Non dare le perle ai porci

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è stata toler e (a lle quali gg le e tt le go re i c’è la coAbbi amo delle esto ca pitolo. Po qu a o on rv se e sà poco). La ta la misur a) ch n Esso (di cui si co i rs ta or pp ra cui ho chiemunic azione, il delle persone a no so po m te l . Se questo collet ti vità ne questo ca pitolo re ta ot ad e re m an tenere sto di utilizza lo che riesco a el qu a ie az gr è dei ricordi ca pitolo sa rà, esco. Ognuno ha ri n no e ch lo el no l’ha fatta (a ffinar e) e a qu nuno. Questa ma og di i tr al ha zione Aurea. di Esso; Esso ne stri sponsor: Se no i o am zi ra ng Mariangela. Ri

às vezes pareo verdadeiras que tã s ia ór st hi á (H lo. Questa è la storia erà questo capito as.) di come nasc ad nt tto nell’inve in ba o im sã i e m ” qu ce “Sullo Stile ti ci Ra isa El di o di questo caLeggendo la tesi è diventato il titol e ch lo el qu o gg di apertura, a troduzione, e le ettere l’immagine m a , lo na di or a o rgo, che ho “sbapitolo. Cominci lo finisco, mi acco na pe ap a m , sa di un errore), scrivere qualco la voce silenziosa ta on cc ra si te la mando cosa lui gliato” (capirai, e parliamo, e gli do o ic am re lio ig m (ho cancellato telefono al mio Lui mi risponde o. ol tit l da tta pe no, e che il capirecepisce e si as re il tutto, oppure tte fo vo de se i l’sms) dicendom e il titolo dice. esso da quello ch st se di ea; non sò che rla pa lo to e nella testa un id dd ca i m e , ta na mà, a Freccia inChiudo la telefo e telefono a Mbo o) sm sia tu en ll’ nno che gli manfare (preso da Rosalba, e gli acce i m ar ss pa di co vità nel tempo, somma... gli di parte della colletti o nd se es i le e , me vuole. derò qualcosa questo capitolo co e ar us , sa co al qu co pure a lui... è dovrà scrivere oè Pierluca e lo di ci a, ci ec Fr e ar ss Mi rifaccio pa rola colletività... rse a sentire la pa fo , te an ub ggio a Elisa, e gli tit pò un mando una messa ) no or gi un e rs ecipe di questo Attimi dopo (fo o, e la rendo part ut ai un i rm na do dine), gli dico chiedo se può iamo così per abitu ch lo ai rm (o co io e il capitolo preesperimento/g le (cioè le cose ch go re le o tr os m i vita dopo che ho la mia idea, gl e sono rimaste in ch se co le e, er nd do dicendogli ... senta a presci o scritto) e conclu ev av e ch lo el qu e a qualcun’altro. cancellato tutto Ivo e Alessandra, , er ist M il re pu Contatterò


Io non p os l a ncio o so sbil a ncia r m i, perch r ien to v è se mi er un a ltr a sbi; e sopr a so una cosa r is pe t t o c t t u t to p collet t h e rc h è m iv ità, l a ’a ffido a e collet t Esso... ll a iv ità do v r ebbe f a r di La sc elta d e ll a sezion e au r e a, è paragona bile a un gioco di squadre. Si devo formare le squadr e e due tra i partecipanti (in base a come si sono messi d’ accordo) fanno pa ri e disp ari per scegliere delle risp i componenti ettive sq uadre. P sceglie pa : ri (1) · la dispari (2), vinc ltro: e dispar (3), tocca i a te, sceg li: Biscia (v elocissim scelgo o, cato alla palla com attace pochi),

chiamo anche B evilacqua (gioca, og ni volta ch glia quan te parole e sba, ma che gioia ve derlo se gnare), per ultim e a (si è pres Sezione Aurea entata og gi, vuole giocare, sembra che abbi la nostra a et che prom à, e sembra anettente). Poi tra di giù dei nu noi, buttiamo meri (tot ale 13) faccio la conta, es ce guarda caso lei, e decide di iniziare a giocare in porta. V · a · i

