G8, in mattinata il cancelliere tedesco Angela Merkel si è incontrata con Berlusconi per vedere le macerie della nostra democrazia. G8, nonostante un'intensa giornata di incontri, il premier Berlusconi è riuscito senza problemi ad andare avanti per ore, facendo una dozzina di docce fredde. Bersani annuncia che il suo PD sarà come una bocciofila. Silenzioso, noioso e col puzzo di anziano. Finalmente pubblicata la nuova enciclica di papa Ratzinger: "Caritas in veritate". L'uscita è stata ritardata a causa di problemi con la traduzione in latino di alcune parole usate, come ad esempio "bukkake".
Sgridato, per ripicca mette online le foto osé della madre. - Ai miei tempi internet non c'era - ha commentato Pietro Maso. Preso lo "stupratore del garage". Incastrato da una fessura della saracinesca. Farmaci, consumo aumentato del 60% dopo le ultime elezioni. Gb, creato sperma umano in laboratorio. L'evento di portata storica potrebbe rivoluzionare il mondo dei film porno.
Svelato il meccanismo che provoca l'Alzhaimer. Potrebbe portare alla scoperta di una cura se solo gli scienziati si ricordassero cosa stavano facendo. Online la più antica Bibbia del mondo. E' stata scritta 1600 anni fa. In questa versione Dio ha la barba più corta. Cervello: «fotografato» un ricordo. Subito pubblicato su Facebook. Scoperta acqua su una luna di Saturno. Se ciò fosse confermato sarebbe una valida alternativa alle costose spiaggie italiane. Grande ressa per le selezioni del Grande Fratello. Non si vedevano tante giovani sgallettate dall'ultima festa a Villa Certosa.
Bambino cade dal balcone e muore. Il balcone era coordinatore di un circolo Pd Hitler dipingeva mediocri vedute. Vedutisti Ebrei si costituirono parte civile al processo di Norimberga. Barbie Turca muore dopo infibulazione.
L'ONU commemorerà la strage di Srebrenica ignorando il genocidio degli Oiguri. Osservatore Romano: 'il Papa convincerebbe Machiavelli'. All' abiura. La Mafia fa ricorso all' Unione Europea per ottenere le frequenze tv che le spettano. Avrei voluto continuare a ricordare Michael Jackson. Ma la mia fascia del lutto si è schiarita. Uragano 'Carlos' diventerà tempesta tropicale. Vaticano contrario.
Il Presidente Ghanese ha convertito tutte le condanne a morte in 'nascere in Africa'. Edimburgo: Scomparso il cadavere di Adam Smith. Secondo i Keynesiani lo Stato non dovrebbe intervenire. Demografia. Terroristi israeliani distribuiscono condom a Palestinesi. Anche l' Africa piange Michael Jackson. Principali giornali del Continente titolano: 'M. Jackson morto per cocktail di brevetti e proprietà intellettuale’.
Che negli States se ne strafottano di quel che accade nel resto del mondo lo avevamo appurato descrivendovi i loro TG nella passata edizione di ScaricaBile, ma non avevamo afferrato la gravità della situazione: qui nessuno conosce Che Guevara! Ora, non è che io vada in giro a chiedere agli Americani se conoscono Che Guevara, ma parliamoci chiaro, non è nemmeno che non lo faccia. So scambiare due parole in inglese, come faccio a non chiedere al primo che incontro cosa ne pensa di Cuba? Se in Italia leggo Libero, è ovvio che in Florida chiedo agli sconosciuti cosa pensano di Cuba. E badate che non parlo di, che so, un’intervista ad un “hillibillie” sceso dalla roulotte dopo aver appena concepito un figlio (o un nipote, vedetela come preferite...), ma di amabili colloqui con persone schierate per Obama, in alcuni casi laureate. Ah, qui “Marketing” è una laurea che va per la maggiore. Riflettiamoci. Non dico che tutti dovrebbero aver letto Karl Marx, anche perché dovrei prima averlo fatto io, ma che cazzo, Che Guevara non è uno che non si sia fatto notare. Il suo nome suscita fra gli indigeni solo espressioni perplesse: ignorano chi egli fosse e che ruolo abbia avuto
sul nostro pianeta, ma conoscono le sue magliette. E’ molto triste insistere a sillabare il nome del povero piccolo rivoluzionario barbaramente ucciso dalla CIA, fino a dover usare l’arma del: - Sulle magliette...sulle bandiere rosse...c’è questa figura, con un cappello e la barba... è un’immagine famosa. Ti dice nulla? ... e a questo punto puntualmente qualcuno ti risponde “Ah, i know him!” Chiaramente non hanno la minima idea di chi rappresenti quell’immagine, ma inquadrano in fretta come possibile comunista l’Europeo che introduce argomenti sconosciuti. Pare che pensino che il faccione del Che sia soltanto un logo (cosa grossomodo corrispondente a realtà per come viene sfruttato). Cuba confina con gli Stati Uniti, non ne è agli antipodi, e questo dovrebbe preoccupare: se noi Italiani avessimo imposto l’embargo alla Svizzera per qualche motivo e se fossimo stati sul baratro di una guerra termonucleare anche a causa di questo, vorrei sapere il fottuto motivo scatenante di tutto questo odio. Specie se bastasse aprire Wikipedia per arrivare a tali informazioni. Qui sanno che esiste l’embargo, ma sembra fregargliene gran poco. Mi dicono “A quel tempo al presidente non piaceva la politica di Fidel Castro, come trattava la gente, come commerciava... e quindi abbiamo interrotto i rapporti con loro”.
-Eh no, belli... non funziona proprio cosi’. A loro, semmai, non piaceva la vostra politica e i vostri politici di tutta risposta li hanno isolati come delinquenti assassini guerrafondai terroristi pronti ad uccidere il primo Statunitense che passa piantandogli una bandiera comunista nel cuore.
fa questa domanda! Quello che deve pagare se ha un tumore altrimenti lo lasciano morire... -Mavaffanculo! E non fare quella faccia stupita quando ti rispondo che si, abbiamo una democrazia! ...E soprattutto metti giù quella pistola, scherzavo quando ti ho mandato affanculo.
