SCUOLE FUORICLASSE
SPERIMENTARE IN CLASSE LA PEDAGOGIA DEI DIRITTI PER IL BENESSERE E IL SUCCESSO SCOLASTICO
A cura di Camilla Bianchi, Elisa Rocco Autori: Camilla Bianchi, Guido Antonelli Costaggini, Ilaria Scimone Si ringrazia per la collaborazione la Cooperativa E.D.I. ONLUS e tutti i docenti della scuola primaria Gherardini, Istituto Comprensivo Via Val Lagarina, Milano SAVE THE CHILDREN ITALIA ONLUS
SCUOLE FUORICLASSE
Sperimentare in classe la pedagogia dei diritti per il benessere e il successo scolastico
INDICE INTRODUZIONE 4 Capitolo 1
LA SPERIMENTAZIONE SCUOLE FUORICLASSE 1.1 Il programma Fuoriclasse 5 1.2.Lo svolgimento della sperimentazione a Milano
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1.3 Il ruolo della formazione: mettersi in gioco per sperimentare le proprie competenze
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Capitolo 2
L’ESPERIENZA DELLA SCUOLA PRIMARIA GHERARDINI. LE PROGETTAZIONI EDUCATIVE E LA VOCE DEI DOCENTI 2.1 Progettazione educativa classi prime
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2.2 Progettazione educativa classi seconde
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2.3 Progettazione educativa classi terze
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2.4 Progettazione educativa classi quarte
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2.5 Progettazione educativa classi quinte
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Capitolo 3
TECNICHE PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE IN CLASSE 3.1 Tecniche per favorire la partecipazione nella scuola alla luce della 59 pedagogia dei diritti 3.2 Consigli utili per gli insegnanti che intendano intraprendere il percorso Scuole Fuoriclasse
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Capitolo 4
MATERIALI PER LA PROGRAMMAZIONE DEL PERCORSO SCUOLE FUORICLASSE 4.1 Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
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4.2 Schede per la progettazione
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4.3 Schede per il monitoraggio e la valutazione
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BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA 68
INTRODUZIONE “E ora? Come possiamo continuare ad essere insegnanti Fuoriclasse?” Nasce così, da una sollecitazione di un gruppo di maestre impegnate con Save the Children nel contrasto alla dispersione scolastica, l’idea di una nuova avventura: accompagnare le scuole nello sviluppo autonomo di iniziative per il successo formativo. Il programma Fuoriclasse ha scelto di farlo mettendo al centro gli insegnanti che, supportati nella fase iniziale di progettazione e supervisionati in itinere, sono stati protagonisti del coinvolgimento diretto di oltre 250 bambini in percorsi continuativi sul benessere scolastico. Attività periodiche che i docenti hanno ideato e realizzato a partire dall’analisi del loro gruppo classe, che hanno accompagnato in un’avventura formativa e umana. L’esperienza ha permesso non solo la crescita degli studenti, ma anche il rafforzamento del corpo docente, chiamato a confrontarsi con la progettazione e realizzazione di laboratori ispirati alla pedagogia dei diritti. Dall’incontro tra il mondo scuola e la realtà del terzo settore, tra il linguaggio dei maestri e lo stile degli educatori, tra le esigenze didattiche e le peculiarità della progettazione laboratoriale nasce, nel quartiere Quarto Oggiaro di Milano, questa sperimentazione. Attraverso la condivisione di materiale di approfondimento, schede didattiche e strumenti di monitoraggio si propongono tracce di lavoro per la promozione dei diritti dell’infanzia nelle scuole. Con un chiaro messaggio: la promozione del benessere scolastico parte da un’analisi dettagliata dei bisogni e dalla definizione di obiettivi educativi sfidanti, che devono essere sostenuti sinergicamente da tutto il corpo docente, capace di mettersi in gioco, monitorarsi in itinere e fare rete con i bambini, le famiglie e il territorio. La presente pubblicazione vuole quindi fare sintesi del percorso annuale che ha coinvolto tutti i docenti della scuola primaria Gherardini, affinché l’esperienza possa diventare di stimolo per i tanti insegnanti che quotidianamente si impegnano per un’istruzione di qualità per tutti. Carlotta Bellomi Responsabile Unità Scuola Save the Children Italia
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Cap. 1 LA SPERIMENTAZIONE SCUOLE FUORICLASSE 1.1 Il programma Fuoriclasse Dal 2011, Save the Children si è impegnata nell’analisi del fenomeno e nella definizione di un intervento efficace nel contrasto della dispersione scolastica, costruito in collaborazione con le scuole. Il programma, denominato Fuoriclasse, interviene con un intervento preventivo, integrato e multi-situato attraverso attività a supporto della motivazione allo studio e dell’apprendimento, al fine di garantire la piena attuazione del diritto all’istruzione. Il modello Fuoriclasse viene proposto alle classi IV e V delle primarie e II e III delle secondarie di primo grado, in modo da accompagnare il passaggio da un ordine scolastico a quello successivo. Al fine di promuovere il benessere scolastico gli studenti sono coinvolti attraverso: • laboratori motivazionali: svolti in orario scolastico con l’intero gruppo classe, sono finalizzati a promuovere dinamiche inclusive, supportare la motivazione degli studenti verso la scuola e sensibilizzare sul tema della dispersione scolastica attraverso la realizzazione di un prodotto comunicativo che possa essere promosso tra i pari. • campi scuola: gita con pernottamento svolta in natura per rafforzare il clima di classe e le relazioni studenti/docenti. Al fine di rafforzare la motivazione e la piena partecipazione al mondo della scuola vengono istituiti i consigli fuoriclasse, spazi di dialogo tra studenti e docenti per individuare soluzioni condivise per il miglioramento della scuola. Le attività del centro educativo sostengono, in orario extra scolastico, l’apprendimento degli alunni maggiormente a rischio. Infine, per sostenere anche gli adulti di riferimento, sono previsti percorsi per insegnanti e genitori, in modo da favorire e promuovere l’alleanza scuola-famiglia. Dall’esperienza maturata nel primo quinquennio e dall’analisi di nuovi bisogni emergenti sui territori, dal 2016 si prevede un intervento mirato per i minori stranieri per l’apprendimento della lingua italiana e un coinvolgimento sempre più ampio del corpo docente come co-costruttore di un reale cambiamento all’interno dell’istituzione scolastica. Nasce così Fuoriclasse in movimento, una rete di docenti, operatori, dirigenti scolastici impegnati al contrasto della dispersione scolastica attraverso un approccio partecipativo. In questo caso il sostegno di Save the Children coinvolge in maniera più capillare diversi istituti comprensivi desiderosi di sperimentarsi in pratiche partecipative attraverso un percorso di formazione con i docenti e di consigli fuoriclasse per gli studenti.
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“Fuoriclasse funziona!” la valutazione di impatto a cura della Fondazione Giovanni Agnelli Fuoriclasse è il primo progetto di contrasto alla dispersione scolastica in Italia ad essere stato valutato per il suo reale impatto da un ente indipendente e accreditato – la Fondazione Giovanni Agnelli – che ha misurato i risultati ottenuti dai bambini e adolescenti direttamente coinvolti nelle attività e li ha comparati con quelli di compagni appartenenti a classi e scuole non partecipanti (classi di controllo). La valutazione di impatto ha permesso di avere solidi riscontri fattuali: gli ingressi in ritardo alle lezioni si sono quasi dimezzati, vi è stata una drastica diminuzione dei ritardatari cronici, gli alunni delle scuole medie hanno ridotto di ben 11 giorni le loro assenze su base annua anche in virtù di un rinnovato interesse delle famiglie per l’andamento scolastico dei figli. Infine, la maggiore regolarità nella frequenza ha iniziato a dare i primi frutti anche i termini di rendimento scolastico (gli studenti delle medie migliorano del 4-6%). L’analisi ha riguardato anche la sostenibilità del progetto: i risultati sono stati ottenuti spendendo all’incirca 350 euro all’anno per studente, una cifra contenuta e significativamente inferiore a quella sostenuta per analoghi interventi svolti in precedenza. Dal progetto pilota possono dunque essere tratte valide indicazioni metodologiche da diffondere su scala.
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1.2 Lo svolgimento della sperimentazione a Milano Il Programma Fuoriclasse si è arricchito di una sperimentazione importante che pone al centro il corpo docente - motore dell’istituzione scolastica - per la progettazione e realizzazione di attività per il benessere e il successo scolastico. La progettazione è stata supportata e guidata da un formatore esperto, mentre tutte le attività sono state condotte in maniera autonoma dai docenti che si sono messi in gioco sperimentandosi con attività innovative. Questo è un passo decisivo: gli esperti del terzo settore sostengono i docenti nella progettazione, li affiancano nel momento della valutazione ma il seme nasce, cresce e si sviluppa all’interno della scuola. Lo svolgimento della sperimentazione a Milano ha visto docenti e formatori coinvolti in un percorso strutturato in tre fasi: la fase di co-progettazione, la fase di supervisione sulla realizzazione dei laboratori in classe ed infine un momento di valutazione e restituzione del lavoro svolto. Vediamo di seguito come si sono sviluppate e quali strumenti sono stati utilizzati nelle diverse fasi del percorso:
Fase I Per facilitare ed accompagnare i docenti in questa nuova avventura, la sperimentazione è iniziata con un momento di formazione della durata di 10 ore che ha avuto come oggetto la pedagogia dei diritti, con un focus specifico sulle metodologie Fuoriclasse per il contrasto alla dispersione scolastica e la condivisione del metodo di 1 progettazione e realizzazione dei laboratori con i bambini . Alternando modalità frontali a modalità partecipative i docenti hanno iniziato a focalizzare quali problemi riscontravano nelle proprie classi e soprattutto quali soluzioni potevano trovare a riguardo, beneficiando delle idee e delle proposte di tutti colleghi. A conclusione di questa prima parte di formazione è stato dedicato uno spazio di riflessione sugli obiettivi da raggiungere e su quali passi intermedi occorre svolgere per arrivare a quel risultato. Sono seguiti altri due incontri formativi dedicati alla progettazione delle attività in classe per promuovere il benessere a scuola. Una giornata dedicata alle classi prime, seconde e terze con il focus sulla promozione dell’inclusione, la seconda giornata dedicata alle classi quarte e quinte, che hanno rivolto l’attenzione al principio di partecipazione. I docenti, forti delle riflessioni condivise nei primi incontri di formazione, dopo aver steso l’analisi del contesto classe e grazie all’aiuto dello schema per la progettazione Per Save the Children, da sempre, il rispetto di genere rappresenta una priorità fondamentale e, in tutte le nostre attività, poniamo la massima attenzione al rispetto dei diritti delle bambine. Nel presente documento, per semplificazione e sintesi, ci riferiamo genericamente ai beneficiari utilizzando il termine “bambini” come falso neutro e cioè con riferimento sia a bambine che bambini. Tale termine, sempre ai fini della semplificazione del linguaggio, ricomprende anche la fascia d’età dei ragazzi fino ai 18 anni inclusi. 1
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(Scheda per la progettazione annuale, pag. 64) hanno iniziato il lavoro di creazione dei laboratori. Inizialmente hanno individuato l’obiettivo finale, poi gli obiettivi intermedi per raggiungere il risultato e per ognuno di questi hanno progettato i laboratori con i bambini. Una caratteristica dei laboratori proposti nella sperimentazione risiede nella struttura della micro-progettazione (Scheda microprogettazione attività, pag. 66) : ogni incontro, infatti, è composto da un rituale di apertura, seguito da un’attività ludico ricreativa con tema e obiettivi specifici e dal successivo momento di riflessione su quanto accaduto nell’attività di gioco. Infine il laboratorio si chiude con un rituale di saluto. Questo processo permette di supportare l’apprendimento del bambino a partire da una situazione esperienziale cui segue un momento di riflessione e di rielaborazione di quanto appreso. Infine la ciclicità dei riti di inizio e fine attività permettono al bambino di comprendere l’importanza del tempo da dedicare ad ogni cosa e del contesto che si apprestano a vivere. A conclusione di questa prima fase di formazione è stato dedicato un tempo di riflessione sulle difficoltà incontrate nella progettazione, sui punti vincenti e innovativi e sul ruolo dei docenti all’interno della sperimentazione.
Fase II La seconda fase ha impegnato docenti e formatore due ore al mese da novembre a maggio, nella supervisione nel corpo docenti, responsabile della realizzazione delle attività e della promozione delle metodologie inclusive e partecipative in classe. In apertura di questa seconda fase sono state raccolte le aspettative di ogni docente, al fine di co-costruire gli obiettivi e le priorità della supervisione. Per ogni laboratorio svolto, i docenti, divisi per interclasse, hanno ragionato su quattro aspetti: inclusione, partecipazione, ruolo del docente e valutazione globale. Per ognuno di questi aspetti hanno espresso un voto e riflettuto sulle criticità e sulle buone prassi. Un portavoce ha poi comunicato in plenaria quanto emerso al fine di condividere la propria esperienza e di creare, insieme ai colleghi, buone prassi per la realizzazione e la conduzione dei laboratori. È stato necessario dedicare a metà percorso un momento di revisione della progettazione e di strutturazione degli incontri successivi. Così come è stato dedicato del tempo per la progettazione del laboratorio di restituzione ai bambini sul percorso svolto e per raccogliere le loro valutazioni e il loro punto di vista in merito.
Fase III Fondamentale, per rilanciare il percorso e per far tesoro dell’esperienza vissuta, l’incontro dedicato alla valutazione di quanto realizzato nel corso dell’anno. L’EcoCycle è stato lo strumento utilizzato per facilitare il processo (Scheda di monitoraggio e rivalutazione critica del percorso, Ecocycle pag. 67). Il momento finale è stato dedicato alla valutazione da parte dei docenti circa il raggiungimento degli obiettivi individuati nella fase iniziale e alla condivisione di tutte le buone prassi e delle criticità individuate durante il percorso.
