SCARICABILE 27

Page 1


P

er abbassare i costi di creazione, costruzione e confezione, la direzione di ScaricaBile ha deciso di delocalizare la produzione del pdf in Polonia. In questo numero, in ordine sparso: Informacji telewizyjnych na wybory postrzegane przez Silvio Di Giorgio. Opowieść o miłości, jądrowej i co widzę, Jonathan Grass, mistrzowsko zilustrowany przez Flawiusza Armentara. Palazzo Grazioli: graficznego wstawić pełne sugestywnych obrazów. Zabij ten czarnuch, historia ilustruje Peter Wanderer Ste Kościoła, seksu i złego smaku, duchownych wizje

ponownie Steve Pisani z rysunkami pytania Tonus.Le mistrza do szanownego dr Veronesi jest obrzydliwe. Podgląd festiwalu Sanremo widoczne okiem Devilmath. Jako syn głowy i pisać pamiętnik, to życie syna przewodniczącego, Daniel Fabbri. Fox i jego niestrudzonej kontaktów międzynarodowych. A potem Walentynki z MelissaP2, pref Bertolaso mówi nam, że dochodzenie w sprawie zanieczyszczenia mórz i napisany przez Ste Ska z ilustracjami, nie wspominając już komiksu Boscarol, Lukonrad i innych niespodzianek zawartych wewnątrz. Baw się dobrze.

Decisamente scanzonato e naif, regala simpatiche trovate come le rivisitazioni dei fotoromanzi pornografici anche se non ancora del tutto a fuoco. (Il Mucchio) Naif e scanzonato??????? (Ste) Simpatiche trovate??? (MelissaP2)

Copertina di Bertelli+Ste


A

vendo un pomeriggio libero (il traffico di bambini haitiani è in un periodo d'oro, ma non posso pensare sempre alla carriera) ho deciso di andare a farmi una ripassata da Francesca. La sala d'aspetto era gremita come un uovo gremito di gente che aspetta. Nonostante il dubbio che in zona ci fosse un congresso dell'Udc decido comunque di fermarmi e di ingannare l'attesa dando uno sguardo ai quotidiani. Chiedo cortesemente al cardinale che ho di fronte di passarmi un giornale; scorro svogliatamente le prime righe mentre i gemiti di Francesca mescolati a lunghe frasi in latino riempiono la stanza. Non riesco a trattenere una smorfia preoccupata. Il cardinale la nota e mi tranquillizza spiegandomi che non c'è nulla di cui temere: anche se quelle frasi si riferiscono a documenti precedenti al Concilio di Nicea durante i rapporti anali non vengono considerati eretici. Questo dal 1867. Il vescovo che le sta urlando lo sa bene, mica è un novellino. Gli spiego che la mia preoccupazione nasceva da altro: da un articolo che avevo appena adocchiato e che si riferiva alla decisione della Commissione di Vigilanza Rai di sospendere le trasmissioni di approfondimento un mese prima delle regionali (dal 28/2 al 28/3). La mia rabbia? La norma è stata varata dal centrodestra con il voto di Beltrandi, relatore radicale eletto nel Pd; cioè è stato un voto unanime del centrodestra, niente di strano. Non è questo il punto. Il punto è che ho piena fiducia a priori di una Commissione che annovera tra i suoi membri Maurizio Gasparri e Salvatore Cuffaro, ma se oltre a Santoro e a Floris

si lamenta anche Bruno Vespa le cose cambiano. Nutro il massimo rispetto per Bruno Vespa da quando sono scivolato e ho battuto la testa sul bidet. Da allora parlo anche l'egiziano. Per un mese Vespa non potrà fare marchette al governo: è insopportabile. Un attacco alla democrazia. Non ci sto, sono un nuovo abbonato e ho appena pagato il canone! Se lo avessi saputo prima non mi sarei dato tanto da fare per forzare quella finestra e rubare il televisore dall'orfanotrofio. Anche Berlusconi ha difeso Vespa dicendo che la norma penalizza anche la sua trasmissione, unico esempio di una Rai monopolizzata da comunisti della prima ora (è noto come Santoro si rechi negli studi su una trojka trainata da dissidenti ceceni). Mi sono rasserenato un po' solo quando ho letto che le

Trasmissioni sospese non saranno quelle di Mediaset che fortunatamente potrà continuare ad informarci imparzialmente con Matrix e Barbara D'Urso. Mentre il porporato raccoglie il mio sfogo sfoggiando una vistosa erezione perché mancano solo tre numeri al suo turno, una vocina mi invita a stare tranquillo. Non vedo nessuno, poi mi accorgo che la vocina è di Bertolaso, che si sporge sorridente da una poltrona lontana un paio di file dalla mia spiegandomi che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Lui è quasi ministro, certe cose le sa. Mi sorride ed entra da Francesca criticando gli aiuti americani ad Haiti mentre io, tranquillizzato dalle sue parole, torno a leggere la pagina politica. Pochi secondi e sono annientato da una notizia ben più grave: Pamela Prati non andrà all'Isola dei famosi perché le è morta la cagnetta che credeva essere la reincarnazione della madre. Sono sfinito.


Stefano Dolce: amen Vescovo emerito di Lucera-Troia: "amico, non provarci più" Stefano Dolce: no no... io qui vengo solo per masturbarmi su quello seminudo in croce in Germania intanto è caduto il muro del silenzio: per anni, forse per decenni, alcune delle più prestigiose scuole superiori private cattoliche sono state teatro di abusi sessuali sugli studenti, pressioni per sedute di masturbazione, stupri segreti nei sotterranei senza che il profitto scolastico migliorasse. Sui media tedeschi il caso appare ogni giorno più grave, evocando quasi gli abusi sessuali compiuti in Vaticano.Lo scandalo è scoppiato quando alcuni ex alunni, ormai adulti, hanno confessato gli stupri. Non ce la facevano più a restare cattolici.

P

er monsignor Simone Scatizzi, vescovo emerito di Pistoia, i gay non dovrebbero più ricevere la comunione. Dovrebbero limitarsi ad amministrarla. Scatizzi è lo stesso vescovo che tempo fa ha dichiarato che i gay sono colpevoli della "crisi della virilità". Scatizzi, la colpa non è dai gay, è che hai 79 anni. Secondo il prelato, l'"omosessualità ostentata e praticata è un peccato che esclude la comunione". Rischiano di non avere mai la bocca libera. Il monsignore ha comunque ribadito che l' omosessualità è un "disordine indiscutibile". E ha perfettamente ragione a lamentarsi. Ammettiamolo: esiste un limite al numero di uomini vestiti da donna che mi va di vedere in giro. Qualche giorno fa, inoltre, il vescovo emerito di Grosseto aveva tuonato: "io non darei mai la comunione a uno come Vendola". "Peccato, mi piaceva così tanto stare in fila" ha risposto Vendola. Ma il vescovo emerito di Lucera-Troia, monsignor Francesco Zerrillo, ha trovato la soluzione destinata a mettere d’accordo tutti: "Sarebbe saggio generalmente prevenire queste cose o al massimo amministrarla e poi dirgli amico non provarci più" Domenica mattina. Il Vescovo emerito di LuceraTroia sta servendo messa senza ridere, a dispetto del nome della sua comunità. Viene il momento dell'eucaristia. In fila c'è anche un omosessuale. Vescovo emerito di Lucera-Troia: "corpo di Cristo" Eterosessuale: amen Vescovo emerito di Lucera-Troia: "corpo di Cristo”

Ma ecco i cinque indizi che uno da bambino è stato violentato dai preti 1) Gli viene duro durante il Padre Nostro 2) Ha sempre in bocca un retrogusto di incenso 3) Quando fa sesso, chiama la ragazza "Don Antonio" 4) Quando guarda un crocifisso gli vien da pensare: "Fortunato. La croce gli protegge il culo" 5) E' stato a scuola dai preti


D

al Piano di Rinascita Valdostana ritrovato in una valigia all'aeroporto Corrado Gex di Aosta, Ottobre 1989.

