Numero 44 - Informazioni dal Parlamento 5 Stelle

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Cosimo Ferri e la dinastia dei “palombari”

MO IMENTO 44

Tutti i veleni della discarica di Montignoso Laura Bottici Senato Seduta n°201 del 5 Marzo

Nel governo Renzi esistono gli indagati, gli impresentabili, perché pieni di conflitti d’interessi, e i palombari. Chiamo “palombari” quelle figure che restano sempre nello sfondo, sotto traccia, sott’acqua. Non si conoscono tanto, non cercano mai troppo i riflettori. Indovinate perché... Vengono spesso lambiti da inchieste e scandali, ma ne escono sempre freschi, puliti e profumati. E poi ritornano a lavorare sott’acqua. Come i palombari. Un esempio abbastanza conosciuto potrebbe essere Gianni Letta, uno che muove i fili ma che non vedi e non senti. Però sai che è sempre li. Oggi vi presento un altro palombaro. Di razza. Uno che, a sua volta, è figlio di palombaro. Ma andiamo con ordine. Il palombaro padre è Enrico Ferri nato a la Spezia il 17 febbraio 1942. Un (ex) politico e magistrato italiano. È stato ministro della Repubblica, segretario nazionale del Partito Socialista Democratico Italiano, poi esponente di Forza Italia, in seguito dell’UDEUR. Europarlamentare dal 1989 al 2004. Noto per aver posto il limite dei 110 km/h in autostrada. Enrico ha 3 figli. Uno è Filippo Ferri ex capo della squadra mobile di Firenze. Noto alle cronache per

INFORMAZIONI DAL PARLAMENTO 5 STELLE

Foglio di informazione non ufficiale in uscita come file PDF e stampato in proprio. Ideato, progettato e realizzato da Sara Bertilorenzi, via Palestro 36, Massa, 54100 - MS (art.2 comma 1 L.47/1948). Redazione in MoVimento lavora sul MeetUp Toscana 5 Stelle al seguente link http://bit.ly/1bDBtEi Questo foglio è di libera diffusione e può essere liberamente stampato, copiato, pubblicato, ecc. Lo trovi anche sull’omonima pagina Facebook o su http://infoparlamento5stelle.blogspot.it/

i fatti della scuola Diaz del 2001: per le violenze fu condannato in via definitiva a 3 anni e 8 mesi con interdizione dai pubblici uffici. Come premio, Filippo Ferri, è stato nominato il responsabile della sicurezza del Milan. La squadra di calcio di Silvio Berlusconi. Un altro è Jacopo Ferri, il secondogenito di Enrico, sarebbe potuto essere il capolista del centrodestra alle scorse elezioni a Pontremoli, ma già ricopriva il ruolo di Consigliere Regionale in Toscana. Berlusconiano di ferro dal 2000. È ancora in consiglio regionale ininterrottamente da 14 anni. Dovete sapere che Pontremoli sta ai Ferri come Nusco ai De Mita e Ceppaloni ai Mastella (come direbbe Mario Lancisi). L’altro, il palombaro del giorno, è Cosimo Ferri. Magistrato prodigio. A soli 35 anni, con 553 preferenze, nel 2006 fu eletto al Csm nonostante fosse rimasto coinvolto in Calciopoli. Tre anni fa si è ritrovato in diverse intercettazioni telefoniche imbarazzanti: P3 e Agcom-Annozero. Mai, però, è stato indagato. Da Calciopoli, invece, è uscito dimettendosi da commissario della Figc, così ha evitato di essere giudicato. Nominato Sottosegretario alla Giustizia con Letta nel 2013 in quota Berlusconi. Poi, quando Berlusca passa alla “finta” opposizione, Letta ne chiede le dimissioni. Lui risponde di essere un tecnico e si tiene la poltrona. Poltrona garantita anche nel “nuovo” governo Renzi più berlusconiano che mai. Dopo questa storia di meritocrazia tutta italiana pensate ci sia necessario aggiungere altro? Dove pensate si annidino i problemi di questo paese? Carlo Sibilia, M5S Camera

