10 minute read
Vivere sotto le Benevoli Attenzioni di Swami (parte conclusiva Nidadavolu Suri Babu
VIVERE SOTTO LE BENEVOLI ATTENZIONI DI SWAMI *
Nidadavolu Suri Babu
Advertisement
AQUEL TEMPO AVEVO 11 ANNI. In quei giorni, il pomeriggio della festività di Vijaya Dasami, i devoti celebravano la “Festa del Dondolo”, durante la quale Swami sedeva su un’altalena decorata. In tali occasioni, mio padre eseguiva spesso il Burra Katha. Nel 1969, egli compose e cantò la seguente canzone in telugu:
Vuyyala Loogavayya Maa Baba
Uyyala
Loogavayya...
Veyyendla Tapah Phalamo
Vayyaramulu
Chooda (Dondola, Swami! Nostro amato Swami! Dondola! Come risultato della nostra penitenza di mille anni, ci è concesso di guardare (i Tuoi) movimenti aggraziati).
Festa del Dondolo
Proprio mentre mio padre cantava questa canzone, Swami scese dal dondolo e andò nella stanza interna. Mio padre smise immediatamente di cantare e Lo seguì. Swami lo guardò e disse: “Achyutha Ramaiah! Tornerò tra un po’. Tu vai e continua a cantare.” Mio padre Gli prese la mano e implorò: “No, Swami! Ho composto questa canzone per eseguirla davanti a Te. La sto cantando per la prima volta. A che serve il mio canto se non lo ascolti, Swami?” Cedendo alla sua richiesta, Swami tornò sul palco e si sedette sul dondolo. Penso che questo episodio sia l’epitome dell’amore di Swami nei confronti di mio padre. A quei tempi i devoti, provenienti da circa 40-50 villaggi vicini, venivano ad assistere al Vuyyala Utsavam e Swami diceva: “Achyutha Ramaiah! Tutte queste persone vengono solo per godersi il tuo Burra Katha”, e mio padre rispondeva: “Sto facendo questo con il desiderio che Swami vi assista.”
Quando si tratta dell’arte del Burra Katha, mio padre ha sempre mantenuto una severa disciplina. In occasione delle celebrazioni del Giubileo d’Argento (25 anni) della Banca Centrale Cooperativa a Rajamahendravaram, fu organizzato il
programma di mio padre. Il Primo Ministro era seduto sul palco. Mio padre eseguì il Burra Katha senza guardarlo nemmeno una volta. Guardò per tutto il tempo solo il pubblico. In seguito, quando qualcuno lo accusò di ciò, la sua risposta fu: “Le mie esecuzioni sono sempre per amore delle masse.” Se si trattasse di Swami, egli direbbe: “Swami! Le mie esecuzioni sono solo per amor Tuo e non per amore delle persone.” Ogni volta che ricordiamo lo sconfinato amore che Swami ha riversato sulla nostra famiglia, ci sentiamo semplicemente umili ed euforici per la nostra eccezionale fortuna. La nostra famiglia ha sperimentato molti miracoli come prova dell’onnipotenza e onnipresenza di Swami.
Swami non ti Lascerà, né ti Dimenticherà Mai
Mio padre è stato presidente del Thyagaraja Utsava Commitee, a Rajamahendravaram. Invariabilmente, la sua esibizione era programmata ogni anno per la fine dei festeggiamenti. Sri Mangalampalli Balamuralikrishna, Srirangam Gopalaratnam, Sri Nedunuri Krishnamurthy, Sri Nukala Chinna Sathyanarayana e altre celebrità erano solite partecipare a queste festività. Le celebrazioni venivano condotte su un palco eretto di fronte al Tempio di Siva adiacente alla casa di Sri Nidamarthi Sathyam, all’incrocio di Innispet, a Rajamahendravaram. Durante il primo incontro con Swami, mio padre Lo pregò di visitare Rajamahendravaram e di benedire le celebrazioni. Dopo aver finito il Suo Discorso Divino, Swami chiese a mio padre: “Bangaru! Ti è piaciuto il Mio Discorso?” Io udii queste parole da molto vicino. Ho poi capito che Swami scende naturalmente al nostro livello.