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1.3 Il ruolo della formazione: mettersi in gioco per sperimentare le proprie competenze Sperimentare qualcosa (o qualcuno o magari se stessi) significa sottoporre a verifica ma anche conoscere qualcosa per esperienza propria, ed è intorno a questi due concetti che si è costruito all’interno del programma Fuoriclasse un percorso formativo finalizzato a far sperimentare ad un gruppo di docenti una maggiore autonomia nell’uso educativo/formativo della pedagogia dei diritti. Si è quindi proposto ai docenti di accettare una sfida importante, quella di sperimentare se stessi in qualcosa di nuovo o parzialmente nuovo, rendendosi disponibili sia a verificarsi nell’uso della pedagogia dei diritti sia a conoscere attraverso l’esperienza concreta tutte le implicazioni educative di questo approccio. Si sono messi in gioco con una buona dose di coraggio ma anche con la consapevolezza che avrebbero avuto l’affiancamento ed il sostegno formativo di Save the Children nel portare avanti questa sfida, che avrebbe avuto come punto di partenza e di arrivo le loro competenze professionali ed umane. È proprio da queste competenze che si è partiti nel costruire (progettare) con loro il percorso laboratoriale che avrebbero poi svolto nelle classi, proprio così come nel progettare un laboratorio formativo per gli alunni si parte dalle competenze presenti nel gruppo classe. Di questo percorso con i docenti Save the Children forniva “solo” la cornice teorica e metodologica, quindi un contenitore dentro il quale raccogliere e sviluppare le competenze dei docenti per tradurle in interventi laboratoriali coerenti con la pedagogia dei diritti.
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Ma nel momento in cui Save the Children ha fornito una cornice, ha evidentemente fissato dei paletti, dei riferimenti guida che avevano nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza sia un fondamentale parametro d’azione educativa, sia uno strumento formativo. I paletti a cui si fa riferimento rimandano ai due concetti fondanti della Convenzione: la partecipazione/ ascolto degli alunni e la loro protezione, entrambe come responsabilità che spettano agli adulti (in questo caso i docenti) nella relazione con bambini e adolescenti (in questo caso gli alunni). Partendo da questi presupposti ci si è mossi all’interno di un approccio socio-costruttivista nel quale il contributo attivo di tutti i partecipanti alla formazione dà forma insieme a quanto emerge durante il percorso stesso. Come raggiungere questo scopo? Evidentemente puntando sulle competenze, sul saper fare ed il sapere essere già presenti negli insegnanti al fine di agevolare la partecipazione e protezione degli alunni. Una volta definito questo obiettivo generale ogni docente ha indicato quali fossero le competenze che riteneva coerenti con esso e che valutava di potere investire nella sperimentazione, per poi verificarle prima in fase di progettazione con il supporto ed il confronto con il team del programma Fuoriclasse e successivamente agendole in aula con la sua classe. Operativamente si è fornita una mappa generale del percorso con segnati i punti fermi dati dall’approccio ai diritti (ascolto, partecipazione, rispetto dei diritti, etc) e dai passaggi dettati dal progettare per laboratori (obiettivi, cronogramma, verifica, etc). All’interno di questa mappa i docenti potevano segnare la loro personale rotta per raggiungere gli obiettivi del laboratorio da svolgersi in classe, indicando sia quali competenze personali ritenevano adeguate allo scopo sia quali strumenti di navigazione (attività laboratoriali) avrebbero scelto tra quelli che già possedevano o tra quelli proposti dal team Fuoriclasse. Una volta svolto il laboratorio in classe l’esperienza veniva riportata dentro il percorso formativo con il team di Save the Children, per monitorare l’intervento, verificarlo ed eventualmente modificarlo. Il team ha quindi svolto un’azione formativa fondamentalmente di coaching, dando coerenza all’obiettivo generale di far sperimentare gli insegnanti nell’uso autonomo della pedagogia dei diritti, supportandoli nel verificarsi come docenti centrati sui diritti conoscendo l’approccio per esperienza propria.
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Cap. 2 L’ESPERIENZA DELLA SCUOLA PRIMARIA GHERARDINI. LE PROGETTAZIONI EDUCATIVE E LA VOCE DEI DOCENTI 2.1 Progettazione educativa classi prime Obiettivo del percorso annuale
A novembre puntiamo a... A dicembre puntiamo a...
A gennaio puntiamo a...
Conoscere e valorizzare i singoli alunni affinché si formi un gruppo classe/interclasse in cui la partecipazione e l’inclusione siano totali. Approfondire l’identità personale, lavorando su nome, gusti, desideri Approfondire il diritto di essere amato e accudito, partendo dalla famiglia fino ad allargare il discorso agli altri adulti significativi Conoscere i compagni di classe, attraverso attività in piccoli gruppi
A febbraio puntiamo a...
Lavorare in gruppo, attraverso la creazione di regole condivise
A marzo puntiamo a...
Monitorare l’andamento del percorso (Cosa ho imparato dagli altri? Cosa è stato facile? Cosa difficile?) Lavorare sulle criticità emerse
Ad aprile puntiamo a...
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Prima attività
OBIETTIVO Identità approfondire l’identità personale lavorando su nome, gusti, desideri
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
Tutto il gruppo classe
Almeno due incontri di 90 minuti per gruppo
Art. 7 e 8
MATERIALI Scheda strutturata per la raccolta dati, pennarelli e matite colorate, colla, tappi, lana, cartoncini, specchi
Microprogettazione primo incontro Sequenza e durata
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Attività
Metodologia
1.1 Apertura con un rituale
I bambini si mettono in cerchio in piedi e ciascuno dice Plenaria il proprio nome ad alta voce associando un gesto. Tutti i compagni ripetono il nome e il gesto.
1.2 Attività esperienziale
1° incontro: con i tappi e il resto del materiale non strutturato ogni bambino crea un “se stesso”. Tutti i personaggi vengono raggruppati e messi in una scatola sagomata come la classe.
1.3 Riflessione
1° incontro: siamo tanti ma siamo un gruppo. Cosa mi Plenaria piace fare?
1.4 Rituale di chiusura
Ci si rimette in cerchio e si passa l’energia secondo il modello teatrale. Tutti devono ricevere e passare energia al compagno vicino dicendo forte “AH” e battendo le mani in direzione del compagno.
Ludica e creativa
Plenaria
Microprogettazione secondo incontro Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura con un rituale
I bambini si mettono in cerchio in piedi e ciascuno dice Plenaria il proprio nome ad alta voce associando un gesto. Tutti i compagni ripetono il nome e il gesto.
1.2 Attività esperienziale
2° incontro: viene fornita una scheda strutturata individuale in cui i bambini colorano la parte iniziale, completano con l’aiuto dell’insegnante le parti personali e disegnano se stessi come meglio sono capaci.
Lavoro individuale
1.3 Riflessione
2° incontro: mi confronto coi compagni. Abbiamo gusti e interessi comuni? Con chi? L’insegnante potrà anche veicolare le informazioni tra i diversi gruppi classe. Ci si rimette in cerchio e si passa l’energia secondo il modello teatrale. Tutti devono ricevere e passare energia al compagno vicino dicendo forte “AH” e battendo le mani in direzione del compagno.
Piccoli gruppi
1.4 Rituale di chiusura
Plenaria
Breve presentazione delle attività • Abbiamo iniziato l’attività in cerchio seduti e ho dato a ciascuno la scheda in cui dovevano scrivere il proprio nome e disegnare se stessi. I bambini sono andati al posto e hanno lavorato insieme guardando i disegni altrui e aiutando chi non era in grado di scrivere il nome. Dopo quando tutti hanno finito siamo tornati in cerchio e io ho preso ciascun foglio e l’ho fatto vedere agli altri, ho chiesto al proprietario di dire se sapeva l’origine del proprio nome e così abbiamo fatto dei confronti su chi aveva un’origine simile (nome nonni), dopo ciascuno ha detto un hobby che ha e anche in questo caso abbiamo fatto delle analogie fra bambini. • Due alla volta hanno scelto il materiale da usare. Quando tutti hanno finito siamo tornati in cerchio e io ho messo i burattini in una scatola, ne ho poi tirato fuori uno alla volta e ho chiesto a chi l’aveva fatto di spiegare perché aveva scelto determinati materiali e cosa gli era piaciuto. Dopo ho chiesto a ciascuno cosa gli piace fare. • Elementi positivi: bambini entusiasti appena ho detto cerchio, tutti, anche chi parla proprio poco italiano ha partecipato facendosi capire. Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? • Preparare tanto materiale per farli scegliere e farli poi parlare di quello che hanno scelto. • Attenzione ai tempi perché ci siamo dilungati.
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Seconda attività !
OBIETTIVO Siamo unici e speciali ma siamo insieme agli altri. Diritto di essere amato
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
Tutto il gruppo classe
Almeno due incontri di 90 minuti per gruppo
Art. 3 e 5
MATERIALI Spazio centrale per mettersi in cerchio e parlare, scheda strutturata, pennarelli, matite colorate e cartoncini
Microprogettazione attività
Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura con un rituale
I bambini si mettono in cerchio in piedi e ciascuno dice il proprio nome ad alta voce associando un gesto. Tutti i compagni ripetono il nome e il gesto.
1.2 Attività esperienziale
Viene consegnata una scheda a ciascuno, in cui i Individuale bambini colorano la parte davanti dove è disegnato un bimbo che legge con un adulto, dietro, nella facciata libera disegnano un episodio in cui sono stati aiutati da qualcuno a scuola.
1.3 Riflessione
Far parlare i bambini del fatto che per quanto speciali e unici non sono soli e hanno bisogno degli altri ed è un loro diritto che gli altri ci siano, partendo dalla famiglia.
Plenaria
1.4 Rituale di chiusura
Ci si rimette in cerchio e si passa l’energia secondo il modello teatrale. Tutti devono ricevere e passare energia al compagno vicino dicendo forte “AH” e battendo le mani in direzione del compagno.
Plenaria
Plenaria
• Abbiamo fatto degli esempi molto concreti. È emersa subito da tutti l’importanza degli altri. • Nella riflessione è emerso il ruolo di adulti non appartenenti alla famiglia e dei compagni nella vita di tutti i giorni.
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Terza attività OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
Collaborare con un compagno
Tutto il gruppo classe
Due incontri di 90 minuti per gruppo
Art. 15
MATERIALI Spazio centrale per mettersi in cerchio e parlare, lettura “L’allegra fattoria”, pennarelli, matite colorate cartellone, colla e fogli
Microprogettazione attività Sequenza e durata 1.1 Apertura con un rituale 1.2 Attività esperienziale
1.3 Riflessione 1.4 Rituale di chiusura
Attività I bambini si mettono in cerchio in piedi e ciascuno dice il proprio nome ad alta voce associando un gesto. Tutti i compagni ripetono il nome e il gesto. Lettura in cerchio dell’Allegra fattoria che racconta di una fattoria dove ogni animale è felice di svolgere il proprio compito ma anche di aiutare un compagno. Ognuno ha poi scelto quale animale gli sarebbe piaciuto essere. Tornati ai banchi in coppia ognuno ha disegnato il proprio animale; chi finiva prima aiutava il compagno a terminare. Dopo aver ritagliato abbiamo incollato gli animali su un cartellone. In plenaria tutti insieme hanno condiviso la loro esperienza. Ci si rimette in cerchio e si passa l’energia secondo il modello teatrale. Tutti devono ricevere e passare energia al compagno vicino dicendo forte “AH” e battendo le mani in direzione del compagno.
Metodologia Plenaria
Plenaria
Lavoro a coppie
Condivisione Plenaria
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Quarta attività OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
Lavorare in gruppo
Tutto il gruppo classe
Due incontri di 90 minuti per gruppo
Art. 15
MATERIALI Spazio centrale per mettersi in cerchio e parlare, lettura “L’allegra fattoria”, pennarelli, matite colorate cartellone, colla e fogli
Microprogettazione attività Sequenza e durata 1.1 Apertura con un rituale
Attività I bambini si mettono in cerchio in piedi e ciascuno dice il proprio nome ad alta voce associando un gesto. Tutti i compagni ripetono il nome e il gesto.
Metodologia Plenaria
1.2 Descrizione della caccia al tesoro: si sceglie con la Attività esperienziale conta un compagno che fa il percorso per raggiungere il tesoro; il resto della classe viene divisa in 4 gruppi: ognuno deve rispondere ad una domanda (riguardante il programma scolastico) per poter far avanzare il compagno.
Ludica, di movimento
1.3 Riflessione
Trovato il tesoro ci rimettiamo in cerchio e parliamo di quello che hanno imparato durante l’attività.
Plenaria
1.4 Rituale di chiusura
Ci si rimette in cerchio e si passa l’energia secondo il modello teatrale. Tutti devono ricevere e passare energia al compagno vicino dicendo forte “AH” e battendo le mani in direzione del compagno
Plenaria
• C’è stata una grande collaborazione ma è stato difficile accettare che un unico bambino facesse il percorso (volevano farlo in tanti). • I gruppi non rispettavano il proprio turno nel dare le risposte. • Nel dialogo finale quasi tutti hanno detto di aver imparato che bisogna aiutarsi. • È un’attività da fare in cortile.
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Quinta attività OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
Cosa ho imparato dagli altri? Cosa è stato facile? Cosa difficile?
Tutto il gruppo classe
Un incontro di 90 minuti per gruppo
Art. 13
MATERIALI Spazio centrale per mettersi in cerchio e parlare, lettura “L’allegra fattoria”, pennarelli, matite colorate cartellone, colla e fogli
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura con un rituale
I bambini si mettono in cerchio in piedi e ciascuno dice il proprio nome ad alta voce associando un gesto. Tutti i compagni ripetono il nome e il gesto.
