SARDINIA MAGAZINE 2022

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HOTEL MAGAZINE 2022

FACES & COLORS OF A DREAM ISLAND

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EDITORE

SARDINIA MAGAZINE S.r.l Via Cocco Ortu n.89 09128 Cagliari - P.Iva:02667520924

DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Usai

REDAZIONE E GRAFICA SARDINIA MAGAZINE S.r.l

FOTOGRAFIA

Enrico Spanu, Alessandro Addis, Gabriele Doppiu, Marcello Chiodino, Giorgio Fanni, Carlo Marras, Shutterstock.com

STAMPA

ROTOLITO SpA

DIREZIONE E PUBBLICITA’ SARDINIA MAGAZINE S.r.l info@sardiniamagazine.it Tel. +39 329 918 9733

Foto in copertina di Gabriele Doppiu Thomas in abito tradizionale di Orotelli SEGUICI SU

www.sardiniamagazine.com Sardinia Magazine: Testata registrata presso il Tribunale di Cagliari al n.4/06. Pubblicazione annuale. All published works are the exclusive property of Sardinia Magazine S.r.l., and may not be reproduced in any format without prior permission. Any infringements will be prosecuted. 10


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SARDINIA MAGAZINE EDITORIAL

Foto cover Thomas in abito tradizionale di Orotelli Foto di Gabriele Doppiu 12


SARDINIA MAGAZINE EDITORIALE

S A R D E G NA , UN TESORO DA SCOPRIRE T U T T O L’ A N N O SARDINIA, A TREASURE TO DISCOVER ALL YEAR LONG

Negli occhi del ragazzo scelto come immagine di copertina ci sono tutti i colori della nostra terra. Quello sguardo, incorniciato da vesti dalla tradizione millenaria, racconta un popolo e un TERRITORIO come poche immagini potevano raccontare. In questa Sardegna delle meraviglie non esiste solo l’estate con le spiagge bianche, l’azzurro del mare che si perde all’orizzonte o il verde intenso dei boschi che caratterizzano l’interno dell’Isola, esiste anche una storia, una cultura fatta di atmosfere misteriose, miti, leggende e riti propiziatori. Non abbiamo voluto essere scontati, utilizzando come immagine di copertina una delle tante spiagge mozzafiato, abbiamo deciso di USARE idealmente lo sguardo di quel ragazzo per guardarvi negli occhi, farvi sentire più vicini a noi e darvi il benvenuto attraverso un’immagine evocativa che racchiude nel suo complesso il nostro splendido territorio. Un’immagine simbolo che vuole essere un invito a ritrovarci anche in un’altra stagione: perché la Sardegna è un tesoro da scoprire tutto l’anno.

In the eyes of the boy in the cover there are all the colors of our land. His gaze, framed by the typical clothing from a thousand-year heritage, tells the history of a people and a LAND like no other image could do. This wonderful land is rich not only of white sand shores, blue seas and depth green forests that cover the inland of the island. You can find also a long-time history, a culture made of mysterious vibes, mythos, legends and propitiatory rituals. We didn’t wanted to be predictable and use one of the many breath-taking shores for the cover of our magazine. Through the eyes of this boy we wanted to watch you directly in the eyes, make you feel closer to us and give you our warmest welcome with a suggestive image that expresses our amazing land. An image which is a symbol and an invitation to come and visit us not only during the summer season, because Sardinia is a treasure to discover the whole year.

FABIO USAI Editor

S CA N FO R MULTI- L ANG UAG E TRANS L ATION 13


SARDINIA MAGAZINE CONTENTS

CONTENTS

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EDITORIALE

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Sardegna, un tesoro da scoprire tutto l’anno Sardinia, a treasure to discover all year long

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Nuoro rende omaggio ai suoi “zigantes” Nuoro pays homage to its “zigantes”

INSULA

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Sardegna, emozioni ed esperienze autentiche Sardinia, authentic experiences and emotions

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DISCOVER SARDINIA

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PASSEGGIATA A NORD EST

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PASSEGGIATA A SUD EST

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PASSEGGIATA A SUD OVEST

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MONT’E PRAMA

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UN’ISOLA COME L’ARCA Parchi naturali e riserve protette Natural Parks

PASSEGGIATA A NORD OVEST

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Da Bosa a Castelsardo From Bosa to Castelsardo

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TOUR DEI NURAGHI Scoprire i Nuraghi in cinque passi The Nuragic top five site

Scoperti altri due giganti di pietra Two more stone giants discovered

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I BORGHI SARDI 12 borghi, suggestivi e affascinanti Sardinian Boroughs

Da Cagliari alla Penisola del Sinis From Cagliari to Penisola of Sinis

108

SAPORI E SUGGESTIONI La tradizione a tavola, antichi sapori da gustare Sardinian typical lunch

Dal Golfo di Orosei a Villasimius From Gulf of Orosei to Villasimius

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SARDEGNA NEL BICCHIERE Un giro nell’Isola accompagnati dai suoi vini Sardinia in a glass

Da Santa Teresa di Gallura a Budoni From Santa Teresa di Gallura to Baunei

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LE MASCHERE SARDE Carnevale in Barbagia, tra miti e leggende Carnival in Barbagia, mysterious propitiatory rituals

Una terra magica tutta da amare A magical land waiting to be loved

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NUORO

ARTIGIANATO Fra arti e tradizioni Between arts and traditions

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DUE PASSI IN BARBAGIA

SPIAGGE Itinerario 400 spiagge Route for 400 beaches

Oliena, Nuoro e Orgosolo Oliena, Nuoro and Orgosolo 14


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SARDINIA MAGAZINE INSULA

S A R D E G NA , EMOZIONI ED ESPERIENZE AUTENTICHE SARDINIA, AUTHENTIC EXPERIENCES AND EMOTIONS La nostra terra, la nostra Sardegna è un territorio unico e meraviglioso. Storia, tradizioni e cultura, affiancate all’ampia e variegata offerta proveniente dall’enogastronomia, hanno la possibilità di offrire un prodotto di qualità di immenso valore. Un prodotto che, affiancato ai filoni turistici già esistenti, amplierà l’offerta e allo stesso tempo contribuirà a destagionalizzare i flussi, perché è nostro dovere andare oltre il mare. Il progetto INSULA - Sardinia quality world si pone proprio questo obiettivo: promuovere l’unicità dell’Isola, dove longevità, qualità della vita e biodiversità sono valori da far conoscere in tutto il mondo. E per farlo abbiamo pensato di potenziare l’offerta turistica con itinerari identitari ed esperenziali che facciano toccare con mano al visitatore la vera Sardegna. Vogliamo fare in modo che le esperienze proposte diventino per ognuno di loro un ricordo indimenticabile di cui parlare quando tornano a casa. INSULA in questo senso è un certificato di qualità per ogni turista. Stiamo costruendo un brand Sardegna che racconti l’autenticità dei sardi.

Our land, our Sardinia is a unique and wonderful place. History, tradition and culture, coupled with the wide variety of food and wine, mean we are able to offer superb products with immense value. Products that, paired with the existing tourism industry, will expand the range on offer and also help to move tourist flows away from a seasonal model because we must now move beyond the beach. The INSULA - Sardinia Quality World project is aiming to do just that: promote the uniqueness of this island, where longevity, quality of life and biodiversity are qualities that we must promote worldwide. To achieve this, we have decided to enhance Sardinian tourism with itineraries designed around identity and experiences that will allow visitors to experience the real Sardinia. We want to ensure that the experiences we offer become an unforgettable memory for everyone, one that people will talk about when they return home. In this sense, INSULA is a certificate of quality for every tourist. We are building a Sardinia brand that conveys the genuineness of Sardinians.

GIOVANNI CHESSA Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Regione Sardegna

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In a l to a s i ni s t r a : S piaggia di Berc hida, Siniscola In a l to a dest r a : S piaggia di C a l a Pira, Castiadas In b a s so : l’artigian o Massimo Boi e preparazione della bottarga Foto d i A l essa ndro Addi s

SARDINIA QUALITY WORLD TERRA SIMBOLO DI BIODIVERSITÀ, LONGEVITÀ E QUALITÀ DELLA VITA

Grazie all’attivazione dell’accordo di programma tra l’ente CIPNES e l’Assessorato al Turismo, Artigianato, Commercio della Regione Sardegna è nato ed attualmente in fase di costante sviluppo il network “INSULA - Sardinia Quality World”, un’ampia rete di unità promozionali attivate all’interno di hotel, ristoranti e mall commerciali, in ambito regionale, nazionale e internazionale, atta a sostenere un programma di marketing strategico dedicato alla promozione

L A N D O F B I O D I V E R S I T Y, LO N G E V I T Y A N D QUALITY OF LIF E

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i nfor m azi one pu bbl i ci tar i a

La Sardegna è una terra simbolo di biodiversità, caratterizzata da una flora che conta ben 2408 specie censite, sinonimo di longevità e qualità della vita, una delle cinque aree al mondo denominate “Blue Zones”, con la più alta concentrazione di centenari (22 ogni 100.000 abitanti). Diversi studi evidenziano come la longevità del popolo sardo sia legata ad un mix di fattori genetici, ambiente, ma soprattutto riconducibile allo stile di vita e a una dieta ricca di cibi salubri con importanti proprietà nutrizionali, produzioni fulcro della dieta sardo-mediterranea.

e internazionalizzazione della destinazione Sardegna, raccontata attraverso la presentazione dei luoghi, biodiversità ed eccellenze produttive identitarie della nostra terra. “Alla scoperta di un Mondo chiamato Sardegna”, è il claim che accompagna l’azione programmatica, un articolato percorso di promozione e internazionalizzazione coordinato dalla divisione agrifood e marketing territoriale del CIPNES, attraverso la piattaforma regionale INSULA, per raccontare valori emozionali e contenuti di unicità che rendono la destinazione Sardegna una meta esclusiva, un emozionante viaggio tra luoghi, sapori, arte e biodiversità.

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A s i ni s tr a: B asi l i ca d i S accarg i a, C o d ro ng i ano s Foto d i Ale s s and ro Ad d i s A d e s tr a: C ava Usai, V i llas i m i u s Foto S hu tte r s to ck . co m d i Stef ano G ar au

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i nfor m azi one pu bbl i ci tar i a

Thanks to the implementation of an agreement between CIPNES and the Sardinia Region Department for Tourism, Craftsmanship and Business, the INSULA - Sardinia Quality World network was founded and is currently in a phase of constant development. The wide network of promotional units placed in hotels, restaurants and shopping malls throughout the region, the country and worldwide aims to support a strategic marketing programme to promote and internationalise Sardinia as a tourist destination, through the presentation of the places, biodiversity and excellent products that characterise our island. “Discovering a World called Sardinia” is the slogan accompanying the campaign, a structured programme of promotion and internationalisation coordinated by the territorial agri-food and marketing division of CIPNES, via the regional INSULA platform, geared to illustrating the emotional values and uniqueness that make Sardinia an exclusive destination, an exciting journey among flavours, art and biodiversity. Sardinia is a land synonymous with biodiversity, characterised by a flora that boasts 2,408 listed species, renowned for longevity and quality of life, and one of the five places in the world named “Blue Zones”, with the highest concentration of centenarians (22 per 100,000). Several studies have shown that the longevity of the Sardinian population is linked to a mixture of genetic and environmental factors, but it is attributed above all to lifestyle and a diet rich in healthy and nutritious food, which are pivotal in the Sardinian and Mediterranean diet.

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U NA C ULL A NAT U RAL E DALL E SPE CI E U N I CH E Il mare, le distese di sabbia, le colline, le rocce granitiche, i boschi lussureggianti e poi i laghi e le zone umide. Viaggiare in Sardegna, spostarsi da una zona all’altra dell’Isola, significa immergersi nella natura e scoprirne le mille sfaccettature e colori. Secondo il Rapporto sulle biodiversità presentato dal Wwf e realizzato con il contributo della Società Italiana di Ecologia, la Sardegna è una delle regioni d’Italia con il più alto numero di endemismi, cioè dove si possono trovare specie animali e vegetali che popolano areali molto ristretti e spesso, proprio per l’isolamento e

la conformazione del territorio, si trovano solo in questo territorio. La flora dell’Isola conta 2.408 specie censite, ben 347 quelle endemiche, 25mila, invece le specie vegetali. Una culla naturale in cui animali e vegetali proliferano e si trasformano grazie a un territorio decisamente variegato. Viaggiando in auto o in treno è facile notare come il panorama si trasformi passando dalla sabbia e dalle dune, alle falesie rocciose, attraversando le zone umide per poi raggiungere foreste e boschi. Ogni habitat custodisce un tesoro che attende di essere scoperto.

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The sea, the sandy beaches, the hills and the granite rocks, the lush forests, lakes and wetlands. Travelling in Sardinia, moving from one part of the island to another, is an immersion in nature and a discovery of a

thousand landscapes and colours. According to a biodiversity report presented by the WWF and carried out with backing from the Italian Society of Ecology, Sardinia is one of the Italian regions with the highest degree of endemism, in other words plant and animal species living

in extremely limited areas and - very often, due to isolation and the shape of the land - found only in these places. The island’s fauna has 2,408 listed species, 347 of which are indigenous, and 25,000 plant species. A natural cradle where plants and animals can proliferate and evolve,

thanks to a remarkably varied landscape. As you travel by car or train, it is clear to see how the scenery changes, moving from sand dunes to rocky cliffs via wetlands and forests. Every habitat guards a treasure waiting to be discovered.

Fe ni cot te r i rosa, st ag no d i Not te r i, V i llas i m i u s Foto d i Ale s s and ro Ad d i s 23

i nfor m a z i on e pu b bl i c i t a r i a

N AT U R E A N D BIODIVERSITY


M A S C H E RE , M I T I E M I S T E RI , V I AGG I O N EL L A T RA D I Z I O N E La Sardegna non è solo mare e natura. È una terra che custodisce e tramanda di generazione in generazione tradizioni, riti e usanze cariche di colori, emozioni e suoni. Ogni paese ha un suo costume caratteristico con trame e ricami che racchiudono significati e segreti. Ammirare una sfilata di abiti tradizionali durante una delle tante feste è un viaggio nella storia della Sardegna, come lo è osservare le maschere del carnevale, dai Mamuthones e gli Issohadores di Mamoiada, ai Boes e Merdules di Ottana, veri e propri simboli isolani. In ogni festa non

A s in is t r a : Isso h ado re s, Carnevale di Mamoiada A d e s tr a : Me rdule, Ca r nevale di Ottana Foto d i A l essa ndro Addi s

mancano mai le danze tradizionali: come non lasciarsi catturare dalle geometrie che disegnano le coppie durante “su ballu tundu”, il caratteristico ballo in cerchio. E come non farsi trascinare dalle sublimi note delle Launeddas, lo strumento tradizionale sardo realizzato con tre cane di bambù, dalle fisarmoniche e dal suggestivo e unico canto a tenore inserito nel 2005 dall’Unesco tra i patrimoni immateriali dell’umanità. Ad ogni festa i colori e i suoni della Sardegna si uniscono e si miscelano creando suggestioni uniche e irripetibili.

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i nfor m azi one pu bbl i ci tar i a

Sardinia is more than just sea and nature. It’s a land that preserves and passes on traditions, rituals

and embroidery steeped in significance and secrets. Watching a procession in traditional dress during one of the many festivals is a journey into Sardinia’s past, as are the carnival

of Ottana, all genuine symbols of the island. And at every festival there are traditional dances: it’s hard not to love the geometrical patterns traced by couples in “u ballu tundu”, the

traditional Sardinian instrument made with three bamboo canes; the accordion, or the unique Canto a Tenore, listed as Unesco Immaterial Heritage in 2005. In every festival, the colours and sounds

and customs brimming with colour, sound and emotion. Every town has its own distinctive costume, with weaves

costumes, from the Mamuthones and Issohadores of Mamoiada to the Boes and Merdules

unique circle dance. It’s impossible to be unmoved by the sublime sound of the Launeddas, the

of Sardinia come together and combine, creating once-in-alifetime experiences.

THE ROUTES OF MUSIC AND TRADITION

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UN M USEO A CI E LO A PERTO RACCO N TA L A STORIA D I U N P OP OLO La Sardegna ha una storia millenaria. L’intero territorio può essere considerato un museo a cielo aperto. Lo confermano i 7.000 nuraghi disseminati in tutta l’Isola, tra cui non può non essere visitato Su Nuraxi di Barumini, patrimonio dell’Unesco, le Tombe dei Giganti le strutture realizzate proprio dalla civiltà nuragica per le sepolture e l’area archeologica di Tharros con il suo villaggio preistorico. Accanto ai nuraghi, il simbolo della storia millenaria del popolo sardo sono i Giganti di Mont’e Prama, le più antiche sculture

a tutto tondo dell’area del Mediterraneo dopo quelle egizie, scoperte a Cabras. Arcieri, guerrieri e pugilatori negli ultimi anni campeggiano su magliette, borse, cartoline o “viaggiano” nei musei di tutto il mondo. Ma la Sardegna regala tesori anche a chi desidera immergersi in un passato non troppo remoto. Allora perché non visitare le miniere del Sulcis, gli impianti di Masua e di Porto Flavia, o le altre meraviglie di archeologia industriale che la Sardegna può regalare?

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Sardinia has a millennial history. The whole island can be considered one vast open-air museum. Evidence is the 7,000 Nuraghic sites scattered all over the island: among those you should visit are Su Nuraxi in Barumini, a

Unesco World Heritage site, the Tombs of the Giants, burial site of the Nuraghic civilisation, and the archaeological area of Tharros with its prehistoric village. Alongside the Nuraghe, other symbols of the millennial history of the Sardinian

people include the Giants of Mont’e Prama, the secondoldest sculptures in the Mediterranean basin after Egypt, discovered in Cabras. In recent years, these archers, warriors and boxers have appeared on t-shirts, bags and postcards, and travelled to

museums all over the world. But Sardinia also offers treasures for those seeking to immerse themselves in a more recent past. So why not visit the mines of Sulcis, the installations of Masua and Porto Flavia or the other wonders of industrial archaeology located in Sardinia?

N urag he S ant a B ar b ara, Maco m e r Foto d i Ale s s and ro Ad d i s 27

i nfor m a z i on e pu b bl i c i t a r i a

A R C H A E O LO G Y


A s in is t r a : Can n o n au, uva e vino A d e s tr a : Fre go la co n le a rsel l e Foto d i A l essa ndro Addi s

L E F RAG RA N Z E D EL T E RRI TO RI O Profumi, colori, sapori, forme, ma anche fragranze che accendono emozioni ed evocano

alle tante varietà di pane caratteristiche del territorio come il Carasau, il Civraxiu o dal Coccoi, del

suggestioni. La Sardegna può e deve essere racconta anche

quale non si possono non notare le forme particolari e

a tavola. INSULA Sardinia Quality World propone percorsi enogastronomici alla scoperta delle

uniche che arrivano direttamente dalla tradizione. Come i tanti tipi di pasta, dai classici Malloreddus,

produzioni locali più rinomate, ma anche quelle che più caratterizzano il

fino ai conosciutissimi Culurgiones ripieni di patate e formaggio, ma che i giovani chef sardi

territorio. Un viaggio attraverso i vitigni - l’Isola annovera

hanno già declinato in tantissimi altri modi, dalla pasta al nero di

19 DOC, 15 IGT e un DOCG - da cui nascono il Cannonau, il Bovale, il Carignano o il Vermentino. Ogni vino può essere accompagnato da un formaggio come il Pecorino, il Fiore sardo, ma anche il Casizolu o la ricotta mustia. Tutto da gustare insieme

seppia al ripieno di gambero rosso, fino ad arrivare al ‘raro’ e poco noto Filindeu, ‘il filo di Dio’ una forma di pasta usata per le minestre la cui realizzazione si tramanda a voce da secoli. Sapori e forme di una tradizione che va oltre la tavola.

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or Ricotta Mustia. There are so many to sample, along with the many types of local bread such as Carasau, Civraxiu or Coccoi, whose distinctive shapes are the direct descendants of tradition. And the

potato and cheese; but interpreted by a new generation of Sardinian chefs in countless new ways, from squid ink pasta filled with red shrimp to the ‘rare’ and little-known Filindeu, the ‘thread of God’, used in soups, whose recipe

should be told at the table too. INSULA Sardinia Quality World offers food and wine tours to discover the

Vermentino wines. Every wine can be paired with a cheese, like Pecorino or Fiore Sardo, Casizolu

multitude of pasta shapes, from the classic Malloreddus to the well-known Culurgiones filled with

has been handed down orally for centuries. Flavours and shapes of a tradition that goes beyond the table.

i nfor m a z i on e pu b bl i c i t a r i a

Aromas, colours, flavours and shapes, but also combinations that arouse emotions and fire the imagination. The story of Sardinia can and

most celebrated local products, and also the island’s most typical specialities. A journey among the vines - the island is home to 19 DOC areas, 15 IGT areas and a DOCG; these produce Cannonau, Bovale, Carignano and

FOOD AND WINE

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FIL I D ’ ORO E D I COTO N E QUAND O L’A RT I G I ANATO È ART E Nei nodi e nelle trame di un tappeto, nelle forme e nei colori di un vaso e di un piatto, o nel sottile filo d’oro che si insegue e si intreccia in un gioiello sono racchiusi i segreti di una terra unica, di un territorio magico tutto da scoprire. L’artigianato artistico è uno degli elementi distintivi della Sardegna.

nuove figure dal design moderno. Scoprire la Sardegna attraverso i musei della tessitura, come il Murats di Samugheo, o visitando quelli delle ceramiche a Oristano, Nuoro e Assemini, oppure entrare nei laboratori degli orafi sardi e osservarli mentre realizzano un gioiello in filigrana, guardare

Le ceramiche, i cestini colorati, i tappeti, i coltelli, i gioielli in filigrana realizzati grazie a tecniche tramandate di generazione in generazione, tratteggiano la storia dell’Isola e allo stesso tempo si proiettano verso il futuro con

con quanta maestria vengono realizzati i coltelli di Pattada o i cestini multicolore di Castelsardo, è come immergersi nella storia della Sardegna per capirne l’essenza, vivendo un esperienza unica e indimenticabile.

