3 minute read

MTC o medicina classica?

Medicina tradizionale cinese (MTC) e medicina classica hanno sorprendentemente molti punti in comune, ma anche alcune

fondatrice e direttrice dello studio anisanis di medicina tradizionale cinese

La terapista di MTC

Marli Rutz lavora secondo il principio del biao/ben. L’enfasi è posta sull’origine della patologia, che nella medicina tradizionale cinese è chiamata anche «radice». Questa causa viene diagnosticata e trattata con un approccio a tutto tondo, ossia con terapie su misura per la persona e la causa della malattiaterapia cinese, shiatsu o qigong.

Signora Rutz, ipotizziamo che mi rivolga a lei per una condizione di spossatezza. Che cosa succede poi?

Iniziamo con un colloquio di anamnesi, che per i nuovi e le nuove pazienti ha una durata di 90 minuti. L’obiettivo della MTC non è la cura diretta dei sintomi acuti, bensì la ricerca della radice ovvero, in questo caso, la causa profonda della spossatezza.

Come si svolge esattamente questo colloquio?

Innanzitutto si chiede qual è il problema principale. Dato che la MTC adotta sempre un approccio olistico, poniamo poi al paziente o alla paziente domande che possono riguardare la sua salute quotidiana, informandoci anche su eventuali traumi o eventi vissuti nell’infanzia. Ci sono però anche domande che possono sembrare inconsuete.

Di che tipo di domande si tratta?

Ad esempio l’orario del giorno che si preferisce, oppure a chi o cosa si associa l’immagine di sé. Per alcuni può essere la religione, per altri la squadra di calcio. Ma una mancata risposta è già una risposta.

Inoltre, una parte del colloquio riguarda anche la capacità di ascoltare e osservare con attenzione. Prestiamo attenzione al tono di voce, alla scelta lessicale, ma anche al range di attenzione della persona che ci sta davanti. Analizziamo inoltre il colorito del viso e delle labbra e l’odore del corpo.

L’odore del corpo? Dunque annusate le persone che si rivolgono a voi?

Non proprio. Salutiamo la persona con un abbraccio. Da un lato serve per creare vicinanza, ma anche per ottenere informazioni sull’odore corporeo.

Cosa succede una volta concluso il colloquio?

Dopo circa una settimana allestiamo la diagnosi. O meglio: durante un ulteriore colloquio di un’ora spieghiamo in dettaglio l’origine del problema e tutti i sintomi correlati: parliamo dunque del paesaggio interiore. La MTC è infatti imperniata sull’empowerment del paziente. In seguito proponiamo un piano terapeutico basato su terapie come agopuntura, tuina o moxibustione, creato ad hoc per le esigenze del o della paziente.

Medicina classica incentrata sui dettagli

Signor Jungi, ipotizziamo che mi rivolga a lei per una condizione di spossatezza. Che cosa succede poi?

In quanto suo medico di famiglia parto dall’assunto di conoscerla già. Se però non ci siamo visti da un po’ di tempo, è necessario fare il punto sul suo stato di salute sono essere indice di infezione o di altre patologie concomitanti con uno stato di spossatezza.

Oltre alla spossatezza, di quali sintomi può trattarsi?

Per avere il quadro completo, gli ulteriori sintomi vengono rilevati attraverso un’anamnesi psicosomatica. Si passa poi alla misurazione della pressione sanguigna e auscultazione di cuore e polmoni. Anche il colorito del volto svolge un ruolo importante.

Cosa può indicare il colorito?

Se una persona è molto pallida, potrebbe può essere invece indice di problemi al fegato o alla cistifellea. Ed entrambe queste condizioni possono essere la causa della spossatezza. Ma questa diagnosi iniziale deve trovare riscontro in opportune analisi di laboratorio.

Le analisi di laboratorio sono sempre necessarie per un’anamnesi?

No. Se durante il colloquio capisco che alla base dell’astenia vi è un sovraccarico (lavorativo o privato), cerchiamo di trovare assieme una soluzione per ridurre gli eventuali fattori di stress.

Quando le analisi di laboratorio sono invece indispensabili?

Quando attraverso l’anamnesi e la visita non riesco ad arrivare a una diagnosi. In tal caso vanno chiarite le cause della spossatezza. Può trattarsi di una carenza di ferro, ma anche del malfunzionamento della tiroide.

Come funziona poi la prescrizione di farmaci?

Sono molto cauto sotto questo aspetto. Spesso, bastano una passeggiata e la luce del sole a dare energia. Ma, a seconda della situazione contingente, i farmaci possono essere di aiuto. Quando possibile, consiglio innanzitutto prodotti naturali. Non deve sempre essere tutto basato sulla chimica, anzi.

Dr. med. Marc Jungi, specialista FMH in medicina interna generale, vicedirettore Sanacare AG

Marc Jungi lavora come medico di famiglia nel poliambulatorio Sanacare di Berna. Dedica sempre ai propri pazienti e alle proprie pazienti tutto il tempo necessario per approfondire le loro esigenze. Per lui infatti al centro c’è sempre la persona.

This article is from: