Mafia e bullismo

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P r o g e t t o c o n t i n u i t a’ IO NON HO PAURA a.s. 2009/2010


BULLISMO • Dall’inglese bullyng. • E’ un comportamento in cui un individuo fa o dice cose per avere potere su un’altra persona o dominarla. • Il bullo è un ragazzo prepotente, spavaldo che umilia, picchia, insulta chi è più debole, più piccolo, comunque indifeso. • Il bullismo è come la mafia: si nutre di omertà.

CHI SA NON PARLA PER PAURA


LA LEGALITA’ • Con il termine legalità si intende l’osservanza delle leggi, cioè il rispetto delle norme democratiche che regolano la vita di tutti. • Lo STATO deve essere il primo garante della legalità, praticando quei comportamenti corretti che poi si esigono dai cittadini e assicurando alla giustizia i criminali. • La legalità ha bisogno di ragioni profonde per affermarsi e, tra queste, una delle più importanti è che essa conviene alla SOCIETA’.


ORIGINE DEL NOME Le origini del termine MAFIA sono ancora misteriose; appare per la prima volta ufficialmente nel 1863. • LINGUA ARABA:  MU’AFAH: che significa ‘protezione’  MAHYAS: che significa spavalderia, garantire qualcuno da qualcosa • DIALETTO TOSCANO  MAFFIA • ACRONIMO:  Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti OGGI IL TERMINE E’ DIFFUSO A LIVELLO MONDIALE AD INDICARE UNA PARTICOLARE TIPOLOGIA DI ORGANIZZAZIONI CRIMINALI.


STORIA DELLA MAFIA Origini della MAFIA nel Mezzogiorno d’Italia • NATA IN SICILIA NELL’OTTOCENTO ALLO SCOPO DI PROTEGGERE IL LATIFONDO:  i gabellotti, per difendere la proprietà dei nobili, controllavano il lavoro dei contadini e riscuotevano le gabelle con intimidazioni e minacce. • Col tempo i mafiosi estendono le loro attività ad altri traffici illeciti. • LA MAFIA SI DELINEA COME UNA ORGANIZZAZIONE CHE, DI FRONTE ALLA DEBOLE PRESENZA DELLE STRUTTURE DELLA STATO NELL’ISOLA, INFLUENZA SEMPRE DI PIU’ IL SISTEMA DI GOVERNO SICILIANO, ATTRAVERSO PRESSIONI E VIOLENZE.


STORIA DELLA MAFIA Durante il Fascismo e la II guerra mondiale

• SOTTO IL FASCISMO MUSSOLINI INCARICO’ IL PREFETTO MORI DI REPRIMERE LA MAFIA, MA IL POTERE DELLE COSCHE CONTINUO’. • NEL 1943 LA MAFIA INTRECCIO’ RAPPORTI CON GLI ALLEATI IN CAMBIO DELL’AIUTO FORNITO ALLE TRUPPE AMERICANE.


STORIA DELLA MAFIA L’avvento della Repubblica • L’AVVENTO DELLA REPUBBLICA ISPIRA I PRIMI MOVIMENTI SEPARATISTI IN SICILIA. • LA MAFIA PERDE CONSENSI NELLE CAMPAGNE E AUMENTA LA SUA INFLUENZA NELLE CITTA’, INSERENDOSI NEL CAMPO DEGLI APPALTI PUBBLICI. • LA MAFIA CONDIZIONA CHI DETIENE IL POTERE • NEL 1956: LEGGE SUL CONFINO – I sospetti mafiosi vengono allontanati dalla Sicilia. • LA MAFIA SI DIFFONDE IN TUTTO IL PAESE.


STORIA DELLA MAFIA Gli anni ‘60 • LA MAFIA CITTADINA INTRECCIA RAPPORTI DI RECIPROCO INTERESSE CON I PARTITI DELL’ITALIA REPUBBLICANA. • I POLITICI ONESTI VENGONO MINACCIATI, CALUNNIATI, RARAMENTE ELETTI. • QUESTA MAFIA RARAMENTE COMMETTE DELITTI SENSAZIONALI MA PROSPERA NELL’INDIFFERENZA DELLO STATO E DELL’OPINIONE PUBBLICA. • 1962: LA PRIMA COMMISSIONE ANTIMAFIA RIVELA LA RETE DI CORRUZIONE E DI COMPLICITA’ CHE LA MAFIA INTRECCIA COL POTERE POLITICO.


