battuto il record stabilito nell’ottobre 2008 da un sarto peruviano. (ANSA)
(
LA COCAINA DIVENTA “NEGRA”
Colombia
Cocaina nera al posto della polvere bianca. La polizia informa che giorni fa sono stati sequestrati 15 pacchetti di una sostanza di colore nero che sembravano barre di caucciù. Ci sono voluti due giorni di esami dell’anti-narcotici per scoprire che si trattava di cocaina. Il colore e la totale assenza di odore, sono i nuovi sotterfugi chimici dei narcos per eludere i controlli. (ANSA)
I-PHONE OBBLIGATORIO PER STUDENTI
Usa
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Un’università americana ritiene che non si possa studiare per diventare giornalisti senza possedere un iPhone. La scuola di giornalismo della University of Missouri, la più vecchia del genere negli Usa, è la prima ad aver indicato il possesso dell’apparecchio, o quantomeno di un iPod Touch, tra i requisiti per frequentare i corsi. La scelta ha suscitato critiche tra gli studenti, rimbalzate sul Wall Street Journal e su una serie di altri media americani. (ANSA)
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Il punto - Realtà Medica 2000 - n. 1/2008
Disagio giovanile: dal bullismo alla depressione di Delfo Galileo Faroni
Stando alla Dichiarazione internazionale di Kandersteg, sottoscritta dai maggiori studiosi del settore che si sono riuniti nel giugno 2007 nella cittadina svizzera, l’incidenza media dei fenomeni di bullismo è circa il 10%; il che si traduce in una cifra pari a 200 milioni di bambini e di giovani abusati dai loro compagni in tutto il mondo. Cifre che spaventano ed evidenziano la gravità del problema che affligge una larga fetta delle nuove generazioni nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo. Un fenomeno che, stando ai dati presentati al 13° congresso della Società europea di psichiatria infantile e adolescenziale, coinvolge in Italia il 25% dei ragazzi in età scolare, mentre in alcuni paesi del mondo raggiunge persino punte del 40-50%. Dalle indagini di Telefono Azzurro e Eurispes emerge poi che il 43,2% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni subisce brutti scherzi da parte dei coetanei. Il 39,6% afferma di subire provocazioni e prese in giro reiterate nel tempo, mentre il 33,6% viene offeso ripetutamente e senza motivo. Esistono però anche casi più gravi: il 20,2% dei ragazzi dichiara di essere minacciato dai coetanei o ragazzi più grandi, il 12,6% di subire furti di oggetti o cibo, mentre il 12,1% sostiene di
essere stato vittima di maltrattamenti ripetuti da parte di coetanei. Cos’è il bullismo? Per Telefono Azzurro “è un tipo di comportamento aggressivo particolarmente insidioso e pervasivo che si basa sull’intenzione ostile di uno o più ragazzi, sulla ripetitività nel tempo dell’azione persecutoria e sulla debolezza della vittima che difficilmente riesce a difendersi”. Gli psicologi Sharp e Smith ne danno una definizione sintetica ed efficace “abuso tra pari”, cioè di relazioni sociali tra compagni improntate a ruoli di potere e di controllo. Tra i comportamenti di bullismo diretto di tipo fisico, si possono rintracciare: dare colpi, calci, pugni e rubare o danneggiare le cose degli altri; tra le modalità verbali vi sono: le offese, il prendere in giro e le minacce; le modalità indirette sono rappresentate dall’esclusione sociale e dai comportamenti diffamatori verso la vittima. Accanto a queste forme tradizionali le ricerche recenti hanno gettato luce su nuove forme di prepotenza: il cyber-bullying. Si tratta di una nuova forma di prevaricazione basata sull’uso di internet o del telefonino per fare prepotenze a un compagno. E’ ancora forte l’eco di un episodio di cronaca
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Nutrizione
Display consiglia
IL FILM DEL MESE CASH
daL 5 giugno Il nuovo film del regista Eric Besnard, è un crime-thriller in cui Cash (interpretato da Jean Dujardin) è un giovane gangster in ascesa: ha fascino, eleganza, audacia. Vuole vendicare la morte del fratello, ucciso da un avversario in affari come avvertimento. Ma per la sua vendetta Cash ha deciso di risolvere la cosa senza l’ uso di armi e senza alcun tipo di violenza: la vendetta di Cash sarà la più grande truffa della storia. L’ organizzazione non è però affatto facile, soprattutto perchè Cash sta per essere presentato al futuro suocero, interpretato da Jean Reno. Inoltre la sua organizzazione è oggetto di un’inchiesta internazionale coordinata dalla tenace ispettrice dell’ Europol: Julia (interpretata da Valeria Golino). In un intrigo del genere tutti mentono, bluffano e cercano di essere qualcun altro: i complici possono rivelarsi dei traditori e i traditori possono diventare dei complici.
