S P E C IALLONEE Presentazione del libro gIAllI IN UN MINUtO di Fabrizio Canciani Venerdì 13 maggio - h 20.00 Padiglione 3 - sala Incubatore
AN N O 1 N U M E R O 0 11 MAG G I O 20MA.C O M W W W.SAG O
SA NALE I NTE R NAZ I OR O D I D E L LI B 11 TO R I N O 20
Il MAgAzINe dell dellA RIsAtA
Presentazione del libro VIAggIO NellA NUOVA eUROPA di Michael Palin giovedì 12 maggio - h 20.00 Padiglione 3 - spazio Autori B
Non voglio raggiungere l’immortalità attraverso le mie opere; voglio raggiungerla vivendo per sempre. (Woody Allen)
sCeMO ChI legge la ≤ne è vicina, e questo è solo l’inizio
di Saverio Raimondo sono di pubblico dominio), compreso un audio-libro in cui l’Apocalisse sarà letta da Benigni. Il mondo dell’editoria dunque non è particolarmente allarmato dalla Fine del Mondo: dopotutto, la fine del libro è stata annunciata già tante volte. Ma è avvenuta solo qui, in Italia. >> segue a pagina 7
Il salone della ZePPa da taVolo
Bestseller su carta da forno di Antonio Voceri
>> segue a pagina 7
censura alla casa Bianca: “niente foto di Bin laden, sono atroci”. e dire che l’avevano messo a fuoco benissimo. Almeno unA voltA l’Anno Sagoma Comedy prova a buttare giù una rubrica seria. Dall’editore allo strillone, lo abbiamo chiesto a tutti: come sta oggi l’editoria italiana? Tra molti pessimisti, qualche ottimista e moltissimi incazzati, ecco l’affresco di un’eterna crisi passeggera. >> vai alle pagine 8, 9 e 10
recensIonI
uona il cellulare ed è un piccolo evento. In media, ricevo due telefonate alla settimana e in una solitamente mi si chiede di cambiare l’abbonamento. Quando accade, confesso di mettere in pratica una tattica un po’ cinica. Pur sapendo che non cambierò mai il mio piano, faccio sciorinare all’operatore l’intera proposta: «Trecento messaggi gratis; telefonate senza limiti per rete fissa, dopo le venti e prima delle otto; niente scatti alla risposta; due ore di navigazione gratuita…» Le parole scorrono nel mio subconscio come un rapido in transito, immerse in una suadente eco. Dopo trenta secondi mi trovo in uno stato vicino alla preanestesia. È ipnotico. Ecco, con i piani delle compagnie telefoniche si possono evitare dispendiose trasferte ad Amsterdam. Questa volta, però, si tratta d’altro. Un vivace operatore letterario, mi vuole commissionare un editoriale che, dice lui, «andrà sul primo numero di Sagoma Comedy, in occasione del Salone del Libro di Torino».
sPecIale edItorIa
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di Marco Vicari
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gni anno, durante il Salone del Libro di Torino, accadono fenomeni inquietanti: libri di Calvino con le pagine strappate, raccolte di aforismi di Flaiano che prendono fuoco, statue di Benedetta Parodi che piangono insalata russa. Queste azioni riprovevoli sono opera di un gruppo di squilibrati. Li vedi aggirarsi nei loro completi Oviesse, mentre sfogliano libri a caso, negli stand dei grandi editori. Ogni tanto qualcuno di loro estrae un volume dalla 24 ore.
>> segue a pagina 13
SArAnno beStSeller? Esodi di massa, saghe familiari, amori, vendette, guerre fratricide, tradimenti, scene pulp, personaggi indimenticabili. Tutto ne La Sacra Bibbia: leggi la nostra recensione definitiva. >> vai a pagina 6
realItY coMIcs
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a Fine è vicina. E questo è solo l’inizio. Per il 12.12.2012 è stata fissata la Fine del Mondo: il flash-mob più grande di tutti i tempi. L’Apocalisse sarà un evento, anche dal punto di vista editoriale: sarà infatti tratta dall’omonimo libro di Giovanni, che per l’occasione sarà ristampato da tutte le case editrici (dato che ormai i diritti dell’opera
In PArlAmento La nostra talpa lo conferma: la legge sull’editoria è in cima ai pensieri dei nostri politici. Il resoconto di un’estenuante mattinata di lavoro. >> vai a pagina 4
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l’altro VIaGGIo
PIano aMerIcano
le fughe meta≤siche di Giuseppe cederna, che ci prende e ci porta dritti dritti nel suo “≤lm”
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ensate a una mega produzione come Nine di Rob Marshall. Siete sul set con D.D. Lewis e Penelope Cruz e lanciate sguardi “mesmerizzati” a Nicole Kidman. Figata. È quello che è accaduto a Giuseppe Cederna, eroe di Marrakech Express e Mediterraneo. Peccato che buona parte delle sue scene siano state tagliate in montaggio. Giuseppe, che oggi è un famoso scrittore di viaggio, non si è perso d’animo e con il materiale inedito ha scritto un libro divertente e appassionante. Edito da Feltrinelli, Piano Americano è un resoconto umano e sincero che racchiude la magia del grande cinema, la passione per la scrittura e l’amore per l’esplorazione. Possiamo ridurre l’intervista a una domanda: ti sei fatto dare il numero dalla Kidman? Eh no, non ho fatto in tempo a recuperarlo. Ma ho dei ricordi importanti: una stretta di mano, uno sguardo e la sua fiducia. L’incontro con lei merita la nomination per la scena più surreale e inconsapevolmente divertente mai capitata su un set. È uno dei momenti che mi hanno ispirato nella stesura di questo fantastico viaggio dietro le quinte che parla di incontri con personaggi straordinari. Quindi Piano Americano è in qualche modo un libro di viaggio? È un viaggio geografico, sono andato e tornato da Londra più volte, ma anche interiore. Questo attore viaggiatore mantiene la sua identità e sopravvive in un mondo luccicante. Libri, colleghi, amici e poesie interagiscono con il protagonista creando una storia ironica e personale. Leggendo Piano Americano si ride da morire, ma al contempo si prova compassione per la fragilità degli attori.
