Teatro Lucio Dalla -Stagione di Prosa 2013-2014

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Mercoledì

27 novembre 2013 Progetto Teatri del Tempo Presente

Lo splendore dei supplizi di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo e con Mino Decataldo assistente alla regia Arianna Gambaccini disegno luci Vincent Longuemare organizzazione Antonella Dipierro tecnico di palco Amedeo Russi produzione Fibre Parallele e Festival delle Colline Torinesi con il contributo della Regione Puglia Lo Splendore dei supplizi è uno spettacolo modulare composto da quattro segmenti autonomi. Quattro storie costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico: c’è la coppietta in crisi, un giocatore compulsivo di videopoker, la convivenza forzata di una badante straniera con un vecchio un po’ razzista un po’ infame e ci sono due operai che rapiscono un vegano per sfogare l’insoddisfazione di una vita che non ha più senso. Quattro castighi esemplari su quattro figure tipo del presente che viviamo: La Coppia, Il Giocatore, La badante e Il vegano. In scena quattro interni comuni (un salotto, una stanza da letto, una sala e un sottoscala) che assumono il riverbero gli echi delle celle, in cui le quattro figure che animano gli episodi scontano colpe di ipocrisia, menzogna, opportunismo ed egoismo. Siamo il pubblico del supplizio del nostro vicino di casa e il suo boia potrebbe vivere con lui sotto lo stesso tetto.


Giovedì

12 dicembre 2013 Compagnia Umberto Orsini

Umberto Orsini in

La leggenda del grande inquisitore Tratto da “I Fratelli Karamazov” di F. Dostoevskij con Umberto Orsini e Leonardo Capuano REGIA PIETRO BABINA

«Vivo da quarant'anni col Grande Inquisitore di Dostoevskij - racconta Orsini - da quando cominciai ad occuparmene in occasione dello sceneggiato che alla fine degli anni sessanta fu realizzato da Sandro Bolchi per la Rai-TV e che fu seguito da più di venti milioni di persone per otto settimane di seguito. Qualcosa di inimmaginabile oggi. (…) Interpretavo il fratello Ivan e per anni mi sono sentito dire da generazioni di spettatori che venivano ad incontrarmi nei camerini dei teatri: "Ma quell'Ivan Karamazov! Ma cose così perché non ne fanno più?". Umberto Orsini si misura, attraverso uno specchio, con il se stesso giovane, quell’ideatore della leggenda che tra nostalgia e sofferenza srotola il suo personale nastro di Krapp. In scena, accanto al doppio personaggio, Leonardo Capuano, un Mefisto di eco faustiana con il quale l’Inquisitore si industria a classificare temi ossessivi quali fede, mistero, autorità, peccato e libertà. Un testo che è soprattutto un manifesto sulla autoprodotta mancanza di libertà degli uomini: l’Inquisitore si rivolge al Cristo affermando che gli uomini non sanno che farsene della libertà, demandano l’arbitrio ad altri e si deresponsabilizzano. Solo in questo modo paradossalmente di sentono liberi.


Domenica

22 dicembre 2013 Progetto Teatri del tempo Presente

To This Purpose Only di matanicola con e per Fattoria Vittadini Idea - Regia - Coreografia - Allestimento scenico - Costumi Disegno luci - Colonna Sonora Nicola Mascia e Matan Zamir Creazione - Performance Mattia Agatiello, Chiara Ameglio, Cesare Benedetti, Noemi Bresciani, Pieradolfo Ciulli, Maura di Vietri Direzione tecnica Giulia Carlotta, Maria Pastore Musica Gaetano Donizetti, Henry Purcell Produzione Fattoria Vittadini e Matanicola in co-produzione con NEXT, con il sostegno del Goethe-Istitut Mailand e il patrocinio del Comune di Milano. Il corpo e la danza in una riflessione sull'Italia contemporanea, affresco di un'Italia scossa e traballante, in cui il fantasma muto di un glorioso passato, riti e tradizioni millenarie, clichés e realtà personali, si sovrappongono, fondono e confondono in un'accozzaglia di valori e nella mercificazione dell'umano. Tra dissacranti suggestioni iconografiche, un'estenuante trafila di personaggi tipici e tipicizzati si interroga, denuncia e sovverte la stereotipata percezione dell'immaginario ed estetica social popolare sud europea. Dopo essersi incontrati ed aver lavorato insieme in vari workshops a Berlino ed in altre città europee, Matanicola e Fattoria Vittadini hanno espresso il desiderio di sviluppare un lavoro comune. “TO THIS PURPOSE ONLY” e' il risultato di questa collaborazione.


