Il muro del Diavolo

Page 1

Il Muro del Diavolo Il Boschetto è tuttora localizzato a tre km da Conversano sulla strada rurale che porta a Turi, nella omonima contrada. Il viandante occasionale che percorre la strada, nota una muraglia lunga 300 metri e alta quasi cinque, con un portale ad arco nella parte centrale: la caratteristica della costruzione si nota nella particolarità dell'impasto di terra e calce che tiene le pietre per tre metri in altezza, mentre la malta è del tutto assente nei due metri soprastanti. Infatti le pietre sono posate a secco. L'opera in questione è chiamata dai contadini del luogo, ancora oggi, il muro del diavolo, perché si dice che sia stato costruito nell'arco di una sola notte! Opera straordinaria, quindi diabolica! Il muro continua sui lati inoltrandosi per quasi 700 metri e si chiude nel retrostante con una forma non del tutto regolare, quasi asimmetrica: oggi purtroppo il manufatto non è del tutto integro in quanto in alcuni punti è sbrecciato. Il muro, così alto e massiccio, racchiudeva una superficie di circa 25.000 mq con querce, carrubbi, pini, corbezzoli e arricchita da selvaggina, soprattutto daini e cinghiali. Ma la bellezza e anche la grandiosità di siffatta muraglia non può giustificarsi solo come un recinto realizzato per la caccia del signore: bisogna inoltrarsi per cinquecento metri circa per capire cosa si nasconde aldilà del muro. Allora cerco di immaginare quello che non c'è oggi, cioè una fitta boscaglia: al centro è collocata un'opera, questa per fortuna oggi esistente, una grande vasca di forma ovale del diametro di 50 metri circa e profonda tre. Ha due accessi: una grande scalinata, comoda e degradante che porta in acqua nel lato nord ovest, nella parte opposta si accede al laghetto da un elegante torrino che pare contenesse all'origine pompe idrauliche. Strutturalmente l'opera è ancora integra nelle pietre perfettamente squadrate che raccolgono, a distanza di tre secoli, l'acqua in parte piovana e trattengono con un perfetto anello a scarpa in calcare, il terreno circostante. A cosa servisse un manufatto, elegante e costruito a regola d'arte, immerso nel verde totale della natura, lontano dagli occhi indiscreti dei passanti? Certamente non a far abbeverare daini e cinghiali o anche i cavalli, di cui i conti erano grandi appassionati. Ritengo piuttosto che nel laghetto artificiale, Giulio e Dorotea piuttosto giocassero nei ruoli di Alfeo e della ninfa Aretusa. Ma il tempo degli amori pei i giovani sposi stava per finire....








































































Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.