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Torre civica - Montescudo

e Campanón

Torre Civica di Montescudo

Il centro storico di Montescudo è ben riconoscibile da qualunque direzione si arrivi, essendo caratterizzato dall’alta torre civica, databile al 1300, che aveva appunto funzioni di avvistamento. Sotto alla torre, all’interno del basamento a scarpa in pietra, infatti, è presente un camminamento sotterraneo che, attraverso dei cunicoli, portava in sicurezza fino alla rocca. Ancora oggi la sommità della torre è raggiungibile attraverso una scalinata, mentre all’interno del basamento a forma pentagonale è possibile visitare un ambiente molto suggestivo, composto da un ampio spazio centrale e dalle diramazioni dei numerosi passaggi sotterranei caratterizzati da archi in mattoni e pietra. La torre è a base quadrata e risulta composta principalmente da mattoni. Ovviamente, la cella campanaria e l’orologio sono stati aggiunti alla costruzione originaria nel corso del tempo, quando la torre non dovette più svolgere le originali funzioni di avvistamento, bensì divenne a tutti gli effetti la torre civica.

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Acuaviva Torre casa di Acquaviva

In località Chitarrara, tra la frazione di Croce e quella di Taverna, si staglia dal campo pianeggiante una robusta casa torre, costruita a pochi metri dal torrente Conca. Oggi l’edificio è circondato da fabbricati più recenti costruiti dopo gli anni ’60, ma la sua antica e possente struttura è ben riconoscibile: la costruzione si sviluppa infatti su ben tre piani fuori terra, ha base quadrata ed è in ciottoli e mattoni alternati, mentre la sommità è composta solo da laterizi. Non è dunque un caso che durante la Seconda Guerra Mondiale l’edificio fu occupato dai soldati tedeschi, che lo scelsero per i grandi spazi, l’ottima posizione e anche per la visuale che poteva offrire. L’ultimo piano della torre, oltre ad essere di un’altezza minore rispetto agli altri piani, è sottolineato da un cordolo in mattoni disposti a “dente di sega” il quale era un elemento architettonico caratteristico delle colombaie, questi due indizi fanno ipotizzare il suo impiego per l’allevamento di colombi, come solitamente succedeva nelle abitazioni di campagna. Ed è a quel contesto rurale che ci si deve rapportare anche nella datazione della costruzione, che probabilmente risale al Settecento, mentre il toponimo “acquaviva” potrebbe riferirsi alla vicinanza con il torrente Conca e alla sua ricchezza ed energia. Nel giardino di pertinenza, invero, è presente una quercia dalle dimensioni enormi che diversi agronomi hanno stimato avere più di 300 anni.

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