Plenaria
1.2 Attività riflessiva ed espressiva
Dopo aver fatto un breve riassunto delle attività svolte ripercorrendole insieme a loro, si propongono delle domande stimolo: cos’hanno imparato dagli altri? Cosa è stato facile? Cosa difficile? Gioco di posizionamento – dovevano scegliere l’attività che più gli era piaciuta.
Plenaria, attività di posizionamento
Infine grazie al supporto dell’insegnante di arte è stato realizzato Attività artistica un poliedro per ogni classe di 20 facce, a turno i bambini hanno disegnato il loro animale sulla faccia a loro destinata. Si è creato così un singolo poliedro rappresentante la classe e ciascun bambino. 1.3 Rituale di chiusura
Ci si rimette in cerchio e si passa l’energia secondo il modello teatrale. Tutti devono ricevere e passare energia al compagno vicino dicendo forte “AH” e battendo le mani in direzione del compagno
Plenaria
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RISPOSTE Cosa ho imparato dagli altri? 1. A stare in compagnia 2. A giocare senza farsi male 3. A rispettare gli amici 4. A giocare in squadra 5. A rispettare il turno 6. Che non si può vincere da soli 7. Non si può vincere senza amici 8. Ad aiutare gli amici 9. Ad ascoltare 10. A non dire le bugie 11. A disegnare 12. Ad ascoltare la maestra 13. A divertirsi Cosa è stato facile? • Aiutare gli altri • Ascoltare Cosa difficile? • Aiutare gli altri • Ascoltare (ciò che è stato facile per alcuni è stato difficile per altri) Il lavoro è stato coinvolgente per tutti; anche i bambini più “problematici” hanno partecipato con grande interesse sia al lavoro pratico che alla discussione di gruppo.
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2.2 Progettazione educativa classi seconde
Obiettivo del percorso annuale
A novembre puntiamo a...
Promuovere il rispetto dei tempi, dei ruoli e delle regole dell’ascolto per valorizzare la partecipazione di tutti Conoscere il diritto di essere ascoltati e di esprimersi Art. 12
A dicembre puntiamo a...
Conoscere il concetto di responsabilità, in relazione al concetto di diritto
A gennaio puntiamo a...
Lavorare sulla promozione dell’ascolto nel gruppo classe. Regole e tempi del lavoro, uscire dall’egocentrismo (cfr articoli 12 e13) Lavorare sulla promozione dell’ascolto nel gruppo classe
A febbraio puntiamo a... A marzo puntiamo a...
Valutazione del percorso, rafforzare gli aspetti più carenti, in ottica di raggiungimento dell’obiettivo generale
Ad aprile puntiamo a...
Creare un prodotto con una mappa del percorso effettuato. Elaborare il decalogo della partecipazione
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Prima attività: conoscenza dei miei diritti. OBIETTIVO
Diritto ad essere ascoltato
BENEFICIARI
Interclasse
TEMPO
2 ore ogni 15 giorni
DIRITTI
MATERIALI
Art. 12
Convenzione ONU sui diritti dei bambini, cartellone, fogli bianchi, matite, pennarelli, forbici e colla
Microprogettazione attività
Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Rituale: bambini in cerchio seduti a terra. Ci si da la mano e ci si definisce con un aggettivo.
Plenaria
1.2 Attività esperenziale
Lettura dell’art.3 Si chiede l’opinione di tutti su quanto letto. Breve drammatizzazione o mimo del diritto. Disegno a piccoli gruppi.
Plenaria, attività teatrale
1.3 Attività di riflessione
I bambini si rimettono in cerchio e riflettono sulla mattinata.
Plenaria
1.4 Chiusura
Si preparano le orecchie di Topolino che al temine di questa unità vengono attaccate.
Attività manuale
• Attenzione ai tempi, scegliere se privilegiare la drammatizzazione o il disegno.
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Seconda attività: conoscenza dei miei diritti. La mia responsabilità. OBIETTIVO Quali sono le mie responsabilità. I diritti di tutti.
BENEFICIARI
TEMPO
Tutto il gruppo classe
2 ore ogni 15 giorni
DIRITTI
MATERIALI
Art. 12, 13
Convenzione ONU sui diritti dei bambini, cartellone, fogli bianchi, matite, pennarelli, forbici e colla
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Rituale: bambini in cerchio seduti a terra. Ci si confronta sui discorsi emersi dall'attività precedente.
Plenaria
1.2 Attività esperenziale
Rilettura e discussione dei diritti in esame oggi. Si chiede l’opinione di tutti su quanto letto. Si procede alla drammatizzazione dell'argomento. Disegno a piccoli gruppi.
Attività creativa
1.3 Attività di riflessione
I bambini si rimettono in cerchio e riflettono sull'attività. Molta attenzione verrà data agli interventi di alcuni alunni che durante l'attività precedente hanno manifestato maggior disagio.
Plenaria
1.4 Chiusura
Si preparano manine di Topolino che durante questa attività vengono utilizzate per intervenire nella discussione.
Attività creativa
• È necessario essere in compresenza.
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Terza attività: conoscenza dei miei diritti. Regole e tempi di lavoro. OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
Regole e tempi di lavoro. Ascolto durante i tempi di lavoro. Attenzione ad uscire dal proprio egocentrismo
Tutto il gruppo classe
2 ore ogni mese
Art. 12, 13
MATERIALI Convenzione ONU sui diritti dei bambini, cartellone, fogli bianchi, matite, pennarelli, forbici e colla. Orecchie e mani di cartoncino già realizzate
Microprogettazione attività
Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Rituale: bambini in cerchio seduti a terra. Definisci come ti sei sentito durante l'attività precedente con un aggettivo.
Plenaria
1.2 Attività esperenziale
Lettura e discussione dei diritti già affrontati. Si procede nell'attività mantenendo un tono di voce basso e ben modulato. Questo tono viene quotidianamente utilizzato anche durante le spiegazioni normali. Un altro sistema che stiamo mettendo in atto è di non ripetere le consegne per mancato ascolto.
Plenaria
1.3 Attività di riflessione
I bambini si dividono in gruppi: chi si sente bene quando parla e tutti lo ascoltano chi vorrebbe essere ascoltato, ma non sempre ha l'attenzione di tutti A questo punto alcuni bambini dei due gruppi si confrontano e cercano di ipotizzare soluzioni per il gruppo opposto.
Divisione in due gruppi
1.4 Chiusura
Disegno su come mi sento quando vengo ascoltato. Plenaria
• L’attività è stata molto interessante, gli alunni parlano, dopo un primo momento di imbarazzo, molto liberamente e sinceramente. Sono emerse le stesse problematiche già segnalate in precedenza, i bambini raccontano di non venire ascoltati e che molti genitori non hanno tempo per le loro domande. Abbiamo ragionato molto su questo punto, temendo anche che molti si influenzassero a vicenda. È stato molto interessante che il gruppo dei “SODDISFATTI” desse dei suggerimenti all’altro. Alcuni che abbiamo riportato sono: “Prima devi aspettare che la tua mamma sistemi la sorellina piccola, poi avrà tempo per te che sei più grande” oppure “Quando mangiate la sera spegnete la televisione” e ancora “Io sono ascoltata. A me vogliono bene”. 22
• Attenzione a lavorare con piccoli numeri nella suddivisione in gruppi.
Quarta attività: occasioni in cui vengo ascoltato. OBIETTIVO Individuazione dei bisogni. Prendere coscienza delle occasioni in cui realmente io vengo ascoltato. Quale elemento concreto mi fa dire “sono ascoltato”
BENEFICIARI
TEMPO
Tutto il gruppo classe
2 ore ogni mese
DIRITTI
MATERIALI
Art. 12
Orecchie e manine già realizzate per guidare i tempi e i modi di intervento. Disegni precedenti da ultimare. Astuccio
Microprogettazione attività
Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Rituale: bambini in cerchio seduti a terra. Ci si da la Plenaria mano e ci si definisce con un colore.
1.2 Attività di riflessione
Si riprende la riflessione sull'attività precedente. Si Plenaria cerca di guidare il 'sentirsi ascoltato' individuando i momenti nei quali si definiscono soddisfatti e se la risposta che 'vivono' come positiva è la risposta al vero bisogno o è mera compensazione della richiesta. Es. mi compri la matita o mi porti al cinema, ma sei poi disposto a raccontarmi una riflessione fiaba?
1.3 Attività esperienziale
I bambini si rimettono in cerchio e riflettono sulle proposte guidate dalle docenti. Si procede con il gioco del Passaparola per monitorare il progredire dell'ascolto. Si parte da una parola, un verbo, che viene passato sottovoce nell'orecchio di un compagno che deve aggiungere un vocabolo, formando alla fine una frase di senso compiuto.
Ludica
1.4 Chiusura
Si conclude con alcuni consigli che i bambini 'si lasciano' a vicenda. Si porta a termine il disegno della volta precedente.
Plenaria
• Abbiamo cercato di distinguere la sensazione di “Sono realmente ascoltato”, da quella in cui mi viene data una effimera gratificazione immediata ma transitoria. • Cercare di suddividere la classe in sottogruppi da massimo dieci alunni.
23
Quinta attività OBIETTIVO Riepilogo delle precedenti attività. Migliorare l’ascolto ed esaminare le occasioni in cui realmente vengo ascoltato.
BENEFICIARI
Tutto il gruppo classe
TEMPO
2 ore ogni mese
DIRITTI
MATERIALI
Art. 12, 13
Orecchie e manine già realizzate per guidare i tempi e i modi di intervento. Cartoncini con pennarello
Microprogettazione attività
Sequenza e durata
24
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Rituale: bambini in cerchio seduti a terra. Ci si da la mano e ci si definisce con un colore.
Plenaria
1.2 Attività di riflessione
Si procede con la riflessione sulle quattro attività. Ogni bambino esprime un parere su quanto fatto.
Attività individuale
1.3 Attività esperienziale
Attività creativa I bambini esprimono il loro giudizio disegnando lo smile sul cartoncino, oppure la faccina triste.
1.4 Chiusura
Domanda sul successo o meno dell'ascolto in Plenaria ogni settore, scuola, casa, amici, sport. Suggerimenti a noi adulti. Suggerimenti da parte dei bambini su come è migliorato l'ascolto e cosa si può fare per migliorare. Ci sono alcune frasi EVOCATIVE che ripetiamo sempre in classe, quali sono? Che informazione ti danno?
• Le due classi erano entrambe contente delle attività svolte. • In entrambe è migliorato l’ascolto, sia dal loro punto di vista, sia come valutazione di noi insegnanti. • È stato importante impiegare un sistema univoco per relazionarci quotidianamente con le classi. 1. Es. abbassare il tono di voce quasi sussurrando 2. Contare l’UNO ed avere immediatamente il silenzio e la loro attenzione 3. Ribadire di alzare la mano quando si vuole intervenire • Interessante la riflessione e le frasi emerse spontaneamente dai bambini stessi. Le più significative indicano un senso di auto critica da parte di molti alunni che riscontrano un miglioramento della capacità altrui di attenzione e di “mettersi” in posizione di ascolto. Qualcuno dice che gli altri sono più bravi di lui.
2.3 Progettazione educativa classi terze
Obiettivo del percorso annuale
A novembre puntiamo a...
Riscoprire le risorse del singolo e valorizzare le proprie capacitĂ mettendole a disposizione del gruppo al fine ridurre la dispersione di energia. Introduzione ai diritti, valorizzazione e responsabilitĂ .
A dicembre puntiamo a...
I diritti, valorizzazione e responsabilitĂ .
A gennaio puntiamo a...
Quali diritti per me sono importanti a scuola.
A febbraio puntiamo a...
Quali diritti sono i meno rispettati a scuola.
A marzo puntiamo a...
Cosa posso fare io o a chi posso chiedere per trovare soluzioni.
Ad aprile puntiamo a...
Verifica del progetto.
25
Prima attività: i diritti OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
I diritti
Gruppo classe diviso in 4
2/3 ore
CRC in generale
MATERIALI
Palla, cartoncino, carta da giornale, carta colorata, tubi di cartone, colla vinilica, cancelleria, tempere, 4 pezzi di puzzle con i principi base già stampati e ritagliati, colla a caldo, grosso cartellone su cui attaccare l’albero. Microprogettazione attività
Sequenza e durata
26
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Circle time Tutti i bambini della classe sono in cerchio e si passano la palla. A turno ognuno dice “IO SONO... E MI PIACE...” (focus mangiare). Successivamente la maestra consegna il cartoncino bianco (piegato in quattro parti) e i bambini devono disegnare sulla prima pagina il loro viso con il proprio nome e nella seconda l'oggetto che gli piace.
1.2 Attività
La classe viene divisa in 4 gruppi e ciascuno ha i pezzi del puzzle (principi base) da comporre e colorare e da Lavoro di gruppo mettere sotto l'albero, intanto l'insegnante chiama a turno gruppi di bambini per crearlo insieme (la struttura: rami, tronco e radici).
1.3 Riflessione
I bambini sono in cerchio e a gruppi spiegano cosa hanno composto, cosa vuol dire quello che c'è scritto e dove lo collocherebbero nell'albero.
Circle time
1.4 Chiusura
In cerchio i bambini dicono cosa hanno imparato e alla fine mettono al centro del cerchio la loro carta d'identità.
Circle time
• Dopo la realizzazione di una “carta d’identità” nella quale ciascun alunno inserirà una caratteristica di sé all’inizio di ogni incontro, si prepara su un cartellone la sagoma di un albero con quattro radici. I bambini ricostruiranno quattro immagini che rappresentano i quattro principi fondamentali che verranno collocati sulle radici dell’albero. • È necessario prevedere del tempo per preparare il materiale necessario (cartoncini per le carte d’identità, la sagoma dell’albero) per poter svolgere poi l’attività nei tempi stabiliti e lasciare maggior spazio al dialogo e al confronto fra gli alunni.