Gli statunitensi, si sa, possono andare a Cuba passando per il Messico, ma in molti non lo farebbero mai perché “Il governo li` non li protegge”. Non c’è un ambasciata a cui rivolgersi e temono di essere scuoiati vivi dai selvaggi che occupano ingiustamente l’isola (quella in cui sono nate generazioni delle loro famiglie, la stessa in cui gli Stati Uniti invece detengono e torturano illegalmente i “terroristi”). Se provi a dire che Cuba non è popolata da Neandhertal e babbuini, ma che addirittura ha scuole, o ha medici grandiosi prontamente inviati da Castro ad aiutare a New Orlans, gli interlocutori annuiscono con la faccia sorridente mentre qualcuno di loro armeggia con il cellulare. ...E poi mi sono svegliato in questa stanza vestito di arancione, con dei tizi barbuti che mi parlano in arabo e con la musica di Birtney Spears a tutto volume 24 ore al giorno.
Evito di sindacare dicendo loro che con Berlusconi non c’è vera democrazia, perché so come sono fatti: -C’è democrazia in Italia? -Ti direi di no... ma prima vorrei sapere perché me lo chiedi. -Ah no, niente, pensavo di aprire un importexport.
Rassicura sapere che nella maggior parte dei casi qui non sanno nemmeno chi sia Berlusconi. Non siamo quindi al cospetto di un’ignoranza settoriale, bensì generalizzata. E' quindi straordinariamente facile che qualche curioso chieda se in Italia c’è la democrazia. Sia chiaro: non intendono “Berlusconi è veramente democratico?”, bensì “C’è il partito unico, il re, l’imperatore, il feudatario, l’anarchia? O mi vorrai mica dire che votate anche voi scimmie?” Forse vogliono spingermi a coniare delle bestemmie in Inglese (deficitano in questa materia), forse mi prendono per il culo, o forse devo solo rassegnarmi e rispondere... Ma quel che è certo è che hanno messo il naso fuori di casa quando sono venuti a salvarci il culo da Hitler (e ad arruolare i suoi gerarchi migliori) e pensano che aldilà dell’Atlantico stiamo ancora allo stesso punto. -L’Europa era piena di dittatori l’ultima volta che ci siamo interessati, aspetta che chiedo a questo Italiano come stanno messi adesso, magari c’è la democrazia” Oh oh oh, questa e` proprio bella, senti chi mi
Le strade! Arrivano a chiedere se ci sono le strade, la luce, l’acqua potabile. Probabilmente pensano che io sia arrivato a nuoto dal vecchio mondo, non vedo come avrei potuto fare altrimenti, partendo da un paese potenzialmente fermo al 200 A.C. E' a quel punto che spiego loro che no, le strade non ci servono più da quando abbiamo il teletrasporto, la luce elettrica l’abbiamo sostituita con un sole artificiale che si accende nelle ore in cui l’emisfero sud ci ruba quello naturale e ci dissetiamo assimilando per osmosi l’acqua dall’aria che ci circonda. Oltretutto in questi giorni Mr.Obama passeggia tra le macerie di L'Aquila, mi aspetto quindi che ora tutti credano che il mio paese sia stato spazzato via da un cataclisma. Magari ci faccio qualche soldo.
ScaricaBile mi ha inviato a Miami ad osservare usi e costumi della zona di maggior aggregazione, la più tamarra in sostanza, denominata “Southbeach” (o “Southbitch”, come vedremo). Compito ingrato, ma qualcuno deve pur assumerselo. La situazione è apparsa in tutta la sua gravità sin dal primo minuto di permanenza. Non ci è dato sapere cosa abbia portato la situazione a questo punto, ma le cose stanno così: non esistono I Brutti a Southbeach. Probabilmente tale categoria viene cacciata dalla città, o più probabilmente gli indigeni appartenenti alla razza umana che non raggiungono gli standard necessari per vivere a Southbeatch vengono uccisi nella culla, fatto sta che nessun Brutto può avventurarsi in questo luogo paradisiaco senza attirare l’attenzione, ma soprattutto la rabbia, dei presenti. Presentarsi sul lungomare con cinque etti di adipe che ricoprono lo stomaco significa provocare I Belli ed andare letteralmente in cerca di guai. Le strade sono invase da centinaia di migliaia di donne appena stampate dai paginoni centrali di Playboy e da uomini i cui addominali sembrano otto pettorali. La città è un’immensa orgia di corpi statuari scolpiti da anni di sole, palestra, alcool e droga... ma curiosamente gli ultimi due fattori sembrano avere sulla popolazione un effetto inverso a quello osservabile nel resto del mondo, dal momento che non vi è traccia di personaggi scheletrici che vagabondano chiedendo spiccioli. La popolazione di Southbeach si divide sostanzialmente in due categorie: quelli che si consumano facendo sesso e gli inviati di ScaricaBile, con una netta prevalenza della prima categoria sulla seconda. Nonostante tutto mi è stato concesso, a scopi scientifici, l’accesso alla spiaggia ove si
incontrano i superuomini e le superdonne, e qui ho potuto osservare L’evento. L’evento altro non è che l’improbabile outing di una donna appartenente al popolo de I Brutti (per la precisione una componente della tribù de I Grassi), che ha pensato di poter esibire uno scadente topless nature in mezzo a montagne di silicone e culi ostinatamente contrari alla forza di gravità, in piena spiaggia. Oh oh oh, povera cicciona illusa... sono bastati pochi minuti perché una donna componente de I Belli (donna che chiameremo La Bionda Crackomane) si rivolgesse con fare sprezzante verso La Brutta, appellandola come “Two hundred pounds’bitch” (troia di cento chili), facendole notare che non era giusto che la gente della spiaggia fosse “costretta” ad osservare il suo fisico pietoso, nella fattispecie le sue tette flaccide. E questo e` stata soltanto la presentazione. Un europeo avrebbe potuto aspettarsi, che so, un moto di indignazione da parte degli astanti di fronte a cotanta malignità, ma così non è stato: l’unico ad intervenire è stato il marito de La Grassa. Questi, ingenuo, pensava che la moglie avesse diritto di rimanere a Southbeach nonostante il fisico mediocre, ma ha dovuto scontrarsi non solo con la bionda crackomane, ma anche con uno sconosciuto a caso che riteneva che La Grassa dovesse coprirsi. Da questa situazione è scaturita la rissa più buffa del mondo, in cui il marito de La Grassa ha combattuto con l’amico de La Bionda Crackomane per alcuni minuti, sotto l’occhio attento delle videocamere di tutti i presenti in
spiaggia. Me compreso, ovviamente. Proprio così, se a Southbeach c’è una rissa non viene sedata, bensì filmata, anche se uno dei contendenti sta per essere ucciso. Non ero certo nella posizione di intervenire, sarebbe stato come caricare in macchina un facocero che viene inseguito da un leone. Non deve esserci intervento umano.
