Manifestare/Assimilare

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Ringraziare. Ringrazio in silenzio, tutti leggermente. I motivi per cui vi dico grazie son talmente coloriti che paiono trasparenti.

‹a · mà · re› Ad un certo punto lo sente un tappeto Grazie all’essere umano Carmela Pinazzo (la donna che mi ha partorito) Grazie a mio padre che senza ascoltare mia madre (che gli disse di non mettermi quel nome) andò al comune e mi mise Pasquale. Grazie ad Angelo che mi disse: “non ti giustificare mai”. (avevo appena commesso qualche cosa e mi stavo giustificando.) Grazie ad Alessandro, e a ogni volta che è stato disponibile nell’accogliermi, ascoltarmi e stupirmi. Grazie alla parte di me che non avrebbe mai voluto fare una tesi, scrivere o esprimermi in questo modo. Grazie Mary Mé, Il sangue che proviene dalla stessa fonte. Grazie Fabio, fa un bene Grazie ad Antonino, ave Zio Grazie Santina Grazie Billy Grazie Lillo Grazie Roberta Grazie Carla Grazie Pietro Grazie Vitor Branco Grazie Pedro Grazie Joao Grazie Ivo Grazie Sanda



Grazie ad Alessio, il Mago. Grazie Ivan, l’unico Mister! (alle sue espressioni di disappunto quando giocavamo a ping pong) Grazie Flavio, , , , Grazie Carmen Grazie Dario Grazie al mio migliore amico Grazie Freccia, Mbomà, Pè & Wuolter (Ti amo e poi ti odio e poi ti odio) Grazie Alfio (Frugolino) Grazie Paratò (Alessandro Paratore) Grazie Agata Grazie Nonna, Grazie Gabriele, Grazie alla sorella di Gabriele, che mi ha donato tanta gioia Grazie a Federica S. e al coraggio che ha avuto nei miei confronti in un modo o nell’altro, spero che peserai bene queste parole. Grazie al primo bacio Grazie John Grazie Sesapo 01342 volte (bis) Grazie Giorgio Grazie Dio per avermi fatto conoscere loro Grazie Giambi, Grazie alla parte di me che avrebbe voluto aggiungere abbondantemente romanticismo, teatro, pianto, gioia e inerzia in questi ringraziamenti, ma ha saputo stare in disparte, e ha preferito accompagnarmi in silenzio. Grazie Maccarone Marco Grazie Sarah ← Grazie Santa Grazie Polpo Grazie e di nuovo grazie Melito Grazie Italo Grazie Campo Grazie Ela Grazie He Xiang Grazie Agosta Grazie Vezzò, ora e sempre!



Grazie Giulio Grazie Joana Grazie Sara Caballero, Grazie Mónica Grazie Vincenzo Thor Grazie Ros (due voci) - volerti bene Grazie a Me Grazie Io Interiore ( ⇧ Grazie Io Esteriore (aiutiti) Grazie Io tu e le rose Grazie Gino, Grazie Persone che non scrivo per motivi vari Grazie e ancora grazie a questi ringraziamenti Grazie Compagni di classe di ogni classe Grazie Passanti Grazie Persone che ho incrociato fino a ieri Grazie al fatto che dimentico Grazie al fatto che ricordo Grazie Giusy Grazie Manuela Grazie Gianni Grazie Frà Grazie Federico Grazie sta minchia! Grazie Cucciolo 1, Grazie Laytar Grazie Vitè Grazie Druge Grazie Fill Grazie Palermitano Grazie Nicola Grazie Ligama Grazie Troina Grazie Foresta Grazie Irene



Grazie Potenza Grazie Franco Conti Grazie Frassi Grazie Liborio Grazie Professoresso Grazie Massimiliano Marzo, Grazie Rosaria Calamosche Grazie A. Pricoco Grazie Paola, cuore. Grazie Silvio Dario, tu lo sai. Grazie Lollo Grazie Seby Grazie a Te Grazie al sorriso di Renato, e al suo respiro. Grazie Ciccio Romè Grazie Ture Grazie Marino Grazie Canale Grazie Marco Salluzzo, Sallùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù Grazie Davide Grazie Rita Grazie Clara Grazie Giovanna Grazie Sebastiano Grazie Carmisc Grazie Danzè Grazie Luigi Grazie Ovlas Grazie Waniglia Grazie Fabio Z Grazie Federico Z Grazie Da Rio Grazie Giusè Grazie Paolo Grazie Anna



