Taranto Novena del Carmine 2016

Page 1

Parrocchia – Santuario

SS. Crocifi sso frati carmelitani – Taranto

Novena in onore alla Beata Vergine Maria del monte Carmelo Primo giorno 1


O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dagli scritti di Giovanni Baconthorp (1348) Maria viene paragonata al Carmelo per l’eccellenza della vita contemplativa. Quel monte infatti profuma quasi come un paradiso per le diverse specie di frutti e fiori e per questo è un luogo che solleva ad un’alta contemplazione. Esso è molto contemplativo. Là si trovano diverse cellette nelle quali viveva in modo santo Elia profeta per dedicarsi frequentemente alla contemplazione. Si legge in un certo libretto, detto De laude et infantia Virginis, compilato da quel Matteo che scrisse pure De infantia Salvatoris, e tradotto da san Gerolamo: che l’angelo, una volta, portò la fanciulla Maria sul monte Carmelo. Maria ammirando la bellezza del luogo chiese all’angelo se quello fosse il paradiso. Rispondendo disse l’angelo: «No, ma la bellezza di questo monte è stata data a te affinché come Sposa del mio Signore tu resti vergine e così, cercando la pace, tu possa portare gli uomini in paradiso». A queste parole l’angelo scomparve, mentre Maria dal tramonto del sole fino al giorno dopo, fino a circa l’ora prima, rimase in quel luogo. Durante quel tempo si dedicò in modo mirabile, alla contemplazione delle cose celesti e fece promessa di rimanere per il resto della sua vita Sposa di Dio con il voto della verginità. Al mattino poi l’angelo si accostò a lei e le disse: «Hai fatto bene a compiere questo voto, Signora, tu che sarai chiamata Signora di tutti gli angeli». E la riportò di nuovo nel tempio di Gerusalemme dove Maria passava la sua adolescenza. Preghiera corale Io so bene, o Vergine piena di grazia, che a Nazaret tu sei vissuta poveramente, senza chiedere nulla di più. Né estasi, né miracoli, né altri fatti straordinari abbellirono la tua vita, o Regina degli eletti. Il numero degli umili, dei piccoli, è assai grande sulla terra: essi possono alzare gli occhi verso di te senza alcun timore. Tu sei la madre incomparabile che cammina con loro per la strada comune, per guidarli al cielo. In questo duro esilio io voglio vivere sempre con te e seguirti ogni giorno. Mi tuffo rapita nella tua contemplazione e scopro gli abissi di amore del tuo cuore. Tutti i miei timori svaniscono sotto il tuo sguardo materno che mi insegna a piangere e a gioire. (Santa Teresa di Lisieux, 1873-1897)

Secondo giorno 2


O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Da “Bellezza del Carmelo” del Beato Tito Brandsma, martire carmelitano La devozione a Maria è uno dei fiori più deliziosi del giardino del Carmelo. Lo direi un girasole. È un fiore che si innalza sopra tutti gli altri fiori. Nato su un grosso stelo, ricco di grandi foglie, si eleva più alto tra il verde fogliame ed ha la caratteristica di girarsi verso il sole. È addirittura un'immagine del sole medesimo. È un fiore semplice: può crescere in tutti i giardini ed essere un ornamento per tutti. È alto e robusto ed ha radici profonde come un albero. Allo stesso modo nessuna devozione è più salda di quella a Maria. Il fresco fogliame, le verdi foglie indicano l'abbondanza delle virtù dalle quali la devozione a Maria è sostenuta. Il fiore rappresenta l'anima creata a immagine di Dio per assorbire lo splendore della sua bontà. Sono due soli che risplendono l'uno nell'altro: l'uno irradiante una luce insondabile, l'altro che assorbe quella luce, che si immerge in quella luce e diventa quasi un altro sole. È talmente rapito dai raggi del sole che brilla su di lui, che non può volgersi altrove, ma soltanto vivere per lui e di lui. Maria era un fiore così. Fiori della sua semenza, anche noi possiamo crescere e fiorire davanti al Sole che ha infuso se stesso in lei, e vuole trasmettere a noi pure i raggi della sua luce e del suo calore. Preghiera corale O Signora, mostrateci il vostro Figlio. Questa è la nostra preghiera. Signora quando finisce il tempo da Dio prescritto al nostro esilio, e nella partenza che noi faremo da questo mondo fateci vedere – mostratecelo pure – il vostro Figoio divino. Non bramiamo altro, non chiediamo altro: questo ci basta. Ci basta sì; perché vedendo il Figlio, vedremo il Padre, e con il Figlio e il Padre, lo Spirito Santo; tutta la Santissima Trinità, qual è tutta oggettiva ed essenziale beatitudine nostra. (Andrea Mastelloni, 1641-1722)

Te r z o g i o r n o 3


O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dai discorsi del Beato Tito Brandsma, martire carmelitano Maria, donna sublime, è – come noi – quella che è per grazia e bontà di Dio. È vero che per divina disposizione le è stata riservata una grazia speciale, però ad essa ha risposto senza la minima riserva e si è lasciata completamente dominare. Ha aperto il suo cuore a Dio, e Dio si è dato completamente a lei. Noi vogliamo essere una sola cosa con Cristo. Desideriamo ricevere Cristo nei nostri cuori, che però spesso sono poco disponibili a questa visita. Maria, invece, era tutta dedita a Dio fin dai suoi primi anni. Da tempo, quando salì al tempio, dove si è dedicata al servizio di Dio, tutta la sua vita era un servizio continuo e una costante offerta a Dio. Il suo cuore rimase sempre aperto per lui, Da Maria nostra Madre dobbiamo imparare ad allontanare dai nostri cuori tutto ciò che non appartiene a Dio; e aprire questi nostri cuori interamente al nostro Dio, in modo da poter essere ripieni della sua grazia. Allora Gesù discenderà dentro di noi e crescerà in noi e di nuovo in noi rinascerà, divenendo visibile nelle nostre azioni, vivendo nella nostra vita. Quanto meno noi siamo pieni di Dio, tanto più vivremo poveramente la nostra vita. Preghiera corale O tu che mi sei sorella, poiché sei legittima coerede del Carmelo, sei colei che possiede di diritto la schiera dei fratelli; al di sopra di goni speranza e merito, mi sei sollecita nutrice; ti supplico, accogli le primizie di questo fratello. Tu sei la gloria del Carmelo come i fiori sono la gloria del campo; perché in te sbocciano virtù di ogni genere. Come il giardino genera erbe di ogni sorta, dammi sempre, ti prego, la ricchezza della vita. O sorella, che i gigli circondano densi di niveo candore, discendi più spesso nel giardino del Carmelo. Nutri o Madre, i nuovi carmelitani, accostandoli ai tuoi seni, che sono simili alla giogaia del Carmelo! Sono obbligato a renderti degne grazie e lo farò; Sorella, se tu mi tendi le braccia, a te mi stringerò. E così intendo ricambiarti. Sii propizia alle mie promesse, o Madre amabile. Amen. (Arnoldo Bostio, 1445-1499)

4


Quarto giorno O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dai discorsi del Beato Tito Brandsma, martire carmelitano Con Maria, piena com’era della grazia di Dio, noi dobbiamo vivere la vita di Dio e, nella nostra unione con Dio, cercare la nostra gloria e il nostro bene Maria è l’esemplare di tutte le virtù e perciò è per noi due volt Madre. La sua vita è per noi uno specchio in cui possiamo vedere come dobbiamo e vogliamo unirci a Dio. Per questo dobbiamo specchiarci in lei, dobbiamo vivere nella sua presenza. Vorremmo vedere come in immagini, poste davanti ai nostri occhi, tutte e fasi della sua vita, santa, fino a che queste scene divengano a noi familiari, parlanti e influenti sulle nostre vite. Siamo, dopo tutto, gente di carne e ossa e non possiamo nutrire la nostra anima senza la cooperazione dei nostri sensi e l’opera della nostra immaginazione. Infine, ci dovrebbe interessare molto quanto della sua vita viene presentato dalla pittura, dalla musica, dai canti e da ogni altra arte che la esalta per noi. In questo modo, non solo Maria viene portata più vicino a noi, ma anche la gloria di Maria, per così dire è infusa in noi. Dobbiamo reagire, cioè, dobbiamo manifestare quello che si è svegliato nei nostri cuori, quello che non dovrebbe rimanervi nascosto. Quanto vive in noi dovrebbe manifestarsi esteriormente. Preghiera corale Gloria del mondo, Regina del cielo, Madre dell’Onnipotente, porto del genere umano, dolce brezza nell’avversità, se richiamo alla mente i miei peccati, mi vergogno di parlare dinanzi a te. Tu infatti non hai macchia alcuna. Sei più splendente dell’oro sottoposto dall’orafo dieci volte al fuoco ardente. Sono sbattuto dalle onde logoranti del basso mondo, e le mie membra sono infangate di melma infernale. Ma ogni volta che richiamo alla mente il tuo cuore di misericordia, la mia vergogna si attenua. La speranza mi dà la certezza che tu vorrai essere buona e gentile e mi promette il tuo aiuto. Perciò, non disgustarti della mia impurità, concedimi sempre il tuo favore davanti al tuo Figlio. Sottometti i miei sensi che cercano il piacere nei beni terreni che avvelenano la mente e sospingono a male operare. Fa’ che il celeste nutrimento sia gustoso alle mie labbra, 5


