Eterno Auriga - Novembre 2011

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NOVEMBRE 2011

Edizione Speciale Reverente Omaggio


Dedicato ai Piedi di Loto di

Bhagavan Sri Sathya Sai Baba nella Fausta Ricorrenza del Suo 86째 Compleanno 23 novembre 2011



Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità verità

rettitudine

“Non rinunciate mai, in alcuna circostanza, alla Verità. Sostenetela anche a rischio della vostra vita. La Verità (Sathya) è in voi, con voi, intorno a voi e vi proteggerà proprio come le palpebre proteggono gli occhi.” NOVEMBRE

2011

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web della Organizzazione Srì Sathya Sai d’Italia

pace

amore

non violenza

sommario

Il Sentiero Verso Dio ................................................................. 5 Editoriale Attenetevi alla Verità in Ogni Circostanza Discorso Divino del 13 luglio 1996 Grandiose Celebrazioni di Dasara ............................................ 6 Cronaca Sarvam Saimayam Jagat .......................................................... 14 Indulal Shah e Sarla Shah Non Vado da Nessuna Parte .................................................... 20 Diana Baskin Amore Sconfinato ..................................................................... 21 R.J. Rathnakar è Vero Questo o Quello? .......................................................... 23 Chinna Katha L’Eterno Auriga... Continua a Vivere... .................................... 24 Dr. J. Geeta Reddy Omaggio a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba .............................. 27 S.S. Naganand Dio Incarnato per la Trasformazione Attraverso l’Amore ...... 31 Prof. Vishwanath Pandit La Chiamata di Madre Sai (Poesia) .......................................... 35 S. Suresh Rao Esperire la Beatitudine della Divina Vicinanza di Bhagavan ... 36 B.N. Narasimha Murthy Bhagavan Sri Sathya Sai Baba: L’Eterno Compagno ................. 41 Dr. Narendranath Reddy Echi dell’Amore di Bhagavan: Un’Esperienza Personale ........ 46 Dr. Keki Mistry Il Signore di Puttaparthi Vi Proteggerà Sempre...................... 47 Estratto dai Discorsi Divini di Compleanno di Bhagavan Gli Immortali Insegnamenti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba 50 Prof. M. Nanjundaiah Celebrazioni a Prasanthi Nilayam ............................................ 55 Cronaca

Prossime Festività a Prasanthi Nilayam

Fotografia di copertina Unità delle Fedi

dalle 18 del 12 novembre alle 18 del 13 novembre ...............Akhanda Bhajan Mondiale 18 novembre .................................Rathotsavam 19 novembre .................................Giorno della Donna 22 novembre .................................30a Convocazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore Srì Sathya Sai 23 novembre .................................86° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba 20 - 26 dicembre ...........................Celebrazioni del Natale


EDITORIALE

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IL SENTIERO VERSO DIO

HAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA SI È INCARNATO NEL 20° secolo per diffondere il Suo Messaggio all’umanità. Questo è stato il secolo di grandi scoperte scientifiche e tecnologiche, come anche il secolo di grandi orrori. È stato il secolo nel quale l’uomo è andato sulla luna e ha anche creato armi mortali come le bombe atomiche, due delle quali sono state sganciate su città molto popolose con risultati devastanti. In questo secolo, si sono combattute due guerre mondiali che hanno causato indicibili sofferenze all’umanità. L’intolleranza dell’uomo ha provocato terribili versamenti di sangue. Sono state uccise milioni di persone perché una razza cercava di sterminarne un’altra, un Paese voleva sottometterne altri e una categoria di persone tentava di distruggerne un’altra. Nella sua pazzia, solo nel 20° secolo, l’uomo ha ucciso circa 100 milioni di suoi simili. In questo secolo, il timore di una guerra nucleare ha tormentato l’umanità intera. È stato in questo frangente che Dio è disceso sulla terra nella forma umana di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Egli è nato quando la Prima Guerra Mondiale era da poco terminata e ha annunciato la Sua Divina Missione ad appena 14 anni, quando la Seconda Guerra Mondiale era appena iniziata. Conosceva i mali dell’umanità e quindi ha prescritto la cura adeguata. Ha messo il balsamo del Suo Amore sulle ferite sanguinanti dell’umanità e ha dato il Suo Divino Messaggio di unità al mondo: “C’è una sola religione, la religione dell’amore. C’è una sola casta, la casta dell’umanità. C’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore. C’è un solo Dio, ed è onnipresente.” Ciò non era soltanto un vuoto slogan. Il Suo Messaggio di unità dell’umanità ha raggiunto tutti gli angoli del mondo. Noi siamo i fortunati testimoni che hanno visto migliaia di persone, provenienti da oltre 160 Paesi, vivere assieme, mangiare assieme, cantare assieme Bhajan e partecipare assieme a festività, incontri e conferenze a Prasanthi Nilayam. Possiamo quindi dire che abbiamo visto con i nostri occhi l’unità del mondo in miniatura a Prasanthi Nilayam. Durante la Sua Vita sulla terra, Bhagavan ha piantato i semi dell’Amore nel cuore dell’uomo, ha alimentato la pianticella con l’acqua della fede e l’ha nutrita con il fertilizzante della Compassione, della Verità, della Rettitudine, della Pace e della Non violenza. Egli ha toccato le vite di milioni di persone, le ha trasformate e santificate. In tutte le parti del mondo, milioni di Suoi devoti sono impegnati a diffondere il Suo Messaggio Divino d’Amore incondizionato e di Servizio disinteressato. Egli ha indubbiamente mostrato all’uomo il sentiero verso Dio. Il più grande omaggio che possiamo farGli è seguire il sentiero che Egli ha indicato e, come in un lavoro a maglia, tessere il mondo in un’amorevole famiglia senza alcuna ristretta preclusione legata a nazionalità, razza e credo delle persone. Non lasciamo che la Sua assenza fisica renda incerti i nostri passi, poiché, come Egli disse a Diana Baskin: “Non vado da nessuna parte.” (Vedi il suo articolo in questa edizione). Egli è, in realtà, qui, là e ovunque. – Il Redattore


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a gioiosa festività di Dasara è stata celebrata a Prasanthi Nilayam con grande fede e devozione. I festeggiamenti sono iniziati il 28 settembre 2011, primo giorno di Navaratri (adorazione di nove giorni della Madre Divina). Nel corso di questi nove giorni, ricchi di buoni auspici, si sono svolti numerosi programmi di grande significato sociale, culturale e spirituale. Dal 28 settembre al 6 ottobre 2011 gli studenti e il corpo insegnante dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno compiuto il Grama Seva (servizio ai villaggi); nel frattempo, dal 30 settembre al 6 ottobre 2011, i sacerdoti vedici hanno eseguito il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna. Nello stesso periodo, ogni sera si è tenuto un programma di discorsi spirituali, il Prasanthi Vidwan Mahasabha, solitamente seguito da programmi musicali e culturali adatti all’occasione.

VEDA PURUSHA SAPTAHA JNANA YAJNA La mattina del 28 settembre 2011, alle 7,30, il sacerdote del Mandir ha iniziato l’adorazione del sacro Kalasha (vaso), nel Bhajan Mandir, dando il via all’adorazione della Madre Divina. L’adorazione del Kalasha è continuata anche il giorno successivo, sempre nel Bhajan Mandir. Il 30 settembre, il Kalasha è stato portato in processione dai Ritwick (sacerdoti vedici), i quali, recitando i Veda, hanno raggiunto l’Auditorium Purnachandra dove stava per iniziare il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna. La processione dei Ritwick, guidata dai musicisti di Nadaswaram, è iniziata al Bhajan Mandir alle 7,30 e ha raggiunto l’Auditorium Purnachandra alle 7,45, 6

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sul cui palco era stato già preparato uno Yajnashala (piattaforma per lo svolgimento dello Yajna) per eseguire questo solenne rito di profondo significato spirituale. Sul lato sinistro dello Yajnashala era stato posto uno splendido trono argenteo per invocare la presenza del Veda Purusha Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, affinché Egli presiedesse l’esecuzione dello Yajna. Uno splendido ritratto di Bhagavan adornava il lato destro del palco. Poco dopo esser giunti allo Yajnashala, i sacerdoti hanno iniziato i riti preliminari. Due di essi hanno cominciato a creare il fuoco sacro, in maniera tradizionale, strofinando due pezzetti di legno uno contro l’altro; un altro sacerdote ha eseguito il Surya Namaskar, e il capobramino e sua moglie hanno iniziato l’adorazione del sacro Kalasha che è stato installato sul lato ovest del palco, mentre un gruppo di sacerdoti ha iniziato il Parayana (lettura cerimoniale) delle Sacre Scritture. Alle 8 è stato acceso il fuoco sacro che è stato posto nello Yajna Kunda (braciere sacrificale) fra il canto dei Mantra vedici. I sacerdoti hanno preso posto intorno allo Yajna Kunda e hanno iniziato lo Yajna offrendo oblazioni al fuoco sacro, mentre un altro gruppo di essi ha iniziato il canto del Krishna Yajur Veda. Nel frattempo, anche un gruppo di studenti vedici ha occupato il proprio posto sul palco e ha iniziato i canti sacri. È così cominciato il sacro Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna per la pace e l’armonia del mondo, che irradia vibrazioni spirituali in tutte le direzioni e purifica l’ambiente. Alle 9,30, i Ritwick e gli studenti hanno dato il via alla recitazione congiunta dei Veda, dopodiché è stato offerto l’Arati. Poco dopo, gli studenti sono andati a compiere il Grama Seva, mentre i sacerdoti continuavano lo Yajna. L’esecuzione dello Yajna si è protratta in questo modo


Il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna è stato celebrato nell’Auditorium Purnachandra dal 30 settembre al 6 ottobre 2011. L’immagine mostra la scena del Poornahuti, eseguito il 6 ottobre 2011.

sacro per sette giorni, con una grande partecipazione giornaliera di devoti e studenti. Lo Yajna si è concluso il 6 ottobre 2011, sacro giorno di Vijaya Dasami. L’Auditorium Purnachandra ha iniziato a risuonare della sacra recitazione dei Mantra vedici molto presto in questo fausto mattino quando, alle 7,20, i sacerdoti vedici hanno iniziato le offerte al fuoco recitando sacri Mantra. Un gran numero di devoti ha affollato l’Auditorium Purnachandra per assistere alla grandiosa celebrazione del Poornahuti (le oblazioni finali) del sacro Yajna durato sette giorni. Alle 8,20 circa, è giunto nell’Auditorium anche il gruppo degli studenti vedici in una processione guidata dai musicisti di Nadaswaram e si sono uniti ai sacerdoti nella recitazione degli inni vedici. Prima della sacra cerimonia del Poornahuti, un anziano sacerdote ha parlato del significato dello Yajna e del suo impatto sull’umanità intera. Dopo di ciò, i sacerdoti si sono recati nel Bhajan Mandir e sono ritornati alle 9,15 in processione,

portando con sé il prezioso materiale del Poornahuti e il Dharani (grande cucchiaio d’argento) per offrire le oblazioni finali al sacro fuoco. Nel frattempo, è stata posta una sedia d’argento vicino allo Yajna Kunda, pregando Bhagavan di prendere il Suo posto di Yajna Purusha e distribuire a tutti le Sue benedizioni. Dopo i riti di purificazione, sono state offerte le oblazioni finali al fuoco sacro dal sacerdote capo e da sua moglie, accompagnati dalla recitazione dei Mantra vedici e dalle benauguranti note della musica del Nadaswaram. Dopo di ciò, il capobramino e sua moglie hanno girato intorno allo Yajna Kunda. I sacerdoti hanno poi chiesto ai presenti di ripetere le preghiere dopo di loro e offrirle allo Yajna Purusha Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Un sacerdote anziano ha poi parlato all’assemblea degli auspicali effetti dello Yajna. Alle 9,40, il capobramino e sua moglie hanno offerto l’Arati al sacro Kalasha, che è stato poi portato sullo Yajnashala. Novembre 2011

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Alle 9,45, gli studenti hanno cantato i Bhajan, mentre i sacerdoti si sono sparsi in tutta la sala aspergendo acqua sacra (Teertham) dal Kalasha su tutti i devoti presenti. Nel frattempo, è stato distribuito il Prasadam a tutta l’assemblea. Alle 10,05 del fausto giorno di Dasara, il sacro Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna è giunto a felice conclusione con l’Arati.

PRASANTHI VIDWAN MAHASABHA Dal 30 settembre al 6 ottobre 2011, in contemporanea con il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna, si è svolto anche il Prasanthi Vidwan Mahasabha. Mentre la mattina veniva eseguito lo Yajna nell’Auditorium Purnachandra, nel pomeriggio si tenevano, nel Sai Kulwant Hall, splendidamente decorato per la solenne occasione, le sessioni del Prashanti Vidwan Mahasabha. I lavori della prima sessione sono iniziati alle 16,30 con la recitazione dei Veda compiuta dagli studenti della Scuola Elementare Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam. Sri Shashank Shah, membro di facoltà dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya, ha presentato i due oratori previsti nella prima sessione del Vidwan Mahasabha. Nelle sue note introduttive, Sri Shah ha parlato del significato del Navaratri e ha illustrato tre eventi di grande importanza sociale, morale, etica e spirituale, cioè il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna, lo Sri Sathya Sai Grama Seva e il Prasanthi Vidwan Mahasabha, che si svolgono ogni anno a Prasanthi Nilayam nel corso dei fausti giorni di Navaratri. Il primo oratore della sessione era Sri Jagadish Chandra, membro del corpo insegnante dell’Istituto, che ha parlato dell’interessante argomento “Un affare 8

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con la Divinità”. Tramite la narrazione della storia di un venditore di frutta che aveva venduto frutta a Krishna bambino e ne aveva ricevuto un pugno di riso che si era trasformato in diamanti, l’oratore ha affermato che un affare con Dio è il migliore possibile. “Fate vostro il Nome di Sai una volta per tutte e otterrete tutto”, ha aggiunto. Il secondo oratore, Sri Nagarjuna, uno studente del secondo anno dell’M.B.A. (Specializzazione in Gestione Aziendale) dell’Istituto, ha riferito un aneddoto narrato da Bhagavan su un uomo che stupidamente trasportava il suo bagaglio in testa mentre viaggiava in treno, osservando che l’uomo deve agire con saggezza e arrendersi a Dio che porterà tutto il suo fardello. Il punto centrale di questa sessione è stato la registrazione del Discorso di Dasara di Bhagavan del 20 ottobre 2001, nel quale Egli si era soffermato sul profondo significato di Navaratri e sulla motivazione di adorare Durga, Lakshmi, Saraswati durante i nove giorni di Navaratri. Il Discorso con la voce di Bhagavan e il Bhajan conclusivo “Hari Bhajan Bina Sukha Santi Nahin” hanno portato nostalgicamente alla memoria dei devoti le sessioni passate del Prasanthi Vidwan Mahasabha presiedute da Baba in Persona. Anche nel corso della seconda giornata, due oratori hanno parlato all’assemblea. Il primo, Sri Saurabh Kumar, uno studente di Economia del Campus dell’Istituto di Brindavan, si è espresso sull’argomento “I Nove Gradini della Devozione” e ha osservato che Bhagavan ha inserito tali gradini nella routine giornaliera degli studenti in modo che ciascuno possa scegliere il cammino più adatto a lui. Il secondo oratore era il dottor P.L. Rani, membro del corpo insegnante del Campus di Anantapur. Egli ha osservato che il Nome di Bhagavan, che contiene le tre S, rappresenta la Sua risposta sempre positiva “sì, sì, sì”, Sathyam Sivam Sundaram e può essere riferito anche a


Servizio (Grama Seva), Sacrificio (Yajna) e Satsang (Prasanthi Vidwan Mahasabha). La sessione si è fatta ancor più illuminante e interessante con gli estratti di un Discorso di Baba ascoltati dalla Sua Divina Voce, nel quale Egli poneva l’accento sul valore dell’antica cultura indiana e l’importanza di farla rivivere, soprattutto a beneficio degli studenti. Bhagavan concludeva il Discorso con il Bhajan “Prema Mudhita Manase Kao”, che i devoti hanno ripetuto in coro. Il 2 ottobre, terzo giorno del Prasanthi Vidwan Mahasabha, il primo oratore era Kumari Lalitha Sarma, una studentessa di filosofia del Campus di Anantapur. Affrontando il tema “Imparare ai Piedi di Loto di Bhagavan”, l’oratrice ha osservato che Sai Baba ha insegnato il sentiero integrale che combina Jnana, Vairagya e Bhakti (conoscenza, rinuncia e devozione) e ha posto l’accento sul valore dell’amore altruistico e dell’unità del genere umano. Citando le Upanishad e la Gitanjali di Tagore, ha detto che Bhagavan non solo soddisfaceva la nostra fame fisica, ma anche l’appetito spirituale. Il secondo oratore, Sri Sai Giridhar, un ricercatore dell’Istituto, ha accennato a un suo discorso precedente alla Divina Presenza di Bhagavan durante il quale Baba gli materializzò un anello d’oro con quattro S che, come Baba gli spiegò in seguito, significano Salokya (percezione), Sameepya (prossimità), Sarupya (identità) e Sayujya (fusione). L’oratore ha affermato che lo scopo ultimo della vita è Sayujya, la fusione col Signore. “Quando aggiungiamo il nostro “I” (io) = individualità a Sa = la Divinità, si forma Sai, che è la nostra vera identità”, ha affermato l’oratore. Questi discorsi sono stati seguiti da estratti di un Discorso Divino di Bhagavan, nel quale Egli ha esortato tutti a ricordare Dio che offre tutto gratuitamente: aria, acqua, sole, terra e numerosi altri doni. Baba ha poi cantato il Bhajan “Madhura Madhura Murali Ghanashyama” che i devoti hanno seguito in coro con gioia. Il primo oratore a prendere la parola

il 3 ottobre 2011 è stato Sri Rishabh Sachdeva, uno studente dell’ultimo anno del Master in Economia dell’Istituto. Parlando dell’argomento “La Vita è una Sfida: Affrontala”, l’oratore ha osservato che l’abbandono a Dio è la maniera migliore per affrontare le sfide della vita. Narrando di come Baba abbia curato in sogno il mal di schiena di sua madre, l’oratore ha affermato: “La mia Madre Divina Bhagavan mi ha insegnato il cammino della resa e la mia madre fisica l’ha messa in pratica nella sua vita.” Il secondo oratore di questa sessione è stato il professor A. Anantha Raman, membro del corpo insegnante dell’Istituto, che ha parlato dell’argomento “La Nostra Vita, il Suo Messaggio.” L’erudito oratore, facendo riferimento alla Volontà Cosmica di Bhagavan e al distacco totale, ha osservato che la Sua Missione è destinata a compiersi. Prasanthi Nilayam, egli ha affermato, è la destinazione spirituale dell’uomo e il Samadhi di Bhagavan irradierà amore e pace al mondo intero. Egli ha poi esortato tutti a prender parte alla Divina Missione di Bhagavan facendo della propria vita il Suo Messaggio. Dopo questi discorsi, i devoti hanno ascoltato una registrazione del Discorso Divino di Baba che verteva sul valore della buona compagnia. Il Discorso si è concluso con il Bhajan “Subrahmanyam, Subrahmanyam” che i devoti hanno seguito in coro con grande devozione. Il primo oratore della quinta sessione del Prasanthi Vidwan Mahasabha, che si è tenuto il 4 ottobre 2011, è stato Sri Shivam Chopra, una studentessa di matematica del Campus di Brindavan. Trattando dell’argomento della gratitudine, Sri Chopra ha narrato interessanti episodi dei tempi della scuola elementare e di come abbia ricevuto da Baba l’amore di mille madri. L’Amore sconfinato e incondizionato di Bhagavan, ella ha affermato, merita una gratitudine illimitata. Il secondo oratore di questa sessione è stato Sri Amey Deshpande, un ricercatore. Novembre 2011

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Narrando l’esperienza della visita in un Ashram dell’Himalaya con i suoi amici, egli ha citato le parole dello yogi dell’Ashram che ha detto: “Ti senti triste? Bhagavan è passato dalla forma incarnata alla forma disincarnata. Io ricevo spesso il Darshan di Baba nel mio Ashram.” Bhagavan, egli ha detto, è in ogni atomo dell’universo. Questi discorsi sono stati seguiti da un estratto di un Discorso di Baba, nel quale Egli insegna ai devoti ciò per cui dovrebbero pregare. Bhagavan concludeva il Discorso con il Bhajan “Rama Kodanda Rama” che i devoti hanno gioiosamente ripetuto in coro. I lavori del sesto giorno del Prasanthi Vidwan Mahasabha sono iniziati con il discorso di Kumari Lalitha, studentessa di Scienze del Campus di Anantapur. Soffermandosi sul significato di Navaratri, l’oratrice ha osservato che lo scopo ultimo di Navaratri è di uscire dal buio dell’ignoranza e realizzare la Coscienza Divina. Questo, ha affermato, è il significato profondo dell’adorazione della Madre Divina in questi nove giorni. La seconda oratrice di questa sessione è stata Kumari Suma Rao, membro del corpo insegnante del Campus di Anantapur. Parlando dell’argomento “L’Amore per Dio”, l’oratrice ha osservato che l’amore dell’uomo per Dio è pieno di egoismo, mentre l’amore di Dio per l’uomo è totalmente altruistico. Narrando un’interessante esperienza con Bhagavan, l’oratrice faceva notare come non si possano mai prevedere le reazioni di Dio. Nella registrazione del Discorso di Bhagavan, trasmesso in questo giorno, Baba ha detto che lo Yajna significa sacrificio e che il servizio all’umanità è il vero Yajna. Egli ha poi esortato i devoti a sperimentare l’Ananda collegandosi al Divino, poiché Dio è la sorgente di Ananda. Alla fine, Baba ha cantato il Bhajan “Sathya Jnanam Anantam Brahma” che i devoti hanno seguito in coro. La settima e ultima sessione del Prasanthi Vidwan Mahasabha si è svolta nel fausto giorno di Vijaya Dasami, il 6 ottobre 10

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2011. Il primo oratore di questa sessione è stato Sri Ratheesh Kumbalath, studente di Economia del Campus di Prasanthi Nilayam. Egli ha parlato di “Gratitudine alla Madre, alla Madrepatria e alla Madre Divina”, portando diversi esempi. Il secondo oratore è stato Sri Sanjay Sahni, Direttore del Campus di Brindavan. Parlando della sua esperienza della Divinità di Bhagavan, Sri Sanjay Sahni ha osservato che la gloria di Dio è al di là di qualsiasi descrizione e la mente umana non potrebbe mai comprendere a fondo la Divinità. Narrando come il Governo dell’Oman abbia chiesto all’Organizzazione Sai di organizzare un seminario sui Valori Umani Sri Sathya Sai nel loro Paese, l’erudito oratore ha osservato che la Missione di Bhagavan continua a progredire in tutto il mondo. Agli interventi ha fatto seguito l’ascolto della registrazione di un Discorso di Bhagavan. In esso, Egli ha parlato del significato di Vairagya (la rinuncia) e ha narrato una storiella (Chinna Katha) per illustrare questo concetto. Il Bhajan conclusivo di questo Discorso è stato “Giridhara Gopala” che l’enorme assemblea di devoti ha ripetuto gioiosamente in coro. I lavori del Prasanthi Vidwan Mahasabha si sono così conclusi con questo Bhajan di Bhagavan.

PROGRAMMI MUSICALI E CULTURALI Nell’ambito delle celebrazioni di Dasara a Prasanthi Nilayam sono stati organizzati diversi programmi musicali e culturali. Canti Popolari del Bengala Rurale Il programma del 30 settembre 2011 consisteva nel Baul Sangeet, tipiche canzoni popolari del Bengala rurale. Il programma è stato presentato dal noto cantante popolare Sri Purna Das Baul che ha avuto la grande fortuna di esibirsi alla Divina Presenza di Bhagavan durante le celebrazioni del 50° Compleanno. Egli era


assistito dal figlio Sri Bibyendu Das Baul. Il programma è iniziato dopo la conclusione della prima sessione del Prasanthi Vidwan Mahasabha nel Sai Kulwant Hall. I cantanti hanno poi catturato l’attenzione dei devoti presenti nel Kulwant Hall con canti devozionali che contenevano preziose lezioni di pratica spirituale per la vita quotidiana. A conclusione del concerto, sono stati donati scialli ai cantanti e agli artisti che li accompagnavano. Concerti Musicali Devozionali Presentati dagli Studenti Il 1° ottobre 2011 è stato presentato, dalle studentesse del Campus di Brindavan dell’Università Sri Sathya Sai, un programma di musica devozionale emozionante ed entusiasmante dal titolo “Prema Amrutham” (nettare d’amore). Dopo un canto di invocazione al Signore Ganesh, i cantanti hanno eseguito con maestria “Parthipuri Vihari,” “Giridhara Nagar,” “Durga Ma” e hanno concluso con un vivace Qawali dal titolo “Tere Durbar Mein Hum Aaye Hain” (siamo giunti alla Tua dimora). In contemporanea è stato mostrato un filmato su Bhagavan a Trayee Brindavan, che ha aggiunto interesse e vivacità al programma. Altrettanto coinvolgente è stato il concerto offerto dalle studentesse del Campus di Anantapur il 2 ottobre 2011.

Il 2 ottobre 2011 le studentesse del Campus di Anantapur hanno presentato un coinvolgente concerto di musica devozionale.

Cominciando il concerto con il canto “Saiswaraya Dheemahi” (adoriamo il Signore Sai), le cantanti hanno eseguito canti devozionali in hindi, telugu e inglese, e hanno mostrato il loro talento nell’esecuzione della musica classica cantando il “Thillana”, ottenendo così un caloroso applauso di apprezzamento dei devoti. Il 3 ottobre i devoti hanno assistito a un ricco concerto di musica classica carnatica e indostana quando il personale insegnante e gli studenti del Sathya Sai Mirpuri College di Musica di Prasanthi Nilayam hanno presentato un programma dal titolo “Nada Narayani”. Gli studenti hanno prima presentato due composizioni musicali vocali carnatiche e hanno proseguito con un pezzo strumentale. Dopo di ciò, gli studenti di musica indostana hanno esibito il loro talento con un Tarana e il canto “Jai Jai Jai Jaga Janani Devi” (viva la Madre Divina dell’universo). Il concerto si è concluso con un’elettrizzante esecuzione di musica carnatica di un insegnante del college. Il 5 ottobre 2011, gli studenti del Campus di Prasanthi Nilayam hanno presentato un affascinante programma di canti devozionali dedicati prevalentemente alla Madre Divina. Il concerto è stato accompagnato da immagini dell’inaugurazione di diversi istituti a Prasanthi Nilayan da parte di Bhagavan e delle celebrazioni di Dasara del 2002 a Prasanthi Nilayan, seguiti dal Discorso di Dasara di Bhagavan. Gamyam Neevuga Payanam Ne Thoduga: Una Rappresentazione Teatrale Il 4 ottobre 2011 era il 56° anniversario dello Sri Sathya Sai General Hospital di Prashanti Nilayam. In questa ricorrenza, i medici e gli altri membri dello staff dell’ospedale hanno presentato un programma culturale che comprendeva una rappresentazione teatrale e dei canti devozionali. Novembre 2011

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Il 4 ottobre 2011, in occasione del 56° anniversario dello Sri Sathya Sai General Hospital, è stata messa in scena una splendida rappresentazione teatrale.

La commedia, dal titolo “Gamyam Neevuga Payanam Ne Thoduga” (Viaggio verso Sai con Sai), ritraeva il lavoro dell’ospedale nelle sue fasi iniziali e descriveva come i pazienti venissero miracolosamente guariti dalla grazia di Swami benché le attrezzature fossero minime e le medicine scarse. La storia si basa su episodi veri della vita di due medici primari dell’ospedale, il dottor B. Sitharamaiah e il dottor Narotham Alreja. È stata una rappresentazione semplice ed efficace che ha esemplificato il messaggio in base a cui ogni cosa è possibile con la grazia di Bhagavan. Ha fatto seguito un concerto presentato dal personale dell’ospedale. I cantanti hanno eseguito canzoni in telugu e hindi dedicate a Baba e hanno concluso il programma in modo perfetto con un Bhajan dedicato alla Dea Durga, intitolato “Pranamami Sri Durge Sai Narayani” poiché era il fausto giorno del Durga Ashtami. Il programma si è fatto ancor più vivace e interessante con la proiezione di filmati che illustravano le visite di Bhagavan al General Hospital. 12

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Assaggi di una Ricca Tradizione Musicale Il 6 ottobre 2011, auspicale giorno di Vijaya Dasami, è stato presentato un brillante concerto di musica devozionale dalla talentuosa coppia di Benaras Gharana, proveniente da Varanasi nell’Uttar Pradesh, Pandit Rajan Mishra, e Sajan Mishra. Dopo aver iniziato il concerto con il canto “Prabhu Ke Charan Nishidin Sumariye” (contemplate ogni giorno i Piedi del Signore), i cantori hanno continuato con un Bhajan di Tulsi Das e una canzone dedicata alla Dea Durga, dal titolo “Jai Jai Durga Ma”, offrendo un assaggio della grande tradizione musicale dell’Uttar Pradesh. Essi hanno concluso il concerto con un canto dedicato alla gloria del Guru. A conclusione del concerto, i cantanti e gli artisti che li accompagnavano hanno ricevuto in dono degli scialli.

SRI SATHYA SAI GRAMA SEVA 2011 Lo Sri Sathya Sai Grama Seva, il sacro compito di distribuire il Prasadam di Bhagavan agli abitanti dei villaggi, quest’anno è iniziato il 28 settembre 2011, primo giorno di Navaratri. Dopo aver offerto le proprie preghiere al Samadhi di Bhagavan alle 8 del mattino, gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno girato intorno al Bhajan Mandir recitando Mantra vedici e cantando Bhajan, poi sono saliti su veicoli carichi di pacchi di cibo e indumenti da distribuire in 23 villaggi del Kothacheruvu Mandal. Una volta raggiunti i villaggi, per prima cosa hanno eseguito il Nagar Sankirtan, a cui hanno preso parte anche gli abitanti del villaggio. Dopo di ciò, gli studenti e gli insegnanti si sono recati in ogni casa e hanno offerto il Prasadam di Bhagavan di casa in casa con umiltà e amore. Gli abitanti hanno ricevuto il Prasadam con grande rispetto come


simbolo delle benedizioni di Baba su di loro. Gli studenti e gli insegnanti dell’Università hanno eseguito questo compito con dedizione totale e pianificazione meticolosa per otto giorni a partire dal 28 settembre, coprendo circa 150 villaggi dei Mandal di Puttaparthi, Kothacheruvu e Bukkapatnam, offrendo il Prasadam di Bhagavan a circa trecentomila persone. Mentre i ragazzi dell’Università e gli studenti della 11esima e 12esima classe della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai Nel Grama Seva, compiuto dagli insegnanti e dagli si sono recati nei villaggi a studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, il distribuire il Prasadam, il Prasadam di Bhagavan è stato offerto, casa per casa, con lavoro di impacchettarlo è stato umiltà e amore, a circa 300.000 abitanti dei villaggi. compiuto dalle studentesse del Anche molti membri dello staff Campus di Anantapur e da quelle della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya dell’Ashram si sono uniti agli insegnanti e agli studenti dell’Università nel compiere il Sai. Il 6 ottobre 2011, nella giornata finale lavoro di distribuzione. Un gruppo di circa del Grama Seva, anche le studentesse 100 giovani è giunto appositamente dal del Campus di Anantapur hanno eseguito Regno Unito per compiere il Grama Seva il compito di distribuire il Prasadam a e, durante tutte quelle giornate, si è recato nei villaggi per distribuire il Prasadam. Prasanthi Nilayam.

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SARVAM SAIMAYAM JAGAT

Indulal Shah Sarla Shah

L’Incarnazione Divina

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SISTE un’Energia Cosmica Suprema (comunemente chiamata Dio, Essere Divino) che non ha confini, è senza tempo, senza spazio, illimitata, priva di attributi e pienamente consapevole. È dalle vibrazioni di quest’energia che nacque l’universo con i Panchamahabhuta (i cinque elementi fondamentali, vale a dire etere, aria, fuoco, acqua e terra), cui seguì la comparsa di organismi viventi, grazie alle permutazioni La visione senza l’azione è e combinazioni un sogno, l’azione senza la d e l l ’ i n f l u s s o reciproco dei visione potrebbe diventare Panchamahabhuta. un incubo. Visione e azione Le interazioni che sono in grado di cambiare il avvengono nel cosmo fra entità viventi e mondo! non viventi, all’interno – Sri Sathya Sai Baba e all’esterno, vi producono fenomeni di desincronizzazione, disarmonie, assenza di ordine e in generale caos. In tali situazioni la Divina Energia Cosmica Suprema assume una forma vivente grossolana condensata – un Corpo Umano – per occuparsi di entità viventi e non viventi e mettere ordine nella commedia cosmica, stabilendo regole, codici, procedure, linee guida, princìpi, teorie ecc. Il corpo umano che possiede Divina Energia Cosmica Suprema in forma condensata è chiamato Avatar (Incarnazione Divina).

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Nel passato tali Incarnazioni presero il nome di Rama, Krishna, Buddha, Gesù e altri ancora. Ai nostri giorni quella recente è Sri Sathya Sai Baba, preceduta da Shirdi Sai Baba. La sempiterna Divina Energia Cosmica Suprema ha operato, nella forma fisica di Sri Sathya Sai Baba, dal 1926 al 2011 e da allora opera a livello cosmico. L’Eredità Eterna di Baba Il Mandir di Prasanthi Nilayam è la sede incontaminata dell’Energia Divina Universale. Con la residenza eterna di Swami nella forma del Suo Maha Samadhi, il Mandir è ora divenuto il nucleo della Suprema Energia Divina che si irradia in ogni angolo del mondo, oltre a essere oceano di pace e beatitudine per tutti i pellegrini. Centri spirituali simili creati da Bhagavan in varie parti del Paese, quali il Dharmakshetra a Mumbai, lo Sivam a Hyderabad, il Sundaram a Chennai, lo Sri Sathya Sai International Centre a Delhi, l’Anand Vilas a Shimla, il Trayee Brindavan a Bangalore e il Chaitanya Jyoti a Puttaparthi, oltre a un vasto numero di tali centri in tutto il mondo, costituiscono una parte dell’eredità eterna di Bhagavan. I Suoi progetti modello riguardanti l’acqua, le Sue istituzioni che rappresentano un unicum nel campo dell’istruzione e della sanità, e una vasta rete di centri Bal Vikas in ogni parte del globo a beneficio di milioni di studenti e di persone bisognose sono esempi eccellenti della Sua attenzione per il genere umano. Lo Sri Sathya Sai Central Trust e una vasta rete di Organizzazioni Sathya Sai Seva (se ne contano 2033 in 135 Paesi) che svolgono Grama Seva, Narayana Seva e altre forme di servizio disinteressato in vari campi del sociale rappresentano istituzioni esemplari per il servizio all’umanità. Il Suo prezioso lascito comprende anche libri scritti da Lui, riviste come il Sanathana Sarathi, Bal Vikas e una vasta letteratura Sai.

Sarvam Saimayam Jagat (Sai ‘ permea l’intero mondo) deve essere

il nostro obiettivo. Dobbiamo costruire l’infrastruttura prima dell’arrivo di Swami nella forma di Prema Sai, in modo da lavorare sotto la Sua direzione verso la realizzazione del nostro fine. Mettiamoci dunque al lavoro con amore, disinteressatamente, vedendo Sai in ogni essere, senza interesse alcuno a guadagni personali, dedicando i frutti al nostro Amato Sai. Quale tributo maggiore possiamo offrire al nostro Amato Signore se non prendere questo solenne impegno di fronte al Suo Maha Samadhi?

Ultimo elemento, ma non il meno importante, sono i Suoi seguaci, che mostrano uno spirito disinteressato e di profonda devozione; essi Lo contemplano costantemente e svolgono la Sua Divina Missione in ogni attimo della loro vita. I riferimenti suddetti rappresentano solo un barlume della Divina Eredità di Swami. Questo lascito deve crescere senza interruzione e scorrere vigorosamente in lungo e in largo per il Paese e nel mondo. Una Rivoluzione Spirituale Silenziosa Abbiamo conosciuto rivoluzioni in campo politico, sociale ed economico e anche rivoluzioni nel campo dell’arte e della cultura, ma non una rivoluzione spirituale, che sta a significare la completa trasformazione o il rinnovamento di un ordine esistente in una data società. Noi, che viviamo in questa era, siamo davvero benedetti, potendo esser testimoni della Rivoluzione Spirituale in atto: la prima nella storia del genere umano. “Rivoluzione” è la parola più adatta per il cambiamento prodigioso che l’Avatar Bhagavan Sri Sathya Sai ha cominciato a produrre Novembre 2011

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nella vita degli abitanti dell’India e di vari altri Paesi – in oriente e in occidente – per mezzo della Sua Divina Missione. Infatti questa Divina Missione mira a elevare l’intera umanità dalla palude del materialismo egoistico (che mette l’uomo contro l’uomo), riunendola in un legame d’amore. Ci sono onde di vario tipo nella marea aggregatrice della “Rivoluzione Spirituale Silenziosa” di Bhagavan, che ha ormai preso il suo corso per riunire in un’unica famiglia tutto il genere umano sotto il Divino Ombrello di Sathya, Dharma, Santhi e Prema. È spirituale, perché in ogni cuore lascia un’impronta indelebile dell’Amore Sai, che unisce l’umanità in un unico spirito eterno: Dio. Ed è silenziosa, perché il risveglio dell’Amore Divino arriva nei nostri cuori dolcemente come l’alba. Anche ora che questa rivoluzione è cominciata, ora che siamo da poco entrati nel nuovo millennio, noi devoti Sai che siamo nell’ordine di vari milioni e apparteniamo a fedi, culture, nazionalità diverse e siamo sparsi in tutto il mondo, sentiamo un forte legame l’uno con l’altro di parentela divina, che a buon diritto ci fa parlare di “Famiglia Sai”. In questo senso è utile vedere ciò che dice Swami: “È in atto una rivoluzione più potente e dilagante di quella che qualunque uomo, finora, abbia mai attraversato; non è politica, né economica, scientifica o tecnologica, ma più profonda e sostanziale. È la rivoluzione spirituale. La rivoluzione ha l’amore sia come mezzo sia come fine. Essa risveglierà le fonti dell’amore in tutto il mondo nei campi dell’istruzione, della moralità, della legge, della politica, del commercio e della scienza. Ispirerà l’uomo al servizio amorevole, rivelando la fratellanza fra gli uomini e la paternità di Dio. Ogni persona, ovunque si trovi, qualunque posizione ricopra, o di qualunque fede sia, può condividere questa rivoluzione ed essere strumento per la liberazione del genere umano dalla sua ignoranza.” 16

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Due Piani: Individuale e Globale È ugualmente importante notare come la Rivoluzione Spirituale introdotta da Bhagavan Baba stia avvenendo simultaneamente su due piani: individuale e globale. In primo luogo Bhagavan sta rivoluzionando l’approccio individuale alla spiritualità, dando alla Sadhana del singolo nuove dimensioni che siano compatibili con le esigenze dell’era attuale. In questo nuovo approccio la spiritualità si lega con la scienza, è inserita nella vita quotidiana, e la Sadhana dell’individuo si espande nella famiglia e nella comunità; ma soprattutto ha trasformato il servizio all’uomo in un esercizio spirituale per realizzare la Divinità presente in ogni essere. Sul piano globale Bhagavan ha cominciato a rivoluzionare il legame tra uomo e uomo mettendo di fronte a tutto il genere umano un solo Dio (la verità della Divinità nell’uomo), una sola religione (l’amore disinteressato), un solo linguaggio (quello del cuore) e una sola casta (l’umanità). La caratteristica più significativa di questa rivoluzione è il fermo diniego di Baba a far sì che si cambi la religione in cui si è nati e cresciuti. “Sono venuto” - dice Baba - “non per disturbare o distruggere una qualunque fede, ma per formare e confermare ciascuno nella propria fede, così che un cristiano divenga un miglior cristiano, un musulmano un miglior musulmano e un indù un miglior indù.” Amore Illimitato Qual è l’arma brandita da Bhagavan Baba per far avanzare questa Rivoluzione Spirituale che trasformi l’esistenza umana in un pellegrinaggio verso Dio di tutta l’umanità? È “l’Amore Illimitato”. Durante un incontro informale, avvenuto alcuni mesi fa, un devoto chiese a Bhagavan: “Swami, qual è il segreto della trasformazione che molte persone addolorate esperiscono alla Tua presenza?” Baba rispose: “Io vivo


nell’esperienza di essere uno con ogni persona. Sono uno con ogni cosa e ogni essere umano. Il Mio amore va verso tutti e vedo Me Stesso in tutti. Se una persona ricambia il Mio amore dal profondo del cuore, il Mio e il suo amore si incontrano all’unisono, così che tale persona viene guarita o trasformata.” In questo modo l’Amore di Baba non ha conosciuto confini, né barriere e, come il sole nell’universo, ha brillato su tutti, da chi adora la luce a chi preferisce l’oscurità. Ma il Suo Amore aveva gli occhi, un milione di occhi sparsi ovunque come le stelle. Quell’Amore ha attratto vicino a Sé il cuore che era puro, mentre si è sciolto e fatto compassionevole alla vista della forte sofferenza. È questa rivoluzione a diffondere amore e tolleranza in tempi turbolenti come i nostri, attraverso la spiritualità che dona pace e gioia: ecco la principale missione di Bhagavan. Annunciata da Bhagavan Baba, questa rivoluzione è destinata a trionfare, poiché Egli ha posto l’accento sul cambiamento individuale. Se l’individuo progredisce, anche la società e il mondo, di cui il singolo è parte, progrediranno. Baba ha detto: “Spargete i semi dell’amore nei cuori cupi e desolati; allora i germogli dell’amore rinverdiranno gioiosamente le terre aride, i fiori dell’amore riempiranno l’aria di fragranze, i fiumi dell’amore mormoreranno lungo le valli, e ogni uccello cinguetterà, ogni bambino canterà il canto dell’amore …” L’Inestimabile Servizio Umanitario di Swami Dal 1965 Swami ha fatto servizio umanitario in maniera disinteressata a livello sempre più elevato. Per amore e gratitudine nei confronti di Swami, centinaia di migliaia di devoti, indiani e non, hanno risposto per offrire i loro servizi impegnandosi a livello fisico, mentale e finanziario nella realizzazione dei vari progetti di Swami, che non solo ha

ugualmente importante notare ‘ Ècome la Rivoluzione Spirituale

introdotta da Bhagavan Baba stia avvenendo simultaneamente su due piani: individuale e globale. In primo luogo Bhagavan sta rivoluzionando l’approccio individuale alla spiritualità, dando alla Sadhana del singolo nuove dimensioni che siano compatibili con le esigenze dell’era attuale. In questo nuovo approccio la spiritualità si lega con la scienza, è inserita nella vita quotidiana, e la Sadhana dell’individuo si espande nella famiglia e nella comunità; ma soprattutto ha trasformato il servizio all’uomo in un esercizio spirituale per realizzare la Divinità presente in ogni essere.