Seconda attività: i diritti OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
I diritti
Gruppo classe, lavoro individuale
1 ora
DIRITTI
MATERIALI
CRC in generale
Fogli, pennarelli, matite colorate e grafite, gomma e temperino
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
1.1 Apertura
In cerchio i bambini rileggono la loro carta d’identità a turno agli altri bambini.
1.2 Attività
Viene letta la storia di “Alice nei paesi dei diritti” e gli alunni vengono sollecitati a riflettere su che cos’è un diritto (qualcosa che ci spetta che dobbiamo avere diversamente da un dovere e qualcosa che dobbiamo fare). Viene inoltre richiesto di disegnare il diritto che ritengono più importante per loro.
Metodologia Circle time
Lavoro di gruppo Lavoro individuale
1.3 Riflessione
I bambini sono in cerchio e spiegano il diritto che hanno scelto.
Circle time
1.4 Chiusura
Mettono al centro del cerchio la loro carta d'identità.
Circle time
• Viene presentato il tema dei diritti attraverso la lettura del racconto “Alice nei paesi dei diritti” (M. Lodi, D. Novara, P. Valentinis, Ed. Sonda). Si aiutano gli alunni a riflettere sul significato di “diritto” in rapporto al termine “dovere”. Successivamente si chiede ad ogni alunno di disegnare il diritto più importante per loro tra quelli ascoltati. • Aspetti positivi sono stati la scelta del racconto che ha permesso una maggiore attenzione da parte degli alunni e quella di usare il disegno per descrivere il diritto scelto: lo strumento “disegno” è sicuramente più accessibile rispetto ad un testo scritto o verbale e permette anche a chi ha più difficoltà di esprimersi con semplicità. • Prevedere più tempo per dare maggior spazio a ciascun alunno di esporre le sue scelte e permettere anche un momento di confronto. 27
Attività straordinaria sui diritti in concomitanza con gli attacchi terroristici di Parigi OBIETTIVO
Il diritto alla vita
BENEFICIARI
Gruppi classi terze insieme
TEMPO
2 ore
DIRITTI
MATERIALI
Art. 6
Cartelloni, pennarelli, matite colorate e grafite, gomma, temperino, forbici e colla
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
In cerchio i bambini rileggono la loro carta d’identità a turno agli altri bambini.
1.2 Attività
In seguito agli attentati di Parigi i bambini hanno espresso le paure suscitate dall’evento e sono stati guidati a riflettere su quanto fosse importante il rispetto della vita di tutti indipendentemente dalla nazionalità e dalla religione. Gli alunni faranno due cartelloni: - sul rispetto dei diritti fondamentali e sul rifiuto di qualsiasi forma di violenza; - sulla solidarietà allo stato francese.
1.3 Riflessione
I bambini mostrano tra di loro i cartelloni fatti.
Circle time
1.4 Chiusura
Mettono al centro del cerchio la loro carta d'identità.
Circle time
Circle time
Lavoro di gruppo a classi aperte tutti insieme
• Si è svolto un confronto con gli alunni a seguito degli attentati di Parigi, durante il quale sono stati espressi paure e timori e l’importanza del rispetto delle vita. Successivamente sono stati realizzati due cartelloni (sul rispetto dei diritti fondamentali e il rifiuto di qualsiasi forma di violenza e sulla solidarietà allo stato francese). • È stato molto positivo dare spazio agli alunni per esprimere le proprie paure e confrontarsi su temi così importanti che toccano la quotidianità. • Lasciare parlare liberamente i bambini per poi aiutarli a rielaborare in modo costruttivo quanto emerso. 28
Terza attività: drammatizzazione OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
MATERIALI
I diritti
Gruppo classi unificate, coppie o terzetti
2 ora
Art. 28, 29, 31
Fogli stampati con due poesie
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Tutti i bambini della classe sono in cerchio e si passano la palla. A turno ognuno dice “IO SONO... E MI PIACE...” (focus hobby). Successivamente la maestra consegna il cartoncino bianco e i bambini lo devono disegnare.
1.2 Attività
Grande gruppo Ai bambini viene spiegato che ciascuno di loro memorizzerà e reciterà una frase di due poesie sui diritti Coppie o terzetti fondamentali in occasione della festa di Natale che si terrà il 18/12/2015. I bambini vengono organizzati in coppie o terzetti.
1.3 Riflessione
I bambini sono stati sollecitati a riflettere sui diritti e sull’importanza della coordinazione tra di loro.
1.4 Chiusura
Circle time In cerchio i bambini dicono cosa hanno imparato e alla fine mettono al centro del cerchio la loro carta d'identità (che hanno tenuto in tasca dall’inizio del lavoro).
Circle time
Grande gruppo
• Elemento positivo è stata una maggior consapevolezza da parte dei bambini dell’importanza che ad ogni bambino siano garantiti i diritti. • L’obiettivo è stato raggiunto: il momento della recita è stato molto positivo e ha permesso agli alunni di presentare anche ai genitori il tema dei diritti che stanno affrontando in questo percorso. Si segnala anche una maggiore consapevolezza da parte dei bambini della tematica affrontata. • È importante che quanto i bambini reciteranno sia il più vicino al loro linguaggio, si potrebbe creare un testo insieme piuttosto che proporre un testo già pronto.
29
Quarta attività: lo zaino porta impegni OBIETTIVO
BENEFICIARI
Gruppi misti I diritti importanti classe A e B. a scuola Grande gruppo. Lavoro individuale MATERIALI
TEMPO
DIRITTI
2 ore
Art. 28, 29
Cartoncino con disegnato un grande zaino, zainetti disegnati su cartoncini bianchi, fogli A4, pennarelli, matite colorate e grafite, gomma, temperino, forbici, scotch Microprogettazione attività
Sequenza e durata 1.1 Apertura
1.2 Attività
1.3 Riflessione
30
Attività
Tutti i bambini della classe sono in cerchio e si passano la palla. A turno ognuno dice “IO SONO... E MI PIACE...” (focus colore). Successivamente la maestra distribuisce le carte d’identità e i bambini disegnano un oggetto associato al colore che preferiscono. 1) Le insegnanti dell’interclasse suddividono i bambini delle due classi in gruppi di 4/5 bambini (misti tra A e B) e i bambini hanno il compito di trovare al loro interno un portavoce e discutere insieme sulle cose che “mi fanno stare bene a scuola” (se necessario le annotano su un foglio); 2) successivamente i bambini vengono riuniti in aula riunioni in cerchio e i bambini portavoce illustrano quello che è emerso. Le insegnanti devono intanto annotare sui due cartoncini in cui è disegnato lo zaino grande le parole chiave; 3) Finiti i cartelloni i bambini tornano nella propria aula e disegnano o scrivono sul loro zainetto il proprio impegno a scuola. L’insegnante legge gli articoli 28 e 29.
Metodologia Circle time
Lavoro in piccoli gruppi (15 min.)
Brainstorming (1 ora)
Lavoro individuale (15 minuti)
Circle time
• L’attività viene svolta in gruppi di 3 o 4 alunni a cui viene chiesto di riflettere su quali siano le cose che permettano loro di stare bene a scuola. “La mia scuola ideale è: …” • Verbalizzazione a classi aperte di quanto emerso nei gruppi e visualizzazione su due cartelloni. Realizzazione di uno zainetto per ciascun alunno contenente un proposito per stare bene a scuola. • Fare attenzione alla suddivisione degli alunni nei gruppi, in modo che siano il più equilibrati possibile al loro interno e monitorare che al loro interno tutti abbiano la possibilità di esprimersi.
Quinta attività: i fiori del rispetto OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
I diritti meno rispettati
Grande gruppo, piccolo gruppo
2 ore
Art. 12, 42
MATERIALI Cartoncino bianco con la sagoma di un fiore, colla vinilica, pennarelli, matite colorate e grafite, gomma, temperino, forbici o punteruoli
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Tutti i bambini della classe sono in cerchio e si passano la palla. A turno ognuno dice “IO SONO... E MI PIACE...” (focus animali). Successivamente la maestra distribuisce la carta d’identità e i bambini devono disegnare l’animale che hanno detto.
Circle time
1.2 Attività
A turno ogni bambino prende il suo zainetto dallo zaino sul cartellone e si discute insieme se viene rispettato a scuola oppure no. In mezzo al cerchio sono predisposti due spazi dove collocare i vari zainetti. Terminato questo momento i bambini vengono divisi in gruppi di 4 bambini e al banco colorano e ritagliano i fiori su cui attaccheranno gli “zaini ok”. Gli “zaini no” saranno messi nello zaino grande.
Circle time (45 minuti) Piccolo gruppo (20 minuti)
1.3 Riflessione
Lettura articoli 12 e 42.
1.4 Chiusura
Circle time In cerchio i bambini dicono cosa hanno imparato e alla fine mettono al centro del cerchio la loro carta d'identità (che hanno tenuto in tasca dall’inizio del lavoro).
Breve descrizione delle attività svolte Gli alunni della classe sono stati posti in cerchio davanti all’albero dei diritti e al cartellone con gli zainetti. Hanno raccontato all’insegnante l’esperienza precedente, poi ognuno ha letto al gruppo classe il suo impegno e i compagni hanno espresso le proprie opinioni su quanto questo impegno fosse realizzato nella quotidianità; lo studente in questione ha poi spiegato se realmente si è impegnato a realizzare il proposito scritto. I propositi realizzati sono stati trasformati in fiori attaccati sull’albero dei diritti. Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? Bisognerebbe guidare gli alunni ad individuare obiettivi più “immediatamente” realizzabili, anziché puntare a grandi obiettivi, difficilmente realizzabili e valutabili.
31
Attività di verifica finale del percorso OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
Autovalutazione
Gruppo classe
1 ora e 30 minuti
DIRITTI
MATERIALI
Scheda con domande
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Tutti i bambini della classe sono in cerchio e si passano la palla. A turno ognuno dice “IO SONO... E MI PIACE...” (focus la materia preferita).
Circle time
1.2 Attività
Momento di confronto verbale su quanto svolto durante questo percorso. Ciascun alunno completa il questionario che gli viene distribuito.
Circle time
1.3 Riflessione
Confronto su quanto emerso relativamente alla domanda “quale contributo posso dare per far fiorire completamente l’albero”.
Circle time
1.4 Chiusura
Circle time In cerchio i bambini dicono cosa hanno imparato e alla fine mettono al centro del cerchio la loro carta d'identità (che hanno tenuto in tasca dall’inizio del lavoro).
Individuale
Breve descrizione delle attività svolte Si sottopone un breve test di valutazione delle attività svolte sui diritti e gli alunni vengono sollecitati a ricordare il diritto per loro più significativo fra quelli presentati e a trovare strategie e proposte affinché l’albero riesca a fiorire nella sua totalità (nella precedente attività alcuni propositi non realizzati non si sono trasformati in fiori, ma sono ancora solo zainetti).
32
Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? Il test deve essere di facile lettura ed interpretazione; se somministrato a troppa distanza dalle attività è necessario dedicare del tempo al ricordo di quanto svolto.
2.4 Progettazione educativa classi quarte
Obiettivo del percorso annuale
Accettare e rispettare se stessi e gli altri.
A novembre puntiamo a...
Presentare se stessi.
A dicembre puntiamo a...
Presentare “l’altro” agli altri.
A gennaio puntiamo a...
Sperimentare se stessi in relazione all’altro simile.
A febbraio puntiamo a...
Sperimentare se stessi in relazione all’altro diverso.
A marzo puntiamo a...
Momento di riflessione.
Ad aprile puntiamo a...
Distinguere le caratteristiche del singolo e valorizzarle a seconda dei vari contesti.
33
Prima attività: piacere io sono... 1/2 OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
MATERIALI
Conoscersi meglio, saper raccontare di sé, scegliere elementi significativi per descrivere la propria personalità
Il gruppo classe
2 incontri da 1 ora e 30 minuti
Art. 2, 8, 13, 15
Album e matite colorate
Microprogettazione attività Sequenza e durata 1.1 Apertura 1.2 Attività esperenziale
1.3 Attività di riflessione
1.4 Chiusura
34
Attività Musica di sottofondo “Aria sulla quarta corda” di Bach ci sediamo in cerchio. -
Mi racconto: chi sono…le mie origini…lingue parlate…i miei hobby…il mio piatto preferito…mi sento bene quando…non mi sento bene quando...
-
Per facilitare il racconto i bambini potrebbero prima della condivisione parlata creare il loro “profilo” come un “portfolio” di chi sono io attraverso il disegno, il collage, la creazione con del materiale di figure o forme, come materiale si potrebbe ipotizzare giornali, pennarelli, pongo -se possibile- fogli acquarelli ecc.
Metodologia Plenaria Espressione scritta Attività ludico ricreativa
Cosa è più utile sapere per conoscersi? Come ci si sente a raccontarsi? Cosa si prova ad ascoltare l’altro?
Trascrizione delle risposte brain-storming
I bambini possono poi scegliere le risposte -sia loro che dei compagni- che più sono affini e riportarle nei loro “portfolio”.
Condivisione nel prossimo incontro
In piedi in cerchio, l’insegnante introduce il prossimo argomento dell’attività. In piedi, in cerchio, mani al centro si inventa un motto.