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The weave and knotting of a rug, the shapes and colours of a vase or a plate, the fine gold wire that intertwines in a piece of jewellery encapsulate the secrets of a special place, a magical island waiting

to be explored. Artistic handcrafts are one of the outstanding features of Sardinia. Ceramics, colourful baskets, rugs, knives and filigree jewellery made using techniques handed down through the generations, sketch the history of the island and simultaneously

look to the future with fresh modern designs. Discovering Sardinia through textiles museums like the Murats in Samugheo, or visiting the ceramics museums at Oristano, Nuoro and Assemini; entering the workshops of Sardinian goldsmiths and watching as they

make filigree jewellery; marvelling at the skill that goes into knives from Pattada or the multicoloured baskets of Castelsardo, is an immersion in Sardinia’s history to understand its essence, a unique and unforgettable experience.

Te ssi t r i ce Gi use p p i na C asu, Po m p u Foto d i Ale s s and ro Ad d i s 31

i nfor m a z i on e pu b bl i c i t a r i a

ARTISTIC HANDCRAFTS


A s in is t r a : Capo Te sta, S a nta Teresa Gallura Foto d i A l essa ndro Addi s A d e s tr a : Carn evale Is Ce r bus, Sinnai Foto d i Enr i co S pa nu

S A RD EG NA DA RE C O RD P E R Q UA L I TÀ D E L L A V I TA E LO N G EVI TÀ Saranno la qualità della vita e del cibo,

centenari ogni mille abitanti. Un nuovo

sarà il sole e il mare, ma in Sardegna si vive bene e si vive a lungo. L’Isola è infatti una delle cinque zone al mondo denominate “Blue Zone”con la più alta concentrazione di centenari. Nel 2014 la famiglia Melis a Perdasdefogu, in Ogliastra ha conquistato il Guinnes World Records per la famiglia più longeva del mondo: nove fratelli che complessivamente hanno 837 anni. E sempre la piccola comunità dell’Ogliastra proprio quest’anno si è aggiudicata un altro Guinnes World Record per essere il Comune con la più alta concentrazione di centenari del pianeta con otto cittadini “nativi e residenti” con 100 o più anni su un totale di 1.778 abitanti, pari a 0,449%: più di 4

primato che porta sul gradino più alto del podio la Sardegna e Perdasdefogu nella classifica delle Blue Zone superando le isole di Okinawa in Giappone e Ikaria in Grecia, la penisola di Nicoya in Costa Rica e la comunità di Loma Linda in California. Secondo gli studiosi la longevità dei sardi è legata una serie di fattori, non solo genetici, tra i quali spiccano le caratteristiche ambientali, la bassa densità di popolazione ma anche la qualità del cibo dai formaggi ai vini come il Cannonau ricchi di antiossidanti, passando per il pane a basso contenuto di grassi come il Carasau oppure grazie alle tante varietà di ortaggi coltivati senza concimi chimici.

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i nfor m azi one pu bbl i ci tar i a

LO N G E V I T Y AND QUALITY OF LIFE It might be the lifestyle and the food, it might be the sun and the sea, but in Sardinia they live well and long. In fact, the island is one of five places in the world named ‘Blue Zones’, with the highest concentrations of centenarians. In 2014 the Melis family of Perdasdefogu in

Ogliastra entered the Guinness World Records for the most long-lived family in the world: nine siblings with a total age of 837. Still in the small Ogliastra community, this very year the village set another record as the municipality with the world’s highest concentration of centenarians, with eight ‘native residents’ of 100 or above out

of a total of 1,778 inhabitants, equivalent to 0.449% or over 4 per thousand people. This new record takes Perdasdefogu and Sardinia to the top of the Blue Zone classification, ahead of the islands of Okinawa in Japan and Ikaria in Greece, the Nicoya Peninsula in Costa Rica and the Loma Linda community in California. According to researchers, Sardinian

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longevity is linked to a series of factors besides genetics, including environmental characteristics and low population density, but also the quality of food, from cheeses to wines like Cannonau, high in oxidants, as well as breads with very low fat content like Carasau, and the numerous varieties of vegetables grown without chemical fertilisers.


Con il programma Insula Sardinia Quality World potrai scoprire la vera anima della Sardegna, un viaggio tra le migliori produzioni enogastronomiche, della moda, dell’artigianato artistico e design dell’Isola. Troverai tutto questo negli hotel che aderiscono a programma di marketing regionale “Insula Sardinia Quality World” e nel corso delle serata a tema INSULA. Scopri di più attraverso la scansione del codice QR. E ricorda ogni volta che vorrai riscoprire gusto, fascino e sapori della nostra terra vai sul nostro sito www.insulasardina.com l’esperienza continua.

With INSULA SARDINIA QUALITY WORLD, you will discover the real beating heart of Sardiniathrough the best fashion, design, artistic craftsmanship and food products the region has to offer. A series of exclusive events at “INSULA HOTEL PARTNERS” are planned. Find out more by scanning the following QR code.

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i nfor m azi one pu bbl i ci tar i a

PORTO CERVO

Nella suggestiva location di via della Marina a Porto Cervo Insula vi accompagna alla scoperta delle nostre specialità dai profumi di Sardegna attraverso il Ristorante Filiera Sarda, la Pizzeria Gourmet e il Lounge Bar rigorosamente made in Sardinia inoltre, visitando lo Showroom Insula e i corner artistici potrete scoprire le migliori produzioni food and beverage, del design, della moda e dell’artigianato artistico della nostra terra

In the charming location of Marina in Porto Cervo Insula will takes you to discover the delicacies and flavors of our land at our Sardinian Restaurant, the Gourmet Pizzeria and the Lounge Bar moreover, by visiting the Insula Showroom you’ll discover the best agrifood, design, fashion and artistic craftsmanshio productions of our land.

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E poi tramonta il sole. È allora che capisci. Quando assisti a quella tavolozza di colori dalle pedane adagiate sulla scogliera o dalle spiagge di sabbia candida. E ci ripensi, quando passeggi nel borgo di pescatori di Isola Rossa o mentre vivi il tuo massimo benessere nel centro Thalasso. Ti aspettiamo nelle migliori agenzie di viaggio.

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NE

NW

C

SE N

SW

SARDINIAN itineraries

NORTH EAST From S.Teresa of Gallura to Budoni P. 44 - 59

SOUTH EAST

ITA Cinque itinerari per un’indimenticabile vacanza in Sardegna. Su e giù per i quasi duemila chilometri del suo periplo attraverso i paesaggi che la rendono magica: spiagge, località, territori, siti di interesse, turismo attivo.

From Gulf of Orosei to Villasimius P. 60 - 87

SOUTH WEST From Cagliari to Penisola del Sinis P. 88 - 113

NORTH WEST

ENG Five itineraries for an unforgettable holiday in Sardinia. Up and down the nearly two thousand kilometers of coastline: beaches, resorts, land, sites of interest, active tourism.

From Bosa to Castelsardo P. 114 - 127

BARBAGIA From Oliena to Nuoro and Orgosolo P. 128 - 134 38


HOTEL CLUB

A D U LT S

You don’t have to go across the world to nd yourself: discover the charming Ogliastra and give yourself a moment of pure relax

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O N LY


D IS C OV E R

L ’ I S O L A D E L L E M E R AV I G L I E

Cala Mosca, Cagliari, Foto Shutterstock.com di Stefano Garau 40


SARDINIA MAGAZINE BENVENUTI

U NA T E R R A M AG I C A T U T TA D A A M A R E A M AG I C A L L A N D WA I T I N G TO B E LOV E D

abrizio De André, celebre cantautore italiano, motivava così la sua decisione di trasferirsi nel 1979 in Sardegna con la famiglia: “La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”.

disseminati un po’ ovunque pervenutici dalla misteriosa e affascinante civiltà nuragica che ancora oggi alimenta miti e leggende, le vestigia delle diverse dominazioni che si sono susseguite nei millenni. E ancora le impenetrabili foreste di leccio, gli stagni e le lagune dove nidificano specie rare di volatili, i torrenti tumultuosi che formano gole e cascate, le grotte, le sorgenti carsiche, le montagne. Per non parlare di una cultura culinaria che, grazie alla tipicità dei prodotti espressione di questa terra (dal pane ai dolci, dall’olio ai vini, dalle carni al pesce e ai formaggi), costituisce anch’essa un viaggio nella tradizione di un popolo. In questo numero di Sardinia Magazine racconteremo al turista che sbarca sull’Isola tutte le possibilità di vacanza di cui questa terra, al centro del Mediterraneo e dal clima mite, è capace. Con una serie di quattro itinerari toccheremo tutte le principali località costiere: da nord a sud e da est a ovest, le spiagge più rinomate e quelle meno conosciute ma altrettanto suggestive; vi presenteremo i gioielli naturalistici che incontreremo durante questo percorso, le emergenze storiche e archeologiche, i parchi e le aree marine protette, consiglieremo passeggiate a cavallo, in bicicletta o in quad nei luoghi più selvaggi, con un occhio attento al

Gli ultimi decenni, in effetti, hanno consacrato la Sardegna come una delle mete turistiche estive più ambite. Tutto ha avuto inizio nel 1962 con la nascita della Costa Smeralda, situata nel tratto costiero gallurese del nord-est che fa capo ad Arzachena. Questa piccolissima porzione di litorale sardo è diventata la capitale di un turismo d’élite che ancora oggi rappresenta nell’immaginario collettivo, a torto o a ragione, l’immagine stessa della Sardegna. Ma i tesori che l’Isola è in grado di offrire a chi li vuole scoprire sono un’infinità: i 1.896 chilometri di coste, le isole minori, le città, i borghi medievali, i paesi dell’interno con il loro folklore, le feste e le tradizioni rimaste intatte; i numerosi resti

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multiforme e prezioso artigianato locale e alle prelibatezze che potrete gustare in ristorante o in agriturismo. Una rivista ricca di informazioni e splendide fotografie che potrete portare con voi durante il vostro soggiorno in Sardegna e che potrete conservare in vista della vostra prossima vacanza qui nell’Isola delle meraviglie.

Spiaggia di Porto Giunco, Villasimius Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano

Fabrizio De Andrè, the famous Italian singer-songwriter, explained as follows his decision to move to Sardinia with his family in 1979: “Life in Sardinia is perhaps the best a man can hope for: twentyfour thousand kilometers of forests, countryside, coastline soaked in a miraculous sea should coincide with what I would recommend the Dear Lord to give us as Paradise”.

holiday destinations. It all began in 1962 with the birth of the Costa Smeralda, located in the Gallura coastal stretch of the North-East with Arzachena as its urban center. This tiny portion of Sardinian coastline has become the capital of luxury tourism still representing in the collective imagination, whether right or wrong, the very image of Sardinia. But the treasures that the island is able to offer to those wishing to discover them are actually many: the 1,896 kilometers of coastline, the smaller islands, the cities, the medieval villages, the inner countries

The last few decades, in fact, have consecrated Sardinia as one of the most coveted summer

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Piscine di Venere, Baunei Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano

with their traditions, the festivals and ancient rituals; the numerous remains scattered nearly everywhere of the mysterious and fascinating Nuragic civilization still feeding myths and legends; the vestiges of the different dominations that have followed through the ages. And also the impenetrable forests of holm oaks, the ponds and lagoons where rare species of birds nest, the tumultuous streams forming gorges and waterfalls, the caves, the karst springs, the mountains. Not to mention a culinary culture that, thanks to the typical local products (from bread to sweets, from oil to wines, from meat to fish and cheeses), is also a journey into the tradition of a people. In this issue of Sardinia Magazine we will explain all the holiday options that this land in the

middle of the Mediterranean and with such a mild climate may offer. With a series of four itineraries we will reach all the main coastal destinations: from North to South and from East to West, the most renowned beaches and the lesser known but just as appealing; we will present the naturalistic jewels that we will encounter during the journey, historical and archaeological sites, parks and marine protected areas. We will recommend horseback riding, biking and quad biking in the wildest places, with an eye to the precious local crafts and delicacies available in restaurants or farmhouses. A magazine full of information and beautiful photographs that you can take with you during your stay in Sardinia and keep until your next holiday in this Island of marvels.

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PAS S EG G I ATA A

D A S A N TA T E R E S A D I G A L L U R A A B U D O N I

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Capo Testa, Santa Teresa di Gallura Foto di Alessandro Addis

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L’incanto di una vacanza in Sardegna

Sandalia Boutique Hotel Via Sarra di Entu - 07021 Cannigione di Arzachena (SS) - t. 0789 1925100 www.sandaliaboutiquehotel.it - bookingsandalia@bluhotels.it 48


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

S A N TA T E R E S A D I G A L L U R A N O R T H E A S T T O U R : D AY O N E

unto di partenza dell’itinerario nella Sardegna nord-orientale è Santa Teresa di Gallura, caratteristico borgo che si erge su un promontorio affacciato sulle Bocche di Bonifacio. D’estate è animata da decine di migliaia di turisti fra aperitivi in locali alla moda e musica dal vivo. Numerose e affascinanti le spiagge della zona: Rena di Levante, ben riparata dal maestrale, con un paesaggio costiero costellato da innumerevoli scogli di granito rosa dalle forme bizzarre; Cala Grande, stupenda e solitaria, con panorama sulla Corsica e gigantesche e multiformi sculture naturali; La Marmorata, protetta dall’omonima insenatura, è una delle spiagge più belle dell’alta Gallura: panorami mozzafiato con la costa sud della Corsica e, a nord-est, le isole dell’Arcipelago della Maddalena. A 25 chilometri a est di Santa Teresa, percorrendo la s.s. 133bis, giungiamo a Palau, a due passi dalla Costa Smeralda e porto d’imbarco per l’arcipelago maddalenino. Acque azzurre e limpide e rocce scolpite la rendono unica: su un promontorio granitico modellato dal tempo, compare una scultura naturale che sembra plasmata da un artista: è la Roccia dell’Orso, simbolo di Palau. Fra le spiagge più belle consigliamo: spiaggia del Liscia, il cui arenile si è formato dai sedimenti portati dal fiume Liscia che qui ha la sua foce, e Porto Puddu, rinomato campo di pratica per amanti e professionisti di surf e windsurf.

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Panoramica da Capo d’Orso, Palau Foto Shutterstock.com di CoolR Testo di Edoardo Pisano

Starting point of the itinerary in northeastern Sardinia is Santa Teresa of Gallura, a quaint village that stands on a headland overlooking the Bocche di Bonifacio. In summer it comes alive with tens of thousands of tourists having their aperitifs in trendy clubs enjoying live music. There are many attractive beaches in the area: Rena di Levante, well sheltered from the mistral, with a coastal landscape dotted with countless rocks of pink granite with bizarre shapes; Cala Grande, beautiful and solitary, with views of Corsica and gigantic and multifaceted natural sculptures; La Marmorata, protected by the inlet of the same name, is one of the most beautiful beaches in Alta Gallura: breathtaking

views with the southern coast of Corsica and, to the North-East, the islands of the Archipelago of La Maddalena. 25 kilometers East of Santa Teresa, along the s.s. 133bis, we reach Palau, close to the Costa Smeralda and a port of embarkation for the Archipelago of La Maddalena. Blue and clear waters and sculpted rocks make it unique: on a granite headland shaped over time, a natural sculpture that seems created by an artist; it is the Roccia dell’Orso (Rock of the Bear), symbol of Palau. Among the most beautiful beaches we recommend: Spiaggia del Liscia, whose sand was formed by the sediments brought by the river Liscia that has its estuary here, and Porto Puddu, renowned practice camp for lovers and professionals of surfing and windsurfing.

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Ritorno alla natura.

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ARCIPELAGO DE LA MADDALENA L’Arcipelago della Maddalena è qualcosa di sublime: un parco nazionale di straordinaria bellezza composto da 62 fra isole e isolotti per un totale di 180 chilometri di coste. Dal porticciolo di Palau si prende il traghetto (è possibile imbarcare anche le auto) e dopo 15 minuti si sbarca a La Maddalena, la principale delle sette isole maggiori dell’Arcipelago. Le altre sono: Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria. Con poco tempo a disposizione, il modo migliore di visitarle è noleggiare una barca. La cittadina di La Maddalena, con diecimila residenti, è pittoresca e vivace. Una strada panoramica percorre tutto il periplo dell’isola toccando le bellissime insenature di Spalmatore, Cala Trinita e Cala Francese. La Maddalena è collegata con un ponte all’isola di Caprera, che merita una visita non solo per l’interessante museo garibaldino ma

soprattutto per la varietà e la bellezza di numerose spiagge tra cui spicca Cala Coticcio. Sull’isola di Budelli, tra le altre, c’è la celebre e affascinante Spiaggia Rosa: essa è sottoposta a tutela integrale dunque sono vietati l’accesso e la balneazione ma è possibile ammirarla dal mare o a distanza. Sempre a Budelli, la spiaggia dei Cavalieri è un vero spettacolo di riflessi cromatici. Con un paesaggio punteggiato di rocce e scogli di granito rosa, impreziosito da incredibili sfumature dei fondali, segnaliamo Cala Maria situata nell’isola di Santa Maria.

Panoramica sull’Arcipelago de La Maddalena Foto Shutterstock.com di Ventura Testo di Edoardo Pisano

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QUA N D O L A NAT U RA RE GA L A

UN INCANTO CHE

AFFIORA DAL MARE

The Archipelago of La Maddalena is marvellous: a national park of extraordinary beauty consisting of 62 islands and islets for a total of 180 kilometers of coastline. From the port of Palau you take the ferry (you can also board your car) and after 15 minutes you disembark at La Maddalena, the main of the seven major islands of the Archipelago. The others are: Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli and Santa Maria. With little time available, the best way to visit them is to rent a boat. The town of La Maddalena, with 10,000 residents, is lively and picturesque. A scenic road runs through the entire island, touching the beautiful coves of Spalmatore, Cala Trinita and Cala Francese. La Maddalena is connected with a bridge to the island of Caprera, which is worth a visit not only for the interesting museum dedicated to Giuseppe Garibaldi but mostly for the variety and beauty of numerous

beaches including Cala Coticcio. On the island of Budelli, among others, there is the famous and fascinating Spiaggia Rosa (Pink Beach): it is subject to full protection so access and bathing are forbidden but you can admire it from the sea or at a distance. Furthermore, in Budelli, the Spiaggia dei Cavalieri is a real show of chromatic reflections. Finally, with a landscape dotted with rocks and boulders of pink granite, embellished with incredible shades of the seabed, we point out Cala Maria located on the island of Santa Maria.

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RIC C H EZZA NAT UA L E I N

DA VIVERE OGNI GIORNO

Spiaggia del Grande Pevero, Porto Cervo Foto di Alessandro Addis 54


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

DA CANNIGIONE A PORTO ROTONDO FROM CANNIGIONE TO PORTO ROTONDO

erzo giorno che parte da Cannigione, piccola frazione di Arzachena, che da antico borgo di pescatori si è trasformata in località residenziale e turistica: le più belle spiagge della zona sono Le Piscine, Mannena, Tanca Manna e Laconia, fino alla grande spiaggia di Cannigione, col suo antico pontile in pietra. Risalendo verso nord il fiordo di Cannigione giungiamo a Baia Sardinia, borgo di alberghi e ville nato nei primi anni Sessanta a cornice della splendida spiaggia di Battistoni. Lasciata Baia Sardinia si incontra Poltu Quatu, sorto su una stretta insenatura chiusa da spettacolari e imponenti pareti granitiche. Poco più avanti inizia la Costa Smeralda: Porto Cervo è il paradiso dei vip. La piazza rossa è il centro del villaggio e da essa si diparte un intrico di viuzze, scalinate, archi e porticati disseminato di boutique esclusive, raffinati ristoranti e celebri locali notturni. Sul molo vecchio, la sfilza di favolosi yacht è meta continua dei curiosi. Proseguendo in direzione Olbia troviamo la spiaggia del Pevero poi Cala di Volpe con le sue sfumature smeraldine. Si continua verso le spiagge più celebrate: quella di Capriccioli, forse la più bella di tutte, il Romazzino, Li Cogghj, La Celvia, Liscia Ruja, Razza di Juncu. Qualche chilometro più a sud, lasciamo la Costa Smeralda ed entriamo a Porto Rotondo: le spiagge più apprezzate sono quelle di Ira, la spiaggia dei Sassi e quella di Punta di Volpe.

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The third day starts from Cannigione, a small area in the municipality of Arzachena, which has transformed from an antique borough of fishermen into a residential and tourist location. The most beautiful beaches in the area are Le Piscine, Mannena, Tanca manna and Laconia, and of course the large beach of Cannigione, with its antique stone pier. Continuing northwards past the fjord of Cannigione, we reach Baia Sardinia, a center of hotels and villas originating in the early 1960s, creating a frame for the splendid beach of Battistoni. Leaving Baia Sardinia, we reach Poltu Quatu, rising from a narrow inlet and wedged between spectacular and imposing granite walls. Only a little farther the Costa Smeralda starts: Porto Cervo is the paradise of VIPs. The red square is the center of town and from there, a maze of alleys, stairs, arches, and arcades

departs, brimming with exclusive boutiques, refined restaurants, and famous nightclubs. On the old pier, the armada of fabulous yachts is a constant attraction for the curious. Continuing in the direction of Olbia, we stumble on the beaches of Pevero and then Cala di Volpe with its emerald hues. We move on towards the most celebrated beaches: Capriccioli, perhaps the prettiest of all, il Romazzino, Li Cogghi, La Celvia, Liscia Ruja, Razza di Juncu. A few kilometers towards the South we leave the Costa Smeralda behind as we enter Porto Rotondo: the most appreciated beaches are those of Ira, the Spiaggia dei Sassi and Punta di Volpe.

