Volantino - 4 Aprile 2014

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O si cambia il medico o la medicina Il M5S esprime seria preoccupazione per lo stato di salute della maggioranza montignosina, e nonostante la vigile cura del dottor Buffoni, le sue condizioni non sembrano migliorare, anzi. Sel assieme a Rifondazione, oltre al mal di pancia sul plesso unico scolastico, ha forti mal di testa per il continuo conflitto di interessi e le speculazioni edilizie che asseconda. Sulla discarica dovrebbero avvertire forti nausee entrambi, e forse della sonnolenza provocata dal cloroformio trovato nei piezometri 5 e 10. Spasmi e contrazioni derivano dalla vergognosa questione delle RTA, mentre amnesie parziali e totali colgono i nostri compagni rivoluzionari per il mancato sostegno alla nostra mozione su coppie di fatto e testamento biologico. Questa sinistra (?!) ha un sdoppiamento della personalità sulle varianti ad personam e sull’articolo 47bis che continua a pianificare il territorio su interessi prettamente personalistici. Esami sul colesterolo e trigliceridi, sarebbero consigliabili al PD e ai socialisti, da effettuarsi alla neocostituita Casa della Salute, nella quale pare che nessun medico paghi un affitto, mentre prima gli studi presenti nelle varie frazioni erano onerosi per i dottori ma utili per la comunità , per gli anziani e per i piccoli operatori economici. Distonia viene avvertita dalla componente pseudo renziana montignosina, di cui fanno parte destrorsi della prima ora ormai ben integrati nel Pd e personaggi in cerca di autore. Prescriviamo analisi complete per valutare la coerenza con quanto dichiarato in campagna elettorale ai cittadini. Sarebbe opportuno cambiare medico! MONTIGNOSO 5 STELLE

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In discarica triclorometano oltre i limiti Nella commissione consigliare di controllo sulla discarica di ex Cava fornace del 27 marzo 2014 è stata valutata l’attività ispettiva di Arpat prevista dalla Autorizzazione Integrale Ambientale per l’anno 2013. I risultati analitici, effettuati sui piezometri pz5 e pz10 esterni al corpo discarica, hanno evidenziato lo sforamento dei parametri di legge relativi al triclorometano. Il triclorometano (cloroformio) é un alogenuro alchilico, noto anche come freon 20 o CFC 20. A temperatura ambiente è un liquido trasparente abbastanza volatile dall’odore caratteristico. Non è infiammabile da solo, ma lo è in miscela con altri composti infiammabili, nocivo alla salute umana e all’ambiente, nonché un forte sospetto cancerogeno. Il gestore, dopo la segnalazione di Arpat, avrebbe dovuto immediatamente effettuare nuovi campionamenti su tutti i piezometri e fornire i dati agli enti preposti per valutare assieme a questi le opportune strategie. Niente invece è stato fatto, tanto che Arpat si è vista costretta a segnalare l’accaduto all’autorità giudiziaria. Una segnalazione all’AG era tra l’altro già avvenuta a seguito degli accertamenti eseguiti in discarica in data 8/10/2013, che rilevarono partite di rifiuti non opportunamente caratterizzate, mancando i parametri per PCB (policlorobifenili) e diossine. Si trattava di fanghi di dragaggio provenienti dalle operazioni di messa in sicurezza del fosso Fescione, da terre e rocce conferiti dal cantiere di Camp Derby bonificato in quanto inquinato da piombo e antimonio. Nonostante le gravi mancanze dei gestori, l’amministrazione di Montignoso li ha semplicemente “invitati” con sollecitudine ad evitare il ripetersi di tali inadempienze. Ci sembra politicamente una posizione molto debole e come cittadini siamo indignati per la mancanza di coraggio che l’amministrazione di Montignoso mostra nei confronti di un gestore di discarica, a cui regala sconti, gestore che evidentemente non ritiene la sicurezza una priorità. La sicurezza come la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente dovrebbero per contro essere invece il punto fermo dell’azione di un sindaco e della sua giunta. È a questo punto necessaria una verifica delle acque superficiali e dei sedimenti nelle fonti e dei corsi d’acqua a valle della discarica, attività chiesta più volte dal M5S e ad oggi mai effettuata. Viste le criticità ambientali e geomorfologiche di quel sito, i continui rilievi che Arpat muove all’attività di discarica e le conseguenti inadempienze di un gestore a nostro avviso poco sensibile ai danni ambientali e alla salute umana torniamo con forza a chiedere alla politica e all’autorità provinciale di chiudere una volta per tutte quell’impianto.

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