LA SCHEDA Paese Francia Genere Azione Regia Eric Besnard Interpreti Jean Dujardin, Jean Reno, Valeria Golino, Alice Taglioni, François Berléand Durata 100’
Rewind
RAIN MAN LA SCHEDA Paese Usa Genere Drammatico Regia Barry Levinson Interpreti Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino, Gerald R. Molen Durata 140’
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(1988)
Ripercorrendo la carriera di Valeria Golino (da alcuni definita la “vera Valeria italiana”) si torna a uno dei primi ruoli interpretati dall’attrice italiana. Il film è il famosissimo “Rain man”, l’uomo della pioggia. Sembra che i produttori la scelsero per il ruolo della fidanzata di Tom Cruise perchè alla ricerca di un’attrice sconosciuta che non costasse molto e che non fosse molto alta. Il film, comunque, merita di essere rivisto. Viaggio da Cincinnati a Los Angeles di un disinvolto commerciante d’auto e di suo fratello, autistico con genio matematico. Divertente e commovente, specialmente per l’istrionica performance di Dustin Hoffman. 4 Oscar e Orso d’oro al Festival di Berlino 1989.
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cinema
Il Successo si conta in SECONDI È stata stilata una singolare classifica che calcola il successo di un film basandosi sulla lunghezza della pellicola e i ricavi ottenuti. Tra grandi successi e flop, ecco i numeri. Il calcolo lo ha fatto un cinefilo-matematico, armato di computer ed, evidentemente, di molta curiosità e parecchio tempo libero: prendendo in esame alcuni maggiori blockbuster degli ultimi anni, ha calcolato basandosi sulla lunghezza di ogni film il rapporto tra costi e guadagni al secondo. Partendo dai film più “lucrosi”, “Il signore degli anelli - Le due Torri” (secondo film della saga) è costato solo 7,1 dollari al secondo, facendone guadagnare ben 69,15. Il terzo episodio della saga è stato ancora più conveniente per i produttori: “Il ritorno del Re” è costato solo 6,34 dollari al secondo e ne ha incassati 74,015.
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“IL SIGNORE DEGLI ANELLI - LE DUE TORRI” 69,15 dollari al secondo
Si prosegue con il primo film della saga vampiresca “Twilight”: costo, 5,096 dollari al secondo, guadagno 52,33.
cinema
“TWILIGHHT” 52,33 dollari al secondo
“KING KONG” 45,6 dollari al secondo
Passando invece ai fallimenti, spicca in negativo il secondo film delle cronache di Narnia, il Principe Caspian: costato quasi 50 dollari al secondo, ne ha gua dagnati solo 23,47. Molto meglio, anche se non eccellente, il rapporto costi/benefici raggiunto dal King Kong di Peter Jackson: 45,6 dollari di guadagno al secondo per 17,16 di spesa. Tormando alle maglie nere, anche “Superman returns” non ha fatto una bellissima figura: costo, 22 dollari al secondo, guadagno, 42. Tra i campioni d’incassi, “Alla ricerca di Nemo” con ben 144 dollari guadagnati per ogni secondo del film. Tra i pochi che superano la storia del pesciolino, “Titanic”, con un guadagno di 158 dollari al secondo, contro soli 17 dollari di spese. Sul primo podio del gradino, però, c’è lui: l’Orco più amato dai bambini, “Shrek 2”: costato 13,40 dollari per ogni secondo, ne ha portati a casa ben 165.
“ALLA RICERCA DI NEMO” 158 dollari al secondo
ipse dixit
“C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera.” Henry David Thoreau
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sport spettacoli
sandro scapicchio
MOVIOLA “non mi manda picone”
Storia del marchingegno che ha innovato il cinema, ma anche inevitabilmente rivoluzionato il modo di vivere il calcio. Soprattutto in Italia.
Display intervista Sandro Scapicchio, chansonnier che canta Roma e la racconta nei suoi spettacoli di teatro-canzone. Tutto comincia da un inatteso concerto con Lucio Dalla... Attore, poeta, cantante. Scapicchio è un artista a 360 gradi, che trae ispirazione dalla sua città, Roma, e la porta in giro per l’Italia e nel mondo. Reduce dal successo di “S.P.Q.N.”, commedia che sancisce un gemellaggio non solo sportivo tra Roma e Napoli, Scapicchio si racconta sulle pagine di Display. Partitamo da quel concerto del 16 agosto 1982. Un concerto con Lucio Dalla alle tremiti. Cosa ricordi di quell’esperienza? Fu un’esperienza molto particolare. Insieme a mio fratello avevamo conosciuto sia Lucio Dalla che Ron. Dalla propose a mio fratello di suonare con lui in un concerto gratuito in piazza. Mio fratello non mi disse niente: in quel periodo, tra l’altro, io stavo facendo il militare. Riuscii ad avere una licenza e quando arrivai alle Tremiti mi disse che avremmo dovuto suonare con Lucio Dalla. Fu un’emozione unica che nei miei ricordi è rimasta indelebile, anche se forse allora non mi rendevo neanche conto di quello che mi stava succedendo. Nel tempo hai tenuto moltissimi concerti a Roma e in tutta Italia. Quali sono le differenze tra il pubblico ro-
mano e quello del Paese? Il pubblico romano ha un modo di fare molto “romano”, cioè non molto ben disposto all’inizio. C’è un po’ quell’atteggiamento del “famme vedè che sai fà”... Poi, se per caso gli piaci, allora ti porta in trionfo. Invece fuori da Roma sei accolto con un sorriso, in maniera diversa fin dall’inizio.
