7 minute read
Messaggio di Swami sul Servizio Dottor K. Narasimhan
MESSAGGIO DI SWAMI SUL SERVIZIO
Dottor K. Narasimhan
SWAMI AFFERMA CHE LA NASCITA umana non è un fenomeno o un evento accidentale, ma ha uno scopo davvero sublime ed elevato. Il vero significato della nascita umana, tuttavia, non mi parve effettivamente chiaro fin quando Bhagavan, una volta, lo fece enfaticamente emergere in un’udienza privata.
L’Importanza della Nascita Umana
Durante il colloquio personale che ebbi con Swami, Egli mi chiese: “Qual è l’aspetto più rilevante della tua vita che ritieni una grande fortuna possedere?”
Risposi: “Swami, ovviamente è conoscerTi, vederTi, parlare con Te. Questa è la mia più grande fortuna.” Swami liquidò tutto ciò come secondario e disse che la più grande fortuna è essere nato come essere umano.
Jantunam Nara Janma Durlabham (fra tutti gli esseri viventi, la nascita umana è la più rara). Egli affermò: “È attraverso questo mezzo, attraverso questo corpo umano, che puoi realizzare la Verità e raggiungere l’Assoluto.” Sebbene lo sappiamo, non ci rendiamo conto del suo valore o della sua importanza. Spesso diamo la nostra vita per scontata e ci ritroviamo a rincorrere il banale e l’effimero. Entriamo in un modo di pensare condizionato o programmato, che è limitato all’identità che ci viene data, al posto in cui nasciamo, all’educazione che otteniamo, al lavoro che svolgiamo e alle responsabilità che assumiamo come individui con diverse capacità. Nel mentre, l’onda del tempo ci spazza via da questo mondo.
La tendenza della mente umana a rincorrere le cose temporanee fu magnificamente rappresentata da Bhagavan in un colloquio. Stavamo tutti guardando Swami che parlava, quando improvvisamente Egli roteò la mano due volte e materializzò un bellissimo anello d’oro. Per un attimo, ci sembrò che volesse mostrarcelo, ma, con nostra grande sorpresa, gettò via l’anello da un lato, e tutti noi ci voltammo subito per controllare dove fosse caduto. Swami immediatamente disse: “Questo è l’errore che tutti voi commettete. Il Creatore è seduto proprio di fronte a voi, ma Lo dimenticate e vi concentrate, invece che sul Creatore, sulla creazione. Non dovete inseguire cose transitorie ed effimere. Aspirate a ciò che è permanente ed eterno.”
Mani che Aiutano sono più Sante di Labbra che Pregano
Bhagavan, con molta compassione, ci ha dato la formula d’oro che ha due componenti per raggiungere lo scopo della vita: il
Namasmarana (canto del Nome Divino) e il Niswartha Seva (servizio disinteressato). Il Namasmarana, da un lato, mi sembrava un modo relativamente più facile per raggiungere lo scopo della vita, ma Swami una volta mi spiegò perché esso non è così facile come sembra. Mise bene in evidenza che anche ricordare il Nome di Dio richiede la Sua completa grazia.
Una volta, in un altro colloquio disse: “A me non interessa che cantiate, offriate culto o meditiate. Potete fare come desiderate.” In quel momento mi chiesi se Swami stesse ridefinendo il significato di Namasmarana, ma molto presto Egli aggiunse: “Voi vi sedete nella stanza della Puja pensando di offrire adorazione. Vi sedete nella sala dei Bhajan pensando di cantare i Bhajan, ma Io so dov’è la vostra mente. È al mercato. In quel caso, a che servono la Puja o i Bhajan?” Quel fatto mi fece capire che il Namasmarana è, di per sé, estremamente potente, ma l’attuale Kali Yuga in cui viviamo offusca la nostra mente con delle distrazioni e non ci permette di avere concentrazione e passione assolute, tali da farci considerare il Namasmarana come unica forma di ricerca spirituale. Poiché non abbiamo le capacità necessarie, Swami ha affermato che, in questo Yuga, il servizio è la forma determinante per la ricerca spirituale. Tuttavia, non dovremmo trascurare il Namasmarana perché anche il servizio fatto senza ripetere il Nome di Dio non è un servizio spirituale; è un servizio sociale o persino un’ostentazione del servizio.
Swami ha sempre mostrato molto amore e affetto nei confronti dei Suoi Seva Dal. In una di queste occasioni, condussi un gruppo di medici superspecializzati all’ospedale di Bengaluru allorché Swami aveva ordinato che li portassi tutti nel Suo ospedale e mostrassi loro il posto. Quella sera, al nostro ritorno, Egli chiese ai medici quale aspetto dell’ospedale avessero maggiormente gradito. Un medico disse che gli era piaciuta la splendida architettura, mentre un altro aveva apprezzato le attrezzature all’avanguardia installate nell’ospedale. Swami affermò poi con un sorriso: “Sapete chi ha tenuto l’ospedale così pulito? Sono i Seva Dal che lo hanno mantenuto così bene. Sono la Mia gente.”