“Che cosa significa scendere? Dio discende sulla terra e al livello degli esseri umani per amore e compassione”, dice Bhagavan. Egli s’abbassa veramente al nostro livello e si comporta come uno di noi. Da allora in poi, per quasi dieci anni, aderendo alla richiesta di mio padre, Swami era solito venire a Rajamahendravaram e tenere i Suoi Discorsi Divini durante le Celebrazioni Commemorative di Thyagaraja. In una delle Sue lettere a mio padre, Swami disse: “Achyutha Ramaiah! Sono molto soddisfatto dei preparativi fatti per amore dei devoti. Sto scrivendo questa lettera in fretta perché sono occupato. Scriverò di nuovo in un momento migliore. Che altro desiderare se non la felicità dei Miei devoti come te? Swami non ti lascerà mai né ti dimenticherà.” E aveva sottolineato l’ultima riga. In effetti, Swami rispettava e seguiva le etichette, le abitudini e le norme mondane molto meglio di noi umani. Rispettando le nostre formalità, Swami viene a casa nostra, ci dà conforto e risolve i nostri problemi. Potrebbe essere il momento più straziante nella vita di un devoto quando egli dimentica di pensare a Swami! Swami ci guarda ogni momento. È con noi ogni momento. A che servono le varie adorazioni rituali se smettiamo di guardare Swami con amore?
Poiché abbiamo continuato con il Burra Katha anche dopo la morte di mio padre, la gente apprezza molto udire le canzoni di Swami da noi eseguite. C’è stato pertanto un forte legame tra la nostra famiglia, Swami, i canti devozionali Sai e la società.
In una circostanza, mio padre era stato a Puttaparthi. Mia madre lo aveva seguito assieme alla sua domestica. Swami chiamò le due donne per un colloquio. Quando mio padre cercò di seguirle nella sala delle udienze, Swami lo fermò dicendo: “Non ho chiamato te; stai indietro.” Nella stanza delle udienze, Swami chiese alle due donne perché avessero seguito Achyutha Ramaiah a sua insaputa. La domestica, audacemente, rispose: “Swami! Sri Achyutha Ramaiah ha
otto figli. È sempre impegnato a cantare Swami, Swami! Non bada mai a risparmiare denaro. Spende tutto ciò che guadagna senza preoccuparsi del futuro della famiglia.” Swami allora chiamò Achyutha Ramaiah nella stanza e gli disse sorridendo di fronte alle due donne: “Guarda! Anche la tua domestica è preoccupata per la tua famiglia! Non devi trascurare il tuo dovere nei suoi confronti.”
L’ultimo giorno della sua vita, prima dell’alba, mio padre si alzò dal letto per ascoltare il Nagar Sankirtan, tornò indietro ed esalò l’ultimo respiro. La relazione tra Dio e il Suo devoto è davvero unica.
Qualche mese prima della sua morte, mio padre, che era stato come al solito invitato a tenere la sua esibizione nelle imminenti celebrazioni annuali di Thyagaraja, disse agli organizzatori: “Non sarò io questa volta. Ora i miei figli sono completamente attrezzati per eseguire il Burra Katha. Vi prego di dar loro questa possibilità.” Fu il quattordicesimo giorno dopo la morte di nostro padre che facemmo la nostra prima esibizione.
Arrivammo a Puttaparthi tre giorni prima della festa di Vijaya Dasami, nell’ottobre del 1970, con la convinzione che Swami fosse il nostro unico rifugio! Il primo giorno, Swami ci guardò mentre eravamo seduti nella fila del Darshan. Da allora in poi, per tre giorni, non ci guardò più. Noi ci preoccupammo, allora, circa le nostre possibilità di presentare il Burra Katha di fronte a Swami. Non avevamo i soldi nemmeno per il viaggio di ritorno.
Essendo venuti a sapere che Swami stava per inaugurare una nuova ala dell’Ospedale Generale, ci affrettammo verso quel luogo e ci posizionammo in un posto strategico. Mentre tagliava il nastro, Swami ci guardò e ci benedisse con un dolce sorriso, grazie al quale la nostra fiducia in calo aumentò.
La stessa sera, Swami chiamò alcuni dei membri più anziani dell’Ashram e cercò di sapere se questi giovani figli principianti di Achyutha Ramaiah fossero in grado di affrontare l’enorme folla. Nessuno di quegli anziani sapeva di certo delle nostre capacità. Tuttavia Swami diede loro istruzione dicendo: “Iniziamo domani con la loro esibizione.”
La nostra squadra di Burra Katha comprendeva mia sorella come esponente principale, mio fratello come narratore e il sottoscritto come burlone.
Il giorno successivo recitammo lo Srinivasa Kalyanam (il fausto matrimonio del Signore Venkateswara) nell’Auditorium Poornachandra. Per grazia di Swami, andò tutto bene. Egli si divertì col mio umorismo e ci benedisse con l’opportunità di eseguire il Burra Katha consecutivamente per i successivi sei anni.