Anche se non pubblicizzi certe iniziative, sappiamo che sei molto attivo nel campo della beneficenza e
spettacoli nell’aiuto verso i portatori di handicap. Sì è vero, ho fatto molti spettacoli per il mondo dell’handicap. Non lo metto nel mio curriculum perchè per me è una cosa a parte. Posso dirti che, ad esempio, ho girato l’Italia facendo Rugantino, dove io ero il protagonista e Mastro Titta e Rosetta erano interpretati da attori non vedenti. Molto bravi, oltre tutto. Proprio in una di queste occasione, hai conosciuto il grande Pierangelo Bertoli. Che uomo era? Era una persona molto “estremista”. Per me, comunque, un grande uomo. Con le sue convinzioni, abbastanza radicali, però era uno che aveva la sua idea e non è che ascoltasse molto quella degli altri (ride). Un grande emiliano e, come tutti gli emiliani, una persona solare. Nella tua carriera ti sei esibito, per quattro mesi, anche nei locali italiani di Manhattan. Ci racconti questa esperienza? Andai a trovare mio fratello che vive lì. È sempre un’emozione cantare in italiano in questi locali, dove si guadagna anche bene. New York è stata davvero una bella esperienza: cantare sia per gli americani che amano la nostra musica più di quanto si creda (vorrei ricordare che in tutto il mondo il melodramma si canta in italiano), sia per gli italoamericani che magari sono rimasti ad un’Italia di quarant’anni fa. Vedevo spesso sui volti di quelle persone, magari ultra-milionarie, scendere delle lacrime di commozione e nostalgia per il loro paese. Oltre ad essere un cantautore, la tua altra grande passione è il teatro. Cosa riesce a darti questa diversa forma espressiva? Ho scoperto che non mi bastava più cantare, nel senso che per me è già una fatica sintetizzare quello che voglio dire nei 3-4 minuti di una canzone. Il teatro quindi mi ha dato la possibilità di potermi esprimere e di poter parlare, di approfondire. Ti sei esibito al Teatro Sistina di Roma con lo spettacolo “Omaggio a Roma”. Il Sistina per un artista romano è il sogno, è il massimo. Ricordo che la prima volta che andai su quel palco, per fare soltanto le prove, io provai un’emozione incredibile, soltanto pensando ai grandi artisti che avevano calcato
quelle tavole. È un tempio sacro al quale tralaltro ho dedicato anche un piccolo monologo. Si è invece concluso da poco lo spettacolo “S.P.Q.N.”, in scena al Teatro delle Muse, con Geppi Di Stasio. Uno spettacolo sul rissoso mondo del calcio in cui interpreti un tifoso romanista. Sì, Geppi Di Stasio è un grande artista. Lui venne a vedere “Roma in piccolo”, uno dei miei spettacoli, e mi disse: “Dobbiamo fare una cosa insieme”. Con lui è stato bellissimo, perchè non si sono creati dualismi, ma ci siamo supportati in maniera grandissima. Questa è la dimostrazione che quando si uniscono le forze, senza gelosie, poi escono i risultati. Sei romanista anche nella vita? No, il bello è proprio questo. Io non solo sono laziale,
sono proprio un ultras della Lazio. Per me però è stata una grande soddisfazione riuscire ad interpretare questo ruolo. Più che altro è stato strano per i miei amici, che mi conoscono da una vita, vedermi interpretare il romanista. Invece chi non mi conosceva, alla fine, quando svelavo la mia vera fede, stentava a crederci. Sandro Scapicchio che musica ascolta? Io amo i cantautori italiani, gli chansonnier francesi. Sono cresciuto con i Beatles, e mi piace tutto. Però, incredibile ma vero, sono uno che ascolta poca musica. Credo molto in una cosa che dice il grane Califano, e cioè che chi scrive dovrebbe leggere pochi libri. Quali sono le tue ambizioni e i tuoi progetti per il futuro? I progetti, naturalmente, sono quelli di continuare a fare spettacolo. Mi piacerebbe poter trasformare questo paese, vedere finalmente la meritocrazia vincere. E non pensare di poter fare delle cose soltanto perchè “mi manda Picone”. DISPLAY mensile gratuito
LINK: www.myspace.com/sandroscapicchio
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estate
La vacanza
intelligente
Vita all’aria aperta, libertà di movimento e prezzi abbordabili. Alle porte di una nuova estate, è forse il caso di pensare al campeggio come una valida alternativa di soggiorno.