Signor Presidente, i cittadini di Montignoso, riuniti da anni in un comitato, e noi con loro, contestano la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi realizzata grazie alle autorizzazioni delle Province di Massa Carrara e Lucca nella ex cava Fornace, sito carsico e ad alta franosità posta a ridosso dell’oasi naturalistica del lago di Porta, area umida di alto valore ambientale, paesaggistico, storico e faunistico, sito d’interesse regionale e comunitario. Un’inchiesta pubblica, avviata dalla provincia di Massa purtroppo quando la riclassificazione da «sito per soli inerti» a «sito per rifiuti speciali non pericolosi» era già avvenuta, ha decretato molto chiaramente che quel sito non era idoneo per nessun tipo di discarica. Invece, ancora oggi, si continua a conferire in quel sito rifiuti speciali, compresi delicati «codici specchio», nonostante penda un ricorso, promosso dal comitato dei cittadini, contro la riclassificazione, che presto andrà in camera di consiglio presso il Consiglio di Stato. Confidiamo che l’appello tenga in considerazione tutto quanto emerso negli ultimi anni e che quindi sia messa definitivamente la parola «fine» ad un oscuro capitolo di mala-politica e mala-amministrazione. Il gestore della discarica continua a richiedere di poter conferire nuovi tipi di rifiuto, richieste che puntualmente vengono accolte, depotenziando la valutazione di impatto ambientale - in particolare l’impatto cumulativo - tramite il vergognoso e illegale fenomeno del «frazionamento del progetto». Ci preoccupano i rifiuti concessi, fra i quali ricordiamo «terra e rocce provenienti da siti di bonifica» (e quindi profondamente

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PARLAMENTO 5 STELLE contaminati da metalli pesanti e altri prodotti chimici), materiali da costruzione contenenti amianto, varie tipologie di fanghi, derivanti da dragaggi o perforazioni, marmettola di granito e terre di scavo. Tutte tipologie con alta classe di pericolosità ai sensi della direttiva europea 67/548 e secondo un parere istruttorio dell’ARPAT di Massa e Carrara, mai tenuto in considerazione. Su proposta degli attivisti locali del Movimento 5 Stelle di Massa e Montignoso qualche giorno fa ho depositato l’interrogazione 4-01703 al Ministro dell’ambiente, dal quale ci aspettiamo, in tempi brevi, una ferma presa di posizione e delle chiare risposte in merito. A conferma della delicatezza e della gravità della situazione, faccio presente che il consigliere comunale di Montignoso Paolo Lenzetti del Movimento 5 Stelle è stato, per le sue posizioni contrarie alla riclassificazione, dapprima escluso in modo illegittimo dalla commissione consiliare di controllo sulla discarica, poi reintegrato a seguito di ricorso al TAR e successivamente minacciato di morte con tentativo di aggressione da parte del presidente della commissione stessa. Al riguardo esiste una indagine. Concludo manifestando il sostegno e la vicinanza di tutti noi al consigliere Paolo Lenzetti del Movimento 5 Stelle.

La tortura è finalmente un reato Maurizio Buccarella Senato Seduta n°202 del 5 Marzo Signora Presidente, il primo commento che ci sentiamo di fare è: «finalmente!»; un’esclamazione per salutare l’introduzione nel nostro ordinamento giuridico di una fattispecie di reato che mancava e la cui mancanza si è palesata in maniera tragica in tutti i casi in cui, per fatti equivalenti a quelli che oggi stiamo definendo come atti di tortura, si sono visti tanti procedimenti concludersi con dichiarazione di non doversi procedere per prescrizione, nei confronti di responsabili, in questo caso purtroppo anche delle Forze dell’ordine (e qui il ricordo di Bolzaneto e dei tragici fatti della «macelleria sociale» del G8 di Genova del 2001 torna alla mente). (..). La tortura deve essere un reato comune, perché chiunque commette quel tipo di condotte è giusto che venga sanzionato, sia esso un pubblico ufficiale, un rapinatore che entra in casa e sottopone qualcuno o un suo familiare a violenza o a tortu-