Plenaria
• Quali sono gli elementi positivi e le difficoltà emerse? Partecipazione e voglia di raccontarsi. Difficoltà e tempi lunghi nell’esprimersi per timidezza e pudore. Difficoltà a stare nei tempi e svolgimento di una sola parte delle domande guida programmate. Difficoltà per alcuni ad ascoltare, c’era chi anticipava. • Dal vostro punto di vista, sono stati raggiunti gli obiettivi dell’attività? Quali aspetti ve lo indicano? In parte. È necessario prevedere altri momenti non formali per completare il racconto di sé, magari come attività linguistica. • Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? Suddividere la presentazione di sé in più puntate, prevedendo più momenti di lavoro anche didattico e trasversale.
Seconda attività: piacere io sono... 2/2 OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
MATERIALI
Conoscersi meglio, saper raccontare di sé, scegliere elementi significativi per descrivere la propria personalità
Il gruppo classe
2 incontri da 1 ora e 30 minuti
Art. 2, 8, 13, 15
Album e matite colorate
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Musica di sottofondo “Aria sulla quarta corda” di Bach ci sediamo in cerchio.
Plenaria
1.2 Attività esperenziale
Mi racconto con il gioco dell’oca.
Espressione scritta
1.3 Attività di riflessione
Ci si conosce anche giocando?
Condivisione nel prossimo incontro
1.4 Chiusura
In piedi in cerchio, l’insegnante introduce il prossimo argomento dell’attività. In piedi, in cerchio, mani al centro si inventa un motto.
Plenaria
• Breve descrizione delle attività svolte Musica iniziale per radunare e sedersi. Spiegazione da parte dell’insegnante dell’attività del gioco dell’oca su tre argomenti: saper presentarsi, parlare di cibo e del tempo libero. Si formano tre gruppi e si dislocano all’interno dell’aula e a rotazione si cambia la cartella/argomento del gioco. • Dal vostro punto di vista, sono stati raggiunti gli obiettivi dell’attività? Quali aspetti ve lo indicano. Sì, l’obiettivo era conoscersi giocando e nel cerchio finale ciascuno ha scoperto qualcosa del compagno che non conosceva. • Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? Procurarsi un gioco dell’oca di dimensioni maggiori, che magari permette di saltare col corpo e avanzare fisicamente e provare a farlo tutti insieme. Inoltre, come penso di fare, lasciare i percorsi del gioco in classe per farli giocare liberamente durante gli intervalli.
35
Terza attività: mi metto nei panni di... OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
DIRITTI
MATERIALI
Conoscere l’altro: • Presentare l’altro agli altri • Sviluppare l’empatia • Cogliere qualche aspetto peculiare del compagno/a
Tutto il gruppo classe
2 incontri da 1 ora e 30 minuti
Art. 2, 13, 15
Indumenti (giacche, guanti, sciarpe)
Microprogettazione attività
Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura
Musica di sottofondo (Bach, aria sulla IV corda), ci si sedie in cerchio e spiegazione dell’attività.
Plenaria
1.2 Attività esperenziale
I bambini prendono un proprio indumento e lo posizionano sulla cattedra. A turno, bendati, scelgono a caso l’indumento e lo indossano. Ciascuno parlerà del compagno/a a cui appartiene l’indumento cercando di avere verso di lui un atteggiamento empatico e una attenzione alle sue caratteristiche.
Attività ludico ricreativa
1.3 Attività di riflessione
So raccontare di lui/lei? Sono stato/a abbastanza attento/a quando ha parlato di sé? Mi interessa e sono capace di cogliere i dettagli della sua persona? Sono soddisfatto della descrizione che ho fatto? Mi ritrovo nella descrizione fatta di me?
Plenaria
1.4 Chiusura
In piedi, sempre in cerchio, mani al centro si grida il motto “LE PAROLE SONO TRE: CONOSCIAMOCI AMICI OLÈ”
Plenaria
• Breve descrizione delle attività svolte L’attività ha avuto inizio con la scelta di un proprio indumento posizionato a caso sulla cattedra. I bambini, con gli occhi bendati, a turno hanno tastato e scelto un indumento. Con addosso l’indumento si sono riseduti e hanno iniziato a descrivere il compagno a cui apparteneva il capo indossato.
36
• Quali sono stati gli elementi positivi e le difficoltà emerse? Grande entusiasmo per l’attività ludica che lascia spazio alla sorpresa e a commenti spontanei non sempre neutrali “Nooo, ho preso la giacca di una femmina…” “Che bello questa sciarpa è del mio amico…” La partecipazione è stata alta, ma la difficoltà di esprimersi e parlare del compagno/a ha rallentato il ritmo. È stato necessario riprendere l’attività la mattina successiva là dove era arrivata per
terminare le descrizioni di tutti i partecipanti (18 alunni). • Dal vostro punto di vista, sono stati raggiunti gli obiettivi dell’attività? Quali aspetti ve lo indicano? Non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti poiché molti facevano fatica a esprimersi e a fare una presentazione esaustiva del compagno/a. Solo in pochi alunni era presente un atteggiamento empatico, lo sguardo verso il compagno mentre raccontava, il sorriso, la complicità. I maschi soprattutto, a parte due, erano impacciati e schematici e alcuni compagni/e hanno chiesto la possibilità di aggiungere alcuni dettagli e sfumature dei compagni in questione. • Come valutate la partecipazione degli studenti? Partecipazione buona, più eccitazione che coinvolgimento. Ritengo che l’attività nuova per i bambini richiedeva un coinvolgimento e una maturità affettiva che deve ancora crescere, ma che iniziano a cogliere. • Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? L’attività è veramente interessante e da riproporre, come gioco con altro materiale (penne, oggetti cari, registrazione di voce).
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Quarta attività: diversi ma uguali... a tempo di musica! OBIETTIVI
• Approfondire la conoscenza dell’altro diverso da me attraverso la musica • Presentarsi con una canzone del proprio luogo di origine • Ascolto e comprensione del testo della canzone • Preparare insieme una breve performance BENEFICIARI
Piccoli gruppi di lavoro
TEMPO
8 incontri da 1 ora e 30 minuti
DIRITTI
MATERIALI
Art. 13, 29
Stereo, CD, chiavette USB, tablet, testi di brani musicali, video, PC
Microgettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia Plenaria
1.1 Apertura
Musica di sottofondo e presentazione dell’attività da seduti.
1.2 Attività esperenziale
A gruppi di 3 compagni e uno da 4 ci si riunisce in un angolo della In gruppi classe, fuori nel corridoio e in altri spazi per ascoltare le canzoni portate. L’insegnante passa nei gruppi e aiuta i bambini a comprendere il testo e a scegliere il ritornello o la parte preferita da memorizzare. Nell’ultimo incontro ogni gruppo presenterà una breve performance in cui è prevista la partecipazione attiva di ciascuno.
38
1.3 Attività di riflessione
Cosa si prova ad ascoltare musica diversa da quella a cui sei abituata? In gruppi Come ti poni rispetto alla difficoltà della lingua? Sei curioso e interessato? È difficile seguire e ti annoi? La musica ti racconta qualcosa del tuo compagno?
1.4 Chiusura
Si ritorna in cerchio e ci si racconta il lavoro svolto. Ci si alza in piedi e Plenaria si ripete insieme il motto dandosi appuntamento alla volta prossima.
• Breve descrizione delle attività svolte I bambini hanno portato una canzone della loro tradizione popolare. Inizialmente, il gruppo classe ha ascoltato i brani portati da ognuno, in modo da condividere con tutti la propria canzone. I bambini si mostrano da subito molto coinvolti e partecipi. Si dividono in gruppo e riascoltano i brani; selezionano una prima canzone da cui estrapolare una parte o il ritornello da memorizzare; ripetono la stessa procedura con le altre canzoni e, infine, costruiscono una coreografia. L’attività, da subito, si presenta più complicata del previsto. I gruppi devono utilizzare spazi diversi (aula comune, corridoio, atrio...) per potersi concentrare nell’ascolto e nella memorizzazione di brani, soprattutto per quelli in lingue diverse dall’italiano. Le stesse attività vengono proposte una volta alla settimana con la stessa modalità per diversi incontri. • Quali sono stati gli elementi positivi e le difficoltà emerse? L’attività ha riscosso fin da subito un gran successo. Il poter condividere con altri la propria canzone e il doversi organizzare per produrre un balletto sono stati fonte di curiosità e interesse. I tempi, gli spazi, i materiali da condividere in contemporanea e la presenza di una sola figura adulta hanno reso difficoltosa la realizzazione dell’attività che si è protratta per più incontri. L’assemblaggio dei diversi pezzi musicali ha richiesto tempo. Nonostante ciò, questa è stata un’attività che ha permesso lo sviluppo di diversi aspetti: emotivi, affettivi, organizzativi e espressivi. • Dal vostro punto di vista, sono stati raggiunti gli obiettivi dell’attività? Quali aspetti ve lo indicano? Sì, nella fase di preparazione della performance sono stati raggiunti gli obiettivi di ascolto dell’altro per conoscere la propria lingua e il proprio punto di vista. • Quali consigli dareste a coloro che intendono svolgere l’attività? Preparare un CD che contiene le musiche, considerare l’attività utile anche per l’ambito musicale ed espressivo e essere in due a svolgere questo tipo di attività.
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Quinta attività: uguali ma diversi... in cucina • Scoprire le affinità di gusto e di carattere • Condividere il piacere di collaborare alla preparazione di una merenda • Conoscere i propri gusti e preferenze di cibo condividendole • Collaborare nella ricerca di una ricetta di uno snack • Scoprire il piacere delle affinità
OBIETTIVI
BENEFICIARI
TEMPO
Piccoli gruppi di lavoro (3/4 alunni)
2 incontri: il primo da 1 ora e 30 minuti. Ritrovo a casa. Ultimo incontro nel giorno della merenda 2 ore
DIRITTI
MATERIALI
Art. 13, 29
Fogli, matite colorate, pennarelli, riviste e libri di cucina, vassoi, ciotole, bandierine, tovaglie accessori per feste
Microprogettazione attività Sequenza e durata 1.1 Apertura 1.2 Attività esperenziale
Attività Musica di sottofondo “Aria sulla quarta corda” di Bach ci sediamo in cerchio. -
-
1.3 Attività di riflessione
1.4 Chiusura
40
Si parla dei propri gusti in fatto di cibo, con una prima distinzione tra dolce e salato. Per facilitare il racconto i bambini raccontano la loro merenda preferita fatta in casa o legata a un ricordo particolare. Si decide di scegliersi in base alle affinità di gusto e di carattere e di pensare insieme a uno snack da preparare in occasione di una merenda da proporre anche ai loro genitori. Si consultano riviste, libri di cucina, ci si confronta e si trascrive la ricetta del piatto e si decide dove realizzarlo.
Metodologia Plenaria
Attività ludico ricreativa
È bello sapere che ci sono compagni che hanno esattamente i tuoi stessi gusti culinari? Che cosa si prova a condividere la preparazione di un piatto insieme? Come è meglio organizzarsi?
Trascrizione delle risposte brain-storming
Si ritorna in cerchio e ci si racconta il lavoro svolto. Ci si alza in piedi e si ripete il motto dandosi appuntamento alla volta prossima.
Plenaria
Condivisione nel prossimo incontro
• Breve descrizione delle attività svolte L’attività ha avuto inizio con la scelta da parte dei bambini tra merenda dolce o merenda salata. Dopo una prima divisione, è stato richiesto di scegliere una merenda preferita e di abbinarsi ai compagni con gusti affini. In gruppo, i bambini hanno deciso cosa produrre e come organizzarsi. L’insegnante ha monitorato il lavoro, intervenendo con consigli e suggerimenti. Una volta stabilita la ricetta da eseguire, il gruppo si è incontrato a casa di un compagno o compagna e, con l’aiuto e la supervisione di un adulto, ha realizzato il piatto scelto. L’attività si è conclusa con un momento di condivisione e assaggio delle diverse merende a cui hanno partecipato entrambe le classi e i rispettivi genitori. In questa occasione, i genitori hanno potuto assistere alla rappresentazione dei balletti creati nell’attività precedente. • Quali sono stati gli elementi positivi e le difficoltà emerse? I bambini hanno mostrato spirito organizzativo e interesse. È stata un po’ complessa la parte organizzativa della parte da svolgere a casa; la maggior parte dei gruppi è riuscita ad incontrarsi e i genitori si sono mostrati collaborativi ed entusiasti. Solo un gruppo non è riuscito ad incontrarsi, ma si sono comunque coordinati a distanza. • Come valutate la partecipazione degli studenti? I bambini hanno mostrato una gran voglia di partecipare e di fare. Il poter incontrarsi al di fuori della scuola e poter realizzare qualcosa con i genitori li ha spinti ad un maggior coinvolgimento. • Quali consigli dareste a coloro che intendono svolgere l’attività? Consiglierei di realizzare questa attività in più tempo per permettere una più facile organizzazione da parte di tutte le famiglie.
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Attività di verifica finale: cosa ho imparato da questo percorso? Cosa è migliorato in me e in noi? Microprogettazione attività Sequenza e durata 1.1 Apertura 1.2 Attività di riflessione
Attività Musica di sottofondo “Aria sulla quarta corda” di Bach ci sediamo in cerchio. -
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Seduti in cerchio, si ripercorrono le tappe del percorso fatto quest'anno; Ai bambini vengono poste delle domande per verificare cosa è emerso dall'esperienze fatte insieme; I bambini scrivono su un foglio come si sono sentiti durante lo svolgimento delle ultime due attività; Si chiede di votare su tre aspetti: conoscenza, relazioni e benessere.
Metodologia Plenaria
Espressione scritta e pratica
1.3 Attività di riflessione
Ho imparato a conoscere meglio me stesso e gli altri? Sono migliorate le Trascrizione relazioni tra di noi? Come mi sono sentito? Sono stato bene a scuola? delle risposte Sono stato meglio dopo queste attività?