L
o zaino in spalla, una tenda e un sacco a pelo. Basta poco, per organizzare una vacanza in campeggio. Con la tanto sbandierata “crisi” gli italiani riscoprono il piacere di tornare alle vacanze all’aria aperta, risparmiando qualche soldo e
innaturale. Chi lo ha già provato, sa bene quale piacere e quali sorprese possa riservare una vacanza in tenda. Addormentarsi, la notte, e sentirsi parte integrante del paesaggio. Senza mura, senza televisione, si torna a vivere pienamente il rapporto con la natura e forse si riscoprono istinti
Senza mura e senza televisione, si torna a vivere pienamente il rapporto con la natura, e si riscopriono istinti ancestrali ereditati dai nostri primissimi antenati. disintossicandosi per un po’ di giorni da tutto quello che può essere la vita quotidiana, le tecnologie super invasive, il traffico e lo stress derivante da uno stile di vita che, per quanto possiamo essere assuefatti, rimane pur sempre
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ancestrali che abbiamo ereditato dai nostri primissimi antenati. Svegliarsi la mattina, aprire una zip, e respirare la fresca aria di una mattina estiva regala sensazioni ed emozioni davvero uniche.
estate Certo, questo modo di vivere la vacanza, che è più che altro una vera filosofia di vita, è sconsigliabile ai “comodini”. In campeggio è necessario un po’ di spirito d’adattamento, e se siete amanti della vita comoda, allora rivolegetevi ai gradi resort “all inclusive”. Ma se oggi il campeggio è una soluzione, oltre che in un certo senso “magica”, anche notevolmente più economica rispetto alle altre opportunità, agli inizi del Novecento, quando il campeggio cominciò a prendere piede, era riservato esclusivamente a gente benestante. Il criterio fondamentale, infatti, era il possedere un’automobile, oggetto del desiderio di quasi ogni italiano, che era tuttavia tutt’altro che alla portata del cittadino medio. In Gran Bretagna, nel 1901, era stato fondato, ad
opera di un gruppo di appassionati ciclisti, il primo Touring Club di Campeggio in Europa, cui era seguito nel 1912 il Camping Club De Belgique e in Francia, nel 1927, l’Auto camping Club de France. In Italia il primo a interessarsi a questo nuovo tipo di sport (tale era considerato a quei tempi) fu Luigi Bergera, un torinese nato nel 1903, appassionato di montagna e della vita all’aria aperta. Era venuto a conoscenza di questa nuova disciplina sportiva durante uno dei suoi viaggi all’estero con la sua potente Chrysler e la sua tenda, in cui incontrò dei campeggiatori francesi. Decise allora di incontrarsi con alcuni dirigenti del R.A.C.I. (Reale Automobile Club d’Italia), e con tre appassionati come lui, propose di fondare anche in Italia un club di campeggio. Nacque così il primo club di campeggio in Italia, il quinto in Europa, con il nome di Auto Campeggio Club Piemonte. Era il pomeriggio del 13 aprile 1932. Come detto, i soci erano per la maggior parte automo-
Consigli utili: - Prima di montare la tenda è utile porre sul terreno un telo cerato; - Il criterio più importante per la scelta del campeggio è la condizione dei servizi igienici; - Evitate campeggi costruiti in prossimità di ferrovie, autostrade, o nelle immediate vicinanze di aeroporti; - Se non possedete un fornello da campo, un altro parametro importante per la scelta del campeggio diventa la presenza di un piccolo ristorante; - Piantate la tenda in un punto leggermente in pendenza, per evitare allagamenti dovuti ad acquazzoni estivi; - Cercate di posizionare la tenda sufficientemente vicina ai bagni, ma non troppo a ridosso di essi; - Cercate di capire dove sorge il sole, per fare in modo che la tenda sia ombreggiata, soprattutto la mattina; - Portate qualche prodotto contro le punture d’insetto; - Non dimenticate un piccolo lucchetto (per chiudere la tenda), una torcia e, fondamentale, la carta igienica!
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estate bilisti, a differenza degli altri club europei che erano frequentati anche da ciclisti e motociclisti. Il quotidiano “La Stampa” di Torino si mostrò subito interessato a questa nuova forma di turismo e, nel maggio del 1933, il giornale inviò due giornalisti a compiere un giro d’Italia con una Balilla e una vecchia tenda militare. Al loro ritorno l’A.C.C.P., con la collaborazione del giornale, organizzò il primo autocampeggio nazionale, dal 5 al 16 agosto 1933. Con il passare degli anni, e soprattutto con la diffusione a larga scala delle automobili, il campeggio divenne una
forma di turismo sempre più popolare, sebbene molto più amata dai turisti del nord Europa. Se, infatti, i giovani tedeschi inventarono l’autostop, i francesi divulgarono l’arte del campeggiare lungo le riviere, gli austriaci diffusero il gusto per il camping sui monti, gli italiani rimangono sostanzialmente fedeli alla pensione, all’albergo, e negli anni ai mega villaggi turistici. Una tendenza che, con la scusa di fare un po’ di econmia, potrebbe invertirsi, in favore di un soggiorno caratterizzato da sacchi a pelo, docce all’aria aperta e profumi di eucalipto.