Porto Cervo, Costa Smeralda Foto Shutterstock.com di Balate Dorin Testo di Edoardo Pisano

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IL PARADISO PER LE FAMIGLIE È A 20 PASSI DAL MARE.

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Isola di Tavolara, Olbia Foto Shutterstock.com di travelwild Testo di Edoardo Pisano

I S O L A D I TAV O L A R A , S P E T TA C O L O D A FAV O L A D A O L B I A A B U D O N I : G I O R N O Q U AT T R O

Diciassette chilometri separano Porto Cervo da Olbia, capitale della Gallura: fondata attorno al 750 a.C. era un avamposto fenicio sul mar Tirreno. Tre necropoli ne ricordano le antichissime origini. Conquistata poi dai romani nel III secolo a.C., Olbia ebbe un passato ancora più antico: sono infatti numerose le vestigia dell’età nuragica, come la tomba dei giganti Su Monte de S’Ape, la più grande del genere in Sardegna, o il pozzo sacro Sa Testa. La città si affaccia su un golfo spettacolare che protegge l’area marina di Tavolara. Nell’immensa costa olbiese, tra la miriade di calette turchesi, consigliamo: Porto Istana e il Lido di Pittulongu, in particolare La

Playa, spiaggia prediletta dagli olbiesi. Da Loiri Porto San Paolo è possibile raggiungere in barca l’isola di Tavolara, maestoso massiccio granitico a picco sul mare dai variopinti fondali marini, ideali per lo snorkeling. Proseguendo verso sud si arriva alle spiagge simbolo di San Teodoro: Cala Brandinchi, dalla sabbia candida e finissima, la sua gemella Lu Impostu, poi Marina di Puntaldìa con il suo moderno porto turistico e lo spettacolo caraibico di S’Isuledda. Merita anche La Cinta, a ridosso del centro abitato. A 15 minuti d’auto si trova Budoni, delizioso paesino sullo sfondo di uno straordinario mare turchese: Cala Ottiolu, con le sue acque basse e verdi, è una delle spiagge più

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Spiaggia di Porto Taverna, Loiri Porto S. Paolo Foto Shutterstock.com di Andrew Mayovskyy Testo di Edoardo Pisano

amate e si trova a ridosso dell’omonimo porto, approdo turistico di riferimento che rappresenta un punto di partenza per gite sottocosta.

beach of choice for Olbia residents. From Loiri Porto San Paolo, you can reach Tavolara by boat, and enjoy this majestic granite mass towering over the sea with its multi-colored seabed, ideal for snorkeling. Continuing towards the South, we reach the beaches which best represent San Teodoro: Cala Brandinchi, with its clear fine sand, its twin Lu Impostu, and then Marina di Puntaldìa with its modern tourist marina, and ‘Caribbean’ spectacle of S’Isuledda. Also worthwhile is La Cinta, at the back of the residential area. At a 15 minutes’ drive you can find Budoni, a splendid town with an extraordinary turquoise sea as its backdrop: Cala Ottiolu, with its shallow, greenish water, is one of the most loved beaches and it is located behind the homonymous port.

THE WONDERS OF TAVOLARA Seventeen kilometers separate Porto Cervo from Olbia, the main city in Gallura: founded around 750 BCE, Olbia was a Phoenician outpost on the Tyrrhenian Sea. Three necropolises remind us of its ancient origins. Conquered by the Romans in the third century BCE, Olbia has even a more ancient past: there are, in fact, many vestiges from the Nuragic age such as the giants’ tomb of Su Monte de S’Ape, the biggest of this kind in Sardinia, or the sacred well of Sa Testa. The city looks out over a spectacular gulf which shields the protected marine area of the island of Tavolara. Throughout the endless coastline of Olbia, we recommend: Porto Istana and the Lido di Pittulongu, and especially La Playa, the

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S

L’Hotel Cala Caterina, incastonato come una pietra preziosa tra il verde della macchia mediterranea e l’azzurro cristallino del mare, é situato nella costa sud orientale della Sardegna, a soli 100 mt. dalla deliziosa spiaggia di Cala Caterina attraverso una piacevole passeggiata nel verde, a pochi minuti dal caratteristico paese di Villasimius (5 km) e vicino al moderno ed attrezzato porto turistico (1 km).

Composto da 48 camere, piscina esterna, ristorante e spa, costruito in tipico stile mediterraneo e arricchito da lunghi e ombreggianti colonnati. La sua posizione appartata, all’interno del vasto parco che si estende fino al mare, lo rende una vera e propria oasi di pace e tranquillità.

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HOTEL CALA CATERINA Via Lago Maggiore n. 32 I - 09049 VILLASIMIUS (CA) Tel. +39.070.798029 E-mail: info@hotelcalacaterina.it www.hotelcalacaterina.it 61


Cala Goloritzè, Baunei Foto di Enrico Spanu

Palazzo Regio, Sala del Consiglio, Cagliari Foto di Alessandro Addis 62


PAS S EG G I ATA A

DAL GOLFO DI OROSEI A VILL ASIMIUS

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SARDINIA MAGAZINE INTINERARIES

Cala Mariolu, Baunei Foto di Enrico Spanu Testo di Edoardo Pisano 64


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

IL GOLFO DI OROSEI, T R A M A R E E M O N TA G NA S O U T H E A S T T O U R : D AY O N E

ra mare e montagna, il Golfo di Orosei incarna al meglio la bellezza aspra e selvaggia della Sardegna. Da un lato alte falesie a picco su acque cristalline, calette nascoste, grotte e spiagge. Volgendo lo sguardo a ovest, invece, ecco le cime inaccessibili del massiccio del Gennargentu, pascoli verdi, altopiani, canyon, foreste secolari: luoghi ideali per escursioni, arrampicate, trekking. Si capisce perché tutto questo compendio costituisca, dalla montagna al mare, un’area protetta incontaminata di straordinario interesse e fascino. Il modo migliore per assistere agli spettacoli offerti da una costa unica in Sardegna come quella del Golfo di Orosei è affittare un motoscafo o un gommone nel porticciolo di Cala Gonone, frazione marina di Dorgali. Potrete andare alla scoperta delle numerose calette sabbiose o ciottolose che si susseguono una dopo l’altra, incastonate fra le ripide e alte falesie ricche di grotte a livello dell’acqua, raggiungibili anche via terra ma dopo lunghi e impegnativi percorsi a piedi: Cala Luna, Cala Sisine, Cala Biriola, Cala Mariolu, Cala Goloritzè lasciano letteralmente senza fiato con le acque color smeraldo circondate da scenari naturali incredibili. Sempre da Cala Gonone, ogni mezz’ora, partono le imbarcazioni dirette verso la Grotta del Bue Marino, una cavità che si apre sulle falesie calcaree che piombano in acqua e dove, fino agli anni ’80, viveva la foca monaca (in sardo bue marino).

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Cala Luna, Dorgali Foto di Enrico Spanu Testo di Edoardo Pisano

As a mix of sea and mountains, the Gulf of Orosei best represents the rugged and wild beauty of Sardinia. On one side, high cliffs towering over crystalclear water, hidden coves, caves, and beaches. As we look westwards, however, we can see the unattainable peaks of the massif of the Gennargentu, green fields, plateaus, canyons, ancient forests: perfect for excursions, hiking and climbing. It is clear why this whole area, between the sea and the mountains, is a protected and unspoiled territory of exceptional interest and charm. The best way to admire the shows offered by a unique coast in Sardinia as the coast of the Gulf of Orosei is to rent a motorboat or a dinghy at

the marina of Cala Gonone, in the municipality of Dorgali. You may also discover the many sandy or pebbly coves coming in succession nestled between the steep and high cliffs rich in caves at water level, reachable by land after long and challenging hikes: Cala Luna, Cala Sisine, Cala Biriola, Cala Mariolu, Cala Goloritzè, these coves leave you literally breathless, with their emerald water, surrounded by an unbelievable natural scenery. From Cala Gonone, every half hour the boat service leaves for the Grotta del Bue Marino, a cave which opens up in the mass of calcareous rock rising from the sea, where up until the 1980s the foca monaca (Monachus monachus) used to live.

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Noleggio Gommoni Escursioni personalizzate con Skipper Centro Sub Boat Rentals Customised Excursion with Skipper Diving Center Partenze da Santa Maria Navarrese per Departures from Santa Maria Navarrese to Cala Goloritzè, Ispuligidenie (Cala Mariolu), Cala Biriala, Cala Sisine, Cala Luna

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U N O S C E NA R I O M O Z Z A F I AT O :

L’ E N T R O T E R R A D E L G O L F O D I O R O S E I : G I O R N O D U E

a Orosei a Dorgali: i 21 chilometri che separano i due maggiori centri delle Baronie sono circondati dalla macchia mediterranea e da imponenti costoni rocciosi. È questo il panorama che accompagna i viaggiatori fino alla Grotta di Ispinigoli, al cui interno è presente la stalattite più alta d’Europa: una colonna di 38 metri che congiunge la base con la sommità della struttura. Per arrivare al fondo si devono scendere 280 gradini che portano alle viscere della cavità: si tratta di uno spettacolo raro a vedersi. A 12 chilometri di distanza, percorrendo la s.s. 125 e poi la s.p. 38, si trova il villaggio nuragico di Serra Orrios, uno dei più grandi e meglio conservati dell’intera Sardegna, circondato da ulivi millenari: risale al XVI secolo a.C. e racconta attraverso i resti composti da sei isolati formati da 5-6 capanne disposte a cerchio, due tempietti

e un pozzo per l’acqua al centro, la vita dei popoli nuragici. Rientrando sulla Orientale Sarda, dopo circa 40 minuti in direzione sud arriviamo nei pressi di un autentico monumento naturale: la Gola di Su Gorroppu, che si apre in tutta la sua magnificenza nel cuore del Supramonte fra imponenti pareti calcaree a strapiombo che raggiungono i 400 metri di altezza, è una sorta di grand canyon d’Europa. La zona è ricca di piante endemiche, boschi di lecci e falesie traforate da rocce: per questo si presta a passeggiate a piedi, arrampicate e spettacolari itinerari di trekking.

Canyon Gorropu, Urzulei Foto Shutterstock.com di Alexandra Sulslova Testo di Edoardo Pisano

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Canyon Gorropu, Urzulei Foto Shutterstock.com di Ivan Hlobej Testo di Edoardo Pisano

specimen of 5 to 6 huts set up in a circle, two small temples, and a water well in the center. Returning on the highway Orientale Sarda s.s. 125, after about 40 minutes’ driving southwards, we arrive near an authentic natural monument: the Gola di Su Gorroppu, which opens up for you in all its magnificence in the heart of the Supramonte region, surrounded by impressive calcareous vertical mountainsides reaching as high as 400 meters. It can be considered Europe’s grand canyon. The area features lots of endemic plants, holm oak woods, slopes and cliffs perforated by rocks and it is therefore suitable for climbing and spectacular hiking itineraries.

From Orosei to Dorgali: the 21 kilometers which separate the two major towns of the Baronie region are surrounded by Mediterranean shrubbery and imposing rocky slopes. This is the panorama that accompanies the traveler right up to the Grotta di Ispinigoli, where you can find the tallest stalactite of Europe: a column of 38 meters connecting the base with the ceiling of the cave. To reach the bottom, one has to descend the 280 steps leading to the innards of the cavity: it is a phenomenon one can rarely admire. At 12 kilometers’ distance, driving on the highway s.s. 125 and subsequently provincial road s.p. 38, you can find the Nuragic settlement of Serra Orrios, one of the largest and best-kept on the entire island, in the midst of ancient olive trees: it goes back to the sixteenth century BCE and it tells you the mysterious daily life of the Nuragic peoples, by way of the remains consisting of six isolated

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SARDINIA MAGAZINE INTINERARIES

A R B ATA X , S P I A G G I A BIANCA E ROCCE ROSSE T H E S P E C TA C U L A R A R B ATA X R E D R O C K S : D AY T H R E E

’itinerario prosegue da Santa Maria Navarrese, all’estremità meridionale del Golfo di Orosei. La macchia mediterranea, raggruppata in una folta boscaglia di lecci, ginepri e pini, si affaccia a picco sulla spiaggia del paese lambita da acque trasparenti. Circa mezzo chilometro a nord del centro si trova il porticciolo turistico dove vari operatori propongono gite in barca nelle località che abbiamo descritto al primo giorno di itinerario. Riprendiamo l’Orientale Sarda per altri 13 chilometri, sempre in direzione sud, per giungere ad Arbatax, località di villeggiatura con varie spiagge su entrambi i lati: raccomandiamo le splendide baie di sabbia e acqua trasparente che prendono il nome di Spiaggia di Orrì e Musculedda. Non si può andare ad Arbatax e non visitare le Rocce Rosse, bizzarre formazioni rocciose erose dagli elementi che emergono dal mare. Continuando a ridiscendere la s.s. 125 per 20 minuti entriamo a Bari Sardo, uno dei centri più importanti d’Ogliastra, immerso in colline di vigneti e frutteti, famoso per l’artigianato tessile. In centro merita una visita l’imponente chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Monserrato. Simbolo del paesino è la torre di Barì, realizzata dagli aragonesi fra 1572 e 1639 in uno sperone roccioso sul mare. Alta quasi 13 metri, domina e divide il litorale in due spiagge di ciottoli.

The itinerary continues from Santa Maria Navarrese. The Mediterranean flora, growing luxuriantly in dense bushes of ancient holm oaks, junipers, and pines overlooks the beach, as it is caressed by the crystalline water. About half a kilometer to the North of the village lies a tourist marina where a number of businesses offer boat tours to the destinations we have described for the first day of the itinerary. We return to the highway Orientale Sarda for another 13 kilometers, still towards the South, until we reach Arbatax, a holiday place with various beaches on either side: we recommend the splendid sandy bays and the clear water at the locations called Spiaggia di Orrì, Spiaggia di Musculedda. You cannot visit Arbatax without seeing the Rocce Rosse, bizarre red rocky formations eroded by the elements, emerging from the sea. Continuing our descent on s.s. 125 for 20 minutes, we enter Bari Sardo, one of the main centers of the Ogliastra region, located between the hills covered in vineyards and orchards, and famous for their textile craftsmanship. Worth visiting in the center is the impressive parochial church of Nostra Signora di Monserrato, one of the prettiest of the island. Symbol of the village is the tower of Barì, built by the Aragonese between 1572 and 1639 on a rocky spur overlooking the sea. It is nearly 13 meters high and it dominates and divides this piece of the coast in two pebbly beaches.

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SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

Rocce Rosse, Arbatax Foto di Enrico Spanu Testo di Edoardo Pisano 73


ALL A S C O P E RTA D E L

T R A E S C U R S I O N I E N U O TAT E

Porto Giunco, Villasimius Foto di Enrico Spanu 74


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

D A M U R AV E R A A VILLASIMIUS F R O M M U R AV E R A TO V I L L A S I M I U S

orniamo sull’Orientale Sarda e percorriamola, sempre in direzione sud, per 57 chilometri fino a Muravera, centro principale del Sarrabus, celebre per le coltivazioni di agrumeti. Il territorio è ricco di lunghissime spiagge sabbiose, stagni dove passeggiare in mountain bike o a cavallo, foreste di lecci e corbezzoli dove avventurarsi in itinerari di trekking. Il litorale si estende a sud di Muravera per chilometri, a partire dalla spiaggia di San Giovanni fino alle calette dello sperone di Capo Ferrato. Proseguendo verso sud troviamo la spiaggia più lunga del versante est della Sardegna: Costa Rei, coi suoi 10 chilometri complessivi di sabbia fine e dorata, è decisamente da non perdere. Entriamo nel territorio di Castiadas, altrettanto ricco di paesaggi costieri mozzafiato: da Cala Sinzias al piccolo angolo di paradiso di Cala Pira, con soffici dune circondate da graniti e profumate da ginepri e macchia mediterranea. Giungiamo così alla più rinomata località di villeggiatura del Sud Sardegna, Villasimius: la sua costa è formata da un susseguirsi di spiagge, intervallate da piccole scogliere e dal promontorio di Capo Carbonara, riserva marina protetta dove effettuare indimenticabili immersioni. Le spiagge sono tutte splendide: Punta Molentis, Simius, Porto Giunco, Cala Caterina, Spiaggia del Riso, Campulongu, Campus e Porto Sa Ruxi.

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Spiaggia di Costa Rei Foto di Giorgio Fanni Testo di Edoardo Pisano

We keep driving down the Orientale Sarda, towards the South for another 57 kilometers until we reach Muravera, the main center of the Sarrabus region in the valley of the river Flumendosa, famous for the citrus groves. The territory is blessed with many long sandy beaches and inland pools, forests of holm oak and arbutus great for hiking. The shore extends South of Muravera for dozens of kilometers, starting from the quartz beach of San Giovanni down to the secluded coves of the granite mass of Capo Ferrato. Continuing towards the South, we find the longest stretch of sand of the eastern side of Sardinia: you absolutely cannot miss out on Costa Rei, with its total of 10 kilometers of fine,

golden sand. We are now entering the territory of Castiadas, just as blessed with an enchanting coastal scenery: starting from Cala Sinzias, then the small corner of paradise of Cala Pira, with its soft dunes surrounded by granite rocks and scented by ancient junipers and maquis. And then we reach the most renowned coastal destination of southern Sardinia, Villasimius: its coast is shaped by a succession of beaches, interrupted by small rocky coves and the promontory of Capo Carbonara, a protected marine area where diving becomes an unforgettable experience. The beaches are all beautiful: Punta Molentis, Simius, Porto Giunco, Cala Caterina, Spiaggia del Riso, Campulongu, Campus and Porto Sa Ruxi.

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Punta Molentis, Villasimius Foto di Enrico Spanu Testo di Edoardo Pisano 78


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A L L A S C O P E R TA D I PA E S A G G I U N I C I TO DISCOVER OF UNIQUE LANDSCAPES

bella è probabilmente quella del mare nella quale il visitatore può scoprire non solo come i carichi venivano stivati ma anche come alcuni siano stati ritrovati. Ci sono esempi d’epoca punica, d’epoca romana e medievale. Bella anche la Sala del Santuario, nella quale sono in mostra i reperti ritrovati nel tempio fenicio - punico e romano di Cuccureddus. Nella Sala del Territorio è invece possibile ammirare i reperti archeologici ritrovati nei pressi della odierna chiesetta campestre di Santa Maria, un tempo sede di un edificio termale romano. Si potranno inoltre ammirare i reperti rinvenuti nella necropoli di Cruccuris e di Accu is Traias. La Sala del Relitto è una delle più ricche, dedicata alla nave aragonese naufragata nei pressi dell’Isola dei Cavoli, con il suo carico di cannoni e azulejos.

a pittoresca Villasimius è una cartolina di paesaggi costieri e collinari che offre archeologia, storia, escursioni naturalistiche, cultura e gastronomia. Dire Villasimius è dire spiagge e costa incontaminata e selvaggia. Ma dire Villasimius è dire soprattutto scoperta, quella riservata ai visitatori che, una volta raggiunto il piccolo borgo marinaro, si rendono conto che quest’angolo di Sardegna è mare, ma anche favoloso entroterra. La pittoresca Villasimius è una cartolina di paesaggi costieri e collinari, che mette a disposizione archeologia, storia, escursioni naturalistiche, cultura ma anche gastronomia. Affacciata sull’estremità sud orientale dell’isola, somiglia per conformazione a un triangolo costiero baciato da un mare pulito e cristallino e delimitata da spiagge: Capo Boi ad ovest, Capo Carbonara a sud e Punta Porceddus ad est. Il nord invece è spruzzato del verde della macchia mediterranea che rosicchia i monti del Sarrabus ed il massiccio dei Sette Fratelli.

IL MUSEO DEL MARE Casa Todde ospita dal mese di Agosto 2017 la Collezione Capai-Pusceddu che raccoglie più di 700 pezzi. Formatasi negli anni grazie alla curiosità, alla passione per il collezionismo e all’amore per il mare dell’armatore Giorgio Capai e della consorte, Candida Pusceddu. Gli oggetti, che arrivano al Comune di Villasimius grazie ad una donazione da parte della signora Maria Candida

I L M U S E O A R C H E O LO G I C O Nel cuore di Villasimius, il Museo archeologico è dedicato al mare e alle antiche navi. Ricco di zone espositive e ricostruzioni storiche, la sala più

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Pusceddu, trovano la loro giusta collocazione nelle sale di Casa Todde e vanno a costituire il Museo della Marina di Villasimius che, per bellezza e numero di pezzi, va a competere con importanti Musei analoghi, presenti nei paesi di grande tradizione marinaresca (Inghilterra, Portogallo, Italia etc.). Tra i pezzi esposti: bussole, ruote di timoni, fanali, uno scafandro del 1916, sestanti, grafometri, ancore, barometri, termoigrometri, astrolabi, orologi, binocoli, oblò,

lanciarazzi, modellini di imbarcazioni e arredi di pregio. Il Museo inoltre va arricchendosi sempre di nuovi pezzi grazie a donazioni recenti. In questo modo il museo del mare e ambiente diventano attrattive turistiche dove trasmettere conoscenza, conservazione e tutela dell’ambiente marino e costiero sia del Comune di Villasimius ma anche di altre aree della Sardegna.

i nform a z i one pu bb l i ci ta r i a

Punta Molentis, Villasimius Foto di Enrico Spanu

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L’AREA MARINA PROTETTA

Zona A RISERVA INTEGRALE Sono vietate la balneazione, professionale, sportiva e subacquea.