Martedì

14 gennaio 2014 Produzione Diana or.i.s. in coproduzione con l’Associazione culturale La Pirandelliana e L’Incredibile srl

Uomo e Galantuomo di Eduardo De Filippo con Gianfelice Imparato, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Antonia Truppo, Lia Zinno, Alessandra Borgia, Gennaro di Biase, Roberta Misticone, Fabrizio La Marca, Giancarlo Cosentino Scene Aldo Buti Costumi Valentina Fucci REGIA ALESSANDRO D’ALATRI

“Io scrivo per tutti, ricchi, poveri, operai, professionisti… tutti, tutti! Belli, brutti, cattivi, buoni, egoisti. Quando il sipario si apre sul primo atto d’una mia commedia, ogni spettatore deve potervi trovare una cosa che gli interessa”. Eduardo De Filippo Uomo e galantuomo è un testo giovanile (1922) caratterizzato da una ricca serie di battute ed episodi irresistibilmente comici. Nella commedia però emergono una gran quantità di contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia contro il dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Al centro della commedia c’è il teatro: una scalcagnata compagnia, nominatasi “L’eclettica”, porta in scena in una località turistica balneare “Malanova” di Libero Bovio. Attraverso il classico meccanismo della commedia degli equivoci, si scatena così il teatro nel teatro, la follia tra farsa e dramma evocando sapori pirandelliani. Ma si respirano anche profumi di Goldoni, di Skakespeare, e forse anche un po’ di quel teatro dell’assurdo che va da Osborne a Beckett a Jonesco. E’ ovvio che si ride molto, ma con quel rigore di cui Eduardo si è fatto ambasciatore della sua arte nella storia.


Venerdì

24 gennaio 2014 Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Metastasio Stabile della Toscana

Il servitore di due padroni da Carlo Goldoni con (in o.a.) Marco Cacciola, Federica Fracassi, Giovanni Franzoni, Roberto Latini, Annibale Pavone, Lucia Perasa Rios, Massimiliano Speziani, Rosario Tedesco, Elisabetta Valgoi drammaturgia Ken Ponzio - scene e costumi Annelisa Zaccheria luci Robert John Resteghini - suono Franco Visioli assistente alla regia Brunella Giolivo REGIA ANTONIO LATELLA

“La menzogna è il tema che appartiene totalmente a questa commedia. Dietro la figura di Arlecchino (Truffaldino) la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia mente agli spettatori: il personaggio che tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi. È uno specchietto per le allodole e sposta il punto di ascolto dell'intera commedia. Non c'è una figura onesta, tutto è falso, è baratto, commercializzazione di anime e sentimenti (…) Cosa resta? Il vuoto, graffiato dal sorriso beffardo delle maschere. (…) Il vuoto, forse l'orrore della nostra contemporaneità. L’orrore dell'uomo che davanti al peso del denaro perde peso (…)” Questo Servitore è una totale riscrittura del testo Goldoniano, che prende forza dalla tradizione per lanciarsi in avanti, nel tempo che deve venire. Goldoni è il nostro teatro scritto, la nostra origine.


Sabato

8 febbraio 2014 Teatro Kismet Opera

Piccola Antigone e Cara Medea atti unici di Antonio Tarantino con Teresa Ludovico e Vito Carbonara spazio e luci Vincent Longuemare REGIA TERESA LUDOVICO

Antonio Tarantino, con "Cara Medea" e" Piccola Antigone”, riporta i miti nella nostra storia recente , nei sobborghi di città degradate o distrutte dalla guerra. Il risultato è un viaggio in quella modernità che ci abita, ci lacera e ci pone tante domande, una per tutte: l'altro. Le protagoniste di queste storie vomitano parole feroci e banali per sfuggire, spesso, al dolore di un vivere quotidiano che le stringe in una morsa inesorabile e le paralizza. In "Cara Medea", la protagonista è un'ex deportata, rinchiusa in un lager dopo aver ucciso i figli, che percorre un'Europa post bellica per raggiungere il suo Giasone a Pola. "Piccola Antigone" è la storia di una prostituta che incontra un cliente che si svelerà essere poi Edipo, suo padre. Con leggerezza e ironia riesce a coinvolgere lo spettatore in temi di grande impegno sociale. “Teresa Ludovico spiazza il suo pubblico e si mostra sorprendente nell’immergersi in due figure che riesce palpabilmente ad amare. Con lei un perfetto Vito Carbonara in uno spettacolo esemplare per accuratezza e ricchezza registica, segnato dalle meravigliose e discrete luci di Vincent Longuemare” (N. Viesti)


Venerdì

21 febbraio 2014 Produzione Cardellino srl

Silvio Orlando in

Il nipote di Rameau di Denis Diderot adattamento:Edoardo Erba e Silvio Orlando con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini Clavicembalista Luca Testa Scene Giancarlo Basili Costumi Giovanna Buzzi REGIA SILVIO ORLANDO

Il nipote di Rameau di Denis Diderot, capolavoro satirico della seconda metà del settecento è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione avvolto in un lucido “cupio dissolvi”. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla. Rameau si è offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo, innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile. Scorgiamo dietro la sua perversità le paure del filosofo del perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell'affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che intuiva stesse nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo. Rameau manca dai nostri teatri dagli inizi degli anni novanta, un ventennio di profonde mutazioni nel corpo della nostra società civile, le sue contorsioni intellettuali quindi assumono nuovo e violento impatto e nuovi motivi di aspro divertimento.