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HUTTOPIA, IL CAMPING PER RICCHI Il campeggio del XXI secolo potrebbe tornare ad essere molto simile a quello dei primi anni in cui questo tipo di vacanza ha iniziato ad affermarsi: semplice, a stretto contatto con la natura e improntato a libertà e relax. Questa almeno è l’impostazione seguita in Francia e Canada da Huttopia, un nuovo modo di intendere le vacanze in cui vengono privilegiati lo spazio individuale (piazzole da 120 metri quadrati e bagni singoli) e la natura (con terreni alberati e ombreggiati, spazi delimitati da arbusti e rocce, minima alterazione dei luoghi dove le strutture vengono allestite). Attenzione però, perchè Huttopia è un camping di lusso. Il prezzo infatti non ha nulla da invidiare agli alberghi più “in”. Circa 150 euro al giorno: tanto vale l’esperienza di riposare in una mega-tenda sotto le stelle, lavarsi con freschissima acqua di ruscello e mangiare cibi genuini e biologici precedentemente raccolti. In Francia ci sono 4 campeggi Huttopia: a Versailles (poco distante dalla Reggia e da Parigi), Rambouillet (sulle sponde dello Stagno d’oro, a ovest della Capitale), Font Romeu (sui Pirenei) e Rillé (sul lago, in prossimità dei castelli della Loira), mentre in Canada si trovano nella regione del Québec.
link: www.huttopia.com 22
società
CHI TELECOMANDA IN CASA?
Secondo un recente studio, il telecomando è l’ultimo baluardo della divisione dei ruoli tra uomini e donne. In Italia oltre il 57% ne possiede almeno quattro.
Quando un oggetto di uso quotidiano nasconde
abitudini e stili di vita. È il caso del telecomando: quasi banale nel suo essere ormai difusissimo in ogni casa, è diventato negli anni l’ultimo simbolo del potere casalingo. A sondare questo terreno ci ha pensato una ricerca francese dell’agenzia KR Media, pubblicata su
davanti alla TV: impossibile far mollare la presa. In media, il 73% degli intervistati che vivono in coppia, si considerano i principali detentori della “pulsantiera magica”. Gli uomini, “più concentrati sul loro potere” come osservano gli esperti, sono meno disposti a condividerlo rispetto alle donne. Solo il 37% cede ai fa-
In media, il 73% degli intervistati che vivono in coppia, si considerano i principali detentori della “pulsantiera magica”. Gli uomini, però, sono meno disposti a condividerlo rispetto alle donne. “Le Parisien”, che ha intervistato un campione rappresentativo dai 16 ai 60 anni. La sentenza è chiara: il telecomando (almeno quello) è nelle mani degli uomini. La tanto sbandierata “parità dei sessi” perde valore quando ci si siede
miliari i destini della serata TV, contro il 52% delle donne. Non è un fatto di poco conto; in Italia, dove il 57% delle famiglie possiede quattro o più telecomandi,
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diventa lo scettro da tenere stretto, l’ultimo baluardo. Nonostante il 72% degli intervistati sostenga la parità dei ruoli in casa, sono gli uomini (35%) e i bambini (34%) i padroni del telecomando, contro un misero 11% delle donne. Un dato curioso, se si pensa che secondo l’Auditel la maggioranza del pubblico televisivo è formata dal gentil sesso, soprattutto per determinati generi, come le fiction e i quiz show. Dunque anche i bambini comandano più delle loro mamme in casa. Forse le signore italiane dovrebbero prendere esempio dalle loro colleghe spagnole (78%) che non se lo fanno sfuggire dalle mani. Il divano come campo di battaglia? Come luogo in cui rivendicare i propri diritti? Sembrerebbe assurdo, e invece è così. Il 22% degli europei, una cifra tutt’altro che insignificante, dichiara di litigare almeno dodici (!) volte
a settimana col partner per il dominio del telecomando. La cosa, tuttavia, sembrerebbe non riguardare gli italiani, per i quali non rappresenta argomento di discussione (74%). Anche se il 59% di noi, di entrambi i sessi, ritiene “importante” esercitare il controllo sul telecomando. Una volta decretato il vincitore della guerra casalinga per il diritto di cambiare canale, cambia anche lo stile con il quale uomini e donne interagiscono con il la TV. Le donne hanno spesso più senso critico, gli uomini sono generalmente più passivi. Questo comporta che lo zapping sia un’abitudine più femminile (57%), contro il 43% degli uomini. Di fronte a una sequenza sgradita, solo il 18% degli spettatori cambia subito canale contro il 28% delle spettatrici. Gli europei, però, non sono tutti uguali. Più ci si sposta nel nord Europa (dove le donne hanno importanti ruoli sociali), più il telecomando-scettro perde punti: solo il 22% degli svedesi lo considera fondamentale. DISPLAY mensile gratuito
Il 59% degli italiani ritiene “importante” esercitare il controllo sul telecomando.