[omissis] Per risollevare le sorti del turismo Valdostano e delle Alpi tutte è necessario allontanare il villeggiante italiano dalle coste marine del Sud, così ancora di moda e gremite di persone sudate che sembrano non fare altro [omissis] Per conseguire l'obiettivo prefissatoci è necessaria una strategia d'intervento diretta e rivolta a boicottare e danneggiare i mari che bagnano le coste calabresi, pugliesi e siciliane. Si rende necessaria la collaborazione delle tipiche associazioni di Volontariato Calabresi – vedere 'n[omissis] - per il controllo dei mari e delle Navi. E' fondamentale per il piano contattare il Dott. [omissis], l'Ing. Giorgio C[omissis] ed il Sig. Francesco F[omissis]. Consentito l'uso delle armi e di canzoni a tema, purché coperte da copyright. Obiettivo prioritario: Coste di Cetraro. Mezzo utilizzabile: Nave Mercantile Cunsky. Descr. Cunsky: carico di 120 fusti contenenti fanghi radioattivi. Obiettivo finale: affondare mercantile Cunsky con carico tossico su mari calabresi. Urgenza: alta. Disponibilità di grappa e vin brulè. Obiettivi già raggiunti: Nave Rigel, largo di Capo Spartivento. Motonave Jolly Rosso, coste di Amantea. Carico: Rifiuti radioattivi. Conseguenze ipotizzate ed auspicate: aumento del tasso tumorale in uomini, donne, bambini e animali. Avvelenamento falde acquifere e terreni agricoli. Coste fluorescenti. Granita non più così buona. Ilaria Alpi, Miran Hrovatin – Somalia, porto di Bosaso: incidente di percorso. Dare colpa a comunisti. Nota a margine: obiettivo Haiti, tredicimila tonnellate di rifiuti tossici scaricate su fondali, perfettamente raggiunto. (NdR. Dove si trova Haiti?) Progetto Capsule Euratom: il Piano può godere del finanziamento di 120 milioni di dollari provenienti da più Paesi - USA maggiore sostenitore - progetto

Euratom per conto di Cee. Paesi industrializzati hanno l'interesse di liberarsi delle scorie radioattive, il nostro Piano fornisce fondali disponibili. Percentuale riuscita: 100%. Non usare WC per scaricare scorie. Già provato, non funziona. Contattare Ing. Giorgio C[omissis] per istruzioni dettagliate. 500 navi già pronte. Necessaria strategia di depistaggio. Basso profilo, trattenere Val d'Aosta Calcio in Serie D per non destare sospetti. Aumentare impianti sciistici e neve artificiale. Attenzione a dove si prende acqua. Obiettivo prioritario: salute dei cittadini. Se scoperti fare faccia ingenua, dire che si proviene da Aosta e fare finta di non sapere italiano. Difficoltà prevista: 1%. Attenzione: alcune delle navi contengono orsetti gommosi e peluches. Priorità di recupero : alta. Non inquinare le coste con orsetti gommosi. Rischio di burla da parte dei torinesi: alto.



«

L'amore non è un semplice sentimento, parlo di Amore con la A maiuscola, quello che ti dà il coraggio di osare, di scriverlo così anche lontano dal punto. L'amore è una cosa meravigliosa, è tutto ciò di cui tu hai bisogno per essere sereno, e insieme tutto di quello di cui non hai bisogno mentre guardi il calcio in tv. A meno che non ti sia seduto scordandoti della birra. E' così e basta, cosa vuole che le dica, sono felice per lei» Finalmente il vecchio ubriaco tacque. In fin dei conti l'avrei dovuto ringraziare, in quel lungo viaggio eravamo solo in due sulla capsula, che non mi

pareva nemmeno troppo sicura, dovendo proteggerci dalle atmosfere delle profondità del Tirreno. Poche ore prima ero stato ricevuto tra vetri schermati da agenti del sisde che curiosamente avevo conosciuto su facebook mesi addietro. Mi era stata spiegata la missione ed ero stato scortato fino all'ingresso del tunnel. Era certo più angusto di quello che mi aspettassi, essendo stato ideato per ospitare di lì a poco dei cavi capaci di trasportare dalla centrale nucleare sarda alla penisola i 1500 megawatt prodotti. L'altro passeggero era un ex maestro elementare


precario di un quartiere disagiato di Cagliari. Aveva vinto il biglietto in un'estrazione riservata ai possessori di buste di alimentari regalate anni prima in cambio di voti. Io ero invece reduce da intercettazioni fatte a casa di Genchi e mi recavo a Cagliari per incontrare le eminenze grigie del PdL sardo: Floris, Zuncheddu, e David lo Pan. L'incontro previsto in mattinata fu rinviato dato che Ugo Cappellacci non poté venire per via dell'improvvisa faringite che aveva colpito il ventriloquo che lo muoveva. Dedicai allora la giornata all'altro motivo del mio viaggio: incontrare Laura. Frequentavo da mesi un sito che organizzava incontri tra ex stalker e non avevo avuto fortuna, ma sapevo che Laura avrebbe fatto storia a sé. Il suo bersaglio era stato per anni Gabriele Paolini e il fatto che lo seguisse costantemente denotava pelo sullo stomaco, meticolosità e costanza, tanto che la sua scheda la classificava tra le A+, ossia capace di braccarti come un Simon Wiesenthal a cui devi dei soldi. Ogni tentativo di trovarle un compagno era stato inutile, nessun uomo risultava interessarle quanto il suo Gabriele; ma il tempo era dalla mia parte, perché il programma per ex stalker concedeva solo un anno di tempo per sistemarsi e non incorrere nella castrazione chimica. La cosa mi faceva rabbrividire, da fervente sostenitore dell'omeopatia. La sua era stata un'infanzia felice, circondata dal calore di una normale famiglia di pitbull, che l'avevano allevata assieme ai loro cuccioli; finché la cagna non cominciò a bere e i servizi sociali la affidarono a una famiglia che gestiva una filiale delle Edizioni Paoline. Già in prima elementare nessuno avrebbe potuto immaginare quello che aveva passato; anche se il suo girare vorticosamente cercando di mordersi le natiche lasciava perplessi. Adesso conduceva una torbida doppia vita: di giorno si prostituiva in un centro benessere e di notte in incognito faceva la ricercatrice, uscendo dall'università con gli occhiali da sole per non farsi riconoscere. Ora penserete che appena sia arrivata l'abbia

portata subito in albergo, ma non è vero, non sono così. La portai a fare un giro al parco, ma odiava graffiarsi le ginocchia e i gomiti sull'erba così la dovetti portare in albergo. Mi disse che nessuno era mai stato bravo come me, mentre stando in piedi dietro di lei facevo le corna urlando «Berlusconi merda». Ero al settimo cielo quando dall'esterno iniziarono a sentirsi delle urla via via più forti e un rumore di vetri infranti. Erano teppisti all'assalto del palazzo della Regione, che poco dopo diedero alle fiamme un pupazzo in tutto somigliante a Cappellacci. Le ustioni sarebbero poi risultate letali e il funerale del governatore fu celebrato il pomeriggio seguente. Quella stessa notte il mio telefono squillò: ero stato convocato d'urgenza, e per non insospettire Laura dissi che uscivo a comprarle un dodo. Non batté ciglio, aprì il borsone e tirò fuori un bambolotto che in 30 secondi ebbe finito di gonfiare; uscendo la guardai ammirato ma non mi stupii, perché mi aveva confidato di essere sempre stata una ragazza previdente, dai tempi in cui era Testimone di Geova e portava sempre con sé uno spray repellente per locuste. All'indirizzo che mi avevano riferito trovai un'enorme villa, ma appena dentro mi sembrò di stare sul set del remake di Eyes wide shut, a parte le telecamere. Una voce alle mie spalle mi fece trasalire: «Finalmente è arrivato!» disse un uomo incappucciato, che mi accompagnò in giro per l'edifico spiegandomi: «La situazione si sta evolvendo in fretta, anche i cittadini più distratti sono arrivati a capire che il tunnel non servirà per il gasdotto e che la centrale nucleare che stiamo ultimando servirà solo alla penisola. Comunque niente paura, la rivolta verrà sedata e tutto sarà ristabilito. Arresteremo una dozzina di indipendentisti, diremo che è stato il governatore ad insistere per la centrale e troveremo un commissario e poi un sostituto. Anzi, ho già ricevuto una telefonata da Roma per annunciarmi il nome


