Numero 41 - Informazioni dal Parlamento 5 Stelle

Page 1

informazioni dal

PARLAMENTO 5 STELLE www.beppegrillo.it/movimento/parlamento ALLUVIONE VENETO

Ecco le 6 proposte M5S contro i disastri naturali

È accaduto nel 2010. È accaduto nuovamente nel 2013. È toccato alla Liguria, all’Emilia, al Lazio, alla Calabria, alla Sardegna. Il 2014 è appena iniziato ma già gran parte del Veneto è finita sott’acqua, ed è solo l’ultima delle Regioni colpite: l’Italia intera sta franando. Il Veneto, una delle regioni più industrializzate del paese sta vivendo ormai da diversi anni in uno stato di emergenza perenne. Non si contano i canali esondati, in molti paesi il livello dell’acqua ha raggiunto gli scantinati e il piano terra delle abitazioni. Disagi che si sommeranno, a breve, ai danni all’agricoltura. Se saranno limitati, sarà solo per il periodo dell’anno: in molti casi non sono ancora iniziate le semine, ma per alcuni tipi di raccolti la stagione potrebbe già essere compromessa. All’attività parlamentare dei deputati e dei senatori del M5S, che da tempo si battono per prevenire il rischio idrogeologico e che recentemente hanno denunciato il “condono preventivo” nascosto nel decreto Imu/Banca d’Italia, si aggiunge anche il coordinamento tra i portavoce in Parlamento e i gruppi territoriali, che continuano a denunciare il consumo del territorio. Come risultato del lavoro comune, in Parlamento abbiamo presentato ottime leggi e mozioni sul consumo del suolo, con limiti veramente stringenti, ma la maggioranza le ha bloccate. Sono ben 6: se si approvassero tutte, il Paese verrebbe messo in sicurezza, e con un’ottima ricaduta sui posti di lavoro.

INFORMAZIONI DAL PARLAMENTO 5 STELLE

Foglio di informazione non ufficiale in uscita come file PDF e stampato in proprio. Ideato, progettato e realizzato da Sara Bertilorenzi, via Palestro 36, Massa, 54100 - MS (art.2 comma 1 L.47/1948). Redazione in MoVimento lavora sul MeetUp Toscana 5 Stelle al seguente link http://bit.ly/1bDBtEi Questo foglio è di libera diffusione e può essere liberamente stampato, copiato, pubblicato, ecc. Lo trovi anche sull’omonima pagina Facebook o su http://infoparlamento5stelle.blogspot.it/

Eccole, ve le riproponiamo. Proposta di legge su “Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio” (già in discussione in Commissione Ambiente). Perché la base di tutto è una gestione corretta e rispettosa del territorio. Mozione sul rischio idrogeologico e sismico (APPROVATA, ma il Governo non ha ancora recepito). Proposta di legge sullo svincolo del patto di stabilità per le spese degli enti territoriali relative a ripristino, previsione e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico (Spesso gli enti territoriali hanno in cassa fondi per intervenire adeguatamente e mettere in sicurezza il territorio per far fronte a vecchie e future emergenze ambientali. La prevenzione e la messa in sicurezza del territorio sono fondamentali per limitare l’impatto delle calamità naturali). Proposta di legge “geobonus” (agevolazioni fiscali per chi investe in sicurezza del territorio e difesa del suolo). Risoluzione per la divulgazione tramite “Pubblicità Progresso” delle principali norme di comportamento da tenersi prima, durante e dopo un terremoto, che possono aiutare a mitigare le conseguenze dei terremoti sulla popolazione.