LA STORIA I primi telecomandi furono costruiti negli Stati Uniti poco dopo la seconda guerra mondiale: si trattava di telecomandi per un modello di televisore, al quale erano collegati con un cavo. I primi modelli di telecomando senza filo seguirono alcuni anni dopo, sostituendo gradualmente i precedenti. Il primo telecomando senza fili funzionale fu sviluppato da Robert Adler; era basato sull'utilizzo degli ultrasuoni ed era senza batterie dato che gli ultrasuoni erano generati in modo meccanico. Era comunque relativamente pesante e nel giro di poco tempo fu sostituito da telecomandi a batteria più leggeri e maneggevoli.
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VERTICE FAO - CONFERENZA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE DELLE NAZIONI UNITE
CAMPIDOGLIO, 19 OTTOBRE 2004 - FIRMA DELLA COSTITUZIONE EUROPEA 45° ANNIVERSARIO ATELIER VALENTINO - VILLA BORGHESE 10TH WORLD CONGRESS SPORT FOR ALL - STADIO DEI MARMI (Roma) SFILATE DOLCE&GABBANA – CAVALLI CERIMONIA NUZIALE BRIATORE PRESENTAZIONE NUOVA FIAT BRAVO, NUOVA FORD FIESTA, NUOVA OPEL CORSA, NISSAN QASHQAI
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top five la classifica
1
Giorgio Faletti Io sono Dio
1
Stieg Larsson Uomini che odiano le donne
1 Eros Ramazzotti Ali e radici
Baldini Castoldi Dalai
2
Dvd
Libri
Dischi
La classifica dei piĂš venduti del mese: per capire cosa leggiamo, cosa ascoltiamo, cosa guardiamo...
RCA Italiana
2
T. McGrath. E. Darnell Madagascar 2 Paramount
2 Baz Luhrmann Australia
Ti lascio una canzone
Buena Vista
Rhino Records
Marsilio
3
Mario Calabresi La fortuna non esiste
3
Mondadori
4
A. GimĂŠnez Bartlett Il silenzio dei chiostri
Dan Brown Angeli e Demoni Mondadori
26
3 Catherine Hardwicke Twilight Eagle Pictures
Warner Bros
4
Alessandra Amorosi Stupida
4 John Moore Max Payne
Ricordi
Sellerio
5
Green Day 21st Century Breakdown
5
20th Century Fox
5 Eminem Relapse Interscope
La classifica si riferisce al mese di MAGGIO e ha valore puramente indicativo.
Peyton Reed Yes Man Warner
il racconto del mese racconto inviato da: Luigi Brasili
VOLEVO FARE L’ARCHEOLOGO Quand’ero piccolo sognavo di fare l’archeologo. Vedevo la terra smossa nell’orto del nonno e immaginavo di prendere la zappa e scavare fino al centro della terra. In mezzo era pieno di insetti; affondavo le unghie annerite e lasciavo che ragni e formiche mi strisciassero addosso e pensavo che se mi avessero punto mi sarebbero cresciuti i muscoli come Spiderman e allora avrei potuto bucare la terra e trovare i mille tesori nascosti là sotto. Nonno raccontava che da giovane aveva esplorato una grotta in paese per andare a cercare una misteriosa carrozza d’oro che secondo una leggenda stava nascosta nelle viscere della terra. Diceva che dopo aver scavato chilometri di fango era sbucato nella villa di un imperatore romano. Il guardiano l’aveva preso per matto quando il nonno gli aveva detto da dove veniva. Una volta cresciuto, nonno era morto da un pezzo, provai a cercare la grotta ma nessuno sapeva dove fosse. Però tutti si ricordavano della carrozza d’oro, dicevano che ai tempi un sacco di gente l’aveva cercata sotto terra. Ma nessuno l’aveva mai trovata, a parte dei cocci antichi, e ossa, umane. Di quelle ce n’erano tante ma non erano antiche come i cocci o come la villa dell’imperatore. I miei amici dicevano che il nonno era un bugiardo, ché i tesori si trovano in banca e che li possiedono sono gli uomini veri, gli uomini d’onore. Non come mio nonno, che viveva dell’orto,
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e dei suoi sogni. Quelli erano gente senz’arte né parte, diceva Gino, quello più grande, quello che il padre faceva il galoppino per don Ciro. Io non capivo cos’era un galoppino ma a sentirli era il lavoro più bello che c’è. Altro che fare il contadino; o l’archeologo. Io non ci credevo e ogni volta mi arrabbiavo e scappavo all’orto del nonno e lui diceva di non dargli retta, ché gli uomini non si misurano coi soldi, e che i sogni sono più preziosi; come la terra. L’ultima volta lui stava nell’orto, sdraiato nella terra come in un abbraccio. Le formiche e i ragni gli correvano sulle braccia, sul viso. Ma soprattutto erano affogate nella pozza scura che gl’usciva dal petto. Mamma e papà
pian-
“Io non ci credevo e ogni volta mi arrabbiavo e scappavo all’orto del nonno e lui diceva di non dargli retta,
ché gli uomini non si misurano coi soldi, e che i sogni sono più preziosi; come la terra”.