risolto i loro problemi materiali, ma ha anche trasformato la loro vita, portandola da un atteggiamento fortemente individualistico ad avere obiettivi filantropici e umanitari assai ampi. Swami ha intrapreso e portato a termine progetti di grande valore per il benessere sociale che hanno richiesto un notevole impegno di capitali; di tali progetti il governo avrebbe dovuto farsi carico, ma così non è avvenuto per motivi economici, amministrativi o politici. Negli ultimi 45 anni nessun mezzo di comunicazione si è dato la pena di divulgare informazioni su questi progetti riguardanti la diffusione della vera istruzione basata sui Valori Umani dall’asilo fino al postlaurea; la creazione di strutture mediche e sanitarie per i poveri, i bisognosi e gli indigenti; l’impegno, a tuttotondo, a livello continuativo, allo sviluppo dei villaggi; la messa a disposizione di opportunità di lavoro autonomo o dipendente per gli abitanti dei villaggi, e così via. Questi stupendi contributi - da parte di una Novembre 2011

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Persona che ha abbandonato l’istruzione scolastica all’età di 14 anni e si è tuffata nel compito ciclopico di elevare l’umanità a livello materiale, sociale e spirituale e lo ha fatto in modo così straordinario – sono talmente grandi, senza uguali e senza precedenti nella storia dell’umanità che in nessuna parte del mondo è stato ancora istituito alcun premio che si confaccia a un simile colossale lavoro umanitario. I premi a disposizione come il Nobel o un titolo come il Bharat Ratna stanno ben al di sotto dei risultati conseguiti da Swami. Nessun titolo o premio sulla terra possono adeguatamente magnificare il contributo di Baba verso l’umanità sofferente. Ecco perché le persone Gli hanno conferito, fin dai tempi in cui andava a scuola, il titolo di “Bhagavan”, riconoscendoLo come Avatar, l’Emancipatore del genere umano. Il Nostro Impegno Noi, devoti e strumenti attivi scelti da Swami (Organizzatori di tutte le Istituzioni Sathya Sai, Organizzazioni Sathya Sai Seva in India e all’estero, responsabili di tutte le unità amministrative e i componenti dei trust), dobbiamo tenere a mente i seguenti punti mentre portiamo avanti la Sua Missione: 1. Swami ha lasciato solo il Suo corpo fisico, ma è ancora presente come Supremo Spirito Divino che osserva tutto dal Suo Maha Samadhi ed è testimone permanente di ogni singolo atto od omissione che compiamo, di ogni singola parola che pronunciamo, di pensiero che stimoliamo, o di piano o progetto che ideiamo. 2. Al momento giusto Swami si manifesterà di nuovo come Prema Sai. Egli ha posto sulle spalle dei Suoi strumenti attivi tutto ciò che compone la Sua Missione, confidando che i Suoi fedeli devoti la porteranno avanti. In effetti è Swami che lo farà, ma Egli vuole che un tale Lavoro Divino sia svolto dal Suo 18

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devoto esercito, in modo da potersi assicurare la Sua grazia. Perciò il Suo esercito deve svolgere la Missione di Swami seguendo rigorosamente i Suoi Insegnamenti e i Nove Punti del Codice di Condotta, esattamente nel modo in cui Bharata, figlio del re Dasaratha, aveva governato Ayodhya nel corso dei 14 anni del Vanvas (dimorare nella foresta) del Signore Rama, tenendo sul trono i Paduka (sandali sacri) di Sri Rama e adorandoli. 3. I devoti e gli strumenti attivi devono inserire i princìpi di Sai nella condotta quotidiana e nei rapporti con gli altri in modo tale che questi possano vedere e sperimentarne il riflesso di Swami. 4. Le scuole, i college, le università, gli istituti, le residenze, gli ospedali, i progetti che forniscono servizi, i centri spirituali, i piani e tutte le attività intraprese da Swami devono proseguire e progredire rapidamente nel loro obiettivo. In ogni zona dovrebbero essere attivate sempre più istituzioni. 5. Le Organizzazioni Sathya Sai devono garantire che il Messaggio di Swami raggiunga ogni angolo della terra. L’Organizzazione deve prendersi carico, con piglio deciso, di realizzare biblioteche, mostre, presentazioni audio-video, canali di comunicazione, software spirituali Sai e siti web di carattere sacro. 6. In tutto il mondo devono essere attivate nuove istituzioni, organizzazioni e strutture al fine di promuovere le arti, l’artigianato, l’istruzione tecnica e corsi professionali in grado di promuovere personale ben formato, competente e con le appropriate qualifiche e che sia in possesso di grande integrità morale nei confronti del Paese. 7. Il movimento Bal Vikas, che ha brillantemente superato il banco di prova dei quattro decenni, dovrebbe diventare una strada più efficace di rigenerazione spirituale dei giovani. È necessario


introdurre modifiche appropriate nei curricula, nuovi programmi che siano al passo con la tecnologia in rapida trasformazione e workshop per riorientare gli insegnanti. 8. Da ciascuna zona, dovrebbero essere selezionati devoti Sai di grande rettitudine e preparazione, totalmente dediti a formare una squadra di Sevak Sathya Sai che si rapporti con ogni istituzione educativa della zona, offrendo a titolo gratuito i propri servizi per risolvere i problemi nel campo dell’istruzione. 9. L’Organizzazione Sathya Sai di ogni Stato dovrebbe svolgere un’indagine cognitiva in villaggi e città sin qui non presi in considerazione e adottarli al fine di avviare il loro sviluppo a tuttotondo nella produzione agricola, nella diffusione dell’istruzione, nella promozione di industrie e nell’allestimento di centri spirituali Se si intraprendono queste azioni, allora, come dice Swami, “il mondo intero stesso sarà trasformato nell’Organizzazione Sathya Sai e Sathya Sai sarà posto nel cuore di ogni persona”. Ecco la visione profetizzata da Bhagavan. Fratelli e sorelle avranno tutti Sai ben radicato nel cuore. L’espressione “Famiglia Sai” diverrà preponderante. Non ci saranno fratelli o sorelle in Sai, ma tutta l’umanità sarà pregna di Sai. Sarvam Saimayam Jagat (Sai permea l’intero mondo) deve essere il nostro obiettivo. Dobbiamo costruire l’infrastruttura prima dell’arrivo di Swami nella forma di Prema Sai, in modo da lavorare sotto la Sua direzione verso la realizzazione del nostro fine. Mettiamoci dunque al lavoro con amore, disinteressatamente, vedendo Sai in ogni essere, senza interesse alcuno a guadagni personali, dedicando i frutti al nostro Amato Sai. Quale tributo maggiore possiamo offrire al nostro Amato Signore

che viviamo in questa era, siamo ‘ Noi, davvero benedetti, potendo essere

testimoni della Rivoluzione Spirituale in atto: la prima nella storia del genere umano. “Rivoluzione” è la parola più adatta per il cambiamento prodigioso che l’Avatar Bhagavan Sri Sathya Sai ha cominciato a produrre nella vita degli abitanti dell’India e di vari altri Paesi – in oriente e in occidente – per mezzo della Sua Divina Missione. Infatti questa Divina Missione mira a elevare l’intera umanità dalla palude del materialismo egoistico (che mette l’uomo contro l’uomo), riunendola in un legame d’amore.

se non prendere questo solenne impegno di fronte al Suo Maha Samadhi? Samasta Lokah Sukhino Bhavantu

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Q

UANDO SWAMI HA abbandonato il suo corpo, ha lasciato un profondo vuoto nel mio cuore e da quell’indimenticabile giorno Gli ho chiesto di colmare il doloroso costante senso di vuoto con il Suo Amore. Swami, Nucleo Centrale della Nostra Vita Swami divenne il mio Guru quando, nel 1969, allorché andai in India per la prima volta, Egli assunse il compito di insegnarmi i princìpi di una vita spirituale costruendo solide fondamenta radicate nel Dharma. In seguito, divenne mia madre, prendendosi l’impegno di allevarmi, accogliermi e colmarmi d’amore incondizionato. Infine, nel 1979, Swami assunse il ruolo

ha un termine. Quando il marito di una nostra amica morì, Swami le disse che ella poteva piangere la morte, ma solo per poco tempo: dopo di ciò ella doveva abbandonare la sua sofferenza; diversamente, non avrebbe potuto condurre una vita propositiva e utile. Le Ultime Parole di Swami Ho compreso mentalmente che, per onorare Swami e i Suoi Insegnamenti, dovevo metterli in pratica ed esser padrona delle mie emozioni e mantenermi centrata su pensieri positivi e costruttivi. Ciò mi ha aiutata in parte, ma non era abbastanza. Avevo una gran voglia di ristabilire il collegamento cuore a cuore con Swami che rallegra la vita.

Diana Baskin

NON VADO DA NESSUNA PARTE di padre, presentandomi a mio marito Robert, celebrando il nostro matrimonio ed estendendo costantemente la Sua forte mano sostenitrice e la sua dolce e amorevole guida nel nostro matrimonio. Swami è stato il nucleo centrale della nostra esistenza. Per 40 anni la nostra vita si è accentrata solo su di Lui e la preparazione dei nostri viaggi in India, che ci hanno portati alla Sua Presenza Fisica, è stata il nostro nutrimento. Mio marito e io eravamo sconvolti e con il cuore a pezzi per aver perso, tutto d’un tratto, il nostro Guru, nostra madre e nostro padre. Swami, però, non ci ha insegnato a esser deboli e, persino nel mezzo alla sofferenza, i Suoi Insegnamenti sono arrivati puntuali a darmi forza e sostegno, e mi hanno dolcemente ricordato che tutto 20

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Swami, non solo aveva previsto il problema che avrei incontrato, ma, nella Sua infinita compassione, aveva dato, a mia insaputa, la soluzione, poco prima di lasciare il Suo Corpo Fisico. Un mattino, dopo i Bhajan, mentre Swami stava tornando alla Sua residenza, la Sua auto si fermò davanti a me e, non appena l’autista ebbe abbassato il finestrino, Egli mi fece segno di avvicinarmi. La Sua voce era molto fievole e dovetti farmi ancor più avanti per leggere dalle Sue labbra le Sue parole. Al termine della nostra breve conversazione, Egli disse qualcosa di così inusuale ed estraneo all’argomento che dovetti chiederGli di ripeterlo. Furono le ultime parole che Swami mi disse. Continua a pagina 22...


AMORE

R.J. Rathnakar

SCONFINATO

“Colui che vede sotto la vera luce la Mia nascita e la Mia azione divine, quando abbandona

il

corpo

non

rinasce, ma si fonde in Me.” – Bhagavadgita

I

L DIO che non ha nascita mette in scena l’apparenza della nascita e compie Leela divini, svolge sacre attività per il bene del mondo e santifica l’esistenza umana. Da tempo immemorabile, sono venuti in questo antico mondo, numerosi profeti, veggenti, saggi e Guru, ma, nella storia del genere umano, non c’è confronto con Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, che ha dato Se Stesso ai Suoi seguaci e li ha tanto amati. È un evento che non è accaduto nel passato e, probabilmente, non succederà in futuro. Viaggiare con Bhagavan è l’esperienza più memorabile che si possa avere. L’amore e le premure che Swami riversava su chiunque Lo accompagnasse sono un tesoro per la vita. Ricordo con tenerezza un fatto meraviglioso che avvenne durante uno dei nostri viaggi da Kodaikanal a Ooty. Partimmo da Kodaikanal subito dopo aver pranzato per tempo. Durante il tragitto, si ruppe il parabrezza dell’autobus sul quale viaggiavamo. Andammo immediatamente in un garage a Pollachi, città sulla strada per Coimbatore. Il lavoro di riparazione per installare un nuovo parabrezza richiese tre/quattro ore. Swami aveva continuato per Coimbatore e stava aspettando il nostro arrivo nella residenza di un devoto, dove giungemmo alle 18,30. Non appena arrivammo, Swami ci ricevette con grande Amore e noi vedemmo la gioia di una madre che aspettava con ansia di rivedere i suoi figli che si erano persi! Ci accompagnò immediatamente in una sala da pranzo dove veniva già servito dell’ottimo cibo e dove Egli ci aveva atteso per condividerlo con noi. Dopo averci fatto accomodare tutti, Swami ci disse di cenare con comodo e poi partire per Ooty. Terminata la cena, verso le 20,30, ci mettemmo in viaggio per Ooty, non in autobus, Novembre 2011

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ma in svariate macchine, comprendendo che l’autobus avrebbe potuto avere ancora dei problemi. La macchina in cui viaggiavo era l’ultima del convoglio. Non so se fosse la nostra malasorte o la commedia divina, ma l’auto ebbe un guasto e si fermò. Erano le 23,30, ci trovavamo nel mezzo di una fitta foresta, e non riuscivamo a vedere nulla poiché era molto buio. Stava piovigginando e dovemmo restare seduti in macchina. I cellulari non erano ancora così diffusi e nessuno di noi ne aveva uno. Pregammo allora il nostro Bhagavan di farci uscire dall’impiccio. Dopo aver trascorso circa un’ora in una situazione in cui nessuno poteva aiutarci tranne Bhagavan, improvvisamente scorgemmo i fari di un veicolo che si stava avvicinando. Ci precipitammo fuori per cercare aiuto e, incredibilmente, vedemmo trattarsi del nostro autobus che, molto lentamente, stava risalendo la collina alla volta di Ooty. Ringraziammo profusamente Swami per il divino intervento, temendo di dover trascorrere il resto della notte al freddo di Nilgiris. Quando arrivammo a Ooty era l’1,45 del mattino. Mentre stavamo entrando nel Mandir udii una voce molto familiare che gridava: “Ehi, Rathnakar!” Mi guardai attorno, ma non trovai nessuno. “Guarda in alto”, furono ... Continua da pagina 20

Negli anni che seguirono pensai alle Sue Parole interrogandomi sul loro significato, ma non riuscii a trovare il motivo per cui Egli le aveva espresse in quel momento, né potei trovare alcun tipo di velata allusione in esse celata. Ciò avvenne fino ad alcune settimane dopo che se n’era andato, quando, nel bel mezzo del grande dolore e del compianto, un pensiero repentino mi colpì come un fulmine dal cielo! Non solo compresi ciò che Egli, secondo la visione 22

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‘ Viaggiare

con Bhagavan è l’esperienza più memorabile che si possa avere. L’amore e le premure che Swami riversava su chiunque Lo accompagnasse sono un tesoro per la vita

le parole che sentii in seguito. Non appena guardai verso l’alto, vidi non una madre, ma mille madri. Dimentico della stanchezza dovuta al viaggio, Swami ci stava ancora aspettando a quell’ora insolita. Non sono sufficienti mille nascite per ripagare il debito di gratitudine a Bhagavan per il Suo Amore sconfinato. Dobbiamo solo essere grati al Divino Signore per averci permesso di giungere vicino a Lui e sperimentare il Suo Amore Divino. Facciamo sì che il Suo Messaggio sia la nostra vita. Durante tutta la Sua Presenza come Avatar, Swami ha sottolineato di non essere il corpo fisico e lo ha ampiamente dimostrato in innumerevoli occasioni che abbiamo potuto sperimentare. Swami è davvero con noi e continua a guidarci, a proteggerci e a favorirci. Cerchiamo tutti di alimentare una fede incrollabile in Lui e facciamo con determinazione la nostra parte per la continuazione della Sua Missione Divina.

più profonda dell’Advaita intendeva dire, ma un semplice ricordo ebbe il potere di ristabilire il prezioso collegamento cuore a cuore, riempiendo il mio cuore d’amore. Le potenti parole di Verità, d’Amore e di Saggezza che Swami aveva dolcemente bisbigliato erano: “Non vado da nessuna parte .”


È Vero questo o quello??

U

NA SERA, mentre dopo cena parlava con i suoi ministri e i cortigiani, il re Janaka si sentì un po’ stanco e si ritirò nella sua camera da letto. La regina e i servitori reali lo accudirono in tutto ed egli si addormentò. Vedendo ciò, la regina invitò i servitori ad andarsene, e si sedette vicino al re.

Chinna Katha

stessa risposta. Il Saggio Vasishtha chiuse gli occhi e meditò. Poiché era dotato della conoscenza di tutte e tre le dimensioni di tempo, passato, presente e futuro, cominciò a comprendere la realtà. Egli disse: “Il re, mentre dormiva, ha fatto un sogno. Ciò che ha visto nel sogno è stato questo: aveva perso il suo regno e perciò vagava nella foresta, dove soffriva per la grande fame e gridava: “Ho fame! Ho fame!” Nei paraggi, c’era un gruppo di ladri che stavano mangiando. Vedendolo, pensarono: “Poveretto, questo tale sembra un re”, e gli offrirono un po’ di cibo. Quando il re tese le mani per riceverlo, un’aquila arrivò in picchiata e glielo portò via. Poiché non era stato nemmeno in grado di proteggere il cibo che gli era stato donato, egli cominciò a urlare ancor più forte: “Ho fame! Ho fame!” In quel preciso momento, il re si svegliò e vide di esser sdraiato sul

Nel suo sogno, il re Janaka vide che era solo e affamato in una foresta.

Dopo un certo tempo, il re si svegliò all’improvviso e cominciò a ripetere ad alta voce; “È vero questo o quello?” La regina si preoccupò molto e fece al re parecchie domande, ma, senza rispondere, egli continuò a chiedere: “È vero questo o quello?” La regina, allora, mandò i servitori a chiamare i ministri. Essi arrivarono e chiesero al re quale fosse il suo dubbio, ma egli continuò a dare solo una risposta: “È vero questo o quello?” Allora i ministri chiamarono il Saggio Vasishtha, il quale chiese al re: “O re! Che cosa è accaduto?” Anche a quella domanda il re dette la

Il Saggio Vasishtha disse al re che né il sogno né la veglia erano reali. È realtà ciò che esiste in entrambi gli stati. Continua a pagina 26... Novembre 2011

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L’ETERNO AURIGA… CONTINUA A VIVERE… Dr. J. Geeta Reddy

I

L MIO umile omaggio, colmo di devozione, al mio Guru e Dio, il mio Swami, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Egli è disceso sulla terra in una meravigliosa forma umana in risposta alle preghiere e ai Tapas (penitenze) di moltissimi Rishi e Muni (santi e saggi). Swami è Immortale ed Eterno Noi siamo molto fortunati a essere in questo mondo, essendo stati benedetti al punto tale da diventare parte del Suo ovile, da vederLo, udirLo e servirLo. Abbiamo ottenuto la più rara delle grazie, quella di aver avuto il Suo Darshan, Sparshan e Sambhashan (visione, tocco e conversazione). Abbiamo tutti vissuto, di fatto, con Dio. Il nostro Signore e Maestro ha camminato su questa terra per 85 anni. Nato in una famiglia semplice nello sperduto villaggio di Puttaparthi, Swami, fin dalla nascita, ha mostrato la Sua Divinità. Ogni granello di sabbia delle rive del fiume Chitravathi e ogni millimetro di terra di Puttaparthi conservano migliaia di orme 24

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del Divino Maestro. L’intero luogo risplende delle Sue Divine Vibrazioni e ti fa sentire la Sua Presenza. Egli ha soltanto lasciato il Corpo Fisico, ma è immortale, eterno. È stato il Suo Amore e la Sua Compassione per noi che ha fatto prender forma all’Uno senza forma, in modo tale che abbiamo potuto vederLo e adorarLo. La Sua era la più incantevole, più tenera e magnifica delle Forme. Il sorriso di Swami era come lo splendore di mille soli. Armato della forza dell’Amore incondizionato, Egli ci ha insegnato in modo semplice il significato dei Valori Umani di Sathya, Dharma, Santhi, Prema e Ahimsa, e ha semplificato e sintetizzato gli insegnamenti della Gita, del Corano e della Bibbia in due frasi: “Ama Tutti, Servi Tutti”, “Aiuta Sempre, Non Ferire Mai.” Egli ha vissuto nel modo che predicava. “La Mia Vita è il Mio Messaggio”, diceva il nostro Signore.


Gli Ideali nel Servizio Sociale, nell’Istruzione e nella Sanità Egli ha soccorso la popolazione di Anantapur con il Progetto Acqua Potabile, che ha dissetato le gole riarse di quella gente. Ciò è proseguito nei distretti di Medak, Mahaboobnagar, Godavari orientale e occidentale e, attraverso lo Stato, nella città di Chennai. Ha costituito scuole e college gratuiti con alti livelli d’istruzione. L’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, da Lui fondato, è stato descritto come il gioiello più prezioso del sistema educativo indiano. I Suoi programmi sanitari sono ineguagliabili. In nessuna parte del mondo troviamo assistenza medica gratuita in ospedali generali o in ospedali di Alta Specializzazione come a Puttaparthi e Whitefield. Egli ha dato questi luminosi esempi affinché i governi e le persone ricche del Paese possano seguirli.

Il nostro vero tributo all’Amato

Bhagavan è di fare della nostra

vita il Suo Messaggio… Noi siamo i Suoi tedofori. Mai rinascerà un

Avatar così amorevole e completo (Paripurna). Egli era veramente un fenomeno dei nostri giorni e siamo stati estremamente

fortunati a esser contemporanei del Dio vivente. Che altro

potremmo desiderare? Facciamo sventolare alta la bandiera Sai. Potremmo non veder mai più

la Sua bellissima Forma Fisica, ma possiamo sentire il Suo

tocco quando una dolce brezza ci accarezza, quando su di noi

cadono gocce di pioggia e quando il sole risplende sopra di noi.