Capito c he il cap ito razione universa lo non possiede le dei dir una dich della ste it t iass a s pe c ie del ca i su Esso (non s empiend o p n it o oc olo concesso on del testo seg n ), vado avant i rici da ado aposto, g be in des ent ilmen re questo ig n CS6, te riquadro per conc . Ex plige t is amus ludendel in p ani t ibus renimod , omnim lenia sam quaeste cor d ma x ime pa denda e landent vellab re dolinc tot at is e velibus . Genihic apedis e alit quia ir s m si opt ias apic te essint is volupt ia t as solut tem m quat . volenim Bor fuga. Lor lum face min rend um et eos ssequisi e aspelis bla con ped doquia volu t us nimilic te o m p t at u s , u in nobit nt . Solup nima x imi, ma x impo t as quate rr lupt a do vel lupt atem at us re dolorent , odit as m isc nuscilicip oit laudi te ia ipsae. Lig nim us audio odis mag cumquia re n a t u r? s excea santemq uo


Rosalba Barbato

Essere tempo ed es

Di Giuseppe

sere parte della co

llettività.

Sotto lo ster no, al l’altezza del diaf ra mma, sono te-mpo sento il desider io perché della percezione ch iara, posit ivamen che fa sforzi minim te pigra i per disperdere en ergie inut ilmente, correre il rischio di pe r non rest are rauca, st rid ula. Nella zona della go la, nella zona delle ossa della clavicola pagnando la mia vo , accomce calma e sicura ad un’altra voce, m maest ra che incora i faccio gg ia l’ alunna a pr onunciare come m de quella lezione e eglio cremi faccio alunna ch e scaccia la paura di non aver impara e la colpa to pr ima e subito, come gli altr i. Giungo ad essere on da in un naviglio , riconnettendomi al la lont ana collettivi tà famigliare mar in mi chiedo come fa a, re af finché non m i si av viluppi nell’a feriore quell’episo ddome indio di cronaca nera , , quel fiume di pa role teat rali che va in scena nel salotto le virt uale? perché socianon sono immune dalla cattiva circo dell’ist ante che si lazione fa grammat ica esclu siva. Procedo per tent at iv i blu tenendo ac canto il diar io de tudine, accendendo lla grat ila candela che invi a sentor i benedice persone che furono nt i alle , che mi permet tono di espr imer mi, con mezzi


e strumenti per la libera scelta, che mi fanno dimenticare occhi rossi e alibi, facendomi intuire l’importanza della presenza e della responsabilità della vita condivisa. Ponendomi in servizio civile, stendo lenzuola di consapevolezza per la lotta non programmata, che accade naturalmente come il viaggio dello stormo di uccelli bianchi che cerca nuove geografie che lo risollevino dal freddo incivile del presente.

Ogni storia, ogni paturnia, ogni avventura, ogni sposalizio legalizzato o meno, mi riporta alle mia capacità d’amare, al talento di nutrirmi degli altri senza intossicarmi, all’abilità del secondo rito tibetano che mi chiede di farmi angolo ma di non forzare il collo mi raccomando, mi/ci vedo sotto la luce albina del sole emotivo che riscopriamo dentro questo suono, che viene prodotto senza che due oggetti si colpiscono: proprio qui nella zona del petto.

(2016)


A

A

A

A



Fiz uma ilustração de acordo com o que falamos, adicionei um poema português, espero que esteja fixe.




Se Esso è il segno, a mio parere si è evoluto nell'esplosione della scrittura, nella registrazione della scrittura, nella comunicazione codificata dal segno.





Pierluca Castellano


Premessa

Agenti surrogati, viviamo specchiati e a nostra volta siam specchi, plasmati a rigor di logica d’un equazione inesistente.

Il vicino, il lontano, nuove frontiere di comunicazione che hanno per base un linguaggio ormai distrutto, suono stuprato.