buffo” e questa consapevolezza mi spingeva ad affinare la mia arte. Con questo libro i miei lettori hanno detto di essersi divertiti davvero molto. Come è stato aver fatto parte di un tributo a Fellini? Il nome di Fellini è ricorrente nella mia famiglia: Camilla Cederna, mia zia, gli fece una lunga intervista (prima di 8 ½) dalla quale è nato un libro, oggi rarissimo. Prima di partire per Londra, l’ho trovato per caso nella libreria di Enzo Monteleone, sceneggiatore di ME e Mediterraneo. La mia è una storia piena di fili che s’intersecano. Con Fellini avevo fatto un provino negli anni Ottanta, ma è stato scelto un altro, lo stesso chiamato a interpretare Fausto in Nine. Ha rinunciato all’ultimo, permettendomi di vivere quest’avventura. A proposito di fili, qual è secondo te la connessione fra recitazione, scrittura e viaggio? In un capitolo racconto la scoperta, dietro la mia roulotte (ribattezzata “Lilliput” per le dimensioni) della statua di John Franklin, esploratore e personaggio del libro La Scoperta della Lentezza, per me vitale. Poi c’è una sorta di sdoppiamento fra Giussepy, per dirla all’americana, e Fausto, il mio personaggio. Ogni volta che indosso i suoi panni, lui diventa la star e devo spiegargli come andare in scena e comportarsi con le persone famose. Il senso dell’avventura è fare il proprio dovere sempre, fino in fondo. Dato che ti muovi fra le due arti: è più in crisi il cinema o l’editoria? Non ho risposte concrete. Ci sono bravi scrittori, come ci sono ottimi attori e registi. Ora credo che ognuno debba “attaccarsi” a quello che sa fare meglio. E se si riesce a raccontare una storia personale e ben scritta, nonostante le difficoltà di produzione e distribuzione, i risultati arriveranno. Il segreto è non mollare mai, cercare di essere seri e rigorosi, anche quando si parla di comicità e umorismo. Piaciuta la chiusura speranzosa? di Enrico Piazza
Il senso dell’avventura è fare il proprio dovere sempre, ≤no in fondo
L’umorismo è una costante in tutti i tuoi lavori. Da dove nasce il bisogno di far ridere? La comicità fa parte della mia storia, e con questo lavoro ho potuto liberarla. Ho cominciato come clown di strada, usavo la voce e il corpo per raccontare storie divertenti. Mi dicevano “Sei
Supplemento al n. 1/2011 della rivista MAMMA! (www.mamma.am) Direttore responsabile: Carlo Gubitosa Pubblicazione registrata presso il Co.re.com Emilia Romagna Caporedattori: Davide Cerruto, Antonio Voceri
Redazione: Carlo Amatetti, Laura Bosisio, Francesco De Collibus, Antonio Galuzzi, Claudio Gervasoni, Marco Monari, Raffaele Palumbo, Enrico Piazza, Saverio Raimondo, Chiara Schmidt, Marco Vicari Art Director: Stefano Longoni
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vete presente la scena finale di Brian di Nazareth? La fulminante battuta: “Scusa, e se invece lo lasciamo morire e poi qualche giorno dopo lo facciamo resuscitare?” “No, no! Ma chi vuoi che ci creda?” Ecco, pur con tutti i distinguo della critica all’uscita del film (in Italia con ben 12 anni di ritardo, visto il tema iconoclasta), il dialogo che chiude la storia del coevo di Gesù è la quintessenza della comicità irriverente e caustica dei Monty Python. E di Michael Palin di conseguenza, che non solo è stato tra i fondatori e colonna portante del gruppo comico inglese ma ha anche vissuto una seconda carriera autonoma di attore e sceneggiatore, quella di Brazil e di Un Pesce di Nome Wanda tanto per capirci. E fin qui siamo al Michael Palin che più o meno tutti, anche in Italia, conosciamo. Quella che è meno nota è la sua terza vita, quella di viaggiatore, o di esploratore, come Michael stesso dice di aver sempre voluto essere. L’occasione, fortuita e per ciò decisiva, è arrivata il 25 settembre 1988, quando decise di intraprendere un viaggio che gli avrebbe cambiato la vita: era Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni (sì, proprio sulle tracce del Phileas Fogg di Jules Verne, in pubblicazione da Sagoma Editore nell’au-
Illustrazioni: Antonio Galuzzi, Leonardo Rodriguez, Andrea Santonastaso, Flaviano Armentaro Amministrazione: Arianna Mauri Pubblicità: +39 039 5967800 www.sagoma.com
l’altro VIaGGIo I A tR O
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Il MAgAzINe dellA RIsAtA
Il MONtY PYthON CON lA VAlIgIA
Finalmente anche in Italia i bestseller di Michael Palin che hanno rivoluzionato la letteratura di viaggio tunno 2011), divenne un libro e una serie TV di successo, prima delle amatissime Palin’s Travel, e soprattutto l’inizio di un lungo peregrinare. Michael Palin è stato ai Poli, nel Sahara, sulle tracce di Ernest Hemingway, sull’Himalaya e in tutti i paesi del Pacific Ring, e per ultimo in ordine di tempo in viaggio nella nuova Europa. La nuova Europa è quella apertasi dalla caduta del muro di Berlino, dal Baltico alla Turchia e dai Balcani alla Russia, e Palin l’affronta con il piglio di sempre, quello del reporter. Ha ragione Patrizio Roversi quando scrive nella prefazione all’edizione italiana che l’occhio di Palin procede secondo i linguaggi e la tecnica della telecamera, in un continuo strin-
gere e allargare l’attenzione sugli aspetti micro e macro dei luoghi che visita. Ma questa è anche la tecnica del vero viaggiatore, capace di vedere i rivolgimenti della grande storia in una famiglia che vive in campagna tanto quanto gli affanni personali nei giganti del nostro tempo come Lech Walesa. Ma se Viaggio nella Nuova Europa fosse solo questo non saremmo lontani dai titoli di altri grandi scrittori di viaggio, mentre Palin ci mette del suo nel munirsi di serio ludere e affrontare luoghi, persone e simboli con il distacco (dry, e per questo anche un po’ british) del comico di razza. di Claudio Gervasoni
VIaGGIo nella nuoVa euroPa
Presentazione del libro giovedì 12 maggio - h 20.00 Padiglione 3 - spazio Autori B Interviene CARlO MAssARINI Titolo: VIAGGIO NELLA NUOVA EUROPA Autore: Michael Palin
Editore: Sagoma Pagine: 384 Prezzo: € 18,00 Collana: L’Altro Viaggio
L’ex Monty Python Michael Palin - ora documentarista di successo per la BBC - si mette in viaggio verso la nuova Europa: 20 paesi, dall’Estonia alla Turchia, dai land dell’ex DDR ai Balcani, fino alle estreme propaggini dell’Ucraina. Terre attraversate con ogni mezzo in un lungo percorso alla scoperta di quel mondo oltre Cortina protagonista dalla fine della Guerra Fredda di tumultuosi cambiamenti. Palin ci mette l’occhio del viaggiatore esperto e il tipico dry humour anglosassone, i luoghi e le persone incontrate aggiungono storie affascinanti, autoironia e il punto di vista di chi, in vent’anni, ha visto crollare un mondo e nascerne uno nuovo. Un vero e proprio reportage, ricco di informazioni storiche e di prima mano, da leggere per viaggiare con la mente o per preparare il prossimo itinerario.
CARlO MAssARINI
La crew dei Monty Python al completo negli anni d’oro (Palin è quello sulla destra vestito di bianco)
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“Mr Fantasy”, mito vero per i ragazzi di ieri, è il volto di Cool Tour, programma culturale di Rai5, che ha mandato in onda Michael Palin’s New Europe, i documentari del Monty Python con la valigia. Viaggio nella Nuova Europa verrà presentato da lui, Carlo Massarini, insieme a Claudio Gervasoni, direttore della collana L’Altro Viaggio (Sagoma).
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recensIonI
Abbiamo recensito...
lA BIBBIA di certo è un libro della Madonna, ma venderà più di harry Potter?
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omanzo decisamente ambizioso, a cominciare dall’autore che si firma “Dio”. È, in estrema sintesi, la stesura di un testamento che, verso la metà del corposo volume, cambia inaspettatamente direzione, anche perché i beneficiari del cosiddetto “vecchio” testamento sono nel frattempo tutti morti, per colpa di eventi tipici del filone catastrofico caro a Hollywood come guerre, diluvi universali e punizioni celesti. Nel “nuovo” testamento si parla di un’eredità lasciata ai figli dell’Autore che non sembrerebbe materiale ma piuttosto spirituale, sotto forma d’insegnamenti che vengono rivelati da un tutor con ottime credenziali. Il personaggio del coach in questione è senz’altro il più riuscito. Merito anche di continui colpi di scena che lo condurranno attraverso parole, azioni e miracoli da Guinness World Record, fino all’arresto, a un processo a porte aperte falsato da testimoni poco attendibili e a una morte atroce dalla quale risorgerà, come del resto aveva sempre annunciato all’incredula crew. La Sacra Bibbia è una raccolta di libri differenti, scritti in un lasso di tempo abbastanza ampio. Probabilmente in origine voleva essere una cronistoria degli eventi che hanno portato alla decisione di lasciare o meno un’eredità ai discendenti. Ciò non aiuta il lettore, che si trova spaesato di fronte a generi letterari tanto diversi fra loro. Si va dal genere storico (addirittura l’Autore parte dalla creazione del mondo, come se volesse far intendere che l’universo intero fa parte dell’eredità promessa) a quello legislativo, da quello profetico a quello sapienziale, per poi arrivare al genere apocalittico. Il racconto ci pare spezzettato e farraginoso. Il lettore rischia così di perdere il filo narrativo. Anche i protagonisti sono decisamente troppo numerosi: non si fa in tempo a capire di chi sia figlio uno che già muore o scompare dalla trama. Tra l’altro, i nomi sono spesso gli stessi per personaggi diversi, a volte quelli dei figli sono gli stessi dei padri e dei padri dei padri. E anche dei figli dei figli. Un bel casino.