Il Miracolo della Trasformazione Interiore Il nostro Swami ha attratto persone da tutto il mondo. Egli non è mai andato all’estero tranne una volta; tuttavia gente di tutte le fedi è venuta a Puttaparthi da tutto il mondo anche per vedere solo di sfuggita il Maestro. Swami appariva magnifico nella Sua veste arancione e la nera corona di capelli. L’Amore che emanava dai Suoi occhi era quello di mille madri. Il Suo Amore e la Sua Compassione hanno toccato la vita di milioni e milioni di devoti di tutto il pianeta. Egli ci ha insegnato ad aver cura degli altri e a condividere; ci ha insegnato a servire i nostri simili, ma più di tutto, ci ha insegnato ad amare incondizionatamente. Noi tutti Lo abbiamo visto fare tanti

miracoli, ma il Suo più grande miracolo è stato la trasformazione interiore che Egli ha determinato in ognuno di noi. Il Signore diceva: “Fate un passo verso di Me, e Io ne farò dieci verso di voi.” Quando ci abbandoniamo totalmente a Lui, ponendo la nostra devozione e la nostra fede ai suoi Divini Piedi di Loto, Egli assume semplicemente il controllo della nostra vita. Possiamo allora lasciare a Lui tutte le nostre preoccupazioni. “Le preoccupazioni vanno e vengono come nuvole passeggere”; “Qualunque cosa vi accada, pensate che sia per il vostro bene”, Egli diceva. Novembre 2011

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Lasciamo che il Nostro Cuore Sia il Suo Tempio

ha detto: “Mani che servono sono più sacre di labbra che pregano.”

Quanti dei nostri problemi Egli non ha preso su di Sé? Baba ha sopportato il peso di tutte le nostre malattie, dei nostri problemi emotivi e ha permesso che il Suo Corpo soffrisse. Ho sempre pensato che Egli abbia quotidianamente crocifisso Se Stesso per guarire i nostri malanni: questa è la ragione per cui il Suo Corpo ha sofferto; negli ultimi giorni sulla terra, ogni Suo organo ha patito. Anche verso la fine della Sua Missione di Avatar, avrebbe potuto lasciare il Corpo in un istante, ma non lo ha fatto per consentirci di accettare l’inevitabile. Era questo il nostro compassionevole e amorevole Sai.

Il nostro vero tributo all’Amato Bhagavan è di fare della nostra vita il Suo Messaggio… Noi siamo i Suoi tedofori. Mai rinascerà un Avatar così amorevole e completo (Paripurna). Egli era veramente un fenomeno dei nostri giorni e siamo stati estremamente fortunati a esser contemporanei del Dio vivente. Che altro potremmo desiderare? Facciamo sventolare alta la bandiera Sai. Potremmo non veder mai più la Sua bellissima Forma Fisica, ma possiamo sentire il Suo tocco quando una dolce brezza ci accarezza, quando su di noi cadono gocce di pioggia e quando il sole risplende sopra di noi.

In molti Suoi Discorsi, Egli ha affermato: “Io sono il vostro Hridayavasi.” (l’Abitante del vostro cuore). Dobbiamo costruire, per Lui, un tempio nel nostro cuore e lì custodirLo, senza trascurarLo nemmeno una volta. La meravigliosa esperienza di vivere con un Avatar è nostra. Coloro che hanno creduto in Lui, manterranno quella fede per sempre. Il Signore non ha mai nominato alcun successore, giacché noi, Suoi devoti, siamo i Suoi veri successori. La responsabilità di portare avanti la Sua Missione è sulle nostre spalle. Come Egli

Ora, per sentirLo e vederLo in tutto ciò che ci circonda, dobbiamo elevarci spiritualmente. Non siamo che Sue scintille: Egli è in noi e noi siamo in Lui; non esiste separazione. Noi viviamo in Lui ed Egli vive in noi. È in noi, attorno a noi, sotto e sopra di noi… il nostro fedele Compagno: Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Chiniamo la testa ai Suoi Divini Piedi di Loto e preghiamoLo di benedirci e di restare sempre con noi. È il nostro “Hridayavasi”. Nel tempio del nostro cuore, EGLI CONTINUA A VIVERE…

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letto della sua camera nel palazzo, mentre nel sogno vagava nella foresta urlando: “Ho fame! Ho fame!” Quindi si chiese che cosa fosse vero: questo o quello? Il saggio informò del fatto tutti i presenti. Poi il Saggio Vasishtha si rivolse al re e lo informò della realtà, dicendo: “O re! Non è vero né questo né quello. Ciò che è vero sei tu. C’eri durante il sogno e ci sei

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anche nello stato di veglia. Il sogno, però, non esiste nello stato di veglia e lo stato di veglia non esiste nel sonno. È realtà ciò che esiste in entrambi.” Nel vero stato di rinuncia, la vita non è che un sogno. Sapendo che tale sogno può svanire in qualunque momento, l’uomo dovrebbe vivere la propria esistenza senza attaccamento.


S.S. Naganand mmmmm

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OMAGGIO A BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA

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Prima di ottenere il diploma scolastico, Egli annunciò al mondo di non appartenere alla Sua famiglia e di esser venuto per redimere il mondo con un Messaggio d’Amore e che un giorno i grandi e i potenti avrebbero affollato il villaggio di Puttaparthi per ricevere il Messaggio che Egli era venuto a dare. Tale dichiarazione, provenendo da un ragazzino, fu accolta con scetticismo, ma ciò non Lo scoraggiò. Nella fase successiva della Sua Vita, Baba viaggiò in lungo e in largo, cominciando con una visita al tempio di Virupaksha a Hampi, nello Stato del Karnataka, che oltre un millennio fa, durante il regno dei re di Vijayanagara, conobbe grande splendore. Con un piccolo gruppo di devoti, Egli iniziò i Suoi viaggi fuori da Puttaparthi e fece visita a molte città e villaggi negli Stati dell’Andhra Pradesh, del Karnataka e del Tamil Nadu. Mentre raggiungeva settori sempre più ampi della società spostandosi in città più grandi, compresa una visita nell’India del Nord, fino a Badrinath, la Sua dimora fissa rimase Puttaparthi. Nel

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A Quella sempre presente, fulgida Chetana (Consapevolezza), rendiamo umili omaggi ed esprimiamo grati ringraziamenti per la Sua visita sulla terra. Lo ringraziamo per esser venuto fra di noi, per averci tenuto la mano e averci guidato, per averci ispirato ed elevato, per averci amato e fatto amare gli altri, per aver appagato la nostra vita e averci redento. Il solo modo in cui possiamo veramente tributare omaggio allo spirito di Baba è vivere nel modo che Gli sarebbe piaciuto, nel modo in cui Egli si aspettava che i Suoi devoti vivessero.

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L’Inizio della Missione Divina nella Fanciullezza

corso della Sua Missione, Baba lasciò i confini dell’India solo una volta per recarsi in Africa orientale nell’anno 1968. A quel tempo, Egli stava diventando una figura di livello nazionale. Come aveva predetto, Puttaparthi, da piccolo villaggio, divenne una cittadella, poi una città in miniatura. Subito dopo l’indipendenza dell’India, Baba decise di costruire un Mandir a Prasanthi Nilayam, progetto molto ambizioso per Puttaparthi, che si trova vicino al fiume Chitravathi. I Suoi genitori rimasero stupefatti dei grandiosi progetti che si stavano profilando e non credevano alle parole di Baba secondo cui l’enorme Mandir (per quel tempo), a tempo debito, sarebbe stato del tutto insufficiente per i Suoi devoti.

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HAGAVAN Sri Sathya Sai Baba ha scelto la terra di Bharat e lo sperduto villaggio di Puttaparthi, nonché genitori analfabeti, per il Suo soggiorno terreno che è durato poco più di 85 anni. Egli trascorse i primi anni della fanciullezza nei dintorni del villaggio, proprio come un giovane di quelle zone che vive in una piccola casa, attinge acqua dal pozzo del villaggio, fa scherzi a scuola e commissioni a casa.

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Baba ha ripetutamente affermato di essere la personificazione di Thyaga o sacrificio e, avendo indossato la veste ocra del Sannyasi (rinunciante), Egli non aveva attaccamenti di alcun tipo, né proprietà personali. Qualunque cosa avesse era tenuta in alcune Fondazioni a beneficio della collettività. Parecchie Fondazioni sono state fondate direttamente da Baba e molte altre, da Lui guidate e ispirate, sono state costituite dai Suoi devoti per elevare e trasformare le masse. La Sua guida e la Sua ispirazione sono sempre state intense ed evidenti. Le Fondazioni erano tutte destinate a servire la collettività, come realizzare progetti pubblici nel campo dell’istruzione, della sanità ecc. Esse non hanno mai fatto pubblici appelli per ottenere denaro, ma, essendo state benedette da Baba, molti filantropi accorrevano da Lui e si consideravano estremamente fortunati se Egli accettava il loro contributo. Baba si è occupato e ha guidato personalmente tutte queste istituzioni, garantendo che il denaro pubblico versato fosse usato saggiamente senza spreco alcuno. Un Grande Oratore e Prolifico Scrittore Baba ha scritto molti libri, noti come Vahini. Egli ha anche scritto un commentario sul Ramayana. Era un grande oratore e usava, nei Suoi Discorsi, un’intima, profonda conoscenza di tutte le Scritture, non solo della religione indù, ma anche delle altre religioni. Nonostante 28

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Incarnazione dell’Altruismo e del Sacrificio

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Le predizioni di Baba furono comprovate da milioni di persone che si affollavano per avere il Suo Darshan, cosa che, il 23 novembre 2010, rese necessario l’Hill View Stadium di Puttaparthi quale luogo di raduno per le parecchie centinaia di migliaia di devoti accorsi in occasione delle celebrazioni del Suo 85° Compleanno.

Nella sua visione, era estremamente cattolico e ha affermato che esiste una sola religione, vale a dire la religione dell’Amore. Egli ha sintetizzato gli insegnamenti di tutte le religioni e ha ideato il simbolo del Sarva Dharma (tutte le fedi), comprendente i simboli di tutte le maggiori religioni del mondo. I devoti di Baba sono sparsi in tutto il mondo in oltre 160 Paesi. Essi considerano Bhagavan come l’Incarnazione dell’Amore, come loro Maestro spirituale, come membro della loro famiglia, loro guida e loro tutto. Questo vasto oceano di devoti è, esso stesso, il grande tributo a Baba e il Suo Messaggio.

gli alti tratti filosofici dei Suoi Discorsi, il Suo Messaggio era semplice e diretto, e toccava ogni cuore. Egli era un fantastico affabulatore e ha inventato l’arte di interrompere improvvisamente il Discorso filosofico con una pausa e le parole “Oka Chinna Katha”, che significano ora vi racconto “una storiella”. I Suoi devoti lo ascoltavano con adorazione, devozione, amore e, soprattutto, con rapita attenzione. Questi Discorsi pubblici sono stati tenuti in oltre 50 anni e ognuno di essi contiene importanti linee guida per l’umanità. Benché non avesse mai studiato il sanscrito o i Veda o le Scritture, li padroneggiava in modo del tutto naturale. Ha semplificato alte verità filosofiche nei Suoi Discorsi, nei Bhajan che ha composto, e nelle orecchiabili frasi che ha coniato. Giovane com’era, il Suo Messaggio era semplice. Ha predicato l’amore e la devozione per


Dio. Ha composto canti in lingua telugu e kannada, li ha messi in musica e cantati con ritmo perfetto. Ovunque andasse, nello Stato del Karnataka, era conosciuto come Bhajane Baba. Il Suo Messaggio era diretto e facilmente comprensibile. Oltre a tali Discorsi pubblici, Baba ha interagito innumerevoli volte con un grande numero di devoti anche in quelle che essi definivano “interview”. Tali “interview” erano colloqui riservati su questioni familiari, direttive religiose e guida spirituale, il tutto soffuso di grande amore e affetto. Grandiosi Progetti Sociali Nell’ambito del sociale, per opere di vasta portata, stimolato dalle semplici parole di Sua Madre Easwaramma, Baba ha intrapreso giganteschi progetti pubblici. Cominciando con una piccola attività di assistenza sanitaria, alla fine degli anni ’50, Egli ha realizzato grandiosi progetti, compresa la costruzione di due Ospedali di Alta Specializzazione a Whitefield (Bangalore) e a Puttaparthi. Inoltre, sono stati anche costituiti due Ospedali Generali e una Clinica Mobile. Baba ha anche ispirato attività mediche similari in altre parti del Paese, fra cui un Ospedale Cardiologico a Rajkot nel Gujarat. Tutti questi vengono gestiti con spirito di servizio, fornendo eccellente assistenza medica completamente gratuita per tutti i pazienti poveri o bisognosi senza alcuna distinzione di religione, casta, lingua o nazionalità. Nel campo dell’istruzione, Baba ha fondato una Scuola Primaria a Puttaparthi che, in seguito, è diventata Scuola Secondaria. Ha quindi fondato università per ragazze ad Anantapur e per ragazzi a Whitefield, Bangalore, e Puttaparthi, e un college musicale a Puttaparthi. Ha anche istituito una scuola a Rajahmundry nell’Andhra Pradesh. Particolarmente importante è la fondazione di un’università a Puttaparthi con tutti i Suoi college ad

essa affiliati a Bangalore, Anantapur e Puttaparthi. L’università fondata da Bhagavan ha ottenuto la valutazione più alta che il NAAC (Commissione Nazionale di Valutazione e Accreditamento) assegna alle università e il gruppo di valutazione l’ha definita “la punta di diamante del sistema educativo indiano”. Tutte queste istituzioni offrono agli studenti istruzione completamente gratuita. Baba ha dato risalto al sistema d’istruzione del Gurukul (il luogo dove il Guru vive con i suoi discepoli) e negli anni successivi lo ha formalizzato coniando il termine Educare – il sistema che prende in considerazione i Valori eterni che sono universali e non relativi a una particolare religione: gli eterni Valori di Sathya, Dharma, Santhi, Prema e Ahimsa (Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza). Baba nutriva grande affetto per i Suoi studenti. Si prendeva personalmente cura di loro, conosceva i loro problemi, li guidava costantemente e li stimolava a vivere con fiducia in se stessi. Egli conosceva tutti gli studenti, il loro ambiente familiare e interagiva con loro ogni giorno durante il Darshan. Li guidava nei loro obiettivi, li incoraggiava in tutte le loro attività, supervisionava i concerti musicali e le commedie da loro rappresentate e teneva in grande considerazione l’evento Annuale dello Sport dell’Università. Altri progetti di servizio pubblico, come quelli grandiosi dell’acqua potabile in cinque distretti dell’Andhra Pradesh e per la città di Chennai nel Tamil Nadu, sono monumenti dell’amore di Bhagavan per l’umanità. Questi progetti forniscono acqua potabile a milioni di poveri e bisognosi abitanti di villaggi e delle zone più povere di molte città. Ciò che i governanti non sono riusciti a fare, Baba lo ha ottenuto con la forza dell’Amore. Egli non si aspetta nulla dai Suoi devoti eccetto il fatto che essi conducano una buona vita e servano la società. Il Messaggio di Baba era: il servizio all’umanità è servizio a Dio. Novembre 2011

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Baba ha predicato che, se l’uomo non ama tutti gli esseri, non può progredire spiritualmente. Nella sua visione, era estremamente cattolico e ha affermato che esiste una sola religione, vale a dire la religione dell’Amore. Egli ha sintetizzato gli insegnamenti di tutte le religioni e ha ideato il simbolo del Sarva Dharma (tutte le fedi), comprendente i simboli di tutte le maggiori religioni del mondo. I devoti di Baba sono sparsi in tutto il mondo in oltre 160 Paesi. Essi considerano Bhagavan come l’Incarnazione dell’Amore, come loro Maestro spirituale, come membro della loro famiglia, loro guida e loro tutto. Questo vasto oceano di devoti è, esso stesso, il grande tributo a Baba e il Suo Messaggio. La nostra preghiera è che Egli continui incessantemente le Sue Benedizioni su tutta l’umanità e la guidi a una vita pacifica, colma d’amore e compassione, con l’impegno a realizzare i cinque eterni Valori che ha proposto con slancio durante il Suo soggiorno terreno. La fama di Baba si è diffusa in tutto il mondo, attraverso continenti e zone di diverse lingue. I devoti del Sudamerica che parlano spagnolo, della Polonia che parlano polacco, della Russia e di altri Paesi baltici che parlano russo, dei Paesi del Medioriente che parlano arabo, dell’Italia che parlano italiano, degli Stati Uniti d’America e del Regno Unito che parlano inglese, oltre ai diversi Stati dell’India con linguaggi differenti, tutti adorano Baba. Essi Lo considerano il loro Dio e desiderano fare di tutto per condurre la vita all’altezza dei Suoi Insegnamenti. Ciò testimonia che Baba è un fenomeno universale. Noi tributiamo il nostro rispettoso e amorevole omaggio a Baba che altro non è che l’Anima Universale che i Veda descrivono come “Anoraneeyan Mahato

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Insegnamenti Universali e Amore Disinteressato per l’Umanità

Baba ha ripetutamente affermato di essere la personificazione di Thyaga o sacrificio e, avendo indossato la veste ocra del Sannyasi (rinunciante), Egli non aveva attaccamenti di alcun tipo, né proprietà personali. Qualunque cosa avesse era tenuta in alcune Fondazioni a beneficio della collettività. Parecchie Fondazioni sono state fondate direttamente da Baba e molte altre, da Lui guidate e ispirate, sono state costituite dai Suoi devoti per elevare e trasformare le masse.

Maheeyan”, che significa che Brahman è più sottile del più sottile e più vasto del più vasto, e di cui le Upanishad affermano: “Yatho Vacho Nivarthanthe Aprapya Manasa Saha”, cioè che le parole e la mente ricadono nella futilità senza comprendere il Divino. A Quella sempre presente, fulgida Chetana (Consapevolezza), rendiamo umili omaggi ed esprimiamo grati ringraziamenti per la Sua visita sulla terra. Lo ringraziamo per esser venuto fra di noi, per averci tenuto la mano e averci guidato, per averci ispirato ed elevato, per averci amato e fatto amare gli altri, per aver appagato la nostra vita e averci redento. Il solo modo in cui possiamo veramente tributare omaggio allo spirito di Baba è vivere nel modo che Gli sarebbe piaciuto, nel modo in cui Egli si aspettava che i Suoi devoti vivessero.


DIO INCARNATO PER LA TRASFORMAZIONE ATTRAVERSO L’ AMORE Prof. Vishwanath Pandit

In ogni Yuga, il Divino si è incarnato come Avatar per uno scopo specifico. Questa Incarnazione è diversa poiché deve occuparsi della crisi ovunque diffusa e che scuote il mondo intero. – Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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UESTA è l’affermazione che riassume la Divina Missione dell’Avatar del Kali Yuga, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Quando Egli si è incarnato, il mondo non si era ancora completamente ripreso dalla Prima Guerra Mondiale. Il 20 ottobre 1940, quando la Seconda Guerra Mondiale aveva travolto il mondo, questo scolaro di quattordici anni gettò via la cartella scolastica e dichiarò di esser disceso per riportare l’umanità sul sentiero sacro. La Missione

Il mondo Lo stava aspettando essendo sull’orlo di un disastro non evidente a coloro che se ne occupavano. Subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, cominciò a profilarsi una nuova era di disumanizzazione. Nei successivi cinque decenni la scienza e la tecnologia hanno fatto progressi senza precedenti. Sebbene una parte del mondo fosse immersa in un’enorme prosperità, era tuttavia in rapido declino la sua felicità. Le altre parti del mondo vivevano in crescente povertà, privazioni e in un evitabile senso d’impotenza. Nessuno poteva

neppure pensare alla felicità. Un’effettiva, minacciosa violenza distruttiva incombeva un po’ dappertutto. Ovunque, la società perdeva il senso d’armonia, mentre il sentimento di pace sembrava mancare persino a livello familiare.

Il desiderio di servire deve essere accompagnato dalla capacità di farlo. L’equilibrio fra costruire i Valori assieme alla competenza è stato il fulcro del sistema educativo perfezionato da Swami, inteso a propagare la vera istruzione e a diffondere nel mondo cittadini esemplari. Il messaggio principale che gli studenti hanno ricevuto in ogni Discorso di Swami è stato: “Per rendere felice Swami, servite con amore e devozione.”

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Il Signore Incarnato sapeva perfettamente quale fosse la malattia e quali medicine occorressero. Diversamente dagli Avatar precedenti, Egli non si era incarnato per eliminare qualcuno. La Sua Missione era chiaramente di unire l’umanità. Questa unità avrebbe condotto alla purezza che, a sua volta, avrebbe portato alla Divinità. L’unica ricetta era quella dell’Amore, e il Messaggio era forte e chiaro quando dichiarava: “Io sono venuto per ristabilire l’Amore fra gli esseri umani, per ripulirli dai comportamenti ristretti e limitativi.” Ciò è stato straordinariamente potente e rilevante perché, sempre diversamente dalle Incarnazioni precedenti, il Signore Sai ha dovuto occuparsi del mondo intero, passando attraverso tutte le identità, piuttosto che una parte di esse. La spiritualità è stata davvero il nucleo comune di ogni religione e questo è certamente ciò che ogni religione ci insegna. Tuttavia le religioni, le nazionalità e le comunità hanno creato divisione piuttosto che essere forze unificanti. Il modo di eliminare il problema era di liberarsi dell’avidità e dell’egoismo, e ciò sarebbe stato possibile solo vedendo ciascuno come incarnazione della Divinità e assimilando lo spirito dell’amore sotto forma di servizio a tutti. Si doveva comprendere che, con l’amore, ogni tipo di barriera è destinata a sgretolarsi. Non suscita dunque meraviglia che i devoti appartenenti a oltre cento Paesi e che professano le diverse religioni siano venuti a cercare la pace dal Signore Sai. Egli ha detto a tutti: “Continuate l’adorazione del Dio che avete scelto seguendo le linee che già conoscete.” Ha altresì ripetutamente esortato i devoti a essere buoni mussulmani, buoni cristiani, buoni buddisti e buoni induisti. A ognuno è stato chiesto di seguire al meglio la propria fede. 32

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Per insegnarci le giuste lezioni, Swami si era preso la briga di discendere a livello umano e sembrava agire come un essere umano, ma con splendida perfezione. In qualunque situazione, Egli ci accompagnava passo dopo passo per esser certo che avessimo l’opportunità di imparare tutto. A ogni occasione, controllava tutti i dettagli e si assicurava che non mancasse nulla. Che fosse il regista della commedia della convocazione per gli studenti o che organizzasse una celebrazione nell’Ashram, oppure che distribuisse qualche dono divino ai devoti, nulla doveva esser dato per scontato. Questo è accaduto anche con gli imponenti progetti di Bhagavan.