MO IMENTO 41

Proposta di legge per “Limiti all’impiego di sostanze diserbanti chimiche” (Proposta per lo stop all’uso di questi prodotti lungo le strade, carrarecce, etc, visto che questa pratica porta al deterioramento del tappeto erboso naturale e conseguentemente ad erosione, dilavamento e franamento del terreno sulle sedi stradali)

Nuovo decreto vecchie marchette Marco Da Villa Camera Seduta n° 171 dell’11 Febbraio

Signor Presidente, colleghi, signori del Governo, «Destinazione Italia»: questo è il nome roboante del decreto-legge che stiamo per votare. (…) Questo provvedimento tocca un disparatissimo ventaglio di materie, risultando con ciò – a parere nostro e non solo nostro – l’ennesimo capitolo di una – ahimè! – lunga storia di abusi della decretazione d’urgenza. (...). Questo non ci impedisce di fare

5 GIORNI A 5 STELLE #FarsaContinua FATTI, NON GOSSIP. OGNI VENERDÌ IN DIRETTA ALLE 13.30 SU WWW.PARLAMENTARI5STELLE.IT La settimana della farsa continua. Sono Terra dei Fuochi che non risolve i problemi quelle andate in scena tra Camera, Senato e denunciati da anni da ambientalisti e cittadiPalazzo Chigi. ni. Ma non è finita. Basta pensare a come il Con il governo Letta liquidato non in ParGoverno targato Pd-Nuovo Centro Destralamento come vuole la Costituzione ma in Scelta Civica ha affrontato il problema diretta tv da una sede di partito da un sinda- Electrolux, rimanendo inerme di fronte ad co assenteista che ora vorrebbe prendere una azienda che ha proposto agli operai di il suo posto. Farsa a Palazzo Madama con accontentarsi di 700 euro al mese. l’approvazione del decreto truffa che non Ignorato dai soliti media di regime, il Moviabolisce il finanziamento pubblico ai partiti. mento 5 Stelle ha proposto una CommissioBuffonata di potere tra Camera e Senato ne d’inchiesta con pieni potere per indagare con tutti i partiti che bocciano la messa in sulla voragine dei conti ed il clientelismo stato d’accusa promossa dal Movimento 5 delle società partecipate ed è riuscito a far Stelle contro il Presidente della Repubblica approvare un documento per armonizzare il Napolitano. regime Iva a livello europeo. Farsa continua al Senato con il decreto 1


informazioni dal

FOGLIO di INFORMAZIONE NON UFFICIALE STAMPATO IN PROPRIO 14 FEBBRAIO 2014

PARLAMENTO 5 STELLE diligentemente il nostro dovere per migliorare tutto il migliorabile di ogni provvedimento, in particolare quando Governo e maggioranza lo permettano e quando i nostri emendamenti non rischino di diventare semplicemente un fiocchetto lindo messo a nascondere lo sfiato di un pozzo nero, come nel caso di Bankitalia.Ma di fronte a un marciume incorreggibile è nostro dovere metterci di traverso, con tutto il peso di milioni di cittadini elettori, come uno scudo a difesa degli interessi traditi del popolo italiano. (...) Abbiamo provato, signor Presidente, a migliorare questo decreto, come facciamo sempre. (...). Cito solo alcuni passi avanti che siamo riusciti ad ottenere: abbiamo salvaguardato gli investimenti dei piccoli operatori nelle energie rinnovabili, proteggendo il prezzo di ritiro dedicato degli impianti fotovoltaici sino a 100 Kwatt e idroelettrici sino a 500. Questi impianti non speculativi costruiscono il loro business plan sulla base di un provento garantito e con questo ottengono credito dalle banche. Abbiamo aumentato la trasparenza sulle offerte contrattuali rivolte ai clienti finali di gas ed elettricità. Abbiamo imposto che i dati di lettura dei contatori elettronici siano resi disponibili ai clienti in forma non solo aggregata, ma anche puntuale, per consentire una facile lettura dei propri consumi al cliente. Abbiamo rovesciato l’incredibile penalizzazione degli investimenti condominiali per il contenimento del consumo energetico, riportandoli nel novero degli interventi che possono essere deliberati a maggioranza semplice. Abbiamo privilegiato le piccole e medie imprese nella destinazione della dotazione aggiuntiva del fondo per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione delle imprese, di cui abbiamo imposto una rendicontazione pubblica via web ogni anno. Abbiamo fatto in modo che nelle isole minori non interconnesse possa svilupparsi un embrionale modello di generazione distribuita, con un processo di progressiva copertura del fabbisogno attraverso energia da fonti rinnovabili. Infine, questo manipolo di «eversori» di cui faccio parte, (..) ha guadagnato giovedì scorso la prima pagina di un autorevole quotidiano economico con una propria proposta, proposta che il M5S ha portato avanti con forza e che permetterà – e vigileremo in tal senso – la compensazione tra i crediti