STORIA DELLA MAFIA Gli anni ‘70 • LA MAFIA SICILIANA, ORMAI FORTE, ASSUME IL CONTROLLO DEL TRAFFICO INTERNAZIONALE DELLA DROGA. • NEGLI STATI UNITI, PRINCIPALE MERCATO DEGLI STUPEFACENTI, ELEMENTI DI COSA NOSTRA, LA MAFIA ITALOAMERICANA, SI OCCUPANO DELLA DISTRIBUZIONE AGLI SPACCIATORI. • LA SPARTIZIONE PROVOCA UNA FEROCE GUERRA TRA COSCHE.


STORIA DELLA MAFIA Gli anni ‘80 • IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI DIVENTA UNA DELLE VOCI ECONOMICHE DI MAGGIOR RILIEVO DELL’ORGANIZZAZIONE MAFIOSA. • IL DENARO PROVENIENTE DAL TRAFFICO ILLEGALE DEVE ESSERE INVESTITO IN ATTIVITA’ ‘LECITE’, COSA POSSIBILE ESTENDENDO LA COMPLICITA’ A PERSONE INSOSPETTABILI: BANCHIERI, AMMINISTRATORI PUBBLICI, UOMINI POLITICI. • L’INTRECCIO TRA MAFIA E POLITICA DIVENTA SEMPRE PIU’ STRETTO: CHIUNQUE TENTA DI SCIOGLIERLO CADE VITTIMA DEGLI ATTACCHI DI COSA NOSTRA.


STORIA DELLA MAFIA Gli anni ‘80 • LO STATO APPARE DEBOLE, INCAPACE DI FAR RISPETTARE LA LEGALITA’. • CON L’ASSASSINIO DEL GENERALE DALLA CHIESA, PREFETTO DI PALERMO E LE CONSEGUENTI MOBILITAZIONI POPOLARI, LO STATO INTERVIENE DRASTICAMENTE. • SI AFFERMA LA LOTTA DI UN GRUPPO DI MAGISTRATI GUIDATI DAL GIUDICE ROCCO CHINNICI, AL FIANCO DEL QUALE LAVORANO COLLEGHI DI GRANDE CORAGGIO E VALORE, COME GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO. • IL 28 LUGLIO 1983 MUORE ROCCO CHINNICI, SOSTITUITO DA ANTONINO CAPONNETTO.


STORIA DELLA MAFIA Gli anni ‘80 • NASCE IL POOL ANTIMAFIA, GRUPPO DI MAGISTRATI IMPEGNATI NELLA LOTTA ALLA MAFIA. • TOMMASO BUSCETTA DIVENTA IL PRIMO DEI ‘PENTITI’ ILLUSTRI. • COSA NOSTRA VEDE SGRETOLARSI QUEL CODICE DI SEGRETEZZA CHE NE AVEVA SEMPRE PROTETTO LE ATTIVITA’. • NEL 1986 FALCONE ISTRUISCE IL MAXIPROCESSO A COSA NOSTRA.


STORIA DELLA MAFIA Gli anni ‘90 • LA CASSAZIONE CONFERMA LE DURE CONDANNE COMMINATE AGLI IMPUTATI DEL MAXIPROCESSO. • LA MAFIA SCATENA LA SUA REAZIONE:  CAPACI, 23 MAGGIO 1992: in un attentato muoiono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la scorta;  PALERMO, VIA D’AMELIO, 19 LUGLIO 1992: una autobomba dilania Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.


STORIA DELLA MAFIA Gli anni ‘90 • LO STATO REAGISCE: IL MAGISTRATO CASELLI ASSUME IL POSTO IL POSTO CHE FU DI CHINNICI E DI CAPONNETTO, DANDO IMPULSO ALL’ATTIVITA’ DELLA MAGISTRATURA PALERMITANA.

• GLI INQUIRENTI, GRAZIE ANCHE ALLE RIVELAZIONI DEI PENTITI, ARRESTANO LA MAGGIOR PARTE DEGLI ESPONENTI DI COSA NOSTRA: TOTO’ RIINA, NITTO SANTAPAOLA, LEOLUCA BAGARELLA, GIOVANNI BRUSCA, PIETRO AGLIERI.


STORIA DELLA MAFIA Il presente • MAGISTRATURA E FORZE DELL’ORDINE CONTINUANO A DARE UNA SERIE DI COLPI A COSA NOSTRA CHE IN CERTO QUAL MODO E’ SEMPRE PIU’ DISORIENTATA ‘E STA PROVANDO A CAPIRE SE RESTERA’ QUELLA CHE E’ SEMPRE STATA O COSA POTRA’ MAI DIVENTARE’. • CRESCONO LE ASSOCIAZIONI CONTRO LA MAFIA E ANTIRACKET. • CONTINUANO GLI ARRESTI DEI BOSS ECCELLENTI: BERNARDO PROVENZANO, NINO ROTOLO, I LO PICCOLO.