Uno scandalizzato perché l’altro aveva provato a strangolarlo, l’altro perché l’uno lo aveva morso, e tutti a casa, che fra poco aprono le discoteche. La bionda crackomane invece ha preso a saltellare per la spiaggia, da sola, andando da persone a caso insistendo su quanto fosse schifosa quella povera cicciona in topless.
La rissa più buffa del mondo era evidentemente figlia di anni passati a vedere combattimenti alla televisione mangiando hamburger, senza mai provare in prima persona. I contendenti evidentemente non avevano troppa intenzione di deturparsi il volto, per cui hanno sventagliato qualche pugno in slow motion, ovviamente senza colpire alcunché, per poi finire avvinghiati a terra improvvisando mosse di Ju Jitsu Brasiliano, come se fosse facile. E' finita che uno dei due si è attaccato alla schiena dell’altro strangolandolo proprio come fanno in TV, senza però considerare che in TV quello che viene strangolato non si infila tre dita della tua mano in bocca e inizia a mordere come non ha mai morso prima. Morale: pareggio.
Welcome to Miami.
Allora: erano settimane che non riuscivo a dormire se non vedevo À l'intérieur almeno due volte di fila, a notte fonda. Non chiedetemi perchè, era così e basta - e dire che questa nouvelle vague dell'horror francese non mi ha mai convinto del tutto. E non ha mai convinto nemmeno il mio nuovo compagno, C. B., un commercialista laureando in giurisprudenza che da un po' di tempo a questa parte vive con me, di sua spontanea volontà, incatenato al termosifone, la bocca rammendata con l'ago e le ultime due rate del mutuo trentennale ormai scadute. Poi è cambiato tutto quando c'è stato il golpe in Honduras. Sapete, ormai non ci speravo più nei colpi di stato: sanno troppo di Guerra Fredda, figurarsi poi dopo Fukuyama e i neocon. Ma la variabile umana è sempre imprevedibile, specialmente in un paese sudamericano poverissimo, corrotto, sferzato dai caudillos, depredato da oligarchie al soldo di multinazionali senza scrupoli e dominato da un avido apparato politico-impreditorialemilitare. In fondo, ero contento. Avevo recuperato il sonno perduto e dovevo festeggiare. Ho subito ripreso in mano un vecchio libro del 1969 di Edward Luttwak, "Strategia del colpo di Stato", ho riscaldato la biro e ho inciso sulla schiena del mio nuovo amico una delle frasi più riuscite del manualetto: Il colpo di Stato non deve essere necessariamente assistito dall'intervento delle masse né, in grado significativo, dalla forza di tipo militare. [...] Se un colpo di Stato non fa uso delle masse e delle forze armate, quale strumento di potere si userà per prendere il controllo dello Stato? La risposta, in breve, è la seguente: il potere verrà dallo Stato stesso.
E questo è esattamente quello che è successo in Honduras, nel 2009. Suonala ancora, Mel È l'alba del 28 giugno a Tegucigalpa. Un gruppo di soldati incappucciati irrompe nella residenza di Manuel "Mel" Zelaya, esponente del Partido Liberal e Presidente dell'Honduras, lo arresta e lo carica di forza su un aereo alla volta di San Josè, Costa Rica. Nell'arco di poche ore la televisione pubblica viene silenziata, l'elettricità e i servizi della capitale tagliati e i carri armati mandati per le strade. L'esercito parla di "esilio" di un politico nocivo per il paese, à la Chavez - se non peggio. Ma in realtà il copione è quello del colpo di stato in salsa sudamericana: sceneggiato, girato e trasmesso innumerevoli altre volte. La storia recente dell'Honduras, infatti, è segnata da un tasso di omicidi spaventoso, dal narcotraffico e dai golpe. Nel 1963 il colonnello Oswaldo Lopez Arellano rovesciò il presidente eletto Ramón Villeda Morales e lo spedì, guarda caso, in Costa Rica. Arellano governò il paese fino al 1974. Erano tempi di guerra sucia, squadroni della morte e trame della CIA. Tempi meravigliosi scanditi da una serie mozzafiato di avvicendamenti militari al potere. Quando Lopez Arellano venne accusato di essere un burattino nelle mani della United Brands (ex United Fruit Company) un altro colonnello, Juan Alberto Melgar Castro, lo destituì. Ma durò poco: appena tre anni. Al suo postò salì una sorta di triumvirato militare dal quale emerse la figura di Policarpo Paz Garcia, che poi divenne il padre costituente dell'Honduras.
Un capolavoro: una costituzione "democratica" scritta da un dittatore. Una costituzione destinata a rimanere scolpita nel tempo, immutabile ed eterna grazie all'articolo 239, che punisce con decorrenza immediata a dieci anni di interdizione dai pubblici uffici chiunque proponga la rieleggibilità del presidente esattamente quello di cui è stato accusato Zelaya. Ma le colpe di quest'ultimo vanno ricercate altrove: l'allenza con Hugo Chavez, i rapporti con Raul Castro, l'ingresso dell'Honduras nell'ALBA (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América) e una serie di riforme che avrebbero dato molto fastidio alle oligarchie reazionarie e conservatrici che manovrano il paese. Non che Zelaya fosse un fulgido esempio di democrazia, intendiamoci. Era piuttosto un caudillo con tendenze cesaro-papiste e indici di gradimento decisamente bassi. Ma da qui ad imporre il coprifuoco e sparare ad altezza d'uomo sui manifestanti ce ne passa. Dalla Scuola delle Americhe con furore Se è vero che al giorno d'oggi i colpi di stato più efficaci non sembrano colpi di stato, in Honduras è stato compiuto il colpo di stato perfetto. Qui non c'è stato nessun golpe. È stato il tribunale ad ordinare all'esercito di prendere quel mascalzone di Zelaya e portarlo fuori dal paese. Volete vedere le accuse? Ci sono 18 capi d'imputazione contro il vostro eroe democratico. A parlare, con la Costituzione perennemente sottobraccio, è Roberto Micheletti, ex presidente del Congresso Nazionale ed ora Presidente Provvisorio fino al 27 gennaio 2010, ma che ha già il "sostegno e l'affetto dell'80% degli honduregni". E chi può biasimarlo? Il "Gorilla" è effettivamente salito al potere con l'avvallo del potere legislativo, giudiziario ed ecclesiastico poteri che sono pur sempre esercitati secondo i più collaudati crismi bananistici, ma tant'è. Dopo la prima settimana di copertura mediatica, il caso Honduras è ovviamente scomparso dall'agenda della stampa che conta. Lasciando a tutti la solita rilassante & rassicurante sensazione: quella di trovarsi di fronte ad un governo fantoccio uscito da un film di Woody Allen, destinato a vita breve, isolato a livello internazionale ed innegabilmente fuori dal tempo.