del prescelto. Ha scelto l'assessore provinciale allo spettacolo, il figlio di un suo ex amico musicista...» Vennero in due a chiamare d'urgenza l'uomo incappucciato perché andasse a curare una ragazza finita in overdose, lui si scusò e mi disse di attenderlo nella terrazza superiore. Lassù il paesaggio era bellissimo: l'orizzonte del mare in una notte senza luna era una piacevole sfida da cogliere, ma venne disturbata da un bagliore indefinito che comparve sulla strada litoranea. Pian piano riconobbi un cordone di auto e camion in avvicinamento e dall'aspetto ben poco pacifico. Capii che tutto era perduto e senza dare nell'occhio guadagnai l'uscita, saltai sull'auto di Laura e corsi verso la città. Potevo immaginare come avrebbero ridotto la villa di lì a poco, ma mi importava solo che nessuno mi seguisse. Salii le scale di corsa ed entrai nella nostra stanza d'albergo urlando «Laura dobbiamo scappare! Sta succedendo un finimondo! Ti porto con me a Milano, a Roma, dove vuoi...». Quando la vidi stava rannicchiata sul letto con le mani tra i capelli, non capivo cosa stesse succedendo, finché singhiozzando non mi indicò la tv. La giornalista in studio disse «Ancora una volta questo personaggio incivile...» e tutto mi fu chiaro.

Comparvero le immagini del collegamento da Cagliari e dietro il corrispondente c'era Paolini che sbraitava. Mi voltai verso di lei, che sollevò lo sguardo e disse solo «Ho passato dei bei momenti con te, ma... sento che ora il mio posto è qui. A lottare insieme a lui.» Scesi nella hall, sgomento, ma al secondo mojito due gorilla in occhiali da sole mi prelevarono e sfrecciando mi scortarono verso il tunnel, scaraventandomi dentro la capsula senza nemmeno un augurio di buon viaggio. Nemmeno stavolta ero solo, c'era con me un' avvenente ragazza che disse subito «Ciao, sono la Jole, vengo da Rovigo e sogno di fare l'attrice, ma so anche cantare, beh non è che sono brava ma Lui mi ha detto che ho una bellissima voce, anche se quando lo facevamo non mi ascoltava nemmeno parlare, che fatica questi convegni e questi corsi, che storia sai vogliono candidarmi ma cioè il mio sogno più profondo è quello di fare la cantante, farei di tutto per un' occasione...» «Che combinazione, io sono un produttore musicale. Sai la Sony e la Virgin? Tutte e due mie. Ero qui per dire a Marco Carta che se non vende altre 500 mila copie può tornare a fare il parrucchiere e aaaaah! Si, brava...»


G

orgoglii di piacere, grovigli di lavori facili da avere (se lo succhi) e l'ansia da prestazione che riciccia nelle giovani menti annebbiate da decenni di normale erotismo televisivo. Palinsesti che si allungano come voi sapete cosa. “Vorrei essere importante, sire” dice una giovane manza con la faccia da dicastero di Una Cosa A Caso Basta Che Obbedisci. “Oh, che coincidenza! Anche il mio cazzo ha bisogno di attenzioni,” risponde il sovrano, spelacchiato ma mai domo. Il re è proprio lui: il padrone, con tutti quei minestroni chimici a scorrergli nelle vene, papabile per essere l'anello mancante tra l'uomo e l'orsetto gommoso. Una risate ci seppellirà. Vivi. Nelle tavole che vedrete la popolana voglia di fica è declinata in più modi da molti giovani disegnatori. Le emozioni che ne ricaverete saranno contrastanti, un po' come soffrire di nausea e diarrea contemporaneamente. In mondovisione. E giacché le pulsioni erotiche non sono controllabili (c'è qui Marrazzo che annuisce, chiedete pure a lui), vi scoprirete divertiti mentre cacciate lo sguardo in questo diorama di vulve metallizzate e falli appassiti dal potere. Respirerete le soavi atmosfere del Palazzo più famoso d'Italia – e il monito rimane sempre lo stesso: occhio agli schizzi –, fino a recarvi in camera vostra ad aspettare un'aspirante signorina Qualsiasicosa. Buon divertimento. Ah, e non badate a quel Cupido impiccato in soggiorno. È lì da un po'. Ogni riferimento a fatti, persone e luoghi realmente esistenti è puramente anale. Bartolomeo De Sanctis Errante








D

ottore, sospetto che la mia donna abbia una tresca con un altro. Come faccio a scoprire se la mia amante mi tradisce senza farmi scoprire a mia volta da mia moglie? (Silvio, 72 anni, Milano)

Provi la recentissima invenzione di Filippo Todis, arbitro dilettante senese: il TomTom clitorideo. Applicatelo alla clitoride della vostra partner e, oltre a poter sempre monitorare la posizione dei suoi organi sessuali, potrete sapere se questi sono in attività o meno quando il cursore sulla mappa inizierà a lampeggiare. Filippo Todis: arbitro, farmacista e ricercatore a tempo perso. Era solito risolvere le malattie veneree dei suoi pazienti amputando l’organo sessuale. Dei loro vicini di casa. Arrivò a questa conclusione quando scoprì che sua moglie, durante l’intervallo di Junior Poliziana-S.Albino Terme, lo stava tradendo col suo vicino e al povero Filippo toccavano pure le loro malattie veneree. Finì in prima pagina quando scoprirono che, invece di incenerirli, riciclava i resti delle sue operazioni chirurgiche nella yogurteria di famiglia. Dottore, non ce la faccio più: sono ossessionata dal numero 2!? (Lisa, 22 anni, Pisa) E perchè mai dovrebbe farsi ossessionare la vita dal numero 2? E poi, se non lo sa, il numero 2 è gay. Professor Veronesi, mi consiglia un idolo sbagliato da seguire? (Edoardo, 18 anni, Gubbio)

Tra gli idoli peggiori da poter emulare, alla pari con Mino Reitano e Paolo Flores D’Arcais, segnalo senza dubbio il meno famoso Harry Pol Potter, professore idrofobo vissuto nel nord America negli anni ’40. O almeno così gli fecero credere. Secondo il suo teorema tutto quello che termina con il suffisso –ina può essere iniettato in vena. E l’acqua è la sostanza che rende l’uomo tossicodipendente, quella col più alto tasso d’assuefazione. Eroina, morfina o, se proprio non trovava di meglio, distillato di gallina, tutto piuttosto che cedere a quella che, secondo lui, era la più potente di tutte le droghe. Scrisse diversi trattati sostenendo che iniettarsi sostanze che finiscono per –ina porta al ringiovanimento fisico e psichico e ad una “relativa immortalità”: nel ’57 scappò dal suo


laboratorio e lasciò la città con sua cugina, e di lui non si ebbero più notizie. Alcuni sostengono che sia morto in un incidente aereo a Catalina, altri credono che sia ancora vivo e che se la stia spassando chissà con quale sostanza, laggiù da qualche parte. Negli Stati Uniti d’America è tuttora ricercato per il rapimento di Irina Pol Potter. Illustre professore Veronesi, se l’uomo crede in Dio, Dio in chi crede? (Joseph, 81 anni, Roma) Da portatore del pensiero laico quale sono non mi faccio rivelatore della verità assoluta ma di quella di chi riesce ad aumentare maggiormente gli introiti della mia fondazione e, dato che la morte si avvicina, rispondo che Dio crede, e crede profondamente. In Giulio Andreotti. Volendo dare una risposta più credibile, il professor Arthur McMcFarred, docente di teologia molecolare presso l’università di Padova, trasse le seguenti conclusioni da un suo studio concluso negli anni ’50 ma ancora attualissimo, Il Signore trova subito le ciabatte quando scende dal letto?. Dio, che essendo il Creatore non ha genitori, e che essendo un giudicone non ha neanche amici veri, oltre a non avere fiducia in se stesso non ha nessuno in cui credere e sfoga il suo eterno mal di vivere andando tutte le domeniche nella curva del Treviso: si ubriaca, inneggia al Fuhrer per un paio d’ore e si sbronza con della grappa di pessima qualità. In conclusione: Dio è ateo e l’uomo, essendo stato fatto a sua immagine e somiglianza, dovrebbe esserlo come lui. Tornando a noi, invece che piangere la nostra vita per quello che è e di chiederci perchè siamo stati creati, perchè non proviamo a metterci nei panni di Dio? Se nasci Dio chi ci pensa, poi, a salvare la tua anima? Caro Norberto, come si raggiunge la felicità? (Aurelia, 56 anni, Avellino) Abusando sessualmente di cuccioli di orso bianco. Davvero.