Il mio Rapimento e la Protezione di Swami
Desidero narrare un piccolo episodio come segno della compassione di Swami nei confronti della nostra famiglia. Mio padre mi aveva iscritto alla sesta classe del Rajahmundry Training College. Per evitare di aggirare il muro della struttura per raggiungere la scuola, alcuni studenti birichini vi fecero un buco in un punto strategico. Anch’io entravo nella scuola attraverso quel buco. Un giorno, mentre vi stavo passando, improvvisamente qualcuno mi coprì la testa con un cappuccio impedendomi di respirare e, a causa di ciò, persi i sensi.
Quando ripresi coscienza, mi ritrovai su un treno, che in quel momento correva sul ponte Godavari. Guardando una persona che sorvegliava la porta, mi spaventai a morte e corsi verso un uomo che era l’unica persona seduta dall’altra parte dello
scompartimento. L’uomo mi consolò, poi cominciò a urlare contro il furfante che fuggì non appena il treno raggiunse la stazione di Kovvur. Mi chiese poi informazioni su di me e mi portò a casa di mio cognato a Kovvur.
A quel tempo, mio fratello maggiore stava studiando nella Scuola Vedica di Swami a Puttaparthi. Swami lo chiamò e disse: “Stamattina tuo fratello è stato rapito da alcuni furfanti. Swami lo ha salvato e lo ha consegnato a tua sorella.”
Una cosa simile accadde durante le successive vacanze estive. La nostra casa era situata vicino al tempio di Siva sulle rive del Godavari. Un giorno, stavo giocando vicino al fiume. Venni nuovamente incappucciato e infilato a forza in un sacco di iuta. Dopo un po’ sentii qualcuno dire: “Vedo che qualcosa si muove all’interno del sacco.” L’altra voce rispose: “Ci sono galli e galline dentro, signore!” La prima voce chiese: “Aprilo!” Era lo stesso vecchio furfante che mi aveva rapito in precedenza. Un poliziotto mi portò poi dal conducente di un treno e gli chiese di lasciarmi alla stazione di Kovvur. Anche questa volta Swami informò mio fratello, alla Scuola Vedica, del mio rapimento e della Sua protezione.
Il giorno della nostra prima esibizione nell’Auditorium Poornachandra, mio fratello mi presentò a Swami e disse: “Swami! Questo è il ragazzo che è stato rapito!” Swami replicò: “Non una volta, ma due volte, Swami lo ha salvato e lo ha portato a casa sano e salvo.”
Questo avvenimento fu un esempio dell’onnipresenza di Swami. C’è qualche cosa di cui preoccuparsi quando Swami si prende cura di ogni nostra esigenza in ogni momento?
Piogge di Grazia Divina
Quando mio padre morì, poco dopo aver organizzato il matrimonio di mia sorella, sapete quali furono le direttive che Swami dette ai dirigenti dell’Organizzazione Sai del Godavari Orientale? Chiese loro di provvedere a tutto ciò che riguardava il matrimonio e di assicurarsi che la nostra famiglia non spendesse una sola rupia. Il matrimonio venne effettivamente celebrato nella nostra casa in maniera grandiosa. Swami aveva fornito tutto, compresi i Sari di seta, il sacro Mangal Sutra (una catena d’oro contenente due dischi d’oro), una catena d’oro, un piatto d’argento per lavare i piedi dello sposo, una brocca d’argento e molte altre cose. Dopo un po’ di tempo, accadde che tutti questi oggetti venissero rubati, e, sorprendentemente, fu recuperato solo il Mangal Sutra.
Mia sorella minore si alza presto la mattina e recita, ogni giorno, la Sai Gayatri. Le era stato diagnosticato un grave cancro al seno. I medici dissero che qualsiasi farmaco sarebbe stato inutile dato che sarebbe morta molto presto. Ciò accadde sette anni fa. Con la grazia di Swami e l’efficacia della recitazione della Sai Gayatri, ella riacquistò una salute normale. Il dottor Raghuram, che l’aveva operata, affermò con convinzione che era stata la recitazione della Sai Gayatri a salvarla dalle grinfie del cancro.
È impossibile spiegare come Swami protegga la nostra famiglia in innumerevoli modi. Lo prego sempre in questa maniera: “Non permettere che i progetti della nostra famiglia incontrino delle difficoltà. Possiamo noi non essere in debito con nessuno in nessun momento della nostra vita!” Swami ha davvero soddisfatto questi desideri. Ecco come infonde nei Suoi devoti fiducia in se stessi! Solo Sri Sathya Sai può fare questo. Non c’è altro rifugio che Swami! – L’autore è un devoto di vecchia