Adorazione eucaristica. 30 aprile 2020

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PARROCCHIA SANT’ANTONIO DI PADOVA ▪ SAN CESARIO DI LECCE ▪

Giovedì 30 aprile 2020

Verso la 57a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

CONCLUSA L’ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE È ESPOSTO IL SS. SACRAMENTO. NEL FRATTEMPO VIENE INTONATO IL CANTO. IN GINOCCHIO. TEMPO PER L’ADORAZIONE PERSONALE.

SEDUTI.

A Cristo, figlio di Davide, il Signore ha dato il regno, alleluia. Ricordati, Signore, di Davide, * di tutte le sue prove, quando giurò al Signore, * al Potente di Giacobbe fece voto:


«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, * non mi stenderò sul mio giaciglio, non concederò sonno ai miei occhi * né riposo alle mie palpebre, finché non trovi una sede per il Signore, * una dimora per il Potente di Giacobbe». Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, * l’abbiamo trovata nei campi di Iàar. Entriamo nella sua dimora, * prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, * tu e l’arca della tua potenza. I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, * i tuoi fedeli cantino di gioia. Per amore di Davide tuo servo * non respingere il volto del tuo consacrato. Gloria al Padre. A Cristo, figlio di Davide, il Signore ha dato il regno, alleluia. A Cristo, unico sovrano, Re dei re, Signore dei signori, gloria! Alleluia! Il Signore ha giurato a Davide † e non ritratterà la sua parola: * «Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono! Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza † e i precetti che insegnerò ad essi, * anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono». -2-


Il Signore ha scelto Sion, * l’ha voluta per sua dimora: «Questo è il mio riposo per sempre; * qui abiterò, perché l’ho desiderato. Benedirò tutti i suoi raccolti, * sazierò di pane i suoi poveri. Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, * esulteranno di gioia i suoi fedeli. Là farò germogliare la potenza di Davide, * preparerò una lampada al mio consacrato. Coprirò di vergogna i suoi nemici, * ma su di lui splenderà la corona». Gloria al Padre. A Cristo, unico sovrano, Re dei re, Signore dei signori, gloria! Alleluia! Chi è forte come te, o Signore? Chi è come te, meraviglioso in santità? Alleluia. ▪ Cfr. Ap 11,17-18; 12,10b-12a

Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, * che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza, * e hai instaurato il tuo regno. Le genti fremettero, † ma è giunta l’ora della tua ira, * il tempo di giudicare i morti, -3-


di dare la ricompensa ai tuoi servi, † ai profeti e ai santi * e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi. Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio * e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’Accusatore; † colui che accusava i nostri fratelli, * davanti al nostro Dio giorno e notte. Essi lo hanno vinto per il sangue dell’Agnello † e la testimonianza del loro martirio, * perché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, * rallegratevi e gioite, voi che abitate in essi. Gloria al Padre. Chi è forte come te, o Signore? Chi è come te, meraviglioso in santità? Alleluia. ▪ Mt 14,22.24-27

Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Cari fratelli e sorelle! Dopo la moltiplicazione dei pani, che aveva entusiasmato la folla, Gesù ordina ai suoi di salire sulla barca e di precederlo all’altra riva, -4-