2

delle imprese nei confronti delle amministrazioni pubbliche e le cartelle esattoriali dovute per sanzioni, che in alcuni casi sono indirettamente generate dalla stessa negligenza della pubblica amministrazione. Ma veniamo alle cose irricevibili di questo decreto: gli articoli 3, 6 e 9 sono di fatto privi di copertura finanziaria nell’immediato; la riduzione della bolletta che grava in larga maggioranza sulle fonti di energia rinnovabili; l’ennesimo crimine perpetrato sulla terra sarda, la conversione del Sulcis attraverso tecnologie ancora in fase sperimentale che utilizzano il carbone non del Sulcis e che prevedono lo stoccaggio nel sottosuolo dell’anidride carbonica. Troviamo paradossale che, dopo la conquista del principio di rango europeo secondo cui «chi inquina paga», la soluzione che il Governo individua per accelerare le bonifiche, sia quella di finanziare i soggetti inquinatori per permettere loro la riconversione industriale dei siti inquinati. Gli imprenditori onesti e rispettosi dell’ambiente e della legge ringraziano. Siamo contrari all’ennesima pioggia di finanziamenti sull’Expo 2015 di Milano. Troviamo assurdo che lo Stato debba risarcire le imprese che subiscono danni nei cantieri delle cosiddette infrastrutture strategiche, risarcimento basato sulla presunzione del tutto indimostrabile che lo scopo del danno sia ostacolare il cantiere stesso. Le cose più gravi però stanno nell’articolo 12, quello sulle cartolarizzazioni, uno strumento che pochi anni fa innescò una grave crisi finanziaria. (...) Questo provvedimento permette, inoltre, la cartolarizzazione di cartolarizzazioni con il maggior rischio corrispondente e prevede grosse agevolazioni fiscali. Infine la cosa più grave. Sarà consentito a tali strumenti di insinuarsi nei fondi di garanzia delle assicurazioni, nel portafoglio titoli degli enti previdenziali anche pubblici e attualmente, fino alla misura del 50%, nei fondi pensione. Si tratta, lo ripeto, di strumenti per i quali non è stato nemmeno previsto un obbligo di rating finanziario e che hanno già causato esiti catastrofici, una bomba ad orologeria piazzata nel comparto finanziario nazionale che avrebbe maggiore necessità di sicurezza e di stabilità. Per tutti questi motivi annunciamo il nostro voto contrario perché troppe sono le misure che non vanno a favore dei cittadini.

La solita truffa dei soldi ai partiti Vincenzo Maurizio Santangelo Senato Seduta n°190 del 12 Febbraio

