Eterno Auriga - Febbraio 2021

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FEBBRAIO 2021



Eterno Auriga Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ

RETTITUDINE

PACE

AMORE

NON VIOLENZA

Vololume 64 - pubblicazione n° 2 - giorno 15 di

febbraio

2021

“Nella cultura dell’India, facciamo Namaskar agli anziani. Uniamo le dieci dita delle mani per fare Namaste. Unire le dieci dita significa che offriamo a Dio i cinque organi di conoscenza e i cinque organi d’azione. Ciò denota unità nella diversità.”

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

SOMMARIO b4

L’Unità è il Vero Respiro Vitale dell’Umanità Discorso di Bhagavan del 9 aprile 1996

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Bhagavatha Vahini Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

13 Amore in Azione N. Kasturi 18

Messaggio di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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La Missione di Bhagavan di Assistenza Sanitaria Gratuita Dottoressa Neelam Bipinchandra Desai

25

Purificate il Mondo con il Sankirtan

Discorso di Bhagavan del 3 marzo 1992

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Le Mie Esperienze con Bhagavan Sri Sathya Sai Baba Dottoressa Goteti Sarawati

32

Notizie dai Centri Sai

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam

Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni: www.srisathyasaipublications.com Fotografie Online di Bhagavan: www.saireflections.org Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: http://sssbalvikas.ssssoindia.org

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P A R O L A D E L L ' AVAT A R

L’UNITÀ È IL VERO RESPIRO VITALE DELL’UMANITÀ D O V E C ’È P U R E Z Z A , C ’È D I V I N I T À

N

OI ACQUISIAMO TUTTI I TIPI di ricchezza solo tramite le nostre parole. Attraverso di esse stringiamo amicizie e sviluppiamo relazioni. Da ciò che pronunciamo, può accadere anche qualcosa di brutto. Le nostre parole dovrebbero essere sacre e contenere l’essenza dei Veda e delle Scritture. Attraverso le parole, acquisiamo la conoscenza della spiritualità. L’uomo dovrebbe quindi fare ogni sforzo per pronunciare solo parole appropriate e adeguate. Swami dice sempre: “Non potete sempre fare cortesie, ma potete parlare sempre in modo cortese.” Considerate Divina

la

Natura

come

Poiché la Natura è creazione di Dio, ha tutti i Suoi attributi. La Natura non è solo fonte di ricchezza naturale, ma riflette la ricchezza di Dio. L’uomo dovrebbe quindi considerarla divina e rispettarla. La relazione della Natura con Dio è chiamata Prakriti e Purusha. Prakriti è femminile mentre Purusha è maschile. Sebbene Prakriti di natura sia femminile, o stri, non c’è differenza tra Prakriti e Purusha in senso 4 Febbraio 2021

fisico. Stri sta per ‘femminile’, ma non in senso fisico. Qual è il vero significato di stri? La parola stri ha tre sillabe, “st”, “r” e “i”. “St” sta per satvico, “r” per rajasico e “i” denota il tamasico. Ogni persona, maschio o femmina che sia, ha tre qualità. “St” significa sentimenti sacri e divini e devozione, in modo che tutti possano fondersi nel Divino. “I” non sta per ottusità, ma per obbedienza, umiltà, moralità e integrità. “R” non denota emozioni, ira, arroganza e ostentazione, ma pazienza, tolleranza e carità.

Chi è Manava (essere umano)? Manava è colui che attribuisce gran valore ai sentimenti sacri. Dovrebbe avere le qualità umane e intrattenere pensieri, parole e azioni sacri. La vera qualità umana è l’armonia di pensieri, parole e azioni. Questo è il motivo per cui si dice: “Lo studio appropriato per il genere umano è l’uomo.” La Natura ha ogni purezza e l’uomo dovrebbe imparare da essa e sviluppare una purezza completa. La spiritualità non consiste solo nella penitenza, nei rituali, nella meditazione ecc. Tutte queste pratiche hanno lo scopo di rendere puro il cuore e di render possibile tenersi lontani dal

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mondo transitorio e malvagio. Non significa semplicemente pensare a Dio, ma anche essere lontani da tutte le azioni empie. La spiritualità incarna la verità eterna. La Natura è la migliore insegnante. Studiandola, l’uomo può apprendere che cosa è transitorio e che cosa è permanente. Ciò che è sacro in Natura riflette la Divinità. Senza Divinità, la Natura non può esistere. Voi dite che non vedete o sperimentate Dio; questa è stoltezza pura. In Natura, tutto è divino. State sperimentando la Divinità nella Natura, ma volete vedere Dio! Proprio come l’oro è lo stesso in tutti i monili, tutto è divino in Natura. Dal punto di vista terreno, tutti nel mondo sono maschi o femmine, ma sia il maschile sia il femminile hanno le stesse qualità. Nascita, morte, fame e sete sono le stesse in tutti. Anche il piacere e il dolore sono comuni in entrambi. Il principio di unità, sia negli uomini sia nelle donne, è identico. L’uguaglianza è Divinità. Molte persone pensano erroneamente che le donne siano deboli, non indipendenti e adatte solo a lavorare in cucina. In merito a ciò, ogni essere umano ha qualche debolezza. C’è solo l’Essere Supremo a non avere debolezze. Rendete la Vostra Visione Nobile e Sacra

L’aspetto femminile di Dio è Prakriti, o Natura; la sua forma è la materia. Ma Dio è energia. Non è possibile che la Natura esista senza Dio e Dio senza la Natura, poiché essi sono interdipendenti e interrelati. Non dovremmo pensare che qualcosa sia brutto nel mondo perché tutto è divino e pieno di santità. Non possiamo cambiare la creazione: dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere. La sadhana prevede che l’uomo dovrebbe rendere la sua visione nobile e sacra. Dal punto di vista fisico, le donne sono considerate deboli, ma non lo sono veramente. La Bhagavad Gita afferma che le donne sono dotate di poteri superiori rispetto agli uomini. Nell’antica Bharat, le donne rappresentavano qualità più grandi e più nobili. In casa, la donna veniva chiamata Grihalakshmi, poiché Eterno Auriga

il prestigio e la reputazione della famiglia dipendevano interamente dai modelli di comportamento fissati dalla donna. Le donne sono la grande forza della famiglia e della società. Riconoscendo che la Divinità è la base di ogni cosa, tutti dovrebbero riflettere sulla propria divinità interiore e allargare il cuore. Quando esso è limitato, non si può chiamarlo Hridaya, perché Hridaya è pieno di amore e compassione. La parola Hridaya consiste di Hrid e Daya che significa ‘un cuore con Daya, o Compassione’. Sfortunatamente, il cuore dell’uomo ne è privo ed è pieno di pensieri e sentimenti malvagi. Per purificare il cuore, l’uomo dovrebbe sempre meditare su Dio. Ognuno Dovrebbe Manifestare la propria Divinità

Molte persone usano la parola abala (debole) in riferimento alle donne, ma questo non significa che le donne siano deboli; esse sono mentalmente molto forti. È con la loro forza innata che conferiscono forza alla famiglia e alla società. Pertanto, non dovremmo misurare la loro forza dal corpo fisico. In verità, sia gli uomini sia le donne sono figli dell’immortalità. Chi è veramente l’uomo? Dio è l’unico Purusha, o Uomo, anche se non in senso terreno. Il corpo che si muove dalla testa ai piedi è il Pura, e la Divinità che risiede all’interno del corpo umano come Consapevolezza è il Purusha. Quindi, la realtà dell’essere umano è la Consapevolezza. Su tale base, tutti sono Purusha. La verità esiste come uguaglianza o unità in tutti; quindi, tutti dovrebbero manifestare la propria divinità. Tuttavia, ciascuno dovrebbe adempiere al proprio dovere discriminando tra Purusha e Prakriti, rendendosi conto allo stesso tempo che, sebbene i corpi siano separati, il Purusha è uno. Noi indossiamo le pantofole ai piedi, non sulla testa, e portiamo gli occhiali sugli occhi, non sulle orecchie. Non facciamo il contrario. Allo stesso modo, dovremmo vedere che ogni oggetto in Natura ha un’utilità specifica. Chi segue la corretta procedura basata sulla Febbraio 2021 5


corretta conoscenza e svolge il suo dovere con serietà è un vero essere umano. Compiere il proprio dovere in questo modo è yoga. Yoga significa unità. L’uomo dovrebbe praticare lo yoga per realizzare la Divinità. Dove c’è unità, c’è purezza. Dove c’è la purezza, c’è la Divinità. L’unità è il vero soffio vitale dell’esistenza umana. L’unità conferisce forza all’amore. Ad esempio, quando i fili vengono intrecciati fino a formare un tessuto, la stoffa sarà resistente, ma, se si separano i fili, non ci sarà forza. Ognuno ha dei doveri da svolgere per se stesso, per la famiglia e per la società. Quando l’individuo è buono, la famiglia sarà buona; quando la famiglia è buona, la società sarà buona. Quando la società è buona, tutto il Paese lo sarà. Quindi, il benessere del Paese dipende dall’individuo. Noi chiamiamo un essere umano vyakti, ma questo termine non denota solo la forma umana. Un vyakti è colui che ha sacralità e divinità innate che dovrebbe manifestare: solo allora può essere definito un vero vyakti, o individuo. La buona condotta è la qualità principale di un tale individuo. Dalla prospettiva divina, l’intera umanità è una perché lo stesso Atma è presente in tutti. C’è una sola casta, la casta dell’umanità. L’uomo dovrebbe riconoscere che la stessa Divinità permea l’intera creazione. Ci sono molte luci tubolari e lampadine in questa stanza. Sebbene abbiano voltaggi e forme diversi, la corrente elettrica in tutte è la stessa. Le religioni sono tante, ma la meta è una. I vestiti sono molti, ma il filo è uno. I gioielli sono tanti, ma l’oro è uno. Le mucche sono numerose, ma il latte è uno. Le caste sono tante, ma l’umanità è una. Gli esseri sono molteplici, ma l’Atma è uno.

Dobbiamo sempre usare la disciplina e la discriminazione per condurre una vita esemplare. Potremmo dover soffrire se non osserviamo la disciplina. Prendiamo 6 Febbraio 2021

La Natura ha ogni purezza e l’uomo dovrebbe imparare da essa e sviluppare una purezza completa. La spiritualità non consiste solo nella penitenza, nei rituali, nella meditazione ecc. Tutte queste pratiche hanno lo scopo di rendere puro il cuore e di render possibile tenersi lontani dal mondo transitorio e malvagio. Non significa semplicemente pensare a Dio, ma anche essere lontani da tutte le azioni empie. La spiritualità incarna la verità eterna. ad esempio la temperatura corporea. La temperatura normale è di 36,9° C. Se sale un po’ di più, ci saranno febbre e malattia. Allo stesso modo, la pressione sanguigna normale è 120/80; qualsiasi sua variazione può far star male. Tutta la vita è come una società per azioni e dovrebbe essere sempre mantenuta entro certi limiti. Che si tratti di yogin (aspiranti spirituali) o niyogin (coloro che sono impegnati nella contemplazione spirituale), tutti nella vita dovrebbero seguire il principio della rinuncia. Se non espelliamo il cibo che mangiamo, avremo mal di stomaco. Il respiro che inaliamo deve essere espirato, altrimenti i nostri polmoni ne saranno danneggiati. Anche il sangue nel corpo deve circolare; non dovrebbe ristagnare in un solo posto. La rinuncia e il sacrificio che sperimentiamo nella nostra vita quotidiana si chiamano yajna. Quindi, dobbiamo praticare il sacrificio nella nostra vita, ma, se ci sacrifichiamo per un’altra persona, dovremmo tener conto del merito del destinatario. Siate Vicini e Cari a Dio

Una persona nobile è una persona i cui pensieri, parole e azioni sono sotto controllo e in armonia. Bisogna avere un controllo costante sulla propria lingua usando parole appropriate, Eterno Auriga


parlando di meno e lavorando di più. Più restiamo in silenzio, più possiamo lavorare. Gli antichi santi osservavano il silenzio e spesso lo facevano in solitudine. Che cosa succederà se osserviamo il silenzio? Avremo più energia, miglior intelligenza e buona memoria. Ma oggi le persone vogliono vedere e sentire tutto. Che cosa dovremmo vedere e ascoltare? “Non vedere il male: vedi il bene. Non ascoltare il male: ascolta il bene. Non parlare male: parla di ciò che è bene. Non pensare male: pensa bene. Non fare il male: fai il bene. Questa è la via che porta a Dio.”

Se intratteniamo pensieri malvagi, diventiamo malvagi. Dobbiamo sempre comportarci correttamente, avere buoni pensieri e buone compagnie. Quando il carbone viene avvicinato al fuoco, anch’esso diventa fuoco. Anche voi dovreste essere vicini a Dio e diventarGli cari: sarete allora una cosa sola con Lui. Dovreste essere vicini e cari a Dio. Se Gli siete solo vicini, siete come una rana sul fiore di loto ignara della dolcezza del suo nettare, mentre le api vengono da luoghi lontani per suggerlo. Nella cultura di Bharat, facciamo Namaskar agli anziani. Uniamo le dieci dita delle le mani per fare Namaste (stesso significato di Namaskar - ndt). Unire le dieci dita significa che offriamo a Dio i cinque organi di conoscenza e i cinque organi d’azione. Ciò denota unità nella diversità. Nell’unità c’è la Divinità. Non frequentate persone malvagie. Se avete cattive compagnie, anche voi diventerete cattivi. “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.”

Come si può distinguere tra una buona e una cattiva compagnia? Se osservate la condotta di una persona, saprete se è buona o cattiva. Gli aspiranti spirituali non dovrebbero frequentare troppe persone. Associarsi con ogni tipo di persona può essere pericoloso. Potete considerare qualcuno un amico, ma questi potrebbe poi rivelarsi un nemico.

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Dovreste solo dire: “Ciao, come stai?” e “Arrivederci.” Non dovete mai avere troppe relazioni. Dovreste sempre rispettare i limiti. Molte persone sono venute qui (Kodaikanal) da diversi Paesi spendendo molti soldi, ma stanno sprecando il loro tempo a chiacchierare. Così facendo, perdono la loro energia. Perdere energia significa perdere la memoria. I discorsi inutili allontanano dalla vicinanza e dall’affetto di Dio. Parlate solo nella misura necessaria. Parlare in modo eccessivo è una cattiva qualità. Voi potete essere buoni, ma non sapete se l’altra persona è buona o cattiva. Quindi, state sempre in buona compagnia. Alimentate amicizia solo con brave persone.

Condividete il vostro amore con almeno dieci persone ogni giorno. Dire: “Tu e io siamo uno” è sbagliato. Bisognerebbe dire: “Tu e io siamo noi” e “Noi e noi siamo uno.” Se discriminiamo chiaramente e seguiamo i dettami della nostra coscienza, ci rendiamo sacri e pacifici. È una perdita di tempo fare japa e meditazione se la nostra mente è instabile. Dio non è separato da voi. Egli è in voi, sopra e intorno a voi. Perché cercare Dio e andare nella foresta se Egli è al vostro interno. Voi stessi siete Dio: avete un nome perché indichi il vostro corpo, ma non nascete per il corpo. Il servizio reso a qualcuno è servizio a Dio. A chiunque rendiate omaggio, lo fate a Dio; chiunque critichiate, criticate Dio. Pertanto, non fate del male a nessuno. “Aiuta sempre, non fare mai del male.”

Seguendo questo principio, otterrete Suprema Felicità. Non può esserci felicità più grande di questa. (Bhagavan ha concluso il Discorso con il bhajan “Hari Bhajana Bina Sukha Shanti Nahin...”)

- Discorso Divino di Bhagavan tenuto nel Sai Sruthi, Kodaikanal, il 9 aprile 1996

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Bhagavatha Vahini Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il Bhagavata è come un fiume la cui sorgente è Dio e che, dopo un lungo viaggio attraverso descrizioni geografiche, annali storici, disquisizioni filosofiche, storie di santi, indagini epistemologiche e dopo aver fertilizzato le ampie vallate delle menti umane con le acque pure e trasparenti degli episodi della vita di Krishna, si fonde in Dio. – N. Kasturi 8 Febbraio 2021

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Capitolo 1 IL BHAGAVATHA

T

L TERMINE BHAGAVATA SI PUÒ applicare a qualsiasi descrizione di esperienze di coloro (Bhakta) che hanno avuto contatti con Dio (Bhagavan) o ciò che è divino. Dio assume molte forme e mette in scena tante attività. La definizione di Bhagavata viene assegnata alla descrizione delle esperienze di chi ha realizzato Dio in una qualsiasi di queste forme e di chi è stato benedetto dalla Sua grazia e scelto come Suo strumento. La grande opera che va sotto questo nome è onorata da tutti i maestri dei Veda. Essa è una panacea che cura le malattie fisiche, mentali e spirituali. Il Bhagavata è intriso della dolcezza del nettare e brilla del divino splendore. Ciò che rende autentico il Bhagavata è il principio dell’Avatara, ovvero della discesa di Dio sulla terra, l’Incarnazione del Senzaforma in una Forma per l’elevazione spirituale di tutti gli esseri. Il termine Bhagavata indica anche coloro che hanno attaccamento a Dio, che cercano la compagnia di Dio. Per questi, il libro Bhagavata è preziosissimo, è il loro respiro vitale. Trovarsi in mezzo a questi Bhagavata rafforza la propria devozione. Se invece non si ha una predilezione per i pensieri divini, non se ne trarrà alcuna gioia. Per creare tale inclinazione, il Bhagavata narra ai sinceri ricercatori le storie delle Incarnazioni Divine. In questo modo, si sviluppa il desiderio di sperimentare l’esperienza elettrizzante di Dio attraverso tutti i livelli di coscienza. Chi possiede questa intensa aspirazione può dirsi un vero Bhagavata. La gente crede che Dio s’incarni solo per due motivi: punire i malvagi e proteggere i virtuosi. In realtà ciò rappresenta solo uno

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degli aspetti della Sua venuta; l’altro consiste nel concedere pace, gioia e un senso di completezza ai ricercatori che si sono impegnati per tanto tempo. L’Avatar, o Incarnazione Divina, non è altro che la concretizzazione dell’ardente desiderio dei ricercatori. È la dolcezza della devozione degli aspiranti che prende una forma concreta. Il Senzaforma assume una Forma per il bene degli aspiranti e dei ricercatori: questo è il motivo principale. La mucca produce il latte per nutrire il vitello che ne è il principale beneficiario. Però, come sappiamo, anche altri beneficiano di quel latte. Allo stesso modo, sebbene i devoti siano l’obiettivo più importante e la loro gioia e sostentamento siano lo scopo primario, ne derivano anche altri benefìci secondari, come ristabilire il Dharma, eliminare il male e sconfiggere i malvagi. Non è una regola vincolante che tali Incarnazioni debbano avvenire solo sulla terra e in forma umana. Qualunque posto e qualsiasi forma possono essere prescelti da Colui che è totalmente libero. È la Volontà Divina a scegliere il luogo e la forma più adatti allo scopo. Dio è oltre le limitazioni di spazio e tempo. Egli è al di là delle varie caratteristiche e qualità, e nessun elenco di queste può descriverLo pienamente. Per Lui tutti gli esseri sono uguali. La differenza fra un uomo, una fiera, un uccello, un verme, un insetto e persino una divinità sta nel contenitore (Upadhi). È come la corrente elettrica che passa attraverso vari congegni e si manifesta in tante diverse attività. La corrente è la stessa e affermare che è diversa rivela la propria ignoranza (ajnana). Similmente, l’unico Dio

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attiva qualsiasi “contenitore”, o Upadhi, dando origine a molteplici avvenimenti. Il saggio vede soltanto la corrente continua che alimenta qualsiasi attività, mentre l’ignorante vede ogni cosa come distinta. Dio apprezza la consapevolezza dell’unità alla base di ogni azione, mentre non apprezza che ci sia un solo tipo di attività, che non sarebbe adeguato alle diverse necessità. I frutti delle azioni (karma) riguardano soltanto coloro che si identificano con il corpo fisico e non coloro che sanno di essere l’indistruttibile Atma (anima, forza interiore che muove ogni cosa). Ripeto ancora una volta che le Incarnazioni di Dio sono infinite. Egli è disceso in innumerevoli occasioni. Alcune volte manifesta soltanto una parte della Sua gloria, altre volte tutto il Suo splendore; alcune volte discende con uno scopo specifico, altre per trasformare il tempo di un’intera era e lo spazio di un intero continente. Il Bhagavata elabora la storia dell’ultima di queste manifestazioni. Il suo tema è costituito dalla recita inscenata dall’Avatar e dalle vicende riguardanti i Bhakta che vengono attirati verso di Lui. Ascoltarlo favorisce la realizzazione di Dio. Molti saggi hanno lodato il Bhagavata e ne hanno testimoniato l’efficacia, contribuendo a preservarlo per i posteri. In genere, l’uomo è naturalmente attratto dagli oggetti dei sensi perché è vittima dei propri istinti. Questi ultimi nascono insieme col corpo e non come risultato di un processo di apprendimento. Il neonato cerca istintivamente il seno materno per bere il latte e il vitello si attacca alle mammelle della mucca senza aver bisogno di alcun insegnamento. Invece, per camminare e parlare il fanciullo deve essere istruito e deve esercitarsi, poiché queste non sono azioni automatiche, bensì stimolate dalla società e dall’imitazione degli altri. Anche per soddisfare in modo appropriato i piaceri dei sensi è necessario l’apprendimento, dal momento che la ricerca sregolata di tali piaceri produce ira, odio, invidia, cattiveria e

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presunzione. Per mantenere i sensi sulla retta via e sotto controllo sono essenziali alcune buone discipline, come Japa (ripetizione del Nome di Dio), Dhyana (meditazione), Upavasa (digiuni), Sandhyavandana (adorazione all’alba e al tramonto) ecc. Eppure, per quanto si raccomandino e lodino queste pratiche, le persone non sviluppano una predilezione per esse. Questo perché il desiderio dei piaceri sensoriali ha messo radici profonde nel cuore dell’uomo. Se si chiede a qualcuno di compiere atti spiritualmente benefici, egli non avverte alcuna spinta interiore. Non bisogna, però, cedere allo scoraggiamento: finché non sorge tale desiderio, le discipline devono essere seguite scrupolosamente. La piacevolezza nel farle è il risultato della pratica; nessuno può averla fin dall’inizio. La pratica regolare creerà l’interesse. Il neonato non conosce il gusto del latte. Bevendolo ogni giorno, svilupperà per esso un attaccamento così profondo che protesterà quando il latte verrà sostituito dal riso. Ma la madre non si scoraggerà e lo convincerà ad assaggiare piccole quantità di riso ogni giorno finché comincerà a piacergli ed egli abbandonerà il latte. Inizialmente il latte era il suo cibo naturale; con la pratica lo diventerà il riso, e sarà così naturale per lui che, se gli verrà a mancare anche solo per un giorno, sarà scontento. Similmente, sebbene i piaceri dei sensi siano inizialmente ‘naturali’, attraverso la pratica, l’allenamento e l’ascolto delle raccomandazioni dei saggi si raggiunge gradualmente il piacere più elevato e duraturo che deriva dalla narrazione delle glorie del Signore e dal loro ricordo. Da allora in poi non si può più stare lontani da quell’atmosfera un solo istante, e si prova la sensazione che non esista nulla di più dolce dell’ascolto dello splendore di Dio. Non si prova più nessuna attrazione per coloro che conversano di ciò che riguarda i sensi e i loro oggetti e si viene attratti dalla compagnia di coloro che sono lieti di lodare Dio. Eterno Auriga


Questo è il segno distintivo dei buoni. I Sadhaka (aspiranti spirituali) e i devoti del Signore devono essere giudicati in base a questo e non dall’abbigliamento o dall’aspetto esteriore. Se un individuo si accompagna ad altri che indulgono in conversazioni e attività basate sui sensi, egli si mette fuori gioco. Trascorrete il vostro tempo in compagnia dei buoni, impegnandovi in attività meritevoli. Evitate di mescolarvi con chi non è buono, di interessarvi alle sue attività e di ascoltare i suoi discorsi. Solo coloro che si comportano in questo modo meritano di essere chiamati Bhagavata, o uomini di Dio. Leggere e gioire delle storie che narrano la gloria di Krishna, in un luogo sacro, in un tempio o una sala di preghiera, nel romitaggio di qualche santo o saggio, oppure in compagnia di persone virtuose e buone, è fonte di grande gioia e ispirazione, tanto da far dimenticare tutto il resto. In alternativa, si può mettersi al servizio di uomini pii, ascoltando il racconto delle glorie di Dio dalla loro voce. Provare attrazione per questo tipo di cose è il risultato di meriti e sforzi accumulati nel corso della propria vita. Grazie a questi meriti si viene ricompensati con la buona compagnia. All’inizio è sufficiente ascoltare; col tempo questi racconti faranno nascere nell’aspirante interesse per Dio, per la Sua natura e le Sue caratteristiche ed egli cercherà e troverà da solo il proprio sentiero verso la realizzazione. Anziché leggere da soli, è preferibile ascoltare il racconto da una persona saggia, meglio se in compagnia, magari seguendo con il testo. È ottima cosa ascoltare insieme con molti altri fervidi aspiranti. Se la persona che racconta è la stessa che ha vissuto il brivido dell’esperienza, è una grande fortuna, perché produce i risultati migliori. Infatti, la luce risplenderà sul suo viso, i suoi occhi verseranno lacrime di gioia nel contemplare la gloria del Signore e le persone, ascoltandolo, coglieranno quell’ispirazione e proveranno la stessa gioia. Chi si trova con persone

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che piangono, facilmente vedrà sgorgare le lacrime anche dai propri occhi. Quando un bimbo sorride, anche tutti quelli intorno a lui sorrideranno all’unisono. Allo stesso modo le parole di chi è saturo di devozione per Dio riempiranno di devozione anche il cuore di chi le ascolta. Il beneficio che si riceve dalla compagnia dei grandi è incommensurabile. Attraverso l’ascolto, un cuore ampio viene ripulito e illuminato di luce purissima. Oltre a essere colmo di fragrante dolcezza, il desiderio di ascoltare le glorie di Dio è un valido disinfettante per lo sgradevole odore dei piaceri sensoriali. L’ascolto purificherà il cuore, grazie alla spinta che indurrà a svolgere buone azioni. Un cuore così purificato è l’altare, o tabernacolo, più appropriato. In quel giardino profumato il Signore stabilirà la Sua dimora e in quel preciso istante accadrà un altro evento: il gruppo dei sei vizi che aveva infestato quel luogo se ne andrà senza nemmeno un addio. Quando i vizi se ne saranno andati, anche le tendenze malvagie e gli atteggiamenti volgari che di tali vizi si nutrono leveranno le tende e spariranno senza lasciare recapito! A quel punto l’uomo si illuminerà del suo innato splendore di Verità e Amore (Satya e Prema), si impegnerà senza impedimenti a realizzare se stesso e alla fine riuscirà a fondersi con l’Universale e l’Eterno. Si libererà delle spire dell’ignoranza, o Maya, la sua mente si dissolverà e gli sarà rivelato il segreto così a lungo celato. Egli scoprirà così la sua Divinità (Madhavatva). La natura dell’uomo è Prema, Amore. Egli non può sopravvivere neppure un istante senza l’Amore, che è il respiro stesso della sua vita. Quando nel cuore scompaiono i sei vizi ai quali l’uomo era rimasto attaccato così a lungo, l’Amore resta l’unico occupante. Tuttavia, l’Amore deve trovare un oggetto, un amato: non può stare solo. Quindi si dirige verso il Divino Fanciullo dalla pelle blu scuro, l’affascinante pastorello di mucche che è la

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Purezza Personificata, l’Incarnazione del servizio, del sacrificio, dell’altruismo e che ha preso dimora in quell’altare purificato. Non vi è ormai alcuna possibilità di sviluppare altro attaccamento. Così, passo dopo passo, l’amore per Madhava diventa sempre più profondo, più puro e più altruistico finché alla fine non rimane altro pensiero, e l’individuale si fonde nell’Universale. Quando Vaasudeva (Dio) entra nel cuore dell’uomo, vasudeva (il dio della ricchezza) non vi trova più spazio. In altre parole, quando il cuore è abitato dal dio denaro, Vasudeva, o Krishna, non può trovarvi posto. Qualunque tentativo di farli coabitare nel proprio cuore è destinato a fallire. Il buio e la luce non possono trovarsi contemporaneamente nello stesso posto, né procedere insieme. Dhanam (ricchezza) e Daivam (Dio) non sono due ideali compatibili; se si cerca il primo, non si può ottenere il secondo. Se l’uomo li ricerca entrambi, ciò che troverà non sarà né l’uno né l’altro, ma solo dayyam (il demonio). Per un uomo è degno di stima comportarsi come essere umano, è encomiabile comportarsi come il Dio che realmente è, mentre è davvero deprecabile comportarsi come un demone o un animale. L’essere umano nacque molte volte come minerale, e morì minerale. Poi si elevò ad albero. Ebbe numerose nascite e morti come albero e dopo questo processo fu promosso allo stato di animale, per poi raggiungere l’attuale condizione di essere umano. La scala evolutiva degli esseri viventi è stata riconosciuta sia dalla scienza sia dall’esperienza spirituale. Oggi, purtroppo, egli nasce uomo e muore uomo, ma sarebbe una vergogna ben peggiore se scivolasse, ricadendo nello stato di animale o di brutale orco. Gli è dovuta la lode solo se ascende allo stato divino. Questo è il vero compimento del suo destino. Evitate, dunque, il contatto con i vizi e sviluppate attaccamento alle virtù. Tramutate il vostro cuore in un altare per il Signore.

12 Febbraio 2021

Distruggete sul nascere tutti i germogli e i virgulti dei desideri, e allora vedrete il vostro Manasa Sarovaram (il lago della vostra intima Coscienza) trasformarsi in uno Kshirasagara (l’oceano di latte sulla cui superficie il Signore giace disteso sopra un serpente). Il vostro vero Sé, come il Cigno Celeste (Hamsa), si delizierà nelle tranquille acque di quel lago, così trasformato. Chi può trovare dove iniziano le incessanti onde dell’oceano? È un compito impossibile. Se qualcuno decidesse di farlo, dovrebbe considerare, come prima, l’onda da cui parte il suo calcolo e, come ultima, quella con cui lo termina. Dunque, c’è un inizio e una fine del conteggio, ma non del processo, di cui è impossibile visualizzare l’inizio e la fine in quella sconfinata e illimitata estensione. La gloria di Dio è questo oceano senza confini; quando qualcuno inizia a descriverla, quel momento segna l’inizio per lui e, quando egli termina la sua descrizione, quella è la fine del processo, ma solo per ciò che riguarda quell’individuo. In realtà, la gloria di Dio è al di là del tempo e dello spazio. Solo piccole menti limitate potrebbero affermare che la gloria di Dio ha un inizio e una fine. Di fatto, il palcoscenico sul quale Egli recita (i Suoi lila) non conosce confini. Il racconto dei suoi Giochi è soltanto nettare: non ha altri componenti, né altro sapore o contenuto. Tutti possono bere a sazietà, da qualsiasi punto di quell’oceano d’ambrosia. La stessa dolcezza esiste ovunque, in ogni particella, e non c’è nulla che possa alterarne la dolcezza. L’amore di Dio e l’amore per Dio sono entrambi eternamente dolci e puri, in qualunque modo li accogliate o li otteniate. Questo amore è sacro e ispiratore. Lo zucchero è dolce sia che venga mangiato di giorno o di notte, poiché la notte o il giorno riguardano solo chi lo assapora, non certo lo zucchero. Lo zucchero mantiene sempre le stesse caratteristiche.

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Effulgenza della Gloria Divina

Amore in Azione N. Kasturi IÈ un’esperienza esaltante viaggiare con Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Sri Kasturi, che ha avuto questo privilegio numerose volte, racconta le sue esperienze nel suo libro “Loving God”.

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GNI VOLTA CHE RIESCO A garantirmi la possibilità di andare in macchina subito dietro l’auto di Bhagavan, sono sopraffatto dalla gioia. Quando ci sono molti veicoli al suo seguito, Bhagavan stabilisce l’ordine in cui devono seguirLo e assegna addirittura i posti a ogni singolo membro del gruppo all’interno delle vetture. Dalla posizione vantaggiosa dell’auto rispetto alla macchina di Bhagavan, posso scorgere il gruppo di volti che si illuminano di gioia e sbocciano come mazzi di fiori alla vista della Forma Divina. Quasi sempre Baba saluta con la mano coloro che si fermano lungo il ciglio della strada, in attesa di quel momento esaltante atteso da anni. Sulle strade tortuose che si inerpicano faticosamente su e giù per le colline, alle pendici dell’Himalaya, nella catena delle Blu Mountain, sul massiccio dell’Annamalai e le alture di Kodaikanal, ho visto semplici villici e robusti tribali, là chiamati da ‘chissà chi’, prostrarsi sull’asfalto o il cemento per toccare con la fronte il suolo consacrato dal contatto delle ruote dell’auto che trasportava l’Avatar. Baba ha annunciato che, in questo tempo, l’Avatar si è assunto il ruolo di Maestro di Verità (Sathya Bodhaka). Sebbene l’Incarnazione Avatarica di Rama avesse principalmente lo scopo di liberare il mondo dalle orde demoniache, Baba, nel Suo Ramakatha Rasavahini, ha rivelato che Rama, nelle assemblee con i cittadini, era regolarmente impegnato in discorsi sulla moralità e la spiritualità. La storia di Krishna, come viene raccontata nel Bhagavata Purana,

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contiene solo due esempi del Suo ruolo di Maestro: una volta con Arjuna come Suo interlocutore, e poi con Uddhava. Baba, però, era acclamato come un Guru anche quando muoveva i primi passi e balbettava solo poche parole. Egli ha dichiarato di essere venuto ora in forma umana per salvare le orde demoniache del Treta Yuga (che avevano pregato Rama per avere la redenzione), ora incarnate e viventi sulla terra. Il modus operandi per salvarli dalla perdizione è, come Egli ha detto,

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“Darshan, Sparshan e Sambhashan”, ossia consapevolezza della Sua presenza, ricezione dell’impatto della Sua Divinità e assimilazione e attuazione dei Suoi Insegnamenti. Pertanto, Baba è sempre in azione, in tutte le terre, in tutti i settori dell’umanità. È venuto perché il mondo oggi ha bisogno di un Maestro armato d’Amore e Potere Divino che lo salvi dagli orrendi disastri provocati da un amore ristretto e da una pulsione omicida. A Trivandrum (Thiruvananthapuram), una volta Egli soggiornò a casa di un Preside in pensione, suocero di uno dei devoti. Quando il dottor B. Ramakrishna Rao, Governatore dello Stato del Kerala, seppe che il viaggio di Baba avrebbe avuto una deviazione, Lo pregò di soggiornare alla successiva visita presso il Raj Bhavan stesso. Il Governatore dichiarò che il suo successo come avvocato, la sua sopravvivenza dopo la rivolta patriottica contro l’autocrazia del Nizam di Hyderabad, la sua elezione a Primo Ministro della liberata Hyderabad e la sua nomina a Governatore del Kerala erano tutti dovuti all’abbondante grazia di Bhagavan. Baba tornò presto nel Kerala e, questa volta, rimase al palazzo del Governatore. A Raja Reddy e a me fu consentito di restare con Lui, mentre il resto del gruppo rimase ospite di quel preside. Fu lui a trasmettere la notizia al Capo dello Stato dell’imminente visita di Baba, giacché, dopo che Baba era partito da casa sua per il Tamil Nadu, il preside era stato invitato dal dottor Ramakrishna Rao a supervisionare gli studi dei suoi figli e, naturalmente, non era stato in grado di tenere per sé gli eventi che avevano trasformato la sua casa in un paradiso! In questa occasione, Baba aveva accettato di fare un Discorso in un’assemblea pubblica presieduta dal Governatore. Al Raj Bhavan, per il solo fatto di esser sceso dalla macchina, io divenni non solo il centro dell’attenzione, ma oggetto di vera preoccupazione perché, da qualche parte lungo la strada proveniente da Palghat (Palakkad), avevo perso la voce. Se cercavo di far capire la mia afonia a chi 14 Febbraio 2021

esprimeva comprensione o ai medici che si raccoglievo attorno a me, riuscivo a fare solo sgradevoli smorfie. Dato che rischiavo di perdere la possibilità di tradurre il Messaggio Divino in programma per il pomeriggio successivo, seguivo scupolosamente ogni prescrizione, nella speranza di riacquisire la voce, grazie a una cura o attraverso l’effetto combinato di più cure, come impacchi, gargarismi, irrigazioni, deglutizioni, gorgoglii, sciacqui, espettorazioni, emissione di suoni: esplorai tutte le strade. Tuttavia, tutto ciò che le mie corde vocali riuscivano a emettere, persino con tutta la buona volontà e convinzione, era un roco gemito. Baba entrò nella mia stanza, mentre Raja Reddy mi stava consolando e asciugando le lacrime prodotte dai miei lamenti, e disse: “Smettila con queste sciocchezze. Vai a letto!” La mattina seguente mi trovai nella stessa patetica situazione. Il Governatore non voleva agire da solo nel trovare qualcuno che mi sostituisse. Ogni volta che incontravo il dottor Rao, gesticolavo freneticamente e rassicuravo me stesso pensando che con Baba tutto sarebbe andato per il meglio. Il pomeriggio arrivò, tuttavia, troppo presto. La limousine del Governatore si fermò e fui invitato a salirvi. La sala traboccava di volti in trepida attesa. Baba andò a sedersi sulla sedia posta al centro del palco decorato e il Governatore Lo seguì, Gli rese omaggio e pronunciò frasi scelte con cura. I miei amici ipotizzarono che, dato che ero infortunato, Baba avrebbe potuto sorprenderli parlando in malayalam. Invece si alzò e mi fece segno di mettermi davanti all’altro microfono. Non appena arrivò in fondo alle prime frasi in telugu, io udii la mia voce esprimere un messaggio chiaro e sonoro in un malayalam anche più autentico e appropriato di quanto avrei mai potuto immaginare. Persino la mia voce suonava strana alle mie orecchie: aveva un nuovo suono argentino che pervase la sala. Quando Baba proseguì verso Capo Comorin (Kanyakumari), vidi il diamante che ornava il naso della statua che si trovava in Eterno Auriga


quel luogo e che i pirati avevano trafugato trecento anni prima: esso fu apportato temporaneamente davanti ai nostri occhi con un movimento della Sua Mano, dal posto ove oggi viene custodito. Raccolsi dalla sabbia della riva dell’oceano i grani di quarzo che spuntavano dalle impronte dei Suoi Piedi e iniziai a contarli e a legarli assieme per farne un rosario. Ero al Suo fianco, bersaglio dei Suoi giochi, quando le onde mi colsero all’improvviso e mi inzupparono la camicia. Vidi le onde di Varuna (il Dio delle acque) essere accolte benevolmente da Baba ed essere domate dall’annuncio: “Guarda! Sono ansiose di lavarmi i Piedi!” Esse lasciarono sui Piedi di Loto - no, non sopra, bensì attorno a essi - una collana di 108 perle, un tesoro che solo il mare può offrire! Un’altra esperienza che mi è rimasta impressa è il Discorso di Bhagavan al municipio di Ernakulam, alla fine del Suo giro di visite. Baba concluse esprimendo apprezzamento per la fame spirituale di quella gente e promise di tornare presto per trascorrere alcuni giorni in ogni città, dalla parte più settentrionale dello Stato fino alla punta della penisola, dove si trova Kanyakumari. Quando tradussi questa promessa nella loro lingua, le acclamazioni di gratitudine sembravano far crollare il soffitto. Murali, il direttore dell’Emittente Radio di Calicut (Kozhikode), che stava seguendo Swami con il suo furgone di ricetrasmissione, preparò un servizio che avrebbe raccolto assieme vari estratti di Discorsi di Baba. A parer suo, il riconoscimento e la promessa fatta, durante gli ultimi minuti del Discorso finale di Bhagavan, fu un prezioso “scoop”. Quando si diffuse la notizia che Baba sarebbe tornato presto in Kerala, alcuni amici chiamarono Murali per averne conferma ed egli affermò che la notizia era autentica, aggiungendo: “Se Baba non verrà entro la fine del mese prossimo, ho deciso di andare a Puttaparthi con il nastro e farGli sentire la registrazione durante l’udienza. Lo sfiderò con le Sue stesse parole!” Gli amici di Murali erano Eterno Auriga

tutti ammirati per l’atteggiamento determinato che egli aveva assunto e gli chiesero di poter ascoltare il nastro per sentire la voce di Baba nel punto in cui concedeva il dono che tanto desideravano. Il nastro fu più volte avvolto e riavvolto, ascoltato e riascoltato ripetutamente, ma quella promessa tanto attesa dov’era? Non era registrata. Quando Murali, nel suo orgoglio, aveva detto: “Lo sfiderò ...”, quelle frasi cruciali si erano cancellate! Il telugu di Bhagavan e la mia traduzione in malayalam erano entrambi spariti, senza lasciare spazi vuoti identificatori. Quando, in seguito, Murali mi raccontò la sua esasperante esperienza, mi resi conto di come Baba avesse captato il sottofondo di una conversazione casuale e avesse eseguito un’impresa tecnologicamente impossibile intervenendo su un nastro conservato sotto chiave, in un ufficio distante alcune centinaia di miglia dalla Sua presenza fisica, allo scopo di somministrare una “terapia d’urto” ad alcuni individui curiosi e a una persona incline alla presunzione e in cerca di pubblicità, che si stava montando troppo la testa. Nel sacro giorno del Vaikuntha Ekadasi, le porte del paradiso, secondo la mitologia indù, rimangono aperte per tutte le ventiquattro ore, aperte a tutti. Baba era ad Alleppey (Alappuzha), una città costiera del Kerala. Noi speravamo e pregavamo che, quel giorno, come al solito, avrebbe creato per noi dell’Amrita. Ma Baba non si lascia intrappolare dai precedenti né dai progetti, vero segreto, questo, del fascino che ci lega a Lui. Invece del nettare, creò una statua di Krishna e invitò i suoi ospiti a cominciare a venerarLo in quella Forma. Ebbi un’ulteriore prova del Suo amore quando fui inviato con un messaggio dal segretario privato del Maharaja di Travancore. Il segretario aveva portato una supplica del Maharaja il quale chiedeva a Baba di benedire lui e il palazzo. Io dovevo riferirgli che Baba, solo per soddisfare la supplica di una singola persona, non avrebbe lasciato l’edificio in cui si trovava deludendo la massa di persone che vi era affluita. Il Maharaja poteva invece Febbraio 2021 15


raggiungere il luogo in cui si trovava Baba. Non appena seppe che Baba gli permetteva di andare da Lui, egli vi si recò immediatamente e ne fu ricompensato. Baba non usa misure diverse per i ricchi o per i poveri: tratta i più poveri con la medesima simpatia con cui gli altri trattano i più ricchi. Egli riconosce e tiene nella giusta considerazione la ricchezza dello spirito. Ho avuto il privilegio di stare con Baba per oltre una decina di occasioni quando andava a Bombay (Mumbai) e vi rimaneva per alcuni giorni. Il lungo viaggio in auto da Bangalore (Bengaluru), passando per Dharwad, Belgaum (Belagavi), Satara e Poona (Pune), ci offriva la deliziosa opportunità di essere circondato dall’aura della Sua Presenza e di essere migliorati dalle Sue esortazioni. Mentre si trovava sulla strada per Mumbai, l’auto in cui mi trovavo subì una serie di pericolose avvisaglie: scoppi, sbuffi e sbandate. Nelle vicinanze di Hubli (Hubballi), Baba mi assicurò, che non ci sarebbero stati ulteriori guasti. Giunsi al Gwalior Palace di Mumbai, ove Baba era già arrivato. L’auto non avrebbe potuto fare un solo metro in più per gli irreparabili danni al motore che non lasciavano spazio alla speranza di un rapido recupero, ma la Sua voce era bastata a farle percorrere più di 600 miglia! I devoti, che si accalcavano per vedere Baba, aumentavano a migliaia a ogni visita: era una folla ansiosa che impiegava ore di viaggio da villaggi lontani alla Malabar Hill, alla Carmichael Road, al Gwalior Palace di Worli, alle Ville di Andheri, e così via, per avere il suo Darshan e sentire la Sua voce. Ero tra quelli che Lo accompagnavano quando uscì dai confini della città per scegliere un posto sul quale edificare il Dharmakshetra dell’Epoca attuale, ed ero presente quando fu scelta la collinetta che serviva allo scopo. Ebbi anche la fortuna di essere presente nella fausta occasione della Bhumi Puja (consacrazione dell’area fabbricabile) e della posa, da parte di Baba, delle pietre angolari del seminterrato circolare, il giorno in cui venne scoperta la targa 16 Febbraio 2021

commemorativa e il giorno dell’inaugurazione del Dharmakshetra. Durante la festa di Dasara del 1968, nel pomeriggio destinato alla recitazione che i poeti dovevano fare dei loro brani alla Divina Presenza, anch’io mi avventurai nella lettura di una poesia sul potere alchemico dei Discorsi di Bhagavan. Chi oserebbe trasmettere simili rovesci di piaggia senza restare inzuppato dal timore e dalla sorte? Quella Voce è il sacro miele che le api del Paradiso distillano dai fiori di Parijata. Quando chiama è come uno squillo di tromba. Oh, quel fremito, che riempie di estasi l’anima, scorre come il Gange, liberando gli argini, elargendo ricche messi, sarchiando e seminando, ingrossandosi e girando vorticosamente come le inondazioni del fiume Jog, producendo infinita energia al solo passaggio e movimento tortuoso! Il discorso è un torrente, così chiaro, così limpido, che insegna senza mai predicare; scioglie nodi intricati, rispondendo a tutte le domande prima che emergano dall’oscurità; esso definisce, sottilizza e consola chi langue; ordina, anzi domanda all’orgoglio di piegarsi; redarguisce, ammonendo sia i fanatici sia gli stolti; scherza, e pazientemente convince facendosi beffa di ogni mistificazione. Quale fulgida poesia e valanga d’ambrosia, nella Trascendente Verità fan capolino piccole leggiadre immagini, parabole, proverbi, melodie, leggende e storie briose, tintinnanti e sonore canzoncine telugu. Ogni parola è un Mantra, ogni frase un Eterno Auriga


Sutra, ogni verso una Gayatri, ogni Discorso una Upanishad; ogni ora è un minuto, e un minuto non è che un secondo. La Presenza di Baba, la Sua voce, le Sue parole, Il Suo atteggiamento, il Suo messaggio rapiscono la mente di milioni di persone. Ricordo la Sua visita alla Kannan High School di Chittoor, circa 25 anni fa. Mentre parlava a un’enorme folla accovacciata e compatta sul campo da calcio, accadde un evento incredibile. Sopraffatte dalla rapidità e dalle vigorose vibrazioni del Suo Discorso, e impreparate ad assorbire l’urto della misteriosa magnificenza, numerose persone caddero, una dopo l’altra, in un delirio estatico, al punto che tredici di esse furono fatte uscire e adagiate su delle lettighe. Baba ha detto che, la rimozione anche solo parziale del velo che l’Avatar si è imposto, rivelerebbe una grandezza che la mente umana non potrebbe sostenere. Pertanto, credo che Egli quel pomeriggio avesse voluto che tutti gli uditori fossero sufficientemente corroborati da sostenere l’impeto di emozioni sublimi, poiché da allora un tale fenomeno non si è più verificato sia durante un Discorso sia nelle pubbliche assemblee. Una volta, a Kakinada, le tre strade, una che si estende in lontananza proprio di fronte al palco e due simili a destra e sinistra dello stesso, erano tutte gremite di gente (compresi i tetti delle case). Baba si alzò per parlare all’enorme folla. Prima di iniziare il Discorso, però, fissò con decisione lo sguardo, per oltre cinque minuti, su ogni settore dell’assemblea, distribuita a terra e sui tetti, su tutti e tre i lati. Terminato il Discorso, conversando con noi, fece riferimento all’insolito episodio e ci disse: “Volte sapere perché ho fatto così? Ho messo dei rinforzi ai tetti di quelle case. Quando furono costruiti nessuno aveva previsto che, un giorno, vi sarebbero salite sopra centinaia di persone. E poi avete visto quei gruppi di uomini a cavalcioni sui rami di quegli alberi?” Non c’è da stupirsi che Baba avesse previsto Eterno Auriga

e impedito il crollo dovuto al sovraccarico di quell’assembramento di ascoltatori, lanciando su di loro il Suo sguardo protettore. A Chittoor, e più tardi in molti villaggi intorno a Nellore e nella stessa Nellore, Bhagavan parlò a migliaia di persone. Descrisse la Sua missione di misericordia paragonandola al Kalinga Mardana del Bhagavata. In effetti, il Suo compito, sempre e ovunque, consiste nel neutralizzare e far refluire il veleno sprigionato dal Kalinga, il serpente annidato nel cuore dell’uomo. Krishna, nella Sua fanciullezza, danzò sui molteplici cappucci del cobra Kalinga, e, quando ogni cappuccio venne premuto delicatamente e silenziosamente dai Suoi Piedini di Loto, le vesciche di veleno si svuotarono e i denti caddero. Fu davvero un’esperienza galvanizzante vedere l’intera regione cambiare aspetto e risplendere di nuovo fulgore. Baba esortava le persone a riconoscerLo come Prema Svarupa, l’Incarnazione dell’Amore, e le metteva in guardia dal pericolo di farsi forviare da uomini avidi ed egoisti. Il Suo consiglio era: “Osservate, analizzate e decidete sulla base della vostra esperienza interiore.” A Rajahmundry (Rajamahendravaram) c’erano due ascoltatori: un padre e il suo unico figlio adolescente che stavano in un luogo distante dal palco. Essi potevano sentire distintamente il Discorso, ma per loro Baba era solo una macchia arancione. Il figlio, attratto dalla chiamata dell’Avatar che invitava a lanciarsi nell’eroica avventura, scalando le vette fino alla realizzazione del Sé, tornò a casa col padre, ma desiderava ardentemente tornare alla sua vera Casa, nel Grembo dell’Onnipotente. Nel giro di una settimana, il suo desiderio fu esaudito. Il padre scrisse a Baba: “Ti sono grato per avermi dato un figlio così puro e perseverante. So che si è fuso in Te, e oggi ho eseguito lietamente i riti funebri.” Le trasformazioni, lente o improvvise, superficiali o sostanziali che siano, operate dall’ascolto (Shravanam) della Parola del Signore, sono copiose. Febbraio 2021 17


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Bhagawan Sri Sathya Sai Baba

BRINDAVAN WHITEFIELD TEL. N°. 33

Caro Rajagopal! Ti prego di accettare le mie benedizioni e il mio amore. Sono sempre giorni felici quelli dell’uomo che conosce la verità. La felicità è una esperienza interiore cosciente, che si verifica quando si annullano i desideri mentali o fisici. Meno desideri si hanno, maggiore sarà la felicità, di modo che la felicità perfetta si ha con la distruzione o soddisfazione di tutti i desideri nell’Essere Assoluto. La grandezza è veramente indipendente e non deriva dalle cose esterne. È il senso di perfezione o la consapevolezza di avere raggiunto il più alto fine della vita ciò che viene chiamato grandezza. In senso stretto, la celebrità non viene chiamata grandezza. La risposta è più una questione di definizione e la definizione dipende dal punto di vista, dalla cultura e dall’esperienza di ognuno. La bontà non è falsa o impossibile, ma è il fattore che conferisce valore effettivo alla vita. La vita senza bontà non è vera vita, ma solo una scena della danza distruttiva delle forze del male che porterà l’individuo ad annegare nel dolore. La bontà è la via alla vera felicità. In ultima analisi non esiste una entità separata, come la bontà; ciò prevale solo su un piano relativo. Quando la dualità è trascesa, non esiste la questione delle coppie di opposti. Raju, Dio è sempre con te e in te. Sii felice. – Baba Raja, ti invio un piccolo Prasad (Vibhuti) per la tua salute che non è buona. Che tu abbia salute e felicità. Con amore, Baba Eterno Auriga

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La Missione di Bhagavan di Assistenza Sanitaria Gratuita Dottoressa Neelam Bipinchandra Desai

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I SONO CHIESTA CHE COSA scrivere del nostro Istituto che ha compiuto quasi 30 anni di esistenza. Il compimento di 30 anni è davvero una pietra miliare significativa nella vita di un istituto sanitario, specialmente quando sono presenti tanti oppositori che dubitavano che l’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche potesse essere avviato e avere una gestione in pianta stabile. Poiché è completamente gratuito, le persone erano scettiche sul fatto che sarebbe andato avanti anche solo un anno. Sono sicura che gli scettici sono stati messi completamente a tacere, poiché l’ospedale, non da un anno, ma da 30 anni, è perfettamente attivo e in ottima salute. L’Assistenza Sanitaria Gratuita è Possibile Sin dalla sua fondazione nell’anno 1991, l’Istituto ha guadagnato notevole apprezzamento per la fornitura a tutti di un’assistenza sanitaria basata su tecnologie all’avanguardia, dimostratasi esemplare anche se completamente gratuita, e offerta in un’atmosfera d’amore e compassione, in cui il paziente viene trattato nel suo complesso, ovvero al livello tridimensionale di corpo, mente e spirito. Qui il paziente viene trattato

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nel suo insieme e non solo per la sua malattia. Il motto del Divino Fondatore, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, “l’assistenza sanitaria e l’istruzione devono essere gratuite per tutta l’umanità”, si riflette nel suo funzionamento quotidiano: una volta che il paziente entra nell’Istituto con un problema di salute, ne esce solo dopo completa guarigione, compreso l’aspetto della prevenzione e senza spendere un solo centesimo. Si afferma giustamente che il 21° secolo è quello della conoscenza e ora stiamo assistendo a una rivoluzione nel campo della tecnologia informatica e della comunicazione. Sembra che si stia attraversando una transizione verso una società mondiale e dovrebbero esserci opportunità per tutti. In mezzo a tutto questo ci sono i poveri e gli svantaggiati che trovano molto difficile destreggiarsi quando vengono colpiti dal peso aggiuntivo di una malattia. Nonostante i progressi scientifici e una tecnologia all’avanguardia che può far fronte alle malattie, ‘Medicare’ non è mai stato più inaccessibile alla stragrande maggioranza delle popolazioni. L’infermità di una sola persona impatta spesso sull’intera famiglia, con i risparmi di una vita semplicemente azzerati da una singola malattia. In uno scenario del Eterno Auriga


genere, l’idea di fornire un’assistenza sanitaria di qualità a tutti, indipendentemente dalla loro estrazione sociale, non solo sembra inverosimile, ma praticamente impossibile. Sebbene nel nostro Paese siano stati fatti progressi sostanziali nella diffusione dell’assistenza sanitaria, una vasta parte della comunità è ancora priva persino di una sanità di base e il numero di decessi alla nascita, nell’infanzia e nell’età scolare è concretamente allarmante. La nostra Costituzione prevede assistenza sanitaria universale, cosa che il nostro Paese dovrebbe ottenere. Quindi, è sacrosanto dovere di tutti noi, in particolare di coloro che hanno avuto il vantaggio di avere strutture educative e sanitarie, fare sforzi sinceri per far sì che nessun paziente nel nostro Paese rimanga lontano dagli istituti di assistenza sanitaria o venga privato di tale struttura. Tuttavia, solo Bhagavan è stato in grado di raggiungere ciò e sostenerlo.

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Così, mosso dalla difficile situazione dei poveri, Bhagavan ha intrapreso enormi progetti umanitari, uno dei quali è il nostro Istituto, fondato su cinque princìpi guida relativi all’assistenza sanitaria. Secondo questi princìpi, l’assistenza sanitaria dovrebbe essere (1) Universale (2) Gratuita (3) Amministrata con Amore e Compassione (4) Preventiva e (5) Completa. Fondazione e Crescita dell’Istituto L’anno era il 1990 e il giorno il 23 novembre. Era il 65° Compleanno di Bhagavan quando Egli dichiarò che, nel giro di un anno, avrebbe avviato un Ospedale di Alta Specializzazione del valore di 1 miliardo di rupie e che avrebbe offerto servizi di Cardiologia, Cardiochirurgia, Nefrologia, Neurologia e Medicina Polmonare completamente gratuiti. Chi potrebbe mai pensare che una costruzione con una superficie di base di 26.730 mq e un’area edificata di 13.745 mq venga eretta nell’arco di sei mesi? Questo ospedale di circa 101.000 metri quadrati, il primo Ospedale di Alta Specializzazione completamente gratuito e l’unico del suo genere al mondo, che offre assistenza sanitaria di livello terziario, è stato costruito in un arco di tempo record di meno di sette mesi. Non appena l’edificio fu pronto, il giorno dell’inaugurazione furono eseguiti i primi quattro grandi interventi di Cardiochirurgia. Gli anni successivi hanno visto la crescita dell’Istituto con l’aggiunta di diversi dipartimenti e l’inizio dell’attività accademica sotto forma di programma DNB (Diplomate National Board diploma postlaurea). L’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche, Prasanthigram (SSSIHMSPG), è un ospedale di terapia terziaria da 300 posti letto con 14 sale operatorie, un’unità di terapia intensiva, un’unità di terapia critica, un’unità ad alta criticità, due laboratori di cateterismo cardiaco, cinque reparti medici chirurgici e un pronto soccorso operante 24 ore su 24. Nell’SSSIHMS-PG sono attive le seguenti specialità: Febbraio 2021 21


Cardiologia (da novembre 1991) Chirurgia Cardiotoracica (da novembre 1991) Urologia (da novembre 1992) Oftalmologia (da novembre 1994) Chirurgia Plastica (da luglio 1997) Ortopedia (da luglio 2006) Gastroenterologia Medica (da luglio 2008) Fin dal suo inizio, l’Istituto si è occupato di circa 370.000 pazienti ambulatoriali e ha eseguito 380.000 interventi chirurgici e relative procedure. Compie ogni giorno, in 14 sale operatorie, 45-50 interventi chirurgici, di cui circa 12-14 di Oftalmologia, 10-12 di Urologia, 7 di Ortopedia, 5 Cardiotoraciche e 9-12 interventi di Chirurgia Plastica. L’ospedale visita in media 550 pazienti ambulatoriali al giorno. Prepariamo 50 cartelle cliniche di dimissioni ospedaliere e documentiamo giornalmente 45-50 interventi chirurgici. Scriviamo anche referti su 300 radiografie, 12 scansioni TC, 10 risonanze magnetiche e 50 procedure ecografiche in un giorno. Nell’anno 2014-2015, il tasso di mortalità dell’ospedale è stato dello 0,97% e il quoziente di morbilità dell’1,67%, uno dei più bassi del Paese. Al suo interno, l’ospedale dispone di un laboratorio diagnostico all’avanguardia, che soddisfa tutte le esigenze di indagine relative a queste specialità. I laboratori esaminano 400 campioni al giorno che includono dipartimenti completamente attrezzati di Biochimica, Microbiologia, Patologia, Ematologia Clinica e una Banca del Sangue a tutti gli effetti. L’intera attrezzatura di laboratorio è connessa al nostro database centrale tramite Hl7 (sigla di un tipo di terminale - ndt). L’Istituto come Frutto dell’Amore di Bhagavan per l’Umanità I pazienti che sono stati in questo ospedale ci raccontano dello stupore e della gratitudine che li ha invasi e li ha spinti a diventare esseri umani migliori e a renderli più consapevoli del

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loro dovere verso i propri simili. Questo li ha resi parte di un effetto a catena che incoraggia una buona azione ad alimentarne un’altra. Essi vengono all’Istituto su base periodica per impegnarsi in qualche forma di servizio (come volontari Seva Dal). Essi aiutano i propri simili informandoli su un ospedale del genere dove si sta svolgendo questa attività. Sebbene i pazienti vengano qui come ultima risorsa per i loro mali e la loro angoscia, Puttaparthi diventa per loro un’altra casa e vi tornano ripetutamente poiché qui trovano conforto, sia fisico sia mentale. Essere testimone di questo processo di trasformazione è stato forse il più grande insegnamento che Swami mi abbia impartito. Alcune esperienze rimarranno in me per sempre. Un caso particolare fu quello di un bambino di 5 anni che pesava solo 8 kg. Soffriva di una malattia cardiaca e le sue membra erano cianotiche a causa della mancanza di ossigeno nel sangue. Venne operato e, sebbene l’intervento avesse avuto successo, sviluppò una complicanza a causa della quale fuorusciva liquido dalla cavità pleurica. Nonostante i nostri più intensi sforzi, non mostrò segni di miglioramento e ci preoccupammo. Ero andato al Darshan, e Swami venne alla nostra fila chiedendo informazioni sull’ospedale e sui pazienti. Gli parlai di questo bambino. Swami ascoltò con rapita attenzione e poi materializzò della Vibhuti che io diedi al piccolo. Inutile dire che il liquido si arrestò e il bambino tornò a casa completamente guarito. Tre mesi dopo, mentre un giorno avevo lo sguardo rivolto al corridoio, vidi un bimbetto correre verso di me. Non lo riconobbi, ma quando sua madre si avvicinò capii subito che si trattava dello stesso bambino che doveva essere sorretto dalla madre perché non poteva camminare e ora era completamente guarito, sano e gioioso. Sono questi momenti a darti un immenso senso di orgoglio, gioia e appagamento. Ci sono innumerevoli esperienze simili di

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molti pazienti che hanno sperimentato Swami e il Suo Amore, il che ha cambiato la loro vita per sempre. Anche queste esperienze continuano a rivelare l’onniscienza, l’onnipotenza e l’onnipresenza di Bhagavan. Avevo operato un bambino di cinque anni che soffriva di problemi alla valvola cardiaca e presentava due buchi nel cuore. Era una complessa malattia cardiaca congenita. Chiusi i due fori e riparai la valvola, ma, per qualche motivo, non ero molto soddisfatta della correzione. Così smontai tutto e rifeci l’intera operazione anche se ci volle molto tempo. Alla fine, il risultato fu buono e il paziente si riprese. Il giorno dopo, quando andai al Darshan, Bhagavan venne da me e mi disse: “Ieri, hai affrontato un caso complesso su un bambino piccolo. All’inizio non eri contenta, hai rifatto tutto e infine la faccenda si è sistemata.” Che rivelazione! Chi Glielo aveva detto? Questo continuò a dimostrare che Egli era sempre con noi. Ogni volta che terminavo un intervento avevo l’abitudine di accennare un verso o due di qualche Bhajan o canzone. Questo lo sapevo io o, al massimo, il mio assistente che era presente di fronte a me durante l’intervento, poiché cantavo molto piano. Penso che si trattasse di un fatto liberatorio dopo che le fasi principali dell’intervento erano state superate e la mia mente era più rilassata per canticchiare una melodia. Il giorno dell’Akhanda Bhajan e il Compleanno di Swami si stavano avvicinando e le celebrazioni di questi eventi richiesero un’intera settimana. Erano presenti gli altri Campus Educativi di Anantapur, Brindavan e Muddenahalli, e l’atmosfera era gioiosa. Era un giorno prima che l’Akhanda Bhajan iniziasse e io ero andata al Darshan di Bhagavan. Di fronte a me era seduta la direttrice del Campus di Anantapur, Smt. Jayalakshmi Gopinath. Swami arrivò per il Darshan, andò dalla direttrice, le chiese dei loro preparativi per l’Akhanda Bhajan, poi venne direttamente da me e mi domandò se, per l’occasione, avrei cantato. Rimasi piuttosto sorpresa dalla Eterno Auriga

domanda e risposi: “Swami, non so cantare!” Immediatamente, Swami replicò: “But Theatre Mein To Gaata Hai” (ma tu canti nella sala operatoria). Ancora una volta, dimostrò di sapere tutto di noi e di essere sempre con noi. Il fatto che sto per raccontarvi avvenne dopo la partenza fisica di Bhagavan, dando ancora una volta prova della Sua onnipresenza. Molte persone mi chiedono se sperimentiamo la presenza di Swami dopo la Sua dipartita fisica e questo episodio ne è una testimonianza. Ci eravamo presi l’incarico di operare un semplice caso di buco nel cuore per fare un intervento chirurgico. Il mio assistente fece l’operazione e l’intervento andò bene, ma, quando ebbe finito di chiudere lo sterno (torace), improvvisamente il cuore del paziente si fermò. Riaprì immediatamente il torace e rianimò il paziente che, in seguito, ebbe una guarigione miracolosa e senza complicanze. Più tardi venimmo a sapere dal nostro capoanestesista che, mentre stavano portando il paziente in sala operatoria, egli aveva rivelato che la notte precedente Bhagavan gli era apparso in sogno e lo aveva rassicurato che il suo intervento sarebbe andato bene e che sarebbe tornato a casa dalla sua famiglia sano e salvo. Fui molto felice di sentire ciò e questo rafforzò, ancora una volta, la nostra certezza nel fatto che Bhagavan facesse e pianificasse tutto molto prima di noi. Dobbiamo solo continuare a essere i Suoi validi strumenti. Mi viene in mente un altro episodio. Avevamo operato un bambino di sei anni che era in convalescenza in terapia intensiva. Molte volte distribuivamo ai nostri pazienti la foto di Swami con su scritto un motto. Quando le foto erano state distribuite a tutti i pazienti, iniziavamo a chiedere loro se sapevano di Swami e chi Egli fosse. Questo bambino di sei anni stava guardando con curiosità la foto e quando lo raggiungemmo e gli chiedemmo di Swami, egli rise e disse: “Quest’uomo con questi capelli viene ogni giorno e mi chiede se sto bene.” Che rivelazione! Bhagavan era ancora in mezzo a noi e si prendeva cura dei Febbraio 2021 23


suoi pazienti. Il cuore puro di un bambino di sei anni poteva vedere Swami mentre noi adulti no. A livello personale, ho visto mia madre soffrire di forti dolori alla spalla e al collo per tre giorni e Swami curarla in un batter d’occhio. Inoltre, mia madre ha sofferto per una frattura a entrambi i piedi e ha rifiutato il trattamento tranne la Vibhuti di Swami, ma fino all’ultimo giorno di vita non ha avuto dolore a nessuno dei piedi. Celebriamo oggi l’idea che è nata da Bhagavan e che si è realizzata sotto forma del magnifico edificio che si erge davanti a noi. Noi ne celebriamo l’esistenza, la crescita, la sostenibilità, il lavoro svolto negli ultimi 30 anni, il riconoscimento che ha avuto come unico ospedale gratuito al mondo ad aver ottenuto un certificato di approvazione svolgendo il proprio lavoro secondo i livelli di qualità del Quality Council dell’India (NABH). Non possiamo dire che ciò sia avvenuto senza prove, tribolazioni e difficoltà. Tuttavia, dietro a ogni ostacolo/difficoltà c’era Swami che ci guidava e ci proteggeva. Il parametro di

riferimento della qualità rispetto alla quantità del trattamento completo del paziente, riferito alla sola malattia, della gratuità della cura che non deve necessariamente essere o significare che il trattamento sia scadente, è sempre stato il segno distintivo dell’assistenza sanitaria che vige nel nostro Istituto. Questo ospedale è un modello emulabile che può essere avviato ovunque da chiunque abbia determinazione e persegua l’unità di pensiero, parola e azione. L’ospedale è il frutto del Divino Sankalpa del Paripurna Avatar, Bhagavan Baba, che ha trascorso tutta la vita riversando sulle masse il Suo Amore disinteressato e la Sua compassione. L’autrice, dottoressa Neelam Bipinchandra Desai, è entrata a far parte dell’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche, Prasanthigram, Puttaparthi, nel febbraio del 1993 dove, ancora oggi, presta servizio come Consulente Senior e Capo del Dipartimento di Cardiochirurgia Toracica e Vascolare.

Sri Sathya Sai Higher Secondary School Prasanthi Nilayam - 515134, Andhra Pradesh (Affiliated to CBSE-New Delhi) Email: ssshss@gmail.com Ph.: 08555-289289 Applications are invited for Trained Graduate Teachers (TGT) for the subject Art Education with relevant details and photograph. Minimum Qualification required: Graduate in B.A. Fine Arts from recognised University with good experience in fine arts such as art drawing, folk dances, dramatics, etc. The selected candidates will be paid as per Andhra Pradesh State Board recommendations. The application should reach the school office on or before 25th March 2021 either by Post or Email with relevant details and photograph. Superannuated persons of the age between 58 and 60 years can also apply. – Principal

24 Febbraio 2021

Eterno Auriga


P A R O L A D E L L ’ AVAT A R

PURIFICATE IL MONDO CON IL SANKIRTAN Non c’è nessuna era simile a quella di Kali, proprio nessuna, in cui, per mezzo della sola meditazione sul Nome del Signore, si possa raggiungere la meta, o benedetto! Anche un milionario deve accontentarsi di abiti e cibo normali; egli non può vivere mangiando l’oro. Quando i tempi sono infausti, un bastone può diventare un serpente, mentre, quando sono favorevoli, la polvere può diventare oro. La ruota del tempo può fare di un erudito un animale ottuso e di un animale ottuso un santo, mentre un ricco può diventare all’improvviso un giocattolo della dea della povertà. Qualunque cosa chiediate, non potete avere ciò che non è scritto che dobbiate ottenere. O giovane uomo, non accarezzare alcun desiderio: vivi piuttosto con nobiltà e intelligenza. Che altro posso dirvi, o nobili persone qui riunite? (Poesia Telugu) S O LTA N T O L A V I S I O N E I N T E G R A L E D O N A L A B E AT I T U D I N E Incarnazioni dell’Amore Divino!

Samyak Kirtanam Iti Sankirtanam (il Kirtan ottimale è il Sankirtan). Tra Kirtan e Sankirtan c’è grande differenza: Kirtan è individuale; è fatto da una persona che canta affinché le sue preghiere siano esaudite. Il Sankirtan, invece, mira al benessere di tutto l’universo. È chiamato anche Samjika Bhajan (canto comunitario). Questo modo di cantare i bhajan fu iniziato da Guru Nanak, il fondatore del sikhismo. Il Sankirtan vuole dimostrare l’unità nella diversità; quando tutti i partecipanti

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si uniscono nel cantare all’unisono fanno il Sankirtan. Esso può essere di quattro tipi: Guna Sankirtan, Lila Sankirtan, Bhava Sankirtan e Nama Sankirtan.

Il Guna Sankirtan è adatto al tipo di bhajan in cui il devoto recita le fauste qualità del Divino, sperimenta l’unità col Divino e acquisisce le qualità divine. Thyagaraja ricorse a questo tipo di canto. In uno dei suoi Kirtan esclamò: “O Signore, Tu sei al di là di tutte le parole. È possibile per qualcuno lodare le Tue imprese gloriose, fosse anche Brahma o un’altra

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verso Dio e si identificò col Divino in ogni atteggiamento di devozione. Ella manifestò la devozione in cinque forme: Santha (serenità), Sakhya (amicizia), Vatsalya (amore eterno), Anuraga (attaccamento) e Madhura (dolcezza). Radha e Mira erano le interpreti maggiori del Bhava Sankirtan.

Chaitanya fu l’interprete del Nama Sankirtan: “Tutti i nomi sono Tuoi. Nel cosmo non c’è niente che non mostri l’impronta del Tuo Nome o della Tua Forma.” Egli gioì nel cantare il Nome del Signore che rappresenta tutto ciò che è bello e glorioso nell’universo. Mentre, in ognuno degli eoni precedenti, i devoti adottarono un metodo o l’altro di cantare le glorie, i residenti di Prashanti Nilayam hanno la fortuna suprema di godere di tutte e quattro le forme del Sankirtan. I bhajan cantati qui sono una mescolanza delle quattro forme di Sankirtan. Il significato del Namalikhitam divinità? Io attendo la Tua grazia. Ascolta le mie suppliche. Tu hai restituito al precettore il figlio che il Signore della morte aveva preso, hai conquistato il Dio dell’Amore, hai liberato dalla prigione Vasudeva e Devaki, hai protetto Draupadi quando Ti si è rivolta disperata, sei stato il protettore dei Pandava, hai sollevato Kuchela dalla povertà, hai salvato sedicimila fanciulle dalla schiavitù.” In questo modo, Thyagaraja elencò le grandi imprese di Dio col suo canto. Il Gita Govindam è una forma di Lila Sankirtan: si riferisce al piacere del devoto che gode del gioco divino mentre è assorto completamente nella danza e nel canto estatici. Questo è portato a esempio nel Gita Govindam di Jayadeva. Il Bhava Sankirtan è mostrato soltanto da Radha, che espresse i suoi diversi sentimenti

26 Febbraio 2021

C’è ancora un'altra forma speciale di glorificare il Nome del Signore: il Namalikhitam (scrivere il Nome del Signore). Contemplare il Nome mentalmente, pronunciarlo e scriverlo a mano genera Trikarana Shuddhi (purezza di pensieri, parole e azioni). Il canto devozionale è un’effusione d’Amore per Dio

Qual è l’essenza del Sankirtan? Meritare l’Amore di Dio è il suo scopo essenziale. Il devoto dovrebbe immergersi nel canto accordando la voce, la melodia, il sentimento e il ritmo col tempo corretto della canzone. Armonizzando il sentimento con devozione e amore, le sacre parole del canto devono diventare un’effusione d’amore per Dio: soltanto questo è il canto devozionale. Se si canta senza comprendere il significato delle parole e senza alcun sentimento profondo d’amore genuino per Dio, si compie una cosa Eterno Auriga


meccanica. Il sentimento, la melodia e il ritmo sono essenziali per un canto corretto.

Il solo mezzo per purificare il mondo inquinato

Ricordare il Nome costituisce la panacea. Il Nome cantato come una canzone allieta immensamente il cuore. Molti pandit recitano i Nomi in versi, ma non sperimentano l’anelito intenso espresso nelle quartine. Alcuni attori sanno pronunciare le parole in modo forte e chiaro, ma non con profondità di sentimento. I Nomi cantati melodiosamente coinvolgono il cuore dei cantori e degli ascoltatori; anche i non credenti e gli agnostici annuiscono in segno di apprezzamento nell’ascoltare la musica devozionale.

Incarnazioni dell’Amore Divino!

Alcuni che prendono parte ai bhajan non muovono le labbra. Possono dire di cantare mentalmente, ma questo non è corretto. Se avete sentimenti devozionali, dovreste esprimerli con la lingua unendovi al canto del bhajan che soltanto in questo caso si può chiamare Sankirtan o cantare all’unisono con gli altri. Dovete cantare i Nomi a voce alta, a gran voce, affinché il canto si senta fin dove la voce può arrivare; soltanto allora il Divino risponderà pienamente e spanderà la Sua grazia. Nessuno corre in aiuto di uno che annega se il suo grido è flebile; soltanto se egli grida forte, al massimo della voce, le sue invocazioni vengono udite e gli altri corrono a salvarlo. Sankirtan significa cantare con abbandono e fervore.

Oggi, le persone passano la maggior parte del tempo a guardare la TV: ci sorprende che i bambini nati in questo ambiente siano prodotti della TV? Essi si comportano come attori sin dall’infanzia, fanno continuamente delle bravate e i genitori sono i soli ad averne colpa. Nei tempi antichi, le donne incinte solevano ascoltare le storie di Prahlada, di Satyavan e di altri personaggi nobili: i bambini nel ventre ne erano influenzati.

Un canto melodioso fa vibrare le corde del cuore

Tutti dovrebbero comprendere che le membra e gli organi del corpo sono stati dati all’essere umano affinché li usi per scopi sacri: la lingua per pronunciare il Nome del Signore, le mani per l’adorazione, i piedi per andare al tempio e così via. Questi organi non devono essere usati per scopi frivoli e profani. Le persone devono purificare la mente e contemplare Dio santificando ogni organo di senso. Eterno Auriga

Descrivere la dolcezza e la sacralità del Nome del Signore è impossibile. L’intensità della devozione con cui cantate il Nome otterrà dei benefìci proporzionali e vi darà gioia. Tutti dovrebbero sforzarsi di cantare i Nomi all’unisono. Oggi i cinque elementi del mondo, cioè lo spazio, l’aria, il fuoco, l’acqua e la terra, sono tutti inquinati; non si possono trovare dell’acqua o dell’aria pure. I suoni che udite sono inquinati, la terra è inquinata. L’era di Kali è diventata l’era di kalmasha (dell’impurità). Il canto dei Nomi del Signore è l’unico mezzo utile a ripulire tutto.

Il canto del Nome Divino purifica l’atmosfera

La recitazione dei Nomi del Signore aiuta a purificare l’atmosfera che assorbe le onde di suoni sacri. Il potere delle onde sonore è evidente da come le onde radio si trasmettono e si ricevono a grandi distanze. L’atmosfera che è stata inquinata dai suoni impuri può essere purificata con il canto del Nome Divino.

- Dal Discorso Divino di Bhagavan tenuto nell’Auditorium Purnachandra il 3 marzo 1992

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LE MIE ESPERIENZE CON BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA*

I

Dottoressa Goteti Saraswati

L GIORNO SUCCESSIVO, MENTRE stavamo per salire sugli autobus e andare a Badri, Swami ci fece sedere sul grande prato vicino al bungalow del Governatore e ci disse che cosa avremmo dovuto fare. “Guardate, il fiume Gange scorre lì vicino. Svegliatevi presto la mattina, e non preoccupatevi del freddo. Fate un bagno, e lasciate tutti i vostri peccati nel Gange. Abbandonate tutte le cattive qualità. Emergetene puri.” Questo è ciò che disse Swami. Seguendo le Sue parole, ci svegliammo presto. Sapete quant’era forte la corrente? Era fortissima. Dovemmo afferrarci a degli appigli e in qualche modo fare il bagno e uscire. Fu ciò che facemmo. Come Swami Salvò una Mucca

Il giorno dopo, vi andammo in autobus. Potemmo vedere alcuni autobus caduti nella gola sottostante. Guardando in basso, riuscivamo a vedere galleggiare nell’acqua le ruote degli autobus precipitati. Erano scene davvero spaventose, ma Swami era con noi. Dobbiamo imparare le lezioni che Swami ci ha insegnato riguardo alla purezza. “Se volete qualcosa, chiedete”, ha sempre detto. Che cosa avremmo dovuto chiederGli? Volevamo solo starGli vicino: per noi, era unico. Durante il viaggio vedevamo alte colline e, su una di esse, un giorno, scorgemmo una mucca che pascolava. Swami camminava, e anche noi stavamo camminando con Lui. Mentre le passavamo accanto, la mucca cadde dall’alto. Io dissi: “Oh, Swami! Quella mucca è caduta!” e pensai che fosse alla fine mentre si contorceva a terra. Invece, esse poi si alzò e se ne andò. Swami disse: “È passata davanti * Continua dalla pubblicazione di dicembre 2020. 28 Febbraio 2021

Le persone al seguito di Bhagavan a Badrinath.

agli occhi di Swami. Che cosa pensate che le sarebbe capitato?”

Tutte queste sono lezioni per noi. Lo sguardo di Swami dovrebbe essere su di noi: allora non potrà accaderci nulla. Che cosa pensate possa accadere se si è davanti agli occhi di Swami? Dio Viene in Molte Forme per Proteggere i Suoi Devoti

Swami stava dando disposizioni individuali, elencando i nomi ad alta voce: “Queste persone entreranno nei palanchini, il tal dei tali andrà a cavallo e dite agli altri di andare a piedi.” Egli Stesso pensò a una sistemazione per tutti. Aveva assegnato un mezzo di trasporto a ciascuno. Tirai fuori un po’ di scuse e decisi di non andare a cavallo, ma avevo paura di dirGlielo. Mi avrebbe rimproverato di nuovo? Quindi, rimasi zitta. Il cavallo fu assegnato alla figlia di Seetharamaiah. Egli organizzò dunque per tutti e partimmo. Burgula Ramakrishna Rao aveva un gruppo in viaggio

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con sé composto dalla sua famiglia. Presero un caffè e dei biscotti e poi procedettero. Lungo la strada, per tre o quattro volte, egli disse: “Swami non sarebbe contento. Per favore, salite sul cavallo.” Ci diceva questo con molta gentilezza. “Nessun problema, signore”, rispondevo. Quando lo vedevo, egli mi diceva di salire sul cavallo. I cavalli ci furono quindi assegnati e camminarono con noi.

Il sentiero di montagna era piuttosto ripido, e percorrerlo era difficile. Ansimavamo, camminando con un bastone per sostenerci. Mentre andavamo avanti, ci venne sete, ma né la mia compagna di viaggio né io avevamo dell’acqua. C’erano alcune sorgenti di montagna. Bevendo, calmavamo la sete per un po’, ma dopo qualche tempo eravamo daccapo. Così, ci fermammo vicino a un chiosco del tè e chiedemmo al proprietario: “Può darci dell’acqua potabile?” “Non posso darvi l’acqua; se volete, posso darvi del tè”, disse l’uomo. Quando ribadimmo che volevamo acqua e non tè, rispose che non ce l’avrebbe data. Che cosa potevamo fare? Né lei né io volevamo del tè. Ripartimmo e salimmo ancora per qualche metro. Lungo il ripido sentiero con i bastoni in mano, ci imbattemmo in una donna Garhwali (gruppo etnolinguistico della regione del Garhwal, nello Stato indiano settentrionale dell’Uttarakhand, nell’Himalaya – ndt), di corporatura robusta, alta, con una bella carnagione, che aveva un recipiente sopra l’altro, come fanno nel Rajasthan. Stava scendendo e io le chiesi: “C’è acqua più su?” “No, non troverete acqua se salite.” “Siamo assetate.” “Avete sete? Sedetevi, vi verserò dell’acqua”, disse. Quando chiedemmo il recipiente, non ce lo dette. Disse: “Sedetevi, la verserò io.” Allora, mi sedetti e, accanto a me, c’era la mia intrepida compagna. Le disse: “Siedi anche tu, Seetha!” La donna versò a entrambe dell’acqua in bocca e così potemmo bere e ci saziammo. Non c’era acqua da nessuna parte sopra di noi, nemmeno un rivolo. Dopo un po’, quella donna scomparve.

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Se soffriamo, Dio in un modo o nell’altro ci proteggerà. Salimmo con grande fatica. Dopo aver scalato per un po’, Seetha disse: “Non riesco più a camminare: salirò su quel cavallo.” “Sali! D’altronde, il cavallo è proprio accanto a te.” L’aiutai a salire. Il mio cavallo stava ancora camminando dietro di me. Proseguimmo e fummo alloggiati in un edificio scolastico. Dopo il bagno, mi sdraiai e sprofondai nel sonno. Tutti gli altri membri del gruppo erano anch’essi in quel luogo. Mattina e sera, ovunque fosse Swami, Gli offrivano l’Arati. Tutto ciò mi irritava. Che cosa significava tutto questo? Cantare, fare Namaskar, senza metodo e regole. Cantavano in quel modo e io ero coricata. Sentivo il canto da lontano, ma avevo sonno. Mentre mi stavo addormentando, vicino a me udii: “Poverina! È determinata: lei ha quello spirito. Ha scalato la montagna. Poverina! Adesso è stanca e dorme.” Sentii queste parole pronunciate da una voce familiare. Mi alzai immediatamente e lì, in piedi, vidi Swami che stava apprezzando i miei sforzi nell’arrampicarmi. Fu bello! Mi alzai e feci Namaskar. Vicino a Badrinath, c’è un posto chiamato Brahma Kapal. È un piccolo luogo sotto un ghiacciaio. Swami invitò tutti a sedersi lì e a officiare dei riti per i propri antenati. Tutti gli uomini fecero le offerte cerimoniali che erano state eseguite lì nel tempio. Swami le fece fare a tutti gli uomini, mentre a noi disse: “Non è necessario che voi donne lo facciate; lo farò Io.” Il Gange passa là sotto con il nome di Alakananda. La strada è alquanto più in alto. Egli venne giù e chiese anche a noi di scendere. Scendemmo e ci mettemmo in fila sui gradini. Swami prese un vassoio per le offerte cerimoniali e raccolse dell’acqua dal Gange. Domandò poi se qualcuno avesse dei semi di sesamo. Chi potrebbe portare con sé dei semi di sesamo? Non appena Swami pronunciò quelle parole, vedemmo dei semi di sesamo galleggiare sull’acqua. Agitando la mano, Egli creò un grosso mucchio di

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Vibhuti. Ne ricevetti una parte e la conservai per molti giorni. Baba la mescolò a dell’acqua e ce la diede in mano. Poi disse: “Per sette generazioni prima di voi o dopo di voi, non è necessaria la celebrazione di alcun rito.” Il Narayana Seva di Swami a Badrinath

Swami si fece scattare una foto con tutti noi fra le colline. In quella foto, ognuno è grande quanto la testa di una formica. Tutti noi 110, e in 100 alla festa del Governatore. Swami ci fece radunare tutti per una foto.

Che cosa fece a Badri? Il giorno prima della partenza da Badri, dette da mangiare a tutti eseguendo il Narayana Seva. Egli esordì dicendo: “Dammi dieci rupie. Tu dammene cinque. Tu dammene venti.” In questo modo, domandò dei soldi a ciascuno. C’erano molti che avevano abbastanza denaro. Essi dissero: “No, Swami, daremo 100, 200 rupie.” “No, datemene solo 10, datemene 5.” Fu così che raccolse denaro da noi. Da me ebbe 10 rupie. Disse: “Sto raccogliendo questo da voi per la seguente ragione: è un luogo molto sacro. Se fate atti di carità in un posto del genere, otterrete buoni risultati in molte nascite. Il motivo per cui prendo solo 10 rupie da te è perché non hai bisogno di ulteriori di buoni risultati. Che cosa voglio dire? Tu hai 100 rupie e puoi darle, ma quel risultato non è necessario per te. Dieci rupie è la quantità giusta per te.” Egli prese solo quelle. Poi si fece preparare del riso dolce e lo distribuì per tutta la strada. Successivamente comprò tutte le coperte della città e le distribuì a tutti. Ma alcuni non le ricevettero poiché non ce n’erano più; quella città aveva esaurito le scorte. A quelle persone dette 200 o 300 rupie ciascuna, dicendo loro di comprare delle coperte, perché quello era un posto freddo. Questo avvenne un giorno prima del nostro ritorno. Swami Ferma la Caduta di una Montagna

Dopo la cena di quella sera, tornammo il giorno successivo. Da Badri a Joshimath, stesso percorso. La circolazione è a senso

30 Febbraio 2021

unico. Quando ce ne andammo, a Devaprayag ci furono tre o quattro smottamenti. Mentre stavamo tornando, c’erano tre autobus per noi. Il Governatore e altri avevano tre/quattro macchine. In un punto particolare, Swami scese e agitando il fazzoletto, disse: “Scendete tutti dagli autobus! Qualunque cosa abbiate in mano, prendetela e venite qui velocemente. Prendete solo il bagaglio a mano. Presto!” Naturalmente fui la prima: non avevo bagagli con me. Mi precipitai lì. La gente sul retro dell’autobus stava ancora scendendo, e Swami disse: “Guardate là! Un’enorme montagna sta scivolando giù” Avevano già iniziato a cadere delle piccole pietre. Poi Egli aggiunse: “Guardate che frana!” Finché tutta la nostra gente non fu al sicuro, la situazione rimase così. Dopo che le persone dei tre autobus ebbero raggiunto un luogo sicuro, mentre guardavamo, si verificò la frana. Egli la fermò con lo sguardo. Nessun’altra arma. Quando si dice che Krishna tenne sollevata la montagna Govardhan, non ci crediamo! In questo caso, Swami impedì alla montagna di crollare solo guardandola! Non appena fummo al sicuro, la osservammo cadere. L’intera montagna stava crollando, con grandi massi che precipitavano. Se osservassimo attentamente, potremmo vedere miracoli ogni secondo. Ma noi non lo facciamo. Pensiamo che tutto sia naturale. Arrivammo dall’altro lato della frana. Dato che il Governatore era con noi, gli autobus di soccorso ci raggiunsero rapidamente da Haridwar, che era a 20-30 miglia di distanza. Partimmo per Haridwar. Il giorno dopo, dovevamo ripartire. Swami stava prendendo accordi, e dove poteva sedersi? Solo sulle nostre coperte! Lì seduto, faceva dei piani: chi sarebbe tornato a casa e così via. Alcuni sarebbero andati a vedere Mathura Brindavan. Swami aveva portato i biglietti avanti e indietro. Sarebbero andati a vedere Mathura Brindavan e poi sarebbero tornati. I loro biglietti vennero tenuti separati. Swami mi chiese se volevo andarci anch’io. Gli

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risposi: “Swami, se ci vai Tu, ci andrò anch’io.” “No, non vengo”, disse. “Allora perché andarci? Andrò semplicemente a casa”, replicai. Dopo pranzo, salimmo su un treno diretto a Delhi. Al nostro arrivo, alcuni devoti Sai portarono del riso al curd in grandi contenitori e dettero da mangiare a tutti noi. Al mattino continuammo il nostro viaggio. Tra coloro che venivano

con noi c’erano Rama Lakshmana e Mohan, che avevano l’abitudine di cantare. Fu bello conoscerci tutti. Sedemmo tutti assieme e c’era anche Sri Bhadram. Solo una decina di noi tornò, e, da Vijayawada, io tornai a casa.

– L’autrice, ginecologa di professione, è devota di Baba da oltre cinquant’anni

Sri Sathya Sai Higher Secondary School Prasanthi Nilayam - 515134, Andhra Pradesh Admission Notice 2021-2022 Admission to Class I (Boys & Girls) and Class XI (Boys & Girls) for the academic year 2021-22 will take place in June 2021. The medium of instruction will be English and the school is wholly residential. Admission criteria for class I** Age Limit: 5 ½ years to 6 ½ years as on 30-09-2021. The Date of Birth should be between 30-03-2015 to 30-03-2016. ** Note: Admissions for class I will be under Random Selection Method. Admission criteria for Class XI Only English Medium students are eligible to apply. Prospectus and application forms: Prospectus and Application details are available at our website: www.ssshss.edu.in. The Application form should be filled online only and filled in application form shall be downloaded from our website from 15th March 2021 till 10th April 2021. The downloaded filled in application should be sent along with Demand Draft, drawn in favour of “Principal Sri Sathya Sai Higher Secondary School” on State Bank of India, payable at Puttaparthi Branch (code no: 02786) Or can be done through online “SBI collect” for the value of Rs. 100/- with self-addressed, envelope with stamp ‘Rs. 10/-’. The size of the cover shall be 5cm x 10cm. The last date for submission of filled in application form will be 24-04-2021. Note: The payment of application fee should be on or before 10-04-2021. Phone number: 08555 289289, Website: www.ssshss.edu.in, E-mail for class XI: xiadmission@ssshss.edu.in, E-mail for class I: ps1admission@ssshss.edu.in Note: All the applicants who applied for 1st standard for 2020-21 only will be considered for admission into 2nd standard for the year 2021-22 which will be done through Random method as per RTE Norms. – Principal

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N

ARGENTINA

EL LUGLIO DEL 2020, LE montagne di Córdoba hanno subìto il più grande incendio boschivo mai visto, che ha distrutto oltre 300.000 ettari di foresta. Nel fuoco sono morti molti animali, tra cui uccelli, pecore, mucche, polli e volpi. I volontari della SSSIO del Gruppo Sri Sathya Sai di San Marcos Sierras hanno fornito cibo ai vigili del fuoco e alle famiglie bisognose colpite dal disastro. I volontari hanno continuato a servire numerose famiglie per diversi mesi.

AUSTRALIA Dal 5 al 13 settembre 2020, l’Unità Medica Sai, in collaborazione con la SSSIO dell'Australia, ha organizzato una Settimana di Assistenza Sanitaria Sai, che ha ottenuto successo.

Settimana di Assistenza Sanitaria Sai, Australia.

Nell’Australia Occidentale, è stato organizzato un Lavoro di Gruppo sull’Invecchiamento Sano per sensibilizzare le persone, con più di 40 anni, su importanti problemi di salute. L’evento ha introdotto i partecipanti alla visione di Sri Sathya Sai Baba sull’assistenza sanitaria ideale. I Giovani Adulti e un gruppo di professionisti medici e paramedici qualificati hanno presentato una varietà di argomenti riguardanti il benessere generale, nonché la vista e i denti. Nell’ambito

32 Febbraio 2021

della Settimana di Assistenza Sanitaria Sai, l’Unità Medica Sai ha fatto, in molte parti dell’Australia, numerose altre presentazioni. In concomitanza con questi impegni, il 6 settembre 2020 numerosi volontari della SSSIO hanno condotto un importante collegamento online dedicato al R U OK Day, una giornata annuale di sensibilizzazione sulla salute mentale.

CANADA Il 3 ottobre 2020, 60 volontarie del Centro Sri Sathya Sai di Brampton/Mississauga hanno consegnato, al rifugio per donne maltrattate di Brampton e al Servizio del Banco Alimentare di Mississauga, circa 1400 kg di cibo non deperibile, 40 scatole di pannolini e salviettine per bambini e 15 casse di bottiglie d’acqua.

Servizio ai bisognosi in Canada.

Come umile offerta a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba per il Suo 95° Compleanno, i volontari hanno collaborato, seguendo i protocolli di sicurezza sanitaria e igienizzazione, nella raccolta, nello smistamento e nella consegna di tutto il materiale.

KIRGHIZISTAN Nell’ottobre del 2020, i volontari della SSSIO in Kirghizistan hanno servito 40 ospiti in una casa d’accoglienza per senzatetto, molti dei quali malati. Eterno Auriga


del Messico hanno messo a dimora 101 alberi e piante in varie regioni. Hanno partecipato a questa attività con amore e dedizione più di 28 famiglie e gruppi di devoti. Inoltre, ai partecipanti è stato ricordato il legame tra umanità e natura, ed essi hanno ringraziato Dio per aver concesso loro di vivere e aver fornito sostentamento. I volontari, non solo hanno piantato alberi nelle loro case e nei parchi urbani, ma si sono anche impegnati a prendersene cura nel tempo.

RUSSIA

Servizio in una casa d’accoglienza per senzatetto nel Kirghizistan.

I volontari hanno servito due piatti caldi, focacce, tè e mele. Hanno anche distribuito medicinali a chi ne aveva bisogno. I residenti e il personale del rifugio hanno espresso gratitudine per il servizio amorevole e alcuni degli ospiti si sono persino offerti di aiutare i malati.

Alla fine di ottobre 2020, più di 70 volontari, tra cui Giovani Adulti provenienti da 22 Centri e Gruppi Sri Sathya Sai di tutta la Russia, hanno servito i bisognosi in un’atmosfera colma d’amore e compassione. Nella regione VolgaUrali, 21 volontari hanno servito cibo caldo a 138 persone bisognose.

MESSICO In commemorazione della Giornata della Dichiarazione di Avatarità, il 18 ottobre 2020 i volontari della SSSIO Aiuto ai bisognosi in Russia.

Piantumazione di alberi in Messico.

Eterno Auriga

In alcune città, hanno distribuito vestiti invernali e consegnato amorevolmente pizza e gelati fatti in casa ai bambini di un orfanotrofio locale. Nella regione degli Urali, nonostante le restrizioni causate dalla pandemia, i volontari della SSSIO hanno servito cibo a 24 persone bisognose. Nella regione del Caucaso, oltre a distribuire cibo e vestiti a quattro famiglie bisognose, i membri della SSSIO hanno dato, in due città, del cibo agli uccelli e ad altri animali. Nella regione nordoccidentale, più di 20 persone hanno servito cereali (grano saraceno, riso), oltre a verdure, tè, caffè e dolci (cioccolato, pan di zenzero, biscotti, dolciumi) a 100 persone. Hanno anche Febbraio 2021 33


distribuito ai bisognosi mascherine, fazzoletti di carta, vitamine, calzini e sapone. I volontari hanno inoltre fornito cibo e medicinali di primo soccorso alle famiglie a basso reddito. Nella regione siberiana, i volontari della SSSIO hanno amorevolmente servito, a oltre 75 persone, noodles con verdure, zuppa di piselli, porridge con verdure, biscotti con tè, purè di patate e insalata.

USA Negli ultimi 15 anni, ogni sabato, i volontari della SSSIO organizzano un campo di servizio medico gratuito presso la Ashland Free Medical Clinic (AFMC) di San Lorenzo, in California.

SRI LANKA Il 17 novembre 2020, i Giovani Adulti dei Centri Sri Sathya Sai di Point Pedro e Katkovalam hanno piantato più di 750 alberi di cocco per sostenere 250 famiglie povere del villaggio di Thevanpitty nel distretto di Mannar.

Visita medica gratuita, California.

Piantumazione di alberi di cocco per famiglie povere nello Sri Lanka.

Nell’ambito del progetto “Go Green”, ogni famiglia ha ricevuto tre alberi di cocco, mentre le due scuole del villaggio hanno avuto cinque alberi ciascuna.

Questo progetto di servizio fornisce cure mediche primarie e specialistiche con l’aiuto e la collaborazione di diverse centinaia di volontari, strutture mediche locali e centri odontoiatrici. Oltre 22.000 persone hanno ricevuto cure mediche e dentistiche gratuite, inclusi servizi medici primari, mammografie, esami oculistici, interventi di cataratta, vaccini antinfluenzali ecc. I pazienti sono estremamente grati e alcuni di loro, a volte, si sono persino offerti volontari per lavorare presso la clinica. - Organizzazione Internazionale Sri Sathya Sai

Di che utilità è il Mio Discorso se non lo ricevete nel vostro cuore e non agite di conseguenza? Trovo che tutti gli sforzi in questi anni per risvegliarvi al dovere verso voi stessi non stiano dando frutti. Siete come le rocce sul litorale che, senza essere smosse, affrontano l’urto delle onde. La roccia non si muove e l’onda non si fermerà. Questa situazione dovrebbe finire. Svegliatevi e approfittate di questa opportunità unica. – Bhagavan Sri Sathya Sai Baba 34 Febbraio 2021

Eterno Auriga



Data di pubblicazione 15 febbraio 2021

Utilizzate Ogni Momento in Pensieri sul Signore Con reciproca amicizia e affetto, impegnatevi in Bhajan, Puja, meditazione e nello studio delle glorie del Signore! Utilizzate il poco tempo a disposizione in pensieri sul Signore, senza sprecarlo in chiacchiere oziose. Il tempo, una volta perso, non potrà mai essere recuperato! Il tempo che deve ancora venire non può essere rivendicato come sicuramente vostro! Quindi, per trasformare ogni momento in gioia, rendete questo momento, mentre è ancora con voi, santo e puro. Rinunciate a tutti gli ieri, i domani e i giorni a venire; fate adesso, in questo stesso giorno, il compito che vale la pena fare. Questa è la Mia benedizione, per tutti voi, in occasione del Nuovo Anno.

– Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i


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