Non è noto a tutti che Bhagavan abbia fatto costruire, a Puttaparthi, una bella moschea per i fratelli mussulmani, in modo che essi non debbano percorrere lunghe distanze per compiere le loro preghiere quotidiane. La Chiave Universale Possiamo tutti perseguire gli stessi obiettivi e ottenere la pace in modo da realizzare la Divinità in noi, ma ognuno ha un diverso approccio e un differente stadio evolutivo. Ciò implica che, sebbene l’obiettivo sia lo stesso, per ciascuno di noi il percorso da seguire deve essere chiaramente identificato e adeguatamente compreso e seguito. È a questo fine che i Leela di Bhagavan sono così straordinariamente calzanti. Il Suo approccio con tutti non è mai stato lo


stesso. Per Lui, ognuno di noi era e rimane veramente speciale. In effetti, a ognuno sono state date prescrizioni diverse. Una cosa comune, tuttavia, è stato il modo in cui ci ha fatto sentire quanto, singolarmente, Gli eravamo cari. Questo sentimento duraturo è rimasto nel profondo del nostro cuore; esso deve persistere e farci andare avanti. Bhagavan ha molto giustamente raccomandato a più riprese: “Non cercate di comprenderMi. Seguite solo ciò che dico.” Tuttavia, molti “devoti”, come anche altre persone, hanno cercato frequentemente di inserire la Divinità nella terminologia umana per indagarNe i differenti aspetti e dimensioni; a volte l’intenzione era buona perché orientata a una migliore comprensione, ma molte altre era erroneamente intesa a sollevare dubbi nelle menti semplici. Ciò deve essere affrontato con profonda convinzione. La cosa migliore che possiamo fare è di considerare la nostra relazione con Lui, in qualunque modo la capiamo, come un privilegio che abbiamo avuto, e proviamo a rafforzarla seguendo qualunque cosa ci abbia detto individualmente o collettivamente nelle diverse occasioni. L’onnisciente Bhagavan sapeva ciò che era meglio per ciascuno di noi. Mentre l’Amore è stato l’ingrediente principale di ogni prescrizione, la formula differiva a seconda del contesto. L’Amore è, effettivamente, l’elemento fondamentale degli altri quattro Valori evidenziati da Bhagavan: Verità, Rettitudine, Pace e Non violenza. Ciò ha riguardato anche altre Sue preziose dichiarazioni, comprendenti persino quelle che appaiono legate alla materia come “Tetto ai Desideri” e “Lo Studio Idoneo per l’Umanità è l’Uomo”. Ma il più rilevante, il più pregno di suprema efficacia è “Amore per Dio, Timore del Peccato e Moralità nella Società”. Per me, questo deve essere, a tutti gli effetti, il punto di partenza per ognuno di noi sul sentiero di Sai.

La spiritualità è stata davvero il nucleo comune di ogni religione e questo è certamente ciò che ogni religione ci insegna. Tuttavia le religioni, le nazionalità e le comunità hanno creato divisione piuttosto che essere forze unificanti. Il modo di eliminare il problema era di liberarsi dell’avidità e dell’egoismo, e ciò sarebbe stato possibile solo vedendo ciascuno come incarnazione della Divinità e assimilando lo spirito dell’amore sotto forma di servizio a tutti. Si doveva comprendere che, con l’amore, ogni tipo di barriera è destinata a sgretolarsi. Non suscita dunque meraviglia che i devoti appartenenti a oltre cento Paesi e che professano le diverse religioni siano venuti a cercare la pace dal Signore Sai.

Il Sadguru Sai ci ha proposto un modello quale esempio da seguire sia in ciò che decideva di fare sia nel modo in cui lo faceva. Questo è molto importante, ma non sempre è compreso. Poiché alcuni di noi hanno avuto la buona sorte di vedere quelle cose in diverse situazioni e in differenti contesti, dobbiamo ricordarle senza entrare specificatamente nei particolari. Qualunque fosse stato il Suo Divino Sankalpa, l’onnipotente Bhagavan doveva solo volerlo e così sarebbe stato, tanto a livello individuale quanto generale, nei confronti dell’umanità nel suo insieme. Ciò, tuttavia, non ci sarebbe stato di alcuna utilità. Per insegnarci le giuste lezioni, Swami si era preso la briga di discendere a livello umano e sembrava agire come un essere umano, ma con splendida perfezione. In qualunque Novembre 2011

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situazione, Swami ci accompagnava passo dopo passo per esser certo che avessimo l’opportunità di imparare tutto. A ogni occasione, Egli controllava tutti i dettagli e si assicurava che non mancasse nulla. Che fosse il Regista della commedia della convocazione per gli studenti o che organizzasse una celebrazione nell’Ashram, oppure che distribuisse qualche dono divino ai devoti, nulla doveva esser dato per scontato. Questo è accaduto anche con gli imponenti progetti riguardanti l’acqua potabile, gli ospedali di alta specializzazione o i programmi educativi, tutte cose che dimostrano il Suo risoluto coinvolgimento. Tutto era puntualmente organizzato e nel momento giusto. Per Swami, nulla era troppo piccolo o di scarsa rilevanza da esser trascurato. Le persone idonee venivano scelte nel momento giusto, ognuna come Suo strumento per ciascuna impresa. Guardando indietro, è sbalorditivo quanto tempo, impegno e sacrificio Swami destinasse a ogni compito che noi vedevamo così ben eseguito. Ognuno di essi doveva essere perfettamente progettato e compiuto, e questo è quanto è accaduto. L’Obiettivo Raggiunto Oggi il mondo è pieno di persone che si sentono preoccupate per il modo in cui le cose stanno andando e desiderano cambiare tutto. Ma non si vedono cambiamenti. La ragione è chiara. Gli esseri umani bene intenzionati non sanno però che cosa sia vero e che cosa falso. Essi vogliono trasformare tutti tranne se stessi e non si comportano secondo quanto dicono. Pensano che, una volta criticati gli altri, il loro compito sia finito. Bhagavan, al contrario, ci insegna a discriminare fra vero e falso, si pone come esempio ideale in ogni campo e intraprende opere imponenti con perfetta pianificazione e senza considerare troppo grande qualunque sacrificio per la felicità del genere umano. 34

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È pura grazia divina aver avuto il privilegio di esser stati con Lui in questo mondo e aver avuto la possibilità di essere Suoi strumenti per alcuni piccoli compiti. Questo ci è stato trasmesso quando Egli ha dichiarato: “Siete fortunati ad avere ora, in questa vita, l’opportunità di sperimentare la beatitudine della visione dell’Incarnazione di tutte le Forme di Dio, “Sarvadaivatva Swarupam.” Non faremo mai abbastanza per essere all’altezza di questo privilegio, ma, fintantoché saremo qui, dobbiamo ricordare ciò e portare avanti la Sua Missione nel migliore dei modi. È noto a tutti quanto imponenti, senza precedenti e perfettamente organizzati siano stati i progetti portati avanti da Bhagavan Baba. Mentre non è necessario che qui li descriva, mancherei al mio compito se non ricordassi quanto essi abbiano portato beneficio a milioni di persone povere, fornendo istruzione, assistenza sanitaria, alloggi adeguati e l’ingrediente fondamentale per una vita sana, cioè l’acqua potabile, tutti assolutamente gratuiti. Inoltre, i devoti di tutto il mondo sono stati ispirati da Swami a intraprendere progetti simili, anche se modesti, per promuovere il benessere umano. È stato spesso detto che la scienza senza religione è cieca e che la religione senza scienza è zoppa. Il desiderio di servire deve essere accompagnato dalla capacità di farlo. L’equilibrio fra costruire i Valori assieme alla competenza è stato il fulcro del sistema educativo perfezionato da Swami, inteso a propagare la vera istruzione e a diffondere nel mondo cittadini esemplari. Il Messaggio principale che gli studenti hanno ricevuto in ogni Discorso di Swami è stato: “Per rendere felice Swami, servite con amore e devozione.”


La Chiamata di Madre Sai La chiamata di Madre Sai, originario invito, come oceano azzurro sconfinato, mai prima udito. Son lì che pondero, indago, cogito, cerco e Lei fa segno, mi invita a immergermi, e forse a fondermi è l’impegno! Riverbera in me “Sai Om Tat Sat Om!” La chiamata di Sai: mistica, profonda, divina; la visione di Sai: radiosa, toccante, cristallina. Del cuore scioglie nodi, legacci, funi e apre chiavistelli; le catene rompe dei ferrei, argentei e aurei metalli. Riverbera in me “Sai Om Tat Sat Om!” Lo squillo di tromba di Sai: chiaro, intenso e vibrante, sempre positivo, profondamente penetrante. Il ruggito del leone disperde le bestie zonali; fuggite dalla foresta del Samsara, radici e virgulti animali. Riverbera in me “Sai Om Tat Sat Om!” La chiamata di luce di Sai: priva di cupa, tetra oscurità, sussurra la voce: “Figli, venite. Venite tutti qua! Vedete la luce dentro, fuori, tutt’attorno! Niente ombre o perni, puntelli o limiti d’intorno!” Riverbera in me “Sai Om Tat Sat Om!” La chiamata di Sai: il Pranava che in primo piano emerge; sprazzi scintillanti, colori vividi, il nucleo che splendente si erge. Dissolve l’ego nel Naada, lo conquista in celestial ebbrezza! Dai piedi di Sai emerge la serena cosmica carezza! Riverbera in me “Sai Om Tat Sat Om!” La chiamata di Sai non conosce ragioni! È invincibile! L’Amore di Sai non cerca profitti! È inestimabile! Sfronda Sai, rende il cuore abitabile e privo di sporcizia! La benevola grazia di Sai elimina tutti i limiti! Che delizia! Riverbera in me “Sai Om Tat Sat Om!” – S. Suresh Rao Novembre 2011

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ESPERIRE LA BEATITUDINE DELLA DIVINA VICINANZA DI BHAGAVAN B.N. Narasimha Murthy Ciascuno di noi ha compreso Swami nella misura in cui Egli Si è rivelato! Per quei fortunati che hanno vissuto nella Sua Divya Sannidhi (vicinanza divina) o goduto della Sua Divya Kripasraya (grazia divina), il cammino comandato da Swami è il Saranagati o resa di sé, che rappresenta il punto più alto della fede e dell’amore.

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UANDO il nostro amato Signore venne come Sri Krishna cinquemila anni fa, Egli dette all’umanità numerose garanzie salvifiche. Alcune fra le più straordinarie, custodite nella Bhagavadgita, sono: “Mi occuperò del benessere dei Miei devoti che sono saldi nella devozione verso di Me.” “Anche il peggiore dei peccatori sarà redento, se canta il Mio Nome incessantemente. Si trasformerà presto in una persona nobile e otterrà la pace eterna. Chi Mi è devoto non morirà mai: è questa la Mia promessa.” Il Signore che ha dato all’umanità tali meravigliose e magnanime assicurazioni, nella stessa Scrittura ha anche espresso i Suoi motivi di preoccupazione per il genere umano: “Quando faccio ricorso alla forma umana, gli stolti non comprendono la Mia verità suprema quale Signore di tutti gli esseri.” “Non vengo rivelato a tutti poiché 36

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sono circondato da Yogamaya. Il mondo, carico di illusioni, non Mi conosce come il fondamento senza nascita e senza morte di tutta l’esistenza.” Queste dichiarazioni suonano come lamentele di Dio verso l’uomo. Il timore è giustificato se guardiamo a ciò che ha fatto l’umanità quando il Signore è sceso sulla terra ai nostri giorni come Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Naturalmente posso solo parlare di ciò che io ho fatto; ma conoscendo la natura umana, posso almeno tentare qualche congettura su ciò che gli altri possono aver fatto. In questa sede mi riferisco solo a coloro che si sono considerati Suoi devoti e non a coloro che non hanno mai creduto in Lui o a chi, fino alla fine, ha criticato e offeso Lui e i Suoi devoti. L’Amore Infinito di Bhagavan Ho avuto la fortuna di incontrare Bhagavan Baba quando avevo solo 19 anni e ho cercato di arrendermi a Lui e condurre la mia vita secondo i Suoi precetti. Ma come la maggior parte dei “devoti” i miei tentativi si sono rivelati fallimentari in molte occasioni, e alcune volte ho avuto esiti positivi! Ora


posso confessare che il più delle volte non mi sono comportato nel modo in cui avrei dovuto nei confronti di Dio in forma umana! È così, nonostante sia considerato uno dei Suoi devoti più vicini e che ha avuto il privilegio di ricevere da Lui innumerevoli opportunità di starGli accanto fisicamente. Egli mi ha fornito occasioni meravigliose di parlarGli personalmente e talvolta per ore di seguito; mi ha concesso la fortuna di servire la Sua Missione per tutta la vita, fino a ora; mi ha portato con Sé in molti posti, dandomi l’opportunità di osservare la Sua grandezza divina; mi ha accordato innumerevoli possibilità di rivolgermi a platee, grandi e piccole, stando vicinissimo a Lui. Mi ha rimproverato molte volte e molte altre mi ha lodato, sia in pubblico sia in privato. Si è preso cura di tutte le mie esigenze, materiali e spirituali. Addirittura è venuto a trovarmi due volte, entrando in camera mia quando ero malato. Nel 1982 ha viaggiato da Prasanthi Nilayam a Muddenahalli per venire a vedermi, mentre nell’aprile del 2000, quando aveva 75 anni, ha salito le scale della residenza a Brindavan per raggiungere la mia stanza e guarirmi. Indubbiamente a volte ho avvertito un’immensa gratitudine nel mio cuore nei Suoi confronti, ma oggi sento di non aver fatto per Lui ciò che avrei dovuto. Non sono stato continuo nel Mio amore per Lui, né mi sono attenuto stabilmente ai Suoi Insegnamenti. Ma nonostante i miei innumerevoli sbagli, Egli mi ha sempre perdonato e amato. E questo mi fa comprendere perché una bella fetta di umanità lo adora come Dio! È naturale, Egli lo ha dichiarato molte volte: “Naa Pracharamu, Acharamu Elappadu Okate; Adiye Prema!” (Io pratico sempre e professo un solo principio: l’Amore!) Da Muddenahalli a Prasanthi Nilayam Perché mi è accaduto tutto questo?

Finché è presente il dubbio, non può esserci resa. Perciò la resa implica l’eliminazione dell’ego. Il devoto dovrebbe raggiungere quel traguardo con un impegno costante e unidirezionale. Quando fede e devozione riempiono il cuore, l’ego resta inattivo. La Yogamaya dell’Avatar fa in modo che l’ego latente del devoto emerga ripetutamente e sia così notato dal devoto tenace attraverso l’introspezione e infine eliminato. Naturalmente la conquista dell’ego è resa possibile solo dall’immensa grazia divina del misericordioso Avatar, sempre pronto ad aiutare ogni sincero aspirante. Swami ha detto: “Se fai un passo verso di Me, Io ne farò cento verso di te!”

Devo dare la colpa alla Sua Yogamaya o alla mia fragilità? Non posso incolpare la prima, giacché Egli mi aveva messo in guardia il giorno stesso in cui mi avvicinò a Lui. Era il 7 agosto del 1983; l’alba di quell’importantissimo giorno mi cambiò la vita. Fu la giornata in cui passai dalla Divya Kripasraya (grazia divina) alla Divya Sannidhi (vicinanza divina); fu la giornata in cui Swami mi portò da Muddenahalli a Prasanthi Nilayam, benedicendomi con la fantastica opportunità di servirLo stando vicino a Lui. Quando mi svegliai quella mattina, il mio cuore era colmo di una gioia eterea. Sebbene non avessi ricevuto alcuna istruzione da Swami di stare pronto a trasferirmi da Muddenahalli a Prasanthi Nilayam nello stesso giorno, intuii che sarebbe stata la giornata in cui Novembre 2011

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avrei realizzato l’aspirazione più profonda del mio cuore (preciso che Baba mi aveva chiamato a Brindavan alcuni giorni prima, rivelandomi la Sua intenzione di spostarmi a Prasanthi Nilayam per lavorare come direttore della residenza universitaria). La sera prima ero venuto a sapere che quella mattina Swami sarebbe andato da Brindavan a Prasanthi Nilayam, ma Egli non aveva fatto alcun cenno in merito a una Sua eventuale visita al Sathya Sai Grama nel corso del tragitto. Ogni volta che Swami viaggiava tra Whitefield e Prasanthi Nilayam, io e alcuni colleghi eravamo soliti andare ad aspettare sulla strada principale che portava a Prasanthi Nilayam e che dista sette chilometri dal Sathya Sai Grama. Vedendoci sul lato della strada, Swami normalmente faceva fermare l’auto e ci benediceva accettando fiori e frutti. Quella mattina, non appena venimmo a sapere che Swami aveva lasciato Brindavan, io e sri Gangadhara Bhat uscimmo dal campus e raggiungemmo la strada principale. Poi facemmo altri cinque chilometri in direzione di Whitefield (Bangalore) e aspettammo sul bordo della strada. Swami arrivò a un quarto alle nove. Fermò la macchina di fianco a noi, abbassò il finestrino e ci benedisse alzando la mano. Quando ci avvicinammo, disse: “Non potrò venire oggi a Muddenahalli; verrò la prossima volta.” Accettò i fiori e i frutti che Gli offrivamo e poi ci chiese: “Come siete arrivati qua?” Gli indicammo l’auto che era parcheggiata un po’ più in là. Swami mi invitò a salire con Lui e disse a sri Gangadhara Bhat di seguirLo. Quando salii sul sedile anteriore, vidi che in compagnia di Swami si trovavano due anziani devoti e un ex studente del Suo college che era alla guida dell’auto. Non appena il veicolo si mosse, Baba ci dette degli spuntini da mangiare, e, poiché aveva detto che quel giorno non sarebbe andato a Muddenahalli, pensai 38

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che il viaggio con Lui sarebbe stato breve. Pertanto non intendevo sprecare il poco tempo che mi aveva concesso di stare con Lui, impegnandolo con il cibo. Mi girai indietro, guardandoLo con occhi imploranti e Lo supplicai: “Swami, ti prego, vieni a Muddenahalli per qualche minuto. Studenti e docenti saranno fortunati ad avere il Tuo Darshan e ne saranno molto felici.” “Non oggi, sicuramente la prossima volta.” Sebbene non avessi ripetuto la richiesta, il mio cuore continuava a pregare in tal senso. Swami mi chiese: “Come stanno i ragazzi?” “Swami, stanno bene! Trovano grande gioia nell’ascolto della magnificenza e delle storie di Swami.” “Sono molto felice! Le menti dei giovani hanno bisogno di essere continuamente stimolate e persuase dolcemente; so che gli insegnanti sono bravi a farlo.” Nel giro di pochi minuti raggiungemmo il punto in cui la strada da Muddenahalli incrocia lo svincolo dell’autostrada. Aspettandomi che l’auto di Swami proseguisse dritta verso Puttaparthi, mi preparai a prendere congedo da Swami e scendere, ma con mia grande gioia Egli disse al giovane conducente: “Gira a sinistra e vai alla scuola di Muddenahalli. Poverino! Narasimha Murthy sta pregando fervidamente!” Poi si girò verso di me e disse: “Vedi, Narasimha Murthy? Il cuore di Swami è come il burro. Basta un po’ di calore a scioglierlo!... Ma starò a scuola solo per pochi minuti.” Profondamente commosso dalla Sua gentilezza, Gli dissi con atto di deferenza: “Swami, non ho parole per esprimere la mia gratitudine!” E Lui di rimando: “Non hai bisogno di farlo. Basta che tu sia felice… Sei felice?”


“Swami, sono sopraffatto dalla gioia. Per grazia di Swami non manca nulla alla mia vita... Aspetto il comando di Swami per spostarmi a Prasanthi Nilayam.” “Molto bene. Quando puoi venire là?” “Swami, posso venire oggi stesso!” “Ottimo. Ma di quanto tempo hai bisogno per prepararti?” “Swami, in mezz’ora sono pronto.” Baba sembrò sorpreso, ma disse: “Allora puoi venire con Me oggi stesso.” Il cuore saltava per la gioia e finì per perdere uno o due battiti. Dissi: “Swami, sono molto, molto fortunato. Ti sono estremamente grato!” e guardai indietro verso di Lui a mani giunte. Swami si sporse in avanti e mi accarezzò dolcemente la testa con la mano. Quando arrivammo al Sathya Sai Grama, ci fu grande gioia ed eccitazione. Nel giro di trenta minuti ero in viaggio con il mio Signore verso Prasanthi Nilayam e provavo un indescrivibile senso di appagamento. Ma quando guardai fuori, vidi centinaia di studenti e molti dei miei colleghi in lacrime, e fui avvolto da una strana e inspiegabile emozione! Il dono divino di vivere e lavorare in Divya Sannidhi era la più alta benedizione concessami. La consideravo lo scopo stesso della mia vita e, naturalmente, aspiravo a mantenerla fino alla fine! L’Avatar e la Sua Yogamaya La mattina successiva, dopo il Darshan, un anziano devoto a me affezionato, che ricopriva un incarico importante nell’Organizzazione Sri Sathya Sai ed era un assiduo frequentatore della residenza divina, volle congratularsi per la mia grande fortuna, e poi aggiunse: “Swami è

come il fuoco. Sei giunto molto vicino a Lui. Molti che si sono avvicinati a Lui, alla fine si sono “spenti” per mancanza di purezza. Che Swami ti aiuti a sostenerti per godere della Sua vicinanza per tutta la vita!” Compresi che si preoccupava per il mio bene e lo ringraziai. Le sue parole di avvertimento, sebbene mosse da buone intenzioni, scatenarono in me una catena di pensieri e di sensazioni che produssero profonda preoccupazione e insicurezza. Naturalmente la mia preghiera a Swami non si interruppe. Ricordavo le parole del Signore nella Bhagavadgita a proposito della Sua Yogamaya! E mi tornava in mente anche parte delle rivelazioni che Baba aveva fatto di Sé: “Poiché mi muovo assieme a voi, mangio come voi, parlo come voi, siete presi dall’illusoria credenza che si tratti solo di un esempio di umanità. Vi metto in guardia da questo errore. Io vi illudo anche col fatto che canto con voi, gioco con voi e Mi impegno in attività assieme a voi. Ma in qualunque momento la Mia Divinità potrebbe esservi rivelata e allora dovrete essere pronti, preparati. La Divinità è avvolta dal carattere umano, perciò dovete sforzarvi di superare la Maya che la nasconde ai vostri occhi!” “Avatar e Yogamaya” divenne l’oggetto delle mie riflessioni per i successivi due giorni. Swami mi aveva ordinato di spostarmi alla residenza nella veste di direttore dopo alcuni giorni. Perciò avevo ampia disponibilità di tempo per dedicarmi a una tranquilla considerazione e riflessione. In quel breve lasso temporale sri Kutumba Rao, segretario dello Sri Sathya Sai Central Trust, era stato incaricato da Swami di prendersi cura dei miei bisogni. Così sri Rao veniva spesso in camera mia per verificare che tutto andasse bene. Poiché da molti anni era un fervente devoto di Swami, pensai di dover conoscere il suo giudizio Novembre 2011

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su “Swami e Yogamaya”. Quando una sera entrò nella mia stanza, gli chiesi: “Signore, la gente dice che Swami è circondato da Yogamaya. Lei che ne pensa?” Senza battere ciglio replicò: “Narasimha Murthy, non si tratta semplicemente di Maya; è Mahamaya!” La sua affermazione mi lasciò davvero sgomento. Gli chiesi: “Allora, come possiamo uscirne indenni?” Sri Rao era più grande di me di almeno vent’anni e non era una persona dal sorriso o dalla risata facili. Ma questa volta sorrise spontaneamente e rispose: “Non c’è da preoccuparsi. Dobbiamo pregarLo costantemente. Egli è estremamente misericordioso ed è particolarmente attento a chi ha intorno. Conosce le nostre fragilità!” Quella notte riflettei a lungo sulla sua affermazione e alla fine decisi di sottoporre la domanda allo Stesso Swami, cercando la Sua grazia e la Sua guida. La mattina successiva Swami mi chiamò per un’“interview” assieme ad alcuni devoti stranieri. Ci parlò per circa venti minuti di argomenti spirituali e quella fu la prima volta che Swami mi chiese di tradurre il Suo discorso dal telugu in inglese. Per tutto il tempo pensai a come Gli avrei formulato la domanda su Yogamaya! Al termine del discorso Egli guardò l’orologio che avevo al polso e disse: “È un orologio molto vecchio. Oggi assumi un nuovo incarico e ti darò un orologio nuovo!” Fece ondeggiare la mano e materializzò un orologio. Alla vista dell’oggetto, venuto dal niente nel palmo di Swami, ci furono esclamazioni di gioia nella stanza. “Il miglior orologio per il miglior ragazzo!” disse gioioso Swami e me lo porse. Poi chiamò le famiglie una per una nella stanza adiacente per parlare con ciascuna separatamente; io fui l’ultimo a esser chiamato ed ebbi un colloquio individuale. Lo sguardo di Swami era pieno di beatitudine e misericordia. Egli disse: “Sono molto, molto contento di te. A 40

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una parola di Swami hai lasciato la scuola di Muddenahalli per venire qua. Un vero aspirante dovrebbe avere questo genere di distacco. Che cosa vuoi? Chiedimelo, te lo darò! Qui c’è tutto!” e mostrò il palmo destro. “Swami, tu mi hai dato ogni cosa. Hai esaudito il desiderio a me più caro, quello di servirTi. Di che altro posso aver bisogno?” “Bravo!... Ma chiedimi qualcosa.” “Swami, fammi il dono di vivere per sempre ai Tuoi Piedi di Loto!” Queste parole mi uscirono spontaneamente dal cuore. Swami pose il palmo destro sulla mia testa china e disse: “Tathastu” (E così sia!). Va da sé che ero felicissimo, ma sentii che era un buon momento per fare a Swami la domanda che mi assillava. Alquanto esitante chiesi: “Swami, si dice che una Yogamaya molto potente circondi Swami!...” Swami rise sonoramente e domandò: “Chi lo dice?” “Swami, è Bhagavadgita.”

detto

anche

nella

“Non preoccupartene. Se coltivi un senso di resa completa a Swami, Maya – qualunque essa sia -non avrà alcun effetto su di te” – dichiarò Swami, che poi dette questa istruzione: “Sviluppa l’atteggiamento della resa.” Mi inchinai e posai la testa sui Suoi Piedi di Loto. Non appena uscii dalla stanza delle “interview”, mi tornò in mente l’assicurazione del Signore contenuta nella Bhagavadgita: “La Mia Maya divina costituita dei tre Guna è difficile da superare; ma coloro che si arrendono a Me e prendono rifugio in Me Continua a pagina 45...


Dr. Narendranath Reddy

Bhagavan Sri Sathya Sai Baba L’ETERNO COMPAGNO

B

HAGAVAN Sri Sathya Sai Baba è Sarva Devata Swarupa, l’Incarnazione di tutti i nomi e le forme divine. Egli è anche Sarva Devataatheeta Swarupa, il Divino al di là di tutti i Nomi e le Forme. È tutto in uno e uno in tutto, il tutto in tutto e al di là di tutto. Non sto tentando di scavare nell’insondabile mistero o spiegare la realtà di Bhagavan Baba, ma vorrei umilmente condividere l’infinito Amore che Egli ha riversato su di me e la mia famiglia negli ultimi decenni.

mussulmani, di Gesù ai cristiani, di Buddha ai buddisti e di esperienze di Brahman agli Advaitini (praticanti del non dualismo). Egli ha camminato fra noi, ci ha benedetti con il Suo divino e dolcissimo Messaggio, ci ha coccolato, consolato e confortato, ha riso, cantato e giocato con noi. Qui, ogni albero, ogni cespuglio, ogni pietra, ogni granello di polvere - anzi, ogni atomo e cellula in questo sacro luogo di Puttaparthi – è saturo d’Amore divino e benedizioni di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

Una volta, quando pregai Swami di poter esprimere la mia gratitudine per tutto il Suo Amore e la Sua Grazia, il compassionevole Signore mi disse in telugu: “Premanu Panchuko, Penchuko”, che significa: “Dividi il Mio Amore con gli altri ed esso si espanderà.”

Il 16 marzo 2011, nello Yajur Mandir, pregai Bhagavan di benedire e approvare le celebrazioni del Buddha Purnima del 17 e 18 maggio 2011. I devoti buddisti provenienti da undici Paesi volevano tributare omaggio a Sai Buddha a Prasanthi Nilayam. Swami diede amorevolmente il permesso per le celebrazioni. Gli mostrai anche l’opuscolo del pellegrinaggio dei giovani degli Stati Uniti d’America che volevano arrivare a Prasanthi nell’agosto del 2011. Swami diede le divine istruzioni: “Dite loro di venire per il Mio Compleanno questo novembre.” Ciò indica che Swami continua a risiedere e a benedirci a Prasanthi Nilayam.

Puttaparthi – il Più Sacro dei Luoghi Sacri Puttaparthi è il più sacro dei luoghi sacri; è il Vaikuntha (dimora del Signore Vishnu) per i vishnuiti, il Kailasa (dimora del signore Siva) per gli shivaiti, Gerusalemme per gli ebrei, il Vaticano per i cristiani, Gurudwara per i Sikh e la Mecca per i mussulmani. Abbiamo ascoltato molti racconti circa la visione data da Swami della Mecca ai

Bhagavan Baba è Dehi, non Deha Novembre 2011

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Ingannati da Maya e dall’ignoranza, pensiamo che Swami ci abbia lasciati. In realtà, noi non siamo mai soli perché Swami ci ha assicurato che non ci avrebbe mai lasciato. Egli ha sempre dato risalto al fatto di essere Dehi (l’Abitante), non Deha (il corpo). Recentemente, ebbi la fortuna e la benedizione di esser testimone di queste dichiarazioni. Ebbi l’opportunità di servire Swami come membro dell’équipe medica in servizio durante il Suo ricovero in ospedale nell’aprile del 2011. Un giorno, dissi a Swami della gratitudine, delle preghiere e dell’intenso amore di tutti i devoti del mondo. Swami diede segno di aver accolto la notizia con un magnifico sorriso. Uno dei medici anziani volle sapere se Swami soffrisse, ed Egli disse perentoriamente che non stava soffrendo, ma di essere in beatitudine. Solo il Signore, che trascende la consapevolezza corporea, può fare una dichiarazione così profonda in ogni circostanza. Una settimana dopo il Maha Samadhi di Bhagavan, stavo progettando di tornare negli Stati Uniti il 1° maggio 2011 per assistere i miei pazienti. Dopo aver partecipato al programma del pomeriggio, chiesi a Swami il permesso di partire dopo aver offerto le mie preghiere al Samadhi. Non appena raggiunsi la mia stanza, ebbi un improvviso forte dolore fra le costole e l’addome. Nella vita, non avevo mai avuto un dolore così forte e non riuscivo a star seduto, in piedi o sdraiato. Essendo medico, mi vennero in mente molte possibilità diagnostiche. Pensai alle possibili emergenze mediche peggiori come a un attacco cardiaco, a un aneurisma aortico o a una pancreatite acuta. Per quattro o cinque ore ebbi dolori lancinanti. Mia moglie chiamò le linee aeree e cancellò il nostro viaggio di ritorno a casa. Dopo di ciò, i dolori furono sopportabili e ritenni che Swami volesse che restassi più a lungo a Prasanthi Nilayam. Il giorno successivo, andai a fare un controllo generale allo Sri Sathya Sai Super Speciality Hospital di Prasanthigram. 42

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Un giorno, un gruppo di operai venne al Book Centre a installare un condizionatore d’aria. Il giorno dopo, uno di essi disse ai volontari Sai: “Il vostro capo è venuto qui, ha supervisionato i lavori e ci ha fatto domande.” L’operaio indicò una grande fotografia di Swami nel Book Centre e disse che Egli era Colui che era venuto a controllare il lavoro. I volontari del Book Centre erano sorpresi e felici che Swami avesse dato il Suo Darshan a quegli operai. Un giorno, mentre ero in macchina con Swami, Gli riferii dell’accaduto, e dissi: “Swami, Tu sei andato a dare il Darshan a quegli operai che non avevano mai sentito parlare di Te e non sono nemmeno devoti.” Swami replicò ironicamente: “Come fai a sapere che non erano Miei devoti?” Furono eseguiti elettrocardiogramma, raggi X al torace, ecocardiogramma, tomografia toracica, tomografia e ultrasuoni all’addome ed esami del sangue. Gli esami del sangue rilevarono che i valori delle funzione epatica erano pesantemente alterati e gli ultrasuoni all’addome mostrarono che avevo calcoli biliari con relativa infiammazione della cistifellea. In tale situazione, il protocollo medico richiede l’intervento chirurgico. Per grazia di Bhagavan, il dolore cominciò a diminuire e sparì completamente nel giro di due giorni e, per il rinvio del mio viaggio, ebbi l’opportunità di partecipare, il 4 maggio, all’Aradhana Mahotsavam di Bhagavan a Prasanthi Nilayam. Avvertii in tutto ciò la divina Mano di Swami che mi permise di non perdere l’importantissima occasione di condividere con i devoti di tutto il mondo


la Missione di Swami e il Suo Messaggio d’Amore. Quella stessa notte, andai all’aeroporto per tornare negli Stati Uniti. La mia famiglia, che comprende molti medici, temeva che avrei potuto avere un attacco simile durante il viaggio. Io mi arresi a Bhagavan e continuai con il mio programma di viaggio. Per Sua grazia, durante il viaggio e dopo il mio ritorno negli Stati Uniti, non ebbi più alcun sintomo. Seguendo il consiglio dei miei consulenti medici, feci altri esami del sangue e ultrasuoni all’addome. Questi ultimi rilevarono incredibilmente che la mia cistifellea era del tutto normale senza traccia di calcoli, e anche gli esami del sangue mostrarono che le mie funzioni epatiche erano del tutto nella norma. Non siamo forse sotto la protezione del Chirurgo Divino, il nostro Amato Swami, il Medico per eccellenza? Questo evento dimostra che Egli continua a prendersi cura di noi e ci protegge anche dopo il Suo Maha Samadhi. Stiamo dunque pur certi che Egli era ed è con noi, e lo sarà per l’eternità. Ciò di cui abbiamo tutti bisogno è fede e pazienza (Nishta e Saburi). Amore e Compassione Sconfinati Mia madre, che soffriva di diabete e ipertensione, ebbe un colpo apoplettico nel gennaio del 2011. Dopo che fu dimessa dall’ospedale, ella non era in grado di mangiare o bere a causa della difficoltà a deglutire. Provammo, senza esito, a usare vari sistemi, ma ella dimagriva e i medici ritennero che di questo passo non sarebbe vissuta a lungo e suggerirono di impiantare un G-tube, che consiste nell’inserire un tubo nello stomaco con un intervento meno invasivo. Il 4 marzo 2011, pregai Swami per avere le Sue benedizioni per procedere con l’intervento. Swami rispose: “Nessun intervento per tua madre. Mi prenderò Io cura di lei.” Per i medici è un miracolo che, solo attraverso la Sua grazia, senza

un’operazione chirurgica, ella sia ora in grado di bere e mangiare normalmente, compresi i suoi cibi preferiti come il Dosa. Non dimenticheremo mai una speciale circostanza, per cui la nostra famiglia Gli sarà per sempre riconoscente. Durante un colloquio con la famiglia, Swami disse a mia figlia maggiore che Egli avrebbe celebrato il suo matrimonio e che avrebbe messo a disposizione la banda militare per suonare durante la cerimonia. A quel tempo ella aveva solo 12 anni. L’8 giugno 1995, Swami celebrò amorevolmente il matrimonio in pompa magna nel Kalyana Mandapam di Brindavan, Whitefield. Si prese cura di ogni dettaglio, compreso l’allestimento del pranzo, del menu, del sacerdote, dell’alloggio per gli ospiti e di tutte le decorazioni nella sala del matrimonio. Si interessò personalmente di ogni minimo dettaglio, compresa la tovaglia da usare, di come dovevano vestirsi i camerieri, aggiungendo che avrebbero dovuto indossare i guanti mentre servivano il cibo agli ospiti. Il giorno del matrimonio, Swami rimase nel salone durante tutta la cerimonia e ci guidò a ogni passo, spiegando anche alle persone sedute intorno a Lui il significato spirituale del matrimonio indù. Fu molto amorevole e materializzò il Mangala Sutra (sacra collana matrimoniale). Quindi andò sul palco e benedisse la sposa, lo sposo e l’intera famiglia, posando anche per delle fotografie. Con nostra piacevole sorpresa, il giorno del matrimonio, Egli organizzò persino una banda militare per suonare durante la cerimonia. Più tardi, Swami mi ricordò la parola da Lui data precedentemente a mia figlia circa la banda militare alle nozze. Anche se tutti noi avevamo dimenticato la parola data da Swami, eravamo sinceramente toccati dal Suo Amore perché il nostro compassionevole Signore non dimentica mai. Che grande lezione da Swami sulla coerenza di pensiero, parola e azione! Novembre 2011

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L’Onnisciente Signore In Bhagavan Baba, noi abbiamo un Maestro Universale, un Insegnante Divino e il Maestro dei maestri che ci guida dall’irrealtà alla realtà, dal buio alla luce e dalla morte all’immortalità. Una volta chiesi a Swami: “Se la vita è un sogno, allora è anch’Egli (Dio) parte del sogno?” Immediatamente arrivò la risposta del Signore di Verità che Egli è in tutti e quattro gli stati: veglia, sonno con sogni, sonno senza sogni e Turiya (stato di trascendenza). Con ciò, Baba rivelò di essere il Supremo, il Brahman senza attributi e senza forma. Swami afferma: “Mee Intane, Ventane, Jantane, Kantane Untanu.” Ci ha assicurato di essere nella nostra casa. Egli è con noi, sopra di noi, sotto di noi, dietro di noi, davanti a noi, dentro e fuori di noi. In molti hanno sperimentato le Sue onniscienza e onnipresenza. Swami conosce tutto di noi in ogni momento, indipendentemente da dove siamo. Mia figlia e io avevamo avuto una discussione nella nostra casa negli Stati Uniti, relativamente a una difficile situazione familiare. Dissi a mia figlia che dobbiamo tutti pagare il nostro Karma, ma, con la grazia di Swami, possiamo avere la forza di sopportare le difficoltà. Durante il nostro successivo viaggio a Prasanthi Nilayam, quando Swami ci chiamò per l’“interview”, io Gli riferii della situazione familiare e Lo ringraziai per la Sua grazia. Swami disse: “Ma tu hai detto a tua figlia che dovete pagare il vostro Karma. Questo non è corretto.” Poi continuò: “La Mia grazia può bruciare montagne di Karma, come il fuoco di un fiammifero brucia in un momento tonnellate di cotone.” C’erano tre lezioni per me. La prima era di non aver paura e avere fede totale. Swami dice: “Perché temere se Io sono qui?” La seconda lezione era che, se ci arrendiamo a Lui, con la Sua grazia Egli 44

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Bhagavan non è limitato all’incantevole forma umana che ha camminato sulla sabbia di Puttaparthi e ha concesso a tutti noi Darshan, Sparshan e Sambhashan (visione, tocco e conversazione) che persino gli Dei del cielo desiderano. Se i devoti prendono rifugio in Lui e Lo invocano con assoluta fede e devozione unidirezionale, Swami Stesso si manifesterà davanti a loro, ovunque essi siano. La gente che ha una devozione tiepida può praticare la spiritualità per anni o persino per tutta la vita, ma non raggiungerà l’obiettivo.

può, in un batter d’occhio, eliminare il nostro Karma. La terza era un promemoria della Sua onniscienza, onnipresenza e onnipotenza. Egli conosce ogni nostro pensiero, ogni conversazione, ogni sogno, ogni azione e qualunque cosa ovunque siamo. Conosce il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro. Nessuna Limitazione di Forma Non esistono limitazioni fisiche per Swami ed Egli si manifesta ovunque secondo la Sua Volontà. Il Centro Libri Sai d’America a Tustin, California, era in fase di ristrutturazione e, allo scopo, avevamo assunto molti operai. Un giorno, un gruppo di operai venne al Book Centre a installare un condizionatore d’aria. Il giorno dopo, uno di essi disse ai volontari Sai: “Il vostro capo è venuto qui, ha supervisionato i lavori e ci ha fatto domande.” L’operaio indicò una grande fotografia di Swami nel Book Centre e disse che Egli era Colui che era venuto a controllare il lavoro. I volontari del Book Centre erano sorpresi e felici che Swami avesse dato il Suo Darshan a quegli


operai. Un giorno, mentre ero in macchina con Swami, Gli riferii dell’accaduto, e dissi: “Swami, Tu sei andato a dare il Darshan a quegli operai che non avevano mai sentito parlare di Te e non erano nemmeno devoti.” Swami replicò ironicamente: “Come fai a sapere che non sono Miei devoti?” Perciò, non dovremmo giudicare chi è o non è devoto. Solo il Signore lo sa. Bhagavan non è limitato all’incantevole Forma Umana che ha camminato sulla sabbia di Puttaparthi e ha concesso a tutti noi Darshan, Sparshan e Sambhashan (visione, tocco e conversazione) che persino gli Dei del cielo desiderano. Se i devoti prendono rifugio in Lui e Lo invocano con assoluta fede e devozione unidirezionale, Swami Stesso si manifesterà davanti a loro, ovunque

essi siano. La gente che ha una devozione tiepida può praticare la spiritualità per anni o persino per tutta la vita, ma non raggiungerà l’obiettivo. Si dovrebbe avere intenso amore per Dio, come un uomo che sta per affogare anela a respirare. Una volta chiesi a Swami: “Swami, come faccio a sapere se ho devozione?” La risposta arrivò immediatamente: “Si deve avere intenso desiderio per Dio. Se si ha intenso amore per Dio, si ha devozione.” Swami, non abbiamo parole per descrivere l’Amore che abbiamo sperimentato alla Tua Divina Presenza, né possiamo comprendere la Tua Divina Grandezza. Possiamo solo pregarTi di concederci il dono della devozione verso di Te.

... Continua da pagina 40

sono in grado di andare oltre questa Maya.” A cominciare da quel meraviglioso giorno, ho avuto la fortuna di stare in Divya Sannidhi a Prasanthi Nilayam e Brindavan per ventisette lunghi anni, fin quando Bhagavan non ha lasciato il Suo corpo mortale il 24 aprile 2011. Come da Sue istruzioni datemi con un anno di anticipo, ho fatto adesso ritorno a Muddenahalli per proseguire il servizio nella Sua Divina Missione. Il Sentiero della Resa Totale Ciascuno di noi ha compreso Swami nella misura in cui Egli Si è rivelato! Per quei fortunati che hanno vissuto nella Sua Divya Sannidhi o goduto della Sua Divya Kripasraya, il cammino comandato da Swami è il Saranagati o resa di sé, che rappresenta il punto più alto della fede e dell’amore. L’ostacolo su questo sentiero è

l’ego di ciascuno. La Yogamaya dell’Avatar fa sì che l’ego del devoto metta in dubbio l’autenticità del Divino in forma umana. Tale contatto provoca un turbamento nella mente del devoto, che vacilla tra fede e dubbio. Finché è presente il dubbio, non può esserci resa. Perciò la resa implica l’eliminazione dell’ego. Il devoto dovrebbe raggiungere quel traguardo con un impegno costante e unidirezionale. Quando fede e devozione riempiono il cuore, l’ego resta inattivo. La Yogamaya dell’Avatar fa in modo che l’ego latente del devoto emerga ripetutamente e sia così notato dal devoto tenace attraverso l’introspezione e infine eliminato. Naturalmente la conquista dell’ego è resa possibile solo dall’immensa grazia divina del misericordioso Avatar, sempre pronto ad aiutare ogni sincero aspirante. Swami ha detto: “Se fai un passo verso di Me, Io ne farò cento verso di te!”