gevano e la gente intorno, i vicini, i parenti, i genitori degli altri, si disperavano o si facevano il segno della croce, o tutt’e due le cose. Io provai ad avvicinarmi ma mi presero e mi portarono via. Uno era un poliziotto. Aveva i capelli bianchi e le rughe come nonno. Pensai che forse conosceva la storia della carrozza, non glielo chiesi ma ero certo che la conosceva, perché sorrideva come lui. Mi diede il cappello e per un attimo mi scordai che il nonno era morto. Forse fu allora che decisi di rinunciare a fare l’archeologo. Ogni volta che sono in un posto come questo, sdraiato sulla pancia, con l’arma in pugno pronto a sparare e l’odore della terra tutt’intorno, con formiche e ragni e tutto il resto, penso all’orto del nonno, ai suoi sogni; ai miei sogni. E penso che adesso i muscoli ce l’ho anche se non sono Spiderman, e forse se scavo in fondo fino al centro della terra, se anche non riesco a trovare la carrozza, di certo posso trovare tutto il marcio che c’è intorno; e buttarlo via, lasciando solo i sogni a brillare come l’oro.
DISPLAY TI PUBBLICA! Invia il tuo racconto (massimo 6000 battute, spazi inclusi) all’indirizzo e-mail posta.display@gmail.com, ogni mese pubblicheremo il migliore. Non ci sono limiti alla fantasia e all’argomento da trattare.
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QUI
ROMA Eventi e appuntamenti in città Dal 15 al 18 Giugno // Ascanio Celestini “Antologia” // Auditorium // Dopo la carta bianca del 2006/2007, Ascanio Celestini torna all’Auditorium Parco della Musica dal 15 al 18 giugno con Antologia, quattro spettacoli diretti e interpretati dal grande affabulatore. “Cecafumo”, “Radio Clandestina”, “Scemo di guerra“ e “Pecora nera”. Quattro monologhi per un unico grande interprete. Da non perdere. 16 Giugno // Depeche Mode // Stadio Olimpico Il nuovo tour dei Depeche Mode partirà il 10 maggio da Israele e farà tappa in 28 città e 22 paesi. È il primo tour della band dal ‘’Playing the Angel tour’’ nel 2006. Prevista una tappa allo Stadio Olimpico di Roma il 16 Giugno. L’attesissimo seguito di ‘’Playing The Angel’’ sarà il dodicesimo album dei Depeche Mode, che in 28 anni di brillante carriera hanno venduto oltre 75 milioni di dischi. 17 Giugno // FestiVAl Internazionale di Villa Adriana Il Festival Internazionale di Villa Adriana torna a Tivoli, per la sua terza edizione. La zona delle Grandi Terme di Villa Adriana, sito archeologico riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, sarà il palcoscenico di questa meravigliosa manifestazione che prenderà vita il 17 Giugno e proseguirà fino al 16 Luglio 2009. 21 Giugno// Afterhours// Villa Ada // info: www.villaada.org
E’ di certo uno dei festival più attesi dell’estate italiana: “Roma incontra il mondo“, festival romano ormai giunto alla sedicesima edizione, è una splendida vetrina sulle tradizioni musicali delle diverse culture del mondo. Villa Ada, per i prossimi tre mesi estivi, farà da scenario ad un festival divenuto un appuntamento atteso e apprezzato anche a livello internazionale. Il 21 in programma c’è il concerto degli Afterhours. 24 Giugno // Metallica // Palalottomatica Per i biglietti: www.ticketone.it
Arriva a Roma il Death Magnetic Tour dei Metallica, ovvero un pezzo di storia della musica degli ultimi 20 vent’anni. La band trash per eccellenza si esibirà al Palalottomatica per un concerto che si preannuncia infuocato sia per la massicia presenza di fans che per lo spettacolo di luci che caratterizza gli ultimi concerti dei Metallica. 27 Giugno // Subsonica // Roma Rock Festival // Ippodromo delle Capannelle
Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto salire sul palco dell’Ippodromo delle Capannelle di Roma nomi del calibro di Massive Attack e Ben Harper, Roma Rock Festival replica anche quest’anno con un cartellone che si annuncia all’insegna del rock. Si parte il 27 di Giugno con i Subsonica.