A far inciampare il lettore, sono anche le numerose note a piè pagina: praticamente un libro nel libro. Inoltre, vi sono scarsi, se non nulli, riferimenti bibliografici. Non è possibile tirare in ballo praticamente tutto l’universo senza citare le fonti. A meno che l’Autore non sia così autorevole da fugare ogni dubbio su licenze poetiche che potrebbero falsare il documento. Tra l’altro, girano con insistenza voci su presunti ghostwriters utilizzati dall’Autore per scrivere alcune parti del libro, definite “ispirate” dallo scarno comunicato stampa. Sul fronte privacy, ci sembra siano riportate un po’ troppe lettere: a Timoteo, a Tito, a Filemone; di Giovanni, di Pietro, di Giacomo... Insomma, crediamo che il garante avrà qualcosa da ridire sull’uso spregiudicato di corrispondenze non tutelate, nemmeno ai fini Siae. Il volume La Sacra Bibbia, a nostro giudizio, non ha avuto un lavoro di editing adeguato: i capitoli denominati “Vangeli” di Luca, Matteo, Marco e Giovanni (così, senza nemmeno il cognome, come Luca&Paolo, Totò&Peppino, Gli amici di Maria…) risultano simili, se non addirittura uguali in moltissimi passaggi. Faticosa risulta anche la scorrevolezza del testo per quanto riguarda la forma verbale. Citiamo ad esempio il versetto “Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano”. La Sacra Bibbia si chiude con il capitolo “Apocalisse” che, negli intenti dell’Autore vorrebbe essere una “Rivelazione”, che fa raccontare a Giovanni (Aldo e Giacomo invece non figurano nei ringraziamenti). Ebbene, questa rivelazione è scritta in linguaggio simbolico e parla della fine dei tempi. Niente di più chiaro: per l’eredità occorrerà attendere il giudizio universale, che probabilmente avverrà senza ricorsi in cassazione. A meno che passi il processo breve. La Sacra Bibbia tenta di spalancare nuovi orizzonti, tuttavia riteniamo che questo ponderoso lavoro, nonostante sia stato tradotto più di Pinocchio, non avrà successo. L’opera in sé denota buoni contenuti e un’apprezzabile struttura, tuttavia, proprio per le peculiarità sopraelencate, riteniamo improbabile che possa far presa tra la gente.
Titolo: LA SACRA BIBBIA Autore: AA. VV. Editore: Sacre Scritture Prezzo: Trama: Battaglie epiche, storie d’amore contrastate, esodi di massa, vendette sanguinarie e personaggi indimenticabili: un susseguirsi di colpi di scena per un romanzo che vi terrà avvinghiati alle pagine.
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lettI Per VoI l’elenco telefonIco dI reGGIo calaBrIa Fa parte di una collana realizzata dalla casa editrice Telecom per un target di lettori di tutte le età che, curiosamente, abbina i titoli dei volumi a località italiane capoluoghi di provincia. La trama è un po’ confusa e i personaggi, alla fine, risultano decisamente troppi. Il rischio è quello di dare i numeri prima di arrivare alla parola fine. Non mancano le pagine divertenti, come quelle dedicate a tale Calogero Pippone che riempie ben sette colonne.
un cartello stradale Molto ben scritto, questo romanzo breve colpisce per la facilità di lettura. Il racconto prende direzioni ben precise, fin dalle prime righe, anche se non si capisce bene che senso abbia seguire passo passo le indicazioni dell’autore (un anonimo impiegato comunale) se da subito si capisce dove vuol andare a parare. La trama è semplice, arricchita da un colpo di scena finale: le ultime pagine sono a traffico limitato!
settIMa PaGIna
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sceMo cHI leGGe - la ≤ne è vicina, e questo è solo l’inizio >> segue dalla prima pagina
di Saverio Raimondo
Il mercato editoriale, in quanto “mercato”, si fonda sul principio della domanda e dell’offerta: in base alla domanda dei lettori, gli editori offrono. Ma le case editrici si possono far dettare la linea editoriale dagli italiani, una popolazione soggetta ad un crescente analfabetismo di ritorno e di cui solo il 7% sono lettori? Lettori, poi! Si può chiamare “leggere” l’operazione intellettuale d’interpretazione dei segni grafici comunemente detti “lettere dell’alfabeto” intervallati da segni d’interpunzione grafica chiamati “punteggiatura” che compongono i libri di Fabio Volo, di Federico Moccia, delle barzellette di Totti, delle ricette di cucina della Parodi, o dei compulsivi Bruno Vespa e Marco Travaglio? Farsi dettare la linea editoriale in fatto di libri dagli italiani è come farsi consigliare un ristorante da Ronald MacDonald, o farsi suggerire
metodi contraccettivi dal Papa, o affidare il proprio bambino alla Franzoni in pigiama. Non si possono pubblicare libri per gli italiani; i
libri vanno pubblicati contro gli italiani! È giunto il momento che le case editrici riconoscano la natura profondamente eversiva del ruolo che svolgono in questo Paese, e finalmente consapevoli sfruttino i vecchi e i nuovi supporti editoriali (e-book in testa) per attentare alla mediocrità del lettore italiano. Altrimenti, con il panorama editoriale contemporaneo, meglio sarebbe fare dell’Italia un paese simile a quello immaginato da Ray Bradbury in Farhenheit 451: dove leggere (certa merda!) è considerato un reato, e dove uno speciale corpo dei vigili del fuoco è impegnato a bruciare... i lettori. Sì, perché noi non siamo nazisti, noi non vogliamo i roghi dei libri; noi siamo editori, scrittori, gente che “legge veramente” o che “vorrebbe leggere”: noi vogliamo i roghi di “lettori”.
Illustrazione di Andrea Santonastaso
Bestseller su carta da forno >> segue dalla prima pagina
Fatalità, l’apparecchio squilla proprio mentre mi trovo in un megastore a Milano, pietrificato al cospetto di un’enorme scaffalatura – almeno dieci metri per cinque – interamente occupata da Cotto e Mangiato di Benedetta Parodi. La cacofonica suoneria dell’antidiluviano cellulare mi sottrae a cupi pensieri: mi sto domandando, da buoni dieci minuti, quante birre medie mi occorrerebbero per riuscire a pisciare in un colpo solo sull’intera scaffalatura. «Va bene… Vada per l’editoriale.» Dico di sì al mio intraprendente aguzzino, travestito da editore, e l’interrogativo che rimbalza nella mia mente muta come d’incanto. Ora mi domando se la renale riflessione su Cotto e Mangiato sia un buon incipit per l’editoriale. Come inizio, devo ammetterlo, mi pare un po’ forte, quindi non adatto al profilo aristocratico del capoluogo piemontese. A questo si aggiunga che siamo all’interno del Salone del Libro e in corrispondenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Metti che una copia finisca tra le mani di Giorgio Napolitano… No, non si può fare. A ben pensarci, però, quando ho fatto riferimento al pezzo commissionato, ho utilizzato un verbo scorretto. Si commissiona quando si corrisponde un emolumento e questo non è certo il caso. Ecchediamine – penso con rinvigorito puntiglio –, gratis posso scrivere quello che voglio. E poi, l’idea di far chiudere Sagoma Comedy al primo numero, ha un che di accattivante. In quanto a Benedetta Parodi, o all’epigona Antonella Clerici, beh… Messe insieme, difficilmente riuscirebbero a sfornare un uovo sodo. Quando alla Parodina hanno consegnato un
di Antonio Voceri
guanto da forno, era convinta servisse tra la seconda e la terza base; la sola volta che la Clericiona ha avuto a che fare col burro… Okay, lasciamo stare. Per contrappasso, ambedue vendono fantastilioni di copie di libri di cucina. Ormai da anni – sindacale! – i primi posti di tutte le classifiche sono colonizzati dalle “loro” prodezze culinarie: segno che anche parlando di cannelloni, il concetto di copyright andrebbe aggiornato. Siamo alla frutta: non c’è enciclica del Papa che tenga, non c’è premio Nobel che possa opporsi. Il dominio assoluto, a rotazione, è di Benedetta Parodi e Antonella Clerici. A seguire, dispersi per la pista, Joseph Ratzinger, Wilbur Smith, Ken Follett, Andrea Camilleri e via scribacchiando. Giunti a questo punto, una riflessione è d’obbligo. Per quale ragione, masse oceaniche di lettori avvertono la necessità, ineluttabile, di consultare Antonetta Parici per farsi un fottutissimo risotto? Una risposta sensata è fuori della mia portata. Farebbe fatica Umberto Eco, figuriamoci il sottoscritto. Forse occorrerebbe un bravo antropologo, oppure, dato che ci troviamo nella città dell’esoterismo, un bravissimo esorcista. La situazione è seria: l’economia arranca, la borsa rimbalza, la globalizzazione azzanna, il Maghreb impazza, il Giappone sobbalza, il mondo cappotta… E nel Belpaese? Da noi si spadella, si rosola, si frigge, si soffrigge, si scotta, si dora, si impana, si bolle… Insomma, se magna. Di più, ci si strafoga. Perché con i cuochi veri si degusta, si assapora, si assaggia; con i quochi tarocchi ci si ingozza. Ed è la ragione per la quale, oramai, si pubblica quasi esclusivamente su carta da forno.
