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Vivere Sotto le Benevole Attenzioni di Swami Nidadavolu Suri Babu

VIVERE SOTTO LE BENEVOLE ATTENZIONI DI SWAMI

Nidadavolu Suri Babu

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MIO PADRE, NIDADAVOLU Achyuta Ramaiah, era un famoso artista di Burra Katha (una forma d’arte popolare dell’Andhra

Pradesh). A quel tempo, Sri Dandamudi

Rama Rao e Sri Nagavarapu Suryanarayana, di Rajahmundry (ora Rajamahendravaram), erano ardenti devoti di Swami. Convinto da

Sri Rama Rao, intorno agli anni 1956/1957, mio padre andò a Puttaparthi per la prima volta per eseguire il Burra Katha alla Divina

Presenza di Swami.

In quei giorni, la famiglia Nagavarapu soggiornava a Puttaparthi, e Swami disse in un tono che invitava alla riflessione:

“Per cominciare ho fatto il primo nodo a Rajahmundry, un secondo nodo successivamente, e ora lego il terzo nodo.”

Con questa osservazione, suppongo che mio padre sia stato trascinato da Swami nella Sua missione Avatarica.

Presentazione del Burra Katha e

Prasadam di Bhagavan

Proprio mentre mio padre stava entrando nella dimora di Swami, Egli lo avvicinò: “Achyuta Ramaiah! Bagunnava? - (come va, Achyuta Ramaiah?)” Mio padre era stupefatto di come Swami potesse riconoscerlo, e quindi presunse che Glielo avesse detto Sri Rama Rao. È davvero incredibile che tutti esigano prove da Swami prima imporre condizioni. La gente non esita a coinvolgere Swami in una sorta di scambio commerciale... “Se solo potesse dimostrare di essere Dio!” Questo è il tipo di considerazione che fanno su Swami.

Il giorno seguente, Swami chiamò mio padre e chiese: “Achyuta Ramaiah! Qual è la storia che narrerai oggi?” “Swami! Posso raccontare la storia del famoso ministro Timmarusu o di Karna o di Abhimanyu del Mahabharata”, rispose mio padre. Swami gli disse compassionevolmente: “Sei venuto a Prasanthi Nilayam per la prima volta. Perché dovresti preoccuparti delle guerre, dei combattimenti e delle uccisioni? Non puoi raccontare qualcosa di fausto e gradevole?” “Swami! Non posso narrare altre storie. Solo nei giorni precedenti, ho raccontato la storia del Parvati Kalyanam (il matrimonio di Parvati)”, rispose mio padre. Swami lo rimandò indietro dicendo: “Va bene, allora! Vai a riposare. Possiamo parlarne domani.”

Durante la notte, mio padre fece un sogno, in cui vide, pagina per pagina, l’intera sceneggiatura del Parvati Kalyanam. All’alba, era perfettamente pronto a recitarlo. Il mattino, Swami chiamò mio padre e gli chiese sorridendo: “Puoi recitare il Parvati Kalyanam adesso?” Terminato il Burra e nessuno venga al Suo Darshan senza

Katha, Swami consegnò, a ciscuno degli artisti, delle buste contenenti le rispettive somme di denaro. Poi si rivolse a mio padre e disse: “Non andare. Ti darò il Prasadam.” Considerando il denaro stesso come Prasadam di Swami, mio padre si precipitò a Rajamahendravaram viaggiando a bordo di un autobus.

Mio padre era affetto da asma. Alcuni giorni dopo aver raggiunto Rajamahendravaram, stava seduto su una sedia reclinabile a casa di Sri Nidamarthi Sathyam, quando, improvvisamente, cominciò a boccheggiare.

Dato che tutti stavano dormendo, non c’era nessuno disponibile ad aiutarlo. Mentre stava lottando con il suo respiro, sentì chiaramente la voce di Swami: “Achyuta Ramaiah! Ti ho detto che ti avrei dato del Prasadam. Ma te ne sei andato senza riceverlo. Va bene, va’ subito a casa tua. Ti ho messo un po’ di Vibhuti sotto il cuscino.”

La nostra casa era situata accanto a quella di Sri Nidamarthi Sathyam. Mio padre corse a cercare sotto il cuscino del letto, e, proprio come aveva detto Swami, vi trovò molti pacchetti di Vibhuti! Allora si convinse pienamente che Swami altri non era che il Signore Onnipotente. Non appena mescolò un po’ di Vibhuti nell’acqua e la bevve, ottenne un immediato sollievo. In tal modo, la sua fede in Swami divenne salda e, da quel momento fino al suo ultimo respiro, si impegnò nel compito di diffonderNe gli ideali.

Il mio Upanayanam da Swami

Swami è sempre stato il capo della nostra famiglia. Mio padre non ha mai fatto nulla senza prima rivolgersi a Lui. Ogni volta che acquistava nuovi vestiti per i membri della famiglia, Lo informava tramite una cartolina, e Swami rispondeva immediatamente con le parole: “Manchidi (bene), Bangaru.” Ora, anche se Gli siamo fisicamente distanti, continuiamo a sottoporGli tutto mentalmente. Anche ora siamo legati al compito di propagare la Sua vita e la Sua filosofia. Swami è l’unico eroe di tutta la nostra vita e dei nostri sforzi.

Ogni volta che Swami visitava Rajamahendravaram, passava un po’ di tempo a casa nostra. Un giorno, venimmo a sapere che sarebbe venuto a Rajamahendravaram e avrebbe anche celebrato l’Upanayanam (cerimonia del sacro cordino) per il figlio di Sri Sathyam e per altri ragazzi.

Arrivò a Rajamahendravaram e rimase a casa di Sri Nidamarthi Sathyam. Mio padre desiderava che anch’io fossi iniziato alla cerimonia del sacro cordino, assieme ai figli della famiglia Nidamarthi. A mio padre è stata concessa la libertà di avvicinarsi a Swami senza ostacoli. Così, andò da Lui e Lo implorò: “Swami, supplico che anche a mio figlio più giovane venga data l’iniziazione assieme agli altri ragazzi.” Dopo la cerimonia, ci fu concessa l’opportunità di fare una foto con Swami.

A quell’epoca, mio fratello maggiore aveva studiato 84 versi del Krishna Yajur Veda nel Veda Pathashala (scuola vedica) di Swami sotto la guida di Sri Nidadavolu Rama Manikyala Rao.

L’autore con Bhagavan dopo il suo Upanayanam.

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