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// Le date e lo svolgimento stesso degli eventi possono essere soggetti a variazioni.
world wide web
ECCO SCRIBD.COM, LO YOUTUBE DEI LIBRI Un nuovo sito permette agli utenti di caricare e scaricare libri, manuali e documenti di ogni genere. Aggirando le leggi sul copyright e facendo infuriare scrittori ed editori.
Qualcuno lo ha già definito lo “YouTube” dei libri. In
realtà si chiama “Scribd”, ed è un sito Internet dal quale si possono gratuitamente scaricare (e caricare) migliaia di titoli di ogni genere. Si va dalla narrativa alla saggistica, dalla manualistica ai documenti ufficiali. Il sito è stato creato, nella migliore tradizione made in USA, da due giovani californiani ex studenti di Harvard. Ed è diventato subito un caso, anche giuridico. Il sito, infatti, non paga alcun diritto d’autore alle opere che offre in visione. E non chiede nulla ai propri utenti, visto che vive solo di inserzioni pubblicitarie. Le opere offerte sono davvero tantissime, visto che ogni giorno la lista dei libri e documenti consultabili aumenta di 50 mila titoli. Molti, però, accusano Scribd di praticare una vera e propria pirateria, e gli editori temono che in questo modo anche l’industria dei libri possa conoscere la tremenda crisi che sta attraversando quella cinematografica e, ancora di più, quella discografica. Sebbene scrittori come J. K. Rowling e Ken Follet si siano rivolti al tribunale per ottenere giustizia, il sito è ancora vivo e vegeto, ed anzi
afferma di essere il più popolare del mondo in campo letterario, con 55 milioni di visite al mese. Trip Adkins e Jared Friedman, questi i nomi dei due fondatori, negano di compiere alcunchè di illegale. Il loro sito è stato usato perfino da Barack Obama, per pubblicare documenti e dichiarazioni che la gente potesse consultare, saltando il filtro dei mass media. I due giovani neo-laureati si difendono dai problemi di copyright affermando che, qualora un’opera sia stata messa sul sito senza il permesso degli editori, loro la rimuoveranno entro 24 ore. D’altra parte la legge americana sui diritti d’autore per Internet afferma che un sito non può essere citato in giudizio per azioni compiute da coloro che lo usano senza che esso ne sia a conoscenza. Aspettando che la cosa cominci a prendere piede anche da noi (nonostante una buona rappresentanza di titoli italiani, la maggior parte è ancora in inglese), possiamo continuare tranquillamente ad andare in libreria. Il piacere di toccare, aprire e sfogliare un libro, non ha nulla a che vedere con un pdf scaricato sul desktop. DISPLAY mensile gratuito
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Nella storia del potere creativo del pensiero umano più besti che nella foresta. Questi ormai storici lavori furono l’avvio di una lunga e brillante carriera acpensieri e parole
«Il nano vede più lontano del gigante, quando può salire sulle spalle del gigante»
Samuel Taylor Coleridge
«Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti» Luigi Pirandello
«Chi si fida di tutti merita di esser ingannato»
Roberto Gervaso
«La vera grandezza consiste nell’essere grandi nelle piccole cose» Samuel Johnson
«La misura dell’amore è amare senza misura» Sant’Agostino
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le stelle di Giugno Ariete Cercate di non essere aggressivi ed evitatate di intraprendere sport troppo spericolati e serena grandi faticosi.
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La salute è in netto miglioramento, ma fate attenzione a non essere troppo impulsidario vi nelle vostre scelte.
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Gemelli Tanta energia e vitalità per tutto il mese, che infatti vi renderanno stanchi a fine mese. enrico ruggeri Un pò di gelosia per le 5 giugno 1957 giovani coppie.
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Siete un pò stanchi, ma concentratevi sull’amore: è il momento giusto! Aumenti ruud gullit in vista. 1 settembre 1962
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Qualche ambiguità nelle comunicazioni d’amore. Curate maggiormente il fisico, luciana siete troppo stressati. littizzetto 29 ottobre 1964
Siete in piena azione, presi dai numerosi impegni lavorativi e non. Sfogate lo stress sinead o’connor con un pò di sport. 8 dicembre 1966
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Capricorno
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Avrete voglia di emozionarvi e di fare emozionare. E ci sono amori possibili e corrimargherita buy sposti. Buona la salute. 15 gennaio 1962
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Cercate di evitare le incomprensioni, non sarà facile. Provate a prendere la vita con john travolta filosofia. Luglio sarà 18 febbraio 1954 migliore.
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Credete in voi stessi e non scoraggiatevi! L’oroscopo promette cose buone soprattutto matilde brandi nel campo del lavoro e 27 febbraio 1972 degli affari.
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