Necrologi

G.


ScaricaBile 27/15 Febbraio 2010


L

a lettera piombò sulla mia scrivania con la violenza di un calcio dritto sul cazzo. infilata com'era, la troia, nella sua busta bianca con timbro governativo, sembrava una di quelle squinzie a cui devi sistemare i connotati a ceffoni, prima che te lo succhino. la aprii ricordandomi di respirare e senza avere grandi speranze nel futuro. un cazzo in culo, pensai, questo sarà un onestissimo calcio in culo. il mio studio sulla avenue piena di lerci negri zoppicanti sapeva di marlboro e coglioni girati. con la crisi i clienti pagavano meno – se pagano –, anche se le loro mogli continuavano a succhiare verghe a destra e a manca. loro non la sentono mai la crisi, mica le fiche vanno in default. e io lì a seguirle cercando di contenere l'erezione. “un'erezione mi ucciderà,” dico spesso quando mi va di fare colpo con un troione giù al pub. aprii la busta e lessi la merda di lettera, pensando a quale mittente stesse per rovinarmi la giornata – già cominciata all'insegna dell'intestino crasso pieno di merda, giacché avevo la diarrea. era della c.i.a., i dannati cagnolini del potere oscuro o come diavolo vi pare di chiamarli, quei ragazzini vestiti da 007 incapaci di racimolare, a differenza di ciò che il cinema ci propina, un microgrammo di vulva valida. che a quelli della c.i.a. piaccia la minchia non ci piove proprio. lo so per certo perché anni fa seguivo una puledra rossa con le chiappe a traffico limitato nelle sue peripezie anali con sconosciuti nigeriani per conto d'un cliente piagnone, che anni prima aveva scorto in lei una madre teresa di calcutta reloaded. e capitai in uno di quei locali illegali dove le frequenze udibili dall'orecchio umano sono totalmente occupate dallo sbattito di cazzi su chiappe e da ansimi bovini. vidi uno di questi, uno di questi cosi neri, penetrare come besciamella l'ano sorridente di mr. lowison, allora capo dell'intelligence usa. ecco perché dico che la c.i.a. è piena di sodomiti. apposta poi gli arabi ci tirano addosso gli aerei, merda santa! e nella merdosa lettera frocia mi si diceva d'uccidere un negro, dannazione, e se c'è qualcosa che mi diverte più d'uccidere un negro è solo picchiare uno zingaro storpio. annuii fin da subito, come se quelle parole fossero un discorso e io fossi un dannato soldatino che dice signorsì signore, altrimenti il signore in questione ti spacca gli zigomi e magari

poi ti fa scopare da tudd, quel marine che spacca i tubi delle docce con le dita. la causale della lettera era il modo di fare e di pensare del negretto in questione: il fatto che fosse diventato da poco presidente degli stati uniti, ecchecazzo, ma soprattutto il suo essere un liberal, come si dice, cioè uno di quelli che vorrebbe far sposare i froci e abortire anche le barbie. e c'era il rischio, continuava la lettera – e io lì a trovarmi d'accordo –, che il selvaggio rovinasse il nostro paese, il nostro mondo, la nostra sicurezza. mentre leggevo la missiva pensavo a che ferro usare: qualcosa di leggero ma che gli sconquassasse il cervello. sarebbe stato l'ideale. oppure un fottuto bazooka da puntargli in culo, come ha fatto il maggiore wedson in vietnam, vaccalamaria, che ha aperto più d'un vietcong con quella tecnica lì. in vietnam tra l'altro si lacerò il pene, lo stronzo, stuprando una ragazzina che s'era inserita nella vagina una dannata lametta. wedson sentì un dolore comunista al pendolo e lo tirò fuori, tutto rosso e spaccato. per lo schifo ci vomitò sopra, un vero casino se vi intendete di batteri e infezioni. “ma quando dovrei ucciderlo il negro?” mi domandai. devi aspettare, ipocrito. devi aspettare. l'idea era quella del varco: far capire al negro che in caso di una sua grossa stronzata, sarebbe stato ucciso, rinnovando l'augurio (cito testualmente) per un dialogo tra le parti. il negro poteva fare il liberal a parole ma era preferibile per il suo culo da casa bianca rimanere uno yankee nella sostanza.


per la merda colata dal culo di buddha, dissi io, che geniacci i culattoni della c.i.a.! fascisti, certo, sodomiti come tutti i fascisti, certo; ma intelligenti e performanti. far governare un negro – con tutta la sinfonia di sottofondo: “è una rivoluzione, è bellissimo, black power!” – mentre quello continua a pensare come un merdoso bianco. e mi torna in mente la cosa degli ogm, quegli organismi modificati geneticamente che presentano tutti i connotati di una melanzana, per esempio, ma dentro hanno i geni di una tigre dai denti a sciabola. che mentre la digerisci, la melanzana, la tigre spunta fuori e dà un morso al tuo dannato pancreas. c'è pieno di gente che muore così. il negro ogm insomma è il padrone dannato di questo dannato paese. i benpensanti possono continuare a sborrare pensando al trionfo della sinistra negli usa, mentre chi chi la sa lunga (cioè la c.i.a., i repubblicani e il sottoscritto) può pensare a come invadere l'iran, la siria o un altro cazzo di stato sudato. possiamo anche crearne uno solo per bombardarlo, no? la repubblica islamica di vigonovo, per dire: la piazziamo tra l'afghanistan e un altro cazzo e poi la asfaltiamo. che in qualche modo la gente si deve divertire, mica puoi fare la pace all'improvviso. eh no, caro negretto: il tuo compito è infausto. anche nel caso tu volessi portare il mondo alla pace universale incontreresti due problemi: il nostro piombo in primis (faccio il mio lavoro seriamente, se la

c.i.a. mi dà il via, parto e ti buco) e tutti quei islamici che ultimamente hanno le palle infuocate per via degli stupri, bombardamenti e compagnia bella che abbiamo fatto a casa loro. Poi, per qualche mese non ho ricevuto più lettere, tanto che cominciai a pensare che quella storia fosse uno scherzo di will, il tipo della c.i.a. che fa i bukkake in ufficio approfittando dei continui svenimenti di sua nonna (la porta in ufficio, lo schifoso, e chiama i suoi amici a unirsi allo spasso). ma qualche settimana dopo suonò il telefono. nulla di strano, direte voi. ma per “suonò il telefono” intendo che l’apparecchio sfoderò un violino e prese ad intonare commosso un’aria di verdi. il genere di cose che ti succede quando hai la c.i.a. attaccata allo scroto. alzai la cornetta e la voce fangosa del dottor steckerley mi riempì le orecchie come cerume. “cazzo vuoi, dottore?” gli chiesi. “allora ci stai?” mi rispose quello. “sei comunque pronto a bucare quel negro?” “certo certissimo, dannato coglione,” dico io, “che domande fai?” poi mi disse di tenermi pronto e leggere i giornali: “capirai da solo, quando intervenire”. nel frattempo al baluba hanno dato pure il nobel per la pace. un qualcosa di grosso, se si tiene conto che per ritirarlo non ha dovuto nemmeno smettere di fare la guerra. tutto sembra scorrere liscio: il presidente ogm fa il lavoro sporco e l’europa cialtrona lo premia. finora, insomma, si comporta bene. nonostante la buona condotta del nigger, gli ordini son ordini: continuo ad aspettare che caghi fuori dal vaso, sbrodolando merda sul soffitto e addosso a mia madre. quando succederà riceverò una chiamata, una voce seriosa mi chiederà se sta parlando con l'agente ipocrito lorenz e io dirò “si, diavolo spastico”. e poi mi dirà: lo sai che il negro ha deciso di non fare più la guerra? oppure: ha deciso di aprire il culo ai banchieri. o all'industria delle armi. e poi aggiungerà: c'è scappato di mano, il negro, devi riportalo all'ordine. e io mi attiverò, porco cazzo. sarà bellissimo, anche perché non ho mai ammazzato un nobel.