Masse oceaniche di lettori avvertono la necessità ineluttabile di consultare la clerici per farsi un fottutissimo risotto
Parla come mangi Alla fin fine Tutto fa brodo Non ci sto più dentro
Per forza Grazie al cazzo Alla grande E ora si tromba Me la dai? Dente per dente A gran voce Dio t’assista Carta canta Sarò franco È l’una e venti È l’una spaccata A dirotto In gamba Vacca bestia Bella lì! Me la segno Successo Burrone
TALK AS yOu EAT AT THE EnD EnD ALL MAKES SOuP I’M InSIDE nO MORE FOR FORCE THAnKS AT THE MEMbER
AT THE GREAT AnD nOW yES TRuMPET APPLE, COME On? TOOTH LOSER TO bIG SInATRA GOD TAxI DRIVER PAPER SInG I’LL bE FRAnK IT’S MOOn AnD WInDS IT’S bROKEn MOOn TO TELL EIGHT In LEG COW bEAST bEAuTIFuL THERE! APPLE GOAL On W.C. bIG buTTER
Ecco allora una domanda stagliarsi su tutte le altre. Se la salvezza dell’Italia dipende dai libri – dalla cultura con la “C” più o meno maiuscola –, l’Italia ce la farà? Per quanto mi riguarda, sono abbastanza convinto di potercela fare con quattro birre medie. Non risolleverò le sorti della nazione, questo no, ma vuoi mettere la soddisfazione?!
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sPecIale edItorIa
NON CI RestA L
l’autore satirico: alBerto Patrucco
a categoria “umorismo” è scomparsa dalla maggior parte dei megastore virtuali che circolano on-line, spesso fagocitata dalla categoria sport e spettacolo (sic!). Roba da far rigirare nella tomba Achille Campanile, che avrebbe certo commentato: “Un po’ di moto non potrà che giovarmi”. Tra l’altro, non si comprende per quale ragione dovrebbero restare esoterismo ed erotismo, che non mi pare contino geniali picchi espressivi, e comicità no. Misteri della Rete. La scrittura comica, a mio parere, non è un sottogenere da scartare a priori. E non penso neppure sia il frutto di una sottocultura. Al contrario, merita la massima considerazione e credo che a tutti gli effetti abbia una propria nobiltà. Purtroppo, in questi ultimi anni, l’invasione in libreria di una moltitudine di libri comici di bassissima qualità ha avvalorato le tesi dei detrattori. Molti comici, bisogna ammetterlo, anziché dare alle stampe la loro opera, avrebbero fatto meglio a mettere sul mercato magliette o cappellini. Credo che l’editoria comica sia andata in crisi anche a causa di questa saturazione, in gran
A TR E 58M I L L O O N O C S I N ITALIA LE’AN N O (P E R I L 64,3O%LI TITO LI AL I N P RATI CA 158 TITUTI. N O v ITà), O, U N O O G N I 9 M I N AL G I O R N
oggigiorno non c’è tempo per leggere libri, ce n’è appena appena per scriverne
N N O U NA A h E h C E v E I N ITALIATUTTE LE LI B R E R I E I T T A I C I R IT IN LE CAS E E DD I ffUSA E STAB I LE O N O C I R CA 1.600. P R E S E NZAITO R I O NAZ I O NALE S D E L TE R R
parte evitabile. In più è rimasta invischiata in una flessione più ampia e che riguarda l’editoria nel suo complesso. Oggigiorno non c’è tempo per leggere libri, ce n’è appena appena per scriverne. In merito alla produzione umoristica, il “mercato” vive ancora sull’onda lunga di un tempo ormai finito, su quella produzione di titoli, figlia della trasposizione su carta di testi usati dai comici in televisione. Un’operazione culturalmente infelice – o “ignorantemente” felice, secondo i punti di vista – dal momento che in televisione i comici non fanno più ridere. L’umorismo è per definizione testo prima ancora che ghigno; scrittura prima che burla o parodia. Anziché alla cartamoneta, occorrerebbe forse tornare a scrivere pensando alla carta stampata (cartacea o elettronica che sia), nella speranza che qualcuna di queste miliardi di parole possa aspirare a essere ricordata. A ogni buon conto, i libri si comprano, si perdono, si prestano, si rubano, si regalano. Qualche volta persino si leggono.
ATTI v E I N I C I R IT D E LE CAS E C h E C O N U N S O LO , ITALIA, ANO N O 7.009. I N M E D IA TITO LO, SO G N I R E G I O N E. 350 P E R
P Iù LU N G OI C E R CA O Z N A M O R IL “ALLA R è O T IT R C MAI S O P E R D UTO” D I D E L TE M P R O UST. MAR C E L P
l’autore: GIusePPe Genna
Il distributore: MessaGGerIe lIBrI
ggi uno scrittore è una strana bestia. È un bisonte fuggito che corre in infinite praterie, verso l’orizzonte tremulo digitale, una promessa di Eldorado: niente più editori! Rapporto diretto con i lettori! Diritti e soldi! Tale bisonte, denutrito, è cacciato da pellerossa e rancheros. Gli indiani vogliono
n che condizioni versano la distribuzioe tempi di consegna ne e la promozione dei libri in Italia? Già veloci sono un aiuto presumere di parlare a voi lettori significa non solo per il librapensare che conosciate autori e editori, e inverio ma anche per il ce, giustamente, tutto ignorate. Il distributore lettore che può rinè una macchina un po’ anonima che si occupa tracciare facilmente di far arrivare quel libro in quella libreria. Bruil libro desiderato. talmente, promuovere e distribuire significa A questa macchina organizzare gli agenti che girano le librerie per si affianca la figuprenotare i titoli in uscita e significa immagazzira professionale nare, evadere gli ordini, spedire e incassare per del venditore, in conto dell’editore. Di queste due attività, quella una versione agdella distribuzione non è messa in discussione se giornata e con più non dall’arrivo delle nuove tecnologie. Con gli know-how di una volta, ma sempre fondamene-book e le libreria online l’attività di un grantale per discutere col libraio e aiutarlo nel lavoro de distributore sparisce. Ma se rimaniamo nella di filtro e selezione dei titoli che, ricordiamolo, produzione su carta, la sono sterminati e non distribuzione è un’attività possono transitare tutcon gli e-book e le librerie nascosta e importante. Il scaffale perché online l’attività di un grande tinonsullo vostro libraio sa quanto ci stanno fisicamendistributore sparisce sia utile sapere più inforte. Ruolo difficile, il suo. mazioni possibili non solo Bersaglio di mille critiche sui libri che ha in libreria, ma anche su quelli che degli editori, che hanno pensato e prodotto un non ha e che sono presso il distributore. Gralibro e ci credono più di quanto spesso facciano zie a Internet e alla connettività, riesce subito a i librai. Eppure, ancora non è stato trovato un dirvi se il libro è disponibile, può prenotarvelo sostituto efficace e altrettanto appassionato del e farvelo avere dopo 2/3 giorni lavorativi. Un proprio lavoro. E mi auguro che non si troverà portale Internet efficiente, una buona logistica per lungo tempo.
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mangiarselo letteralmente: sono lettori autentici, una minoranza destinata a scomparire, cacciano per nutrirsi. I visi pallidi, che desiderano l’estinzione dei bisonti per sostituirli con placide mucche da pascolo, sono invece gli editori, che in Italia non sono solo editori, ma anche distributori e librai. Mercanteggiano carne. Sfinito, lo scrittore non è più un bisonte: è un elefante. Pachidermico, col peso delle sue gravi meditazioni, va a morire da solo. Al suo posto verrà trasmesso Striscia la Notizia.