Compiere Servizio con Amore
Lo strumento migliore per distruggere il proprio ego è il servizio. La causa di questo ego può essere attribuita a una persona che si identifica come coscienza individuale. È difficile per chiunque di noi capire il fatto che la Coscienza Universale si sia confinata nel nostro corpo come coscienza individualizzata. Questo ci porta a credere che siamo unità singole, separate dal Divino. Swami ha menzionato questo come la causa di ogni dolore, pena e sofferenza.
Ha anche detto: “È il servizio ad aprire il nostro cuore espandendo la coscienza, integrando così la coscienza individualizzata con la Coscienza Universale.” Il servizio, come sostiene Swami, dovrebbe anche essere saturo d’amore. Esso è davvero amore in azione. L’amore, essendo un concetto sottile e astratto, è più facile da seguire quando espresso in azione.
Ci sono stati diversi casi in cui Swami ha sottolineato l’importanza di eseguire il servizio con amore. In uno di questi, Swami mi chiese: “Come stanno andando le tue attività di servizio?” Risposi: “Swami, stiamo lavorando bene, con devozione e dedizione.” Swami replicò: “Kaadu, Prematho Chestunnamu Ani Cheppu (dovresti dire che lo stai facendo con amore).” Ricordo vividamente anche il consiglio di Swami ai medici. Disse: “Siete medici. Se praticate il servizio medico con amore, esso diventa ‘medicare’. Ciò implica che vi interessiate del paziente. Ma se praticate la medicina senza amore (com’è purtroppo, oggi, lo stato della medicina nella maggior parte dei
luoghi), allora essa si trasforma in ‘MediSin’, un grave peccato.”
La Nostra Vita Dovrebbe Essere il Messaggio di Swami
In ogni lavoro che intraprendiamo, e ovunque andiamo, è essenziale che non ci impegniamo solo a ripetere il Nome di Swami o a pubblicizzare i Suoi princìpi. Dovremmo invece cercare di esemplificare gli ideali di Swami, i Suoi princìpi e valori. Quando lavoriamo con impegno assoluto, devozione, dedizione e disciplina, questo, già di per sé, trasmetterà il messaggio che siamo Suoi devoti. Essere conosciuti come devoti di Swami o studenti Sathya Sai attraverso il lavoro che facciamo è il modo migliore per rendere Swami orgoglioso e felice. Questo è l’unico linguaggio che si dovrebbe parlare.
Nella mia esperienza di vita, ho visto che Swami attribuisce un’importanza particolare al servizio medico. Egli ha spesso detto che il vero tempio di Dio è il nostro corpo umano e
...continua da pagina 14
Per i tre anni successivi l’argomento non fu toccato. A quel tempo ero a Prasanthi Nilayam, seduto come al solito nel portico della veranda. Seduti lì c’erano anche un ufficiale dell’esercito di Shimla, sua moglie e sua figlia. Non appena arrivati, Swami li aveva chiamati a colloquio, il che era insolito. Anche a quei primi tempi, le persone dovevano aspettare a lungo, magari settimane, prima di ottenere un colloquio. Ma Egli li aveva chiamati subito. Ero seduto sotto la veranda e Swami mi chiamò con loro.
Parlò di avvenimenti della loro vita avvenuti prima che essi si incontrassero, e dopo che si erano incontrati, sposati, avuto figli e così via. Mostrò loro che stava con i membri della famiglia da quando erano nati. Donò alla moglie una collana e alla figlia un che dovremmo fare di più per servire questo tempio piuttosto che costruirne all’esterno. La salute è la più grande ricchezza; è di estremo valore per ogni essere umano. E a coloro che sono impegnati nel servizio di questo corpo umano, specialmente per i poveri delle zone rurali (Grama Seva), ha detto: “Mi prenderò cura di tutte le vostre esigenze, grandi o piccole che siano. Non è necessario lottare per la salvezza come obiettivo separato. Lo stesso Grama Seva vi condurrà alla salvezza”.
Sebbene la professione medica sia, per sua stessa natura, un lavoro orientato al servizio, questo non implica che sia superiore ad altre sue forme. Qualsiasi forma di servizio disinteressato che sia infuso d’amore renderà Swami felice e alla fine ci aiuterà a evolvere, in questa nascita, come esseri umani migliori. - Dal discorso del dottor K. Narasimhan,
Direttore dell’Ospedale Mobile Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam
paio di orecchini.
Poi, si rivolse a me e disse: “Hislop, racconta loro qualche storia.” Allora, ne narrai alcune e, alla fine, raccontai anche la storia di cui vi ho appena parlato relativa alla splendida persona in macchina. L’ufficiale dell’esercito, non potendo più contenersi, disse: “Deve essere stato Krishna!” Swami lo guardò e disse: “Sì, è esatto.” Poi aggiunse: “Ho mostrato a Hislop com’era veramente ed effettivamente Krishna, non come artisti e poeti Lo hanno raffigurato.” L’uomo era alquanto eccitato, non riuscì a trattenersi e disse: “Oh, voglio vedere Krishna!” Swami allungò una mano, gli diede un colpetto sulla spalla e disse: “Pazienza, pazienza.”