La ricchezza della zona rappresentata da una natura selvaggia e incontaminata dalla ricchezza di flora e fauna sono il meraviglioso regalo dell’Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, istituita dal Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel 1999. La zona ha una caratteristica forma triangolare e comprende il tratto di costa che parte da Capo Boi (Cala Pisano) e arriva fino a Punta Porceddus, comprese l’isola dei Cavoli e l’isola di Serpentara.

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pesca

Zone B - C - D Sono consentite la navigazione a natanti ed imbarcazioni a bassa velocità non oltre i 10 nodi, la balneazione, le visite guidate subacquee. Curiosità Nel 1999 é stata istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. L’Area Marina Protetta è raggiungibile via terra da Cagliari (50 km) e da Muravera (50 km)

The marvelous protected marine area of “Capo Carbonara” which was established by the Ministry of the Environment and the Maritime Territory in 1999, is best represented by its pure and wild nature along with the richness of its flora and fauna. The protected marine area is a triangular zone that encompasses the stretch of coastline that runs from Capo Boi (Cala Pisano) to Punta Porceddus, including Isola dei Cavoli and Isola di Serpentara.

Numeri utili Se avvisti una tartaruga o un cetaceo in difficoltà chiama il numero gratuito 1515, 1530 o l’Area Marina Protetta al numero +39 070 790234. If a marine mammal or a sea turtle is in difficulty call one of the following phone numbers: 1515, 1530 or +39 070 790234. Do not touch the animal and wait for the arrival of expert staff.

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Museo del Mare, Villasimius Foto di Gabriele Dessì

inform azion e pu bblicitaria

DESCOVERING UNIQUE LANDSCAPES

It is full of displays and historical reconstructions boasting splendid rooms dedicated to portraying the territory. The most beautiful room is probably the one devoted to the sea, Mare. Here you can discover not only how freight used to be loaded on ships, but also how some have been rediscovered. There are samples of findings from the Punic, Roman, and Medieval ages. The Sala del Santuario (room of the sanctuary) is no exception, displaying findings from the Phoenician temple and its Punic and Roman successors at Cuccureddus site. In the room dedicated to the territory, Sala del Territorio, on the other hand, you can admire archaeological artifacts from the surroundings of the rural church of Santa Maria, once the location of a Roman bathhouse. In addition, you can marvel at the relics found at the necropolis of Cruccuris and Accu is Traias. The room of the relic, Sala del Relitto, on the other hand, is one of the most abundant ones, exhibiting the treasures of the Aragonese ship that shipwrecked of the coast of Isola dei Cavoli with its load of cannons and typical ceramic tiles.

Villasimius is famous for its coast with wild, unpolluted beaches. Respecting the environment, tourist facilities will contribute to your enjoyable stay. However, visitors will be surprised to discover that this fishing village is also a good starting point to explore the amazing inland. Picturesque Villasimius is characterized by coastal and hilly landscapes that will suit all tastes with their archeology, history, nature excursions, culture and gastronomy. With its crystal clear sea and enchanting beaches, Villasimius area is a triangle shape coastal zone including Capo Boi in the west, Punta Porceddus in the east and Capo Carbonara in the south. Sarrabus region with its Mediterranean scrub, and Sette Fratelli nature reserve represent the highlights of the northern area.

THE ARCHAEOLOGICAL MUSEUM The Archaeological Museum is dedicated to the sea and the ancient ships.

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THE MUSEUM OF THE SEA

museums in other countries which share this tradition (UK, Portugal, etc.). Among the exhibited pieces: compasses, rudder wheels, lanterns, a diving suit from 1916, sextants, peloruses, anchors, barometers, thermo hygrometers, astrolabes, clocks, binoculars, portholes, rocket launchers, scale models of ships, and high-end furnishing. The museum furthermore constantly acquires new pieces thanks to on-going donations. In this manner, the marine and environmental museum becomes a tourist attraction, where knowledge of sea and coast and the passion for their conservation find a meeting place, not only for the municipality of Villasimius but also for other regions of Sardinia.

In August 2017, Casa Todde received the CapaiPusceddu Collection which comprises over 700 pieces. Accumulated over the years as the result of the curiosity, the passion for collecting, and the love for the sea of the ship-owner Giorgio Capai and his wife Candida Pusceddu. The objects, provided to the municipality of Villasimius thanks to a donation of Mrs. Maria Candida Pusceddu, find an ideal setting in the halls of Casa Todde, where they will constitute the Museo della Marina di Villasimius which, due to the number and the beauty of the artifacts, will be able to compete with similar marine-themed i nfo r m a zi on e pu bbl i c i ta ria

Marina di Villasimius Foto Comune di Villasimius

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PULLMAN TIMI AMA SARDEGNA, NON UN LUSSO PER POCHI L A T UA E S P E R I E N Z A 5 S T E L L E A V I L L A S I M I U S

olce vita e benessere si incontrano al Pullman Timi Ama Sardegna. Vivi la “vida loca” con la testa fra le nuvole e i piedi sulla sabbia. Con la sua offerta street food gourmet e gli aperitivi vista mare, il Chiringuito Fry & Grill è il nuovo posto ultra trendy dell’estate.Desideri invece staccare dalla frenesia estiva? Alla Spa marina Thalassa Timi Ama potrai immergerti in una bolla di benessere fra i benefici dell’acqua di mare e la vasta scelta di trattamenti di bellezza e massaggi. Per un’esperienza che lascia il segno, in puro stile Pullman.

PULLMAN TIMI AMA SARDEGNA, NOT A LUXURY FOR THE FEW Your 5-star experience in Villasimius. Dolce vita e well-being meet at Pullman Timi Ama Sardegna. Live “la vida loca” with your head in the clouds and your feet in the sand. With its gourmet street food offering and sea-view aperitifs, the Chiringuito Fry & Grill is the new ultra-trendy summer place. Longing instead to disconnect from the summer hustle and bustle? At the Thalassa Timi Ama seawater spa you are invited to relax and unwind among the benefits of seawater and the wide choice of beauty treatments and massages. For an experience that leaves its mark, in pure Pullman style.

Pullman Timi Ama Sardegna Viale dei Ginepri, 3 – Villasimius www.pullman-timiama-sardegna.com Info & booking: H3040@accor.com T. +39 07079791

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Isola dei Cavoli, Villasimius Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano 89


Pan di zucchero, Masua, Iglesias Foto di Enrico Spanu 90


PAS S EG G I ATA A

DA CAGLIARI ALL A PENISOL A DEL SINIS

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Vista su Cagliari al tramonto Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano 92


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

I MILLE COLORI DI CAGLIARI S O U T H W E S T T O U R : D AY O N E

l centro del Golfo degli Angeli, fra gli stagni di Santa Gilla a ovest e Molentargius a est, dove nidificano gli spettacolari fenicotteri rosa, ecco la città di Cagliari: 154mila abitanti, dotata di porto e aeroporto, con la spiaggia del Poetto a soli 4 chilometri dal centro. Non può che iniziare dal capoluogo sardo la prima giornata di questo affascinante itinerario. La sua storia è millenaria: prima fenicia, poi cartaginese e romana, infine bizantina, pisana, aragonese e sabauda. D’obbligo una passeggiata nella città alta iniziando dal Bastione di Saint Remy, da cui si gode di una vista meravigliosa: è il varco di accesso alla cittadella medievale di Castello, segnata dalle torri pisane di San Pancrazio e dell’Elefante. Godetevi i vicoli di questo antico quartiere e non mancate di visitare la cattedrale di Santa Maria, edificata nel XIII secolo. A qualche minuto si trova la Cittadella dei Musei che dal 2014 ospita alcune statue dei misteriosi Giganti di Mont’e Prama. Non negatevi un caffè o un cocktail nella panoramica via Santa Croce. Da qui scendete verso il porto e visitate il vivacissimo quartiere Marina, ricco di locali e di ristorantini dove gustare il meglio della cucina locale di mare. Fate una visita al mercato civico di San Benedetto, il più grande d’Europa coi suoi ottomila metri quadrati.

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Poetto e Sella del Diavolo, Cagliari Foto Shutterstock.com di Stefano Garau Testo di Edoardo Pisano

At the center of the Golfo degli Angeli, between the brackish pools of Santa Gilla in the West and those of Molentargius in the East where the spectacular pink flamingos nest, you will find the city of Cagliari: 154,000 inhabitants, featuring a harbor and an airport, and the Poetto beach which lies a mere 4 kilometers from the city center. The first day of this fascinating itinerary can only begin from the Sardinian capital. Its history has stretched out over several millennia: first Phoenician, then Carthaginian and Roman, subsequently Byzantine, Pisan, Aragonese and Savoyard. One can’t miss out on a stroll through the higher part of the city, starting from the Bastione di Saint Remy with its beautiful view; this is also the gate to the medieval citadel of Castello, marked by the Pisan towers of San

Pancrazio and Elefante. Enjoy the alleys of this antique borough and do not forget to visit the Cathedral of Santa Maria, built in the thirteenth century. At a few minutes’ distance lie the museums at the Cittadella dei Musei which has for six years now been the host of a number of statues from the mysterious collection of stone giants, the Giganti di Mont’e Prama. Do not deny yourself the pleasure of a cup of coffee or a cocktail on the panoramic street Via Santa Croce. From there, you can descend towards the port, passing through the lively Marina quarter, full of bars and little restaurants where you can savor the best of the local seafood specialties. Finally, make sure you pay a visit to the food market of San Benedetto, the largest in Europe.

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Spiaggia di Tueredda, Teulada Foto di Enrico Spanu Testo di Edoardo Pisano

U N PA R A D I S O A P O R TATA D I M A N O F R O M P U L A T O T E U L A D A : D AY T W O

Lasciamo Cagliari e ci dirigiamo a 30 chilometri a ovest verso Pula e il litorale di Santa Margherita. Il paese brulica di bar all’aperto, ristoranti, negozi e laboratori. Assolutamente da non perdere il sito archeologico di Nora: un gioiello pervenutoci attraverso i millenni. Il villaggio originario fu fondato dai fenici nell’VIII secolo a.C. e poi conquistato dai romani. Potrete visitare il teatro, le terme, vie pavimentate, il foro, templi, ville. Il tutto affacciato su un suggestivo tratto di costa dalle acque cristalline. Vicino alle rovine si trova la chiesetta romanica di Sant’Efisio,

luogo di martirio del santo guerriero rievocato ogni anno nell’omonima festa che ha il suo epicentro a Cagliari. Proseguiamo sulla s.s. 195, sempre in direzione sud, per altri 15 chilometri verso le memorabili e rinomate spiagge di Chia, tutte ricche di servizi turistici: Su Giudeu è la più bella di tutte, una lunga distesa di sabbia candida circondata da alte dune ricoperte di ginepri secolari, che con le loro forme creano un paesaggio particolarmente suggestivo. Splendida anche Cala Cipolla, autentico angolo di paradiso. Proseguiamo il nostro itinerario lungo la strada

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Area archeologica di Nora, Pula Foto di Enrico Spanu Testo di Edoardo Pisano

costiera ricca di panorami mozzafiato verso il porto di Teulada, dove incontriamo per prima la magnifica spiaggia di Tuerredda. Segnaliamo anche Cala Zafferano, accessibile solo via mare nei mesi di luglio e agosto.

clear water. Close to the ruins is located the small Romanesque church of Sant’Efisio, the place of martyrdom of the sanctified warrior who is celebrated every year during the important festival bearing his name, which has as its epicenter the city of Cagliari. We continue to follow highway s.s. 195, still southbound, for another 15 kilometers towards the memorable and famed beaches of Chia, all featuring tourist services: Su Giudeu is the prettiest of all; a long stretch of white sand, surrounded by high dunes covered by centuries-old junipers which, thanks to their particular shapes, create a particularly scenic landscape. Also splendid is Cala Cipolla, a genuine piece of paradise. We continue on our itinerary along the coastal road, featuring many stunning panoramas, towards the port of Teulada, where we encounter first of all the beautiful beach of Tuerredda. We have to mention Cala Zafferano as well, exclusively accessible from the sea during the months of July and August.

FROM PULA TO TEULADA Leaving Cagliari, we head down 30 kilometers along the western coast towards Pula and the shore of Santa Margherita. The town is brimming with open-air bars, restaurants, boutiques, artisans’ workshops. You most certainly do not want to miss the archaeological site of Nora: it is a gem, passed on to us across the millennia. The original town was founded by the Phoenicians in the 8th century BCE and conquered by the Romans later on. You can visit the marvelous theater, the thermal baths, the paved streets, the forum, temples, villas. The whole, facing a breathtaking piece of coastline with crystal-

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CARLOFORTE, I N C A N T O A N C H E A TAV O L A D R E A M B E A C H E S , T H E C H A R M O F C A R L O F O R T E : D AY T H R E E

’itinerario prosegue con una visita alle due isole minori più grandi: Sant’Antioco e San Pietro. Siamo nella regione del Sulcis, celebre per la coltivazione delle uve autoctone Carignano che regalano un apprezzato vino di colore rosso rubino. Da Teulada risaliamo la s.s. 195 per circa 40 chilometri fino ad arrivare, attraverso un istmo artificiale di antica costruzione, nella cittadina di Sant’Antioco. Il porticciolo, le case colorate e i ristoranti valgono una piacevole passeggiata. Da segnalare il Museo Archeologico Comunale. Portixeddu è la spiaggetta più vicina alla città, contornata da rocce chiare e rari ginepri fenici, palme secolari nane ed essenze mediterranee. L’isola è disseminata di reperti dell’antichità come nuraghi, domus de janas, necropoli. In tre ore è possibile effettuare il giro dell’isola in barca. Per raggiungere Carloforte, unica cittadina dell’isola di San Pietro, dobbiamo raggiungere il villaggio dei pescatori di Calasetta da cui prendere il traghetto: una quinta di case color pastello tipica dell’architettura ligure e un lungomare di palme accoglie chi sbarca a Carloforte, paese legato alla pesca del pregiato tonno rosso, proposto in maniera sublime dai ristoranti del paese. Incantevoli le spiagge: segnaliamo La Bobba, le Colonne, la Caletta, Guidi. Straordinaria la panoramica tra Capo Sandalo e al faro.

The itinerary continues with a visit of the two minor Sardinian islands: Sant’Antioco and San Pietro. We find ourselves in the Sulcis region, famous for the cultivation of the autochthonous Carignano grape variety, which is transformed in a highly appreciated ruby-red wine. From Teulada, we continue on highway s.s. 195 for about 40 kilometers until we arrive, across an artificial isthmus of ancient construction, at the town of Sant’Antioco. The marina, the colored houses and the restaurants guarantee a pleasant stroll. Worth noting is the Museo Archeologico Comunale. Portixeddu is the closest beach to town, surrounded by light-colored rocks and rare Phoenician junipers, ancient dwarf palms and Mediterranean scents. The island of Sant’Antioco abounds with antique treasures, such as nuraghi, domus de janas, necropolises. You can tour the island by boat in three hours. In order to reach Carloforte, the unique town on the Isola di San Pietro, we must take the ferry from the fishing village of Calasetta: a backdrop of pastel-colored houses in the typical Ligurian architectural style and a shoreline of palm trees welcome those landing in Carloforte, a town tightly linked to the catch of the precious tuna fish, served in sublime ways by the restaurants of the town. The beaches are charming: let’s note La Bobba, le Colonne, la Caletta, Guidi. Extraordinary the panoramic view on your way to Capo Sandalo and the lighthouse.

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Tonnara, Carloforte Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano 103


A R CH E O LOG I A I N D UST RIALE E NAT U RA

TA R G AT E I G L E S I E N T E

Miniera di Porto Flavia, Masua, Iglesias Foto di Giorgio Fanni 104


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

DA NEBIDA A L L A C O S TA V E R D E F R O M N E B I D A TO C O S TA V E R D E

uarto giorno alla scoperta dell’Iglesiente, fra spettacolari paesaggi marini e i numerosi resti che testimoniano il passato minerario della zona. Iniziamo da Nebida, piccolo villaggio in posizione elevata sul mare: dal Belvedere si gode di una vista mozzafiato. A pochi chilometri a nord ecco Masua, antico centro minerario: scendendo in città, la strada costeggia un complesso estrattivo abbandonato e raggiunge una spiaggia che offre una vista straordinaria sul Pan di Zucchero, faraglione che coi suoi 133 metri è lo scoglio più alto d’Europa. Dalla spiaggia di Masua una strada di 2,5 chilometri conduce a Porto Flavia, complesso sotterraneo scavato nella scogliera a 50 metri sul livello del mare, utilizzato per caricare direttamente sulle navi ormeggiate più in basso lo zinco e il piombo estratti dalle miniere. Da Masua, la s.p. 83 dopo una serie di stretti tornanti porta a Cala Domestica, spiaggia sabbiosa meravigliosa incuneata in un’insenatura naturale stretta fra scogliere rocciose. Cinque chilometri dopo arriviamo a Buggerru, località di villeggiatura con un piccolo porticciolo. Consigliamo a 2 chilometri a nord la favolosa spiaggia sabbiosa di Portixeddu. Superando Capo Pecora entriamo nella Costa Verde, uno dei litorali sardi più belli e incontaminati: celebri le spiagge di Scivu, Piscinas, Marina di Arbus e Torre dei Corsari, lunghissime e ricche di alte dune di sabbia.

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Torre dei corsari, Arbus Foto di Enrico Spanu Testo di Edoardo Pisano

On our fourth day, we are going to discover the Iglesiente region, embraced by spectacular seascapes and numerous traces of the mining past of this zone. We start from Nebida, a small town, positioned high above the level of the sea: from the lookout, you can enjoy a breathtaking view. A few kilometers to the North lies Masua, antique mining center: as you approach the town, the road skirts an abandoned mining complex, delivering you to a beach which offers an extraordinary view of the rock of Pan di Zucchero (‘sugarloaf’), protruding from the sea up to 133 meters, higher than any other of its kind in Europe. From the beach of Masua, a drive of 2,5 kilometers carries to the Porto Flavia, an

underground complex hewn from the rock some 50 meters above the level of the sea, which was used to load the zinc and lead extracted from the mines directly unto the ships which would moor beneath it. From Masua, the provincial road s.p. 83 takes you to Cala Domestica, a marvelous sandy beach wedged in a narrow natural inlet glistening above the rocky seabed. Five kilometers later, we arrive at Buggerru, holiday resort with a small marina. We recommend the fabulous sandy beach of Portixeddu two kilometers to the North. As we pass Capo Pecora, we enter the territory of the Costa Verde, some of Sardinia’s prettiest and most unspoiled shore: the beaches of Scivu, Piscinas, Marina di Arbus and Torre dei Corsari, quite long and adorned with dunes.

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DA I N URAG HI A I CARTAGINESI

MARE, MISTERI E STORIA

IL GOLFO DI ORISTANO della Penisola del Sinis è la spiaggia di Is Aruttas, celebre per il mare turchese e i suoi granuli tondeggianti di quarzo, simili a chicchi di riso, di colore bianco verde e rosa. A 32 chilometri a nord, altra località costiera iconica che ha ispirato diversi registi: si tratta di S’Archittu, che prende il nome da una lunga roccia a forma di arco, alto 15 metri e di natura calcarea, che è stato teatro del mondiale di tuffi da grandi altezze nel 2001.

Ultimo giorno nel Sud-Ovest della Sardegna nel Golfo di Oristano e nella Penisola del Sinis, dove si concentrano spiagge di sublime bellezza, tratti movimentati da verdi colline, vestigia di antiche civiltà e misteriosi templi nuragici. Tappa obbligata a Marina di Torregrande, località dotata di porticciolo e dominata dalla torre spagnola edificata fra il 1542 e il 1572 per la difesa dell’approdo nel Golfo di Oristano e per proteggere la foce del Tirso che poteva essere usato per raggiungere la città. La sua lunga spiaggia arenosa è stata insignita nel 2013 di una “bandiera blu”. A pochi chilometri, su una lingua di terra protesa nel mare, troviamo le suggestive rovine di Tharros che fu villaggio nuragico, emporio fenicio, fortezza cartaginese, urbs romana, capoluogo bizantino, capitale del giudicato d’Arborea: si tratta di un suggestivo sito archeologico affacciato a terrazza sul mare, tra i più importanti del Mediterraneo. La perla

Area archeologica di Tharros Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano

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On our last day in the South-West of Sardinia, we roam about the Gulf of Oristano and on the Sinis Peninsula. Here we find more beaches of sublime beauty, green hills, vestiges of ancient civilizations and mysterious Nuragic temples. We must stop at Marina di Torregrande, with its small port and the domineering Spanish tower which was built between 1542 and 1572 for the defense against approaches in the Gulf of Oristano and for the protection of the estuary of the Tirso river which was used to reach the city. Its long, sandy beach was awarded a “blue flag” in 2013. At a few kilometers’ distance, on a tongue of land protruding into the sea, you can visit the alluring ruins of the Nuragic settlement of Tharros, a Phoenician emporium, a Carthaginian fort, a Roman city, a Byzantine regional capital, and the capital of the Sardinian self-governing state of the Giudicato d’Arborea:

it is a fascinating archaeological site, facing the sea on descending terraces, one of the most important of the Mediterranean basin. The pearl in the crown of the Sinis peninsula though is the beach of Is Aruttas, famous for its turquoise sea and its round granules of quartz, similar to grains of rice, colored a greenish and pinkish white. 32 kilometers to the North, another iconic coastal destination which inspired various directors: we are referring to S’Archittu, which derives its name from a long mass of stone shaped like an arch, 15 meters of calcareous rock in height, which staged the world championships of diving from high altitudes in 2001.