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“Non è intenzione di questo governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari solo sulla base di un avviso di garanzia” parole del neo-ministro dello sfavillante Governo Renzie, Maria Elena Boschi.” Non è dello stesso avviso il Movimento 5 Stelle. Dopo aver costretto alle dimissioni il sottosegretario Antonio Gentile, siamo pronti con le mozioni per chiedere la rimozione dei 5 tra ministri e sottosegretari del governo Renzi indagati: Lupi (concorso in abuso di atti d’ufficio), Barracciu (peculato aggravato), De Filippo (peculato), Del Basso de Caro (peculato), Bubbico (abuso di ufficio). Intanto alla Camera il partito dell’inciucio Pd-Forza Italia sta varando una nuova legge elettorale truffa: lo schifezzellum o, se preferite, il Superporcellum, palesemente peggiore della precedente.

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Da veri portavoce, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle portano le istanze dei cittadini all’interno delle istituzioni. Lo fanno ricevendo 93.000 firme a sostegno della proposta di legge che richiede i codici identificativi per le Forze dell’Ordine e ospitando gli esperti internazionali di ricerca senza l’utilizzo di animali. Ambiente, salute e agroalimentare vanno a braccetto. Così in Commissione Ambiente alla Camera il Movimento 5 Stelle ha proposto un’importantissima risoluzione per impedire la costruzione di nuovi inceneritori di rifiuti ed al tempo stesso ha sollecitato il governo a intervenire per la tutela internazionale dei prodotti agroalimentari italiani. Trovi tutti i numeri al link: http://www.beppegrillo.it/movimento/ parlamento/5-giorni-a-5-stelle-magazine.html

re fisiche o psichiche per avere la combinazione di una cassaforte o un operatore di un istituto di assistenza per anziani (come nei fatti che la cronaca ci racconta) o di istituti educativi, dove talvolta i bambini sembrano subire trattamenti che potrebbero in astratto rientrare in questa fattispecie di reato. Tutto questo ci rafforza nella convinzione che la scelta che stiamo facendo di prevedere un reato comune è quella giusta, ed è stato giusto, dal nostro punto di vista, anche respingere gli emendamenti miranti a finalizzare la tortura da parte del suo attore, cioè miranti a comprendere, come fattispecie di reato, questi atti di violenza o di minaccia gravi solo se finalizzati a questo o quell’obiettivo, quale quello di punire o di ottenere informazioni di qualsiasi tipo. (…) L’unica pecca che lamentiamo, che è stata oggetto di un emendamento che purtroppo non ha avuto l’approvazione dell’Aula, riguarda l’irragionevole disposizione prevista introducendo l’art. 613‑ter del codice penale. Ancora una volta ci chiediamo perché, se chi istiga a commettere un furto o un qualsiasi altro delitto è soggetto, per il solo fatto dell’istigazione, ad una sanzione detentiva da 1 a 5 anni, un pubblico ufficiale che istiga un suo collega pubblico ufficiale a commettere fatti di tortura debba essere punito con una pena edittale inferiore, in questo caso da 6 mesi a 3 anni. Questo ci sembra francamente irragionevole. In ogni caso, ci siamo sottratti all’impostazione di chi - abbiamo sentito le dichiarazioni degli esponenti di SEL e del senatore Manconi - sembra non voler uscire dalla gabbia ideologica che rinchiuderebbe il reato di tortura solo nell’ambito delle condotte violente da parte delle Forze dell’ordine, ma ci sentiamo anche lontani dall’impostazione ideologica della Lega, con riferimento al suo emendamento soppressivo di quella norma, contenuta nel testo di legge e che noi riteniamo ragionevole, che impedisce l’estradizione o il respingimento di cittadini stranieri in tutti i casi in cui vi è il fondato motivo di ritenere che, nel caso specifico, nel loro Paese di provenienza potrebbero essere sottoposte a tortura. (…) Preferendo come sempre un approccio laico e pragmatico nel dibattito politico, dichiaro, a nome del mio Gruppo, il voto favorevole al provvedimento.