mentre Egli avrebbe congedato la gente. L’immagine di questa traversata sul lago evoca in qualche modo il viaggio della nostra esistenza. La barca della nostra vita, infatti, avanza lentamente, sempre inquieta perché alla ricerca di un approdo felice, pronta ad affrontare i rischi e le opportunità del mare, ma anche desiderosa di ricevere dal timoniere una virata che conduca finalmente verso la giusta rotta. Talvolta, però, le può capitare di smarrirsi, di lasciarsi abbagliare dalle illusioni invece che seguire il faro luminoso che la conduce al porto sicuro, o di essere sfidata dai venti contrari delle difficoltà, dei dubbi e delle paure. Succede così anche nel cuore dei discepoli, i quali, chiamati a seguire il Maestro di Nazaret, devono decidersi a passare all’altra riva, scegliendo con coraggio di abbandonare le proprie sicurezze e di mettersi alla sequela del Signore. Questa avventura non è pacifica: arriva la notte, soffia il vento contrario, la barca è sballottata dalle onde, e la paura di non farcela e di non essere all’altezza della chiamata rischia di sovrastarli. Il Vangelo ci dice, però, che nell’avventura di questo non facile viaggio non siamo soli. Il Signore, quasi forzando l’aurora nel cuore della notte, cammina sulle acque agitate e raggiunge i discepoli, invita Pietro ad andargli incontro sulle onde, lo salva quando lo vede affondare, e infine sale sulla barca e fa cessare il vento. Ogni vocazione comporta un impegno. Il Signore ci chiama perché vuole renderci come Pietro, capaci di “camminare sulle acque”, cioè di prendere in mano la nostra vita per metterla al servizio del Vangelo, nei modi concreti e quotidiani che Egli ci indica, e specialmente nelle diverse forme di vocazione laicale, presbiterale e di vita consacrata. Ma noi assomigliamo all’Apostolo: abbiamo desiderio e slancio, però, nello stesso tempo, siamo segnati da debolezze e timori. Se ci lasciamo travolgere dal pensiero delle responsabilità che ci attendono o delle avversità che si presenteranno, allora distoglieremo presto lo sguardo da Gesù e, come Pietro, rischieremo di affondare. Al contrario, pur nelle nostre fragilità e povertà, la fede ci permette -5-


di camminare incontro al Signore Risorto e di vincere anche le tempeste. Lui infatti ci tende la mano quando per stanchezza o per paura rischiamo di affondare, e ci dona lo slancio necessario per vivere la nostra vocazione con gioia ed entusiasmo. Carissimi, desidero che la Chiesa percorra questo cammino al servizio delle vocazioni, aprendo brecce nel cuore di ogni fedele, perché ciascuno possa scoprire con gratitudine la chiamata che Dio gli rivolge, trovare il coraggio di dire “sì”, vincere la fatica nella fede in Cristo e, infine, offrire la propria vita come cantico di lode per Dio, per i fratelli e per il mondo intero. IN PIEDI.

Io sono il pane vivo disceso dal cielo: chi mangia questo pane vivrà in eterno; il pane che io darò è la mia carne, per la vita del mondo, alleluia. ▪ Lc 1,46-55

L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; -6-


ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre. Io sono il pane vivo disceso dal cielo: chi mangia questo pane vivrà in eterno; il pane che io darò è la mia carne, per la vita del mondo, alleluia. Pieni di fede preghiamo Cristo, primizia di coloro che risorgono dai morti: Cristo che sei risuscitato dai morti, ascoltaci. Signore, che ci fai dono del tuo Spirito Santo, fa’ che i sacerdoti si dissetino sempre alla tua sorgente, perché anche da loro sgorghino fiumi d’acqua viva. Signore, che con il tuo amore hai conquistato il cuore dei consacrati, fa’ che non vivano più per se stessi ma per te, e con i loro umili gesti di carità testimonino al mondo il tuo amore. Signore, che crei l’uomo e la donna, immagine del tuo amore, fa’ che nella fedeltà degli sposi risplenda la forza del tuo amore divino. Signore, presente in questo santo sacramento, attrai a te e innamora di te i giovani, perché siano capaci di ascoltare la tua voce e sentire i palpiti del tuo cuore ardente d’amore. Signore, che con la morte e la risurrezione hai aperto la via dell’immortalità, ricevi nella tua pace i nostri morti. Accogliendo la parola di Cristo ai suoi apostoli, cantiamo insieme: IN CANTO. -7-


IN GINOCCHIO.

IL SACERDOTE IN PIEDI.

O Dio, che nel mistero eucaristico ci hai dato il pane vero disceso dal cielo, fa' che viviamo sempre in te con la forza di questo cibo spirituale e nell'ultimo giorno risorgiamo gloriosi alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen. È IMPARTITA LA BENEDIZIONE CON IL SANTISSIMO SACRAMENTO. IN GINOCCHIO.

Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo Nome. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe, suo castissimo Sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi. IN PIEDI.

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