-chiati -chi

Linguaggi che inneggiano al collettivo anche quando lo massacrano, figure e parole che, sempre più distorte, cercano una propria dimensione e pochi di questi ricercano l’esaltazione, e per questo si perdono nell’inconcepibile, stanze sempre più piccole che rasentano l’individuo. Posso solo farmene beffe, immergermi nell’inconcludente ossia l’atto a se stante senza alcun fine in cui però vi si può scorgere molto, la mia esaltazione… -tiere

-strutto .

-lettivo -crano -cano

-germi -to


Mesi di esperimenti e tentativi abortiti, tonfi occasionali per poter uscire dall’ombra dell’anonimato nei confronti di se stessi, cercando gli equilibri giusti.

Siamo diversi ma non migliori, la retorica uccide i fatti, fase difficile dalla quale si vien fuori solo attraverso una personalità superiore, gestione dei momenti, delirio di onnipotenza. ·Abortiti

·confronti ·equilibri

Ritrovata speranza? Cambiare faccia? Andare fino in fondo all’irreversibile?

Epilessi

perte di pezzi ancestrali, pianto d’un Dio deluso, ossessionato, che non deve spiegazione alcuna.

Interpretare quello che accade, salvarsi diventa difficile, gettare via tutto… perenne immaturità, amaro confine ti accoglie con fredde mani di ferro rico-

Divenire leggenda nella costante innovazione, dettare linguaggi e forme, il genere è tutt’altro discorso, non lasciarsi impressionare dalle maschere, diatriba metallica, poesia… violento litigio disarma, macabra danza dissolve

.


Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire archiCostruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove,

tetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove, Costruire architetture nuove,

instabili perché opera del caso,

tradurle in pilastro reggente il nulla,

lo

-si -perte

E

·innovazione ·lasciarsi costrutto mai costruito ·litigio

go.

-re -tetture -re -tetture




ce dell a pa r a sm a o a da m a l r e t d s pe r ez zo Nel bel m v el a r e: t rova r e m e no s e . S cider e o e d a ssolu ta e i n tenzione i ba sto l a m a n u ov e sei o u n sei d t n a t s to d lo. In sa è il po p r e n de r a c a l tti. a m sa, no proge de l l a c a b a n d on a b r no . a i io s g o il t , cogli o n t u. In ta n ia aduid t e e q uo ità, s i c Un dov er le propr ie c apac el Fiducia n i r ia l zi. o. at r o a al nemic m , to e di c a s a t rim a, fir p o i p d e l à fondit A pr ir e o r p lz ar si, in r più acità, ia chio p a c R ic a der e ie r a , oc lle prop ll a t er r ducia ne tacc a da hier a si is g d e i s r p e h m a no c . in una .. o l ie c il che m ir a nsiglio: co n u e t n se e v etja! të mire s ë m t ë k Gjej sho


Parte della collettivitĂ , ha preferito in un modo o nell'altro, non prendere parte a Esso, Uno di essi si trovava i n un periodo di vuoto esistenziale, e non sapeva cosa scrivere proprio in questo periodo di tempo; un'altro Uno ha chiesto scusa per non essere riuscito a far nulla. Altri Uno hanno espresso il loro utilizzo in maniera momentanea a voce, nel mentre cercavamo di comprendere se era giusto adottare Esso, o se era giusto l'utilizzo di alcuni termini che comprendevano esso. Menomale che in questo contratto-contatto con la collettivitĂ , era presente il fattore che si poteva benissimo non far nulla, si poteva scegliere in maniera ordinata di non voler utilizzare o adottare esso.

Ammassare parole e pensieri, incapacità , buona intenzione. Imparare a scoprire cosa volevo dire... non sò cosa volevo dire; si voleva creare un imparare a scoprire cosa si voleva dire, istinto e atto creativo, digiuno e riuscire a dire lucidamente niente. Ordine del giorno: imparare ad adoperare e trattare la materia.







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