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Swami come Krishna John S. Hislop
SWAMI COME KRISHNA
John S. Hislop
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SONO STATO CON Swami in molti viaggi. Quando eravamo in macchina per andare in qualche posto, io mi sedevo sul sedile anteriore con l’autista e Swami sedeva sul sedile posteriore con un altro devoto e il Suo assistente personale. Durante il viaggio, mi giravo continuamente, allungando il collo per vedere che cosa stesse accadendo sul sedile posteriore, perché era lì che si svolgeva l’azione. Swami rideva e scherzava o cantava i Bhajan, oppure, a volte, restava silenzioso. Una volta, quando mi voltai a guardare, rimasi assolutamente sbalordito perché Swami era scomparso e, seduto al Suo posto, c’era una persona con il volto più bello e più fine che avessi mai visto. Non potete immaginarne l’incomparabile bellezza; nessun pittore ne ha mai immortalata una simile, né alcun poeta potrebbe descriverla. La bellezza era talmente grande da catturare e far struggere letteralmente il cuore. Così mi soffermai a fissare quel volto, ma poi tornai rapidamente a voltarmi in avanti. Mi sentivo imbarazzato per averLo guardato con tanta insistenza. Subito, però, tornai a girare la testa e ricominciai a fissarlo. Alla fine, i due compagni di Swami sul sedile posteriore, uno dei quali era Raja Reddy, un noto cantante di Bhajan, mi disse: “Hislop, perché stai fissando Swami in quel modo?” Non gli risposi, e domandai semplicemente a Swami: “Swami, che cos’è quel colore blu scuro?” Infatti il Suo bel volto era di colore blu scuro. Swami rispose: “Ogni volta che guardi qualcosa la cui profondità è insondabile, che non può essere penetrata, come il cielo in certi momenti o quando ci si trova su una nave e si guarda nelle profondità oceaniche, ogni volta che la profondità non può essere penetrata, allora si può osservare quel colore blu scuro.” Questo è tutto ciò che disse.
Quando mi girai la volta successiva, c’era di nuovo lo Swami di sempre. Le altre persone sul sedile posteriore non avevano affatto visto l’accaduto.