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Che leggeRe I
Il distributore digitale: BooKrePuBlIc
l cambiamento in atto è radicale e agisce su tre livelli: nella creazione dei contenuti e nell’esperienza dei lettori, sulla filiera, sui modelli di business. Il successo di Kindle e poi di iPad è stato il fattore decisivo, insieme alla crescente disponibilità di contenuti, ed è stata questa la chiave di volta per la partenza di un mercato editoriale digitale in Italia nel secondo semestre 2010. Deve ancora innestarsi il circolo virtuoso dei nuovi “oggetti” digitali – libro o app che sia – in modo che riescano a unire più linguaggi in un unico contesto, riuscendo a dare al lettore
I STAM PATI:E R B I L I D E I LE C O P M I LI O N I N TOTALEN, O S O N O C I R CA 213 E R O I N U N AN TTE I N fI LA SAR E B BNTE RA M E SS E TU TI P E R C O P R I R E L’I A. SU ffI C I E NR E NZA D E LLA TE R R C I R C O N fE
un’esperienza più appagante rispetto alla carta. In questo momento l’e-book è l’esatta versione digitale del libro cartaceo e non sfrutta le specificità del nuovo contesto. Ma il futuro sarà disegnato dallo sforzo creativo degli autori nello sperimentare il digitale, oltre che dai miglioramenti di hardware e software. La filiera si accorcia: il digitale ha reso più concreto un contatto diretto (anche commerciale) tra autore e lettore, costringendo gli attori intermedi a ripensare il proprio ruolo. Infine, i modelli di business stanno cambiando. Nell’era digitale il prezzo di un libro deve
O /TI P O G RAfP O E R O IT D E I L P R I M O fU G I O vAN N I fI LI P A ITALIAN O I N E, ATTI v O A R O MA D E LI G NAMAG LI AN N I S ETTANT I NTO R N O C O LO. D E L Xv S E
l’autrice: Paola calVettI
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nostri giorni, “questi” giorni, per uno scrittore/scrittrice sono un incubo. Sarà l’età, sarà che non riesco a staccarmi dal piacere di sniffare l’odore della carta, ma se penso allo “stato dell’arte dell’editoria italiana”, la prima cosa che mi viene in mente è questa: dopo mesi di scrittura come diavolo farò – adesso che tutti acquistano online, che leggono su un e-reader, che commentano su Facebook e sui blog – a privarmi della gioia di incontrare lettori e lettrici seduti in una libreria, col mio romanzo fra le mani, magari sottolineato, magari pronto a essere amato-criticato-discusso, eh? Come farò? Perché dovrei privarmi dei loro occhi, volti, mani e… cuori?
E RSON E N P I D I N O I L 25 M I R O (N O N E L 2009,TTO ALM E N O U N LI B D E LL’AN N O hAN N O LEC O), 800M I LA I N P IùP O P O LAZ I O N E S C O LASTI TE, I L 45,1% D E LLA P R E C E D E NE D I 6 AN N I D I ETà. MAG G I O R
Incontrare librai e lettori è uno dei privilegi UMANI riservati a chi scrive. Come farò, adesso, a vincere la timidezza in quella specie di meravigliosa seduta psicoanalitica di gruppo che è l’incontro con lo scrittore che si conclude con la firma delle copie, anche solo una, due, tre di un romanzo? Ecco, anche per una timida cronica come me, la condizione dell’editoria si può sintetizzare in due parole: uffa, che solitudine la tecnologia!
la traduttrice: MaurIZIa BalMellI
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ono una traduttrice. Vado piano, a piedi, mi fermo a ogni ciottolo e consumo pasti frugali. E quando devo fare un lungo viaggio in breve tempo mi accorgo che mi servirebbe la macchina, ma non posso permettermi di pagare l’assicurazione. Come vedo l’editoria? L’editoria italiana? Una macchina che produce precariato, indigenza e un discreto dilettantismo. Per fortuna che
camminare in equilibrio tra domanda e offerta, ponendo attenzione a quella “percezione del valore” che il lettore attribuisce al prodotto. Tanto più questa forbice si allarga, tanto più ne approfitta la pirateria. L’editoria Il prezzo di un sta cambiando, libro digitale ma fare l’editore dev’essere in rimane uno dei equilibrio tra mestieri più belli domanda e offerta, del mondo: aiuo fa il gioco tarli a competere della pirateria in questo nuovo scenario e dare ai lettori un’offerta completa e “dentro” alle dinamiche sociali della Rete, è la doppia vocazione di Bookrepublic.
nei corridoi dell’editoria il traduttore fortunato incontra degli autori che malgrado tutto gli regalano momenti di solidità granitica, di vertiginosa ricchezza e anche, sul lungo periodo, di felice professionalità. E se poi, in quegli stessi corridoi, hai la fortuna di incontrare anche un vero editor, allora può accadere che si delinei il triangolo sacro autore-editortraduttore, forse l’unica cellula sana di quel mondo.
I, L’EXPORT T A D I IM T L U LI TO SECONDO GITALIANO è CRESCI U DE L LI B RODE L 2,2% P E R U N N E L 2009I 42 M I LION I E U RO. vALO R E D
la libreria indipendente: Galla 1880 - VIcenZa
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e librerie indipendenti oggi: frastornate e in cerca di nuove identità”. Questo in estrema sintesi è il mio pensiero sullo scenario attuale e sul futuro che ci attende. In realtà le nostre librerie sono molto più pronte alle nuove sfide delle grandi catene. Se da una parte non ci assiste la finanza, dall’altra il nostro non essere omologati ci permette di sperimentare con maggiore rapidità nuove strade e di essere aiutati dal nostro territorio di riferimento, fatto di relazioni, contatti, in una parola la capacità di essere “comunità”. Il mondo che ci circonda, tuttavia, non è lungimirante e pare preferire l’omologazione e l’annessione, senza rendersi conto che sostenendo i nostri progetti di innovazione può essere garantito un mercato dinamico e di grandi soddisfazioni per tutti. Certo, la nostra strada è in salita e la stanchezza pare prevalere in molti di noi, ma io ho fiducia che se sapremo cogliere gli stimoli del cambiamento, e se troveremo dei partner illuminati, saremo in grado di superare questi “tempi difficili”.
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sPecIale edItorIa
distribuzione alternativa: nda (nuoVa dIstrIBuZIone assocIatI)
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n Italia si producono tanti libri a fronte di poche librerie e di una forte concentrazione distributiva. La necessità di promuovere e distribuire i libri oltre i canali classici nasce negli anni ’70 insieme all’editoria militante. È in quel periodo che nasce il concetto di autoproduzione e distribuzione militante, che arriverà al suo acme e conseguente declino negli anni ’80 con il movimento punk. Dalla metà di quel decennio il circuito di distribuzione alternativa di l’obiettivo fatto ha smesso è sopravvivere di esistere, riafall’omologazione facciandosi timicommerciale del damente sulla circuito uf≤ciale scena culturale
O D E LLA A T U D N E v Iù I L LI B R O PLA B I B B IA, C O N C I RvCO. STO R IA è I D I C O P I E ALL’ATTI 6 M I LIAR D
italiana in seguito ai movimenti dei centri sociali e della pantera. È a queste esperienze che guarda la distribuzione NdA. Da alcune di queste realtà prende forma il progetto, nato nel 1999 a Milano e poi trasferitosi a Rimini, di distribuire editoria di qualità nei circuiti alternativi. L’obiettivo è sopravvivere all’omologazione “commerciale” imposta dalla concentrazione distributiva ufficiale. Oggi il circuito alternativo è composto soprattutto da piccole librerie (ma anche bar-librerie, infoshop et similia) che fanno della ricerca culturale la loro prin-
NGO DE L U L Iù P ” E R IALM E NTS R OTO LAR E LU N G O E T A M “ O R I L LI B U N PAP I R O DA M ETR I. M O N D O è C h I LO M ETR O E 856 O LTR E U N
cipale proposta. Che cercano di perseguire attraverso linguaggi poco affermati in Italia, come l’esplosione delle graphic novel e dei fumetti oppure di DVD e CD allegati ai libri. L’aspetto prettamente politico ha lasciato lo spazio alla ricerca nella storia delle controculture e culture giovanili, piuttosto che alla narrazione della precarietà di questi anni. L’editoria militante ha dunque lasciato il posto a tanti piccoli editori e autori che sono la vera forza e ricchezza di quello che oggi potremmo definire circuito alternativo di distribuzione.