Come a dire: fare questo genere di cose nel XXI secolo è così demodè. Se Micheletti voleva davvero fare impressione poteva comprarsi tre televisioni, corrompere politici, giudici e testimoni a destra e manca e far approvare una sfilza di leggi ad personam per non finire al fresco. Questo è l'ultimo trend in materia di colpi di stato, per quanto io sia affezionato alla classicità e all'odore di cordite, ai cingoli dei tank e agli squarci sonori causati dagli aerei in perlustrazione sopra i cieli di una capitale assolata. Tuttavia un po' di gente è morta (compreso un innocente di 19 anni) e la popolazione, già stremata dalla povertà e dalla violenza endemiche di quelle terre, si ritrova per l'ennesima volta sotto un regime che, a scanso di equivoci, si serve di noti torturatori e squadristi della morte - tipo il "Dottor Arranzola", al secolo Billy Joia Amendola - e che probabilmente spazzerà via ogni residuo barlume di speranza in un avvenire sufficientemente martoriato dall'assurdità aporistica del presente. Del resto, le dittature degli altri non hanno mai dato fastidio a nessuno. Anzi. A me sono sempre piaciute, specialmente se fioriscono in paesi dall'incerta collocazione geografica.
La nostra costituzione ti sembra vecchia e odorosa di Gulag? Modificala! Anche tu puoi essere un novello costituzionalista come la Mussolini o Renato Farina! Mandaci la tua proposta di legge costituzionale segnalandoci le modifiche che vorresti apportare alla costituzione! Le migliori saranno pubblicate, le peggiori inviate direttamente a Montecitorio!
Ecco le proposte della settimana:
Si intitola "Caritas in veritate" la nuova enciclica di papa Ratzinger, incentrata sui grandi temi posti dalla globalizzazione dell'economia e dei suoi effetti sulla vita delle persone. Un'analisi economica e sociale sul XXI secolo e un richiamo etico per rendere meno ingiusto il futuro. Centoventisette pagine provenienti direttamente dal warmhole dentro il cranio di Joseph Ratzinger. Fatte queste doverose premesse, veniamo ai motivi per i quali noi di ScaricaBile non l'abbiamo letta. Questo pamhplet, che il papa ha voluto regalare al presidente Obama per aiutarlo a dormire durante il viaggio in aereo, approfondisce alcuni aspetti dello sviluppo economico alla luce della "Carità nella Verità". Traduzione: Mi piace parlare di cose che non conosco perché porto un vestito dal colore diverso da quello di tutti gli altri membri della crew. E ho anche un cappello più figo. ,
In effetti ho sempre trovato quantomeno singolare che i papi trascorrano il loro tempo a scrivere di cose che non riguardano il mondo fatato in cui dicono di vivere. In genere uno che vuole scrivere si butta sul sicuro e racconta cose che conosce bene. Invece, le encicliche papali si occupano spesso di sesso tra maggiorenni consenzienti, scoperte scientifiche, tasse ed economia di mercato, omosessualità tra gli alieni. Tutte cose di cui sono espertissimi. Sul lavoro, il papocchio scrive che deve essere per tutti e deve essere decente. Wow, non ci aveva mai pensato nessuno. Meno male che ci ha pensato J.R. a dirlo a voce alta. Ma c'è di più: sua ponteficiosità statuisce che non è lecito delocalizzare solo per godere di particolari condizioni di favore, o peggio per sfruttamento. E allora che cazzo delocalizzo a fare? Si chiede con aria un po' intontita il ricco imprenditore di turno. C'è da comprenderlo poverino. Già è costretto a tenere in casa un cammello e una cruna d'ago alta due metri, per superare agevolmente la vigilanza dei bodyguards all'ingesso del regno dei cieli. Adesso salta fuori che questo ingombrante e maleodorante metodo non basta più. Io mi incazzerei. Il Pontefice è inoltre preoccupato per l'aumento del divario tra poveri e ricchi. Molto preoccupato. Così preoccupato che ormai sono mesi che a pranzo lascia sempre la seconda porzione di abbacchio.
Ma io dico perché preoccuparsi dell'aumento dei poveri, se tanto saranno tutti destinati a godere della luce di Dio, comodamente sdraiati su una panchina del paradiso? C'è forse qualcosa che der papen non ci ha detto? Dalla vigna del signore, Ratzi inveisce contro i banchieri senza etica che hanno provocato l'attuale crisi economica. Fa sul serio Joseph. E' incazzato come un ape e, infatti, ha già dato mandato ai suoi di chiudere tutti i conti segreti del Vaticano. Benedetto decimo meridio, scende poi nell'arena con fare gladiatorio per affrontare il nemico di sempre: la scienza. Questi maledetti dottori che non hanno niente di meglio da fare che giocare a fare dio senza averne i diritti di immagine, che continuano a vestirsi tutti con un camice bianco, rendendo così poco originale il look del successore di Pietro. Questi ricercatori che si ostinano a ricercare quando è già tutto scritto così chiaramente che neanche Tolkien avrebbe saputo inventare di meglio. Secondo il papa le biotecnologie, l'aborto, l'eutanasia, la clonazione e l'alprostadil, sono tutti segni di una cultura di morte sempre più diffusa, che apre scenari inquietanti sull'umanità. O almeno questo è quello che gli ha detto in sogno Heiddeger, dopo un piatto di pasta con panna e peperoni. Per papa Ratzinger è inaudito che da una parte si
condanni il degrado sociale ed economico, e dell'altra si tollerino certe atrocità in campo bioetico come il nuovo programma di Enrico Ruggieri. Poi il papa ha scritto qualcosa anche sugli immigrati, salutando il team di filippine che ogni giorno, con devozione, gli scrostano le papamutande; qualche critichina all'ONU che ogni volta, in assemblea, li fa sentire come Fred Flinstone a casa di George Jetson; una macumba, ma piccola perché alla fine lui è un buono, alle ONG che aiutano le donne dei paesi sottosviluppati ad abortire; e infine altre cose varie ed eventuali che però ho volutamente tralasciato perché non ce la faccio più a leggere questa roba neanche per riassunti. Insomma: grossomodo questa è l'enciclica. Ce ne sono in giro circa 600.000 copie. Se vi sbrigate ce la fate a trovarle dal vostro edicolante di fiducia prima che le finisca. O che le usi per il cane.