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Le velleità presidenziali del PD Riccardo Fraccaro Camera seduta n° 184 del 6 Marzo

Grazie Presidente, anche con questo articolo si sta cercando, oggi, in quest’Aula, di approvare una proposta di legge vergognosa e pericolosa per la democrazia, anche a detta di molti parlamentari e della stessa maggioranza. A mio avviso, siamo arrivati a questo punto per una semplice motivazione: per la codardia del Partito Democratico, e cercherò di argomentare questa mia espressione forte, Presidente. Il problema è che è molto semplice desumere dai fatti degli ultimi 10 mesi che il PD ormai si è spinto verso una posizione favorevole al cosiddetto presidenzialismo. Il problema, però, è che il PD non ha la possibilità, o meglio non ha il coraggio di dirlo apertamente, perché cadrebbe in questo modo l’ultimo elemento che lo distingue dal partito di finta opposizione, Forza Italia: ormai anche il leader è simile, ormai è evidente che il loro leader abbia preso lezioni da Silvio Berlusconi, quindi non ci sono più elementi di distinguo. L’ultimo elemento era la visione istituzionale del Paese. Ora coincide anche quella, quindi non lo possono rivelare al popolo italiano. Ed è questo il problema: non potendolo fare apertamente, lo hanno fatto o stanno cercando di farlo, cioè di trasformare la nostra Repubblica in sistema presidenziale, in maniera subdola: prima ci hanno provato con l’art. 138, calpestando la Costituzione, e adesso ci provano con una proposta di legge elettorale che detiene un premio di maggioranza abnorme. Ma, come sempre quando si fanno le cose in maniera subdola e nascosta, le conseguenze sono nefaste, perché in questo modo a un singolo partito si dà la maggioranza assoluta alla Camera, e forse al Senato, o forse no, comunque la maggioranza assoluta. (...) molti costituzionalisti affermano che quando i nostri padri costituenti hanno scritto la Costituzione, pensavano a un sistema proporzionale. Per quale motivo? Perché gli organi di garanzia di questo Paese si eleggo-

BAGARRE alla CAMERA fra Boldrini e M5S CAMERA, SEDUTA N. 184 DEL 6 MARZO MASSIMILIANO FEDRIGA. Signora Presidente, intervengo sulla stessa discussione. Io capisco il suo richiamo di richiesta di rispetto da parte dei deputati, ma invito anche lei – e mi dispiace farlo – ad avere rispetto verso i deputati, perché se in un dibattito... ALESSANDRO DI BATTISTA. Porta rispetto! MASSIMILIANO FEDRIGA. Perdonate, precedentemente ho ascoltato con attenzione: se in un dibattito interviene un collega ed un altro collega, successivamente alla sua richiesta, ritiene utile intervenire per rispondere a quanto detto, ovviamente non può programmare l’intervento. Quindi le chiedo gentilmente di rispettare il Regolamento ed anche i deputati che vogliono intervenire anche in replica a quanto agli altri colleghi dicono, altrimenti vuol dire comprimere la libertà d’espressione di quest’Aula. [...]   DANILO TONINELLI. Signor Presidente, la correttezza ed il rispetto del Regolamento sono due cose completamente diverse e se qua c’è una persona che non è né corretta né rispetta il Regolamento, questa è lei, signora Boldrini. Primo, perché è in corso una riforma del Regolamento di fondamentale importanza che lei ha già annunciato alla stampa venire in Aula a marzo e non è ancora iniziato il lavoro nel merito all’interno della Giunta. Secondo, se c’è una persona che ha violato il Regolamento e la Costituzione, questa è lei con la ghigliottina che non ha precedenti nella storia. PRES. Bene, allora a questo punto proseguiamo... ANDREA COLLETTI. Chiedo di parlare. PRES. A che titolo? COLLETTI. Sul subemendamento. PRES. Non la sento. COLLETTI. Sa, siamo in fase di discussione del subemendamento e, quindi, vorrei intervenire sul subemendamento, se lei cortesemente... PRES. Sì, la prossima volta le chiederei la cortesia di evidenziare prima che lei vuole intervenire sul Regolamento. COLLETTI. Ma, guardi, l’ho fatto 10 minuti fa come sapranno sicuramente i commessi che sono al suo fianco. Magari chieda prima cortesemente ai commessi che sono al suo fianco. PRES. Io ho fatto un appello all’Aula, ho chiesto di farsi avanti se si vuole intervenire così che riusciamo a organizzare i nostri lavori... COLLETTI. Guardi, non è un richiamo sul Regolamento questo. PRES. ... però capisco che questo appello non può essere accolto da taluni. Prego, quindi.

