Human Passengers I Luoghi del Passaggio Umano
https://alteregofigurazioni.wixsite.com/fotografia
Cosa resta della nostra umanità? Difficile decifrare la traccia che lascia l’uomo al suo passaggio. Siamo in grado di vivere ogni momento della nostra esistenza in maniera consapevole? Distinguiamo la bellezza, l’unicità del momento o ci lasciamo travolgere dall’arida modernità nichilista? Nella frenetica quotidianità umana cosa può nascondersi in un attimo di staticità o in un movimento dato per scontato? Oltre gli spazi dove ci spostiamo ogni giorno ci sono infiniti momenti persi per sempre nel tempo eppure infinitamente ripetibili: scorci di vita che, nonostante non siano più vissuti in pienezza, esistono e ci riportano con i piedi per terra, a contatto con noi stessi in un infinito causa-effetto, ciclo di tutte le esperienze. Sagome eteree, luoghi indefiniti e atemporali sono i risultati di questa ricerca: al vedere oltre le cose, scrutandone tutti i significati, riassunti e soggettivamente ricercabili nella mostra “I luoghi del passaggio umano”. Nello specifico questo progetto è nato da una riflessione sull’incredibile gratitudine alla vita. Su come la nostra società, noi stessi e le persone che ogni giorno incontriamo, spesso vivono inconsapevolmente. Predomina ultimamente una sensazione di eternità, falso benessere, frenesia che ci allontanano dal vivere in pienezza sia il nostro momento presente sia i nostri obiettivi e scopi personali.
Concept espositivo
Concept espositivo
Concept espositivo
Nicola Tonon, Alla continua ricerca di se stesso, Nicola analizza qualsiasi forma di fotografia. Agli inizi si è focalizzato sulla macro e sulla naturalistica, abbandonandola completamente in seguito per scoprire il lato più nobile del guardare e non solo del vedere e basta, cercando ogni giorno di creare progetti singolari, indipendentemente che si basino sul paesaggio, reportage, ritratto o fashion-concept. Nel 2009, in collaborazione con Alberto Basso, è arrivato secondo a livello nazionale, con l’appoggio del Salone Menegaldo Manuela nella presentazione del progetto Utopia al Wella Trend Vision Award 2009 con un progetto di fotografia concept-fashion. Nel 2010 ha presentato un libro assieme al padre appassionato di poesia, che lo ha visto impegnato nel cercare di “materializzare” le emozioni delle parole in immagini. Nella raccolta si trovano foto d’archivio o scattate ed elaborate in seguito alla lettura dei brani poetici. Molte sono state le serate di videopresentazione con la collaborazione di vari enti ed associazioni socialmente utili. Il devoluto è andato completamente in beneficenza. Nel 2012 vuole presentare il suo personale modo di vedere “l’Isola”. Il territorio Islandese, le sue genti, la sua musica lo avevano rapito due anni prima. Da qui la mostra “Osservami, Leggimi, Sentimi...sono l’Isola”. Le foto frutto di un’ardua selezione, sono abbinate a delle citazioni o frasi di artisti o poeti che hanno scritto dell’Isola, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale appropriato sempre di musicisti autoctoni. L’idea era di fare qualcosa di diverso dalla mostra classica e aprire la strada a una soluzione “multimediale” (maggiori informazioni nel sito: “https://alteregofigurazioni. wixsite.com/fotografia/single-post/2013/06/02/Osservami-Leggimi-Sentimisono-lIsola” dove è visionabile un diaporama con tutte le foto “http://issuu.com/sacrylik/docs/islanda_-_presentazionedef/1”) Nel 2013 a Gorizia, una sua mostra personale dove cerca di unire le “similitudini” geomorfologiche tra i territori del nord est Italia e quelli islandesi, in una chiave del tutto personale dall’autore. La “mostra nella mostra” “Terre lontane nel Triveneto” racchiudeva infatti, una serie di scatti in zone del territorio italiano “generose” dal punto di vista sia della particolarità che della bellezza. Si fondono così due mostre di paesaggi e texture riferite a luoghi molto lontani tra loro.