fa’ che l’amor di Dio trafigga il mio cuore. Fa’ che disprezzi la terra; fammi vincere l’inferno, con grande ira degli spiriti malvagi. Sii la mia guida nei momenti critici dell’esistenza e non permettere che nessuno attenti alla mia vita. Per la tua cura possa io ritornare al regno dei cieli e, toltomi il giogo di dosso, possa presentarti i miei voti. Che il tuo figlio, per la tua stessa intercessione, custodisca me e la mia casa da ogni avversità (Beato Battista Spagnoli, 1447-1516)

Quinto giorno O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dai discorsi del Beato Tito Brandsma, martire carmelitano Più siamo riempiti dall’amore e dall’affetto verso la nostra Madre, più saremo pieni della gloria e bellezza della sua vita, e le nostre lingue proclameranno il suo elogio, le nostre bocche si apriranno per glorificarla. Il nostro amore e devozione non dovrebbero essere qualcosa di non vitale e statica in noi. Dovrebbero invece vivere e splendere con la vita; dovrebbero ardere e bruciare ciò che non può rimanere chiuso in noi. E in tutto il nostro essere dovrebbe apparire quel fulgore e anche dovrebbe trovare espressione la nostra devozione a Maria. Dobbiamo essere umani anche nella nostra devozione a Maria e, conservando la nostra natura umana, individualmente come pure in comunità, offrire l’omaggio e la lode a Maria e riconoscerci come suoi figli. Dovremmo considerare ciò un grande onore: il sapere di essere danti dedicati a lei. Dovrebbe piacerci portare il suo abito come prova che la veneriamo e porre noi stessi sotto la sua protezione. Dovrebbe piacerci offrire preghiere, non solo individualmente ma anche insieme, per metterci sotto la sua protezione ed intercessione ed esprimere a lode della sua dignità elevata. Lo scapolare e il rosario dovrebbero essere stimati da noi; dovremmo anche riconoscerli cime preghiera-libri che c’insegnano come dobbiamo e possiamo parlare con nostra Madre. In una parola, dovrebbe piacerci quanto in qualsiasi modo ci unisce più intimamente con la nostra Madre e ci aiuta a esprimere il nostro amore e devozione. Attraverso l’espressione esterna, siamo resi infatti più consapevoli di ciò che è in noi; in quanto crescerà e fiorirà in noi fino a portare frutto. Preghiera corale O Maria, O Maria, o amorosa Maria! 6