• MA LA MAFIA ESISTE, C’E’ ED E’ ANCORA DA COMBATTERE.


GIOVANNI FALCONE PAOLO BORSELLINO

IMPOSSIBILE PARLARE DELL’UNO SENZA RICORDARE L’ALTRO. I DUE EX RAGAZZI DELLA ‘KALSA’, CHE IN GIOVENTU’ AVEVANO GIOCATO A CALCIO CON I COETANEI POI ‘ARRUOLATI’ DAI BOSS DELLE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE, SI SONO RITROVATI IMPEGNATI COME MAGISTRATI NELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA, AD OPERARE E MORIRE PER LA GIUSTIZIA.


GIOVANNI FALCONE Nasce a Palermo il 20 maggio 1939. Muore a Capaci il 23 maggio 1992.

"Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana."


PER GIOVANNI FALCONE La mafia sbanda, la mafia scolora, la mafia scommette, la mafia giura che l’esistenza non esiste, che la cultura non c’è, che l’uomo non è amico dell’uomo. La mafia è il cavallo nero dell’apocalisse che porta in sella un relitto mortale, la mafia accusa i suoi morti. La mafia li commemora con ciclopici funerali: così è stato per te, Giovanni, trasportato a braccia da quelli che ti avevano ucciso. Alda Merini


Struttura della mafia • La mafia ha struttura piramidale: alla base vi sono i soldati, poi le gerarchie superiori, al vertice la cosiddetta cupola. • La base è costituita dalla famiglia, di cui fanno parte decine di uomini d’onore che controllano il territorio in modo capillare. • All’interno delle cosche vi sono migliaia di affiliati. • All’esterno vi sono individui complici dell’azione mafiosa. • Chi fa parte di COSA NOSTRA vive fuori dalla legge. • Un tempo le donne delle famiglie mafiose vivevano nell’ombra. • Oggi le donne hanno preso posti di comando all’interno dell’organizzazione.


PAOLO BORSELLINO Nasce a Palermo il 19 gennaio 1940. Muore a Palermo il 19 luglio 1992.

"È normale che esista la paura in ogni uomo, l'importante che sia accompagnata dal coraggio. Perchè non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.”


L’agenda rossa di Borsellino • Negli ultimi mesi della sua vita Paolo Borsellino annota su una agenda rossa, larga, rettangolare, appuntamenti, riflessioni, intuizioni, su chi aveva ucciso Giovanni Falcone e su chi si preparava ad uccidere anche lui. • Quel pomeriggio di domenica, 19 luglio 1992, egli la porta con sé nella sua borsa di cuoio. • La borsa è stata ritrovata intatta sul sedile della Croma blindata. • L’AGENDA NO. • Non si sa chi abbia rubato l’agenda dei segreti, MA ESISTE.


LIBERA Associazione contro la MAFIA • IL 21 MARZO DI OGNI ANNO ‘LIBERA’ CELEBRA ‘LA GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO’. • L’ASSOCIAZIONE NASCE IL 25 MARZO 1995 CON L’INTENTO DI COORDINARE E DI SOLLECITARE L’IMPEGNO DELLA SOCIETA’ CIVILE CONTRO TUTTE LE MAFIE. • E’ PRESENTE IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. • IL PRESIDENTE E’ DON LUIGI CIOTTI, PRESIDENTE ONORARIO NANDO DALLA CHIESA.


UOMINI DA RICORDARE BORIS GIULIANO

Capo squadra mobile di Palermo

1979

PIERSANTI MATTARELLA

Presidente Regione Sicilia

1980

PIO LA TORRE

Deputato

1982

CIACCIO MONTALTO

Magistrato

1983

GIUSEPPE FAVA

Giornalista

1984

IGNAZIO MINEO

Senatore

1984

BEPPE MONTANA

Agente di polizia

1985

NINNI CASSARA’

Agente di polizia

1985

MAURO ROSTAGNO

Giornalista

1988

GIUSEPPE INSALACO

Ex Sindaco di Palermo

1988

ANTONIO SAETTA

Magistrato

1988

ROSARIO LIVATINO

Magistrato

1990


Palermo 1993 “La cultura della mafia è cultura di morte, profondamente disumana, antievangelica, nemica della dignitĂ delle persone e della convivenza civile."

Giovanni Paolo II


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