Cari lettori, per questa volta assumerò un tono colloquiale. Scenderò dal mio ruolo da Catone il Censore rompipalle che vi fa piovere dall'alto le sue verità internazionali con tono spocchioso, e rivestirò quello dell'amico coglione. Oggi puntiamo il nostro sguardo indagatore su una vicenda passata in quarto o quinto piano: l'arresto di due giapponesi che cercavano di introdurre illegalmente dall'Italia alla Svizzera dei bond americani per un valore di 134,5 miliardi di dollari. 134'500'000'000 di dollari. 96 miliardi di euro. 180 mila miliardi di vecchie lire. Una cifra corrispondente al PIL di Slovenia e Croazia insieme, a 15 volte le fortune della famiglia Berlusconi, a tre volte il patrimonio di Bill Gates – una somma sufficiente a pagare qualche finanziaria e a farci avanzare anche qualcosa per i nostri politici che non avrebbero neanche bisogno di rubare per due o tre anni. Centotrentaquattro miliardi di dollari in bond. Ovvero, detto in parole semplici, una cambiale di 134 miliardi firmata dal governo USA al portatore. Per farsi un'idea: il debito in bond degli USA verso l'OPEC è di 189 miliardi di dollari, verso la Russia è di 137 miliardi, verso il Brasile di 126 miliardi (dati del Tesoro, aprile 2009). Ora che vi siete resi conto di che cifre stiamo parlando, andiamo a guardare il contesto.
Due giapponesi qualunque vengono fermati alla dogana di Chiasso. Stanno prendendo un treno per andare in Svizzera ed hanno con sé due valigette. I brillanti finanzieri italiani, casualmente, decidono di perquisirli e trovano i bond nel doppiofondo delle loro valigette. Due giapponesi qualsiasi, sui 50 anni, che sempre casualmente hanno 134,5 miliardi di dollari in valigia. Non vi pare strano? E' il 5 giugno. La Guardia di Finanza li arresta e chiama il Tesoro americano, che manda degli ispettori a Roma per controllare l'autenticità dei bond. Se fossero autentici, a causa delle leggi vigenti, l'Italia potrebbe far loro una multa di 53 miliardi di dollari, ovvero impossessarsi di 53 miliardi di dollari di debito USA – ovvero impossessarsi di una parte degli USA. Potremmo per esempio prenderci il Maine (ho sempre desiderato visitare Cabot Cove e Jessica Fletcher) oppure il New Mexico (un sacco di deserto dove costruire centri per tenere i clandestini arrivati coi barconi – oltretutto così gli ricorderemo la Libia). Dopo 13 giorni di silenzio, un rappresentante del Dipartimento del Debito Pubblico USA fa una brillante dichiarazione: “sono falsi”. E motiva il tutto non dicendo che lo hanno verificato i suoi agenti e la GdF, bensì con “ho visto delle foto su internet”(quelle qui sotto, prese dal sito della Guardia di Finanza) “dalle quali è chiaro che sono dei falsi grossolani”. Beh, sfido chiunque a distinguere un dollaro vero da un dollaro di monopoli da una foto come quella qui sotto, a meno che la risoluzione non sia così buona da poter leggere
anch'io, poi vado alla copisteria sotto casa mia e mi faccio stampare 134,5 miliardi di dollari falsi, poi proviamo a portarli in una banca svizzera e vediamo cosa succede.” -Wow, sei proprio un mattacchione, Tendo! Io intanto compro i biglietti aerei per Zurigo!” -Ma che Zurigo e Zurigo! Prendili per Roma Fiumicino... Poi ci facciamo un viaggio in treno da Roma a Zurigo passando per la frontiera di Chiasso, per rendere il tutto più eccitante!” la scritta “Banca di Topolinia”sulla filigrana. A parte questa obiezione, fin troppo intelligente per un politico USA, ci si domanda allora perché gli agenti americani siano ancora a Roma e la Guardia di Finanza non abbia ancora fatto alcuna dichiarazione in proposito. Oltretutto, a norma di legge, se fossero documenti falsi i due giapponesi dovrebbero essere arrestati e i bond falsi bruciati: ma i giapponesi sono a piede libero e gli agenti italiani e americani sono ancora chiusi nei loro uffici con i bond. Ma forse gli americani stanno solo temporeggiando per farsi un po' di vacanze a Roma a spese dei contribuenti. O forse è solo perché in Italia la legge è un optional per tutti, mica solo per Papi o gli agenti di Bolzaneto. Comunque, supponiamo che si scopra che i bond sono davvero falsi: gli interrogativi inquietanti sulla loro provenienza e su perché dovessero essere portati in Svizzera restano. Insomma, non è che due agenti finanziari giapponesi sulla cinquantina si incontrano sulla metro di Tokyo e decidono di fare una cosa così su due piedi:
-Ciao Tendo, come va? Io mi annoio un sacco.” -Eh anche io, caro Saotome. Ma dimmi, tu non hai dei giorni di ferie arretrati?” -Sì, perché?” -Anche io! Pensavo di fare un bello scherzone: prenditi le ferie per inizio giugno, me le prendo
-Sei proprio una sagoma, Tendo!” Tra l'altro, dando un'occhiata ai giornali di marzo si può notare una dichiarazione del ministro del Tesoro di Obama che ci dice che i soldi presenti nel fondo per la rimozione dei fondi spazzatura ammonti proprio a 134,5 miliardi di dollari. Una incredibile coincidenza, proprio come la coincidenza che sugli aerei caduti sulle Torri Gemelle ci fossero dei terroristi islamici! Insomma, se si tratta di bond falsi, ci deve essere dietro qualcosa di più. Il che spiega anche perché ci sia un silenzio assordante attorno alla vicenda: non è bello pensare che ci sia qualcuno che va in giro con bond USA falsi e cerca di piazzarli in banche svizzere, specie se dopo due settimane di studio agenti americani e italiani non sanno dire se i bond siano veri o falsi. Forse non è un caso che il 12 maggio, tre settimane prima dell'inizio di questa vicenda, il partito d'opposizione giapponese ha dichiarato
che non comprerà nuovi bond USA qualora dovesse andare al governo dopo le elezioni giapponesi. -Pronto, Hidetoshi? Sono Obama. Ti interessano un po' di bond USA? Dai, puoi mettere un'opzione sul Kansas!” -Col cazzo, il mio predecessore aveva comprato l'Alabama da Bush e poi quando è andato in Svizzera a venderla ha scoperto che era falsa!” Il 23 giugno la vicenda si arricchisce di particolari: i due giapponesi sono diventati due filippini, e per il Financial Times il mandante dell'operazione è la mafia siciliana, che probabilmente aveva tutti gli uomini d'onore impegnati, per cui ha usato il maggiordomo filippino di un boss e suo cugino sfigato. A rafforzare la notizia dei filippini arrivano delle presunte foto dei passaporti dei due:
violenza e al razzismo, dopo 11 anni di trasmissioni. E poi dicono che la giustizia italiana è lenta! Nonostante la pista filippina, nessuna dichiarazione ufficiale arriva dalla Guardia di Finanza, eccetto un comunicato seccato che spiega come gli italiani al 30 giugno stiano ancora aspettando gli investigatori del Tesoro USA. Ma come, non erano lì a controllare che il tutto fosse falso? E tutte le precedenti dichiarazioni sul fatto che gli agenti fossero lì e che i bond fossero falsi? Evidentemente gli USA hanno talmente tanta paura di scoprire che i bond sono veri da non volerli nemmeno guardare. Le voci sull'identità dei due giapponesi intanto impazzano, con AsiaNews che afferma di avere saputo da informatori affidabili che uno dei due giapponesi è nientemeno che Tuneo Yamauchi, cognato del precedente vice-governatore della Banca del Giappone. Da dieci giorni non ci sono novità, ma cercate di guardare le foto di Obama che se ne va dal G8: se dovesse avere con sé una 24 ore sospetta, passatagli poco prima da Berlusconi, sapremmo che fine hanno fatto quei titoli... PS: finalmente l'11 luglio escono i nomi dei due giapponesi, Mr.Watanabe e Mr.Yamaguchi (un po' come signor Rossi e signor Bianchi), denunciati a piede libero per frode e, ovviamente, spariti nel nulla...