Signor Presidente, signori colleghi, onorevoli cittadini che ci ascoltate da fuori, sapete quante sono le imprese che hanno chiuso in Italia nel 2013? Ve lo dico io: 14.000. E sapete di quant’è aumentato il tasso di disoccupazione? Ve lo dico io: di quasi due punti percentuali rispetto al 2012, e siamo passati dall’11,1 al 12,7%. E ancora, sapete quanti giovani italiani - la maggior parte dei quali è laureata - emigrano ogni anno per cercare migliori opportunità di vita all’estero? 50.000, e sono aumentati del 9% rispetto al 2012. Infine, il dato più triste: 119 cittadini italiani si sono suicidati nel 2013 per motivi economici e, di questi, il 45% era costituito da imprenditori. Tutto questo forse sfugge a Letta, che pochi giorni fa, mentre era in visita negli Emirati Arabi, ha dichiarato: «L’Italia è uscita dalla crisi con le sue forze senza chiedere niente a nessuno. Non abbiamo chiesto un euro all’Europa». In effetti è vero: avete chiesto tutto agli italiani e solo agli italiani! Tanto che paghiamo ben il 54% di tasse e siamo al primo posto in Europa per pressione fiscale. D’altra parte, queste parole di Letta ci ricordano le parole di qualcun altro, che cito: «Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un Paese benestante. I consumi non sono diminuiti, i ristoranti sono pieni, si fa fatica a prenotare un posto sugli aerei». Queste le ricorderete tutti: sono le frasi - tristemente note - pronunciate dal Cavaliere il 4 novembre 2011 a Cannes. Pochi giorni dopo subentrava il Governo Monti, famoso per la spending review ai danni dei cittadini italiani. Le cose, signori, sono due: o non capite, o fate finta di non capire! O non capite, perché dal chiuso dei vostri palazzi dorati, delle vostre ville e dei vostri yacht avete completamente perso il collegamento con la realtà che tutti i giorni gli italiani devono affrontare, oppure


MO IMENTO

FOGLIO di INFORMAZIONE NON UFFICIALE STAMPATO IN PROPRIO 14 FEBBRAIO 2014

41

fate finta, perché vi fa comodo: sì, sinceramente, mi e ci viene il dubbio che vi faccia comodo fare orecchie da mercante, perché così potete tranquillamente continuare a fare i vostri sporchi affari. Potete continuare a spendere 14,3 miliardi di euro per gli F-35, a regalare con un colpo di mano 7,5 miliardi di euro alle banche e a tollerare 88 miliardi di evasione fiscale da parte delle concessionarie delle slot machine (poi ridotti a 2 miliardi e mezzo, per arrivare infine a 700 milioni), prova evidente che le lobby in questo Parlamento funzionano, e funzionano bene. (...) Ma torniamo al nostro argomento: il finanziamento pubblico ai partiti. (...) ce l’avete presentata in mille vesti differenti, ma la sostanza non è mai cambiata: si tratta sempre dei soldi dei cittadini italiani, andati a finire nelle vostre tasche e nelle casse dei partiti che vi foraggiano da decenni! Un referendum è la massima espressione della volontà popolare, e nel 1993 il popolo italiano si è espresso chiaramente: ha detto no al finanziamento pubblico ai partiti. Quindi, le varie leggi che si sono susseguite sono incostituzionali. Ma d’altra parte in questi 10 mesi ci avete anche insegnato che nell’illegittimità e nella incostituzionalità voi ci sguazzate. (...) Uno: questo Parlamento è illegittimo perché figlio del Porcellum. Due: que-

sto Governo è illegittimo perché mai votato dai cittadini italiani. Tre: il Presidente della Repubblica è illegittimo perché scelto da partiti illegittimi. Quattro: la decretazione d’urgenza, avallata dal Presidente della Repubblica, è illegittima e anticostituzionale perché priva del potere legislativo le due Camere. Cinque: la proposta di legge elettorale nata da due condannati è illegittima e non rappresentativa della volontà degli elettori. Con fare costruttivo abbiamo ritenuto opportuno andare in Commissione e venire anche qui, cari colleghi, da voi in Aula presentando tre emendamenti semplici semplici, nulla di eccezionale, qualcosa che il Movimento 5 Stelle ha fatto dal primo giorno in cui è entrato in Parlamento. Uno: l’abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti da subito; due: la restituzione integrale delle somme percepite dal 1997 ad oggi, con la possibilità per la magistratura di intervenire tramite sequestri di beni e delle liquidità dei partiti; tre: restituzione delle somme percepite non rendicontate e quindi non realmente spese. Tre semplici emendamenti che avrebbero portato immediatamente nelle casse dello Stato 2,5 miliardi di euro. Non ci si venga a dire che noi non dialoghiamo. Noi dialoghiamo eccome, ma nelle sedi preposte, e non in via del Nazare-

no come fa qualcun altro. Di rinunciare ai rimborsi elettorali lo abbiamo chiesto prima a Bersani, poi a Letta, infine a Renzi. Il risultato qual è stato? Una mutazione genetica del finanziamento pubblico ai partiti. Un trucco! La ricostruzione della verginità!