1.4 Chiusura
Si ritorna in cerchio e ci si racconta il lavoro svolto. Ci si alza in piedi e si Plenaria ripete il motto.
L’attività si svolge in circle time e, attraverso una serie di domande-stimolo (cfr tabella) i bambini esprimono a turno il loro pensiero: - collaborazione - ho imparato ad essere altruista - nuove culture e tradizioni - star bene con i compagni è importante - è avere legame tra noi - ho imparato che è importante stare bene insieme agli altri ed è bello lavorare in gruppo, rispettandoci - a non vergognarsi di stare vicino maschi e femmine - sono uscite emozioni nuove: felicità, allegria che con le attività normali non provo - è bello stare in gruppo - abbiamo imparato parole di altre lingue e ci siamo aiutati - abbiamo imparato a star meglio con gli altri e a conoscerci meglio. - a stare insieme e anche a non vergognarsi di condividere la propria cultura - è meglio lavorare in gruppo che da soli, imparando a rispettarci, conoscerci e condividere - abbiamo imparato a conoscerci e a stare bene - anche se siamo diversi, possiamo stare insieme - adesso sorridiamo di più - abbiamo imparato a conoscerci meglio - ci siamo conosciuti meglio e siamo stati bene insieme - è importante stare bene con i compagni Si è poi svolta la votazione. I bambini avevano 4 fagioli da distribuire nei tre bicchieri etichettati con le seguenti scritte: CONOSCENZA, RELAZIONI E BENESSERE. I risultati sono stati i seguenti: CONOSCENZA: 25 BENESSERE: 21 RELAZIONI: 30
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2.5 Progettazione educativa classi quinte
Obiettivo del percorso annuale
Ottenere un maggiore autocontrollo sia nella didattica che nelle attivitĂ meno strutturate e nel tempo libero.
A novembre puntiamo a...
Fare silenzio dentro e fuori di sĂŠ.
A dicembre puntiamo a...
Eseguire una consegna nonostante il disturbo di sottofondo.
A gennaio puntiamo a...
Percepire e denominare le proprie emozioni e i propri pensieri.
A febbraio puntiamo a...
Conoscere la mensa in contesti diversi.
A marzo puntiamo a...
Rilassarsi e divertirsi durante l’intervallo.
Ad aprile puntiamo a...
Conoscere e rispettare i diritti e le responsabilitĂ nei tragitti.
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Prima attività OBIETTIVI
Fare silenzio dentro e fuori di sé: • Fare silenzio durante l’esecuzione di una data consegna • Apprezzare la musica in sottofondo mirata a scaricare le tensioni e rilassare • Concentrarsi sul lavoro da eseguire BENEFICIARI Gruppo formato da metà alunni della V^A e della V^B
TEMPO
2 ore suddivise in due incontri
DIRITTI
MATERIALI
Art. 3
Stereo, cd di musica rilassante, astuccio, quaderno e/o scheda, fogli
Nello specifico quali sono gli spazi che la famiglia ha predisposto per il bambino per i momenti di studio
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
1.1 Apertura 10 minuti
Le insegnanti formano i due gruppi estraendo a sorte i nominativi delle Lavoro in gruppo due sezioni e facendo posizionare i bambini sulle due scale in prossimità delle classi.
1.2 Attività centrale 30 minuti
I due gruppi così formati rientrano in classe e l’insegnante spiega come deve essere svolta l’attività; successivamente avvia la musica scelta.
Lavoro individuale
1.3 Riflessione 15 minuti
Brainstorming sull’esperienza fatta (ogni alunno scriverà su un foglio cinque parole per lui significative relative all’attività appena conclusa e le leggerà ai compagni).
Lavoro in gruppo
1.4 Conclusione 5 minuti
Ogni gruppo si accorda sul rituale di chiusura che da questo primo incontro in poi caratterizzerà la conclusione dell’attività.
Lavoro in gruppo
È stato poi scelto dai bambini che il gruppo in cerchio mette le mani una sopra l’altra e dice - Uno, due, tre autocontrollo Olè -
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Metodologia
• Quali sono stati gli elementi positivi e le difficoltà emerse? Un elemento positivo è stato il fatto che gli alunni inizialmente vedevano l’attività come un’occasione di svago dandole poca importanza, poi si sono ricreduti e si sono messi in gioco. Le difficoltà maggiori sono state dettate dal rispetto del tempo, forse troppo poco, e dal fatto che tre bambini inizialmente hanno provato a non svolgere il compito. • Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? Il consiglio principale è quello di prevedere 1 ora e mezza di tempo fin dall’inizio e di prolungare eventualmente se si dovesse vedere che il gruppo sta lavorando bene. Suggerirei di scegliere un altro luogo per formare i gruppi e non le due scale (molti alunni non riuscivano ad ascoltare le insegnanti senza toccare il corrimano, alzarsi, spostarsi). Questa fase, sia per questo, che per il rumore di sottofondo, nonostante l’intervallo fosse finito, che per l’ascolto delle proposte per il rituale di chiusura e la conseguente votazione, ha richiesto un tempo maggiore del previsto. Inoltre, predisponendo meglio la classe per l’esecuzione della fase operativa vera e propria, distanzierei maggiormente i banchi perché ho avuto l’impressione che qualcuno sia stato influenzato dal compagno nel disegnare (banchi vicini, stesso disegno…). Infine mi sono resa conto che anche lo spazio per il rituale di chiusura era piuttosto ristretto, pertanto consiglierei di prevederne uno più ampio.
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Seconda attività OBIETTIVI
Esecuzione di un gioco linguistico (puzzle di parole) • Eseguire correttamente una consegna nonostante un disturbo • Riflettere su un disturbo che si sente in classe • Concentrarsi sul lavoro da eseguire BENEFICIARI Gruppo formato da metà alunni della V^A e della V^B
TEMPO
2 ore suddivise in due incontri
DIRITTI
MATERIALI
Art. 3
Stereo, cd di musica rilassante, astuccio, quaderno e/o scheda, fogli
Nello specifico quali sono gli spazi che la famiglia ha predisposto per il bambino per i momenti di studio
Microprogettazione attività Sequenza e durata 1.1 Apertura 15 minuti
Attività Le insegnanti formano i due gruppi estraendo a sorte i nominativi delle due sezioni.
Metodologia Lavoro in gruppo
Questa fase verrà attuata riunendo le due classi in aula comune.
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1.2 Attività centrale 45 minuti circa
I due gruppi così formati rientrano in classe. L’insegnante spiegherà l’attività soffermandosi in particolare modo sul fatto che, durante la fase esecutiva, lei passerà tra i banchi “toccando” la spalla di ogni alunno, a turno; a questo segnale il bambino dovrà riprodurre uno dei rumori percepiti quotidianamente durante il normale svolgimento delle lezioni (rumori prodotti dal bambino stesso o da altri compagni).
Lavoro individuale
1.3 Riflessione 15 minuti
Brainstorming sull’esperienza fatta: ogni alunno scrive su un biglietto qual è stato il rumore che l’ha maggiormente infastidito, poi ciascuno legge il proprio scritto ai compagni seduti in cerchio in un’area predisposta della classe.
Lavoro in gruppo
1.4 Conclusione 5 minuti
Ogni gruppo conclude l’attività con il rituale concordato nel precedente incontro.
Lavoro in gruppo
• Breve descrizione delle attività svolte. Anche l’assegnazione delle insegnanti è avvenuta attraverso il sorteggio e questa modalità ha incuriosito molto i ragazzi. Poi ci si è spostati nelle rispettive classi per svolgere l’attività. Nel mio gruppo, per rendere più movimentata e realistica la proposta, dopo un primo giro in cui un solo alunno riproduceva un rumore, ho effettuato altri giri in cui ho “toccato” contemporaneamente la spalla di due bambini. Questo ha prodotto l’esecuzione di due rumori nello stesso tempo, fenomeno che spesso accade nella quotidianità. • Dal vostro punto di vista, sono stati raggiunti gli obiettivi dell’attività? Quali aspetti ve lo indicano? Sì, gli obiettivi sono stati raggiunti e due esempi possono essere considerati emblematici: T. , un bambino che durante le ore scolastiche non disturba mai, quando è stato il suo turno è sembrato divertirsi molto nel copiare finalmente quello che fanno i suoi compagni quasi in maniera catartica e una bambina M. che inizialmente nella formazione dei gruppi continuava ad infastidire i compagni quasi temesse questo momento, poi ha rispettato il proprio turno e ha riprodotto i movimenti e i rumori che produce veramente durante le attività scolastiche. • Come valutate la partecipazione degli studenti? Il gruppo nel suo complesso ha partecipato con interesse ad ogni fase dell’attività, i due bambini che non riuscivano a contenersi, poi nel momento della riflessione hanno condiviso con i compagni le loro difficoltà in maniera sincera. In questa fase molti bambini hanno detto che l’ascoltare e il riprodurre rumori oltre ad avere reso più difficoltoso lo svolgimento del compito, ha anche reso più difficile il momento del cambio di turno perché non “riuscivano più a fermarsi”. Alcuni hanno proprio riferito la frase che ci era stata detta da un cantastorie africano: “il silenzio porta silenzio”. • Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? A chi si appresterà a proporre questa attività, suggerisco di inserire sulla scheda fotocopiata, alcune immagini, in modo che chi dovesse risolvere rapidamente il gioco di enigmistica, possa rilassarsi tenendosi occupati con una attività di coloritura. Non ho particolari consigli da dare; l’appunto che posso fare è che sicuramente si è rivelata una scelta migliore, rispetto alla volta precedente, il formare i due gruppi in aula comune: si è velocizzato il tempo e ci sono stati minori elementi di distrazione per gli alunni. Si è anche pensato di estrarre a sorte i nominativi delle insegnanti per l’assegnazione ai due gruppi, per essere coerenti con l’estrazione dei nominativi degli alunni.
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Terza attività OBIETTIVO
BENEFICIARI
Percezione, denominazione delle proprie emozioni e dei propri pensieri
Tre gruppi composti da circa 10 alunni di entrambe le sezioni
TEMPO
DIRITTI
1 incontro di 2 ore
Nello specifico ognuno ha diritto di esprimersi comunicando le proprie emozioni e i sentimenti nel rispetto dei dirtti degli altri
MATERIALI
Art. 13
Fogli di carta, penne, colori e un cronometro
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura 15 minuti
Le insegnanti formano tre gruppi estraendo a sorte i nominativi Lavoro in gruppo delle due sezioni. Questa fase viene attuata nell’atrio del primo piano della scuola.
1.2 Attività centrale 45 minuti
I tre gruppi rientrano nelle rispettive classi. L’insegnante consegna a ciascun bambino un “gettone” colorato Lavoro a coppie (giallo, rosso, verde, blu, viola), in modo da formare coppie di bambini con lo stesso colore. Successivamente ogni coppia formata estrae a sorte uno dei cinque “bigliettini emozione” (allegria, rabbia, tristezza, paura, sorpresa) precedentemente preparati dall’ insegnante. A quel punto i componenti di ogni coppia, dopo essersi brevemente accordati fra loro, rappresentano a turno, con una piccola drammatizzazione (di due minuti al massimo) l’emozione che è toccata loro in sorte, mentre gli altri bambini devono cercare di individuarla.
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1.3 Riflessione 30 minuti
Ogni bambino scrive su un foglio bianco qual è l’emozione che Lavoro individuale prova più spesso fra quelle rappresentate, in quali momenti, cosa sente fisicamente e come riesce eventualmente a superarla se è un’emozione negativa. Alla fine, seduti in cerchio in un’area predisposta della classe, ognuno legge al gruppo le sue riflessioni.
1.4 Conclusione 5 minuti
Ogni gruppo conclude l’attività con il rituale concordato nel primo incontro.
Lavoro in gruppo
Schema per il momento della riflessione Emozioni che provi più spesso
In quali momenti
Cosa senti fisicamente
Se è un’emozione negativa, come la superi?
• Quali sono stati gli elementi positivi e le difficoltà emerse? L’attività proposta, sostanzialmente diversa dalle precedenti, ha destato nella quasi totalità dei bambini un’iniziale sorpresa, cui è seguita una certa soddisfazione nella fase di progettazione ed esecuzione. Gli alunni sono stati rapidi sia nel decidere le “situazioni” da drammatizzare e nell’attuarle, sia nella riflessione scritta, per cui mi sono resa conto che avevamo abbondato nel prevedere il tempo occorrente. • Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? • Prevedere tempi un po’ più ristretti • Attuare l’attività in uno spazio più ampio di quello della classe, se possibile, per dar modo agli alunni di muoversi più liberamente. • Per creare maggiore aspettativa nei confronti degli “spettatori” forse sarebbe utile prevedere uno spazio in cui creare angoli nascosti dove far provare le coppie prima di esibirsi.
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Quarta attività OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
Conoscrere la mensa in contesti diversi. Stare a tavola in modo corretto.
Intero gruppo classe
1 incontro di circa 2 ore
DIRITTI
MATERIALI
Art. 6, 27
Astuccio completo, foglio per disegnare
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Metodologia
1.1 Apertura 5 minuti
Le insegnanti formano con le due classi e con il supporto di un Lavoro di gruppo educatore in un unico gruppo.
1.2 Attività centrale
Il gruppo si reca in aula video dove vengono proiettati per mezz’ora video, foto di diversi tipi di mensa: scolastica (anche il momento della mensa scolastica pur essendo meno strutturato è parte integrante dell’orario scolastico ed in quanto tale gli alunni devono rispettarlo), militare, caritatevole, di istituti penitenziari, di istituti dove alloggiano bambini africani, mensa conventuale, della famiglia, aziendale.