COLLETTI. È inutile che mi chiude il microfono per non farmi parlare... PRES. Prego, prego, continui... COLLETTI. ... perché non è molto cortese. PRES. ... io non chiudo il microfono a nessuno. Forza. COLLETTI. Ma, suvvia, sia seria, su, sia seria, Presidente Boldrini! PRES. Allora, vuole fare questo intervento sul subemendamento o no? COLLETTI. Mi scusi, dovrebbe richiamare all’ordine! PRES. Vuole fare l’intervento? Colleghi! COLLETTI. Richiami all’ordine. PRES. Vuole fare l’intervento sull’emendamento? COLLETTI. Lei richiami all’ordine. PRES. La prego, proceda. COLLETTI. Sia cortese e richiami all’ordine. PRES. Proceda! Colleghi! COLLETTI. Richiami all’ordine. PRESIDENTE. Colleghi, per favore, cerchiamo di collaborare tutti. COLLETTI. Si chiama Pilozzi, se non se lo ricorda. Pilozzi, Pilozzi. PRES. Cerchiamo di collaborare, vada al subemendamento. COLLETTI. Richiamo all’ordine il deputato Pilozzi, grazie. PRES. Vada al subemendamento. COLLETTI. La ringrazio, ma... PRES. Prego. COLLETTI. ... si rende conto di che fine fanno le sue discussioni quando lei presiede? PRES. Prego, prego. ANDREA COLLETTI. Quindi, se ne renda conto. Ad ogni modo ringrazio per la canea dei deputati di SEL e del PD che si dimostrano ogni giorno più democratici! PRES. Vada al subemendamento. COLLETTI. Volevo dichiarare... PRES. Vada al subemendamento. COLLETTI. Lei dovrebbe far rispettare il Regolamento, Presidente, forse non lo sa. PRES. Sì. COLLETTI. Se vuole glielo cedo un’altra volta il Regolamento così se lo può leggere. Ad ogni modo, a nome del gruppo... PRES. Che simpatico! COLLETTI. Eh sì, sono un simpatico umorista. PRES. Continui, continui, continui. COLLETTI. Ci dovrebbe essere un po’ di silenzio forse, Presidente. Comunque, a nome del M5S volevo solo dichiarare che voteremo a favore di questo subemendamento, grazie.

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PARLAMENTO 5 STELLE no a maggioranza, e quindi anche il Presidente della Repubblica si elegge a maggioranza: basta la maggioranza assoluta della Camera. Se tu dai a un solo partito la maggioranza assoluta come un premio, il Presidente della Repubblica non è più un Presidente di tutti, ma è il Presidente di un partito. È questo che si sta andando a fare! Anche lei, Presidente, si elegge a maggioranza: lei diventerà non più il Presidente di tutti, ma il Presidente di un partito. Cioè, gli organi che garantiscano la divisione dei poteri decadono, cadono, e si apre così la degenerazione del sistema. Il Partito Democratico con la sua codardia sta aprendo alla degenerazione della democrazia ed è l’elemento più importante per ogni sistema di Governo. Lo sappiamo da 2.500 anni: basta leggersi Aristotele e il suo trattato su «La Costituzione degli ateniesi». È stato 2.500 anni fa che ci hanno spiegato che bisogna evitare la degenerazione della democrazia, che è la cosa più importante. Per continuare a far credere a questa illusione che il PD è diverso da Forza Italia, stanno aprendo proprio a questa possibilità: e a questo risponderanno per decenni, per secoli, agli italiani e di questo hanno la responsabilità nei confronti del popolo italiano. (...)