Purtroppo l'unico organo di informazione a riportare questa foto è il sito di Maurizio Blondet, giornalista noto per aver scritto su Il Giornale, l'Avvenire e la Padania, per aver pubblicato “Gli Adelphi della dissoluzione”, libro in cui accusa la casa editrice di essere «la punta emergente di un iceberg iniziatico che oggi riproporrebbe la gnosi pagana dei secoli antichi», che non so neanche cosa significhi ma non mi sembra propriamente un complimento – e neanche un'accusa che farebbe una persona sana di mente, e infine per editoriali illuminati quali “Elogio di Catilina e Berlusconi”e il libro “Stare con Putin?”, nel quale ovviamente la risposta è “sì”. Nel frattempo, il noto suprematista bianco Hal Turner, che da anni dirige negli USA una radio dalla quale diffonde ideali ariani e razzisti, viene arrestato il giorno dopo avere dichiarato che i titoli sono veri e che preso sarebbe entrato in possesso dei loro numeri di codice coi quali dimostrare che sono vere emissioni governative – arrestato per incitamento alla
Caro dottor Veronesi, ho bisogno della sua opinione: poco tempo fa ho acquisito una dipendenza da eroina che, di lì a poco, mi ha portato a battere la strada in cambio della dose giornaliera fino a quando, nel tempo libero, non ho iniziato a rapire bambini e a venderli in campi rom per potermi fare sempre di più. (Roberta, 19 anni, studentessa in Business economy) Be’, e che c’è di male? C'è correlazione tra l'uso delle Crocs™ e l'impotenza erettile di terzo livello?(Aleks) Sì, in coppie composte da almeno un elemento maschile. Ma le Crocs™, oltre a rappresentare un prodotto dal dubbio valore commerciale, logico e morale, sono da mettere in relazione diretta non tanto con l’impotenza nella sua gamma di livelli, dal primo, detto anche di Stefano Tacconi, all’ultimo, detto di Giulio Andreotti, quanto con la dismorfofobia peniena. Caro il mio Aleks. Cos'è la dismorfofobia peniena? Oh, non fare il finto tonto, ora. Generalmente, la dismorfofobia consiste nell'irrazionale e persistente paura per un supposto difetto fisico. Tale preoccupazione
comporta un disagio evidente con limitazioni nell’interazione sociale e lavorativa. E durante le code alle Poste. Anche io, da bambino, credevo di avere un corpo sottodimensionato. Crescendo, invece, ho scoperto di avere un pisello enorme. La dismorfofobia peniena, invece, consiste nel ritenere il proprio pene troppo piccolo, troppo curvo o iscritto all’Italia dei valori. Ma non demordere, caro Aleks: non sei il solo a soffrire di questa manifestazione psicopatologica. Anche grandi personaggi della storia, come Napoleone, Hitler e Kennedy, soffrivano di dismorfofobia peniena: chissà se, senza di questa, avremmo vissuto momenti come Waterloo, la seconda guerra mondiale o l’omicidio di Marilyn Monroe. Citando Jacopo Cialis e le sue celebri ultime lettere dal carcere: generalmente, le fobie riguardano stati dell'io non pienamente inseriti con l'ambiente che li circonda. Nel caso della dismorfofobia peniena, questi non rappresentano un ostacolo:
un pisello così piccolo può inserirsi ovunque. Concludendo, non tutti coloro che soffrono di dismorfofobia peniena possiedono le Crocs™ ma chiunque possiede delle Crocs™ soffre di dismorfofobia peniena. Caro dottore, è tanto difficile metter su famiglia al giorno d’oggi? (Alessandra, 43 anni) Quasi quanto rimandarla. Caro Norberto, cos’è il ciclo del glucosio-alanina? (Siddharta, 2446 anni, pensionato) Non lo so. Egregio dottor Veronesi, non sopporto il catetere vescicale. Come posso superare questa mia paura? (Franco, 27 anni, a un passo dal suicidio) Caro Franco, non può. E’ dai tempi degli antichi egizi che l’uomo non riesce a superare questa motivata ansia e le tecniche per superarla non sono di semplice attuazione. Il metodo del colonnello Holloman, ad esempio,
rimane efficace nel tempo anche se notevolmente doloroso: esso consiste nel recidere interamente il pene, infilarci l’estremità del catetere e, successivamente, suturare il tutto. Il secondo metodo, conosciuto come tecnica Mussolini, consiste nell’invadere militarmente la Grecia piuttosto che farsi infilare l’organo erettile e, in ultimo, il metodo Iggy Pop: scappare, iniettarsi in vena mezzo grammo di eroina e non pensarci più. Professor Veronesi, ha mai creduto in Dio? (Sandro da Sondrio) Anche tre volte al giorno, verso i quattordici anni. Stimato professore, può dirci le ultime novità nel campo dei contraccettivi? (Walter e Flavia, Roma)
La dottoressa inglese Sylvia Sullivan e il suo assistente ugandese Mugabe Oiwo hanno sfornato gli ennesimi prodotti che rivoluzioneranno il mercato del contraccettivo: grazie a una recente ricerca hanno creato in laboratorio il preservativo alla saponetta, davvero utile quando, al mattino, colti dall’alzabandiera, dovete decidere se spendere i vostri quattro minuti e ventidue secondi disponibili per fare sesso con vostra moglie o per lavarvi con acqua fredda. Una botta alla partner e via, al riparo da infezioni, profumati come una rosa e pronti per la colazione. I nuovi tipi di preservativi saranno introdotti sul mercato alla fine del 2010 e, in quel periodo, saranno lanciati anche i nuovi modelli di diaframma disponibili nei gusti menta, francobollo e sifilide, un’idea sempre della formidabile dottoressa Sullivan. Inoltre, per chiudere in bellezza, una nuova pillola
(da prendere sedici volte al giorno) che, al vostro posto, rende gravida la figlia del vostro capo. Nel campo dei giochi erotici, invece, oltre alla frusta a forma di Fassino e al lubrificante al sapore di pensionato costipato, è stato presentato al salone di Lecco un robot umanoide con un pisello enorme: Ceppoâ, l’intrigante giocattolo amatorio. I ricercatori che hanno creato Ceppoâ, causa il terrore di essere abbandonati dalle loro mogli, hanno impostato i robottini erotici disoccupati, violenti e alcolizzati. In più, tanto per essere sicuri, i Ceppoâ hanno la pancia, bestemmiano, vanno a giocare a calcetto con i loro simili al lunedì e al giovedì, non riabbassano mai la tavoletta dopo aver pisciato e adorano soltanto il sesso orale. Nonostante tutto, le mogli degli scienziati creatori di Ceppoâ hanno deciso di fuggire con i prototipi a disposizione.