Maria sei la fonte segnata con il sigillo immacolato del Verbo eterno, per cui sei dichiarata vergine e madre, madre e vergine! Compiacimento della Santa Trinità. Questa fonte va irrigando tutto il cielo, portando frutto alla terra, rallegrando gli angeli e refrigerando le anime del purgatorio. Qui si spera che ogni anima diventi Una fonte segnata col sigillo della perfetta immagine di Dio Che egli ci ha impresso, e col carattere delle piaghe del Verbo, dove si diventa perfetto uomo e Dio per partecipazione. Ortus conclusus, in cui è racchiuso il datore dell’essere! In te, o Maria, è racchiuso lo stesso Dio, tutto il cielo e tutte le creature; mediante il sangue tratta da te, o Maria, è salvato tutto l’universo. E se non c’eri tu, Maria, per me non ci sarebbe paradiso… In te, Maria, è tutto Dio, perché essendovi una persona della Santissima Trinità, di conseguenza c’erano anche le altre, perché Dio è trino nelle Persone e uno nell’essenza. O Maria, o Maria, o Maria! A uno a uno vai adornando i cuori delle creature Per poterli offrire alla Santissima Trinità insieme al tuo. O Maria, tu cuoi che tutto ciò che è in te, tutto che è di Dio per unione, sia anche in noi. (S. Maria Maddalena di Firenze, 1566-1607)

Sesto giorno O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dagli scritti di Giovanni De Las Ruelas, carmelitano Se in tutte le opere è diffusa tanta bellezza, perché in alcune di esse è intervenuto Dio con le sue dita in altre con le mani e in altre ancora con il braccio, quale sarà la bellezza della benedettissima Nostra Signora giacché i lei non furono usate solo le dita per crearla, né le mani per formarla, né il braccio per incarnarsi, ma Dio stesso Uno e Trino l’ha voluta favorire privilegiare: il Padre adombrandola con la sua virtù, il Figlio rinchiudendosi nelle sue viscere, lo Spirito Santo venendo su di essa. In questo modo tutte e tre le Persone divine la favoriscono e ognuna di loro versa su di lei tutti i suoi beni e la bellezza. Senza dubbio grande è stata ed è la sua bellezza, di cui parla S. Ignazio, discepolo di S. Giovanni, al quale apparve la Madonna dopo 7


la sua conversione; egli l’ammirò tanto che disse: «O meraviglia e prodigio divinissimo e miracolo più che celeste!», perché né il cielo, né le stelle, né la terra, né gli angeli, né tutto quanto creato da Dio può essere ammirato come la tua bellezza! Similmente S. Ambrogio, nel libro primo delle Vergini, afferma che non si può immaginare altra bellezza migliore di questa della Vergine Madre, perché essa ama il Re, approva il giudice, si dedica al Signore e si consacra a Dio. «Sempre fu sposa, sempre fu sposata, affinché l’amore non avesse fine né danno la sua verginità. Questa senza dubbio è la vera bellezza, alla quale niente manca». Bella è la luna, ma ha fasi crescenti e diminuenti; bello è il sole, ma l’offuscano le eclissi; belle sono le stelle, ma alla vista di Dio non sono trasparenti. Belli sono pure gli angeli, ma molti peccarono. Bello è infine l’uomo, ma esso è mutabile. E così anche se tutte queste creature son o perfette, come si sa viene sempre a mancare qualcosa e mai si può dire che abbiano perfetta bellezza; soltanto si può dire bella colei a cui niente manca. Questa è la Madre Santissima, la cui bellezza domina tutte le altre, rimanendo queste al suo servizio; così si pone la luna sotto i suoi piedi, il sole come suo mantello, le stelle come corona e gli uomini come loro avvocata e patrona. Gli angeli la servono come Signora e, finalmente, la servono i cieli perché è la loro Regina. Ben lei merita che tutti siano servi suoi, perché è Madre di colui che tutti servono e al quale obbediscono con tutta perfezione, portando il dovuto rispetto. Preghiera corale Felice il giorno in cui tu fosti concepita E felici tutti i giorni della tua vita. Felici anche i tuoi genitori che ti hanno generato: l’origine è garanzia di quel che è il ceppo e il ramo. Come quando diventasti gravida t’adombrò Dio l’Altissimo, così la dolce ombra delle tue ali protegga i tuoi figli. Tu che sei tempio di pietà, vieni presto in nostro aiuto tendici, o Madre, le mani e aiuta i tuoi figli. (Arnoldo Bostio, 1445-1499)

Settimo giorno 8


O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dagli scritti di Michele di S. Agostino, carmelitano Alcuni figli di Maria, per l’abitudine di considerarla loro amabile Madre o per speciale influsso dello Spirito di Gesù – che non lascia mai di muoverli e dirigerli amorosamente verso questa soavissima Madre – fanno le seguenti esperienze. Pare loro di lasciarsi condurre, formare, possedere e animare dallo stesso spirito di Maria. Sembra che questa Madre li educhi come figliolini carissimi, trasfonda in essi la sua stessa natura, li rivesta del suo spirito; e in questo senso li trasformi in se stessa, in modo che il suo spirito viva e operi ogni cosa in essi. Tale esperienza si potrebbe spiegare così. Senza dubbio lo spirito di Gesù ha posseduto, animato e vivificato l’amabile Madre in modo ineffabile e con maggiore perfezione che qualsiasi altra creatura. Abitando in Maria, questo spirito di Gesù è stato l’autore delle sue opere, mentre Maria non ha mai mancato di prestare la sua cooperazione. In tal modo lo Spirito di Gesù, mediante questa fedelissima cooperazione, è diventato lo stesso Spirito di Maria. Questo suo Spirito rifulse in lei in ogni genere di virtù e tutto operò in lei e con lei. Quando, dunque, Maria condiscende a formarsi dei figli di predilezione, procura loro il suo spirito, cioè lo Spirito di Gesù che causa in essi le virtù di questa Madre, la sua indole, il suo modo di agire, le sue inclinazioni. Essi sembrano allora trasformati in Maria e lo spirito di Maria sembra vivere in loro come in Maria. Allora si manifesta in questi figli la vita di Maria unita a quella di Gesù. Si realizza qualcosa di simile a quanto dice l’Apostolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20), cioè lo Spirito di Cristo vive in me. Preghiera corale Madre mia amatissima, il Signore ha affidato a te i misteri del Regno. Ha consegnato a te il Corpo Mistico. Il tuo sguardo abbraccia tutti i tempi. Tu conosci ogni membro del Corpo Mistico e i suoi doveri. Sei tu che lo guidi. Ti ringrazio per avermi chiamata ancora prima che io sapessi che la vocazione viene da te. Che cosa vuoi fare di me? Non lo so. Ma io considero grazia grande e immeritata d’avermi scelta d’esser tuo strumento. Come dolce strumento, vorrei abbandonarmi nelle tue mani. 9


Confido in te: tu rendi umile questo inabile strumento. Cuore di Gesù, tenda di Dio tra gli uomini, accoglici per il tempo e per l’eternità. (Santa Teresa Benedetta della croce, E. Stein, 1891-1942)

Ottavo giorno O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dagli scritti di Mattia di S. Giovanni, carmelitano Oltre ai sette sacramenti della Chiesa, che sono segni sacri che significano e producono la grazia, esistono anche altri segni e aiuti per la salvezza, che non arrivano ad essere sacramenti, ma sono ad essi d’ordine inferiore. È in questo senso che lo Scapolare è detto, e realmente è, segno di salvezza. Esistono alcuni autori che chiamano lo Scapolare, sacramento della Vergine Madre di Dio. Quindi lo Scapolare, donato dalla Santissima Vergine, è segno visibile delle realtà spirituali che stimolano l’esercizio delle virtù e della pietà come anche è stimolo per la santificazione dell’anima, essendo allo scopo, approvato dall’autorità della Chiesa. Lo Scapolare è anche segno di peculiare schiavitù alla Vergine, Signora del mondo. Per questo, nella vestizione religiosa, durante l’imposizione dello Scapolare, dice: «Ricevi il giogo di Cristo, il cui peso è soave e il cui portare è leggero». Lo Scapolare è il marchio che la Vergine Santissima pone nel cuore di ciascuna persona perché possa portarlo sempre e… per favorire il devoto affinché dal cuore alla bocca pronunci il nome di Maria, dedicando, a suo onore, dopo quello di Dio tutti i propri atti. Chi porta lo Scapolare possiede questo marchio attraverso del quale la SS.ma Madre di Dio riconosce i suoi figli. Lo Scapolare è il memoriale della Vergine Santissima, che aiuta ad elevare a lei frequentemente il cuore con aspirazioni. Come già è stato spiegato prima, lo Scapolare è invito a vivere alla divina presenza; è anche al tempo stesso ricordo della presenza morale di Maria a chi vive in familiarità con lei e a lei ricorre nelle azioni e nelle tentazioni. Preghiera corale Maria Santissima, cuor nostro, amor nostro, bellezza nostra; Madre ed unica gloria nostra. In questo giorno in cui nella solennità che celebriamo, esprimiamo ai piedi vostri tutte le nostre gratitudini per i molti e molti benefici che compartitici avete, 10