LA fI LI E RA L E D I T T E D G LI AD O R IA ITALIANA D E LL’E D IT CA 36M I LA. SONO CI R
I LETTO R I N N O. E D % ,9 4 4 S O LO I L M E N O 3 LI B R I ALL’A E G G E LE G G E AL 5,2% D E I LETTO R I L S O LO I L 1 N LI B R O AL M E S E. ALM E N O U
l’agente letterario: VIcKY satloW
l’editore indie: saGoMa
uante volte mi son sentita dire cose del tipo: “Il romanzo che ci ha proposto è bello, ma cerchiamo un femminile, ambientato in India e con un bambino portatore di handicap”. Oppure: “Hai un thriller violento con un serial killer donna tipo Hannibal Lecter?” L’editoria somiglia più a un mercato delle vacche che al salotto intellettuale che spesso si immagina. Con 60.000 pubblicazioni l’anno, un editore deve lottare per quattro righe riservate sui media, per pochi cm di spazio nelle librerie rimaste e per farsi accettare nei supermercati. D’altra parte, tutti i grandi successi sono imprevedibili. Da Paolo Fox a Harry Potter, da Saviano a Dan Brown. Prendi il libro di Jay Elliott su Steve Jobs, schizzato in classifica dopo essere stato rifiutato due volte
icono che l’iPad2 salverà l’editoria! Bene. Ne compro uno e me lo rigiro tra le mani con occhi stillanti lacrime di speranza. Questo Santo Graal che mi dovrebbe trasformare nel nuovo Giulio Einaudi. Inizio a leggere un quotidiano elettronico e rimango folgorato. Surreale. La sensazione è che incide sulla percezione stessa delle notizie. Sfogliare con il touchscreen ha qualcosa di perversamente glam e i fatti si trasformano in esilaranti gag. Un titolo come “Taxi fermi per escrementi di uccelli” potrebbe scappare tra le pieghe materiche di un giornale “vero”, ma sullo schermo pulsa di vita propria. Oppure lo sfizioso ritardo del volo Roma – Palermo per un litigio tra il pilota e il nipote di Celentano. Solo una notizia sembra subire un percorso inverl’e-reader so. Da drammatica con incide sulla venature grottesche percezione su carta, diventa sinistra stessa delle se letta sul nostro nuovo notizie giocattolo tecnologico: “Dopo la scia di tragici lutti verificatasi dall’inizio dell’anno a iPadcity, la più grande catena di montaggio della Terra, Terry Gou, il boss della casa madre taiwanese Foxconn, tenta di porvi un freno. I 420.000 operai di Shenzen sono costretti a firmare un documento, con un’unica clausola: il «divieto di suicidarsi»”. Se mai l’editore verrà salvato dall’iPad2, insomma, ancora una volta, avrà ben poco di cui rallegrarsi.
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dagli editori. Ho smesso di provare indovinare quale libro sarà bestseller o quale trend sfonderà. L’unico modo di misurarsi con il mercato è misurarsi con se stessi. Se piace a ME, se mi ha commosso o entusiasmato, perché non dovrebbe piacere agli altri? Un libro acquista “valore” quando riesce a incontrarsi con il grande pubblico. Ma alcuni scrittori sono avanti, o indietro, rispetto ai loro tempi e vanno nutriti affinché il loro mondo interiore ed esteriore s’incontrino. Questa è la magia del successo.Chi lavora in editoria lo fa perché ama i libri. Da parte mia sostengo gli scrittori di talento, spesso smarriti, quelli che siedono davanti al monitor con il terrore che nessuno li leggerà. Ma se sanno che qualcuno crede in loro, a volte riescono anche a scrivere dei bestseller.
lo stampatore: rotolIto loMBarda
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o stato dell’arte dell’editoria italiana è quello di un settore in forte crisi che sta subendo una costante contrazione dei volumi degli ordinativi di carta stampata. Tale situazione credo derivi principalmente dal calo della raccolta pubblicitaria e anche dal forte impatto sul nostro mercato delle tecnologie digitali, non ultimo l’avvento degli e-book, anche se la mia opinione è che questi ultimi, passata la prima “moda”, andranno ad intaccare solo marginalmente il nostro settore. Probabilmente il loro utilizzo più fisiologico si consoliderà nella consultazione dei quotidiani. In risposta a tale situazione, lo stampatore è te-
nuto a non mollare cercando invece di investire in tecnologie moderne, capaci di adattarsi alle nuove esigenze del settore. Proprio in quest’ottica abbiamo recentemente installato una rotativa digitale a 4 colori (la prima al mondo con rilegatura in linea di libri e riviste) che permetterà agli editori di produrre in maniera economica e veloce solo i volumi che realmente servono (anche solo 50 copie) eliminando costi quali avviamenti di stampa, sprechi di carta, distribuzione, stoccaggio, macero e via dicendo. La carta stampata ha ancora lunga vita e noi come stampatori puntiamo a rendergliela sempre più lunga e semplice!
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Fumetto di Flaviano Armentaro e Carlo gubitosa tratto dalla rivista Mamma! - www.mamma.am
Il MAgAzINe dellA RIsAtA
coMIcs
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le dONNe sARANNO lA tUA ROVINA! Federico Riva, l’autore di Io odio le donne, vuota il sacco sull’altra metà del cielo
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Titolo: IO ODIO LE DONNE Autore: Federico Riva Editore: Sagoma Collana: Le Sagome Pocket Prezzo: 9,90 Io Odio Le Donne è la più grande e originale raccolta di aforismi su questo tema, 222 geniali distillati di odio cristallino, maturati in vent’anni di sano rancore nei confronti del “gentil sesso”.
le donne raggiungono il loro apice sessuale a 40 anni, ma raggiungono il mio a 18
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asta col buonismo dilagante: “Le donne uccidono di meno, ma feriscono di più”. A dirlo è Federico Riva, web guru precario e pensatore libero a tempo indeterminato, mentre sorseggia un Mai Thai sotto un chiosco sulla spiaggia di Puckett, in Thailandia, dove vive da 7 anni. Con l’altro sesso ha sempre avuto un rapporto di odio-amore. Soprattutto odio: “Le donne hanno meno diritti degli uomini. Ma li usano tutti” è solo uno dei tremila aforismi cha ha scritto sull’argomento in 20 anni di rapporti malsani con l’altro sesso, di cui 3 di matrimonio. Che poi sono stati i più proficui per la sua crescita “artistica” e lo hanno reso quel che è oggi, il “Più grande misogino vivente”. Io Odio Le Donne è il suo primo volume, altri ne seguiranno. non pensi di essere anacronistico? Oggi tutti parlano di diritti e pari opportunità Tutti la pensano come me, sicuramente tutte le donne. La misoginia poi, si pensa ma non si dice. Quante donne hai avuto? Circa 200 credo. Ma contando l’amore a pagamento, circa 200.
Tra una serata di sesso e una bevuta con gli amici cosa scegli? Sesso con gli amici. Comunque sempre sesso. Hai avuto relazioni con siciliane, brianzole, brasiliane. Quali sono le donne peggiori? Quelle vive. E le donne thai? Le donne thai sono ok. Sono come le donne italiane di 100 anni fa, ma più in forma. Sei l’ultimo uomo sulla terra, chi vorresti al tuo fianco per ripopolare la razza umana? Una bottiglia di sambuca. Cosa penserebbe la Carfagna di Io Odio Le Donne? La Carfagna non ha tempo per leggere. È più forte sull’orale. Hai più visto tua moglie? L’ultima volta qualche anno fa. Mi ha chiesto 300 euro perché era messa male economicamente, ma gliene ho dati solo 100. Mai pagare più di 100. Ma perché cazzo ti sei sposato? Per darle il permesso di soggiorno (è brasiliana). I tuoi aforismi sono cattivissimi, è come se ti volessi vendicare di tutte le donne.