Testo di Prefe

C

osa vi aspettereste di trovare ai lati di una pista per lo slittino se non una fila di pali in cemento armato? Lo so, quanto ho appena detto è una vera ovvietà, ma nonostante questo un certo Nodar Kumaritashvili ha preferito fare lo gnorri, e ha deciso di “correggere la caduta in modo troppo brusco”, andando a schiantarsi a 140 all’ora contro uno dei suddetti pali durante le prove per le olimpiadi invernali di Vancouver. Inspiegabilmente, è morto. La davvero autorevolissima Federazione internazionale dello slittino, assieme al Comitato organizzatore dei Giochi (che invece mi aspettavo proprio si dichiarasse colpevole dell’omicidio di un uomo a poche ore dall’inaugurazione) ha deciso che no, non è stata colpa della pista, ma del cadavere. (Quest’ultimo, a riprova della correttezza della valutazione, non ha replicato al verdetto) Speriamo solo che siano più convincenti con la polizia. Voi avete mai provato a correggere una caduta di qualsiasi tipo in modo non brusco? L’unica cosa più difficile al mondo dev’essere partorire una stronzata del genere. Ad ogni modo, visto che era colpa del cadavere, ora i pali hanno delle imbottiture che prima non avevano. Una soluzione davvero ingegnosa e affatto tardiva.

Fortunatamente almeno l’inaugurazione è filata liscia, con soltanto un centinaio di contusi, tre infarti e uno stupro. Tifosi in tutto il mondo si preparano a vivere un’edizione delle olimpiadi invernali che, se dovesse rispettare le premesse, ci regalerà un’estinzione di massa. Ecco un breve riassunto degli avvenimenti salienti in programma: - Discesa libera con franco tiratore – Normale discesa libera, ma fra il pubblico c’è un cecchino. - Combinata Canadese – Prima manche: slalom speciale. Seconda manche: discesa libera. Terza manche: base jumping. - Slalom specialissimo – I paletti vanno presi tutti sui coglioni, le disinforcate sono pulite con la squalifica. - NitroCurling – Una delle stones è esplosiva, ma non basta a renderlo uno sport interessante. - Half Pipe con uscita a sorpresa – In questa disciplina si sfideranno i migliori snowboarder del mondo, ma sono ammessi come wild card anche vecchi signori con problemi alle articolazioni. La peculiarità di questa nuova disciplina è l’uscita dal pipe, che non è perpendicolare al terreno e… indovinate un po’? Già, pali di cemento armato. - Russian Biathlon – Il binomio sci di fondo-armi da fuoco ancora una volta regala grandi

emozioni: gli atleti non portano la tradizionale carabina, ma una meno ingombrante Magnum a tamburo, con un solo proiettile caricato. Le regole sono semplici: un giro di pista da due chilometri e mezzo, roulette russa, in loop. Chi arriva al traguardo vince; sono 6 giri (e rispettare l’ordine dei colpi nel tamburo, pena la squalifica). Attualmente non c’è un campione del mondo. - Salto con gli sci anti noobs– Il trampolino dei campioni: la pista innevata ove atterrano gli atleti comincia a un’ottantina di metri dal punto di stacco. Prima c’è asfalto. Così chi non è all’altezza della gara evita di intralciare nella seconda manche. - Pattinaggio di velocità: inseguimento a squadre e castigo – Classica gara di inseguimento a squadre con l’aggiunta dei machete. Le gare di Avalanche Snowboard ed Hockey su ghiaccio fino si sono già svolte.



P

er quest’anno vi risparmiamo la fatica di guardarlo: ecco cosa accadrà in questa edizione di Sanremo.

Giorno 1 Dopo settimane di discorsi sul vuoto, propaganda nei tg, nelle trasmissioni televisive pomeridiane, polemiche sui giornali e sulle riviste, inizia il Festival. Antonella Clerici entra in scena e presenta i cantanti uno a uno: Povia sbalordisce il pubblico con la canzone su Eluana Englaro (“potevi ancora avere figli/dovevamo copulare come conigli” il verso che farà sicuramente discutere); Nino D’Angelo propone “Faccio cacare embè?” in coppia con Alvaro Vitali; Pupo canta con Emanuele Filiberto “Italia Amore Mio” in cui inneggiano alla defiscalizzazione selvaggia e a cavarsela pur essendo perfetti incapaci. Segue siparietto comico con Paolo Bonolis e Luca Laurenti, con il primo che diverte il pubblico cercando di spiegare al secondo cosa sia un prolasso anale (occorrerà un esempio pratico, Marco Mengoni si offrirà volontario). Prosegue in scioltezza la serata con le altre esibizioni, la Clerici farà riferimenti velatamente sessuali solo una volta ogni tre frasi, ammiccando alla telecamera (quella sbagliata ogni volta). Ospite d’occasione: Susan Boyle; appositamente ipercarica di psicofarmaci, canta un inno all’elettroshock commuovendo gli spettatori. A fine

puntata, l’ultimo in classifica è Valerio Scanu, ma è già a letto e nessuno lo sveglia. Al Dopofestival, Sgarbi accusa Carlo Pastore di essere una macchietta e di non conoscere Rembrandt. Giorno 2 I risultati dell’Auditel sono catastrofici. L’unico picco rilevante coincide con il momento in cui la Clerici si è cambiata gli assorbenti interni credendo erroneamente di essere in camerino. Per richiamare l’attenzione, viene invitato il Presidente del Consiglio Berlusconi, che entra in scena con Apicella, Tony Renis, e Girolamo – detto Jimmy – Fauci:cantano a canone “We are the world”. Finita l’esibizione, Berlusconi one man show improvvisa qualche battuta fra il pubblico. Racconta com’è andata veramente con le stragi del ’92 e poi ridacchiando guarda in camera e dice: “Lo posso raccontare perché tanto non ci guarda nessuno!”. Arriva la superospite Rania di Giordania, e Massimo Giletti allestisce un dibattito politico fra lei e Berlusconi, che in conclusione si complimenta con la regina per essere “straordinariamente poco negra, per essere una che viene da quei posti”. Dopodichè il Presidente saluta tutti i concorrenti e augura una buona competizione, ma prima di andare si intrattiene ancora per ricordare qualche aneddoto del suo passato da cantante sulle navi da crociera. Il programma sfora e si sovrappone col Dopofestival (Sgarbi otterrà lo stesso un paio di secondi in primissimo piano per urlare “Stronzate! Caselli assassino!”), nei cinque minuti finali c’è il tempo per un medley di tutte le canzoni in gara, cantato una parola a testa da ogni artista. Giorno 3 Per aiutare il Festival a mantenere degli ascolti decenti, il tg1 si collega in diretta col Teatro Ariston per avere qualche notizia in anteprima. Antonella Clerici, con una enorme scollatura e un crocefisso al collo (non legato con una catenina, incastrato fra le tette), annuncia che tra gli invitati ci saranno Morgan, Giuliano Ferrara, Ali Agca, e un superospite d’occasione che non vuole svelare. Al ritorno in studio, Susanna Petruni annuncia di sentirsi brutta e grassa, e chiude l’edizione del tg in lacrime dando la linea al Festival. La terza serata al Teatro Ariston inizia con un primo piano su Antonella Clerici, ora vestita da suora, al centro del palco addobbato di imponenti drappi rossi ornati d’oro, le luci sono soffuse. In tono serioso annuncia


l’arrivo di Papa Benedetto XVI. Salgono sul palco i concorrenti, e assieme intonano i Carmina Burana accompagnati dall’orchestra; mentre la Clerici li benedice con un aspersorio estratto da se stessa, Ratzinger entra in scena scendendo una grande scalinata di cristallo in movimento. Pubblicità. Al ritorno in studio, il Papa è stato fatto accomodare su una poltroncina accanto a Morgan, Ferrara e Agca, Francesco Facchinetti modera il dibattito. Momenti salienti: Facchinetti chiede a bruciapelo al Papa: “Innanzitutto, Santità, ora che ha Ali Agca davanti a lei cosa si sente di dirgli?”; Morgan tira una striscia di coca sistemata sulla poltroncina e poi accusa Ferrara di essere un ciccione populista, poi impazzisce e scoppia in lacrime dicendo che sente la mancanza di Simona Ventura; Ratzinger che, messo alle strette, ammette che non è poi così sicuro sull’esistenza di Dio; Facchinetti con gli occhi iniettati di sangue che punta una pistola alla testa del Papa e guarda negli occhi Agca chiedendogli che cosa prova; Ferrara indispettito nello scoprire che il gelato al cioccolato di Pupo non esiste, lascia il teatro mangiando la sezione fiati dell’orchestra. In conclusione di puntata, la Clerici chiede al Papa se Dio ha qualche preferenza sui brani in gara; Ratzinger alza il pugno e urla “sempre Nomadi!”. Al Dopofestival, Sgarbi litiga con Ruini (in collegamento satellitare dal suo letto di morte) sul significato iconografico del fisting senza lubrificante. Giorno 4 Prima di dare la linea al Festival, Susanna Petruni confessa di essere vergine e dà in diretta il suo numero di telefono. Al Teatro Ariston la Clerici, nuda legata in ginocchio al centro del palco annuncia un cambio nel regolamento. “Bukkake”. I cantanti rimasti in gara si sfidano per il primo posto centrando la conduttrice col proprio seme eiaculato da varie distanze. I Sonhora non reggono la tensione del momento e si vengono addosso mentre si tolgono i pantaloni. Noemi e Arisa, impossibilitate a partecipare, si uniscono safficamente facendosi prestare un clarinetto dall’orchestra. Pupo e Emanuele Filiberto approfittano della confusione per gettarsi sulla Clerici e penetrarla a turno, lasciandole vistosi segni di morsi rosso sangue sui seni e orribili lividi in faccia. A metà serata arriva una telefonata del Moige in regia che chiede se la serata non stia scadendo un po’ troppo nelle volgarità. Per bloccare gli istinti sessuali e annullare qualsiasi pulsione erotica, vengono fatti entrare in scena i Tokio Hotel, che gridano “ciao Rimini!” e iniziano a suonare. Panico fra il pubblico, molti si strappano le orecchie o i capelli, cercano di fuggire disperati, urla di terrore risuonano in tutto il teatro. Cristicchi si libera dall’amplesso coi Sonhora e morde alla giugulare Bill Kaulitz, ponendo fine all’incubo fra gli applausi del pubblico. La Clerici chiude la puntata, invita tutti a seguire la serata finale, e saluta

aspirando il contenuto del preservativo di Enrico Ruggeri. Al Dopofestival, Sgarbi caga in bocca a Pastore e si pulisce il culo con la parrucca di Marina Ripa di Meana. Giorno 5 Visto lo scarso interesse che ha suscitato l’edizione del Festival, nonostante i numerosi sforzi, il superospite finale Maurizio Costanzo prende il programma in mano e apre la puntata reggendo la testa amputata di Antonella Clerici, annunciando che solo il vincitore verrà risparmiato. Uno dopo l’altro, i Nomadi vengono lapidati; Arisa stona al terzo verso e le vengono sguinzagliati contro i cani prima della fine della canzone; Irene Grandi viene ammazzata con una picconata alle spalle da Nino D’angelo che le piscia addosso delirante, subito prima che Costanzo lo folgori con un taser per aver violato il regolamento ostacolando un cantante in gara; Marco Megoni agitatissimo sale sul palco e vomita in bocca a Toto Cutugno, soffocandolo, poi canta la sua canzone e si dà fuoco lanciandosi fra il pubblico soddisfatto dell’esibizione; Emanuele Filiberto viene fucilato e appeso a testa in giù. Via via i cadaveri vengono accumulati in un angolo dove Povia provvede a cibarsene. Vince Noemi, che ringrazia la mamma e gli amici che la sostengono. Al Dopofestival, Pastore estrae i denti dal freddo cadavere di Sgarbi e ne succhia le gengive con gusto guardando fisso in camera.




P

erché ogni volta che papà ci chiama per fare un'incontro di famiglia ho voglia di stritolare una quaglia con le mani? Sempre la stessa storia: mi squilla il cellulare mentre sto guardando la pay-tv porno francese, devo rispondere subito perché al terzo squillo senza risposta papà crede che sia stato rapito dai corleonesi e mette in moto i servizi segreti(una volta mi sono piombati i Nocs in bagno, ed era solo una diarrea), poi la sua voce disturbata dallo struscio delle gengive nude(chissà se quella D'Addario l'ha visto anche senza dentiera?) che mi dice "Figlio, shono lieto di invitarti al congresscio del vertisce della famiglia Berlushconi martedì, nella mia rescidenza di Arcore. Non ashcoltare la tv e non lescere i sciornal...uff...(rumore di dentiera contro gengive), la verità su tuo padre è quella contenuta nella rassegna stampa che ti invia Cicchitto ogni mattina. Ti bacio con stima.". "Ciao papà ti voglio bene", chiudo il telefono e chiamo Nijembe, la domestica etiope, che mi porta una quaglia viva. E che quel giorno sarà il suo pranzo. Detesto andare ad Arcore. Già fuori dal cancello, ogni volta che il guardiano vede da lontano la mia Audi si tocca il pacco e quando mi fa entrare sorride troppo insistentemente. Dentro la villa bisogna andare a passo d'uomo, che se per caso c'è un incontro politico sembra di attraversare un ospizio. Devo lasciare la macchina a un tizio che dalla faccia non dovrebbe essere lì ma nel tribunale di Palermo, e quando finalmente entro mi accoglie un maggiordomo sempre diverso che mi dice "Ben arrivato signorino Luigi, suo padre arriverà tra poco, nel frattempo mi ha incaricato di strizzarle il pacco e chiederle se ha smesso di sparare a salve. I suoi fratelli sono nella sala del pianoforte austriaco". La scena, desolante, è sempre la stessa. Eleonora è seduta sul divano imperiale a bere vino, tenta di contenere il nervosismo, normalmente perché deve abortire un'altra volta ma non ha capito se papà e mamma sono a favore o contro. Mi saluta con un cenno della testa. Barbara sta lì che saltella e canticchia per tutto il salone, e quando mi vede mi viene incontro con una delle sue stupide proposte fricchettone: "Perché non ci compriamo un camper da 20 metri,

compriamo un autista, una cuoca, un rollatore di canne e seguiamo tutto il tour di Manu Chao?" Marina sta alla finestra, urlando cifre e sigle al cellulare e tenendo al guinzaglio il suo schiavo birmano, il cui unico compito nella vita è portare il vassoio argentato con gli altri 17 cellulari della padrona. Mi guarda ma non mi saluta. Piersilvio è seduto a terra circondato da migliaia di Lego. E' sempre contento di vedermi, l'ultima volta mi ha abbracciato e mi ha detto: "Luigi! Luigi! Lo sai che ho imparato quasi tutto l'alfabeto? Sono arrivato fino a L-M-N-O-P-Q! Prima o poi ti raggiungo e saranno cavoli tuoi! Ha ha ha!", il coglione. Io mi siedo sulla poltrona "dei confronti orali", come la chiama papà. Prendo il portacipria dal tavolino, faccio una striscia con la carta di credito, prendo la mia cannuccia personale, tiro, e poi aspetto, immaginando di farmi fare un pompino da Marina. Qualche minuto e papà arriva, normalmente seguito da due o tre cameriere con i capezzoli turgidi. Le congeda dicendo "Potete andare


ragazze, lasciatemi con i miei figli, ma ricordatevi che fra due ore dovete venire da me", e giù risatine. E iniziano i saluti: Barbara tira fuori la solita super Nikon, e a turno dobbiamo passarcela e fotografare papà che ci saluta uno ad uno con la stretta di mano. Papà dice: "avete fame?", e senza aspettare la risposta entrano dodici camerieri con altrettanti vassoi coperti, altri tre che portano carrelli di vino e uno che asciuga da terra la bava dello schiavo birmano. I camerieri sollevano i coperchi dei vassoi, e da quel momento Piersilvio non fa più parte della conversazione. Conversazione che verte unicamente sui suoi sondaggi, di cui non frega un cazzo a nessuno ma dobbiamo tutti mostrarci interessati per via delle telecamere sparse in giro. E se per caso, come è successo Martedì scorso, io provo a fare qualche domanda, tipo: "come vanno le ferite al viso papà?", cala il gelo, Eleonora e il birmano tremano e piangono, Piersilvio va a rannicchiarsi dentro al camino, Marina mi guarda come se mi fossi appena trasformato in Santoro. Finché quella testina di Barbara dice: "Guardiamo qualche foto di famiglia?" Tutto cambia, Piersilvio riprende a scodinzolare,

papà sorride nuovamente, prende un telecomando e voilà: cala un proiettore, un telo 10 metri per 6, e iniziano le foto di papà da giovane, papà sulle navi, papà con la prima moglie, papà con Confalonieri, papà con mamma, papà con il corpo di un tizio fotomontato con la testa di Dell'Utri, eccetera. E poi è una sequela romanzesca di "figlio, tutto questo un giorno sarà tuo", "figlia l'onestà è sempre la prima cosa", "figlioli qualsiasi cosa vogliate fare ricordatevi la dignità", "Piersilvio non si lanciano le aragoste al birmano di tua sorella". E tutto questo perché come padre è peggio che come barzellettiere. Quando finiranno questi dannati cerimoniali? Quell'uomo è dannatamente all'antica! Nell'era della crossmedialità, non basta che mi mandi un MMS con scritto "Divorzio da mamma, ti faccio Direttore Generale di Mediolanum, ti abbraccio, un giorno si va a zoccole insieme"? ...ma in fondo lo ammetto, caro Diario, gli voglio bene. Come si fa a non voler bene ad un tizio che ti farà vivere da sceicco tutta la vita risparmiandoti l'umiliazione di fare un lavoro? Ti saluto Diario, vado al cinema a vedere "Scusa ma ti voglio sposare". Chissà, riuscirò un giorno a sposarmi anche io, con Susan Boyle?


A

ndai a prenderla e non era pronta.Quando ormai non riuscivo a pensare altro se non che le donne solitamente son più longeve degli uomini perché son talmente ritardatarie da far aspettare anche la morte, finalmente mi raggiunse e salì in auto. Come inizio serata avevo optato per il classico cinema. Decidemmo per l'ennesima replica di un psychorrortrhiller con involontari elementi di grottesco: "Ho voglia di te". Quel che amo di Moccia è la sua capacità di rovesciare le certezze: dopo un suo film non uscirai mai dal cinema asserendo convinto che "Però era meglio il libro". E stavo proprio pensando a questo quando dissi -Però era meglio il libro. -? -Il libro se te lo ritrovi in casa, lo eviti; non corri il rischio di rimanere invischiato in dialoghi e inquadrature. Ovviamente mi riferisco al film se passato in tivù. Al cinema non ci ha costretto nessuno ad andarci...uhm, posso però raccontare ai miei amici che siamo stati costretti? -Si... -Ottimo: non resta che trovarmi degli amici. Non l'avevo spaventata: 1 a 0 per me. Mentre ci dirigevamo in pizzeria le chiesi un po' di lei e mi rispose: -Ti andrebbe bene una ciocca di capelli? Uh, carina e simpatica. E non la sto pedinando, decisamente la mia serata fortunata. Sorrise e mi raccontò che al momento lavorava come assistente in nero di un cuoco che nel fine settimana si improvvisava estetista: per cui in ambo i casi pelava patate. Ero decisamente emozionato: perché più vuoi far colpo su qualcuno, meno riesci a controllarti? Un po' come quei cani che felicissimi perché li stai accarezzando ti sprizzano qualche goccia di urina sulle scarpe (ennesimo motivo per cui mi è difficoltoso cogliere il valore delle infradito). Così le dissi qualcosa di bizzarro come: "Il massimo sarebbe lavorare in nero per un'agenzia funebre". A conclusione della frase misi un sorriso che si espanse a ventaglio sul mio volto.

E che si richiuse di scatto come un ventaglio. Un ventaglio convinto di essere un ano che sta per essere violato. Un ano con lo scatto di una porta che aperta distrattamente ha rivelato la presenza di testimoni di Geova. Insomma: lei non rise. Annaspando cercai di salvarmi con -”Sai che disse D'Annunzio quando ad un picnic gli offrirono una spremuta d'arancia?" -"..." -"No, grazie: ho già il mio succo". La sua risata proruppe come un bambino da una donna al nono mese di gravidanza che stava avendo un attacco epilettico. "Con grosso sollievo dei presenti" nel caso non fosse chiaro. Mi disse quindi che collezionava oggetti bizzarri. -Tipo? -Da poco ho acquistato su ebay il frigo della Lewinsky. -Che al di là della nota vicenda, sarebbe bizzarro perché...? -Perché all'interno c'è una sbarra alla quale appendere gli abiti. Dio se era spiritosa. Spiritosa e non ad uno stadio di vita terminale. E non eravamo parenti: bingo. Che avesse perso una scommessa con qualcuno che mi conosceva bene? Ma in fondo chi può dire di conoscere davvero bene qualcuno? Preso dalla frenesia della felicità, per capire quanto fossimo fatti l'uno per l'altra, la misi alla prova inventando che -La scorsa domenica son stato svegliato alle 8 del mattino da esportatori di democrazia. -Spero non ti abbiano bombardato l'appartamento disse lei ridacchiando soavemente.E rilanciò -Ti ho mai raccontato di quella volta che ho isolato un tumore prendendolo in giro di fronte a tutta la classe? A quel punto, a quella vetta d'armonia cosa poteva fregarcene di una pizza quando avremmo potuto fare reciproca conoscenza animale? Parcheggiai nel primo posto vagamente appartato e mentre mi avvicinavo una sigaretta alla bocca sfoggiai la mia chiusa infallibile -Ah, quanto ci vorrebbe una scopata prima della sigaretta.


Già mi immaginavo a tracciare con la lingua la sua grotta Chauvet fissando sulla sommità del suo Pan di Zucchero un magnifico tatuaggio in prospettiva del Cristo Redentore, quand'ecco che lei abortì la situazione sul nascere dicendo -Oggi non fa: ho il ciclo. -Meno male, pensavo avessi meno di 12 anni dissi io credendo di essermela cavata. Ma era troppo tardi: il soufflé dell'idillio cominciò ad afflosciarsi nel forno del nostro rapporto. Il che oltre a suonare molto ambiguo, è esattamente quel che i tecnici definiscono in gergo "avere la vittoria in pugno e tirarcisi una sega". Mi ero accorto che aveva mentito e nel silenzio dell'abitacolo sentivo che la stavo perdendo e avrei voluto riscattarmi. Mi sarei persino messo in contatto col mio lato femminile se solo non me l'avesse impedito un'ingiunzione del giudice. Mi sentivo stupido e abbattuto come quel tale che era stato bocciato all'esame da stupratore seriale perché aveva dato troppa importanza ai preliminari. Fuori dal finestrino il mondo andava avanti tranquillamente. Lì vicino due prostitute parlicchiavano divertite: -Quando smontiamo, che si fa? -Dall'alto della tua ventennale esperienza credevo sapessi che se possibile ci si da una rinfrescata per il cliente successivo.