aggiungete questo altro: che non mai ci separiamo da voi. Abbiate su di noi vostri umili figli Sempre pietoso, sempre amoroso lo sguardo. Accoglieteci al vostro petto come Madre che siete. Custoditeci sotto il vostro manto come ci avete promesso. Teneteci ai vostri piedi come bambini, e stendeteci la mano Guidandoci perché non diamo passo in errore né lontano da voi. Vi raccomandiamo le anime nostre, anzi quest’anime nostre: abbiatene cura che tocca a voi come Madre. E nel passaggio da questa vita, accoglietele in braccio, riponetevele in seno; e se è troppo l’ardire nel chiederlo, umilmente vi rispondiamo che il seno è il luogo dei figli. (Andrea Mastelloni, 1641-1722)

Nono giorno O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria Canto Dagli scritti di Mattia di S. Giovanni, carmelitano Lo scapolare è anche segno di alleanza e di patto eterno tra Maria e coloro che lo portano. È segno di amore, segno di protezione nei pericoli. È utile suggerire qui l’uso di questa piccola preghiera, in ogni occasione e in ogni tentazione: «Oh, mia Signora, Santa Maria, rivolgiti a me ed abbi pietà di me! Comunica la tua forza al tuo servo e salva il figlio della tua serva! Dammi un segno propizio! Che gli avversari lo vedano e rimangano confusi, perché tu, o Signora, mi aiuti e mi consoli». Lo Scapolare è anche segno per chi lo porta della filiazione adottiva della SS.ma Vergine. Come Cristo dice di tutti i fedeli: «quelli che fanno la volontà del Padre mio, sono miei fratelli, mie sorelle, mia madre», così anche deve potersi dire di colui che veste lo Scapolare (non solo fisicamente, ma anche moralmente), per essere miglior della Vergine Madre e per poter dirle con molta fiducia: «mostrami di esser Madre». Per dire ciò con piena confidenza, si deve obbedire all0insegnamento di S. Bonaventura: «Procura imitare la stessa Madre di Dio, il più possibile, in ogni cosa come buon e devoto figlio, perché così lei ti riconoscerà e aiuterà». Realmente lo Scapolare è segno dell’obbligo di rivestirsi delle virtù della stessa Madre di Dio attraverso ka sua imitazione. Lo stesso S. Bonaventura esorta: «Rivestiti di Maria, tu che l’ami, ed essa risplenda nelle tue azioni e sia la luce dei tuoi costumi», ossia 11


con la imitazione delle sue virtù. Ciò è l’ossequio a lei più gradito e conil quale puoi ottenere i suoi favori materni. Infine lo Scapolare è mezzo di liberazione più rapida dal purgatorio, è salvezza nei pericoli, preservando dagli stessi; è difesa e rimedio contro le manifestazioni del demonio; e oltre a ciò, attraverso Maria, arrivano altri benefici. Preghiera corale O Maria, tu sei la creatura che ha conosciuto il dono di Dio e non ne ha perduto neppure una stilla: tu sei tanto pura e luminosa da sembrare la luce stessa. Virgo Fidelis: sei la Vergine fedele, colei che custodiva tutte le cose nel suo cuore. Ti mantenevi così piccola e raccolta alla presenza di Dio, nel segreto del tempio, che attiravi su di te le compiacenze della Trinità Santa. “Poiché il Signore si è degnato di rivolgere lo sguardo alla pochezza della sua serva, tutte le generazioni mi chiameranno beata”. Il Padre, chinandosi su di te, creatura così bella, così ignara della tua bellezza, ha voluto che tu fossi nel tempo la Madre di Colui di cui Egli è il Padre nell'eternità. Allora intervenne lo Spirito d'amore e si compì il più grande dei misteri: per la discesa del Verbo, tu, o Maria, fosti per sempre la preda di Dio. (Beata Elisabetta della Trinità, 1880-1906)

Stampato in proprio Parrocchia- Santuario SS. Crocifisso Frati carmelitani Taranto

12


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.