cambiare programma perché con te all'Elba mi sarei rotto il cazzo di brutto. In effetti è un pò di tempo che pensavo a questo viaggio, da quando la CBS mi ha offerto una trasmissione radiofonica tutta mia, in onda ogni notte alle 2 dopo il notiziario pornografico. Visto che questa era la mia prima occasione importante, ho provveduto da solo alle spese necessarie per non gravare sulla famiglia. Con la tua digitale mi sono autoscattato delle foto in atteggiamenti osceni, e con il tuo computer le ho rivendute ad un sito pedopornografico. Ci ho fatto un sacco di soldi con estrema facilità sai? E' un peccato che tu non abbia più sei anni. Insomma zio, sto lasciando l'Italia. Stewie mi ospiterà per un paio di mesi, ma se questa cosa della CBS si realizzerà davvero, penso che resterò un pò di più (ma mi trasferirò da qualche parte, Stewie dopo un pò diventa insopportabile con quella ossessione della madre...) Ehm...ti prego di non venirmi mai a trovare e di non dirlo troppo in giro. Non vorrei che una nuova ondata di emigrazioni italiane negli States mi facciano sentire come un romeno. Forse mi mancherai, ma magari quando sarò maggiorenne mi arruolerò in Marina e verrò a sbarcare per liberarvi di nuovo! Ah, penso che il tuo IP sia stato identificato dalla postale, sai...per quelle foto pedofile... Se mai dovessero sbatterti dentro, chiedi del Gen.
Fumotroppo, è un ufficiale del Sisde, patrigno di un mio compagno d'asilo. Non so se può scagionarti, ma forse può evitarti le torture. Holidays SuckS!
andare in spiaggia a Riccione, controllate se la maggioranza sta approvando l’ennesima legge porcata: in quel caso i cronisti di Studio Aperto staranno pattugliando le autostrade per preparare dozzine di servizi su chi lascia i cani all’autogrill. Fatevi furbi. Microcriminalità, maleducazione, edificazione selvaggia, prezzi assurdi: cosa pensate di trovare a Lignano Sabbiadoro che Milano non offra già?
Organizzatevi bene e attuate una partenza intelligente: se state andando all’ estero, chi ve lo fa fare a tornare? Restate lì! Beati voi.
In quanto barista di ristoranti con una decennale esperienza, ho imparato a conoscervi, a voi clienti, quindi se state cenando in un qualche locale non permettete al cassiere di non stampare la ricevuta in cambio di uno sconticino. Prima di tutto perché così fate piangere Marco Draghi, e non è per niente una bella cosa, secondo perché le tasse sono importanti. Le tasse servono per pagare gli ospedali, gli spazzini, i poliziotti che manganellano gli ultras allo stadio. Servono per pagare le mignotte e i voli di Stato a Berlusconi. Preferite che a Ballarò si discuta di mignotte o di BOT e pensioni contributive?
Tenersi sempre informati sull’agenda dei lavori parlamentari è una buona mossa. Se dovete abbandonare il vostro cucciolo di Labrador per
Attenzione al sole, attorno a mezzogiorno, può essere pericoloso. Avete visto com’è ridotto Capezzone? Ecco.
Ecco come comportarsi in vacanza: cosa fare, cosa non fare, da dove non bere. Prima cosa: se avete già pianificato tutto, bene così, ma se dovete ancora decidere, evitate la Sardegna. Mi dicono sia meglio andarci nel periodo delle vacanze natalizie, fanno certi festini…
Usate una crema ad alto fattore protettivo. Sapete cos’altro potete spalmarvi addosso? Le austriache. Ahh, le austriache. Sarebbe da acchiapparle tutte da piccole e rinchiuderle in una cantina per sempre. Avete prenotato per la vostra settimana a Torre del Lago Puccini? No, infatti. Nemmeno io… Se attorno a metà luglio iniziate a vedere figure scure e incappucciate aggirarsi per la città, non allarmatevi: le ronde nere non hanno fatto un colpo di Stato, sono solo i fan di Harry Potter che si travestono da Mangiamorte per l’uscita del nuovo film. E poi se ci fosse un colpo di Stato ve ne accorgereste, no? Ehm. Nel dubbio, date un’occhiata a Televideo ogni tanto. Questo non significa stare sempre attaccati alla tv anche quando siete in albergo. Tanto sono tutte repliche. Il TG1 ad esempio sta mandando gli stessi servizi da mesi. Ma nemmeno spegnere totalmente il cervello e non seguire minimamente l’attualità: poi non
lamentatevi se quando tornate a casa in settembre, Berlusconi ha fatto costruire la Morte Nera. E occhio che se vi portate in vacanza il portatile, sapranno tutti che non è per lavoro ma che è per avere una dose quotidiana di pornografia. Tutti sapranno che non potete farne a meno. Esatto, non siete responsabili e professionali; nessuno crederà alla scusa della fotocamera digitale.
