3 minute read

Ganjaman

Next Article
Weckels outdoor

Weckels outdoor

Filamenti bianchi

Dopo aver deciso dove lasciar essiccare le cime, la prima cosa da fare è controllare che le cesoie siano ben affilate, altrimenti, affilatele immediatamente. Personalmente ho sempre sostenuto che ogni persona che tagliuzza debba avere più di un paio di cesoie. In questo modo possono andare avanti a lavorare tranquillamente senza doversi fermare ogni mezzora per affilare le lame. Basta passare a un altro paio.

Prepare il raccolto significa anche smettere di aggiungere concime liquido e/o stimolanti all’acqua che diamo alle piante. Le piante ricevono acqua solamente per far sì si puliscano le cime da fiore, in modo da migliorare decisamente il loro gusto. Nel corso dell’ultima settimana dobbiamo anche tenere sotto controllo i filamenti bianchi che ricoprono le cime dei fiori. Non appena queste ghiandole da resina (note anche come filamenti di THC) cominciano a diventare marroni, sono quasi pronte per il raccolto. Nel momento in cui due terzi dei filamenti di THC sono di color marroncino possiamo iniziare davvero il raccolto. Talvolta capita che una pianta appare pronta per il raccolto al punto da scoppiare, mentre l’altra ha soltanto qualche filamento di THC marrone sulle cime. Non c’è problema: basta che raccogliamo per prime le cime più mature.

La marijuana acquista un sapore molto migliore quando la si lascia essiccare gradualmente

Umidità

Dopo aver tolto dalla pianta un ramo con le cime fiorite, per prima cosa ne stacchiamo le foglie più grandi. Queste devono essere portate via dal locale da essiccazione il prima possibile, dato che contengono molto liquido, che una volta rilasciato nell’atmosfera può aumentarne pericolosamente i livelli di umidità. Poi tagliamo via con delle forbici (affilate) o con delle cesoie le foglioline vicino alle cime, in modo da ottenere una meravigliosa cimetta rotonda. In seguito stacchiamo dal ramo la cima. Così facendo ci troviamo in linea di massima con un sacco di palline di cime rotonde, che sistemiamo su un setaccio (in una griglia-essicatoio) per lasciarle essiccare.

Mettiamo a seccare le cime su un apposita griglia da essicazione fatta da vari settacci appesi l’uno sopra l’altro, nei quali le cime seccano davvero bene.

Preparsi per il raccolto significa anche smettere di aggiungere concime liquido e/o stimolanti all’acqua che diamo alle piante.

Sapore

Perché la marijuana coltivata sia completamente essiccata, ci vogliono circa otto-dieci giorni per la maria coltivata outdoor. La ganja coltivata indoor di solito è asciutta dopo cinque o sei giorni. Può sembrarvi un sacco di tempo, ma la marijuana acquista un sapore molto migliore quando la si lascia essiccare gradualmente. I coltivatori cercano troppo spesso di accelerare il processo di essicazione, per esempio accendendo un calorifero. Nei confronti dell’erba questo è un peccato veramente mortale, perché il gusto finale sarà troppo tagliente.

Durante la fase di essicazione è importante anche far circolare di continuo l’aria, cosicché l’umidità che si libera dalle cime dei fiori possa essere espulsa all’esterno. Il modo migliore per far circolare l’aria è usare un ventilatore. Attenzione però che il ventilatore non sia puntato direttamente sulle cime da fiore: le farebbe seccare troppo rapidamente da un lato.

Setacci

Mettiamo a seccare le cime su una apposita griglia da essicazione. La griglia è costituita da una serie di setacci posti uno sopra l’altro, sui quali le cime seccano davvero bene. Un ulteriore possibilità offerta dalla griglia da essicazione è che su uno dei setacci possiamo anche mettere a seccare lo scarto della cimatura. So che la maggior parte dei grower lo butta via e basta, ma è un vero peccato, dato che se se può fare un hashish buonissimo!

Concluterò augurando buon raccolto a tutti i grower, spero di essere riuscito a passarvi un po’ di consigli utili anche questa volta.

Restate in ascolto!

This article is from: