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La Missione di Bhagavan di Assistenza Sanitaria Gratuita Dottoressa Neelam Bipinchandra Desai
Cardiologia (da novembre 1991)
Chirurgia Cardiotoracica (da novembre 1991)
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Urologia (da novembre 1992)
Oftalmologia (da novembre 1994)
Chirurgia Plastica (da luglio 1997)
Ortopedia (da luglio 2006)
Gastroenterologia Medica (da luglio 2008)
Fin dal suo inizio, l’Istituto si è occupato di circa 370.000 pazienti ambulatoriali e ha eseguito 380.000 interventi chirurgici e relative procedure. Compie ogni giorno, in 14 sale operatorie, 45-50 interventi chirurgici, di cui circa 12-14 di Oftalmologia, 10-12 di Urologia, 7 di Ortopedia, 5 Cardiotoraciche e 9-12 interventi di Chirurgia Plastica.
L’ospedale visita in media 550 pazienti ambulatoriali al giorno. Prepariamo 50 cartelle cliniche di dimissioni ospedaliere e documentiamo giornalmente 45-50 interventi chirurgici. Scriviamo anche referti su 300 radiografie, 12 scansioni TC, 10 risonanze magnetiche e 50 procedure ecografiche in un giorno.
Nell’anno 2014-2015, il tasso di mortalità dell’ospedale è stato dello 0,97% e il quoziente di morbilità dell’1,67%, uno dei più bassi del Paese.
Al suo interno, l’ospedale dispone di un laboratorio diagnostico all’avanguardia, che soddisfa tutte le esigenze di indagine relative a queste specialità. I laboratori esaminano 400 campioni al giorno che includono dipartimenti completamente attrezzati di Biochimica, Microbiologia, Patologia, Ematologia Clinica e una Banca del Sangue a tutti gli effetti. L’intera attrezzatura di laboratorio è connessa al nostro database centrale tramite Hl7 (sigla di un tipo di terminale - ndt).
L’Istituto come Frutto dell’Amore di Bhagavan per l’Umanità
I pazienti che sono stati in questo ospedale ci raccontano dello stupore e della gratitudine che li ha invasi e li ha spinti a diventare esseri umani migliori e a renderli più consapevoli del loro dovere verso i propri simili. Questo li ha resi parte di un effetto a catena che incoraggia una buona azione ad alimentarne un’altra. Essi vengono all’Istituto su base periodica per impegnarsi in qualche forma di servizio (come volontari Seva Dal).
Essi aiutano i propri simili informandoli su un ospedale del genere dove si sta svolgendo questa attività. Sebbene i pazienti vengano qui come ultima risorsa per i loro mali e la loro angoscia, Puttaparthi diventa per loro un’altra casa e vi tornano ripetutamente poiché qui trovano conforto, sia fisico sia mentale. Essere testimone di questo processo di trasformazione è stato forse il più grande insegnamento che Swami mi abbia impartito.
Alcune esperienze rimarranno in me per sempre. Un caso particolare fu quello di un bambino di 5 anni che pesava solo 8 kg. Soffriva di una malattia cardiaca e le sue membra erano cianotiche a causa della mancanza di ossigeno nel sangue. Venne operato e, sebbene l’intervento avesse avuto successo, sviluppò una complicanza a causa della quale fuorusciva liquido dalla cavità pleurica. Nonostante i nostri più intensi sforzi, non mostrò segni di miglioramento e ci preoccupammo. Ero andato al Darshan, e Swami venne alla nostra fila chiedendo informazioni sull’ospedale e sui pazienti. Gli parlai di questo bambino. Swami ascoltò con rapita attenzione e poi materializzò della Vibhuti che io diedi al piccolo. Inutile dire che il liquido si arrestò e il bambino tornò a casa completamente guarito. Tre mesi dopo, mentre un giorno avevo lo sguardo rivolto al corridoio, vidi un bimbetto correre verso di me. Non lo riconobbi, ma quando sua madre si avvicinò capii subito che si trattava dello stesso bambino che doveva essere sorretto dalla madre perché non poteva camminare e ora era completamente guarito, sano e gioioso. Sono questi momenti a darti un immenso senso di orgoglio, gioia e appagamento.
Ci sono innumerevoli esperienze simili di
molti pazienti che hanno sperimentato Swami e il Suo Amore, il che ha cambiato la loro vita per sempre. Anche queste esperienze continuano a rivelare l’onniscienza, l’onnipotenza e l’onnipresenza di Bhagavan.
Avevo operato un bambino di cinque anni che soffriva di problemi alla valvola cardiaca e presentava due buchi nel cuore. Era una complessa malattia cardiaca congenita. Chiusi i due fori e riparai la valvola, ma, per qualche motivo, non ero molto soddisfatta della correzione. Così smontai tutto e rifeci l’intera operazione anche se ci volle molto tempo. Alla fine, il risultato fu buono e il paziente si riprese. Il giorno dopo, quando andai al Darshan, Bhagavan venne da me e mi disse: “Ieri, hai affrontato un caso complesso su un bambino piccolo. All’inizio non eri contenta, hai rifatto tutto e infine la faccenda si è sistemata.” Che rivelazione! Chi Glielo aveva detto? Questo continuò a dimostrare che Egli era sempre con noi.
Ogni volta che terminavo un intervento avevo l’abitudine di accennare un verso o due di qualche Bhajan o canzone. Questo lo sapevo io o, al massimo, il mio assistente che era presente di fronte a me durante l’intervento, poiché cantavo molto piano. Penso che si trattasse di un fatto liberatorio dopo che le fasi principali dell’intervento erano state superate e la mia mente era più rilassata per canticchiare una melodia. Il giorno dell’Akhanda Bhajan e il Compleanno di Swami si stavano avvicinando e le celebrazioni di questi eventi richiesero un’intera settimana. Erano presenti gli altri Campus Educativi di Anantapur, Brindavan e Muddenahalli, e l’atmosfera era gioiosa. Era un giorno prima che l’Akhanda Bhajan iniziasse e io ero andata al Darshan di Bhagavan. Di fronte a me era seduta la direttrice del Campus di Anantapur, Smt. Jayalakshmi Gopinath. Swami arrivò per il Darshan, andò dalla direttrice, le chiese dei loro preparativi per l’Akhanda Bhajan, poi venne direttamente da me e mi domandò se, per l’occasione, avrei cantato. Rimasi piuttosto sorpresa dalla domanda e risposi: “Swami, non so cantare!” Immediatamente, Swami replicò: “But Theatre Mein To Gaata Hai” (ma tu canti nella sala operatoria). Ancora una volta, dimostrò di sapere tutto di noi e di essere sempre con noi.
Il fatto che sto per raccontarvi avvenne dopo la partenza fisica di Bhagavan, dando ancora una volta prova della Sua onnipresenza. Molte persone mi chiedono se sperimentiamo la presenza di Swami dopo la Sua dipartita fisica e questo episodio ne è una testimonianza. Ci eravamo presi l’incarico di operare un semplice caso di buco nel cuore per fare un intervento chirurgico. Il mio assistente fece l’operazione e l’intervento andò bene, ma, quando ebbe finito di chiudere lo sterno (torace), improvvisamente il cuore del paziente si fermò. Riaprì immediatamente il torace e rianimò il paziente che, in seguito, ebbe una guarigione miracolosa e senza complicanze. Più tardi venimmo a sapere dal nostro capoanestesista che, mentre stavano portando il paziente in sala operatoria, egli aveva rivelato che la notte precedente Bhagavan gli era apparso in sogno e lo aveva rassicurato che il suo intervento sarebbe andato bene e che sarebbe tornato a casa dalla sua famiglia sano e salvo. Fui molto felice di sentire ciò e questo rafforzò, ancora una volta, la nostra certezza nel fatto che Bhagavan facesse e pianificasse tutto molto prima di noi. Dobbiamo solo continuare a essere i Suoi validi strumenti.
Mi viene in mente un altro episodio. Avevamo operato un bambino di sei anni che era in convalescenza in terapia intensiva. Molte volte distribuivamo ai nostri pazienti la foto di Swami con su scritto un motto. Quando le foto erano state distribuite a tutti i pazienti, iniziavamo a chiedere loro se sapevano di Swami e chi Egli fosse. Questo bambino di sei anni stava guardando con curiosità la foto e quando lo raggiungemmo e gli chiedemmo di Swami, egli rise e disse: “Quest’uomo con questi capelli viene ogni giorno e mi chiede se sto bene.” Che rivelazione! Bhagavan era ancora in mezzo a noi e si prendeva cura dei
suoi pazienti. Il cuore puro di un bambino di sei anni poteva vedere Swami mentre noi adulti no.
A livello personale, ho visto mia madre soffrire di forti dolori alla spalla e al collo per tre giorni e Swami curarla in un batter d’occhio. Inoltre, mia madre ha sofferto per una frattura a entrambi i piedi e ha rifiutato il trattamento tranne la Vibhuti di Swami, ma fino all’ultimo giorno di vita non ha avuto dolore a nessuno dei piedi.
Celebriamo oggi l’idea che è nata da Bhagavan e che si è realizzata sotto forma del magnifico edificio che si erge davanti a noi. Noi ne celebriamo l’esistenza, la crescita, la sostenibilità, il lavoro svolto negli ultimi 30 anni, il riconoscimento che ha avuto come unico ospedale gratuito al mondo ad aver ottenuto un certificato di approvazione svolgendo il proprio lavoro secondo i livelli di qualità del Quality Council dell’India (NABH). Non possiamo dire che ciò sia avvenuto senza prove, tribolazioni e difficoltà. Tuttavia, dietro a ogni ostacolo/difficoltà c’era Swami che ci guidava e ci proteggeva. Il parametro di riferimento della qualità rispetto alla quantità del trattamento completo del paziente, riferito alla sola malattia, della gratuità della cura che non deve necessariamente essere o significare che il trattamento sia scadente, è sempre stato il segno distintivo dell’assistenza sanitaria che vige nel nostro Istituto.
Questo ospedale è un modello emulabile che può essere avviato ovunque da chiunque abbia determinazione e persegua l’unità di pensiero, parola e azione.
L’ospedale è il frutto del Divino Sankalpa del Paripurna Avatar, Bhagavan Baba, che ha trascorso tutta la vita riversando sulle masse il Suo Amore disinteressato e la Sua compassione.
- L’autrice, dottoressa Neelam Bipinchandra Desai, è entrata a far parte dell’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche, Prasanthigram, Puttaparthi, nel febbraio del 1993 dove, ancora oggi, presta servizio come Consulente Senior e Capo del Dipartimento di Cardiochirurgia Toracica e Vascolare.
Sri Sathya Sai Higher Secondary School
Prasanthi Nilayam - 515134, Andhra Pradesh (Affiliated to CBSE-New Delhi) Email: ssshss@gmail.com Ph.: 08555-289289
Applications are invited for Trained Graduate Teachers (TGT) for the subject Art Education with relevant details and photograph. Minimum Qualification required: Graduate in B.A. Fine Arts from recognised University with good experience in fine arts such as art drawing, folk dances, dramatics, etc. The selected candidates will be paid as per Andhra Pradesh State Board recommendations. The application should reach the school office on or before 25th March 2021 either by Post or Email with relevant details and photograph. Superannuated persons of the age between 58 and 60 years can also apply.
– Principal
PURIFICATE IL MONDO CON IL SANKIRTAN
Non c’è nessuna era simile a quella di Kali, proprio nessuna, in cui, per mezzo della sola meditazione sul Nome del Signore, si possa raggiungere la meta, o benedetto! Anche un milionario deve accontentarsi di abiti e cibo normali; egli non può vivere mangiando l’oro. Quando i tempi sono infausti, un bastone può diventare un serpente, mentre, quando sono favorevoli, la polvere può diventare oro. La ruota del tempo può fare di un erudito un animale ottuso e di un animale ottuso un santo, mentre un ricco può diventare all’improvviso un giocattolo della dea della povertà. Qualunque cosa chiediate, non potete avere ciò che non è scritto che dobbiate ottenere. O giovane uomo, non accarezzare alcun desiderio: vivi piuttosto con nobiltà e intelligenza. Che altro posso dirvi, o nobili persone qui riunite?
(Poesia Telugu)
SOLTANTO LA VISIONE INTEGRALE DONA LA BEATITUDINE
Incarnazioni dell’Amore Divino!
Samyak Kirtanam Iti Sankirtanam (il Kirtan ottimale è il Sankirtan). Tra Kirtan e Sankirtan c’è grande differenza: Kirtan è individuale; è fatto da una persona che canta affinché le sue preghiere siano esaudite. Il Sankirtan, invece, mira al benessere di tutto l’universo. È chiamato anche Samjika Bhajan (canto comunitario). Questo modo di cantare i bhajan fu iniziato da Guru Nanak, il fondatore del sikhismo. Il Sankirtan vuole dimostrare l’unità nella diversità; quando tutti i partecipanti si uniscono nel cantare all’unisono fanno il Sankirtan. Esso può essere di quattro tipi: Guna Sankirtan, Lila Sankirtan, Bhava Sankirtan e Nama Sankirtan.
Il Guna Sankirtan è adatto al tipo di bhajan in cui il devoto recita le fauste qualità del Divino, sperimenta l’unità col Divino e acquisisce le qualità divine. Thyagaraja ricorse a questo tipo di canto. In uno dei suoi Kirtan esclamò: “O Signore, Tu sei al di là di tutte le parole. È possibile per qualcuno lodare le Tue imprese gloriose, fosse anche Brahma o un’altra
divinità? Io attendo la Tua grazia. Ascolta le mie suppliche. Tu hai restituito al precettore il figlio che il Signore della morte aveva preso, hai conquistato il Dio dell’Amore, hai liberato dalla prigione Vasudeva e Devaki, hai protetto Draupadi quando Ti si è rivolta disperata, sei stato il protettore dei Pandava, hai sollevato Kuchela dalla povertà, hai salvato sedicimila fanciulle dalla schiavitù.” In questo modo, Thyagaraja elencò le grandi imprese di Dio col suo canto.
Il Gita Govindam è una forma di Lila Sankirtan: si riferisce al piacere del devoto che gode del gioco divino mentre è assorto completamente nella danza e nel canto estatici. Questo è portato a esempio nel Gita Govindam di Jayadeva.
Il Bhava Sankirtan è mostrato soltanto da Radha, che espresse i suoi diversi sentimenti verso Dio e si identificò col Divino in ogni atteggiamento di devozione. Ella manifestò la devozione in cinque forme: Santha (serenità), Sakhya (amicizia), Vatsalya (amore eterno), Anuraga (attaccamento) e Madhura (dolcezza). Radha e Mira erano le interpreti maggiori del Bhava Sankirtan.
Chaitanya fu l’interprete del Nama Sankirtan: “Tutti i nomi sono Tuoi. Nel cosmo non c’è niente che non mostri l’impronta del Tuo Nome o della Tua Forma.” Egli gioì nel cantare il Nome del Signore che rappresenta tutto ciò che è bello e glorioso nell’universo.
Mentre, in ognuno degli eoni precedenti, i devoti adottarono un metodo o l’altro di cantare le glorie, i residenti di Prashanti Nilayam hanno la fortuna suprema di godere di tutte e quattro le forme del Sankirtan. I bhajan cantati qui sono una mescolanza delle quattro forme di Sankirtan.
Il significato del Namalikhitam
C’è ancora un'altra forma speciale di glorificare il Nome del Signore: il Namalikhitam (scrivere il Nome del Signore). Contemplare il Nome mentalmente, pronunciarlo e scriverlo a mano genera Trikarana Shuddhi (purezza di pensieri, parole e azioni).
Il canto devozionale è un’effusione d’Amore per Dio
Qual è l’essenza del Sankirtan? Meritare l’Amore di Dio è il suo scopo essenziale. Il devoto dovrebbe immergersi nel canto accordando la voce, la melodia, il sentimento e il ritmo col tempo corretto della canzone. Armonizzando il sentimento con devozione e amore, le sacre parole del canto devono diventare un’effusione d’amore per Dio: soltanto questo è il canto devozionale. Se si canta senza comprendere il significato delle parole e senza alcun sentimento profondo d’amore genuino per Dio, si compie una cosa