Grazie Daià Grazie Narcì Grazie Michela Grazie (‘inchia quanti siti) Grazie alli lazza Grazie Liccia Grazie Leo Grazie Igor Grazie Disponibilità Grazie Francesco Mango Grazie Condivisione Grazie Senza motivo Grazie parola grazie, a volte sai essere utile Grazie, you’re welcome! Grazie Deserto (in senso lato) Grazie, perchè a sbuccià patate semo tutti bravi (semo tutti brà) Grazie all’1% (determinante sempre) Grazie ahimè alla testa dura che mi vedono gli altri Grazie Grazie e un ti siddrijari si maju scurdatu propriu a ‘tia. Grazie infine a nessuno, doverosamente a nessuno!

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Leyenda Abel y Caín se encontraron después de la muerte de Abel. Caminaban por el desierto y se reconocieron desde lejos, porque los dos eran muy altos. Los hermanos se sentaron en la tierra, hicieron un fuego y comieron. Guardaban silencio, a la manera de la gente cansada cuando declina el día. En el cielo asomaba alguna estrella, que aún no había recibido su nombre. A la luz de las llamas, Caín advirtió en la frente de Abel la marca de la piedra y dejó caer el pan que estaba por llevarse a la boca y pidió que le fuera perdonado su crimen. Abel contestó: —¿Tú me has matado o yo te he matado? Ya no recuerdo; aquí estamos juntos como antes. —Ahora sé que en verdad me has perdonado —dijo Caín—, porque olvidar es perdonar. Yo trataré también de olvidar. Abel dijo despacio: —Así es. Mientras dura el remordimiento dura la culpa. Jorge Luis Borges, Elogio de la sombra



S o m e t i m e s La bocca ha un retrogusto amaro per me sgradevole Ma ci si convive Parlando in generale, alcuni resistono, si impegnano si ma io voglio essere sincero parlando personalmente S o m e t i m e s è giusto così è la vita ti voglio bene I polmoni vedono per loro è sgradevole See me sometimes, sono seduto e respiro aspiro espiro inspiro e sottovoce all · interno S o m e t i m e s mi consiglio cosa fare aspetto che tu vai via così posso vendere un munneddru de fave e farmi qualche soldo M a m m a Una al giorno b a s t a s i n c e r i t à gli errori stridono come un suono a cui ci abitueremo la pubblicità dell · educazione e il fattore del dimenticare s m e t t e r e


e nessuna legge può fallire insicura lo studio che porta lavoro d e v e v o l t a r e r i t o r n e r ò un tempo c · era il criptico mi scusi è ancora inesperto, si perde certe cose si dovrebbero dire di mattina così si smaltisce meglio si va a dormire la notte meno p e s a n t i Ma io dimentico si sarà verificato qualche errore è meglio che riprovi le pietre non galleggiano, ma io sono carne a d e s s o è tempo di controllare, modificare e d u c a r e il fisico, la mente fare silenzio e fare rumore danzare ancora una volta in qualsiasi appuntamento senza musica il gioco degli specchi il respiro continua. immobili dietro finestre a osservare a osservarci a mentire a mentirci a indovinare a esser sinceri


Bibliografia · o una parte di essa R. Murray Schafer, La nuova orchestra: L’universo sonoro, Edizioni Suvini Zerboni, Milano, 1988

R. Murray Schafer, ...quando le parole suonano (viaggio intorno alla vocalità), Edizioni Suvini Zerboni, Milano, 1990

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René Daumal, Il monte analogo, Adelphi, Milano, 1991

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Andrea Pazienza, Astarte, Fandango libri, Roma, 2010

Ferdinand de Saussure, Corso di linguistica generale, Laterza, Bari, 2009


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vedi esseri umani, che vanno alla ricerca di "qualcosa di utile", nell'immondizia.

Le parole si dissolvono, finisce il delirio intellettuale. Emozionati, non abbiamo nulla da dire. Nulla da capire. Non ci resta che contemplare. Falla comu vui, sempre cucuzza jè. Si sà le parole volano via, invece i fatti tracciano una via. Almeno condivisione

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