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Dr. Keki Mistry

ECHI DELL’AMORE DI BHAGAVAN: UN’ ESPERIENZA PERSONALE

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OPO 46 ANNI, guardando indietro, mi fermo a riflettere, mi interrogo e mi stupisco di aver avuto il privilegio di entrare in contatto con un simile “Fenomeno” di cui l’uomo probabilmente non vedrà l’eguale per ere. Mi stupisco di esser nato nello stesso periodo in cui Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ha camminato su questa terra, di esser destinato a incontrarLo, aver potuto parlarGli, toccare i Suoi sacri Piedi e di aver avuto il privilegio che Egli mi rivolgesse la parola, di aver giocato con gli stessi bambini quando eravamo giovani, di averLo visto onorare la nostra casa visitandola oltre una dozzina di volte, di aver condiviso i pasti con Lui. Tutti questi ricordi affollano la mia mente mentre comprendo quanto siamo fortunati, quanto tutti noi siamo fortunati ad aver condiviso con Lui lo spazio sulla terra. Miracolosa Guarigione di un Tumore alla Gola La Sua grazia ci ha attirati a Lui. La Sua chiamata assume varie forme. La mia venne sotto forma di un tumore alla gola (specificatamente nasofaringeo), della grandezza di una pallina da golf. Non riuscivo a star sdraiato per dormire, soffrivo nel parlare, così come a ingerire alimenti solidi. Dopo la diagnosi, era stato programmato l’intervento chirurgico. Le conseguenze dell’intervento chirurgico sarebbero state di dover imparare nuovamente a parlare con dubbi risultati di riuscire a riprodurre chiaramente i suoni. Basti dire che, nella Sua compassione, Egli mi chiamò e mi guarì in un batter d’occhio. I miei sintomi scomparvero tutti 46

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assieme alla sparizione del tumore (poi confermata proprio dallo specialista che mi aveva esaminato precedentemente). La scomparsa istantanea di materia organica (il tumore) è sconosciuta alla scienza medica o alla fisica. Ciò può accadere solo nel campo del Divino. Io e la mia famiglia ci sentimmo veramente benedetti e grati. Il mio non è un caso isolato. Da nord a sud, da est a ovest dell’India, anzi a livello mondiale, sono stati narrati e autenticati molti esempi della Sua chiamata. Ciò che è più importante è la trasformazione di se stessi. Lentamente, ma costantemente, si diventa, per la Sua grazia, un miglior individuo e un miglior essere umano. La Sua Vita è il Suo Messaggio La Sua Vita ha caratterizzato “l’Uomo Universale”, specificatamente tanto nell’ambito del servizio sociale, quanto nella diffusione dell’istruzione e dei Valori e della formazione di una buona società sulla terra. Egli ha spesso detto: “Se sei indù, sii un buon indù; se sei musulmano, sii un buon musulmano; se sei cristiano, sii un buon cristiano, e, se sei zoroastriano, sii un buono zoroastriano e così di seguito…” Howard Murphet, il famoso scrittore australiano del libro “Sai Baba Avatar”, a pagina 236 scrive: “Nella folla attorno a Sathya Sai Baba si possono notare i componenti di tutte le grandi religioni. Egli non cerca mai di convertire qualcuno di essi a un’altra religione, ma piuttosto di rendere più profonda e spirituale la loro comprensione di se stessi.” Baba dice che, alla base, c’è la religione del cuore (l’amore), ma le persone di differenti temperamenti e natura necessitano di differenti approcci a Dio; di qui le diverse forme dell’unica religione. Egli ha mostrato la via. La Sua Vita è il Suo Messaggio. Saremo noi all’altezza del compito di portare a compimento la Sua Missione sulla terra?


Il Signore di Puttaparthi vi proteggerà sempre VOI SIETE CON SAI E SAI È CON VOI

Studenti!

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’Avatâr è l’Incarnazione del potere spirituale, di quello dell’azione e di quello dell’Âtma (yoga shakti, kriyâ shakti e Âtma shakti). La Sua “discesa” non significa venire da un livello più elevato a uno inferiore, non diminuisce in alcun modo la Sua grandezza divina. Al fine di liberarlo, Dio è sceso con gli stessi attributi dell’uomo. Il bambino non può sollevarsi da solo per farsi prendere in braccio dalla madre; quando lo sente piangere, ella si china per prenderlo senza perdere la sua condizione più elevata per il fatto di essersi chinata. Similmente, visto che l’uomo non può sollevarsi da solo, Sai Matha si china per sollevarlo e dargli gioia. Un aeroplano non corre per strada come gli altri veicoli, eppure scende in luoghi particolari per raccogliere le persone che acquisiscono il diritto di essere trasportate. Dio è al di là di tutti gli attributi, ma assume una forma e Si rende accessibile agli esseri umani che lo meritano per liberarli e dar loro la Beatitudine. La vostra Beatitudine è il Mio Compleanno Il giorno in cui raggiungerete stabilmente questa Beatitudine (Ânanda) sarà il Mio Compleanno per voi. Devo dirvi un’altra cosa: il Compleanno di Swami si celebra a Puttaparthi perché tante migliaia di persone vengono qui da luoghi lontani nonostante la spesa e le notevoli difficoltà

del viaggio. Non pensate di dover venire perché è il Compleanno di Swami. Io non ho alcun desiderio che il Mio Compleanno venga celebrato; simili futili pensieri non possono mai venirMi. Il Mio unico desiderio è di dividere la Mia Ânanda con voi, di incoraggiarvi a vivere una vita piena di Ânanda. Il Mio Compleanno viene quando voi raggiungete l’Ânanda. La Mia Missione è Samasta Lokah Sukhino Bhavantu (possano gli esseri di tutti i mondi essere felici). Siate consapevoli dell’unità del genere umano; promuovete la gioia e l’appagamento di tutti sulla terra tramite il servizio e l’amore, e colmate i vostri cuori di tale desiderio. Allora si realizzerà davvero il Sai Mandir e, da quel momento, Io sarò dove siete voi. Dal Chamatkara al Sâkshâtkâra Ai segni e ai prodigi che Io manifesto vengono dati dei nomi che non ne indicano lo scopo o l’effetto. Essi possono venir chiamati chamatkâra (azioni prodigiose) che conducono ai samskâra (azioni di affinamento) che, a loro volta, spingono verso il paropakâra (aiuto agli altri) e risultano infine nel sâkshâtkâra (visione divina). Chamatkâra è un’azione che attrae a causa della sua inesplicabilità. Questo aspetto dell’attrazione è inerente all’Avatâr (Incarnazione Divina). Lo stesso Nome di Râma significa “Colui che piace o causa diletto”, e Krishna significa “Colui che attrae, che attira verso Se Stesso”. Questo attributo dell’attrazione è una caratteristica Novembre 2011

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della Divinità. Il Divino deve rivelarsi tramite queste manifestazioni, modellate e modificate in gran parte dalla natura del periodo, del luogo e del contesto culturale. Perché il Divino attrae? È per ingannare o fuorviare? No, è per trasformare, ricostruire, riformare; è un processo chiamato samskâra. Qual è lo scopo della ricostruzione? È quello di rendere la persona utile al servizio alla società, di cancellare il suo ego e di affermare in essa l’unità di tutti gli esseri in Dio. La persona che è passata attraverso il samskâra diventa un umile servitore di coloro che hanno bisogno di aiuto. Questo è lo stadio del paropakâra. Il servizio di questo tipo, fatto con reverenza e altruismo, prepara l’uomo a raggiungere l’Uno che pervade i molti. L’ultimo stadio è il sâkshâtkâra. Raggiungete Dio con l’Amore

Voi siete davvero fortunati perché potete godere della divina vicinanza di Sai; questo è il risultato dei meriti che avete guadagnato nelle vite precedenti. Che stiate cantando, parlando e camminando con Lui è vostra immensa fortuna: voi siete con Sai e Sai è con voi. Come dico spesso: “Voi e Io siamo uno.” Quindi maturate una fede incrollabile in Dio.

Il Divino si può raggiungere solamente tramite la fede e la pratica spirituale traboccante d’amore universale. La ragione è uno strumento troppo debole per misurarLo. La confutazione del Divino non può negarLo, la logica non può rivelarLo. Se non si guadagna la grazia di Dio, tutte le altre acquisizioni non hanno alcun valore. 48

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Soltanto l’Amore può legare qualcuno a Dio, perché l’Amore è il Suo Essere. Colui che è l’Incarnazione effettiva dell’Amore può essere raggiunto solamente per mezzo dell’amore e con nessun altro


mezzo. Anche gli esseri umani sono dotati d’amore; con quell’amore, l’uomo può ottenere l’Amore di Dio, colmarsi di quell’Amore e condurre una vita colma d’amore. L’amore non è qualcosa che si può coltivare su un pezzo di terra, non è una merce che si può comprare in un negozio; che uno sia un potente o una persona comune, l’amore sboccerà in lui solamente quando egli abbandonerà l’orgoglio egoistico e sarà pronto a fare dei sacrifici. Dio è presente in tutti gli esseri; ogni cosa nel cosmo è una forma del Divino, il Cui potere sostiene sempre tutti. Ogni uomo, quindi, è un’incarnazione di Dio. Una volta che avrete questa fede, non sarete più inclini a seguire la strada sbagliata. Ognuno dovrebbe impegnarsi a riconoscere la Divinità che è presente in tutti e questo sforzo deve esser fatto da tutti. La vita umana vien data per questo. Voi e Io siamo Uno Ci sono molti che non comprendono il Principio di Sai. Chi è Sai? Perché certe cose accadono in questo modo? Queste domande vengono poste. Io non sono un rinunciante (sannyâsin), non sono uno yogî né uno che cerca il piacere (bhogin), non sono un officiante di sacrifici (tyâgin); Io sono “Io”. Questo “Io” è il primo nome dato all’Âtma. Il rinunciante è legato da certe restrizioni; colui che cerca il piacere è legato in altri modi. Io non ho limitazioni; la Mia è Beatitudine illimitata, il Mio Nome è “Io” e non è un nome dato dopo la nascita. Per comprenderMi bisogna capire che “Io” è presente in tutti. L’Io è usato da tutti in ogni contesto, che si tratti di un milionario o di un povero; questo “Io” è Brahma (l’Essere Supremo). Io sono Brahman (Aham Brahmâsmi). Incarnazioni dell’Amore! C’è una cosa sola che voi dovete offrirMi oggi: pregate affinché la gente di tutti i Paesi, l’umanità intera, sia contenta e in

pace. Samasta Lokah Sukhino Bhavantu (possano gli esseri di tutti i mondi essere felici); soltanto allora ci sarà unità vera. Non desiderate la pace e la prosperità della sola India: pregate per il benessere di tutti i Paesi. Tutti sono nostri fratelli, che siano in Pakistan o in America o in un qualunque altro luogo. Che ci crediate o no, Io posso attrarre genti da così tanti Paesi grazie al Mio Amore che abbraccia tutti. Ogni persona che osserva tre cose sarà uno con Swami, sperimenterà il Divino in sé. Siccome le tre cose sono in Me, Io posso dichiararle con fermezza: Purezza, Pazienza e Perseveranza. Queste tre cose sono in Me e intorno a Me, e chiunque le abbia non avrà mai paura, ovunque sia; egli avrà la protezione del Signore di Puttaparthi. Il Signore di Puttaparthi vi proteggerà sempre. Egli è l’Incarnazione della compassione; vi terrà sempre per mano e vi farà attraversare l’oceano della vita senza abbandonarvi in alcuna circostanza. (Poesia Telugu) Incarnazioni dell’Amore! Voi siete davvero fortunati perché potete godere della divina vicinanza di Sai; questo è il risultato dei meriti che avete guadagnato nelle vite precedenti. Che stiate cantando, parlando e camminando con Lui è vostra immensa fortuna: voi siete con Sai e Sai è con voi. Come dico spesso: “Voi e Io siamo uno.” Quindi maturate una fede incrollabile in Dio. Estratto dai Discorsi di Bhagavân in occasione del Compleanno. (Da “SANÂTANA SÂRATHI”, novembre 2011)

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Prof. M. Nanjundaiah

GLI IMMORTALI INSEGNAMENTI DI BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA

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HAGAVAN Sri Sathya Sai Baba è l’Avatar del Kali Yuga. Tutti noi, contemporanei del Signore, siamo enormemente in debito con Lui per il privilegio accordatoci. E che ulteriore fortuna per coloro che hanno vissuto con Lui, a contatto (Sannidhi) con Lui, beandosi al sole del Suo dolce Amore e della Sua Grazia! Vivere con Lui è pura delizia. Come descrivere la gioia che abbiamo tratto vedendo la Sua bellissima forma, cantando Bhajan con Lui, facendo esperienza della Sua purezza, della semplicità, della saggezza, della compassione, della gentilezza e di un raro senso dell’umorismo, tutti elevati a livello divino! Con Lui abbiamo condiviso il cibo, con Lui abbiamo viaggiato, a Lui abbiamo scritto lettere, da Lui abbiamo ricevuto lettere. È umanamente impossibile ripagarGli il debito di gratitudine in qualunque numero di vite. Vorrei condividere alcuni Insegnamenti essenziali che Swami mi ha impartito. La loro importanza non è assolutamente esagerata. In una delle mie conversazioni con Lui, quando feci presente che ogni parola che Egli pronuncia è ‘come un Mantra’, Swami mi corresse, dicendo: “Non come un Mantra. È il Mantra stesso.” 50

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Al fine di rendere i lettori partecipi di alcune illuminazioni che ho avuto il privilegio di ricevere durante il lungo soggiorno nel Sai Sannidhi, ho suddiviso questo articolo in quattro parti. La prima riferisce le risposte date da Swami ad alcune mie domande in svariate occasioni. La seconda riporta brani tratti dalle Sue lettere, che rivelano tutto il Suo amore materno, la cura e l’interesse verso gli studenti. La terza parte è un prezioso messaggio - che Egli scrisse e mi dette quando fece visita alla mia abitazione – dove Egli riassume l’essenza di tutte le Scritture con la forza, l’autorevolezza e la sintesi che Gli sono propri. La quarta contiene i Suoi Insegnamenti tratti dalle lettere che ha scritto a me quale Sadhaka. Prima Parte In una circostanza particolare, ebbi l’occasione di stare con Lui per tutta la giornata. Sembrava che fosse un giorno pieno di impegni per Swami e, ciononostante, Egli si prendeva cura dei più piccoli dettagli di persone apparentemente non troppo importanti. Ero confuso e Gli chiesi: “Swami, come fare a capirTi?” La risposta arrivò puntuale: “Non cercare di capirMi, ma fai esperienza e gioisci di


ciò.” Che insegnamento! Egli non voleva che cadessi preda della mia mente, troppo piccola per comprendere la grandezza di Swami. Molte delle Sue azioni possono sembrare contraddittorie l’una con l’altra. Se cerchiamo di ragionare e capire, potremmo finire per equivocarLo e perdere Lui e la Sua grazia. È sufficiente che Lo conosciamo come Dio, Lo amiamo e gioiamo delle Sue azioni. In un’altra occasione, vedendo che Swami impiegava alcuni secondi per rispondere alla supplica di un devoto, osai chiederGli in totale buona fede: “Swami, tu sei sempre a conoscenza di tutto, oppure vieni a sapere qualunque cosa quando vuoi conoscerla?”, pensando che Swami potesse essersi preso quel poco tempo per ricordarsi del devoto. La Sua categorica risposta fu: “Sono sempre a conoscenza di tutto. Molte volte recito. Non essere colpito da ciò che faccio.” Un altro giorno ero fermo davanti all’abitazione di Swami e pensavo: “Swami, sono con Te da molto tempo. Che beneficio ne ho tratto?” In quel momento Egli uscì e rispose ai miei pensieri, dicendo: “Dare, dare, dare! Dai a Me la tua mente, senza porre condizioni. Non dire che la tua mente è debole e che non dovrei sottoporla al Mio trattamento. Farò di essa ciò che voglio, ma per renderla una meravigliosa gemma da mostrare al mondo come modello. Non è per amor Mio, né per il tuo, ma per amore verso il mondo.” Tuttavia, in un’altra occasione, chiesi: “Swami, ciò che di bene accade in ogni luogo è dovuto alla Tua gentilezza, e ciò che di diverso dal bene accade, si verifica perché entrano in gioco le Tue leggi cosmiche. È giusto, Swami?” Egli rispose: “No, ti sbagli. Io ho un Mio Consiglio dei Ministri e a loro ho affidato compiti diversi. Non interferisco con il loro lavoro. Se ricevo una lettera con la preghiera “Swami, vogliamo la pioggia”, inoltrerò quella lettera a Varuna, il Dio della pioggia ed egli la tratterà nel modo appropriato.

Questo corpo è la ricompensa per meriti acquisiti in numerose nascite. I godimenti mondani sono momentanei. Il fuoco non può essere spento versandoci il combustibile, indipendentemente dalla quantità. Più combustibile si aggiunge, più il fuoco divampa e non arriverà a estinguersi; così sono i desideri mondani. Qualunque sia il numero delle nascite, i desideri, per quanto vecchi e sgradevoli, appaiono sempre nuovi sotto l’incantesimo di Maya. Usa il corpo per adempiere agli obblighi cui non puoi sottrarti, e il cuore per godere del fragrante nettare dell’Amore di Baba; porta sulle spalle le responsabilità della famiglia e dedica la mente a Dio…

Ma ho tenuto sotto di Me tre ministeri: Amore, Servizio Disinteressato e Sadhana Spirituale. Chiunque Mi ami, ha il Mio Amore. Non guardo alle altre qualità o all’idoneità di quella persona. Chiunque svolga servizio senza aspettarsi alcuna ricompensa, avrà tutte le Mie attenzioni. Chiunque o qualunque persona segua in ogni momento la Sadhana spirituale, sarà sotto la Mia protezione. Mi prenderò cura di lei. Altri ministeri sono seguiti dai altri Miei ministri.” Che rivelazione! Un’altra volta viaggiavo in macchina con Swami. Avendo letto alcuni articoli mendaci su Swami, mi sentivo ferito e Gli chiesi: “Swami, ho una preghiera. Non dovresti permettere alle persone di parlare male di Te o di scrivere cose false su di Te.” Egli, da Maestro splendidamente distaccato, rispose: “La tua preghiera è sbagliata. Non puoi pregare così. Proprio come tu hai la libertà di adorarMi, altri hanno la libertà di criticarMi. Non Mi toccano né la lode né la critica. Faccio il Mio lavoro e vivo la Mia Novembre 2011

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vita. Sono sempre perfetto: Io sono Amore. Sono motivato solo dall’Amore. Non faccio nulla che possa ferire o nuocere alle persone. Nessuno può ferirMi o nuocerMi. Tu non puoi pregarMi di eliminare la libertà degli altri.” Allora modificai così la mia preghiera: “Swami, posso pregare che le critiche su di Te non arrivino a toccarmi?” Ed Egli disse: “Sì, puoi pregare per questo.” Un’altra domanda che posi a Swami è la seguente: “In che modo i cattivi saranno salvati dal circolo vizioso del male?” Egli rispose: “Sono disceso per salvare le persone che si arrendono a Me. Anche se una sola volta pregano dal cuore dicendo che sono Miei e che devo salvarli, li accolgo e li tiro fuori dal circolo vizioso delle azioni e delle loro conseguenze, e dal ciclo delle nascite e delle morti. Infatti alcune persone che non comprendono il Mio Amore, si chiedono perché debba dare rifugio ai malvagi. Se non sono Io ad accettare un peccatore e a trasformarlo, chi altri lo farà?” Seconda Parte I brani seguenti, tratti da lettere inviatemi da Swami, mostrano quanto il Divino si interessi e si impegni per i Suoi studenti e per la loro immagine agli occhi della gente. Nel 1982, quando gli studenti dovevano allestire la rappresentazione teatrale “Bhaja Govindam” di fronte a un folto pubblico, Egli Si prese la briga di scrivere alcune dettagliate istruzioni: “È auspicabile che i bambini impegnati nella recita ricevano, per quanto possibile, i piccoli oggetti previsti nell’opera, vale a dire il piatto richiesto per il sacerdote erudito, il libro di foglie di palma, il bastone da passeggio, lo sherwani (capo di abbigliamento maschile simile a un lungo cappotto, piuttosto aderente e abbottonato fino alla vita), il cappotto, il dhoti ecc. Potrebbe essere portato anche lo schermo bianco che abbiamo, così da poterlo usare, se necessario. Qui ho organizzato in modo che il turbante sia utilizzato dall’uomo ricco. Ci sono sette o otto bastoni da 52