30 minuti
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Attività
Lavoro di gruppo
1.3 Riflessione 40 minuti
Alla fine delle varie proiezioni si procedeva alla riflessione Lavoro di gruppo personale sulle varie tipologie di mensa e soprattutto si facevano dei confronti tra una mensa e l’altra. Ci si è soffermati di più a discutere delle mense dove si è rilevata la presenza di Papa Francesco La maggior parte degli alunni ha manifestato commozione nel vedere il Papa a tavola e significative sono state le riflessioni e le domande in proposito. La riflessione procedeva sull’evidenziare le regole del corretto e rispettoso comportamento da osservare a tavola, pertanto venivano rivolte agli alunni domande mirate a sottolineare se avessero visto nei vari filmati o foto qualche commensale che non avesse avuto il comportamento consono allo stare a tavola. Si è anche parlato dello smaltimento dei rifiuti, sensibilizzando gli alunni alla raccolta differenziata prevista anche a scuola.
1.4 Conclusione 20 minuti
Ciascun alunno conclude l’attività con un disegno che rappresenta un momento della convivialità. Infine l’intero gruppo conclude l’attività con il rituale concordato nel precedente incontro.
Lavoro individuale
Quinta attività OBIETTIVO
BENEFICIARI
TEMPO
Conoscrere la mensa in contesti diversi. Stare a tavola in modo corretto.
Intero gruppo classe
1 incontro di circa 2 ore
DIRITTI
MATERIALI
Art. 6, 27
Astuccio completo, foglio per disegnare
Microprogettazione attività Sequenza e durata
Attività
Metodologia
1.1 Apertura 5 minuti
Le insegnanti formano con le due classi e con il supporto Lavoro di gruppo dell’educatore 2 gruppi suddividendoli questa volta per classe.
1.2 Attività centrale
Si comincia a giocare distribuendo ad ogni squadra 24 lettere Lavoro di gruppo pescate a caso in un sacchetto, la prima squadra dovrà poi riuscire a comporre una parola di senso compiuto utilizzando le proprie lettere e disponendole sulla scacchiera. Le lettere utilizzate permettono di calcolare una volta composta la parola, il punteggio ottenuto. Sono presenti sulla scacchiera caselle speciali che permettono di incrementare il punteggio. Alla fine del turno un giocatore pesca dal sacchetto un numero di lettere pari a quelle utilizzate in modo da averne a disposizione sempre almeno 8. Il turno passa poi al giocatore della squadra successiva che deve a sua volta comporre una parola, costretto però ad intersecare la propria con almeno una delle lettere già presenti sulla scacchiera, con lo stesso principio delle parole incrociate. Il gioco prosegue quindi fino a che non sono finire tutte le lettere del sacchetto e i giocatori delle rispettive squadre non abbiano finito le proprie.
60 minuti
1.3 Riflessioni
Si procede all’analisi di questo gioco. Un gioco di abilità Plenaria divertente, implica un allenamento della memoria, è un gioco che fa divertire ma allo stesso tempo imparare termini nuovi. Lo scopo del gioco è quello di ottenere il maggior punteggio possibile una volta finite le lettere presenti nel sacchetto. È un gioco da fare in compagnia.
1.4 Conclusione
Dopo la sfida si procede al calcolo del punteggio e, si proclama vincitrice la classe 5 B. Si conclude con il rituale di chiusura concordato all’inizio del primo incontro.
Plenaria
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• Per il gioco: • Abbiamo disegnato un quadrato avente per lato diciassette caselle, alcune di queste caselle sono speciali e permettono di raddoppiare o addirittura triplicare determinati punteggi ottenuti nel corso della partita. Fanno inoltre parte del gioco 130 tessere rappresentanti le diverse lettere dell’alfabeto, e trattandosi della versione italiana abbiamo escluso le lettere straniere • Riadattata l’attività sul gioco dello scarabeo , una variante italiana del più famoso gioco da tavolo scrabble, pubblicato alla fine degli anni cinquanta da Aldo Pasetti e successivamente dalla Casa Editrice Giochi. Il gioco dello scarabeo è un gioco meno tecnico dello scrabble ma al tempo stesso più dinamico e adatto allo svago, è ispirato alle classiche parole crociate da cui condivide il concetto dì base cioè intersecare fra loro diverse parole.
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Sesta attività OBIETTIVO
BENEFICIARI
Conoscenza e rispetto dei diritti e delle responsabilità nei tragitti
2 gruppi composti da 15 alunni di entrambe le sezioni
TEMPO
DIRITTI
1 incontro di 2 ore
Nello specifico gli adulti devono fare in modo che tutti i bambini/e conoscano i propri diritti ma anch’io devo impegnarmi a impararli e rispettarli
Art. 42
MATERIALI Tabella prestampata, penne, indicazioni per il gioco del mimo.
Microprogettazione attività Sequenza e durata 1.1 Apertura
Attività
Metodologia
Le insegnanti formano i due gruppi estraendo a sorte i nominativi Lavoro in degli alunni delle due sezioni, come nelle volte precedenti. Questa gruppo fase viene attuata nell’atrio del primo piano della scuola.
15 minuti 1.2 Attività centrale 60 minuti
I due gruppi rientrano nelle rispettive classi. L’insegnante forma Lavoro in quattro sottogruppi di quattro alunni ciascuno estraendo a sorte, gruppo in ognuno dei quali verrà nominato dagli stessi un portavoce. A turno, ognuno dei gruppi dovrà mimare alcune situazioni inerenti a luoghi diversi, in cui commetteranno quattro “infrazioni” che i compagni spettatori dovranno individuare al termine della scenetta. L’insegnante scriverà alla lavagna le infrazioni individuate. Le quattro situazioni da mimare saranno le seguenti: -
un’uscita da scuola per il quartiere
-
l’intervallo in giardino
-
l‘uso di un mezzo pubblico
-
l’uso del bagno della scuola
1.3 Riflessione 40 minuti
Ad ogni alunno verrà consegnato un foglio suddiviso in due parti: Lavoro a sinistra ricopierà le “trasgressioni” riportate sulla lavagna, a individuale destra, in corrispondenza di ciascuna di esse, scriverà il rispettivo diritto violato. Seguirà la lettura delle osservazioni riportate sul foglio da parte di ogni alunno.
1.4 Conclusione 5 minuti
Ciascun gruppo conclude l’attività con il consueto rituale.
Lavoro di gruppo
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Intervallo in giardino, uscita nel quartiere, uso di un mezzo pubblico, uso del bagno a scuola infrazioni/trasgressioni
diritti e responsabilità
1
1
2
2
3
3
4
4
• Quali sono stati gli elementi positivi e le difficoltà emerse? • Le difficoltà emerse sono state le seguenti: in fase di riflessione individuale, è risultato difficile, in generale, individuare i diritti violati, per cui è stato suggerito agli alunni di scrivere quale avrebbe dovuto essere il comportamento corretto in ogni situazione rappresentata. • Di conseguenza, anche il tempo a disposizione per il momento della lettura individuale delle proprie osservazioni al gruppo non è stato sufficiente, per cui ho optato per questa soluzione: io leggevo una per volta le infrazioni individuate ed i bambini enunciavano il comportamento corretto da tenersi. • Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività? Aumentare il tempo previsto a due ore e mezza-tre, oppure di ridurre il numero delle situazioni da rappresentare; inoltre, anziché ricopiare dalla lavagna le varie “infrazioni” riscontrate tutte insieme alla fine, in fase di riflessione, i bambini avrebbero potuto appuntarle sulla scheda di volta in volta, cioè quando il gruppo attivo in quel momento si trovava fuori dalla classe per accordarsi sulle situazioni da mimare. Possibilità di modificare in parte la scheda della “riflessione” chiedendo a ciascuno di individuare il comportamento corretto e poi, in un successivo momento di discussione collettiva, inviterei a cogliere il diritto corrispondente, fase più difficoltosa, per la quale è sicuramente necessario l’aiuto dell’insegnante. Il consiglio principale che darei è quello di prevedere fin dall’inizio una fase di riflessione in gruppo e non individuale.
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Un elemento positivo è stato la tipologia della proposta, in quanto la drammatizzazione (solo mimata) è piaciuta ed ha divertito molto, inoltre ha dato la possibilità a tutti di esprimersi, anche a chi è più timido o ha difficoltà nel parlare in italiano. Due momenti hanno evidenziato delle difficoltà. Il primo è stato subito all’inizio in quanto gli alunni mostravano un certo disinteresse verso l’attività ed è stato difficile attirare la loro attenzione; quindi ho pensato di introdurre una variabile attribuendo un + per ogni risposta esatta riferita dal portavoce e un – per ogni mancato rispetto delle regole del gioco. Questo aspetto competitivo ha contribuito ad aumentare la concentrazione e l’interesse verso l’attività al punto che al termine del pomeriggio nessuno mi ha chiesto chi avesse vinto! Il secondo momento è stato quello della riflessione individuale un po’ difficile da svolgere singolarmente quindi ho deciso di interromperla dopo 10 minuti dal suo inizio e completarla insieme. Questionario finale del progetto Scuole Fuoriclasse promosso da Save the Children 1. Qual è stato l’argomento del progetto di Save the Children? 2. Quale fra le seguenti attività ti è piaciuta di più? Colora il quadratino di verde. Quale ti è piaciuta di meno? Colora il quadratino di rosso. • Esecuzione di una consegna (disegno) con musica di sottofondo • Esecuzione di una consegna nonostante i rumori di sottofondo • Percezione e denominazione delle proprie emozioni e dei pensieri (scenette a coppie) • Conoscenza delle diverse tipologie di mensa • Organizzazione di un corretto intervallo a scuola • Individuazione di comportamenti scorretti durante tragitti differenti 3. Motiva le tue scelte: mi è piaciuta perché _______________________________________________________ non mi è piaciuta perché ___________________________________________________ 4. Quali di questi momenti delle attività hai gradito maggiormente? • Apertura: si formano gruppi misti. • Attività centrale: tempo dedicato, in ogni mese, alle specifiche attività. • Riflessione: momento individuale e poi di gruppo in cui si traggono le conclusioni dell’attività appena svolta. • Conclusione: saluto rituale.
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5. Scrivi uno o più articoli della “Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia” approfonditi durante il progetto.
6. Sei riuscito/a ad “autocontrollarti” durante questo anno scolastico? Sì No Se hai risposto sì descrivi almeno tre occasioni, se hai risposto no scrivi il perché.
7. Concludendo: per te il progetto progetto Scuole Fuoriclasse promosso da Save the Children è stato (scegli due fra questi aggettivi): emozionante divertente inutile istruttivo interessante (scrivi tu)
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impegnativo noioso caotico difficile innovativo
Cap. 3 TECNICHE PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE IN CLASSE 3.1 Tecniche per favorire la partecipazione nella scuola alla luce della pedagogia dei diritti “Lavorare in gruppo è fondamentale, ma nella relazione individuale e intima con i testi, le immagini e i problemi, che ciascuno si deve poter fermare e formare le proprie idee. È allora che il dialogo […] ridiventa vivo e vero […] perché nel dialogo sta l’essenza di ogni pratica educativa.” Franco Lorenzoni, I bambini pensano grande. Il modo con cui si insegna è altrettanto importante rispetto ai contenuti che si vogliono veicolare. Proprio da questa consapevolezza nasce l’esigenza di aggiornare continuamente la propria cassetta degli attrezzi per riuscire a coinvolgere gli studenti con modalità a loro vicine, in un’esperienza in cui l’imparare e l’apprendere si costruiscono insieme a partire da conoscenze condivise. Ecco allora alcuni strumenti che sostengono un approccio partecipativo, per un approfondimento tematico si invita alla lettura della pubblicazione “Verso una pedagogia dei diritti”, Save the Children Italia Onlus, consultabile al link: images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/img48_b.pdf
Circle time Il circle time è una pratica didattica che si va diffondendo in molte scuole. Aiuta gli studenti a percepire di essere trattati senza differenze e di essere tutti ugualmente importanti. Rafforza il senso di appartenenza al gruppo e tra i suoi obiettivi principali vi è quello di aiutare gli studenti a concentrarsi su un determinato tema, su un’idea o su un problema precedentemente individuato. Nel corso del suo svolgimento i ragazzi si abituano ad ascoltare gli altri, a riflettere su ciò che hanno ascoltato, danno contributi personali esprimendosi in prima persona, condividono, rifiutano o confutano i punti di vista degli altri, argomentando le proprie opinioni personali. Il circle time predilige, come metodo di lavoro, la discussione collettiva che generalmente si sviluppa attraverso una prima fase, nella quale gli studenti si siedono in circolo e sono consapevoli che stanno per discutere un tema preciso, e una seconda fase che precede l’inizio della seduta dove i ragazzi hanno il tempo (stabilito dal docente) per mettere a fuoco i pensieri e i commenti personali sul tema da discutere.Vi sono poi alcune regole di base suggerite per la buona riuscita delle discussioni che il gruppo deve condividere a partire dall’elaborazione delle stesse: • rispetto dei turni di intervento • si può essere in disaccordo con idee espresse, ma non si deve essere aggressivi con le persone
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• fare riferimento a esperienze personali o citare sempre le fonti di informazione (es. TV, internet, testi, genitori...) • ricordarsi che ci può essere più di una risposta giusta • fare proposte per migliorare le regole di base della discussione • raggiungere accordi sulle regole di base e rispettarli • esporre le regole.