Domenica 9 marzo 2014 Roberto Toni per ErreTiTeatro30 in collaborazione con LeART’ Lunetta Savino Emilio Solfrizzi in

Due di noi di Michael Frayn regia di Leo Muscato scene Antonio Panzuto costumi Barbara Bessi luci Alessandro Verazzi un ringraziamento al Teatro Manzoni di Pistoia REGIA LEO MUSCATO

“Due di noi” è il titolo che racchiude tre atti unici. Raccontano tre emblematiche e paradossali situazioni matrimoniali. Nella prima, Black and Silver, un marito e una moglie, entrambi col sistema nervoso logorato da un pargoletto insonne e urlante, tornano in vacanza a Venezia nella stessa camera d'albergo dove avevano trascorso la luna di miele. Il confronto passato/presente è inevitabilmente comico, tenero, con una punta d'amarezza. Nella seconda la comunicazione di coppia è praticamente azzerata: la moglie sopperisce dialogando in modo surreale con il piede del marito, l'unica parte del corpo che ne tradisce qualche sprazzo emotivo. L'ultima situazione è un vero e proprio virtuosismo drammaturgico e attorale: marito e moglie si ritrovano a dover gestire una cena alla quale hanno invitato, per errore, una coppia di amici da poco separati e il nuovo boyfriend di lei. I due attori, grazie ad un diabolico meccanismo di entrate, uscite e travestimenti, si trovano ad interpretare ben cinque ruoli diversi, dando vita ad un vorticoso crescendo di equivoci fino al paradosso finale.


Venerdì

21 marzo 2014 P-NUTS S.r.l.

Le Sorelle Marinetti in

Non ce ne importa niente di Giorgio Bozzo REGIA MAX CROCI

“NON CE NE IMPORTA NIENTE” è una vera e propria piece di teatro musicale, che propone allo spettatore un viaggio temporale a ritroso, verso gli anni ’30. Anni di grandi inquietudini, per l’approssimarsi all’orizzonte di nubi nere, ma anni anche di voglia d’evasione e di spensieratezza che, grazie alla scuderia di autori, cantanti e direttori d’orchestra dell’Eiar (l’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, da cui, come araba fenice, sarebbe nata la RAI) ha prodotto un repertorio di canzoni che ancora oggi mettono buon umore. E pensare che nel ’25 Mussolini disse: “Questa radio non funzionerà mai!”. Interpreti di questo viaggio sono Le Sorelle Marinetti, un trio di “ragazze” davvero particolari, che, affascinate dall’esperienza artistica e umana del Trio Lescano, si calano nei panni di tre signorine degli anni ’30 per raccontare con gustosi sketch la società del tempo e per interpretare i più grandi successi di quegli anni in perfetto falsetto e “canto armonizzato”. A sostenerle, il M° Christian Schmitz (vero mentore delle Sorelle) al pianoforte e il M° Adalberto Ferrari al clarinetto. Le Sorelle sono Turbina Marinetti (Nicola Olivieri, attore e corista lirico), Mercuria Marinetti (Andrea Allione, attore, cantante e coreografo – cura le coreografie dello spettacolo) e Scintilla Marinetti (Marco Lugli, cantante e attore, diplomato ai Filodrammatici).


Domenica 6 aprile 2014 Produzione: C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord Coproduzione: Les Théâtres de la ville de Luxembourg

Journal d'un corps di e con Daniel Pennac Scene, costumi e luci: Oria Puppo Animazione video: Johan Lescure Musiche : Jean-Jacques Lemêtre Produttore delegato per l'ltalia : Roberto Roberto per Laila srl In collaborazione con Il Funaro REGIA CLARA BAUER PO FESR Puglia 2007-13, Asse IV, Azione 4.3.2, Internazionalizzazione della Scena, affidato dalla Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese - Foto © Pascal Victor / ArtComArt