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Statua di Mont’e Prama Foto di Alessandro Addis 112


SARDINIA MAGAZINE MUSEI

S C O P E R T I A LT R I D U E GIGANTI DI PIETRA MONT’E PRAMA NON FINISCE DI STUPIRE

na testa, due busti di pugilatori, uno scudo e altri frammenti. Il sito archeologico di Mont’e Prama, a Cabras sulla Penisola del Sinis, continua a stupire e a regalare nuove scoperte: altri due Giganti di pietra sono stati riportati alla luce dopo i recenti scavi che hanno interessato l’area che raccoglie importantissime testimonianze della civiltà nuragica. L’incredibile collezione di statue di arenaria risalenti a quasi tremila anni fa si arricchisce così di altri due elementi, che si aggiungono ai 35 Giganti dalle fattezze di guerrieri pugilatori e arcieri già dissotterrati negli anni passati da archeologi e ricercatori. Se gli studiosi sono ancora dubbiosi sulla funzione da attribuire a queste statue di pietra alte fino a 2 metri, una quasi certezza li anima: quei terreni della collina di Mont’e Prama, che hanno già regalato una delle scoperte archeologiche più affascinanti e misteriose degli ultimi decenni nel Mediterraneo, custodiscono altri tesori. Per questo, a Cabras ne sono certi, saranno finanziate ulteriori indagini e campagne di scavo.

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info rm azi o ne p ub b l i ci t ari a

Statua di Mont’e Prama Foto Shutterstock.com di Alice Agus

UN MUSEO PER VALORIZZARE I TESORI ARCHEOLOGICI DEL SINIS

Cercare altri Giganti di pietra sulle colline di Cabras ma non solo. La neonata Fondazione Mont’e Prama si prefigge altri ambiziosi obiettivi per far sì che i tesori nuragici scoperti nell’area sulla Penisola del Sinis, a partire dal 1975 fino ad oggi, siano valorizzati al massimo insieme alla cultura del territorio circostante. La volontà è innanzitutto quella di aprire alle visite il sito dove sono stati ritrovati i Giganti, cosa che sarà possibile dopo l’apposizione del vincolo archeologico sulla zona oggetto di scavo. In fase di realizzazione una nuova ala del museo che faccia da raccordo fra i beni archeologici di Mont’e Prama e della città fenicia di Tharros, da un lato, e le bellezze naturalistiche ambientali e culturali del Sinis, dall’altro. La sua ultimazione è prevista entro la fine del prossimo anno. Attualmente i misteriosi e affascinanti Giganti di pietra (38

sculture di cui 5 arcieri, 4 guerrieri, 16 pugilatori e 13 modelli di nuraghe) sono ospitati e visitabili in due distinti poli espositivi: presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e presso il Museo Civico Giovanni Marongiu a Cabras. TWO MORE STONE GIANTS DISCOVERED: MONT’E PRAMA NEVER STOPS SURPRISING

A head, two busts of boxers, a shield and other fragments. The Mont’e Prama archaeological site in Cabras on the Sinis Peninsula continues to amaze us and to offer new discoveries: two more stone Giants have been unearthed by recent digs in the area, which contains important evidence of the Nuragic civilisation. The incredible collection of sandstone statues dating back almost three

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SARDINIA MAGAZINE MUSEI

the Sinis Peninsula between 1975 and the present day are fully valued, along with the culture of the surrounding area. The overriding desire is to open the site where the Giants were found to the public; this will be possible following the implementation of archaeological restrictions at the excavation site. A new wing of the museum is under construction which acts as a link between the archaeological finds of Mont’e Prama and the Phoenician city of Tharros on the one hand, and the natural, environmental and cultural wonders of the Sinis on the other. The museum is expected to be completed by the end of next year. The fascinating and mysterious stone Giants (38 sculptures including 5 archers, 4 warriors, 16 boxers and 13 models of Nuraghes) are currently preserved and available to view in two exhibition spaces: the National Archaeological Museum in Cagliari and the Giovanni Marongiu Civic Museum in Cabras.

thousand years is joined by two more items, adding to the 35 Giants representing warriors, boxers and archers discovered previously by archaeologists and researchers. Although experts are still unsure of the function of these stone statues almost 2 metres tall, one thing is almost certainly true: the hilly area of Mont’e Prama, which has already given us one of the most fascinating and mysterious archaeological discoveries of recent years in the Mediterranean, has more treasures in store. This is why at Cabras they’re sure there will be more exploration and further digs. A MUSEUM TO SHOWCASE THE ARCHAEOLOGICAL TREASURES OF SINIS Searching for other stone Giants in the Cabras hills, and more. The newly-founded Mont’e Prama Foundation sets itself some ambitious goals to ensure the Nuragic treasures found on

Statua di Mont’e Prama Foto Shutterstock.com di Alice Agus 115


Palazzo Regio, Sala del Consiglio, Cagliari Foto di Alessandro Addis 116


PAS S EG GI ATA A

DA BOSA A CASTELSARDO

Capo Caccia, Alghero Foto Shutterstock.com di Kajzr Photography 117


SARDINIA MAGAZINE INTINERARIES

Lungo fiume, Bosa Foto Shutterstock.com di Ekaterina Pokrovsky Testo di Edoardo Pisano 118


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

BOSA, GEMMA SOSPESA NEL TEMPO N O R T H W E S T T O U R : D AY O N E

mpie spiagge, di un colore che ricorda le desertiche dune nordafricane, come quella di Bosa Marina. Un mare limpido e pescoso nel quale riversa le sue acque il Temo. Poi il borgo medievale, che si arrampica sul poggio dove da quasi 900 anni un antico castello domina tutto l’abitato circostante. Inizia da Bosa, nella regione della Planargia a 45 chilometri a sud di Alghero, questo itinerario nel quadrante nord-occidentale della Sardegna. Celebrata per la produzione di Malvasìa, il tipico vino liquoroso dal sapore intenso, e del filet, l’antica arte del ricamo, Bosa propone un ventaglio di possibilità che la rendono godibile in tutti i periodi dell’anno. La difficile difendibilità di un paese di pescatori e agricoltori aveva suggerito un arroccamento urbano sopra le pendici del Colle di Serravalle, al fine di proteggere l’omonima fortezza fatta edificare nel 1112 dai marchesi Malaspina, feudatari e signori di Bosa. In questo stato di cose si inseriva la costruzione del nucleo abitativo tardo-medievale denominato Sa Costa (il costone) coi suoi viottoli in basalto. Più in basso, nel Corso Vittorio Emanuele ci sono le case disposte a schiera parallelamente al Temo, edificate nel corso dell’800 con le facciate di un vivace colore pastello e i balconcini in ferro battuto. A due chilometri dal centro abitato sorge, in una posizione pittoresca, l’edificio religioso più conosciuto di Bosa, l’antica cattedrale di San Pietro.

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Panoramica su Bosa Foto Shutterstock.com di Ekaterina Pokrovsky Testo di Edoardo Pisano

Wide beaches in a color which recalls the North-African desert dunes, such as that of Bosa Marina. A crystalline and fishy sea in which the river Temo pours its waters. Then there is the medieval borough, which climbs up the hill where for nearly 900 years an antique castle has dominated the entire surroundings. Starting from Bosa, in the Planargia region 45 kilometers South of Alghero, this itinerary unrolls in the northwestern quadrant of Sardinia. Celebrated for the production of Malvasìa, the typical dessert wine with an intense flavor, and filet (lace), the ancient art of embroidery, Bosa offers a wide range of options which render it enjoyable at all times of the year. The difficulty of defending a town of fishermen and farmers had

suggested entrenching the village on the slopes of the hill Colle di Serravalle, with the purpose of seeking protection from the homonymous fortress which was constructed in 1112 by the marquis of Malaspina, the feudatories and lords of Bosa. In this situation, construction of the late-medieval settlement of Sa Costa (‘the ridge’) was started, with its alleys of basalt. Below, in Corso Vittorio Emanuele, stand rows of houses parallel to the river Temo, constructed over the course of the 19th century with their facades in pastel colors and their wrought-iron balconies. Two kilometers from the residential area, in a picturesque position, surges the best-known religious building of Bosa, the antique cathedral of San Pietro.

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Panoramica su Alghero Foto Shutterstock.com di Marcin Krzyzak Testo di Edoardo Pisano

A L G H E R O, D A L P O R T I C C I O L O A CAPO CACCIA LA RIVIERA DEL CORALLO: GIORNO DUE

Da Bosa percorriamo in auto i 45 chilometri di strada litoranea (strade provinciali 49, poi 105) che conducono ad Alghero: un nastro grigio sospeso tra mare e montagna, teatro di irresistibili panorami. Il porto di Alghero si inserisce fra il susseguirsi di spiagge di rena bianca, calette nascoste, rocce pianeggianti e scogliere a picco sul mare. Ospitò le imbarcazioni dei genovesi che la fondarono nel XII secolo e si trasformò in un caposaldo militare nel periodo di dominazione catalana e spagnola. Per questo ha conservato l’uso del catalano. Il porto si trova sotto le mura dell’elegante centro storico, rimasto pressoché intatto in un alternarsi di vie, chiese, torri fortificate e bastioni a picco

sul mare fra ristoranti e locali all’aperto. Fra le spiagge segnaliamo il Lido di San Giovanni, in centro città, le Bombarde, acqua limpidissima, sabbia bianca, circondata da una rigogliosa pineta, e infine la spiaggia del Lazzaretto. Merita una visita Capo Caccia, a 25 chilometri dalla città, col faro e uno stupendo panorama sul golfo. Da qui, attraverso una scalinata di 656 gradini, si scende alla suggestiva Grotta Di Nettuno dove è possibile approdare anche in barca: con altezze fino a 20 metri, spuntano dalle acque colossali colonne a sostegno della volta che offrono aspetti fantastici enfatizzati dalla disposizione di fonti di luce artificiale.

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Ristorante

Il promontorio naturale di Capo d'Orso, a 4 km da Palau,

custodisce

un

eccellente ristorante à la carte "Il Paguro", affacciato su una splendida terrazza sul mare che guarda l'isola di Caprera fino alla Costa Smeralda. L'isola di La Maddalena è dietro l'angolo e Porto Cervo è raggiungibile in soli quindici minuti di navigazione e venti di auto. Qua l'autentica cucina mediterranea viene reinterpretata da premiati chef con i migliori prodotti isolani, genuini e ricchi di gusto. Carni freschissime provenienti dalle colline galluresi e specialità di mare con pescato del giorno. La marina privata davanti al ristorante è un ridosso per il maestrale e consente agli ospiti che si fermano per pranzo, l'ormeggio gratuito di yacht fino a 50 metri e il campo boe può ospitare imbarcazioni fino a 100 m. Ristorante Il Paguro Loc. Cala Capra, Palau Tel. + 39 0789 - 702036/702000

hotelcapodorso.com | hotelcapodorso.com marinadicalacapra.com hotelcapodorso.com | marinadicalacapra.com | marinadicalac

Posizione 41° 10' 8,501" N- 9° 25' 16,712" E Canale VHF 74 123


Spiaggia di Porto Ferro, Alghero Foto Shutterstock.com Testo di Edoardo Pisano

Some of the beaches worth noting are the Lido di San Giovanni, basically in the city center, the Bombarde, crystalline water, fine white sand,

ALGHERO, THE CORAL RIVIERA From Bosa we drive towards the North for 45 kilometers along the coastal roads (provincial roads 49 and then 105) leading to Alghero: a gray ribbon between sea and mountains, the scene of irresistible views. The port of Alghero is situated among the alternating scenes of beaches of white sand, hidden coves, level rocks, and cliffs overlooking the sea. It hosted the ships of the Genoese who founded the city in the 12th century and it became a military stronghold during the period of Catalan and Spanish domination. For this reason, the city maintained its use of the Catalan language. The port is located at the foot of the walls of the elegant historical center of the city, which has remained nearly intact in its mish-mash of streets, churches, fortified towers and bastions high up over the sea, amongst the restaurants and open-air bars.

surrounded by luxuriant pinewood, and finally the beach of Lazzaretto. Worth the visit is Capo Caccia, at 25 kilometers from the city, with its lighthouse and stunning view of the gulf. From here, you can descend 656 steps to reach the amazing cave Grotta Di Nettuno, which you can also reach by boat: enormous pillars emerge from the water to sustain a ceiling as high as 20 meters in certain places, creating spectacular views, emphasized by the effect of artificial illumination.

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LA PELOSA, SPIAGGE E SCORCI DA INCORNICIARE D A S T I N T I N O A L P A R C O D E L L’A S I N A R A : G I O R N O T R E

La terza tappa dell’itinerario è Stintino, che raggiungiamo percorrendo verso nord la S.P. 42 dei Due Mari nel cuore della Nurra. Il territorio stintinese è praticamente un lembo di terra tra due mari, adagiato nell’estremità nordoccidentale della Sardegna. La storia del paese è indissolubilmente legata alla pesca e alla lavorazione del tonno come ben rappresentato nel Museo delle Tonnare. La spiaggia simbolo di Stintino, a 5 chilometri dal paese, è La Pelosa, famosa nel mondo, con fondali limpidi e bassissimi per decine di metri e una sabbia candida e impalpabile. I colori turchese e azzurro del mare sfumano col cielo in un panorama

suggestivo presidiato dalle torri intorno. I faraglioni di Capo Falcone, l’isola Piana e l’Asinara la proteggono dall’impeto del mare aperto: tutt’attorno la macchia mediterranea e i ginepri contorti dalle raffiche di vento. Dal porticciolo turistico di Stintino ci si imbarca per visitare quel paradiso incontaminato che è il parco naturale nonché area marina protetta dell’isola dell’Asinara: colline arrotondate e ricoperte di verde mediterraneo, fauna caratteristica come l’asinello bianco, mille tonalità del mare e fondali ricchi di vita. La generosità naturalistica dell’Asinara è disseminata su 50 chilometri quadrati da percorrere in bici, a cavallo, a bordo

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Spiaggia di La Pelosa, Stintino Foto Shutterstock.com di Marc Osborne Testo di Edoardo Pisano

di fuoristrada o trenini. L’isola è rimasta intatta anche grazie all’istituzione nel 1975 del carcere di massima sicurezza.

The masses of rock of Capo Falcone and the islands of lsola Piana and L’Asinara shield it from the impact of the open sea: all around, Mediterranean shrubs and junipers contorted by the powerful wind. In the tourist marina of Stintino you can board a ferry for a visit to the unspoiled paradise of the Asinara Natural Park, protected marine area: round hills covered in Mediterranean greens, typical fauna such as the white donkey, a thousand hues of marine colors and a seabed brimming with life. The naturalistic generosity of L’Asinara is spread out over 50 square kilometers which you can discover by bike or horseback, aboard a jeep or a little train. The island has also remained intact due to a high-security prison established there in 1975.

FROM PELOSA TO ASINARA PARK The third stage of the itinerary is Stintino, which we reach driving towards the North on provincial road 42 (dei Due Mari) in the heart of the Nurra region. The Stintino territory is basically a strip of land between two seas (hence ‘due mari’) in the farthest northwestern corner of Sardinia. The history of the town is inextricably linked to fishery and the processing of tuna fish, as you can explore at the Museo delle Tonnare. The beach which best represents Stintino, 5 kilometers from the village, is La Pelosa, world famous for its crystal-clear and shallow seabed for dozens of yards, and its clear and feathery sand. The turquoise and blue hues of the sea blend with the sky, creating a stunning panorama, framed by the towers in the surrounding area.

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SARDINIA MAGAZINE INTINERARIES

Vista su Castelsardo Foto Shutterstock.com di Romas_Photo Testo di Edoardo Pisano 128


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

C A S T E L S A R D O, U N B O R G O D A P R I M AT O C A S T E L S A R D O : D AY F O U R

mmettendoci sulle strade provinciali 34 e 81 percorriamo circa 60 chilometri a est per giungere alla tappa conclusiva dell’itinerario. Siamo al centro del Golfo dell’Asinara nella regione storica dell’Anglona e si tratta di Castelsardo, borgo gioiello la cui rocca panoramica medievale è stata per secoli una fortezza inespugnabile, protetta da possenti mura e 17 torri. Il nucleo originario del borgo fu costruito attorno al castello dei Doria (1102), attuale sede del Museo dell’Intreccio Mediterraneo. Il paese fa parte del prestigioso club dei “Borghi più belli d’Italia” e se ne capisce il motivo: la cattedrale di Sant’Antonio Abate con la sua torre campanaria a cupola, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, il monastero dei benedettini, l’episcopio, il palazzo La Loggia. E ancora le piazze, le vie, le ripide scale, i bastioni a picco sul mare ammantano Castelsardo di un’atmosfera fuori dal tempo. La trachite rossa dà forma alle alte scogliere che caratterizzano il litorale: segnaliamo le spiagge di Marina di Castelsardo, Lu Bagnu e Punta La Capra. Al quarto chilometro della S.S. 134 che collega Castelsardo a Sedini ecco la famosa Roccia dell’Elefante, un masso trachitico che gli agenti atmosferici hanno modellato con la forma del cranio di un pachiderma. Al suo interno, risalenti al periodo prenuragico, due domus de

Taking provincial roads 34 and 81, we drive for approximately 60 kilometers towards the East to reach the final destination of our itinerary. We find ourselves in the center of the Gulf of l’Asinara, in the historical region of Anglona and the town is called Castelsardo, a jeweled village whose medieval scenic fortress has been impregnable for centuries, protected by mighty walls and 17 towers. The original nucleus of the town was constructed around the castle of the Doria (1102), currently the seat of the Museo dell’Intreccio Mediterraneo. The town is part of the prestigious “Club of the prettiest towns of Italy” and one can understand why: the cathedral of Sant’Antonio Abate with its domed bell tower, the church of Santa Maria delle Grazie, the Benedictine monastery, the Bishop’s palace, the edifice of La Loggia. And we haven’t yet mentioned the squares, the alleys, the steep stairs, the bastions towering over the sea; it all grants Castelsardo an almost magical atmosphere, seemingly exempt from time itself. The red trachyte rock shapes the rocky seabed which characterizes the shore of this area: Marina di Castelsardo, Lu Bagnu and Punta La Capra. At the fourth kilometer along the road of s.s. 134 connecting Castelsardo with Sedini you will find the famous Roccia dell’Elefante, a trachytic mass modeled over time in the shape

janas ovvero tombe preistoriche scavate nella roccia.

of an elephant. In the hinterland, there are traces from the pre-Nuragic past, two prehistoric tombs.

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D U E PAS SI I N

OLIENA, NUORO E ORGOSOLO

Murales,Regio, Palazzo Orgosolo Sala del Consiglio, Cagliari Foto Shutterstock.com di Alessandro Addis di Gianfri58 130


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Statua del Redentore, Nuoro Foto Shutterstock.com di imageBROKER.com Testo di Edoardo Pisano 132


SARDINIA MAGAZINE ITINERARI

O L I E NA , N U O R O E O R G O S O L O C O L O R I E S T O R I A D E L L’ I S O L A B A R B A G I A T O U R : D AY O N E

l borgo barbaricino di Oliena, distante dieci chilometri da Nuoro, sorge ai piedi del Monte Corrasi: qui emergono i lati più selvaggi e sorprendenti della Sardegna quali canyon, doline, ripide valli, sorgenti carsiche e fitte foreste. Il paese, che conta seimila abitanti, ha ricevuto l’importante riconoscimento della Bandiera Arancione, assegnato dal Touring Club Italia ai piccoli comuni che si distinguono per le qualità turistico-ambientali. È un centro celebre per la produzione di un eccellente olio d’oliva extravergine, oltre che per i dolci, i gioielli in filigrana e l’abbigliamento tradizionale femminile. Ma, probabilmente, è il vino Cannonau che da secoli viene prodotto nelle vigne del paese a costituire un’autentica eccellenza della Sardegna: si tratta del Nepente di Oliena, il rosso secco e sapido che fece innamorare anche il poeta italiano Gabriele D’Annunzio, che scrisse: “Non conoscete il Nepente di Oliena nemmeno per fama? Ahi lasso!” Nella fertile valle di Guthiddai, a 15 km dal centro abitato, si può visitare uno dei più scenografici monumenti naturali dell’intera Sardegna, la spettacolare sorgente carsica di Su Gologone. Si presenta come un piccolo laghetto incastonato tra due alte pareti a strapiombo di roccia dolomitica, dove l’acqua cristallina si colora di sfumature diverse a seconda della luce. Queste acque sorgive hanno una portata di cinquecento litri al secondo e sgorgano fra una rigogliosa vegetazione per poi confluire nel fiume Cedrino.

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La vicinanza di Oliena con il capoluogo Nuoro suggerisce una visita allo straordinario Museo MAN, che offre in esposizione permanente oltre 600 dipinti di autori della storia dell’arte sarda, tra i quali Edina Altara, Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Francesco Ciusa, Mario Delitala, Carmelo Floris, Maria Lai, Costantino Nivola, Salvatore Fancello e Giovanni Pintori. Ma l’attività primaria del MAN è quella di proporsi come luogo di ricerca e comunicazione dei fenomeni più innovativi della produzione artistica grazie alla organizzazione di numerose mostre temporanee. A venti km a sud di Nuoro si trova Orgosolo, disteso su un ripido pendio poco distante dagli immensi e solitari territori montuosi a nord del massiccio del Gennargentu. Questo paese di 4.200 anime si distingue da qualsiasi altro centro della Barbagia e della Sardegna per la presenza di oltre 150 pitture murarie sulle facciate delle abitazioni,

che ne fanno un autentico paese-museo: si tratta dei celebri “murales”, che fino agli anni ’70 rappresentavano attraverso figure drammatiche la vita dei pastori, la miseria e le lotte per la terra. Gli ultimi due decenni del ‘900 vedono cambiare l’oggetto di queste rappresentazioni che colorano le stradine, le piazze e le case del centro: il murale diventa un vero e proprio quadro decorativo che racconta il quotidiano del paese e della vita pastorale. Un’attrattiva che richiama ogni anno decine di migliaia di turisti dall’Italia e dall’estero.