Co-operative Learning Il Co-operative Learning (CL) - tradizionalmente applicato sia nella modalità informale che formale - è una tecnica di lavoro che si fonda su una serie di consegne affidate a diversi gruppi di lavoro ma, non per questo, può essere confuso con un normale lavoro di gruppo: infatti, la sua specificità si concentra nella particolare attenzione con la quale si ricerca il coinvolgimento attivo degli studenti che danno luogo ai lavori di gruppo. Perché si possa parlare di CL è necessario che un gruppo di lavoro osservi e rispetti i seguenti criteri: • Interazione faccia a faccia. È necessario che il gruppo lavori in modo interattivo affinché ogni studente possa migliorare il proprio patrimonio cognitivo; gli studenti devono, durante le diverse fasi del lavoro, in modo sistematico, verificare con il resto dei componenti del gruppo, le difficoltà incontrate, gli ostacoli superati, le conclusioni realizzate. • Responsabilità individuale e interdipendenza. L’aiuto reciproco è indispensabile affinché gli studenti del gruppo possano raggiungere un determinato scopo. Infatti, se qualcuno non svolge correttamente i propri compiti, se non osserva le consegne ricevute, è il gruppo nel suo insieme che ne risente. Ogni studente quindi deve assumere la responsabilità non solo del suo lavoro, ma anche dell’apprendimento degli altri membri del gruppo. • Uso corretto delle competenze. L’insegnante deve, attraverso una corretta impostazione del setting, favorire una comunicazione chiara e corretta, stimolare gli studenti affinché prendano decisioni in modo autonomo e responsabile, aumentando il loro livello di autostima. Il docente deve inoltre gestire gli eventuali conflitti migliorando le relazioni interpersonali e le capacità di collaborazione dei suoi studenti. • Metacognizione del lavoro. I ragazzi si devono abituare a valutare il loro percorso di lavoro, sia per quanto attiene il prodotto da realizzare che il processo attraverso il quale pervengono al prodotto stesso. È indispensabile che verifichino con costanza, in modo sistematico, l’efficacia del loro lavoro e il funzionamento del gruppo, individuando, quando necessario, i cambiamenti utili per migliorare il lavoro.
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Problem solving Il problem solving è l’insieme di tutti i metodi e le tecniche di soluzione dei problemi e delle relative strategie da mettere in atto. Per problema (dal greco pròblema, da proballo = metto avanti, propongo) intendiamo: • una questione da risolvere partendo da elementi noti mediante il ragionamento • un problema di aritmetica, di geometria, di algebra. I dati del problema sono in questo caso gli elementi noti • una questione, situazione difficile o complessa di cui si cerca la soluzione È necessario che il problema sia ben posto e che sia ben compreso. Come procedere? Un acronimo ci viene in aiuto per sviluppare tutti i passaggi: F.A.R.E - Focalizzare il problema - Analizzarne i dati - Risolvere, generando soluzioni alternative - Eseguire il piano – valutare i risultati. Questi sono solo alcuni esempi, il tutto inizia dalla volontà di mettere gli studenti al centro della pratica conoscitiva. Per altri spunti di lavoro la bibliografia consigliata suggerisce diversi testi a riguardo.
3.2 Consigli utili per gli insegnanti che intendano intraprendere il percorso Scuole Fuoriclasse • Dare importanza a ciò che si fa, i bambini soprattutto più piccoli hanno bisogno della guida dell’insegnante • Coinvolgere nel percorso tutti gli insegnanti e alternarsi nella conduzione delle attività • Semplificare: focalizzarsi su un solo obiettivo e declinare le attività su quello • Programmare più attività di condivisione con i bambini e di lavoro di gruppo • Ripetere quello che ha funzionato • Introdurre il momento delle attività con solennità • Mantenere una ritualità all’inizio delle attività e in chiusura • Rassicurare i bambini che hanno difficoltà o blocchi ad iniziare, per chi ha difficoltà a verbalizzare utilizzare altre modalità come il disegno e viceversa. • Spiegare cosa si farà e darsi piccole regole • Destrutturare la lezione introduce a qualcosa di nuovo e incuriosisce i bambini • Coinvolgere i genitori nella fase conclusiva • Valorizzare le attività svolte, rendendole visibili nella scuola e sul territorio
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Cap. 4 MATERIALI PER LA PROGRAMMAZIONE DEL PERCORSO SCUOLE FUORICLASSE 4.1 Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Testo semplificato) Art.1 Tutte le persone di età inferiore ai diciotto anni godono dei seguenti diritti. Art.2 Hai diritto a essere protetto/a contro ogni discriminazione. Questo significa che nessuno può trattarti diversamente dagli altri per il colore della pelle, nazionalità, sesso, religione, lingua o perché sei disabile, ricco/a o povero/a. Art.3 Il tuo superiore interesse deve guidare gli adulti nelle decisioni che ti riguardano. Art.4 Hai diritto a vedere realizzati i tuoi diritti da parte delle Istituzioni pubbliche (Parlamento, Governo, Scuola ecc). Art.5 Hai diritto a essere aiutato/a e consigliato/a dai tuoi genitori e dalla tua famiglia. Art.6 Hai diritto alla vita. Art.7 Hai diritto ad avere un nome e una nazionalità. Art.8 Hai diritto ad avere una tua identità. Art.9 Hai diritto a vivere con i tuoi genitori, a meno che questo non risulti dannoso per la tua crescita. Art.10 Se vivi in un Paese diverso da quello dei tuoi genitori, hai diritto al ricongiungimento con loro e a vivere nello stesso luogo. Art.11 Hai diritto a essere protetto/a per evitare che tu venga allontanato/a dalla tua famiglia e trasferito/a illegalmente all’estero. Art.12 Hai diritto a esprimere la tua opinione su tutte le questioni che ti riguardano. La tua opinione deve essere ascoltata e presa in seria considerazione. Art.13 Hai diritto ad essere informato/a e ad esprimerti liberamente nel modo che ti è più congeniale (verbalmente, per iscritto ecc), sempre nel rispetto dei diritti degli altri. Art.14 Hai diritto ad avere le tue idee e a professare la religione che preferisci sotto la guida dei tuoi genitori. Art.15 Hai diritto a riunirti con i tuoi amici, a partecipare o a fondare associazioni, sempre nel rispetto dei diritti degli altri. Art.16 Hai diritto ad avere una tua vita privata, anche all’interno della tua famiglia, compreso il diritto ad avere una tua corrispondenza privata. Art.17 Hai diritto a ricevere informazioni provenienti da tutto il mondo, attraverso i media (radio, giornali, televisione) e ad essere protetto/a da materiali e informazioni dannosi. Art.18 Hai diritto ad essere cresciuto/a ed educato/a dai tuoi genitori, nel rispetto del tuo superiore interesse. Art.19 Hai diritto ad essere protetto/a da ogni forma di maltrattamento, abuso o sfruttamento da parte di chiunque. Art.20 Hai diritto ad avere protezione e assistenza speciali se non puoi vivere con i tuoi genitori.
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Art.21 La decisione di una tua adozione deve essere presa nel tuo superiore interesse. Art.22 Hai diritto a protezione speciale e assistenza nel caso in cui tu sia un rifugiato/a (ad esempio se provieni da un Paese in guerra). Art.23 Se sei disabile, mentalmente o fisicamente, hai diritto ad avere un’assistenza speciale, al fine di renderti autonomo/a e di partecipare pienamente alla vita sociale. Art.24 Hai diritto alla salute, all’assistenza medica e a ricevere tutte le informazioni necessarie per garantire tale diritto. Art.25 Hai diritto ad un controllo regolare delle terapie e delle condizioni in cui vivi, qualora tu venga affidato/a a centri di cura o assistenza. Art.26 Hai diritto ad un sostegno speciale da parte dello Stato se sei in condizioni economiche o sociali disagiate. Art.27 Hai diritto ad un livello di vita adeguato. Ciò significa che i tuoi genitori, o in mancanza lo Stato, dovranno garantirti cibo, vestiti e una casa in cui vivere. Art.28 Hai diritto ad avere un’istruzione/ educazione. Art.29 Hai diritto a una educazione che sviluppi la tua personalità, le tue capacità e il rispetto dei diritti, dei valori, delle culture degli altri popoli e dell’ambiente. Art.30 Se appartieni a una minoranza etnica, religiosa o linguistica, hai diritto a mantenere la tua cultura, praticare la tua religione e parlare la tua lingua. Art.31 Hai diritto, al riposo, al tempo libero, a giocare e a partecipare ad attività culturali (ad esempio la musica, il teatro e lo sport). Art.32 Hai diritto a non svolgere lavori pesanti e pericolosi per la tua salute o che ti impediscono di andare a scuola. Art.33 Hai diritto a essere protetto/a dall’uso e dal traffico di droghe. Art.34 Hai diritto a essere protetto/a da ogni tipo di sfruttamento e abuso sessuale. Art.35 Hai diritto ad essere protetto/a per impedire che tu sia rapito/a o venduto/a. Art.36 Hai diritto a essere protetto/a da ogni forma di sfruttamento. Art.37 Hai diritto a non subire torture o punizioni crudeli. Se hai commesso un reato non puoi essere condannato alla pena di morte o alla detenzione a vita. Art.38 Hai diritto a essere protetto/a in caso di guerra e, nel caso in cui tu abbia meno di quindici anni, non puoi e non devi essere arruolato/a nell’esercito. Art.39 Hai diritto a cure appropriate e al reinserimento nella società nel caso in cui tu sia stato/a vittima di abbandono, guerra, tortura, o di qualunque forma di sfruttamento o maltrattamento. Art.40 Hai diritto a essere adeguatamente difeso/a nel caso in cui tu sia accusato/a o abbia commesso un reato. Art.41 Hai diritto a usufruire delle leggi nazionali ed internazionali che ti garantiscano maggiore protezione rispetto alle norme di questa Convenzione. Art.42 Hai diritto ad essere informato/a sui diritti previsti da questa Convenzione. Gli Stati devono far conoscere la Convenzione a tutti gli adulti, i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze.
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4.2 Schede per la progettazione 4.2.1 Scheda per la progettazione annuale
Analisi del contesto classe
Obiettivo del percorso annuale A novembre puntiamo a... A dicembre puntiamo a... A gennaio puntiamo a... A febbraio puntiamo a... A marzo puntiamo a... Ad aprile puntiamo a...
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4.2.2 Scheda per la programmazione di ogni laboratorio
OBIETTIVO
DIRITTI APPROFONDITI
MATERIALE NECESSARIO
TEMPISTICA INCONTRO
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4.2.3 Scheda per le microprogettazioni delle attivitĂ
Sequenza e durata 1.1 Apertura con un rituale 1.2 AttivitĂ esperienziale
1.3 Riflessione
1.4 Rituale di chiusura
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AttivitĂ
Metodologia
4.3 Schede per il monitoraggio e la valutazione 4.3.1 Scheda per la reportistica da compilare dopo ogni laboratorio 1) Breve descrizione delle attività svolte 2) Quali sono stati gli elementi positivi e le difficoltà emerse? 3) Dal vostro punto di vista, sono stati raggiunti gli obiettivi dell’attività? Quali aspetti ve lo indicano? 4) Come valutate la partecipazione degli studenti? 5) Quali consigli dareste ad altri docenti che intendono svolgere l’attività?
4.3.2 Scheda di monitoraggio e rivalutazione critica del percorso Ecocycle Ecocycle è uno strumento utile per monitorare e valutare il percorso svolto. Come in un circolo virtuoso, un percorso di programmazione per funzionare ha bisogno di diversi aspetti e soprattutto della nostra azione propositiva. Come nella semina: elimino le erbacce, tengo le procedure efficaci di semina e raccolta pianto nuovamente alcune piante e ne pianto delle nuove se occorre, così nel percorso di programmazione di tutto il percorso Scuole Fuoriclasse rifletto su 4 aspetti:
COSA MANTENGO
COSA CREO
COSA RINNOVO
COSA ELIMINO
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BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA • Rossi Doria, Tabarelli a cura di, Ed. Erickson, Reti contro la dispersione scolastica – I cantieri del possibile • Mario Polito, Ed. Erickson, Comunicazione positiva e apprendimento cooperativo. Strategie per intrecciare benessere in classe e successo formativo • Franco Lorenzoni, Sellerio Editore, I bambini pensano grande. Cronaca di un’avventura pedagogica • Mariani e Schiralli, Ed. Erickson, Costruire il benessere personale in classe. Attività di educazione alle competenze affettive e relazionali • Thomas Gordon, Ed. Giunti, Insegnanti efficaci. Pratiche educative per insegnanti, genitori e studenti • Carla Melazzini, Sellerio Editore, Insegnare al principe di Danimarca • Daniele Novara, Pia Valentinis, Ed. Sonda, Alice nel Paese dei diritti • Verso una pedagogia dei diritti, Save the Children Italia Onlus, consultabile al link: images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/img48_b.pdf • Primi passi. Manuale di base per l'educazione ai diritti umani, Amnesty International • COMPASITO, manuale per l’educazione ai diritti umani per le bambine e i bambini • Diritti umani. Riflessioni ed esperienze di educazione ai diritti umani in ambito scolastico Ucodep, Emi
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Save the Children è la più importante organizzazione internazionale indipendente, dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti, subito e ovunque, con coraggio, passione, efficacia e competenza. Opera in 119 paesi per garantire a tutti i bambini salute, protezione, educazione, sviluppo economico, sicurezza alimentare e promuovere la partecipazione di tutti i minori. Inoltre risponde alle emergenze causate da conflitti o catastrofi naturali. Save the Children è stata costituita in Italia alla fine del 1998 come Onlus e ha iniziato le sue attività nel 1999. Oggi è una Ong riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. Oltre all’importante impegno a livello internazionale Save the Children Italia da più di 10 anni sviluppa programmi che hanno l’obiettivo di migliorare la vita dei bambini e delle bambine che vivono sul nostro territorio con interventi nell’ambito della lotta alla povertà minorile, della protezione dei minori a rischio di sfruttamento (come i minori stranieri non accompagnati), dell’educazione e della scuola, dell’uso sicuro delle nuove tecnologie, della tutela dei minori nelle emergenze.
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