FeDeRico RivA iN TRe TATuAggi
L’alternativa era uccidere mia moglie. Ma il mio avvocato mi ha detto che è contro la legge. non credo che saresti capace di mettere le mani addosso a una femmina. Sbaglio? Quando avevo 8 anni ho picchiato mia madre. Quanto sei disposto a spendere per una sveltina? Dipende dalla nazione di residenza. In Italia direi 100 euro. Oppure una cena. Potresti mai fare a meno delle donne? Dovrei ripiegare sui ladyboy. Ma non è la stessa cosa. Le donne sono la cosa più bella del mondo. Meglio Mark Twain o Oscar Wilde? Mark Twain, di gran lunga. Oscar Wilde è troppo aulico e poi gira sempre sugli stessi argomenti. I mariti repressi ti considerano un maestro di vita. Cosa vuoi dire loro? Se stanno proprio male, consiglio di fare come ho fatto io. Ho detto a mia moglie che ci saremmo visti all’una per pranzo (ricordo che aveva fatto il coniglio al forno). A mezzogiorno ero su un aereo diretto in Egitto. Non sono più tornato ed è stata la decisione più bella di tutta la mia vita. Qual è il segreto per vivere bene? Non accumulare ricchezza, stare molto per strada e non mentire mai. non ti manca la sambuca? Che cosa bevi in Thailandia? Qui si trova tutto. Ma i locali buttano giù birra, grappe e whisky indigeno, merda perlopiù. Roba a basso costo ed alta potenza, alcolismo terzomondista. Come in tutto il mondo, chi ha il grano beve roba buona, il resto beve metanolo. Le misure del pene contano? Per citare un mio pezzo: “Se sei una donna, sì”. Che ne pensi di Truce baldazzi? Invidio la sua purezza. Un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro. Ti risposerai, un giorno? Certo, ora il permesso di soggiorno serve a me. di Davide Cerruto
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Il MAgAzINe dellA RIsAtA
Il salone della ZePPa da taVolo
di Marco Vicari
Autore: Alberto Patrucco Editore: Foschi Prezzo: 18,00
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Una divertente passeggiata fra le “lapidi ipotetiche” di personaggi noti, graffiati dallo spirito satirico dell’autore. Arricchiscono la pubblicazione le illustrazioni di Sergio Staino e un raffinato CD musicale in cui Alberto Patrucco interpreta cinque canzoni di Georges Brassens, mai tradotte in italiano fino ad ora.
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i tratta di libri dai titoli evocativi: dalla storia d’amore ambientata nello spazio Io e Te 3 Km Sopra l’Atmosfera, al manuale educativo per bambini Le Botte Spiegate a Mio Figlio, al saggio filosofico per over 70 Lo Zen e l’Arte di Manutenzione della Poltrona Massaggiante. Spesso questi libelli vengono ritrovati dagli editor delle case concorrenti che si chiudono con i volumi in bagno e cominciano a ridere sguaiatamente. Oppure a piangere senza sosta, singhiozzando: “Che schifezza! Potrei averla pubblicata io!” Ognuna di queste piccole azioni dimostrative è opera di uno “Zombie della letteratura”. Sono commercialisti, avvocati, assessori e professionisti vari che hanno pubblicato il loro libro, pagando un editore senza scrupoli. Gente tipo Andrea Mignani che per pubblicare il manuale Vivere all’Aria Aperta, presso l’editore Burchielli, ha dovuto ipotecare la casa e ora vive sotto un ponte, nei pressi della tangenziale. O tipo Mario Paldroni che, pur di pubblicare le sue liriche erotiche Il Capezzolo d’Oro, non può più permettersi la bulgara sotto casa e vive in castità monacale. Tutte queste “penne disperate” e i loro editori cialtroni si danno appuntamento ogni anno nei sotterranei del Lingotto. Mentre sopra si svolge il Salone del Libro, sotto si svolge il Salone della Zeppa da Tavolo, raduno clandestino degli esperti nel settore. Decine e decine di editori truffa con i loro stand espongono libri orribili, che nessuno leggerà mai. Mentre nel Salone di sopra Roberto Saviano racconta le sue esperienze di cittadino infiltrato nella camorra, sotto Gennaro Paloia, di professione estorsore, racconta i pericolosi tentativi dello Stato di infiltrarsi nella malavita. Mentre sopra Fabio Volo racconta del suo nuovo romanzo sul senso della vita, sotto Paolo Pasquinelli, anche lui fornaio, legge le sue esperienze di tossico Il Mistero delle Droghe - Perché ad Alcuni Fornai Fanno Venire gli Occhi Rossi Mentre ad Altri Banalità da Bestseller. Così, nei sotterranei del Lingotto, gli zombie tra di loro si scambiano finti complimenti e preparano le loro vendette. Ma dietro il risentimento c’è sempre la speranza di diventare le grandi star dei piani alti. Pare, infatti, che qualcuno , complice il cugino sottosegretario, le apparizioni in televisione e la fascetta con il commento di Pupo, ce l’abbia fatta. E mentre questi ex zombie ai piani alti firmano autografi, sotto al Salone della Zeppa festeggiano: vendetta riuscita. La peggiore, tra l’altro.
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necroloGIca un libro lapidario
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>> segue dalla prima pagina
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e al Salone del Libro di Torino 2011
10° PREMIO LETTERARIO RACCONTI NELLA RETE
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Invia il tuo racconto inedito al sito
www.raccontinellarete.it entro il 31 maggio 2011
Tra tutti gli autori inseriti nel sito, una giuria qualificata sceglierà i venticinque vincitori che saranno pubblicati nella decima antologia “RACCONTI NELLA RETE” a cura di Demetrio Brandi, edita da Nottetempo. Il Premio Racconti nella Rete è collegato alla XVII edizione della rassegna letteraria LuccAutori patrocinata dalla Regione Toscana, Provincia e Comune di Lucca.
info@raccontinellarete.it - tel. 0584 961169
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è l’ORA del MAChete
Non sono molti i ≤lm di culto che escono ogni anno. L’ultima fatica di Bob Rodriguez, Machete, è un vero terremoto pulp
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achete è un film comico. Sì, avete capito bene. Robert Rodriguez è uno che non si prende sul serio, ed è abilissimo nel rimanere in equilibrio fra il film d’autore e la parodia più sfrenata. Basti pensare che nel suo ultimo attesissimo lavoro ha messo a recitare fianco a fianco uno dei migliori attori di sempre, Robert De niro, e uno dei peggiori, Steven Seagal. Ci sono teste mozzate, litri di sangue e la bellezza irraggiungibile di Jessica Alba, bieche battutacce da film di serie Z e lucida denuncia sociale, amore e sesso fine a se stesso sempre accompagnato da una musica da film porno anni Settanta. Machete è un film colmo di sarcasmo e ironia, che gioca con i doppi sensi, che omaggia e allo stesso tempo schernisce il B movie, mettendo al suo servizio leggendari action character come Don Johnson e irrorando il tutto con una cascata di sangue
Titolo: GIALLI IN UN MINUTO Autore: Fabrizio Canciani Editore: Sagoma Collana: Le Sagome Pocket Prezzo: € 9,90 L’ironia e il noir, due generi così diversi da essere inesorabilmente attratti l’uno dall’altro, si sposano alla perfezione, dando vita a battute folgoranti, spassose e geniali. Suspance e umorismo si prendono per mano spiazzando il lettore, che riceve il colpo di grazia dal dono di sintesi di Canciani, la cui penna colpisce inesorabilmente come il pugnale dell’assassino.