Dai dodici agli ottantasette anni, un uomo tiene il diario del suo corpo. O, più esattamente, il diario delle sorprese che il suo corpo, nell’arco di una vita intera, fa alla sua mente. È a prima vista il più intimo dei diari intimi, ma non appena ci addentriamo, scopriamo che questo giardino così segreto è il più comune dei nostri territori. La lettura ad alta voce sgorga allora naturale, come passaggio dal singolare al plurale, dal corpo unico del lettore al corpo comune del pubblico. Come testimoniare la realtà di questa macchina fisica con cui ognuno di noi si compone, durante tutta la propria esistenza? Con Journal d’un corps, Daniel Pennac decide di portarci sul terreno delle secrezioni, dei dolori e degli umori. Nella forma di un check-up di lungo corso, il diario di bordo che lui presta all’eroe del suo romanzo ha, come oggetto primario, l’involucro carnale che ci serve da veicolo dal primo vagito fino all’ultimo sospiro. Con la complicità di Clara Bauer, Daniel Pennac si serve di questo spettacolo per trasmettere il suo manifesto, quasi un nuovo manuale del saper vivere destinato a tutte le generazioni.


Sabato

12 aprile 2014 Armamaxa, Diaghilev in collaborazione con Pax Christi, Linea d’Onda, Banca Etica Enrico Messina - Armamaxa Teatro

Croce e fisarmonica

racconto teatrale dedicato a Don Tonino Bello di Carlo Bruni e Enrico Messina con Enrico Messina e Mirko Lodedo musiche dal vivo Mirko Lodedo REGIA CARLO BRUNI

Antonio Bello è stato Vescovo, nato ad Alessano (LE) nel 1935, è morto a cinquantotto anni nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, c’è il disegno di una bambina che lo ritrae, in piedi, su di una barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. Questo lavoro tenta di esercitare una fede “laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire la coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata perché questa Storia ci resti dentro come una canzone.


ABBONAMENTI

Abbonamento a 11 spettacoli Platea I settore Platea II settore e Galleria

Intero € 120 | Ridotto € 105 Intero € 105 | Ridotto € 90

PROMOZIONE "family friendly"

20% di sconto sul terzo abbonamento per nucleo familiare*

Platea I settore Platea II settore e Galleria

€ 96 € 84

40% di sconto dal quarto abbonamento per nucleo familiare*

Platea I settore Platea II settore e Galleria

€ 72 € 63

* soggetti componenti il nucleo familiare

PROMOZIONE "Coglila" 10% di sconto per gruppi - minimo 8 persone

Platea I settore Platea II settore e Galleria

€ 108 € 95

PREZZO SINGOLI BIGLIETTI

Uomo e Galantuomo Il nipote di Romeau Due di Noi

Platea I settore Intero € 16 | Ridotto € 14 Platea II settore e Galleria Intero € 14 | Ridotto € 12

Il servitore di due padroni Non ce ne importa niente

Platea I settore Intero € 14 | Ridotto € 12 Platea II settore e Galleria Intero € 12 | Ridotto € 10

Lo splendore dei supplizi La leggenda del grande inquisitore Piccola Antigone e Cara Medea Croce e Fisarmonica

Platea I settore Intero € 12 | Ridotto € 10 Platea II settore e Galleria Intero € 10 | Ridotto € 8

To This Purpose Only Le journal du corps

Platea I settore Intero € 10 | Ridotto € 8 Platea II settore e Galleria Intero € 8 | Ridotto € 7

Ridotto tutti gli spettacoli Under 19 Platea II settore e Galleria € 7


BOTTEGHINO Condizioni Generali di Abbonamento

La tessera di abbonamento non è personale e dovrà essere esibita quale titolo di ingresso al personale di sala. Le riduzioni saranno concesse esclusivamente ai giovani fino ai 25 e alle persone di oltre 65 anni.

Vendita dei biglietti e degli abbonamenti

La biglietteria del Teatro (Via della Croce - tel. 0884 532829) sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 18:00 alle 20:00 e nelle sere di spettacolo dalle ore 17:00. Abbonamenti ridotti ai dipendenti militari e civili dell’Esercito Italiano Puglia, Capitanerie di Porto – Puglia, ai giovani under 25 anni, alle persone di oltre 65 anni, AgisCard. Biglietti ridotti ai giornalisti iscritti all’ODG Puglia, Carta Più La Feltrinelli, AgisCard, ai dipendenti militari e civili dell’Esercito Italiano Puglia, Capitanerie di Porto – Puglia, ai soci Touring Club Italiano e agli associati FITA Puglia. I documenti attestanti il diritto alla riduzione dovranno essere esibiti all'atto della prenotazione e, su richiesta, al personale di sala.

ORARIO SPETTACOLI Porta ore 20:30 Sipario ore 21:00 Non sarà consentito l'accesso in sala a spettacolo iniziato. Il presente programma potrà subire variazioni, indipendentemente dalla volontà degli organizzatori, che saranno comunicate tempestivamente secondo gli usi.

Stagione di Prosa 2013-2013 Manfredonia '# Teatro Comunale Lucio Dalla



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