HONDURAS Era un po' che l'America Latina era noiosamente stabile, ma per fortuna, finalmente, abbiamo un nuovo golpe militare di cui parlare! In Honduras, infatti, il presidente Zelaya è stato sequestrato e portato fuori dal paese dall'esercito – pare che sull'aereo che lo ha scaricato in Costa Rica ci fosse anche Renato Farina – che ha poi insediato al suo posto il presidente della camera, Roberto Micheletti, italo-honduregno di padre bergamasco e tifoso dell'Atalanta – come dire che forse dovremmo essere contenti di avere Calderoli, perché poteva capitarci molto di peggio. Gli organi di informazione (o disinformazione), nessuno escluso, hanno passato diversi giorni a spiegare il golpe citando le motivazioni dei golpisti, ovvero: il presidente Zelaya voleva fare un referendum per poter essere rieletto presidente, in vista delle elezioni presidenziali di questo novembre, per cui lo hanno deposto perché voleva instaurare una dittatura. Farsi dare le motivazioni di un golpe dai golpisti equivale a credere a uno stupratore seriale che dice “mi hanno provocato, erano consenzienti”,
infatti questa è una palla clamorosa (si vede che nei geni italiani c'è qualcosa che decisamente non funziona, nel rapporto con la verità): Zelaya aveva indetto un referendum non vincolante che chiedeva ai cittadini honduregni se dovesse provare a convincere il Parlamento a indire, assieme alle presidenziali di novembre, anche l'elezione di una nuova Assemblea Costituente che riscrivesse la Costituzione. Zelaya, quindi, non avrebbe mai potuto candidarsi come presidente nel 2009, a meno che non ammettiamo la possibilità che alla mattina eleggessero l'assemblea costituente, che questa scrivesse una costituzione nella pausa pranzo e che lui si candidasse nel pomeriggio per essere eletto alla sera. Infine, non si capisce a che pro allora sospendere i diritti civili, la libertà di manifestare, chiudere televisioni e radio per giorni (eccetto la radio statale) e reprimere le manifestazioni col sangue. A me sembrano proprio segnali di quella dittatura che i golpisti dicevano di voler impedire... Il golpe, comunque, è stato condannato da tutti i paesi del mondo con l'eccezione di Taiwan – e questi solo dopo che la Cina l'aveva approvato, giusto per fare il contrario. Obama, furioso, ha chiesto che venisse reinsediato il presidente regolarmente eletto: “Porca puttana, mi sono sbagliato a dire il paese alla CIA! Questi cazzo di paesi sudamericani hanno tutti gli stessi nomi di merda, Ecuador, Venezuela, Honduras...” La Spagna e l'Italia sono state le prime a far ritirare gli ambasciatori e a chiedere di ritirarli a tutti gli altri paesi della UE, cosa che deve essere sfuggita a Studio Aperto che ha fatto un servizio encomiastico del passato italiano di Micheletti – a Mediaset sono così innamorati dei fascisti che non si accorgono neanche quando se ne dissocia Berlusconi.
CINA - XINJANG Il brillante governo cinese si trova a fronteggiare una nuova rivolta locale a un anno dalla repressione in Tibet. Secondo la storia ufficiale cinese, gli uighuri, un popolo turco di religione musulmana, appartengono alla Cina da sempre. In realtà si trattava di uno stato indipendente che fu conquistato dalla dinastia Qing nel 1759, continuando poi a ribellarsi fino a che nel 1944 i comunisti non cacciarono i nazionalisti cinesi e instaurarono una repubblica indipendente. Dopo la vittoria di Mao e con il benestare di Stalin, il governo comunista voleva concludere accordi di mutuo riconoscimento con la Cina comunista, ma l'aereo che portava il governo a Pechino ebbe uno strano incidente e tutti i dirigenti morirono. La Cina a quel punto invase il Xinjang privo di leader e se lo pappò. Stalin se la rise della grossa, all'epoca lui e Mao erano ancora amici. Ma veniamo al giorno d'oggi: dopo l'11 settembre il governo cinese ha accusato gli uighuri di essere tutti fondamentalisti islamici, ha messo strette alla libertà di religione e ha fatto entrare nella regione una quantità spropositata di cinesi, tanto che ormai il rapporto fra le due popolazioni nella regione è di 1:1. Il fatto che per gli uighuri ci sia un regime di apartheid di certo non li aiuta a vivere col sorriso nelle loro catapecchie mentre gli immigrati cinesi vivono nei quartieri ultramoderni della capitale Urumqi. Le proteste degli ultimi giorni sono scoppiate durante una manifestazione contro l'uccisione di alcuni lavoratori uighuri nel sud della Cina.
Accusati di avere molestato e stuprato una loro collega cinese, diversi uighuri (ufficialmente due) sono stati uccisi durante una mega-rissa con gli altri operai cinesi. Solo dopo la loro morte la polizia cinese ha scoperto che le accuse erano false, ma in compenso non ha arrestato nessun cinese. Insomma, può capitare di ammazzare un cane perché pensi che sia rabbioso e poi scoprire che non ha niente. E che sarà mai? Evidentemente agli uighuri questo però non è stato bene; dopo essersi menati con la polizia durante la manifestazione (ed essere stati sparati, come provano i numerosi uighuri morti per colpi di arma da fuoco arrivati all'ospedale cittadino che le autorità non hanno potuto nascondere – in effetti non è facile far passare segni di fucile per buchi da grossi piercing), si sono buttati nella caccia al cinese – tanto per far capire che essere i discendenti di Tamerlano significa qualcosa (se non sapete chi è Tamerlano cazzi vostri, cercate su wikipedia); e i cinesi hanno risposto menando a loro volta, come si conviene al popolo di Bruce Lee – e poi, come dice Ken il Guerriero, tremila anni di scuola di Hokuto hanno lasciato il segno. Risultato: una mega-rissa durata due giorni su tutta la città, come in un immenso set di un film di Bud Spencer e Terence Hill ma drammatico, 200 morti ufficiali, di cui i tre quarti cinesi; e altri 400 uighuri morti ufficiosamente – ufficialmente, come hanno detto alle mogli e alle madri che hanno manifestato per lamentare la loro scomparsa e l'arresto di altri 1'000 uomini, sono andati a comprare le sigarette e non sono ancora tornati.
11 ^