FROM OLIENA TO NUORO AND ORGOSOLO The small town of Oliena, in the heart of Barbagia, 10 kilometers far from Nuoro, raises at the foot of Mount Corrasi: here the wildest and most surprising corners of Sardinia such as canyons,

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Monte Corrasi, Oliena Foto Shutterstock.com di Alessio Orru Testo di Edoardo Pisano

sinkholes, steep valleys, underground rivers and thick forests show up. The town, which counts around six thousand inhabitants, has been awarded with the Orange Flag by the Touring Club Italia, a recognition to small municipalities that stand out for their tourist-environmental qualities. Oliena is renowned for its excellent extra-virgin olive oil, as well as for its sweets, filigree jewellery and traditional women’s clothing. But it’s probably the Cannonau wine, produced for centuries in the vineyards of the village, to constitute an authentic excellence of Sardinia: it’s Nepente di Oliena, the dry and savory red wine that also made the Italian poet Gabriele D’Annunzio fall in love. Once, he even wrote: “You don’t know Nepente di Oliena even for fame? Alas!” In the fertile valley of Guthiddai, 15 km far from the town, you can visit one of the most breathtaking natural monuments in Sardinia, the

spectacular underground spring of Su Gologone. It looks like a small lake nestled between two high sheer walls of Dolomitic rock, where the crystal clear water takes on different shades depending on the light. These spring waters have a flow rate of five hundred liters per second, flow through lush vegetation and then into the Cedrino river. The proximity of Oliena to the city of Nuoro suggests a visit to the extraordinary Man Museum, which offers a permanent exhibition of over 600 paintings belonging to famous Sardinian artists, including Edina Altara, Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Francesco Ciusa, Mario Delitala, Carmelo Floris, Maria Lai, Costantino Nivola, Salvatore Fancello and Giovanni Pintori. The main goal of the museum is to propose itself as a place of research and communication of the most innovative issues of artistic production through temporary exhibitions. Close to Nuoro

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Murales e Abito tradizionale di Orgosolo Foto Shutterstock.com di MNStudio e Paolo Bona Testo di Edoardo Pisano

stands Orgosolo, a small town lying on a steep slope not far from the immense and solitary mountain territories north of the Gennargentu massif. This 4,200 souls town differs from any other centre in Barbagia and Sardinia for the presence of more than 150 wall paintings on the facades of the houses, which makes it an authentic village-museum: these are the famous “murales”, which starting in the 70s depicted themes like class struggle and social injustice. The last two decades of the 20th century saw a change in the object of these representations that colored the narrow streets, squares and houses of the centre: the murales became real decorative pictures depicting the daily life of the village and shepherd’s life. An attraction that draws thousands of tourists from Italy and abroad every year.

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SARDINIA MAGAZINE NUORO

NUORO RENDE OMAGGIO AI SUOI “ZIGANTES” N U O R O PAY S H O M A G E TO I T S “ Z I G A N T E S ”

Deledda, unica donna italiana a vincere il Premio Nobel per la letteratura, il cui totem celebrativo ha trovato posto vicino alla chiesa della Solitudine, che ne conserva le spoglie, ai piedi del Monte Ortobene. Per il 150° anniversario dalla nascita dell’autrice di “Canne al vento” dal 28 settembre dello scorso anno, la Provincia di Nuoro, in collaborazione con il Comune, il MAN, UniNuoro e la Fondazione di Sardegna, hanno organizzato una serie di eventi e celebrazioni, nell’ambito del progetto “150 anni di Grazia. Una donna dei nostri tempi” che hanno portato e porteranno la città barbaricina alla ribalta internazionale. Uno spot, un docufilm, convegni, incontri, spettacoli, mostre e appuntamenti in Sardegna e in altre città italiane ed estere, (tra le quali Doha e a settembre di quest’anno Stoccolma), hanno celebrato Grazia Deledda, promuovendo l’enorme patrimonio letterario che ci ha lasciato in eredità.

n interessante itinerario culturale nel centro storico di Nuoro per ricordare e rendere omaggio ai grandi letterati, artisti e scrittori che hanno contribuito con la loro opera a far guadagnare alla città l’appellativo di “Atene sarda”. Antonio Ballero (pittore), Francesco Ciusa (scultore), Attilio Deffenu (intellettuale), Salvatore Satta (giurista e scrittore), Sebastiano Satta (poeta) e Grazia Deledda (gigante della letteratura) sono “Zigantes”, questo il nome del progetto, cioè giganti della cultura che hanno dato lustro al capoluogo barbaricino. In prossimità delle abitazioni dove sono nati e hanno vissuto questi Zigantes della cultura sarda, sono stati posizionati dei totem su cui sono riportate informazioni sulla vita e sulle opere di ciascun personaggio. I pannelli sono tutti posizionati nel cuore del centro storico, tranne quello di Grazia

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info rm azi o ne p ub b l i ci t ari a N uoro - M use o D e l e d d i ano Stanza d e lla m e m o r i a co n o g g etti ap p ar te nu ti alla s cr i tti rce . Foto d i Ale s s and ro Ad d i s 139


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info rm azi o ne p ub b l i ci t ari a N uoro - M use o C i usa: F RO MBO LI E RE ( 1 9 41 ) e L’AN FO RA SARDA ( 1 9 2 7-2 8) d i Fr ance s co C i u s a. Foto Ale s s and ro Ad d i s

A fascinating cultural tour of the historic centre of Nuoro, remembering and celebrating the great scholars, artists and writers whose works helped the city to earn its nickname, “the Sardinian Athens”. Antonio Ballero (painter), Francesco Ciusa (sculptor), Attilio Deffenu (intellectual), Salvatore Satta (jurist and writer), Sebastiano Satta (poet) and Grazia Deledda (acclaimed novelist) are the “Zigantes”: this is the name of the project, and refers to cultural giants who have brought glory to the capital of the Barbagia region. Near the places where these Zigantes of Sardinian culture were born and lived, the Nuoro municipality has erected totems providing visitor information about their lives and works. The panels are all located in the historical centre of the city, except for that of Grazia Deledda, the only Italian woman to win the

Nobel Prize for Literature, whose commemorative totem is near the church of Solitudine at the foot of Mount Ortobene, where her remains are interred. For the 150th anniversary of the birth of the writer of “Canne al vento”, from 28 September last year the Province of Nuoro, in collaboration with the Municipality, the MAN Museum, UniNuoro and the Fondazione di Sardegna, organised a series of events and celebrations as part of the “150 years of Grazia. A woman of our times” project, which brought and will continue to bring this Barbagia city to the international stage. A commercial, a docufilm, conferences, meetings, shows and events in Sardinia and other Italian and foreign cities (including Doha and Stockholm this September) celebrated Grazia Deledda, promoting the vast literary heritage she bequeathed to us.

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D I E TRO LA

I L V E R O V O LT O D E L L A T R A D I Z I O N E

Mamuthones, Mamoiada Foto di Carlo Marras Photography 143


SARDINIA MAGAZINE MASKS

C A R N E VA L E I N B A R B A G I A TRA MITI E LEGGENDE T H E C A R N I VA L I N B A R B A G I A : D A R K A R M O S P H E R E S R E C A L L M Y S T E R I O U S P R O P I T I ATO R Y R I T U A L S

tmosfere solenni e tenebrose, maschere antropomorfe terrificanti, rappresentazioni che coinvolgono intere comunità per richiamare antichissimi e misteriosi riti pagani, inscenati a fini propiziatori. Il Carnevale tradizionale dei centri della Barbagia, nella Sardegna centrale, assume significati ancestrali legati al raccolto e all’aggiogamento del bestiame. Siamo quindi molto lontani dagli spensierati festeggiamenti moderni dove regnano la goliardìa, le stelle filanti, i coriandoli e i carri allegorici. A Mamoiada, Ottana, Orotelli, Gavoi, Lula, Orani, Fonni, Ovodda, Lodine, Austis le maschere tradizionali indossate dagli abitanti prendono vita durante i festeggiamenti: abbigliati con pelli di pecora, campanacci e maschere lignee raffiguranti visi deformi o animaleschi, danno forma a suggestive e inaspettate rappresentazioni della

lotta fra il bene e il male. Assistere ai cortei dal passo cadenzato che si snodano nelle viuzze dei villaggi è coinvolgente e da batticuore. Ogni paese barbaricino, in realtà, conserva peculiarità proprie che rendono perciò ogni Carnervale differente da un centro all’altro di questa regione. Tra le tante maschere sarde la più conosciuta è quella dei Mamuthones, inquietante e misteriosa, immagine del Carnevale di Mamoiada. A simboleggiare la lotta tra l’istinto animalesco e la ragione umana ci sono i Boes e i Merdules di Ottana, le cui maschere dall’espressione impassibile vengono intagliate dal legno del pero selvatico. Altro personaggio del Carnevale della Barbagia che sarebbe meglio non incontrare a notte fonda, magari da soli, è quella dei Colonganos di Austis: pelli di martora o di volpe coprono il capo e il viso è coperto da una maschera nera di sughero nascosta da rami di corbezzolo.

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SARDINIA MAGAZINE MASCHERE

Boes e Merdules di Ottana Foto Shutterstock.com di Matteo Aisoni Testo di Edoardo Pisano 145


Costruzione Maschera Mamuthones Foto Shutterstock.com di Ale de sun Testo di Edoardo Pisano

Solemn and spooky atmospheres, terrifying anthropomorphic masks, representations which gather whole communities to recall ancient and mysterious pagan rites, staged as propitiatory rites. The traditional Carnival of the small towns of Barbagia, in the heart of Sardinia, presents ancestral meanings connected with the harvest and the yoke of livestock. We are miles away from the joyful celebrations where goliardery, streamers, confetti and floats hold the stage. In Mamoiada, Ottana, Orotelli, Gavoi, Lula, Orani, Fonni, Ovodda, Lodine, Austis the traditional masks worn by the locals come to life during the parades: dressed in sheepskins, wearing cowbells and wooden masks resembling deformed faces or animal snouts, they give life to impressive and unusual performance of the eternal struggle

between good and evil. Being part of the parade as a visitor, following the rhythmic pace that winds through the narrow streets of the villages, is extremely involving and exciting. Every village in Barbargia, in fact, boasts peculiarities that make each Carnival unique compared to all the others. As for Sardinian masks, the most renowned one is that of Mamoiada, the Mamuthones, upsetting and baffling. The Boes and the Merdules of Ottana symbolize the struggle between animal instinct and human reason; the mask, famous for their impassive expression, are carved from the wood of the wild pear tree. Another star of the Carnival of Barbagia which is not advisable to meet late at night, worse still alone, is the Colonganos of Austis: its marten or fox skins cover the head while its face is covered by a black cork mask hidden by wild berry tree branches.

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SARDINIA MAGAZINE WINE TOUR

Vino e formaggi tradizionali Foto Shutterstock.com di Alessio Orru Testo di Edoardo Pisano 148


SARDINIA MAGAZINE WINE TOUR

S A R D E G NA NEL BICCHIERE U N G I R O N E L L’ I S O L A A C C O M PA G N AT I D A I S U O I V I N I

ttraversare la Sardegna, da nord a sud, lungo le coste, passando per zone impervie e montuose o collinari ci farà scoprire paesaggi incredibili, affascinanti o malinconici. La vista ne beneficerà di certo, ma soprattutto sarà il nostro naso a godere dall’inizio alla fine. Passare dai profumi della macchia a quelli iodati, da quelli di sottobosco all’inconfondibile elicriso, sarà vera esperienza olfattiva. Sarà un viaggio fisico e sensoriale, capace di ravvivare la nostra memoria più profonda. Un percorso ricco che vale la pena fare anche col bicchiere. Assaggiare i vini sardi significa compiere un vero e proprio tour della regione, accompagnati da sentori e sapori che riporteranno ai vari territori che proprio quei vini hanno generato. Il grande protagonista è il Cannonau di Sardegna. Prodotto in zone collinari e montuose riesce a dare a seconda dei suoli e dei microclimi in cui si trova piaceri diversi. Fresco e sapido, capace di mitigare un tenore alcolico che non deve mai spaventare. È come il vento di maestrale, che quando soffia in certe zone spazza via caldo e afa. Poi c’è il Vermentino. Preferisce le zone costiere, da cui ruba note iodate e di fiori secchi, ma anche mineralità e freschezza. Vive invece da sempre nel profondo sud, in quell’angolo di Sardegna chiamato Sulcis, il Carignano. Le viti sono centenarie, amano vivere sulla sabbia e regalano un vino avvolgente e cremoso, dai profumi

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Vigneto in Sardegna Foto Shutterstock.com di Francescomoufotografo Testo di Giuseppe Carrus

Potremmo andare avanti a lungo, con i bicchieri e col nostro percorso. Difficile stancarsi. È una Sardegna tutta da scoprire e più si conosce più si ha sete di conoscerla.

di mora selvatica e mirto. Anche il Bovale ama le sabbie di Terralba, nell’oristanese, ma anche i graniti del Mandrolisai. Potenza e struttura non mancheranno e il carattere sarà difficile da dimenticareImpossibile non imbattersi poi nei vini aromatici. La Malvasia trova dimora a Bosa, la Vernaccia a Oristano: sono due vini senza tempo e che del tempo non hanno paura, sono arcaici e moderni, sono tradizionali, ma quanto mai attuali nella loro fattura artigiana. Il Moscato lo troviamo in tante zone, ma a Tempio e nei pressi di Sorso e Sennori, è protagonista assoluto. Ma in questa isoletta, posta proprio nel mezzo del mediterraneo, c’è spazio per tanti altri vitigni autoctoni. Il Cagnulari a Usini è rosso austero e rigido, ma piano piano sa conquistare. Nel sud della Regione Nuragus e Monica danno origine a due grandi vini del bere quotidiano. Il Nasco è un altro autoctono, capace di offrire vini dolci, come bianchi secchi di grande sapidità, mentre il Semidano a Mogoro stupisce per quanta vitalità regala anche a qualche anno dalla vendemmia.

SARDINIA IN A GLASS A tour of the island accompanied by its wines Crossing Sardinia, from north to south, along the coasts, passing through impervious and mountainous or hilly areas will let us discover incredible, fascinating or melancholic landscapes. The sight will certainly benefit, but above all our nostrils will enjoy the trip from start to finish. Passing from the scents of the Mediterranean scrub to the iodized areas, from the undergrowth to the unmistakable helichrysum, it’ll be a real olfactory experience. A physical and sensoria journey, which can reawaken our deepest memory. A rich journey that is also worth undertaking with a glass. Tasting Sardinian wines means taking a real tour

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of the region, accompanied by hints and flavors that will immediately bring back you exactly where these wines come from. The leading role goes to Cannonau of Sardinia. Produced in hilly and mountainous regions, it provides tasters with different sensations depending on the soils and microclimates. Fresh and savory, it’s able to soften an alcoholic content that should never frighten. It’s like the northwest wind that sweeps away heat and sultriness. Then, there’s Vermentino. It prefers coastal areas, from which it steals notes of iodine and dried flowers, but also minerality and freshness. Carignano instead, has always lived in the deep south, in that corner of Sardinia called Sulcis. The vines are centuries-old, they love to live on the sand and give a captivating and creamy wine, with scents of wild blackberry and myrtle. Bovale loves the sands of Terralba, in the Oristano area, but also the granites of Mandrolisai. Power and structure won’t be lacking and its character will be hard to forget. It’s impossible not to come across aromatic wines. Malvasia finds a

particular home in Bosa, Vernaccia in Oristano: they’re two timeless wines which don’t fear aging, archaic and modern, traditional but very up-todate at the same time in their craftsmanship. We find Moscato in many regions, but it’s the absolute protagonist in Tempio in the Gallura area and near Sorso and Sennori, two villages in the far north. In this small island, right in the middle of the Mediterranean, there is room for many other autochthonous vines. Cagnulari in Usini is an austere and rigid red which can, nonetheless, slowly conquer the palate. In south Sardinia, Nuragus and Monica give rise to two great daily drinking wines. Nasco is another autochthonous vine, capable of offering sumptuous sweet wines, such as dry, highly savory whites, while Semidano from Mogoro amazes for the vitality it gives off even a few years after the harvest. We could go on for long, writing about our journey into typical wines. It’s hard to get tired of wines. Sardinia is all to discover and the more you get to know it, the more thirsty you get to know it better.

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SARDINIA MAGAZINE WINE TOUR

L A S A R D E G NA DA BERE I L N U O V O PA R A D I S O D E L V I N O R O S É .

sabelle e Jean-Paul Tréguer, francesi originari della Bretagna, sono i “felici genitori” del vino Rosé SO CHIC! Dopo una carriera da imprenditori nella pubblicità a Parigi (ex-proprietari del Gruppo BIG Success, N°1 della pub TV in Francia), hanno posato le loro valigie qui in Sardegna. Il loro rosé è nato da un colpo di fulmine per la punta Sud Est della Sardegna. Le spiagge bianche, il mare turchese, la natura splendida tra monti e mari, l’accoglienza e la gentilezza dei Sardi, il cibo meraviglioso, le vigne stupende e i 300 giorni di sole all’anno li hanno convinti

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a stabilirsi definitivamente qui. Con l’aiuto dei migliori viticoltori sardi hanno creato sulla zona di Castiadas-Costa Rei-Villasimius un vino rosé di altissima qualità, nella sua bottiglia satinata: un DOC, 100% d’uva Cannonau di Capo Ferrato. Il loro obiettivo è di far scoprire che la Sardegna può diventare un grande territorio riconosciuto, non solamente per i suoi rossi e bianchi ma anche per il vino rosato. Anzi, l’ambizione di SO CHIC! è di essere considerato come un alternativa possibile a i grandi vini rosé de Provence.


info rm azi o ne p ub b l i ci t ari a

SARDINIA IN A GLASS The new Rosé wine Paradise. Isabelle and Jean-Paul Tréguer (French from Brittany) are the “happy parents” of the Rosé SO CHIC wine! After a career as entrepreneurs in advertising in Paris (former owners of BIG Success Group, N ° 1 of TV advertising in France), they have placed their suitcases here in Sardinia. Their rosé wine was born from love at first sight for the South East Sardinian tip. The white beaches, the turquoise sea, the splendid nature between mountains and seas, the hospitality and kindness of the Sardinians, the food, the wonderful vineyards

and the 300 days of sunshine a year convinced them to settle here permanently. With the help of the best Sardinian winemakers, they have created in the Castiadas-Costa Rei-Villasimius area a very high quality rosé wine, in its satin bottle: a DOC, 100% Cannonau di Capo Ferrato grape. Their goal is to demonstrate that Sardinia can become a great respected territory, not only for its reds and whites but also for its rosé wine. Indeed, the ambition of SO CHIC! is to be considered as a possible alternative to the great rosé de Provence wines.

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S A P ORI , NAT U RA E

PERCORSI DI GUSTO

Malloredus fatti in casa Foto Shutterstock.com di Francescomoufotografo 155


SARDINIA MAGAZINE FOOD TOUR

L A T R A D I Z I O N E A TAV O L A , A N T I C H I S A P O R I D A G U S TA R E IN BARCA E MINIERA S A R D I N I A N T Y P I C A L LU N C H W I T H S H E P H E R D S , I N A M I N E A N D O N B O AT

uando ai sapori schietti della cucina sarda fanno da sfondo, letteralmente, alcuni dei paesaggi più straordinari e iconici della Sardegna, il connubio è un’esperienza sensoriale indimenticabile e totalmente appagante. Nella Barbagia di Oliena, per dire, a metà di una fantastica escursione (a piedi o in fuoristrada) fra le foreste fitte di lecci che ammantano i versanti delle montagne, potrete rifocillarvi all’interno dei pinnettos, gli antichi

miniere dismesse oggi emblema di un’archeologia industriale sempre più premiata dai visitatori. Sono luoghi, come tanti altri in quest’area dell’Isola sarda, che raccontano la vita dura delle famiglie di minatori che vivevano nei piccoli villaggi oggi restaurati e accoglienti - costruiti apposta nelle vicinanze dei punti di estrazione. Nel territorio di Narcao, per dirne un’altra, la miniera di Rosas e l’agglomerato di casette dei minatori offrono un’esperienza culinaria unica: in uno scenario suggestivo si pranza a base di specialità locali a chilometro zero, formaggi pecorini e

ricoveri dei pastori di forma circolare costruiti in pietra, tronchi di ginepro e frasche. Sarete immersi e quasi sopraffatti dalla semplicità di questi ambienti pastorali tipici della Sardegna che sembrano essere rimasti fermi nel tempo. Qui assaporerete carni arrosto, formaggio pecorino, ricotte e pane carasau. Il tutto accompagnato dall’immancabile vino Cannonau. Altrettanto affascinante ed evocativo il viaggio nel gusto della regione sud occidentale del Sulcis, fra

caprini e il locale e ottimo vino rosso Carignano. Spostandoci sulla costa, anzi sull’acqua, il risultato è ugualmente un trionfo per gli occhi e il palato. Ciò capita quando una gita in barca nel Golfo di Orosei culmina con un pranzo a bordo a base di pesce arrosto, in tandem con un buon bianco Vermentino fresco, sospesi sulle acque color smeraldo su cui dominano le imponenti e magnifiche falesie che vi cadono a strapiombo. Natura e gusto alla massima potenza.