-No, volevo dire: dopo che finiamo di lavorare facciamo qualcosa? qualcosa di divertente magari. -Ehi, potremmo andare a Berlusconi. Quando finalmente rispiccicò parola, disse -Dai, andiamo da qualche altra parte. "Si, nella tua vagina" avrei voluto dirle. Ma non sono il tipo. Non sono mai riuscito ad impormi su nessuno: una volta una formica mi ha calpestato. Ripartimmo e questa volta la portai davvero a cena. La serata andò avanti come un cieco che brancola nel buio: con indifferenza. Per tutto il tempo continuai a domandarmi cosa fosse andato storto in quella maledetta prima impressione. Perché una donna decide nei primi 5 secondi se andrà a letto con te. Il che è sicuramente utile per non rallentare il traffico in tangenziale, ma evidentemente non lo era per me. Alla fine riuscì a confessarmi che quel che stava accadendo tra noi la spaventava, e inoltre non era esattamente quel aveva sempre sognato. Aveva sempre immaginato una storia d'amore alla 'Pretty Woman'. Ed è probabilmente per questo che quando qualche giorno fa il suo nome è stato accostato a quello di Bertolaso, non mi sono più di tanto stupito.





O

k, oggi nel consueto cappello ho finalmente l'occasione di rispondere a delle domande che mi sono arrivate sulla rubrica. Questo significa che ho dei lettori, e mi chiedono tutti la stessa cosa: che succede in Iran? La risposta è molto semplice: l'Occidente spera che gli ayatollah uccidano quanti più innocenti possibili per avere il pretesto per un attacco che ne uccida cento volte tanti. Clima Pochi mesi fa il Climategate ha svelato che scienziati inglesi davano dei coglioni ad altri scienziati e si accordavano via mail per non far loro avere dei dati: fastidioso, certo, quanto il vicino rompicoglioni che non ti presta la scatola degli attrezzi, ma non criminale quanto il figlio psicopatico della portiera che ti ha messo una bomba nella macchina. Ora nuove ombre si addensano sugli allarmisti che temono la catastrofe ecologica. Si è infatti scoperto che l'IPCC, la branca dell'ONU che si occupa di clima e ha pubblicato i rapporti catastrofisti di cui tutti han sentito parlare, ha fatto un piccolo errore tipografico sulla data in cui si prevede il possibile scioglimento dei ghiacci dell'Himalaya – non era il 2035 ma il 2350. Si vede che avevano qualche fan dei Maya nel gruppo di studio. Scienziati tedeschi avevano notato l'errore durante la stesura, ma le loro proteste erano state ignorate. Il capo dell'IPCC, l'indiano Rajendra Pachauri, è stato accusato di avere contribuito alla distorsione dei dati, anche perché essendo un vegetariano sta promuovendo una forte campagna contro le industrie zootecniche e il consumo di carne, accusate di essere tra le maggiori responsabili di emissioni di C02. Non sto scherzando. Francia L'ex-premier francese Villepin, acerrimo nemico di Sarkozy, è stato assolto dall'accusa di avere partecipato a un complotto di stampa per screditare

il presidente francese all'epoca in cui i due si contendevano il ruolo di candidato della destra all'Eliseo. Grandi polemiche per la decisione del pm di Parigi di fare appello: il pubblico ministero, in Francia, è alle dirette dipendenze del Presidente. La polemica si intreccia con quella della riforma del sistema giudiziario che vuole portare avanti Sarkozy, e che prevede l'abolizione dei magistrati inquirenti, che sono indipendenti, per mettere le indagini nelle mani dei pm di cui sopra – ovvero nelle sue. Il Consiglio d'Europa ha notato, distrattamente, che la decisione potrebbe mettere fine alla separazione dei poteri in Francia. Abbiamo provato a sentire Carla Bruni a riguardo, ma si è arrabbiata e ha detto che non scaricherà più il Bile. Eh lo so, G. ci rimarrà male, ma se ne farà una ragione. Ucraina Con l'elezione di Viktor Yanukovych a presidente dell'Ucraina si chiude finalmente la stagione della “rivoluzione arancione”. Alle presidenziali del 2004 Yanukovich pensava di avere vinto, ma accuse di brogli e manifestazioni di piazza avevano dato il potere alla coppia filo-occidentale YushenkoTymoshenko, che poi si erano scannati come le migliori sinistre italiane, con l'effetto di ridare credibilità e vittoria elettorale all'avversario di una


A cura di Gaspare Bitetto e Serena Gandhi

Un barattolo di olive denocciolate da Emanuele Filiberto Una cassetta di arance di Rosarno Una cassetta di Mino Reitano autografata. Piattino per le offerte Pozzi-Ginori Felpa della FIAT con la I scucita volta. La Tymoshenko, arrivata seconda, non ha ovviamente voglia di accettare l'esito del voto: ma i miracoli succedono solo una volta, e Putin è più vicino a Kiev di Obama. Yushenko ha avuto meno del 5% dei voti - il fatto che Putin chiudesse i rubinetti del gas agli ucraini ogni volta che parlava di entrare nella UE o nella NATO non ha certamente aiutato la sua causa. Venezuela La decisione da parte di Chavez di chiudere la rete televisiva RCTV perché si rifiuta di trasmettere i suoi discorsi televisivi ha riaperto il dibattito sulla possibile discesa verso la dittatura di questo stato sudamericano. Naturalmente “la democrazia” c'entra ben poco come al solito. Da un lato ci sono i supporter di Chavez che lo celebrano anche davanti alla notizia di due studenti uccisi in una manifestazione contro il governo dalla polizia (come se in Honduras uccidere fosse un crimine perché fatto dai golpisti, in Italia un crimine perché i poliziotti italiani sono fascisti, ma in Venezuela no perché? Perché c'è CHAVEZ! Cazzo, aspettate un attimo ché mi devo pulire - mi sono bagnato nelle mutande a scriverlo in maiuscolo); dall'altra l'opposizione “democratica” che, anche tramite RCTV, ha incoraggiato il fallimentare colpo di stato del 2002, ha inneggiato all'assassinio del Presidente legittimamente eletto e si lamenta perché ha perso i suoi privilegi, altro che democrazia. Il resto è noia.

Statuetta del Duomo usata Album di figurine dei padri costituenti Carrello della spesa con già un euro dentro Cartone trapuntato Bassetti Ampolla con la bava di Borghezio Una cena a base di Kinder Fetta al Latte con Fiona May Impiego come ex pusher di Morgan Impiego come Crash Test Dummy della Ferrari La giarrettiera destra di Ratzinger Un ruolo da Re Magio nel presepe vivente di Palazzo Grazioli. PERMESSO DI SOGGIORNO (e in omaggio un pratico porta-permesso di soggiorno di Prada)


Prossimamente su ScaricaBile

Un PrMiER Silvio Berlusconi è Nonno Libertino "una mignotta è troppa e due sono poche". La nuova fiction Rai firmata Saccà e ScaricaBile. Con Silvio Berlusconi nella parte di nonno Libertino, un produttore senza scrupoli nel ruolo di Saccà e ScaricaBile nel ruolo di attricette usate al posto dei contanti. Un'avvincente serie che mostra un premier di un paese allo sbando alle prese con i piccoli grandi problemi della sua famiglia. Un padre affettuoso Barbara: Papà! Marina non mi vuole fare giocare all'editrice. Diglielo tu! Nonno Libertino: Dai Marina, dai un dividendo anche a tua sorella. Marina: Lei non è mia sorella! NL: Marina non mi fare incazzare che altrimenti mi tolgo la cinghia e ti trasformo la faccia in quella di La Russa. Un nonno modello NL: Io al sabato e la domenica faccio il nonno sempre. Ho un nipotino stupendo di due anni che ultimamente mi ha cantato le ultime 3 canzoni in inglese che ha imparato più quella in italiano che fa: meno male che il nonno c'è. Un premier carismatico NL: “Dall'Albania possono sbarcare solo le belle ragazze”. “Non si può governare attaccati da pubblici dipendenti quali sono i giudici”. Un uomo al servizio della famiglia Stefano Bontade: Marcello m’ha detto che lei può garantirmi questo e altro. NL: Quando volete voi io sono a disposizione per qualunque cosa.

Un premier in famiglia, prossimamente su ScaricaBile! G.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.