Prove tecniche di dittatura Alessandro Di Battista Camera Seduta n° 172 del 12 Febbraio

Signor Presidente, io, ascoltando questo dibattito – lo dico serenamente –, non so se siamo alla Camera dei deputati o a Scherzi a parte: Romano di Forza Italia che si lamenta, Presidente, delle manovre extraparlamentari, quando il suo boss è il principe delle manovre extraparlamentari, il principe di queste manovre! Non è stato mai al Senato e continua a dettare l’agenda, anche di Governo, da fuori, fuori dalle aule di Montecitorio! E Cuperlo, che parla di sinistra, in quest’Aula, dove si è cantato «Bella ciao», quando doveva essere cantata nei caveau delle banche, alle quali avete regalato miliardi di soldi

3


informazioni dal

FOGLIO di INFORMAZIONE NON UFFICIALE STAMPATO IN PROPRIO 14 FEBBRAIO 2014

PARLAMENTO 5 STELLE nostri! Siete senza ritegno! E si parla de l’Unità, un grande giornale un tempo, un giornale che ieri ha pubblicato il titolo: Patto GrilloBerlusconi per fermare l’Italia. Noi, che grazie al voto palese al Senato Berlusconi lo abbiamo cacciato a calci nel deretano, Presidente! Noi! Lo stesso giornale che si intasca, solo nel 2011, 3,7 milioni di euro di quattrini pubblici! Oggi, Presidente, mentre Gramsci per dire la verità rischiava la vita, qui qualcuno per paura di rischiare la poltrona non dice la verità su quello che è successo nella Commissione Affari costituzionali con quel voto dittatoriale! E Cuperlo lo sa! Oggi Gramsci, ascoltando questa sinistra e vedendo quel che è diventato il suo giornale, si sta rivoltando nella tomba!

Un nuovo umanesimo per l’Europa e il Fisco Signor Presidente, questa mozio-

Carla Ruocco Camera Seduta n° 172 del 12 Febbraio ne rappresenta uno dei tasselli del gigantesco puzzle in cui si raffigura il nostro disegno dell’Europa: un Europa che tenga conto dei temi centrali per i cittadini e per le imprese che in essa operano, che sia pronta ad asservire ai reali interessi della vita delle persone, finanza, banche, burocrazia e potere. Noi vogliamo mettere di nuovo l’essere umano al centro dell’Europa, proprio come avvenuto durante il Rinascimento e durante l’Umanesimo. L’humanitas ha trasformato l’oscurità del Medioevo in luce di una nuova alba. Anche noi in Europa vogliamo essere, Presidente, l’alba di una nuova storia, e sappiamo che questo si può raggiungere solo e soltanto nella misura in cui riusciamo a dare vita e spazio all’individuo inserito in una grande comunità, con i suoi limiti, le sue contraddizioni, ma anche con la sua inimitabile ed insostituibile creatività cui non dovranno essere poste barriere di sorta. Tutto in Europa dovrà essere orientato all’obiettivo fondamentale che ci poniamo: dare