La scuola secondo ‘Renzie’ Sara Paglini Senato Seduta n°203 del 6 Marzo

Signora Presidente, molti portavoce del M5S vanno da mesi nelle scuole per dialogare con studenti e insegnanti. Lo abbiamo sempre fatto come rappresentanti delle istituzioni,

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lasciando fuori l’appartenenza al Movimento e cercando di spersonalizzare gli in-contri. Quello che è successo invece a Siracusa è davvero inaudito. Il primo ministro Renzi è andato in visita in una scuola, incontrando maestri e bambini piccoli e piccolissimi, per portare loro il verbo: «il Vangelo secondo Matteo». Da un lato, la sorella di Salvatore Raiti, a cui è intitolata la scuola, morto per mano della mafia, è stata esclusa dalla visita per non ben precisati motivi. Dall’altro lato, i bambini sono stati debitamente istruiti per recitare il benvenuto a Renzi con una canzoncina che ricorda tanto le visite di Mussolini nelle scuole durante il periodo fascista. E che dire della gaffe, della domanda fatta dal Premier ai bambini se usassero Facebook, dimenticandosi che l’iscrizione al social network prevede, per ovvie tutele all’infanzia, un’età minima di 13 anni? La scuola ha bisogno di fatti concreti, di continuità, di certezze e di investimenti, non di propaganda («Ehi, dammi un cinque!». «Chi porta alla Fiorentina?»). Insomma! Il Paese ha bisogno di tutto, meno che di venditori di pentole nelle scuole! La scuola deve formare menti libere, non soldatini addestrati per appagare l’ego del Presidente del Consiglio di turno! Mi scrivono in Rete molti commenti a tal proposito. Tralascio volutamente quelli che iniziano con: «vergognoso», «ribrezzo», «voltastomaco» e vi leggo quello di un educatore scolastico, di nome Edgar A., che mi scrive: «È francamente disarmante che un direttore scolastico e gli insegnanti di una scuola pubblica abbiano organizzato un comitato di accoglienza così fazioso, con musicisti, canzoni e coinvolgimento della scolaresca in onore della visita del primo ministro Matteo Renzi». (...) Ecco una piccola strofa: «Da oggi in poi, dovunque vai, tu non scordarti di noi/Dei nostri sogni... delle speranze.../Che ti affidiamo, con fiducia,

oggi a ritmo di blues./Le ragazze... I ragazzi... Tutti insieme.../Alle tue idee e al tuo lavoro affidiamo il futuro». Alle tue idee e al tuo lavoro affidiamo il futuro? Davvero un buon insegnamento, se ci si propone di promuovere il servilismo, la delega e la deresponsabilizzazione! C’è da chiedersi, in una scuola che dovrebbe preparare i ragazzi ad affrontare il loro futuro, quello della collettività e di una Nazione democratica supportata dalla Costituzione con consapevolezza, capacità critica, libertà di pensiero e di parola, se è attraverso tale iniziativa che la scuola e il direttore scolastico che la rappresenta possono insegnare e promuovere i princìpi della libertà e della democrazia. Non posso che deprecare tale iniziativa diseducativa, totalmente diseducativa. E ancora Stefano M. mi scrive: «Bambini di meno di 10 anni sono stati istruiti a cantare, recitare, e perfino danzare, in onore del nuovo Primo Ministro. (...) Quando si tratta di bambini così piccoli, è davvero doveroso porre la massima attenzione verso tutto quello che può costituire violenza verso la loro volontà: in questo caso ci sentiamo davvero di poter parlare di opera di condizionamento». Se questo fatto rappresenta l’annunciato «inizieremo dalla scuola» del Governo Renzi, ci sentiamo davvero molto, anzi moltissimo, preoccupati per quello che sarà il seguito. In questi anni pensavamo di aver visto il peggio, salvo poi renderci conto che al peggio non c’è proprio fine!


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