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SARDINIA MAGAZINE FOOD TOUR

Culurgiones Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano 157


Dolci tradizionali sardi Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano

When some of the most extraordinary and iconic Sardinian landscapes are literally on the background of the typical genuine cooking, the match is a memorable, fully gratifying sensorial experience. In the Barbagia di Oliena, for instance, during an amazing tour on foot or off-road among the thick holm oak forests which cover the mountainslopes, you can stop and picnic inside the pinnettos, the old round shepherds’ huts built with stones, junipers logs and branches. You’ll be absorbed and almost overwhelmed by the frugality of these typical rural huts where time seems to have stopped. Here you’ll taste roasted meats, pecorino and ricotta cheese, and carasau bread. All served with our unavoidable Cannonau wine. Equally charming and evocative is the journey into the taste of the southwestern region of Sulcis, among abandoned mines today symbol of an industrial

archaeology more and more appreciated by visitors. These are places, like many others in this area of Sardinia, which tell the story of the miners and their families’ hard life who lived in the small villages - now restored and welcoming - built near the extraction points. In the territory of Narcao, to name just one more, the Miniera di Rosas and the agglomeration of miners’ cottages offer a unique culinary experience: in a suggestive location you can have lunch based on locally sourced specialties, sheep and goat cheeses, and the excellent red wine Carignano. Moving along the coast, or rather on the sea, the result is also a triumph both for the eyes and the palate. On a boat trip in the Gulf of Orosei you can lunch on board with roasted fish, paired with a good fresh Vermentino white wine, suspended over the emerald waters overlooked by the imposing and magnificent cliffs overhanging. Nature and taste to the nth degree.

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SARDINIA MAGAZINE MURAVERA

CULURGIONES COI GAMBERI DI MARINA GIÒ

CULURGIONES MADE WITH SHRIMP

avioli tipici sardi ripieni di patate, formaggio, olio evo e menta, serviti con un delizioso brodetto di crostacei e gamberi freschi.

by Marina Giò Culurgiones with Shrimps: typical Sardinian ravioli stuffed with potatoes, cheese, extra virgin olive oil and mint, served with a delicious shellfish broth and fresh shrimp. Culurgiones is a traditional dish of Ogliastra, a region situated in the South East Sardinia. These are Sardinian stuffed pockets with 2-4 inches in length and 1-2 inches of width. The dough is made from semolina flour, white floor, eggs, water and salt giving a soft crust to the ravioli.

I Culurgiones sono un piatto tradizionale dell’Ogliastra, una regione situata nella Sardegna sud-orientale. L’impasto di questi tipici ravioli sardi è fatto con farina di semola, uova, acqua e sale. Semplici e saporiti dal loro ripieno, possono essere serviti con vari condimenti.

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MARINA GIÒ Ristorante sul mare

DEU

Dopo aver maturato, nel settore della ristorazione, una quasi trentennale esperienza in Germania, nella famiglia Carta nasce la volontà di ritornare nella propria terra d’origine, la Sardegna, per gestire un piccolo ristorante poco distante dal paese di Muravera, adiacente alla spiaggia della “Marina di San Giovanni”. Gianni Carta e sua moglie Rita, gestori del ristorante “Marina Giò”, coadiuvati da personale esperto e qualificato, saranno lieti di ospitarvi nel loro raffinato locale per proporvi i veri piatti tipici sardi (spesso rielaborati dall’espertissimo chef del ristorante), oltre a quelli, certamente più noti, della cucina italiana, dove gli ingredienti sardi sono, immancabilmente, alla base di qualsiasi piatto e che danno, ad essi, un gusto praticamente unico.

Nach fast dreissig Jahren Erfahrung als Restaurantbesitzer in Deutschland entschloss sich Gianni Carta und seine Familie in seine Heimat Sardinien zurück zu kehren, um dort am Strand von “Marina di San Giovanni” in der Nähe des Ortes Muravera ein kleines Restaurant zu betreiben. Gianni und Rita Carta sowie ihr qualifiziertes Experten-Team heißen Sie herzlich in der angenehmen Atmosphäre ihres Restaurants “Marina Giò” willkommen. Genießen Sie sardische Spezialitäten wie Spanferkel, Lamm mit Artischocken oder einheimischen Fisch oder lassen Sie sich mit klassichen Gerichten aus der italienischen Küche überraschen.

Loc. Marina di San Giovanni, Muravera (CA) Prenotazioni Ristorante +39 333 9860200 info@marinagio.it | www.marinagio.it

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GLI INCANTEVOLI

Q U A N D O U N R O M A N Z O P R E N D E V I TA

Castelsardo, Foto Shutterstock.com di Francesco Maltinti 163


SARDINIA MAGAZINE BOROUGHS

Vista aerea su Bosa Foto di Fabrizio Polidetti Testo di Edoardo Pisano 164


SARDINIA MAGAZINE BORGHI

SUGGESTIVI E A F FA S C I N A N T I SARDINIAN BOROUGHS

“Incantevole spazio intorno a un individuo, e distanze da viaggiare, nulla di finito, niente di definitivo. È come la libertà stessa…”. Così David H. Lawrence nel suo celebre Sea and Sardinia (1921) tratteggiava le stesse sensazioni che si provano oggi nel girare la Sardegna per scoprirne i borghi più caratteristici e suggestivi. I paesi di Aggius, Gavoi, Galtellì, Laconi, Oliena e Sardara hanno ricevuto l’importante riconoscimento della Bandiera Arancione da parte del Touring Club Italia per le qualità turistico-ambientali. Atzara, Bosa, Castelsardo, Carloforte, Posada e Sadali fanno parte, invece, del prestigioso circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. “Enchanting space around and distance to travel, nothing finished, nothing definitive. It is like freedom itself…”. This is how David H. Lawrence in his famous Sea and Sardinia (1921) outlined the same sensations one feels today when traveling through Sardinia. The towns of Aggius, Gavoi, Galtellì, Laconi, Oliena, and Sardara have received important recognition in the form of the Orange Banner from the Touring Club Italia for their quality in the field of environmental tourism. Atzara, Bosa, Castelsardo, Carloforte, Posada, and Sadali are a part, on the other hand, of the prestigious group of “Most beautiful villages of Italy”.

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SARDINIA MAGAZINE BOROUGHS

CASTELSARDO Si affaccia al centro del Golfo dell’Asinara, nella regione storica dell’Anglona a 31 chilometri a nord-est di Sassari. La rocca panoramica medievale è stata per secoli una fortezza inespugnabile, protetta da possenti mura e 17 torri. Il nucleo originario del borgo fu costruito attorno al castello dei Doria (1102), attuale sede del Museo dell’Intreccio Mediterraneo. It faces the center of the Gulf of Asinara, in the historical region of Anglona at 31 kilometers to the North-East of Sassari. This medieval panoramic rock was an unconquerable fortress for many centuries, protected by imposing walls and 17 towers. The original nucleus of the town was constructed around the castle of the Doria (1102), the current seat of the museum dedicated to Mediterranean weaving, Museo dell’Intreccio Mediterraneo.

BOSA Sulla costa nord-occidentale, nella regione della Planargia a 45 chilometri da Alghero, l’affascinante borgo medievale e fluviale di Bosa si arrampica sul poggio dove da quasi 900 anni l’antico castello dei Malaspina domina tutto l’abitato circostante. È rinomata per la produzione di Malvasìa, il tipico vino liquoroso dal sapore intenso ma delicato. On the North-Western coast, in the region of Planargia at 45 kilometers from Alghero, the charming medieval town on the river, Bosa, climbs on the slopes where for nearly 900 years the antique castle of the Malaspina has dominated the entire surrounding area. It is famous for the production of Malvasìa, the typical dessert wine with its intense yet delicate taste.

OLIENA Celebrato per l’olio e il vino Cannonau Nepente, il borgo barbaricino di Oliena, antico insediamento romano a 10 chilometri da Nuoro, si trova ai piedi del Monte Corrasi: profonde doline, canyon, sorgenti d’acqua e valli rigogliose fanno da scenario ideale alle escursioni. Artigianato e cultura sono i tratti distintivi di questo gioiello della Barbagia. Glorified for its olive oil and Nepente wine made from cannonau grapes, this town in the Barbagia region called Oliena, originally an antique Roman settlement at ten kilometers from Nuoro, is located at the foot of the Monte Corrasi mountain: deep dolines, canyons, wells, and luxuriant valleys create an ideal scenery for excursions. Handicrafts and culture are the distinguishing traits of this gem of the Barbagia region.

ATZARA Ai confini fra le province di Nuoro e Oristano, sulle pendici del Gennargentu, ecco il grazioso borgo medievale di Atzara coi suoi bassi edifici storici in granito. È ben viva la raffinata tradizione tessile, in particolare con tappeti e costumi tipici. Frutteti e vigneti punteggiano le campagne circostanti. On the border between the provinces of Nuoro and Oristano, on the slopes of the Gennargentu mountain, is where you find the elegant medieval town of Atzara with its low historical buildings in granite. The refined weaving tradition is quite alive here, particularly that of tapestry and local costumes. Orchards and vineyards dot the surrounding countryside.

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LACONI Fra boschi e testimonianze archeologiche millenarie (i menhir) Laconi si presenta come un borgo affascinante nella regione del Sarcidano a 88 chilometri a nord di Cagliari. A due passi dal centro urbano ecco il Parco Aymerich intorno ai resti dell’omonimo castello. In the midst of the woods and the age-old archaeological testimonies (menhirs), Laconi is a charming town in the Sarcidano region, 88 km North of Cagliari. A stone’s throw from the center you will find the Aymerich park, sprawling around the homonymous castle.

SADALI Territorio abitato sin dall’età nuragica, quello di Sadali al confine sud delle Barbagie eccelle per la natura lussureggiante con boschi di lecci, rovere, sughere e macchia mediterranea. È un borgo medievale con una pittoresca cascata nel centro abitato. Inhabited territory since the Nuragic age, the area of Sadali on the southern border of the Barbagia region stands out for its luxuriant flora with woods of holm oak, oak, cork oak, and Mediterranean shrubbery. It is a medieval village with a picturesque waterfall in the center of town.

AGGIUS Le abitazioni del centro storico interamente in granito fanno di Aggius, nel cuore della Gallura, uno dei borghi più caratteristici del Nord Sardegna. Sono fiorenti le tradizioni legate alla celebrazione dei riti religiosi e all’arte della tessitura. The homes constructed entirely from granite in the town center render Aggius, in the heart of the Gallura, one of the most characteristic villages in the North of Sardinia. Very much alive are the traditions related to the celebration of religious rites and the art of weaving.

GAVOI Nel cuore selvaggio della Sardegna, fra le zone boscose del Gennargentu, si inerpica a 800 metri d’altezza il borgo di Gavoi. Tutto l’anno è sede di numerose manifestazioni che ne esaltano le peculiarità naturalistiche, culturali, folkloristiche e gastronomiche. In the wild center of Sardinia, in the woody areas of mount Gennargentu, rises at an altitude of 800 meters the town of Gavoi. Throughout the year it is the seat of numerous events which display its natural, cultural, and gastronomic peculiarities.

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GALTELLÌ Nella storica Baronía in provincia di Nuoro, a poca distanza dalle acque cristalline della costa centro-orientale, sorge questo borgo di 2.400 abitanti: lambito dal fiume Cedrino e circondato da uliveti, Galtellì incanta col suo piccolo centro medievale. In the historical Baronía in the province of Nuoro, close to the crystalline water of the central-Eastern coast, rises this village of 2,400 inhabitants: caressed by the river Cedrino and surrounded by olive groves, Galtellì hypnotizes you with its small medieval center.

SARDARA Al centro del Campidano, vicino alla collina dominata dalle rovine del Castello di Monreale, celebre per le sue sorgenti termali. A Sardara, 4.000 abitanti a 50 chilometri da Cagliari, si trova il villaggio nuragico con tempio a pozzo sacro di Sant’Anastasia. At the center of the Campidano near the hill dominated by the ruins of the Castle of Monreale, famous for its thermal well. Sardara, 4,000 inhabitants, lies 50 kilometers from Cagliari and is home to the archaeological site of the Nuragic settlement of Sant’Anastasia.

POSADA Sorto sui resti di un antica colonia cartaginese, Posada si trova in Baronìa a 46 chilometri a sud di Olbia. Il borgo medievale, su di una collina calcarea sotto cui si staglia la costa, si presenta come un labirinto di pietra fatto di ripide scalinate, vicoli e piazzette. E’ dominato alle sue spalle dal Castello della Fava (1200). Arisen from the remnants of an antique Carthaginian colony, Posada is located in the Baronìa region at 46 kilometers to the South of Olbia. The medieval town, on top of a calcareous hill below which the coast spreads out before you, comes across as a stone labyrinth, composed of steep stairs, alleys, and little squares. The impressive shape of the castle Castello della Fava (1200) rises high above its shoulders.

CARLOFORTE Sull’Isola di San Pietro, nella costa sud-orientale, sorge il paese di Carloforte, delizioso borgo dedito alla pesca del tonno rosso. I suoi fondatori, famiglie di pescatori liguri di Pegli trasferitisi qui nel XVIII secolo, hanno lasciato in eredità la lingua e le tradizioni marinaresche. Le spiagge, sabbiose e rocciose, ne fanno un polo turistico d’attrazione. On the island of San Pietro, off the South-Western coast, rises the town of Carloforte, an exquisite village dedicated to the catch of tuna fish. Its founders, families of fishermen from Pegli in Liguria who moved here in the 18th century, have left their imprint on the local language and the seafaring traditions. The beaches, sandy and with rocks, have rendered it a tourist attraction.

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Dai alle tue vacanze il relax che meritano. Al centro di Muravera, nel cuore del Sarrabus: Domu Elvira si trova proprio qui! La nuovissima guest house di charme che ti accoglie con elegante sobrietà e ti fa sentire subito a casa. In Domu Elvira non devi preoccuparti di nulla: solo di scegliere come trascorrere al meglio le tue giornate di sole.

Your Sardinian holiday will give you the relaxation you deserve. At the centre of the town of Muravera, at the heart of the Sarrabus region, Domu Elvira is right here! The new, charming guest house that welcomes guests with elegant simplicity, where you immediately feel at home. In Domu Elvira you needn’t worry about anything: all you have to do is choose how you want to spend your days in the sun.

Phone +39 346 51 06 995 Email info@domuelvira.com Website www.domuelvira.com

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Domu Elvira Via Speranza, 8 09043 Muravera (SU)


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TO UR D E I

I CINQUE SITI ARCHEOLOGICI DA NON PERDERE

Nuraghe Santa Sabina, SIllanus Foto di Alessandro Addis 173


SARDINIA MAGAZINE ARCHEOTOURISM

SCOPRIRE I NURAGHI IN C I N Q U E PA S S I THE NURAGIC TOP FIVE SITE

e oltre settemila torri di pietra che punteggiano il territorio sardo testimoniano la straordinaria importanza e l’unicità che la civiltà nuragica, ancora parzialmente avvolta dal mistero, ha avuto nella storia degli antichi popoli del Mediterraneo e della Sardegna a partire dal 1800 a.C. Con un itinerario coinvolgente andremo a scoprire i 5 siti nuragici più affascinanti, quelli che proprio non puoi fare a meno di vedere se scegli l’Isola per le tue vacanze. Il nostro viaggio alla scoperta delle meraviglie millenarie lasciate in eredità dalla civiltà nuragica parte nel Nord-Est della Sardegna dalla Valle dei Nuraghi. Si tratta di un’ampia area situata nella sub-regione storica del Logudoro-Meilogu nella quale sono concentrati numerosi insediamenti preistorici. Il complesso monumentale di Santu Antine nel comune di Torralba sorge al centro della piana di Cabu Abbas ed è quanto di meglio possa offrire la Valle dei Nuraghi: costruito circa nel 1500 a.C., svetta con la sua torre centrale che in origine era alta 25 metri. Enormi blocchi di basalto murati a secco costituiscono anche le tre torri minori a protezione di quella principale. Ai piedi della fortificazione ci sono i resti di un villaggio nuragico fatto di 14 capanne circolari, solo in parte

messo in luce dagli scavi. Si tratta di un autentico gioiello dell’architettura nuragica. Se vi trovate in vacanza ad Alghero fareste bene a dedicare un paio d’ore per visitare il complesso nuragico Palmavera, posto sull’omonimo promontorio all’interno del Parco di Porto Conte. I resti di una cinquantina di capanne circolari contornano il possente corpo centrale della struttura che è formata da due torri principali costruite in epoche diverse. La breve distanza dal mare rende il contesto di questo antico villaggio di quasi 4mila anni fa ancora più suggestivo e irripetibile. Per la terza tappa dell’itinerario nuragico dobbiamo discendere verso Oristano. A un chilometro dal centro abitato di San Vero Milis ecco il nuraghe S’Urachi (o S’Uraki), secondo per dimensioni solo al nuraghe Arrubiu di Orroli. Si tratta di una delle testimonianze più importanti e prestigiose dell’età nuragica in Sardegna con una torre principale di 10 metri di diametro e altre 4 adiacenti. Nella zona archeologica sono tuttora in corso degli scavi che stanno riportando alla luce altre aree del villaggio che ne denotano l’imponenza e la complessità. Ci spostiamo ora più a sud, nel Sulcis Iglesiente, sul versante sud-occidentale dell’Isola. Qui, nel territorio di Gonnesa fra mare e miniere, si trova il complesso nuragico di Seruci, una vera e propria

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SARDINIA MAGAZINE ARCHEOTURISMO

Su Nuraxi, Barumini Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano 175


Nuraghe Sant’Antine, Torralba Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano

casa-fortezza preistorica formata da mura, torrioni, una tomba dei giganti e un villaggio di oltre cento capanne. La fondazione risale a circa 3500 anni fa ma l’area ricca di argento, piombo, rame e zinco attira presto l’interesse di fenici e punici. Dulcis in fundo. L’ultima tappa del tour fra i siti nuragici più belli è a Barumini, nella regione storica della Marmilla, dove si trova l’esemplare più maestoso e meglio conservato. Il complesso nuragico di Barumini, fra i 54 siti italiani annoverati dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, è un’importante testimonianza di come la civiltà nuragica abbia saputo utilizzare in modo fantasioso e innovativo i materiali e le tecniche costruttive dell’epoca. Il villaggio è dominato da un maestoso nuraghe centrale detto Su Nuraxi (il nuraghe), da cui deriva anche il nome del complesso, alto circa 18 metri e circondato

da un recinto composto da quattro torri laterali unite da mura. All’interno della torre centrale, che conserva intatti entrambi i piani, si trova un cortile a mezzaluna con un pozzo profondo 20 metri. Intorno sorgeva un grande villaggio costituito da capanne a pianta circolare.

The more than seven thousand towers which are scattered across the Sardinian territory are testimony to the extraordinary importance and unique character which the Nuragic civilization, still partially veiled by mystery, has had in the history of the ancient peoples of the Mediterranean area and of Sardinia since 1800 BCE. Following a captivating itinerary, we will discover the five most fascinating Nuragic

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Nuraghe Losa, Abbasanta Foto di Alessandro Addis Testo di Edoardo Pisano

sites, those you really do not want to miss once you have chosen the island as the destination for your holidays. Our journey to discover ageold marvels passed on to us by the Nuragic civilization starts in the North-East of Sardinia in the Valle dei Nuraghi. It regards a wide area, located in the part of a historical region called Logudoro Meilogu, where there is a high density of prehistoric settlements. The monumental complex of Santu Antine in the municipality of Torralba lies at the center of the plains of Cabu Abbas and is the best the Valle dei Nuraghi has to offer: constructed around 1500 BCE, with its soaring central tower of an original height of 25 meters. Enormous basalt blocks constructed without mortar also constitute the three minor towers, built to protect the principal one. At the foot of the fortification lie the remnants of a Nuragic settlement composed of 14 circular huts.

If you are on holiday in Alghero, you really should dedicate a few hours to visit the Nuragic complex of Palmavera, situated on the homonymous promontory inside the park of Porto Conte. The remnants of four dozen of round huts surround the impressive central block of the building made up of two main towers, built in different epochs. The short distance to the sea renders the context of this ancient village even more enchanting and unique. For the third stage of the Nuragic tour, we must descend towards Oristano. A kilometer from the inhabited center of San Vero Milis stands the nuraghe S’Urachi (or S’Uraki), second in size only to the nuraghe Arrubiu of Orroli. It regards one of the most important and prestigious testimonies from the Nuragic age in Sardinia, with its principal tower of a 10-meter diameter and four more next to it. Excavations are still underway in the archaeological area, bringing

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Su Nuraxi visto dall’alto, Barumini Foto shutterstock.com di Valery Rokhin Testo di Edoardo Pisano

to light other areas of the village that denote its grandeur and complexity. We are heading towards the South now, in the Sulcis Iglesiente region, on the southwestern side of the island. Here, in the territory of Gonnesa, between sea and mines, lies the Nuragic complex of Seruci, a true prehistoric fortress-home, composed of walls, towers, a ‘giants’ tomb’ (tomba dei Giganti) and a village of over a hundred huts. The settlement goes back to around 3,500 years ago, but the area attracted the interest of Phoenicians and Carthaginians soon after. The last stop on our tour of the most beautiful Nuragic sites takes us to Barumini, in the historical region of Marmilla, where the most majestic and best-kept specimen stands. The Nuragic complex of Barumini, among the 54 Italian sites included by Unesco on the list of World Heritage, is an important testimony to

how the Nuragic civilization was able to use the material and techniques of the age in a creative and innovative manner. The settlement is dominated by a majestic central nuraghe called Su Nuraxi (‘the nuraghe’), from which the name of the complex derives as well, 18 meters high and surrounded by an enclosure composed of four lateral towers united by walls. Inside the central tower, which has kept intact both of its floors, lies a sickle-shaped courtyard with a 20-meter deep well. Around it, a large settlement used to lie, composed of huts of circular design.