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passeggio sulla veranda del primo piano. Bhimeswar lo sa. Radhakrishna dice che sono tenuti nella piccola rimessa sulla veranda. Raccoglili tutti e consegnali a Hirok. Probabilmente l’autobus passerà il 12 o il 13. Qui possiamo mettere in scena l’opera il 13, il 14 e il 15. Il 15 la vedrò anch’Io. Di’ ai ragazzi di farsi fare un taglio di capelli accurato. Migliaia di persone saranno lì a osservarli. Anche sotto questo aspetto, in qualità di studenti di Swami, essi dovranno essere un esempio. Di’ loro di fare attenzione e di preparare tutti i costumi necessari per i loro ruoli nella recita.” La lettera successiva, scritta dopo la rappresentazione, mostra come l’Avatar in forma umana si rallegri per i successi e le gioie degli studenti: “Ieri la rappresentazione è stata estremamente piacevole. Molto meglio che a Bombay. Gli studenti hanno recitato bene. Il governatore ha distribuito doni ai partecipanti. Avrai i rimanenti dettagli direttamente dagli studenti.” Ciò che segue è un altro estratto che fornisce linee guida per un buon insegnante e rivela le aspettative di Swami nei confronti dei Suoi insegnanti: “Assieme agli studenti modello, gli insegnanti modello possono rendere il nostro college migliore del paradiso. La notizia che ci riguarda - ‘Esiste un paradiso diverso dalle Istituzioni Sathya Sai?’ dovrebbe raggiungere ogni abitazione. Anche quello sparuto numero di insegnanti deve cambiare la propria idea sbagliata, santificare la propria vita e incoraggiare gli studenti. Essi pensano che l’esistenza sia intesa nel senso di conseguire sempre maggiori retribuzioni e in tal modo rovinano la loro vita e anche quella degli altri. Tale è il destino delle persone che non comprendono l’essenza dell’istruzione. Solo colui che cerca di conseguire il miglioramento e il bene degli studenti è un vero insegnante. Altrimenti è un cialtrone. L’istruzione non va intesa per fini commerciali. Essa è destinata a condividere


e impartire la conoscenza. Si deve far pratica, esperienza e aiutare gli altri a fare esperienza. L’istruzione non si acquisisce con il semplice apprendimento meccanico, né attraverso il semplice ascolto. Tu devi esserne parte e aiutare gli altri a fare altrettanto. Occorre sradicare la malattia dell’ignoranza e della mancanza di pace (Asanthi) e assicurarsi che tali malattie non si ripresentino. Gli studenti sono come l’oro. È fondamentale che abbiano insegnanti capaci di incoraggiarli e ispirarli. Se non ne sono capaci, non saranno felici né loro né gli studenti. Qual è l’utilità di persone che si limitano a riferire meccanicamente agli studenti ciò che hanno appreso dai libri? Rispetto al padre lo studente è figlio del desiderio, ma rispetto all’insegnante è figlio dell’amore. Solo chi conosce questa verità e si comporta di conseguenza è un insegnante, non è vero?” Terza Parte Messaggio Caro Nanjundaiah, ti benedico. Il miglior metodo per diffondere la filosofia del Vedanta è di viverla: questa è la via regale. Vivi in Dio. Tutto è perfetto. Fai che gli altri vivano in Dio. E tutto andrà bene. Credi in questa verità. Sarai salvato. Nel verme più repellente, come nell’essere umano più elevato, è presente la stessa natura divina. Il verme è la forma inferiore in cui Maya adombra maggiormente la Divinità; l’altro rappresenta la forma più alta in cui la Divinità è meno adombrata. Dietro a ogni cosa esiste la stessa Divinità e da questa si originano le basi della moralità. Afferma la tua natura divina. Se abbandonata nell’assoluto oblio, la piccola bolla scoppia e scopre di essere l’oceano intero. Tu sei la totalità, l’infinito, il Tutto. Tu sei la Divinità stessa, il sancta sanctorum. Il mondo non è la realtà. Tu sei il Tutto in Tutto, il potere supremo che

Sono disceso per salvare le persone che si arrendono a Me. Anche se una sola volta pregano dal cuore dicendo che sono Miei e che devo salvarli, li accolgo e li tiro fuori dal circolo vizioso delle azioni e delle loro conseguenze, e dal ciclo delle nascite e delle morti. Infatti alcune persone che non comprendono il Mio Amore, si chiedono perché debba dare rifugio ai malvagi. Se non sono Io ad accettare un peccatore e a trasformarlo, chi altri lo farà?

nessuna parola, persona o mente possono descrivere. Tu sei il puro “Io sono”. Il paradiso è dentro di te. Non cercare la felicità negli oggetti dei sensi. Realizza che la felicità è dentro di te. Con le benedizioni di Sri Sathya Sai Baba 24.4.1974 Quarta Parte La lettera che segue mostra l’Amore e la Cura di Swami per i Sadhaka: “Per gli esseri umani, che sono vincolati dai tre attributi, il Sai Sannidhi è un tesoro più grande di quello della Divinità. Purtroppo essi non conoscono – e perciò non riconoscono – il valore della vita umana e indulgono nelle cose del mondo. Tu sei davvero fortunato. Questo corpo è la ricompensa per meriti acquisiti in numerose nascite. I godimenti mondani sono momentanei. Il fuoco non può essere spento versandoci il combustibile, indipendentemente dalla quantità. Più combustibile si aggiunge, più il fuoco Novembre 2011

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divampa e non arriverà a estinguersi; così sono i desideri mondani. Qualunque sia il numero delle nascite, i desideri, per quanto vecchi e sgradevoli, appaiono sempre nuovi sotto l’incantesimo di Maya. Usa il corpo per adempiere agli obblighi cui non puoi sottrarti, e il cuore per godere del fragrante nettare dell’Amore di Baba; porta sulle spalle le responsabilità della famiglia e dedica la mente a Dio… Il tuo percorso non è né sbagliato né tortuoso. Noi siamo il testimone della nostra mente. Che ne sanno gli altri? Se le persone non riescono a comprendere la propria mente, come possono comprendere il Principio Trascendentale? Il mondo sarà visto del colore degli occhiali che si portano. Assicurati che non ci sia difetto nella tua visione. Ma non farti affliggere dalle posizioni degli altri. Persone diverse sono al mondo con gusti diversi. Il tuo cuore è completamente puro ed è indissolubilmente legato al cuore di Sai. Non puoi trovare un percorso migliore nell’Era di Kali. Tu hai l’Amore e la Grazia di Sai in abbondanza. Porta la Mia benedizione a tua moglie e ai tuoi figli. Dasara (vittoria del bene sul male) è in arrivo. Darà beatitudine e gioia. Accoglila e offri il tuo cuore a Dio. Così sia, Baba.” Come si può vedere dal brano suddetto, Swami vuole fare di ciascuno di noi un aspirante, un Sadhaka. Egli chiarisce, conferma, motiva, incoraggia e ispira l’atteggiamento di devozione nel cuore. Il mio omaggio a Sai sarebbe però incompleto e verrei meno al mio dovere se non ricordassi, almeno brevemente, ciò che Madre Sai ha fatto per me. Egli mi ha inondato di grazia e mi ha immerso nel Suo Amore. Una volta creò un anello con due diamanti, uno accanto all’altro, e mi chiese di mostrare a mia moglie la posizione delle pietre nell’anello e dirle che uno dei due diamanti era Sai e l’altro ero io: ecco il rapporto tra Sai e me. In un’altra occasione fui travolto dal Suo Amore ed 54

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Proprio come tu hai la libertà di adorarMi, altri hanno la libertà di criticarMi. Non Mi toccano né la lode né la critica. Faccio il Mio lavoro e vivo la Mia vita. Sono sempre perfetto: Io sono Amore. Sono motivato solo dall’Amore. Non faccio nulla che possa ferire o nuocere alle persone. Nessuno può ferirMi o nuocerMi. Tu non puoi pregarMi di eliminare la libertà degli altri.

espressi la mia gratitudine con le lacrime agli occhi: Egli aveva accettato di praticare i fori nelle orecchie a mia figlia minore e di avviarla all’istruzione scolastica. Swami allora rispose di esser venuto per servire i Suoi devoti e di non avere un’occupazione migliore di quella! Egli mi ha insegnato come amarLo, come servirLo, come compiacerLo, e mi ha offerto innumerevoli opportunità per esercitarmi a servirLo in modo determinato nella veste di insegnante e di addetto al controllo degli esami all’università. Il messaggio che mi ha lasciato è di praticare la spiritualità e salvarmi dal ciclo delle nascite e delle morti.


PELLEGRINAGGIO DI DEVOTI DEL DISTRETTO DI PRAKASAM

C

IRCA 1500 devoti, provenienti dal distretto di Prakasam dell’Andhra Pradesh, sono giunti a Prasanthi Nilayam per eseguire il loro 4° Parthi Yatra (pellegrinaggio a Puttaparthi) dal 23 al 25 settembre 2011. Oltre alla partecipazione ai programmi nell’Ashram, essi hanno organizzato, il 24 e 25 settembre, nel Sai Kulwant Hall, programmi culturali. Un Concerto di Musica Devozionale

La commedia presentata il 25 settembre 2011 dai Giovani Sai del distretto di Prakasam ha illustrato la filosofia di Educare di Bhagavan.

Il 24 settembre 2011, si è svolto un emozionante concerto di musica devozionale presentato dalla dottoressa Dwaram Lakshmi, insegnante di musica dello Sri Padmavati Mahila Visvavidyalayam, Tirupati. Cominciando il concerto alle 17,20 con “Vatapi Ganapatim”, l’esperta cantate ha eseguito altre tre composizioni classiche e ha concluso cantando, con la sua dolcissima voce, il Bhajan “Govinda Krishna Jai”. L’impeccabile esecuzione delle composizioni devozionali, con il perfetto accompagnamento musicale, ha reso il concerto un vero piacere per l’anima e incantato l’assemblea per circa 45 minuti. Al termine, sono stati donati abiti alla cantante e agli artisti che le avevano fornito l’accompagnamento musicale. A ciò ha fatto seguito una breve sessione di Bhajan. Alle 18,10, il programma è giunto al termine con l’Arati.

Basandosi sulla filosofia di Educare di Bhagavan, la commedia danzata ha fatto comprendere agli abitanti di un villaggio il significato di questo sistema educativo basato sui Valori e ha messo in luce i suoi benefìci sulla comunità studentesca e la società nel suo insieme. La commedia, intervallata di elettrizzanti danze dei bambini, ha offerto il messaggio del servizio disinteressato e di unità dell’intero genere umano. Sono seguiti i Bhajan che sono stati pure guidati dai cantori del distretto di Prakasam. Nel frattempo, sono stati distribuiti degli abiti ai partecipanti alla commedia e a tutti il Prasadam. Il programma è terminato alle 18 con l’Arati.

Seva Aradhana: Una Commedia in Danza

Il 28 settembre 2011, Ustad Gulshan Bharti, rinomato esponente di musica classica indostana assieme al suo gruppo, ha intrattenuto i devoti, nel Sai Kulwant Hall, con canti sufi. Cominciando la sua esecuzione con il canto “Allah Hu Tu Hi

Il 25 settembre 2011, i Giovani Sai del distretto di Prakasam hanno presentato la commedia intitolata “Seva Aradhana” (adorazione attraverso il servizio).

UN DELIZIOSO PROGRAMMA DI CANTI SUFI

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Tu” (Allah è onnipervadente) alle 17, il talentuoso cantante ha offerto altre due composizioni mistiche sufi e concluso la sua deliziosa presentazione con “Sadguru Sai Maharaj,” offrendo il suo tributo a Bhagavan. Al termine il cantante e gli artisti che lo accompagnavano sono stati omaggiati con degli scialli. Si è poi svolta una breve sessione di Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Il programma si è concluso alle 18,10 con l’Arati.

UN ECCELLENTE CONCERTO DI MUSICA CARNATICA Il 29 settembre 2011, Sri R. Raghavendra, rinomato esponente di musica carnatica, con la sua sublime voce, ha intrattenuto i devoti nel Sai Kulwant Hall con delle composizioni devozionali. Cominciando il concerto alle 17,30, il cantante ha presentato quattro composizioni scelte con cura, mettendo in evidenza la ricchezza della musica carnatica. Questo programma è stato seguito da Bhajan eseguiti dagli studenti, ragazzi e ragazze, dell’Istituto. I Bhajan si sono conclusi con “Prema Mudhita Manase Kaho…” con la voce di Bhagavan. Il programma è giunto al termine alle 18,15 con l’Arati.

PELLEGRINAGGIO DEI GIOVANI DEL REGNO UNITO Un gruppo di circa 100 giovani del Regno Unito è giunto in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam la vigilia della festività di Dasara. Essi hanno preso parte allo Sri Sathya Sai Grama Seva 2011 e sono andati nei villaggi durante gli otto giorni del Grama Seva, dal 28 settembre al 5 ottobre 2011, assieme agli studenti e agli insegnanti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai. Inoltre, il 27 settembre 2011, nel Sai Kulwant Hall, essi hanno condotto 56

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i Bhajan del pomeriggio, colmando l’intero ambiente di fervore devozionale. Il 29 settembre, il responsabile di tale gruppo, Sri Ajit Popat, ha parlato ai devoti nel Sai Kulwant Hall, esortando tutti a fissare la propria mente su Dio e a ricordarLo in ogni momento. Ciò, ha aggiunto, potrà risolvere i problemi dell’uomo e renderlo in grado di comprendere la sua vera natura, cioè Sat-Chit-Ananda (Essenza, Coscienza, Beatitudine). Il pomeriggio del 7 ottobre, i cantanti e i musicisti del gruppo hanno presentato un toccante insieme musicale comprendente il canto dei Veda, musica devozionale vocale e strumentale, e Bhajan. Essi hanno cominciato il programma alle 8 con il canto dei Veda, seguiti dalla tradizionale preghiera al Guru, dopodiché una cantante del gruppo ha eseguito un canto in inglese. Ha poi fatto seguito una brillante presentazione musicale strumentale.

Il 7 ottobre 2011, nel Sai Kulwant Hall, i Giovani Sai del Regno Unito hanno presentato un coinvolgente programma di musica devozionale.

Quindi, hanno cantato “Krishnam Vande Jagadgurum” (offro riverenti omaggi al Signore Krishna, il Maestro del Mondo), seguito da due canti dedicati a Bhagavan. Successivamente, hanno presentato lo Stotra “Lingashtakam” e terminato la presentazione con Bhajan, portando a conclusione il programma alle 9,35 con l’Arati.


RAMA RAJYAM SAI SAMRAJYAM: UNA COMMEDIA IN DANZA La commedia, intitolata “Rama Rajyam Sai Samrajyam” (il Regno di Rama è l’Impero di Sai Rama), basata sulla storia del Ramayana, è stata presentata il 7 ottobre 2011, nel Sai Kulwant Hall, dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Tamil Nadu. La commedia è cominciata alle 17 con un canto a tema, accompagnato da un’elettrizzante danza eseguita da un gruppo di bambini.

i Suoi Insegnamenti, la cultura indiana e ripristinato la grandezza del Ramayana. L’impatto di questa scena è stato potenziato proiettando spezzoni della Vita di Bhagavan e facendo udire la Sua Voce diffondendo una parte del Suo Discorso sul Ramayana. La commedia si è conclusa alle 8,15 con un’altra elettrizzante danza dei bambini. Le fantastiche ambientazioni, i variopinti costumi, l’eccellente trucco, l’efficiente regia, i melodiosi canti, la dolce musica e gli adeguati video di supporto hanno potenziato l’effetto della recita. Al termine, sono stati distribuiti abiti al cast. A ciò hanno fatto seguito una breve sessione di Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Il programma è giunto a conclusione alle 18,30 con l’Arati.

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DELL’ ODISHA

La commedia, presentata il 7 ottobre 2011 dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Tamil Nadu, ha messo in luce la grandezza della cultura indiana.

La storia della recita si è dipanata attraverso un dialogo fra due cittadini indiani non residenti in India (N.R.I.) e due ex studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya che descrivevano agli indiani non residenti la grandezza della cultura indiana e i Valori Umani illustrati nel Ramayana. La scena successiva mostrava il Signore Siva nel Kailasa che descriveva alla Sua consorte Parvati la grandezza del Ramayana e l’importanza del canto del Nome del Signore Rama. Le scene che sono seguite hanno descritto vari episodi del Ramayana che rivelavano il ricco tesoro di Valori contenuti in tale immortale epica. L’ultima scena della commedia ha messo in evidenza come Bhagavan Sri Sathya Sai Baba abbia fatto rivivere, con

Dal 7 al 9 ottobre 2011, oltre 2000 devoti sono giunti in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam da varie parti dell’Odisha. Oltre a partecipare alle attività di servizio nell’Ashram e ai programmi nel Sai Kulwant Hall e nella Sala delle Conferenze, l’8 ottobre essi hanno presentato un programma culturale. Konark: Una Commedia in Danza Il programma culturale comprendeva una commedia danzata, intitolata “Konark”, che è stata presentata dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar, Baripada, Odisha, e che descriveva la storia della costruzione del Konark, il famoso tempio del sole, che è uno dei più sublimi e incantevoli monumenti dello splendore architettonico e della bellezza scultorea dell’Odisha. La commedia ha avuto un suggestivo inizio con il suono delle conchiglie da parte di un gruppo di bambini che hanno eseguito un’affascinante danza, creando splendide coreografie. Novembre 2011

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distribuiti abiti a tutti coloro che avevano partecipato al programma culturale. Alle 18,40, con la distribuzione del Prasadam e l’Arati, il programma è giunto al termine.

CAMPO DI TRE GIORNI DEI GIOVANI DEL KERALA

Una scena della commedia “Konark” presentata l’8 ottobre 2011 dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar, Baripada, Odisha.

Le scene successive dipingevano la leggendaria storia della sua costruzione e il sacrificio di un ragazzo di 12 anni che posò miracolosamente il Kalasha in cima al tempio. La commedia, iniziata alle 17,15, è giunta al termine alle 17,50. Sinfonia Sai: Un Programma di Musica Devozionale La commedia è stata seguita da una presentazione musicale vocale, la “Sinfonia Sai”, eseguita dai Giovani Sai dell’Odisha, ragazzi e ragazze. Complessivamente, i cantanti hanno eseguito sei canti devozionali, soffondendo l’intero ambiente di fervore. Hanno fatto seguito i Bhajan che sono stati anch’essi condotti dai cantanti dell’Odisha. Nel frattempo, sono stati

Dal 14 al 16 ottobre 2011, circa 1000 giovani sono giunti da varie parti del Kerala per partecipare al campo giovani di tre giorni a Prasanthi Nilayam. Essi hanno preso parte ai programmi nell’Ashram e agli incontri nella Sala delle Conferenze ove hanno parlato loro eminenti oratori. Il 15 ottobre 2011, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Kerala ha presentato, nel Sai Kulwant Hall, un concerto musicale che è stato eseguito dal famoso cantante Sri O.S. Arun. Iniziando il suo concerto con un’invocazione al Signore Ganesha, l’artista si è esibito nella composizione “Prabho Ganapate” e, a seguire, “Narayana Narayana Jai Govinda Hare” e il famoso Bhajan di Mira “Main To Leeno Govinda Mol”. Ha fatto seguito un canto dedicato al Signore Vitthal, dopodiché l’esperto cantante ha eseguito i Bhajan “Antaranga Sai” e “Govinda Madhava.” Proposti con devozione e col cuore colmo di sentimento, i canti hanno rapito l’assemblea per circa un’ora. Al termine, il cantante e gli artisti che lo accompagnavano sono stati omaggiati con scialli. Dopo una breve sessione di Bhajan condotti dagli studenti e la distribuzione del Prasadam, il programma è giunto a conclusione alle 18,15 con l’Arati.

Oggi, la società desidera fortemente la pace e si strugge per essa. L’uomo cerca sicurezza e pace nel mondo. Salvezza e sicurezza, tuttavia, non sono nel mondo. Pace e sicurezza sono interiori. Tutto è dentro di voi, ma l’uomo dimentica questa verità. – Baba 58

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Posa della Statua di Bhagavan nel Samadhi I devoti, provenienti da ogni parte del mondo, hanno avuto l’opportunità del sacro Darshan del Samadhi di Bhagavan dopo l’inaugurazione dello stesso il giorno del Guru Poornima 2011. Tantissimi altri avranno sicuramente visto la fotografia. Il vuoto che i devoti sentono nel loro cuore è insondabile. Tuttavia, vedendo il lucente Samadhi di marmo bianco, immerso nell’aura divina, essi si sono sentiti rasserenati e confortati, ispirati ed elevati. La loro esperienza al Samadhi rafforza un’affermazione spesso ripetuta da Bhagavan: “Io non sono il corpo; Io ne sono l’Abitante.” In sintonia con l’ardente desiderio dei devoti, ci riproponiamo di installare al Samadhi una statua di Bhagavan artisticamente scolpita rispecchiante la Sua grandezza e la Sua bellezza, e che riporti alla nostra mente vividi ricordi del Suo Amore e della Sua Grazia. A tal fine sollecitiamo, da parte di artisti, scultori e altre persone creative dell’India o straniere, proposte corredate di disegni e bozzetti preliminari. Poiché vogliamo che la scultura rispecchi non solo le caratteristiche fisiche, ma anche il pervadente spirito interiore, raccomandiamo vivamente, a coloro che desiderano inviare delle proposte, di visitare, se non l’hanno già fatto, Prasanthi Nilayam. Tali proposte possono essere inviate al Chairman, Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Prasanthi Nilayam – 515134 (coordinator@sssmt.org.in) entro la fine di novembre 2011. La decisione finale se accettare o rifiutare i progetti sarà dello Sri Sathya Sai Central Trust. Preghiamo che Egli ci guidi la mano mentre noi saremo impegnati a creare il simbolo della Sua Forma che rispecchierà la Sua Missione e il Suo Messaggio e, soprattutto, il Suo Amore che eleverà le menti di milioni di persone nelle ere future.

Sri Sathya Sai Central Trust Novembre 2011

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Dio è Presente in Tutti Voi dovete pensare che Dio è presente in tutti e rispettare tutti. Dovete portare rispetto agli altri come lo fareste con Dio. Non guardate mai gli errori altrui. Cercate prima di correggere voi stessi. Tenete in considerazione solo il bene negli altri. Per prima cosa correggete voi stessi: questa è spiritualità. Quando pensa ai meriti altrui e osserva i propri demeriti, l’uomo assurge a nobili altezze. L’Umanità viene completamente soggiogata nell’uomo quando egli parla della propria grandezza e cerca di coprire i propri errori, trovando dei demeriti negli altri. – Baba

Italian edition of Sanathana Sarathi


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