4

a ciascuno la possibilità di esprimersi al meglio nel rispetto dei limiti e delle regole studiate non per essere un fardello, una palla al piede, ma una risorsa, un aquilone cui ci si può aggrappare per volare. È uno sbocco, l’unico sbocco che l’Europa può avere per ritrovare se stessa, la propria sopravvivenza e la propria evoluzione. È il momento di ribaltare totalmente la prospettiva, ma sono tante le barriere sociali e culturali, prima ancora che economiche, che l’Europa deve superare per diventare un’Europa dei popoli con una libera, davvero libera, circolazione di merci e servizi. Un’Europa che armonizzi, non che renda omogenei – sottolineo: che armonizzi –, laddove per armonizzazione si intende il rispetto e la valorizzazione delle caratteristiche dei suoi popoli senza omologarne le peculiarità. La nostra mozione vuole rappresentare proprio questo, una mozione che chiede di liberare da vincoli e distorsioni burocratiche il commercio e le iniziative imprenditoriali, le stesse distorsioni che si abbattono come un macigno sui piccoli imprenditori, schiacciati da un peso del fisco disordinato ed oscuro e che in questo modo continua ad agevolare, rispetto ad iniziative encomiabili, meccanismi di frode ed elusione. Con essa vogliamo abbassare il peso del fisco inteso sia come livello effettivo di pressione fiscale sia come dimensione ed identità di inutili adempimenti. Voteremo positivamente anche sulle altre mozioni, perché comunque ci sembra aver trovato una convergenza verso questi temi fondamentali. L’IVA, in Italia, ha subito due aumenti a strettissimo giro: in pochissimo tempo, è passata dal 20 al 22%; e questi aumenti sono stati voluti e votati da voi che sedete ancora in questo Parlamento. Questo è bene ricordarlo ed è bene anche che sappiate – ed oggi lo voglio sottolineare – che sono state manovre sbagliate e distorte. Con un po’ di impegno e volontà si potevano trovare risorse – e tante – altrove. La nostra fermissima richiesta, invece, è che torniate immediatamente indietro e riduciate il carico fiscale. Non è infatti, aumentando i controlli su piccoli importi o massacrando chi onestamente cerca di sopravvivere che si può risolvere il rapporto tra fisco e cittadino. Lo Stato deve prendere coscienza che, attraverso un sistema più semplice ed efficiente, e a livello europeo meno

frammentato, si toglie l’ossigeno ai fenomeni di frode, che costano decine di miliardi di euro. Si stima, infatti, pari a 36 miliardi di euro, nel 2011, il mancato gettito IVA. Per la maggior parte, questi importi sono dovuti alle operazioni di vistose ed ingenti frodi comunitarie, tra cui le cosiddette frodi carosello, che sfruttano proprio le debolezze insite in questo sistema frammentato. Debolezze che possono essere superate dai nuovi criteri di armonizzazione fiscale che la nostra mozione indica: attraverso di essi si recupera gettito per abbassare, dico abbassare, immediatamente le aliquote IVA esistenti, innescando, in questo modo, un circuito finalmente virtuoso. La nostra mozione, inoltre, chiede anche al Governo altro: il ripristino del regime dei minimi per tutte le situazioni imprenditoriali. Chi guadagna sotto una certa soglia deve essere esente da IVA, «senza se e senza ma». L’IVA, ricordiamolo, è infatti un’imposta sul valore aggiunto; ma quale valore aggiunto può avere un’impresa che, a stento, sopravvive e che rischia di chiudere in ogni momento? Quale valore aggiunto può garantire alla qualità della vita dell’imprenditore che la conduce? È solo cambiando prospettiva, come dicevo, solo reinterpretando le tasse, anche nel loro banale acronimo, che potremo mettere al centro l’essere umano: quello che oggi è definito in gergo «soggetto passivo» – già l’espressione parla chiaro – deve tornare da oggi al centro dei nostri pensieri, un soggetto attivo e partecipativo al cui benessere orientare tutte le nostre decisioni presenti e future.

Questo foglio di informazione è realizzato con i resoconti stenofgrafici dei siti ufficiali: www.camera.it www.senato.it Altri indirizzi utili: www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/ Montecitorio 5 Stelle Senato 5 Stelle M5S News LaCosa Informazioni dal Parlamento 5 Stelle TG in Movimento


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.