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U N ’ IS O L A C O M E L’A RC A

E RISERVE PROTE TTE

Spiaggia del relitto, Caprera Foto di Alessandro Addis 183


I PA R A D I S I P R OT E T T I D E L L’ I S O L A D E I Q UAT T R O M O R I PROTECTED PARADISES ON THE ISLAND OF THE FOUR MOORS

Solitari, suggestivi, sconfinati. I parchi naturali (nazionali e regionali) e le aree marine protette dell’Isola dei Quattro Mori custodiscono al loro interno la quintessenza dell’immensa bellezza che la Sardegna, dalle montagne al mare alle isole minori, è capace di sprigionare. Gli aggettivi con cui accompagnare le immagini di questi luoghi sottoposti a tutela ambientale potrebbero sprecarsi. Molto meglio ammirarli di persona, rigenerando mente e spirito. E il bello è che sono tesori naturalistici alla portata

di tutti grazie alle numerose organizzazioni che propongono visite guidate (a piedi, in fuoristrada, in barca, noleggio quad, mountain bike, kayak, immersioni e molti altri servizi). Per visitare tutti i parchi naturali e le riserve marine della Sardegna, pure se vi ritenete esploratori voraci ed esperti, dovrete mettere da parte una trentina di giorni di ferie. Con meno tempo a disposizione buttate giù una lista, bendatevi gli occhi e pescatene uno a caso: sarà comunque una scelta fortunata e super raccomandata!

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In alto: Li Cossi, Trinità d’Agultu e Vignola In basso: Parco di Molentargius, Cagliari Foto di Marcello Chiodino e Alessandro Addis

Solitary, striking, endless. Natural parks and Protected Marine Areas of the Island of the Four Moors keep inside them the essence of the immense beauty that Sardinia, from the mountains to the sea to the smaller islands, can release. It’s hard to find the proper words to describe these places without being unfair. Much better to see them live, regenerating mind and spirit at the same time. And the best part is that they’re treasures within everyone’s reach as plenty of local guides offer thematic tours (on foot, off-road, by boat, quad rental, mountain bike, kayak, diving and many other services). Even if you’re a skilled explorer, set aside about thirty days of vacation to visit all the natural parks and marine reserves of Sardinia. Otherwise, just make a list and take a blind guess: it’ll still be a lucky and super recommended choice!

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PARC H I NAT U RA L I

TRA ASINELLI BIANCHI E QUARZO ROSA

Parchi Naturali Nazionali Foto di Alessandro Addis e Shutterstock.com di Agent Wolf, Elisa Locci, Tore65. 186


SARDINIA MAGAZINE PARCHI NATURALI

GOLFO DI OROSEI E GENNARGENTU È il parco nazionale più esteso della Sardegna e abbraccia l’altopiano del Supramonte fino al Golfo di Orosei. Le alte montagne del Gennargentu donano panorami mozzafiato che vanno da cime inaccessibili, a canyon, a pascoli verdi, a foreste secolari. Esse sembrano precipitare bruscamente in mare formando alte falesie granitiche, calette ora sabbiose ora ciottolose e scogliere. Si tratta di una delle mete più spettacolari per escursioni in itinerari di trekking e mountain bike. It’s the largest National Park in Sardinia. It embraces the Supramonte plateau as far as the Gulf of Orosei. The high mountains of Gennargentu offer breathtaking views ranging from inaccessible peaks, canyons, green pastures and centuries-old forests. They seem to fall abruptly into the sea and give shape to high granite cliffs, sandy or pebbly coves, and cliffs. This is one of the most spectacular destinations for hiking and mountain biking tours. www.parcogennargentu.it

ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Altro “gioiello della corona” del territorio sardo, autentico angolo di paradiso protetto da severe norme a tutela di un ambiente marino (e terrestre) incredibile. L’Arcipelago della Maddalena si trova nella punta nord-occidentale della Sardegna. Un mare che ammalia con le sue variazioni cromatiche fa da sfondo a numerose isole e isolotti. Alcune sono sottoposte a tutela integrale: la meravigliosa e irripetibile spiaggia di quarzo rosa di Budelli, di conseguenza, potrà essere ammirata solo dalla barca. Segnaliamo nell’isola di Caprera le acque cristalline della stupenda Cala Coticcio, piccola insenatura che pare un dono di Dio. La Maddalena Archipelago National Park is another crown jewel of the Sardinian territory, an authentic paradise corner where strict regulations protect an amazing inland and marine environment. The Maddalena archipelago lies in the north-west tip of Sardinia. A bewitching sea with its chromatic variations is the backdrop to lots of islands and islets. Some of them are under strict safeguard rules: the wonderful and unique rosequartz beach of Budelli, therefore, can only be admired from the boat. We also suggest you to pay a visit to the crystal clear waters of the beautiful Cala Coticcio, a small cove in the island of Caprera that looks like a gift from God. www.lamaddalenapark.it

ISOLA DELL’ASINARA L’isola dell’Asinara, all’estremità nord-est della Sardegna, è sia parco nazionale che area marina protetta. Questo fatto, da solo, fa comprendere l’importanza del luogo. Prende il nome dal suo abitante più famoso, l’asinello bianco autoctono oggi presente in meno di cento esemplari. Ma fra la macchia mediterranea si trovano anche mufloni e vi nidificano numerose specie di uccelli. La flora e la fauna sia terrestri che marine sono ricche di biodiversità. Le sorprese sono sempre dietro l’angolo su questo piccolo isolotto ventoso, rimasto isolato per più di un secolo fino alla dismissione del carcere di massima sicurezza in cui sono stati rinchiusi pericolosi criminali. The island of Asinara, in the northeast end of Sardinia, is such a precious environment that is preserved both as a National Park and as Marine Protected Area. The island takes its name from its most famous inhabitant, the autochthonous white donkey, counting less than one hundred specimens as of today. Also mouflons and many species of birds live wild in this paradise. Both terrestrial and marine flora and fauna are rich in biodiversity. Surprises are always just around the corner on this small windy island, which has been cut off from the rest of the world for more than a century, until the decommissioning of the maximum securit prison where Italian most dangerous criminals were locked up. www.parcoasinara.org

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PARC H I NAT U RA L I

UN RIFUGIO ANCHE PER I FENICOTTERI

Parchi Naturali Regionali Foto di Alessandro Addis, Enrico Spanu e Shutterstock.com di Fabio Fusari 188


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PORTO CONTE Il celebre oceanografo francese Jacques Cousteau aveva definito quest’area marina della Sardegna come una delle più belle del Mediterraneo. A pochi chilometri da Alghero si sviluppa il Parco naturale regionale di Porto Conte, che in poco più di 50 km quadrati presenta un paesaggio molto variegato (boschi, paludi, macchia mediterranea, alte scogliere). Da non perdere gli itinerari di trekking organizzati nell’Oasi Le Prigionette. Famous French oceanographer Jacques Cousteau once described this marine area of Sardinia as one of the most beautiful in the Mediterranean. Porto Conte natural park lies only some kilometers away from Alghero and offers a rich choice of landscapes (woods, everglades, Mediterranean scrub, cliffs) in just over 50 square kilometers. We strongly recommend to try one of the trekking tours organized at Le Prigionette. www.parcodiportoconte.it

MOLENTARGIUS - SALINE Lo stagno di Molentargius, diviso fra i comuni di Cagliari e Quartu Sant’Elena, è una importante area umida del Sud Sardegna che ospita la maggiore colonia di nidificazione di fenicotteri rosa di tutto il Mar Mediterraneo. Dal 1985 qui è cessata l’attività di estrazione del sale dalle attigue saline e attraverso un percorso di riqualificazione e trasformazione questo parco naturale regionale è oggi, oltre che sottoposto a tutela ambientale, anche uno dei siti più ricchi di specie dell’avifauna dell’Isola. Per questo è considerato un must da chi ama il birdwatching. Interessanti percorsi consentono di scoprire le antiche origini industriali di questo angolo di Cagliari come gli edifici dei primi del ‘900 della Città del Sale e gli antichi macchinari. The wetland of Molentargius, naturally shared by the municipalities of Cagliari and Quartu Sant’Elen, is an important humid area in South Sardinia, as it’s home of the largest pink flamingos settlement in the Mediterranean. Since 1985, the activity of salt extraction from the adjacent salt pans has been halted, and has undergone a steady process of redevelopment and transformation. Today it’s under environmental protection and, in addition, it’s one of the richest bird species sites on the island. That’s why it’s considered a must by birdwatchers and nature lovers. Interesting routes allow you to discover the ancient industrial roots of this corner of Cagliari, such as the early 20th century buildings of the City of Salt and the ancient equipment. www.parcomolentargius.it

GUTTURU MANNU Quasi ventimila km quadrati coperti da macchia mediterranea e intricate foreste di lecci, sughere e olivastri. Il Parco di Guttutu Mannu, che fa capo a dieci comuni della regione del Sulcis, nel sud-ovest sardo, è il luogo ideale dove fare rilassanti camminate nel mezzo della natura più rigogliosa e selvaggia. Vi sorge una delle foreste più grandi in Italia: 35 mila ettari di lecceti di inestimabile valore naturalistico. Il parco, nel quale non è raro imbattersi in daini o aquile reali, ospita tre oasi di protezione faunistica di proprietà del WWF. Almost twenty thousand square kilometers covered with Mediterranean scrub and groovy forests of holm oaks, cork and wild olive trees. Gutturu mannu park, which falls under ten municipalities of the Sulcis area, is located in the south-west of the island and is the ideal place to take relaxing walks in the midst of the most luxuriant and wild nature Sardinia has to offer. It’s home to one of the largest forests in Italy: thirty thousand hectares of holm oak forests of inestimable naturalistic value. The park, where it’s not rare to come across fallow deers or golden eagles, hosts three wildlife protection oases owned by the WWF. www.parcogutturumannu.it

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OASI DI TEPILORA I quasi ottomila ettari di boschi, sorgenti, sentieri e corsi d’acqua del Parco naturale regionale dell’Oasi di Tepilora, nella parte centro-orientale della Sardegna, sono vivamente raccomandati a chi sogna vacanze in famiglia all’insegna dello sport, della natura e del benessere. Spazi che si estendono dai boschi del Monte Tepilora, che con la sua punta rocciosa triangolare si staglia sullo sfondo delle aree boschive di Crastazza e della foresta di Sos Littos, fino alla foce del Rio Posada. Qui, in ambiente fluviale, canneti e giunchi assicurano condizioni ottimali per la nidificazione di cormorani, garzette, aironi, fenicotteri e cavalieri d’Italia. Il territorio del parco fa capo ai comuni di Bitti, Lodé, Posada e Torpé. The natural park Oasi di Tepilora, which lies in the central-eastern part of Sardinia, is an eight-thousand hectars area rich in forests, springs, tracks and rivers, highly recommended for those who dream of family holidays focused on sport, nature and wellness. Spaces stretching from the woods of Mount Tepilora, which with its triangular rocky tip stands out against the background of Crastazza and the Sos Littos forest, to the mouth of Rio Posada. Here, in a river environment, reeds and rushes ensure ideal conditions for cormorants, egrets, herons, flamingos and black-winged stilts to nest. The park belongs to the municipalities of Bitti, Lodè, Posada and Torpè. www.tepilorapark.it

Parco naturale di Tepilora Foto di Alessandro Addis 190


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Isola dell’Asinara Foto di Alessandro Addis

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AREE MARINE P R OT E T T E 1

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Sono ben 5 le aree marine sarde ritenute meritevoli di essere protette da un turismo o una pesca troppo aggressivi: Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre in provincia di Oristano, Tavolara - Punta Coda Cavallo nel nord-est, Capo Caccia - Isola Piana sulla costa algherese, Capo Carbonara – Villasimius nel sud-est e infine l’area marina protetta dell’Isola dell’Asinara, di cui abbiamo parlato sopra. Tutti luoghi straordinari da apprezzare fino in fondo grazie a uscite in barca in cui osservare, fra l’altro, la meraviglia dei fondali e delle tantissime creature che li colorano.

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Sardinia counts five marine areas in special need to be preserved by mass tourism and fishing: Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre in the province of Oristano, Tavolara - Punta di Coda Cavallo in the north-east, Capo Caccia - Isola Piana along the Alghero coast, Capo Carbonara - Villasimius in the south-east and finally the marine area of the Asinara island, above mentioned. They’re all amazing holiday destinations to live fully by boat, gazing at the sea-bed and its colorful world.

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IS OL A D ELL’AS INARA

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CAPO CAR B O N A RA VI LLASI M I U S

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CAP O CACCIA ISOLA P IANA

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TAVOLARA PU NTA CODA CAVA L LO

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P ENISOLA D EL SI NI S IS OL A D I MAL DI V E NT R E

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PENISOLA DEL SINIS - ISOLA DI MAL DI VENTRE Istituita nel 1997, quest’area sottoposta a tutela ambientale è fra le zone più suggestive della provincia di Oristano. Una terra dove l’uomo si insediò fin dall’epoca preistorica e nei secoli successivi: i ritrovamenti archeologici testimoniano come, prima i fenici seguiti dai cartaginesi, poi i romani, i bizantini e infine gli spagnoli decisero di stabilirsi qui. Il Sinis di Cabras presenta straordinari e variegati scenari naturalistici: il mare, le spiagge, le falesie, gli stagni, le distese di macchia mediterranea e gli ambienti rurali. Ma l’area marina protetta comprende anche le piccole isole di Mal di Ventre a nord e lo Scoglio del Catano a sud: i loro fondali sono di rara bellezza e non sono da meno quelli prospicenti la Penisola del Sinis. Un meraviglioso territorio che si presta ad essere esplorato sia dagli escursionisti esperti che dai principianti. Così come la costa, paradiso dei navigatori e luogo ideale per indimenticabili immersioni.

Established in 1997, this area under environmental protection is one of the most suggestive of the province of Oristano. A land where the presence of man started since ancient times onwards: archeological findings attest that, first Phoenicians, then Carthaginians, Romans, Byzantines and eventually Spanish resolved to settle here. The part of Sinis around Cabras presents amazing and manifold naturalistic scenarios: sea, beaches, cliffs, water land, Mediterranean scrub and countryside. Yet the protected marine area includes the small islands of Mal di Ventre in the north and Catano Rock in the south: their sea-beds are of rare beauty as well as those overlooking the Sinis Pensinsula. A wonderful territory that can be explored both by experienced hikers and beginners. As well as the coast, a paradise for navigators and an ideal place for unforgettable diving excursions.

Capo Caccia, Alghero Foto di Alessandro Addis 194


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TAVOLARA – PUNTA CODA CAVALLO Quest’area marina protetta si estende dalle coste nord-orientali della Sardegna, non lontano dall’opulenta Costa Smeralda, fino a comprendere le splendide isole granitiche di Tavolara, Molara e Molarotto che, dal punto di vista naturalistico e ambientale, rappresentano uno fra gli angoli più suggestivi della Sardegna e del Mediterraneo. La zona tutelata inizia da Capo Ceraso e il susseguirsi di insenature, spiagge, calette e promontori conduce fino a Capo Coda Cavallo. Le isole vanno assolutamente visitate partecipando alle numerose escursioni in barca che partono dalla terraferma: le acque sono cristalline, i colori meravigliosi vanno dal verde all’azzurro, i fondali sono popolati da miriadi di creature che trovano un habitat ideale grazie alle praterie sottomarine di posidonia oceanica. Un patrimonio di bellezza infinita. This protected marine area stretches from the north-east coasts, quite close to rich Costa Smeralda to the stunning granitic islands of Tavolara, Molara e Molarotto which, from a naturalistic and environmental perspective, are some of the most attractive corners of Sardinia and the Mediterranean. The protected area starts from Capo Ceraso and through an endless stretch of gulfs, beaches, coves and hills takes to Capo Coda Cavallo. Excursions by boat leave from the mainland at any time and take you right to the islands, a must-see: the sea is crystal clear, colors range from green to light blue, sea bed is quite lively and rich and fish find it a perfect habitat, as oceanic sea grass abounds. An heritage of infinite beauty.

CAPO CACCIA - ISOLA PIANA Il territorio costiero di Alghero, nella Sardegna nord-occidentale, è caratterizzato dalla presenza di selvaggi promontori calcarei che si affacciano a picco sul mare con imponenti falesie che, a Punta Cristallo, raggiungono i 300 metri di altezza. Questa stupenda area marina protetta, istituita nel 2002, è delimitata dalla Punta delle Gessiere a nord e da Capo Galera a sud, e comprende una vasta porzione di mare che racchiude anche il caratteristico Golfo di Porto Conte che è anche un parco regionale. Il grande valore paesaggistico e naturalistico di questo tratto di costa è dato anche dalle numerose grotte che è possibile osservare e, in alcuni casi, visitare: ce ne sono di sommerse, sul livello del mare e sopraelevate. La più famosa di tutte è la Grotta di Nettuno, che si sviluppa internamente per due chilometri, raggiungibile sia dal mare con imbarcazioni attrezzate per i turisti, sia tramite una scalinata di 650 gradini che conduce dalla sommità della falesia sino all’ingresso della cavità lambito dalle onde. Nell’area protetta si svolgono attività di educazione ambientale rivolte a tutti i fruitori del territorio e dedicate alla conoscenza di questo spettacolare ambiente marino. The coastal territory of Alghero, in north-western Sardinia, is characterized by the presence of wild calcareous promontories overlooking the sea with imposing cliffs that reach 300 meters height at Punta Cristallo. This beautiful marine protected area, established in 2002, is bordered by Punta delle Gessiere to the north and Capo Galera to the south, and includes a huge portion of sea comprising the Gulf of Porto Conte, which is itself a regional park. The great landscape and naturalistic value of the coast is reinforced by the numerous caves that can be admired from afar and, in some cases, visit: some are submerged, some above sea level and some elevated. The most renowned is Grotta di Nettuno (Neptune’s Cave), twokilometers long and reachable both from the sea on boats fully equipped for tourists and by a 650-steps staircase that leads from the top of the cliff to the entrance of the cavity, lapped by the waves. Many environmental education activities for visitors of all ages take place to help spreading the knowledge of this spectacular marine environment

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CAPO CARBONARA - VILLASIMIUS L’Area Marina Protetta di Capo Carbonara si trova nel comune di Villasimius. Si estende per quasi 35 chilometri di costa, da Capo Boi a ovest fino al promontorio a nord di Punta Porceddus nella costa orientale e comprende le isole dei Cavoli, di Serpentara (con gruppi di grandi scogli a nord chiamati Variglioni) e numerose secche. È un autentico paradiso per gli amanti del mare: la linea costiera presenta ambienti differenti che vanno da spiagge di sabbia candida e fine a calette incastonate tra promontori rocciosi, fino a un’area umida. Anche i fondali marini, ricchissimi di pesci e altri organismi, alternano tappeti di roccia e sabbia. Semplici escursioni anche solo con maschera pinne e boccaglio sono il modo migliore per apprezzare la biodiversità che questi ambienti protetti sono capaci di offrire. The Marine Protected Area of Capo Carbonara lies in the municipality of Villasimius. It stretches south-east for almost 35 kilometers, from Capo Boi in the west to the promontory north of Punta Porceddus. But it’s not limited to the mainland because it also includes Isola dei Cavoli, the island of Serpentara (with its groups of large rocks in the north called Variglioni) and several shallows. It’s a real paradise for sea lovers: the coastline has different environments that satisfy everyone’s liking with beaches of fine white sand set between rocky promontories. Even the seabed, rich in fish and plant life, alternates rocky and sandy sea carpets. The best way to appreciate such a rich biodiversity is just snorkeling with mask and flippers.

Punta Molentis, Villasimius Foto di Alessandro Addis 196


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FRA A RT I E

BE TWEEN ARTS AND TRADITIONS

difficile in Sardegna, passeggiando nei piccoli paesi, lasciarsi sedurre dalle piccole botteghe artigiane scrigni di piccole arti nobili dove la storia è raccontata dagli oggetti comuni che sono bagaglio di conoscenze trasmesse di generazione in generazione.

I sardi custodiscono il carattere fiero dell’insularità. Sarà per questo che è un popolo che ama fare e che fa bene, anzi benissimo. Ed è la terra stessa con le sue tradizioni a suggerire spunti inattesi e percorsi fuori frontiera nella produzione di un artigianato tra i più originali e raffinati d’Italia. Non c’è paese in Sardegna che non custodisce e tramanda i segreti della ceramica, della tessitura, dell’oreficeria, dell’intaglio del legno, della minuziosa oreficeria, del tessuto, della lavorazione dei metalli, della coltelleria, del vetro, della più bella cestineria, della pelletteria e del ricamo. L’artigianato è lavorato ancora secondo le antiche regole, con simboli e colori dai precisi significati, legati alle occasioni della vita e ai differenti utilizzi. Le forme asciutte ed eleganti che furono della tradizione nuragica si amalgamano a certi caratteristici motivi ricorrenti nei tratti ornamentali rivelando le antiche radici figlie di un gusto che racconta di secoli e secoli di confronti culturali. Non è

Sardinians are proud guardians of their island’s character. It might be for this reason that this is a community that loves to make things and make them well, really well. And it is the territory itself, together with its traditions, that inspires unexpected ideas and paths beyond boundaries in craft production which is one of the most original and refined in Italy. There is no village or town in Sardinia that fails to preserve and hand down the secrets of ceramics, weaving, jewellery-making, wood carving, detailed goldsmith techniques, fabrics, metal-working, cutlery-making, glass, beautiful

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In alto: Ceramista sardo In basso: Realizzazione cestino Foto di Alessandro Addis e Shutterstock.com di Dziurek

basket-weaving, leather work and embroidery. Handicrafts are manufactured according to their original guidelines, with symbols and colors that have specific meanings, connected to important celebrations and different uses. The elegant shapes with clean lines belonging to the Nuragic tradition are combined with several distinctive recurring ornamental motifs that reveal ancient origins - a taste produced by centuries of cultural encounters. In Sardinia it is hard not to be seduced - walking through the villages - by small craft shops, treasure troves containing tiny art forms where history is told through common objects that store knowledge passed down from generation to generation.

S CA N FOR MULTI- L ANG UAG E T RA N SL ATION

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Cala Napoletana, Caprera Foto Shutterstock.com di Agent Wolf 200


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www.winetservice.it

Il marketplace del Made in Italy

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