Notte, solo nella via. Il semaforo lampeggiava. La freccia di un’auto lampeggiava. La scritta Hotel lampeggiava. Anche l’albero di Natale lampeggiava... Lui vide il cadavere, poi non lo vide, poi vide il cadavere, poi non lo vide...
e frasi memorabili come: “Hai fatto incazzare il messicano sbagliato”. Danny Trejo parla poco e uccide spesso, non usa cellulari ma maneggia alla perfezione machete e affini, si lancia dalle finestre dei palazzi usando le viscere dei nemici come corda di sicurezza e vola sopra la folla sparando con la mitragliatrice installata su una motocicletta. Insomma, è l’eroe sporco e incazzato, che con poche armi e tanta rabbia sconfigge i bianchi razzisti che provano piacere a far soffrire i deboli e si nascondono dietro bei vestiti e posizioni sociali invidiabili. Guardando Machete non si può non pensare che Rodriguez e compagnia bella non si siano divertiti a realizzarlo e a prendere in giro se stessi, in un progetto che libera la creatività meno convenzionale. E anche il pubblico in sala, per rimanere in tema, si ammazza dal divertimento. di Enrico Piazza
Titolo: MACHETE Distribuzione: Lucky Red Regia: Robert Rodriguez Genere: Pulp Protagonisti: Danny Trejo, Steven Seagal, Michelle Rodriguez, Jeff Fahey, Lindsay Lohan, Don Johnson, Jessica Alba, Robert De Niro Anno: 2010 nazione: USA uscita: 06.05.2011 Trama: Creduto morto, l’ex agente federale Machete tira a campare in Texas, dove viene assoldato per uccidere un senatore razzista. In realtà è un complotto che vede il butterato messicano come capro espiatorio. Con l’aiuto della rete clandestina di immigrati messicani e di una affascinante ufficiale della squadra anti-immigrazione, dovrà rimettere le cose a posto.
di Antonio Galuzzi
«MA COME SEI ELEGANTE!», DISSE IL BARBONE ALL’AMICO. «MAh, NIENTE, IL PRIMO STRACCIO ChE hO TROvATO…»
SI ALZò IL SIPARIO SULLO SPETTACOLO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE, E I POLITICI SI PRODUSSERO NEL BALLETTO DELLE CIfRE.
COME OGNI GIORNO A qUELL’ORA, I RAGAZZI PROvAvANO A RIMORChIARE: ERA L’ORA DI PUNTA.
L’OCULISTA ACCUSATO DI AvER CARICATO IL PREZZO DELLE LENTI SI DIfESE: «è TUTTA UNA MONTATURA!»
LA fETTA DI PROSCIUTTO AvEvA fREDDO: PRIMA DI USCIRE, SI MISE ADDOSSO UN PANINO IMBOTTITO.
«TORNIAMO AL SUCCO», DISSE IL RELATORE ASTEMIO.
ULTIM’ORA: IL BONZO ChE SI ERA DATO fUOCO SI è SPENTO.
LA CARTA vELINA vOLEvA fIDANZARSI CON LA fIGURINA DEL CALCIATORE.
«MI hAN DETTO ChE CON qUESTO CALDO BISOGNEREBBE AvERE IN CASA L’ARIA CONDIZIONATA». «NO, ChE POI TI AMMALI. NON fARTI CONDIZIONARE.
oroscoPo
Il MAgAzINe dellA RIsAtA
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l’oroscopo letterario del MaGo GalonIo GeMellI Non irritatevi se qualche difficoltà dovesse costringervi a rivedere alcuni piani che avevate fatto con la persona amata. Lei li porterà senz’altro avanti. Con altri. Per voi un libro-rivelazione: La Lettera Scarlatta.
scorPIone Prima di prendere decisioni importanti, consigliatevi con chi ne sa più di voi. E smettetela di dire: “amatemi per quello che sono”. Prima o poi qualcuno potrebbe pestarvi convinto che porti fortuna. Leggete Musil: L’uomo Senza Qualità.
cancro Emozioni si susseguiranno portandovi al limite di ogni situazione. Tutti i vostri muscoli si tonificheranno nello sforzo. Tutti tranne uno: quello cardiaco. Un libro per la degenza: Va Dove ti Porta il Cuore.
leone Un’incredibile catena di tragici eventi vi porterà a perdere il lavoro, la famiglia e la casa. La salute, però, è ottima. Nel tempo libero, oramai cospicuo, vi consiglio il capolavoro della letteratura beat: Sulla Strada.
VerGIne arIete Saprete imporvi su tutta la linea, sarete vincenti su tutti i fronti. Peccato per quell’improvviso quanto inopportuno controllo fiscale… Libro consigliato: Le Relazioni Pericolose.
toro Siete un impiegato modello, nel lavoro eccellete in ogni situazione, siete benvoluto e tenuto in considerazione. È il momento di rovinare tutto e chiedere l’aumento di stipendio al vostro capo. Un libro: Il Potere dei Sogni di Sepulveda.
Finalmente verrete a capo di un disturbo che vi ha fatto letteralmente impazzire per lungo tempo. E tutto grazie alla vicinanza di persone qualificate e cure mediche adeguate. Un libro da leggere in compagnia delle vostre varie personalità: Uno, Nessuno, Centomila.
saGIttarIo
Avvenimenti inaspettati determineranno un cambio repentino delle vostre abitudini. Controllate che gli acciacchi non danneggino le vostre facoltà mentali, vostro storico punto debole. Per voi, Svevo: Senilità.
caPrIcorno Evitate facili entusiasmi e guardate lucidamente la realtà: siete gli unici a comportarvi come caciottari al banchetto di nozze di amici nobili. Dostoevskij va benissimo: L’Idiota.
acQuarIo Avvertirete dentro di voi una certa inquietudine. Una specie di malessere potrebbe impadronirsi dei vostri pensieri. Non chiudetevi in voi stessi. In famiglia troverete rifugio. Per distrarsi, Kafka: Metamorfosi.
BIlancIa Dovrete valutare una proposta che riceverete all’improvviso. Segnate i pro e i contro delle azioni che potreste fare e ciò che rischiate di causare con il vostro comportamento. E poi, lasciatemelo dire, la figlia dei vicini non è ‘sto granché… Un libro: Lolita.
PescI
Vi tenete sempre tutto dentro, non vi confrontate con nessuno. Anche perché non c’è un cane che vi riesca a sopportare! Per gente come voi, un augurio da Márquez: Cent’Anni di Solitudine.
A.G. BELLAVITE: STAMPA ED EDITORIA
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ondata a Missaglia (LC) nel 1906, A.G BELLAVITE, giunta alla quarta generazione, si è evoluta fino a diventare una moderna struttura produttiva e commerciale; ha saputo adeguare la storia centenaria dell’azienda alle tecnologie di stampa in rapida trasformazione, avvalendosi dei supporti tecnologici più avanzati: macchine Heidelberg a 4, 5 e 10 colori più gruppi di verniciatura e flessografici. Il 2006, punto di arrivo di cento anni di attività, è stato l’occasione per un rilevante ampliamento delle sue strutture e per completare il ciclo di lavorazione con i reparti di prestampa e poststampa. Da oltre un ventennio A.G. BELLAVITE opera inoltre nel campo dell’editoria e, negli ultimi anni, anche delle riviste, con la pubblicazione del mensile Vivere. Il periodico di Monza Como Lecco e Brianza e del trimestrale Stile Alpino. È in fase avanzata il progetto di sviluppo aziendale che integra la produzione “su carta” con la produzione di strumenti multimedi ali (web, ebook tecnici ed editoriali, app, ecc). Consapevole della propria funzione sociale, l’azienda ha deciso di impegnarsi sul fronte dell’ambiente: “Ci siamo chiesti: cosa può fare un’impresa tipografica per prevenire l’inquinamento e mitigare l’impatto ambientale del proprio processo produttivo? Abbiamo scoperto che si può fare molto” (Paolo Bellavite, presidente). Dal 2008 l’azienda ha sposato la filosofia GreenPrinting®, che significa uso di materiali a basso impatto ambientale e investimento in sistemi di produzione di energia alternativi, mentre dal 2010 è anche ZeroEmissionCompany®, cioè ha azzerato le proprie emissioni di Gas a effetto Serra.
MaPPa del salone del lIBro
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LA TuA viSiTA PuÒ iNiZiARe (e FiNiRe) Qui
Padiglione 2, Stand H113
Presentazione del libro
viAggio NeLLA NuovA euRoPA
di MicHAeL PALiN giovedì 12 maggio - h 20.00 Padiglione 3 - Spazio Autori B interviene cARLo MASSARiNi (di cooltour)
Presentazione del libro
giALLi iN uN MiNuTo
di FABRiZio cANciANi venerdì 13 maggio - h 20.00 Padiglione 3 - Sala incubatore interviene ciNZiA PoLi (di caterpillar)